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L’inglese recensione del film di Steven Soderbergh

L’inglese recensione del film di Steven Soderbergh

L'inglese recensione poster Steven SoderberghAnno: 1999

Regia: Steven Soderbergh

Cast: Terence Stamp, Peter Fonda, Luis Guzman, Lesley Ann Warren, Barry Newman, Melissa George

Trama: L’inglese Wilson (Terence Stamp), attempato rapinatore che ha passato metà della vita al fresco, lascia la madrepatria per recarsi in California e scoprire la verità sulla tragica fine della figlia Jennifer (Melissa George), che negli USA di era legata a Terry Valentine (Peter Fonda), ricco e potente produttore discografico coinvolto in loschi traffici.

Analisi: Spesso si parla di autore per indicare un cineasta che scrive e gira il film, dando vita a un prodotto che è figlio adorato dell’anima del creatore. Per uno come Steven Soderbergh è buona cosa scomodare il termine autore, anche se il nostro non ama imbracciare la penna (ma lo ha fatto, per esempio, con il celebrato lungometraggio d’esordio: Sesso, bugie e videotape); Soderbergh ha infatti costruito negli anni un suo inconfondibile stile mostrativo e narrativo, pronto a cogliere storie (d’altri, va bene) e a restituirle allo spettatore lasciando indubbia traccia, senza paura di suggerire a chi guarda interrogativi sulla sostanza del cinema e dei suoi meccanismi.

l'anglaisLa vena “personale” dell’autore di Atlanta – decisamente meno registrabile nei suoi tanti film legittimamente commerciali, più tradizionali – percorre il prezioso L’inglese, opera d’arte incastrata tra il clooneyano Out of Sight e l’attillato Erin Brockovich. Film breve (meno di un’ora e mezza), L’inglese racconta una bella e semplice storia di (quasi) vendetta e tardiva maturazione personale che fa perno sul grande Terence Stamp, dinoccolato protagonista-manichino dal piglio british, il cuore inquieto e l’occhio che perfora. Soderbergh racconta frammentando la linea temporale, confondendo piccoli pezzi di storia, che si mescolano e inseguono, giocando senza requie con la temporalità della colonna visiva e della colonna sonora; e dà vita a un dinamico affresco che molto deve alla fotografia di Edward Lachmann e che a tratti, di concerto con la recitazione assente di Stamp, con il goffo evolversi delle scene violente, fa prendere al film pieghe di sognante irrealtà.

Per rispolverare il passato di Wilson, Soderbergh attinge alla storia del cinema, ripescando Poor Cow, un film di Ken Loach degli anni sessanta proprio con Terence Stamp (che fa il delinquente) uscito poco prima della potentissima hit degli Who The Seeker che apre L’inglese … all’inglese. Uno squarcio in ricordo di Sua Maestà, un istante prima di tuffarsi in cerca di vendetta e verità nel sole e nelle piscine della West Coast. A proposito di musica: è validissima la colonna sonora originale, firmata da Cliff Martinez (batterista dei primi Red Hot Chili Peppers e fedelissimo di Soderbergh), capace di seguire con azzeccati motivi l’enigmatica costruzione del film e i travagli del protagonista. Ottime le prove fornite da tutti gli interpreti – spiccano un falsissimo Peter Fonda e l’immutabile caratterista Luis Guzman – chiamati al difficile compito di recitare per poi finire frullati nella sinfonia audiovisiva di Steven Soderbergh. Dell’autore Steven Soderbergh.

Un amore di testimone: recensione del film con Patrick Dempsey

Un amore di testimone: recensione del film con Patrick Dempsey

Un amore di testimone è il film del 2008 diretto da Paul Weiland e con protagonisti Patrick Dempsey, Michelle Monaghan, Kevin McKidd, Sydney Pollack, Busy Philipps

InUn amore di testimone un’amicizia nata tra le lenzuola ai tempi dell’università. Una stanza al buio, la scelta di una maschera sadomaso per rendere l’incontro off-limits e Tom (Patrick Dempsey) che finisce nel letto della ragazza sbagliata. Ovviamente quella notte andrà in bianco, ma da quel momento Anna (Michelle Monaghan), da comico errore di una notte decisamente troppo alcolica, diventerà la sua migliore amica. E dopo dieci anni nulla è cambiato. Tom è il solito casanova assetato di donne, e Anna la sua adorata e affezionata spalla, sua dama ai matrimoni nonché sua  confidente d’eccezione. Non c’è romanticismo tra i due, ma quando, in Scozia, Anna incontrerà il duca dei suoi sogni e con cui deciderà di convolare a nozze, Tom non potrà più nascondere i suoi sentimenti. E allora da “damigella d’onore”, in qualità di suo migliore amico, si trasformerà nel guastafeste di turno, ostinato a trovare nella vita edulcorata del lord scozzese scabrosi nei che possano far desistere Anna dallo sposarlo.

Un amore di testimone, l’analisi

Un amore di testimone è una commedia anglo-americana realizzata dal creativo e regista (per lo più televisivo) britannico Paul Weiland, conosciuto soprattutto per aver ideato alcuni tra gli spot pubblicitari più premiati e per aver diretto Rowan Atkinson nella serie Mr Bean, padrona indiscussa del british humour da tubo catodico.

Non sempre un talento riesce a trovare il modo di esprimersi attraverso tutti i canali e linguaggi, quello che risulta creativo nella pubblicità o in televisione non è necessariamente originale al cinema così com’è valido il contrario. E parlando di Paul Weiland e del suo amore di testimone, non si può certo dire che il linguaggio cinematografico sia proprio nelle sue corde. Che fosse una commedia piena di cliché era chiaro sin dall’inizio, è bastata l’intro dell’errore di letto a dichiarare l’intento del film e la sua formula banale. Non era un mistero neanche che fosse una commedia assolutamente prevedibile e senza colpi di scena. Magagne su cui, tuttavia, avremmo potuto chiudere un occhio, considerando la fiacca e trita retorica che ormai regna nella maggior parte delle commedie rosa, come se il romanticismo  al cinema fosse l’equivalente di “storia frivola, inconsistente ed effimera, priva di qualunque  accortezza stilistica e sostanza narrativa”.

Ma la nota veramente stonata della pellicola di Paul Weiland è la sua profonda inettitudine a stimolare anche la fantasia e il sogno d’amore della più romantica delle donne. Non genera alcuna piacevole immedesimazione, nessuna forma di tenera sublimazione, né tantomeno quella conviviale forma di abbandono che, di solito, si prova assistendo ad un accadimento già scritto. Alle volte, lasciarsi trasportare da storie presumibili, è garanzia di appagamento emotivo. E’ come vedere per l’ennesima volta la stessa scena o lo stesso episodio di una serie tv: sapere come va a finire ti consente di godere maggiormente dei dettagli della storia e di trovare rifugio nella sua certezza, gravida di inequivocabili punti fermi. Un amore di testimone è purtroppo non molto di più della brutta copia de Il matrimonio del mio miglior amico.

Star Wars scoperti 30 minuti di montaggio alternativo

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Star Wars scoperti 30 minuti di montaggio alternativo

star warsIn un periodo storico in cui l’idea di una terza trilogia dedicata all’universo di Star Wars apre all’innovazione attraverso la figura di J.J. Abrams e guarda ai classici con il ritorno alla sceneggiatura di Lawrence Kasdan, storico sceneggiatore de L’impero colpisce ancora e Il ritorno dello jedi, a consolare i fan preoccupati ci pensa la scoperta di un Laser Disc contenente ben 30 minuti di montaggio alternativo dell’ultimo episodio della saga.

Il disco, presentato da George Lucas nel lontano 1984 al fine di pubblicizzare un macchinario per il montaggio digitale realizzato dalla Lucas Film è ricomparso dopo quasi 30 anni, acquistato da un collezionista anonimo che ne ha resa possibile la fruizione attraverso la seguente pagina facebook.

In attesa di notizie circa il settimo episodio di un’opera infinita, gli appassionati potranno rivivere alcuni dei momenti più emozionanti della saga attraverso punti di vista nuovi di zecca.

Fonte: Everyeye.it

I Fantastici 4: Miles Teller sul reboot

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Miles Teller, nel corso del Savannah Film Festival, ha rilasciato alcune dichiarazioni circa la sua presenza nel reboot firmato Josh Tank de I Fantastici 4. Teller, primo indiziato a rivestire il ruolo di Mr Fantastic, al momento è in attesa di iniziare le riprese di Insurgent, sequel di Divergent, ad aprile. L’attore si è manifestato interessato a prendere parte al nuovo film firmato 20th Century Fox, sebbene le sue parole siano rimaste nel vago (“Se tutto dovesse andare per il meglio, allora sarò eccitato”).

In attesa di conferme circa il cast che sarà impegnato a far rinascere Mr Fantastic, la Cosa, la Donna Invisibile e la Torcia Umana, l’unico dato certo di cui si è a conoscenza è la data di rilascio: il 6 marzo 2015.

Fonte: Fandango.com

Kevin Feige e un progetto segreto della Marvel

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Kevin Feige e un progetto segreto della Marvel

Il produttore Kevin Feige, nel corso di un’intervista ai microfoni di Collider, ha rilasciato alcune dichiarazioni circa Thor: The Dark World, seconda pellicola dedicata al personaggio Marvel. In attesa dell’uscita del film nelle sale, Feige ha già speso parole circa i contenuti extra presenti nel Blu-Ray, in particolar modo ha sostenuto che il disco conterrà circa 10 minuti di scene eliminate.

