Pochi film nella storia del cinema possono vantare la fama eterna di Psycho (qui la recensione), il capolavoro del 1960 diretto dal maestro del brivido Alfred Hitchcock. Tratto dall’omonimo romanzo di Robert Bloch (basato a sua volta sulle reali vicende del serial killer Ed Gein), questo è indiscutibilmente uno dei titoli più famosi del regista, nonché il suo maggior successo commerciale. Psycho è però anche un vero e proprio film spartiacque nella storia del cinema e del genere thriller, avendo introdotto una serie di caratteristiche narrative e tecniche che tanto all’epoca quanto ancora oggi non mancano di stupire e lasciare con il fiato sospeso.
Rimasto affascinato dal racconto, Hitchcock acquisì personalmente i diritti su questo ed ordinò di far sparire tutte le copie in circolazione al fine di preservare la sorpresa che il film avrebbe dovuto suscitare nei suoi colpi di scena. Egli si trovò poi a dover girare Psycho in tempi stretti e con pochi soldi per via del rifiuto della Paramount a finanziare un’opera tanto scabrosa. Ad aver ragione sul potenziale del film fu naturalmente Hitchcock, che grazie anche ad una forte strategia di marketing vide Psycho guadagnare oltre 50 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 800 mila.
Il successso di Psycho lo portò negli anni ad avere anche tre sequel, uno spin-off, una serie televisiva e un remake shot-for-shot. Naturalmente per nesssuna di queste opere fu possibile replicare la magia del primo film, che tra tecniche di messa in scena di narrazione è ancora oggi un capolavoro insuperabile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla tecnica cinematografica. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è la bella e giovane Marion Crane, segretaria di un’agenzia immobiliare. Al di là del lavoro, la donna intrattiene una relazione segreta con Sam Loomis, con il quale sogna un giorno di poter scappare e incominciare una nuova vita. L’occasione si presenta quando il suo datore di lavoro le affida una valigetta con 40 mila dollari da depositare in banca. Impulsivamente, Marion decide di partire per tutt’altra destinazione con il denaro. Non sapendo ancora dove recarsi e nascondersi dalle autorità che intanto la cercano, finisce per imbattersi nello sperduto Bates Motel, dove viene accolta dal proprietario Norman Bates, il quale sembra vivere lì da solo con l’anziana madre. Soggiornare lì, sarà per Marion l’inizio di un terribile incubo.
Per il ruolo di Marion Crane, Hitchcock scelse l’attrice Janet Leigh, già nota per diversi film dagli anni Quaranta in poi. Il suo coinvolgimento nel film durò per tre settimane, una delle quali la vide impegnata a girare la sola scena della doccia. Per la sua interpretazione, la Leigh fu poi candidata al premio Oscar. Per il ruolo di Norman Bates, invece, la prima e unica scelta di Hitchcock fu l’attore Norman Bates. Sia lui che la Leigh vennero poi identificati per il resto della loro carriera con i loro ruoli in Psycho, ma ciò non fu per loro una scocciatura, poiché il film contribuì a renderli famosissimi e ricordati. Nel film si ritrova poi l’attrice Vera Miles nel ruolo di Lila Crane, sorella di Marion, mentre John Gavin è l’amante Sam Loomis. Martin Balsam è invece il detective Milton Arbogast.
Gran parte della storia di Psycho, come tipico del cinema di Hitchcock, è raccontata attraverso l’immagine, la composizione e la messa in scena. Guardando il film, infatti, si noterà che qusto abbonda di linee verticali e orizzontali che tagliano in due lo spazio. Grazie a ciò, Hitchcock sottolinea la scissione e il conflitto vissuto tanto dai personaggi quanto dagli spettatori che seguono le loro gesta. I personaggi di Norman Bates e Marion Crane, in particolare, sono spesso circondati di specchi, suggerendo così la loro personalità divisa e, nel caso di Norman, l’elemento del doppio. In ultimo, Hitchcock sceglie di avvalersi del bianco e nero, sottolineando attraverso il contrasto tra chiari e scuri la drammaticità della vicenda.
Per quanto riguarda la celebre scena della doccia, questa dura appena 45 secondi, ma fu necessaria per realizzarla un’intera settimana di riprese e circa 72 posizioni diverse della macchina da presa. Per le 35 inquadrature che compongono l’accoltellamento, Hitchcock si avvalse di un montaggio serrato che, se da una parte non mostra nulla di esplicito, dall’altra lascia perfettamente immaginare cosa stia accadendo e il ritmo frenetico non fa che aumentare la paura del momento. Originariamente, inoltre, la scena era stata pensata come priva di musica. Dopo aver ascoltato la composizione di Bernard Hermann, comprendente i celebri archi stridenti che somigliano a grida umane, Hitchcock decise di utilizzarla immediatamente.
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Psycho è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 21 agosto alle ore 21:00 sul canale Iris.
Fonte: IMDb
Psycho è il film culto del 1060 diretto da Alfred Hitchcock e con protagonisti nel cast Anthony Perkins, Janet Leigh, Vera Miles, John Gavin, Martin Blasam.
Alfred Hitchcock è senza dubbio il Re dei film gialli. Molti di questi sfociano nel genere thriller, lasciando lo spettatore in balia dell’inquietudine e della suspance. Aiutato in ciò da una pellicola in bianco e nero che dà ai suoi lungometraggi un maggiore alone di mistero.
Tra i suoi film,
Psycho è forse il più conosciuto. Benché sia
uscito nel 1960, turbando milioni di americani e venendo perfino
censurato per diversi anni in vari Paesi, questo film è tutt’oggi
insuperato. Le tecnologie moderne non potranno mai colmare
quell’aura di mistero che con pochi trucchi il regista inglese
sapeva dare ai suoi film.
Un’impiegata di una società immobiliare, Marion Crane, sogna un futuro migliore con il suo compagno, Sam, e così fugge con 40 mila dollari di un cliente anziché depositarli in cassaforte. Si dirige con l’auto verso il suo compagno, venendo anche pedinata da un’inquietante poliziotto che ha dei sospetti su di lei. Dato il forte temporale in corso, decide di passare la notte in un Motel. Viene accolta da uno strano receptionist, che pare non andare d’accordo con la madre.
Psycho è un film thriller del 1960 diretto da Alfred Hitchcock, tratto da un romanzo di Robert Bloch del 1959. Candidato a quattro Oscar, nel 1992 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Il film venne girato negli Universal Studios di Hollywood dalla fine di novembre del 1959 fino al 1 febbraio del 1960. Non si sa ancora con certezza perché, nel titolo italiano, la ‘h’ sia scomparsa, diventando Psyco. Il film fu una miniera d’oro per la Universal: girato con un budget di 800.000 dollari, incassò 40 milioni. Per le riprese Hitchcock si avvalse della troupe della serie tv Alfred Hitchcock Presenta per risparmiare tempo e denaro. Pochi, malgrado il successo commerciale, i riconoscimenti ottenuti dal lungometraggio: 1 Golden Globe 1961: miglior attrice non protagonista (Janet Leigh) e 4 nominations ai Premi Oscar 1961.
Anche in Psycho, non può mancare il
solito brevissimo cameo del regista: con in testa un cappello
texano, fa la sua apparizione sul marciapiede davanti alla società
dove lavora la protagonista Marion. La scena del film passata alla
storia è senza dubbio quella della doccia; la quale, si racconta,
spaventò milioni di spettatori, che non volevano più compiere
quell’atto elementare timorosi che qualcuno arrivasse con un
coltello dietro le loro spalle. Pare che il film sia proprio in
bianco e nero per ovviare alla scena del sangue, ed evitare
censure.
Il liquido che scorre nella doccia è cioccolato fuso. Inizialmente Hitchcock voleva che la scena non fosse accompagnata da commento musicale, ma Bernard Herrmann (autore della colonna sonora anche di Taxi Driver) gli fece cambiare subito idea dopo avergli fatto ascoltare una sua composizione. Fortunatamente se ne convinse. Furono apportate molte modifiche alla scena in cui Marion Crane appare già morta sul bordo della vasca da bagno col viso sul pavimento, perché durante le anteprime, quindi a pellicola quasi ultimata, la moglie di Hitchcock, Alma Reville, fu l’unica ad accorgersi che si poteva vedere l’attrice Janet Leigh respirare. Per girare i 45 secondi della scena della doccia, su uno storyboard di Saul Bass, occorsero sette giorni di lavorazione, 72 posizioni della macchina da presa ed una controfigura per Janet Leigh. L’accoltellamento dura 22 secondi, per un totale di 35 inquadrature. In nessuna delle numerose scene montate per l’omicidio nella doccia si può vedere il coltello affondare nel corpo di Marion; è il montaggio serrato che fa supporre allo spettatore quello che non si vede.
Altre ancora sono le curiosità. Durante le riprese dell’arrivo di Marion Crane al Motel Bates, in cui la sceneggiatura aveva previsto un forte temporale (simulato), Hitchcock si accorse che sullo sfondo si intravedeva la Luna. Alcuni degli attrezzisti dovettero coprirla con delle pertiche e dei drappi neri seguendone lo spostamento nel cielo. Ancora, Hitchcock decise di strutturare il film facendo uccidere la protagonista Marion a un terzo dall’inizio, cosa che non capitava normalmente nel cinema classico, ma che rese l’assassinio della donna ancora più sorprendente e inaspettato. È per questo motivo che il regista insistette inoltre per vietare l’ingresso in sala al pubblico e ai critici dopo l’inizio del film, per concentrare l’attenzione dello spettatore sull’importanza del denaro sottratto e per rendere più forte la scena dell’assassinio, affinché costituisse una sorpresa assoluta.
Qualche aneddoto riguarda anche Casa Bates: l’inquietante abitazione posta su un colle e dalla quale si ode la voce stridula della mamma di Norman, compare in un episodio de La Signora in Giallo, con un omicidio simile a quello del film. Nell’episodio della terza stagione del telefilm “Supercar Un gorilla a Los Angeles” sono presenti molti riferimenti al film, tra cui la stessa casa Bates.
Il personaggio psicopatico di Norman Bates è ispirato alla figura di Ed Gein che, nel periodo tra il 1947 e il 1957, uccise due persone nella zona di La Crosse e Plainfield (Wisconsin), creando decorazioni casalinghe con i resti delle vittime. La sua figura viene ripresa anche in altri tre film: ne Il silenzio degli innocenti dove è rappresentato dal personaggio di Jame Gumb (detto Buffalo Bill e interpretato da Ted Levine), in Deranged, rappresentato dal personaggio Ezra Cobb (detto Macellaio di Woodside e interpretato da Robert Blossom) e in Non aprite quella porta (1974) dove è rappresentato dal personaggio Leatherface, interpretato da Gunnar Hansen. In Psycho, Norman Bates è un appassionato impagliatore di uccelli. Alcuni di questi fanno subito pensare ai minacciosi volatili del film Gli uccelli, sempre di Hitchcock. Poiché Gli uccelli uscì tre anni dopo “Psycho“, Hitchcock potrebbe aver già avuto in mente di realizzare questo film. Nell’inquadratura finale, quella che ritrae Norman Bates sorridente, si può notare la sovrapposizione sul suo volto di una figura simile al teschio della madre: questo fu uno dei primi “messaggi subliminali” inseriti in un film per aumentare il senso di orrore trasmesso dal personaggio.
Il film ha avuto anche un remake nel 1998. Il regista Gus Van Sant Jr., nominato come miglior regista due volte all’Oscar, la prima per Will Hunting, Genio ribelle nel 1998 e la seconda per Milk nel 2009, ed ha vinto il premio per la miglior regia e la Palma d’oro al Festival di Cannes 2003 per Elephant, inoltre con Paranoid Park ha vinto il Premio speciale per il 60º Festival di Cannes e per l’insieme dell’opera. Van Sant ha seguito minuziosamente il film originale, attenendosi totalmente ad esso. Non si è fatto mancare neppure il cameo, posizionandosi nello stesso posto di Hitchcock.
Le differenze rispetto all’originale comunque sono diverse, sebbene trattasi di particolari: innanzitutto, l’azione è spostata dall’originale 1960 al contemporaneo 1998, forse per giustificare il passaggio dal bianco e nero al colore: un altro aggiustamento “cronologico” è la somma di denaro, che dai 40’000 dollari del primo film si decuplica diventa 400’000, decisamente più credibile nel 1998. Poi, la versione di Van Sant è decisamente più esplicita di quella di Hitchcock: nella scena iniziale, per esempio, Sam (Viggo Mortensen) è mostrato completamente nudo a letto con Marion, mentre nell’originale erano in piedi, lui indossava i pantaloni e veniva solo suggerito che i due avessero fatto sesso. Allo stesso modo, nella scena in cui Norman spia Marion mentre si spoglia, si capisce chiaramente che nel farlo si masturba, cosa che non avveniva nella prima versione. Ancora, nella scena dell’uccisione di Arbogast, Norma/Norman colpisce quest’ultimo non con una, bensì con numerose coltellate per farlo cadere dalle scale.
La scena della scoperta del
cadavere di Norma e della susseguente rissa è poi decisamente
diversa: la cantina è molto più grande di quella della prima
versione, nella quale non c’era nemmeno il laboratorio da
impagliatore di Norman; l’apparizione di Norman travestito è più
lenta e la rissa molto più lunga e violenta, mentre nel 1960 si
vedeva solo Sam che toglieva a Norman parrucca e vestito. Infine,
Van Sant ha inserito di sua iniziativa delle
brevissime immagini subliminali, fotogrammi “nascosti” all’interno
delle scene clou (i due omicidi e la scoperta del cadavere): quando
Marion viene uccisa, si vedono immagini di una violenta tempesta,
quando viene ucciso Arbogast si vede prima una donna nuda con una
maschera sul volto e poi quella di un vitello nel mezzo di una
strada, ed infine quando viene scoperta Norma Bates, si vedono
delle colombe volare via.
Oltre ad un remake, il lungometraggio ha avuto anche 3 sequel: nel 1982, nel 1986 e nel 1990. Il primo, Psycho II, diretto da Richard Franklin, ebbe anche un inaspettato successo ai botteghini. Nel sequel, lo psicopatico protagonista del primo film, Norman Bates, esce dall’istituto psichiatrico ritenuto ormai guarito 22 anni dopo. Ma tornato a casa, risente la voce della madre e riprende la sua vita turbata. Il suo personaggio è interpretato sempre da Anthony Perkins. Alcune curiosità legate al film: lo pseudonimo che Meg Tilly usa nel film, Mary Samuels, è ispirato a quello con cui Janet Leigh si registra in Psyco nel motel Bates. Il set originale della casa e del motel Bates è stato appositamente ricostruito per le riprese. Il regista Richard Franklin, emula il maestro Hitchcock anche in fatti di cameo: è l’uomo seduto al gioco da bar nella tavola calda dove lavora Norman. Infine, in una scena Norman vuole dare a Mary la stanza numero 1. È la stessa in cui è avvenuto l’orrendo omicidio nella doccia del primo film.
Meno successo ebbe il terzo episodio, Psycho III, che risente un po’ dell’inevitabile ripetitività. Diretto dallo stesso attore protagonista, Anthony Perkins, ancora nel ruolo di Norman, vede quest’ultimo riprendere il suo lavoro e innamorarsi di una ex-suora che contraccambia il suo amore. Ma esso sarà ostacolato di nuovo dall’istinto di sdoppiare la sua personalità e a tenere il cadavere impagliato della madre che lo induce ad uccidere i suoi clienti fino ad uscire nuovamente completamente di senno. Vediamo anche per questo episodio alcune curiosità. Anthony Perkins, che s’assunse come detto anche la responsabilità della regia, decise di tornare con questo terzo capitolo alle atmosfere dello Psyco originale, distaccandosi quindi dalle situazioni splatter del precedente Psycho II (1983). Perkins voleva che l’attore Jeff Fahey apparisse completamente nudo nella scena dell’incontro fra Duke e Red, ma lui rifiutò perché non si sentiva a suo agio davanti alla telecamera. Il regista e attore cercò di convincere la Universal a girare il film in bianco e nero, ma la casa di produzione si oppose. Nella parte della “madre” di Bates compare lo stuntman Kurt Paul, ma nella scena finale, quando Norman è vestito da donna, è Perkins a interpretarla. Kurt Paul ha interpretato Norman Bates nel film TV Il motel della paura.
