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Woody Allen aprirà Cannes 2011

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Woody Allen aprirà il festival di Cannes con il suo ultimo film, Midnight in Paris.

Si tratta di una commedia romantica che racconta le avventure di una famiglia in viaggio per affari nella capitale francese: tra i vari personaggi c’è anche una giovane coppia di fidanzati le cui vite verranno profondamente cambiate nel corso del viaggio. Nel cast di Midnight in Paris, Adrien Brody, Marion Cotillard, Rachel McAdams, Owen Wilson, Carla Bruni e molti altri.

Fonte: comingsoon.it

Uscite al Cinema del 4 Febbraio 2011

I fantastici viaggi di Gulliver: Lemuel Gulliver è un fattorino della posta di un grande giornale di New York…la sua è una vita lavorativa piatta, senza responsabilità e senza una possibilità di promozione. Nonostante non abbia alcuna possibilità, Lamuel, è da anni segretamente innamorato di Darcy, la caporedattrice della sezione viaggi, e fantastica sempre su di lei.

Un giorno per errore Darcy crede che Lamuel sia un grande reporter e lo manda nel mezzo del triangolo delle bermuda per scrivere un pezzo. Lamuel coglie al volo l’occasione ma quando arriva sul posto un onda anomala catapulta Lamuel su una strana isola con strani abitanti….si tratta dell’isola di Lilliput abitata dai Lillipuziani, piccoli omini laboriosi. Inizialmente Gulliver viene imprigionato ma quando salva al vita del Re conquista la fiducia del piccolo popolo. Diventato il loro idolo Gulliver li aiuta nella lotta contro i loro acerrimi nemici, i Blefuschiani, inoltre dovrà scontrarsi con i giganti…soprattutto con una bambina che lo usa come bambola!!

Rob Letterman dirige questo adattamento de “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift…anche se del libro c’è ben poco soprattutto perché viene trattata solo la parte iniziale sull’isola Lilliput, per non parlare poi dei significati nascosti dell’opera originale che qui non trovano spazio. L’unico tema che viene affrontato è che a seconda della prospettiva con cui guardi al mondo ogni cosa può cambiare, come ogni cosa è cambiata al protagonista guardando il mondo dall’alto della sua statura…la sua vita ha acquistato senso e consistenza. Al di là di questo il resto del film è puro divertimento con il sempre più comico Jack Black.

Biutiful: Uxbal dopo la separazione dalla moglie Marambra che soffre di bipolarismo ottiene la custodia dei loro due bambini, Mateo e Ana. Si mantiene grazie al lavoro clandestino di immigrati cinesi e africani e possiede un dono, quello di parlare con i morti, che sfrutta per alzare qualche soldo in più. Quando scopre di avere un cancro alla prostata incurabile la sua vita cambia…inizia ad interessarsi dei problemi degli immigrati e cerca di aiutarli, vuole a tutti i costi occuparsi dei figli e garantire loro una sicurezza futura, ma soprattutto non vuole essere dimenticato dai suoi bambini come lui ha dimenticato suo padre!
Alejandro Gonzalez Inarritu dirige Javier Bardem in questo film drammatico che ci mostra gli ultimi mesi di vita di uomo che cerca di affrontare i suoi problemi e i problemi delle persone che gli stanno accanto. Si affrontano temi importanti come l’immigrazione e l’integrazione delle comunità straniere nei paesi ospiti e il rapporto padre figli pieno di contraddizioni.

Femmine contro maschi: Anna e Pietro sono sposati da molto tempo e vivono la noia di un matrimonio monotono, lei è piemontese e sempre alla ricerca di trasformare lui nell’uomo dei suoi sogni, lui è calabrese, donnaiolo e un po’ ignorante. Dopo un incidente Pietro perde la memoria e per Anna arriva finalmente l’occasione di plasmare il marito a suo piacimento…almeno finché lui non riacquista la memoria!! Altre due coppie invece sono legate dalla passione che Michele e Rocco hanno per i Beatles e dal fatto che fanno parte di una cover band. Entrambe le loro mogli sono ostili verso la band e vogliono porre fine a questa sciocchezza della musica. Così Michele e Rocco mentono spudoratamente per poter continuare a coltivare la loro passione….un giorno però un serio litigio tra Rocco e sua moglie porta l’uomo a trasferirsi da Michele…le bugie pian piano vengono a galla!! Ed infine l’ultima coppia è formata da Marcello, chirurgo plastico, e Paola che sono divorziati da diversi anni ma fingono di essere ancora una famiglia felice quando vanno a trovare la madre di lui, una ottantenne che ha pochi giorni di vita. Come ultimo desiderio la madre di Marcello vuole vivere i suoi ultimi attimi con la famiglia, nella stessa casa. Così la coppia deve fingere per tutto il tempo per far felice la vecchietta.
Fausto Brizzi ci presenta ancora le varie difficoltà nei rapporti sentimentali presentando questa volta gli uomini come eterni bambini, un po’ mammoni e molto pigri, mentre le donne sono sempre alla disperata ricerca dell’uomo perfetto e per questo diventano un po’ manipolatrici. Le risate certo non mancano grazie alla presenza di Luciana Littizzetto, della coppia Ficarra-Picone e di Claudio Bisio.

Another Year: Tom, geologo, e Gerri, psicologa, sono felicemente sposati, hanno un figlio trentenne avvocato, Joe, che si lamenta continuamente del fatto che tutti i suoi amici si stanno per sposare mentre lui non riesce a trovare una compagna. In primavera la coppia invita Mary, una collega di Gerri, nella loro casa e dopo qualche bicchiere la donna inizia a lamentarsi della sua vita sentimentale. In estate è la volta di Ken, vecchio amico di Tom, anche lui dopo qualche bicchiere dà libero sfogo alle sue frustrazioni. Durante un barbecue in famiglia, a cui partecipano anche Ken e Mary, lui ci prova spudoratamente con lei, ma lei è attratta da Joe. Le sue speranze però vengono infrante l’autunno successivo, quando Joe presenta ai suoi genitori la fidanzata Katie…questo fa ingelosire Mary che si rivolge a Katie in maniera molto sgarbata. Quando, in inverno, Gerri e Tom si recano al funerale della moglie del fratello maggiore di Tom, Ronnie, la situazione degenera….il figlio di Ronnie ha un carattere molto particolare e durante il funerale si scontra con il padre creando imbarazzo, poi arrivano Mary e Katie…Gerri teme una reazione sgarbata di Mary ma fortunatamente le cose non vanno così.
Mike Liegh mette in scena un anno di vita di una famiglia come tante, analizza i rapporti interpersonali, studia i problemi che ognuno di noi deve affrontare nel vivere quotidiano. Tutto questo lo fa seguendo lo scorrere delle stagioni di un anno al termine del quale alcuni dei personaggi riescono a crescere e ad imparare dalle esperienze vissute, mentre altri no.

