Continua la pioggia di foto dal set
deIl
cavaliere oscuro – Il ritorno . Oltre agli
ormai soliti Catwoman, Gordon e Batman, vediamo qui di nuovo lo
strano marchingegno che dovrebbe essere un’arma di Bane e il
Batcopter di scena, ovviamente la parte usata per le riprese.
A diffondere le foto sono Superherohype e SlashFilm. Quest’ultimo mettendo
in evidenza la divertente foto che vi mostriamo sotto: Sul set c’è
decisamente complicità, sarà per l’affinità dei costumi! A seguire
le altre foto dal set.
Ormai manca poco più di un mese all’uscita
ufficiale in Europa di Le avventure di TinTin, anticipata di
qualche mese dalla precedente data prevista per Dicembre. Ecco ora
arrivare alcune scene inedite riprese in un nuovo spot tv
tedesco.
Bloody-Disgusting ha annunciato
che Karl Urban, visto in diversi action tra cui RED, ma che i più
ricordano nei panni di Eomer nella trilogia de Il Signore degli
Anelli, riprenderebbe il ruolo di Vaako
A Dangerous Method:
Alla vigilia della prima guerra mondiale, Zurigo e Vienna sono lo
scenario di un racconto oscuro sulla scoperta sessuale ed
intellettuale. Tratto da fatti realmente accaduti, il film è
incentrato sul turbolento rapporto tra il giovane psichiatra Carl
Gustav Jung (Fassbender), il suo mentore Sigmund Freud (Mortensen)
e Sabina Spielrein (Knightley), la giovane donna bella e tormentata
che si frappone tra loro.
Possono un vampiro e un essere
umano diventare amici? O nell’era di
Twilight questa domanda sembra assurda? Secondo
Matt Reeves (Cloverfield), che con Bella,
Edward e compagnia non c’entra (per fortuna) nulla, la risposta è
si. Remake dell’omonimo Lasciami entrare (Svezia, 2008) diretto
dall’esordiente Tomas Alfredson, Blood
Story (in originale
Let me in) è la storia di due ragazzini speciali, Owen e Abby,
che con circospezione e curiosità imparano a conoscersi e finiranno
per aiutarsi a vicenda. A così breve distanza dal film
d’ispirazione, è impossibile non fare un paragone tra questa
rilettura americana e l’originale svedese.
Pur mantenendo inalterate
ambientazioni e trama, l’approccio di Reeves all’opera mira ad una
profonda americanizzazione della messa in scena, indulgendo con
piacere nel truculento, quasi assente nella versione europea. Il
regista riesce però a dare autonomia al film, raccontandoci bene la
solitudine, la difficoltà e il riconoscersi dei due protagonisti
nell’altro/a. Molto spazio è stato dedicato al personaggio del
protettore della vampirella, interpretato dal bravo Richard
Jenkins. L’uomo si assume il pericoloso compito di
prendersi cura della ragazzina dimostrandole una dedizione paterna
e anticipando, probabilmente, quella che sarà la sorte di Owen al
fianco di Abby.
Blood Story, il remake che
diventa qualcos’altro
I due giovani protagonisti sono
volti relativamente nuovi del panorama hollywoodiano: il ragazzino,
figlio di genitori separati, con problemi relazionali e vessato dai
bulletti della scuola, è interpretato da Kodi
Smit-McPhee, già visto in The
Road, al fianco di
Viggo Mortensen. Lei, la bionda e bella (forse un po’
troppo per essere una non morta) Abby è Chloe
Moretz, già arrivata in Italia nel costume di Hit Girl
accanto a Nicolas Cage in Kick
Ass di Mattew Vaughn.
Ogni essere umano ha bisogno di un
amico, di un compagno, di una persona con cui condividere la
solitudine che l’immensità del mondo ci riserva; così Owen e Abby
troveranno completamento l’uno nell’altra, ma entrambi sanno, e
anche lo spettatore lo sa, che per la ragazzina si tratta solo di
un altro, forse l’ennesimo, schiavo che la sua condizione richiede
per sopravvivere.
Presentato al
FantaFestival, Blood Story è stato
proiettato anche lo scorso ottobre durante il Festival
Internazionale del film di Roma alla presenza di Reeves, e
dopo essere uscito anche in Kuwait, Kazakhstan e a Singapore, ha
finalmente trovato distribuzione anche in Italia con De Laurentiis.
