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Box Office ITA del 16 gennaio 2012

Box Office ITA del 16 gennaio 2012

Immaturi – Il viaggio rimane in testa al box office italiano, metre La Talpa esordisce in seconda posizone, seguito da J. Edgar. Discreti risultati per le altre new entry.

Come prevedibile, Immaturi – Il viaggio conferma il primo posto al suo secondo week-end, in un fine settimana caratterizzato da poche uscite commerciali. Ciò spiega anche il motivo per cui la classifica non è variata di molto rispetto alla scorsa settimana.
Il film di Paolo Genovese incassa altri 2,1 milioni di euro e arriva a quota 9,3 milioni totali.

La Talpa debutta in seconda posizione con 1,1 milioni: il film con un ricco cast british conferma l’ottimo avvio dell’anno solare per la Medusa Film, che distribuisce il thriller oltre a Immaturi, prima dell’imminente arrivo di Benvenuti al Nord.

J. Edgar perde oltre il 50% rispetto al week-end d’esordio e scende al terzo posto: con 1 milione raccolto negli ultimi tre giorni, il film di Clint Eastwood arriva a 4,7 milioni complessivi.

Calo anche per Alvin Superstar 3 – Si salvi chi può, che giunge a quota 4,8 milioni con altri 880.000 euro.
Chi continua a resistere nelle prime posizioni della top10 dopo un mese di sfruttamento è Sherlock Holmes – Gioco di Ombre, che conferma il quinto posto con 491.000 euro e arriva a ben 18,2 milioni totali. Il film di Guy Ritchie chiuderà probabilmente con un risultato di poco inferiore al capitolo precedente.

Succhiami, ennesima parodia della saga di Twilight, esordisce al sesto posto con 476.000 euro, mentre Il Gatto con gli Stivali segue con 439.000 euro, sfiorando i 16 milioni complessivi.

Ottava e nona posizione per le altre novità del fine settimana, L’incredibile storia di Winter il delfino (431.000 euro) e l’horror Non avere paura del buio (367.000 euro).

Chiude la top10 Shame, l’acclamato film di Steve McQueen con cui Michael Fassbender ha vinto la Coppa Volpi all’ultima Mostra del Cinema di Venezia: il controverso film ottiene 292.000 euro in 106 sale, un risultato non molto soddisfacente ma comprensibile per un film che non può ambire a un vasto pubblico.

Lo Hobbit: nuova immagine di Bilbo

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Lo Hobbit: nuova immagine di Bilbo

Ecco una nuova immagine di Martin Freeman, aka Bilbo Baggins, in Lo Hobbit – un viaggio inaspettato. L’attore posa insieme a Pungolo (Sting in inglese) la famosa spada forgiata dai nani che

Underworld: il risveglio, recensione del film con Kate Beckinsale

Ritorna nelle sale cinematografiche la guerra sanguinosa fra Vampiri e Lycan, solo che questa volta a temere l’estinzione sono entrambe le razze, a favore di un uomo sempre più temibile e intenzionato a far scomparire dalla faccia della terra questa tremenda epidemia. E’ questo l’incipt (non certo un’ondata innovativa) di Underworld: il risveglio, quarto capitolo della saga di Underwolrd, che vede ritornare in grande forma Kate Beckinsale nella graziosa e sexy tutina di pelle della vampira Selene.  La vicenda inizia con la sua cattura e successivamente il suo risveglio dopo oltre dieci anni in un laboratorio di Antigen, una potente compagnia biotech impegnata a sviluppare un vaccino contro i virus che ha creato Vampiri e Lycan.

Il nuovo Underworld: il risveglio, prodotto dall’ideatore della saga, nonché regista dei primi due capitoli Len Wiseman è a tutti gli effetti l’ideale continuazione di Underworld Evolution. Infatti, i collegamenti con il secondo film sono tutti esplicitamente dichiarati nel prologo iniziale, come a voler per certi versi dissociarsi dal terzo capitolo, non del tutto fortunato. Punti  di forza di questa nuova pellicola sono senz’altro la scelta di ritornare ad alcuni registri che avevano regalato il successo al primo episodio. In questa nuova vicenda a dominare la scena incontrastata è l’azione, vero cuore pulsante della saga, che assieme alle atmosfere lugubri e dark, forgiano un’opera adatta al grande pubblico e agli amanti di genere.  Arricchisce ulteriormente il vettore spettacolare di Underworld: il risveglio un’evoluzione stereoscopica sorprendente, funzionale alla storia e servile all’azione.

Il suo impiego non è mai futile, ma sempre scrupoloso ed efficace, tanto da rendere alcune sequenze davvero spettacolari e far sobbalzare lo spettatore a più riprese. Inoltre, il ritorno della protagonista si sente e come, ed è grazie ad essa che lo spettatore viene coinvolto nuovamente nella storia, il suo personaggio affascina e intriga ed aiuta a rendere più umane le vicende. Con Selene ritornano anche le lunghe sequenze di combattimento che senz’altro faranno felici gli avvezzi al genere.  Unica nota negativa è data da una sceneggiatura che risica la sufficienza e si limita a raccontare la vicenda senza mai andare sopra le righe, come se non ci si volesse complicare la vita, e talvolta arriva a essere fin troppo esplicativa; molto spesso il silenzio è più assordante di mille dialoghi.  Questa caratteristica arriva anche a produrre  momenti di presunzione, nel tentativo di dare maggiore profondità e introspezione a personaggi che non necessariamente ne posseggono le capacità.

