Casey Affleck, sarà l’Arcangelo Gabriele nel Paradise Lost di Alex Proyas. Il film racconterà come sappiamo la guerra nei cieli tra gli arcangeli Michele e Lucifero, portati sullo schermo rispettivamente da Benjamin Walker e Bradley Cooper. Il progetto, che prende sempre più forma come un action visionario da girare in 3D, potrebbe arricchirsi anche della presenza di Camilla Belle, l’eroina di 10.000 a.C., nella parte di Eva.
Dark Shadows: prima foto ufficiale!
La Warner Bros ha diffuso finalmente una prima foto ufficiale di Dark Shadows, ultimo film attualmente in lavorazione di Tim Burton. Dopo le prime foto di Johnny Depp rubate dal set inglese di Dark Shadows, ora riusciamo meglio a concepire il design del film.
E’ Entertainment Weekly a pubblicarla. Nella foto vediamo Johnny Depp e agli altri membri del cast che vengono ritratti tutti insieme all’interno, del Collinwood Manor.
Scritto da Seth Grahame-Smith e una storia dello stesso Grahame-Smith e John August. Il film è prodotto e diretto da Tim Burton. Nel cast oltre a Johnny Depp, Eva Green, Michelle Pfeiffer, Helena Bonham Carter, Jackie Earle Haley, Bella Heathcote. Il film uscirà l’11 maggio 2012 negli Stati Uniti.

Iron Man 3: nuova vita, nuove location!
Si sono appena concluse le riprese de I Vendicatori. Ora LatinoReview riporta la notizia che i Marvel Studios sono entrati in pre-produzione avanzata per Iron Man 3, e stanno iniziando a fissare le location per le riprese del film di Shane Black (al posto di Jon Favreau alla regia).
Mildred Pierce: recensione della Miniserie HBO firmata Todd Haynes
Mildred Pierce è la miniserie evento del 2011 diretta da Todd Haynes che vede protagonista un cast d’eccezione composto da Kate Winslet nei panni di Mildred Pierce, Guy Pearce nel ruolo di Monty Beragon e Evan Rachel Wood come Veda Pierce.
La trama di Mildred Pierce: Nella Los Angeles della Grande Depressione, dopo la separazione dal marito infedele Mildred Pierce lotta per mantenere sé stessa e le sue figlie: cambierà la sua esistenza e troverà amore e ricchezza grazie a una catena di ristoranti, ma la morbosa devozione verso la viziata primogenita Veda la trascinerà di nuovo verso un disastro privato e professionale.
Mildred Pierce, l’analisi: “to hell with her.”
Il pregiudizio che da sempre vorrebbe il piccolo schermo schiavo di produzioni di media qualità al fine di soddisfare i difficili palati degli spettatori crolla miseramente dinanzi alle grandi produzioni dell’ultima stagione televisiva americana: l’impeccabile HBO, già regina incontrastata grazie a Game of Thrones e Boardwalk Empire torna a stupire il suo pubblico con Mildred Pierce, miniserie in 5 puntate andata in onda sul canale in aprile e recentemente presentata al Festival di Venezia come omaggio al suo regista Todd Haynes, membro illustre della giuria, prima di debuttare per l’Italia su Sky Cinema dal 14 ottobre.
A quasi dieci anni dallo splendido Lontano dal paradiso (Far from heaven) Hanyes torna a raccontare ombre e ipocrisie del sogno americano con una storia tutta al femminile tratta dall’omonimo romanzo di James M. Cain (“il postino suona sempre due volte”) e già brillantemente trasposto da Michael Curtis con una Joan Crawford da Oscar come protagonista: un passato impegnativo, con quale la miniserie evita sapientemente il confronto abbandonando i toni noir della versione del 1945 per quelli del melodramma d’autore, complice una fedeltà al testo originale all’epoca soffocata dalla scabrosità dei temi trattati.