Il quarto invece (Psycho IV) è un film per la televisione diretto da Mick Garris, incentrato sull’infanzia del pluriomicida Norman Bates. Quest’ultimo racconta la sua infanzia passata con la perfida madre, rivivendo ogni momento di quel tragico periodo ad una stazione radiofonica, e presto tornerà a minacciare ancora. Il film fu girato nel giugno del 1990 agli Universal Studios Florida a Orlando (Florida). La facciata del Bates Motel e la casa sono state ricreate nel parco a tema. Dopo le riprese, la facciata del Bates Motel fu utilizzata per un labirinto stregato durante la Halloween Horror Nights del 1993 intitolata “The Psycho Path Maze”. I set furono demoliti nel 2000 per la costruzione del campo giochi “Curious George Goes to Town”. Durante la prima trasmissione del film fu Janet Leigh, interprete del film originale, a presentarlo.
Psycho, iconico film del maestro della suspense Alfred Hitchcock, è tornato nelle sale dal 10 al 12 ottobre, restaurato in 4k dalla Cineteca di Bologna. La pellicola, realizzata nel 1960, è considerata il prodotto più riuscito del regista, nonché quello con il maggiore successo commerciale.
La storia ruota attorno ad una donna, Marion Crane, interpretata da Janet Leigh, che dopo aver rubato un’ingente somma di denaro, finisce in un motel gestito da Norman Bates, un giovane dall’aspetto inquietante.
Se si pensa a Psycho, le sequenze di Marion nella doccia sono quelle che per prime affiorano alla mente, ancora prima di qualsiasi altro momento del film. L’impatto visivo scaturito da un montaggio esperto, ha fatto sì che quella scena diventasse “La Scena” del genere thriller per eccellenza. Ma come ha fatto il regista a creare un momento che è rimasto impresso nella storia del cinema hollywoodiano? Molti non sanno che l’ansia generata da quelle immagini e la forte suspense di cui sono pregne derivano dai famosi jump cut, tipici del cinema moderno, e altro non sono che un montaggio “a salti”.
Il cineasta nei suoi lungometraggi gioca molto sull’attesa, elemento chiave delle sue rappresentazioni cinematografiche, che suscita una certa apprensione in chi fruisce. Per Hitchcock, l’elemento fondamentale che veicola la diegesi non è la sorpresa, era la suspense. Poiché era proprio questa che teneva gli occhi incollati allo schermo. Era lì che si giocava tutta la partita: lo spettatore sapeva cosa sarebbe successo a breve, e ne era angosciato.
Per sviluppare la scena della doccia in Psycho, momento emblematico dell’intero lungometraggio, Hitchcock prese “in prestito” da Godard – si fa per dire – proprio i falsi raccordi (jump cut). Il regista però operava nel periodo più florido del cinema classico, indi per cui il modo di rappresentare la scena attraverso questi “salti” strideva parecchio con il montaggio tipico del modello predominante dell’epoca, che era molto più pulito e ordinato. Ma a differenza del cineasta francese, che ne faceva uso per andare controcorrente, lui se ne servì per innescare il senso di inquietudine che i fotogrammi antecedenti l’omicidio dovevano trasmettere.
La sequenza di Marion sotto la doccia ha due falsi raccordi: le inquadrature della donna sono veramente poco differenziate l’una dall’altra, e restituiscono quasi una sensazione di “spaesamento”, oltre che di estrema suspense. L’unico modo per provocarla era dare allo spettatore delle immagini estranee a quelle a cui il cinema classico lo aveva abituato. L’uso, in questo caso, del jump cut fu in grado di rilasciare tutta l’inquietudine necessaria per passare ai beat successivi.
Hitchcock in Psycho riuscì a ricorrere a questo particolare montaggio in maniera veramente eccezionale, preparando lo spettatore a quello che sarebbe accaduto di lì a poco: l’omicidio vero e proprio. Il tutto fu realizzato continuando con questo montaggio fuori dall’ordinario. La durata di ogni inquadratura mentre il delitto si consuma è, infatti, inferiore al secondo. Ciò che ne scaturì fu una frenetica successione di inquadrature spiazzanti, che portarono al tempo (ma anche adesso) ad un ricezione molto più forte delle immagini, provocando maggiore shock nello spettatore.
Nella storia del cinema, Psycho rappresenta un autentico labirinto di angoscia. La bravura di Alfred Hitchcock è stata proprio nel scandirlo grazie al suo straordinario lavoro fatto di un montaggio peculiare, minuzioso e prorompente. Un maestro del brivido degno di essere chiamato tale assieme al suo capolavoro immortale.
Ha sovvertito i canoni del genere, ha ridefinito la rappresentazione della violenza al cinema, ha segnato l’anno zero da cui è partito un altro modo, mai visto prima, di raccontare l’horror e il thriller. E’ una breve, intensa e celeberrima scena della storia del cinema: l’omicidio di Marion Crane sotto la doccia in Psycho.
Il sito thefilmstage getta sulla celeberrima scena
della pellicola di Alfred Hitchcock un’ombra lunga
e misteriosa: chi ha diretto la scena della doccia? Sappiamo che
Hitch è stato un uomo geniale, che ha inventato il cinema moderno
quando si faceva ancora cinema classico, eppure pare che la scena
non sia tutta farina del suo sacco. C’entra, nella questione, lo
zampino di Saul Bass, disegnatore dei titoli per i
più grandi film hollywoodiani degli anni ’50 e ’60; il disegnatore
infatti collaborò a Psycho in qualità di storybordista, e ha
dichiarato che Alfred gli diede massima libertà di scegliere
angolazioni e inquadrature nella scena in questione. Questo però
non combacia con il modus operandi classico di Hitch, che amava
avere sempre tutto sotto controllo. La stessa Janet
Leigh protagonista della scena, si trovò più volte a
sminuire l’apporto di Bass alla realizzazione della scena della
doccia.
Tuttavia Bass ha dichiarato che lo stesso Alfred lo incaricò di gridare i celebri “Motore, azione!” che davano inizio alle riprese e quindi resta davvero in dubbio la paternità di questo altissimo momento di cinema. E se pure dovesse essere che il Maestro abbia fatto fare ad altri, questo diminuirebbe la sua genialità? Quello che pensiamo è che, come in tutti i grandi capolavori, e come nel cinema in generale, il risultato finale sia frutto di collaborazione, così è sempre stato e così è stato sicuramente per la scena della sfortunata doccia di Marion.
Fonte: TFS
Psycho, il classico thriller del 1960 del regista Alfred Hitchcock, contiene uno dei migliori e più famosi colpi di scena di tutti i tempi, che esaminiamo in dettaglio. Il curriculum di Hitchcock è costellato di film incredibili, ma Psycho potrebbe essere il suo più famoso e probabilmente quello che anche le persone che generalmente non guardano i vecchi film horror hanno visto con maggiore probabilità. Ciò è dovuto in parte al fatto che Psycho ha generato un franchise, con Anthony Perkins che è tornato a interpretare Norman Bates in tre sequel. Psycho ha anche avuto una presenza più recente nella cultura pop grazie all’acclamata serie Bates Motel di A&E.
Psycho è per molti versi una sorta di precursore del sottogenere dei film slasher, in quanto si concentra su una serie di omicidi commessi al Bates Motel da un aggressore sconosciuto al pubblico fino alla fine del film. Molti dei primi slasher hanno scelto di mantenere i loro assassini un mistero fino all’atto finale del film, come l’originale Venerdì 13, Sleepaway Camp e Buon compleanno a me.
Se è vero che le basi del finale di Psycho sono note ai più per osmosi culturale, non si può non sottolineare quanto alcuni concetti fossero rivoluzionari all’epoca. Hitchcock ordinò addirittura ai cinema di non far entrare gli spettatori dopo l’inizio del film, per preservare i suoi colpi di scena.
Un cambiamento apportato da Hitchcock nell’adattare il romanzo Psycho di Robert Bloch in un film fu quello di rendere Norman Bates più simpatico e attraente. Hitchcock affidò il ruolo al giovane emergente Anthony Perkins, allora noto per aver interpretato personaggi sani e simpatici. Perkins ha infuso in Norman un calore e una timidezza che hanno fatto sì che il pubblico dell’epoca non sospettasse mai che fosse lui l’assassino. Naturalmente, mentre l’instabile “madre” di Norman viene presentata come l’assassino, verso la fine si scopre che Norman è lui stesso l’assassino, colui che ha fatto a pezzi Marion Crane (Janet Leigh) nella doccia durante la scena più famosa di Psycho e che ha mandato giù dalle scale il detective Arbogast ferito. Norman li ha comunque uccisi fisicamente, mentalmente è tutta un’altra storia.
Sebbene sia stata la mano di Norman Bates a stringere l’arma del delitto durante l’uccisione della madre, per quanto ne sappia, non è colpa sua. Come spiegato a lungo da uno psichiatra nella conclusione di Psycho, Norman non si limita a indossare i vestiti della madre defunta e a uccidere le persone, ma ha un’intera seconda personalità in cui crede di essere davvero sua madre.
Questo fenomeno veniva definito “personalità multipla”, ma oggi è clinicamente noto come Disturbo Dissociativo dell’Identità. Sfortunatamente, l’identità della madre diventa sempre più dominante nel corso del tempo, al punto che Norman stesso sembra completamente scomparso alla fine. Come riveleranno i film successivi, ciò è dovuto al comportamento emotivamente e fisicamente violento di Norma Bates, che coltivava una relazione quasi incestuosa con il figlio e lo faceva sentire in colpa per aver provato sentimenti sessuali. Così, quando Norman si eccita, non riesce a gestire la situazione e la madre emerge per uccidere l’oggetto del suo desiderio, come Marion.
Il monologo dello psichiatra prepara l’inquadratura finale, cruciale, per spiegare come ci si possa identificare – e credere temporaneamente, e a volte permanentemente, di essere un’altra persona. La questione dell’identificazione è così cruciale in Psycho e agisce come una sorta di metafora della stessa spettatorialità.
Parte dell’orrore dell’omicidio di Marion deriva dal fatto che fino a quel momento ci siamo identificati così strettamente con lei; il suo desiderio di pagare i debiti del fidanzato e di stare con lui, di ricominciare, di essere felice. È per questo che, in parte, il suo omicidio è uno shock così orribile. “Mai”, scrive il critico Robin Wood nel libro Hitchcock Films Revisited, “l’identificazione è stata interrotta così brutalmente”. Eppure, non molto tempo dopo l’omicidio di Marion, ci identifichiamo con Norman, in modo orribile, e a volte, contro il nostro giudizio, facciamo il tifo per il suo successo.
Dopo aver ucciso Marion, Norman mette il suo corpo nel bagagliaio della sua auto e affonda il veicolo in una palude vicina. C’è un momento di suspense in cui l’auto indugia sulla superficie dell’acqua e noi spettatori, con grande sorpresa, ci ritroviamo a fare il tifo per Norman. Hitchcock ha definito questa inclinazione un “istinto naturale” e ha notato che il pubblico ha provato un fugace senso di sollievo quando l’auto è finalmente affondata.
Il tema dell’identità, ovviamente, ricorre in tutti i film di Hitchcock. Molti dei suoi film, come North By Northwest (1959) e L’uomo sbagliato (1956), seguono una struttura simile: le autorità accusano l’uomo sbagliato di un crimine, l’uomo fugge o si costituisce alle autorità e poi deve dimostrare la sua innocenza. In Psycho, però, la crisi di identità si estende anche a noi spettatori. Per Wood, l’inquadratura finale di Norman Bates ci permette di “vedere le potenzialità oscure che ci sono in tutti noi”.
Alfred Hitchcock ha dichiarato che, nel creare Psycho, mirava a far suonare il pubblico “come un organo”. Guardando Psycho, Hitchcock prende il controllo del pubblico proprio come la Madre prende il controllo di Norman, ci invita nel mondo che ha creato e ci mostra esattamente le immagini che vuole che vediamo. Guardando l’inquadratura finale, siamo invitati a riflettere sulle implicazioni della nostra stessa spettatorialità, sul nostro desiderio condiviso di essere contemporaneamente noi stessi e qualcun altro, proprio come Norman e la Madre.
PS I Love You è riconosciuta universalmente come una delle commedie romantiche più commoventi e strappalacrime della storia del cinema recente. Adesso, la storia e i personaggi che hanno fatto innamorare, sognare e piangere un’intera generazione si prepara a tornare sul grande schermo grazie ad un sequel.
Il film originale, uscito nel 2017 e diretto da Richard LaGravenese, era tratto tratto dall’omonimo romanzo di Cecelia Ahern e aveva come protagonisti il premio Oscar Hilary Swank e Gerard Butler. La storia era incentrata su Holly, una vedova che scopre che il suo defunto marito le ha lasciato 10 messaggi contenenti altrettanti consigli con l’obiettivo di aiutarla a superare il dolore ed iniziare così una nuova vita.
Adesso, come riportato da Variety, apprendiamo che la Alcon Entertainment ha ufficialmente acquistato i diritti di sfruttamento di “Postscript“, sequel del romanzo originale della Ahern. Il seguito è ambientato sette anni dopo gli eventi narrati nel primo libro e vede la sorella di Holly chiedere alla protagonista di raccontare la sua storia – quella narrata in PS I Love You – all’interno del suo podcast.
Il romanzo sequel è uscito lo scorso anno. In Italia è edito col titolo “Il club di PS I Love You”. Di seguito potete leggere la sinossi ufficiale:
“Sono passati sette anni dalla morte di suo marito Gerry, e Holly Kennedy ha finalmente ritrovato un po’ di serenità. Ora che ha un nuovo lavoro e una persona speciale è entrata nella sua vita, è ben decisa a lasciarsi il passato alle spalle e a guardare avanti, sempre e soltanto avanti. Ma quando scopre che la storia sua e di Gerry ha ispirato la nascita di uno strano fan club, il ricordo dei momenti più disperati minaccia di tornare a inghiottirla. Solo accettando di aiutare i membri del club “P.S. I love you” a dire addio a coloro che amano, Holly potrà capire che cosa desidera veramente. E scoprire il vero significato delle parole ricordo, passato, amore. E, soprattutto, futuro.”
L’attrice Carrie Coon ha dichiarato che il personaggio di Proxima Midnight potrebbe tornare nel MCU, nonostante lo stesso sia morto in Avengers: Infinity War. Proxima Midnight, uno dei membri dell’Ordine Nero di Thanos (Josh Brolin), ha lavorato principalmente in tandem con Gamma Corvi. Tuttavia, come il resto della squadra, anche lei è andato incontro alla morte alla fine del cinecomic del 2018 di Anthony e Joe Russo.
A causa dell’enorme numero di personaggi presenti in Infinity War – per non parlare della “pressione” attorno al personaggio di Thanos, che grazie a quel film ha fatto la sua prima vera apparizione nel MCU -, l’Ordine Nero non ha avuto molto tempo a dsiposizione sullo schermo. Tra i membri del gruppo di supercattivi, Fauce d’Ebano è stato probabilmente quello che ha ricevuto un maggiore approfondimento. Ciononostante, Proxima Midnight è stata protagonista di alcune tra le più belle scene d’azione del film, come la battaglia contro Scarlet Witch, Okoye e Black Widow a Wakanda.
