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X-Men Apocalypse: Jean Grey nella scena tagliata dal film

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X-Men Apocalypse: Jean Grey nella scena tagliata dal film

Arriva la prima scena tagliata da X-Men Apocalypse, il film di Bryan Singer che si appresta a debuttare in Home Video. Nella scena protagonista è Sophie Turner come Jean Grey:

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Con Bryan Singer alla regia e allo script, in Apocalypse tornerà anche Simon Kinberg a scrivere la sceneggiatura che si baserà su una storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e Dan Harris.

Inoltre ci sono anche già i primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film sarà ambientato una decina di anni dopo Giorni di un Futuro Passato e rappresenta un passo successivo nella storia. X-Men ApocalypseL’aver alterato la storia nel film precedente ha causato delle reazioni imprevedibili e incontrollate, e la nascita di un nuovo e potente nemico. Charles (James McAvoy), Erik/Magneto (Michael Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer Lawrence) e Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere contro il formidabile menico, una antica e potente forza, determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella storia dell’umanità. Oscar Isaac è stato scelto per interpretare Apocalisse. Al cast si aggiungono anche Sophie Turner (Jean Grey), Tye Sheridan (Ciclope), Alexandra Shipp (Tempesta), Kodi Smit-McPhee (Nightcrawler), Lana Condor (Jubilee), Olivia Munn (Psylocke).

X-Men Apocalypse è arrivato il 18 m

Sala Webete

Sala Webete

Oggi ho scoperto la ‘sala Web’. A parte averci messo quaranta minuti prima di connettere i neuroni e capire che era uno spazio virtuale (abbiate pazienza. Quando io andavo a scuola i cellulari pesavano ancora due chili e ce li avevano solo i figli dei ricchissimi, che comunque li nascondevano per paura di essere perculati a vita, e Internet era solo un mezzo alternativo per guardare foto porno scaricando a 36k. La mattina decidevi su cosa volevi masturbarti e la sere, se avevi fortuna, era tutto pronto, mentre tua madre bestemmiava perché gli tenevi la linea del telefono occupata), l’avevo presa come una buona occasione per recuperare qualche bel film che mi sono perso causa mio tumulamento per ragioni lavorative al Palazzo della Settimana Orizzontale degli Autori. Vado lì e che te scopro? Che ci sono solo i film più sfigati. Attenzione, non i più brutti.spira mirabilis

Avete presente quei film degli anni ’80 tipo Passaggio per il paradiso, dove c’era un nerd demmerda con la faccia piena di brufoli, i capelli a forma di Pandoro, gli occhiali spessi come una fetta di polenta gialla e la maglietta unta di baccalà mantecato, che poi grazie all’intervento di un mentore più esperto a metà film si toglieva gli occhiali, se faceva la lampada, indossava un giubbotto di pelle e riusciva a rimorchiare la più bella della classe che fino ad allora lo aveva sempre ignorato?

Ecco, questa è la differenza tra ‘brutto’ e ‘sfigato’. Parentesi. Io di questo plot ho sempre preferito la variante in cui alla fine del film lui, ormai infighito e diventato l’eroe della classe, si avvicinava alla bella e chiedeva ‘Mi puoi fare un favore?’ e poi, alla risposta di lei con sguardo sognante ‘Tutto quello che vuoi’ l’apostrofava con un ‘Vai a fare in culo’.drum

Ma tornando a noi, nella sala Web non ci trovi certo Jackie, che tutti oggi ne parlano come il film che non puoi perdere nella vita e io alle prese con una specie di docu-fiction sui Testimoni di Geova. Tanto sticazzi domani il film che non puoi perdere sarà, boh… a occhio e croce quello di Lav Diaz, che i divi ormai se so’ rotti i cojoni pure loro e stanno tutti sull’aereo per casa, per cui per i selfie glamour ci dovremo accontentare. In finale, dopotutto, è pur sempre l’unico filippino al mondo che si presenta più come Bon Jovi che come Ariel di Marco Marzocca. Noi s’è già deciso che se possibile il suo film lo pisciamo per goderci il Lido transumanato manco ci fosse la partita dell’Italia.tommaso(Nel frattempo come avrete notato continua la brandizzazione dei film alla cazzo di cane a opera di Nicola Calocero, Dio l’abbia in gloria).

Comunque, in sala Web c’è un film che mi interessa. Si chiama Liberami ed è un’allegra storia di esorcismi. Sarebbe stato utile ieri alla Carducci e alla Serafini – a cui facciamo tanti auguri che oggi compie gli anni – che si sono trovate alle prese con un autobus driver indemoniato che manco Nicolas Cage in Ghost Rider. Non pago di aver chiuso loro le porte in faccia mentre stavano terminando l’acquisto del biglietto, voci certe avrebbero riferito che costui ha sequestrato un di loro accompagnatore caricandolo sul mezzo con la ferocia di un moderno Caronte e portandolo direttamente con sé tra le fiamme dell’Inferno, inneggiando a Belzebù.

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Austerlitz: recensione del documentario di Sergei Loznitsa

Austerlitz: recensione del documentario di Sergei Loznitsa

Non è insolito durante i festival incappare in documentari non proprio facili da digerire, eppure con Austerlitz di Sergei Loznitsa ci troviamo di fronte ad un esperimento nuovo e tragicamente originale. Ambientato ad Auschwitz, il regista trasforma quella che potrebbe essere una comunissima visita guidata all’interno dell’orribile campo di concentramento in una riflessione molto più profonda sulla storia, il ricordo e sull’essere umano.

Austerlitz

Si parla di Auschwitz quindi non solo come luogo di interesse storico ma bensì come meta turistica; Loznitsa punta la sua camera, che sembra quasi immobile, fissa su un sostegno da terra, su alcune delle location più interessanti del campo, come l’ingresso, le prigioni e i forni crematori, e filma l’andirivieni dei turisti, una marea rumorosissima di persone provenienti da tutto il mondo. Girato in bianco e nero e senza l’ausilio di sceneggiatura – le uniche battute che riusciamo a distinguere sono le informazioni sciorinate delle guide turistiche -, è chiaro che l’intento del regista fosse catalizzare l’attenzione del pubblico non sulla location ma sul comportamento delle persone.

 

Come in una sorta di strano esperimento antropologico possiamo facilmente individuare varie tipologie di turisti; ci sono i ragazzini annoiati e quelli che ignorano la guida per giocare con i cellulari, oppure i fanatici dello scatto perfetto che continuano a cambiare posizione per accaparrarsi la foto più bella o ancora comitive che, stanche di camminare per ore al sole, improvvisano un pic nic per terra; c’è chi ride e si sganascia, chi si finge interessato alla storia o chi, incurante degli orrori che quel posto nasconde, continua a scattarsi selfie davanti, per esempio, ai pali delle impiccagioni.

Austerlitz

Nonostante la monotonia e soprattutto la snervante immobilità della scena, una volta trascorsa la prima mezz’ora, Austerlitz riesce a trasformare la noia in interesse ed infine in rabbia. Se si pensa infatti ad Auschwitz lo si immagina come un luogo tetro e silenzioso ancora abitato dai fantasmi di uomini, donne e bambini che in quei luoghi sono andati incontro ad una morte orribile; ma quello che il documentario ci mostra è molto lontano dalla visione idealistica e tragicamente poetica del campo che invece appare sorprendentemente pieno di vita.