 

Il Cigno Nero: recensione del film con Natalie Portman

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Il Cigno Nero: recensione del film con Natalie Portman

La recensione del film Il Cigno Nero diretto da Darren Aronofsky con protagonista Natalie PortmanMila Kunis e Vincent Cassel.

Una giovane ballerina è pronta a sbocciare, il ruolo della vita, del debutto da solista, sta per arrivare e vuole fare di tutto per fare bene, per essere perfetta. Con questa premessa entriamo nel mondo de Il Cigno Nero, thriller psicologico che vede una straordinaria Natalie Portman al centro di una vicenda oscura che non manca di sorprendere. La bella Nina (Portman) si trova alle prese con un doppio ruolo, sarà lei la protagonista de Il Lago dei Cigni, e interpreterà sia il cigno bianco che quello nero.

Il Cigno Nero recensione del film di Darren Aronofsky

E proprio qui Nina incontrerà le sue prime difficoltà, come farà la dolce e delicata creatura, perfezionista del balletto e maestra di disciplina a lasciarsi andare alle emozioni sensuali che dovrà esprimere per rendere vivo il cigno nero? Darren Aronofsky ci racconta una storia molto avvincente che però sullo schermo presenta non poche lacune. A partire dalla costruzione del personaggio principale, che viene mostrato già all’inizio del film come disturbato, il suo sgretolamento psicologico non comincia con la difficoltà relativa al ruolo che deve interpretare, ma è già cominciato, seguendo dei piccoli segnali, come le ferite sul suo corpo, che poi ci verranno rivelati essere delle sue ‘cattive abitudini’.

Per cui siamo di fronte probabilmente ad una psicologia già provata dall’eccessiva ricerca della perfezione fisica e armonico delle sue forme in movimento. A testimoniare questa teoria c’è anche la semi-anoressia della ragazza che rifiuta il cibo e spesso lo vomita. Nonostante una buona costruzione della suspance Aronofsky finisce intrappolato nel suo stesso film, regalandoci un ritratto incompleto, senza spiegare il disagio della protagonista, ma lasciandolo indovinare allo spettatore (è probabile che il personaggio della madre, ballerina mancata e iper-protettiva possa aver minato lo sviluppo della ragazza, ma è solo una congettura).

Il gioco di specchi e riflessi, metafora fin troppo palese e abusata, risulta dopo un po’ fastidioso, dal momento che se è vero che in un’accademia di danza è plausibile che ci siano tutti quegli specchi, specie nelle aule, è quantomeno strana e straniante la presenza dei numerosi specchi nella vita di Nina. Il film si basa quindi sulla doppia identità, sul lato oscuro che nel caso dell’immaginario di Nina, viene rappresentato e incarnato da Lily (Mila Kunis), altra ballerina irriverente e passionale che non ha paura di perdere il controllo e che diventa la vera e propria ossessione della protagonista.

Le due attrici, la Portman e la Kunis, offrono davvero delle interpretazioni interessanti: la Kunis si rivela un’ottima giovane attrice, che comincia adesso a farsi conoscere dal mondo (lo scorso ano è stata al cinema con Codice Genesi), la Portman invece, già da tempo stimata oltre che per la sua bellezza anche per la sua bravura di interprete, sfodera qui una tensione drammatica davvero notevole, oltre ad aver la possibilità di fare sfoggio delle sue doti di danzatrice (non è certo una etoile ma infondo è un’attrice mica una ballerina!). il suo cigno nero nasce dal suo stesso corpo e il suo viso, così sofferente per tutta la durata del film, assume fattezze mostruosamente belle nel finale, confermando la grande interpretazione che le è valsa la candidatura agli Oscar di quest’anno.Nel cast anche Vincent Cassel che si conferma attore di classe, perfetto nel ruolo ambiguo del regista dello spettacolo, e Wynona Rider che interpreta Beth, ballerina ormai giunta a fine carriera e che per Nina diventa un’altro specchio dentro al quale distorce la sua realtà.

Nell’insieme Il Cigno Nero non può considerarsi certo un brutto film, resta tuttavia l’amaro in bocca per quello che sembra lo spreco di una storia con grosse potenzialità, e purtroppo se di un colpevole si vuole parlare è giusto e doveroso puntare il dito contro il regista, che non riesce bene a tenere le fila del racconto, costruendo sul filo della tensione un thriller psicologico che si risolleva solo nel finale ma che resta sbilanciato e poco coeso.

Woody Allen aprirà Cannes 2011

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Woody Allen aprirà il festival di Cannes con il suo ultimo film, Midnight in Paris.

Inception premiato per gli effetti visivi

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Continua la stagione dei premi e continuano anche le decisioni , più o meno discusse , delle varie giurie. E’ ora il turno dei Visual Effects Society Awards , per i quali il film maggiormente premiato portando a casa quattro premi tra cui il principale, quello per il miglior film basato sugli effetti digitali, è stato l’Inception di Christopher Nolan.

Per l’animazione vince il delizioso Dragon Trainer con tre riconoscimenti. La cerimonia si è svolta al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles. Come in molti casi, questi premi sono significativi anche per gli Oscar, se si pensa che dal 2002, data della prima edizione, ogni anno, con sole due eccezioni, il vincitore del premio principale si è poi portato a casa la statuetta.

Fonte: comingsoon

Boris Il Film dal 1 aprile al cinema

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La Wildside e Raicinema, in collaborazione con Sky Cinema, annunciano la data d’uscita di Boris: Il Film. Sarà l’1 aprile 2011!

Il film, distribuito da 01 DISTRIBUTION, avrà tra i protagonisti: (in ordine alfabetico) LUCA AMOROSINO . VALERIO APREA . NINNI BRUSCHETTA . PAOLO CALABRESI . ANTONIO CATANIA . CAROLINA CRESCENTINI . MASSIMO DE LORENZO . CARLO DE RUGGIERI . ALBERTO DI STASIO . ROBERTA FIORENTINI . CATERINA GUZZANTI . FRANCESCO PANNOFINO . ANDREA SARTORETTI . PIETRO SERMONTI . ALESSANDRO TIBERI . GIORGIO TIRABASSI

In “BORIS  IL FILM” il regista René Ferretti molla la brutta fiction tv che ha fatto per anni e tenta il grande salto: un film d’autore, per il cinema. Insomma, la libertà artistica dopo una carriera asservita al conservatorismo televisivo. Ma il mondo del cinema con i suoi snobismi può essere perfino peggio di quello della tv. Soprattutto per una troupe, quella di Ferretti, a dir poco estranea all’Arte con la “a” maiuscola. Tra cinematografari snob, attrici nevrotiche, sceneggiatori modaioli, eroinomani, squali e improvvisati vari, “BORIS IL FILM” mette a nudo un mondo, quello del cinema italiano, che aspira a una nuova giovinezza e vive invece solo una perenne immaturità. E la Grande Commedia incombe. Con lo stesso cast della serie e gli stessi autori: Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo che firmano anche la regia.

