Promised
Land è l’ultimo film girato da Gus Van
Sant basato su una sceneggiatura scritta a quattro mani da
due dei protagonisti del film: Matt Damon e John
Krasinski. Inizialmente sarebbe
dovuto essere lo stesso Damon a occuparsi della regia ma per
impegni inconciliabili fu proprio lui a chiedere ed ottenere il
“sì” del regista che lo rese celebre anni fa con Will
Hunting – genio ribelle, meraviglioso precedente che
lo lega a Van Sant.
Promised
Land è un film completo ed estremamente piacevole il
quale con sincerità, onestà, serietà e al contempo ironia è capace
di raccontare una storia intensa con personaggi ben delineati in
grado di far riflettere e insieme divertire lo spettatore.
Tutto il film e la sua
sceneggiatura sono percorse da un fil rouge che ci conduce sino
alle ultime sequenze, ossia una contrapposizione di base, una sorta
di partita a due tra ideale ed interesse, tra ciò che sarebbe più
utile a ciò che sarebbe più giusto. Quanto le difficoltà, i
problemi della vita reale e di un presente tanto difficile possono
giustificare il vendersi al miglior offerente anche a costo di
rinunciare al proprio passato, alle proprie tradizioni e quindi ad
una parte di noi stessi? In realtà ogni personaggio del film è
posto di fronte a questo dilemma tra idealismo e materialismo
pratico, chi in un modo e chi in un altro, indifferentemente da che
parte giochi la sua partita con la vita. Steve/Damon è inizialmente
convinto di essere dalla parte della ragione; lui, cresciuto in una
piccola provincia rurale simile a McKinley, sa bene a cosa possa
portare il chiudersi al futuro, alle opportunità che il grande
capitale può offrire.
Promised Land, il film
Con il trascorrere dei giorni però
qualcosa si incrina, la conoscenza più approfondita di quelle
persone umili ma oneste, di una realtà che forse aveva dimenticato,
la delicata quanto pulita infatuazione per una giovane maestra del
luogo, Alice (Rosemary Dewitt), accrescono in lui
dubbi e perplessità su ciò che è e su ciò che fa. Al contrario
dell’inquieto e tormentato collega, Sue, interpretata da una sempre
straordinaria Francis McDormand, vive il suo
cinico lavoro come un mestiere qualsiasi, proteggendosi e parandosi
dietro ad un imperturbabile pragmatismo che le impedisce di cadere
in una qualsiasi crisi di coscienza. Ma la bellezza del film
risiede nella sua capacità di presentarci tutti gli aspetti della
questione senza dipingere dei “buoni” o dei “cattivi” ma soltanto i
tanti punti di vista da cui può essere inquadrato il medesimo
problema.
Paesaggi meravigliosi, girati in
esterna nelle incantevoli e verdeggianti campagne della
Pennsilvanya, favoriscono una splendida fotografia aiutata da una
luce quasi sempre naturale; musiche appropriate ad ogni singola
sequenza a cui si ispirano ed una serie di interpretazioni
maiuscole sulle quali spicca quella, oltre della già citata
McDormand, di un intenso quanto mirabile Hal Holbrook. Questi oltre
ad una regia sapiente e mai banale, sono gli elementi che
sostengono ed innalzano oltremodo una sceneggiatura già di per se
solida e ben strutturata.
Promised
Land è un film che merita di essere visto perché per
106 minuti tiene lo spettatore incollato allo schermo invitandolo a
riflettere e a guardarsi dentro chiedendosi se il danaro possa
veramente comprare tutto, anche la dignità. Al cinema dal 14
febbraio.
Fuori concorso all’ultimo festival
di Cannes, Promised Land di Eugene
Jarecki viene riproposto alla festa del cinema di Roma
nella sezione “Tutti ne parlano”. Questa speciale
categoria offre l’occasione al pubblico romano di scoprire
pellicole risultate rivelazioni in altri importanti festival del
cinema.
L’ultimo documentario di Jarecki è
focalizzato su un interessante parallelismo tra la carriera di
Elvis Presley e l’attuale situazione
politico-sociale degli Stati Uniti d’America. L’analogia risulta
ancora più incisiva visto che le riprese si sono svolte durante il
periodo delle elezioni presidenziali del 2016 che hanno visto
trionfare, a sorpresa, il candidato repubblicano Donald
Trump.
A tal proposito è ironico e amaro
vedere, nel corso del film, un convinto Alec
Baldwin essere sicuro della disfatta di colui che è poi
diventato presidente.
Il pretesto che da via al
documentario è un viaggio. Il film è dunque un ibrido tra
road-movie e documentario. Protagonista è l’auto originale del re
del rock and roll che ripercorre tutti i luoghi che sono stati
fondamentali nella vita e nella carriera dell’artista. Dalla città
natale Tupelo, in Mississippi, fino a Memphis, New York, Hollywood,
Las Vegas e, per ultima, Graceland.
La Rolls Royce del
1963 risplende di luce nuova, non è un cimelio da museo che viene
trasferito da città in città ma è un auto che rivive i fasti che
l’hanno resa nota. Sui suoi sedili si alternano vari personaggi,
molti interlocutori che non solo raccontano il proprio personale
rapporto con la figura di Elvis ma analizzano se stessi e il
proprio paese.
La filosofia è quella di “abitare”
i luoghi della storia non studiarli freddamente. Con interesse
seguiamo, ad esempio, Ethan Hawke che ci parla degli anni di Elvis
alla Sun Records. In auto si parla, si canta, si suona, ci si
emoziona, si viaggia, si dorme e soprattutto si vive.
Jarecki non nasconde nemmeno i guasti che la
macchina più volte subisce, anzi ne trae spunto per delineare nuove
linee di narrazione inaspettate, ne fa tesoro e rende l’imprevisto
una possibilità. In tal proposito molto bella e poetica la scena i
cui un autostoppista e il suo cane sono gli ospiti d’onore
nell’auto trasportata da un carro attrezzi.
