Home Blog Pagina 2756

Captain Phillips – Attacco in mare aperto: recensione del film con Tom Hanks

Paul Greengrass dirige un eccezionale Tom Hanks nella trasposizione cinematografica del libro autobiografico di Richard Phillips, A Captain’s Duty: Somali Pirates, Navy SEALS, and Dangerous Days at Sea. La storia vera del dirottamento della nave mercantile statunitense MV Maersk Alabama, avvenuto nell’aprile del 2009 da parte di quattro pirati somali, mette alla prova regista e attori con una materia non molto facile da trattare, proprio perché reale.

Quello che ci viene presentato è, a primo impatto, un film d’azione  e, quando si viene a contatto con questo genere è facile cadere nell’ ‘incredibile’, al quale ogni spettatore deve aderire se vuole godere dell’intrattenimento che il film gli offre.

Captain Phillips – Attacco in mare aperto, il film

Tuttavia c’è un dettaglio di cui dobbiamo tenere conto, un dettaglio che ci viene in aiuto dopo un bel po’, durante la visione della pellicola: Captain Phillips – Attacco in mare aperto non è propriamente un film d’azione. Il lavoro si avvale di fotografia da reportage, d’inquadrature sporche, di un uso smodato della camera a mano, dell’assenza quasi totale di musica. Quello che ci si presenta è un film spoglio, che disturba per i movimenti troppo veloci della macchina da presa e trasmette confusione: cosa stiamo guardando?

Non è un film, è ricostruzione della realtà, non è neanche possibile chiamare i ‘personaggi’ tali, poiché sono solo degli uomini che si trovano a doversi confrontare con l’imprevisto, che diventa un caso di Stato. Questo caso permette di mostrare l’altra faccia dell’America che, da questo frammento di realtà, non ne esce proprio vittoriosa. Assistiamo allo smascheramento di una politica fatta di una forza che non conosce sconfitte, che vuole vincere anche se, quello che resta, non può certo chiamarsi vittoria.

Alla fine di Captain Phillips – Attacco in mare aperto, siamo grati per la pazienza che abbiamo avuto, per non aver ascoltato quel senso di noia e fastidio che il film trasmette. Un’ impressione che è orchestrata ad hoc dal regista per creare l’atmosfera d’attesa, il sentore che ‘qualcosa sta per succedere’. Ma Greengrass non è clemente con lo spettatore, così come non è clemente con la ragion di Stato: la spettacolarità bramata non arriva, perché non si può lasciare che lo spettacolo prenda il posto della realtà, dal momento che non è più accettabile che le politiche caratterizzate da una violenza fiera di sé e costitutiva siano coperte continuamente dallo scintillio della luce dei riflettori.

Approdato nelle sale cinematografiche statunitensi lo scorso 11 Ottobre, Captain Phillips – Attacco in mare aperto, l’ultima fatica di Paul Greengrass sarà nelle sale italiane a partire dal 31 Ottobre.

Captain America: The Winter Soldier trailer: ecco 16 secondi di preview

0

Ecco 16 secondi del trailer di Captain America: The Winter Soldier, che domani arriverà, direttamente dall’America, on line, per far salire ancora di più l’hype dei fan di Cap!

[iframe id=”cs008_816203″ src=”http://cms.springboardplatform.com/embed_iframe/71/video/816203/cs008/comingsoon.net/10/1/” width=”625″ height=”377″ frameborder=”0″ scrolling=”no”][/iframe]

Ieri è uscito il primo poster ufficiale del film (qui) e domani potremo finalmente vedere il primo trailer!

Captain America: The Winter Soldier comprende nel cast già attori del calibro di Frank GrilloScarlett JohanssonEmily VanCamp e Toby Jones. Anthony Joe Russo dirigeranno la pellicola, la cui uscita statunitense è fissata per  il 4 Aprile 2014. Le riprese sono iniziate a Cleveland.

La storia si riaggancerà alla fine di The Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato con Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Al momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro speciale: Captain America: il soldato d’inverno. Tutte le info utili nella nostra scheda: Captain America: il soldato d’inverno.

Pop Corn da Tiffany: il podcast della puntata 131

0

Ecco il podcast della puntata radio n. 131 di Pop Corn da Tiffany la trasmissione di Ryar Web Radio interamente dedicata al Cinema e alle serie tv  che è andata in onda come di consueto dalle ore 21.30 fino alle ore 23.00. Cinefilos.it da quest’anno e media partner del programma. Temi della puntata sono state ovviamente le uscite, Cattivisssimo Me 2Aspirante Vedovo. Tra gli ospiti in collegamento segnaliamo il regista Stefano Bessoni che ha parlato del suo ultimo lavoro, il libro illustrato corredato di cortometraggio dal titolo Canti della forca. Non sono mancate infine le rubriche: le news di Simo e Sere, e Nerd Herd. La trasmissione e condotta da Emanuele Rauco, Serena Guidoni e Simone Dell’Unto. Durante la stagione, inoltre, sarà ospite in studio anche il nostro Direttore Responsabile, Chiara Guida.

Pop Corn-da-Tiffany

 Vi ricordiamo che il cortometraggio Canti della forca sarà presentato in anteprima mondiale al Sitges Film Festiva 2013, in concorso. Mentre la presentazione al pubblico avverrà nell’ambito del Lucca Comics & Games 2013 il 02 Novembre alle 18:00 all’Auditorium San Girolamo. L’opera sarà anche fra gli eventi di chiusura del FANCINE MALAGA (Spagna), al FANTASPOA (Brasile) e al Stop Motion México – Animation Festivals ( México).

Sinossi del cortometraggio: Un illustratore lavora su una sua personale trasposizione dei CANTI DELLA FORCA, una raccolta di poesie macabre dello scrittore tedesco Christian Morgenstern. Perso nelle sue fantasie scopre che dalla forca si vede il mondo da una prospettiva diversa, la prospettiva dei Fratelli della Forca. Assassini, ladri, truffatori, ma anche innocenti, sognatori e puri di spirito, che a forza di penzolare l’uno accanto all’altro, divennero così legati tra di loro che decisero di unirsi in una confraternita. le sue illustrazioni prendono vita e i Fratelli della Forca si animano magicamente. Il Piccolo impiccato, un bimbo solo e spaurito, che penzola dal capestro da tempo immemore, divenuto colui che decideva se i nuovi arrivati potessero diventare dei Fratelli della Forca. Il grande Lalula, uno spropositato ingollatore di salumi, che ama vestirsi con i resti di maiali macellati e che parla una lingua incomprensibile. Pauretto, un vecchietto vestito da marinaretto che vive dentro un armadietto. Sophie, l’assistente del boia, dolce ed ambigua confidente dei Fratelli della Forca.

CANTI DELLA FORCA – Un film e un libro di Stefano Bessoni in esclusiva con logosedizioni.it da ottobre 2013 in tutte le librerie.

http://www.libri.it/index.php?route=product%2Fproduct&product_id=3031

Liberamente tratto da “Galgenlieder” di Christian Morgenstern

Una produzione Interzone Visions in collaborazione con Leonardo Cruciano Workshop, Griffith Accademia di Cinema e Televisione e Revok Film – Musiche degli Za Bùm ( Pierpaolo Grego, Cristiano Biz, Zeno Tami, David Vecchiato e Maddalena Vitiello – fisarmonica nel “Pecoro Lunare” di Davide Drius) – Animazioni di Claudia Brugnaletti – Modellazione dei personaggi di Gigi Ottolino – Scenografie di Briseide Siciliano – con Lorenzo Pedrotti

Storia di una ladra di Libri: trailer italiano

0
Storia di una ladra di Libri: trailer italiano

Guarda il trailer del film Storia di una ladra di Libri, film diretto dal regista Brian Percival, con protagonisti Geoffrey Rush e Emily Watson. La pellicola arriverà in Italia il 27 febbraio 2014, distribuito dalla Twentieth Century Fox.

La trama do Storia di una ladra di Libri: Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli li salvava. Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba dove era stato appena seppellito il suo fratellino. Stavano andando a Molching, vicino a Monaco, dove li aspettavano i loro genitori adottivi. Il secondo, invece, lo sottrasse al fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. A loro piaceva bruciare tutto: case, negozi, sinagoghe, persone…

Piano piano, con il tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto. Accadde forse quando vide per la prima volta la libreria della moglie del sindaco, un’intera stanza ricolma di volumi? Quando arrivò nella sua via Max Vandenburg, ex pugile ma ancora lottatore, portandosi dietro il “Mein Kampf” e infinite sofferenze? Quando iniziò a leggere per gli altri nei rifugi antiaerei? Quando s’infilò in una colonna di ebrei in marcia verso Dachau? Ma forse queste erano domande oziose, e ciò che realmente importava era la catena di pagine che univa tante persone etichettate come ebree, sovversive o ariane, e invece erano solo poveri esseri legati da spettri, silenzi e segreti. (trama del libro “la bambina che salvava i libri”)

Festival di Roma 2013: il programma di CinemaXXI

Festival di Roma 2013: il programma di CinemaXXI

Festival di Roma 2013E’ stato presentato questa mattina a Roma dal Direttore Artistico del Festival, Marco Müller e dal Presidente Fondazione MAXXI Giovanna Melandri, il programma ufficiale di CinemaXXI, linea di concorso del Festival Internazionale del Film di Roma (8-17 novembre 2013), senza distinzione di genere e durata, dedicata a opere che esprimano la ridefinizione continua del cinema all’interno del continente visivo contemporaneo. Una giuria Internazionale presieduta dal regista e artista Larry Clark (Stati Uniti) e composta da Ashim Ahluwalia (India), Yuri Ancarani (Italia), Laila Pakalnina (Lettonia) e Michael Wahrmann (Uruguay) assegnerà, senza possibilità di ex-aequo, il premio CinemaXXI per il miglior film, premio Speciale della Giuria CinemaXXI e Premio CinemaXXi Cinema breve. Ma veniamo ai film in programma, L’amministratore di Vincenzo Marra è il documentario che aprirà il concorso di CinemaXXI. Il regista e sceneggiatore napoletano, uno degli sguardi più mobili e irrequieti del cinema italiano contemporaneo, autore di Tornando a casa (2001, miglior film alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia) e Vento di terra (2004, Menzione Speciale della giuria a Venezia, film rivelazione dell’anno alla Semaine de la Critique di Cannes), torna a puntare i riflettori sulla città di Napoli, dopo il successo ottenuto con Estranei alla massa (2001), L’udienza è aperta (2006), Il grande progetto (2008) e Il gemello (2012). Con L’amministratore Marra racconta la vita di Umberto Montella, amministratore di condomini a Napoli. Le sue giornate trascorrono fra riunioni, incontri e problemi quotidiani di piccola e grande portata. L’eterogenea platea di clienti che Montella incontra ogni giorno racconta l’Italia di questi giorni: l’amministratore è un “Caronte” che traghetta nelle varie anime della città, nei condomini dei ricchi e dei poveri, dove spesso lo scontro con il proprio vicino diventa la valvola di sfogo per tirare avanti.