 

Il Truffacuori: recensione del film

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Il Truffacuori: recensione del film

La recensione del film Il Truffacuori di Pascal Chaumeil (L’arnacoeur), presentata allo scorso Tribeca Film Festival con il titolo Heartbreaker. Il Truffacuori – “La vostra unica figlia è follemente innamorata di un ostinato imbecille? Vostra sorella si è appena fidanzata con un rozzo bruto? La vostra miglior amica esce con uno stronzo? C’è un uomo che può ancora salvare la situazione. Il suo nome: Alex Lippi. La sua professione: sabotatore di coppie. Il suo metodo: la seduzione!”

Così comincia Il Truffacuori, la commedia di Pascal Chaumeil (L’arnacoeur), presentata allo scorso Tribeca Film Festival con il titolo Heartbreaker. Alex (Romain Duris), la sorella Melanie (Julie Ferrier) e il marito Marc (Francois Damiens), insieme costituiscono una troupe imbattibile. Il loro mestiere? Mandare all’aria relazioni sentimentali di donne infelici. Ogni mezzo è opportuno pur di raggiungere l’obiettivo della missione: nascondigli, intercettazioni, false identità, paesaggi romantici come dune sabbiose sorvolate da uccelli rarissimi (appena liberati da una voliera), frasi appassionate, sorrisi smaglianti e pianti al momento giusto.

Il Truffacuori

Una vera squadra di 007 dell’amore, o meglio, della separazione. Nessuna complicazione sentimentale. Questa è la regola principale. Alex è perfetto nel suo ruolo da adorabile scavezzacollo, riesce a conquistare tutte le donne cui mira, per poi tirarsi indietro al momento giusto. Poi però arriva Juliette (Vanessa Paradis), una giovane e affascinante ereditiera, colta ed emancipata. Tra dieci giorni sposerà un giovane e ricco inglese, Jonathan (Andrew Lincoln). Il padre di Juliette (Jacques Frantz) teme che sua figlia possa annoiarsi a morte in questo matrimonio e quindi chiede ad Alex di occuparsi di lei. Inizialmente al trio dei Truffacuori, appare una missione improbabile, sia per il poco tempo a disposizione, ma soprattutto perché Juliette sembra veramente innamorata del suo futuro sposo.

Decidono comunque di inseguire questa missione e partono verso il Principato di Monaco, dove Juliette sta organizzando il matrimonio. Inizia così, una Mission Impossible di seduzione in cui Alex scoprirà a sue spese che il piano perfetto non esiste e che non sempre è semplice ritirarsi al momento giusto. Il truffacuori, primo lungometraggio del regista televisivo Pascal Chaumeil, è una commedia fresca, con una sceneggiatura semplice che fa scorrere il film con ritmo e leggerezza. Ad ogni modo, ciò che rende gradevole il film è l’interpretazione del carismatico ed espressivo Romain Duris, (il nostro Luca Argentero francese), il quale riempie lo schermo e ci fa sorridere con le sue espressioni smaliziate. Indimenticabile la scena in cui i due protagonisti ballano sulle note di Dirty Dancing. In definitiva è un film piacevole se si è disposti a fantasticare senza fare troppe domande sulla trama, perché come ogni commedia romantica, lo spettatore conosce fin dall’inizio quale sarà il destino dei personaggi.

Ma forse è per questo che ha avuto in Francia così successo (prima in classifica nel box office con oltre 20 milioni di euro e 3 milioni di spettatori), e probabilmente lo avrà in altri Paesi, perché a volte gli spettatori hanno voglia di sognare e soprattutto di vedere le cose a loro modo, senza alcuna sorpresa. Il film uscirà in Italia l’11 febbraio 2011.

Katherine Heigl sostituisce Halle Berry

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Garry Marshall, alle prese con la sua rom-com New Years’Eve, ha effettuato un cambio nel suo cast di superstar. Pare infatti che il ruolo che doveva essere di Halle Berry, sia stato poi assegnato a Katherine Heigl, che avrebbe già dovuto lavorare con Marshall per Appuntamento con l’Amore uscito lo scorso anno.

Nel film la Heigl sarà la ex di una rock star interpretata da Jon Bon Jovi, che si ritrova ad interpretare quindi il ruolo di se stesso. I due si ritroveranno a fare i conti l’uno con l’altro dopo una tormentata storia d’amore.

Fonte: badtaste.it

Anche Gordon-Levitt in The Dark Knight Rises?

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Anche Gordon-Levitt in The Dark Knight Rises?

A quanto pare Nolan ama lavorare con gli stessi attori da un film all’altro, e così come è accaduto per Christian Bale e Michael Caine, anche Tom Hardy ha seguito il gruppo nel cast del terzo Batman del regista britanico.

A quanto pare adesso, dopo le voci di qualche tempo fa, pare che anche Joseph Gordon-Levitt sia coinvolto nel casting di questo terzo episodio dell’uomo pipistrello.

Non si sa ancora se l’attore veràà scelto o meno, ma al momento sicuramente non sta con le mani in mano. Dopo il successo di Inception Gordon-Levitt  è tornato a lavorare col regista di Rian Johnson per Looper, e ha finito le riprese del prossimo film di David Koepp, Premium Rush.

Fonte: comingsoon

Anche Gordon-Levitt in The Dark Knight Rises?

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A quanto pare Nolan ama lavorare con gli stessi attori da un film all’altro, e così come è accaduto per Christian Bale e Michael Caine, anche Tom Hardy ha seguito il gruppo nel cast del terzo Batman del regista britanico.

A quanto pare adesso, dopo le voci di qualche tempo fa, pare che anche Joseph Gordon-Levitt sia coinvolto nel casting di questo terzo episodio dell’uomo pipistrello.

Non si sa ancora se l’attore veràà scelto o meno, ma al momento sicuramente non sta con le mani in mano. Dopo il successo di Inception Gordon-Levitt  è tornato a lavorare col regista di Rian Johnson per Looper, e ha finito le riprese del prossimo film di David Koepp, Premium Rush.

