MUBI,
distributore globale, servizio di streaming e società di
produzione, e la casa di distribuzione Teodora
Film portano insieme in Italia l’atteso debutto alla
regia di Molly Manning Walker, How
To Have Sex, vincitore di Un Certain Regard a
Cannes 2023. Il film sarà presentato in anteprima
come evento d’apertura del festival Alice nella
Città e verrà distribuito al cinema da Teodora all’inizio
del 2024, per arrivare più tardi in esclusiva streaming su MUBI.
How To Have
Sex ha per protagonisti Mia
McKenna-Bruce (Persuasione, Kindling)
e Samuel Bottomley (Somewhere Boy,
Ladhood), insieme a Lara
Peake (Mood, Brave New
World), Shaun
Thomas (Ali&Ava – Storia di un
incontro, The Long Shadow) e le esordienti Enva
Lewis e Laura Ambler.
Tre adolescenti britanniche vanno in vacanza a Creta per
abbandonarsi a un divertimento senza limiti, tra alcool, locali
notturni e nuove amicizie. In quella che dovrebbe essere la più
bella estate della loro vita scopriranno che sesso, consenso e
consapevolezza di sé seguono percorsi più complessi di quanto
immaginavano. Incredibilmente curato a livello visivo e con una
colonna sonora d’eccezione, l’esordio di Molly Manning Walker
esplora senza filtri il mondo dei giovanissimi, raccontando come le
prime esperienze sessuali dovrebbero (o non dovrebbero) essere
affrontate.
Diplomata alla National Film and Television
School, Molly Manning Walker ha lavorato
per molti anni come direttrice della fotografia, tra gli altri per
il film Scrapper di Charlotte Regan e per
la celebre serie televisiva Mood. Il suo primo passo
da regista è il cortometraggio Good Thanks,
You?, che viene presentato alla Semaine de la Critique a
Cannes. Sempre a Cannes nel 2022 vince il premio Next Step con la
sceneggiatura di How To Have Sex, che diventerà il
suo film d’esordio.
Il film è prodotto da Ivana MacKinnon (Beast, Bring Them
Down) e Emily Leo (Under the Shadow, Nocebo) della
società inglese Wild Swim, insieme a Konstantinos Kontovrakis
(Triangle of Sadness) di Heretic. Film4 e il BFI, che
assegnano i finanziamenti della National Lottery, hanno sviluppato
il progetto e finanziato la produzione, insieme a mk2 Films. I
produttori esecutivi sono Farhana Bhula e Ben Coren per Film4,
Kristin Irving per il BFI, Nathanaël Karmitz e Fionnuala Jamison
per mk2 Films, Giorgos Karnavas per Heretic, Phil Hunt e Compton
Ross per Head Gear.
MUBI, distributore globale, servizio di
streaming e società di produzione, e la casa di distribuzione
Teodora Film portano insieme in Italia l’atteso debutto alla regia
di Molly Manning Walker, How
To Have Sex, vincitore di Un Certain Regard a
Cannes
2023 e Miglior film rivelazione agli EFA. Il film, che
in autunno ha inaugurato anche il festival Alice nella Città, verrà
distribuito al cinema da Teodora dal 1° febbraio, per arrivare
successivamente in esclusiva streaming su MUBI.
Tre adolescenti britanniche vanno
in vacanza a Creta per abbandonarsi a un divertimento senza limiti,
tra alcool, locali notturni e nuove amicizie. In quella che
dovrebbe essere la più bella estate della loro vita scopriranno che
sesso, consenso e consapevolezza di sé seguono percorsi più
complessi di quanto immaginavano. Molly Manning Walker esplora
senza filtri il mondo dei giovanissimi, raccontandone gli eccessi
ma anche la fragilità e le insicurezze, in un ritratto
generazionale destinato a far discutere.
“Ho avuto l’occasione di
rivedere alcune amiche del liceo e stavamo ricordando le vacanze
tra ragazze che facevamo allora“, ha dichiarato la regista.
“Mentre passavamo in rassegna le varie storie, ho iniziato a
rendermi conto dell’impatto che quelle vacanze avevano avuto sul
modo in cui ognuno di noi concepisce il sesso. Da lì ho avuto
l’idea di scrivere un film che raccontasse la pressione sociale che
spinge i giovani alle prime esperienze sessuali, ma volevo
assicurarmi che fosse narrato dal punto di vista delle ragazze e
senza un atteggiamento giudicante: un film capace di catturare il
momento insieme migliore e peggiore della vita di molte
persone“.
Diplomata alla National Film and
Television School, Molly Manning Walker ha lavorato per molti anni
come direttrice della fotografia, tra gli altri per il film
Scrapper di Charlotte Regan e per la celebre serie
televisiva Mood. Il suo primo passo da
regista è il cortometraggio Good Thanks,
You?, che viene presentato alla Semaine de la Critique
a Cannes. Sempre a Cannes nel 2022 vince il premio Next Step con la
sceneggiatura di How To Have Sex, che
diventerà il suo film d’esordio.
How
To Have Sex ha per protagonista Mia McKenna-Bruce
(Persuasione, Kindling), che per il film è stata premiata ai
British Independent Film Awards e ha ricevuto una candidatura agli
European Film Awards. La affiancano nel cast Samuel Bottomley
(Somewhere Boy, Ladhood), Lara Peake (Mood, Brave New
World), Shaun Thomas (Ali&Ava– Storia di un
incontro, The Long Shadow) e le esordienti Enva Lewis e Laura
Ambler.
Mentre cresce l’attesa per i prossimi episodi di
How to Get Away With Murder, oggi
apprendiamo via TvLine che l’attrice vincitrice dell’Emmy
Cicely Tyson (The Help) sarà una delle
prossime guest star ad apparire nello show di successo.
Al momento non si hanno ulteriori
dettagli sul ruolo che dovrebbe interpretare ma molto hanno intuito
che potrebbe interpretare la madre di Annalise Keating,
personaggio interpretato da Viola Davis.
Le regole del delitto
perfetto (How to Get Away with Murder) è una serie
televisiva statunitense, di genere thriller giudiziario, trasmessa
dalla ABC a partire dal 25 settembre 2014. La serie è creata da
Peter Nowalk, già produttore di Grey’s Anatomy e Scandal, e
prodotta da Shonda Rhimes attraverso ABC Studios e ShondaLand. In
Italia la serie verrà trasmessa su Fox dal 27 gennaio 2015.
La serie segue la vita
professionale e privata della carismatica Annalise Keating, stimata
avvocato e preziosa docente di diritto penale presso una
prestigiosa Università di Filadelfia, la fittizia “Middleton
University”. Con la collaborazione dei “Keating Five”, ovvero i 5
studenti scelti per assisterla nei casi giudiziari, e ai suoi
associati Bonnie e Frank, Annalise si troverà a dover affrontare
vari processi e, soprattutto, il caso di omicidio di una
studentessa, che legherà lei, il suo amante e tutti gli altri
all’incombente morte del marito Sam.
Cresce l’attesa per i nuovi episodi
di How to Get Away with Murder, e oggi
nell’attesa vi sveliamo alcune anticipazioni sulla nuova serie
televisiva trasmessa dal network americano della ABC.
How to Get Away
withMurder, dove
Michaela ha firmato gli accordi prematrimoniali
per paura e nel tentativo di aggrapparsi a qualcosa che possa in
qualche modo rassicurarla, ma inutile dire che tutta la faccenda
del matrimonio servirà semplicemente a farle avere un crollo, al
quale assisteremo nei prossimi episodi.