Ancora, si è soffermato sull’umorismo presente nel film, sostenendo che così come in Iron Man o nel precedente Thor, anche in questo sequel ci saranno dei momenti esilaranti, negando ogni intenzione di passare a tematiche più “dark”, nonostante il titolo.

In un secondo momento, Feige ha lanciato uno sguardo al futuro, suo e della Marvel, sostenendo di essere intenzionato a continuare il lavoro con la casa di produzione e sostenendo che prima della fine dell’anno arriveranno ulteriori notizie circa il casting del film dedicato ad Ant-Man. Infine ha aperto le porte ad ulteriori annunci che potrebbero allietare i fan Marvel già a partire da metà del prossimo anno.

Fonte: Collider.com

David S. Goyer e la Warner Bros firmano un contratto di tre anni

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Dopo anni di proficua collaborazione sfociata nella rinascita di brand di successo come la trilogia di Batman o il reboot di un classico come Superman, sembrerebbe che lo sceneggiatore David S. Goyer e la Warner Bros. hanno siglato un contratto di tre anni. È il primo accordo che lo sceneggiatore firma con la Warner, in quanto, le precedenti collaborazioni non prevedevano alcun contratto di esclusiva.

In cima ai progetti di cui Goyer si occuperà risalta un thriller dai risvolti Hitchockiani caratterizzato da ambientazioni e tematiche sci-fi (attualmente è incaricato alla scrittura del progetto Doug Jung). Mentre l’accordo prevede ovviamente anche il film sulla Justice League.

Goyer, al momento impegnato nella stesura di Batman Vs. Superman, si è detto assolutamente felice del contratto offertogli, dl momento che, negli ultimi dieci anni, proprio la Warner è stata la sua principale fonte di impiego. Infine Goyer ha commentato la scelta di Ben Affleck come nuovo Batman, sostenendo che l’attore interpreterà il ruolo con “orgoglio”.

Fonte: Collider.com

Sole a Catinelle: recensione del film con Checco Zalone

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Sole a Catinelle: recensione del film con Checco Zalone

E’ sempre difficilissimo superarsi, e quando si torna alla ribalta dopo un grandissimo successo è sempre dietro l’angolo lo spettro delle aspettative, la paura di non farcela e di non essere all’altezza di se stessi. Così capita a Checco Zalone, che dopo Che Bella Giornata, stratosferico successo al botteghino italiano (45 milioni circa, l’incasso più alto di sempre), torna con Sole a Catinelle, una commedia leggera, ambientata nella quotidianità della crisi economica, con un protagonista che proprio delle crisi non vuole saperne.

“Se sarai promosso con tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno”. È questa la promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Peccato però che papà Checco mantiene sempre le promesse, e che Niccolò riesce nell’impresa di guadagnare tutti 10 alla fine dell’anno. Che fare visto che per Checco la situazione economica non è delle migliori? L’uomo si imbarca in una avventura con il figlio scettico, ma si imbatterà in Zoe, una ricca ereditiera che permetterà a lui e al suo bimbo di vivere davvero la vacanza dei sogni. Immerso in uno stile di vita a lui totalmente sconosciuto, Checco si troverà con brio e ingenuità a fronteggiare situazioni che lo vedranno perennemente fuori posto ma allo stesso tempo sempre vincente per il suo innato ottimismo e la sua travolgente simpatia.

Scritto a quattro mani dal regista Gennaro Nunziante e dal protagonista Luca Medici, alias Checco Zalone, Sole a Catinelle è il perfetto continuum cinematografico delle precedenti storie raccontate dal comico nato a Zelig. Adesso il personaggio Zalone è padre, un uomo immerso nei guai economici fino al collo, che nonostante tutto cerca nell’ottimismo la soluzione a tutto. I suoi metodi servono a poco nella vita vera, ma la sua indole ingenua e la sua simpatia gli permetteranno di aiutare, inconsapevolmente, altre persone e di trovare infine una via d’uscita.

Nunziante dirige un film semplice, che come unica pretesa ha quella di ricercare la risata a tutti i costi attraverso la mimica del suo personaggio principale, noto per la sua indole fondamentalmente razzista, omofobica e qualunquista, che fa della parolaccia la sua arma segreta e dell’ottimismo la sua bandiera. Nonostante le sue grandi pecche, Checco fa simpatia al suo pubblico che però questa volta non ride, non abbastanza. Nel pieno stile “zaloniano” il film è disseminato di canzoni, scritte ed interpretate dallo stesso Checco, che appesantiscono la narrazione e stancano con la reiterazione dei luoghi comuni e del linguaggio volutamente scorretto, suo marchio di fabbrica.

La percezione a caldo, è che Sole a Catinelle riuscirà a raggiungere incassi di tutto rispetto, anche se probabilmente, dato il momento storico, non batterà i celeberrimi 45 milioni; allo stesso tempo il film ci mette davanti al mistero imperscrutabile dei gusti cinematografici dello spettatore medio italiano.

Festival di Roma Anna Foglietta protagonista della Cerimonia di premiazione

anna folgietta 2Il prossimo 16 novembre, l’attrice Anna Foglietta condurrà la serata di premiazione dell’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (8-17 novembre 2013) e continuerà a fare gli onori di casa anche nella seconda parte della serata, nel corso della cerimonia di assegnazione del Maverick Director Award a Tsui Hark, il regista, produttore e sceneggiatore che ha guidato la rivoluzione del cinema di Hong Kong a partire dalla fine degli anni Settanta. Alla premiazione seguirà la proiezione dell’ultimo film di Tsui Hark, Young Detective Dee: Rise of the Sea Dragon 3D (Di Renjie zhi shendu longwang 3D).

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ANNA FOGLIETTA: note biografiche

Attrice cinematografica, televisiva e teatrale. Nata a Roma, ha recitato per alcuni dei più noti registi della commedia italiana come Carlo Vanzina (Ex – Amici come prima!, 2011, e Mai Stati Uniti, 2013) e Neri Parenti (Colpi di fulmine, 2012). Inizia a farsi notare sul grande schermo con una parte nell’episodio La donna del mister diretto da Claudio Cupellini, all’interno del film 4-4-2 – Il gioco più bello del mondo (2006) prodotto da Paolo Virzì.

Nel 2010 fa parte del cast internazionale di The American, diretto da Anton Corbijn, con protagonista George Clooney. Nel 2011 interpreta il brillante ruolo di Eva in Nessuno mi può giudicare, diretto da Massimiliano Bruno, con Paola Cortellesi e Raul Bova, che le vale la nomination ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento come miglior attrice non protagonista. Per lo stesso film vince il Premio Ischia Breakout Actress Award come attrice rivelazione dell’anno e il Premio Antica Fratta come miglior attrice nell’ambito della commedia ai Nastri d’Argento 2011. Nel 2012, è la protagonista de L’amore è imperfetto di Francesca Muci, mentre in Colpi di fulmine (con Christian De Sica e, tra gli altri, Lillo & Greg, Luisa Ranieri, Arisa), Anna Foglietta è la pittoresca pescivendola Adele, per cui viene nominata ai Nastri d’Argento 2013 come miglior attrice non protagonista. È stata tra gli interpreti principali dell’ultimo film di Carlo Vanzina, Mai Stati Uniti (2013), commedia corale con Vincenzo Salemme, Ambra Angiolini, Ricky Memphis e Giovanni Vernia.

Anna Foglietta ha al suo attivo una lunga carriera teatrale, iniziata nel 1997, durante la quale ha interpretato opere del grande teatro italiano (De Filippo, Scarpetta, Pirandello). È conosciuta e amata dal grande pubblico anche per il ruolo dell’agente scelto Anna De Luca nella serie televisiva La squadra, in onda su Rai 3 dal 2004 al 2005. Nel 2008 è entrata a far parte del cast della serie Distretto di polizia, dove interpreta l’ispettore Elena Argenti. A gennaio 2014 sarà protagonista della nuova commedia di Paolo Genovese, Tutta colpa di Freud, al fianco di Marco Giallini, Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni.

anna fogliettaCINEMA

2006 “SFIORATI” regia di Angelo Orlando

2005 “LA DONNA DEL MISTER”, episodio di “4-4-2 – IL GIOCO PIÙ BELLO DEL MONDO”, regia di Claudio Cupellini

2006 “TARTARUGHE – EUCLIDE ERA UN BUGIARDO”, regia di Viviana Di Russo

2008 “SE CHIUDI GLI OCCHI”, regia di Lisa Romano

2008 “SOLO UN PADRE”, regia di Luca Lucini

2009 “ARRIVANO I MOSTRI”, regia di Enrico Oldoini

2009 “FEISBUM! IL FILM – EPISODIO: DEFAULT”, regia di Alessandro Capone

2009 “THE AMERICAN”, regia di Anton Corbjin

2009 “IL VELO DI WALTZX” (cortometraggio) regia di Sergio Stivaletti

2010 “NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE”, regia di Massimiliano Bruno

2011 “EX – AMICI COME PRIMA!”, regia di Carlo Vanzina

2011 “LA NUOVA OSSESSIONE”, regia di Luca Tornatore

2012 “L’AMORE È IMPERFETTO”, regia di Francesca Muci

2012 “MAI STATI UNITI”, regia di Carlo Vanzina

2012 “COLPI DI FULMINE”, regia di Neri Parenti

2013 “TUTTA COLPA DI FREUD”, regia di Paolo Genovese

TELEVISIONE

2004 – 2005 “La Squadra” VI/VII/VIII serie – AA.VV.