Eppure ad incuriosire e stimolare la riflessione è la quasi totale mancanza di rispetto dei turisti per i quali sembra accettabile farsi scattare una foto proprio davanti ai forni crematori. Delle immagini quindi quelle di Austerlitz che fanno male al cuore e che accendono il dibattito sull’alienazione mentale delle nuove generazioni social e sulla preoccupante perdita totali di valori.

Gary Oldman sarà Winston Churchill per Joe Wright

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Gary Oldman sarà Winston Churchill per Joe Wright

La Focus Feature ha annunciato che tornerà a collaborare con la Working Title per la produzione di un biopic dedicato alla vita di Winston Churchill che sarà diretto da Joe Wright, regista di Orgoglio e pregiudizio, Espiazione, Anna Karenina e del più recente Pan.

Nel film il ruolo dell’ex Primo Ministro britannico sarà interpretato da Gary Oldman. Nel cast figurano anche John Hurt (che sarà Neville Chamberlain), Lily James (la segretaria di Churchill), Ben Mendelsohn (Re Giorgio VI) e Kristin Scott Thomas (Clementine, la moglie di Churchill).

Conosciuto principalmente per aver guidato il Regno Unito durante la Seconda guerra mondiale, Churchill è stato suo Primo ministro dal 1940 al 1945 e successivamente dal 1951 al 1955. Noto statista, oratore e stratega, Churchill fu inoltre un ufficiale dell’esercito britannico. Autore prolifico, vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1953 per i suoi scritti storici.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Anthony McCarten (La Teoria del Tutto). Le riprese inizieranno il prossimo autunno. L’uscita è fissata per il 29 dicembre 2017.

 

L’ultimo volta che abbiamo visto Gary Oldman al cinema è stato in Criminal al fianco di Kevin Costner. Tra i prossimi progetti dell’attore figurano lo sci-fi The Space Between Us e la commedia action The Hitman’s Bodyguard.

Fonte: CS

Doctor Strange: lo Stregone Supremo in una nuova foto

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Doctor Strange: lo Stregone Supremo in una nuova foto

Ecco una nuova immagine da Doctor Strange con lo Stregone Supremo (Benedict Cumberbatch) e il suo Sanctum Sanctorum. La trovate di seguito:

doctor strange

Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

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doctor strange posterL’uscita di Doctor Strange è prevista per il 4 novembre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda Swinton, Rachel McAdams e Chiwetel Ejiofor.

Ispirato all’omonimo e celebre personaggio dei fumetti, apparso per la prima volta nel luglio del 1963 nel numero 110 di “Strange Tales”, il film Marvel Doctor Strange racconta la storia del neurochirurgo Stephen Strange, che dopo un terribile incidente automobilistico scopre un mondo nascosto fatto di magia e dimensioni alternative.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Fonte: CBM

Matthew McConaughey e Bryce Dallas Howard nel primo trailer di Gold

TWC-Dimension ha diffuso online il primo trailer ufficiale di Gold, il film con Matthew McConaughey ed Edgar Ramirez diretto da Stephen Gaghan (Traffic) su uno script firmato da Patrick MassettJohn Zinman.

Potete vedere il video di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=01habrLjQpw

Il personaggio di McConaughey cerca fortuna e soprattutto oro nella giungla indonesiana, affiancato nell’impresa dal geologo interpretato da Ramirez. 

matthew mcconaugheyBryce Dallas Howard è la fidanzata di lungo corso. Il cast comprende inoltre Corey Stoll, Toby Kebbell, Bruce GreenwoodStacy Keach.

McConaughey produce insieme alla Black Bear di Teddy Schwarzman e la HWY 61 di Michael Nozik, Massett e Zinman. Paul Haggis è uno dei produttori esecutivi. DistribuisceTWC-Dimension.

Gold: ecco la data di uscita del film con Matthew McConaughey

Matthew McConaughey è al momento impegnato sul set de La Torre Nera, mentre l’abbiamo visto di recente in sala come protagonista di Sea of Trees di Gus Van Sant e dell’ancora ancora non uscito The Free State of Jones, mentre Edgar Ramirez interpreta il marito di Jennifer Lawrence in Joy di David O. Russell.

La Torre Nera: Matthew McConaughey sul set a New York – foto

Fonte: Collider

Voyage of Time: prime clip dal documentario di Terrence Malick

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Voyage of Time: prime clip dal documentario di Terrence Malick

Arrivano online le prime due clip tratte da Voyage of Time, nuovo documentario diretto da Terrence Malick. Il film, in versione IMAX, si avvarrà della voce narrante di Brad Pitt e durerà 40 minuti (il titolo di questa versione sarà The IMAX Experience). Per quanto riguarda invece la versione classica da 90 minuti (dal titolo Life’s Journey), in quel caso lo spettatore potrà godere della voce narrante di Cate Blanchett.

Potete vedere le clip di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=VS8hvJLmbPc

https://www.youtube.com/watch?v=Px_u0HFNi1A

Voyage of Time Life’s Journey recensione del film di Terrence Malick

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Voyage of Time è un progetto che Malick aveva in cantiere da oltre 30 anni, e che metterà nuovamente insieme la squadra di produttori di The Tree of Life, tra cui Dede Gardner, Nicolas Gonda (che ha anche prodotto To the Wonder), Sarah Green (The New World), Brad Pitt, Grant Hill e Bill Pohlad. Voyage of Time 2Tra i produttori esecutivi figurano invece Tanner Beard, Mary Bing, Yves Chevalier e Donald Rosenfeld. Secondo le prime indiscrezioni, Brad Pitt potrebbe essere anche una delle voci fuori campo del film.

Voyage of Time è una celebrazione del pianeta Terra, un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla nascita dell’universo fino al suo collasso finale. Il film, a cui Malick lavora dal 1970, arriverà negli Stati Uniti il 7 ottobre 2016.

Fonte: Collider

 

Reese Witherspoon nel nuovo film di Ava DuVernay, Nelle Pieghe del Tempo

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Arriva dall’Hollywood Reporter la notizia che il premio Oscar Reese Witherspoon (Walk the Line, Wild) e Mindy Kaling (The Mindy Project, The Office) sarebbero in trattative per unirsi al cast di Nelle pieghe del tempo (A Wrinkle in Time), adattamento cinematografico del romanzo di Madeleine L’Engle del 1962 che sarà diretto da Ava DuVernay, regista dell’acclamato Selma.

Nel cast ci sarà anche la celebre Oprah Winfrey, che con la DuVernay aveva già lavorato proprio nel sopracitato Selma.

Nelle pieghe del tempo è il primo di quattro romanzi, la serie si intitola Time Quartet e gli altri romanzi della tetralogia si intitolano: A Wind in the Door, A Swiftly Tilting Planet e Many Waters. Nel 1989 la L’Engle ha pubblicato An Acceptable Time, che è considerato un quinto libro della stessa serie, anche se ambientato diverse generazioni dopo i primi quattro.