Proxima Midnight potrebbe anche essere morta nella timeline principale del MCU, ma ciò non significa che non ci sia un modo per il personaggio o per Carrie Coon di poter tornare. L’attrice è stata recentemente interrogata sulla questione durante un’intervista con THR, confermando che in effetti il personaggio dovrebbe fare ritorno nel futuro dell’universo condiviso, cosa che i Marvel Studios avrebbero sempre tenuto in considerazione.
Ci sono in realtà pochi modi in cui il personaggio potrebbe tornare nel MCU. In primo luogo, Proxima Midnight potrebbe apparire in un progetto ambientato prima della sua morte in Infinity War. Al pari di Thanos, ci sono ancora tante cose da scoprire sull’Ordine Nero e sarebbe bello se ci fosse un film o una serie tv che ne raccontasse le loro origini: sarebbe davvero interessante scoprire, ad esempio, come i supercattivi si sono uniti alla crociata del Titano Pazzo.
Tuttavia, nulla esclude che Coon possa tornare nell’universo condiviso interpretando un personaggio nuovo di zecca, dal momento che in Infinity War l’attrice è quasi irriconoscibile nei panni del personaggio. Non sarebbe la prima volta che uno stesso attore si ritroverebbe ad interpretare due personaggi diversi nel MCU: basti pensare all’attrice Gemma Chan, vista già nei panni di Minn-Erva in Captain Marvel, che nell’attesissimo Gli Eterni interpreterà Sersi.
Koch Media Italia annuncia che Proxima, diretto da Alice Winocour (Augustine, Disorder – La guardia del corpo) e presentato al Toronto International Film Festival del 2019, è da oggi disponibile in DVD e Blu-Ray. Il film conta un cast d’eccezione composto da Eva Green, Matt Dillon, Zélie Boulant-Lemesle, Lars Eidinger, Sandra Hüller e Aleksey Fateev.
Proxima è un mix perfetto tra adrenalina e intimismo ed esplora la vita e lo stato d’animo di un’astronauta francese, Sarah, interpretata da una magistrale Eva Green. La regista Alice Winocour, che nei suoi lavori si è spesso concentrata sulle persone in difficoltà – come per il caso di isteria nel suo primo lungometraggio Augustine (2012) e per la guardia del corpo che soffre di disturbo da stress post-traumatico in Disorder (2015) – in questa pellicola racconta il carico di lavoro mentale di Sarah, una donna che deve fare i conti con una formazione lavorativa rigorosa ed estenuante e con l’idea di allontanarsi per 12 mesi dalla figlia di 8 anni.
“Sin da piccola sono stata affascinata dallo spazio. Ho letto molto sull’argomento e sono stata attratta da questo ambiente. Ho iniziato a incontrare allenatori che addestrano gli astronauti, ho visitato le strutture di addestramento e mi sono resa conto di quanto lavoro e di quanti anni ci vogliono per imparare a separarsi dalla Terra. Tutto ciò viene mostrato raramente al cinema.” – ha dichiarato la regista Alice Winocour. “Come con tutti i miei film, sono attratta da un universo particolare e durante il viaggio mi rendo conto che ciò che mi guida è un sentimento molto privato. Per far emergere il lato personale, ho bisogno di raggiungere mondi molto lontani. L’aspetto privato qui è il rapporto madre-figlia, dato che io stessa ho una figlia di 8 anni. Volevo esplorare il processo di separazione di una madre e una figlia, che risuonava con la separazione dell’astronauta dalla Terra.”
Riguardo la sua lunga preparazione per il ruolo dell’astronauta Sarah Loreau in Proxima, Eva Green ha commentato “Per quanto ne so, nessun altro film mostra la preparazione pre-lancio degli astronauti con tale realismo. Come molti attori, mi sento obbligata a immergermi nel mondo del mio personaggio prima di arrivare sul set. Soprattutto, in questo caso, dal momento che il suo mondo mi è così estraneo. Alice mi ha guidato molto da vicino durante la preparazione, dandomi libri da leggere e presentandomi ad astronaute donne, come Samantha Cristoforetti e Claudie Haigneré.”- ha poi continuato – “Ho avuto il privilegio di visitare diverse volte l’Agenzia Spaziale Europea a Colonia e Star City in Russia, che è una struttura straordinaria, una città a grandezza naturale dedicata esclusivamente all’esplorazione spaziale. Ho capito che è un lavoro che richiede passione, forza di volontà, facoltà mentali e attitudini fisiche ben oltre la norma. Gli astronauti sono persone eccezionali, supereroi. ‘Se non si soffre, non si cresce!!’. Ho trovato la loro abnegazione – il loro implacabile allontanamento dei propri limiti – assolutamente affascinante.”
In Proxima Sarah è un’astronauta francese addestrata presso l’agenzia spaziale europea di Colonia. Unica donna del programma, vive sola con la figlia Stella, una bambina di nove anni, e vive un profondo senso di colpa per non riuscire a passare molto tempo con lei.
Quando poi viene selezionata per fare parte dell’equipaggio di una missione spaziale dalla durata di un anno, la relazione tra madre e figlia sarà gettata nel caos. Eva Green in una performance straordinaria che mostra il lato femminile dell’addestramento spaziale.Proxima in arrivo in DVD e Blu-Ray
Esce domani 24 luglio, distribuita da Eagle Pictures in 134 copie, Provetta d’amore, l’esilarante commedia firmata da Jay Chandrasekhar. Di seguito una nuova clip del film:
Protagonista del film è Tommy
Macklin, interpretato da Paul Schneider; felicemente sposato con la
bella Audrey (Olivia Munn), Tommy vorrebbe allargare la famiglia
con un erede. Dopo nove mesi di tentativi andati a vuoto, però, la
giovane coppia si rende conto che c’è qualcosa che non funziona. A
seguito di diverse analisi, Tommy deve fare i conti con l’amara
verità: la sua infertilità è la ragione del mancato concepimento.
Le cose, però, non sono sempre state così: qualche anno prima,
infatti, Tommy aveva donato il proprio seme per potersi permettere
un anello di fidanzamento da regalare ad Audrey. Con l’aiuto dei
suoi spassosi amici e di Ron Jon, un improbabile estorsore della
mafia indiana, l’uomo rintraccia la sua ultima donazione di sperma
fertile e decide di recuperare la preziosa provetta per tentare di
salvare il suo matrimonio. Riuscirà l’improbabile team a portare a
termine la missione, permettendo ai Macklin di diventare genitori?
Oltre a Paul Schneider ed Olivia Munn, il cast comprende anche Nat
Faxon, Kevin Heffernan e Aisha Tyler.
“Un progetto molto complesso, viste le restrizioni, ma irrinunciabile per chi, come noi, da quasi un secolo documenta nel proprio Archivio gli avvenimenti più importanti della Storia d’Italia. Una testimonianza che abbiamo deciso di produrre perché dovuta al mondo del cinema, ai suoi protagonisti, ai suoi luoghi”, dice Giancarlo Di Gregorio, Direttore Comunicazione di Istituto Luce Cinecittà. “Negli ultimi anni, sempre al Maxxi, abbiamo ricordato il lavoro di Francesco Escalar, presentato all’Italia l’opera imponente di Douglas Kirkland e reso omaggio al Re dei Paparazzi, Rino Barillari. Di questo anno difficilissimo vogliamo custodire i momenti privati, attraverso i volti e le situazioni vissute da autori e registi nei quali potremo tutti riconoscerci”.
Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che, insieme a Laura Delli Colli, Presidente SNGCI e Presidente della Fondazione Cinema per Roma e al giornalista Malcom Pagani, ha firmato una delle introduzioni al catalogo omonimo pubblicato con Skira, lo descrive così: “Nel tempo della clausura imposta, ciascuno di noi si è affidato a un certo numero di rituali per limitare l’angoscia, occupare il tempo, liberare la mente dalle catene neanche troppo metaforiche che tenevano il corpo imprigionato dentro le mura domestiche: darsi da fare ai fornelli, rimpinzarsi di film e serie TV, cercare scampo nelle chat o nella lettura, uscire a cantare sui balconi. Evasioni virtuali, fughe ipotetiche, prove di libertà. Come quelle che Riccardo Ghilardi ha documentato con la sua macchina fotografica, fissando istanti emblematici nella vita di registi, attrici e attori alle prese con le prove inedite non di un film, ma di pura e semplice sopravvivenza. Il tempo sospeso della vita in pausa forzata ha regalato al fotografo l’occasione di una complicità senza precedenti, fornendo a questi scatti un’autenticità che nessun ritratto posato – per quanto bello e riuscito – era forse riuscito a conseguire in precedenza”.
Riccardo Ghilardi spiega: “Era il 12 marzo quando attraversando le strade vuote mi sono trovato a passare davanti alla casa di un amico caro, prima che un attore meraviglioso. Non ho resistito a citofonargli per salutarci a distanza e scambiarci emozioni. Ho scattato la prima fotografa, diversa da tutti i ritratti “comodi” a cui ero stato abituato nel mio percorso artistico. Così è nata l’idea di questo lavoro. Un “manifesto” del cinema che attende con ansia, studia, si prepara e non vede l’ora di ripartire”.
La mostra è organizzata da Camilla Cormanni per Istituto Luce Cinecittà, curata da Martino Crespi, realizzata con il sostegno di Mastercard, il supporto della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC, partner culturale Rai Cinema. Visibile gratuitamente dall’11 maggio al 6 giugno presso lo Spazio Extra del Maxxi – Museo delle Arti del XXI secolo e a seguire nel percorso di “Cinecittà si Mostra”, l’esposizione permanente negli Studi di Cinecittà, fino al 31 luglio 2021 (salvo modifiche dovute alla legislazione Covid vigente).
Riccardo Ghilardi nasce a Roma nel 1971. Dopo gli studi intraprende diversi viaggi, nutrendosi di realtà sociali e culturali diverse dalla sua, alimentando la crescente passione per la fotografa e realizzando numerosi reportages per importanti pubblicazioni.
Summit Entertainment ha rilasciato tre nuovi video che presentano le stelle del prossimo thriller Now You See Me – I maghi del crimine nel pieno dell’esecuzione di trucchi di magia (non sempre perfetti!!!). È possibile vedere di seguito Mark Ruffalo, Jesse Eisenberg, Melanie Laurent e Dave Franco in azione.
Now You See Me – I maghi del crimine è il nuovo sorprendente thriller diretto da Louis Leterrier con un cast stellare che comprende Morgan Freeman, Michael Caine, Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Melanie Laurent e Isla Fisher.
Di seguito la trama: Now You See Me — I maghi del crimine vede una squadra speciale dell’FBI scaraventata in un gioco tra gatto e topo contro “I Quattro Cavalieri”, un gruppo formato dai più grandi illusionisti del mondo. ”I Quattro Cavalieri” metteranno a segno una serie di coraggiose rapine ai danni di potenti e corrotti uomini d’affari durante i loro spettacoli, regalando la refurtiva ai loro spettatori, giocando sempre d’anticipo rispetto alla legge.
Fonte: comingsoon.net
Provaci Ancora Sam è un film del 1972 diretto da Herbert Ross e con protagonisti Woody Allen, Diane Keaton, Tony Roberts, Jerry Lacy e Susan Anspach.
La Trama di Provaci Ancora Sam: Il critico cinematografico Sam Felix è stato appena lasciato dalla moglie. La coppia di suoi migliori amici, Dick e Linda, provano a fargli ricostruire una vita, facendolo uscire con più e più donne. Tra un fallimento e l’altro e oniriche apparizioni di Humphrey Bogart, Sam si avvicina sempre di più alla sua amica Linda…
Analisi: Provaci Ancora Sam, attribuito in tutto e per tutto a Woody Allen, è in realtà diretto da un altro regista: Herbert Ross. Ma Allen ne ha scritto il soggetto, la sceneggiatura e soprattutto l’opera teatrale inscenata tre anni prima, per altro con gli stessi attori del film.
Provaci Ancora Sam (insieme ai film alleniani che appartengono a questa categoria), si può definire un film dalla “comicità senza respiro”, dove una battuta tira l’altra con soluzione di continuità, mantenendo sempre uno stile intelligente e raffinato. Se i punti di forza maggiori nella carriera alleniana saranno più avanti riconducibili al dialogo, qui è necessario aggiungere il discorso della fisicità e della situazione comica sul piano visivo. Insomma, qualcosa che guarda in un certo senso ai Fratelli Marx o alla slapstick comedy, con le dovute distanze, anche perché quest’ultima spesso riusciva a trasformare in chiave comica situazioni che altrimenti sarebbero state drammatiche (una martellata in testa), mentre Allen si limita a formule più leggere.
Le gag, con le conseguenti risate, si susseguono una dietro l’altra e davvero a volte non si fa in tempo a finire con una, che si ricomincia con quella successiva (pensiamo alla scena con Sharon, a casa di Allen).
I personaggi sono tutti stereotipati, un aspetto dove la mano teatrale risulta evidente e crea una sorta di maschera per ciascuno di essi, cosa che nel film ne esce comunque un filo alleggerita. Le situazioni comiche sono accompagnate da intermezzi onirici con protagonista la figura di Humphrey Bogart, interpretata da Jerry Lacy. Tutto il film è una continua citazione del film Casablanca. La pellicola si apre con Woody Allen al cinema a guardare la scena finale del film e addirittura si chiude con una scena che “copierà” l’esito del film di Curtiz. L’evoluzione del personaggio di Allen, che continuamente vorrebbe assomigliare a Bogart, parte appunto dal suo sguardo esterno da spettatore nel cinema, passa per un confronto-scontro diretto durante le sequenze oniriche e arriva alla sostituzione del Bogart stesso, al comportarsi come lui, anzi forse ad esagerarlo, riuscendo a creare un stile personale che in qualche modo lo scavalca.
Provaci ancora Sam fa prima di tutto ridere, sfruttando quello stile alleniano che acquisterà una struttura più definita e corposa negli anni a seguire, e restando nel campo della comicità una-tira-l’altra, rimane, in questo senso, forse il massimo esempio di Woody Allen. Una nuvola di personaggi e situazioni che non stancano mai, arricchite da sequenze sognanti con un Bogart irresistibile. Uno di quei film che si vedono e si rivedono, anche solo per pochi minuti. Play it again, Sam!
Prime Video ha svelato oggi il trailer e il poster della seconda stagione dello show Original italiano Prova Prova Sa Sa, disponibile in esclusiva su Prime Video dal 26 ottobre.
Torna il comedy show incentrato sull’improvvisazione con Frank Matano. In ogni puntata, i quattro comici protagonisti affrontano giochi e si esibiscono in sketch e sfide sempre diverse, scelte dal conduttore e dal pubblico. Tante le novità: nuovi giochi e ben nove performer che si alternano nelle varie puntate: Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Edoardo Ferrario e Aurora Leone, Francesco Mandelli, Lucia Ocone, Francesco Pannofino, Marta Filippi e Francesco Arienzo. In ogni appuntamento anche una nuova challenge: “La sorpresa Sa Sa”, un’enorme scatola che nasconderà un ospite misterioso, svelato solo a fine puntata, con cui uno dei comici protagonisti dovrà improvvisare un gioco.
Prova Prova Sa Sa è prodotto da Endemol Shine Italy per Prime Video ed è basato su “Whose Line Is It Anyway?”, format di successo e pluripremiato creato da Dan Patterson e Mark Leveson per Hat Trick Productions.