 Saatvin Sair (The Seventh Walk) di Amit Dutta è il film di chiusura di CinemaXXI. Il regista indiano Amit Dutta, spesso premiato nei principali festival internazionali, è considerato uno degli autori più innovativi nel panorama del cinema sperimentale. Laureatosi in regia cinematografica nel 2004, si è immediatamente imposto all’attenzione della critica internazionale ricevendo importanti riconoscimenti per i suoi cortometraggi, a partire dal premio FIPRESCI ricevuto nel 2007 a Oberhausen per Kramasha  (To Be Continued). Il suo lungometraggio Aadmi Ki Aurat Aur Anya Kahaniya (The Man’s Woman and Other Stories, 2009) si è aggiudicato il premio speciale della Giuria alla 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Alcuni dei suoi lavori sono stati inoltre proiettati nei più importanti musei al mondo, fra cui la Tate Modern di Londra e il Centre Pompidou di Parigi. Con Saatvin Sair, presentato fuori concorso, il regista indiano torna ad approfondire un tema che contraddistingue la sua produzione fin dagli esordi: il rapporto fra cinema, pittura e musica. Nel film, infatti, Dutta racconta la vicenda di un pittore errante che si immerge in un bosco dopo aver notato una misteriosa impronta e udito una strana melodia. Questo cammino nella profondità della natura lo porterà al cospetto del suo io più intimo.

CONCORSO

LUNGOMETRAGGI

 

            Prima mondialeFilm d’apertura

  • L’AMMINISTRATORE
    di Vincenzo Marra, Italia, 2013, 80’ – Documentario

Le giornate di Umberto Montella, amministratore di numerosi condomini a Napoli. Con la sua famiglia al lavoro nel proprio studio, le riunioni, gli incontri e i problemi quotidiani di piccola e grande portata. L’eterogenea platea di clienti ci racconta l’Italia di questi giorni. L’amministratore è un Caronte che ci traghetta nelle varie anime della città, nei condomini dei ricchi e dei poveri, dove spesso lo scontro con il proprio vicino diventa la valvola di sfogo per tirare avanti.


Prima mondiale – Opera prima

  • ATLAS

di Antoine d’Agata, Francia, 2013, 77’ – Documentario

Atlas è il diario autobiografico di un uomo senza legami, reduce da un lungo viaggio, collezionista d’immagini ebbre, frammenti sparsi di un’identità atomizzata come i territori che percorre. Antoine d’Agata, fotografo “estremo” dell’agenzia Magnum, si immerge in prima persona nella stranezza dei segni, dei luoghi, dei linguaggi insondabili. Non c’è Dio o indulgenza nelle sue notti, ma l’accettazione che non v’è altro che la carne.

Prima mondiale

  • BIRMINGEMSKIJ ORNAMENT–2 / BIRMINGHAM ORNAMENT-2 / ORNAMENTO DI BIRMINGHAM-2

di Andrey Silvestrov, Yury Leiderman, Russia, 2013, 89’

Come mai un coro georgiano intona un canto tradizionale citando a sorpresa la morte di Saddam Hussein? I protagonisti, colti di sorpresa, ne discutono “in diretta”. Si passa poi ai samurai sulla riva dell’oceano, ai poeti Mandelstam, Kliuev e Gorodezky a Mosca degli anni Trenta e a un pittore russo che ritrae Putin a pesca. Quadri di ordinaria surrealtà per raccontare il rapporto con il potere dell’artista. La “parte seconda” di un film che aveva fatto sensazione a Venezia Orizzonti 2011.


Prima mondiale

  • FEAR OF FALLING

di Jonathan Demme, Stati Uniti, 2013, 126’ | con: Andre Gregory, Wallace Shawn, Lisa Joyce, Julie Hagerty, Larry Pine, Emily Cass McDonnell, Jeff Biehl

L’idea di Fear of Falling nasce da una produzione teatrale, messa in scena solo pochissime vote per gli amici piu fidati, dell’attore, regista e sceneggiatore André Gregory, basata sul dramma Il costruttore Solness di Henrik Ibsen, tradotto e adattato dall’attore e commediografo Wallace Shawn. La storia di un celebre architetto sempre più prigioniero delle sue fantasie è ora un film: l’apice di un lungo e appassionato processo creativo, intimo e affascinante, che ha coinvolto Shawn e Gregory per quattordici anni.

Prima mondiale

  • HOMETOWN | MUTONIA

di ZimmerFrei, Italia, 2013, 69’ – Documentario

Mutonia è una città in trasformazione nata con lo spirito anarchico, dissacrante e sperimentatore dei traveller e cyber punk che l’hanno fondata. Un’esplorazione di questo originale luogo dell’abitare, fatto di rottami assemblati e veicoli trasformati in casa, esposto al rischio di sparizione.

Prima europea

  • LITTLE FEET

di Alexandre Rockwell, Stati Uniti, Francia, 2013, 64’

Lana ha sette anni e si occupa di suo fratello Nico che ne ha quattro. Il loro passatempo preferito è guardare i loro pesciolini rossi nuotare nell’acquario. Una mattina, mentre si preparano per la scuola, Nico scopre che uno dei pesci galleggia a pancia in su. Decidono di tributargli un funerale acquatico. Il nuovo film risolutamente “indie” di uno dei capofila del rinnovamento del cinema americano.

Prima internazionale

  • A MÃE E O MAR / THE MOTHER AND THE SEA

di Gonçalo Tocha, Portogallo, 2013, 97’ – Documentario

Alla ricerca di un mito reale e perduto sulla spiaggia di Vila Chã, cerchiamo le donne di mare chiamate “pescadeiras”, in uno dei pochi luoghi al mondo con donne timoniere. Ma dove sono? E dove sono le 120 barche da pesca artigianali? Rimangono 8 barche e una sola pescatrice. In una terra di coraggiosa gente di mare, esplode sullo schermo la passione della pesca, la passione del mare.

Prima mondiale

  • NEPAL FOREVER

di Aliona Polunina, Russia, 2013, 90’ – Documentario

Due politici comunisti russi, membri del consiglio comunale di San Pietroburgo, uomini dalle ampie vedute nonché convinti leninisti sono preoccupati per le sorti del comunismo mondiale. Per uno strano capriccio del Fato, la loro incessante attività inizia a espandersi ben oltre i confini della natia San Pietroburgo e della Federazione russa. Tuttavia, il futuro del comunismo internazionale resta poco chiaro. Ciò che invece è chiaro è che nel mondo moderno tutto funziona alla rovescia. Una commedia documentaria.

Prima mondiale

  • O NOVO TESTAMENTO DE JESUS CRISTO SEGUNDO JOÃO / THE NEW TESTAMENT OF JESUS CHRIST ACCORDING TO JOHN

di Joaquim Pinto, Nuno Leonel, Portogallo, 2013, 128’ – Documentario

Il Vangelo secondo Giovanni letto da Luis Miguel Cintra, un attore portoghese fra i più prominenti. Il film, girato in esterni, dall’alba al tramonto, coglie una personalissima esperienza di Gesù, che si materializza nella grana della voce, nell’espressione, nel controllo, nel ritmo, nel respiro dell’attore stesso. Il nuovo film di uno dei personaggi chiave del Nuovo

Cinema portoghese, Premio Speciale della Giuria a Locarno 2013 con E Agora? Lembra-me.

Prima mondiale

  • ORLANDO FERITO – ROLAND BLESSÉ / ROLAND WOUNDED

di Vincent Dieutre, Francia, 2013, 121’ – Documentario

Nel ripostiglio di un piccolo teatro di Palermo le marionette piangono il proprio destino. Nell’era del turismo di massa e dei siti patrimonio dell’umanità nessuno sembra ascoltare più i pupi. La verità è che le cose in Europa non potrebbero andare peggio. Nel 1975 Pier Paolo Pasolini annunciava la scomparsa delle lucciole e l’imminente trionfo del castello di menzogne. Quarant’anni dopo, un regista francese giunge per la prima volta in Sicilia, in cerca di una nuova speranza politica.

Prima mondiale

  • PARCE QUE J’ÉTAIS PEINTRE / BECAUSE I WAS A PAINTER

di Christophe Cognet, Francia, 2013, 105’ – Documentario

Un’indagine senza precedenti sulle opere d’arte create segretamente nei campi di sterminio nazisti. Dialogando con i pochi artisti sopravvissuti e con i loro curatori si evocano le emozioni e l’emarginazione, le firme, lo stile o l’anonimato, così come la rappresentazione dell’orrore e dello sterminio. Il film è forse soprattutto una lunga carrellata su disegni consunti e dipinti custoditi nelle collezioni in Francia, Germania, Israele, Polonia, Repubblica Ceca, Belgio e Svizzera.

Prima mondiale – Opera prima

  • RACCONTI D’AMORE / LOVE STORIES

di Elisabetta Sgarbi, Italia, 2013, 75’ | con: Michela Cescon, Andrea Renzi, Ivana Pantaleo, Laura Morante, Sabrina Colle, Tony Laudadio, Anna Oliviero, Toni Servillo, Elena Radonicich, Rosalinda Celentano, Anna Oliviero, Maurizio Giberti

Quattro storie d’amore. Due partigiani, amanti, traditi da una delatrice, ripensati e ricordati dalla loro figlia, molti anni dopo. Un fuggiasco, portato in salvo da due staffette, attraversa i canali del Delta. Micol Finzi Contini che ripercorre le vie della sua infanzia a Ferrara, torna nel cimitero ebraico, nella sua casa. Fantasma che riappare nelle parole di Giorgio Bassani. Un pescatore di Pila cade nella rete della sua illusione. Convinto che la donna più bella del villaggio, sposata, sia pronta, finalmente a cadere nelle sue braccia. Le nebbie, i canali e gli spazi d’acqua, Ferrara, la pianura: sacche di tempo incontaminato, teatro di fantasmi amorosi e di desideri sospesi tra la vita e la morte.

Prima mondiale

  • RANGBHOOMI

di Kamal Swaroop, India, 2013, 80’ – Documentario

Kamal Swaroop vuole ricostruire la vita del primo cineasta indiano, Dadasaheb Phalke, a Benares, dopo che quest’ultimo si era ritirato dal mondo del cinema per dedicarsi al teatro. Durante la permanenza a Benares, Phalke scrisse Rangbhoomi, un’opera semi-autobiografica che è il punto di partenza della ricerca. Ambientato nei paesaggi visivamente emozionanti dell’antica città di Benares, il film intreccia il coinvolgimento personale di Kamal Swaroop nella storia, percorso e opera di Phalke, utilizzando suono e immagini a contrasto, opponendoli fra loro in chiave a-realista.

Prima mondiale

  • EL ROSTRO / THE FACE

di Gustavo Fontán, Argentina, 2013, 64’

Un uomo in una piccola imbarcazione raggiunge un’isola sul fiume Paraná. Si dirige verso un luogo dove c’era una casa o un piccolo villaggio. Ora non c’è più nulla. Solo impercettibili tracce di qualcosa di vecchio e perduto: il posto dov’era nato. La sua presenza permette alle cose in quel luogo abbandonato di materializzarsi: capanne e tavoli, animali e canoe. Presto altri arriveranno sull’isola per preparare una festa: moglie, padre, amici, bambini. Questo è un incontro tra l’Uomo ei suoi cari. Con i morti, gli uccelli, la musica del fiume e il suo dolore.

Prima mondiale

  • THWARA ZANJ / ZANJ REVOLUTION
    di Tariq Teguia, Algeria, Francia, Libano, Qatar, 2013, 137’

Un giornalista algerino, mentre segue i conflitti interni nel sud dell’Algeria, ritrova casualmente le tracce delle antiche e dimenticate rivolte contro il califfato degli Abbasidi, avvenute in Iraq tra l’VIII e il IX secolo. L’utopia della rivoluzione pan-araba lo conduce a Beirut, la citta che un tempo era il simbolo delle speranze e delle lotte di tutto il mondo arabo. Un film che unisce Godard e gli MC5, le teorie di Franz Fanon e il noir di Jacques Tourneur. Il ritorno del meno riconciliato (e più premiato) tra i nuovi cineasti maghrebini dopo i due bellissimi film “veneziani”, Roma invece di te e Inland.