2009 “DISTRETTO DI POLIZIA 9”, regia di Alberto Ferrari

2008 “DISTRETTO DI POLIZIA 8”, regia di Alessandro Capone

2011 “IL COMMISSARIO REX”, un episodio, regia di Andrea Costantini
2012 “CESARE MORI – IL PREFETTO DI FERRO”, miniserie in due puntate, regia di Gianni Lepre

2013 “RAGION DI STATO”, regia di Marco Pontecorvo

2013 “L’ORO DI SCAMPIA”, regia di Marco Pontecorvo

TEATRO

1997 “L’ISOLA DI TULIPATAN” da J. Offenbach, regia di P. Gallina

1998 “TEATRO IN PEZZI” di P. Gallin, regia di P. Gallina

1999 “LE FALSE CONFIDENZE” da Marivaux, regia di E. Metalli

2000 “BARBABLÙ” da J. Offenbach, regia di P. Gallina

2000 “A NUTTATA ‘E SAN LORENZO” di C. Belsito, regia di M. Conte

2000 “DONNE DI RIPICCHE” di A. Quadrelli, regia di Pastiglia, Conte, Turchetta

2000 “PULCINELLA SCIÒ” di A. Petito, regia di A. Avallone

2000 “TRE PECORE VIZIOSE” di E. Scarpetta, regia di A. Avallone

2000 “MORTE DI CARNEVALE” di R. Viviani, regia di A. Avallone

2001 “MISERIA E NOBILTÀ” di E. Scarpetta, regia di A. Avallone

2001 “O SCARFALIETTO” di E. Scarpetta, regia di A. Avallone

2001 “UOMO E GALANTUOMO” di E. de Filippo, regia di A. Avallone

2002 “QUESTI FANTASM” di E. de Filippo, regia di A. Avallone

2002 “CAFÉ CHANTANT” di E. Scarpetta, regia di A. Avallone

2003 “MILES GLORIOSUS” di T.M. Plauto, regia di V. Zingaro

2009 “LA NIPOTE DELLA BABILA” di A. Foglietta, regia di A. Foglietta

2011 “ALLA RICERCA DELLA ROMANITÀ PERDUTA”, curato da Fabrizio Sabatucci

La Giovane e Bella Marine Vacth raccontata da Francois Ozon

La Giovane e Bella Marine Vacth raccontata da Francois Ozon

 giovane e bella Le vediamo nelle loro espressioni di marmo, nei loro corpi androgini che sembrano rispecchiare l’assenza di emozioni in passerella. Eppure alla presentazione del film, sul tappeto rosso di Cannes, Marine Vacth ha ceduto alla commozione. Di sicuro non era la prima volta che si trovava sotto i riflettori, tuttavia, questa volta non ha messo in gioco solo la sua immagine ma anche il suo debutto da attrice, dopo alcuni ruoli secondari. È lei la protagonista di Giovane e bella, ultima pellicola di François Ozon, in uscita il 7 novembre in Italia.

Quattro diverse melodie composte da Françoise Hardy ci accompagneranno nelle quattro stagioni dell’adolescenza di Isabelle, ognuna delle quali narrata dal punto di vista di un personaggio (il fratello, un cliente, la madre e il patrigno). La diciassettenne, dopo aver perso la verginità durante l’estate, tornerà in città e inizierà, quasi per gioco, a prostituirsi, fin quando, in uno degli incontri, un avvenimento cambierà la sua vita.

giovane e bella posterAd affiancare la Vacth, ci sarà, nei panni della madre, Charlotte Rampling, nella sua quarta collaborazione con Ozon, ma anche Géraldine Pailhas, Frédéric Pierrot, Nathalie Richard e Johan Leysen.

Un film girato con la consapevolezza di dover rappresentare uno dei periodi più complessi della vita, un periodo in cui, ha ammesso Ozon, “violentiamo il nostro corpo per riuscire a sentirlo e spingere all’estremo i limiti”. La prostituzione si prestava a questo scopo. Isabelle cresce in una famiglia benestante, non ci sono problemi economici o famigliari a turbarla, c’è solo la voglia di riconfigurare la sua identità: è ancora ragazza, ma sta diventando una donna e, per farlo, cerca di accumulare esperienza senza che a muoverla ci sia la perversione. Il racconto dei diversi punti di vista è utile a far comprendere allo spettatore che le trasformazioni che coinvolgono la ragazza in primo luogo, hanno conseguenze sui personaggi che ha attorno.

Con la Trilogia del Lutto (Sotto la sabbia, Il tempo che resta, Il rifugio) il regista aveva sondato le dinamiche della perdita e della rinascita, della vita e della morte, passando poi per il successo internazionale con 8 donne e un mistero, un noir che riportava in auge alcune importanti attrici francesi (Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart, Virginie Ledoyen) e mescolava la commedia, il giallo e il musical. Oltre alla straordinaria capacità di sperimentare i generi più disparati, Ozon non disdegna di ispirarsi ad altre forme di narrazione come il teatro (dapprima con Gocce d’acqua su pietre roventi, 8 donne e un mistero, poi con Potiche – La bella statuina, fino al più recente Nella casa) e il romanzo (Angel – La vita, il romanzo, Ricky – Una storia d’amore e libertà).

È probabilmente uno dei registi che tiene alta la qualità del cinema francese, ormai priva di Rohmer e Truffautt. L’interesse per le dinamiche umane combinato a uno spirito ironico, fa sì che anche la tematica della sessualità venga trattata senza banalità e generalizzazioni.

giovane e bella 2

Sole a Catinelle parlano Checco Zalone, il produttore Valsecchi e il regista Nunziante

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sole a catinelle 2 Alla sua terza prova da attore cinematografico con Sole a Catinelle, Checco Zalone (alias pubblico di Luca Medici) deve fare i conti con il peggior nemico di sempre, se stesso, o meglio con il suo precedente e travolgente successo, Che Bella Giornata, film che ha portato a casa 45 milioni di euro, l’incasso più alto della storia del cinema italiano, di tutti i tempi.

A parlare per primo di questo “nemico”, questo grande fantasma che grava sulle aspettative di tutti, è stato Pietro Valsecchi, che produce, con Taodue Film, il film diretto da Gennaro Nunziante e interpretato da Checco Zalone.

Eravamo preoccupati! – ha detto Valsecchi – non è un caso se a scrivere questa storia abbiamo impiegato due anni. Gli applausi che ho sentito poco fa (a fine proiezione stampa, ndr.) mi fanno pensare che vincerò una scommessa che abbiamo fatto Checco ed io sugli incassi di Sole a catinelle. Se vinco io, offro una bella vacanza a Checco, altrimenti lui mi paga una cena. Sono contento anche della grande fiducia che ci hanno dimostrato gli esercenti italiani, che hanno messo a disposizione del nostro film più di 1200 sale. Sole a catinelle non è un film pensato a tavolino, scritto per compiacere, è stato più difficile degli altri due, più costoso, ma dopo la proiezione di oggi, sento che potrò dormire sonni tranquilli“.

A fare i conti con le prenotazioni registrate nelle ultime 24 ore nei due principali circuiti che distribuiscono il film, The Space e UCI, sembra che Valsecchi possa davvero dormire tranquillo: sono infatti 30.000 i biglietti già prenotati. Ma in conferenza stampa il regista Gennaro Nunziante non deve fare solo i conti con le lodi e gli applausi. “Noi odiamo il buonismo – dice il regista, il cui film è stato accusato di buonismo appunto – ma ancora di più detestiamo il cinismo. Nella commedia il cinismo non è una qualità: è una cagata che qualcuno ha incensato e che poi è diventata di gran moda. Non accusateci di essere trash. Non siamo mai stati trash, e se dite che il nostro film in alcuni momenti è sboccato, ci rovinate. Noi non siamo volgari: per noi è volgare tutto quello che è goffo. Ci opponiamo alla gag telefonata e alla battuta scontata e abbiamo capito la cosa per noi più importante è fare davvero quello che ci piace”.

A Checco invece non resta che raccontare la genesi del progetto: “Ci piaceva l’idea che il protagonista della vicenda fosse un padre – io lo sono diventato da pochi mesi nella vita. Non è stato semplice arrivare a questa storia: mica ci vengono sempre in mente delle cagate da farvi vedere! Ci divertiva il fatto che il Checco del film fosse il prodotto di 20 anni di berlusconismo: lui è uno che ci ha creduto, uno a cui però vuoi bene. Il nostro atteggiamento nei suoi confronti è bonario, non di condanna. Ci siamo concentrati sulla crisi, anche se ci siamo andati leggeri. Il nostro personaggio doveva far finta che non ci fosse. Volevamo un uomo completamente refrattario alla crisi“.

L’attore, comico e cantante continua, parlando della fruttifera collaborazione con Nunziante: “Siamo una coppia di fatto, viviamo in appartamenti contigui e praticamente facciamo tutto insieme, semplicemente non ci baciamo. Ci capita di raccontarci un fatto, di riderci sopra e di costruirci una storia. Questa l’abbiamo ambientata in tante diverse regioni d’Italia, in luoghi uno più bello dell’altro. Quello che ho amato di più è stato il Molise, a cui però non ho reso giustizia perché l’ho descritto come un posto terribile. Quando il presidente della regione mi ha detto: ‘Voglio ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per noi’, mi sono sentito una cacca“.