 

Reese Witherspoon e Nicole Kidman di nuovo insieme per Truly Madly Guilty

Di seguito la trama del romanzo Nelle pieghe del tempo: Meg Murry, una ragazza di quattordici anni, è considerata dai suoi coetanei e dai suoi insegnanti una ragazza dal carattere irascibile e stupida, e a scuola non si inserisce bene. La sua famiglia riconosce i suoi problemi come una mancanza di maturità emozionale, ma la considera anche capace di grandi cose. La sua famiglia è composta dalla sua bellissima madre scienziata; da suo padre, anch’egli scienziato scomparso misteriosamente; dal fratello di cinque anni, Charles Wallace Murry — un super genio in erba – e da Sandy e Dennys Murry, i due gemelli atleti di dieci anni.

Il libro incomincia con “Era una notte buia e tempestosa”, un’allusione alle parole iniziali nel romanzo Paul Clifford di Edward George Bulwer-Lytton scritto nel 1830. Dopo un’altra brutta giornata di scuola Meg, non riuscendo a dormire si ritrova con il fratello Charles e la madre in cucina a bere latte. Vedono nel cortile una strana vecchia signora che sembra essersi persa, la fanno entrare per scaldarsi, perché nevica e inizia la conoscenza con la signora Cose’, una donna eccentrica, venuta ad abitare da poco in una casa loro vicina. Charles aveva già precedentemente fatto la sua conoscenza. Dopo aver asciugato i suoi piedi e dopo aver fatto uno spuntino di mezzanotte con Charles, Meg e la loro madre la signora Cosè inizia a dire a una già perplessa Dr. Murry che “esiste davvero una cosa tipo il TESP-ACT”. Subito dopo ciò Meg e Charles incontrano un ragazzo di nome Fort Calvin, anche lui dotato di un’intelligenza molto pronta e sveglia. È un ragazzo di ceto sociale elevato, che sebbene sia uno stereotipo del “grande ragazzo del campus” risulta essere entusiasta di unirsi ai ragazzi per incontrare più lontano la signora Cosè e le sue ugualmente eccentriche amiche signora Chi e Quale.

Cosè, Chi e Quale risultano essere creature trascendentali che trasportano Meg, Charles Wallace, e Calvin per le galassie con il TESP-ACT, che viene definito simile a “piegare” il tessuto dello spazio e del tempo. Le tre signore rivelano ai ragazzi che la galassia sta per essere conquistata da una nuvola oscura, che è la visibile manifestazione del male. Il padre scomparso di Meg stava lavorando per un progetto segreto del governo per ottenere un viaggio più veloce della luce attraverso il TESP-ACT, e accidentalmente finisce su Camazotz, un pianeta alieno che è all’interno della nuvola del male. I ragazzi scoprono anche che la Terra è parzialmente coperta dall’oscurità, sebbene grandi figure religiose, filosofi, artisti stiano combattendo contro di essa. Insieme con il fatto che la signora Cosè era una stella che ha smesso di essere una stella per salvare la Terra dal controllo dell’oscurità. I ragazzi giungono a Camazotz e salvano il padre di Meg che è stato imprigionato da un malvagio cervello senza corpo con potenti poteri telepatici, che gli abitanti di Camazotz chiamano “IT”. Charles Wallace è mentalmente chiamato da IT, ed è lasciato indietro quando gli altri scappano facendo un TESP-ACT attraverso la Cosa Nera e arrivano ad un pianeta abitato da bestie che non hanno la vista, ma sono dotate di intelligenza. Dopo un breve periodo di recupero, Meg è mandata indietro da sola su Camazotz essendole stato detto che è l’unica ad avere il potere per salvare Charles Wallace. Confrontandosi con IT, Meg si rende conto che può liberare suo fratello amandolo intensamente, perché l’amore è un’emozione che IT, nella sua malvagità non può capire. Charles Wallace viene liberato e tutti ritornano sulla Terra.

Fonte: CS

Justice League: il cast insieme per una buona causa – video

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Justice League: il cast insieme per una buona causa – video

I protagonisti di Justice League si sono ritrovati sul set del film che sarà diretto da Zack Snyder per una buona causa.

Si tratta dell’iniziativa #StandingRock, nata con l’obiettivo di bloccare la costruzione di un oleodotto da 3,8 miliardi di dollari che dovrebbe attraversare 4 stati in America e che comporterebbe la demolizione di siti di sepoltura e di enorme rilevanza culturale per gli indiani d’America in North Dakota.

Potete vedere il video di seguito:

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Sinossi: Alimentato dalla sua fede verso l’umanità, restaurata e ispirata dall’atto altruistico di Superman, Bruce Wayne chiede l’aiuto all’alleata, Diana Prince, per affrontare un nemico ancora più grande. Insieme, Batman e Wonder Woman lavoreranno velocemente per trovare e reclutare una squadra di metaumani per controbattere questa grande minaccia che li attende. Ma nonostante la formazione di una squadra di eroi senza precedenti composta da Batman, Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e The Flash potrebbe già essere troppo tardi per salvare il pianeta da un attacco di proporzioni catastrofiche.

Justice League: tantissimi dettagli sul film, ruoli, villain e molto altro

Justice LeagueJustice League sarà diretto ancora una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Tutte le news sul mondo dei film della DC COMICS nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.

Fonte: CS

Venezia 73: fuori concorso Planetarium con Lily-Rose Depp

Venezia 73: fuori concorso Planetarium con Lily-Rose Depp

Oggi fuori concorso verrà presentato a Venezia 73, il film PLANETARIUM di Rebecca Zlotowski con Natalie Portman, Lily-Rose Depp e Emmanuel Salinger.

La trama del film: Anni 30. Laura e Kate Barlow sono due giovani sorelle americane che praticano sedute spiritiche. A Parigi, durante il loro tour europeo, incontrano André Korben, un rinomato produttore cinematografico francese. Visionario e controverso, Korben è il proprietario di uno dei più grandi studios della Francia, dove produce film utilizzando costose tecniche americane all’avanguardia, senza badare a spese nonostante la Grande Depressione. Benché scettico, Korben decide di sottoporsi ad una seduta spiritica privata con le sorelle Barlow: gli eventi ai quali assisterà provocheranno in lui un forte shock. Profondamente colpito, offre ospitalità alle ragazze stipulando con loro un contratto annuale allo scopo di sfruttarle per realizzare il primo vero film di fantasmi. Ma le intenzioni di Korben sono ben altre e Laura capisce ben presto che vi sono ragioni più oscure che lo legano a loro.

Venezia 73: oggi Paradise di Andrei Konchalovsky

Il premiato regista Andrei Konchalovsky arriva a Venezia 73 per presentare in concorso Paradise, il suo ultimo film che vede protagonisti Julia Vysotskaya, Christian Clauss, Philippe Duquesne, Victor Sukhorukov, Peter Kurt.

Paradise è un film monito: storie di vita quotidiana durante la Seconda guerra mondiale per ricordare “che questo è stato”. Rai (Paradise) è un lungometraggio sui destini incrociati di tre personaggi nel tempo triste di una guerra senza precedenti: Olga, un’aristocratica russa emigrata e ora parte della Resistenza francese; Jules, un collaborazionista francese; Helmut, un ufficiale di alto rango delle SS.

Venezia 73: il gran giorno di Questi giorni di Giuseppe Piccioni

Venezia 73: il gran giorno di Questi giorni di Giuseppe Piccioni

Oggi è il gran giorno del terzo film in concorso a Venezia 73, ovvero Questi giorni di Giuseppe Piccioni che vede protagonisti Margherita Buy, Marta Gastini, Laura Adriani, Maria Roveran, Caterina Le Caselle, Filippo Timi.