Underworld: il risveglio rispetta le aspettative del genere, intrattenendo a più riprese lo spettatore, con pochissimi momenti di riflessione e tanta azione e combattimenti, che ne fanno un film degno della saga e lo proiettano senza esclusioni di colpi ad un probabile quinto capitolo.

Millennium – Uomini che odiano le donne secondo David Fincher

Millennium – Uomini che odiano le donne secondo David Fincher

Una locandina patinata in bianco e nero, dark, popolata di cupe luci e ombre come le infinite sfaccettature dell’animo umano. In primo piano, un uomo (Daniel Craig) che tiene stretta una donna minuta, dallo sguardo profondo, capelli punk e piercing ovunque (Rooney Mara): la ragazza è nuda ma censurata, naturalmente, per l’occasione.

Box Office USA del 16 Gennaio

Sinceramente, anche io personalmente a Tom Cruise preferisco Mark Wahlberg. Più o meno da quando dimostrò di saper anche recitare oltre che avere dei gran addominali in The departed.

La lunga strada che lo ha portato da Marky Mark a Scorsese, lo fa arrivare oggi in testa al Box office settimanale dei film più visti nelle sale USA. Contraband, il nuovo film di cui è protagonista, per la regia di un oscuro regista islandese dal nome islandese che è anche di difficile copiatura, è un action in cui Mark Wahlberg è un ex contrabbandiere che deve difendere il cognato da un boss del cartello della droga.

Il film ha incassato 24 milioni di dollari. Lo segue la seconda riedizione in un anno solare di un classico Disney: La bella e la bestia ritorna restaurata e rimasterizzata in sala, e raggiunge subito la seconda posizione della classifica con un incasso di 18 milioni di dollari. Ethan Hunt e Mission Impossible: Ghost Protocol scendono invece in terza posizione, il film è alla quinta settimana di uscita e ha raggiunto un incasso totale di 187 milioni di dollari.

In quarta posizione troviamo un’altra nuova uscita: Joyful Noise un musical con stelle di prima grandezza nel campo musicale, ma che spesso abbiamo visto anche come attrici: Queen Latifah, che negli anni ’90 insieme a Mary J. Blige era una delle signore dell’ r’n’b e rap, e Dolly Parton, indiscussa stella della musica country ormai da anni. Il film ha incassato 11 milioni di dollari. Al quinto posto della classifica scende Sherlock Holmes: a game of shadows, ai primi posti per tutto il periodo delle feste natalizie, ora il film inizia a perdere posizioni, ma vanta un incasso totale di 170 milioni di dollari. Al sesto posto sprofondano gli esorcismi di The devil inside, era in prima posizione la scorsa settimana, mentre questa, incassa solo 9 milioni di dollari che portano il suo totale a 46. Scende anche decisamente l’ultima fatica di David Fincher, che dopo gli adattamenti di Fight Club dal libro omonimo di Chuck Palaniuk, di The social network, adattato da un altro romanzo, Accidental Billionaires di Ben Mezrich, ora si mette alla prova con un bestseller di cui già in Europa avevamo avuto la trasposizione filmica: The girl with the dragon tattoo è infatti il primo capitolo della saga di Millennium, ma nonostante la candidatura ai Golden Globes della protagonista Rooney Mara, il film questa settimana incassa poco meno di 7 milioni di dollari. In ottava posizione troviamo Alvin Superstar 3: Chipwrecked che scende la classifica ma ha un incasso totale di 119 milioni di dollari, in nona posizione si ferma War Horse di Steven Spielberg, che decisamente non ha convinto il pubblico americano: in 4 settimane di uscita il film è a quasi 66 milioni di dollari di incasso. Chiude la classifica il film che ha valso l’ennesimo Golden Globe all’impareggiabile Meryl Streep che veste i panni di Margaret Thatcher in The iron lady, il film ha incassato 6 milioni di dollari.

La prossima settimana vedremo se le vittorie ai Golden Globes faranno cambiare qualcosa nella classifica per i film già usciti, magari una riapparizione di The descendants, sull’onda della vittoria di George Clooney, ma intanto si attendono: l’ennesimo capitolo di Underworld: Awakening, Red tails, che narra le vicende di un plotone composto da afroamericani durante la seconda guerra mondiale, ma non si tratta di Miracolo a Sant’Anna, e il film a basso budget che accompagna sempre la realizzazione di un blockbuster per Steven Soderbergh, che porta sugli schermi Knock out, con Ewan McGregor e un ormai richiestissimo Michael Fassbender.