E mentre Checco Zalone ancora non sa spiegare il motivo del suo successo e Nunziante, pur provandoci, sembra dare risposte poco soddisfacenti (“la ricetta della nostra commedia migliore, quella che ha saputo pescare dalla realtà“), Valsecchi ritorna su toni seri, abbozzando un discorso sui problemi del cinema italiano: “Il cinema italiano è vecchio, bisogna cercare nuovi linguaggi, dobbiamo ripettare le esigenze, i gusti e i desideri del pubblico più giovane. Noi l’abbiamo fatto scommettendo su I soliti idioti. Per un produttore portare un film in sala è una responsabilità, dobbiamo incentivare le novità. Con la mia Taodue avrei potuto riposare sugli allori, invece mi sono da poco lanciato in una nuova avventura: un film con i comici Pio e Amedeo in cui credo molto“. Insomma, un discorso che più che cercare di individuare una soluzione sembra limitarsi all’auto-celebrazione.

Sole a Catinelle, in cui troviamo anche Aurore Erguy, Miriam Dalmazio e il piccolo Robert Dancs, uscirà il prossimo giovedì 31 ottobre, distribuito da Medusa Film in circa 1200 copie.sole a catinelle

Venere in pelliccia recensione del film di Roman Polanski

Venere in pelliccia recensione del film di Roman Polanski

Venere in pellicciaRitorno al cinema per uno dei grandi registi viventi della storia del cinema, Roman Polanski, il tanto chiacchierato e discusso regista di origine polacca, trapiantato in Francia. L’autore de Il Pianista, dopo tanti problemi personali e qualche progetto naufragato, ritorna con un’opera profondamente sua, che entra di diritto nella sua straordinaria filmografia. Ancora una volta Polanski mette in scena l’inconsistenza del genere umano, attraverso la rappresentazione delle sue debolezze e delle sue incertezze, spesso legati a un’ideale di mondo troppo lontano dalla realtà tangibile.

La pellicola racconta di un regista teatrale che deve mettere in scena una piece ispirata ad un romanzo che tratta di masochismo e non riesce a trovare l’attrice giusta per il ruolo di protagonista. Improvvisamente irrompe una donna decisa letteralmente a tutto pur di ottenere la parte: tra i due si instaurerà un complesso gioco di potere.

Venere in pelliccia-posterVenere in pelliccia è un’incredibile rappresentazione grottesca delle ossessioni e perversione, ispirato a una pièce teatrale tratta da un romanzo. L’impianto stilistico è molto simile al penultimo film del regista, quel Carnage (sempre tratto da una pièce) costruito sull’insofferenza di quattro personaggi e al limite dell’esercizio di stile. In questo caso i personaggi sono addirittura solo due, un regista e una musa interpretata ancora una volta dalla compagna nella vita di Polanski, l’Emmanuelle Seigner già vista e apprezzata in tanti suoi film. L’attrice, attraverso la sua sensuale e persuasiva interpretazione ci conduce in un teatro di maschere, dove un perverso gioco delle parti tramuta la finzione in realtà e dove il cinema diventa teatro di magiche perversione, come sottolineato dalla partitura pregevole di Alexander Desplat.

Il risultato è un film di un’ironia pungente ed efficace, un gioco di ruoli e ossessioni travolgente, di un insano e perverso gusto per una teatralità referenziale che destabilizza completamente i personaggi all’interno dei suoi continui e repentini balzi.  E’ in tutto e per tutto Roman Polanski, tanto che le urla dell’Inquilino del terzo piano, la follia di Luna di fiele, l’ironia sarcastica di Per favore non mordermi sul collo echeggiano nel teatro più volte, ricordandoci che forse stiamo gustando e apprezzando qualcosa di non troppo originale, già visto e conosciuto.

In fin dei conti poco importa se si è autoreferenziali, ripetitivi o schiavi di un virtuoso gioco di stile, il film è la prova tangibile che si può fare grande cinema anche parlando di teatro, con due personaggi e un luogo unico, con due bravi attori (Seigner e Amalric) e un grande regista.

Festival di Roma 2013: la giuria al completo

Festival di Roma 2013Completata la Giuria Internazionale che assegnerà i premi ai film in Concorso nell’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (8-17 novembre 2013): al fianco del Presidente James Gray, già annunciato, ci saranno la regista argentina Verónica Chen, il regista, sceneggiatore e produttore italiano Luca Guadagnino, l’attore e produttore russo Aleksei Guskov, la regista, sceneggiatrice e attrice francese Noémie Lvovsky, il regista iraniano Amir Naderi e il regista cinese Zhang Yuan. La Giuria assegnerà ai lungometraggi in Concorso il Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film, il Premio per la migliore regia, il Premio Speciale della Giuria, il Premio per la migliore interpretazione maschile, il Premio per la migliore interpretazione femminile, il Premio a un giovane attore o attrice emergente, il Premio per il migliore contributo tecnico, il Premio per la migliore sceneggiatura.

Presidente

JAMES GRAY

Nato a New York nel 1969, è regista, sceneggiatore e produttore. Nel 1994, dopo aver frequentato la School of Cinematic Arts della University of Southern California, debutta come regista all’età di 25 anni: il primo film da lui scritto e diretto, Little Odessa, un noir con Tim Roth, Vanessa Redgrave, Maximilian Schell e Edward Furlong, vince numerosi premi fra cui il Leone d’Argento e la Coppa Volpi alla migliore attrice non protagonista (Vanessa Redgrave) nel corso della 51ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. I suoi successivi film, che inaugurano il sodalizio artistico fra il regista statunitense e l’attore Joaquin Phoenix, vengono tutti presentati in Concorso al Festival di Cannes. Il primo, The Yards (2000), thriller con Mark Wahlberg, Joaquin Phoenix, Charlize Theron, James Caan, Faye Dunaway, Ellen Burstyn, Tomas Milian è una storia di corruzione e traffici illegali ambientata a New York, mentre I padroni della notte (We Own the Night, 2007) racconta le vicende di due fratelli (interpretati da Mark Wahlberg e Joaquin Phoenix, affiancato da Eva Mendes, nel ruolo della findanzata) che si riavvicinano per vendicare la morte del padre (Robert Duvall). Con Two Lovers (2008), che prende ispirazione da un racconto di Dostoevskij, “Le notti bianche”, Gray cambia registro spostandosi sul genere della love story. Il film ospita per l’ennesima volta un cast stellare con Joaquin Phoenix, Gwyneth Paltrow, Isabella Rossellini, Vinessa Shaw. Infine, The Immigrant (2013), in Concorso a Cannes, con protagonisti Jeremy Renner, Marion Cotillard e Joaquin Phoenix, affronta le difficoltà di due sorelle che partono dalla natia Polonia per cercare fortuna negli Stati Uniti d’America.

VERÓNICA CHEN

Nata a Buenos Aires nel 1969, dopo gli studi in lettere classiche si diploma in regia al Centro de Experimentacion y réalización Cinematográfica. Dopo aver lavorato come montatrice per il regista Daniel Burman, nel 2001 ha diretto il suo primo lungometraggio, Vagon fumador, presentato alla Mostra di Venezia nella Settimana Internazionale della Critica e vincitore della Carabela de Plata per il miglior film d’esordio al Festival del cinema latinoamericano di Huelva (Spagna). Il suo secondo film, Agua (2006), la storia del tentativo di redenzione di un ex campione di nuoto accusato ingiustamente di doping, vince il premio della Giuria ecumenica al Festival di Locarno. Nel 2010 partecipa al Festival internazionale del cinema indipendente di Buenos Aires con Viaje sentimental. Il suo ultimo film è il thriller Mujer conejo (2013).

LUCA GUADAGNINO

Regista, sceneggiatore e produttore, nasce a Palermo, nel 1971, trascorre la sua infanzia in Etiopia. Il suo debutto alla regia avviene con il film The Protagonists (65esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia). Seguono altri quattro lungometraggi: Mundo Civilizado, Cuoco Contadino, Melissa P. e Io sono l’Amore che ottiene la candidatura agli 82esimi Academy Awards per i migliori costumi e la candidatura come miglior film straniero alla 68esima edizione dei Golden Globe e alla 64esima edizione dei BAFTA – British Academy Awards. Ha partecipato alla giuria della 67 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

ALEKSEI GUSKOV

Attore e produttore russo, Aleksei Guskov è nato a Brzeg (Polonia) nel 1958. Ha frequentato l’Università tecnica statale moscovita Bauman, ma dopo quasi cinque anni ha abbandonato gli studi di ingegneria per entrare nella scuola del Teatro d’Arte di Mosca. Attualmente lavora e insegna al Teatro Vakhtangov di Mosca. Conosciuto in Occidente grazie al ruolo da protagonista nel film Il concerto (Le concert, 2009), Guskov in Russia ha recitato in più di 60 film tra cinema e televisione. In patria è diventato popolare grazie alla serie tv Granitsa. Tayozhnyy roman (2001) e al film Musorshchick (2002), nel quale interpreta un ex serial killer che lavora come netturbino in provincia. Nel 2011 ha interpretato il ruolo di Mako in Italian Movies di Matteo Pellegrini. Nel 2013 è stato scelto per interpretare Papa Giovanni Paolo II nella fiction Era santo, era uomo. Gabriele Salvatores lo ha voluto nel cast del suo prossimo film, Il ragazzo invisibile.