Uscirà al cinema il prossimo 30 settembre.
La recensione del
cult d’animazione Biancaneve e i sette
nani, il film targato Walt Disney del 1937.
Biancaneve e
i sette nani
Anno: 1937
Regia: David Hand,
Perce Pearce, William Cottrell, Larry Morey, Wilfred Jackson, Ben
Sharpsteen
Con le voci di:
Rosetta Calavetta e Melina Martello (Biancaneve nel 1938 e nel
1972), Lina Pagliughi e Gianna Spagnulo (Biancaneve canto nel 1938
e nel 1972), Giulio Panicali e Romano Malaspina (il principe nel
1938 e nel 1972), Tina Lattanzi e Benita Martini (Grimilde nel 1938
e nel 1972), Dina Romano e Wanda Tettoni (la strega nel 1938 e nel
1972), Olinto Cristina e Roberto Bertea (Dotto nel 1938 e nel
1972), Amilcare Pettinelli e Manlio Busoni (Brontolo nel 1938 e nel
1972), Gianni Mazzanti e Giancarlo Maestri (Pisolo nel 1938 e nel
1972), Gero Zambuto e Vittorio di Prima (Eolo nel 1938 e nel
1972)
Sinossi:
C’era una volta Grimilde, una
regina bellissima e malvagia, dedita alla magia nera, che era
invidiosa di chiunque potesse attentare al suo fascino, come la
principessina Biancaneve, che mise a fare la sguattera vestita di
poveri stracci. Malgrado il suo aspetto dimesso, Biancaneve era
amata dai suoi amici animali e, oltre ad essere bellissima, aveva
una voce d’angelo, con la quale attirò un giorno un principe di
passaggio.
Grimilde chiedeva tutti i giorni al
suo specchio magico chi era la più bella del reame, ed un giorno lo
specchio le rivelò che era Biancaneve la più bella di tutte. Per
questo, la perfida donna incaricò un suo fido guardacaccia di
portare la principessina nella foresta e di ucciderla, ma lui non
ne ebbe il coraggio, e la piccola Biancaneve fu costretta a
fuggire, in mezzo agli alberi, in un mondo ostile. Con l’aiuto
degli animaletti del bosco, Biancaneve arrivò in una casina
misteriosa e un po’ disordinata, che mise in ordine prima di
addormentarsi. Al suo risveglio si trovò di fronte gli abitanti
della casina, sette nani burberi e minatori, che dopo qualche
perplessità la accolsero a vivere con loro.
Purtroppo però Grimilde interpellò
di nuovo il suo specchio, che le rivelò che Biancaneve viveva nella
casa dei nani. Trasformatasi in una spaventosa e vecchia strega,
Grimilde andò da Biancaneve con una mela avvelenata, lasciandola
come morta. Mentre fuggiva inseguita dagli animaletti e dai nani
cadde in un burrone, ma per i sette nani e le bestiole del bosco
non rimase altro che piangere la loro Biancaneve, mettendola in una
bara di vetro.
Biancaneve e i sette nani:
recensione del film
Il principe che aveva incontrato
tempo prima Biancaneve e non l’aveva mai dimenticata si recò nella
foresta e volle dare un bacio alla bellissima fanciulla morta nella
bara di vetro: Biancaneve si risvegliò, salutò i nani e gli
animaletti, e poi andò a vivere, per sempre felice e contenta, con
il suo principe nel suo castello.
Analisi
Primo film d’animazione di
Disney, rimasto nell’immaginario di diverse
generazioni, a cominciare da chi era bambino negli anni precedenti
la Seconda guerra mondiale, Biancaneve e i sette nani è
ancora oggi un classico e un capolavoro della storia del cinema
tout court, al di là dei limiti dell’animazione. Un film amato ma
anche odiato da Goebbels, che si dice ne fosse talmente
ossessionato da essersene procurato una copia personale in un’epoca
in cui non esistevano né vhs né dvd, e fu considerato per tutto il
periodo di realizzazione come una follia da parte dello stesso
Disney, perché non si erano mai visti lungometraggi d’animazione. I
cartoni animati, fino a Biancaneve e i sette nani,
venivano usati per gli stacchetti tra film e film.