How to
Get Away with Murder è una serie televisiva statunitense,
di genere thriller giudiziario, trasmessa dalla ABC a partire dal
25 settembre 2014. La serie è creata da Peter Nowalk, già
produttore di Grey’s Anatomy e Scandal, e
prodotta da Shonda Rhimes attraverso ABC Studios e ShondaLand.
La serie segue la vita
professionale e privata della carismatica Annalise Keating, stimata
avvocato e preziosa docente di Diritto Penale presso una
prestigiosa Università di Filadelfia, la fittizia “Middleton
University”. Con la collaborazione dei “Keating Five”, ovvero i 5
studenti scelti per assisterla nei casi giudiziari, e ai suoi
associati Bonnie e Frank, Annalise si troverà a dover affrontare
vari processi e, soprattutto, il caso di omicidio di una
studentessa, che legherà lei, il suo amante e tutti gli altri
all’incombente morte del marito Sam.
Oltre a Viola Davis, che interpreta
la rinomata avvocato difensore Annalise Keating, nella prima
stagione figurano vari personaggi principali. Wes Gibbins (Alfred
Enoch) è uno studente di legge di Annalise, entrato in ritardo
grazie ad un ripescaggio dalla lista di attesa. Egli avrà
successivamente una relazione con la sua vicina Rebecca Sutter
(Katie Findlay), una studentessa-spacciatrice, accusata
dell’omicidio della sua migliore amica e rappresentata da Annalise.
Connor Walsh (Jack Felahee), invece, è uno spregiudicato studente
gay di Annalise, che si pone pochi problemi ad usare il sesso come
arma per ottenere ciò che gli serve. Michaela Pratt (Aja Naomi
King) e Laurel Castillo (Karla Souza) sono le studentesse
protagoniste femminili della serie. La prima è in procinto di
sposarsi ed è la più devota allo studio e al rispetto delle regole.
La seconda, invece, è una brillante ragazza scelta principalmente
perché “voluta” dall’associato di Annalise, Frank Delfino (Charlie
Weber) il quale instaura con la ragazza una relazione amorosa.
Altro studente di Annalise è Asher Millstone (Matt Mcgorry), figlio
del notissimo giudice Millstone, grazie al quale è stato
probabilmente scelto da Annalise. L’altra associata di Annalise, è
Bonnie Winterbottom (Liza Weil), fedele e devota collaboratrice
dell’avvocato, ma pronta a fare carte false per soddisfare i propri
fini.
Già del primo episodio si viene a
conoscenza della futura morte di Sam Keating (Tom Verica), marito
di Annalise e amante della studentessa morta. L’amante di Annalise,
invece, è Nate Leahy (Billy Brown), un detective di Filadelfia che
aiuta Annalise in alcuni lavori sporchi.
Si intitolerà It’s Time to
Move On , How To Get Away With Murder
2×01, la prima puntata della seconda stagione
della serie con protagonista Viola Devis.
In How To Get Away With Murder
2×01 Annalise ed i suoi studenti cercano di
andare avanti con le loro vite, ma questi ultimi non riescono ad
accettare la scomparsa di Rebecca e dato che
Frank edAnnalise sanno che la
ragazza è stata uccisa, faranno di tutto per trovare il suo
assassino; intanto, lo studio di Annalise accetta
come due nuovi clienti un fratello ed una sorella accusati di aver
ucciso i genitori, mentre una vecchia conoscenza di
Annalise le fa una visita e le insegna una
preziosa lezione.
Si intitola Kill Me, Kill Me,
Kill Me, How To Get Away With Murder
1×09, il nono episodio della prima stagione
televisiva di How To Get Away With
Murder, il nuovo show televisiva di Shonda
Rhimes.
In How To Get Away With Murder 1×09
È la sera del falò e possiamo finalmente vedere
che cosa esattamente è accaduto nella notte della
morte di Sam, con tutti i segreti e i silenzi che
finora avevamo solo immaginato.
How to
Get Away with Murder è una serie televisiva statunitense,
di genere thriller giudiziario, trasmessa dalla ABC a partire dal
25 settembre 2014. La serie è creata da Peter Nowalk, già
produttore di Grey’s Anatomy e Scandal, e
prodotta da Shonda Rhimes attraverso ABC Studios e ShondaLand.
La serie segue la vita
professionale e privata della carismatica Annalise Keating, stimata
avvocato e preziosa docente di Diritto Penale presso una
prestigiosa Università di Filadelfia, la fittizia “Middleton
University”. Con la collaborazione dei “Keating Five”, ovvero i 5
studenti scelti per assisterla nei casi giudiziari, e ai suoi
associati Bonnie e Frank, Annalise si troverà a dover affrontare
vari processi e, soprattutto, il caso di omicidio di una
studentessa, che legherà lei, il suo amante e tutti gli altri
all’incombente morte del marito Sam.
Oltre a Viola Davis, che interpreta
la rinomata avvocato difensore Annalise Keating, nella prima
stagione figurano vari personaggi principali. Wes Gibbins (Alfred
Enoch) è uno studente di legge di Annalise, entrato in ritardo
grazie ad un ripescaggio dalla lista di attesa. Egli avrà
successivamente una relazione con la sua vicina Rebecca Sutter
(Katie Findlay), una studentessa-spacciatrice, accusata
dell’omicidio della sua migliore amica e rappresentata da Annalise.
Connor Walsh (Jack Felahee), invece, è uno spregiudicato studente
gay di Annalise, che si pone pochi problemi ad usare il sesso come
arma per ottenere ciò che gli serve. Michaela Pratt (Aja Naomi
King) e Laurel Castillo (Karla Souza) sono le studentesse
protagoniste femminili della serie. La prima è in procinto di
sposarsi ed è la più devota allo studio e al rispetto delle regole.
La seconda, invece, è una brillante ragazza scelta principalmente
perché “voluta” dall’associato di Annalise, Frank Delfino (Charlie
Weber) il quale instaura con la ragazza una relazione amorosa.
Altro studente di Annalise è Asher Millstone (Matt Mcgorry), figlio
del notissimo giudice Millstone, grazie al quale è stato
probabilmente scelto da Annalise. L’altra associata di Annalise, è
Bonnie Winterbottom (Liza Weil), fedele e devota collaboratrice
dell’avvocato, ma pronta a fare carte false per soddisfare i propri
fini.
Già del primo episodio si viene a
conoscenza della futura morte di Sam Keating (Tom Verica), marito
di Annalise e amante della studentessa morta. L’amante di Annalise,
invece, è Nate Leahy (Billy Brown), un detective di Filadelfia che
aiuta Annalise in alcuni lavori sporchi.
Si intitola He Deserved to
Die, How To Get Away With Murder
1×07, la settima puntata della prima stagione della
nuova serie televisiva di successo creata dall’autrice di
Grey’s Anatomy, Shonda Rhimes.
In How To Get Away With Murder 1×07 Annalise e il
team si concentrano sul caso di Rebecca,
ma quando il giudice impone un ordine di bavaglio, Rebecca prende
in mano la situazione. Nel frattempo,
Michaela è sorpresa da un accordo prematrimoniale,
volano scintille tra Laurel e Frank, e
in un flash-forward, scopriamo di più
sul rapporto tra Wes e Rebecca.
Si intitola Smile or Go to
Jail, How to Get Away with Murder 1×03, il terzo
episodio della prima stagione di How to Get Away
With Murder.