MEDIOMETRAGGI E CORTOMETRAGGI

 

            Prima mondiale

  • AU-DELÀ DES ICEBERGS / BEYOND ICEBERGLAND

di Xavier Christiaens, Belgio, 2013, 59’

L’attonita poesia Iniji di Henri Michaux è il punto di partenza del film: “Non più, Iniji / Sfinge, sfere, segni falsi / ostacoli sulla strada di Iniji…”

Prima europea

  • BEAUTIFUL NEW BAY AREA PROJECT

di Kiyoshi Kurosawa, Giappone, 2013, 29’

Amano, il presidente di un’azienda di progettazione urbana, incontra una bella portuale di nome Takako. Amano si innamora a prima vista di Takako, che però non lo ricambia. Frustrato dall’atteggiamento freddo di lei, Amano la deruba. Takako, decisa a riprendersi ciò che le appartiene, sgomina le guardie del corpo di Amano e…

 

Prima mondiale

  • BELVA NERA / BLACK BEAST

di Alessio Rigo de Righi, Matteo Zoppis, Italia, 2013, 35’ – Documentario

Ercolino, vecchio cowboy che spara facile, ha visto una pantera nera. Tony Scarf, esperto di pantere metropolitane, ne ha catturato una.

Prima mondiale

  • THE BURIED ALIVE VIDEOS

di Roee Rosen, Israele, 2013, 35’

Il nuovissimo lavoro di Roee Rosen, tra i più sorprendenti e radicali artisti contemporanei israeliani. Un’antologia di video prodotta da un collettivo immaginario di ex-sovietici.

Prima mondiale

  • ENNUI ENNUI

di Gabriel Abrantes, Francia, 2013, 32’

Una commedia intrisa di umor nero sul conflitto militare afghano messa in scena come una comica del muto. L’ambasciatrice francese conduce con la figlia un’assurda e complicata negoziazione in un campo nomadi Kuchi per il disarmo della tribù.

Prima mondiale

  • GANGSTER BACKSTAGE

di Teboho Edkins, Francia, Sudafrica, 2013, 38’ – Documentario

Teboho Edkins (Gangster Project) prosegue la sua ricerca “para-documentaria” sul mondo dei gangster sudafricani. Toni confidenziali, storie che lasciano senza parole, esperimenti di messa in scena. Sullo sfondo una violenza spietata.

Prima mondiale

  • GLI IMMACOLATI / THE IMMACULATES

di Ronny Trocker, Francia, 2013, 13’

Dicembre 2011. Un ragazzo torna a casa, come tutte le sere. Davanti casa trova la sorella in lacrime. La ragazza gli dice di essere stata violentata e la tensione inizia a montare. Immagini di sintesi, come le psicosi xenofobe.

Prima mondiale

  • IN THE WOODS

di Harald Hund, Austria, 2013, 3’

Attraversando una foresta, un uomo incontra una figura enigmatica che gli appare come un prodotto della sua fantasia. L’uomo stesso potrebbe essere un’illusione.

Prima mondiale

  • THAT HAS BEEN BOTHERING ME THE WHOLE TIME

di Arash T. Riahi, Austria, 2013, 10’

Un corpo di donna. Drappeggi. Una religione o ancora una tradizione. Una corda. Braccia e gambe. Pelle. Ruvida morbidezza. Sfioramenti. Una spettacolare danza tragica e forse una via di fuga.

Prima mondiale

  • JUST LIKE US

di Jesse McLean, Stati Uniti, 2013, 15’

La media-artist Jesse McLean osserva le celebrità in un paesaggio familiare di magazzini e parcheggi. In fondo i divi sono proprio come noi.

Prima mondiale


  • di Yonfan, Hong Kong, 2013, 11’

Lü e il ritmo delle regole del gioco, del potere che corrompe, dei desideri che generano avidità, delle impercettibili tracce degli uccelli tra le montagne infinite. Un’esplorazione dei ritmi e delle figure dell’Opera di Kunshan, seguendo il suo più grande interprete contemporaneo Lin Weilin.

Prima mondiale

  • MAKARA

di Prantik Basu, India, 2013, 20’

Una carcassa di coccodrillo ripescata da un lago artificiale nel cuore di una metropoli provoca fugaci incontri fra persone con percorsi esistenziali molto diversi fra loro.

Prima mondiale

  • MOSHUSHI DANG HE SI WUYA / THE MAGICIAN PARTY AND THE DEAD CROW

di Sun Xun, Cina, 2013, 9’ – 3D

L’antico universo è diverso da quello attuale. Le divinità vivevano nel nostro mondo e i pianeti degli dei una volta erano vicinissimi alla Terra. Le divinità risiedono negli esseri e nei fenomeni naturali. I faraoni defunti sono qui, con tutte le divinità! Perciò i primi monumenti realizzati dagli esseri umani per commemorare le divinità sono anche le più grandi tombe. Un film di animazione in 3D.


Prima mondiale

  • NATO PREMATURO / BORN PREMATURELY

di Enzo Cei, Italia, 2013, 21’ – Documentario

Il percorso assistenziale cui sono sottoposti i bambini nati prematuri in un moderno reparto di Neonatologia. Il rapporto tra il neonato e l’ambiente medico infermieristico di accoglienza: macchine, terapie, esami, il pianto, la fame, il peso, il tempo, dentro quel misto di potenza, fragilità, miracolo e mistero che è la vita.

Prima mondiale

  • RIVERBERO
    di MyBossWas, Italia, 2013, 14’

Riverbero è girato all’interno della camera riverberante dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (lo spazio in cui si misura l’assorbimento acustico). MyBossWas, collettivo di artisti basato a Torino, entra in uno dei luoghi di passaggio obbligati per la maggior parte degli oggetti della nostra quotidianità. Uno strumento di misurazione si trasforma in uno strumento musicale e inizia un dialogo tra il misticismo dello spazio e la freddezza matematica del suo “sacerdote”.

Prima mondiale

  • SILENT MINUTES

di Olivier Zabat, Francia, 2013, 13’

Un atleta ha un infarto durante una gara, che viene interrotta. Un’altra sospensione è in atto nella stanza di un albergo.

Prima internazionale

  • STILL DISSOLUTION

di Siegfried A. Fruhauf, Austria, 2013, 3’

I media, limitati nella capacità di catturare il presente, evidenziano piuttosto il fatto che esiste un passato.

Prima internazionale

  • THEATRUM ORBIS TERRARUM

di Salomé Lamas, Portogallo, 2013, 26’

Il “Teatro del mondo” del 1570 è considerato il primo vero atlante moderno. Un film d’esplorazione, un viaggio sensoriale, una vertigine storica. Un film d’avventure.

Prima mondiale

  • THING

di Anouk De Clercq, Belgio, 2013, 18’

Un architetto parla di una città. L’ha davvero costruita? Le immagini sono un tentativo di dare una forma alle sue parole. Un nuovo capitolo della ricerca di Anouk De Clercq sulla creazione digitale di universi possibili, attraverso sciami di pixel bianchi e una forte percezione di tridimensionalità.

Prima mondiale

  • DER UNFERTIGE / THE INCOMPLETE

di Jan Soldat, Germania, 2013, 48’ – documentario

            -Puoi parlarci di te? –

 -Omosessuale di Odenwald… o Gollum… o Klaus!

60 anni… omosessuale… schiavo!-.

Un documentario su Klaus Johannes Wolf, che vive come uno schiavo. Legato al suo letto, racconta della sua scelta di essere uno schiavo, parla dei suoi genitori e di cosa significa essere nudo. Alla fine abbandona tutto per andare in un campo di schiavi, per perfezionare la sua esistenza da schiavo e diventare un servo perfetto.

 

FUORI CONCORSO

LUNGOMETRAGGI

 

Prima mondiale – 100 Years of Indian Cinema

  • OM DAR BA DAR / I AM DOOR BY DOOR

di Kamal Swaroop, India, 1988, 101’

Il restauro dell’opera capitale della seconda nouvelle vague indiana.

Mentre Om monta in bicicletta con una sforbiciata, il paesaggio (Pushkar-Ajmer) risuona di voci caratteristiche. Le invettive di suo padre contro il mondo, la sorella “sfrontata” e il suo dolce corteggiatore, gli occhi indagatori di un’attrice fuori controllo, l’uomo d’affari locale che tenta di proteggere i diamanti che ha trafugato… la rivolta dei girini. Il regista affronta la paura, la bella energia adolescenziale – per far vibrare gioiosamente i paesaggi della sua infanzia, scoprire e mescolare la politica con la mitologia, la technomusic con l’Alchimia.

Prima mondialeFilm di chiusura

  • SAATVIN SAIR / THE SEVENTH WALK

di Amit Dutta, India, 2013, 70’

Nel suo vagabondare per la foresta, un pittore scorge una misteriosa impronta e ode una melodia che lo spinge ad addentrarsi nella natura, alla ricerca dell’origine di quei suoni, nella speranza che possano guidarlo nella sua ricerca interiore. Mentre peregrina, si riposa sotto un albero e nel sogno vede se stesso camminare, dipingere e rocce che sfidano la gravità. Una bambina solca la strada del cielo per recargli frutta e latte. Le stagioni cambiano e gli anni scorrono via. Infine si sveglia e s’inoltra nel paesaggio composto dai suoi stessi dipinti dove potrebbe infine attenderlo l’oggetto del suo cercare.

Prima mondiale

  • SKURSTENIS / THE CHIMNEY

di Laila Pakalnina, Lettonia, 2013, 60’

“C’era una volta un camino. Vicino al camino, tre case. Nelle tre case, sette ragazze. Tutte bionde”. Così descrive Laila Pakalnina, vincitrice l’anno scorso con Picas del Premio Speciale della Giuria CinemaXXI, il suo nuovo lavoro. Un fiaba incantata, raccontata con la grazia di Rossellini e il senso del fantastico dei fratelli Lumiérè.


MEDIOMETRAGGI E CORTOMETRAGGI

Prima mondiale

  • CHI HA LOTTATO CON L’ANGELO RESTA FOSFORESCENTE / WHO FOUGHT WITH THE ANGEL REMAINS FOSFORESCENT

di Riccardo Giacconi, Italia, 2013, 19’ – Documentario

La poetessa Maria Luisa Spaziani vive a Roma da più di quarant’anni. Il poema-romanzo Giovanna d’Arco (1990) è una delle sue opere più sperimentali. Una peculiarità del libro è l’invenzione di un linguaggio parlato dall’angelo. L’angelo è, per lei, la poesia. Con le sue parole: “Nessun sentiero inganna, nessun presagio mente. Chi ha lottato con l’angelo resta fosforescente”. È come se, per chi ha frequentato la poesia, le cose e le persone avessero un’aureola intorno. Diventano fosforescenti.

Prima mondiale

  • FADE

di Jean-Claude Ruggirello, Francia, 2013, 55’

Fade è un film di internet found footage. Sequenze di tramonti filmate da autori sconosciuti. Jean-Claude Ruggirello le unisce in un unico, fluido, piano sequenza, “attraversato” da una sola e multiforme linea d’orizzonte. Un infinito e ipnotico tramonto.

Prima mondiale

  • LA IMAGEN ARDE / THE IMAGE BURNS

di Lois Patiño, Spagna, 2013, 30’

Lois Patiño disseziona i movimenti di un incendio, scompone le forme effimere del fuoco, le trasforma con il suono. La imagen arde inizia come una riflessione sulla nostra percezione e diventa un intenso gioco delle parti, tra le immagini e lo spettatore. Guardiamo il fuoco e il fuoco ricambia lo sguardo.

