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Big Fish: le differenze tra il libro e il film di Tim Burton

Big Fish: le differenze tra il libro e il film di Tim Burton

Quando nel 2003 il regista Tim Burton portò al cinema il suo nuovo film, intitolato Big Fish – Le storie di una vita incredibile, stupì tanto la critica quanto i suoi abituali spettatori. Si trattava infatti di un’opera apparentemente diversa dalle altre, ricca di colori e luci non propriamente ricorrenti nel cinema dell’autore di Edward mani di forbice. Eppure, la pellicola è pura espressione della sua poetica, con tematiche e caratteristiche a lui care, e viene spesso indicato come il film della maturità artistica di Burton.

L’opera è tratta dall’omonimo romanzo pubblicato nel 1998 da Daniel Wallace, i cui diritti vennero acquistati dalla Columbia Pictures in seguito all’insistenza dello sceneggiatore John August. Questi, che aveva da poco visto morire il padre, rimase particolarmente toccato dalla storia del libro, a tal punto da volerne trarre un film. Inizialmente il progetto catturò l’interesse di Steven Spielberg, ma fu Burton ad ottenere la regia. Il regista californiano aveva anch’egli da poco perso i genitori, e vide in quella storia la possibilità di raccontare un sentimento molto personale e universale allo stesso tempo.

Per la sua realizzazione, Burton decise di affidarsi ad effetti speciali pratici anziché all’animazione computerizzata. Ciò gli permise di dar vita in modo più realistico alle varie idee avute per la messa in scena, e dietro le quali si ritrova il suo tocco unico. Al momento della sua uscita, Big Fish guadagnò grandi lodi da parte della critica e del pubblico, vinse importanti premi ed arrivò a guadagnare un totale di circa 122 milioni di dollari in tutto il mondo.

Big Fish: la trama e il cast del film

La storia del film è incentrata sul rapporto tra Edward Bloom (Ewan McGregor) e suo figlio William (Billy Crudup). Il genitore, uomo loquace e dotato di una straordinaria fantasia, ha l’abitudine di raccontare storie incredibili riguardanti la sua vita. Come tutti anche William rimane stregato dalle sbalorditive storie raccontategli. Lo stupore lascerà però presto il posto alla delusione. Crescendo, infatti, il ragazzo comprende quanto irrealistici e impossibili siano in realtà i racconti di suo padre. Inizia così ad allontanarsi da lui, ma quando l’ormai anziano Edward (Albert Finney), si ammala gravemente, William sarà richiamato nella casa dei genitori, e qui si troverà ad intraprendere uno straordinario viaggio alla scoperta della verità dietro ai fantastici racconti del padre.

Ad interpretare il ruolo dell’anziano Edward Bloom, Burton voleva l’attore Jack Nicholson, ed avviò con questi delle trattative. La sua idea era quella di utilizzarlo anche per il ruolo del giovane Edward, facendolo ringiovanire grazie alla CGI. Questa si rivelò tuttavia un’operazione troppo complessa, che spinse ad accantonare l’idea. Per il ruolo gli vennero allora proposti gli attori Albert Finney ed Ewan McGregor. Il regista si convinse per loro nel momento in cui si imbatté in un articolo che sottolineava le somiglianze nella recitazione dei due. Burton volle poi nel film la compagna Helena Bonham Carter, a cui affidò il doppio ruolo di Jenny e della Strega. Quest’ultimo richiese all’attrice circa cinque ore di trucco ogni giorno.

Nel film sono poi presenti numerosi altri attori noti, molti dei quali sono frequenti collaboratori di Burton. Ad interpretare William Blum è l’attore Billy Crudup, mentre il ruolo di Sandra, moglie di Edward, è interpretata da Alison Lohman da giovane a da Jessica Lange da anziana. È poi presente l’attrice Marion Cotillard, nel ruolo di Josephine, moglie di William. Questa, grande fan del regista, raccontò di aver dormito per un mese con la sceneggiatura sotto il cuscino, nella speranza che le portasse fortuna nella vittoria della parte. Vi sono infine gli attori Steve Buscemi, nei panni del poeta e criminale Norther Winslow e Danny DeVito in quelli di Amos Calloway, proprietario del circo presso cui lavora Edward per un periodo della sua giovinezza.