Interamente disegnato ed animato a
mano, con risultati ancora stupefacenti in un’era in cui sembra che
senza computer non si possa più fare niente, Biancaneve e i
sette nani si ispira ad una delle fiabe più cupe dei fratelli
Grimm, che nella Germania di inizio Ottocento raccolsero storie di
magia, mistero e orrore delle popolazioni rurali, un po’ come fece
Italo Calvino oltre un secolo dopo in Italia.
Chiaramente ci sono modifiche nella
trama, come avverrà sempre quando Disney si incontra con la
letteratura alta e bassa: ma lo spavento e l’incanto rimangono
sempre, e non è un caso che alcuni citino il Biancaneve e i
sette nani disneyano come un esempio di cinema horror.
Carina ma decisamente di maniera la
Biancaneve proposta, che diverrà sessant’anni dopo un’icona della
linea per bimbe Le principesse: i punti di forza di questo primo
lungometraggio sono la cura degli ambienti e dei disegni in
particolare degli animaletti del bosco (che ospitano tra di loro,
con un evidente errore spaziale, due procioni, specie
caratteristica del Nord America), ma soprattutto i Nani e la regina
Grimilde.
I sette nani, emblema di vizi e di
virtù del genere umano e soprattutto di quello maschile, sono
esilaranti e saggi, capaci di emozionare e di divertire, e sono
loro i veri protagonisti del film, oltre che vere e proprie icone
ormai dell’immaginario ancora oggi.
Grimilde, il cui personaggio era
ispirato a Uta von Ballenstedt, oscura nobildonna medievale
teutonica ancora oggi immortalata nel duomo di Naumburg, e ancora
di più ad Erzsebeth Bathory, la contessa ungherese che sacrificava
giovani fanciulle in nome dell’eterna giovinezza, spaventa ed
affascina fin dalla sua prima comparsa, ed è capace di terrorizzare
ancora oggi nella scena epica e terrificante della metamorfosi in
strega orrenda, votata come una delle più spaventose della storia
del cinema, insieme al brano de La notte sul monte Calvo
di Fantasia sempre di Disney.
Certo, ci sono alcuni pezzi che
sentono degli anni passati, in particolare quelli cantati dalla
stessa Biancaneve (la marcia dei Nani è ancora deliziosa oggi), ma
Biancaneve e i sette nani è e resta un must nella
videoteca di ogni appassionato di cinema tout court, di animazione,
e anche di folklore e immaginario.
Da segnalare, per gli amatori, che
in Italia uscirono alcuni fumetti ispirati a Biancaneve, molto ben
fatti, che presentavano una specie di seguito: uno in particolare,
Biancaneve e il mago Basilisco, rappresenta una
continuazione in pieno stile del film, ed è da provare a cercare,
se non lo si è ereditato da qualche bambino o bambina degli anni
Trenta, magari nei mercatini o su Ebay.
Per incantarsi, spaventarsi e
divertirsi, a qualsiasi età, Biancaneve e i sette nani è e
resta un appuntamento irrinunciabile, disponibile tra l’altro in
dvd con extra e altri contenuti piuttosto interessanti e
intriganti.
Mille ragazzi delle scuole romane
entusiasti all’Auditorium della Conciliazione per il finale della
saga della serie tv “Smallville”, le avventure di
Superman arrivate alla decima stagione.
Per la seconda settimana,
Il re leone, il classico del 1994 ridistribuito in
3D dalla Disney resta in testa alla classifica del Box office degli
Stati Uniti.
Incassa altri 22 milioni di dollari
questa settimana, che portano a 66 milioni di dollari il
totale.
A seguire una nuova uscita, il film
con Brad Pitt, Moneyball, è in seconda posizione
con un incasso di 20 milioni di dollari.
Una tenera storia di amicizia tra
uomo e animale è al terzo posto in classifica: Dolphin
tale, che narra le vicissitudini di un delfino in
riabilitazione dopo aver perso la coda in una trappola per
crostacei, e di un bambino, fanno da sfondo alla prova d’attore di
Harry Connick Jr, più famoso per le colonne sonore di successo,
come ad esempio quella di Harry ti presento
Sally.