NOÉMIE LVOVSKY

Regista, sceneggiatrice e attrice, Noémie Lvovsky è nata a Parigi. Dopo essersi diplomata alla Fémis, ha iniziato a lavorare come sceneggiatrice, collaborando con Arnaud Desplechin alla stesura di La Vie des morts (1991) e La Sentinelle (1992). Nel 1994 ha diretto il suo primo lungometraggio, Oublie-moi, interpretato da Valeria Bruni Tedeschi. Il suo secondo film La vie ne me fait pas peur (1999) ha ricevuto il Premio Jean Vigo. Les sentiments (I sentimenti, 2003) ha vinto il Premio Louis Delluc e ottenuto la nomination per il miglior film ai César del 2004. In qualità di attrice ha ricevuto cinque nomination ai César, la prima nel 2001, al suo esordio davanti alla macchina da presa nel film Ma femme est une actrice (Mia moglie e un’attrice) di Yvan Attal. Nel 2012 ha scritto, diretto e interpretato Camille redouble, presentato a Cannes nella Quinzaine des Réalisateurs, vincitore del Variety Piazza Grande Award al Festival di Locarno e nominato a 13 César.

AMIR NADERI

Fin dagli anni 70, Amir Naderi è una delle figure più influenti del Nuovo Cinema Iraniano. Ha maturato la sua cultura cinematografica lavorando sui set fin da adolescente per poi guadagnare la ribalta internazionale grazie a classici come Saz Dahani (1973), Davandeh (Il corridore, 1985) e Āb, bād, khāk (Acqua, vento, sabbia, 1987). I film americani di Naderi hanno colto in maniera unica l’anima effimera di New York e sono stati presentati in rassegne come il New Directors/ New Films, la Mostra di Venezia, il Festival di Cannes, il Tribeca, il Sundance. Sound Barrier (2005) ha vinto il Premio Filmcritica Bastone Bianco al Festival di Torino. Vegas: Based on a True Story (2008) ha partecipato in concorso a Venezia. Il suo ultimo lavoro, Cut, girato in Giappone, ha aperto la sezione Orizzonti alla Mostra di Venezia del 2011. Nello stesso anno ha vinto il premio per la miglior regia al 21° Japanese Professional Movie Awards.

ZHANG YUAN

Nato a Nanjing, è considerato uno dei pionieri della cosiddetta Sesta Generazione. Debutta ufficialmente alla regia nel 1990 con Mama, un racconto semidocumentaristico su una madre con un figlio ritardato. Beijing za zhong (1993) segue la giovane subcultura e Erzi (1999) ridefinisce i confine tra fiction e documentario. La natura trasgressiva di questi film non sfugge al Ministero della Cultura, che gli vieta di realizzare altri film. Nel 1996 gira Dong gong xi gong, il primo film cinese con personaggi omosessuali, fatto uscire clandestinamente dalla Cina e proiettato al Festival di Cannes nel 1997. Diciassette anni (Guo nian hui jia), vincitore del premio per la miglior regia alla Mostra di Venezia, è il primo film cinese ad avere ottenuto il permesso di girare all’interno di un carcere. Nel 2006 ha diretto Kan shang qu hen mei (La guerra dei fiori rossi), vincitore del premio C.I.C.A.E. al Festival di Berlino.

 

X-Men Days of Future Past trailer ufficiale

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x men days of future past trailerE’ on line il primo emozionante trailer di X-Men Days of Future Past. Il video è lo stesso di cui abbiamo avuto un assaggio all’ultimo Comic Con di San Diego e possiamo capire già da queste brevi immagini che il personaggio fondamentale del film sarà Logan/Wolverine (ancora Hugh Jackman) che avrà a che fare con uno Xavier come non lo ha mai conosciuto.

Ecco il trailer:

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Tutte le foto del film nella nostra gallery:

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X-Men giorni di un futuro passato-logoLa trama di X-Men Days of Future Past, tratta dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione.

Vi ricordiamo che nel cast sono confermatissimi ,  Halle Berry, Peter Dinklage e . Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men Days of Future Past. Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.

X-Men Days of Future Past: Bryan Singer parla del tono del film

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Bryan Singer ha parlato ad Empire di come passato e futuro si alterneranno all’interno di X-Men Days of Future Paste di come le sequenze del film saranno assolutamente cruciali per capire i collegamenti con X-Men Conflitto finale e X-Men L’inizio.

Il regista ha svelato che il film sarà ambientato per il 30% nel futuro, mentre la restante parte riguarderà il passato. Le scene del futuro si svolgeranno nel 2023 e il motivo per cui Wolverine verrà mandato indietro nel tempo è per impedire l’assassinio di una figura chiave per mano di Mystica, evitando così la distruzione totale ad opera delle Sentinelle. A spedire Wolverine nel passato ci penserà Kitty Pryde. Inoltre, Bryan Singer ha dichiarato che, nel 1973, la scuola di Xavier sarà chiusa da dieci anni ed è questa la ragione del perché gli X-Men non esistono più.

Stando sempre alle parole del regista, il tono del film sarà molto più cupo rispetto alle pellicole precedenti, in particolare a causa del fatto che Wolverine potrebbe tornare nel futuro e rendere il mondo un posto ancora più oscuro.

Fonte: Comicbookmovie

Ben Kingsley in un nuovo progetto targato Marvel

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Durante la promozione di Ender’s Game, il premio Oscar Ben Kingsley ha rivelato a The Belfast Telegraph di aver partecipato ad un altro progetto targato Marvel. Secondo alcune voci di corridoio, è possibile che si tratti di un nuovo corto della serie “Marvel One-Shot”, che verrà probabilmente inserito tra i contenuti speciali del DVD/Blu-ray di Thor the Dark World e in cui viene rivelato che in realtà Il Mandarino, la nemesi di Iron Man, è proprio lui, nonostante quanto elaborato all’interno di Iron Man 3.

Arriva adesso da Latino Review l’ennesima notizia bomba. Un’interessantissimo rumor a tal proposito, naturalmente ancora privo di qualsiasi conferma. Sembra infatti che Il Mandarino, quello vero, sia rimasto estremamente deluso per la messa in scena architettata attorno al personaggio di Trevor Slattery per nascondere l’identità di Aldrich Killian. Ciò significa che il personaggio di Kingsley non è nient altro che un impostore, esattamente come quello di Killian, e che Il Mandarino reale è pronto a mettersi in gioco per dimostrare a tutti di cosa è veramente capace.

Se questo scoop dovesse trovare una conferma, bisognerà allora cominciare ad interrogarsi su chi sia il vero Mandarino e come verrà corretto quanto realizzato in Iron Man 3.

Fonte: Latino Review

I Mercenari 3 primo promo poster

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I Mercenari 3 primo promo poster

Con una tagline piuttosto intimidatoria (“Mai mandare un ragazzo a fare un lavoro da uomo“), arriva il primo promo poster ufficiale de I Mercenari 3 (The Expendables 3), terzo capitolo della saga d’azione con protagonista Sylvester Stallone.

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I Mercenari 3, il film

Vi ricordiamo che il cast de I Mercenari 3 vede Sylvester StalloneArnold SchwarzeneggerJason StathamHarrison FordMel Gibson, Terry Crews, Dolph Lundgren, Antonio Banderas, Kellan Lutz, Randy Couture, Victor Ortiz, Kelsey Grammer, Glen Powell Jr., Ronda Rousey, Wesley Snipes

A dirigere questo bel gruppo di eroi ci sarà Patrick Hughes che avrà a disposizione un budget di 90 milioni di dollari. La trama del film: ne I Mercenari 3, Barney (Sylvester Stallone), Christmas (Jason Statha) e il resto della squadra si trovano faccia a faccia con Conrad Stonebanks (Gibson), un vecchio amico di Barney e co-fondatore del gruppo di Mercenari. Stonebanks però si allontanò dal gruppo, costringendo Barney ad ucciderlo, o almeno così si pensava. Lui invece è riuscito a eludere la morte, e ora è tornato per cercare di mettere fine al gruppo che lui stesso ha fondato. Ma Barney ha piani diversi.

Fonte: Collider

Batman vs Superman nuovi dettagli sul personaggio di Batman

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Dopo una prima serie di riprese a Los Angeles, la produzione di Batman vs Superman proseguirà ad inizio 2014. Ben Affleck, che non è ancora apparso sul set, è attualmente impegnato ad allenarsi per quello che sicuramente sarà uno dei ruoli più discussi di tutta la sua carriera. Nel frattempo, cominciano ad arrivare in rete le prime indiscrezioni circa il nuovo Batman del sequel de L’uomo d’acciaio, relative in particolare al suo costume e alla Batmobile.

Secondo alcune fonti di Comicbookmovie, il costume che Ben Affleck indosserà sarà ispirato a Batman: Noël, graphic novel basata sul canto di Charles Dickens, uscita nel 2011 e ideata da Lee Bermejo. Attorno alla Batmobile, invece, pare che stiano lavorando il production designer Nathan Crowley e gli ingegneri Chris Culvert e Andy Smith, i quali avevano già lavorato in precedenza per Christopher Nolan. Ci sarà da aspettarsi, dunque, qualcosa di vagamente ispirato a quanto visto ne Il cavaliere oscuro?