Big Fish cast

Big Fish: le differenze tra il film e il libro

La struttura del racconto di Wallace è piuttosto complessa e non segue un preciso ordine cronologico. Lo scrittore, infatti, mirava ad evocare emozioni e stati d’animo attraverso la descrizione di immagini oniriche. Queste permettevano al lettore di avere la sensazione di trovarsi all’interno della mente dei personaggi. Per Burton e lo sceneggiatore John August si trattò dunque di trovare un filo conduttore tra i vari episodi raccontati nel romanzo, facendogli così acquistare una più solida struttura narrativa. Ciò si è attuato comunque nel rispetto del principio secondo cui vi deve essere uno squilibrato rapporto tra fantasia e realtà.

Ciò ha inevitabilmente dato vita a diverse differenze tra il film e il romanzo. L’ordine degli eventi del primo sono differenti dal secondo, e molti episodi vengono addirittura ampliati e approfonditi. Ciò permise di esplorare ulteriormente il magico mondo di Edward Bloom. Burton, infatti, puntava sul conferire una certa vicinanza al personaggio. Fece ciò selezionando quegli eventi che permettevano di costruire una solida backstory con il quale poterlo comprendere meglio. Questa è probabilmente la maggior differenza rispetto al romanzo, che invece rimane più misterioso nello svelare Edward. Ciò accade poiché essendo il figlio William il narratore, egli stesso affronta un viaggio alla ricerca della verità.

Infine, la storia sembra trovare un più generale compimento attraverso il film piuttosto che con il romanzo. Essendo scritto per frammenti ed immagini, questo per quanto efficace rimane per certi aspetti limitato alla parola scritta. Nel prendere vita attraverso la messa in scena del film, invece, quelle stesse immagini assumono un carico emotivo particolarmente più forte. Anche a distanza di molto dall’ultima visione, infatti, rimangono facilmente impresse nella mente dello spettatore. Il successo dell’opera di Burton sta nell’aver trovato il modo più efficace per riunire sotto una storia più coesa i frammenti del romanzo, senza snaturarli ma permettendogli di acquisire ulteriore significato.

Big Fish: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Big Fish – Le storie di una vita incredibile è infatti presente su Chili Cinema, Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes e Netflix. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

BIG EYES: tre nuove clip del film di Tim Burton

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BIG EYES: tre nuove clip del film di Tim Burton

Guarda tre nuove clip di BIG EYES, il nuovo film di Tim Burton, in uscita nelle sale il 1 gennaio 2015.

Big Eyes: tre clip del film di Tim Burton con Amy Adams

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Guarda tre clip dell’atteso nuovo film di Tim Burton, Big Eyes, con protagonisti Amy Adams e Christoph Waltz, al cinema dal 1° gennaio.

LEGGI ANCHE: Big Eyes recensione del film di Tim Burton

Ricordiamo che ad interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere una pittrice le cui creazioni si distinguono per la rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del 1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice.  Il ruolo di Danny Huston, invece sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata recentemente acquistata durante il Festival di Cannes 2013 da Lucky Red che lo distribuirà per in Italia.

Big Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta da Alexander e Larry Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato con Tim Burton in Ed Wood.

Big Eyes: svelata la data di uscita del nuovo film di Tim Burton

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The Weinstein Company ha annunciato che Big Eyes, il prossimo film di Tim Burton incentrato sulla vita dell’artista americana Margaret Keane e con protagonisti Amy Adams e Christoph Waltz, uscirà ufficialmente il prossimo 25 Dicembre. 

LEGGI ANCHE: Tim Burton, Amy Adams e Christoph Waltz sul set di Big Eyes

Ricordiamo che ad interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere una pittrice le cui creazioni si distinguono per la rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del 1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice.  Il ruolo di Danny Huston, invece sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata recentemente acquistata durante il Festival di Cannes 2013 da Lucky Red che lo distribuirà per in Italia.

Big Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta da Alexander e Larry Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato con Tim Burton in Ed Wood.