Curioso constatare che, tra le
varie automobili appartenute ad Elvis, sia stata scelta quella che
all’epoca venne ribattezzata “la straniera”, non un’americanissima
Cadillac ma un’inglese e snob Rolls
Royce. Come se il regista volesse suggerire allo
spettatore di analizzare le cose da una certa distanza anche se la
sua posizione è ben chiara. La musica, infatti, altra protagonista
indiscussa, coinvolge, suggestiona e vanifica i posticci tentativi
di neutralità. Il film è incentrato su Elvis ma costringe tutti a
riflettere sul momento critico attuale.
Elvis rappresenta il sogno
americano che ormai sembra essere sfumato. Un ragazzo di provincia,
del profondo sud, che si è eretto a re sul palcoscenico mondiale.
Un uomo bianco che non ha avuto paura di mescolare la sua arte con
quella dei neri, che ha unito un paese attraverso la sua
musica.
Tuttavia, vittima di se stesso, non
seppe sostenere il ruolo che la società gli aveva riservato,
così come oggi gli Stati Uniti non riescono ad essere più quella
“terra promessa” in cui tutti sognano di vivere. È qui infatti che
la similitudine si rafforza. Usare un’immagine collettiva come
quella di Elvis per sviscerare gli aspetti più reconditi del
presente trasforma questo documentario in un’acuta ed attenta
analisi politica.
Iniziata nel 1979, la saga di
Alien è oggi una delle più
affascinanti narrazioni sullo scontro tra l’essere umano e gli
alieni. Il primo film è ancora oggi considerato uno dei più
importanti horror di fantascienza di sempre e il suo sequel
Aliens – Scontro finale
è uno dei migliori secondi capitoli mai arrivati al cinema. Nel
corso degli anni la serie sembrava però aver perso il proprio
potenziale, almeno fino a quando nel 2012 è arrivato al cinema il
prequel Prometheus (qui la recensione). Ridley Scott,
regista del primo Alien, torna alla guida della saga,
prendendo nuovamente in mano la propria creatura per raccontarne le
origini.
Da tempo Scott desiderava esplorare
possibili storie ambientate prima degli eventi dell’Alien
del 1979. Una volta ripreso il controllo artistico della saga,
reduce dai non entusiasmanti Alien³ e Alien – Laclonazione, come anche dai due crossover Alien
vs.Predator, il regista decise dunque di realizzare
un prequel, il quale potesse però avere anche una propria
indipendenza rispetto al primo film. Scott ha infatti definito
Prometheus come dei “filamenti del DNA di
Alien“, seguendo dunque una storia separata, avvenuta
in un altro tempo, con nuovi personaggi, nuovi luoghi e nuove
creature, ma in ogni caso ambientata nello stesso universo.
Ha così avuto inizio una nuova fase
della saga, che tenta di andare alla scoperta delle origini della
vita umana, consapevole degli orrori che tale ricerca può evocare.
Candidato ai premi Oscar per i migliori effetti speciali,
Prometheus è un’opera che offre dunque grande spettacolo
visivo e un’affascinante filosofia di fondo. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di Prometheus
Nell’anno 2089 gli archeologi
Elizabeth Shaw e Charlie Holloway
scoprono sulla parete di una grotta dei graffiti che mostrano una
mappa stellare dipinta. I due interpretano questa mappa come un
invito fatto dai precursori della vita sulla Terra, gli
“Ingegneri“. L’anziano Peter
Weyland, presidente della Weyland Corporation, finanzia il
progetto per costruzione dell’astronave Prometheus, con la
quale raggiungere il luogo indicato sulla mappa. Dopo anni di
viaggio, nel 2093 viene dunque raggiunta la luna LV-223 e i due
archeologi insieme al resto della squadra iniziano l’esplorazione
di quel luogo. Apparentemente disabitato, questo rivelerà però
orrori oltre ogni immaginazione.
Ad interpretare il ruolo di
Elizabeth Shaw vi è l’attrice Noomi Rapace,
voluta da Scott dopo averla vista e apprezzata in Uomini che
odiano le donne. Originariamente, in realtà, il ruolo era
stato inzialmente offerto a Charlize
Theron, la quale per via di altri impegni non poté
accettare. Liberatasi poi da questi, l’attrice acconsentì a
ricoprire un ruolo secondario pur di partecipare al film. La si
ritrova dunque ad interpretare Meredith Vickers, autorità di
controllo della missione. Per tale ruolo, l’attrice ha ricevuto
indicazioni di stare sempre negli angoli e di muoversi
furtivamente, così da accentuare la natura enigmatica del
personaggio. L’attore Logan Marshall-Green,
invece, interpreta il ruolo di Charlie Holloway, marito della
Shaw.
Sono poi presenti nel film gli
attori Idris Elba nei panni
del Capitano Janek, Sean Harris in quelli di
Fifield, Rafe Spall come Millburn e
Benedict Wong nei panni di Ravel. L’attore
Guy Pearce
ricopre invece il ruolo l’anziano Peter Weyland, per interpretare
il quale si è dovuto sottoporre ogni volta a cinque ore di trucco.
Infine, particolarmente importante è il personaggio di David 8,
l’androide interpretato da Michael
Fassbender. Per prepararsi a tale ruolo, l’attore ha
guardato film con personaggi androidi, come Blade Runner,
basando invece poi le movenze del personaggio su quelle del
tuffatore olimpico Greg Louganis.
Prometheus: il sequel del
film
Parlando di Prometheus,
Scott aveva anticipato che questo sarebbe stato solo il primo di
una serie di titoli che avrebbero esplorato le origini della saga
di Alien. A distanza di quattro anni, nel 2017, è dunque
arrivato al cinema un sequel intitolato non Prometheus 2,
bensì Alien:
Covenant, a sottolinare il maggiore accostamento
tra questo secondo prequel e i film della saga principale. Diretto
anch’esso da Scott e interpretato oltre che da Fassbender anche da
KatherineWaterstone e Billy Crudup,
questo nuovo film esplora nuove vicende avvenute in seguito agli
eventi di Prometheus, introducendo nuovi elementi e anche
prime versioni di Xenomorfi.
Scott ha poi affermato che la sua
intenzione è quella di realizzare una tetralogia prequel,
prevedendo dunque almeno altri due sequel, l’ultimo dei quali
mostrerà eventi che si concludono poco prima dell’inizio di
Alien. Ad oggi, tuttavia, la lavorazione di questi due
film è stata travagliata e incerta. Il regista continua tuttavia a
sostenere che i due sequel sarebbero in fase di sviluppo e che
le riprese dovrebbero avere luogo
nel 2023. In attesa di conferme ufficiali, come anche di
indicazioni sul cast e sulla trama, non resta che riscoprire il
primo di questi prequel, ovvero Prometheus.