Trama: Una città di provincia. Tra le vecchie mura, nelle scorribande notturne sul lungomare, nell’incanto di un temporaneo sconfinamento nella natura, si consumano i riti quotidiani e le aspettative di quattro ragazze la cui amicizia non nasce da passioni travolgenti, interessi comuni o grandi ideali. Ad unirle non sono le affinità ma le abitudini, gli entusiasmi occasionali, i contrasti inoffensivi, i sentimenti coltivati in segreto. Il loro legame è tuttavia unico e irripetibile come possono essere unici e irripetibili i pochi giorni del viaggio che compiono insieme per accompagnare una di loro a Belgrado, dove l’attendono una misteriosa amica e un’improbabile occasione di lavoro.

Il Corvo: le riprese del nuovo film con Jason Momoa a gennaio 2017

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Secondo quanto riportato da The Wrap, le riprese del chiacchieratissimo e altrettanto travagliato remake de Il Corvo (The Crow), l’ultimo film interpretato dal compianto Brandon Lee, partiranno a gennaio 2017.

Al momento non ci sono ulteriori dettagli sul progetto, ma vi terremo aggiornati. Jason Momoa (Game of Thrones, Aquaman) sarebbe in trattative per interpretare il protagonista del film.

Il Corvo: Jason Momoa in trattative per il remake

Ricordiamo che nel corso di questi anni tantissimi attori sono stati associati al remake del film Il Corvo (The Crow), tra cui Luke Evans, Tom Hiddleston, James McAvoy e Bradley Cooper, ma anche diversi registi come Stephen Norrington, Juan Carlos Fresnadillo e F. Javier Gutierez.

Il corvo – The Crow (The Crow) è un film del 1994 diretto da Alex Proyas, tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr. Il film segna l’ultima e più famosa interpretazione cinematografica di Brandon Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola durante le riprese del film.

Proyas dovette ricorrere a trucchi digitali e a controfigure per poter terminare l’opera, raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170 milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il corvo 2 – La città degli angeli (unico film a collegarsi al primo), Il corvo 3 – Salvation e Il corvo – Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto il successo del primo capitolo.

Fonte: TheWrap

Rebecca Ferguson con Hugh Jackman in The Greatest Showman on Earth

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Arriva da Variety la notizia che Rebecca Ferguson, star di Mission Impossible Rogue Nation, è in trattative per unirsi al cast del musical The Greatest Showman on Earth, film in pre-produzione alla 20th Century Fox e in cantiere da diversi anni, che ha finalmente ricevuto l’ok definitivo.

The Greatest Showman on Earth si basa su una sceneggiatura originale di Bill Condon (Dreamgirls) e potrebbe essere il primo musical dopo molto tempo pensato esclusivamente per il cinema.

Rebecca Ferguson protagonista dello sci-fi Life

Hugh Jackman interpreterà il leggendario truffatore showman PT Barnum, infatuatosi della cantante lirica svedese Jenny Lind, conosciuta nell’ambiente come “l’usignolo”. Nel cast ci saranno anche Michelle Williams (Marilyn, Blue Valentine, Il grande e potente Oz), Zac Efron, che si cimenterà nuovamente con il musical dopo il grande successo della serie High School Musical, e Zendaya, che vedremo prossimamente nell’attesissimo Spider-Man Homecoming.

Nel film la Ferguson interpreterà una cantante lirica.Il progetto sarà scritto da Jenny Bicks (Sex and the City) e diretto da Michael Gracey, debuttante alla regia.  Le canzoni originali del filma saranno di autori affermati come Justin Paul e Benz Pasek, Bonnie McKee, Jake Shear e Brian Lapin.

Fonte: CS

Will Smith protagonista del teaser trailer di Collateral Beauty

Will Smith protagonista del teaser trailer di Collateral Beauty

Will Smith (Zona d’ombra, Suicide Squad) è il protagonista del teaser trailer ufficiale di Collateral Beauty, il nuovo film di David Frankel, regista de Il Diavolo Veste Prada.

Il trailer è stato diffuso online d New Line Cinema e Village Roadshow Pictures. Potete vederlo di seguito:

Will Smith nella prima foto ufficiale di Collateral Beauty

Il cast del film comprende Will Smith, Edward Norton, Keira Knightley, Michael Peña, Naomie Harris, Jacob Latimore, Kate Winslet e Helen Mirren. La regia è stata affidata a  David Frankel.

Il dramma, co-prodotto e co-finanziato da Village Roadshow, racconta la storia di un manager pubblicitario di New York (Smith) che cade in depressione a seguito di una pesante tragedia. Per aiutarlo a riprendersi, i suoi colleghi pensano a un piano decisamente non convenzionale, i cui effetti sul protagonista risulteranno imprevedibili e inaspettati.

Collateral Beauty uscirà negli Stati Uniti il 16 dicembre 2016,in contemporanea con Rogue One – A Star Wars Story, atteso primo spin-off della saga di Star Wars con protagonista la candidata all’Oscar Felicity Jones.

Will Smith è attualmente nei cinema italiani con Suicide Squad, il cinecomic di David Ayer in cui l’attore recita al fianco di Margot Robbie, Joel Kinnaman, Viola Davis e Jared Leto.

Fonte: CS

Underworld Blood Wars: il primo trailer ufficiale

Underworld Blood Wars: il primo trailer ufficiale

La Screen Gems e la Lakeshore Entertainment hanno diffuso online il primo trailer ufficiale di Underworld Blood Wars, quinto capitolo della saga di Underworld che vede scontrarsi Vampiri e Licantropi con protagonista la bella Kate Beckinsale.

Underworld Blood Wars: posticipata la data di uscita

L’uscita del film, inizialmente prevista per il 14 ottobre 2016, è stata posticipata di tre mesi: la pellicola arriverà nelle sale il 3 gennaio 2017.

Con Kate Beckinsale nel ruolo di Selene tornerà anche Theo James nel ruolo di David, alleato di Selene. Gli attori britannici Tobias Menzies (Outlander, Roma) e Lara Pulver (Sherlock) avranno i rispettivi ruoli di un nuovo formidabile leader dei Lycans e quello di un feroce ambizioso Vampiro. Charles Dance (Game of Thrones) interpreterà invece un Vampiro anziano, Thomas. A completare il cast stellare del film troviamo: James Faulkner (Game of Thrones), Peter Andersson (The Girl with the Dragon Tattoo), l’esordiente Clementine Nicholson, Bradley James e Daisy Head.

Anna Foerster, meglio conosciuta per il suo lavoro come direttore della fotografia in The Day After Tomorrow e White House Down di Roland Emmerich, si occuperà della regia del film. Underworld Blood Wars, che sarà sceneggiato da Cory Goodman (Priest), verrà prodotto da Gary Lucchesi e Tom Rosenberg per la Lakeshore.

Underworld Blood Wars

Fonte: CS

Venezia 73: Natalie Portman racconta la sua Jackie

Grande protagonista del giro di boa di questo Venezia 73, arriva al Lido Natalie Portman per presentare Jackie, primo film americano del regista cileno Pablo Larraín.