Fonte: comingsoon

Qualche notizia su The Dark Knight Rises

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Qualche notizia su The Dark Knight Rises

Wally Pfister, storico collaboratore di Christopher Nolan sarà il direttore della fotografia di The Dark Knight Rises. Bleeding Cool ci ha fatto quattro chiacchiere, e sono venute fuori cose molto interessanti, soprattutto riguardo all’ultima arrivata del cast, la bella Anne Hathaway.

Pfister ha abbozzato qualche parola sul terzo Batman di Nolan: la pre-produzione è ormai avanzata, e  la sceneggiatura è pronta, il film verrà girato per la maggior parte con cineprese IMAX, e la sequenza d’apertura sarà “impressionante”, più de Il Cavaliere Oscuro. Pfister si è diplomaticamente dichiarato ‘all’oscuro d molte cose’:

Riuscirebbero a sorprendere anche me, è già successo in passato. Quando mi sono reso conto della quantità di ragazze che stavano provinando prima di scegliere Anne Hathaway… non sapevo nemmeno quale nome era vero e quale falso, finché Emma Thomas non me l’ha confermato due giorni prima dei provini.

Pfister ha confermato di aver girato il provino di Anne Hathaway lasciandosi andare a qualche commento: E’ fenomenale con quel costume – ma subito dopo – Verrei licenziato se ne parlassi, e così non potrei nemmeno girare il film. Non posso davvero parlarne…

Insomma è stato detto tutto e il contrario di tutto, speriamo soltanto che le alte aspettative legate al film non vengano disattese.

Fonte: badtaste.it

Qualche notizia su The Dark Knight Rises

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Wally Pfister, storico collaboratore di Christopher Nolan sarà il direttore della fotografia di The Dark Knight Rises. Bleeding Cool ci ha fatto quattro chiacchiere, e sono venute fuori cose molto interessanti, soprattutto riguardo all’ultima arrivata del cast, la bella Anne Hathaway.

altPfister ha abbozzato qualche parola sul terzo Batman di Nolan: la pre-produzione è ormai avanzata, e  la sceneggiatura è pronta, il film verrà girato per la maggior parte con cineprese IMAX, e la sequenza d’apertura sarà “impressionante”, più de Il Cavaliere Oscuro. Pfister si è diplomaticamente dichiarato ‘all’oscuro d molte cose’:

Riuscirebbero a sorprendere anche me, è già successo in passato. Quando mi sono reso conto della quantità di ragazze che stavano provinando prima di scegliere Anne Hathaway… non sapevo nemmeno quale nome era vero e quale falso, finché Emma Thomas non me l’ha confermato due giorni prima dei provini.

Pfister ha confermato di aver girato il provino di Anne Hathaway lasciandosi andare a qualche commento: E’ fenomenale con quel costume – ma subito dopo – Verrei licenziato se ne parlassi, e così non potrei nemmeno girare il film. Non posso davvero parlarne…

Insomma è stato detto tutto e il contrario di tutto, speriamo soltanto che le alte aspettative legate al film non vengano disattese.


Into Paradiso presentato alla Casa del Cinema

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into_paradiso

Dopo la proiezione di Into Paradiso, il cast, Peppe Servillo, Gianfelice Imparato e Saman Anthony, con la regista Paola Randi e il produttore del film Fabrizio Mosca, hanno incontrato la stampa, le domande più frequenti vertevano  sul tema principale del film, che mette in contatto persone con esperienze e provenienze diverse, a partire dalla stessa regista.

Arriva il Cigno Nero di Aronofsky

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Arriva in Italia il 18 Febbraio e intanto aspetta la serata degli Oscar del 27 dello stesso mese dove concorre con quattro nomination pesanti : miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista, miglior montaggio.  Black Swan ( Cigno Nero ), che ha aperto Venezia e fatto anche discutere, è presentato come un “horror” psicologico che ripercorre tematiche note: il doppio, il successo, le ossessioni del subconscio.

Oscar 2011: James Cameron “Nolan meritava la candidatura!”

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Intervistato dall’Hollywood Reporter, James Cameron ha rilasciato un interessante commento riguardo alle nomination per la miglior regia. Infatti il regista di Avatar si è schierato apertamente in difesa di Christopher Nolan sostenendo che avrebbe meritato la nomination all’Oscar come miglior regista per Inception, criticando anche un po’ l’Academy…

Cameron non è d’accordo sull’esclusione di Christopher Nolan dalla cinquina dei nominati all’Oscar come miglior regista per Inception e lo si può notare dalla sua dichiarazione:

Ho adorato Inception, e vorrei che avesse ottenuto di più. Io credo che Christopher Nolan meritasse la nomination come miglior regista, perché penso che Inception sia stato il lavoro cinematografico e registico più importante dell’anno… e ora non è nemmeno in corsa. Quindi direi che io e l’Academy abbiamo gusti decisamente diversi.

James Cameron è decisamente uno che di regia se ne intende e noi di Cinefilos non possiamo che sottoscrivere quanto lui abbia detto. Inoltre, continua sostenendo che la corsa sarà molto interessante:

Sono molto diversi tra loro, e secondo me non è facile dire chi vincerà. Non vedo emergere dei trend. I media hanno cercato di prevedere chi vincerà, ma poi i premi di categoria hanno preso un’altra direzione. Credo che la corsa sia ancora aperta, ed è tutto molto eccitante. Non rivelo mai a chi tengo: ho già scelto chi vincerà, ma non lo dirò.

Ricordiamo che la cerimonia di premiazione ci sarà il 27 febbraio condotta da James Franco e Anne Hathaway.

Jim Caviezel in Savannah

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James Caviezel (La passione di Cristo) entrerà a far parte del film drammatico Savannah, scritto e diretto da Annette Haywood-Carter. Il film racconta la storia vera dell’aristocratico Ward Allen, che nei primi del ‘900 abbandonò la sua vita di agi per darsi al commercio, amico e socio dello schiavo liberato Christmas Moultrie.

Le riprese inizieranno in Georgia il 14 febbraio, nel cast è prevista anche la partecipazione del veterano Hal Holbrook. Al fianco del bravo Jim ci sarà anche Chiwetel Ejiofor visto di recente sugli schermi in Salt con Angelina Jolie.

Fonte: comingsoon.it

Joaquin Phoenix a caccia di vampiri?

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Joaquin Phoenix a caccia di vampiri?

Dopo l’anno sabatico, che si è poi scoperto essere nient’altro che un esperimento fatto insieme all’amico Casey Affleck, l’amato e talentuoso Joaquin Phoenix torna al lavoro, e a quanto pare lo fa con una pellicola molto discussa e molto attesa.