Il trailer di Prometheus e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Prometheus grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 28 febbraio alle ore
21:25 sul canale Nove.
Tra appena quattro giorni gli
spettatori italiani potranno avere il piacere di vedere
Prometheus al cinema, dopo che il resto del mondo
l’ha potuto fare tra maggio e giugno di quest’anno. Ecco ora tre
clip in italinao del film sci-fi, nato dalla mente di Ridley Scott.
Nel film
Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla
ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in
contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della
razza umana.
Sembra che i protagonisti di
Prometheus
si siano proprio divertiti a realizzare questo nuovo photoshoot per
Entertainment Weekly. Charlize Theron, Michael Fassbender e Noomi
Rapace sono a loro agio nelle tute spaziali che ha fatto loro
indossare Ridley Scott, e così non si sottraggono all’obbiettivo,
in scena e fuori.
Ecco li qui insieme agli altri
componenti del cast e al regista:
Nel film
Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla
ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in
contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della
razza umana.
Ecco un secondo Teaser Trailer per
l’attesissimo Prometheus di Ridley Scott, rimanendo sempre in
attesa di un Full Trailer, così da poter scoprire maggiori dettagli
sul film. Fra i protagonisti del film: Charlize Theron, Guy Pearce, Idris Elba, Kate
Dickie, Logan Marshall-Green,Michael Fassbender, Noomi Rapace, Sean
Harris
E’ arrivato on line il secondo spot
tv di Prometheus,
dopo i massicci aggiornamenti della settimana scorsa. Nel video,
oltre alle immagini presenti anche nel trailer ci sono diverse
scene inedite, ovviamente piccolissime, raggruppate in 30
secondi.
Prometheus
uscirà in Italia il prossimo 14 settembre, e nelle intenzioni del
regista Ridley Scott è una sorta di prequel del leggendario Alien.
Nel cast Michael Fassbender, Charlize Theron e Noomi Rapace che ha
promesso ai fan di diventare la nuova Ripley, ci riuscirà? Intanto
ecco il video:
Giugno si avvicina, e con esso
l’uscita di Prometheus,
ritorno di Ridley Scott a territori spaziali con quello che sarà
una sorta di prequel di Alien; della partita sarà anche Guy Pearce,
che ha affermato recentemente che il suo sarà un ruolo marginale:
il personaggio da lui interpretato si chiamerà Peter Weyland, e
sarà il proprietario dell’astronave da cui il film prende il
nome.
Il cognome non risulterà nuovo ai
patiti di Alien: Weyland-Yutani è infatti il nome della corporation
che ricorre nei vari film della saga: in Aliens ad esempio Carte
Burke, uno dei responsabili della compagnia, era interpretato da
Paul Reiser, mentre in Aliens vs Predator Lance Henriksen vestiva i
panni del fondatore della compagnia.
Mentre sappiamo che quasi
certamente il prossimo film di Ridley Scott
sarà Prometheus
2, fino ad oggi non sapevamo che il progetto in
cantiere era quello di una serie di film, nonostante il precario
primo capitolo. Ma non per Ridley Scott dato che
in questi giorni rilasciando alcune interviste per promuovere
The Martian, alla domanda se il franchise
si riallaccerà con quello di Alien il regista a risposto:
“Sì, ma non succederà nel
prossimo. Magari nel successivo o addirittura nel quarto, prima di
tornare nel franchise di Alien. Il punto è quello di spiegare
il franchise di Alien, il come e il perché della creazione di
Alien. Ho sempre pensato che Alien fosse un pezzo di una specie di
guerra batterica. Ho sempre pensato che quella fosse una nave da
guerra in possesso di queste creature che avevano il
compito di distruggere.”
La sua affermazione è molto chiara
e dunque siamo di fronte a quella che potrebbe essere davvero un
sequel di una nuova trilogia. Non resta che aspettare ulteriori
notizie in merito.
Tutto il resto del mondo l’ha già
visto, noi italiani, come al solito, aspettiamo pazientemente il
nostro turno e finalmente il 14 settembre prossimo, le attese di
molti troveranno una fine con l’uscita al cinema di
Prometheus, attesissimo ultimo film di
Ridley Scott che ci racconta le origini del
suo capolavoro sci-fi:
Alien.
Annunciato da subito come il
prequel del film culto del 1979,
Prometheus ci racconta le avventure della
nave spaziale Prometheus, appunto, in
missione nello spazio per portare a termine una missione segreta. A
bordo della nave ci sono la dottoressa Elizabeth Shaw (Noomi
Rapace), il suo collega e fidanzato Charlie Holloway
(Logan Marshall-Green), l’androide David (Michael
Fassbender), il supervisore della spedizione Meredith
Vickers (Charlize
Theron) e un variegato equipaggio fatto dai piloti (il
comandante è Idris Elba), geologi e studiosi, che
potrebbero avere un interesse scientifico nella spedizione. Nel
momento in cui la Prometheus atterra sul pianeta di destinazione,
le scoperte e le rivelazioni saranno così grandi da sembrare
incomprensibili, e per l’equipaggio arriverà il momento di
scegliere da che parte stare.
Prometheus, tra eredità e
riscrittura
Il film si porta dietro la
pesantissima eredità di
Alien e ne ricostruisce a suo modo un’origine che,
fondamentalmente, poteva anche rimanere nascosta. Fonte primaria
del fascino di
Alien era infatti l’ineffabilità di queste creature
mostruose di lovecraftiana memoria, e con
Prometheus, Scott vuole svelare un po’
questo arcano che si rivelerà celarne altri, ben più ambiziosi e
complessi. Quello che però in definitiva si compie con
Prometheus, è un’operazione al servizio
dei fan di
Alien, che attraverso il pretesto del prequel si
ritrovano a sentirsi raccontare la stessa storia che vide
protagonista la straordinaria Ellen Ripley. Qui la Weaver diventa
la Rapace e Ian Holm si trasforma in Michael Fassbender, tanto che in alcuni tratti
del film sembra quasi di assistere ad un remake e non ad un
prequel.