Fonte

Big Eyes: recensione del film di Tim Burton

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Big Eyes: recensione del film di Tim Burton

Basato sulla vera storia della famosa pittrice Margaret Keane, che con i suoi grandi occhi ha rivoluzionato la pittura americana, Big Eyes è una bella confezione all’interno della quale si agitano sentimenti oscuri e umani, come l’avarizia, l’amore per l’arte, il bisogno di avere qualcuno accanto e l’ambizione dell’affermazione di sé.

Dopo Ed Wood, Tim Burton si cimenta di nuovo nel biopic, e lo fa con la storia di Margaret e Walter Keane, coniugi artisti che nascondono un segreto. Lui, aspirante pittore ma incapace di poggiare il pennello su tela, ha uno spiccato gusto per gli affari e una buona capacità di vendersi, lei è una talentuosa donna con un universo interiore colmo di emozioni e sensazioni che riversa nei grandi occhi dei bambini che ritrae. I due si incontrano e si sposano, ma la smania di fama e ricchezze di Walter lo spinge a impossessarsi della proprietà intellettuale dei quadri dipinti dalla moglie e a venderli a suo nome, dopotutto Margaret firma i quadri con il suo cognome da sposata: Keane. Ricchezza e lusso arriveranno prestissimo, fino a che la donna non deciderà di rivolere indietro la propria vita e i propri “figli”.

Big Eyes, il ritorno di Tim Burton

Big Eyes recensione

Dopo la felicissima parentesi di Frankenweenie, non a caso un progetto che nasce dal suo passato, Tim Burton ritorna a realizzare un film con un’anima a metà, in cui i suoi personaggi sono animati da una vita che non sembra affondare nella realtà dei sentimenti viscerali che vorrebbero invece incarnare. E seppure Amy Adams e Christoph Waltz riescono a svolgere il loro lavoro con la consueta bravura, a fine film sembra che manchi qualcosa, forse proprio il cuore, in una storia che sarebbe stata più a suo agio nelle mani di un regista più portato a raccontare il cuore delle persone piuttosto che i turbamenti e i sogni.

A parte qualche piccola divagazione nel grottesco, che fa sentire presente e forte la mano di Burton, il film scorre indolore, rapido, senza grossi scossoni e senza un grande coinvolgimento. Un pezzetto di scenografia, un colore, l’utilizzo della fotografia che cerca di rivelarci la vera natura dei personaggi, la messa in scena, rivelano che l’occhio di Burton è stato vigile, attento e presente, anche se il suo estro registico si sente molto meno.

Big Eyes è un bel film che racconta una toccante storia vera legata all’arte, al suo valore e alla sua importanza nella vita delle persone che sanno accoglierla, ma resta un prodotto quasi anonimo, pur spiccando per la sempre straordinaria presenza di Amy Adams.

Big Eyes: prima foto di Amy Adams nel film di Tim Burton

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Arriva la prima foto ufficiale di Amy Adams nell’attesissimo Big Eyes, nuovo film di Tim Burton che torna a dirigere un film indipendente e personale.

Big Eyes

LEGGI ANCHE: Tim Burton, Amy Adams e Christoph Waltz sul set di Big Eyes

Ricordiamo che ad interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere una pittrice le cui creazioni si distinguono per la rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del 1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice.  Il ruolo di Danny Huston, invece sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata recentemente acquistata durante il Festival di Cannes 2013 da Lucky Red che lo distribuirà per in Italia.

Big Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta da Alexander e Larry Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato con Tim Burton in Ed Wood.

Big Eyes: poster del film di Tim Burton con Amy Adams

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Big Eyes: poster del film di Tim Burton con Amy Adams

Ecco il primo poster di Big Eyes, il nuovo film diretto da Tim Burton che vede protagonista Amy Adams accanto a Christoph Waltz.

GUARDA IL PRIMO TRAILER DEL FILM

big eyes poster

LEGGI ANCHE: Tim Burton, Amy Adams e Christoph Waltz sul set di Big Eyes

Ricordiamo che ad interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere una pittrice le cui creazioni si distinguono per la rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del 1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice.  Il ruolo di Danny Huston, invece sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata recentemente acquistata durante il Festival di Cannes 2013 da Lucky Red che lo distribuirà per in Italia.

Big Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta da Alexander e Larry Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato con Tim Burton in Ed Wood.