Prima mondiale

  • EL PALACIO

di Nicolas Pereda, Messico, 2013, 36’

El palacio è un documentario che segue la vita quotidiana di diciassette donne che vivono insieme in un ampio appartamento per ragioni affettive ed economiche. Si aiutano tra loro arrangiandosi nei lavori più vari. Molte diventano baby-sitter, collaboratrici domestiche e badanti private per anziani.

Prima mondiale

  • QUANDO I TEDESCHI NON SAPEVANO NUOTARE / WHEN THE GERMANS DIDN’T KNOW HOW TO SWIM

di Elisabetta Sgarbi, Italia, 2013, 55’ – Documentario

La Resistenza nel Basso Ferrarese e nel Polesine è poco conosciuta, ma anche la pianura ha avuto i suoi martiri ed eroi, ferite e memorie. Raccogliendo episodi e testimonianze di chi vi ha fatto parte, si è cercato di ricostruire le tracce e le storie di quei mesi decisivi.

            Prima mondiale

  • RICORDI PER MODERNI / MEMORIES FOR MODERNS

di Yuri Ancarani, Italia, 2009, 58’

Una serie di 13 video realizzati fra il 2000 e il 2009 per la prima volta presentati insieme. A partire dalle pagine “musicali” di Pier Vittorio Tondelli, Ancarani traccia un percorso sui cambiamenti che hanno segnato la Riviera Romagnola negli ultimi decenni, tra immigrazione, industria del petrolchimico e paesaggi ancestrali.

Prima mondiale

  • SKYWALKER

di Gong Mingchun, Cina, 2013, 11’ – Documentario

Un film sull’artista cinese contemporaneo Sun Xun, ispirato al suo progetto di realizzare un film d’animazione in 3D durante i tre mesi di attività creativa alla ShanghArt Gallery.

IN COLLABORAZIONE CON

MAXXI – MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO

Prima mondiale

  • GLAUCOCAMALEO

di Luca Trevisani, Italia, 2013, 75’ – Documentario

L’acqua ci mostra lo stato delle cose, ci mostra che nulla è immutabile, che il fluire del tempo e l’angoscia degli eventi ci costringono ad aprirci al mondo. L’acqua non è mai singola, è plurale. È un’infinita serie di forme, relazioni e contenuti. Luca Trevisani è un artista visivo, tra i più vitali ed eclettici della scena contemporanea italiana. Finalista del Premio Italia 2012, torna al MAXXI con Glaucocamaleo, il suo primo film.

Prima internazionale

  • TWENTY-ONE-TWELVE THE DAY THE WORLD DIDN’T END

di Marco Martins e Michelangelo Pistoletto, Portogallo, 2013, 126’ – Documentario

Il film riflette sulla crisi che stiamo attraversando e sul ruolo dell’arte come catalizzatore delle trasformazioni all’interno della società. La storia si svolge durante il giorno più breve dell’anno: il 20 dicembre 2012. Secondo il calendario Maya, il 21 sarebbe stato l’ultimo giorno del mondo. Nonostante l’inesattezza della profezia, questa data ha segnato un evento storico. Il film, girato in città come Lisbona, Tokyo, Mumbai, Biella e Trás dos Montes, segue la routine quotidiana di 12 personaggi. Quando il giorno giunge al termine, un’epoca sta per concludersi e cresce la necessità di un cambiamento. L’alba di una nuova speranza è nata, e con essa l’opportunità di reinventarci.

Prima del tramonto recensione del film di Richard Linklater

Prima del tramonto recensione del film di Richard Linklater

Prima del tramonto è un film del 2004 diretto da Richard Linklater con protagonisti Ethan Hawke e Julie Delpy.

Prima del tramonto recensione posterTrama: Da ragazzi, Jesse e Celine si erano incontrati per caso, conosciuti e amati a Vienna e si erano lasciati dandosi appuntamento di lì a sei mesi.

Invece, non si sono più rivisti. Ora, dopo nove anni, Jesse è diventato uno scrittore, raccontando la sua storia con Celine. Lei, riconosciutasi nella protagonista del libro, va alla presentazione a Parigi, dove vive, per incontrare Jesse. I due hanno a disposizione ancora un pomeriggio per stare insieme. Rimetteranno in discussione sé stessi e le loro vite, cercando di capire se davvero sono fatti l’uno per l’altra.

Prima del tramonto

Analisi: Secondo capitolo della trilogia di Richard Linklater. A nove anni dal precedente, il regista punta sulla stessa squadra che aveva portato al successo Prima dell’alba. Torna a scommettere soprattutto sulla spontaneità dei due protagonisti, vere e proprie colonne portanti del film. Ciò che sembra avvenire davvero davanti agli occhi dello spettatore, è in realtà il risultato di un lavoro meticoloso sulle sfumature e sui dettagli, volto a raggiungere il risultato più “naturale” possibile.

La formula utilizzata è sempre imperniata sui lunghi dialoghi tra i due (riguardo la propria vita in quei nove anni, le proprie relazioni, i reciproci sentimenti) che non risultano affatto noiosi, ma coinvolgenti e in alcuni casi perfino toccanti. Nonostante la sua struttura, il film ha un buon ritmo e una durata che lo rende efficacemente compatto.

Rispetto al precedente lavoro, questo è più realista perché rispecchia l’evoluzione dei personaggi, entrati ormai a pieno titolo nella vita adulta, nel mondo delle responsabilità e degli impegni –  Jesse è sposato ed ha un figlio – sono in un certo senso più cinici, o tali si sforzano di essere.

C’è un senso di rassegnazione alla realtà, al fatto di aver lasciato da parte ciò che li poteva rendere davvero felici. Hawke e Delpy rendono abilmente questo mix di frustrazione e rabbia (a questo proposito, la sequenza nel taxi è emblematica, e tra le più belle del film). Ma ci sono anche la paura  e la voglia di riaprire un capitolo, lasciando alle spalle la vita cui sono ormai abituati; la paura di cambiare, soffrire e far soffrire; oltre alla quasi certezza che tutto sia, di nuovo, effimero. Proprio perché temono, i due esitano anche solo a sfiorarsi, frenano i propri sentimenti, in parte, li nascondono.

Prima del tramonto recensione

Assente il romanticismo sdolcinato e fine a sé stesso, com e la banalità nei dialoghi, che sono al contrario originali e capaci davvero di restituirci due personalità. Presenti invece, momenti leggeri e ironici. I due attori offrono ottime prove e sono stavolta entrambi sceneggiatori dei loro personaggi, assieme a Linklater. Delpy  è anche autrice della canzone A waltz for a night, che canta in una scena di Prima del tramonto, e di altri due brani presenti nella colonna sonora.

L’ambientazione parigina consente di esplorare più da vicino l’universo di Celine. Il finale di Prima del tramonto è ancora una volta aperto: suggerisce l’immediato futuro, ma non gli sviluppi più ad ampio raggio. Inoltre, è forse tra i più efficaci in un film romantico: maliziosamente divertente, con i due attori al loro meglio.

Le Migliori frasi di Prima del tramonto

La gente che oggi ha un’avventura, perfino un rapporto serio, quando rompe dimentica, passa oltre, come se cambiasse marca di cereali. Io non sono mai riuscita a dimenticare gli uomini con cui sono stata. Ogni persona aveva le sue specifiche qualità e non si può rimpiazzare nessuno. Colgo dei particolari in loro dei dettagli che mi colpiscono e di cui poi sento la mancanza a volte per sempre. Non puoi rimpiazzare nessuno perché ognuno porta con sé dettagli magnifici e unici. 

Ci sono persone che coltivano visioni utopistiche, che sognano di diventare leader capaci di plasmare un mondo migliore, ma amano la metà non il percorso.

È curioso, pensa: ognuno dei miei ex si è sposato. Uscivano con me, ci separavamo e si sposavano. Mi chiamavano per ringraziarmi d’aver fatto loro conoscere l’amore e d’aver insegnato loro a trattare le donne con rispetto. Li ucciderei! Perché non hanno voluto sposare me? Avrei detto no, ma avrebbero dovuto chiedermelo!

Sai pensavo che sarà meglio che io non veda più le cose in chiave troppo romantica, è una chiave che mi ha sempre fatto soffrire.
Ho ancora molti sogni, ma non riguardano.

“La memoria é una bella cosa, se non devi fare i conti col passato.”

Sono davvero felice solo quando sto per conto mio, del resto stare da soli è meglio che stare con un’amante e sentisi soli. Per me ora è difficile essere romantica, all’inizio sei motivata, ma dopo aver preso tante fregature tu chiudi in un bel cassetto tutte le tue grandi illusioni e raccogli quello che la vita ti mette davanti.

Celine (Julie Delpy)

Everest, Benedict Cumberbatch sostituisce Tom Hardy

0
Everest, Benedict Cumberbatch sostituisce Tom Hardy

Tom Hardy avrebbe abbandonato per altri impegni il film ambientato sull’ Everest, tratto dal romanzo di Jeffrey Archer “Paths of Glory”, che dovrebbe essere diretto da Doug Liman.

Per sostituirlo, sembra che la Sony abbia già puntato Benedict Cumberbatch, attore inglese al momento richiestissimo a Hollywood: il suolo dovrebbe essere quello di  George Mallory, morto nella terza scalata inglese alla vetta più alta del mondo nel 1924.

Della rosa di candidati al ruolo di George Finch, amico e collega, farebbero parte invece James McAvoy, Tom Hiddleston, Luke Evans, ed Henry Cavill( impegnato però sul set di Batman vs Superman).

Un altro film con la medesima ambientazione ( ma ancora privo di finanziamenti) dovrebbe essere diretto da Baltasar Kormákur, con un cast composto da Jake Gyllenhaal, Josh Brolin e John Hawkes.

Fonte: coming soon.it

50 sfumature di grigio: un volto nuovo per Christian Grey

0

50-sfumature-di-grigio-sam-taylor-johnson-2Dopo l’abbandono di Charlie Hunnam, tutti i fan del romanzo 50 sfumature di grigio ( Fifty Shades of Grey) sono ansiosi di sapere chi interpreterà il ruolo del protagonista Christian Grey nell’omonimo adattamento che sarà diretto da Sam Taylor-Johnson.

Willow recensione del film di Ron Howard

Willow recensione del film di Ron Howard

willow recensione posterAnno: 1988

Regia: Ron Howard

Cast: Warwick Davies, Val Kilmer, Joanne Whalley, Jeam Marsh

Trama: Il nano contadino Willow lascia le sue abituali occupazioni per aiutare la piccola Elora, abbandonata sulle rive di un fiume  a riconquistare il trono usurpatole dalla strega Bavmorda, ricevendo l’aiuto di un variegato gruppo di compagni di strada.

Analisi: Concepito da George Lucas fin dai primi anni ’70, questo tipico esempio di fantasy pre-Signore degli Anelli trova finalmente la realizzazione nella seconda metà degli anni ’80; impegnato nella parte produttiva (assieme Joe Johnston e Nigel Wooll), Lucas ne affida la direzione a Ron Howard, qui alla sua terza regia dopo i successi di Splash e Cocoon. Il film mescola la consueta ispirazione tolkeniana ad elementi favolistico – biblici (con echi che vanno da Biancaneve a Mosè).

willow recensione Kilmer DavisIl ruolo del protagonista è affidato a Warwick Davies, volto notissimo agli appassionati del genere, ai tempi reduce da Labyrinth e che in seguito avrebbe interpretato la serie di Leprechaun per poi avere il ruolo fisso del Professor Filtwick nella saga di Harry Potter. Il resto del cast principale vede la presenza di Val Kilmer (in un periodo abbastanza complicato della carriera, dopo il successo di Top Gun e prima del controverso biopic dedicato da Oliver Stone ai Doors di qualche anno dopo), nel ruolo di Madmartigan, il classico lestofante che dapprima agisce per puro opportunismo, per poi dedicarsi pienamente alla causa; Joanne Whalley, voto noto del cinema degli anni ’80 (che di Kilmer sarebbe in seguito diventata la moglie) è la figlia della strega che si schiererà contro la madre, anche mossa dall’amore per Madmartigan; Jeanne Marsh è la cattiva della situazione, attrice conosciuta soprattutto agli spettatori della tv britannica.