In How to Get Away with Murder
1×03 Annalise aiuta Paula
Murphy (Ana Ortiz), una mamma dei sobborghi, a uscire
di prigione dopo che era stata accusata di infrazione penale. Ma
una volta uscita di di prigione, viene arrestata perché legata a un
caso di omicidio. Annalise e i suoi studenti devono provare la sua
innocenza che dipenderà dalla testimonianza di un altro sospetto
nel caso. Nel frattempo, il presidente della Middleton University
chiede ad Annalise di
difendere Griffin O’ Reilly, la star della
squadra di football che è legato alla scomparsa di Lila, ma non
riesce a prendere una decisione finché sa
che Sam (Tom Verica) non è coinvolto nel
caso. Nei flash forward, vengono svelati più indizi e scopriamo che
c’era qualcun altro oltre gli studenti la notte dell’omicidio.
Si intitolerà It’s All Her
Fault, How to Get Away with Murder
1×02, il secondo episodio della prima
stagione della nuova serie firmata da Shonda
Rhimes.
In How to Get Away with Murder
1×02 Annalise prende un nuovo
cliente, Max St. Vincent (Steven Weber),
un eccentrico milionario che è il sospetto chiave nel caso
dell’omicidio della moglie. Tutti gli inizi puntano su St. Vincent,
ma Annalise sfida i suoi alunni a
provare che è innocente. Nel frattempo, Annalise si occupa di
problemi a casa e quando sospetta
che Sam (Tom Verica) sia coinvolto in
qualche modo nella sparizione di Lila. Con i flashforward torneremo
alla notte dell’omicidio e scopriremo alcuni segreti.
E’ il grande giorno
di How To Get Away With Murder 1×01,
il pilot della nuova serie televisiva trasmessa dal network
americano ABC e firmata da Shonda Rhimes, autore di Grey’s
Anatomy e Scandal.
In How To Get Away With Murder
1×01, Annalise Keating è un’insegnante
di Criminal Law e ha la fama di essere molto
dura. quando Wes Gibbins inizia il suo primo giorno alla
Middleton University, si ritrova a frequentare la classe del
professor Keating: How to Get Away with Murder, come riuscire
a non essere incriminati per omicidio.
Cresce l’attesa per i nuovi episodi di How To Get
Away With A Murder, la nuova serie televisiva di
successo trasmessa dal network americano della ABC. Ebbene
oggi nell’attesa vi sveliamoa alcune anticipazioni:
L’omicidio di Sam è arrivato giusto
prima delle vacanze di Natale e lo showrunner Pete
Nowalk spiega che ora che è stato assassinato qualcuno, si
suppone che tutti vadano in direzioni diverse rispetto ai programmi
per la festività: così, è arrivata la bella idea di proporre un
prossimo episodio che mostrerà un what if: e se Sam non
fosse morto e tutti fossero andati in vacanza… Cosa sarebbe
successo? Lo potremo vedere, non soltanto immaginare.
How to Get Away with
Murder è una serie televisiva statunitense, di genere
thriller giudiziario, trasmessa dalla ABC a partire dal 25
settembre 2014. La serie è creata da Peter Nowalk, già produttore
di Grey’s Anatomy e Scandal, e
prodotta da Shonda Rhimes attraverso ABC Studios e ShondaLand.
La serie segue la vita
professionale e privata della carismatica Annalise Keating, stimata
avvocato e preziosa docente di Diritto Penale presso una
prestigiosa Università di Filadelfia, la fittizia “Middleton
University”. Con la collaborazione dei “Keating Five”, ovvero i 5
studenti scelti per assisterla nei casi giudiziari, e ai suoi
associati Bonnie e Frank, Annalise si troverà a dover affrontare
vari processi e, soprattutto, il caso di omicidio di una
studentessa, che legherà lei, il suo amante e tutti gli altri
all’incombente morte del marito Sam.
Dshionna bianca non
scherzare con Shonda Rhimes, è questo
l’insegnamento che ha tratto la critica tv del Times
Alessandra Stanley dopo la sua ‘situation’ con la
produttrice di Grey’s Anatomy e
Scandal. Nella sua recensione della
premiere di “How to get away with a murder”, nuovo lavoro
della Rhimes, la Stanley ha fatto due errori fatali: scherzare
con la tendenza della Rhimes a creare di continuo personaggi
da “donna nera incazzata” (lo ha fatto con Miranda Bailey in
Grey’s, lo ha ripetuto in Scandal con Olivia Pope). Due, definire
la protagonista della serie Viola Davis, “meno bella” di colleghe
come Kerry Washington (di
Scandal) o Halle
Berry.
A fornire la famosa ultima goccia al
celeberrimo vaso, un tweet dello scorso 19 settembre, in cui
la simpatica Ale ha suggerito a Shonda di intitolare la
sua autobiografia “How to get away being an angry black
woman”, ovvero “come farla franca essendo una donna nera
incazzata”. Apriti cielo. Indignazione, tweet, valange di
messaggi al Times che accusano la Stanley delle peggio cose, tra
cui “aver offeso tutte le donne di colore”, come ha scritto
l’executive editor del Times, Dean Baquet che ha
anche minacciato di disdire il suo abbonamento al giornale. La
Stanley, critica travolta dalle critiche, non ha potuto far
altro che scusarsi timidamente in un’intervista dicendo di essere
stata fraintesa.
Il Times si è mosso per fare delle
timide scuse a Shonda Rhimes per bocca della
public editor Margareth Sullivan che seppur
accettando la reazione negativa della Rete all’articolo ha definito
“fuori dal mondo” ogni tipo di polemica dal momento che la
recensione voleva essere un elogio all’opera della Rhimes e non una
critica. In ogni caso ormai lo ‘scandal’ è partito e non si torna
indietro. Don’t mess with Shonda, period.
L’Oregon è uno degli
stati USA in cui è consentito il suicidio assistito grazie a un
referendum popolare del 1994. Ad oggi oltre cinquecento persone
hanno usufruito di questa legge per porre fine alla loro esistenza
di sofferenza. La legge risponde al principio liberale secondo cui
“Nessuna autorità laica o confessionale può decidete per me su una
questione così importante”.
Dakota Johnson,
Rebel Wilson, Dan
Stevens e Leslie Mann sono in trattative
per recitare nella commedia romantica della New Line,
How To Be Single.
Christian Ditter
(Love, Rosie)
dirigerà il film, che sarà basato sull’omonimo romanzo di
Liz Tuccillo, pubblicato da Atria nel
2008. Il film è una commedia corale, presumibilmente simile
nello stile ad altri progetti nei quali si intersecano più storie,
come He’s Just Not That Into You e
Valentine’s Day. La storia si concentra
sullo status di single sia dalla prospettiva maschile che da quella
femminile, e suggerisce che non è il tempo speso in una relazione,
ma il tempo in solitudine tra una relazione e l’altra, a definirci.
Tra gli aspetti della vita da single che verranno esplorati
troveremo incontri al buio, quando sposarsi, sesso
occasionale e la paura di impegnarsi.
Anche Alison Brie
è in trattativa per un ruolo nel film, le cui riprese dovrebbero
cominciare in Aprile a New York. La commedia uscirà giusto in tempo
per San Valentino, il 12 Febbraio 2016.
Abby Kohn e
Marc Silverstein hanno scritto il progetto
originale, Dana Fox ha lavorato sulla bozza
attuale. LaFox e John
Rickard stanno producendo, mentre Marcus
Viscidi, Nancy Juvonen e
Drew Barrymore sono i produttori esecutivi.