Il risultato è un prodotto che non ha nulla da invidiare a un’esperienza cinematografica e che sembra preferire il mezzo televisivo unicamente allo scopo di non porsi limitazioni nella fluidità del racconto: peccato allora, come spesso accade a registi di grande cinema prestati al piccolo schermo, che il tanto tempo a disposizione venga effettivamente dilatato oltre misura cadendo spesso in momenti di stasi decisamente evitabili; immersi in una messa in scena impeccabile che ricostruisce a New York la Los Angeles degli anni 30’ e forti dei costumi di Ann Roth (premio Oscar per il paziente inglese) e della fotografia di Edward Lachmann i personaggi si muovono con disinvoltura nel loro microcosmo, regalandoci scene di impatto devastante perfettamente sostenute dalle malinconiche musiche di Carte Burwell (dalla straziante morte della piccola Ray al disturbante colpo di scena finale) ma senza celare una generale difficoltà a empatizzare con lo spettatore, prima che il fulcro del racconto possa finalmente decollare ed esplodere in un’insana quanto necessaria conclusione.
La scalata di Mildred Pierce, moglie tradita che cerca l’indipendenza economica e sentimentale nell’ America della Grande Depressione, inizia tiepidamente come tante altre storie di riscatto sociale di inevitabile attualità, alla ricerca di un lavoro che le permetta di mantenere sé stessa e le sue figlie per poi culminare nella creazione di un vero e proprio impero economico, fonte di ricchezza e prosperità che si accompagna alla nascita di un amore finalmente appassionato e appagante; un percorso di crescita e cambiamento destinato a frantumarsi in un soffio, in favore di una devozione morbosa verso una figlia spietata e opportunista per il cui futuro tutto va sacrificato senza mai chiedere nulla in cambio.
Di nuovo prigioniera delle convenzioni dopo Revolutionary Road, la fresca vincitrice dell’ Emmy Award Kate Winslet dà ancora una volta prova del suo indiscusso talento con una performance immensa e vibrante, nei panni di una donna ammirevole per la determinazione con cui affronta le difficoltà ma altrettanto detestabile nel suo continuo svalutarsi dinanzi della primogenita Veda, sulla quale Mildred riversa ogni aspirazione e sogno mai realizzato, accecata da una affezione incondizionata a dir poco insopportabile: perfida e diabolica, Evan Rachel Wood le si oppone come un serpente insidioso e infido, consapevole della sua effettiva mediocrità ma disposta a qualunque compromesso pur di emergere dalla realtà provinciale a cui appartiene, in uno scontro continuo di ingratitudine che sembra più addirsi ad una coppia di innamorati che a una relazione madre figlia; in palio, c’è il cuore di Monty Beragon (un Guy Pearce anche lui meritatamente premiato agli Emmy), secondo marito di Mildred affascinante ma pigro e incapace che avrebbe ben meritato la differente fine di fantasia riservatagli da Curtis.
Specchio di una generazione suo malgrado prigioniera della sconfitta che cerca disperatamente di ritrovare i propri sogni pur non avendo la forza necessaria, Mildred Pierce è dunque un altro esempio di grande cinema prestato al piccolo schermo, un piccolo gioiello che nella sua infinita perfezione formale non manca di qualche scalfittura, ma che non possiamo fare a meno di ammirare e invidiare.
This Must Be The Place distribuito in USA dai Weinstein!
New York, 21 settembre 2011 – The Weinstein Company (TWC) ha annunciato oggi l’acquisizione per la distribuzione negli Stati Uniti di This Must be the Place di Paolo Sorrentino, presentato con successo allo scorso Festival di Cannes.
Jackie Earle Haley in Lincoln
Jackie Earle Haley (Watchmen e il prossimo Dark Shadow) entra a far parte del colossale progetto di Steven Spielberg dedicato a Lincoln. La notizia arriva oggi e l’attore interpreterà Alexander Stephens , vice presidente degli Stati Confederati durante la Guerra Civile. Il soggeto inquestione passò alla storia con colui che dichiarò durante un discorso pubblico che la schiavitù è connaturata alle persone di colore.