Di seguito la cover di Batman: Noël. Cosa ne pensate?

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Fonte: Comicbookmovie

The Lego Movie: Wyldstyle nell’anteprima del trailer

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The Lego Movie: Wyldstyle nell’anteprima del trailer

In attesa del primo trailer ufficiale, che arriverà online tra pochissimi giorni, la Warner Bros ha deciso di presentare il cast di The Lego Movie attraverso una serie di brevi filmati. Questa volta tocca a Wyldstyle, doppiata nella versione originale da Elizabeth Banks.

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The Lego Movie segue la storia di Emmett, il pupazzetto Lego più ordinario, rispettoso delle regole e del tutto nella media in circolazione. Un giorno viene scambiato per errore come la persona più straordinaria esistente, la chiave per la salvezza del mondo,così viene trascinato da una combriccola di gente che non conosce per intraprendere un’epica avventura atta a fermare l’operato di un malvagio tiranno.

Chris Pratt è Emmett, mentre Elizabeth Banks e Morgan Freeman sono i suoi compagni di viaggio. Freeman è Vitruvius, un vecchio mistico, mentre Banks è la tosta Lucy, che scambia Emmett per il salvatore del mondo e lo accompagnerà lungo la sua quest. Will Arnett dà invece voce a Batman, con cui Lucy ha una storia.

Il film incorporerà alcuni dei più celebri personaggi LEGO, insieme ad altri nuovi di zecca, permettendo ai fan del brand che, per generazioni, hanno giocato coi celebri mattoncini tanto nella loro forma di giocattolo quanto in quella videoludica, di godere un nuovo livello d’intrattenimento grazie a un nuovo mondo Lego visivamente innovativo. The Lego Movie uscirà il 7 febbraio 2014.

Fonte: Coming Soon

Buon Compleanno Winona Ryder

Buon Compleanno Winona Ryder

Giovane, carina e disoccupata, sì, ma solo fino al 1986, anno del debutto. E Winona Laura Horowitz deve decidere come presentarsi al pubblico. Se il nome di battesimo lo deve alla città natale, e il suo secondo nome è lo stesso della moglie dello scrittore Aldous Huxley (una cara amica di famiglia), il cognome d’arte è ispirato dal cantante Mitch Ryder: un suo brano passa in radio quando l’agente di Winona chiama per sapere cosa scrivere nei titoli del film d’esordio.

La sua è un’adolescenza tormentata, soprattutto per l’aspetto androgino… e chissà se c’entra anche l’esperienza in quella comune senza elettricità quando la Ryder aveva solo 7 anni. Comunque i primi personaggi del suo CV sono outsider come lei, vedi Beetlejuice – Spiritello porcello, Edward mani di forbice e Sirene. Poi Winona diventa grande: Dracula di Bram Stoker, L’età dell’innocenza (prima nomination all’Oscar), Piccole donne (seconda nomination), Ragazze interrotte, Autumn in New York. Nel 2000 è ufficialmente una diva, con la sua stella scolpita sulla Walk of Fame di Hollywood. La carriera va a gonfie vele, l’amore insomma. Dopo anni con Johnny Depp, che si è fatto persino tatuare sul braccio “Winona forever” (salvo poi accorciare la scritta in “Wino forever” – “ubriaco per sempre” – una volta finita la storia), ecco la volta di un cantante grunge, seguito da Matt Damon, che però la mollerà gettandola in depressione. Forse è anche per questo che nel 2001 Winona crolla. Di brutto. Arrestata per taccheggio da Saks, lei dice di soffrire di cleptomania, fatto sta che nella borsa ha una cosa come 5.000 $ di merce rubata e una bella scorta di analgesici senza ricetta.

Processo e condanna a 3 anni di libertà vigilata, 10.000 $ fra multe e rimborsi, 480 ore di lavori socialmente utili e psicoterapia obbligatoria. Inutile dire che la carriera si ferma, almeno fino al 2006, anno in cui riappare in A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare. Noi scrutiamo una bella torta all’orizzonte. HAPPY BIRTHDAY WINO(NA)!

Fast and Furious 7 nuove foto con Vin Diesel e Jason Statham

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Ormai sono iniziate le riprese dell’atteso Fast and Furious 7 e l’attore protagonista e produttore Vin Diesel non la smette di postare foto dal suo profilo Facebook. Arrivano, infatti, due nuovi scatti dal film, uno dei quali ritrae l’attore in compagnia di Jason Statham. Eccoli di seguito.

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Nel cast di Fast and Furious 7 sono confermati Vin Diesel, Paul Walker, Jason Statham, Kurt Russell, Ronda Rousey, Tony Jaa e Tyrese Gibson.

Fast and Furious 7 sarà diretto dal regista malese James Wan (Saw – L’enigmista, The Conjuring), alla sua prima volta con un episodio della saga Fast and Furious. Considerando che gli ultimi 4 capitoli della serie erano stati diretti da Justin Lin, si tratta di una piccola rivoluzione. Il film arriverà in Italia il 10 Luglio 2014 

Fonte: Facebook

Sigourney Weaver in Chappie di Neill Blomkamp

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Sigourney Weaver in Chappie di Neill Blomkamp

Sigourney Weaver si unisce ufficialmente al cast di Chappie, il nuovo film del regista e sceneggiatore Neill Blomkamp, la cui produzione è attualmente in corso a Johannesburg, in South Africa. La Weaver andrà così ad affiancare Hugh Jackman, Dev Patel, Ninja, Yolandi Visser, Jose Pablo Cantillo, Brandon Auret e Sharito Coopley, che presterà la sua voce al robot del titolo.

Neill Blomkamp dirigerà basandosi su una sceneggiatura scritta da lui stesso in collaborazione con Terri Tatchell. Sempre Blomkamp produrrà la pellicola insieme a Simon Kinberg. Il film sarà co-prodotto e co-finanziato dalla Sony Pictures e dalla MRC; la Sony Pictures si occuperà anche della distribuzione del film a livello mondiale.

Chappie sarà basato su un cortometraggio dal titolo “Tetra Vaal” diretto dallo stesso Blomkamp, e abbraccerà un genere ibrido fra commedia e sci-fi.

Fonte: Coming Soon

Zoran il mio nipote scemo: recensione del film

Marco Oletto dirige la sua opera prima, Zoran il mio nipote scemo, sceneggiandola insieme a Daniela Gambaro, Pier Paolo Piciarelli, e Marco Pettenello. La storia seppur abbastanza rivisitata nel cinema, l’uomo burbero e egoista che riscopre i valori della vita, usa il registro della commedia per mostrare la vita di un uomo ben radicato in un territorio, come l’est Italia, per raccontare i lati scuri e anche un po’ grotteschi che può avere il genere quando è ben strutturato.

In Zoran il mio nipote scemo Paolo è uomo cinico, egoista e bugiardo che trascorre le sue giornate in osteria. La sua vita subisce un brusco cambiamento quando la morte di una vecchia parente lo costringe ad accudire un quindicenne sloveno, forbito e perfezionista, col talento per le freccette e che potrebbe portargli la svolta che egli cerca dalla vita.

Zoran il mio nipote scemo, il film

Sin dalle prime inquadrature veniamo trasportati in questo paesino vicino Gorizia, in cui si respira l’atmosfera del piccolo centro, con i suoi ritmi lenti, i suoi volti conosciuti e le abitudini ormai consolidate che sembra che nulla possa ostacolare. Il film seppur ha una struttura estremamente lineare senza troppi artifici  riesce a trovare la giusta profondità per suscitare il coinvolgimento nelle dinamiche della storia, che si innesca non appena Paolo ha la possibilità di recuperare la sua vita attraverso i silenzi del giovane Zoran. Infatti per essere un esordio, il regista impone sin da subito l’abilità con cui riesce a dirigere il personaggio di Giuseppe Battiston, un protagonista intriso di stereotipi viziati dall’alcool e che impongono una visione del mondo incattivita e cinica. Facendo emergere così un personaggio che per una buona prima parte del film tende a distruggere i piaceri o le felicità delle persone che lo circondano e sposarsi all’immagine della sua terra, un paese di frontiera. Questa viene abbattuta non appena Zoran entra nella sua sfera, portando quel giusto bilanciamento alla storia attraverso l’efficace interpretazione di Rok Prašnikar, che ripaga con un ingenuo affetto lì dove viene usato il secondo fine.

I due attori scenicamente, già intrisi di una buona componente fumettistica, riescono a trovare la giusta alchimia per dare vita ai toni allegri che la sceneggiatura non tralascia nonostante la grande componente sonora dei Sacri Cuori, la falsa retorica viene lasciata da parte per un finale che arriva in maniera veloce rispetto alle altre vicende, in cui il buonismo fa da cornice portando con sé una sorta di finale dal sorriso amaro, in cui il personaggio rimane comunque stereotipato e si ha un apparente rovescio di ruoli che ci porta dalla visione cinica a quella ingenua, che segna dritto al centro nella storia e propone una commedia diversa, geografica e intima nel panorama cinematografico italiano.