Golden Globe Awards 2012: tutti i premiati

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Golden Globe Awards 2012: tutti i premiati

Ecco tutti i premi assegnati alla 69esima edizione dei Golden Globe 2012. Come era da immaginarsi The Artist l’ha fatta da padrone, ma per i premi agli attori non mancano le sorprese come la

L’Era legale: recensione del film diretto da Enrico Caria

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L’Era legale: recensione del film diretto da Enrico Caria

InL’Era legale Nicolino Amore ha sconfitto la Camorra, ma non solo, ha anche risolto il problema della spazzatura in città ed il suo smaltimento e riciclo, rendendo inceneritori e campi avvelenati da discariche abusive solo un cattivo e lontano ricordo. Nicolino Amore è il sindaco di Napoli, un colto uomo comune dal passato disgraziato, candidato di una lista civica extraparlamentare ed eletto a furor di popolo. Grazie a quest’uomo, Napoli è finalmente tornata all’originario, anzi nuovo, splendore. Ce n’è voluta ma alla fine qualcuno è riuscito in un impresa titanica.

In che modo è stato possibile e con quali operazioni è ciò che vi racconterà L’Era legale: quelli che hanno studiato lo definirebbero un mockumentary ma, esimendosi da esibizionismi, possiamo definirlo un film che ci racconta avvenimenti futuri, inventati si, ma non impossibili da realizzare.

Enrico Caria, il regista di L’Era legale, utilizza lo stile del documentario più rigoroso per mostrarci questa rinascita di una città vessata da mille disgrazie ad opera di un comune cittadino. Le vicende acquistano maggiore credibilità oltre che attraverso immagini di repertorio, anche da interviste di illustri ospiti e autorità competenti: a dare testimonianza vedremo Isabella Rossellini e Renzo Arbore ma anche Carlo Lucarelli e Tano Grasso, capo dell’antimafia. Attraverso la finzione gli ospiti, mettendosi in gioco, riportano dati reali e veritieri, ottenendo un’atmosfera assolutamente credibile e che ben fa sperare per il futuro.

Distribuito inizialmente a Roma e a Napoli, l’interessantissimo esperimento di Caria introduce il finto documentario in Italia, diventando uno dei primi mockumentary made in Italy, e fondendo gli elementi della commedia alla cronaca più rigorosa, realizza un prodotto molto gradevole da guardare ma che fa molto riflettere senza risultare ‘bacchettone’. Un vecchio motto diceva: “se puoi pensarlo, puoi farlo!”. Beh, la rinascita di Napoli e la sconfitta della malavita è stata pensata e si è concretizzata ne L’Era Legale, ora non ci rimane che agire.

Recensione di Giovanni Villani

Kate Winslet protagonista per Kenneth Branagh!

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Le strade di Kate Winslet e Kenneth Branagh si incrociano ancora a oltre 15 anni di distanza dall’Hamlet cinematografico dell’attore-regista

Snow Piercer: Chris Evans nel cast?

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Snow Piercer: Chris Evans nel cast?

Chris Evans (Captain America) entra a far parte del cast del fantascientifico Snow Piercer, nuovo film del sudcoreano Bong Joon-ho (The Host):  per

Sarà Antonio Banderas il Fidel Castro di Michael Radford?

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Potrebbe essere Antonio Banderas a interpretare Fidel Castro nel nuovo film di Michael Radford (Il postino), Castro’s Daughter: la

Shirley MacLaine nel remake di The Secret Life of Walter Mitty

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La 77enne Shirley MacLaine reciterà nell’omonimo remake di The Secret Life of Walter Mitty, diretto da Norman Z. MacLeod

Uscite al cinema del 16, 18 e 20 gennaio 2012

Uscite al cinema del 16, 18 e 20 gennaio 2012

Da lunedì 16. Litfiba Day: Torna il connubio Rock-Cinema, e tornano i Litfiba. In occasione dell’uscita del loro prossimo album, le immagini di backstage, live e racconti del fortunato tour europeo del 2011 che ha attraversato le maggiori città europee, sono divenute un film per regalare un’ora di viaggio di puro rock’n roll.

The Help: recensione del film con Jessica Chastain

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The Help: recensione del film con Jessica Chastain

Arriva anche in Italia il prossimo 20 gennaio The Help, la sorpresa del box office americano che racconta una vicenda toccante e divertente allo stesso tempo, una storia di donne che combattono con coraggio e contro i dettami sociali, per riuscire ad ottenere una dignità che solo la Storia ha restituito loro.

The Help, la trama: Eugenia Phelan, per gli amici Skeeter, si è appena diplomata all’Università del Mississippi e il suo sogno è diventare una scrittrice, mettendo da parte quello che negli anni ’60 nella cittadina di Jackson era considerato il principale interesse di una giovane donna: sposarsi e avere bambini. Con grande disappunto della madre e delle amiche, Skeeter trova lavoro in un giornale locale e comincia a scrivere per la rubrica di consigli domestici, ma quale modo migliore di dispensare suggerimenti sulla pulizia di casa se non chiedendo aiuto proprio ad una domestica?