Più che all’abilità della regia (per Howard si tratta di un passo indietro rispetto alle precedenti prove) o alla perizia degli interpreti, Willow è affidato soprattutto alla potenza degli effetti speciali, a cura naturalmente della Industrial Light & Magic, che lanciano definitivamente la tecnica del morphing, fino ad allora solo  sperimentata solo in modo occasionale. Il resto è affidato a panoramiche ed ambientazioni riprese su e giù per il globo, dall’Inghilterra alla Cina, passando per la Nuova Zelanda, in un’altra anticipazione del Signore degli Anelli.

Critica divisa, ma per lo più tiepida, pubblico più convinto, che sancisce il successo al botteghino (ma il film ha goduto di buona longevità anche sul mercato dell’home video), ma l’esito resta comunque al di sotto delle aspettative: si voleva un blockbuster all’altezza di altri giganti lucasiani, si ottiene un film che subisce la concorrenza di Crocodile Dundee II, Rambo III e Big, e che perde la corsa all’Oscar per il sonoro e gli effetti visivi contro il caterpillar Roger Rabbitt.

willow recensione

Buon Compleanno Ryan Reynolds

Buon Compleanno Ryan Reynolds

A Jim e Tammy gli doveva piacere parecchio la R, se hanno chiamato il figlioletto (ora alto 1.88) Ryan Rodney Reynolds (tipo scioglilingua). I fratelli sono poliziotti, ma per lui niente pistola: preferisce fare l’attore. Peccato che lo bocciano al corso di recitazione, e allora abbandona capre e cavoli (soprattutto cavoli, dato che lavora in un ortofrutta) per andare in Florida a cercar fortuna. E dopo un po’ la trova nella sit-com Due ragazzi e una ragazza (mai titolo fu più didascalico), in cui interpreta uno dei due ragazzi, appunto. Dopo anni di gavetta, ecco che gli si aprono le porte del cinema.

C’è da dire che Maial college e Matrimonio impossibile non sono proprio due capisaldi della settima arte, ma ci vuole tempo per certe cose, si sa, e alla fine il giovanotto è pronto a picchiare duro con Blade: Trinity, dove se la cava alla grande con le arti marziali. La Marvel è destinata a ricomparire sul suo cammino nel 2009, quando Ryan è chiamato a interpretare Deadpool in X-Men le origini – Wolverine, passando poi al nemico (= DC Comics) nel 2011, anno in cui si trasforma nell’ennesimo supereroe, Lanterna verde, stavolta protagonista assoluto. Poteva andare meglio, sì, ma almeno sul set R.R.R. ha incontrato la bella Blake Lively e, archiviate le prime nozze con un’altra sexy-diva bionda (Scarlett Johansson), in meno di un anno fa di lei una donna onesta. Auguri e figli maschi. Visto che siamo in tema, anche le altre ex di Mr. Reynolds sono delle celebrities, come la rockstar Alanis Morrissette e l’attrice Parker Posey. Bel curriculum!

Tornando alle cose serie, dal 2010 Ryan è testimonial di Hugo Boss e (complice il profumo?) nello stesso anno People lo dichiara il più sexy di tutti. Tiè. Così imparano a ricattarlo (capito, Sandra Bullock?), e a seppellirlo vivo (Buried a chi?). Quanto a noi, le nostre intenzioni sono assai migliori… Vai col coro! HAPPY BIRTHDAY RYAN!

Avengers Age of Ultron, Kevin Feige parla del Villain

0
Avengers Age of Ultron, Kevin Feige parla del Villain

the-avengers-age-of-ultron-joss-whedonil Presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti sull’interpretazione di James Spader come villain di Avengers: Age of Ultron.

Stephen Lang tornerà in Avatar 2

0
Stephen Lang tornerà in Avatar 2

Avatar-2-Sam-WorthingtonStephen Lang tornerà a interpretare il ruolo del villain in Avatar 2 e nei sequel successivi.

Un biopic su John Belushi scritto e diretto da Steven Conrad

0

La Warner Bros aveva già annunciato da tempo la produzione di un biopic sul grande John Belushi basato su uno script di Steven Conrad con Todd Philips (The Hangover) alla regia. Ora, sembra che Philips abbia rinunciato e che sarà lo stesso Conrad, già sceneggiatore di The Weather Man e The Secret Life of Walter Mitty, a dirigere la pellicola: Emile Hirsch (Into the Wild) Sarebbe in trattative per il ruolo.

Nelson Franklin(Veep, New Girl) sarebbe invece candidato per interpretare Dan Aykroyd, uno dei migliori amici di Belushi con il quale l’attore ha recitato non solo nel Saturday Night Live ma anche in diversi film come i Blues Brothers e 1941. Il biopic si concentrerà sul momento in cui Belushi raggiunse l’apice della notorietà, raccontando la gloria e la tragedia del sogno americano senza tralasciare la sua tragica morte per overdose a soli 33 anni. Il progetto sarà supervisionato e prodotto dalla vedova di Belushi, Judy Belushi Pisano, e dallo stesso Dan Aykroyd. Le riprese dovrebbero iniziare a New York nella primavera 2014.

Fonte: The Hollywood Reporter

Michelle Monaghan per Nicholas Sparks

0

Michelle Monaghan( Mission Impossible III,Source Code, Gone Baby Gone) sarà la protagonista del nuovo film tratto da Nicholas Sparks, The Best of Me.  Il film sarà diretto da Michael Hoffmann e racconterò di una coppia, già fidanzatini al liceo, che si riunirà dopo molti anni in occasione del ritorno nella loro piccola città del North Carolina. Il romanzo di Sparks è uscito nel marzo 2013 e lo scrittore produrrà il film insieme a Ryan Kavanaugh e Denise Di Novi. Will Fetters fimerà la sceneggiatura.

The Hollywood Reporter

Thor The Dark World Premiere Londra: le foto di Chris Hemsworth e Tom Hiddleston

0

Si è svolta questa sera la premiere a Londra dell’atteso nuovo film Marvel  Thor the Dark World. L’evento si è svolto all’Odeon Leicester Square di Londra alla presenza dei protagonisti Chris Hemsworth, Natalie Portman, Stellan Skarsgård, Tadanobu Asano Tom Hiddleston. Ecco le foto dell’evento:

Per le news sul film vi segnaliamo il nostro speciale: Thor 2, mentre per tutte le info sul film nella nostra Scheda Film:  Thor: The Dark World 

Vi ricordiamo che nel cast del film vi sono anche: Anthony Hopkins, Chris Hemsworth, Christopher Eccleston, Idris Elba, Jaimie Alexander, Josh Dallas, Natalie Portman, Ray Stevenson, Stellan Skarsgård, Tadanobu Asano, Tom Hiddleston.  Il film esordirà nelle nostre sale il 21 novembre 2013.

Trama:

Il film Marvel Thor: The Dark World riporta sul grande schermo Thor, il potente vendicatore, in lotta per salvare la Terra e i Nove Regni da un oscuro nemico più antico dell’universo stesso. Dopo i film Marvel Thor e The Avengers, Thor torna a combattere per riportare l’ordine tra i pianeti… ma un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far ripiombare l’universo nell’oscurità. Di fronte a un nemico al quale né Odino né Asgard riescono a opporsi, Thor deve intraprendere il viaggio più pericoloso e introspettivo della sua vita, costretto a stringere un’alleanza con lo sleale Loki per salvare non solo il suo popolo e coloro che ama… ma l’intero universo.

Blancanieves: recensione del film di Pablo Berger

Blancanieves: recensione del film di Pablo Berger

Blancanieves recensione 2Pablo Berger prende la più classica delle storie dei fratelli Grimm e la rilegge nelle soleggiate giornate della Siviglia degli anni ’20, ma per chi pensa di vedere l’ennesima rivisitazione della favola, mai come in questo periodo riletta da tutti i medium, è fuori strada.

Berger utilizza il cinema muto senza le furberie che hanno permesso a The Artist di elevarsi nella notte degli Oscar del 2012, bensì evidenzia la bellezza della grammatica dell’immagine che si sveste delle maglie del linguaggio per restituire tutto l’espressionismo del cinema di Dreyer, Pasbt e soprattutto Marnau, che hanno fatto scuola agli albori del cinema. Blancanieves recensione posterLa sceneggiatura, scritta dallo stesso regista, non si concentra nel cercare l’effetto narrativo per l’innesco della storia, anzi questa risulta essere molto lineare. Ma l’intento di quest’ultimo è legato unicamente nel rievocare nello spettatore l’emozione di una fiaba senza tempo. Infatti vengono mostrate le sofferenze di una bambina e di come sia accidentato e fugace il suo percorso d’amore, altalenato molto spesso ad eventi di distacco ma anche di scoperta.

Il regista adotta un intelligente e strategica composizione visiva per imprigionare la storia ad alti livelli narrativi. Numerose e suggestive saranno le inquadrature iconologiche che oltre ad omaggiare un cinema ormai andato, segnano i punti di svolta del film, come nelle sequenze della comunione oppure in quelle del tentato assassinio di Biancaneve. Il montaggio di Fernando Franco risulta essere l’unico elemento moderno e frizzante della storia, che trova nei raccordi sugli occhi o nei passaggi di macchina l’elemento spettacolare che molto spesso sposa e sottolinea la bellezza delle musiche di Alfonso de Viallonga. Queste rappresentano una vera e propria colonna sonora, poiché riescono a dare“voce” all’allegria o allo sgomento della sequenza, oppure a diventare elemento distintivo del personaggio, come lo è il capannello per il gallo pepe. Ed infine, i movimenti musicali si alternano tra musica diegetica o extradiegetica, dando così, quella corposità sonora che non fa sentire la mancanza della voce dell’attore.

Altro applauso va all’intero cast, dei volti che riescono a diventare maschere che a loro volta si trasformano in emozioni incarnando sentimenti netti come la crudeltà della matrigna Encarna (Maribel Verdù), il rimpianto di Antonio Villalta (Daniel Giménez Cacho), l’amore della nonna (Angela Molina) e della madre (Inma Cuesta) di Carmen. Quest’ultima interpretata da una piccola Sofia Oria e da un adolescente Macarena Garcìa, ma entrambe magnetiche ed eteree come le eroine delle fiabe.Blancanieves recensione

Blancanieves è un film multisfaccettato che omaggia la direzione del cinema muto e reinterpreta la favola in chiave storica-folkloristica. Facendo appello alla parte sensibile e ingenua dello spettatore, che accetta di farsi raccontare una storia agro-dolce in vecchio stile ma per un pubblico contemporaneo.

Justin e i cavalieri valorosi recensione del film diretto da Manuel Sicilia

Justin e i cavalieri valorosi recensioneAntonio Banderas si fa promotore, nonché doppiatore, di questo cartoon di produzione spagnola, Justin e i cavalieri valorosi, prodotto della Kandor Graphics, che ha lavorato a questo progetto per 4 anni, ottenendo un risultato davvero soddisfacente.