Nulla da dire a Scott che come al
solito realizza una macchina visiva eccezionale, avvalendosi di
ottimi effetti e di un cast che in ogni suo componente offre una
performance straordinaria, su tutti proprio il citato Fassbender e la Theron. L’inverosimiglianza del film, che in
alcuni punti raggiunge picchi talmente elevati da risultare comici,
non è altro che una licenza poetica che concediamo al regista di
buon grado, proprio perché ci aiuta ad andare avanti con la
visione, che nell’ultima parte si trasforma in un insopportabile
splatter d’autore. Anche in questo caso, come in Alien, è forte l’influenza che i romanzi di
Lovecraft hanno avuto nella realizzazione delle varie creature che
appestano il pianeta sconosciuto.
Le strizzate d’occhio allo
spettatore/fan sono all’ordine dell’inquadratura e nel finale,
Scott supera se stesso, realizzando una scena che potremmo definire
già cult, destinata ad infervorare i cuori di tutti gli
appassionati della saga. Prometheus era
un film del quale si poteva fare a meno, non dice nulla di nuovo,
né racconta molto di più della storia del mostri venuti dallo
spazio, tuttavia è un sincero e devoto regalo che il regista ha
voluto fare al suo pubblico.
Ormai manca poco all’uscita del
primo trailer, ma in attesa di vederlo possiamo dare una prima
occhiata alle primissime foto ufficiali del film che sono state
pubblicate in un articolo su Entertainment Weekly. Nelle foto
compaiono i protagonisti del film Logan Marshall-Green, Noomi
Rapace e Michael Fassbender nelle tute spaziali, mentre Charlize Theron e Idris Elba, nell’astronave
da cui prende il nome il film
In attesa della pubblicazione del
Full Trailer che arriverà questa notte, vi proponiamo una preview
che mostra oltre un minuto di immagini del film. Il video è stato
pubblicato da Prometheus-Movie.com
Non ci resta
che attendere con ansia questa notte per il Full Trailer, noi lo
pubblicheremo per voi, quindi occhio al nostro sito! e alla nostra
fanpage su Facebook.
Ecco una nuovo foto
dell’attesissimo e misterioso Prometheus. In realtà si tratta del
fotogramma ad alta definizione dell’ultimo trailer del film che
rappresenta la stanza delle carte stellari.
Al centro dell’immagine (che potete
vedere ad alta risoluzione clikkandoci sopra) si scorge anche la
sagoma di Noomi Rapace.
E’ stata diffusa una nuova
featurette di Prometheus,
l’ultima fatica di Ridley Scott che uscirà sugli
schermi italiani il 14 settembre.
Lo speciale è una versione estesa
della featurette “Origins” già resa nota i giorni scorsi e contiene
diverse scene inedite. Potete vedere il video qui sotto:
Nel film
Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla
ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in
contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della
razza umana.
Online le prime impressioni sul
film Prometheus.
La premiere mondiale dell’attesissima pellicola di Ridley
Scott si terrà domani a Londra, ma ecco già spuntare le
prime opinioni sul film, ad opera di Justin Chang
di Variety , Todd Mccarthy dell’Hollywood Reporter
e Mark Adams di ScreenDaily. I tre articoli
esprimono pareri contrastanti, ma tutti concordano nel definire il
film come uno spettacolo tecnicamente portentoso, in cui però non
tutto funziona.
Spiega McCarthy:
E’
una festa per gli occhi in 3D, ma ha dei problemi nel mescolare con
equilibrio le ipotesi filosofiche sulle origini delle specie e
l’obbligo morale nei confronti della saga di Alien di proporre
scene sanguinolente. Il terzo film fantascientifico di Ridley
Scott, dopo Alien nel 1979 e Blade Runner nel 1982, non
rivuluzionerà ancora una volta il genere, nonostante sia ambizioso
e serio quanto i precedenti, ma propone altrettanto spettacolo
visivo, azione e attacchi improvvisi di mostri per conquistare il
pubblico di tutto il mondo assetato di emozioni.
[…]
Mano a mano che il numero di personaggi si assottiglia, il
quoziente di scene rivoltanti e orrorifiche aumenta
[…]
Questo progetto è nato come prequel di Alien ma si è
trasformato in qualcosa di diverso. Sfortunatamente, più il film si
avvicina al suo culmine, più una serie di elementi si allineano
come per gettare le basi di un sequel, soprattutto nel finale che
sembra una sorta di teaser trailer di un potenziale prossimo
episodio.
Chang invece commenta: In Prometheus, una missione
per scoprire le origini della vita umana si affida a immagini
familiari di morte e devastazione. Estremamente curato sul piano
visivo, il primo film fantascientifico di Ridley Scott in tre
decenni dai tempi di Blade Runner rimane con i piedi per terra sul
piano narrativo, accennando costantemente all’esistenza di una
intelligenza superiore senza mai dimostrarne molta a
prescindere.
[…]
Una differenza principale tra questo film e il suo precessore è a
livello di volume. Incoerentemente sostenuto da una colossale
colonna sonora orchestrale, il film non presenta i silenzi e il
senso di minaccia che rendevano Alien così elegantemente snervante.
Prometheus è un contenitore di chiacchere popolato da personaggi
tipici che recitano stancamente brevi frasi quando non sono
impegnati a smentire cinicamente o difendere con entusiasmo il loro
credo in una potenza superiore. La struttura stessa del film serve
a spargere, piuttosto che costruire, tensione […]. Scott e la sua
troupe compensano in qualche modo con un design visivamente
intricato e immersivo che non si risparmia in fastosità
futuristiche o splatter prostetico. […] Barlumi di coinvolgimento
provengono anche dalle idee quasi provocatorie di creazione contro
creatore, e dello scontro tra essi, che forniscono al film una
dimensione filosofica difficile da esplorare con completezza a
causa della semplice struttura da space-opera.
[…]
Tecnicamente, Prometheus è magnifico. E’ stato girato in 3D senza
che il regista si facesse limitare nella concezione o
nell’esecuzione, e così il film assorbe e utilizza questo processo
con totale naturalezza.