Nel cast del film già tanti nomi di spicco: Daniel Day-Lewis, Sally Field, Tommy Lee Jones, Joseph Gordon-Levitt, Hal Holbrook, James Spader, John Hawkes, Tim Blake Nelson, Bruce McGill, Joseph Cross, David Costabile, Byron Jennings, Dakin Matthews, Boris McGiver, Gloria Reuben, Jeremy Strong, David Warshofsky, David Strathairn, Walton Goggins e Lee Pace.
Le riprese del film dovrebbero iniziare in questi giorni in Virginia e il film uscirà a fine 2012.
Fonte: Badtaste
Krokodyle al Sitges in Catalogna
The Girl With the Dragon Tatoo Trailer 2: di David Fincher!
Un remake per Scarface?
Steven Spielberg riceverà il Selznick Award!
Steven Spielberg riceverà nel 2012 il prestigioso premio David O. Selznick Achievement Award dalla associazione produttori di Hollywood, la Producers Guild of America. In un comunicato i due direttori dell’organizzazione, Paula Wagner e Michael Manheim, hanno dichiarato:
L’alba del pianeta delle scimmie: recensione del film con James Franco
L’alba del pianeta delle scimmie è un film del 2011 diretto da Rupert Wyatt, reboot della serie cinematografica tratta dal romanzo del 1963 Il pianeta delle scimmie, di Pierre Boulle.
L’alba del pianeta delle scimmie, la trama
Nel 1968 uscì al cinema Il Pianeta delle Scimmie, film fantascientifico in cui si ipotizzava una presa di potere dei primati su tutta la Terra. Nel 2011, in piena crisi creativa hollywoodiana, Rick Jaffa e Amanda Silver realizzano una sceneggiatura che ci spiega le ragioni del film di Schaffner del ’68. L’alba del pianeta delle scimmie è infatti il prequel del famoso classico di fantascienza e racconta i meccanismi che hanno generato un’intelligenza umana nelle scimmie.
Il protagonista di L’alba del pianeta delle scimmie è Will (James Franco), uno scienziato alle prese con un farmaco che mira a ricostruite le cellule danneggiate del cervello. Gli esperimenti vengono fatti sulle scimmie e quello che Will ancora non sa è che quel virus che lui ha sviluppato in laboratorio ha effetti incredibile sui primati, permettendo loro di sviluppare una super intelligenza, ma sugli esseri umani ha terribili conseguenze.
L’alba del pianeta delle scimmie, evoluzione tecnologica e drammaturgica
Un’affermazione ronza nella testa di chi guarda L’alba del pianeta delle scimmie, dal primo all’ultimo minuto: “E’ sbagliato”. Inevitabile in questo caso l’avversione e la critica alla sperimentazione sugli animali, nessuno ne conosce le conseguenze. Ma ancora più grave è per l’uomo pensare di poter dominare una natura selvaggia che per quanto umanizzata, resta pur sempre soggetta agli istinti.
E’ quanto succede a Cesare, straordinario scimpanzé protagonista, interpretato in motion capture dall’attore che ormai ha fatto di questa tecnica una missione personale: Andy Serkis. Incredibili gli effetti speciali, realizzati dalla Weta, che ormai fa sembrare obsolete le scene di massa de Il Signore degli Anelli, che tanto avevano sorpreso il pubblico all’epoca.
L’alba del pianeta delle scimmie, l’inizio di una nuova saga
Oltre le implicazioni morali, che in un blockbuster sono quasi sempre secondarie, il film diretto da Rupert Wyatt si rivela un gran bel lavoro, che coniuga intrattenimento nella forma più banale dell’action, con la costruzione di dinamiche intime trai personaggi che permetto l’identificazione con le situazioni. Anche in questo film è buona la prova di James Franco, scienziato benintenzionato che non riesce a far valere l’etica sull’economia, e di incredibile realtà è il suo rapporto con Cesare, che diventerà poi il capo della ribellione.