Justin è un ragazzo che ha un sogno: diventare un cavaliere e difendere il regno, come suo nonno Sir Ronald. Ma, purtroppo, vive in un paese governato da burocrati che hanno estromesso i cavalieri dal potere. Il più importante avvocato del regno è proprio il padre di Justin, Reginald, primo consigliere della Regina, che ha deciso di mandare il ragazzo alla scuola per avvocati. Nonostante il disappunto del padre, Justin decide lo stesso di partire per realizzare il suo sogno, incontrando sul suo cammino la brillante e avventurosa Talia, che lo aiuterà nell’ultima parte dell’avventura, un mago strambo di nome Melquiades e Sir Clorex, un aitante giovane che, per la sua brama di ricchezza, si fingerà cavaliere. Il giovane aspirante cavaliere verrà addestrato da tre monaci Blucher, Legantir e Braulio, che lo metteranno a dura prova per testare la sua tempra e il suo coraggio. Non mancheranno, però, ostacoli sul cammino di Justin, che dovrà affrontare Sir Heraclio, ex cavaliere in esilio che vuole ribellarsi alla Regina, aiutato da Sota e i suoi scagnozzi.

Justin e i cavalieri valorosi recensione posterIl regista Manuel Sicilia insieme allo sceneggiatore Matthew Jacobs (Le Follie dell’imperatore) ci regalano una storia piena di valori e di buoni propositi, con un pizzico di umorismo e tanto divertimento che non possono mancare mai.

Interessante, nel film, la distinzione tra i due mondi, voluta apertamente dal regista: quello degli avvocati e quello dei cavalieri. Questa differenza è marcata soprattutto dai colori utilizzati, più spenti nel primo e più vivaci nel secondo, ma anche dal fatto che sembra che le due dimensioni siano in due epoche diverse, Medioevo per il mondo degli eroi e un simil-rinascimento per quello degli avvocati, con qualche accenno di barocco.

In questo mondo variegato, Justin è un ragazzo che sfida tutto e tutti per arrivare al suo obiettivo, per realizzare un sogno in un mondo dove non c’è più spazio per gli eroi, ma la sua forza di volontà è più forte di tutto. Grazie a queste caratteristiche, Justin e i Cavalieri Valorosi, che uscirà al cinema il 24 Ottobre, è un film che farà divertire i più piccini, ma farà anche riflettere i più grandi sul credere sempre in quello che si fa, senza farsi bloccare dalle difficoltà e dagli ostacoli della vita.

Gravity colonna sonora di Steven Price

Gravity colonna sonora di Steven Price

Non è una questione di confronti, ma di medesime suggestioni. Perché in effetti le due pellicole hanno poco da raccontarsi. È indubbio, però, che sin dalle prime scene lo spettatore di Gravity percepisca lo stesso senso di turbamento già avvertito in 2001: Odissea nello spazio. Ed è altrettanto fuori discussione che a farla da padrone non è solo il coinvolgimento inevitabile della visione in 3D del film di Alfonso Cuarón: compagna di viaggio dei due astronauti George Clooney e Sandra Bullock, i soli protagonisti e attori dei 90 minuti, è la colonna sonora affidata al compositore inglese classe ’77, Steven Price che vede al suo attivo numerosi lavori importanti, tra cui preziose collaborazioni nel dipartimento musicale di film quali la trilogia de Il Signore degli Anelli e Batman Begins.

gravity colonna sonoraIl vuoto assoluto dello spazio, a tratti claustrofobico, è riempito dai suoni e dagli effetti sonori che Price ha sapientemente bilanciato all’interno di un film ricco di emotività, effetti speciali e scene altamente metaforiche. Complici le fluttuazioni della novizia dottoressa Ryan Stone, il film si evolve al ritmo della collaborazione tra il compositore e il regista, il quale ha tenuto molto a che la musica riuscisse ad esprimere pienamente i diversi livelli di eccitazione sapientemente alternati ai silenzi e ai rumori attutiti, come se tutto confluisse interamente attorno al viaggio della Bullock, rendendola protagonista assoluta di uno scenario per definizione sconfinato. Quello dello spettatore infondo è allo stesso modo un viaggio al confine tra rock e musica elettronica che creano contemporaneamente un sentimento di terrore ed di estraniamento totalmente empatico con la protagonista, a partire dal suo cuore pulsante fino alla distorsione dei rumori trasmessi dalla radio. Un collage di suoni che diventano in questo modo persona al fianco degli attori, complici di emozioni e sentimenti, coadiuvanti all’interno di un percorso che porterà l’astronauta non solo alla salvezza, ma al superamento dei propri limiti e dei propri turbamenti.

Questa la tracklist della colonna sonora uscita il 30 settembre 2013, edita dalla WaterTower Music:

1. Above Earth

2. Debris

3. The Void

4. Atlantis

5. Don’t Let Go

6. Airlock

7. ISS

8. Fire

9. Parachute

10. In the Blind

11. Aurora Borealis

12. Aningaaq

13. Soyuz

14. Tiangong

15. Shenzou

16. Gravity

Gravity, il film

Il film si basa su una sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre la fotografia è curata da Emmanuel Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4 ottobre.

Trama: Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e  Stone e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante distesa dello spazio.

Ender’s Game dal 30 ottobre nei nostri cinema

0
Ender’s Game dal 30 ottobre nei nostri cinema

ender's game asa butterfield Dopo la lunga carrellata di commedie, horror e film-scandalo che di recente hanno popolato il grande schermo, torna attesissimo il genere fantascientifico. E in forma “ibrida”: sì perché con Ender’s Game, nelle nostre sale dal 30 ottobre, la sci-fiction si intreccia con l’avventura e l’action movie, per dare vita ad un mix che – diciamocelo – piace sempre un po’ a tutti.

Lo sa bene la Summit Entertainment, lo studio cinematografico indipendente che nel 2011 decise di acquistare i diritti del film e della sua distribuzione, confidando nelle origini letterarie del prodotto. Tratto infatti dall’omonimo romanzo di successo pubblicato nel 1985 e firmato dall’americano Orson Scott Card, Ender’s Game ha inoltre potuto contare sul contributo dello stesso scrittore, qui autore del soggetto nonché produttore. Per la regia è stato scelto il sudafricano Gavin Hood, che molti ricorderanno per Il suo nome è Tsotsi (che nel 2005 gli valse l’Oscar come miglior film straniero), ma anche per Rendition – Detenzione illegale, presentato alla 2° edizione del Festival del Cinema di Roma nel 2007.

Ender's Game-filmIl risultato è uno script, inutile negarlo, assolutamente accattivante, protagonista un brillante 12enne che – in un futuro imprecisato – viene addestrato per diventare il prossimo Capo militare della Terra, prendendo così il posto dell’eroico Mazer Rackham (Ben Kingsley), Comandante della Flotta Internazionale. Questo anni prima era riuscito a sventare un terribile attacco degli Scorpioni, alieni simili ad insetti che minacciavano di conquistare la Terra: da allora, il Colonnello Hyrum Graff (Harrison Ford) ha reclutato i migliori combattenti del pianeta, preparandosi all’imminente ritorno del nemico.

Tra i giovani si distingue, appunto, Ender Wiggin (interpretato da Asa Butterfield), un ragazzo timido ma intelligente che viene inserito nella “Scuola di Guerra”, dimostrandosi superiore ai compagni in classe come nella “Battle Room”, un campo gioco privo di gravità dove gli allievi di Graff  mettono a frutto le loro abilità di combattenti.

C’e da dire che la Summit, oltre a puntare su un genere di sicuro impatto, ha voluto un cast di prim’ordine: accanto ai già citati Ford e Kingsley, troviamo infatti un tris di donne nominate all’Oscar: la Viola Davis nominata per The Help di Tate Taylor, la prossima Giulietta cinematografica Hailee Steinfel, che ha ricevuto la preziosa nomination al suo esordio con i Fratelli Coen con Il Grinta e la talentuosa Abgail Breslin, bambina-rivelazione nel 2006 con Little Miss Sunshine, anche lei nominata, per quel delizioso ruolo, al suo debutto al cinema.

Senza contare il leitmotiv che guida l’intera storia – ossia la ricerca della leadership, il tentativo di essere un “vincente”, tema assai caro al mondo americano e profondamente radicato nella sua cultura: e non stupisce, in fondo, che l’opera di Card sia stata scelta in un’Università della Virginia come libro di testo sulla psicologia della leadership.

Insomma, le carte che regia e produzione si sono giocate per Ender’s Game sono ottime, aspettiamo fiduciosi la prossima uscita del film nelle sale, con la speranza che gli scivoloni retorici – per così dire, “all’americana” – siano stati evitati il più possibile.

Harrison Ford il giovane settantenne di Hollywood

Harrison Ford il giovane settantenne di Hollywood

Nella storia del cinema, e del cinema hollywoodiano in particolare, non sono molti i casi simili a quelli dell’attore di cui andremo a parlare. Senza ombra di dubbio non esiste altro attore al mondo che abbia avuto una popolarità tanto eclatante e smisurata come quella di cui gode Harrison Ford e, nonostante questo, essere considerato dalla critica poco più cheun attore normale. Eppure guardando il suo volto sempre “griffato” da quel sorrisetto ironico e un po’ guascone, non possiamo che rivedere i volti di personaggi incredibili e ormai di culto che a Ford sono indissolubilmente legati: da Indiana Jones ad Ian Solo sino a Rick Deckard nel mitico Blade Runner.

harrison ford han soloUn giovane settantenne che non ha ancora perso la voglia di fare cinema e soprattutto di fare il suo cinema, quello a base di azione e autoironia, elementi tipici e immancabili nei suoi personaggi; un giovane settantenne che ha alle spalle una vita mai banale e scontata, un intreccio di casualità e fortune che lo hanno portato ad essere uno degli attori più famosi e pagati del mondo.

Harrison Ford nasce il 13 luglio del 1942 a Chicago, nell’Illinois, da una famiglia in cui il gene della recitazione è già radicato, infatti già papà Ford aveva un passato come attore. Una famiglia culturalmente e religiosamente composita ed eterogenea: il padre era infatti cristiano e la madre ebrea, un sincretismo religioso che aiuterà il ragazzo a crescere senza preconcetti e chiusure mentali, un’educazione “democratica” come la definirà lui stesso anni dopo.

Harrison non è tutt’altro che uno studente modello, irrequieto e poco propenso allo studio, non riuscirà a diplomarsi al Ripon College nel Wisconsin, dove studiava arte drammatica, venendo espulso a tre giorni dalla consegna dei diplomi.