Pare infatti che Joaquin sia in trattative per il ruolo di Henry Sturgess nel film Abraham Lincoln: Vampire Hunter. Diretto da Timur Bekmambetov e prodotto da Tim Burton e dalla 20th Century Fox, il film può già contare su Benjamin Walker per il ruolo protagonista. Sturgess è un altro personaggio importante: un vampiro che incontra il giovane Lincoln e gli salva la vita durante la lotta con un’altra e più feroce creatura della notte. I due fanno amicizia e Sturgess diventa una specie di mentore per il ragazzo e lo addestra per combattere i suoi simili.

Fonte: comingsoon.it

Javier Bardem nel nuovo James Bond?

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biutiful

Padre novello, nominato all’Oscar e in lizza per il ruolo da protagonista nell’adattamento della saga kinghiana della Torre Nera. La carriera di Javier Bardem è sempre più slanciata e ora arriva anche la notizia che  potrebbe avere un ruolo di primo piano anche nel 23esimo film di James Bond.

 

The Conspirator Trailer: nuovo film di Robert Redford!

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The Conspirator Trailer: nuovo film di Robert Redford!

James_Macavoy

E’ stato pubblicato il trailer di The Conspirator, nuovo film da regista per Robert Redford, con un cast davvero interessante: Robin Wright, James Mcavoy, Evan Rachel Wood, Kevin Kline, Alexis Bledel, Toby Kebbell, Danny Huston, Johnny Simmons, Stephen Root, Justin Long e Tom Wilkinson.

Nicolas Cage e Michele Soavi?

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Nicolas Cage e Michele Soavi?

Il regista Michele Soavi  autore de “Il sangue dei vinti” è stato accostato recentemente a Nicolas Cage. A quanto pare è stato proposto all’attore americano il ruolo del protagonista del suo prossimo film Treasure of Pompeii, un racconto famigliare in stile Goonies ambientato a Pompeii, che apparentemente dovrebbe essere il prossimo progetto di Soavi.

Nicolas Cage è attualmente impegnato sul set di Ghost Rider 2, e dovrebbe in seguito girare anche National Treasure 3. Non si sa nient’altro sulla notizia, ma dall’agenda apprendiamo che l’attore sia abbastanza impegnato.

Dylan Dog il film: tantissime foto!

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Dylan dog: il film: la Moviemax ha rilasciato un sacco di foto del film diretto da Kevin Munroe con Brandon Routh.

 

 

Into Paradiso: recensione del film con Peppe Servillo

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Into Paradiso: recensione del film con Peppe Servillo

In Into Paradiso Alfonso (Gianfelice Imparato) è un ricercatore scientifico napoletano recentemente licenziato che, superata la cinquantina, deve reinventarsi una vita e trovare un nuovo lavoro. Un suo amico gli consiglia di chiedere aiuto ad un vecchio conoscente, ora noto politico, Vincenzo (Peppe Servillo) e farsi raccomandare. Gayan (Saman Anthony) è un ex campione di cricket dello Sri Lanka, che pensa di trovare una vita migliore in Italia, rispetto ad un futuro come modesto cronista sportivo in patria. Ad alimentare questa illusione è stato il cugino, che ha raccontato diverse bugie sul suo stile di vita nel nostro paese.

Gayan si ritrova così a dover vivere in un lavatoio sul tetto di un palazzo del quartiere Cavone a Napoli, in cui realmente vivono molti cingalesi, e a dover fare da badante ad un’anziana signora altoborghese appassionata di telenovele sudamericane. Vincenzo, candidato alle prossime elezioni, viene convocato e costretto da un capo locale della camorra a far consegnare un “pezzo” ad alcuni suoi scagnozzi, il politico non vede persona migliore del disperato Alfonso per svolgere questa missione, che viene illuso di stare portando un regalo ad un fantomatico rettore di università. La consegna va male oltre ogni aspettativa e la storia si complica. Alfonso trova rifiugio nel palazzo dei cingalesi e nel casotto di Gayan, Vincenzo va alla sua ricerca, con la missione di metterlo fuori gioco, obbligato dalle minacce del camorrista.

Into Paradiso, il film

Il resto della  storia quindi si sviluppa attorno al terrazzo dal quale Alfonso non può scendere, la sedia a cui viene legato Vincenzo per evitare di commettere sciocchezze e il paese in cui Gayan è costretto a restare contro la sua volontà. Il film di Paola Randi, che esce il 10 febbraio in sole 30 copie, è frutto di un’impressione: durante una passeggiata per Napoli, la regista ha visto un gruppo di ragazzi cingalesi giocare a cricket con accanto un gruppetto di ragazzini italiani che giocavano a calcio. Da qui l’idea di raccontare una storia di convivenza ma anche di costrizione, come precisa durante la conferenza stampa Peppe Servillo, voce degli Avion Travel prestata al cinema, che ha un ruolo anche nella colonna sonora, visto che le musiche sono realizzate da un altro componente del gruppo napoletano: Fausto Mesolella.

Più che di coabitazione, Into Paradiso narra infatti lo estraniamento e la reazione al cambiamento dei personaggi principali. Alfonso si deve rimettere in gioco ad un’età in cui normalmente si dovrebbero avere delle certezze,  di colpo perde il lavoro e, a causa di Vincenzo, si trova in una situazione che non gli appartiene, rinchiuso in un luogo che è in Napoli, ma in cui i napoletani sono gli estranei che lo vogliono morto, mentre i normalmente “stranieri”, i cingalesi, sono coloro che lo aiutano. Vincenzo, d’altronde si trova costretto in una complicazione che non aveva pianificato. E’ l’unico effettivamente in prigionia, visto come viene legato alla sedia e reso inoffensivo dai tranquillanti che Alfonso gli somminstra.

Gayan è invece emigrato in un paese che non ha niente in più da offrirgli rispetto a quello di origine, che anzi gli prometteva un lavoro adatto alle sue competenze. Il suo problema è pratico: deve trovare i soldi per comprare il biglietto di ritorno in Sri Lanka. Intorno a tutto ciò c’è Napoli, che non è però protagonista ingombrante di Into Paradiso, come spesso accade. Il tutto si racchiude nei pochi metri quadri del casotto e nella stanza della signora bene dove lavora Gayan. I camorristi, il motore della storia, sono tratteggiati in maniera quasi comica, ognuno perfettamente aderente allo stereotipo del mariuolo un po’ guascone. A differenza di ciò che avviene in molte altre storie di questo tipo in cui i due personaggi costretti a convivere alla fine perdono di vista il proprio obiettivo iniziale in nome della nuova amicizia, i due personaggi principali sono molto razionali nel perseguire la loro missione di tirarsi fuori dai guai.