L’alba del pianeta delle scimmie si conclude con il preludio, l’alba di quello che troveranno gli astronauti che vengono dichiarati persi nello spazio, una volta riatterrato sul loro pianeta. Anche in questo caso, come già per Harry Potter e i Calice di Fuoco, Patrick Doyle compone una colonna sonora di tutto rispetto, che coinvolge e sostiene il racconto senza mai invaderlo. Nel cast di L’alba del pianeta delle scimmie anche Tom Felton in un piccolo ruolo che però ci fa apprezzare le sue discrete doti, John Lithgow e Freida Pinto.
Alla fine Cesare troverà la sua casa e Will si dovrà serenamente rassegnare a lasciar andare il suo amico dagli occhi luminosi, ignaro che il primate sarà da li a poco la causa di una conquista ben più grande. A chi era rimasto deluso dal Il Pianeta delle Scimmie targato Burton diciamo: andate a vedere come tutto ebbe inizio!
Ma come fa a far tutto? recensione del film con Greg Kinnear
Ma come fa a far tutto? è tratto dall’omonimo romanzo di Allison Pearson del 2002, l’inno nazionale delle madri lavoratrici ci fa visita anche sul grande schermo. Kate Reddy (Sarah Jessica Parker) è una madre che cerca disperatamente di destreggiarsi tra il matrimonio, i due figli ed un lavoro ad alto stress in una società di gestione finanziaria. Come la definisce il marito Richard (Greg Kinnear) un’autentica equilibrista. Ma quando i due ottengono incarichi lavorativi sempre più importanti si troveranno sull’orlo di un precipizio: riuscire a tenere insieme i pezzi di una vita sempre più affollata diventerà ancora più difficile. Chiamatelo Carrie Bradshaw 2.0. Sarah Jessica Parker è ormai schiava del personaggio di Sex and the City ed il rischio di far tornare alla mente degli spettatori la donna in carriera newyorkese è molto alto.
A rendere tutto ancora più complicato è il tono che il regista Douglas McGrath da alla pellicola: le caratteristiche principali della serie ci sono tutte. Questo genere di commedia si basa soprattutto sulla rappresentazione in ambiente familiare e lavorativo di personaggi che interagiscono emotivamente tra di loro e questo lungometraggio rispecchia perfettamente queste caratteristiche ricordandoci la serie andata in onda dal 1998 al 2004. Gli unici che mantengono la loro dignità in ambito cinematografico sono Pierce Brosnan (Jack Abelhammer) e Greg Kinnear, i quali si dimostrano ottimi interpreti di quell’universo maschile relegato in un piccolo angolo per tutta la durata del film.
In Ma come fa a far tutto? è con la sceneggiatura di Aline Brosh McKenna, già vista all’opera in 27 volte in bianco, Il diavolo veste Prada e Morning Glory, che il romanzo diviene una piacevole pellicola cinematografica: tagliente e veramente ironica ci ricorda come la sceneggiatrice del New Jersey sia ancora una volta vicina a tutte quelle donne desiderose di felicità, amore e di un lavoro che le soddisfi. Di tutti gli aspetti della lavorazione di Ma come fa a far tutto? questo è sicuramente il più riuscito.
Interessanti sono le interviste fatte alle persone che conoscono Kate: interrompono il regolare corso della trama con intelligenza e la comicità che sprigionano ben si adatta alla vena di ilarità presente in Ma come fa a far tutto? ed hanno anche il compito di illustrarci l’universo in cui la protagonista vive. Le mamme di tutto il mondo hanno trovato un nuovo modello cui ispirarsi, e con certezza riempiranno le sale dal 23 Settembre 2011.
La pelle che abito: recensione del film di Pedro Almodovar
Dopo Gli abbracci spezzati, Pedro Almodovar ritorna al cinema con La pelle che abito, una storia di violenza, inflitta e subita, di sessualità disturbata, di vendetta, identità e sopravvivenza.