L’attrice premio Oscar per Il Cigno Nero, accompagnata dallo stesso Larraín, ha così spiegato il suo approccio con questa iconica figura femminile: “Jackie era una donna dalle infinite sfumature. Da attrice, la cosa più difficile è stato cogliere le numerose piccole differenze che c’erano tra la sua immagine pubblica e la sua immagine privata”.

Pablo Larraín ha aggiunto: “Jackie era una donna molto misteriosa. Probabilmente la più sconosciuta delle persone conosciute della storia. Abbiamo lavorato a lungo con Natalie su un aspetto in particolare, che è poi essenzialmente il cuore del film: una persona che si trova in un momento di profonda crisi e come decide di affrontarlo”.

Venezia 73: Jackie recensione del film di Pablo Larraín con Natalie Portman

Mettendo in relazione Jackie con la sua penultima opera (un altro biopic, Neruda), Larraín ha specificato: “Non credo di aver utilizzato due stili differenti. Credo di aver utilizzato lo stile più funzionale alla storia. Ho girato quel film e Jackie nel modo che più ritenevo giusto. Sono due film completamente diversi. Il mio intento con Jackie era quello di ricreare una sorta di illusione, un’illusione che potesse racchiudere al suo interno bellezza e dolore. Inoltre, volevo catturare il lato più umano di questa figura così tormentata. Non è un biopic, è più un approccio affascinante su questo bellissimo personaggio”. 

Tornando a parlare del ruolo, la Portman ha dichiarato: “Credo che Jackie sia stato il personaggio più pericoloso che io abbia mai interpretato. Tutti l’America la conosceva. Tutti avevano un’idea di lei. Cadere nell’imitazione era una tentazione costante. Fortunatamente però non ho mai dovuto prendere come riferimento le attrici del passato che l’avevano intepretata. Ci sono talmente tanti materiali su Jackie Kennedy che non ne ho avuto bisogno. Sapevo perfettamente da quali fonti attingere”.

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Jackie: recensione del film con Natalie Portman – Venezia 73

Jackie: recensione del film con Natalie Portman – Venezia 73

Negli ultimi trent’anni a numerose attrici è stato affidato il compito di interpretare al cinema una delle figure più iconiche ma allo stesso tempo anche più enigmatiche del Novecento: Jackie Kennedy. Da Jodie Farber (JFK di Oliver Stone) a Katie Holmes (la miniserie I Kennedys), autori e registi hanno provato ad immortalare sul grande schermo la storia di un autentico e colossale mito, Jackie. Nessuno però era mai arrivato ad offrire una versione inedita ed estremamente personale sulla vita dell’ex First Lady statunitense come Pablo Larraín.

Alla sua prima produzione americana, l’acclamatissimo regista e sceneggiatore cileno – noto per la “trilogia della dittatura” (Tony Manero, Post Morten e No I Giorni dell’Arcobaleno) e per il più recente Il Club, si addentra in territori che nessun cineasta aveva mai avuto il coraggio di esplorare, al limite tra realtà e finzione, tra dolore pubblico e privato.

ùAbbattendo qualsiasi regola e aggirando tutte le insidie e le banalità dei biopic tradizionali, Larraín mette da parte l’intera vita di Jackie Kennedy per focalizzarsi unicamente su quella mattina del 1963 che cambiò per sempre il mondo, quindi sui quattro giorni successivi alla morte di John F. Kennedy, 35esimo presidente degli Stati Uniti. Quello che ne deriva è un ritratto doloroso, assai cupo, seducente in ogni singolo fotogramma, di una donna colta nel triplice ruolo di moglie, madre e vedova che il regista racconta attraverso uno stile sontuoso ed elegante, conferendo alla figura di Jackie (soprattutto grazie all’utilizzo dei primi piani e alla meravigliosa fotografia di Stéphane Fontaine) ancora più magnetismo.

La narrazione prende forma attraverso un’intervista durante la quale Jackie ricorda con lucidità mista a disperazione quei tragici momenti: dalla corsa in ospedale, all’organizzazione del funerale, alla vita per le stanze e i corridoi della Casa Bianca che l’occhio di Larraín riprende come un labirinto intriso di paura e tormento nel quale incastonare una figura che, al di là dell’eleganza, della sofisticatezza e dell’estrema riservatezza, forse per la prima volta diventa umana, vittima di una sofferenza lancinante, preoccupata per i due figli da dover proteggere, oppressa dagli occhi del mondo ancora una volta puntati su di lei.

A dare anima e corpo a questa creatura tanto splendida quanto contraddittoria, una Natalie Portman in assoluto stato di grazia, incantevole nei panni di Jackie Kennedy, struggente in quelli di Jackie, regina detronizzata, senza marito e senza corona.

Prodotto da Darren Aronofsky (Il Cigno Nero, Noah), Jackie è un’opera ammaliante che rasenta la perfezione nel suo mostrare e svelare una delle figure femminili più amate ma anche misteriose della storia; una donna osannata e forse mai realmente compresa, “che non aveva mai sognato la celebrità, ma che era diventata semplicemente… una Kennedy”.

Jackie

Voyage of Time Life’s Journey: recensione del film di Terrence Malick

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Dalle profondità complesse e imperscrutabili della mente di Terrence Malick sono nati alcuni dei grandi film della storia del cinema. Opere sempre raffinate, non per forza capolavori a ogni costo, ma sempre pezzi d’arte di cui discutere, parlare, opere che aiutano ad affrontare la materia cinema con cognizione e approccio critico. Non fa eccezione il suo ultimo lavoro, Voyage of Time: Life’s Journey, documentario naturalistico presentato in concorso alla Mostra di Venezia 2016 e che si colloca esattamente dietro a Tree of Life (Palma d’Oro a Cannes nel 2011).

Venezia 73: Terrence Malick e il suo viaggio nel tempo e nella vita in Voyage of Time Life’s Journey 

L’approccio naturalistico di Malick alla creazione e all’evoluzione del mondo e della vita sulla Terra passa attraverso le immagini colossali di una natura venerata nella sua selvaggia potenza ma anche nella sua intima bellezza e poesia. Con Voyage of Time, Malick chiude quel cerchio cominciato all’inizio della sua carriera, già da La Rabbia Giovane, che vedeva le donne portatrici di senso nelle sue storie. In particolare dopo la Pocahontas di The New World e la madre di Tree of Life, il regista texano riesce a fare il passo ulteriore aggirando le figure intermediarie e rivolgendosi direttamente alla Madre Natura, mai prima d’ora interpellata con questa immediatezza e questa serenità.

Il discorso poetico si fa quindi completo e vivo alla luce di un’intenzione forte che si rispecchia anche nella doppia natura del progetto, diviso tra una formato in IMAX, documentaristico in senso scientifico più stretto, e uno cinematografico, la “versione veneziana”, che si adegua alle esigenze narrative del regista. Con questa esperienza immersiva e nuova, Malick ha voluto mettere in gioco completamente, senza filtri narrativi (per quanto siano ormai diventati sfilacciati), la sua idea cosmologica.

Voyage of Time Life's JourneyVisivamente e musicalmente impeccabile, Voyage of Time Life’s Journey rappresenta una vetta tematica importante per Malick, che sfodera un’altra opera complicata e interessante, che conferma la sua abitudine a fare del grande cinema di cui si discute, che matura e cresce, che lascia traccia di sé nello spettatore e insegnamento ed esempio per chi si approccia all’arte del cinema.