La logica di Into Paradiso è permeata però da momenti realmente onirici: la regista ammette infatti una certa fascinazione per gli effetti girati nel momento di ripresa o realizzati non in postproduzione. Fatto che dà vita a due sequenze molto interessanti che non sono un “corpo estraneo” ma sono perfettamente inserite nella dinamica della storia. Nella prima, Alfonso ricostruisce il delitto a cui ha assistito e che lo ha portato in quella situazione: crea un plastico sul quale viene proiettata, su diversi angoli, la scena a cui ha assistito e con la quale lui interagisce. La seconda è un sogno girato a passo uno nel quale Alfonso immagina di sedurre l’affascinante cugina di Gayan. Queste ed altre sono alcune soluzioni che rendono il film molto divertente, di certo con alcuni punti da smussare, ma sicuramente una buona prima prova da regista per Paola Randi.

Box Office USA 31 gennaio 2011

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Un diabolico Anthony Hopkins in testa al BOX Office Usa. Non poteva essere altrimenti. Una commedia senza troppe pretese di essere la più demenziale al mondo, ma, anzi con velleità di essere sofisticata non poteva non cedere all’uscita di un “filmone  de paura” in cui Anthony Hopkins dà nuovamente il volto ad un personaggio controverso; The Rite infatti, con un incasso di 15 milioni di dollari realizzato nella prima settimana di uscita scalza dalla vetta No strings attached “rom-com” con Natalie Portman e il signor “Demi Moore” Ashton Kutcher,che segue il primo in classifica con un incasso lordo di 13,7 milioni di dollari.

In terza posizione un film d’azione: The mechanic in cui Jason Statham, attore scoperto da Guy Ritchie ma ormai abbonato ai ruoli da duro ha a che fare con un apprendista mercenario.

Il film che ha ottenuto più candidature ai prossimo Oscar, The king’s speech, si ferma alla quarta posizione, il film, uscito lo scorso 28 Novembre, totalizza ad oggi un incasso lordo di 57 milioni di dollari.

Il nuovo film dei fratelli Coen, anch’esso sicuro protagonista della serata al Kodak Theatre, True Grit, scende in sesta posizione.

A seguirlo, la commedia di Ron Howard con protagonista  Vince Vaughn The dilemma.

Black swan di Darren Aronofsky convince critica e le giurie dei premi ma a quanto pare non il pubblico, visto che non riesce ad abbandonare la zona bassa della classifica, dove resta in ottava posizione con un incasso lordo di 50 milioni di dollari a fronte delle oltre 5 settimane di uscita.

Anche The fighter con Melissa Leo, Mark Whalberg e Christian Bale rimane in nona posizione, nulla hanno potuto i Golden Globes ottenuti dagli attori.

A chiudere la classifica, Yogi bear che totalizza 92 milioni di dollari di incasso a un mese dall’uscita.

Box Office ITA al 31/01/2011

Box Office ITA al 31/01/2011

Week end dominato ancora una volta dalle commedie italiane, rispettivamente Qualunquemente, Immaturi e Che bella giornata. Buon esordio per Parto col Folle e Il discorso del re, ma le altre new entry non si piazzano nemmeno nella top10. Per sapere i risultati al box office italiano…

Qualunquemente mantiene la testa della classifica italiana dei film più visti del weekend, ottenendo 3,7 milioni di euro che gli consentono di giungere a 11,3 milioni complessivi in dieci giorni. La commedia con Antonio Albanese è però tallonata da Immaturi, che ha migliorato la propria tenuta rispetto all’esordio, incassando altri 3,5 milioni per 8,4 milioni totali: un risultato inaspettato, considerando l’ “overdose” di commedie nelle sale italiane da almeno un mese.

Che bella giornata perde una posizione, con 1,9 milioni raccolti negli ultimi tre giorni che gli consentono di arrivare a ben 41,6 milioni complessivi: il film di maggiore incasso della stagione è proprio l’opera seconda di Checco Zalone, che sta ottenendo cifre da capogiro difficilmente raggiungibili.

Sorprende il quarto posto di Parto col folle con i suoi 1,4 milioni: ancora una commedia nelle prime posizioni, segno che il periodo è decisamente fortunato per il genere.

Si cambia decisamente tono con Il discorso del re, che debutta in quinta posizione con 953.000 euro: di sicuro un ottimo risultato per una pellicola puramente british che in altre circostanze non avrebbe suscitato interesse nel nostro Paese. Invece, grazie alle 12 nomination agli Oscar, ai numerosi premi vinti e al suo attuale status di pellicola favorita ai prossimi Academy Awards (non soltanto per la splendida interpretazione di Colin Firth), il film potrà riscontrare una buona tenuta nelle prossime settimane, grazie al passaparola e alla curiosità generata dai vari riconoscimenti ottenuti.

Vallanzasca – Gli angeli del male scende al sesto posto con 628.000 euro per 2 milioni complessivi: il film di Michele Placido sta registrando una performance al di sotto delle aspettative. Potremmo dunque pensare che il film avrebbe ottenuto una prestazione positiva se fosse stato distribuito qualche mese fa, poco dopo la Mostra di Venezia dove fu presentato.

Settimo posto e 480.000 euro per Animals United, arrivato a 1,4 milioni, e seguito da The Green Hornet: la new entry ha ottenuto un’accoglienza molto fredda, di certo influenzata dal 3D che, ultimamente, allontana gli spettatori invece di attirarli.

A chiudere la top10 troviamo Vi presento i nostri (401.000 euro) e Hereafter (300.000 euro), arrivati rispettivamente a 4,6 e 7,1 milioni totali.

Da segnalare infine il pessimo risultato di altre due novità del fine settimana: Febbre da fieno, presentato in molti festival internazionali, si rivela un vero e proprio flop con i suoi 63.000 euro e il quattordicesimo posto ottenuto. Discorso simile per Vento di Primavera, quindicesimo, uscita tecnica in occasione della Giornata della Memoria, che debutta con appena 52.000 euro (72.000 euro nei quattro giorni).

Il Discorso del Re: recensione del film con Colin Firth

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Il Discorso del Re: recensione del film con Colin Firth

Le avventure di un Monarca riluttante’, questo potrebbe essere un sottotitolo adatto per Il Discorso del Re, bellissimo film di Tom Hooper, in questi giorni nelle sale. La storia è semplice, ben scritta e magistralmente interpretata: quando Re Eduardo VIII abdica per poter sposare una donna divorziata, tocca al timido Bertie, secondogenito di Giorgio V, salire al trono, con il nome di Giorgio VI.