Emile Hirsch sarà John Belushi sul grande schermo

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Emile Hirsch sarà John Belushi sul grande schermo

Il regista e sceneggiatore Steve Conrad lo aveva annunciato tre anni fa di voler realizzare un biopic dedicato alla vita dell’attore John Belushi, star di pellicole cult quali Animal House e The Blues Brothers. The Hollywood Reporter rivela adesso chi sarà ad interpretare il leggendario comico statunitense: sarà Emile Hirsch, la giovane star americana che tutti voi ricorderete per film quali Alpha Dog, Into the Wild, Milk e per il più recente Venuto al mondo.

La Warner Bros ha acquistato i diritti del libro “Belushi“, sui cui si baserà la pellicola. L’opera è stata scritta dalla moglie di John Belushi, Judith Belushi Pisano, nel 2005, in collaborazione con Tanner Colby; Judith sarà coinvolta nel progetto anche in qualità di produttrice esecutiva. Tra i produttori figurano, invece, Scott Lambert, Alexandra Milchan e Bonnie Timmerman.

John Beluschi, nato nel 1949, è scomparso prematuramente il 5 marzo del 1982. Considerato uno dei maggiori comici statunitensi di tutti i tempi, la vita di Belushi è stata stroncata a causa della dipendenza dell’attore dalla droga.

Fonte: Coming Soon

Zoran il mio nipote scemo la conferenza stampa a Roma

Zoran il mio nipote scemoQuesta mattina è stato presentato alla Casa del Cinema a Roma. Zoran il mio nipote scemo. In sala era presente il regista Matteo Oleotto, il protagonista Giuseppe Battiston, gli sceneggiatori  Daniela Gambaro, Pier Paolo Piciarelli, Marco Pettenello, il montatore Giuseppe Trepiccione e il distributore la Tuker Film.

A casa per l’esordio, il territorio, la gente, il confine, l’Italia, la Slovenia e quindi una cultura che si mischia oltre quella del vino, perché questa necessità?

Matteo Oleotto: Ritornare a casa era un po’ un’esigenza per raccontare una storia che partisse da un humus fertile. Ho vissuto lì vent’anni a Gorizia e quindi ho conosciuto un bel po’ di situazioni e avevo voglia e il piacere di raccontarle. Il lavoro che è stato fatto con gli sceneggiatori è stato proprio questo, io che continuavo a portare loro delle esperienze che loro con gran maestria e grande estro hanno cercato di mettere insieme nella formula. Una cosa su cui abbiamo lavorato molto anche in fase di montaggio, è stato costruire un atmosfera prima di tutto, la storia ci interessava però quello che secondo me ha il film come valore aggiunto è l’atmosfera che siamo riusciti a creare, che ci viene fornito dal territorio, dalla provincia. Io sono amante della piccola provincia e credo proprio che nella provincia si nasconde ancora il nostro paese. I grandi centri snaturano, è sempre tutto più confuso e veloce. In provincia, soprattutto nella nostra provincia, che viene definita la “provincia del nord-est” quando in realtà siamo “molto più ad est” è stata un esigenza che nasce nel raccontare una storia che abbia come fulcro, un luogo geografico, in cui abbiamo inserito dentro tante cose, ottenendo questo risultato.

Battiston quale è stato il piacere più grande di aver fatto questo film?
Giuseppe Battiston:
il piacere è stato dividere con Matteo le sue gioie e le sue sofferenze durante i quattro anni, lui ci ha messo qualche anno in più, ma sono stati quattro anni che abbiamo passato insieme, anche con gli sceneggiatori e con le persone che poi hanno contribuito a realizzare il film. Un percorso di gioie e di dolori e anche di tante revisioni della sceneggiatura che personalmente ritengo sia il punto di forza del film, penso che sia una sceneggiatura piuttosto matura, come qualità di scrittura come descrizione dei personaggi, dei luoghi. Lo spirito che ha mosso Matteo è quello che spinto anche me, cioè l’idea di fare un film su un luogo, su un estero che è molto poco conosciuto perché ogni volta che mi sposto e che mi chiedono delle mie origini “vengo da Udine” “ah! Sei Veneto” “No, vengo dal Friuli!!!” per voi resterà sempre Veneto ma in realtà è sempre un po’ più in là. Inoltre adesso non vai neanche più a sbattere contro il confine, la cortina di ferro che c’era e che ci separava dalla Slovenia. In giorno hanno tirato giù quei muri e a venti metri di distanza abbiamo cominciato a vedere della gente che non era poi tanto diversa da noi. Abbiamo scoperto tante cose in comune cose che hanno portato a co-produrre un film, per esempio, questa è una coproduzione Italo-Slovena e la troupe era eterogenea, il macchinista sloveno, il direttore della fotografia spagnolo, l’assistente operatore argentino, il regista goriziano! Insomma multietnica…il montatore è di Napoli!!! c’è anche la quota sud! Non tutti quelli che vengono dal nord sono leghisti! È nato un progetto che ha coinvolto tante persone e l’altro punto di forza è la forza del gruppo che ha creato questo film, tutte le persone che hanno contribuito a renderlo così bello, come piace a noi, questo film ci rappresenta, rappresenta quello che volevamo raccontare. Il percorso di lavoro era di cercare di costruire un ritratto di un luogo non in forma patinata ma con le sue bellezze, se ve ne sono, e le sue “storture”, che ci sono. Soprattutto cercando di costruire dei personaggi assolutamente credibili. Io ho sempre pensato che la riuscita di un film o almeno i film che piacciono a me, in cui i personaggi mi danno qualche cosa per cui spero di ritrovarli una volta uscito dal cinema. Quando un film comincia a vivere di vita propria al di fuori della sala, secondo me ha qualche cosa di particolare, penso a tanti film, magari alcuni di questi hanno condizionato anche gli sceneggiatori, penso al Grande Lebowski. Quindi personaggi veri e credibili di una storia assolutamente verosimile, di un luogo che era confine e non lo è più.

La colonna sonora come è nata?
M.O.:
I Sacri Cuori li ho conosciuti un paio di anni fa, mentre facevo un programma in televisione che si chiama Rocky e Rebibbia su MTV. Era un programma che aveva portato due maestri di musica all’interno del carcere e ogni settimana veniva invitato un ospite, alla fine c’è stato anche un grande concerto. Abbiamo vissuto quattro mesi in carcere, un esperienza molto bella e molto forte, Antonio Carmentieri. Dei Sacri Cuori era stato uno dei due insegnanti e quindi diciamo che la mia emozione forte è stata quando parlando con Antonio, già in fase di preparazione, perché questo film ha avuto una preparazione molto lunga. Io gli ho parlato di quello che mi sarebbe piaciuto sentire come colonna sonora e davanti a me c’era una chitarra, ed è riuscito in maniera assolutamente magica a tradurre in musica i miei aggettivi, quello che io usavo per fargli capire che tipo di impianto sonoro volessi. Quindi diciamo che l’amore è stato folle dall’inizio. Io amo molto i film in cui la musica non è un tappetone ma dove la musica suona.

Sembra esserci una caratteristica che accomuna tutti i personaggi

G.B.: è gente che viaggia con la fantasia e con il pensiero, ma siccome ha una fantasia molto ridotta il nostro Paolo, quando parte resta lì direttamente, manifesta un minimo desiderio di andarsene via da questo posto di “morti” senza dimenticare che lui è il primo ad essere morto. È qualche cosa che appartiene molto a personaggi di questo tipo in una zona d’Italia che ha fatto della migrazione forse il dato più significativo, i friuliani sono conosciuti più come migranti che come abitanti del friuli. Diciamo che è la pragmatizzazione di un desiderio di migliorarsi, in qualche modo, però vedendo il film Paolo non riuscirà mai a migliorarsi, in questo sta la sua bellezza. La forza e la bellezza di queste figure sta ne l fatto di essere puri nella loro miseria, di rimanere tali anche conservandone in qualche modo la dignità

Come è stato montare questo film?

Giuseppe Trepiccione: è stata un’esperienza molto bella, abbiamo pensato per tutto il tempo della lavorazione che era necessario provare a fare un film, non preoccuparsi dell’idea che si trattasse di una commedia, di liberarci di certi pregiudizi per i quali la commedia può essere considerata un genere minore, senza sentire questa paura di essere divertenti e semplici ma allo stesso tempo profondi. Oggi quando guardo il film penso che sia un risultato che abbiamo raggiunto e ne sono molto orgoglioso.

Ridley Scott aggiorna su Prometheus 2 e Blade Runner 2

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Ridley Scott aggiorna su Prometheus 2 e Blade Runner 2

Ridley Scott è attualmente impegnato nella promozione di The Counselor, ma nonostante ciò ha già un occhio proiettato verso il futuro. Oltre ad aggiornare sul suo prossimo progetto in cantiere Exodus, spezza l’assenza di notizie in merito ai due sequel Prometheus 2 e Blade Runner 2, tanto attesi quanto rimandati a più riprese nel corso di questi ultimi anni.

Le notizie più succose, ma anche le più confuse, riguardano il sequel di Prometheus. Infatti Scott annuncia in un’intervista ad Empire che il copione del film sarebbe finalmente stato scritto. Ed Aggiunge: Ho già i prossimi due film pronti a partire. Il che sarà nel 2014, 2015…

Il fatto che Michael Fassbender abbia recentemente asserito di non essere a conoscenza di quando comincerà la produzione del sequel, potrebbe però portare ad ipotizzare che Prometheus 2 non faccia parte dei due progetti menzionati dal regista. Il che rimanderebbe l’inizio delle riprese almeno fino al 2016.