John Singleton, diventato celebre e
in odore di Oscar negli anni ’90 con Boyz ‘n the
hood, e nome di riferimento della New Blaxploitation,
ossia il filone di film prodotti negli anni ’90 che avevano
protagonisti afroamericani in storie solitamente d’azione o di
genere, si trova a dirigere ora il lupo mannaro della trilogia di
Twilight, Taylor Lautner, anche lui come Robert Pattinson in cerca
di sganciamento dal personaggio che gli ha dato la fama.
In questo thriller,
Abduction, il protagonista cerca di scoprire la
verità sulla sua identità ed è in quarta posizione in
classifica.
Killer elite
entra in classifica con un incasso di 9.5 milioni di dollari,
puntando probabilmente molto sul cast, formato da Robert De Niro,
Jason Statham e Colin Farrell. Si ferma in quinta posizione.
Contagion,
surclassato da film più conciliatori o di genere, inizia a scendere
la classifica, lo troviamo in sesta posizione con un incasso totale
di 57 milioni di dollari.
In settima posizione, alla seconda
settimana di classifica, c’è Drive, mentre in
ottava ritroviamo ancora, dopo quasi due mesi di presenza in
classifica, The help, che ormai ha raggiunto quota
154 milioni di dollari di incasso.
Chiudono la classifica il remake
del film di Peckinpah del 1972 Straw dogs e la
commedia con Sarah Jessica Parker I don’t know how she does
it.
La prossima settimana si aspettano
le uscite di: Margaret, in cui Anna Paquin è la
testimone di un incidente mortale, la commedia romantica con Anna
Faris What’s your number? E il nuovo film di Jim
Sheridan che fu galeotto per Daniel Craig e Rachel Weisz che si
sono conosciuti, innamorati e sposati (con buona pace di Darren
Aronofsky, precedente compagno della Weisz) su questo set,
Dream house.
I Puffi
si conferma saldamente in testa alla classifica, mentre
L’alba del pianeta delle scimmie si
accontenta del secondo posto. Dietro
Carnage, male le altre new entry…
Non era poi così scontato che
I Puffi si confermasse in testa nel suo
secondo weekend, soprattutto in un fine settimana piuttosto ricco
di uscite interessanti da una distribuzione molto ampia.
Invece, I Puffi perde pochissimo rispetto all’esordio e
raccoglie altri 2,2 milioni di euro, giungendo a quota 6,1 milioni
totali. Il tetto dei 10 milioni è a portata di mano.
Così, malgrado le 500 sale a
disposizione, L’alba del pianeta delle
scimmie si deve accontentare del secondo posto con
1,2 milioni raccolti. Da questo titolo ci si aspettava sicuramente
di più.
Regge molto bene
Carnage, che perde soltanto una posizione
e incassa altri 612.000 euro, superando i 2 milioni complessivi; di
certo il passaparola sta giocando a suo favore.
Esordio al quarto posto per
La pelle che abito: il discusso film di
Almodòvar con Antonio Banderas, presentato a Roma dalle due star,
raccoglie soltanto 558.000 euro. Se gli adepti del regista si sono
precipitati a vederlo nel primo weekend, la curiosità per questo
film potrebbe sollecitare altri spettatori. Ma un debutto affatto
brillante in ben 300 sale non è poi così incoraggiante…
Quinta posizione per Ma
come fa a far tutto? La commedia con Sarah Jessica
Parker si accontenta di un esordio da 438.000 euro,
mentreSuper 8 (384.000 euro) e
Box Office 3D: il film dei film (363.000
euro) arrivano rispettivamente a 2,9 e 2,4 milioni complessivi.
Niente da
dichiarare? debutta all’ottavo posto; la commedia di
Dany Boon raccoglie appena 260.000 euro… un altro remake italiano
alla Benvenuti al Sud potrebbe funzionare meglio nel
nostro Paese?
Chiudono la top10 Kung
Fu Panda 2, che con altri 245.000 euro giunge a quota
12,2 milioni totali, e Crazy, Stupid,
Love (209.000 euro), fermo a 796.000 euro.
E’ stato diffuso il trailer di
Man on a Ledge, thriller prodotto dalla Summit Entertainment con
Sam Worthington, Elizabeth Banks, Jamie Bell, Kyra Sedgwick,
Anthony Mackie e Ed Harris.