Si sposerà presto, a soli ventidue anni convolerà a nozze con la prima moglie, Mary Marquardt, con cui si trasferirà in California. Qui inizierà una serie di collaborazioni con varie società di produzione cinematografica come la Columbia Pictures e la Universal Studios ma sempre per ruoli minori, comparsate, lavoretti da pochi dollari a settimana.

harrison ford carry fisherSi inventerà una serie di espedienti per poter sostenere la famiglia che intanto si è allargata, farà il cameraman nel mitico concerto dei Doors all’Hollywood Bowl nel 1968 quindi il falegname professionista e sarà proprio questo vecchio e nobile mestiere a regalargli la gloria, la via del successo. George Lucas infatti lo chiamerà per una serie di lavori nella propria casa e tra una chiacchera e l’altra ecco che Lucas gli fa provare delle battute di Guerre Stellari; sarà così che otterrà la prima parte importante in American Graffiti (1973). L’incontro chiave però avverrà da lì a poco quando conoscerà il suo vero mentore e pigmalione, Steven Spielberg. Il grande regista vedrà in lui il volto perfetto per interpretare Ian Solo, furbo contrabbandiere stellare protagonista nella fortunata saga di Star Wars e successivamente l’attore adatto per la parte dell’archeologo più simpatico e affascinante che il cinema abbia mai conosciuto: Indiana Jones. Tra il 1981 e il 1989 la coppia Spielberg-Ford mette in fila tre fortunatissimi capitoli di una delle saghe più seguite e amate nella storia del cinema, un concentrato di avventura, mistero, storia e ironia che non perde intensità e verve in nessuno dei tre film, con sola eccezione di un calo di stile nel secondo capitolo Il Tempio Maledetto. Il volto e la fama di Ford si legano indissolubilmente con le fortune dell’insegnante archeologo capace di emozionare, divertire e sbalordire cavandosela sempre e comunque anche in situazioni pazzesche e disperate. Un eroe/anti-eroe, umile e semplice, spiritoso, auto-ironico e umano.

harrison ford 4La carriera di Harrison però si impreziosisce di altre notevoli scritture in cui magari lo vediamo in ruoli secondari e minori, ma è incredibile come riesca sempre ad infilarsi in film destinati a fare la storia del cinema. Sarà infatti, giovanissimo, il sergente Lucas in Apocalipse Now, dove per altro conoscerà la seconda moglie oppure, ma con un ruolo da co-protagonista nel capolavoro fantascientifico di Ridley Scott Blade Runner.

Grazie alle fortunate saghe di cui parlavamo pocanzi diventerà uno degli attori più pagati e ricchi di Hollywood ma la sua carriera non si limita ai film d’avventura o alle saghe spaziali, reciterà per molti grandi registi come Roman Polansky (Frantic 1988) o Peter Weir (Witness – il testimone 1985) e otterrà grandi successi con thriller molto ben riusciti come Il fuggitivo di Andrew Davies o L’ombra del diavolo di Alan Pakula. Ci piace citare poi film dove Ford si snatura e veste gli impacciati panni di un uomo d’affari reso mentalmente menomato da un colpo di pistola (A proposito di Hanry di Mike Nichols 1991) oppure il rigido ma romantico Linus Larrabee nel remake di Sabrina diretto da Sidney Pollack. Personaggi molto lontani e diversi dai mitici eroi dalla battuta pronta interpretati in precedenza ma che mettono in risalto altre qualità di un attore forse ingiustamente sottovalutato.

Gli anni duemila hanno registrato un rallentamento della sua frenetica attività con soli quattro film in otto anni, ma il grande ritorno alla popolarità avviene proprio nel 2008 quando rimette i polverosi e sgualciti panni del mitico professore-archeologo e cappello in testa e frusta alla mano stupisce ancora tutti con Indiana Jones e il Regno del teschio di cristallo sempre diretto dall’amico Spielberg. Il film registra un discreto successo di critica e pubblico. Dopo aver affiancato Daniel Craig in Cowboys  & Aliens di Jon Favreau (2011), nel solo 2013 ha messo in cantiere ben quattro lungometraggi: 42 di Brian Helgeland, Ender’s Game di Gavin Hood, Il potere dei soldi di Robert Luketic ed infine Anchormen 2: the legend continues di Adam Mc Kay. Senza dimenticare la promessa fatta a J.J. Abrahams di rispondere alla chiamata per una parte nel prossimo capitolo di Star Wars la cui uscita è prevista per il 2015.

Insomma un giovane ed instancabile ragazzino di 71 anni, che nel tempo libero pilota elicotteri, gestisce un enorme ranch nel Wyoming (in parte donato allo Stato come parco nazionale) e partecipa ad iniziative ambientaliste. Tre matrimoni alle spalle, vari figli e nipoti a seguito e una giovane compagna, Calista Flockhart, che evidentemente è il suo vero antidoto contro il tempo che passa.

Alla prossima avventura Indiana!

Captain America Il Soldato d’Inverno poster

0
Captain America Il Soldato d’Inverno poster

Ecco il primo poster ufficiale di Captain America il soldato d’inverno:

Captain America Il soldato d'inverno posterCaptain America il soldato d’inverno comprende nel cast già attori del calibro di Frank GrilloScarlett JohanssonEmily VanCamp e Toby Jones. Anthony Joe Russo dirigeranno la pellicola, la cui uscita statunitense è fissata per  il 4 Aprile 2014. Le riprese sono iniziate a Cleveland.

La storia si riaggancerà alla fine di The Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato con Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Al momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro speciale: Captain America: il soldato d’inverno. Tutte le info utili nella nostra scheda: Captain America: il soldato d’inverno.

Tutte le altre foto nella nostra foto gallery:

 [nggallery id=239]

Le Tartarughe Ninja William Fichtner parla di Shredder

0

Dopo il suo ruolo da antagonista in The Lone Ranger, William Fichtner riprenderà a breve le vesti di villain ne Le Tartarughe Ninja, film prodotto da Michael Bay in cui interpreta il malvagio Shredder. Parlando con l’Hollywood News, l’attore ha parlato del suo personaggio, che come sappiamo sarà differente rispetto alla versione a cui siamo abituati.

Ecco cosa ha detto Fichtner:

Quello che ho letto di Eric Sachs in sceneggiatura era grande, e poi il personaggio è cambiato ed è stato modellato durante la fase delle riprese diventando qualcosa di davvero notevole rispetto a quello che fino ad ora abbiamo visto nel personaggio stesso”.

William Fichtner si è anche lasciato andare parlando degli altri personaggi del film, tra cui le quattro protagoniste mutanti (“Sono delle tartarughe mutanti incasinate!”) e i due brutti ceffi Bebop e Rocksteady, che purtroppo non saranno presenti nel film, ma magari troveranno posto in un eventuale sequel!

Tartarughe Ninja è diretto da Jonathan Liebesman e prodotto da Michael Bay. Vede nel suo cast Megan Fox (April O’Neil), Alan Ritchson (Raffaello), Noel Fisher (Michelangelo), Jeremy Howard (Donatello), Pete Ploszek (Leonardo), William Fichtner (Shredder) e Danny Woodburn (Maestro Splinter). Il film arriverà nelle sale USA dal 6 giugno del 2014.

Fonte: CS

Ben Kingsley in un altro progetto Marvel

0
Ben Kingsley in un altro progetto Marvel

iron-man-3-ben-kingsleyDopo l’infelice (?) presenza di Ben Kingsley in Iron Man 3, sembra strano sentire che l’attore premio Oscar sia ancora intenzionato a prendere parte ad alcuni piani Marvel ancora top secret. Eppure lui stesso ha di recente confermato al The Belfast Telegraph che sta lavorando a qualcos’altro con la compagnia:

E’ un progetto Marvel segreto. Non mi è permesso dire di più, dovrete aspettare e vedrete. Ero con molte persone che erano coinvolte già sul set di Iron Man 3. E’ stato adorabile vederli tutt di nuovo. E’ bello far parte di questa grande e meravigliosa famiglia”.

SI potrebbe ipotizzare che la Marvel sia intenzionata a realizzare un cortometraggio sul Mandarino, personaggio precedentemente interpretato da Kingsley nel cine comic precedente, dal momento che riteniamo improbabile che l’attore venga scelto per un altro ruolo all’interno dell’universo Marvel. Per adesso però si tratta solodi supposizioni.

Presto vedremo Sir Ben Kingsley sul grande schermo in Ender’s Game, il film di fantascienza diretto da Gavin Hood, in uscita il primo novembre in cui l’attore interpreta il personaggio di Mazer Rackham.

Fonte: CS

Un Castello in Italia Valeria Bruni Tedeschi presenta il suo film alla stampa

0

Un Castello in Italia Valeria Bruni Tedeschi 3La realtà è stato il materiale di base per la sceneggiatura” ha detto così Valeria Bruni Tedeschi per spiegare da dove è nata la storia di Un Castello in Italia, in cui è anche sceneggiatrice e attrice protagonista, presentato la scorsa primavera in Concorso al Festival di Cannes. La forse impronta autobiografica del film spicca con particolare evidenza, e la Bruni Tedeschi ha precisato: “A sceneggiare il film siamo state in tre, ed è stato molto importante per me questa collaborazione, perché nel film ci sono tre autobiografie, tre mondi e tre modi di vedere la vita che si sono concentrati in questa unica storia”.

Un Castello in Italia Valeria Bruni TedeschiUn film tanto autobiografico che in scena, ad interpretare la madre del personaggio della Tedeschi c’era Marisa Borini, straordinaria interprete di un ruolo intenso e doloroso. “Non sono andata all’Actor’s Studio – ha scherzato la Borini – cerco di seguire le istruzioni, Valeria è così brava e io improvviso. Non imparo mai niente a memoria, leggo le battute una sola volta e se sono lunghe le leggo la sera prima”.

Il film, seppure concentrato su momenti dolorosi, è ricco di ironia riservata soprattutto ai contesti religiosi. “L’ironia non è un proposito, cerchiamo di raccontare le situazioni. Il nostro personaggio ha la necessità di trovare la fede, tuttavia non riesce ad entrare nella stanza della fede, e rimane fuori. L’ironia e la comicità arrivano dal fallimento che questa donna deve affrontare nel suo rifiuto della fede. La mia eroina è tragicomica perché involontariamente nel suo dolore è comica”.

Innegabile la tendenza di Valeria Bruni Tedeschi a lavorare con persone che appartengono alla sua vita reale; in questo caso, oltre alla madre, anche il compagno, Louis Garrel, è presente nel film. “Per me è importante dire che se chiedo ai miei familiari o amici di recitare per me è perché credo che siano dei grandi professionisti – ha spiegato la bella Valeria – poi che gli attori siano vicini a me nella vita per me è meglio. Poi però ci sono gli incontri nuovi, come quello con Filippo Timi, ma prima di tutto è il talento che mi fa lavorare con le persone che scelgo”.

Presenti alla conferenza stampa anche Filippo Timi e Louis Garrel, che nel film interpretano rispettivamente il fratello malato di AIDS e il tormentato compagno della protagonista. Entrambi gli attori sono stati particolarmente spiritosi, ognuno per ragioni diverse. Timi ha messo in piedi un vero e proprio spettacolino di cabaret, ironizzando sulla sua balbuzie e spiegando quanto per lui è stato difficile dimagrire 18 chili per la parte, oltre a dover recitare in francese e quindi dover fare i conti con la balbuzie in questa seconda lingua, tuttavia per lui l’esperienza del film è stata forse doppiamente difficile perchè si è andato ad inserire, da estraneo, in un contesto chiuso, familiare: “Artisticamente mi sento un po’ fratello di Valeria, la stimo molto come attrice. Per me questo film ha significato un lavoro sull’intimità, per me è un film intimo non solo autobiografico. E’ trai ruoli più difficili che abbia mai affrontato, difficile perchè ho dovuto far passare una grande dolcezza. Più che un ruolo è stato un soffio“.Un Castello in Italia Valeria Bruni Tedeschi 2

Garrell ha dato libero sfogo alla sua “rabbia” contro la compagna: i due hanno messo in piedi un siparietto alla “Casa Vianello”, forse un po’ fuori luogo per una conferenza stampa.

Un Castello in Italia uscirà il 24 ottobre distribuito da Teodora Film.

Buon Compleanno Christopher Lloyd

Buon Compleanno Christopher Lloyd

Grande Giove!” abbiamo dimenticato di fare gli auguri a Doc! Sono i pochi a non sapere di chi stiamo parlando, un po’ perchè il titolo di questo articolo lascia pochi dubbi, un po’ perchè l’esclamazione e il nome citati si possono riferire ad una sola persona: Christopher Lloyd. Ebbene il nostro carissimo Emmet Brown compie oggi la bellezza di 75 anni e non c’è assolutamente dubbio se diciamo, con assoluta certezza e senza la paura di essere contraddetti, che lui è entrato nella storia del cinema a tutti gli effetti.