Ne La pelle che abito Robert Ledgard è un eminente chirurgo plastico che, sacrificando successo e denaro, smette di operare per dedicarsi alla ricerca. Le sue giornate si dividono tra il suo laboratorio e i convegni con i colleghi che vogliono carpire i suoi segreti. Ma cosa nasconde quest’uomo affascinante e dall’aspetto imperturbabile? La sua casa, un’immensa villa, ci svela il mistero: una donna che, segregata in casa, nasconde a sua volta un inconfessabile segreto.
La pelle che abito ritorno ai “classici fantasmi”
Il regista, coerentemente con se stesso, ripropone con intrecci diversi e stile sobrio i suoi classici fantasmi: una o più donne coinvolte in torbidi segreti, uomini che non riescono a vivere il sesso se non attraverso la violenza, una figura centrale di straordinaria forza che attraverso inimmaginabili sofferenze trova una via d’uscita. Pur facendo leva su tutti questi cardini narrativi largamente collaudati, Almodovar inciampa nella sua stessa storia, poiché non riesce a dare ai suoi personaggi spessore né drammaticità. Le tragedie che colpiscono i protagonisti non oltrepassano lo schermo, il racconto è sterile e per lo spettatore è come guardare un acquario nel quale nuotano i pesci/attori.
Dopo diverso tempo Almodovar ritrova Antonio Banderas, con il quale però non si ripetono i successi passati (Legami! e La legge del desiderio), ed al quale affida un personaggio complesso ma impassibile che rischia di far sembrare scarsa anche la performance dell’attore. Anche la struttura narrativa di La pelle che abito, un sistema a scatole cinesi che vanno a ritroso nel tempo, risulta forzata poiché invece di dare suspence al racconto lo appesantisce e lo rende prevedibile. Lo stesso Alberto Iglesias, compositore abituale per Almodovar, questa volta sbaglia, realizzando una soundtrack eccessiva e invasiva, che sovraccarica l’universo già affollato di oggetti e sentimenti di un brillante regista che ha avuto una caduta di stile.
Festival del film di Roma 2011: The Twilight Saga: Breaking Dawn Parte I!
Festival del film di Roma 2011: Richard Gere premio alla carriera e Michael Mann!
Sucker Punch – Edizioni Blu-ray e DVD in vendita dal 31 Agosto 2011
Steven Spielberg parla di Lincoln: inizio di riprese nei prossimi giorni!
Siamo ormai vicini all’attesissimo ritorno di Steven Spielberg nelle sale cinematografiche e lo farà con ben due titolo altrettanto attesi: War Horse e Le avventure di Tintin: il segreto dell’unicorno. Nonostante ciò il regista è già a lavoro sul suo prossimo film: l’atteso progetto intitolato Lincoln, biopic sul carismatico presidente degli Stati Uniti che sul grande schermo avrà il volto di Daniel Day Lewis.Nei prossimi giorni nelle località della Virginia, Richmond, Spielberg inizierà le riprese e per questo ha rilasciato alcuni dettagli sulla trama del film, e in particolare sul periodo della vita di Lincoln che vedremo raccontato al cinema:
Lincoln non è un film di guerra. Contiene delle battaglie, ed essendo in Virginia potremo raccontare questi scontri storici. Ma in realtà è un film sul grande lavoro svolto da Abraham Lincoln negli ultimi mesi della sua vita. Ci stiamo basando sul libro di Doris Kearns Goodwin Team of Rivals, ma focalizzandoci solo sugli ultimi quattro mesi di vita di Abraham Lincoln.
l film verrà uscirà volutamente dopo le elezioni del prossimo anno. Non voglio che diventi materiale di propaganda politica.
Il cast del film comprende oltre a Daniel Day-Lewis e Sally Field, anche Tommy Lee Jones, Joseph Gordon-Levitt, Hal Holbrook, James Spader, John Hawkes, Tim Blake Nelson, Bruce McGill e Joseph Cross, David Costabile, Byron Jennings, Dakin Matthews, Boris McGiver, Gloria Reuben, Jeremy Strong, e David Warshofsky.