La ragazza si rivolge ad Aibileen, cameriera della sua migliore amica, e così involontariamente viene messa a parte di un mondo, totalmente sconosciuto per lei, in cui una donna di colore è costretta a stare lontana dai propri figli, allevando quelli dei bianchi, che una volta cresciuti diverranno i suoi padroni. Nasce così l’esigenza, grazie anche al sostegno di un editore newyorkese, di scrivere queste storie e raccontarle in un libro scandalo che metterà a nudo una ricchissima umanità sommersa, quella delle cameriere ‘negre’ del sud degli Stati Uniti negli anni ’60, in piena campagna contro l’integrazione razziale.

The Help, il film

The Help film recensioneBasato sull’omonimo romanzo di Kathryn Stockett, e scritto e diretto da Tate Taylor, The Help è un vero e proprio gioiello. Il film si presenta in maniera invitante catapultandoci immediatamente nel racconto, catturando lo spettatore con una scelta fotografica e luministica che ricalcano perfettamente la mitizzazione degli anni ’60 secondo la medio alta borghesia americana di provincia, con villette curate, signore inamidate e abiti colorati e sgargianti indossati da giovani donna inesperte di vita ma desiderose di apparire perfette e impeccabili. Tutto questo carnevale di colori stride di fronte alla drammaticità delle singole vite di ogni donna che si racconta: sofferenza, umiliazione e mortificazioni costellano le loro vite sin da quando sono nate. Ma non tutte le storie sono tristi, c’è la cameriera che ricorda con affetto i bambini che ha cresciuto, e un’altra ancora che rievoca la gentilezza del proprio padrone.

The Help è caratterizzato da questo grande equilibrio tra comicità e dramma, provocando risate di gusto e costruendo momenti di grande commozione, senza mai scadere nel patetismo. Il sentimento di indignazione che pervade Skeeter, una straordinaria come sempre Emma Stone, coinvolge anche lo spettatore e aiuta, una volta usciti dalla sala, ad interrogarsi su ciò che è stato, e che purtroppo fa parte della Storia di tutto l’Occidente, non solo degli Stati Uniti.

Punta di diamante è però uno spettacolare cast, tutto al femminile, capitanato da Viola Davis, Bryce Dallas Howard, la già nominata Stone ed una Jessica Chastain sopra le righe. Chi la ricorda eterea e perfetta in The Tree of Life, resetti quell’immagine, qui Jessica è formosa, vivace, sensuale e stupida allo stesso tempo, ma con un grande cuore e soprattutto una grande forza d’animo. Ma non solo la bellissima Chastain qui conferma il suo talento, perché la bella Bryce Dallas Howard offre in The Help quella che forse è la sua migliore interpretazione nei panni della dispotica perfezionista razzista di quartiere. Ma attenzione a Viola Davis, già premiata come miglior attrice ai Critics’ Choice Movie Awards, che nei panni di Aibileen tratteggia un fantastico ritratto di una donna vessata dalla vita ma che cammina a testa alta e trova il coraggio di reagire e di raccontare la sua storia.

The Help è un film toccante, divertente ed emozionante, che con grande equilibrio e dignità racconta di un periodo oscuro della storia dell’uomo, un periodo che è apparentemente finito grazie alla forza dei pochi che si sono opposti ai molti.

Posti in piedi in paradiso – Trailer Ufficiale

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Ulisse, Fulvio e Domenico sono tre padri separati costretti a versare quasi tutto quello che guadagnano per mantenere ex mogli e figli. Ulisse, già discografico di successo, vive nel retro del suo negozio di vinili ed ha una figlia, Agnese, che sta a Parigi con la madre Claire. Fulvio, ex critico cinematografico, scrive di gossip e risiede presso un convitto di religiose. Anche lui ha una bambina, di tre anni, che non vede quasi mai a causa del pessimo rapporto con l’ex moglie Lorenza. Domenico, in passato ricco imprenditore, si è riciclato come agente immobiliare, dorme sulla barca di un amico e, per mantenere ben due famiglie, fa il gigolò per signore di una certa età. Dopo un incontro casuale, i tre decidono di andare a vivere insieme per dividere le spese di un appartamento. Inizia così la loro convivenza e la loro amicizia e, dopo una serie di avventure tragicomiche, per i tre giunge il momento di fare i conti con le proprie responsabilità.

Nuova immagine di “Abraham Lincoln: Vampire Hunter”!

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Nuova immagine di “Abraham Lincoln: Vampire Hunter”!

Entertaiment Weekly ha pubblicato una nuova immagine per il film “Abraham Lincoln: Vampire Hunter”, ultima fatica del regista Timur Bekmambetov (Wanted).

Kate Winslet ritorna da Kenneth Branagh!

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Ofelia si riunisce di nuovo ad Amleto: a 16 anni dall’imponente “Hamlet” Kate Winslet, che aveva interpretato la fragile eroina nella tragedia Shakesperiana, tornerà a lavorare con l’attore e regista Kenneth Branagh, che aveva vestito i panni del tormentato principe di Danimarca nel Colossal del 96′ da lui stesso diretto.

L’occasione è il prossimo progetto da regista di Branagh, che abbandonato l’universo di “Thor” si prepara a portare sullo schermo “The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society”, adattamento del romanzo “La società letteraria di Guernsey” di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows.