Michael Disco e Dave Neustadter
stanno sovraintendendo alla commedia per conto della New Line.
Dakota Johnson e
Rebel Wilson sono le protagoniste della commedia
romantica della New Line, How To Be
Single. Christian Ditter (Love,
Rosie) dirigerà il film, che sarà basato sull’omonimo romanzo
di Liz Tuccillo, pubblicato da Atria nel 2008.
Il film è una commedia corale,
presumibilmente simile nello stile ad altri progetti nei quali si
intersecano più storie, come He’s Just Not That
Into You e Valentine’s Day.
La storia si concentra sullo status di single sia dalla prospettiva
maschile che da quella femminile, e suggerisce che non è il tempo
speso in una relazione, ma il tempo in solitudine tra una relazione
e l’altra, a definirci. Tra gli aspetti della vita da single
che verranno esplorati troveremo incontri al buio, quando
sposarsi, sesso occasionale e la paura di impegnarsi.
Di seguito, vi mostriamo le prime
immagini della Johnson e della Wilson direttamente dal set del film
allestito a New York (per vedere tutte le foto cliccate sulla
fonte):
New Line è in
trattative con il regista Christian Ditter per
consegnargli la realizzazione di How to be
Single, nuova commedia con protagonista Drew
Barrymore. La casa di produzione si è orientata verso
Ditter dopo aver visto la commedia romantica Love,
Rosie con Lily Collins.
How to be
single è in sviluppo dal 2008 quando New
Line acquistò i diritti per trasporre sul grande schermo
il romanzo di Liz Tuccillo, che narra la storia di
una donna 38enne in cerca dell’amore; ma le tematiche affrontate
sono svariate: dal dating online,ai pensieri per il matrimonio, la
paura di una relazione seria fino all’età in cui avere il primo
figlio.
Il lancio del film è previsto per
il 2015, con la sceneggiatura già pronta e curata da parte di
Marc Silverstein (La verità è che non
gli piaci abbastanza) e Dana
Fox (L’isola delle coppie).
Neil Patrick
Harris si è sposato in Italia. A dare la notizia lo stesso
attore di How I Met Your Mother (serie
nella quale interpreta l’impenitente sciupafemmine Barney) che ha
twittato una simpatica foto che lo ritrae al suo matrimonio con lo
storico compagno David Burtka, con cui condivide
la vita da dieci anni.
Dopo le nozze di Brad e Angelina,
un’altra coppia dello showbiz, forse meno glamour ma altrettanto
affiatata, corona il sogno d’amore con il matrimonio.
Il produttore di How I
Met Your Mother, Pam Fryman, ha
celebrato la funzione e Elton John ha cantato
durante la cerimonia. A presenziare e sancire il legame d’amore
trai due c’erano anche i due gemelli Gideon e Harper, figli della
coppia e bellissimi e tenerissimi protagonisti di quasi tutti i
contenuti che Neil condivide in rete con i suoi fan.
La bellissima coppia ha scelto due
abiti di Tom Ford per la cerimonia che si è tenuta
in Italia.
Tutti lo conosciamo come Marshall
Eriksen, e in verità è una specie di ‘croce e delizia’ di ogni
attore che si trova ad interpretare un personaggio molto amato dal
grande pubblico. E così l’attore, sceneggiatore, produttore e tanto
altro Jason Segel viene spesso confuso con il suo
personaggio di How I Met Your Mother, il
gigante buono, marito affettuoso e amico fedele Marshall.
L’attore, che ‘finalmente’ si è
liberato del ruolo, sta promuovendo Sex
Tape, film che lo vede protagonista con
Cameron Diaz, e ospite da Jimmy
Fallon ha raccontato di una sua strana esperienza avuta
proprio in Italia. Ecco cosa ha raccontato Marsh….hem, Jason!
In parole povere, Segel
si è trovato in Italia per una vacanza, la prima negli utlimi dieci
anni (dice lui) e si è accorto che nel Belpaese
HIMYM è molto famosa e di conseguenza lui
è, per antonomasia, noto come Marshall. Tra tanti fan che gli hanno
chiesto una foto, Jason Segel ha raccontato di un
cuoco che gli ha detto: “Non sei stupido come sembri!”. La
spiegazione a questa reazione? Chi guarda How I Met
Your Mother in versione doppiata la capirà al volo:
il doppiaggio del personaggio di Jason è reso con una voce da
tonto, che, sempre per lo stesso meccanismo di identificazione
attore/personaggio, fa pensare che lo stupido in questione sia
proprio Jason Segel.
A dimostrazione (come se ce ne fosse bisogno) che non è uno
stupido, Jason Segel ha mostrato un libo per
bambini che ha scritto lui stesso, seguendo emozioni e impressioni
che aveva sin dall’infanzia. Niente male per uno ‘stupido’!
How I
met Your Mother si aggiudica per la prima volta
l’International Audience Award del Monte-Carlo TV
Festival, il premio per la serie tv più seguita dell’anno. La
sitcom di Craig Thomas e Carter
Bays vince nella categoria commedia, dopo gli anni
passati che hanno visto trionfare serie come Big Bang
Theory, Modern Family e
Desperate Housewives, che ha dominato la
scena per ben 7 anni. Premio a gran sorpresa, se si considera che
la serie ha chiuso i battenti dopo il discusso finale di stagione
ormai più di un anno fa, il 31 Marzo 2014. È in assoluto la prima
volta che il riconoscimento va ad una serie che non è più in
onda. How I Met Your
Mother debuttò ben 10 anni fa, nel settembre
2005, ed è curioso che dopo il successo riscosso, 5 Emmy e
altrettanti People’s Choice Award, il premio arrivi proprio ora.
Meglio tardi che mai, si dice.
Quello di
HIMYM rappresenta un nuovo successo per
la rete CBS, che conquista così una nuova categoria, oltre alla
riconferma per il secondo anno consecutivo di NCIS come vincitrice
dell’Audience Award nella sezione serie tv drammatiche, dopo aver
spopolato per 6 anni di fila anni con l’altra fuoriserie della
scuderia, la pluripremiata CSI, concedendo alla CBS 9 anni di
vittorie totali sui 10 anni di istituzione del premio.
Si è conclusa con un po’ di delusione la sit com di
successo How I Met Your Mother 9, e oggi arrivano alcune scene
tagliate dell’ultima stagione trasmessa dal network americano CBS.
Ecco alcune scene tagliate dal finale che arrivano dall’edizione
home video.
La serie ha chiuso la
programmazione con una puntata speciale di un’ora che oltre a
rivelare il fatidico incontro è andata anche oltre mostrando un
“po’ troppo” e scatenando il malcontento dei fan sui noti social
per molto tempo. Nonostante le dichiarazioni degli attori, dello
stesso Thomas e Bays la stragrande maggioranza dei fan è rimasta
comunque delusa dalla scelta dei due autori
Molti sono stati i fan che lo
scorso maggio non hanno gradito il finale di stagione di
How I Met Your Mother, serie di
Craig Thomas e Carter Bays
che per nove anni ha seguito le vicissitudini sociali e
sentimentali di Ted, Marshall, Robin, Barney e Lily nella New York
del nuovo millennio. All’interno di una cornice narrativa
ambientata nel futuro, la trama principale è costituita dalla
ricerca, da parte di Ted, dell’anima gemella con cui sposarsi e
metter su famiglia.