Lindsay Pulsipher sarà la nuova Bonnie
Jane Eyre: il trailer italiano
Il 7 ottobre esce al cinema in Italia Jane Eyre, altro adattamento del famoso romanzo di Charlotte Brontë, che vede protagonisti nei panni di Jane Mia Wasikowska e il lanciatissimo Michael Fassbender in quelli di Edward Rochester. a completare il cast ci sono Judi Dench (Mrs Fairfax) e Billy Elliot (il pastore St.John Rivers).
Harry potter e i doni della morte parte 2: dal 15 Novembre in vendita!
Milano, 20 settembre 2011 – “Il ragazzo che è sopravvissuto” si troverà faccia a faccia con il nemico del mondo della magia nell’epica battaglia finale dell’ultimo episodio di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2, disponibile da Warner Bros. Home Entertainment Group, dal prossimo 15 Novembre 2011, nelle versioni Blu-ray 3D, Blu-ray Combo-Pack, e DVD.
Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson ritornano per chiudere la serie cinematografica più fortunata di sempre. “Harry Potte e i Doni della Morteo – Parte 2” ha incassato oltre 1,3 miliardi di dollari al box office in tutto il mondo.
Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 è stato magistralmente diretto da David Yates, già regista dei successi cinematografici “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, “Harry Potter e il Principe Mezzosangue” e “Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1”. Un cast d’eccezione che vede come protagonisti anche attori presenti nei film precedenti, tra cui Helena Bonham Carter, Robbie Coltrane, Warwick Davis, Tom Felton, Ralph Fiennes, Michael Gambon, John Hurt, Jason Isaacs, Matthew Lewis, Gary Oldman, Alan Rickman, Maggie Smith, David Thewlis, Julie Walters e Bonnie Wright.
I film di Harry Potter rappresentano il maggior successo di sempre per una singola franchisee, un record a livello mondiale detenuto fin dall’uscita del sesto film “Harry Potter e ul Principe Mezzosangue”, nel 2009.
Il lancio di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 sarà supportato da una festa speciale che si svolgerà presso l’Universal Orlando Resort, nella sezione ‘Il Mondo della Magia di Harry Potter’ dove le storie di Harry Potter continuano a vivere. La “Harry Potter Home Entertainment Celebration” presenterà una serie di eventi speciali a cui parteciperanno il cast e i produttori cinematografici di tutti i film di Harry Potter. I tre giorni di festa inizieranno venerdì, 11 Novembre e termineranno domenica, 13 Novembre. Il cast e i produttori attesi per questo evento sono James and Oliver Phelps (Fred e George Weasley), Warwick Davis (Professor Flitwick, Griphook), Evanna Lynch (Luna Lovegood), Mark Williams (Arthur Weasley), David Bradley (Argus Filch), Jessie Cave (Lavender Brown) e molti altri ancora, per i quali verrà confermata la partecipazione più avanti.
Inoltre, continua l’entusiasmante avventura mondiale online “Harry Potter: La Ricerca”.I fan potranno guadagnare punti per sbloccare i contenuti che consentiranno loro di addentrarsi sempre più nel mondo di Harry Potter intrattenendosi con giochi, guardando video e cimentandosi in diverse esperienze per ottenere premi esclusivi.
Per ulteriori informazioni e per aderire all’iniziativa è possibile visitareUlteriori informazioni e contenuti sono disponibili agli indirizziA partire dal 15 Novembre 2011 sarà disponibile anche “Harry Potter: La Collezione Completa – 8 Film” in versione Blu-ray e DVD. LEGO HARRY POTTER™: YEARS 5-7 (Il videogioco) Dal prossimo 18 novembre 2011 sarà disponibile “
Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 è l’ultimo capitolo della decennale saga cinematografica di Harry Potter.< Il tanto atteso evento è la seconda parte dell’ultimo capitolo delle avventure del maghetto più famoso del mondo.
Nell’epico finale, la battaglia tra le forze del bene e quelle del male nel mondo della magia è ora a tutto campo. La posta in gioco non è mai stata così alta e nessuno può considerarsi al sicuro, ma è Harry che potrebbe essere chiamato a compiere l’estremo sacrificio nel momento della resa dei conti con Lord Voldemort. Tutto finisce qui.