La storia, descritta da Branagh come una toccante e bellissima storia d’amore, è ambientata poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e narra della crisi creativa di una scrittice: alla ricerca di ispirazione, la donna scoprirà l’esistenza di una ritirata colonia su un’isola britannica, dove gli abitanti avevano cercato di sfuggire agli orrori della guerra immergendosi nello studio della natura e della lettura.

Le riprese del film inizieranno a marzo.

Tutti giù per aria

Tutti giù per aria

Questo documentario di Francesco Cordio, datato 2009, ripercorre le fasi salienti della vertenza Alitalia, dall’estate 2008 ad aprile 2009. È disponibile in dvd presso le librerie, ma Distribuzione Indipendente ci rende possibile ora vederlo nelle sale del suo circuito. L’idea nasce da Alessandro Tartaglia Polcini, cassintegrato Alitalia, e da altri suoi colleghi, che producono anche il lavoro assieme all’associazione culturale Cogito. L’obiettivo è proprio quello di far sentire forte e chiara la voce dei lavoratori della compagnia di bandiera italiana, che hanno visto in pochi mesi andare in fumo le proprie certezze e il proprio futuro.

Sleeping Around: di letto in letto: recensione del film

Sleeping Around: di letto in letto: recensione del film

Un motivo conturbante ci cala nell’atmosfera tersa di Sleeping Around: di letto in letto. Uno sguardo fugace ma profondo nella vita di dieci persone che si sfiorano per poi ritrarsi nella solitudine esistenziale connaturata all’uomo, dalla quale sembra sempre più difficile fuggire, perché in fondo “tutto passa… è la legge del consumo”, come ci ricorda cinicamente Marcello (Dario Grandinetti).

Nello spazio di una metropoli qualunque, fredda e spersonalizzata, Sara, Marcello, Giovanni, Paolo, Beatrice, Elena, Lory, Ricky, Bed e Sonia condividono per un po’ la loro solitudine, senza per questo essere meno soli. Sleeping Around: di letto in letto, opera prima di Marco Carniti, nasce da un testo teatrale, ispirato a Girotondo di Schnitzler. Dato di fatto che non stupisce grazie alla costruzione solida, originale e piena della sceneggiatura, che riesce a non cadere nel banale, nonostante affronti un tema abbastanza inflazionato: l’impossibilità di amare.

La colonna sonora, sensuale e sospesa, si sposa perfettamente con il ritmo del film, lento ma pregnante e una fotografia gestita con grande maestria ed efficacia. Un modo di raccontare delle vicende  che, di fatto, non hanno né centro né narrativa che ricorda molto il kubrickiano Eyes wide shut, col quale condivide anche i principali nodi d’azione: la ricerca del senso  della vita e dell’amore attraverso il sesso.

Prodotto nel 2007, Sleeping Around: di letto in letto, nel 2008 e nel 2009, ha vinto numerosi premi e Festival. Molto apprezzato è stato poi il lavoro di Emita Frigato, la scenografa, che ha spiegato come abbiano cercato di restituire l’immagine di un luogo non riconoscibile, un non-luogo, per l’appunto, per rimarcare il senso di perdita d’identità che caratterizza tutti i personaggi. Un’intenzione che sembra perfettamente riuscita, in un’opera che, nonostante i connotati “futuristici”, racconta una storia vecchia e pur sempre attuale: l’uomo è solo per costituzione, eppure non basta a se stesso.

Prodotto da Buskin film e distribuito da Distribuzione indipendente, Sleeping Around: di letto in letto sarà nelle sale cinematografiche a partire dal 20 gennaio 2012.

ACAB – dal 27 Gennaio in sala

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Il prossimo 27 Gennaio esce nelle sale italiane ACAB per la regia di Stefano Sollima. Il film è tratto dal libro del giornalista di Repubblica Carlo Bonini, che ha seguito le gesta della celere dai tempi del G8 di Genova, fino alle conseguenze dell’omicidio di Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso da un colpo di pistola di un poliziotto in una stazione di servizio sulla strada per una trasferta, evento di alcuni anni fa che insieme agli altri aveva fatto spostare l’attenzione sull’uso della forza, e delle armi in dotazione, a volte in maniera spropositata dei tutori dell’ordine. Stefano Sollima, il regista della serie Romanzo Criminale, è alquanto adatto a portare sugli schermi il racconto della vita e carriera dei tre celerini Mazinga (Marco Giallini), Cobra (Pierfrancesco Favino) e Negro (Fillipo Nigro) che si trovano ad educare alle loro maniere il giovane Adriano appena arrivato nel loro reparto. Il film quindi sembra voler seguire lo stile che ha contraddistinto la serie tv, anche con il cast, in cui appare anche Andrea Sartoretti, Bufalo in Romanzo Criminale e anche dallo stile di ripresa: macchina a mano, linguaggio diretto, scene anche molto dirette e crude. E vedremo anche se il punto di vista del film prenderà una posizione rispetto al racconto. Interessante anche il tipo di promozione che la pellicola sta avendo, improntata molto sul social network, con una pagina Facebook e addirittura un profilo twitter.