Dopo lunghi anni di lavoro in
motion capture, Robert Zemeckis si appresta a tornare a
lavorare in live-action con il suo prossimo film dal titolo Flight,
il thriller con protagonista Denzel Washington. Si aggiungono al
cast anche Bruce Greenwood e Don Cheadle.
Dal set di Christopher Nolan
arrivano nuove foto di Batman e Catwoman in azione. Questa volta
però un piccolo particolare ma di estrema importanza si presta ad
alcune interpretazioni.
La carriera di Michael
Fassbender sta vivendo un’intensa attività di lavoro e dopo aver
vinto la Coppa Volpi al Festival di Venezia per la
sua interpretazione in Shame di Steve
McQueen, l’attore potrebbe interpretare un ruolo da protagonista
nell’atteso remake di Robocop diretto da Josè Padilha.
Le riprese del Cavaliere Oscuro
– il Ritorno continuano a pieno regime e come di consuetudine ormai
arrivano foto proveniente dal set. Nelle immagini compaiono in
bella vista Anne Hathaway, con il costume di Catwoman, Gary Oldman
nei panni di Gordon e Christian Bale con il costume.
Appena Fulvio Lucisano ha visto
Drive al Festival
di Cannes è corso dal regista Nicolas Winding Refn e ha
comprato il film per l’Italia. “E’ un film bellissimo” ha
detto alla conferenza stampa romana, alla presenza del regista.
Refn, completo nero e cravattino, è stato il protagonista
dell’interessante dibattito con i giornalisti della Capitale, tutti
positivamente colpiti dal suo Drive.
“Sergio Leone faceva film sulla
mitologia americana con una sensibilità europea. Come è successo
anche a Murnoe. Il cinema raggiunge il meglio quando si verificano
queste condizioni – ha detto Refn – per me è il mix
perfetto.” “Per realizzare Drive mi sono ispirato alle
favole dei Fratelli Grimm – ha continuato – la
struttura è quella: c’è un inizio che mette in scena valori puri,
ma poi i toni si fanno cupi pur rimanendo l’esigenza di una morale
finale. All’inizio abbiamo l’illusione di questa storia d’amore, ma
poi irrompe la violenza che sconvolge lo spettatore, ed è così
reale che secondo me rappresenta la vera essenza del cinema. Io
come persona non sono violento, ma feticista si. Porto al cinema
quello che mi piacerebbe vedere!”
– Come sono cambiate per
lei le cose dopo il premio di Cannes?
“Se il premio te lo da De Niro
dicendoti che il tuo è il miglior film dell’anno, l’effetto è
notevole. Ma la vita continua, la mattina dopo mi sono ugualmente
alzato alle sei per cambiare il pannolino alla mia figlia più
piccola e sono andato al supermercato. E’ normale che se i
produttori da oggi in poi volessero una garanzia del mio talento io
direi ‘Eccola qui!’”.
– I colori del suo film, e
del suo cinema in generale ricordano molto quelli di Dario
Argento.
“Ero giovane negli anni ’80 e
quei film sono parte della mia formazione culturale. Dopo aver
realizzato i film mi rendo conto che ci sono dei riferimenti o
atmosfere che ricordano quei film, ma lo faccio
inconsapevolmente”.
– Qual è il messaggio che
vuole dare nei suoi film?
“Non sono un regista politico,
cerco solo l’emozione di ogni singolo spettatore”.
– L’amore è sempre e solo
impossibile, quasi psicopatico?
“L’amore puro è un’emozione
molto violenta, nel film c’è questo grande amore al quale si
aspira, ma non è realizzato, è impossibile”.
– Il suo film ricorda The
Driver, degli anni ’70. Si è ispirato a quello?
“In realtà l’ho visto poco
prima di cominciare le riprese. Penso che lo scrittore del romanzo
da cui è tratto Drive si sia ispirato a quel film. E’ un’influenza
indiretta”.
– A che punto è il suo
nuovo film?
“Si basa sempre su ciò che
vorrei vedere, ma in questo caso non so ancora cos’è. Lavoro di
nuovo con Ryan e poi con Kristin Scott Thomas”.
Driver è un uomo
gentile e silenzioso, fa lo stuntman professionista e per
arrotondare si presta a fare da ‘autista’ ai rapinatori che devono
lasciare il luogo del crimine in pochi minuti. Ma per tutti arriva
il momento delle scelte sbagliate, e per Driver
sarà la rapina sbagliata, che lo trascinerà in un bagno di
sangue.