Fonte: CS

Big Eyes: nuovo spot del film di Tim Burton

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Guarda il nuovo spot del film Big Eyes, il nuovo film di Tim Burton, in uscita nelle sale il 1 gennaio 2015.

Big Eyes racconta la vera storia di Margaret Keane (Amy Adams) e di suo marito Walter (Christoph Waltz), i cui dipinti dei bambini dai grandi occhi divennero un vero e proprio fenomeno negli Stati Uniti tra il 1960 e il 1970. La mano d’artista era di Margaret, ma Walter fece credere al mondo di essere il vero autore dei quadri, conquistando una fama internazionale del tutto immeritata. I due finirono con il divorziare, arrivando ad una battaglia legale senza precedenti: un duello a colpi di pennello per ristabilire la giusta paternità delle opere.

Big Eyes: la storia vera dietro il film di Tim Burton

Big Eyes: la storia vera dietro il film di Tim Burton

Dopo aver girato tre film di genere come Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street, Alice in Wonderland e Dark Shadows, nel 2014 il regista Tim Burton si è cimentato con un film meno stravagante rispetto a quelli per cui è conosciuto, ma perfettamente inserito all’inserito all’interno della sua poetica. Si tratta di Big Eyes (qui la recensione), biopic sulla pittrice Margaret Keane e sui suoi particolarissimi dipinti.

Si tratta del secondo film biografico diretto da Burton dopo Ed Wood del 1994, sceneggiato dagli stessi autori di questa pellicola, Scott Alexander e Larry Karaszewski. Il regista adatta, dunque, la vera vicenda di questa donna e di come si emancipò dall’influenza del marito, offrendo così un ennesimo ritratto di un emarginato che trova il proprio posto nel mondo. Inizialmente passato in sordina, Big Eyes è oggi considerato tra i migliori tra i suoi ultimi lavori. 

Tra grandi interpretazioni e una regia del tutto concentrata sul riproporre un contesto e la sua realtà, è dunque questo un film che i fan del regista non devono perdersi. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Big Eyes. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Big Eyes Amy Adams Christoph Waltz
Amy Adams e Christoph Waltz in Big Eyes. Foto di Leah Gallo – © 2014 The Weinstein Company.

La trama e il cast di Big Eyes

Protagonista del film è Margaret Hawkins, la quale arriva a San Francisco per rifarsi una vita puntando tutto sul suo talento per il disegno e la pittura. I suoi quadri con personaggi dagli occhi grandi attirano ben presto l’attenzione di Walter Keane, anch’egli pittore. Da quel primo incontro i due arriveranno poi al matrimonio, che verrà però messo a dura prova dalla proposta di Walter di pubblicizzare come sue le opere di lei, affermando che così avrebbero molte più possibilità di essere vendute. La bugia, però, non reggerà a lungo.

Ad interpretare la protagonista vi è l’attrice Amy Adams, che consultò personalmente Margaret Keane per prepararsi ad interpretare il ruolo. Accanto a lei, nel ruolo di Walter Keane, vi è invece Christoph Waltz, mentre Krysten Ritter è Dee-Ann, amica di Margaret. Terence Stamp è il critico d’arte John Canaday, mentre Danny Houston è Dick Nolan, giornalista di gossip. Jason Schwartzman interpreta Ruben, mentre Jon Polito è Enrico Banducci, proprietario del The Hungry i. 

La storia vera dietro al film

La storia di Margaret Hawkins ha inizio quando incontra Walter Keane a una fiera d’arte all’aperto a San Francisco nella primavera del 1955. All’epoca Walter lavorava come venditore immobiliare e dipingeva a tempo perso. Successivamente al loro incontro, di cui Big Eyes offre una ricostruzione piuttosto accurata, i due si sposarono in quello stesso anno. Poco dopo Walter iniziò subito a vendere i caratteristici dipinti di Margaret nel locale The Hungry i.

Come nel film, fu lì che Margaret scoprì che Walter si prendeva il merito del suo lavoro. Per giustificarsi Walter le disse: “Abbiamo bisogno di soldi. La gente è più propensa a comprare un quadro se pensa di parlare con l’artista. La gente non vuole pensare che io non sappia dipingere e che debba far dipingere mia moglie”. “A quei tempi le donne assecondavano i loro mariti, non si agitavano”, racconta Margaret, che quindi accettò quella situazione.