Benvenuti al Nord: recensione del film di Luca Mieniero

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Benvenuti al Nord: recensione del film di Luca Mieniero

L’uscita al cinema di Benvenuti al Nord ha dato così tanto ossigeno ai botteghini italiani che era matematico, dopo i primi dati positivi legati agli incassi del film, che si pensasse ad un sequel ‘al contrario’.

In Benvenuti al Nord Luca Mieniero e la sua banda ci hanno infatti pensato bene, insieme alla Medusa e alla Cattleya, e così eccoci arrivati a Milano, con Benvenuti al Nord, sequel ideale in cui Mattia Volpe (Alessandro Siani) è costretto a trasferirsi su a Milano a lavorare nell’ufficio postale diretto dall’amico Alberto Colombo (Claudio Bisio) che sta attraversando un brutto periodo, sia a lavoro che a casa con la moglie (Angela Finocchiaro). Se la premessa di Benvenuti al Sud era il pregiudizio di Alberto verso il sud, qui si parte da un punto di vista diverso: Mattia, costretto ad andare a Milano, ha già conosciuto Alberto che si è rivelato un buon amico, per cui non ha alcun tipo di pregiudizio. Tuttavia il suo capitare al posto sbagliato nel momento sbagliato gli faranno ripensare con un po’ di tristezza al suo caro amico conosciuto nel piccolo ufficio postale di Castellabate.

Benvenuti al Nord, il film

Così come nel primo film l’ago della bilancia pendeva su Bisio, straniero in terra straniera, qui la situazione si capovolge, e così Siani diventa il protagonista, sempre sottilmente comico anche solo nei suoi sguardi da ragazzino che si adattano così bene all’immaturità cronica di Mattia. Miniero dipinge con la sua mano leggera una città grande e veloce, riuscendo a realizzarne un ritratto palpitante e divertente di una coppia di uomini che, in balia di se stessi e senza la guida delle proprie compagne, rischiano di perdersi, o peggio, di morire di fame.

La carta vincente di Benvenuti al Nord è senza dubbio la sua originalità, perché se da un lato la struttura base è esattamente come ce la aspettiamo, avendo visto Benvenuti al Sud, dall’altro dettagli e piccole finezze ne fanno un film autonomo e godibile, abilmente scritto e sicuramente ben interpretato da una coppia comica che ha trovato qui il suo stato di grazie. Come sempre succede, anche qui i comprimari fanno la differenza: anche se in ruoli un po’ sacrificati a nome della sceneggiatura, Giacomo Rizzo, Nando Paone e Nunzia Schiano sono dei grandissimi attori, con una storia professionale alle spalle che trasuda da ogni divertente smorfia che ci propongono sullo schermo.

Sicuramente Benvenuti al Nord non è una perla del cinema, ma è un prodotto buono, con una certa dignità, e sicuramente di un livello superiore rispetto alla valanga di commedie italiane che nell’ultimo anno hanno invaso i cinema del nostro Paese.

Luca Miniero e cast si trasferiscono a Milano e presentano Benvenuti al Nord

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Miniero, Bisio, Siani, Lodovini, Tozzi, Letta, Rossella. C’erano proprio tutti questa mattina alla conferenza stampa di presentazione di Benvenuti al Nord, commedia tutta italiana, sequel del remake (!) di Giù al Nord di Dany Boon. Il primo ad intervenire è Gianpaolo Letta che irferisce i numero di copie in cui uscirà il film il prossimo 18 gennaio: più di 800, un numero da capogiro per il film più atteso dal grande pubblico per la stagione italiana 2012.

Sette opere di misericordia: la conferenza stampa

Sette opere di misericordia è stato proiettato in anteprima il 12 gennaio alla Casa del Cinema di Roma. A seguire, una conferenza stampa che ha visto coinvolti il produttore, i registi e parte del cast. A chi li ha paragonati ai Fratelli Dardenne, i simpatici e giovanissimi gemelli torinesi rispondono di non essersi ispirati a loro poiché

Sette opere di Misericordia: recensione del film

Sette opere di Misericordia: recensione del film

Degrado, misericordia, compassione e la ricerca di un’identità chiedono asilo ad una periferia che solo un ponte divide dalla città. La zona liminare, il non-luogo magnificato da Pasolini e dai filosofi degli anni Zero, diventa teatro di una storia di redenzione che non viene raccontata da un ‘narratore onnisciente’, distaccato o auto-compiaciuto ma da una formica che procede insieme alle altre e che rende Sette opere di misericordia dei giovanissimi fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, un film capace di imprimersi nella mente dello spettatore e di stupire anche grazie alla delicatezza ed all’estrema eleganza di un finale che si perde nel sole di un paesaggio tutto uguale, osservato dai finestrini sporchi di un autobus.