DETTAGLI DEL PRODOTTO
Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 sarà disponibile in versione Blu-ray 3D che includerà: un disco Blu-ray 3D, due dischi Blu-ray alta definizione, un DVD in definizione standard e la Copia Digitale in definizione standard. Sarà inoltre disponibile in versione Blu-ray Combo-pack contenente: due dischi Blu-ray alta definizione, un DVD in definizione standard e la Copia Digitale in definizione standard. Completa l’offerta la versione DVD disco singolo.
ELEMENTI DEL DVD E DEL BLU-RAY
Il Blu-ray 3D e il Blu-ray Combo Pack contengono i seguenti contenuti speciali:
· In esclusiva per il Blu-ray:
o Maximum Movie Mode a cura di Matthew Long (Neville Longbottom) e altri membri del cast (80 minuti). Mentre l’epica prova di forza tra Harry Potter e Lord Voldemort si avvicina, non perdete nessun dettaglio su come le forze del Bene e del Male si scontrano in un ultimo fatale scontro sul campo di battaglia di Hogwarts.
o Le parole di J. K. Rowling e Daniel Radcliffe – Un’esclusiva conversazione con J.K. Rowling e Daniel Radcliffe, che spiegano le difficoltà nel dar vita al personaggio di Harry Potter, di questi 10 anni di film e di come le loro vite siano state cambiate dalla fama sopraggiunta con i film.
o La Banca dei Maghi Gringott – Con Warwick Davis vivrete l’intero processo di “trasformazione in goblin” nei film di Harry Potter: dalle audizioni al casting, dal make up e dalle protesi create su misura alla ripresa delle scene finali.
o Le donne di Harry Potter – Una panoramica sulle donne più importanti nella vita di Harry Potter e il ruolo critico che ricoprono nei film.
o When Harry left Hogwarts: il processo creativo – A Morgan Matthews, regista vincitore del premio BAFTA, è stata data una libertà di azione e decisione senza precedenti ai processi che hanno portato a tutte le soluzioni creative, fino a questo momento custoditi gelosamente come un segreto. Ascoltate i racconti personali di facce conosciute, ma anche di quelle sconosciute al grande pubblico, mentre si avvicina la fine di una delle saghe più di successo della storia del cinema.
o WB Studio Tour London
Inoltre: la scene inedite
Per gli utenti PS3®:
· La demo giocabile del gioco “LEGO® Harry Potter™: Anni 5-7 per PS3®
L’edizione DVD disco singolo contiene i seguenti contenuti speciali:
· Scene Inedite.
Per informazioni ed anticipazioni sui prodotti Warner Home Video consulta anche il nostro sito consumer
Recuperato il primo finale di Shining!
Milano Film Festival: cala il sipario sull’edizione 2011
TrailersFilmFest: la conferenza stampa d’apertura.
Niente da dichiarare: recensione del film
Le forme più ottuse e grottesche che possono scaturire dalla xenofobia sono per Dany Boon una ricca miniera di spunti. Il regista di Giù al Nord (successo francese più conosciuto in Italia per il discutibile adattamento Benvenuti al sud, di Luca Miniero) con Niente da dichiarare, nelle sale italiane dal 23 settembre, torna a parlare di razzismo campanilista. Stavolta lo fa contrapponendo una nascente Europa senza confini, alle barriere mentali che impediscono persino di conoscere il proprio vicino di casa: “Non ce la faccio ad amare il mio prossimo quando è francese” dice al prete che lo sta confessando un’esilarante Benoit Poelvoorde, l’attore belga che interpreta un “francofobico”.
La spunto di Niente da dichiarare è semplice ma originale: la comunità europea ha deciso che dal primo gennaio del 1993 le frontiere saranno aperte; la notizia turba i doganieri di due paesi confinanti: quelli di Corquain, cittadina francese e quelli belga di Koorkin. Ruben Vandervoode (Poelvoorde) è, tra i doganieri belga, il più xenofobo, sprezzante e violento verso tutti i francesi e soprattutto verso Mathias Ducatel (interpretato dallo stesso Boon). Mathias è però segretamente innamorato di Olivia (Christel Pedrinelli), la sorella di Ruben.