In Prova a prendermi, di Steven Spielberg, alcuni episodi della vita affascinante di Frank Abagnale Jr. sono stati portati sul grande schermo, ma alcune delle sue azioni sono talmente stravaganti che i fan non possono non chiedersi quanto sia accurato il film. In esso, Leonardo DiCaprio interpreta il vero Frank Abagnale Jr., che a soli 16 anni scappa di casa per iniziare una vita da truffatore. Inizia con piccoli assegni contraffatti per viaggiare e soggiornare in hotel e presto passa a truffe più elaborate, come spacciarsi per pilota, medico e avvocato.
Il film segue la vita criminale di Abagnale dall’adolescenza all’età adulta, concludendosi quando finalmente riesce a mettere il suo notevole talento nella contraffazione di assegni al servizio dell’FBI. Il film è basato fedelmente sul libro del 1980 di Stan Redding, che ha scritto Catch Me If You Can dopo aver intervistato Abagnale, ed è uno dei migliori film di DiCaprio, ma ci sono dubbi sull’accuratezza del libro a causa delle esagerazioni e delle drammatizzazioni di Redding. Abagnale non è stato consultato per il film, quindi non ha potuto confermare quali parti del libro fossero basate sulla realtà e quali fossero esagerazioni. Scopriamo però quelle che sono le differenze certe tra il film e la storia vera.
“Due topolini caddero in un secchio di panna. Il primo topolino si arrese e annegò. Il secondo topolino non si arrese. Lottò così duramente che alla fine trasformò la panna in burro e riuscì a strisciare fuori”. Questa frase del film mostra che Abagnale impara la forza d’animo da suo padre. Impara anche come affascinare e manipolare con una piccola storia o una verità distorta dal personaggio di Christopher Walken, anche se nella vita reale suo padre era un uomo onesto che non approvava i furti nei negozi e le altre truffe del figlio.
Nel film, è a causa del divorzio dei suoi genitori che l’adolescente scappa di casa ed esplora metodi illegali per trasferire grandi quantità di denaro. È vero che il divorzio ha influenzato profondamente Abagnale, ispirando in parte la sua fuga e la sua serie di crimini, ma Abagnale ha vissuto con il padre single per molto tempo prima di scappare di casa. Alcuni dettagli minori del divorzio sono stati modificati, come il fatto che la madre di Abagnale si sia risposata e abbia avuto un altro figlio. Anche se Abagnale non era figlio unico come descritto nel film, sua madre non si è risposata.
Prova a prendermi torna poi più volte su Abagnale Sr., mostrando la corrispondenza del figlio con lui e l’incontro tra i due mentre si fingeva pilota e poi medico. Ma la verità sul padre di Frank nel film è che Abagnale non ha mai più rivisto suo padre dopo essere scappato di casa, né Abagnale Sr. ha cercato di proteggere il segreto di suo figlio. In realtà, quando Abagnale Jr. si è cacciato in qualche guaio finanziario durante l’adolescenza utilizzando le carte di credito del padre, quest’ultimo ha cercato di iscriverlo in una scuola per “ragazzi difficili”, un altro dettaglio che non compare nel film.
Abagnale ha dichiarato di essere soddisfatto della scelta di Spielberg di ritrarre suo padre in una luce positiva, fedele alla realtà. Nel film, Abagnale Sr. funge infatti da punto di riferimento per suo figlio, influenzando tutte le sue scelte e ispirando la sua volontà di continuare a lottare e provare, sguazzando nella panna fino a quando, come il topolino, non è riuscito a risalire. Questo ha servito a uno scopo più alto per il film, e Abagnale non ha obiettato al cambiamento.
Il film ritrae Abagnale mentre ha molte avventure con donne diverse, arrivando persino ad innamorarsi di una volontaria ospedaliera interpretata da Amy Adams. Sono state proprio queste numerose avventure a farlo catturare, poiché un’assistente di volo con cui aveva avuto una relazione lo ha individuato in Francia e lo ha denunciato alla polizia. La sua storia d’amore con una giovane donna, chiamata Brenda Strong sia nel libro che nel film, ha infatti quasi segnato la fine della sua carriera.
Abagnale si innamorò di lei e le confessò i suoi crimini, sperando di iniziare una nuova vita come suo marito. La loro relazione finì però quando lei tentò di denunciarlo. Il film è abbastanza accurato nel descrivere la loro storia d’amore e la loro rottura, dato che lui la incontrò davvero mentre fingeva di essere un medico che gestiva un ospedale. La sua confessione, tuttavia, avvenne in modo diverso rispetto al film e non fu una confessione improvvisata mentre stava scappando da una finestra.
Di tutte le truffe di Abagnale, quella di fingersi medico era quella che lo terrorizzava di più perché pensava di poter mettere in pericolo altre persone. In un’occasione, ci fu un pericolo imminente perché Abagnale non riuscì a comprendere il significato dell’espressione “bambino blu”. Decise quindi di dimettersi da medico, inventando una scusa, ma, fortunatamente, si presentò una persona qualificata che prese il suo posto. Sapeva che l’FBI si stava avvicinando, quindi scelse di confessare tutto nel tentativo di tenere Brenda e cambiare carriera.
Parte della motivazione che spingeva Abagnale a continuare con le sue truffe era il suo gusto per le donne. Assegni scoperti e camere d’albergo lussuose gli garantivano molta attenzione da parte del gentil sesso, ma fu proprio questa attenzione a causare alla fine la sua rovina. Nel film, un detective junior che interrogò sua madre ricordò la città francese di Montrichard, dove era cresciuta, e questo condusse Hanratty (interpretato da Tom Hanks nel film) al suo nascondiglio, eliminando la storia dell’assistente di volo e il fatale errore di Abagnale.
Il truffatore aveva finto di essere un medico, un pilota e un avvocato, e Abagnale Jr. aveva persino superato l’esame di abilitazione, ma la sua quarta carriera fasulla è stata omessa dal film. Abagnale assunse il ruolo di professore di sociologia alla Brigham Young University. Era molto apprezzato dai suoi studenti, che lo trovavano affabile e intelligente. Ci riuscì leggendo ogni settimana un capitolo in anticipo rispetto a loro, cosa che alcuni studenti trovavano un po’ strana. La BYU pubblicò un annuncio sul giornale per un professore di sociologia, Abagnale falsificò una trascrizione della Columbia University e la prestigiosa università lo assunse.
Carri Jenkins della BYU ha dichiarato nel 2003 che lei e lo staff non hanno trovato alcuna traccia del periodo di permanenza di Abagnale nella scuola, nonostante egli affermasse di aver tenuto un corso di novanta minuti a un totale di 141 studenti. Abagnale ha detto di non ricordare quale pseudonimo avesse usato mentre lavorava lì, ma era effettivamente nel campus durante la sua fuga. Se fosse un professore o un semplice assistente è ancora oggetto di dibattito, ed è possibile che, se fosse stato quest’ultimo, non ci sarebbero tracce del suo periodo di insegnamento di sociologia.
In una delle scene più emozionanti del film, Abagnale è seduto con il suo rapitore su un aereo diretto verso il suo destino negli Stati Uniti. Viene a sapere che il suo amato padre è morto e, sopraffatto dall’emozione, dice di sentirsi male e insiste per andare in bagno. Hanratty lo aspetta fuori, ma una volta che l’aereo atterra, è chiaro che Abagnale non uscirà. L’agente sfonda la porta solo per trovare una stanza vuota con alcune viti sul pavimento, lasciando il personaggio di Tom Hanks con un pugno di mosche in mano.
In realtà, sarebbe impossibile per Abagnale essere fuggito attraverso il bagno. Lo spazio è ben sigillato e chiunque tentasse di farlo dovrebbe essere molto piccolo o avere una clavicola lussata. In realtà, Abagnale è fuggito attraverso la galleria della cucina dove il cibo entra ed esce dall’aereo, ma Redding ha inventato il dettaglio del bagno per il libro. Abagnale conosceva abbastanza bene gli aerei grazie al tempo trascorso fingendo di essere un pilota, quindi avrebbe saputo che fuggire attraverso il bagno era impossibile.
Nel 1971, Frank fuggì poi ancora una volta, tentando di scappare in Brasile. Tre anni dopo, Abagnale negoziò un accordo con l’FBI che gli garantì la libertà in cambio di consulenze su come proteggere ulteriormente le persone e le aziende dalle frodi, come è stato accuratamente descritto in Prova a prendermi. Ha poi fondato la Abagnale & Associates, con cui svolge il ruolo di consulente finanziario. Ancora oggi lavora per l’FBI, anche se il suo esatto ruolo nel rapporto con la nota agenzia governativa è da sempre oggetto di dibattito.
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Nel corso della sua lunga e gloriosa carriera il regista Steven Spielberg ha collaborato con innumerevoli celebri attori, divenuti grandi anche proprio grazie a lui. Tra questi si annovera anche il premio Oscar Leonardo DiCaprio. Già divenuto popolare in tutto il mondo grazie al film Titanic, a pochi anni da questo, nel 2002, si conferma un attore di grande talento grazie a Prova a prendermi, diretto proprio da Spielberg in quella che ad oggi è la loro unica collaborazione. Con questa hanno portato al cinema la vera storia di Frank Abagnale Jr., personalità tanto incredibile quanto cinematografica.
La sceneggiatura, scritta da Jeff Nathanson, è tratta dall’autobiografia che Abagnale pubblicò nel 1980 con il titolo di Catch Me if you Can. Nell’adattare tale testo, Nathanson diede vita a pochissime differenze, e quelle poche che attuò furono sempre realizzate con il consenso del vero Abagnale, che assistette al processo per garantirne la veridicità. Il film prese così forma, con location individuate in oltre 140 località tra gli Stati Uniti e la Francia. Tali spostamenti non furono però un problema per Spielberg, che riuscì a completare le riprese in soli 56 giorni.
Arrivato infine in sala, il film si affermò come un grandissimo successo, incassando ben 352 milioni di dollari a livello globale a fronte di un budget di soli 52. La presenza di grandi nomi nel cast ha certamente contribuito a raggiungere tale risultato, e ancora oggi il film è ricordato come uno dei migliori realizzati da Spielberg negli ultimi anni. Proseguendo qui nella lettura sarà poi possibile scoprire diverse altre curiosità legate al titolo, dal suo cast alle location dove si sono svolte le riprese e anche alle candidature all’Oscar ricevute. Infine, si elencheranno le piattaforme dove poter vedere il film.
Protagonista della storia è il sedicenne Frank Abagnale Jr, il quale nella New York degli anni Sessanta si ritrova a dover scegliere con quale dei due genitori vuole vivere, avendo questi intenzione di divorziare. Piuttosto che dover prendere una decisione, però, il giovane preferisce fuggire e darsi alla macchia. Intraprendendo una vita in totale indipendenza, Frank sviluppa un grande talento come truffatore, arrivando a fingersi prima pilota di aerei, poi medico e avvocato. Così facendo egli riesce a guadagnare una fortuna e vivere una vita all’insegna di sfrenati piaceri. La sua attività non passa però di certo inosservata e sulle sue tracce si pone l’agente dell’FBI Carl Hanratty, il quale inizia una frenetica caccia all’uomo.
Per i principali personaggi del film Spielberg, prima come produttore e poi come regista, considerò diversi celebri attori di Hollywood. Il ruolo del protagonista Frank Abagnale Jr., però, fu da subito assegnato a Leonardo DiCaprio. Prima di vedere la sua interpretazione nel film finito, il vero Abagnale non considerava però l’attore come la giusta scelta, salvo poi doversi ricredere. Proprio parlando con questi, DiCaprio ebbe modo di conoscere ulteriormente la sua storia, potendo così fornire un’interpretazione ancor più fedele del vero Abagnale. Ad opporsi a lui, nel ruolo di Carl Hanratty, vi è invece il premio Oscar Tom Hanks.
Inizialmente, Spielberg aveva timore a chiedere al celebre attore di ricoprire un ruolo che non era quello del protagonista, temendo un rifiuto. Hanks, invece, da attore intelligente quale è, affermò che non esistono ruoli grandi o piccoli, e fu lieto di interpretare il personaggio, considerandolo estremamente affascinante.Nel film si ritrovano poi altri celebri attori, molti dei quali ebbero proprio grazie a Prova a prendermi il loro trampolino di lancio. La prima tra questi è certamente Amy Adams. Oggi considerata tra le migliori interpreti della sua generazione, al momento di prendere parte al film la Adams aveva all’attivo solo pochi ruoli.
Spielberg rimase però colpito dalla sua grinta, e le affidò il ruolo di Brenda Strong, una delle amanti di Abagnale. Le attrici Jennifer Garner, Ellen Pompeo ed Elizabeth Banks compaiono brevemente nei ruoli di Cheryl Ann, Marci e Lucy, ragazze in cui si imbatte il protagonista durante la sua attività. Martin Sheen è l’avvocato Roger Strong, mentre Nathalie Baye è Paula Abagnale, la madre di Frank. Importantissimo è il ruolo ricoperto dall’attore Christopher Walken, che dà vita a Frank Abagnale Sr., ruolo per il quale è stato candidato all’Oscar.
Come si diceva in apertura, Prova a prendermi è celebre anche per le sue numerose location, che riflettono il continuo spostarsi del protagonista Frank Abagnale Jr. in un mondo che cerca costantemente di ingannare. Il film è ambientato in varie città degli Stati Uniti e in località internazionali, ma gran parte delle riprese si sono svolte in California. Los Angeles, in particolare, ha ospitato diverse scene grazie alla sua varietà di scenari urbani: aeroporti, hotel di lusso e quartieri residenziali sono stati trasformati per rappresentare gli anni ’60 e le diverse città attraversate da Frank. Anche il municipio di Downey e alcune aree di Pasadena sono state usate per ricreare gli ambienti dell’epoca.
Oltre alle location statunitensi, Prova a prendermi si sposta anche in suggestive ambientazioni internazionali, utilizzate per arricchire i viaggi e le truffe di Frank Abagnale Jr. Il film ci porta a Montrichard, in Francia, dove avviene l’arresto finale del protagonista in un piccolo villaggio, simbolo della fine della sua fuga e della sua illusoria libertà. Anche alcune scene ambientate a Montréal e a Napoli sono ricreate per enfatizzare il respiro globale delle avventure di Frank. Pur se ricostruite principalmente negli Stati Uniti, queste location estere aggiungono autenticità al racconto e amplificano il senso di rincorsa e spaesamento del protagonista.
Prova a prendermi ottenne solamente due candidature agli Oscar e né Leonardo DiCaprio, né Tom Hanks, né Steven Spielberg furono nominati al premio. La prima delle due candidature fu però per il Miglior attore non protagonista, grazie all’interpretazione di Christopher Walken nel ruolo del padre di Frank Abagnale Jr.. La statuetta andò però a Chris Cooper per Il ladro di orchidee. La seconda candidatura fu per la Miglior colonna sonora originale firmata da John Williams, ma anche in questo caso il film non vinse: il premio fu assegnato a Elliot Goldenthal per Frida. Nonostante ciò, il film rimane uno dei più apprezzati della filmografia di Spielberg.
Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Prova a prendermi è infatti disponibile nel catalogo di Infinity, Apple TV+, Netflix e Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 25 agosto alle ore 23:10 sul canale TwentySeven.
Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood
Il 2025 sembra essere un anno fantastico per l’horror: che si tratti dell’adattamento di una serie di videogiochi, di un film horror con Cillian Murphy o di un film storico sui vampiri, la lineup dei film horror del 2025 ha qualcosa per tutti i gusti. Sebbene i film horror usciti nel 2024 abbiano regalato molti brividi con opere di M. Night Shamalayan, Ti West e Tim Burton, il 2025 promette di essere un anno unico nel suo genere. Con il ritorno di famosi scrittori e registi horror, tra cui Leigh Whannell, creatore di Insidious e Saw, gli appassionati del genere avranno la possibilità di esplorare ogni mese alcune storie terrificanti.