In Sette opere di misericordia Luminiţa è una ragazza moldava che trascorre la sua esistenza fra la baraccopoli della periferia torinese di Falchera e l’ospedale in cui ruba tutto quello che le permette di tirare avanti e di evitare le violenze dei suoi aguzzini. Un giorno la ragazza si imbatte in Antonio, un anziano signore silenzioso, solitario e malato, e cercherà, tramite un impietoso scontro con questa enigmatica figura, di sfuggire alla miseria a cui sembra fatalmente avvinta. L’estrema importanza che i registi riservano ad azioni quotidiane che soppiantano i dialoghi, è l’elemento che rafforza l’aura spirituale del film e che contraddistingue sia il titolo, riferimento alle opere di pietas corporale che un cristiano, secondo la Chiesa Cattolica, dovrebbe affrontare nella sua vita, sia i cartelli che segmentano la diegesi. All’inizio queste scritte che riportano i sette corollari – dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti – sono usati in una valenza quasi ironica o grottesca, e man mano che la storia raggiunge il suo acme, l’ironia scomparirà per cedere il posto a quella che i registi stessi definiscono una ‘tensione esisitenziale’.

Sette opere di Misericordia prodotto da Alessandro Borrelli e la Sarraz Pictures, uscirà in quindici copie nelle sale italiane il 20 Gennaio prossimo e vede la partecipazione di Roberto Herlitzka, Olimpia Melinte, Ignazio Oliva, Stefano Cassetti e Cosmin Corniciuc. Sette opere di misericordia è già stato insignito del primo premio della giuria al Festival Du Film Italien De Villerupt, del Don Quijote al festival di Locarno, del premio Navicella – Cinema Italiano, assegnato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dalla Rivista del Cinematografo e di molti altri riconoscimenti, e fra Ottobre e Dicembre, è stato invitato a partecipare a diciotto festival cinematografici, fra cui il Torino Film Festival, il Festival del Cinema Italiano di Madrid ed il London Film Festival.

Il Sentiero: recensione del film di Jasmila Žbanic

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Dopo un lungo girovagare in giro per il mondo, Il Sentiero esce finalmente nelle sale italiane grazie alla casa di produzione Fandango. Il film ha partecipato al Festival di Berlino 2010, gareggiando per l’Orso d’Oro. Il Festival Internazionale del Film di Roma dello stesso anno ha accolto l’opera della regista e sceneggiatrice Jasmila Žbanic, considerandola una dei più interessanti talenti europei emergenti. Il Sentiero racconta la storia di una giovane coppia bosniaca, Luna e Amar, che dopo aver attraversato gli anni duri della guerra, tra perdite e traumi, sembrano vivere serenamente la loro storia d’amore. Luna fa la hostess e Amar è un controllore di volo, si amano con passione e vivono appieno le gioie della loro gioventù.

L’etica della religione musulmana non fa parte delle loro vite: Amar beve alcolici e fuma. Un giorno beccato a bere alcolici sul posto di lavoro l’uomo viene sospeso. Sarà l’incontro con un suo vecchio compagno di guerra, ora totalmente osservante della dottrina islamica, a fargli cambiare totalmente vita, portandolo “sul sentiero” opposto a quello di Luna. La donna si confronterà con una comunità fin troppo conservatrice di cui Amar, ora, è parte integrante.

Jasmila Žbanic, il film

La regista, Jasmila Zbanic in Il Sentiero, pone l’attenzione sulla crescita mentale e spirituale che portano la coppia verso due differenti sentieri della vita, dove non sembrano avere più alcun punto in comune. L’amore può non bastare a risolvere i problemi, soprattutto quando non si ha più la stessa visione della vita. Jasmila Žbanic compie un passo ulteriore: attraverso i normali problemi di coppia, mostra praticamente a cosa porta l’osservazione conservatrice/estremista del credo musulmano. Quando la cieca ubbidienza ad una religione viene spinta agli estremi si verificano situazioni difficili.

Lo si nota, in particolare, nella sequenza in cui Luna fa il bagno nel lago, si avvicina troppo alla sezione maschile e viene subito fermata da alcuni uomini. Questi le intimano verbalmente che non può stare lì, che deve tornare indietro, che non è posto per lei, che potrebbe essere vista. Sotto i riflettori viene posto il ruolo che ricopre la donna in una società maschilista, in cui le viene negata la libertà, che oggi tutti crediamo di avere: la libertà di esprimere il proprio pensiero, la libertà di movimento e la libertà di essere donna.
In più Il Sentiero racconta il passaggio da un cammino, che un uomo intraprende nella vita, fino ad un altro completamente opposto.

Nelle scelte di Amar non c’è una via di mezzo, passa dall’essere completamente sordo al proprio credo religioso, dal completo disinteressamento verso l’Islam all’ascoltarlo troppo, al non considerare altro. Tutto per lui diventa peccato e il suo vecchio stile di vita, accanto alla donna amata, non è più accettabile. Jasmila Žbanic ha saputo abilmente raccontare una storia, dove è facile riconoscersi e che ci aiuta a  renderci conto di come la donna sia ancora troppo sola e soggiogata. Il Sentiero è un film che arriva dritto al cuore anche grazie al lavoro dell’attrice protagonista Zrinka Cvitešic è bravissima nel mostrare tutte le suggestioni che prova il personaggio di Luna, dimostrandosi un talento che va tenuto d’occhio e valorizzato.