Il decantato Drive
del bravissimo Nicolas Winding Refn arriva anche
in Italia, in 300 copie, con tutte le aspettative che gli hanno
messo addosso i critici che l’hanno già visto a Cannes e
soprattutto la Palma alla regia per l’olandese Refn. Il film, con
atmosfere che ricordano molto gli anni ’80, e un cast in stato di
grazia racconta con ansiolitica lentezza una storia cruda e nemmeno
troppo complessa, ma sullo schermo straordinaria. Una città cupa,
almeno quanto gli animi dei protagonisti, fa da perfetta cornice a
un uomo con la sua auto e a tutta la violenza che riesce a
scatenare la vendetta e la paura, ma anche l’amore. Un amore che
per brevissime sequenze regala al film una profondità emotiva
davvero impensabile, un contrasto interessante che impreziosisce la
storia. Grande importanza viene data alla musica, molto
invadente ed onnipresente che aiuta la costruzione della suspance,
cifra distintiva si dall’inconsapevole inizio.
Drive, il film
Bellissime le interpretazioni, a
partire dalla delicata Carey Mulligan, passando dal truce Ron
Perlman, fino al grande silenzioso protagonista, Ryan Gosling che ipnotizza con i suoi silenzi
e folgora con le sue parole. Intrecciando in diversi punti il
presente con il prossimo futuro, Refn realizza una
struttura filmica molto dinamica, che non sacrifica il peso e la
durata di ogni inquadratura e che coinvolge e stravolge.
Lo scoppio della brutale violenza
che si concentra in diversi momenti paralizza e disgusta ma mai ci
fa mettere in dubbio la fondamentale gentilezza di questo laconico
Driver. Con una grande leggerezza
Refn si muove sia nello stretto abitacolo di una
macchina sia alle sue spalle, segue con movimenti fluidi i
personaggi in camere e corridoi, senza mai alterare il suo racconto
anche quando il sangue scorre a fiumi. Belle le luci, cupe e calde,
che raccontano, insieme agli intensi sguardi di Gosling una vita in
bilico.
Il RomaFictionFest cambia
radicalmente. Nuove date e nuova sede. Più attenzione al mercato,
un nuovo rapporto privilegiato con le società di produzione
televisiva, una maggiore presenza di star, meno sprechi e un numero
eccezionale di anteprime italiane e internazionali
L’attesissimo kolossal
televisivo di Spielberg in anteprima assoluta al
RFF. Annunciata anche al presenza a Roma di un grande ospite
internazionale A sole 24 ore dalla messa in onda USA, FOX
(SKY, 111) presenta in anteprima assoluta al RomaFictionFest TERRA
NOVA, il kolossal tv firmato Steven Spielberg.
La Walt Disney Pictures ha dato il
via libera a The
Lone Ranger, adattamento della celebre serie tv
western. Il progetto che vede coinvolto ancora una
volta Gore
Verbinski, JohnnyDepp e
il
produttore JerryBruckheimer.
Il film era stato bloccato alcune settimane fa per motivi di
budget. Secondo Deadline: “il processo di rimodellazione del budget
ha comportato anche nuove trattative per i loro contratti di tutti
e tagli alla durata delle riprese e ai costi di produzione”.
L’inizio delle riprese è fissato
per le prime settimane di gennaio 2012. A questo punto l’uscita
prevista per Dicembre del 2012 potrebbe slittare. Nel cast
rimangono coinvolti, anche Armie Hammer, Ruth Wilson,
Helena Bonham Carter, Dwight Yoakam, Barry Pepper e
Tom Wilkinson.
Il Mediterraneo Video Festival
– rassegna internazionale del cinema documentario
approda per la terza volta ad Agropoli (SA) con il patrocinio
dell’Unesco del MIBAC e il sostegno
Arriva al cinema distribuito da
VIDEA Jane Eyre il film diretto da Cary Fukunaga, con
Mia Wasikowska e
Michael Fassbender. E’ uno dei romanzi più acclamati
dell’800’, definito da molti come un capolavoro e da altri come una
delle storie d’amore più belle e più tormentate che la letteratura
abbia mai concepito. E come ogni romanzo che si rispetti ha avuto
un interminabile numero di trasposizioni, sia sul grande che sul
piccolo schermo. Ed ecco arrivare l’ultima in ordine di tempo:
Jane Eyre di Cary Fukunaga.