Niente da dichiarare, il film
Con la speranza di conquistare l’amicizia di Ruben e dichiarare ufficialmente la sua relazione con Olivia, Mathias accetta di essere il partner dello xenofobo belga per formare la sperimentale squadra mobile di pattugliamento. Solo superando, con grande difficoltà e molti momenti comici, le barriere del razzismo, i due potranno fermare una banda di trafficanti di droga e, soprattutto, scoprirsi veri amici. La strana coppia Boon-Poelvoorde è perfetta nei tempi comici, con il belga sopra le righe nei suoi accessi d’ira alternati a momenti di ingenuità quasi infantile e il francese che si barcamena tra crisi di nervi frenate e puro timore per la follia omicida, sempre sull’orlo di esplodere, del compagno.
Bravi tutti gli altri interpreti, dalla ribelle Olivia (Christel Pedrinelli) ai cattivi trafficanti di cocaina: il capo Duval (Laurent Gamelon, amato dal regista che già lo ha diretto in La maison du bonheur) e l’imbranato scagnozzo Tiburz (Bruno Lochet), occhi strabici e humor spiazzante alla Igor (M. Feldman) di Frankestein Junior. Bravissimo Boon che riesce a orchestrarli con brio e senso della misura bissando il felice esito di Giù al Nord. Il regista e sceneggiatore usa l’arma dell’ironia e della pura comicità per condannare il razzismo, senza rinunciare a momenti crudi che valicano la commedia nera: quando Vandervoorde punta la pistola contro Mthias, che dopo avergli rivelato il suo amore per Olivia è corso da lei e la protegge tra le braccia, la tensione che si percepisce è quella di una tragedia sfiorata (fortunatamente).
I vari registri si armonizzano alla perfezione e Niente da dichiarare non scade né nel bozzettismo, né nel didascalismo, sebbene lo sviluppo del soggetto si prestasse a questi rischi. Persino la semplice morale, che trova esplicita voce nel figlio di Vandervoorde, non suona retorica: “il mondo è di tutti e non ha frontiere”. Per altro prontamente seguita da una coda agrodolce che le fa da contrappunto.
Uscite al cinema del 23 settembre 2011
L’alba del pianeta delle scimmie: Il dottor Will Rodman (James Franco) è un ricercatore di San Francisco che studia una cura per l’Alzheimer, testando le sue ricerche (un siero chiamato T-12) su degli scimpanzé da laboratorio. Uno dei più intelligenti tra gli scimpanzé usati come cavia diviene molto aggressivo e il consiglio di amministrazione, credendo che il siero oltre ad aumentare le capacità cognitive causasse anche aggressività, abbandona il progetto;
Oscar 2012: ecco gli otto titoli che concorrerano per l’Italia!
Arrivano i nomi degli otto i film proposti alla Commissione di Selezione costituita presso l’Anica su incarico dell’Academy tra i quali verrà scelto il film candidato italiano alla nomination come miglior film straniero agli Academy Awards 2012.
Terrence Malick e Christian Bale: conferma delle riprese e video dal set!
Soltanto ieri mostravamo le immagini dal set segreto di Terrence Malick alle prese con un nuovo misterioso progetto che vede protagonista Christian Bale. Oggi arrivano conferme da un nuovo reportage pubblicato da DailyMotion realizzato da un fan che si trovava casualmente al festival durante le riprese.
J. Edgar Trailer: nuovo film di Clint Eastwood
E’ stato diffuso da Apple.com l’attessisimo trailer di J. Edgar, il nuovo film di Clint Eastwood, che si prospetta fra i papabili della corsa agli Oscr 2012. Nel Leonardo DiCaprio, Armie Hammer, Naomi Watts e Judi Dench.