Batman v Superman: per Mel Gibson è un “film di m***a”

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Mel Gibson Festival di Venezia 2016Mel Gibson è noto per essere un personaggio senza troppi peli sulla lingua, cosa che gli ha provocato anche una cattiva fama a Hollywood, trasformando il suo rapporto con le major in una forma di pure sopravvivenza, come lui stesso ha dichiarato di recente al Festival di Venezia 2016. Nella stessa occasione il regista e attore ha parlato di cinecomics e la sua posizione è stata altrettanto dura e senza fronzoli.

“Li guardo e mi gratto la testa. Credo che ci siano un sacco di sprechi ma forse se facessi io una di quelle cose con un green screen verrebbe fuori qualcosa di diverso. Non so. Forse costano proprio tanto, davvero non saprei. Ma mi sembra che si possano fare con meno. Se spendo una somma oltraggiosa di soldi per un film, come fai a rientrare del bidget? Quanto hanno ammesso di aver speso per Batman v Superman? Ed è un film di m***a.”

Venezia 73: Mel Gibson con Hacksaw Ridge racconta un eroe della realtà

Chiaramente a Gibson non interessa di urtare la sensibilità dei fan dei cinefumetti, dal momento che non è affatto interessato al genere. “Non sono interessatyo a queste cose, la differenza tra supereroi dei fumetti e quelli veri è che a quelli veri non serve spandex. Lo spandex deve costare moltissimo.”

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Batman v Superman Dawn of Justice Ultimate Edition, la recensione

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Qui di seguito la trama ufficiale del film:

Batman v Superman - Henry Cavill“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal Gadot.

Vi ricordiamo che la Ultimate Edition di Batman v Superman è arrivata in DVD e Blu-Ray dal 19 luglio in Italia.

Fonte

Festival di Venezia 2016, foto: Natalie Portman incanta il lido

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È Natalie Portman la protagonista assoluta di oggi al Festival di Venezia 2016. L’attrice è arrivata oggi per presentare JACKIE di  Pablo Larraín con Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, John Hurt. Ecco tutte le foto: 

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Nel cast del film oltre a Natalie Portman anche Greta Gerwig, Peter Sarsgaard, Max Casella, Beth Grant e John Hurt.

Natalie Portman
Foto La Biennale di Venezia / Iacopo Salvi

Jackie si concentrerà sui quattro giorni successivi all’attentato di Dallas del 1963, quando Jackie Kennedy (interpretata nel film dalla Portman) è costretta ad affronta la disperazione per l’assassinio del marito, il presidente Usa John F. Kennedy, diventando al contempo un’icona agli occhi degli americani e non solo. Nel cast ci sarà anche Peter Sarsgaard (An Education, Experimenter) che interpreterà il ruolo Robert Kennedy, fratello di John.

La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre

Captain America: la trilogia nel pack blu-ray da collezione

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Captain America: la trilogia nel pack blu-ray da collezione

Arriva da Amazon la prima immagine del pack blu-ray da collezione sulla trilogia di Captain America prodotta e targata Marvel Studios. L’edizione arriva subito dopo il debutto in home video di Captain America Civil War.

Captain America

L’edizione sarà acquistabile su Amazon naturalmente e non si hanno notizie sull’edizione Italiana. Al momento non si hanno ulteriori dettagli in merito dunque non resta che aspettare ulteriori notizie.

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 Le notizie e le anticipazioni sul Marvel Cinematic Universe le trovate nel nostro canale dedicato ai Marvel Studios.

Leggi la nostra recensione di Captain America Civil War

Sinossi: Captain America Civil War si svolge subito dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, con Steve Rogers e gli Avengers costretti ad affrontare i danni collaterali causati dalla loro lotta per proteggere il mondo.Captain America Civil War posterDopo che la città di Lagos, in Nigeria, viene colpita dall’ennesimo incidente internazionale che vede coinvolti gli Avengers, le pressioni politiche chiedono a gran voce un sistema di responsabilità e un consiglio d’amministrazione che decida quando richiedere l’intervento del team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers che, al tempo stesso, tentano di proteggere il mondo da un nuovo e malvagio avversario.

Ricordiamo che Captain America: Civil War sarà diretto da Anthony Joe Russo e vedrà nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e Daniel BruhlCaptain America Civil War è arrivato nelle sale italiane il 4 maggio 2016.

Suicide Squad: Shia LaBeouf rivela che la Warner Bros non l’ha voluto nel film

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Mentre il film di David Ayer, Suicide Squad, continua a macinare milioni di dollari, oggi l’attore Shia LaBeouf in un’interessante intervista rilasciata a Variety ha rivelato un aneddoto particolare che lo riguarda. Infatti sembra che il regista Ayer con cui LaBeouf ha lavorato in Fury era intenzionato a trovargli un ruolo nel suo prossimo film ma a quanto pare la Warner Bros invece non era interessata a proporre una parte ad un attore ormai etichettato come una personalità difficile con cui lavorare. Il personaggio era quello del braccio destro di Rick Flag (Scott Eastwood):

Suicide Squad: curiosità dal film 

Inizialmente il personaggio era diverso poi Willi Smith è stato ingaggiato e lo script è cambiato un po’. Quel personaggio che è legato al personaggio che era di Tom Hardy, era quello con cui discutevo con David, ma poi ho scoperto che la Warner Bros non mi voleva. …. Penso che non mi volevano, gli avranno detto “No, tu sei pazzo. E’ un bravo attore ma non per questo.” Per loro è stato un grande investimento. 

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Suicide Squad recensione del film di David Ayer

Suicide Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per il governo in modo da scontare le loro condanne.

Suicide Squad poster italianoIl film arriverà al cinema il 13 agosto del 2016. Nel cast vedremo Will Smith nei panni di Deadshot, Margot Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara Delevingne sarà Enchantress, Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto sarà l’atteso Joker.

Tutte le news sul mondo dei film della DC COMICS nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.

Trama: Un’agenzia governativa segreta arruola i super cattivi in prigione per eseguire pericolose missioni promettendo loro in cambio la libertà. Lo scopo della Task Force è obbedire agli ordini o morire, così come chiariscono ai componenti il leader della squadra Rick Flagg, la sua spada giurata, la samurai Katana e il dispositivo esplosivo inserito nei loro colli e gentilmente offerto dalla Wayne Enterprise. Poi c’è il Joker, che comparendo sia nel presente che in alcuni flashback, cercherà di mandare a monte il piano della Waller e di ricongiungersi con il suo vero amore, Harley.

Suki Waterhouse sul red carpet del Festival di Venezia 2016

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Suki Waterhouse sul red carpet del Festival di Venezia 2016

Suki Waterhouse è stata la protagonista del red carpet della sera del sei settembre al Festival di Venezia 2016. Di seguito gli scatti dell’attrice protagonista del film in concorso diretto da Ana Lily Amirpour, The Bad Batch.

Venezia 73: The Bad Batch recensione del film con Suki Waterhouse 

The Journey: recensione del film con Timothy Spall #Venezia73

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The Journey: recensione del film con Timothy Spall #Venezia73

Spesso la grande storia è fatta di piccoli gesti, da prese di coscienza, in definitiva da uomini normali che si trovano di fronte alla consapevolezza di svolte storiche per molti. È questo che racconta The Journey, film di Nick Hamm con protagonisti Timothy Spall e Colm Meaney.