Il Discorso del Re, la trama

Bertie però non è solo timido, ma è balbuziente, un vero e proprio handicap per un re che dovrebbe guidare il suo popolo in una guerra mondiale, la Seconda, attraverso l’utilizzo della nuova tecnologia radiofonica. Il film si apre su un discorso fallimentare che Bertie, all’inizio Duca di York, non riesce a pronunciare in pubblico a causa della sua invadente balbuzie.

In questo modo veniamo immediatamente proiettati nel cuore della vicenda, e nel dramma di quest’uomo che si vede impedito a svolgere i suoi doveri di componente della famiglia reale; il regista Tom Hooper si incolla così al suo protagonista, dall’inizio il suo problema, la sua difficoltà diventa la nostra e la sua ansia è condivisa con il pubblico che incondizionatamente si pone dalla parte di quest’uomo che avendo tutte le caratteristiche dell’uomo comune, è costretto dagli eventi ad assumere un ruolo straordinario. Ben presto si accorgerà di esserne all’altezza, ma non prima di aver mostrato la sua umanità, la sua irascibilità e il suo temperamento orgoglioso.

A capo di questa messa in scena eccellente il grandissimo Colin Firth, che già ha impressionato lo scorso anno nella sua interpretazione del dolore in A Single Man, e che adesso incanta e commuove con la sua performance ne Il Discorso del Re: l’imponenza fisica e la duttilità attoriale di Colin sono state messe a disposizione di un personaggio, il lavoro mimetico, dal gesto, alla postura, alla dizione, tutto è stato curato nel minimo dettaglio e il risultato è straordinario. Firth riesce ad apparire fragile, nonostante la sua imponenza, a sembrare sconfitto nonostante l’immensa statura morale del suo personaggio, lui è Giorgio VI. Accanto a Colin Firth traviamo due attori di ottimo livello: Helena Bonham Carter, che interpreta la consorte Elizabeth, e Geoffrey Rush, nel ruolo del controverso logopedista che viene incaricato di guarire il futuro sovrano, Lionel Logue.

Entrambi gli attori sono perfettamente all’altezza dei ruoli loro assegnati, e se la Carter appare una discreta ma salda spalla per Bertie, Geoffrey Rush da vita ad un personaggio spiritoso, ironico e decisivo per lo svolgimento narrativo della vicenda. A quanto pare l’attore si trova molto bene a corte, più che altro nei ruoli di consigliere o amico reale! Da sottolineare anche la presenza molto breve di Timothy Spall che interpreta Winston Churchill. L’attore ritrova la Carter con la quale ha già lavorato in Sweeney Todd, Alice in Wonderland e nella saga di Harry Potter e anche lui si conferma un ottimo attore capace di un lavoro mimetico davvero notevole.

Ma artefice della bellezza del film è in primis Hooper, che con una regia molto visibile segue i suoi personaggi e li posiziona con precisione all’interno del quadro, privilegiando il decentramento del soggetto e lasciando respirare l’inquadratura, riprendendo grandi pareti spoglie e ponendo il personaggio in un angolo, a voler lasciare spazio intorno, a voler far vedere oltre per far respirare il quadro, e con esso lo spettatore, proprio come il re balbuziente impara a fare a poco a poco da Lionel. L’elegante e preciso balletto che Hooper mette in scena con i suoi attori è coronato e perfezionato dall’accompagnamento musicale di Alexandre Desplat, che con discrezione prima e con decisione poi accompagna nel giusto modo la vicenda, senza imporsi ma rimanendo sempre presente, accompagnando.

La grande forza de Il Discorso del Re però è insita nella storia e nella straordinaria empatia che riesce ad instaurare con il pubblico, nell’altissimo grado di tensione che riesce a trasmettere e nella grande emozione che restituisce. Non è solo tanta bella forma, come solo le produzioni inglesi sanno fare, è anche tanto significato, una storia di grande forza e grande umanità, con una bellissima sceneggiatura, attenta e calibrata e avvalorata dalla storia vera che il film racconta, in una confezione perfetta, coronata da Colin Firth nella sua interpretazione più bella (e forse anche fisicamente impegnativa) di sempre.

In un mondo in piena rivoluzione, quando la comunicazione (e i mezzi di comunicazione) comincia a diventare  davvero importante attraverso i mass media (la radio), cosa che il film sottolinea più volte, un uomo riesce a superare i propri limiti ed a diventare un simbolo  sotto il quale un intero impero si rifugerà durante il secondo conflitto mondiale. Assolutamente un film da vedere, e di rigore, in versione originale!

Burlesque: recensione del film con Nicole Kidman

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Burlesque: recensione del film con Nicole Kidman

Arriva a cinema distribuito da Sony Pictures Releasing Italia Burlesque, il nuovo musical diretto da Steve Antin con Kristen Bell, Cher, Stanley Tucci, Eric Dane, Cam Gigandet, Alan Cumming, Julianne Hough, Peter Gallagher, David Walton, Wendy Benson-Landes, Stephen Lee, Katerina Mikailenko

In Burlesque La giovane cameriera Ali (diminutivo di Alice) decisa e con una voce spettacolare sogna di cambiare vita, e si trasferisce dall’Iowa a Los Angeles, dove per caso e per determinazione entra a far parte del corpo di ballo del Burlesque Lounge, un teatro che offre spettacoli di varietà molto apprezzati dal pubblico pagante. Qui fa amicizia con la proprietaria Tess, con il bel barista Jack e con il costumista, Sean. Tra piccole invidie e grandi amicizia Ali riuscirà a raggiungere il successo ed a trovare l’amore.

Questo è Burlesque, per il quale poche righe bastano a tratteggiare per sommi capi una delle trame più banali degli ultimi tempi che vede protagoniste tante belle donne ma davvero poca sostanza. Ma scendiamo nel dettaglio: la giovane protagonista è interpretata da Christina Aguilera, la nota cantante che con questo film debutta al cinema. Christina non lascia spazio all’immaginazione, se da un lato si vede benissimo che non è un’attrice, prova ne è la mediocre interpretazione, dall’altro si conferma grande performer, catalizzando l’attenzione su di sé con la sua presenza scenica e le sue grandi doti canore (com’è possibile che quel corpicino contenga una voce del genere?).

A far da mentore alla giovane ragazzina campagnola una più che mai pallida Cher che sprezzante del tempo che passa, si presenta sempre in ottima forma fisica, peccato che le sue belle espressioni facciali che le valsero l’Oscar per Stregata dalla Luna siano sparite molti interventi chirurgici orsono! Fortuna che la sua profonda e particolare voce è (più o meno) rimasta la stessa, come ci testimonia il brano You Haven’t Seen the Last of Me, vincitore del Golden Globe e cantato splendidamente in una scena che sembra un tributo all’attrice/cantante, forse necessario per renderla un po’ più partecipe di un film che ruota assolutamente intorno alla bella Christina.