Il 2025 si preannuncia caldo con la continuazione della trilogia The Strangers di Renny Harlin, il revival della serie I Know What You Did Last Summer e l’ingresso di Ryan Coogler nel genere horror con Sinners, oltre a molti nuovi titoli che offrono una svolta al genere e promettono un’esperienza cinematografica elettrizzante. Con le prossime uscite di film di studi di successo come NEON, sequel di franchise amati dai fan e adattamenti di classici mostruosi tanto attesi, il programma dei film horror del 2025 fa venire voglia di urlare.
Prodotto dal regista di Spider-Man: No Way Home, Jon Watts, il prossimo capitolo di Final Destination cambierà le regole del franchise. Final Destination: Bloodlines è entrato in produzione nel marzo 2024. È stato diretto da Zach Lipovsky e Adam B. Stein e co-sceneggiato da Guy Busick di Ready Or Not, Scream e Scream VI.
Final Destination: Bloodlines uscirà nel 2025 in occasione del 25° anniversario della serie.
Il cast di Final Destination 6 riporta in scena il compianto Tony Todd nei panni del becchino Bludworth e vede protagonisti Brec Bessinger, Teo Briones e Kaitlyn Santa Juana. È stato rivelato che il concept del film è incentrato sui primi soccorritori e vede protagonisti paramedici, vigili del fuoco e agenti di polizia, personaggi che ogni giorno affrontano la morte. Sebbene il film sia un reboot e cambierà le regole della morte, i produttori hanno anche affermato che il film rimarrà comunque un capitolo della saga di Final Destination.
La trilogia Fear Street di Netflix, uscita nel 2021, è diventata un franchise di grande successo per la piattaforma di streaming, grazie all’incredibile successo dei tre film horror basati sull’iconica serie di libri omonima di R.L. Stine. Fear Street: Prom Queen è il quarto capitolo della serie e sarà diretto da Matt Palmer, dopo che Leigh Janiak ha diretto la trilogia iniziale.
Sebbene non sia un sequel diretto (o un prequel) della trilogia, Fear Street: Prom Queen sarà ancora una volta un film in costume, ambientato nel 1988, in cui le “It Girls” della Shadyside High competono per diventare reginetta del ballo e alcune di loro iniziano a scomparire senza lasciare traccia. Una delle concorrenti cerca di rintracciare l’assassino, seguendo le tracce delle altre scomparse. La trilogia di Fear Street è stata sorprendentemente brutale e Fear Street: Prom Queen sembra destinato a continuare la serie di successi del franchise.
Basato su una storia vera, The Ritual segue due sacerdoti che mettono da parte le loro differenze per salvare una giovane donna presumibilmente posseduta attraverso una serie di pericolosi esorcismi. Forse la più grande attrazione di The Ritual sarà Al Pacino, che interpreta Theophilus Riesinger, uno dei sacerdoti che lavora al fianco di Joseph Steiger, interpretato da Dan Stevens. I film sull’esorcismo sono piuttosto comuni nel genere horror, ma The Ritual si concentra sullo sviluppo dei personaggi oltre che sulle scene spaventose.
Il film è diretto da David Midell (NightLights), alla sua opera più importante fino ad ora. Sebbene fosse originariamente previsto per il weekend di Pasqua del 2025, l’uscita è stata posticipata al 6 giugno 2025, periodo perfetto per la stagione cinematografica estiva. Al fianco di Al Pacino e Dan Stevens, Abigail Cowen (Chilling Adventures of Sabrina) interpreterà Emma Schmidt, la giovane donna posseduta al centro del film.
28 Anni Dopo è il primo di una nuova trilogia basata sul famoso film horror post-apocalittico 28 Anni Dopo. Danny Boyle torna a dirigere il terzo film della serie dopo aver rinunciato alla regia del secondo, e ha portato con sé nuovi protagonisti, tra cui Aaron Taylor-Johnson, Jodie Comer, Ralph Fiennes, Jack O’Connell ed Edvin Ryding.
Il film del 2002 di Boyle e Garland, 28 Days Later, è stato elogiato per aver ridefinito il genere horror zombie.
Fiennes ha dichiarato a Indie Wire che il film è incentrato su un ragazzo che cerca di portare la madre morente da un medico in Gran Bretagna, invasa dagli zombie. 28 Years Later ha terminato le riprese nell’agosto 2024 e uscirà il 20 giugno 2025. Anche il secondo capitolo ha terminato la produzione. Si vociferava che Cillian Murphy sarebbe tornato a interpretare il ruolo del primo film, ma è stato poi rivelato che Murphy non sarà nel film, che, come indica il titolo, è ambientato 28 anni dopo la sua prima apparizione.
Il sequel del successo al botteghino ha iniziato la produzione nel luglio di quest’anno e uscirà nelle sale il 27 giugno 2025. M3GAN 2.0 sembra essere un ambizioso seguito del successo del primo film, in cui Megan affronta un altro robot assassino di nome Amelia. M3GAN 2.0 sembra ancora più ricco di azione rispetto al suo predecessore e sicuramente includerà tutte le uccisioni di robot assassini che i fan hanno amato in precedenza.
Nel novembre 2023, James Wan ha accennato al fatto che M3GAN 2.0 esplorerà le crescenti preoccupazioni della società riguardo all’intelligenza artificiale in modo più ampio e approfondito rispetto al primo capitolo.
Oltre al ritorno delle attrici originali, torneranno anche i personaggi secondari Cole e Tess, interpretati rispettivamente dagli attori Brian Jordan Alvarez e Jen Epps. Tra i nuovi membri del cast della produzione di James Wan figurano Ivanna Sakhno (Ahsoka) nel ruolo principale e Timm Sharp, Aristotle Athari e Jemaine Clement in ruoli secondari. Con il ritorno di Gerard Johnstone alla regia, ci sono grandi speranze che riesca a ricreare la magia che ha portato al primo film della serie.
La regista di Do Revenge, Jennifer Kaytin Robison, sta lavorando con la sua migliore amica, Sarah Michelle Gellar, per riportare in vita la serie.
Sebbene Gellar non faccia parte del cast del sequel di I Know What You Did Last Summer, sta aiutando la troupe e gli attori a ricreare il fascino unico dell’originale. Basato sui primi due film, il sequel vedrà l’attore originale Freddie Prinze Jr. affiancato da un cast di adolescenti completamente nuovo, terrorizzati dal pescatore.
I Know What You Did Last Summer è stato girato in Australia e uscirà il 18 luglio 2025. Anche Jennifer Love Hewitt ha firmato per affiancare Prinze Jr. e riprendere il ruolo di Julie James, l’ultima ragazza sopravvissuta dei film precedenti. Robinson non ha all’attivo alcun film horror come regista, ma ha diretto una commedia romantica e una commedia dark per adolescenti, quindi questo film potrebbe avere un umorismo nero oltre agli elementi horror. I Know What You Did Last Summer sembra seguire la formula dei sequel di successo come Halloween e Scream.
The Conjuring: Last Rites vede il ritorno degli attori Patrick Wilson e Vera Farmiga nei panni dei famosi investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren. Il quarto e ultimo capitolo della serie principale The Conjuring esplorerà probabilmente il caso più importante della coppia e le riprese sono iniziate nel 2024.
Tutti i film e le serie TV dell’universo di The Conjuring
Parte della serie horror di maggior successo, il film diretto da Michael Chaves uscirà nelle sale il 5 settembre 2025, in tempo per il successo dell’autunno. I dettagli specifici sulla trama di The Conjuring: Last Rites sono stati tenuti segreti. Tuttavia, l’attore Ben Hardy e l’attrice Mia Tomlinson fanno parte del cast. Chavez ha molta esperienza in questo franchise, avendo lavorato a The Nun II, The Conjuring: The Devil Made Me Do It e The Curse of La Llorona.
Monkeypaw Productions, la società di Jordan Peele che ha realizzato i successi horror Nope, Us e Get Out, sta producendo Him, un horror psicologico anti-sportivo. Il film è diretto dal pluripremiato Justin Tipping (Kicks) e uscirà il 19 settembre 2025. Con il talento legato a Him, potrebbe essere una grande sorpresa per il genere horror nel 2025.
Him di Jordan Peele era precedentemente intitolato GOAT.
Il film horror di Jordan Peele ha Marlon Wayans come protagonista e segue un giovane atleta emergente con grandi ambizioni a cui viene data l’opportunità di allenarsi con una vecchia star dello sport che sta per ritirarsi. Him porterà il suo protagonista (Tyriq Withers) in “un viaggio agghiacciante nel sancta sanctorum della fama, del potere e della ricerca dell’eccellenza a qualsiasi costo.” Sebbene la sinossi renda discutibili gli aspetti horror, il trailer sembrava un incubo surreale.
Il primo capitolo del sequel della trilogia The Strangers della Lionsgate ha ricevuto recensioni contrastanti per essere un remake fedele al classico horror di Bertino. Tuttavia, il regista Renny Harlin ha pubblicizzato i capitoli successivi rivelando che andranno oltre e approfondiranno le origini dei killer mascherati nella città di Venus. Il film segue Maya, interpretata dall’attrice Madelaine Petsch, che si sta riprendendo dall’attacco del primo capitolo.
Petsch è l’unica attrice del cast che tornerà nel nuovo film. Il cast di The Strangers: Chapter 2 ha aggiunto alcuni personaggi chiave alla trilogia e ha lasciato intendere che saranno loro i volti dietro le maschere, determinati a terrorizzare l’ultima sopravvissuta. Ciò significa che il film potrebbe tenere segreto il resto del cast fino all’uscita nelle sale, per rendere la loro identità una sorpresa.
Quattro anni dopo il successo al botteghino dell’adattamento cinematografico di Scott Derrickson del romanzo di Joe Hill, Black Phone 2 uscirà il 17 ottobre 2025.
Il cast originale include Ethan Hawke nel ruolo del famigerato Grabber e i due fratelli Mason Thames e Madeleine McGraw nei panni di Finney e Gwen. Anche gli attori Jeremy Davies e Miguel Mora tornano nel sequel, che sarà il diretto seguito del primo film. L’attore Demián Bichir è l’ultima aggiunta al cast, anche se il suo ruolo rimane sconosciuto.
Sebbene la sinossi non sia ancora stata pubblicata, Joe Hill, autore di Black Phone 2, ha creato la storia. Per chi non lo sapesse, Hill è il figlio di Stephen King e ha scritto i libri da cui sono stati tratti film come Horns e serie TV come NOS4A2, Locke & Key e In the Tall Grass. Il secondo film di Black Phone continua il successo di King sul grande e piccolo schermo.
Il mostro di Frankenstein è una creatura creata da Victor Frankenstein nel romanzo Frankenstein di Mary Shelley. Assemblato con parti di cadaveri e riportato in vita, il mostro è intelligente ma incompreso, cerca accettazione ma viene spesso rifiutato a causa del suo aspetto terrificante, che lo porta alla vendetta. Frankenstein e il suo mostro sono stati protagonisti di decine di film, serie TV, videogiochi e altri media.
Le riprese di Frankenstein di Netflix si sono concluse alla fine di settembre 2024 e l’uscita sulla piattaforma streaming è prevista per novembre 2025. Sebbene la sinossi non sia stata ancora rivelata, il regista Guillermo del Toro ha precedentemente dichiarato che Frankenstein di Mary Shelley è il suo romanzo preferito, suggerendo che seguirà fedelmente la storia originale, pur infondendovi il suo stile unico. Del Toro ha spesso affermato che il film ha influenzato la sua carriera e sembra il regista perfetto per portare il romanzo sul grande schermo, anche se in modo diverso dai film precedenti.
L’attore di We Live In Time Andrew Garfield era stato inizialmente scelto per interpretare la creatura di Frankenstein nella versione di del Toro. Tuttavia, l’attore ha dovuto abbandonare il progetto a causa di conflitti di programmazione.
Il cast di Frankenstein di Del Toro vede protagonisti Oscar Isaac e Jacob Elordi nei panni dello scienziato arrogante Victor Frankenstein e della sua sfortunata creatura. Sebbene i ruoli di Mia Goth (MaXXXine) e Christian Convery (Sweet Tooth) rimangano sconosciuti, gli attori interpreteranno probabilmente i fratelli di Victor, Elizabeth Lavenza e William. L’unica notizia deludente è che questo film arriverà su Netflix e non nelle sale, anche se c’è la possibilità che Netflix offra una distribuzione limitata per Del Toro.
Uno dei tanti film della Blumhouse in uscita nel 2025, Five Nights at Freddy’s 2 uscirà il 5 dicembre e sarà disponibile nelle sale e in streaming su Peacock. Il sequel amplierà il mondo del film Five Nights at Freddy‘s traendo ispirazione dalla serie di videogiochi e aggiungendo una serie di animatronici ancora più spaventosi e letali.
Gli attori Josh Hutcherson, Elizabeth Lail, Piper Rubio e Matthew Lillard dovrebbero tornare. Lillard ha confermato che le riprese di Five Nights at Freddy’s 2 inizieranno nel novembre 2024. Non è stata rilasciata alcuna sinossi, ma il film dovrebbe riprendere da dove si è concluso il primo, grazie al teaser post-crediti del primo film che fa sembrare che lo spirito del fratello di Mike abbia ancora bisogno che il fratello maggiore lo salvi nel secondo capitolo.
Le indiscrezioni sulle nuove pellicole in arrivo nelle sale cinematografiche generano sempre curiosità e un notevole entusiasmo. Il successo ottenuto dai titoli usciti nel 2023 alimenta, infatti, la ricerca di maggiori informazioni tra gli appassionati delle pellicole horror e fantastiche che vogliono conoscere in anticipo alcuni dettagli sulle trame, sugli interpreti e sulle sinossi. Le prossime uscite cinematografiche generano molte aspettative e un considerevole fermento dopo gli ottimi risultati ottenuti lo scorso anno. Per questo, gli amanti dei film horror non vedono l’ora di sapere quali saranno i prossimi titoli in arrivo nei cinema di tutto il mondo. Gli appassionati sono già proiettati verso le prossime uscite e in base alle informazioni disponibili online e alle notizie diffuse dai registi e dai produttori si possono realizzare le prime liste dei film horror da vedere nel 2024. Quali sono le novità in arrivo e cosa dobbiamo aspettarci dalle prossime uscite cinematografiche? Per rispondere a questa domanda abbiamo selezionato alcuni titoli che si preannunciano più coinvolgenti, originali e paurosi delle pellicole uscite nel 2023. Le indiscrezioni reperibili quotidianamente stuzzicano la curiosità e in questo articolo scopriremo quali sono i film horror 2024 più attesi da vedere al cinema.
La passione per questo genere è riconducibile ai principali elementi che caratterizzano i film, le ambientazioni e i personaggi delle storie più spaventose. Questo fenomeno viene alimentato dalla curiosità innata degli individui nei confronti delle vicende e delle storie che non hanno un’apparente spiegazione logica. I film horror evocano diverse sensazioni e possono indurre negli spettatori una maggiore curiosità verso l’ignoto con trame avvincenti e coinvolgenti. Non a caso, la paura è un’emozione primordiale che è profondamente radicata in tutte le persone come viene ampiamente dimostrato dalla curiosità generata anche dai casi di cronaca nera. Il cinema ha sfruttato questa predisposizione per stimolare delle reazioni inconsce e proporre delle tematiche alternative. L’immaginario horror rappresenta anche una delle principali fonti d’ispirazione per feste a tema e occasioni speciali come Halloween. I costumi che ricreano le atmosfere dei film più spaventosi e paurosi riscuotono sempre una considerevole popolarità e, per questo, vengono scelti dalle persone che vogliono distinguersi con un vestito in grado di evocare le medesime sensazioni provate al cinema. Un modello destinato a conseguire un notevole successo è, senza dubbio alcuno, l’abito ispirato a Bettlejuice. Secondo numerose indiscrezioni, infatti, il sequel dell’iconico film, uscito nelle sale ben 35 anni fa, sarà uno dei principali film horror da vedere nel 2024. Se adorate le ambientazioni e l’estetica di questo film non perdetevi i migliori costumi di Halloween che vi aiuteranno a ricreare la medesima atmosfera terrificante, paurosa e spaventosa.
Il prossimo anno si preannuncia ricco di sorprese spaventose e impressionanti in base alle notizie trapelate negli ultimi mesi. Queste preziose informazioni ci aiutano a farci un’idea sui titoli in arrivo nelle sale cinematografiche. Molti registi, infatti, hanno diffuso delle informazioni sui progetti e sulle nuove pellicole che renderanno il prossimo anno indimenticabile, sorprendente e terrificante. Ecco un breve elenco dei film horror 2024 più attesi al cinema:
Vediamo adesso nel dettaglio quali sorprese dobbiamo aspettarci il prossimo anno nelle sale cinematografiche.
Beetlejuice 2 è uno dei titoli più attesi del prossimo anno tra i cinefili che vogliono ammirare l’ultima opera di Tim Burton. Il sequel del film che ha segnato un’intera epoca vanta un cast eccezionale composto da Michael Keaton, Jenna Ortega, Winona Ryder, Williem Defoe e Monica Bellucci. Gli appassionati devono aspettare fino al 16 agosto per scoprire quali sorprese riserva la nuova storia che riprende i personaggi principali del prequel. Il 2024 vedrà anche il ritorno nelle sale cinematografiche dell’alieno creato dalla geniale mente di Ridley Scott. Alien: Romulus è il nuovo titolo della saga che ha rivoluzionato l’immaginario dei film horror e di fantascienza. Il regista Fede Alvarez ha mantenuto un certo riserbo sulla trama e, per questo, non possiamo fornirvi ulteriori dettagli in merito. Night Swim, diretto da Bryce McGuire, uscirà a Gennaio ed è il primo film horror da vedere al cinema con Wyatt Russel e il premio Oscar Kerry Condon tra i principali interpreti. A marzo 2024, invece, è prevista l’uscita di A quiet place: Day one che rappresenta il terzo capitolo di una delle saghe più avvincenti e coinvolgenti del genere horror. The Watcher vede il debutto alla regia di Ishana Shyamalan che raccoglie il fortunato testimone del padre Michael Night Shyamalan con una storia fatta di inseguimenti e fughe da misteriose creature di una foresta irlandese. Tra i principali film horror 2024 c’è anche Return to Silent Hill che uscirà ad Aprile per invertire la rotta intrapresa dai precedenti episodi che hanno sollevato numerose critiche. Horroscope, atteso a giugno nelle sale cinematografiche, è un titolo basato sull’omonimo romanzio di Nicolas Adam che porterà gli spettatori in una storia di terrore adolescenziale con un gruppo di ragazzi che devono affrontare delle situazioni pericolose dopo la lettura di un oroscopo.
La ricerca delle informazioni sui prossimi film horror da vedere al cinema nel 2024 è un’attività divertente e stimolante. Non perdete l’occasione di commentare i nuovi film in uscita, scoprire quali sono le pellicole più attese e quali sono i registi o gli attori coinvolti nei prossimi titoli. Se avete bisogno di spunti per il prossimo Halloween potete visitare anche la sezione dedicata ai costumi per trovare l’ispirazione e scegliere il modello più spaventoso e suggestivo.
Come noto a tutti i fan del Marvel Cinematic Universe, ci troviamo attualmente nella Fase 5, iniziata nel febbraio del 2023 con l’uscita del film Ant-Man and the Wasp: Quantumania.
Da quel momento si è dunque entrati sempre più nel vivo della nuova linea narrativa di questa saga chiamata Saga del Multiverso. Già dalla Fase 4 sono stati introdotti nuovi personaggi, mondi, universi. Nel corso di questo anno, si sono poi susseguiti sul grande schermo i film Guardiani della Galassia Vol. 3 e The Marvels, ma anche le serie Secret Invasion e la seconda stagione di Loki.
Il 2024, anche per via degli scioperi degli sceneggiatori e degli attori, vedrà arrivare un minor numero di prodotti Marvel (almeno per quanto riguarda i film), ma saranno tutte opere particolarmente importanti che proietteranno ancor di più verso l’attesa e temuta Fase 6. Scopriamo allora quali sono le prossime uscite della Marvel previste per il 2024.
Al Comic Con di San Diego 2022, i Marvel Studios hanno rivelato il titolo ufficiale della serie dedicata ad Agatha Harkness. Questo è Agatha: Darkhold Diaries, e la sua data d’uscita è fissata il 19 settembre 2024, su Disney+. La serie, come noto, sarà uno spin-off di WandaVision e seguirà il personaggio della strega Agatha Harkness, nuovamente interpretato da Kathryn Hahn.
La
prima sinossi diffusa recita: “Liberatasi dall’incantesimo in
cui è rimasta intrappolata, Agatha non vede l’ora di tornare alle
sue vecchie abitudini, ma scopre di essere senza poteri. L’unica
strada percorribile per lei è quella di imbarcarsi in una
pericolosa ricerca per riaverli indietro, con l’aiuto di uno o due
improbabili amici”.
Il 12 novembre 2021, durante il Disney+ Day, è stata annunciata la serie animata Spider-Man: Freshman Year, dove si racconteranno le sue avventure liceali, affiancate dalla sua identità segreta di Spider-Man, esplorando dunque i suoi primi anni da supereroe. Jeff Trammel è il produttore esecutivo e la serie tv arriverà sulla piattaforma Disney+.
A dare voce al protagonista ci sarà Hudson Thames, che sostituirà dunque Tom Holland per questa serie animata. Thames aveva già doppiato Spider-Man nel quinto episodio della serie animata What If…?. Ad oggi non si hanno maggiori informazioni riguardo questa serie, che dovrebbe però arrivare nell’autunno del 2024. Si tratta dell’ultimo titolo, ad oggi, delle prossime uscite Marvel relative all’MCU.
Captain America: Brave New World segna il debutto sul grande schermo di Anthony Mackie nei panni di Capitan America nel MCU, rendendolo uno dei più importanti film Marvel in uscita. Il prossimo film della Marvel su Captain America è previsto per il 14 febbraio 2025, dopo essere stato precedentemente programmato per maggio e poi luglio 2024.
Inizialmente sottotitolato New World Order, il prossimo film della Fase 5 su Captain America dovrebbe vedere Sam Wilson e Joaquin Torres, il nuovo Falcon del MCU, scontrarsi con il Leader (visto l’ultima volta ne L’incredibile Hulk e interpretato ancora una volta da Tim Blake Nelson) e scontrarsi con il nuovo Presidente degli Stati Uniti, Thaddeus Ross. Ora interpretato da Harrison Ford dopo la scomparsa del compianto William Hurt, il ruolo di Ross in Brave New World lo preparerà potenzialmente per ulteriori apparizioni in Thunderbolts e oltre.
I dettagli sulla trama hanno finora rivelato che Ross chiederà a Wilson di riunire una nuova squadra di Vendicatori, forse con secondi fini. La storia del supersoldato si arricchirà anche di altri dettagli: l’Isaiah Bradley di Carl Lumby verrà rivelato come vittima di un misterioso piano di controllo mentale volto ad assassinare il Presidente.
Il nuovo trailer di Captain America: Brave New World ha rivelato che il Presidente Ross si trasformerà nell’Hulk Rosso del MCU durante la storia del film, rendendo l’evento tanto atteso una realtà per il franchise. Il Comic-Con di San Diego del 2024 e il suo panel Marvel hanno anche portato la notizia che Giancarlo Esposito interpreterà Sidewinder nel prossimo capitolo – portando la Società dei Serpenti nella sua storia, dato che è il loro leader – e ha anche rivelato che l’adamantio sarà introdotto nel film, con il materiale che nel MCU è quello di cui sono fatti i corpi dei Celestiali.
Thunderbolts* è un film di supereroi di prossima uscita, basato sull’omonimo team della Marvel Comics. Il film è un sequel di Ant-Man and the Wasp, The Falcon e The Winter Soldier, Black Widow e Captain America: Brave New World. È il trentaseiesimo film del Marvel Cinematic Universe e il quindicesimo capitolo della Fase Cinque. L’uscita del film è prevista per il 30 Aprile 2025.
In una brillante divergenza per il MCU, il cast di Thunderbolts* comprenderà cattivi e antagonisti di precedenti progetti Marvel Studios, che si uniranno per intraprendere una missione sconosciuta per il governo degli Stati Uniti. Non essendo previsti film crossover con i Vendicatori fino alla Fase 6, Thunderbolts è l’unica possibilità di vedere la formazione di una squadra importante prima di Avengers: Doomsday, anche se si prevede che questa avrà un’impronta molto diversa rispetto ai Vendicatori del MCU.
Thunderbolts* uscirà il 2 maggio 2025 – avendo scambiato la data di uscita del 25 luglio 2025 con The Fantastic Four dopo essere stato spostato dal dicembre 2024 – e dovrebbe spiegare perché il direttore della CIA Valentina Allegra de Fontaine ha reclutato diversi personaggi moralmente discutibili. Si dice anche che nel film saranno presenti personaggi del calibro di Sentry e Hulk Rosso, con la prima teoria che ha preso piede dopo che al 2024 San Diego Comic-Con è stato rivelato che il personaggio di Lewis Pullman è conosciuto come “Bob”, in quello che potrebbe essere un riferimento al nome completo di Sentry, Robert Reynolds.
Il 2024 San Diego Comic-Con ha inoltre rivelato ulteriori informazioni sulla trama di Thunderbolts*, mostrando apparentemente che l’agente americano ha un figlio e dando uno sguardo al ricongiungimento di Yelena e Alexei dopo Vedova Nera. Il filmato mostra anche Bucky al congresso, che si basa sulla sua storia personale sulla scia di The Falcon and The Winter Soldier.
La Fox ha fatto due tentativi di portare in vita la Prima Famiglia Marvel sul grande schermo, ma entrambi gli adattamenti del 2005 e del 2015 sono stati accolti male. Dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney nel 2019, però, è stato finalmente rivelato che i Fantastici Quattro arriveranno nel MCU il 25 luglio 2025, due mesi dopo la data di uscita di The Fantastic Four: First Steps del 2 maggio 2025, che è invece la data di uscita di Thunderbolts. I Fantastici Quattro del MCU sono destinati ad avere un ruolo importante quanto quello degli Avengers, e sono fondamentali per il futuro del MCU.
La prima immagine di The Fantastic Four: First Steps ha rivelato non solo che la squadra sarebbe stata affiancata dal robot H.E.R.B.I.E. (Humanoid Experimental Robot, B-type, Integrated Electronics), ma anche un’ambientazione anni ’60, che suggerisce lo stesso tipo di atmosfera retro-futuristica de Gli Incredibili. Dopo la rivelazione iniziale, il cast dei Fantastici Quattro è cresciuto con tre ruoli non confermati per John Malkovich, Paul Walter Hauser e Natasha Lyonne. Nel frattempo, Ralph Ineson interpreterà Galactus e Julia Garner vestirà i panni di Shalla-Bal, il surfista d’argento.
Il Comic-Con di San Diego del 2024 ha reso noto il nuovo titolo del film, che è passato da I Fantastici Quattro a The Fantastic Four: First Steps. Questo titolo ha già portato a un gran numero di teorie sulla storia in arrivo, che vanno dal riferimento diretto all’ingresso del gruppo nel MCU dopo anni di attesa, a una potenziale allusione ai figli di Reed Richards e Sue Storm, Franklin e Valeria. Con Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Joseph Quinn, Ebon Moss-Bachrach, Ralph Ineson.
La produzione di Blade è stata una delle più tumultuose nella storia del MCU. Originariamente previsto per un’uscita nel 2023, la perdita del regista originale di Blade ha portato a massicce riscritture nel corso della produzione. Tuttavia, queste si sono apparentemente concluse con una nuova, speriamo definitiva, data di uscita prevista per il 7 novembre 2025 – con il film che è stato recentemente spostato dalla precedente data del 14 febbraio 2025.
I diversi ritardi del film possono sembrare preoccupanti, ma c’è tutto il tempo per i Marvel Studios di perfezionare l’introduzione di Mahershala Ali nel ruolo del cacciatore di vampiri e di onorare i 25 anni di storia sullo schermo dell’iconico eroe Marvel. Dopo un cameo vocale in Eternals, Blade dovrebbe presentare la lama d’ebano e potrebbe segnare un’apparizione del Dane Whitman di Kit Harington.
Avengers: Doomsday, precedentemente noto come La dinastia Kang è un film di supereroi di prossima uscita, basato sull’omonima squadra di supereroi della Marvel Comics. Il film è il sequel di The Avengers, Avengers: Age of Ultron, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame, Ant-Man and the Wasp: Quantumania e la seconda stagione di Loki. È il trentanovesimo film del Marvel Cinematic Universe e il secondo capitolo della Fase Sei. L’uscita del film è prevista per il 1° maggio 2026.
I prossimi film sui Vendicatori saranno “Avengers: Doomsday” e il già annunciato ”Avengers: Secret Wars” e saranno entrambi diretti dai fratelli Russo. Come riportato da Variety, i registi Joe e Anthony Russo – che hanno diretto quattro film del MCU, tra cui “Avengers: Infinity War” del 2018 e “Avengers: Endgame” del 2019 – si uniscono dunque nuovamente ai Marvel Studios per dirigere il prossimo film del team-up di supereroi.
I Marvel Studios hanno riservato la sorpresa più grande per la fine del loro attesissimo panel al Comic-Con di San Diego, ed è stata una bomba per tutte le bombe. Oltre a rivelare il cattivo principale e il titolo del prossimo quinto film dei Vendicatori, hanno anche rivelato un importante annuncio di casting. Avengers 5 sarà una sorta di reunion, con i registi Joe Russo e Anthony Russo che torneranno a dirigere il film e nientemeno che Robert Downey Jr. che interpreterà l’antagonista principale, Victor von Doom, alias Dottor Destino.
Avengers: Secret Wars è un film di supereroi di prossima uscita, basato sull’omonima squadra di supereroi della Marvel Comics. Il film è il sequel di The Avengers, Avengers: Age of Ultron, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame e Avengers 5. È il quarantesimo film del Marvel Cinematic Universe e il terzo e ultimo capitolo della Fase Sei e della Saga del Multiverso. Sarà diretto da Joe e Anthony Russo. L’uscita del film è prevista per il 7 maggio 2027.
Dopo che la Disney ha acquisito la 20th Century Fox, i diritti sul personaggio Deadpool sono tornati in mano ai Marvel Studios, che hanno così potuto porre in fase di sviluppo un terzo film dopo Deadpool (2016) e Deadpool 2 (2018). Ad oggi intitolato semplicemente Deadpool & WOlverine, questo vedrà il ritorno di Ryan Reynolds nei panni dell’irriverente mercenario mutante e accanto a lui ci sarà un vecchio amico a fargli compagnia, ovvero Wolverine, che sarà nuovamente interpretato da Hugh Jackman.
Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck. L’attrice Jennifer Garner sarà presente nel film con il ruolo di Elektra, che riprende dunque a quasi vent’anni di distanza dal film a lei dedicato. Il finale di The Marvels sembra confermare questa possibilità.
In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura.