Moonrise Kingdom – Trailer Ufficiale

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Il primo trailer ufficiale del film “Moonrise Kingdom” di Wes Anderson, con Bruce Willis, Frances Mcdormand, Tilda Swinton, Edward Norton e Bill Murray.

The Help – Intervista al regista Tate Taylor e dell’autrice Kathryn Stockett

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Arriva l’intervista dal set di Tate Taylor e Kathryn Stockett, rispettivamente regista e autrice del romanzo di The Help. The Help è una storia drammatica, ambientata a Jackson, nel Mississippi dei primi anni Sessanta ed esplora i temi del razzismo e del perbenismo di facciata delle famiglie del Sud. In questo video l’autrice ed il regista parlano di come sono nati il romanzo ed il film The Help. Dal 20 gennaio 2012 al cinema. Grande cast: Emma Stone, Viola Davis, Octavia Spencer, Jessica Chastain, Bryce Dallas Howard.

ACAB (All Cops Are Bastards) – Full Trailer

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Il trailer ufficiale del film “A.C.A.B. (All Cops Are Bastards)” di Stefano Sollima, con Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro, Andrea Sartoretti e Marco Giallini. Ulteriori info nella nostra Scheda-Film

Elizabeth Olsen a fianco di Daniel Radcliffe in Kill Your Darlings

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Già da qualche mese si parla di Kill Your Darlings, il nuovo passo della carriera post-potteriana di Daniel Radcliffe, che vedrà l’attore inglese vestire i panni di Allen Ginsberg, uno dei principali esponenti della beat generation. Il cast del film si sta ora completando, con la partecipazione di Dane DeHaan, Jack Houston e soprattutto Elizabeth Olsen, che si è fatta recentemente apprezzare per i suoi ruoli in Silent House e in Martha, Macy, May, Marlene (in italiano La fuga di Marta, presentato nel 2011 al Sundance e a Cannes e atteso in febbraio sugli schermi italiani).

La Olsen è peraltro la sorella minore delle più famose gemelle, ma al momento sembra aver mostrato ben altre doti di attrice. Kill Your Darlings non è un biopic propriamente detto, concentrandosi piuttosto su un episodio ben preciso della vita di Ginsberg, Jack Kerouac e William Burroughs: quello della morte dello studente universitario David Kammerer, della quale si assunse la responsabilità Lucien Carr, altro componente del loro gruppo. Burroughs e Kerouac vennero arrestati per aver tentato di coprire lo stesso Carr; il primo fu liberato su cauzione  dal padre; a favore di Kerouac intervenì la sua compagna, la  studentessa Edie Parker, che lui sposò mentre si trovava carcere. Elizabeth Olsen interpeterà proprio la Parker. Dane DeHaan, che interpeterà Carr, sarà presto sugli schermi col supereroistico Chronicle, mentre Jack Houston (Kerouac) è giusto alla notorietà col ruolo di Richard Harrow in Boardwalk Empire. Il film sarà diretto da John Krokidas; l’inizio delle riprese è previsto per marzo.

Fonte: Empire

James Franco sarà Robert Mapplethorpe

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Nuovo progetto per James Franco, che continua ad essere uno degli attori più richiesti di Hollywood, col suo nome continuamente accostato a nuove produzioni, ultimo in ordine di tempo: il biopic sul celebre fotografo Robert Mapplethorpe. Rimasto famoso per i suoi ritratti, spesso nudi, in bianco e nero, durante la sua carriera Mapplethorpe è stato spesso al centro di polemiche, sulla censura e sul finanziamento pubblico delle arti.

Celebri sono rimaste soprattutto le foto di artisti e musicisti, come Andy Warhol, Debbie Harry, Grace Jones e Patti Smith, che usò proprio una foto di Mapplethorpe per l’artwork del suo album Horses. Mapplethorpe morì nel 1989, a seguito di complicazioni dell’AIDS; poco prima della sua morte, fondò la Robert Mapplethorpe Foundation, che ha promosso il suo lavoro in giro per il mondo, raccogliendo milioni di dollari di donazioni per la lotta all’AIDS. Di un film incentrato sulla vita del fotografo si parla già da un paio d’anni: a conquistarne i diritti è stata l’attrice (e da qualche tempo anche produttrice) di origine albanese Eliza Dushku (nota soprattutto per la sua partecipazione a varie serie televisive); per il ruolo di Mapplethorpe si era inizialmente parlato del fratello della stessa Dushku, Nate, ma in seguito ci si indirizzati verso Franco; a dirigere il film dovrebbe essere Ondi Timoner, fino a oggi noto soprattutto per i suoi documentari. La data di inizio delle riprese non è ancora stata decisa.

Fonte: Empire

Critics’ Choice Movie Awards: trionfa The Artist!

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Critics’ Choice Movie Awards: trionfa The Artist!

Arrivano i primi premi della stagione appena iniziata, quella che porterà agli Oscar 2012. Infatti, la Broadcast Film Critics Association ha annunciato i vincitori dei Critics’ Choice Movie Awards, il premio annuale della più ampia associazione di critici americani e canadesi, che riunisce oltre 250 tra i più importanti critici di televisione, radio e internet.

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