Se il mondo delle paillettes e delle belle donne ha sempre il suo fascino, per Burlesque si fa un’eccezione: la quasi totale assenza di spunti narrativi rende il film molto noioso e sicuramente più di uno spettatore noterà le molte somiglianze con altre trame, dal piccolo e divertente Le ragazze del Coyote Ugly, al più noto e maestoso Moulin Rouge, con il quale ha in comune il numero di Diamonds are a Girl’s Best Friends. Non pensiamo certo di scomodare la memoria della divina Marilyn, ma anche il confronto con la ‘poco meno divina’ Nicole Kidman è perso in partenza! Ma tra il vecchio (Cher) e il nuovo (Aguilera) ecco spuntare nella trama anche il semi-nuovo (o semi-vecchio che dir si voglia) e quindi ecco il personaggio di Nikki, interpretato da Kristen Bell, stella del Burlesque Lounge soppiantata dalla più brava e diligente Ali. L’idea di un personaggio che introducesse un elemento di conflitto nella linearità della vicenda è sicuramente buona, ma sviluppato in maniera pessima questo spunto si affloscia su se stesso, risultando solo un altro dei tanti elementi che nel film non funzionano.

Per quanto riguarda i maschietti del film invece qualche parola va sicuramente spesa per Stanley Tucci, che si trova ad interpretare un ruolo fotocopia di quello del Nigel de Il Diavolo Veste Prada, ma senza Meryl Streep al suo fianco. Come al solito impeccabile! E poi ci sono i belli che si contendono le grazie della protagonista: il giovane e squattrinato Jack (l’ex vampiro Cam Gigandet), cameriere con ambizioni da musicista che si innamora perdutamente di Ali; e Marcus (Eric Dane, Dr. Bollore di Grey’s Anatomy), il cliente abituale, ricchissimo uomo d’affari che vuole comprare il locale e circuire la protagonista. In pratica le versioni mal fatte di Christian e il Duca, co-protagonisti di Moulin Rouge!

Resta poco altro da dire su un film che sebbene molto pubblicizzato resta una brutta delusione. Una regia timida, una sceneggiatura debolissima e degli interpreti che guidati diversamente avrebbero potuto fare sicuramente meglio. Bocciato il regista e sceneggiatore Steve Antin, alla sua prima prova cinematografica, promosso con la sufficienza Christophe Beck compositore della colonna sonora del film, buono il lavoro di scenografia e costumi. Molto bello invece il numero di chiusura, sulla note di Burlesque cantata dalla Aguilera, che lascia una bella impressione ma non riesce a sopperire ai precedenti 115 minuti. Peccato, fallire quando a disposizione si hanno paillettes e belle donne è davvero difficile!

Morto John Barry, autore colonna sonora James Bond

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E’ morto John Barry, compositore famoso per le colonne sonore dei film di James Bond, ma non solo.Barry aveva all’attivo quattro premi Oscar – nel 1966 per “Nata libera”, nel 1968 per “Il leone d’inverno”, nel 1985 per “La mia Africa” e nel 1990 per “Balla coi lupi” – ed è deceduto ieri per un infarto a 77 anni, secondo quanto scrive la Bbc.

Il suo primo arrangiamento del theme di James Bond come spalla di Monty Norman in “Agente 007 – Licenza di uccidere”, lo portò a comporre le colonne sonore per 11 film della serie tra il 1962 e il 1987, tra cui “Goldfinger” nel 1964 (per cui scrisse la canzone cantata da Shirley Bassey, campione di vendite in tutto il mondo). Con il film successivo “Agente 007 – Dalla Russia con amore”, Barry ebbe la completa responsabilità delle musiche componendo in appoggio al James Bond Theme di Norman il tema d’azione “007” utilizzato poi in altri episodi.

Per “Agente 007 – Thunderball: Operazione tuono” ricorse alla voce di Tom Jones, mentre per il dolce tema di “Agente 007 – Si vive solo due volte” usò quella di Nancy Sinatra. Con l’uscita dalla serie di Sean Connery e l’arrivo dell’australiano George Lazenby per “Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà” Barry reinventò il James Bond Theme. All’anagrafe John Barry Prendergast, era nato nel 1933 a York e trovò la sua prima notorietà come leader del “John Barry Seven”. Nel 1971 scrisse il tema della famosa serie tv “The Persuaders” (“Attenti a quei due”) con Roger Moore e Tony Curtis. Nel 1981 vinse anche un simpatico Razzie Awards, per la peggiore canzone scritta, assegnato a “The Man in the Mask” del film “The Legend of the Lone Ranger”.

Morto John Barry, autore colonna sonora James Bond

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E’ morto John Barry, compositore famoso per le colonne sonore dei film di James Bond, ma non solo.

Barry aveva all’attivo quattro premi Oscar – nel 1966 per “Nata libera”, nel 1968 per “Il leone d’inverno”, nel 1985 per “La mia Africa” e nel 1990 per “Balla coi lupi” – ed è deceduto ieri per un infarto a 77 anni, secondo quanto scrive la Bbc.

Il suo primo arrangiamento del theme di James Bond come spalla di Monty Norman in “Agente 007 – Licenza di uccidere”, lo portò a comporre le colonne sonore per 11 film della serie tra il 1962 e il 1987, tra cui “Goldfinger” nel 1964 (per cui scrisse la canzone cantata da Shirley Bassey, campione di vendite in tutto il mondo). Con il film successivo “Agente 007 – Dalla Russia con amore”, Barry ebbe la completa responsabilità delle musiche componendo in appoggio al James Bond Theme di Norman il tema d’azione “007” utilizzato poi in altri episodi.

Per “Agente 007 – Thunderball: Operazione tuono” ricorse alla voce di Tom Jones, mentre per il dolce tema di “Agente 007 – Si vive solo due volte” usò quella di Nancy Sinatra. Con l’uscita dalla serie di Sean Connery e l’arrivo dell’australiano George Lazenby per “Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà” Barry reinventò il James Bond Theme. All’anagrafe John Barry Prendergast, era nato nel 1933 a York e trovò la sua prima notorietà come leader del “John Barry Seven”. Nel 1971 scrisse il tema della famosa serie tv “The Persuaders” (“Attenti a quei due”) con Roger Moore e Tony Curtis. Nel 1981 vinse anche un simpatico Razzie Awards, per la peggiore canzone scritta, assegnato a “The Man in the Mask” del film “The Legend of the Lone Ranger”.

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