Una delle prime considerazione su
Jane Eyre è certamente il tentativo di rendere un
po’ più moderna la storia, lasciandosi alle spalle i suoi
centosettant’anni di vita. Va dato atto al regista di esserci in
parte riuscito, perlomeno per quel che riguarda la struttura
narrativa. Un racconto frammentato fatto di ricordi, di azioni e di
sensazioni, che però non riesce a venire fuori totalmente troppo
ingabbiato nelle istanze discorsive del romanzo originale. Il
miglio pregio di questa trasposizione è quello di aver ripreso con
sfrontatezza il lato gotico del romanzo che in molti hanno
tralasciato negli anni addietro. Quindi risalta agli occhi il
tentativo per niente timido di calcare la mano su generi
decisamente lontani dal sentimentale, cioè il thriller e il
mistero.
Tutto questo rende di gran lunga
molto più interessante la storia, liberandola dalle catene della
tradizione e rivelandone il suo grande potenziale narrativo,
aiutata certamente da una fotografia molto interessante e da una
messa in scena di tutto rispetto, così come un grande cast, che
conferma ancora una volta il talento sobrio e sorprendente di
Mia Wasikowska, quasi perfetta nelle vesti di
Jane, accompagnata dall’ormai onnipresente Michael Fassbender e dalla veterana Judi Dench, che si dimostra essere una
garanzia sotto ogni aspetto.
Tuttavia, nonostante le buone
intenzioni, Jane Eyre non riesce a scrollarsi di
dosso il pesante fantasma tradizionalista delle storia, e alla fine
il coraggio iniziale diventa un timido servo della narrazione
classica, aggiungendo ben poca modernità alla pellicola,
rilegandola ad un mero esercizio di stile. Peccato, forse si è
persa l’occasione di dare maggiore vitalità ad una storia che ormai
è diventata un po’ scontata.
Casey Affleck, sarà l’Arcangelo
Gabriele nel Paradise Lost di Alex Proyas. Il film racconterà
come sappiamo la guerra nei cieli tra gli arcangeli Michele e
Lucifero, portati sullo schermo rispettivamente da Benjamin Walker
e Bradley Cooper. Il progetto, che prende sempre più forma come un
action visionario da girare in 3D, potrebbe arricchirsi anche della
presenza di Camilla Belle, l’eroina di 10.000 a.C., nella parte di
Eva.
La Warner Bros ha diffuso
finalmente una prima foto ufficiale di Dark Shadows, ultimo film
attualmente in lavorazione di Tim Burton. Dopo le prime foto di
Johnny Depp rubate dal set inglese di Dark Shadows, ora riusciamo
meglio a concepire il design del film.
E’ Entertainment Weekly a
pubblicarla. Nella foto vediamo Johnny Depp e agli altri membri del
cast che vengono ritratti tutti insieme all’interno, del Collinwood
Manor.
Scritto da Seth
Grahame-Smith e una storia dello stesso Grahame-Smith e John
August. Il film è prodotto e diretto da Tim Burton. Nel cast oltre
a Johnny Depp, Eva Green, Michelle Pfeiffer, Helena Bonham
Carter, Jackie Earle Haley, Bella Heathcote. Il film
uscirà l’11 maggio 2012 negli Stati
Uniti.
Si sono appena concluse le
riprese de I Vendicatori. Ora LatinoReview riporta la notizia
che i Marvel Studios sono entrati in pre-produzione
avanzata per Iron
Man 3, e stanno iniziando a fissare le location per le riprese
del film di Shane Black (al posto di Jon Favreau alla regia).
New York, 21 settembre 2011 –
The Weinstein Company (TWC) ha annunciato oggi l’acquisizione per
la distribuzione negli Stati Uniti di This Must be the Place di
Paolo Sorrentino, presentato con successo allo scorso Festival
di Cannes.
Jackie Earle Haley (Watchmen e
il prossimo Dark Shadow) entra a far parte del colossale progetto
di Steven Spielberg dedicato a Lincoln. La
notizia arriva oggi e l’attore interpreterà Alexander Stephens