Mark
Adams: Ridley Scott è un maestro quando si tratta di
visualizzare l’ambientazione delle sue storie, ed è chiaro sin
dalle maestose sequenze con cui si apre Prometheus, nelle quali la
sua cinepresa attraversa un pianeta alieno (ottenuto mescolando
splendide vedute Islandesi con la CGI) […]
Ecco
una cosa che Prometheus non è: un clone di Alien. Alien, nonostante
possa sembrare lento contro l’attuale stile di montaggio, era un
film che abbracciava completamente la sua natura di horror nello
spazio, e dopo aver costruito lentamente un momento centrale
straordinariamente splatter diventava un monster movie girato
splendidamente prima della memorabile battaglia finale di Sigourney
Weaver. Invece, mentre Prometheus ha dei momenti che effettivamente
colpiscono, non riesce mai a tuffarsi completamente nel genere
horror, sviluppando invece l’aspetto scientifico piuttosto che
l’azione, e contrappuntando il film di momenti che meravigliano e
scuotono.
[…] Gli
effetti sono realizzati in maniera egregia, e il direttore della
fotografia Dariusz Wolksi propone alcuni momenti davvero splendidi
(il 3D è molto semplice da guardare, e non sembra mai troppo
scuro), mentre le scenografie di Arthur Max e i costumi di Janty
Yates aiutano il film nel dare un senso realistico di epica
fantascientifica. Un film di Ridley Scott è sempre girato
perfettamente, montato con intelligenza e semplice da guardare, e
Prometheus non è diverso in questo senso.
La
recensione più negativa arriva invece da Isabelle Regnier, su Le
Monde:
Immerso
in una melassa spirituale che fonde cristianesimo e paganesimo new
wave, il film cita 2001, Star
Wars, Wall•E, gli zombie di Romero, persino Mars Attacks e AI,
senza fare nulla di speciale. I pochi spunti che contiene la
sceneggiatura, in particolare una serie di conflitti latenti tra i
personaggi, rimangono soltanto abbozzati.
[…] Nel
suo ruolo di un uomo pagato profumatamente per il suo lavoro,
Ridley Scott finisce per percorrere la classica traccia
commerciale. La sua missione: risuscitare il franchise di Alien e
dare al pubblico una specie di copia di qualcosa che gli piace, e
nulla più.
Nel film
Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla
ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in
contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della
razza umana.
Siamo ufficialmente l’ultimo paese
in cui l’ultima fatica di Ridley Scott, il film
Prometheus,
verrà distribuito, in fondo al calendario delle uscite della casa
di distribuzione, ci sono Italia e la Svizzera italiana.
Quanto gioverà al film questa
scelta di distribuzione lo vedremo al botteghino a partire dal
prossimo 14 Settembre che comunque è meglio dell’uscita il 19
Ottobre decisa precedentemente.
Di sicuro, dalla data di uscita del
film nelle sale statunitensi, sono successe molte cose al creatore
della saga di Alien, di cui questo film è una sorta di prequel,
ultima la purtroppo triste perdita del fratello Tony, suicidatosi a
metà Agosto scorso.
Prometheus,
che in patria è stato accolto in maniera tiepida dal pubblico,
restando nelle zone alte della classifica dei film più visti per
poco più di due settimane, vanta nel cast l’ambitissimo
Michael Fassbender, che qui riveste il ruolo di un
androide. A questo proposito, già ha fatto parlare di sé la molto
sensuale, pare, lotta che l’androide e
Charlize Theron ingaggiano nella navicella che li
trasporta; vedremo se la scena farà parlare di sé come il nudo
integrale di Fassbender nel film che lo ha lanciato ufficialmente
nello stardom degli attori più richiesti: Shame di
Steve McQueen.
Nel cast, a parte i due attori
appena citati, figura anche un’altra attrice richiestissima in
questo ultimo anno; Noomi Rapace, la Lisbeth
Salander di un’altra saga, nata svedese e ricreata ad Hollywood,
quella di Millennium.
La critica americana, dal canto
suo, è abbastanza divisa tra chi ammira la capacità indubbia di
visione e di creazione di mondi di Ridley Scott e
chi taccia il film di essere sfilacciato, e comunque freddo.
Il bordo sul quale si muove è
quindi quello tra il film di culto, alcuni avvicinano il buon
Fassbender ad un altro indimenticabile androide creato da Scott, ed
interpretato da Rugter Hauer in Blade
Runner e il film dimenticabile, che non coinvolge, ma del
quale non si può negare l’assoluta sapienza visionaria di
Ridley Scott.
Sicuramente, la storia porta con sé
molte metafore sulla creazione, la distruzione di una specie contro
un’altra. E anche una domanda. Quale e se ci sarà anche una
risposta lo sapremo dalla prossima settimana.
L’universo immaginario di
Alien e
Predator sta diventando sempre più
grande, espandendosi anche in altri media (non solo al cinema). Il
prossimo mese infatti la Dark Horse pubblicherà il primo numero di
Prometheus: Fire and Stone, serie a fumetti che
continuerà la storia del Prometheusdi
Ridley Scott.
Oggi,
la Dark Horse ha diffuso un trailer per la serie, il cui primo
numero arriverà il 10 settembre.
Nella serie si seguiranno le
vicende di un gruppo di esploratori che cercheranno la verità
sull’origine della vita dopo che la spedizione del Prometheus non
ha più fatto ritorno dalla missione su LV-223.
Ecco una nuova featurette di
Prometheus
che si concentra sulla nave spaziale che conduce gli eroi
sventurati del film su questo sconosciuto Pianeta. Il film, diretto
da Ridley Scott e interpretato da Charlize Theron, Noomi Rapace, Michael
Fassbender, Idris Elba, uscirà in USA il prossimo 8
giungo.
Nel film
Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla
ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in
contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della
razza umana.
Ridley Scott, regista di
“Alien” e “BladeRunner”, ritorna al
genere che ha contribuito a definire. Con Prometheus,
crea una rivoluzionaria mitologia, nella quale un gruppo di
esploratori scopre un indizio sull’origine del genere umano sulla
Terra, che li porterà ad un viaggio avvincente verso gli angoli più
oscuri dell’universo. Lì, dovranno combattere una terrificante
battaglia per il futuro della razza umana. Il cast comprende
Michael Fassbender, Idris
Elba, Charlize
Theron, Noomi
Rapace, Guy
Pearce.