Era il 1985, quando Lloyd si trovò a recitare accanto ad un giovane attore semisconosciuto, e per il regista che qualche anno dopo avrebbe portato a casa un premio Oscar per la migliore regia. Il terzetto formato da Christopher Lloyd, Robert Zemeckis e Michael J. Fox arriva per la prima volta sul grande schermo con Ritorno al Futuro, per poi ritornarci per ben due sequel (quando il sequel non era di moda) e realizzare una delle saghe più fortunate della storia del cinema. E gran parte del suo successo, questa saga antesignano dello sci fi lo deve proprio all’eccentrico Doc interpretato con allegra stramberia da un ineguagliabile Christopher Lloyd.

Nonostante la grande fortuna della trilogia di Zemeckis, la sua presenza notevole in alcuni capolavori del cinema (il suo esordio in Qualcuno volò sul nido del cuculo, il ruolo del villain Doom in Chi ha incastrato Roger Rabbit?, il magnifico Zio Fester ne La famiglia Addams), Lloyd ha visto brillare la sua stella maggioimente sul piccolo schermo, partecipando a tantissime serie tv e dando la sua particolare voce a diversi personaggi d’animazione.

Adesso Lloyd è impegnato nelle riprese del film Time, the Fourth Dimension, un film che, avendo a che fare con i viaggi nel tempo, lo vedeo … ritornare al passato! Intanto speriamo che tra un ciak e l’altro sia riuscito a spegnere le candeline. Tanti auguri Doc!

X-Men giorni di un futuro passato: nuova foto da Bryan Singer

0

Bryan Singer è attualmente impegnato con il montaggio del suo atteso prossimo film X-Men giorni di un futuro passato, e come di consueto arrivano dal suo profilo Twitter aggiornamenti sulla lavorazione del film. Il regista oggi ha postato una nuova foto in sala di montaggio con il montatore John Ottman:

x-men-giorni-di-un-futuro-passato

Tutte le foto del film nella nostra gallery:

[nggallery id=222]

X-Men giorni di un futuro passato-logoLa trama di X-Men giorni di un futuro passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione.

Vi ricordiamo che nel cast sono confermatissimi ,  Halle Berry, Peter Dinklage e . Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men: giorni di un futuro passato. Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.

Il Trailer di Noah di Darren Aronofsky in versione Bootleg

0

Noah-trailerArriva una versione bootleg dell’atteso trailer del film Noah, il nuovo dramma biblico di Darren Aronofsky (Requiem for a Dream, Il cigno nero). Il cast della pellicola include Russell Crowe, Emma Watson, Jennifer Connelly, Logan Lerman, Ray Winstone e Anthony Hopkins. A rivelarlo è Batdtaste.it:

[iframe width=”640″ height=”480″ src=”//www.youtube.com/embed/x1-2fpLNXe4″ frameborder=”0″ allowfullscreen][/iframe]

La pellicola è prodotta da Disruption Entertainment, New Regency Pictures, Protozoa Pictures, mentre a distribuire il film ci penserà la Universal Pictures.

Di seguito la gallery del film:

[nggallery id=81]

Noah verrà rilasciato nei cinema americani il 28 marzo 2014.

Boxtrolls – Le scatole magiche: trailer italiano del nuovo film Laika

0

Guarda il trailer italiano di Boxtrolls – Le scatole magiche, il nuovo film d’animazione dei creatori di “Coraline e la Porta Magica” e “ParaNorman”. Da ottobre 2014 al cinema. La pellicola è diretta da Anthony Stacchi e Graham Annable ed è tratto dal romanzo di Alan Snow “Here Be Monsters”. Il cast delle voci invece è composta dai doppiatori Ben Kingsley, Toni Collette, Elle Fanning, Isaac Hempstead-Wright, Jared Harris, Simon Pegg, Nick Frost, Richard Ayoade e Tracy Morgan.

Boxtrolls – Le scatole magiche è un film evento per famiglie dei creatori di Coraline e la Porta Magica ParaNorman, entrambi candidati all’Oscar per il Miglior Film d’Animazione. Si tratta della terza produzione cinematografica dello studio d’animazione con sede in Oregon, LAIKA. Girato in loco presso gli studi LAIKA, in 3D e con metodi avanzati manuali e tecnologici, Boxtrolls Le Scatole Magiche utilizza disegni manuali, formato grafico ibrido d’animazione in CG e tecnica dello stop-motion, per rappresentare la storia del best-seller fantasy  d’avventura di Alan Snow “Arrivano I Mostri!”.

Boxtrolls – Le scatole magiche presenta al pubblico ad una nuova specie di famiglia –  I Boxtrolls, una comunità di creature bizzarre e dispettose, che hanno amorevolmente adottato e cresciuto un ragazzino orfano, Uovo (doppiato nella versione originale da Isaac Hempstead Wright di Game of Thrones), fin dall’infanzia nella splendida casa nelle caverne che hanno costruito sotto i viottoli di Pontecacio. Qui vivono una vita felice ed armoniosa, lontano dalla società; i residenti snob della cittadina di epoca vittoriana sono ossessionati dalla ricchezza, dalla classe sociale, e dal benessere… ma soprattutto dai formaggi puzzolenti. Lord Gorgon-Zole (Jared Harris di Mad Men), il sindaco de facto, detta legge circondato dai suoi uomini snob e d’élite delle Tube Bianche. Come tutti gli altri, crede alle leggende spaventose sui Boxtrolls, divulgate in lungo e in largo per oltre un decennio dal malvagio Archibald Arraffa (l’attore premio Oscar Ben Kingsley). Determinato ad ottenere il consenso delle Tube Bianche, Arraffa ha imprigionato il geniale inventore ed amico dei Boxtrolls Herbert Trubshaw (Simon Pegg di Star Trek), ed ha reclutato una banda nota come ‘Tube Rosse’ per catturare tutti i Boxtrolls. Delle Tube Rosse fanno parte l’implacabile Mr. Nervetto (Tracy Morgan di 30 Rock), il goffo Mr. Pasticcio (Richard Ayoade di The IT Crowd), e l’impassibile Mr. Trota (Nick Frost di The World’s End).

 

Benedict Cumberbatch: intervista al protagonista de Il Quinto Potere

0

Ritorna al cinema dopo l’ottima prova in Star Trek Into Darkness, l’attore del momento Benedict Cumberbatch con il suo ultimo film, Il Quinto Potere (recensione) (The Fifth Estate) basato sui libri “Inside Wikileaks” di Daniel Domscheit-Berg e “Wikileaks” di David Leigh e Luke Harding.

Cosa ci racconta The Fifth Estate…

“Il film parla di un momento cruciale che stiamo vivendo, per quanto riguarda la politica, i mass media e la storia contemporanea, ma racconta anche un’amicizia che  viene scossa dagli eventi”.

“Una cosa è avere un’idea come WikiLeaks, ma è molto più difficile sviluppare questa idea con le doti e la tenacia tipiche di Assange. Ho un grande rispetto per questo. Lui ha pensato di sfruttare il flusso delle informazioni per chiedere delle riforme e qualsiasi sia l’opinione che abbiamo di lui, ormai quest’idea ricopre un ruolo fondamentale nella nostra storia”.

..quanto è stato difficile interpretare un personaggio come Assange?

“Dopo una breve fase di entusiasmo, sono entrato nel panico. Come avrei potuto riuscirci? C’erano tante cose da affrontare, a livello vocale, fisico e in  generale per confrontarsi con l’impatto che aveva questa storia. Ho svolto tante ricerche minuziose. È stato eccitante leggere i libri su di lui, ma allo stesso tempo sapevo che Julian disprezzava le persone che li avevano scritti, quindi mi sono spostato verso un altro tipo di materiale, come le interviste che aveva concesso. Da lì, ho iniziato a mettere assieme la persona che stavo scoprendo e la sceneggiatura”.

Benedict Cumberbatch: intervista al protagonista de Il Quinto Potere

E’ rimasto colpito dalla figura di Assange ? come lo avete fatto diventare un personaggio cinematografico? 

“Spesso ero sedotto da quello che diceva e dall’immagine che dava di sé. Lui è impressionante per come prende il controllo delle interviste, rifiutandosi di  soddisfare le tradizionali esigenze televisive. Possiede un’integrità notevole e pronuncia le sue frasi in maniera decisa”. “Sicuramente, bisognava mantenersi molto fedeli al suo linguaggio del corpo, quindi fin dall’inizio ero pronto a impegnarmi al massimo, come voleva anche Bill. Ma noi desideravamo un personaggio completo. Non abbiamo evitato di esplorare gli elementi umani che Julian preferirebbe mantenere riservati, perché dovevamo creare un personaggio cinematografico a tutto tondo”

Qual è il legame fra Daniel e Julian? cosa li unisce? 

“Ritengo che, a livello platonico, Daniel si sia innamorato di Julian e dei suoi ideali, loro sono diventati molto uniti in un momento fondamentale di WikiLeaks e hanno condiviso un’avventura straordinaria. Ma, alla fine, è avvenuta una battaglia di principi tra due uomini molto diversi”.

Com’è stato il rapporto con il regista, Bill Condon?

“Sentivo che l’attenzione di Bill era quello di cui avevo bisogno. Non si tratta solo di ottenere l’inquadratura desiderata, lui cerca di cogliere ogni sottigliezza emotiva. Inoltre, era molto preoccupato per la responsabilità che aveva nel raccontare questa storia. Così, abbiamo lavorato sodo per creare qualcosa di eccitante e coinvolgente, ma era importante mantenere una forte integrità che rendesse giustizia all’argomento di cui parlavamo”

Come descriveresti WikiLeaks e Assange

“WikiLeaks e Assange sono una storia drammatica che non ha ancora visto la parola fine. Come narratore, puoi fornire una sola versione degli eventi, ma la speranza è che questo spinga le persone ad approfondire quello che avviene veramente nel mondo. Non esiste la verità oggettiva, ma soltanto una verità personale”.

VI ricordiamo che  l’attore ritornerà prestissimo al cinema con l’atteso secondo capitolo della saga di Peter Jackson, Lo Hobbit la desolazione di Smaug, in cui interpreta grazie al motion capture il drago Smaug. Mentre ritornerà presto nei panni di Sherlock Holmes nell’omonima serie di successo Inglese.

Necessary Evil prima clip del documentario sui cattivi della DC Comics

0

necessary-evil-prima-clip

Lo scorso 10 ottobre, al Comic Con 2013 di New York, è stato presentato, riscuotendo un grandissimo successo, il documentario Necessary Evil: Super-Villains of DC Comics, che esplora il mondo dei cattivi dell’universo immaginario della DC Comics, analizzandone la storia, la personalità e il loro impatto sulla società. Il documentario presenta alcuni interventi di personaggi illustri quali Richard Donner (Superman), Guillermo del Toro (Pacific Rim) e Zack Snyder (L’uomo d’acciaio). Di seguito la prima clip ufficiale tratta da Necessary Evil, che uscirà in Blu-ray e in DVD in America il prossimo 25 ottobre.

[iframe id=”co007_814909″ src=”http://cms.springboardplatform.com/embed_iframe/122/video/814909/co007/collider.com/10/1/” width=”500″ height=”375″ frameborder=”0″ scrolling=”no”][/iframe]

Necessary Evil prima clip

Fonte: Collider

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità