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Il Premio, recensione del film di e con Alessandro Gassmann

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Il Premio, recensione del film di e con Alessandro Gassmann

Dopo Razzabastarda, Alessandro Gassmann torna dietro la macchina da presa e dirige Il Premio, storia di famiglia, avventura on the road, commedia e, nel finale, persino farsa.

Nel film Oreste è un personal trainer che sogna di aprire una palestra; Giovanni, suo padre, è un celebre scrittore che è in partenza per la Svezia, dove ritirerà il premio Nobel per la Letteratura; Lucrezia, la sorella, è una donna che insegue il sogno della fama tramite i social; Rinaldo è il più fidato amico e assistente del celebre scrittore. Questa compagnia partirà per un viaggio buffo, insolito, avventuroso, che non risparmia momenti di riflessione, alla scoperta di un uomo, della suo rapporto con i figli e di questi stessi figli, alla disperata ricerca inconsapevole di un padre che non hanno mai davvero conosciuto.

Il Premio, al cinema dal 6 dicembre, è la seconda regia di Alessandro Gassmann che porta sullo schermo la storia di un papà famoso e del suo rapporto con i figli. Verrebbe da pensare subito a un racconto biografico, dal momento che la memoria del grande Vittorio si mantiene viva negli anni.

Il film si rivela tuttavia un road movie di formazione, nella più classica delle forme, nonostante i protagonisti siano ben oltre l’età in cui ci si “forma”. Ognuno dei protagonisti è alla ricerca di una parte mancante e sembra che soltanto il confronto forzato, all’interno dell’abitacolo dell’auto che li porta in Svezia, o dentro le case o gli alberghi in cui passano la notte, sia in grado di mettere tutti in diretto contatto con ciò che cercano. Fondamentalmente si tratta di un legame; con un padre irraggiungibile, con un’ambizione inculcata, con un’amore, o semplicemente con la vita vera.

Il Premio, recensione

Alla fine del viaggio, che si chiude con una scena sopra le righe, che sfiora la farsa, i protagonisti si trovano di nuovo (o per la prima volta?) a contatto con loro stessi, inchinandosi a un pubblico di circostanza, ringraziando per l’ascolto e gli applausi.

Ancora acerbo come regista, Alessandro Gassmann occupa la scena con la sua consueta padronanza, nonostante siano i toni drammatici quelli che gli si addicono di più, un aspetto troppo poco sfruttato di un attore che ha carisma e fisico per spiccare, più di quanto non faccia al cinema (e infatti si dedica molto al teatro). Sorellastra di finzione di Gassmann è Anna Foglietta; l’interprete romana conferma ad ogni ruolo una grande versatilità, dedizione e metodo, dando sempre il meglio anche con personaggi che non sempre sono scritti con cura. Rocco Papaleo è invece l’assistente dello scrittore famoso: un ruolo dimesso e di relativamente poche parole per uno che la scena, la divora con l’appeal da comico consumato.

A chiudere questo poker c’è Gigi Proietti; l’appartenenza alla grande generazione di mattatori del cinema (e del teatro italiano), la conoscenza personale con Vittorio Gassmann, rendono ancora più forte la sensazione che il film contenga una porzione abbondante di autobiografia, un segreto di normalità, nascosto tra la parte pubblica dell’attore, in generale delle donne e degli uomini con un profilo pubblico.

Ne Il Premio, Alessandro Gassmann mostra che ha ancora tanto da imparare da un punto di vista della regia, ma conferma che ha tanto da dire e che riesce a farlo con leggerezza, ironia, anche tentando percorsi poco battuti.

Il Premio Solinas al Teatro Palladium

Il Premio Solinas al Teatro Palladium

PREMIO SOLINAS ROMA TRE INTEGRA-LAB prosegue il ciclo di MASTER CLASS presso il Teatro Palladium – Università Roma Tre con proiezione di FILM tratti da opere finaliste e vincitrici del Premio Solinas per sottolineare l’importanza degli sceneggiatori e delle storie per il successo di un Film. Attraverso le proiezioni dei Film del Premio Solinas, ripercorriamo un pezzo di storia del nuovo Cinema Italiano, permettiamo alle nuove generazioni e agli studenti di conoscere le opere di esordio di Autori affermati e proponiamo  Master Class interattive.

Giovedì 28 aprile alle ore 20:30 ci sarà la proiezione del film “La seconda volta” diretto da Mimmo Calopresti, interpretato da Valeria Bruni Tedeschi e Nanni Moretti. Il film, presentato in concorso al Festival di Cannes 1996, racconta la storia di Alberto Sajevo, un professore universitario che per caso un giorno incontra Lisa, la terrorista che dodici anni prima aveva tentato invano di ucciderlo. Dapprima la ragazza non lo riconosce ma quando il professore svela la propria identità il confronto si inasprisce fino allo scontro.

Seguirà la Master Class di Francesco Bruni, Mimmo Calopresti, Heidrun Schleef, sceneggiatori dell’opera diretta da Mimmo Calopresti.

Sabato 30 aprile alle ore 20:30 ci sarà la proiezione di “Vito e gli altri”, primo film di Antonio Capuano, che ha vinto il premio come Miglior regista esordiente ai Nastri d’argento 1992. La storia è quella di Vito, rimasto da solo e affidato alla zia, dopo che il padre ha massacrato senza ragione la sua famiglia, risparmiandolo. Vito, lasciato crescere senza una guida, vive nelle strade fra furti, rapine e spaccio, confrontandosi con i suoi compagni di pena alle prese con il suo stesso percorso che lo porterà a diventare sicario della camorra. Seguirà la Master Class di Antonio Capuano, regista e sceneggiatore del film.

Le proiezioni e le Master Class saranno gratuite e aperte al pubblico e agli studenti.

La proiezione del film inizierà alle ore 20:30 presso il Teatro Palladium (Piazza Bartolomeo Romano, 8) e sarà seguita dalla Master Class degli Autori.

Il premio del destino, la seconda stagione della serie in arrivo su AppleTV+

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Apple TV+ ha svelato oggi la seconda stagione di Il premio del destino, la serie comedy creata dal vincitore dell’Emmy David West Read (“Schitt’s Creek”) e interpretata da un cast corale guidato da Chris O’Dowd.

Il premio del destino: quando esce e dove vederla in streaming

La nuova stagione, composta da 10 episodi, farà il suo debutto su Apple TV+ il 24 aprile con i primi tre episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale ogni mercoledì fino al 12 giugno.

Il premio del destino: la trama e il cast

Basata sull’omonimo romanzo di M.O. Walsh, la seconda stagione torna a seguire gli abitanti di Deerfield quando la macchina Morpho li prepara per la misteriosa “fase successiva”. Mentre i potenziali rivelati di ognuno vengono scambiati per visioni, nascono nuove relazioni e si pongono nuove domande in città. Dusty (Chris O’Dowd) e Cass (Gabrielle Dennis) decidono di separarsi, mentre Trina (Djouliet Amara) e Jacob (Sammy Fourlas) imparano che possono liberarsi delle loro vecchie etichette. Giorgio (Josh Segarra) e Izzy (Crystal Fox) trovano la propria storia d’amore, mentre Hana (Ally Maki) e Padre Reuben (Damon Gupton) cercano di scoprire quale sia lo scopo della macchina. La piccola comunità si trova ancora una volta a mettere in discussione ciò che pensava di sapere sulla vita dei propri abitanti, sui loro rapporti, le loro potenzialità e sulla Morpho stessa.

La seconda stagione accoglie vecchie e nuove guest star, tra cui Justine Lupe, Aaron Roman Weiner, Mary Holland, Patrick Kerr, Cocoa Brown, Carrie Barrett, Elizabeth Hunter, Jim Meskimen, Matt Dellapina e Melissa Ponzio ed è prodotta da Skydance Television e CJ ENM/Studio Dragon.

David West Read è showrunner e produttore esecutivo, insieme a David Ellison, Dana Goldberg e Matt Thunell per Skydance Television, Miky Lee, Jey-hyun Kim e Hyun Park per Studio Dragon, Bill Bost e Sarah Walker. Steven Tsuchida, Heather Jack, Jordan Canning, Satya Bhabha e Declan Lowney dirigono la serie.

La prima stagione di “Il premio del destino” ha rapidamente raggiunto lo status Certified Fresh su Rotten Tomatoes ed è stata definita come “stimolante”, “esilarante” e “uno dei migliori debutti comici degli ultimi anni”.

Il potere del cane: teaser trailer del film Netflix con Benedict Cumberbatch

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Netflix ha diffuso il teaser trailer di Il potere del cane, l’atteso film Originale Netflix diretto da Jane Campion che sarà presentato alla 78° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Protagonisti del film sono Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Thomasin McKenzie, Kodi Smit-McPhee e Frances Conroy.

Nel film Il potere del cane (The Power of the Dog) il carismatico allevatore Phil Burbank incute paura e rispetto. Quando il fratello porta la nuova moglie e il figlio di lei a vivere al ranch di famiglia, Phil li tormenta finché non si ritrova vulnerabile alla possibilità di innamorarsi.

Il potere del cane, recensione del film di Jane Campion

Il potere del cane, recensione del film di Jane Campion

L’inchiostro che sporcava le mani di John Keats in Bright Star si trasforma ne Il potere del cane in materia fangosa, pronta a rivestire i corpi selvaggi di uomini e donne che recidono i legami con la propria umanità, andandosi a mescolare con il sudore, la terra, l’essenza primigenia e primitiva di istinti privi di raziocino.

La delicatezza delle dita che sfiorano i tasti di un pianoforte in Lezioni di piano, dando vita a sinfonie conturbanti e commoventi, lasciano spazio a urla interiori di uomini e donne inascoltate, invisibili agli sguardi di chi ha occhi per ammirare la bellezza di un paesaggio ameno, ma non di un’umanità che brucia come boschi nel cuore di un incendio.  

Il potere del cane, la trama

Montana, 1925. I fratelli Burbanks, Phil e George, sono gli eredi di un grande ranch di famiglia, che mandano avanti occupandosi dello spostamento di mandrie, dell’essicazione delle pelli e dell’addestramento degli uomini di fatica. Mentre George è un uomo sensibile e desidera una famiglia, Phil è un uomo che si scalda facilmente, ossessionato dal mito del suo mentore Bronco Henri. Quando George prende in sposa la giovane vedova Rose e la porta al ranch, Phil prende di mira la donna e suo figlio Peter e non smette di tormentarli.

Suggestiva amenità in rattrappita umanità

Sviluppata in orizzontale, con carrellate che si sostituiscono, moltiplicandosi, allo sguardo di un uomo che ammira lo spazio immenso dinnanzi a lui, la regia di Jane Campion crea una passerella bucolica di ambienti vasti, che finiscono per rendere ancora più piccoli, i suoi protagonisti. Pochi i primi piani destinati a ogni personaggio che attraversa il suo campo di visione. Colto nell’ambiente che più lo rappresenta, Phil, Peter e Rose diventano essi stessi parte di quello spazio, sia esso domestico, che naturale. Un’estensione umana di carte da parati, lenzuola di letti disfatti, o acque di laghi nascosti, i personaggi della Campion perdono la loro compattezza umana per abbigliarsi di astrattezza. Ciò comporta un’incapacità da parte dello spettatore di comprendere appieno le loro intenzioni, racchiudere i loro pensieri, immedesimarsi negli spazi incancreniti, o non del tutto maturarti, della loro umanità. 

Nell’anima di Phil tutto è contrastato da un senso di repressione, sia affettiva che sentimentale per un’omosessualità latente e non accettata. Una lotta interiore che intacca la resa narrativa in cui tutto è suggerito senza essere indagato a fondo. Una superficialità emotiva che stride con una maniacalità estetica di passaggi colti nella loro bellezza ed enfatizzati da una fotografia tenue, che tutto prende e dipinge di luce e tonalità calde. Una galleria di quadri impressionisti incastonati in sguardi dai ritratti caravaggeschi dove l’ombra dell’anima si scontra con la luce tenue, romantica (nel senso poetico del termine) della natura.

Se l’ambiente esterno è quasi tangibile, il mondo interno dei personaggi è un compendio astratto, sfuggente, di anime in perpetuo cambiamento e difficili da tratteggiare. Un labirinto empatico che lascia persi, senza senso dell’orientamento, i propri spettatori, ma al posto di incuriosirli con fare perturbante, finisce per lasciare loro in bocca un senso di insoddisfazione.

Il potere del cane: diavoli bloccati in essere

I personaggi di Il potere del cane sono spettri che nascono dalla profondità della terra; esseri luciferini, i cui sguardi incendiati da fuochi interiori incapaci di tradursi in dialoghi e sfoghi verbali, sono filtrati da occhi brucianti, e gesti autodistruttivi. La discesa nell’inferno personale di questi personaggi, immortalata dicotocamente in un paesaggio bucolico e paradisiaco, è un cammino segnato da una musica empatica, martellante, che grazie al talento di Jonny Greenwood segna il ritmo sincopato di passi destinati a un arco narrativo incompiuto, sebbene orientato verso un masochismo latente, scevro di partecipazione affettiva.

Dopo Lezioni di piano, due mondi così in netto contrasto come quello dei fratelli Burbanks da una parte, e quello di Rose e Peter dall’altra, si incontrano e scontrano ai piedi di un micro-universo fatto di polvere e pelli, mentre le facce si sporcano di sangue. L’essere che non sa comunicare e che cerca di aprirsi al mondo un po’ come la mano che scriveva d’amore senza averlo mai conosciuto in Bright Star, non viene del tutto sviluppato nella sua potenza latente con il personaggio di Phil. È lui il perno centrale attorno a cui vanno a svilupparsi le dinamiche di Il potere del cane.

Un uomo solitario, come sottolineato dalle inquadrature della Campion che lo isolano dagli altri, destinando la ripresa solo alla sua figura evitando di coinvolgere anche piccole parti di coloro che lo circondano, e che impedisce, proprio a causa di questa sua incapacità di relazione, di portare a compimento la linea narrativa dedicata ai personaggi. I volti dei protagonisti – e quello di una Mary che da angelo del focolare si tramuta in diavolo domestico in primis – si fanno ritratti simulacrali di più sconfitte, di un passato che ritorna senza sfociare in alcun barlume di futuro. Le inquadrature sembrano accarezzare un incanto feroce, quello di una bestialità che non dimentica l’umanità. Ciò che ne consegue, tra pennellate cinematografiche di interesse estetico ed estatico, è un ritratto subliminale di un paesaggio di matrice western fatto di memorie torbide e rimosse.

La perfezione del singolo nella delusione del totale

Preso singolarmente, ogni componente narrativo, visivo e musicale che va a formare Il potere del cane è una gemma preziosa di rara bellezza estetica. Una volta messi insieme, ogni elemento è come se depotenziasse ciò che lo precede e lo segue, rubandosi forza vitale gli uni agli altri. È paradossale constatare come la combinazione studiata di parti strutturali esteticamente perfetti, crei una figura umana straniante: attraente se vista da vicino in ogni singola cellula epidermica, scialba se osservata da lontano nel suo complesso.

Se lo sguardo della Campion ha il potere di rendere sensuale ogni cosa, i suoi personaggi restano bloccati in potenza, imprigionati tra i bordi dei tipi sociali e narrativi a loro affidati.  Un’aspirazione a un’evoluzione incapace di compiersi che finisce per limitare al ruolo di semplici figure figuranti i suoi protagonisti, diavoli distanti che non riescono a coinvolgere lo spettatore nel loro inferno personale.

La tematica e le vicende personali già affrontate da Thomas Savage nel romanzo da cui il film trae ispirazione, è qui declinata in modo deludente, sprofondando in un’afasia di linguaggio affettivo che tanto vorrebbe dire e poco riesce a comunicare. E così l’istinto si prosciuga, il dolore si rattrappisce e la bestialità violenta si limita a divenire un senso di angosciosa paura; la paura di un cane che abbaia, ma non morde.

Il Potere dei Soldi: recensione del film con Liam Hemsworth

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Il Potere dei Soldi: recensione del film con Liam Hemsworth

Arriva al cinema distribuito da Moviemax Il Potere dei Soldi, il film diretto da Robert Luketic. In Il Potere dei Soldi Adam Cassidy (Liam Hemsworth) è un prodigio dell’informatica sottoimpiegato in una grossa società di telecomunicazioni. Come l’amico fraterno Kevin (Lucas Till) ha solo due preoccupazioni in testa: mettere a punto un progetto rivoluzionario che gli consentirà il salto nell’iperuranio dei ricchi dirigenti dell’azienda e sbarcare il lunario per arrivare senza debiti alla fine del mese. Il ragazzo, infatti, viene da Brooklyn, il lato povero della Grande Mela, quello in cui le persone, per sopravvivere, devono passare l’esistenza a spaccarsi la schiena correndo anche il rischio di vedersi tolta la copertura assicurativa una volta contratta una malattia cronica, quello da cui fuggire il più velocemente possibile. L’occasione tanto agognata per presentare il sudato progetto alla fine arriva, ma il  colloquio con il potente Presidente della compagnia, Nicolas Wyatt (Gary Oldman), è un insuccesso tale che Adam, insieme ai suoi amici, viene licenziato in tronco.

Il Potere dei Soldi recensione film

Diretto da Robert Luketic su sceneggiatura di Jason Hall e Barry L. Levy, Il Potere dei Soldi, sebbene pregevole nelle intenzioni di criticare un mondo in cui squali oltremodo ambiziosi divorano tutto e giovani straordinariamente intelligenti non ottengono nulla, è un film che funziona a stento. La fotografia di una società iniqua e squilibrata, uno dei punti di forza della pellicola,  viene purtroppo relegata sullo sfondo, mentre in primo piano si susseguono una storia d’amore totalmente gratuita tra il protagonista e una collega, un gioco di spionaggio noioso e, soprattutto, un percorso di crescita dai toni paternalistici al limite del sopportabile. Un vero peccato, perché il tema della disuguaglianza sociale e quello del rapporto tra potere e dispositivi elettronici portatili, guinzagli tanto invisibili quanto efficaci, sono i due aspetti chiave del film. Solo quando da un’inquadratura all’altra si rincorrono immagini di personaggi sotto vigilanza continua, vittime di telecamere nascoste, di chip nei telefonini, di gps attivati da remoto, di social network confessionali, emerge il lato intrigante de Il Potere dei Soldi.

Gli sceneggiatori, però, nonostante in un primo tempo tentino un approccio costruttivo a spinose questioni contemporanee, come la sparizione della privacy o l’uso di internet e dei cellulari come strumenti di controllo, non dimenticano che il lungometraggio di Luketic deve essere in primis un prodotto d’intrattenimento e quindi lasciano presto perdere ogni polemica. Gli effetti speciali per mostrare una città in rapido e continuo cambiamento e un bel lieto fine ad accontentare tutti al di qua e al di là del ponte di Brooklyn sono forse il segno più tangibile e deludente di questa, discutibile, scelta.

Il potere dei soldi: la spiegazione del finale del film

Il potere dei soldi: la spiegazione del finale del film

Il potere dei soldi (qui la recensione) è un thriller tecnologico del 2013 diretto da Robert Luketic, con un cast di grande richiamo che vede protagonisti Liam Hemsworth, Gary Oldman e Harrison Ford. Il film si inserisce nel filone dei corporate thriller, un sottogenere che affonda le sue radici nel cinema statunitense degli anni ’80 e ’90, aggiornandolo ai tempi della guerra tecnologica e delle spietate dinamiche aziendali contemporanee. Ambientato tra i grattacieli e le ombre di una New York dominata da interessi economici e ambizioni senza scrupoli, il film mette in scena una sfida all’ultimo segreto tra due giganti dell’industria tecnologica, con al centro un giovane pedone in balia del sistema.

Oltre al carisma indiscusso dei suoi protagonisti veterani, Il potere dei soldi trova il suo punto di forza anche nella regia ritmata e nell’atmosfera tesa, costruita su un costante gioco di sospetti, tradimenti e colpi di scena. Il film affronta tematiche attuali come l’etica professionale, la sorveglianza digitale, la manipolazione delle informazioni e il prezzo del successo, interrogandosi su quanto sia facile perdere se stessi in un mondo in cui il potere è l’unica vera moneta. In questo senso, il film propone una riflessione non solo sull’ambiente ipercompetitivo delle multinazionali, ma anche sulle fragilità e le illusioni personali che alimentano quel sistema.

Nel corso di questo articolo, ci concentreremo in particolare sul significato e la costruzione del finale, analizzando come le scelte narrative e i destini dei personaggi offrano una sintesi delle tensioni accumulate nel corso del film. L’epilogo di Il potere dei soldi, seppur apparentemente lineare, apre infatti a interpretazioni più profonde legate al concetto di identità, compromesso e riscatto. Proveremo a capire quale messaggio lascia davvero lo scontro tra ambizione e integrità, e cosa resta al termine del gioco quando tutte le carte sono state scoperte.

Harrison Ford e Gary Oldman in Il potere dei soldi
Harrison Ford e Gary Oldman in Il potere dei soldi. Foto di Peter Iovino – © 2012 Paranoia Acquisitions LLC. All rights reserved.

La trama di Il potere dei soldi

Il potere dei soldi segue la storia di Adam Cassidy (Liam Hemsworth), un giovane impiegato di origini umili che lavora per una potente azienda tecnologica guidata dal carismatico ma spietato Nicholas Wyatt (Gary Oldman). Dopo essere stato licenziato per aver commesso un errore, Adam viene ricattato da Wyatt: dovrà infiltrarsi in una compagnia rivale, la Eikon, fondata da Jock Goddard (Harrison Ford), ex mentore di Wyatt, per rubare segreti industriali. Costretto a scegliere tra la galera e una vita di lusso costruita sull’inganno, Adam accetta e si ritrova coinvolto in un gioco ad alto rischio tra due colossi dell’industria hi-tech.

Mentre si insinua nella Eikon e guadagna la fiducia di Goddard, Adam si rende conto di essere diventato una pedina sacrificabile in una guerra senza scrupoli. Le sue relazioni personali iniziano a deteriorarsi, in particolare quella con Emma Jennings (Amber Heard), dirigente di Eikon e suo interesse amoroso, che intuisce che qualcosa non va. Man mano che la tensione cresce e le bugie si moltiplicano, Adam dovrà decidere se continuare a giocare secondo le regole dei potenti o ribellarsi per salvare se stesso e le persone a cui tiene. Il film alterna azione, intrighi aziendali e riflessioni morali su potere, ambizione e integrità personale.

La spiegazione del finale

Nelle scene finali de Il potere dei soldi, Adam riesce a ribaltare la situazione dopo essere stato manipolato da entrambi i magnati della tecnologia, Wyatt e Goddard. Egli sfrutta infatti le competenze tecnologiche e le risorse apprese per mettere in atto un piano che lo libera dall’influenza sia di Wyatt che di Goddard. Grazie all’aiuto del suo team e a una registrazione compromettente, riesce ad incastrare il primo, facendolo arrestare per le sue attività illegali. Allo stesso tempo, riesce a recuperare il controllo sulla sua vita personale e a riconciliarsi con la sua coscienza, scegliendo di non seguire più la strada della corruzione e del potere a ogni costo.

Amber Heard e Liam Hemsworth in Il potere dei soldi
Amber Heard e Liam Hemsworth in Il potere dei soldi. Foto di Peter Iovino – © 2012 Paranoia Acquisitions LLC. All rights reserved.

Il significato di questo epilogo si radica in una riflessione sull’autonomia morale in un sistema dominato dall’opportunismo. Adam, inizialmente attratto dall’idea di “farcela” a ogni costo, scopre a proprie spese quanto sia facile perdere il controllo di sé e dei propri valori quando si è esposti alle logiche predatorie del potere economico. Il finale rappresenta un momento di redenzione, in cui il protagonista sceglie consapevolmente di staccarsi dal meccanismo che rischiava di trasformarlo in una semplice pedina. L’elemento di ribellione non è tanto nella denuncia del sistema, quanto nell’atto di sottrarsi ad esso, rifiutando di perpetuarne la logica.

Tematicamente, Il potere dei soldi propone quindi una critica chiara alla cultura aziendale contemporanea, che premia l’ambizione cieca e la disumanizzazione delle relazioni professionali. Il film mette a confronto due archetipi: il giovane idealista tentato dalla scorciatoia del successo e i vecchi squali dell’industria, pronti a tutto pur di vincere. La scelta di Adam di ribellarsi segna una rottura significativa e simbolica: è il rifiuto di diventare il “nuovo loro”. Il finale suggerisce così che esiste una possibilità di riscatto anche per chi è caduto nelle trame del potere, ma che tale possibilità passa sempre da una presa di coscienza personale.

In conclusione, dunque, il finale chiude il cerchio narrativo su una nota etica, più che spettacolare. Non è la vittoria su un nemico esterno a dare senso alla vicenda, bensì il recupero dell’identità da parte del protagonista, che smette di recitare un ruolo per diventare finalmente se stesso. La lezione finale non è tanto che il potere corrompe, quanto che la vera forza sta nel sapere dire “no” quando tutto spinge a dire “sì”.

Il potere dei soldi Trailer italiano del film con Harrison Ford

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Il potere dei soldi Trailer italiano del film con Harrison Ford

il-potere-dei-soldi-trailer-italianoGuarda il Trailer italiano ufficiale de Il potere dei soldi, lo spy thriller diretto da Robert Luketic e intrepretato da Gary Oldman, Harrison Ford, Liam Hemsworth e Amber Heard. La pellicola arriverà nelle sale italiano dal 12 settembre 2013 distribuito da Moviemax.

Adam Cassidy è un giovane e ambizioso tecnico del gigante delle telecomunicazioni Wyatt Corporation. Dopo un fatale errore subisce il ricatto del suo dirigente che lo obbliga a diventare una spia e a intrufolarsi all’interno della compagnia rivale. Ben presto si troverà intrappolato in una guerra tra due magnati.

Le riprese del film Il potere dei soldi si sono state effettuate tra i mesi di luglio e dicembre 2012 e si svolgono nello stato della Pennsylvania (Stati Uniti d’America), tra le città di Wyndmoor, Filadelfia ed Aston. Tratta dall’omonimo romanzo di Joseph Finder, la sceneggiatura del film è passata attraverso le mani di due sceneggiatori prima di trovare la sua forma conclusiva. Barry Levy e Jason Dean Hall poi, hanno infatti lavorato allo script separatamente.

Il potere dei soldi nuovo trailer con Gary Oldman e Harrison Ford

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il-potere-dei-soldi-trailer-italianoEcco un nuovo trailer del film Paranoia, che da noi si chiamerà Il Potere dei Soldi e vede nel cast Gary Oldman e Harrison Ford, oltre al giovane e promettente Liam Hemsworth (Hunger Games).

Il potere dei soldi trailer:

 

Lo spy thriller diretto da Robert Luketic e intrepretato da Gary Oldman, Harrison Ford, Liam Hemsworth e Amber Heard arriverà il 12 settembre 2013 al cinema.

Adam Cassidy è un giovane e ambizioso tecnico del gigante delle telecomunicazioni Wyatt Corporation. Dopo un fatale errore subisce il ricatto del suo dirigente che lo obbliga a diventare una spia e a intrufolarsi all’interno della compagnia rivale. Ben presto si troverà intrappolato in una guerra tra due magnati.

Il postino suona sempre due volte: tutte le curiosità sul film

Il postino suona sempre due volte: tutte le curiosità sul film

Dagli anni Sessanta in poi nel cinema statunitense inizia a prendere piede il cosiddetto neo-noir, un sottogenere che riprende gli elementi del noir anni Quaranta e Cinquanta arricchendoli però con tematiche, stili e mezzi al passo con i tempi. In questa tipologia di film prendono dunque vita storie ricche di violenza, erotismo, disillusione e smarrimento esistenziale. Uno dei titoli più celebri appartenenti a questo genere è il film del 1981 Il postino suona sempre due volte, scritto da David Mamet, diretto da Bob Rafelson e tratto dall’omonimo romanzo del 1934 di James M. Cain.

Non si tratta però della prima volta che il libro di Cain viene trasposto sul grande schermo. Già nel 1943 il regista italiano Luchino Visconti aveva realizzato Ossessione, un adattamento liberamente ispirato a tale racconto, mentre negli Stati Uniti ne era stato realizzato un film nel 1946 per la regia di Taylor Garnett. Questa nuova versione, complice una maggior apertura verso la sessualità al cinema, poté prendersi maggiori libertà rispetto alle precedenti trasposizioni, puntando dunque molto sull’erotismo, l’ossessione e la violenza che ne può derivare.

Accolto inizialmente in modo contrastante da parte della critica e del pubblico, Il postino suona sempre due volte è stato rivalutato solo in seguito ed è oggi considerato uno dei grandi classici del neo-noir, nonché uno dei titoli più esemplari di questo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al libro da cui è tratto. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il postino suona sempre due volte: la trama e il cast del film

Nel pieno della Grande Depressione statunitense, il vagabondo Frank Chambers cerca come può di vivere alla giornata. L’uomo sembra trovare temporaneamente una sistemazione quando si imbatte nell’anziano Nick Papadakis, gestore di una locanda e dell’annessa stazione di servizio. Questi gli offre infatti un lavoro come meccanico, che Frank accetta subito, motivato anche dalla forte attrazione che prova per Cora Smith, la giovane moglie di Nick. Sempre più, Frank e Cora si avvicineranno, vedendo l’uno nell’altro la rispettiva salvezza. Insieme decidono di liberarsi di Nick e vivere allo scoperto il loro amore. La passione che li travolge, però, li farà finire in una spirale di menzogne e violenza.

Ad interpretare i due protagonisti, Frank e Cora, vi sono i premi Oscar Jack Nicholson e Jessica Lange. All’epoca delle riprese i due avevano rispettivamente 43 e 31 anni, quasi la stessa differenza d’età descritta da Cain nel suo libro. La Lange inoltre era l’attrice che il regista desiderava avere per la parte e fu irremovibile sull’offrire a lei il ruolo. Nicholson aveva invece già recitato per Rafelson in tre suoi precedenti film. Come noto, i due attori hanno per questo film accettato anche di dar vita ad alcune scene di sesso particolarmente esplicite, a tal punto da far credere a molti di non essere simulate.

Accanto a loro, nei panni di Nick Papadakis, vi è l’attore John Colicos, anche se il ruolo era inizialmente stato considerato anche il regista premio Oscar Elia Kazan. Nel film si ritrovano poi anche Michael Lerner nei panni dell’avvocato Katz, John P. Ryan in quelli di Kennedy, l’assistente di Katz, e la premio Oscar Anjelica Huston con il ruolo di Madge, la donna con cui Frank avrà una relazione. Nel film compare anche l’attore Christopher Lloyd, oggi celebre per essere stato Emmett “Doc” Brown nella trilogia di Ritorno al futuro, che recita qui nei panni di uno dei clienti della locanda gestita di Nick e Cora.

Il postino suona sempre due volte libro

Il postino suona sempre due volte: il libro di James M. Cain e il significato del titolo

Pubblicato nel 1934, Il postino suona sempre due volte non è solo uno dei maggiori successi letterari di Cain, ma anche uno dei più importanti romanzi crime del Novecento, con il suo mix di sessualità, violenza e personaggi particolarmente controversi. Parte dell’idea della storia è venuta in mente allo scrittore dopo essersi imbattuto nel caso di Ruth Snyder, una donna che nel 1927 insieme all’amante Judd Gray uccise il marito, in quanto odiava la vita coniugale con quest’ultimo. Tale vicenda servì da spunto anche per un altro celebre romanzo di Cain, La fiamma del peccato (divenuto anch’esso un film nel 1944 per la regia di Billy Wilder).

A suscitare particolare curiosità di Il postino suona sempre due volte è poi il suo titolo. Questo fa riferimento all’usanza dei postini irlandesi di bussare sempre due volte per farsi riconoscere. Secondo alcune interpretazioni più profonde, il postino sarebbe da intendere come un messaggero di cattive notizie e che se anche si può ignorare il suo bussare una volta, alla seconda bisogna necessariamente rispondere. Ciò starebbe dunque ad indicare come Frank ignori i primi campanelli d’avvertimento, per poi scontrarsi rovinosamente con il destino, che non manca mai di presentarsi in un modo o nell’altro.

Il postino suona sempre due volte: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il postino suona sempre due volte grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 24 agosto alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Il postino suona sempre due volte in blu-ray dal 22 gennaio

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Il postino suona sempre due volte in blu-ray dal 22 gennaio

Il-postino-suona-sempre-due-volteI Premi Oscar Jack Nicholson e Jessica Lange sono gli appassionati protagonisti di questo adattamento dell’omonimo romanzo di James M. Cain. Scritto da David Mamet (Il Verdetto) e diretto da Bob Rafelson (Cinque Pezzi Facili), Il Postino Suona Sempre Due Volte mette in scena l’erotismo e l’ossessione di due amanti destinati e allo stesso tempo condannati a stare insieme per sempre.

 Il film vanta la partecipazione di Anjelica Huston, Michael Lerner, John Colicos, Christopher Lloyd ed è disponibile a partire dal 22 gennaio per la prima volta in Alta Definizione Blu-rayTM grazie a Warner Bros. Entertainment Italia. L’edizione è arricchita dal trailer cinematografico originale e dal commento al Film di Bob Rafelson, David Mamet e Jack Nicholson.

 Puoi farla franca per qualsiasi cosa. Ma una volta sola.

SINOSSI

Frank Chambers è un girovago senza meta, nel suo vagabondare trova un lavoro in una tavola calda e si innamora di Cora, la moglie del suo capo. Frank adesso ha un obiettivo nella vita: conquistare Cora, anche a costo di uccidere il suo capo.

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– Commento al Film di Bob Rafelson, David Mamet e Jack Nicholson

– Trailer Cinematografico

INFORMAZIONI SUL PRODOTTO BLU-RAY

TITOLO Il Postino Suona Sempre due Volte
REGISTA Bob Rafelson
CAST Jack Nicholson, Jessica Lange, Anjelica Huston, Michael Lerner, John Colicos, Christopher Lloyd
GENERE Romantico, Drammatico
DURATA 121 minuti circa
FILM Video: 1080p 16×9 1.78:1

Audio: Dolby Digital: Italiano 1.0, Francese 1.0, Tedesco 1.0, Spagnolo 1.0, Portoghese 1.0; DTS-HD Master Audio: Inglese 1.0.

Sottotitoli: Italiano, Inglese, Tedesco Non Udenti ; Spagnolo, Portoghese, Giapponese

 

Il poster ufficiale di Maniac con Elijah Wood

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Il poster ufficiale di Maniac con Elijah Wood

Ecco il nuovo poster del film Maniac disegnato da Sam Ashby. Diretta da Franck Khalfoun, la pellicola è un remake del film del 1980  che racconta le vicende di un uomo disturbato che diventa un serial killer spietato fino all’incontro con Anna, una strana e seducente femme fatale. L’amore tra i due sarà però molto molto inquietante…

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Il Poster Ufficiale del Festival Di Cannes 2013

Il Poster Ufficiale del Festival Di Cannes 2013

Arriva il poster ufficiale del Festival Di Cannes 2013, a poco meno di un mese dall’annuncio del programma ecco l’immagine che catalizzerà l’attenzione del mondo del cinema durante il prossimo mese di Maggio. 

Il poster promozionale di Anna Karenina!

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Il poster promozionale di Anna Karenina!

Dopo le prime immagini online e in attesa del trailer, rivelato il poster promozionale di Anna Karenina.

Il poster italiano di The King’s Speech

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E’ uscito il poster di The King’s Speech, diffuso dalla Eagle Pictures, che uscirà in Italia il 28 gennaio. Il film, che ha già vinto il festival di Toronto di quest’anno, vanta nel cast Colin Firth nei panni del Re balbuziente Giorgio VI oltre a Goeffrey Rush, Helena Bonahm Carter, Guy Pearce, Michael Gambon.

Il poster italiano di Oblivion con Tom Cruise

Il poster italiano di Oblivion con Tom Cruise

Manca ormai soltanto poco più di un mese all’uscita nelle sale nostrane dell’atteso film Oblivion, scritto e diretto da Joseph Kosinski.

Mentre l’11 Aprile si avvicina, ecco finalmente il poster italiano, in cui vediamo il nostro Jack Harper (interpretato da Tom Cruise) incorniciato da uno scorcio di quella terra futurista immaginata dai creatori del film.

Aspettando di vedere in azione Tom Cruise, Morgan Freeman, Olga Kurylenko e tutti gli altri attori del cast, sotto l’attenta guida del creatore di Tron:Legacy, ecco quindi il primo poster italiano.

 Oblivion_poster_italiano

Tom Cruise è il protagonista di Oblivion, un evento cinematografico originale e rivoluzionario dal regista di TRON: Legacy Joseph Kosinski e dal produttore de L’Alba del Pianeta delle scimmie. Nel cast anche Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Olga Kurylenko, Zoe Bell, Melissa Leo, Andrea Riseborough

In un spettacolare pianeta Terra del futuro che si è evoluto fino a diventare irriconoscibile, un uomo si confronta col passato che lo porterà ad affrontare un viaggio di redenzione e ricerca mentre si batterà per salvare l’umanità. Jack Harper (Tom Cruise) è uno degli ultimi riparatori di droni operanti sulla Terra. Parte di una massiccia operazione per estrarre risorse vitali dopo decenni di guerra contro una terrificante minaccia conosciuta come Scavs, la missione di Jack è quasi terminata. Vivendo e perlustrando gli straordinari cieli da migliaia di metri d’altezza, la sua esistenza crolla quando salva una bella straniera da uno spacecraft precipitato. Il suo arrivo innesca una serie di eventi che lo costringono a mettere in questione tutto ciò che conosceva e mettono nelle sue mani il destino dell’umanità. Tutte le info sul film nella nostra scheda film: Oblivion.

 

Il poster italiano di Drive

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Il film rivelazione dello scorso Festival di Cannes arriverà nelle sale italiane il 30 settembre. E’ la stessa 01 Distribution a dare l’annuncio, rendendo noto, insieme alla data, un poster italiano

Il poster finale di A Spasso con i Dinosauri

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Walking-With-Dinosaurs

I Dinosauri, gli animali preistorici per eccellenza che da sempre affascinano adulti e bambini, sono pronti a tornare al cinema grazie alla nuova avventura in 3D di A Spasso con i Dinosauri ispirata alla miniserie tv della BBC Walking with Dinosaurs, ed in arrivo in Italia a Gennaio 2014.

Di seguito potrete ammirare il poster finale della pellicola:

Walking with Dinosaurs

Il film racconta la storia di un cucciolo di dinosauro che deve imparare a vivere in un mondo di predatori. Il film è diretto da Neil Nightingale e Pierre De Lespinios e sceneggiato da John Collee.

Fonte: Movieweb.com

Il post-eriore

Il post-eriore

Venezia 73Quanto vorrei che la vita fosse un musical. E in particolare, la vita qui, alla Mostra del Cinema, con Baratta e Barbera che intonano un duetto giocando sulle assonanze dei loro nomi e la loro vicinanza al campo semantico dei vini e dei posti dive ci si ubriaca di brutto. Con gli addetti alla sicurezza che ti controllano le borse in movimenti coordinati come se fosse nuoto sincronizzato cavalcando le note di ‘Isis cos I’m cool’, con i colleghi che in conferenza stampa pongono le classiche domande in rima baciata, del tipo ‘qual facezia essere a Venezia’, e gli intervistati che rispondono in contrappunto con entusiasmo fuori dal comune anche di fronte alle più imbarazzanti delle questioni. E come vorrei essere il protagonista di un musical io, in grado di far fronte alle scempiezze della vita danzando e cantando come uno stronzo anche quando per correre all’appuntamento di turno, per il quale sono incontrovertibilmente in ritardo, mi incaglio lo scroto nella zip dei pantaloni. Invece di un lacerante urlo di dolore, come per magia uscirebbe dalle mie labbra un soave ritornello che recita ‘This is the wonderful Land of Sticazzi – oh! oh! – Sticazzi! – Let’s do the Sticazzi agaiiiin!’, e mi metterei a sgambettare con eleganza con lo sfondo dei pianeti o di qualsiasi altra cazzata vi venga in mente dopo una gita sotto acido.

Ecco, La-La-Land, il film d’apertura di quest’anno, è un po’ così. Però è bello. Perché in finale il cinema consiste anche nel riuscire a emozionare lo spettatore anche a seguito delle peggiori cazzate. Non deve essere realistico, basta che sia presente a sé stesso e a me, che sono un tipo semplice, mi basta e mi avanza. So che ‘a me mi’ non si dice ma provateci voi a stare attenti all’ortografia e alla grammatica con lo scroto incagliato nei pantaloni.

La la LandApplausi a scena aperta, da parte di tutta la sala. Dopo Whiplash è stato deciso che in ogni film in cui compaia anche alla lontana un pezzo jazz, fosse anche la suoneria d’attesa del Radio Taxi, ci deve stare J.K. Simmons, per cui aspettatevi interminabili improvvisazioni ‘à-la-bite-de-chien’ anche nel prossimo film di Batman, se tanto mi dà tanto.

(Ang)

E in effetti… ‘This is the Isis of the night, the night oh yeahh!’ Ti canterebbe Corona – non Fabrizio, ci riferiamo alla gnoccolona anni ’90 che quando s’è scoperto che non cantava con la voce sua ci ha provocati certi traumi che manco la scena della mamma di Bambi – mentre fai dribbling tra i macigni messi per evitare camion omicidi. Perché qui al Lido, come s’è più volte detto e come hanno ribadito nella conferenza d’apertura, quest’anno con la sicurezza si fa sul serio. Ti pigliano il badge, te lo osservano con cura. Stringono gli occhietti tre quattro volte per capire se sei davvero tu. Insomma, ci dedicano il tempo. Anche perché metà della gente ha la foto del tesserino che assomiglia al massimo a suo figlio ora, se solo ne avesse uno, quindi vabbè… alla fine famo a fidasse e tanti saluti. Ho visto anche io La La Land, e mi sono immaginata noi romani sul GRA – che qui sono abituati a chiamarlo ‘Sacro’ per via del Leone d’oro di qualche anno fa, ma per noi è profanissimo – sotto al sole, imbottigliati come criceti in una ruota, a cantare tutti insieme ‘It’s another sunny day!’, ballando fuori dalla macchina sorridenti e gioiosi. Ma sul film si è già espresso Ang, quindi andiamo avanti e cambiamo argomento:

Secondo il modello di sviluppo a fasi di Freud, la fase anale è il secondo periodo di sviluppo del bambino: essa succede alla fase orale e precede la fase fallica. Si colloca a un’età compresa fra i 18 e i 36 mesi circa. Per bimbo Gabriele Muccino questo passaggio si manifesta eccezionalmente alla soglia dei cinquanta. Avete presente quando da bambini vi fissate con una parolaccia e continuate a ripeterla compulsivamente con delle varianti? Facciamo un esempio a tema. Diciamo che scoprite la parola ‘culo’. Per giorni e giorni, e la felicità dei vostri parenti e di chi vi sta attorno, o per mesi, o addirittura anni, è tutto un susseguirsi di ‘culone, culetto, culaccio, culino, inculata, culacchione, culatello, culinaria’ (……….. aggiungere ad libitum). Ecco, tutti sanno che nei film di Muccino ci sono sempre scene in cui la gente grida parolacce in maniera concitata, peraltro, di solito, termini mai usati durante un’autentica litigata (tipo in Baciami ancora, che era tutto un ‘fottiti’ e ‘fottutissimo’. Ma chi cazzo dice ‘fottiti’ e ‘fottutissimo’ quando bisticcia in Italia?). Ecco, ne L’Estate addosso è uguale, ma tutto declinato in chiave gay. Che sostanzialmente è una storia di gente che scopre che esistono gli omosessuali e, dapprima intimorita, poi gli si apre un mondo, che viene accolto con un entusiasmo affannato e contagioso. La ragazzetta protagonista, dapprima suorina virginale e introversa, si trasforma nel giro di tipo dieci secondi in una specie di degustatrice ufficiale di orge, saltando da una strusciata lesbo in discoteca a un convegno di rappresentanze falliche come se si trovasse su un trampolino elastico. Aiutano i dialoghi, col protagonista maschile che vive al centro di Roma ma parla come er peggio trucido de Torpigna, ed è commovente quando elemosina l’amore della bella – che, come facilmente intuibile, la dà a qualsiasi composto contenente azoto sulla faccia del pianeta tranne che a lui, compreso un barattolo di varecchina – aggrottando le ciglia come se stesse per aggredirla, stravolto da cotanto desiderio, e finendo invece pè fasse na pippa al bagno come il peggiore dei disperati. Un film generazioanale, oserei dire. E, no, non è un refuso. Noi a bimbo Gabriele gli vogliamo bene, e speriamo che superi questa difficile fase di crescita quanto prima. Intanto però, oltre all’Estate, guardando il film addosso se semo fatti pure altro.

Chiudiamo anche noi con una foto di euforia paradossa, scattata dopo la proiezione al baretto che c’ha servito il necessario caffè. E stiamo solo al primo giorno. Chissà quali altre meraviglie ci attendono.foto lido

(Vì)

Il Ponte delle Spie: trailer finale italiano del film di Steven Spielberg

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Nell’anno di Operazione UNCLE, della quinta avventura di Ethan Hunt e della 24° volta di James Bond al cinema, anche il maestro Steven Spielberg si dedica al film di spionaggio con Il Ponte delle Spie, con un protagonista d’eccezione, Tom Hanks.

Ecco il trailer finale italiano del film.

Il titolo, letteralmente “Ponte delle spie” si riferisce a un ponte realmente esistito a Berlino, oggi noto come Ponte di Glienicke, che univa la zona est a quella ovest, e che era spesso luogo di scambi di prigionieri tra i servizi segreti americani e quelli della Germania Est.

Il film è basato sulla storia vera di James Donovan (Tom Hanks), un avvocato che si trova suo malgrado al centro della Guerra Fredda quando la CIA lo manda in missione per negoziare il rilascio di Francis Gary Powers, un pilota di U-2 americano. La sceneggiatura, firmata da Matt Charman, ha subito in seguito una revisione da parte dei fratelli Coen, alla loro prima collaborazione con il regista di Salvate il soldato Ryan e la colonna sonora sarà composta da John Williams alla sua 27esima collaborazione con Steven Spielberg.

Nel cast di Bridge of Spies ci sono anche Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda e Eve Hewson. Sarà il compositore Thomas Newman ad occuparsi delle musiche prendendo così il posto di John Williams.

Il ponte delle spie: standing ovation al New York Film Festival

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Il ponte delle spie: standing ovation al New York Film Festival

La premiere del nuovo film di Steven Spielberg è avvenuta questa domenica al New York Film Festival. Il ponte delle spie ha ottenuto un’accoglienza davvero calorosa, con una standing ovation al regista e al cast guidato da Tom Hanks, subito dopo essere partiti i titoli di cosa.

Una delle sequenze del film, che hanno maggiormente colpito il pubblico, è proprio quella iniziale che mostra le strade di New York, senza sottofondo musicale, ma con solo i rumori della città. Gli spettatori hanno anche apprezzato i volti familiari del teatro sullo schermo, come Mark RylanceScott Shepherd, Billy Magnussen, al fianco di attori del calibro di Alan Alda e Amy Ryan.

È un po’ terrificante”, ha detto Shepherd della Wooster Group, che interpreta un ufficiale della CIA, ”Ti aspetti che Spielberg, che ha fatto così tanti film, sia un po’ stanco. Ma la sua energia sul set è contagiosa, è forte”.

Basta essere preparati e arrivare. Questo è quello che mi hanno insegnato Tom e Steven”, ha detto Magnussen,Fai il tuo lavoro per prepararti ed essere tempestivo”.

Anche un attore come Tom Hanks, che ha lavorato più volte con il regista, da Salvate il soldato Ryan a Prova a Prendermi, tiene molto a non deludere Spielberg: ”Non vuoi altro che compiacere quest’uomo”, ha dichiarato l’attore.

ilpontedellespieIl titolo, Il Ponte delle spie si riferisce a un ponte realmente esistito a Berlino, oggi noto come Ponte di Glienicke, che univa la zona est a quella ovest, e che era spesso luogo di scambi di prigionieri tra i servizi segreti americani e quelli della Germania Est.


Bridge of Spies
 è basato sulla storia vera di James Donovan (Tom Hanks), un avvocato che si trova suo malgrado al centro della Guerra Fredda quando la CIA lo manda in missione per negoziare il rilascio di Francis Gary Powers, un pilota di U-2 americano. La sceneggiatura, firmata da Matt Charman, ha subito in seguito una revisione da parte dei fratelli Coen, alla loro prima collaborazione con il regista di Salvate il soldato Ryan e la colonna sonora sarà composta da John Williams alla sua 27esima collaborazione conSteven Spielberg.

Nel cast de Il ponte della Spie ci sono anche Mark Rylance,Amy Ryan, Alan Alda e Eve Hewson. Sarà il compositore Thomas Newman ad occuparsi delle musiche prendendo così il posto di John Williams.

Il film uscirà in Italia il 17 dicembre.

Fonte

Il Ponte delle Spie: recensione del film di Steven Spielberg

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Il Ponte delle Spie: recensione del film di Steven Spielberg

Dalla retorica politica, machiavellica e inattaccabile di Lincoln, a quella etica, pura, di Donovan. Steven Spielberg torna in sala con un altro grande film Il Ponte delle Spie che racconta il rovescio della medaglia del suo precedente, riuscendo a essere ancora una volta maestro di grande cinema.

La trama di Il Ponte delle Spie

La storia è quella di James Donovan, avvocato assicurativo che, nella Berlino appena spaccata dal muro, trattò uno scambio di prigionieri tra Stati Uniti, Unione Sovietica e Germania dell’Est. Un occhio a una storia ‘piccola’ che permette a Spielberg di esercitare ancora la mano in un cinema classico e perfetto, eppure estremamente personale per temi e messa in scena, per toni rassicuranti e alchimie puramente cinematografiche, come la costruzione delle scene e l’uso della luce e della fotografia.