Nel film
Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla
ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in
contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della
razza umana.
Charlize Theron, Noomi Rapace, Michael
Fassbender e tutti gli altri protagonisti interstellari del viaggio
alla scoperta di Prometheus. Ecco tutte le foto dei personaggi che
costellano ilprossimo e atteso film di Ridley Scott.
Nel film una spedizione nello
spazio profondo si troverà a combattere una terribile battaglia per
la sopravvivenza del genere umano.
Oltre alle citate superstar nel
film ci sono anche Guy Pearce, Idris Elba, e Logan
Marshall-Green.
Sono state diffuse on line cinque nuove spettacolari immagini di
Prometheus,
ultima fatica di Ridley Scott che uscirà nelle sale italiane il 14
settembre.
Approdato in giugno nelle sale USA
e dal 14 settembre nei cinema italiani, Prometheus
di Ridley Scott non si giocherà tutte le carte in
un film: ci sarà infatti un sequel, di cui già si scorgono le basi.
Naturalmente tornerà Scott; gli faranno compagnia Noomi Rapace e
Michael Fassbender, che hanno già firmato per
Prometheus 2.
Un qualche peso avrà anche lo
sceneggiatore del primo capitolo Damon Lindelof,
benché abbia rifiutato il ruolo di penna principale, motivo per cui
la produzione sta prendendo contatti con altri professionisti.
Emma Watts della Fox ha dichiarato: “Ridley è
estremamente eccitato per il progetto, ma dobbiamo farlo per bene,
senza bruciarlo”
Prometheus,
costato 130 milioni di dollari, ne ha finora incassati in tutto il
mondo circa 300. Le riprese del sequel dovrebbero partire a
breve; Prometheus 2 sarà nei cinema nel 2014 o al
più tardi nel 2015.
La 20th Century Fox
Italia ha deciso di anticipare di un mese l’uscita
italiana di Prometheus,
il nuovo film di Ridley Scott, prevista
inizialmente per il 19 ottobre. Forse le numerose proteste dei
fans, nate e proliferate sul web, all’annuncio che Prometheus
sarebbe uscito nelle sale cinematografiche italiane solo 5 mesi
dopo l’uscita in quasi tutti gli altri paesi del mondo, alla fine
sono state ascoltate. Il film arriverà quindi in Italia il 14
Settembre.
Nel film
Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla
ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in
contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della
razza umana.
Intervistato da Moviefone, James
Cameron ha speso qualche interessante parola su Prometheus,
ultma fatica del collega Ridley Scott, al centro di pareri assai
eterogenei. Sentiamo il signor Avatar!
“Mi è piaciuto Prometheus,
penso sia un gran film. Magari avrei fatto diversamente qualcosa,
ma non c’entra, questo lo puoi dire per qualsiasi film. […] L’ho
visto due volte. La prima solo per divertirmi, godermelo, senza
attenzioni analitiche. La seconda volta mi sono permesso di
studiarlo un po’, cercando di capire dove fossero collocate le
luci, come hanno illuminato certe scene con tutta quella gente coi
caschi, se hanno usato la CG un po’ come fatto da noi in Avatar:
cose del genere. Sia chiaro, non sempre faccio così: è importante
mantenere il divertimento della semplice visione di un
film”
Insomma, gli è piaciuto; Prometheus,
nelle sale USA a giugno, esce oggi in Italia! Tutti a far la coda,
dai: per l’avventura di Michael Fassbender, Noomi Rapace, Charlize Theron, Idris Elba e Guy Pearce.
Oltre trent’anni dopo l’uscita di
Alien del 1979, il regista Ridley
Scottè tornato al franchise con
Prometheus
del 2012. Servendo da prequel con numerosi easter eggs che
collegano il film ai suoi predecessori, Prometheus si
proponeva di offrire molto di più di una semplice storia delle
origini degli iconici Xenomorfi. Con Noomi
Rapace nel ruolo di Elizabeth Shaw e
Logan Marshall-Green in quello di Charlie
Holloway, due ambiziosi archeologi impegnati a rintracciare gli
indizi presumibilmente lasciati dagli antenati dell’umanità,
Prometheus (qui la
recensione)è completato dalla severa e avara
Meredith Vickers (Charlize
Theron), dal Capitano Janek (Idris Elba) e dalla
minacciosa e convincente interpretazione dell’androide David da
parte di Michael
Fassbender.
Dopo Alien:
Covenant, sequel di Prometheus e altro
prequel di Alien, c’è molto da raccontare del primo di
questo universo cinematografico. Alien:
Romulus(la nostra
recensione), che arriverà nelle sale questo mese, è
ambientato tra gli eventi di Alien e Aliens, allontanandosi dalla
storia dell’era prequel di Scott. Prima di allontanarci troppo dai
tumulti e dalle rivelazioni delle origini del franchise,
analizziamo il culmine della spedizione di Prometheus in un
settore remoto, dove l’equipaggio condannato si è recato
per incontrare il proprio creatore e ha incontrato qualcosa di
molto più devastante.
Ambientato principalmente nel 2093,
quasi trent’anni prima degli eventi di Alien,
Prometheus è incentrato su una spedizione guidata da Shaw
e Holloway. In viaggio verso una luna lontana chiamata LV-223,
un’impresa finanziata da Peter Weyland (Guy Pearce),
l’equipaggio disarticolato della nave Prometheus viene risvegliato
dal criosonno senza conoscere lo scopo della loro missione. Al
risveglio, l’equipaggio viene informato del suo obiettivo: seguire
gli indizi sospetti lasciati sulla Terra da una specie che Shaw e
Holloway ritengono essere i creatori dell’umanità. Hanno scelto di
chiamarli gli Ingegneri e Weyland vuole che i suoi ultimi
momenti di vita siano di fronte ai suoi creatori. Weyland
viene creduto morto, ma viene nascosto sulla nave mentre Vickers,
sua figlia, agisce al suo posto. L’equipaggio fa quello che
inspiegabilmente fanno tutti i gruppi di fantascienza: si imbarca
prontamente per esplorare un’astronave aliena, togliendosi i caschi
e andando incontro, disarmato, a qualsiasi terrore indicibile si
trovi davanti.