L’iconica serie animata è oggetto di un revival che la vedrà tornare in grande spolvero con una nuova serie sotto il marchio Marvel Studios. Si sta infatti attualmente lavorando su X-Men ’97, che continuerà lo spirito dello show degli anni ’90 e proseguirà da dove X-Men: The Animated Series si era interrotta nel 1997 dopo la stagione 5. I Marvel Studios hanno chiarito però che X-Men ’97 non sarà legato al Marvel Cinematic Universe, mentre alcuni primi dettagli sulla trama hanno lasciato intendere che la serie vedrà i mutanti chiamati a rapportarsi con una maggiore accoglienza nei loro confronti, ma qualcosa naturalmente metterà a rischio questo nuovo equilibrio.
Echo, di cui è da poco stato mostrato il primo trailer, sarà il primo titolo dell’MCU ad arrivare al pubblico nel 2024. È questa una serie spin-off di Hawkeye e segue le origini della Maya Lopez di Alaqua Cox, la cui vita criminale a New York si ripresenta nella sua città natale. Se vorrà sopravvivere, dovrà affrontare il suo passato, riconnettersi con le sue radici native americane e abbracciare il significato di famiglia e di comunità. Nella serie sono coinvolti nella serie anche Vincent D’Onofrio e Charlie Cox, rispettivamente nei panni di Kingpin e Daredevil, così come anche l’attore Zahn McClarnon. Anche questa serie arriverà naturalmente su Disney+.
La Sony è sempre più intenta a costruire il proprio universo di personaggi Marvel e il primo nuovo film di questo gruppo in arrivo nel 2024 è Madame Web è diretto da SJ Clarkson. Creata dallo scrittore Denny O’Neil e dall’artista John Romita Jr. nel 1980, Madame Web è una sensitiva cieca che è diventata un personaggio molto importante nel mondo di Spider-Man grazie ai suoi legami con “The Great Web”, un costrutto multiversale che lega insieme tutti i personaggi di “Spider” in tutto il multiverso. Ad oggi non ci sono molti dettagli sulla trama, ma sappiamo che ad interpretare la protagonista ci sarà Dakota Johnson, affiancata da Sydney Sweeney, Isabela Merced e Emma Roberts.
Tra le prossime uscite Marvel, l’ultimo – ad ora – film previsto per il 2024 è Venom 3, il cui titolo provvisorio, Orwell, ha spinto i fan a ritenerlo un riferimento a Orwell Taylor, un ex generale dell’esercito degli Stati Uniti che forma una squadra di supercriminali cacciatori di Venom nota come “Jury”. Il personaggio di Orwell ha svolto un ruolo di primo piano nella miniserie Venom: Lethal Protector dello scrittore David Michelinie e dell’artista Mark Bagley, che ha segnato il primo titolo da solista di Venom quando è stato lanciato nei primi anni ’90. In attesa di una conferma sul titolo ufficiale di questo film a sua volta facente parte dello Spider-Man Universe della Sony, restano ad oggi sconosciuti anche i dettagli della trama.
Oltre al ritorno di Hardy nel ruolo di Venom/Eddie Brock, Venom 3 introdurrà la star di Ted Lasso, Juno Temple, in un ruolo significativo anche se ancora sconosciuto. Anche la star di Doctor Strange Chiwetel Ejiofor, che interpreta lo stregone Karl Mordo nel Marvel Cinematic Universe, è stata confermata per il cast di Venom 3 in un ruolo a sua volta sconosciuto. Al momento della stesura, Hardy, Temple ed Ejiofor sono gli unici tre attori ufficialmente coinvolti nel progetto, lasciando i fan a ipotizzare se Michelle Williams e/o Stephen Graham torneranno per riprendere i rispettivi ruoli di Anne Weying e il detective Mulligan dal precedente Venom ( 2018) e Venom: La furia di Carnage (2021).
Kraven il Cacciatore racconta la violenta storia della nascita e del destino di uno dei villain più iconici della Marvel. Ambientato prima della sua famigerata vendetta contro Spider-Man, il film mostra dunque la formazione dell’immigrato russo Sergei Kravinoff / Kraven per diventare il più grande cacciatore del mondo. La pellicola è anch’essa ambientata nello Spider-Man Universe (SSU) della Sony, lo stesso di Venom e Madame Web. Protagonisti del film sono Aaron Taylor-Johnson come Sergei Kravinoff, Ariana De Bose come Calypso, Fred Hechinger nel ruolo di Camaleonte, Alessandro Nivola in quello di Rhino e Russell Crowe in quello del padre di Sergei.
Come noto a tutti i fan del Marvel Cinematic Universe, ci troviamo attualmente nella Fase 4, iniziata già nel gennaio del 2021 con l’uscita della serie WandaVision su Disney+. Da quel momento si è dunque iniziata a costruire una nuova linea narrativa dell’MCU, che prosegue da dove si concludeva la Fase 3 per introdurre però nuovi personaggi, mondi e pericolosi nemici. Ad oggi di questa Fase 4 sono già uscite anche le serie Falcon and The Winter Soldier, Loki, What If… ?, Hawkeye e Moon Knight, mentre per i film si sono susseguiti Black Widow, Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, Eternals e Spider-Man: No Way Home. Ma quali altri titoli ci attendono nei prossimi mesi? Ecco dunque un utile guida per scoprire quali sono le prossime uscite della Marvel.
Come noto, ognuna di queste opere è ormai sempre più strettamente legata alle altre, dando così vita ad un grande racconto di cui si consiglia di non perdere neanche un pezzo. Ciò che avviene nelle serie, infatti, si rivela fondamentale per comprendere anche quanto avviene poi nei film. Per fare un esempio, per vedere il prossimo Doctor Strange e il Multiverso della Follia, sarà necessario aver visto WandaVision. Si propongono dunque qui di seguito tanto le serie di imminente arrivo sulla piattaforma Disney+, quanto i film attesi in sala. Quelli riportati qui di seguito non sono tutti i titoli annunciati per la Fase 4, che si preannuncia particolarmente ricca, ma solo quelli di cui la data di distribuzione è attualmente nota, che sia più o meno precisa.
Il primo dei prossimi film Marvel, atteso in sala il 4 maggio del 2022, è Doctor Strange nel Multiverso della Follia, un titolo estremamente atteso e importante per la Fase 4. Questo, che si svolge dopo i complicati eventi di No Way Home, vedrà il dr. Strange alle prese con il crollo del Multiverso, con tutti i pericoli che questo comporta. Diretto da Sam Raimi, il film vanta a sua volta un cast ricco di celebri volti del MCU. Oltre a Cumberbatch nei panni del protagonista, si ritroveranno infatti anche Elizabeth Olsen, sempre nei panni di Wanda e reduce dagli eventi di WandaVision. Ci saranno poi Chiwetel Ejiofor, Benedict Wong, Rachel McAdams e Xochitl Gomez nei panni di America Chavez.
Prossima serie Marvel in arrivo su Disney+ a partire dall’8 giugno, Ms. Marvel sarà composta da 6 episodi e avrà per protagonista la giovane Khamal Khan, una fan degli Avengers e in particolare di Captain Marvel, la quale vive una vita piuttosto ordinaria e complessa, fino a quando non scopre di essere dotata di superpoteri. Ad interpretare la protagonista sarà l’attrice Iman Vellani e la serie servirà per anticipare il già annunciato The Marvels, sequel di Captain Marvel dove Brie Larson tornerà a vestire il ruolo della supereroina. Particolarmente attesa, Ms. Marvel promette di introdurre non solo un nuovo personaggio nell’MCU, ma anche nuovi contesti e realtà.
Mostratosi finalmente grazie al recente trailer, Thor: Love & Thunder è il quarto capitolo della serie di film dedicati al celebre dio del tuono. Interpretato come sempre da Chris Hemsworth, questo nuovo lungometraggio, diretto ancora una volta da Taika Waititi, vedrà il divino Thor andare alla ricerca dello scopo della propria esistenza. Allo stesso tempo, egli si troverà a doversi confrontare con un nuovo nemico, ovvero Gorr il macellatore di dei, interpretato da Christian Bale, e con l’amata Jane Foster, nuovamente interpretata da Natalie Portman e che assumerà qui l’identità di Mighty Thor. Atteso per il 6 luglio in Italia, è questo un altro film particolarmente atteso della Fase 4.
Per l’ottobre 2022 arriverà sempre su Disney+ il primo special della Marvel, ovvero un titolo a sé stante la cui durata è ancora ignota. Ad oggi sappiamo solo che, come suggerisce il titolo, sarà ambientato nel periodo della festività di Halloween e avrà come protagonista un certo Jake, il quale tenterà di proteggere la sua famiglia dopo aver scoperto di essere un lupo mannaro. Non è chiaro in che modo, ma anche questo titolo si collocherà all’interno del canone della Fase 4. Questo special sarà diretto dal compositore premio Oscar Michael Giacchino e avrà nel cast anche l’attore Gael Garcia Bernal, in ruolo ancora sconosciuto.
Un altro titolo particolarmente importante per la Fase 4 sarà Black Panther: Wakanda Forever. Dalla trama ancora sconosciuta, il film deve gestire la dolorosa scomparsa dell’attore Chadwick Boseman, interprete del protagonista, per il quale si è scelto di non ricorrere ad un sostituto. Non è quindi chiaro come e se il personaggio di T’Challa comparirà. Molto più probabile, stando a quanto trapelato dalla Marvel, è che a prendere il suo posto sia Shuri, la sorella del protagonista interpretata da Letitia Wright. Attualmente atteso per l’11 novembre del 2022, Black Panther: Wakanda Forever è dunque ancora un progetto molto segreto, di cui non si hanno ancora immagini che svelino qualcosa di più di quanto già noto.
Il secondo special della Marvel sarà quello dedicato ai Guardiani della Galassia, in arrivo su Disney+ nel dicembre del 2022 e ambientato dunque presumibilmente durante la vacanze natalizie. Questo episodio speciale, la cui durata si aggira intorno ai 40 minuti, è diretto da James Gunn e vedrà gli attori Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Karen Gillian, Vin Diesel, Bradley Cooper e Pom Klementieff riprendere i rispettivi ruoli. Nulla si sa della trama, che Gunn ha però definito come una delle sue preferite di sempre. Anche questo titolo farà parte della Fase 4 e probabilmente anticiperà qualcosa di quello che si vedrà poi in Guardiani della Galassia vol. 3, atteso per il 2023.
Un’altra serie particolarmente attesa è She-Hulk, composta di ben dieci episodi e incentrata su Jennifer Walters, cugina di Bruce Banner, la quale guadagna gli stessi poteri dello scienziato in seguito ad una trasfusione di sangue ricevuta proprio da lui. La protagonista avrà così modo di diventare una Hulk femminile, scontrandosi con pericolosi nemici in agguato. Uno di questi, come confermato, sarà Abominio, interpretato nuovamente da Tim Roth. Mark Ruffalo riprenderà invece il ruolo di Bruce Banner, mentre ad interpretare la protagonista sarà l’attrice Tatiana Maslany. Ad oggi la serie non ha ancora una data di uscita precisa, ma è certo che la sua distribuzione avverrà nel 2022.
Altro titolo dell’MCU atteso per il 22 è la seconda stagione della serie animata What If… ?, la quale ci permette di immaginare cosa è successo in universi alternativi rispetto a quello fino ad ora conosciuto. La prima stagione ci portava infatti alla scoperta di cosa sarebbe accaduto se il mondo avesse perso i suoi supereroi più forti, di come sarebbe stato se Doctor Strange fosse stato malvagio e come sarebbe stato il mondo se Ultron avesse sconfitto gli Avengers. Per quanto riguarda la seconda stagione, non si sa quali versioni alternative prenderanno vita, come ancora ignota è la sua data di uscita. Presumibilmente, però, questa avverrà nel corso del 2022.
In questa terza settimana di Prossime uscite al cinema è la volta del ritorno dei Mercenari di Stallone ma anche di molti film d’autore. Intanto da ieri 20 settembre è già in sala Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile la trasposizione omonima del celebre videogioco di corse automobilistiche. Questo film racconta la storia di Jann Mardenborough, un giocatore del videogame cult che applica le abilità apprese alla console in varie competizioni automobilistiche, per diventare un pilota professionista. Nel cast oltre al giovanissimo protagonista interpretato da Archie Madekwe anche volti noti come quelli di David Harbour e Orlando Bloom.
Bersaglio d’amore, in originale Eismayer, è stato presentato alla Settimana Internazionale della Critica a Venezia 2022 ed è il debutto alla regia dell’austriaco David Wagner. Questo film è tratto da una storia vera dell’amore di Charles Eismayer e Mario Falak, due uomini che si sono incontrati in un mondo in cui tutto era contro di loro cioè quello dell’esercito. Il cast è composto da Gerhard Liebmann, Luka Dimic, Julia Koschitz, Anton Noori, Karl Fischer, Christopher Schärf, Lion Tatzber, Lukas Johne, Matthias Hack, Harry Lampl.
Felicita’
Felicità è l’unico film italiano presente in queste prossime uscite al cinema e che ha partecipato, poche settimane, alla 80esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti Extra. Questa pellicola, esordio alla regia di Micaela Ramazzotti, è la storia Desirè, interpretata dalla regista stessa, una giovane donna della periferia romana che lavora come acconciatrice nel mondo del cinema. La sua vita è un caos, non riesce a trovare un equilibrio con sé stessa e con il compagno Bruno, l’attore Sergio Rubini, un professore universitario completamente diverso da lei. I veri problemi della sua esistenza però sono soprattutto con i suoi genitori, interpretati da Max Tortora e Anna Galiena, che assomigliano più a dei mostri che a degli esseri umani.
Questa saga cinematografica, iniziata nel 2010, ha conquistato milioni di fan in tutto il mondo grazie alla sua formula vincente: un mix di azione e acrobazie con le più grandi icone e star del grande schermo degli anni ’80 e ’90. I mercenari 4 – Expendables, è nelle presente nelle prossime uscite al cinema dopo ben 9 anni dal terzo capitolo uscito in sala nel lontano 2014. Sylvester Stallone torna a vestire i panni del veterano mercenario Barney Ross che con la sua squadra stellare, composta dagli uomini più tosti, affronta una nuova sfida in una trama fitta da togliere il fiato. Nel cast Jason Statham, Dolph Lundgren, Randy Couture e si uniscono per la prima volta Curtis “50 Cent” Jackson, Megan Fox, Tony Jaa, Iko Iwais, Jacob Scipio, Levy Tran e Andy Garcia.
Il Caftano Blu è il secondo lungometraggio di Maryam Touzani ed è stato presentato in anteprima l’anno scorso al Festival di Cannes 2022, dove ha vinto il premio FIPRESCI Un Certain Regard. La pellicola racconta di Halim, sarto di talento, con una bottega nella medina di Salé, dove vive in compagnia della moglie Mina che lo aiuta anche in negozio. Il loro rapporto è stretto e affettuoso, benché debba sopportare tanto una malattia che affligge la donna quanto l’omosessualità nascosta di Halim. L’arrivo di Youssef, un giovane apprendista molto attento a studiare le tecniche, porta novità nella routine della coppia, in un periodo scandito dalla cucitura di un bellissimo caftano blu per una cliente molto esigente.
La verità secondo Maureen K., titolo originale La Syndicaliste , di Jean Paul Salomè, dopo il passaggio nella sezione Orizzonti l’anno scorso al Festival di Venezia è presente nelle prossime uscite al cinema. Tratto dall’omonimo libro è la vera storia di Maureen Kearney, aggredita e umiliata in casa sua. Sconvolta, Maureen viene inizialmente ascoltata e protetta ma le indagini si svolgono sotto pressione e nella mente degli inquirenti iniziano a crescere i dubbi e la donna si ritrova a essere la prima sospettata. La protagonista di questo thriller paranoico e contemporaneo è interpretata da una sempre perfetta e bravissima Isabelle Huppert.