Parlando di uno dei suoi probabili futuri progetti, The Forever War, Scott rilascia alcune affermazioni dubbiose :

Il film racconta la storia contemplativa di soldati che combattono una guerra interstellare tra l’uomo e le  enigmatiche specie Tauran, è un’esplorazione penetrante della disumanità della guerra e della burocrazia e degli effetti psicologici derivanti dalla dilatazione del tempo nel viaggio nello spazio. Abbiamo finalmente ottenuto un ottimo progetto per la Fox. Ho pensato che avrei lasciato la fantascienza per troppo tempo, ed avrei fatto meglio a risalire a bordo. Prometheus è stata una grande esperienza per me. Rincorrendo il Numero Due possiamo iniziare ad evolvere la grande idea…

Solo non è risultato chiaro all’intervistatore se il progetti indicato da Scott come il Numero Due fosse riferito a Prometheus 2 o a The Forever War come secondo dei due progetti in cantiere per il futuro. Meno vago, Ridley Scott parla anche di Blade Runner 2 confermando la sua intenzione di realizzare il sequel, riaccendendo così le speranze dei fans:

Presto o tardi accadrà.

Fonte: Collider

William Fichtner fornisce nuovi dettagli su Shredder

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William Fichtner fornisce nuovi dettagli su Shredder

La prima parte di questa video intervista riguarda la serie Crossing Lines interpretata per l’appunto da William Fichtner, ma attorno al minuto 12:00 l’attenzione si sposta sul suo lavoro nell’imminente reboot prodotto da Michael Bay Teenage Mutant Ninja Turtles, in cui interpreta Eric Sachs, meglio noto come l’emblematico Shredder. Egli ribadisce alcune delle cose che aveva gìà detto in precedenza circa le Tartarughe ed aggiunge anche che il tono di questo film sarà molto meno caricaturale di quanto previsto. Dice anche che Shredder ha alcuni legami con le tartarughe che di sicuro non ci si aspetta. Fichtner aggiunge inoltre che rimane in attesa di assistere a dei  prossimi sequel della pellicola, dato il fatto che ha firmato un accordo per tre film.

Di seguito la video intervista a William Fichtner:

La pellicola, prodotta da Michael Bay, è attesa nelle sale dal 6 Giugno 2014 negli USA e vede protagonisti Alan Ritchson, Pete Ploszek, Jeremy Howard e Noel Fisher, che daranno il volte alle tartarughe ninja, interpretando rispettivamente Raffaello, Leonardo, Donatello e Michelangelo. I quattro avranno l’arduo compito di lavorare in motion capture. La bella Megan Fox invece interpreterà April O’Neil. Splinter avrà il volto di  Danny Woodburn. Tutte le info utili nella nostra scheda: Teenage Mutant Ninja Turtles.

47 Ronin: nuovo spettacolare trailer del film con Keanu Reeves

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47-RONIN

Ecco il nuovo Theatrical Trailer del prossimo entusiasmante Samurai-Movie 47 Ronin con Keanu Reeves:

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Dal più tramandato racconto proveniente dall’antico Giappone, è nato l’epico fantasy-d’avventura 47 Ronin. Keanu Reeves è il protagonista nella parte di Kai, un emarginato che si unisce ad Oishi (Hiroyuki Sanada), il leader dei 47 Ronin. Insieme cercano la vendetta sul tiranno Signore che ha ucciso il loro Maestro, bandendo i suoi seguaci guerrieri. Per restituire l’onore al loro feudo, i guerrieri si troveranno ad affrontare delle dure prove per distruggere gli ordinari guerrieri. 47 Ronin è diretto dal visionario Carl Erik Rinsch (Il Dono). Ispirato nello stile a diversi maestri come Miyazaki e Hokusai, Rinsch riuscirà a dar vita a meravigliosi paesaggi e mastodontiche battaglie, mostrando la storia senza tempo di Ronin alle platee mondiali in un modo mai visto prima d’ora.

 

Guarda tutte le foto del film:

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Il cast del film, che arriverà in Italia il 13 Marzo 2014, comprende anche Rinko Kikuchi, Hiroyuki Sanada,Cary-Hiroyuki Tagawa,Tadanobu Asano,Rick Genest. 

Fonte: Movies.Yahoo.com

Lo Hobbit La Desolazione Di Smaug: 2 spot tv e le cover di Empire

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La Warner Bros ha appena rilasciato due nuovi Spot televisivi e la nuova copertina di Empire comprensiva delle quattro cover da collezione dell’edizione speciale dedicata a Lo Hobbit La Desolazione Di Smaug.

I due Spot sottolineano l’aumento della componente action nel secondo capitolo della  nuova trilogia tolkeniana di Peter Jackson, mentre le copertine di Empire si concentrano sui personaggi  di Bilbo (Martin Freeman), Gandalf (Ian McKellen), Thorin (Richard Armitage), e Bard l’Arciere (Luke Evans). Di seguito potete visionare i due nuovi Spot:

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Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, il film

Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, secondo capitolo della trilogia uscirà al cinema il 12 dicembre 2013. Lo Hobbit: La desolazione di Smaug è il secondo capitolo della Trilogia di Peter Jackson tratta dall’omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien. La pellicola uscirà il 12 dicembre 2013 in Italia ed è scritto da Fran Walsh, Peter Jackson, Philippa Boyens e Guillermo del Toro. La terza parte, invece intitolata Lo Hobbit: Racconto di un ritorno è atteso per il 14 Dicembre 2014. Il cast del film comprende Martin Freeman, Benedict Cumberbatch, Ian McKellen, Evangeline Lilly, Luke Evans, Richard Armitage, Elijah Wood, Orlando Bloom, Cate Blanchett,Hugo Weaving, Christopher Lee e Andy Serkis.

Trama: Le avventure di Bilbo Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia, formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin, Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago Smaug.

Fonte: Collider

James DuMont per il biopic di James Brown

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James DuMont per il biopic di James Brown

James DuMont, star della serie Tv della HBO Treme e visto in Prova a Prendermi ed in La Guerra Dei Mondi, raggiunge ufficialmente il cast del biopic Get On Up, attualmente in fase di sviluppo e basato sulla vita della star del soul James Brown. Nonostante ancora non si sappia nulla in merito alla misura con cui verrà impiegato all’interno della pellicola, The Wrap ha riportato che DuMont interpreterà la parte di un inviato americano dal nome Caporale Dooley.

Il regista di The Help, Tate Taylor prenderà in mano il timone di Get On Up, dove potremo vedere Chadwick Boseman nel ruolo principale di James Brown. Inoltre, confermando i rumors che giravano in merito alla notizia, Taylor porterà con se anche due delle stelle del cast di The Help per partecipare alla realizzazione del biopic, difatti sia Viola Davis che Octavia Spencer hanno firmato per avere dei ruoli all’interno della pellicola.

James Joseph Brown (Barnwell, 3 maggio 1933 – Atlanta, 25 dicembre 2006) è stato un cantante, ballerino e attore statunitense. Considerato una delle più importanti ed influenti figure della musica del XX secolo, è stato un pioniere nell’evoluzione della musica gospel e rhythm and blues nonché del soul e del funk.

Fonte: Cinemablend

Samira Wiley possibile Sue Storm per I Fantastici 4

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Samira Wiley possibile Sue Storm per I Fantastici 4

Parlando del prossimo reboot de I Fantastici 4, Saoirse Ronan è stata continuamente accostata alla parte di Sue Storm alias La Donna Invisibile. Ora sembra giunto un cambio di rotta da parte della produzione legato al possibile ingaggio di Michael B. Jordan per interpretare il ruolo di Johnny Storm/La Torcia Umana.

Il vero problema nasce dal fatto che la differente etnia della Ronan e di Jordan renderebbe difficile giustificare all’interno della pellicola il rapporto di parentela tra Sue e Johnny Storm, che tutti sappiamo essere fratelli all’interno della versione a fumetti dei supereroi di casa Marvel. E’ per questo che la 20Th Century Fox avrebbe deciso di orientarsi sul casting di due attori di origine afro-americana,  pur di continuare a seguire le trattative per l’ingaggio dell’attore.

Alla luce di quanto appena detto, secondo i rumors il nome più papabile per vestire i panni dell’eroina sarebbe quello di Samira Wiley, nota al grande pubblico per la serie Tv Orange Is The New Black e per la sua partecipazione a Lo Spaventapassere. L’attrice non ha confermato le indiscrezioni, ma affronta il discorso con entusiasmo: Ho visto gli articoli su Internet con il mio nome gettato nel mix e sono super sorpresa, onorata ed entusiasta. Il solo fatto che il mio nome sia lì e che vi sia questa possibilità è una cosa fantastica. E ‘bello avere il mio nome in quel mix assieme a quello di splendide attrici.

Una volta chiamata a confermare i rumors, Samira Wiley aggiunge all’argomento: Ancora non ho fatto nessun test, ma speriamo di poter vedere cosa succederà al riguardo. Sarebbe incredibile, ede il fatto che ne stiamo parlando dimostra quanto siamo arrivati lontani. Il fatto che nel 2013 un’afroamericana possa sognare di diventare un’attrice mi rende grata nei confronti di chi è venuto prima di me.

Fonte: MovieWeb

 

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