L’equipaggio trova ciò che
voleva e ne paga le conseguenze
Nonostante il successo
tecnico, in quanto l’obiettivo era quello di incontrare i
loro presunti creatori, la missione si è rapidamente inasprita.
L’astronave abbandonata incontrata nell’ Alien
originale, che conteneva quello che si presumeva essere un
membro di una specie aliena chiamata Space Jockey, si è rivelata in
Prometheus appartenere alla flotta dell’Ingegnere.
L’esoscheletro dello Space Jockey, che abbiamo visto meglio
inPrometheus, era in
realtà una tuta, al cui interno c’erano gli Ingegneri.
Gli elementi difensivi della nave
degli Ingegneri avevano fatto un lavoro rapido sull’equipaggio. Un
alieno simile a un serpente ha ucciso Millburn (Rafe
Spall) e, dopo aver usato i suoi escrementi per sciogliere
la visiera del suo elmetto, Fifield (Sean Harris)
è finito di faccia in una pozza del misterioso liquido nero.
Qualunque proprietà contenga, Fifield si trasforma in una mutazione
aggressiva e rabbiosa, che fa strage di diversi membri
dell’equipaggio. David, sempre curioso e sospettosamente privo di
empatia, sperimenta il liquido nero versandone una goccia nel
bicchiere di Holloway. Dopo averlo bevuto, Holloway e Shaw hanno
avuto un rapporto sessuale e Holloway è stato presto sopraffatto da
grotteschi effetti collaterali che lo hanno indotto a implorare di
essere ucciso, risparmiando all’equipaggio la contaminazione e
qualsiasi cambiamento lo stesse avvolgendo. Vickers si attiene,
bruciandolo vivo.
Il rapporto sessuale tra Holloway e
Shaw si rivelerà sinistro, con il liquido nero che si
insinua in Shaw e la impregna di un corpo estraneo di qualche
tipo. Quel corpo cresce e Shaw deve farlo rimuovere
chirurgicamente dall’addome prima che la uccida. La creatura che si
è formata si agita con tentacoli tentacolari e Shaw la intrappola
nella sala medica prima di fuggire e tornare alla nave
dell’Ingegnere. Lì, David e Weyland liberano l’unico Ingegnere
sopravvissuto dal suo sonno da Space Jockey e cercano di
comunicare con lui. Contrariamente alle loro aspettative,
l’Ingegnere decapita David e uccide Weyland.
Prometheus si conclude facendo
precipitare il film nel franchise di Alien
Sebbene sia ovvio fin dall’inizio,
Prometheus non ha mai giocato appieno il suo
ruolo di prequel di Alien fino all’ultima parte del
film. Ai membri dell’equipaggio sopravvissuti appare chiaro che
questa luna non è la casa dell’Ingegnere, ma un’installazione
militare. Il misterioso liquido nero è un’arma biologica e,
in base agli schermi olografici nell’hangar dell’Ingegnere, la nave
ha la rotta impostata per la Terra. L’Ingegnere
risvegliato sta riavviando la nave e riprende la sua missione
originale, vanificata secoli prima quando l’arma biologica è
accidentalmente fuoriuscita e ha devastato l’equipaggio
dell’Ingegnere. Sembra che considerino la loro creazione
dell’umanità come un errore e mirano a spazzarla via. Shaw lo
comunica al capitano Janek. Se non fermano la nave degli Ingegneri
in partenza, questa si dirigerà verso la Terra ed eliminerà
l’umanità. In un atto finale di autosacrificio, Janek e i restanti
membri dell’equipaggio fanno schiantare il Prometheus contro la
nave degli Ingegneri, facendosi esplodere e facendo precipitare
entrambe le navi al suolo.
La nave in caduta schiaccia Vickers
durante la discesa e Shaw si dirige verso la sala medica, l’unica
capsula di salvataggio rimasta. Tuttavia, l’Ingegnere sopravvive ed
entra nella capsula prima che Shaw possa uscire. Quando l’Ingegnere
attacca Shaw, rilascia l’organismo recentemente estratto dal suo
addome, che è cresciuto in modo esponenziale. La gigantesca
creatura, simile a un face-hugger, supera l’Ingegnere e gli inietta
qualcosa nella bocca, uccidendolo. Alla fine del film, un momento
di stinger mostra unalieno simile a
uno Xenomorfoche emerge dal cadavere
dell’Ingegnere, un primo predecessore dell’antagonista del
franchise.
Il finale di “Prometheus”
prepara una storia per un sequel che probabilmente non vedremo
mai
Prima di introdurre la prima
creatura simile a uno Xenomorfo, emersa dai resti
dell’Ingegnere, i momenti finali del film si sono mossi
perimpostare un sequelche probabilmente non vedremo mai. Shaw recupera
la testa decapitata di David, ancora cosciente, e conferma che sarà
in grado di pilotare una delle navi militari dell’Ingegnere. Il
film si conclude con Shaw e David che non tornano sulla Terra, ma
si mettono alla ricerca del mondo natale degli Ingegneri.
Questa volta, dopo una perdita quasi totale, Shaw vuole
affrontare davvero i suoi creatori e scoprire cosa li ha
delusi così tanto da far loro ritenere l’umanità inadatta a
continuare.
Tuttavia, il sequel prefigurato non
è mai stato realizzato. Alien: Covenantha
ucciso Shaw fuori campo, relegandola alla sperimentazione di
David. Gli Ingegneri rimasti vengono spazzati via in una
breve sequenza di flashback e un equipaggio completamente nuovo di
spacefarer affronta David e le razze di Xenomorfi in erba. Gettando
via un arco potenzialmente ampio, l’obiettivo di Shaw (e, per
procura, dell’intero equipaggio di Prometheus) di incontrare i
creatori è stato vanificato. Ridley Scott aveva
indubbiamente in mente una visione ampia e non ha mostrato alcun
segno di ritrosia nel divulgare quanto più possibile della storia
di Alien. Da tempo i fan si chiedono quanto sia profondo
il rapporto dell’Ingegnere con l’umanità. In Prometheus,
la decisione dell’Ingegnere di cancellare la propria creazione è
come la scossa di Etch-A-Sketch. Avevano un’idea in mente, hanno
giocato con la creazione e hanno deciso di cancellarla quando non
sono stati soddisfatti del risultato. Pensate a questo come se
foste un regista che continua un franchise ignorando che Alien vs Predator è mai esistito.