Britannici e irlandesi hanno riunito i partiti politici dell’Irlanda del Nord a St. Andrews, in Scozia, per discutere un accordo storico. Improvvisamente, dopo i giorni bui dei Troubles, la pace sembra possibile. L’unico ostacolo è convincere il fervente predicatore protestante Ian Paisley e il repubblicano irlandese Martin McGuinness ad accettare l’accordo e governare insieme. Ma i due si rifiutano persino di rivolgersi la parola.

The Journey è essenzialmente un lavoro di scrittura, che si affida a due straordinari interpreti protagonisti. Un film che intrattiene nonostante affronti uno degli argomenti politicamente più scottanti della recente storia europea, la guerra civile in Irlanda del Nord. Risoltosi solo nel 2006 a seguito degli accordi narrati nel film, il conflitto ha ispirato molto cinema, grandi storie e opere cinematografiche, ma mai nei termini brillanti e acuti, anche divertenti, proposti dalla sceneggiatura di Colin Bateman, al suo primo approccio ufficiale con il lungometraggio.

Timothy Spall e Colm Meaney sono una coppia straordinaria e, mescolando il loro metodo diverso e il loro approccio contrapposto, mettono in piedi un dibattito vivace e interessante, sorvegliato dal giovane Freddy Highmore, che si cimenta in un ruolo per lui inedito al quale però rende giustizia.

The Journey affronta con leggerezza intelligente uno dei momenti storici più importanti della storia recente dell’occidente, inventando una situazione funzionale allo scopo e perdendosi nel confronto trai protagonisti.

The Bad Batch: recensione del film di Ana Lily Amirpour #Venezia73

Gli amanti delle storie anticonvenzionali e, nello specifico, delle realtà distopiche, quest’anno alla Mostra del cinema di Venezia hanno trovato pane per i loro denti. Ad infiammare il pubblico e a dividere la critica, l’ottavo giorno di festival arriva la visionaria Ana Lily Amirpour, regista americana di origini iraniane, che presenta in concorso la sua ultima fatica cinematografica, The Bad Batch con Jason Momoa.

La trama di The Bad Batch

Ambientato in una realtà distopica quasi post apocalittica nello stato del Texas, The Bad Batch racconta la storia di una ragazza di nome Arlen (Suki Waterhouse) che, definita ‘difettosa’ dal governo americano, viene abbandonata al di là della rete di recinzione, destinata quindi ad una fine certa nel caldo deserto. Ma quello che incontrerà in quella landa desolata non sarà la morte ma bensì qualcosa di molto più spaventoso, un’assurda comunità di cannibali senza scrupoli.

The Bad Batch

Semplicità apparente

Quello che potrebbe sembrare come l’incipit di un terrificante horror, nasconde invece un’identità molto più complessa. Dopo un primo film dal titolo A Girl Walks Home Alone at Night (2013), che ha esaltato i cultori del genere, la Amirpour questa volta presenta al suo pubblico una seconda opera più completa e dallo stile assolutamente innovativo che, nonostante la disturbante tematica, è la prima vera boccata d’aria fresca di questo festival. The Bad Batch non è infatti un semplice horror ma una sorta di spaghetti western contemporaneo che, grazie alla sua sceneggiatura così attuale ed immediata e ad una colonna sonora travolgente, riesce a far arrivare il suo messaggio forte e chiaro, senza margine per errori di interpretazione. L’allontanamento dei cittadini del cosiddetto ‘lotto difettoso’ è in effetti la rappresentazione estremizzata degli effetti dell’attuale xenofobia culturale, concetto alla base della continua ed ossessiva ricerca dell’essere umano della perfezione.

Decisa a non appesantire The Bad Batch di inutili riflessioni filosoficheggianti, la regista (e sceneggiatrice) concede allo spettatore ben pochi dettagli ed informazioni sui vari personaggi; non sappiamo infatti quasi niente della nostra anti-eroina e dei suoi ‘compagni di viaggi’ né di come si siano ritrovati in quell’inferno eppure lo svolgersi degli eventi è così lineare che non si avverte la necessità di approfondire. Il film è la semplice rappresentazione della vita di un gruppo di outsider che, costretti ad abbandonare la civiltà, scendono a compromessi con la loro umanità per cercare di sopravvivere. La Amirpour quindi non sale in cattedra e non impone il suo personale punto di vita sociopolitico al pubblico ma si limita a raccontare una storia diversa, moralmente inaccettabile ed inquietante ma teoricamente plausibile. The Bad Batch ci racconta dell’orrore, della rabbia e del coraggio di una ragazza costretta a lottare contro una realtà barbarica per sopravvivere e che incredibilmente, alla fine della storia, riesce a trovare la pace e forse anche un briciolo di speranza.

Venezia 73: Terrence Malick e il suo viaggio nel tempo e nella vita

Voyage of Time 2Dopo decadi di gestazione, Terrence Malick ha messo la parola “fine” al suo progetto se non più ambizioso, almeno più discusso e chiacchierato, Voyage of Time: Life’s Journey, documentario che arriverà in sala nella doppia forma classica e IMAX.

Il film è stato presentato al Festival di Venezia 73 nella sezione del concorso, e a parlarne sono intervenuti Grant Hill e Sophokles Tasioulis, produttori fiduciosi che hanno affiancato Malick nel processo creativo complicato e lungo del film.

Questo documentario è un viaggio emotivo, emozionante, ma si basa anche sulla ricerca scientifica. Siamo abituati a produrre documentari e di solito lavoriamo con degli scienziati che si approcciano agli strumenti cinematografici. In questo caso abbiamo avuto un grande maestro del cinema che ha parlato con cosmologi, astronomi, scienziati. In questo modo Terry ha dato corpo alla sua visione con delle immagini affascinanti. Importante è stato anche il lavoro con il formato, che ci ha aiutati a mettere in scena determinate intenzioni ma ha anche rallentato molto la sua produzione.

Voyage of Time: nuovo trailer del doc di Terrence Malick

“Non abbiamo avuto mai nessun dubbio nei confronti del progetto o di Terrence. E se anche l’avessimo avuto, la sua dedizione e la sua energia ci avrebbero dissuaso. Siamo riusciti a realizzare alcune cose solo di recente, anche per questo il film ha avuto una produzione così lenta.”

Il film sarà, come anticipato, distribuito in due formati differenti, e naturalmente non si tratterà dello stesso documentario ma per il formato panoramico in IMAX è stata messa a punto una versione completamente diversa da quella presentata alla Mostra in cui la voice over narrante sarà quella che Brad Pitt, che figura anche trai produttori.

“Per Terry realizzare un film è come comporre una canzone. Si rivede, si riascolta, si lavora con le voci, con i dialoghi. Per questo film poi c’è stato un doppio lavoro per la versione in 45 minuti in IMAX. Nel caso della versione cinematografica abbiamo avuto a disposizione la voce di Cate Blanchett, che ha raccontato una storia legata all’emozione delle immagini. Per l’IMAX invece c’è Brad Pitt, che ci è sembrato più adatto perché è voce di un cut scientifico e razionale, con immagini diverse. Questo rispecchia anche le diverse intenzioni dei due formati. Lo scopo delle due versioni è inoltre completamente diverso, dal momento che il film tradizionale sceglie di raccontare in maniera specifica, mentre l’IMAX mostra, grazie allo schermo più grande, più cose contemporaneamente e in questo modo anche la fruizione dello spettatore è diversa, dal momento che l’immagine diventa quadro da scrutare e analizzare.”