Questo film è l’adattamento del romanzo breve Tuntuulei di T. Bum-Erden ed è stato presentato dalla Mongolia nella corsa agli Oscar. L’ultima luna di settembre è la storia di Tulgaa che da anni vive in città ma, dopo un po’, è costretto a tornare al villaggio natale sulle remote colline per assistere il padre ammalato. Poco dopo il suo arrivo l’anziano genitore verrà a mancare ma il giovane, come preso dai ricordi del passato, decide di restare a vivere nella iurta di famiglia per portare a termine il raccolto che l’uomo aveva promesso di completare prima dell’ultima luna piena di settembre.
Presentato in anteprima al Festival del Cinema di Cannes del 2023, questo è il secondo cortometraggio in lingua inglese del regista spagnolo Pedro Almodóvar. Strange Way Of Life vede per protagonisti Ethan Hawke e Pedro Pascal nei panni di due cowboy, pistoleri ed ex amanti che, si rivedono dopo ben venticinque anni. Questo film di soli 31 minuti dopo il passaggio in sala in Italia sarà disponibile sulla piattaforma streaming di MUBI.
La figura dell’assassino è stata esplorata in innumerevoli modi al cinema, rielaborando continuamente il modus operandi, le motivazioni e le vicende che si costruiscono intorno a tale figura. Alcuni dei titoli più celebri di sempre appartengono al genere thriller ed horror ed hanno contribuito a fortificare tale immaginario. Probabilmente poco noto, ma altrettanto interessante è Prossima fermata: l’inferno, il cui titolo originale è The Midnight Meat Train. Questo è stato diretto nel 2008 dal regista giapponese Ryūhei Kitamura, qui al suo primo film statunitense in lingua inglese. Se le dinamiche del film sono le canoniche, del tutto inaspettati sono invece una serie di colpi di scena.
Scritto da Jeff Buhler, il film è l’adattamento del racconto Macelleria mobile di mezzanotte, contenuto nella raccolta Infernalia, primo dei sei volumi della serie Book of Blood scritti da Clive Barker. Questi è da sempre considerato uno dei maestri del brivido in letteratura, conosciuto anche per aver prodotto film horror come Hellraiser e Candyman – Terrore dietro lo specchio. Prossima fermata: l’inferno, dunque, pur appartenendo al genere thriller sfocia con grande facilità nell’orrore puro, tra sangue e violenza inaudite. A questo proposito non sorprende dunque che tra i produttori del film figuri anche il regista Quentin Tarantino, anch’egli noto per la sua passione per la violenza cinematografica.
In Italia Prossima fermata: l’inferno è stato distribuito direttamente in DVD, cosa che lo ha dunque reso un film poco noto. Ma per gli amanti del genere si tratta di un titolo imprescindibile, contenente tutte le caratteristiche che possono oggi renderlo un vero e proprio cult. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è Leon Kauffman, un fotografo che ama scattare foto in giro per la sua città, soprattutto di notte, al fine di catturarne l’anima più autentica. Dopo una carriera trascorsa abbastanza in sordina, grazie all’intercessione della sua compagna Maya e dell’amico in comune dei due Jurgis, Leon riesce ad ottenere un colloquio con la proprietaria di un’importante galleria d’arte, a sua volta amica di Jurgis. La donna riconosce in lui del talento, tuttavia lo sprona ad osare di più e fare scatti più coraggiosi se vuole un posto nella sua galleria. Si tratta dell’occasione che Leon attendeva da tempo e che non intende assolutamente lasciarsi sfuggire.
Egli decide dunque di andare subito alla ricerca di qualcosa di particolarmente forte da fotografare. Per strada si imbatte in tre ragazzi impegnati nel tentativo di violentare un’attraente ragazza asiatica. Dopo aver scattato delle fotografie, Leon riesce ad intervenire e a salvare la giovane. Il giorno dopo, tuttavia, vede quella stessa donna sui telegiornali, dove viene data per scomparsa. Inizia così per lui un’ossessione che lo porterà a ricercare cosa le sia accaduto, arrivando a scoprire che l’ultimo luogo dove questa è stata vista è la metropolitana. Qui, però, Leon si imbatterà in qualcosa di molto più spaventoso di quanto avrebbe potuto immaginare.
Ad interpretare il protagonista Leon Kauffmann vi è l’attore Bradley Cooper. Al momento di prendere parte a questo film, egli aveva già all’attivo diversi successi commerciali, ma la grande svolta data da Una notte da leoni doveva per lui ancora arrivare. Cooper, inoltre, fino a quel momento aveva recitato quasi solo in commedie, con l’unica eccezione dell’horror My Little Eye del 2002. Prossima fermata: l’inferno ha però rappresentato la sua prima volta da protagonista in tale genere, e ad oggi rimane l’ultimo film dell’orrore a cui ha partecipato. Accanto a lui, nei panni della compagna Maya vi è invece l’attrice Leslie Bibb, meglio nota per film come Iron Man, Giustizia privata o La babysitter – Killer Queen.
L’amico Jurgis è invece interpretato da Rober Bart, noto in particolare per la serie Desperate Housewives. Brooke Shields, celebre per la serie Susan, è presente nei panni di Susan Hoff, la proprietaria della galleria per cui Leon spera di esporre. L’ex calciatore e attore Vinnie Jones ricopre il ruolo di Mahogany, il serial killer della metropolitana. Per lui si è trattato di dar vita ad un personaggio muto sino alla fine del film, dove lo si sente pronunciare una sola parola. Per lui si è trattato della seconda volta in cui interpreta un personaggio senza battute. La prima era stata per il film Fuori in 60 secondi. Tony Curran, noto per il ruolo dell’anziano vampiro Marcus Corvinus in Underworld: Evolution, interpreta infine il ruolo dell’autista della metropolitana.
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La città verrà distrutta all’alba è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema e Microsoft Store. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un dato periodo temporale entro cui vedere il titolo. In alternativa, il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 21 giugno alle ore 21:15 sul canale Italia 2.
Fonte: IMDb
Raccontato con uno stile che coniuga il documentario e la fiction, Prossima fermata: Fruitvale Station è un film realizzato dal talento del regista esordiente Ryan Coogler e del protagonista Michael B. Jordan, che dopo Chronicle si mette alla prova con un ruolo particolarmente impegnativo perché deve rappresentare un uomo come tanti, reso però indimenticabile da una tragedia che poteva essere evitata.
Prossima fermata: Fruitvale Station si basa su dei fatti di cronaca risalenti a cinque anni fa: la notte di capodanno del 2009, mentre con la fidanzata e gli amici sta rientrando verso casa, Oscar Grant, 22 anni, viene prelevato dalla polizia della stazione della metropolitana di Fruitvale, San Francisco, e perforato al polmone dal proiettile di un poliziotto che ha perso la testa.
Il regista sceglie di partire con ventiquattro ore di anticipo, ci dice di Oscar (Jordan) e della sua vita un po’ sgangherata, sempre alla ricerca di un lavoro che possa rappresentare un’alternativa legale allo spaccio, ci racconta anche della sua compagna e della bambina che i due hanno, Tatiana. Con pochi tratti, con una macchina a seguire e ad osservare la scena, Coogler ci fa affacciare nell’intimità del protagonista, tanto che ad un certo punto di accorgiamo di volergli bene, o quantomeno di tenere a lui e alla sua sorte, proprio nel momento in cui tutto precipita. Attraverso questo racconto del quotidiano capiamo bene chi era Oscar e ci accorgiamo che anche il regista finisce per affezionarsi al suo protagonista.
Il regista gestisce bene la tensione, riesce a ritoccare la realtà per renderla più adatta al mezzo cinematografico pur non tradendo la storia o lo spirito con cui è stata poi raccontata dai testimoni. Michael B. Jordan dimostra di essere un attore preparato, capace e di talento, e da ad Oscar, nella realtà molto meno cinematografico di lui, un senso di intimità, ancora, e di frustrazione, che poi insieme alla rabbia e alla tristezza finirà per essere un sentimento condiviso dallo spettatore.
Il film racconta anche dell’abuso di violenza da parte dei responsabili dell’ordine pubblico, e del taciuto razzismo che in fondo si cela sempre dietro ad una facciata di sobrietà e imparzialità, ma si tratta di temi toccati, presenti ma non approfonditi, perché forse Coogler voleva solo raccontare di Fruitvale, di quello che è accaduto, di una vita che si è spenta per un motivo futile, di un episodio che purtroppo, in quel gennaio del 2009 a Oakland, è uno tra tanti.
Nonostante manchino ancora all’appello gli spettatori statunitensi, che dovranno pazientare fino al prossimo fine settimana, Skyfall ha già cominciato a macinare successi nelle sale europee e non solo: il film ha già raccolto 287 milioni di dollari, 156 dei quali solo nell’ultimo weekend di programmazione, conquistando in particolare il pubblico tedesco e quello messicano.
In Germania in particolare, l’ultima pellicola dedicata a James Bond, appena uscita, ha fatto segnare il miglior esordio dell’anno nelle sale. Notevole il successo anche nel Regno Unito, dove l’Agente Segreto al servizio di Sua Maestà ha conquistato complessivamente 85 milioni di dollari in dieci giorni di programmazione, 25,7 dei quali solo nell’ultimo fine settimana; in Gran Bretagna Skyfall ha peraltro fissato il nuovo record assoluto per la prima settimana di programmazione, superando la seconda parte di Harry Potter e i Doni della Morte.
Tra qualche giorno toccherà dunque agli Stati Uniti, dove secondo le stime il film potrebbe incassare fino a 215 milioni di dollari, che lo renderebbero il maggior successo finanziario della serie.
Fonte: CinemabBlend
Il noto sito americano The Hollywood Reporter rivela che lo scrittore Kurt Johnstad è stato incaricato di scrivere la sceneggiatura del prossimo adattamento cinematografico del fumetto Prophet. Il film avrà come protagonista Jake Gyllenhaal e sarà diretto da Sam Hargrave, il regista del film d’azione di successo Extraction. Il lavoro di Johnstad nel genere d’azione è notevole. Lo scrittore ha firmato le sceneggiature di entrambi i film su 300, così come Atomic Blonde del 2017 e il film Act of Valor del 2012 .
Apparso originariamente in un numero del 1992 del fumetto Youngblood, il personaggio Prophet – chiamato John Prophet – è un uomo povero e senzatetto che vive nell’era della seconda guerra mondiale. È lì che si offre volontario per prendere parte alle esperienze mediche di uno scienziato che viaggia nel tempo, i cui risultati lo trasformano in un super soldato.
Dopo essere stato messo in stasi, Prophet si risveglia in futuro. Un fumetto revival del Profeta è stato pubblicato da Image Comics nel 2012, che ha visto il personaggio viaggiare 10.000 anni nel futuro e vivere in una città aliena. Il personaggio è stato creato dal creatore di Deadpool Rob Liefeld, che ha creato Youngblood per Image Comics dopo la sua partenza dalla Marvel negli anni ’90.
Secondo il rapporto di The Hollywood Reporter, Studio 8 – che sta lavorando all’adattamento – si concentrerà sulla storia originale del personaggio, con Prophet sepolto in un bombardamento e risvegliato 20 anni dopo, nel 1965, in un nuovo mondo. Secondo quanto riferito, il film si concentrerà su Prophet che tenta di stare lontano dagli agenti del KGB che stanno cercando di creare una nuova linea di super soldati dal suo sangue.
Brandon Box, casa di produzione giovane e dinamica che ha fatto della passione per i manga e i fumetti il proprio marchio distintivo, continua a consolidare la sua posizione come punto di riferimento nel mondo dei cinecomics in Italia. Dopo il successo del film Dampyr, realizzato in collaborazione con Eagle Pictures e Sergio Bonelli Editore, e l’acquisizione dei diritti per la produzione di Tiger Mask insieme a Fabula Pictures, l’azienda annuncia con entusiasmo l’avvio delle riprese del suo nuovo e ambizioso progetto: “Prophecy“.
Ispirato al celebre manga giapponese scritto e disegnato da Tetsuya Tsutsui, edito da KI-OON, pubblicato in Giappone da Shueisha ed in Italia da J-POP, “Prophecy” porta sul grande schermo la storia avvincente di “Paperboy”, un misterioso individuo il cui volto appare sempre nascosto da un foglio di giornale. Nell’avvincente action comedy si intrecciano tematiche attuali come gli effetti amplificatori del web, il mondo dei riders e del food delivery e le potenzialità della realtà virtuale, il tutto mentre i protagonisti sono impegnati a promuovere la loro start up tecnologica. L’intreccio narrativo appassionante si unisce a spunti riflessivi stimolanti capaci di catturare e coinvolgere il pubblico.
Il cast di Prophecy vanta la presenza di giovani e talentuosi attori, tra cui spicca Damiano Gavino nel ruolo di “Paperboy”, affiancato da Federica Sabatini, Ninni Bruschetta, Haroun Fall, Denise Tantucci e Giulio Greco.
Alla regia troviamo Jacopo Rondinelli, regista, designer e artista multimediale che ha firmato la regia di Ride (2018), prodotto e distribuito da Lucky Red, scritto e coprodotto da Fabio Guaglione, Marco Sani e Fabio Resinaro e distribuito in tutto il mondo dalla casa di produzione True Colors.
Andrea Sgaravatti, produttore e autore del film, commenta entusiasta: “E’ un momento straordinario per noi. Durante queste prime settimane di riprese stiamo dando vita al nostro sogno di portare sul grande schermo un manga che ci ha profondamente appassionato e che affronta tematiche di grande rilevanza per i più giovani e non solo. Prophecy rappresenta un progetto particolarmente significativo per me. Inoltre, il film si colloca strategicamente tra il successo di Dampyr su Netflix US e il prossimo progetto, l’adattamento cinematografico de L’Uomo Tigre. Con Prophecy, il nostro obiettivo è creare un film pop, giovane e audace, in sintonia con il nostro target di riferimento.”
Marco Schiavone, CEO di J-POP, aggiunge riguardo al progetto: “Tetsuya Tsutsui è un autore importante del catalogo J-POP; quando Brandon Box ci ha chiesto di suggerire un titolo manga per un adattamento, è stato naturale pensare a Prophecy, un racconto che ci ha emozionato pubblicare e che ha la forza per diventare anche un film di successo.”
Le riprese del film – realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – sono attualmente in corso a Torino, in varie location cittadine.
Che sia una porta per passare dal mondo reale a quello delle macchine, un gadget ultratecnologico o un semplice oggetto per mettersi in contatto con persone amate (o da ricattare), il telefono è spesso uno dei protagonisti del cinema.
Di seguito vi mostriamo una breve storia dell’accessorio sul grande schermo:
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La promozione dei film in uscita è da sempre il tallone d’Achille del nostro mercato cinematografico. Qualcuno potrebbe dire che in realtà di talloni ce ne sono molti di più, ma sembra che almeno sul versante promozionale i progetti italiani stiamo facendo grandi passi aventi. E questo è quanto è avvenuto anche per La Vita Facile, da oggi al cinema.
Capita spesso che nello stesso film, attori diversi regalino al pubblico diversi livelli di interpretazione. In alcuni casi però il divario è così grande da lasciare lo spettatore un po’ interdetto.
Ecco degli esempi in cui nello stesso film lo spettatore è testimone di grandi e passime performance da parte di componenti diversamente illustri del cast. Nelle foto a seguire, sulla sinistra vedete gli esempi di performance ottima e sulla destra gli esempi di performance pessima. Siete d’accordo?
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