Shaw aveva un disperato bisogno di
sapere perché gli Ingegneri avessero cambiato idea. In
origine, Scott sembra aver avuto una risposta più approfondita alle
domande di Shaw, rivelando che il sequel di
Prometheus era stato pensato proprio per questo. In
un’intervista del 2012 a Movies.com, è stato chiesto a Scott
se le fasi di progettazione della storia fossero orientate a
offrire origini più definitive. “Beh, fin dall’inizio ho
lavorato su una premessa che si prestava a un sequel. Non voglio
davvero incontrare Dio nel primo. Voglio lasciare la possibilità
che [Shaw] dica: ‘Non voglio tornare da dove sono venuto io. Voglio
andare da dove sono venuti loro’”. Scott ha poi descritto gli
Ingegneri come “fottuti aggressivi” che hanno mostrato
un’innegabile genialità nelle loro creazioni, nonostante alla fine
abbiano deciso la loro rovina. Almeno questo aspetto – i mezzi di
distruzione che hanno creato per compiere la loro ira – è stato
approfondito in modo abbastanza soddisfacente.
La saga di “Alien” continua,
lasciando probabilmente Prometheus nel passato
È un peccato che la narrazione
originale sia stata in qualche modo abbandonata. Dite quello che
volete sul fatto di svelare troppo il mistero o di estendersi
troppo nella storia secondaria; Prometheus esiste lo
stesso e ha gettato le basi per un ricco pozzo di storia che
potrebbe non essere mai più toccato. Scott ha ammesso di aver
sperato che seguissero il filo del discorso, “… perché certamente
mi piacerebbe farne un altro”, ha detto nella stessa intervista.
“Mi piacerebbe esplorare dove diavolo [Shaw] andrà dopo, e
cosa farà quando ci arriverà? Perché se è il paradiso, il
paradiso non può essere quello che si pensa che sia”. Il film
inizia a virare verso implicazioni bibliche, con l’idea dei
creatori che covano la delusione e si muovono verso la conseguente
punizione.
Una prima versione della
sceneggiatura diPrometheusriteneva addirittura che Gesù Cristo fosse un
Ingegnere e che l’ideazione dell’arma biologica per
spazzare via l’umanità fosse una risposta alla crocifissione. Ma si
decise che era “un po’ troppo esagerato”. Immaginatevi di essere
seduti in un cinema nel 1979, a guardare Alien per la
prima volta, e di cercare di prevedere un’idea così azzardata
mentre Sigourney Weaver si divincolava da Ian
Holm. L’idea che Ash fosse un androide era già abbastanza
pesante senza dover immaginare che tutto avesse inizio nel Nuovo
Testamento.
Non è dato sapere dove potranno
spingersi le future iterazioni di Alien, ma i
prossimi progetti del franchise si sono allontanati dalla linea
guida diPrometheuseAlien: Covenant.
Alien:
Earth, la prossima serie di FX, si svolgerà
circa tre decenni prima del film originale. Ciò la collocherebbe
cronologicamente quasi esattamente nell’orbita di
Prometheus. Fisicamente non potrebbero essere più
distanti; come suggerisce il nome, la trama della serie sarà
incentrata sulla Terra. L’equipaggio della Prometheus ha dovuto
entrare in criosonno per sopportare l’immane distanza che li separa
dal pianeta. Tuttavia, questo dà almeno un briciolo di speranza che
la storia degli Ingegneri come creatori disprezzati o pentiti possa
essere sfruttata ancora una volta, ma, a prescindere, c’è molto
spazio per piangere la perdita di Shaw e del potenziale degli
Ingegneri. Se la sperimentazione di David era il suo destino
inevitabile, non poteva almeno rimanere nei paraggi ancora per
un po’? Lasciarle decifrare le intenzioni dell’Ingegnere prima di
soccombere a quelle di David. Non per sconfinare nella fanfiction,
ma David avrebbe potuto trasformare Shaw nella Regina Xenomorfa che
incontriamo in Aliens. Questo è uno
sproloquio per un’altra volta.
La 20th Century Fox ha pubblicato
on-line il teaser poster del nuovoenigmatico sci fi targato Ridley
Scott. Si tratta di Prometheus, film del quale si aspetta ancora un
trailer
Sono stati diffusi online alcuni
interessanti scatti relativi agli Antichi Ingegneri, una razza
aliena che Ridley Scott ha voluto estromettere
dalcut definitivo di Prometheus
(potrebbe trovar spazio nel sequel). Si tratta sia di immagini del
film, sia di gustose escursioni al reparto trucco e costumi.
Scritto da Damon Lindelof, Prometheus sta toccando le sale di mezzo
mondo; non ancora quelle italiane, dove approderà il 19 ottobre.
Nel cast, Michael Fassbender, Noomi Rapace, Idris Elba,
Rafe Spall, Sean Harris, Logan Marshall-Green e Charlize Theron. Ecco gli Antichi
Ingegneri!
Nel film
Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla
ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in
contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della
razza umana.
Prometheus
censurato in Usa e UK. La nuova pellicola fantascientifica di
Ridley Scott sarà vietata ai minori di 15 anni in America ed in
Inghilterra, dopo aver già ottenuto un rating R.
Le cause del divieto sono dovute a
” immagini ed espressioni verbali molto forti” che il regista
non ha ritenuto di tagliare.
La prima data d’uscita fissata per
il 14 settembre già non faceva ben sperare i numerosi fan di
Prometheus,
ultima fatica del regista Ridley Scott, ma le ultime notizie sono ancora
più scoraggianti: è stato infatti annunciato che l’uscita per il
mercato italiano è rimandata al 19 ottobre, a diversi mesi di
distanza dal debutto internazionale.
Non sono chiare le ragioni della
scelta, decisamente discutibile considerando che quando il film
arriverà nel nostro paese con immane ritardo potrebbe subito
bruciarsi a causa dell’uscita in home video in diversi altri
paesi.
Nel film
Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla
ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in
contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della
razza umana.