Mark Rylance nei panni della spia Rudolf Abel

L’etica a tutti i costi diventa ben presto il punto di forza, la certezza del film, che nella prima parte si focalizza sul rapporto di stima e fiducia tra la presunta spia sovietica e l’avvocato assunto per difendere il nemico, l’uomo che in nome di quell’etica riesce a farsi nemica una nazione ma che non indietreggia nonostante tutto. E mai come ne Il Ponte delle Spie, Spielberg evita la stucchevolezza del patriottismo e del sogno americano, citando la Costituzione e facendoci sentire nel profondo che è la cosa giusta, coinvolgendoci e facendoci stare, irremovibili, dalla parte di quest’uomo tutto d’un pezzo. Il carisma di James Donovan è il vero protagonista del film, carisma veicolato dal solido Tom Hanks. Il due volte premio Oscar si confronta con Mark Rylance nei panni della spia Rudolf Abel. Il rapporto trai due è raccontato, strutturato e esposto con grande equilibrio nella prima parte della storia, salvo poi passare in secondo piano rispetto all’azione quando Donovan diventa oltre che avvocato anche negoziatore per l’incolumità di due giovani americani fatti prigionieri.

Mantenendo sempre al centro del racconto l’uomo comune che si trova a fronteggiare situazioni straordinarie, Spielberg non riesce a fare a meno di tratteggiare gli altri personaggi in maniera un po’ macchiettistica, soprattutto quando si tratta di mettere in scena personaggi che giocano con la vita altrui per far valere la propria volontà.

Il ponte delle spie film storia vera

Il ritmo del film è monocorde, granitico, solido, caratteristiche che possono risultare magari di difficile fruizione ma che fanno risaltare la fedeltà di Spielberg stesso al suo percorso cinematografico.

Complementare a Lincoln, Il Ponte delle Spie si attesta come un altro importante tassello nella composizione della filmografia di un regista che continua a percorrere la sua personale strada, questa volta accantonando lo spettacolo e la retorica posticcia per raccontare una storia vera sorprendentemente nelle sue corde. Tornati a casa con Donovan siamo tutti stanchi e esausti, ma siamo soddisfatti per aver assistito al trionfo della retorica, quella giusta ed etica.

Il Ponte delle Spie: primo trailer italiano del film di Steven Spielberg

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Arriva online il primo trailer ufficiale italiano del nuovo film di Steven Spielberg, ovvero Il Ponte delle Spie, thriller drammatico con protagonista il due volte premio Oscar Tom Hanks. Potete vederlo di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=zVq0vnPQbkc

Il Ponte delle SpieIl titolo, letteralmente “Ponte delle spie” si riferisce a un ponte realmente esistito a Berlino, oggi noto come Ponte di Glienicke, che univa la zona est a quella ovest, e che era spesso luogo di scambi di prigionieri tra i servizi segreti americani e quelli della Germania Est.

Il film è basato sulla storia vera di James Donovan (Tom Hanks), un avvocato che si trova suo malgrado al centro della Guerra Fredda quando la CIA lo manda in missione per negoziare il rilascio di Francis Gary Powers, un pilota di U-2 americano. La sceneggiatura, firmata da Matt Charman, ha subito in seguito una revisione da parte dei fratelli Coen, alla loro prima collaborazione con il regista di Salvate il soldato Ryan e la colonna sonora sarà composta da John Williams alla sua 27esima collaborazione con Steven Spielberg.

Nel cast di Bridge of Spies ci sono anche Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda e Eve Hewson. Sarà il compositore Thomas Newman ad occuparsi delle musiche prendendo così il posto di John Williams.

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Il Ponte delle Spie: nuovo poster originale del film di Steven Spielberg

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Ecco un nuovo poster originale de Il Ponte delle Spie, prossimo film di Steven Spielberg con protagonista Tom Hanks.
Il titolo, letteralmente “Ponte delle spie” si riferisce a un ponte realmente esistito a Berlino, oggi noto come Ponte di Glienicke, che univa la zona est a quella ovest, e che era spesso luogo di scambi di prigionieri tra i servizi segreti americani e quelli della Germania Est.

Il film è basato sulla storia vera di James Donovan (Tom Hanks), un avvocato che si trova suo malgrado al centro della Guerra Fredda quando la CIA lo manda in missione per negoziare il rilascio di Francis Gary Powers, un pilota di U-2 americano. La sceneggiatura, firmata da Matt Charman, ha subito in seguito una revisione da parte dei fratelli Coen, alla loro prima collaborazione con il regista di Salvate il soldato Ryan e la colonna sonora sarà composta da John Williams alla sua 27esima collaborazione con Steven Spielberg.

Nel cast di Bridge of Spies ci sono anche Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda e Eve Hewson. Sarà il compositore Thomas Newman ad occuparsi delle musiche prendendo così il posto di John Williams.

EMPIRE

Il Ponte delle Spie: nuova clip del film con Tom Hanks

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Il Ponte delle Spie: nuova clip del film con Tom Hanks

Ecco una nuova clip da Il Ponte delle Spie (in inglese Bridge of Spies), l’ultimo film di Steven Spielberg con protagonista Tom Hanks e da oggi al cinema.

LEGGI LA RECENSIONE

Il film è basato sulla storia vera di James Donovan (Tom Hanks), un avvocato che si trova suo malgrado al centro della Guerra Fredda quando la CIA lo manda in missione per negoziare il rilascio di Francis Gary Powers, un pilota di U-2 americano. La sceneggiatura, firmata da Matt Charman, ha subito in seguito una revisione da parte dei fratelli Coen, alla loro prima collaborazione con il regista di Salvate il soldato Ryan e la colonna sonora sarà composta da John Williams alla sua 27esima collaborazione conSteven Spielberg.

Nel cast di Bridge of Spies ci sono anche Mark RylanceAmy RyanAlan Alda e Eve Hewson. Sarà il compositore Thomas Newman ad occuparsi delle musiche prendendo così il posto di John Williams.

Il ponte delle Spie: due nuove clip dal film di Steven Spielberg

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Il ponte delle Spie: due nuove clip dal film di Steven Spielberg

Ecco due nuove clip da Il Ponte delle Spie, l’ultimo film di Steven Spielberg con protagonista Tom Hanks e da oggi al cinema.

LEGGI LA RECENSIONE

https://www.youtube.com/watch?v=3X4aAGkflUM&feature=youtu.be

Il film è basato sulla storia vera di James Donovan (Tom Hanks), un avvocato che si trova suo malgrado al centro della Guerra Fredda quando la CIA lo manda in missione per negoziare il rilascio di Francis Gary Powers, un pilota di U-2 americano. La sceneggiatura, firmata da Matt Charman, ha subito in seguito una revisione da parte dei fratelli Coen, alla loro prima collaborazione con il regista di Salvate il soldato Ryan e la colonna sonora sarà composta da John Williams alla sua 27esima collaborazione con Steven Spielberg.

Nel cast di Bridge of Spies ci sono anche Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda e Eve Hewson. Sarà il compositore Thomas Newman ad occuparsi delle musiche prendendo così il posto di John Williams.

Il Ponte delle Spie: due clip dal film di Steven Spielberg

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Il Ponte delle Spie: due clip dal film di Steven Spielberg

La 20th Century Fox ha diffuso due nuove clip inedite di Il Ponte delle Spie, l’attesissimo nuovo film di Steven Spielberg che arriverà al cinema questa settimana.

Il film è basato sulla storia vera di James Donovan (Tom Hanks), un avvocato che si trova suo malgrado al centro della Guerra Fredda quando la CIA lo manda in missione per negoziare il rilascio di Francis Gary Powers, un pilota di U-2 americano. La sceneggiatura, firmata da Matt Charman, ha subito in seguito una revisione da parte dei fratelli Coen, alla loro prima collaborazione con il regista di Salvate il soldato Ryan e la colonna sonora sarà composta da John Williams alla sua 27esima collaborazione con Steven Spielberg.

Nel cast di Bridge of Spies ci sono anche Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda e Eve Hewson. Sarà il compositore Thomas Newman ad occuparsi delle musiche prendendo così il posto di John Williams.

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Il Ponte delle Spie: anteprima gratuita con Cinefilos.it

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Il Ponte delle Spie: anteprima gratuita con Cinefilos.it

ponte spieIn occasione dell’uscita al cinema di Il Ponte delle Spie di Steven Spielberg, scritto dai fratelli Coen con Tom Hanks, Cinefilos.it, in collaborazione con 20th Century Fox, offre la possibilità agli studenti dei maggiori atenei universitari italiani e licei di assistere gratuitamente all’anteprima del film.

La data è unica per tutti: il 10 dicembre alle ore 11 nelle principali sale cinematografiche del circuito Uci Cinemas.