Sulla necessità di coniugare tempi di produzione e esigenze artistiche, i produttori hanno spiegato: “I lunghi tempi di produzione non implicano per forza anche costi estesi, perché Terry non è mai andato fuori budget, nonostante le lunghe attese per il montaggio e la produzione di un film. Per Voyage of Time poi, il tempo era fondamentale, perché il montaggio ha richiesto tempo, ma anche le riprese in sé. Per un tipo di film del genere era inevitabile.”Voyage of Time

Venezia 73: oggi Terrence Malick con Voyage of Time Life′s Journey

È oggi il grande giorno di Terrence Malick a Venezia 73 dove presenta fuori concorso  Voyage of Time Life′s Journey, il documentario prodotto negli ultimi anni e costola di Three of Life.

Il progetto viene annunciato da Terrence Malick, col titolo provvisorio Q, all’inizio degli anni settanta descrivendolo come “uno dei suoi più grandi sogni da realizzare“, cioè narrare le origini della vita sul pianeta Terra.

Negli anni a seguire il progetto non viene più nominato fino al 2011, quando lo stesso regista dichiara che parte del materiale di Voyage of Time è stato inserito all’interno del film The Tree of Life.

Venezia 73: Natalie Portman protagonista in JACKIE

Venezia 73: Natalie Portman protagonista in JACKIE

Arriva in concorso a Venezia 73 altro grande atteso titolo, JACKIE di  Pablo Larraín con Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, John Hurt.

JACKIE

Nel cast del film oltre a Natalie Portman anche Greta Gerwig, Peter Sarsgaard, Max Casella, Beth Grant e John Hurt.

Jackie si concentrerà sui quattro giorni successivi all’attentato di Dallas del 1963, quando Jackie Kennedy (interpretata nel film dalla Portman) è costretta ad affronta la disperazione per l’assassinio del marito, il presidente Usa John F. Kennedy, diventando al contempo un’icona agli occhi degli americani e non solo. Nel cast ci sarà anche Peter Sarsgaard (An Education, Experimenter) che interpreterà il ruolo Robert Kennedy, fratello di John.

L’arte della resistenza

L’arte della resistenza

NOTA PRELIMINARE: l’articolo sarà disseminato da estemporanee ed euforiche brandizzazioni cazzare dei film presenti qui alla Mostra, a opera di Nicola Calocero che ci supporta da lontano. Non hanno alcun senso logico, quindi si adattano benissimo al nostro stato mentale al giro di boa della prima settimana di Festival.

piumaIeri, dopo una cena a base di vino e amari con un pezzetto di tonno come accompagnamento – devo dire in un posto di una decenza che qui al Lido appare come la Gioconda di Leonardo in mezzo a una personale dedicata a Teomondo Scrofalo – ieri, a mezzanotte e mezza circa, quelle maliarde delle mie colleghe/amiche hanno cercato di trascinarmi a un’altra di queste feste buco nero dove entri pensando ‘mezz’ora e vado via’ e quando esci ti ritrovi nel mondo post-apocalittico come Bruce Campbell nel finale de L’Armata delle Tenebre.

Così, hanno detto. ‘Dai, mezz’ora e andiamo’. ‘Dai, stiamo poco’. ‘Dai, non beviamo’. ‘Dai, non dovrai ballare’. Sì, sì. Come se non ve conoscessi, mascherine. Ero preparato e sono riuscito a resistere a quegli occhioni da cerbiatte solo grazie alle lezioni di gestione del rapporto con il femminile che mi aveva dato ieri mattina Rocco Siffredi, per cui sono tornato a casa promettendo ‘dai, ci penso e magari mi viene voglia’. Naturalmente per evitare qualsiasi possibile ritorno di dubbio mi sono messo subito in pigiama e crollato nel letto nel giro di dieci minuti. Voglio dì, nel frattempo erano quasi le due. Non date retta quando vi diranno che sono l’ultimo dei pensionati.

la la landEra comunque l’ora in cui quando eravamo ragazzini finiva ‘Colpo Grosso’ e iniziava il ‘Playboy Show’, mica quella di Carosello. Nonostante avessi in corpo già una dose massiccia di alcool mi addormento senza problemi, beato e fiero di me stesso sapendo che forse il giorno dopo avrò la forza di far finta di lavorare e un aspetto più simile a quello di una persona che a quella del Signore dei Troll appena uscito dalle miniere di Moria.

Mi dico pure che forse ho esagerato, e che dopotutto forse, veramente, sarebbero state solo mezz’ora, e che in definitiva forse potevo andare ed essere più gentile.

Nero.

Mi sveglio di notte, per fare la piscia.

(so che vi fa ridere quando uso l’espressione “fare la piscia”. Fa ridere anche me)

Controllo il cellulare per capire che ore sono.

La prima cosa che appare è questa foto. Con questa didascalia.

instagramCapito, sì. Mezz’ora e andiamo via.

Ora, le ragazze sono un po’ allegrotte e si vede, ma tutto sommato stanno ancora fresche e mantengono il loro fascino che, si sa, le donne per ste cose hanno una marcia in più.

Quello che mi sconvolge è il volto di Madeo, che resterà impresso nella mia mente come un monito perentorio.

Quell’uomo. Quell’uomo lì, ragazzi ha ceduto. Ed è così che avreste visto anche me se avessi fatto lo stesso.

BrimstoneRido soddisfatto e torno a letto fiero di me, ringraziando Santo Rocco per i suoi preziosi consigli e proseguendo nel mio giusto riposo fino alle 8,00 del mattino, quando mi sveglio fresco come una rosa.

A quel punto mi si pone una questione: vado a vedere il film di cannibali, Tommaso di Kim Rossi Stuart o vado a fare la spesa, che sono rimasto praticamente a nutrirmi del muschio che si è formato sotto al balcone per via dell’umidità del canale?

Ci rifletto un attimo e spesa batte Rossi Stuart e cannibali cinque a zero, anche perché la mattina sono tutti in proiezione e perfino i gestori dell’unico alimentari del Lido – che concorrono per la consegna del Tardo d’oro, speciale riconoscimento assegnato a personaggi festivalieri non particolarmente svegli – ce la possono fà a gestire la clientela.

JackieA proposito di premi collaterali, si comincia a ragionare sui candidati anche per la corsa all’ICEFAC, al GCCMNF e al Collammare. Le spiegazioni per le sigle le trovate in questa capovolte qui a fondo pagina. In ordine sparso, per ICEFAC si vocifera di Lav Diaz, in corsa anche per il GGCMNF, insieme a Malick. Muccino favorito per il Collammare.

Arrival

NOTA FINALE:

ICEFAC = In culo e Fòco ai Capelli, assegnato a individui dalle capigliature particolarmente bizzarre. Concepito assieme a Cristiana Paternò.

GCCMNF = Gran Cazzo Che me Ne Frega, assegnato a film di portata impegnativa e dai temi profondi e particolarmente lontani dalla praticità del quotidiano vivere.

Collammare = Assegnato ai numerosi personaggi privi di collo che si vedono girovagare sia tra gli artisti che tra gli astanti.

(Ang)

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