La serie ha chiuso la
programmazione con una puntata speciale di un’ora che oltre a
rivelare il fatidico incontro è andata anche oltre mostrando un
“po’ troppo” e scatenando il malcontento dei fan sui noti social
per molto tempo. Nonostante le dichiarazioni degli attori, dello
stesso Thomas e Bays la stragrande maggioranza dei fan è rimasta
comunque delusa dalla scelta dei due autori che oggi hanno diffus
online una versione alternativa del finale che cerca di “rimediare”
alle scelte fatte per lo show della CBS. Di
seguito il link:
Si è conclusa con discreto successo e molte critiche al
finale How I Met Your Mother 9, la
sit-com di enorme successo trasmessa dal network CBS. Oggi arriva
online un divertente video che riprendete tutte le gag sul set
dell’ultima stagione.
How I Met
Your Mother è
una sitcom statunitense prodotta
dal 2005 al 2014, in onda per 9 stagioni con 208
episodi totali, creata da Craig Thomas e Carter
Bays.
La serie racconta le vicissitudini
sociali e sentimentali dei cinque
amici Ted, Marshall, Robin, Barney e Lily nella New
York del nuovo millennio. All’interno di una cornice
narrativa ambientata nel futuro, la trama principale
è costituita dalla ricerca, da parte di Ted, dell’anima
gemella con cui sposarsi e metter su famiglia; accanto a lui
si snodano le vicende dei giovani innamorati Marshall e Lily, del
donnaiolo Barney e di Robin, molto più di un’amica per Ted.
Nell’anno 2030 Ted Mosby,
un affermato architetto, fa sedere i suoi due
figli adolescenti sul divano di casa, e inizia a
raccontare loro gli eventi che, venticinque anni prima, lo hanno
portato a conoscere quella che sarebbe diventata la sua futura
moglie e loro madre.
Ted inizia così a ricordare di
quando, nel 2005, era soltanto un giovane ragazzo a New
York, single e ancora all’inizio della sua carriera, ma
quasi ossessionato dal matrimonio e dalla ricerca della
ragazza da sposare. Ted viveva assieme ai suoi storici
amici Marshall Eriksen e Lily Aldrin, una giovane
coppia di innamorati, fidanzati dai tempi del college. La loro
combriccola era completata da Barney Stinson, un ricco e
impenitente donnaiolo conosciuto per caso, dalla battuta pronta e
sempre a caccia del divertimento più assoluto. Ted inizia a
raccontare la storia a partire dal giorno in cui ha
conosciuto Robin Scherbatsky, una
ragazza canadese appena arrivata in
città, reporter in una piccola emittente
televisiva locale, che presto si unisce al gruppo d’amici e
con la quale il giovane instaura un complicato rapporto di
amicizia/amore. Usando come pretesto il ricordo del primo incontro
con la loro madre, Ted racconta ai figli la sua vita e quella dei
suoi amici all’inizio del nuovo millennio, e tutte le
difficoltà sentimentali che ha dovuto affrontare prima di
incontrare la donna dei suoi sogni.
Annunciato, anticipato,
snobbato e temuto,
arriva su Disney+How I Met Your Father, lo
spin off ed erede spirituale di How I Met Your Mother, che ribalta le
prospettive e sembra volerci regalare un nuovo viaggio alla ricerca
dell’anima gemella.
How I Met Your Father, la premessa
Al posto di Ted Mosby,
in How I Met Your Father abbiamo Sophie, una
giovane donna romantica e piena di speranze, che a differenza della
sua esperienza familiare, crede fortemente nel vero amore e lo
cerca talmente tanto che ha collezionato già 88 appuntamenti
fallimentari grazie alle app di incontri. Con lei c’è un gruppo
variegato di amici, un miscuglio di etnie e orientamenti sessuali,
ma anche di tipologie umane e di caratteri assolutamente opposti,
che aiutano Sophie ad orientarsi nel burrascoso mondo sentimentale
di una trentenne single a New York.
Come accennato, la serie
arriva portandosi dietro un enorme pregiudizio, dal momento che il
modello predecessore è diventato uno del classici della sit-com,
una serie amatissima con dei personaggi divenuti leggen…non ti
muovere… dari! Insomma, a che serve una serie che racconta la
stessa storia ma dal punto di vista femminile? Ebbene, l’utilità è
esattamente la stessa dello show originale, ovvero quella di
raccontare una storia che più che un punto di arrivo in cui viene
rivelata l’identità del genitore misterioso, parla di un viaggio,
di come si costruisce una vita, come si naviga tra le difficoltà di
una vita in città, di come si diventa grandi nonostante tutto. E
questa cosa, How I Met Your Father la fa
egregiamente, con grande sorpresa di chi scrive!
Hilary Duff e Kim Cattrall sono Sophie
Hilary Duff e Kim Cattrall
interpretano la Sophie del 2022 e quella del 2050. Non solo si
chiamai prospettiva in fatto di personaggi, ma anche il salotto
dove viene raccontata la storia cambia orientamento, dal momento
che al posto di vedere i figli del protagonista che subiscono la
lunga storia del padre, qui vediamo Sophie adulta che racconta la
storia al figlio fuori-campo. Un altro cambio di prospettiva.
I punti di contatto con
la serie originale, almeno nei primi 4 episodi, si esauriscono
nella formula narrativa, oltre a offrirci un importante Easter Egg
che farà battere il cuore ai fan appassionati di Ted, Marshall,
Lily, Robin e Barney: l’appartamento di uno dei protagonisti della
nuova serie, è lo stesso che hanno occupato Ted e Marshall per
tanto tempo, e alla fine del primo episodio lo scopriamo con un
grande moto di tenerezza!
Un gruppo
variegato e vincente di protagonisti
Per il resto, How I Met
Your Father è una serie con un grande cuore, scritta con
intelligenza e leggerezza e che presenta un gruppo composito di
personaggi che si costituisce nell’arco dei primi due episodi e che
racchiudono, distribuendole diversamente e arricchendole, tutte le
caratteristiche dei cinque protagonisti della serie
madre.
Una trappola che ci
tende però How I Met Your Father è che ci
dice da subito che il misterioso padre in questione è già nel primo
episodio, lo abbiamo già visto, ma dovremo aspettare la fine del
ciclo (o della serie stessa) per scoprirne l’identità.
How I Met Your
Father copia un format ma vive di vita propria, aggiorna
le dinamiche alla contemporaneità e lo fa con grande intelligenza.
Una vera sorpresa!
Dopo la mancata
approvazione del pilot How I Met Your
Dad, l’idea dello spin-off tratto da How
I Met Your Mother è tutt’altro che abbandonata.
Infatti, secondo alcune fonti i creatori dello
show Carter Bayse Craig
Thomas, siano già a lavoro su un nuovo sviluppo per
la stagione 2015/2016. Al momento si sa molto poco sulle intenzioni
compreso l’idea di riutilizzare lo stesso cast. Inoltre la coppia
di scrittori è al momento piuttosto impegnata su altri progetti,
quindi passerà molto tempo prima che ritornino a dedicarsi a questo
spin-off.
How I Met Your
Mother (nota anche con l’acronimo HIMYM) è una sitcom
statunitense prodotta dal 2005 al 2014, in onda per 9 stagioni con
208 episodi totali, creata da Craig Thomas e Carter Bays.La serie
racconta le vicissitudini sociali e sentimentali dei cinque amici
Ted, Marshall, Robin, Barney e Lily nella New York del nuovo
millennio. All’interno di una cornice narrativa ambientata nel
futuro, la trama principale è costituita dalla ricerca, da parte di
Ted, dell’anima gemella con cui sposarsi e metter su famiglia;
accanto a lui si snodano le vicende dei giovani innamorati Marshall
e Lily, del donnaiolo Barney e di Robin, molto più di un’amica per
Ted.
Nell’anno 2030 Ted Mosby, un affermato architetto,
fa sedere i suoi due figli adolescenti sul divano di
casa, e inizia a raccontare loro gli eventi che, venticinque anni
prima, lo hanno portato a conoscere quella che sarebbe diventata la
sua futura moglie e loro madre.
Ted inizia così a
ricordare di quando, nel 2005, era soltanto un giovane ragazzo
a New York, single e ancora all’inizio della sua
carriera, ma quasi ossessionato dal matrimonio e dalla
ricerca della ragazza da sposare. Ted viveva assieme ai suoi
storici amici Marshall Eriksen e Lily Aldrin, una
giovane coppia di innamorati, fidanzati dai tempi
del college.
Ecco il primo trailer di
How I Live Now, prossimo film di
Kevin McDonald e basato sul romanzo di Meg
Rosoff, storia a metà tra il thriller e il dramma con
protagonista una (ci scommettiamo) straordinaria Saoirse
Ronan.
Ricordate la bambini dall’aspetto
angelico e dall’animo fin troppo acuto di
Espiazione? La giovane Saoirse è
cresciuta, e con lei sembra essersi moltiplicato anche il suo
talento.
Eccola nel trailer del film che uscirà negli Regno Unito il
prossimo 3 ottobre:
Daisy (Saoirse
Ronan), un’adolescente di New York, è mandata a
trascorrere l’estate nella campagna inglese per rimanere un po’ di
tempo insieme ai cugini. Immersa nella magia pastorale del posto,
Daisy si innamora perdutamente del cugino Eddie (George
MacKay) fino a quando l’idillio è rotto dallo scoppio
improvviso della prima guerra mondiale del ventunesimo secolo.
Inizialmente rimasti isolati insieme a Isaac (Tom
Holland) e Piper (Harley Bird), i
fratelli minori di Eddie, e costretti a provvedere a loro stessi, i
due innamorati vengono poi brutalmente separati. Per ricongiungersi
all’amato Eddie, Daisy si imbarca in un viaggio terrificante,
durante il quale l’idea di ciò che può o non può ritrovare consuma
la sua coscienza e perseguita la sua anima.
Nel cast del film insieme a Saoirse Ronan ci
sono anche George MacKay, Tom Holland e
Harley Bird.
In un’era in cui il marketing
digitale la fa da padrone in tutte le principali distribuzioni sul
mercato con numerosi trailer, spot televisivi e poster, Hayao Miyazaki
e il suo Studio Ghibli stanno adottando una
strategia completamente diversa per il film How Do You
Live?, nuovo lungometraggio dell’acclamato regista
giapponese, a dieci anni da Si alza il vento, e che
stando a quanto annunciato sarà anche il suo ultimo. Secondo il
produttore Toshio Suzuki, lo studio si limiterà
infatti a utilizzare il poster, già disponibile, come unico
elemento per la sua campagna promozionale. Prima che il film arrivi
nelle sale giapponesi quest’estate, non verrà utilizzato alcun
trailer o poster diverso da quello rilasciato per promuovere il
film.
La mancanza di informazioni sul
progetto, sviluppato da Miyazaki come lettera d’amore al suo
nipotino, potrebbe far sì che i fan di lunga data del regista si
sentano ancora più interessati alla storia che verrà raccontata.
Mentre i dettagli della trama di How Do You Live? sono
tenuti in gran segreto, sappiamo che il film è tratto da un’omonimo
libro. In questo, datato 1937, un ragazzino soprannominato Koperu
vive con sua madre dopo la morte del padre. È molto vicino a suo
zio, che lo visita costantemente e documenta la maggior parte delle
loro interazioni in un diario. L’uomo spera di lasciare questo a
Koperu quando sarà più grande, in modo da poter ripercorrere il
sentiero della memoria e rivisitare alcuni dei loro momenti
migliori insieme.
Quella commovente storia sarà dunque
al centro della trama del prossimo film di Miyazaki, anche se non
sappiamo in che modo sia stata sviluppata e a questo punto non lo
sapremo finché il film non arriverà in sala. In Giappone la sua
uscita è prevista il 14 luglio, mentre non è
ancora nota una data di distribuzione nei cinema italiani. Come
noto, i lavori più celebri della carriera di Miyazaki sono oggi dei
classici dello Studio Ghibli come Il mio vicino Totoro,
Porco Rosso e La città incantata, che
hanno ridefinito cosa significa usare l’animazione per raccontare
una storia, diventando subito amati dal pubblico di tutto il mondo.
How Do You Live? potrebbe facilmente unirsi a questi
titoli nell’offrire una narrazione indimenticabile e ricca di
umanità. Di seguito, ecco il poster diffuso:
O almeno così credo. Sono entrato
nella fase in cui potrei essere qui da sempre e restarci per
sempre. Quella fase del ‘ci vediamo dopo’ che può significare
indistintamente ‘tra dieci minuti, tra un’ora, tra dieci giorni o
mai’. Durante i Festival il tempo non esiste. O, se esiste, è molto
relativo. Se sei in ritardo scorre velocissimo. Magari, mentre
scaracollandoti come un pazzo per arrivare in tempo a un
appuntamento incontri un fottìo di persone che ti salutano e ti
chiedono ogni dettaglio della tua vita passata. E il bello è che in
gran parte non sei nemmeno sicuro di conoscerle (scatta allora il
“ciao bello, scusa vado di corsa. Ci vediamo dopo!” (vedi su). Se
sei in anticipo ritarda. E’ la legge di Murphy, e le quattro
direttive primarie di RoboCop purtroppo
non c’entrano niente. Stavo per dire ‘un cazzo’, ma temo di essere
redarguito per l’eccessivo turpiloquio di cui sto facendo uso in
questo blog. Merda, ho scritto ‘cazzo’. Porca di quella troia
sbudellata, ho scritto di nuovo ‘cazzo’ e anche ‘merda’. Non resta
che fare seppuku sul red carpet.
Ma non oggi.
Per dire, la conferenza di Black
Mass (qui la recensione), il film
con Johnny Depp che ha attirato orde di ragazzine sotto i quindici
anni evidentemente colte da attacchi di gerontofilia (sono
appostate qui da stanotte in condizioni igieniche precarie, tanto
che gira voce si stia diffondendo la malaria) è iniziata con almeno
mezz’ora di ritardo, ma inutile dire che per tentare di sentire o
vedere qualcosa bisognava trovarsi in loco almeno due conferenze
avanti.
Il film è un crime-movie onesto e
ben girato. Johnny Depp si cala nel ruolo del criminale compiendo
orribili misfatti. Ad esempio indossare una parrucca posticcia che
farebbe rabbrividire un vampiro. In conferenza invece pensa bene di
mettersi direttamente uno scoiattolo impagliato in testa, così, per
variare. Che un attore deve sempre sapersi rinnovare.
Ma è niente rispetto a quelli che
viene da compiere a me in almeno due occasioni della giornata. La
prima, durante la proiezione una maschera ossessionata dall’idea
che io possa registrare il film con un cellulare – ma chi ve se
incula, qua de ‘pirata dei Caraibi’ ce ne basta uno – non la
smette di tormentarmi con un laser per controllare quello che sto
facendo. Credo lo abbia mandato in tilt il fatto che ho poggiato la
giacca sulle ginocchia, semplicemente perché avevo freddo. Fatto
sta che mi sento costantemente sotto la mira del
Predator (o di Terminator, fate
vobis, tanto Schwarzy ci sta sempre bene) e non è esattamente il
modo migliore per fruire un film.
La seconda, che ve lo dico a fare, è
quando parte dei fan maleodoranti e appestati si riversa nella
gremita sala stampa, dato che alcuni di loro sono anche
giornalisti. Vero che si dica che lo stesso Depp non sia un grande
amante delle docce, ma non c’è bisogno che imitiate il vostro idolo
fino a questo punto, fidatevi.
Oggi è stata davvero una giornata
interessante, ho visto il film francese,
Marguerite (leggi la
recensione) che mi è anche piaciuto tantissimo anche
se tutti si tagliavano dalle risate e io non ci trovavo una mazza
da ride. Sto film parla di una donna che sogna di cantare e che
canta da fa sanguinà le orecchie, il marito non se la caga e il
maggiordomo la paparazza in condizioni imbarazzanti per alzà du
spicci. No ma ditemi voi cosa cazzo c’è da ride che a me si è
stretto il cuore e mi son sentita una merda per tutti i coglioni
che sento nei bar con karaoke e che perculo senza pietà.
Per consolarmi da questo stato
d’animo mesto, come da testimonianza fotografica, bevo
ininterrottamente dalle due. Da quando, cioè, mi sbarca
Sonia Serafini di Fabrique al
Lido (che è un gran belvedere) per cui via a un loop di gente che
offre da bere che manco nei peggiori bar di Caracas.
Per chi non lo sapesse al Lido molti
sponsor sono alcolici. Per chi non lo sapesse, al Lido, la
programmazione in sala è spesso intervallata da convegni talmente
lunghi o noiosi che per fartela pijà bene ti fanno trovare bidoni
alcolici dalle undici del mattino. Per cui non so come, tra
la recensione di Sokurov e quella del film di oggi, me ritrovo co
sto cocktail Martini Rosè nelle mani, un pass per la vip lounge, e
un mal di testa da paura.
Dovrei ricostruire le ultime due
ore, ma non me ne vogliate ho un appuntamento al bagno con Eva
Carducci (quella bella sellerona di Cinematografo
di Marzullo, dai che la conoscete) .
Comunque immaginate la scena: sto in
sala stampa in un tavolo con colleghi che bevono tubi di te al
tamarindo, offerti da una deliziosa tailandese Zen, e me sto a
scola’ un cocktail alcolico col ghiaccio. Me guardano tutti con
sospetto, capitemi sto n’attimo in difficoltà.
Comunque oggi era il giorno di Depp,
gente accampata urlante e io son andata a comprare le sigarette.
Questo dovrebbe dirmi qualcosa. Questo insieme al fatto che oggi so
vestita da uomo.
Sto invecchiando, cosa pensate.
Continuatemi a stalkà, che purtroppo sono etero. Come il cinese di
ieri, che per battermi i pezzi si è dimenticato di far pagare la
collega Marilena Vinci, che voleva tornare
indietro e saldare i suoi debiti ‘per principio’ ma a me barcollava
l’ombra e anche no.
Stasera abbiamo
Equals, con Kristen Stewart. Certo se
pure lei s’è ingrassata comincio a preoccuparmi che sia l’umido del
lido, tocca fa qualcosa, se ingrasso è la fine capite che tutti i
vestiti che ho in valigia diventano inutili?
Va bene, domani promesso vi racconto
se i nostri eroi son riusciti ad andare alla festa blindatissima
con Johnny Depp. Ora io e la mia emicrania andiamo a vedere il film
della sezione Orizzonti. Chissà se troviamo posto
vicini.
Il giovanissimo e talentuoso regista
Goran Stolevski ha presentato in anteprima a
Venezia 80 il suo Housekeeping for
Beginners, terzo lungometraggio a cui si è dedicato dopo
You Won’t Be Alone (2022) e Of an
Age (2023), passati entrambi per il Sundance Film
Festival. Con questa nuova prova registica, Stolevski
unisce uno stile da cinema verità, performance attoriali
credibilissime e un controllo dell’immagine notevolissimo per
raccontare una storia quanto mai attuale. Nel cast,
Anamaria Marinca, Alina Serban,
Samson Selim, Vladimir Tintor,
Dzada Selim, Mia Mustafa,
Sara Klimoska, Rozafa Celaj,
Ajshe Useini.
Housekeeping for Beginners: madre
in divenire
Una storia che esplora le verità
universali della famiglia, sia quella in cui nasciamo che quella
che ci scegliamo da soli. Dita non ha mai voluto essere madre, ma
le circostanze la costringono a crescere le due figlie della sua
ragazza, la piccola combina guai Mia e l’adolescente ribelle
Vanesa. Una battaglia di volontà si scatena quando le tre
continuano a scontrarsi e diventano una famiglia improbabile che
deve lottare per rimanere unita.
Nonostante le molte crisi che
affrontano – morti, scomparse, abusi – Housekeeping for
Beginners non è un film guidato dalla trama, quanto più
incentrato su questo complesso intreccio di personaggi interpretati
in maniera incredibilmente verosimili. La truppa è guidata da
Marinca, che offre una performance estremamente
convincente nei panni della forte Dita, ma tutti
gli attori sono all’altezza della situazione, persino la giovane
Mia.
Cinema veritè per “non sentirsi
soli”
La scelta di uno stile veritiero,
che include dialoghi sovrapposti, camera a mano, illuminazione
naturalistica, inquadrature strette ma volutamente caotiche e
profondità ridotta, ha permesso a Stolevski di creare un’atmosfera
di grande impatto che eleva Housekeeping for
Beginners. In maniera molto simile a quanto già
sperimentato nel precedente film Of an age, è la
musica che colma i vuoti: quando i personaggi non si confrontano
con qualche canzone di sottofondo, la colonna sonora composta da
Alen e Nenad Sinkauz rievoca il conflitto razziale che emerge
costantemente ai margini della storia. Violini e fisarmoniche
suonano ritmi avvincenti, creando un mix di allegria e malinconia
che sottolinea le innumerevoli discussioni all’interno della
famiglia.
In You Won’t Be
Alone lo spirito stregonesco che è la creatura
protagonista del film non viene mai lasciato solo: diventa un
mutaforma, che si deve scontrare con le difficoltà di legami
sociali primitivi mentre tenta di elaborare una personale
concezione dell’umanità. Mutare forma, essere il corpo degli altri,
diventa il veicolo principale per la conoscenza del se.
Stolevski porta avanti un simile discorso anche in
Housekeeping for Beginners, presentandoci dei
personaggi che devono tenere in considerazione, e anche scontrarsi,
con altri punti di vista e, in questa famiglia così fluida e
composita, scoprono ancora meglio le loro individualità. Basando la
narrazione su questo dialogo così umano, Stolevski
si conferma una delle giovani voci registiche più interessanti e
promettenti della contemporaneità.
Dopo You Won’t Be
Alone e Of an Age, il
giovanissimo Goran Stolevski presenta in concorso
nella sezione parallela di
Venezia 80, “Orizzonti”, il suo nuovo film
Housekeeping for Beginners. Una storia che esplora
le verità universali della famiglia, sia quella in cui nasciamo che
quella che troviamo da soli. Dita non ha mai voluto essere madre,
ma le circostanze la costringono a crescere le due figlie della sua
ragazza, la piccola combina guai Mia e l’adolescente ribelle
Vanesa. Una battaglia di volontà si scatena quando le tre
continuano a scontrarsi e diventano una famiglia improbabile che
deve lottare per rimanere unita.
Housekeeping for Begginers: il terzo lungometraggio di Goran
Stolevski
In occasione della prima del suo
film al Festival, Stolevski si è aperto sulla
genesi del progetto: “Posso dirvi l’esatto momento in cui mi è
venuta l’ispirazione per questo soggetto. All’epoca facevo
l’interprete, stavo accompagnando una mia amica a fare una
colonscopia e mi è capitata una foto su Facebook ricondivisa da un
mio amico: era una foto degli anni ’70 di due ragazzi gay che
vivano insieme ad altri amici. Mi ha colpito molto perchè mi ha
trasmesso un senso di casa e spazio sicuro, qualcosa che io non ho
mai sentito quando mi sono trasferito in Australia“.
Alina Șerban ha poi
raccontato gli inizi della sua carriera da attrice: “Ho avuto
questa grandissima opportunità. Vengo da un passato di povertà,
sono stata la prima della mia famiglia a finire le superiori, so
cosa significa pregare per avere luce e acqua. Se non avevo
qualcosa, immaginavo di averlo, ho sempre amato ballare, questo è
come si è sviluppata la mia creatività. Ho pensato di dedicarmi
alla recitazione. C’era una voce dentro di me, a volte urlava, a
volte sussurrava, ma mi stava imponendo di provarci. Nella vita
sono stata in orfanatrofio e ho spesso cercato un posto dove stare.
Sono poi entrata all’università, dove mi sono scontrata con un
ambiente molto elitario e dove mi sono sempre sentita meno degli
altri“.
Anamaria Marinca e
Alina avevano già lavorato insieme a una scena: il
primo ruolo che Alina ha mai ottenuto è stato nella serie tv della
BBC The Last Enemy. Nessuno le aveva spiegato bene cosa
avrebbe dovuto fare e lei non aveva alcuna esperienza. “Dopo 16
anni sono qui, a recitare insieme ad Anamaria non in una sola
scena, ma in un intero film“.
Per quanto riguarda il processo di
casting, “più che fare provini, mi piace parlare con i miei
attori “ – ha svelato Stolevski. “Come prima cosa, ci
conosciamo come persone. Non sono un tipo da ordinare agli altri
cosa devono fare. Cerco di costruire un ambiente sano e,
soprattutto, di passare tanto tempo insieme, perchè ci si può
sentire davvero soli in questo ambiente. Gli incoraggio spesso a
improvvisare e per me è anche importantissimo trasferire gli stessi
valori alla crew“.
“La famiglia è quella che ci scegliamo, non per forza quella di
sangue”
Regista e attrice hanno poi messo in
relazione la loro storia famigliare con quella di Housekeeping for
Beginners, “Sono cresciuto in una grande famiglia, ho cugini e
zie che considero veri fratelli, non considerando l’effettivo grado
di parentela, è qualcosa che fa parte di un più ampio senso che io
do al concetto di famiglia. In Australia è stato molto diverso, mi
sono sentito molto isolato“, ha svelato Goran Stolevski.
“Io sono cresciuta nella
solitudine di non avere una famiglia, ma oggi sono quello che sono
grazie ai miei amici: sono stati la mia famiglia per tantissimi
anni. Ci sono persone queer, di colore, che hanno vite diverse
dalla mia, ma siamo una famiglia. Provo rabbia quando vedo i miei
amici gay discriminati e loro lo stesso con me. La mia rete di
sicurezza sono i miei amici“, ha poi aggiunto Alina
Șerban.
Goran Stolevski: tra esperienza intimista e universalità
In merito al parallelismo tra
l’esperienza trasformativa di You Won’t Be Alone,
dove la strega protagonista è una mutaforma che entra ed esce da
corpi diversi elaborando una sua idea di umanità e, al contempo,
imparando a conoscere se stessa: “Tutti i miei film partono dal
punto di vista di un outisder, che sia un disagio personale o
l’ostracismo sociale a causarlo. Non penso che le emozioni
dipendano dalla demografia, penso che siano universali. In questo
senso, è importante che ci sia anche della rabbia. I personaggi che
amo sono quelli che si arrabbiano di più. Sono stato un bambino
molto silenzioso e spaventato, i miei film esplorano questa dualità
che io percepisco in me, tra il sentirsi un outisder e
l’arrabbiarsi, il sentire di volere di più“.
È ora in corso la produzione della
seconda stagione di House of
the Dragon della HBO in Spagna e, grazie
a WatchersOnTheWall.com,
diamo una prima occhiata ad alcune foto rivelatrici e un video dal
set. Attenzione: se non hai letto Fire and
Blood di George RR Martin, da questo punto in
poi seguono importanti spoiler.
Le foto e il video mostrano un
enorme oggetto di scena di un drago blu (la CGI sarà usata per
creare una testa di drago mozzata) che sfila per le strade su un
carro insanguinato mentre la folla esulta. Quando il regista
chiama all’azione, si può sentire qualcuno gridare: “Guarda! Il
drago traditore Meleys – ucciso a Rook’s Rest per il tuo re! Per
Aegon!” Sì, la potente Meleys cadrà in battaglia ad un certo punto
durante la seconda stagione, quando affronterà gli altri sputafuoco
Sunfye e Vhagar, e molto probabilmente anche il suo cavaliere,
Rhaenys (Eve Best), verrà ucciso (il corpo scoperto in il libro era
troppo bruciato per essere identificato, ma la serie probabilmente
non sarà altrettanto ambiguo).
Recentemente abbiamo appreso
che la seconda stagionedi House of the Dragonsarà composta da 8 episodi, 2 in meno rispetto all’acclamata
stagione di debutto, che si è conclusa lo scorso
novembre. Apparentemente, “una parte della trama
originariamente prevista per la seconda stagione, inclusa una
grande battaglia”, viene ora “rimandata” per la terza stagione. Se
dovessimo azzardare un’ipotesi, questo confronto è probabilmente il
culmine della guerra civile dei Targaryen nota come La
danza dei draghi, che vedrà due personaggi principali
scontrarsi in una “schermaglia volante”.Una data per
la premiere della seconda stagione di House of the Dragon deve
ancora essere annunciata.
House
of the Dragon è stato un incredibile successo per HBO,
con una media di circa 29 milioni di spettatori per episodio al
momento della sua uscita. Un altro spin-off di Game of
Thrones,
A Knight of the Seven Kingdoms, è stato appena annunciato. La
produzione della seconda stagione è iniziata la scorsa settimana
nel Regno Unito. Non è stata rivelata alcuna finestra di uscita, ma
con le riprese iniziate, è probabile che ci sarà a breve un
annuncio.
Nel cast della seconda stagione di
House
of the DragonMatt
Smith, Emma
D’Arcy, Olivia
Cooke,Eve Best, Steve Toussaint, Fabien
Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e
Rhys Ifans. Fra gli attori della prima stagione che tornano nel
cast dei nuovi episodi anche Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe
Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham. I
crediti della seconda stagione: co-creatore e produttore esecutivo
George R.R. Martin; co-creatore, showrunner e produttore esecutivo
Ryan Condal; produttori esecutivi Sara Hess, Alan Taylor, Melissa
Bernstein, Kevin de la Noy, Loni Peristere, Vince Gerardis. Tratto
dal bestseller di George R.R. Martin “Fuoco e Sangue”.