8 le città coinvolte in questa iniziativa sono nello specifico:

  • UCI CINEMAS PARCO LEONARDO – ROMA
  • UCI CINEMAS ROMA MARCONI
  • UCI CINEMAS BICOCCA – MILANO
  • UCI CINEMAS CASORIA – NAPOLI
  • UCI CINEMAS PALERMO
  • UCI CINEMAS MOLFETTA – BARI
  • UCI CINEMAS TORINO LINGOTTO
  • UCI CINEMAS MERIDIANA – BOLOGNA
  • UCI CINEMAS FIRENZE

Partecipare è semplice! Basta inviare una mail all’indirizzo di posta [email protected] con scritto:

Cinefilos.it
nome e cognome
numero di telefono
città
Facoltà
cinema di interesse

L’invito è valido per due persone, fino ad esaurimento posti.

GUARDA IL TRAILER DEL FILM

LA TRAMA

Drammatico thriller a sfondo storico, Il Ponte delle Spie di Fox 2000 Pictures/DreamWorks Pictures, è la storia di James Donovan, un avvocato assicurativo di Brooklyn, che si ritrova catapultato nella Guerra Fredda, quando la CIA lo recluta per negoziare il rilascio del pilota americano dell’aereo spia U-2 catturato dai sovietici.

Il ponte delle spie: 10 cose che non sai sul film

Il ponte delle spie: 10 cose che non sai sul film

Diretto dal premio Oscar Steven Spielberg, il film Il ponte delle spie ripercorre una delle più note vicende facenti parte della guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Scritto dai fratelli Joel ed Ethan Coen insieme a Matt Charman, il film è un intenso thriller di spionaggio che si avvale della presenza del celebre Tom Hanks e dell’allora semi sconosciuto Mark Rylance, i quali furono entrambi acclamati per le loro interpretazioni di alto livello.

Ecco 10 cose che non sai su Il ponte delle spie.

Il ponte delle spie film cast

Il ponte delle spie: la trama del film

10. Si basa su una storia vera. Nell’America della guerra fredda, l’avvocato James Donovan viene assegnato alla difesa della spia russa Rudol’f Abel’, catturata sul suolo statunitense. Dopo aver instaurato un buon rapporto con questi, Donovan si batte affinché gli venga evitata la pena di morte, suggerendo invece di usare la spia per richiedere lo scambio con un pilota ed uno studente americani catturati dai sovietici a Berlino. Lo scambio dovrà avvenire sul ponte di Glienicke, soprannominato “il ponte delle spie”.

Il ponte delle spie: il cast del film

9. Tom Hanks ha accettato il ruolo senza leggere la sceneggiatura. Lieto di poter tornare a collaborare con Spielberg, l’attore firmò per un ruolo nel film senza neanche voler leggere la sceneggiatura. Prima di farlo, Hanks non sapeva nulla della storia di Donovan, e quando ne scoprì le vicende ne rimase affascinato a tal punto da considerare il film una delle cose più entusiasmanti della sua carriera.

8. Mark Rylance venne scoperto mentre recitava a teatro. Benché pressoché sconosciuto al cinema, Rylance era una leggenda per il teatro inglese. Spielberg rimase impressionato da lui dopo averlo visto recitare nello spettacolo Twelfth Night, per il quale poi l’attore vinse il premio Tony.

7. Hanks è stata la prima scelta per il ruolo. Per dar vita all’avvocato Donovan, personalità mite e del tutto ordinaria, la prima scelta fu da subito l’attore Tom Hanks. Secondo il regista e la casting director, questi era infatti la persona più idonea per rendere credibile il personaggio di un “everyman” come Donovan.

6. Rylance ha dovuto svolgere molte ricerche. Della spia russa Rudol’f Abel’ quasi non esistono fotografie o interviste. Molto poco, infatti, si sa di lui al di là del processo che lo ha visto protagonista. Per potersi calare nel ruolo, Rylance ha perciò dovuto condurre ricerche particolarmente approfondite, arrivando infine a trovare una propria idea del personaggio e del suo modo di fare.

Il ponte delle spie film storia vera

Il ponte delle spie: i premi vinti

5. Ha vinto premi in tutto il mondo. Acclamato come uno dei migliori film del 2015, Il ponte delle spie ha ricevuto nomination e premi da parte di diverse istituzioni come gli Oscar, i Bafta e i Critic’s Choice Awards . In particolare, ad aver ottenuto il maggior numero di riconoscimenti è stato Rylance, che per il suo ritratto della spia russa si è aggiudicato l’Oscar al miglior attore non protagonista.

Il ponte delle spie: dove vederlo in streaming

4. È presente sulle principali piattaforme. Per chi desidera vedere o rivedere il film, è possibile farlo affidandosi ad alcune tra più ricche piattaforme streaming presenti sul Web. Tra queste si annoverano infatti Chili, Rakuten TV e Infinity. In base a quale di queste si sceglie, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film per poterlo rivedere in tranquillità.

Il ponte delle spie: la storia vera

3. Spielberg voleva che il film fosse il più realistico possibile. Grande appassionato di storia, Spielberg si è più volte cimentato con eventi realmente accaduti nel corso della sua carriera. Per realizzare Il ponte delle spie, condusse approfondite ricerche con ogni reparto del film, affinché ogni aspetto potesse risultare il più fedele possibile.

2. Vi sono alcune inesattezze. Nonostante la volontà del regista affinché l’opera fosse il più fedele possibile alla storia vera, vi sono alcune scene che sono state riadattate per la finzione cinematografica. Una di queste è quella dove l’avvocato Donovan vede sparare a dei giovani che tentavano di scavalcare il muro di Berlino. Ciò, nella realtà, non avvenne mai.

Il ponte delle spie: le frasi migliori del film

1. Ci sono frasi diventate celebri. Scritto anche dai fratelli Coen, il film contiene molta della loro pungente ironia, ma vi è racchiusa anche molta della poetica che da sempre Spielberg tramanda con i propri film. Ecco allora alcune delle frasi più celebri.

“Ogni uomo merita una difesa, ogni uomo è importante” (James Donovan)

“Qual è la mossa successiva se non si sa quale sia il gioco?” (Rudol’f Abel’)

“Lei non si preoccupa mai?” – “Servirebbe?” (James Donovan e Rudol’f Abel’

Lei mi ricorda un uomo per cui non provavo per niente ammirazione. Veniva sempre a casa dei miei genitori e mio padre diceva sempre di guardarlo ma io non lo guardavo mai. Un giorno vennero a casa alcune guardie partigiane di confine e presero a botte mio padre e mia madre e anche quel signore lì. Io lo guardavo, quei due uomini gli diedero un pugno, ma lui si rialzò. Un calcio, ma si rialzò. Allora le guardie sorprese lo lasciarono vivere e dissero una frase in russo che tradotto significava “uomo tutto di un pezzo”. (Rudol’f Abel’)

Fonte: IMDb

Il ponte delle Spie gratis al cinema con Cinefilos.it

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Il ponte delle Spie gratis al cinema con Cinefilos.it

ULTIMO GIORNO DISPONIBILE PER PRENOTARE IL PROPRIO BIGLIETTO!!!

ponte spieIn occasione dell’uscita al cinema di Il Ponte delle Spie di Steven Spielberg, scritto dai fratelli Coen con Tom Hanks, Cinefilos.it, in collaborazione con 20th Century Fox, offre la possibilità agli studenti dei maggiori atenei universitari italiani e licei di assistere gratuitamente all’anteprima del film.

LEGGI LA RECENSIONE DEL FILM

La data è unica per tutti: il 10 dicembre alle ore 11 nelle principali sale cinematografiche del circuito Uci Cinemas.

8 le città coinvolte in questa iniziativa sono nello specifico:

  • UCI CINEMAS PARCO LEONARDO – ROMA
  • UCI CINEMAS ROMA MARCONI
  • UCI CINEMAS BICOCCA – MILANO
  • UCI CINEMAS CASORIA – NAPOLI
  • UCI CINEMAS PALERMO
  • UCI CINEMAS MOLFETTA – BARI
  • UCI CINEMAS TORINO LINGOTTO
  • UCI CINEMAS MERIDIANA – BOLOGNA
  • UCI CINEMAS FIRENZE

Partecipare è semplice! Basta inviare una mail all’indirizzo di posta [email protected] con scritto:

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Facoltà
cinema di interesse

L’invito è valido per due persone, fino ad esaurimento posti.

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LA TRAMA

Drammatico thriller a sfondo storico, Il Ponte delle Spie di Fox 2000 Pictures/DreamWorks Pictures, è la storia di James Donovan, un avvocato assicurativo di Brooklyn, che si ritrova catapultato nella Guerra Fredda, quando la CIA lo recluta per negoziare il rilascio del pilota americano dell’aereo spia U-2 catturato dai sovietici.