Big Eyes cast
Amy Adams, Krysten Ritter e Christoph Waltz in Big Eyes. Foto di Leah Gallo – © 2014 The Weinstein Company.

In seguito, Margaret raccontò anche che Walter le minaccio dicendole: “Se lo dici a qualcuno, ti faccio fuori”. Lui le fece questa minaccia più di una volta e solo dopo la sua morte, nel 2000, lei smise di vivere con un certo grado di paura. Ad ogni mood, nel marzo del 1965, i due divorziano ma ciò non impedì a Walter di continuare a chiedere a Margaret di dipingere altri quadri per lui, cosa che andò avanti per altri cinque anni. 

Mentre Walter affermava che l’idea per questi dipinti gli venne da un suo presunto periodo in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, dove assistette alle vicende di bambini dagli occhi grandi e smarriti che lottavano per i resti di cibo della spazzatura, Margaret, invece, raccontò in seguito di aver ideato quei dipinti in quanto: “Quei bambini tristi erano in realtà i miei sentimenti profondi che non riuscivo a esprimere in nessun altro modo”.

Nel 1970, infine, Margaret decise di dire la verità durante un’intervista a un talk show radiofonico di San Francisco. Fu però solo nel 1986 che Margaret citò in giudizio Walter e USA Today in un tribunale federale per un articolo che sosteneva che Walter era il vero artista. Al processo, il giudice ordinò realmente a Margaret e a Walter di realizzare ciascuno un dipinto con gli occhi grandi in aula, per stabilire chi stesse dicendo la verità.

Big Eyes Christoph Waltz Amy Adams
Christoph Waltz e Amy Adams in Big Eyes. Credits: © 2014 – The Weinstein Company

Walter si rifiutò, adducendo un dolore alla spalla, mentre Margaret completò il suo dipinto in 53 minuti. Dopo un processo durato tre settimane, la giuria ha infine riconosciuto a Margaret un risarcimento di 4 milioni di dollari. Nonostante ciò, Walter ha continuato a negare con forza le affermazioni dell’ex moglie fino alla sua morte, avvenuta a 85 anni il 27 dicembre 2000. Da quel momento, invece, per Margaret la vita prese una svolta migliore.

Ciò si evince da come le opere d’arte da lei realizzate mentre viveva all’ombra del marito tendevano a raffigurare bambini dall’aspetto triste in ambienti bui. Dopo aver lasciato Walter, essersi trasferita alle Hawaii e aver ottenuto il riconoscimento che le spettava, il suo lavoro assunse uno stile più felice e luminoso. Margaret si è poi spenta all’età di 94 anni il 26 giugno del 2022.

Il trailer di Big Eyes e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Big Eyes grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Now e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 14 giugno alle ore 21:00 sul canale Iris.

Big Eyes: il poster ufficiale del film di Tim Burton

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Cresce l’attesa per l’uscita del nuovo film di Tim Burton, Big Eyes, e oggi la distribuzione italiana, Lucky Red ha diffuso il poster ufficiale del fim che trovate di seguito:

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Ricordiamo che ad interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere una pittrice le cui creazioni si distinguono per la rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del 1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice.  Il ruolo di Danny Huston, invece sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata recentemente acquistata durante il Festival di Cannes 2013 da Lucky Red che lo distribuirà per in Italia.

Big Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta da Alexander e Larry Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato con Tim Burton in Ed Wood.

Big Eyes: ecco la canzone di Lana Del Rey per il film di Tim Burton

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E’ finalmente disponibile online Big Eyes, la nuova canzone di Lana Del Rey scritta per l’omonimo film di Tim Burton con protagonisti Amy Adams e il due volte premio Oscar Christoph Waltz. Della colonna sonora originale della pellicola farà parte anche un’altra canzone della Del Rey, dal titolo I Can Fly, che accompagnerà i titoli di coda del film.

Non è la prima volta che il mondo del cinema si interessa alla splendida voce di Lana Del Rey. Ricordiamo che la cantante e modella statunitense aveva già inciso due canzoni per altre due colonne sonore di film molto popolari: Young and Beautiful per Il grande Gatsby e Once Upon a Dream per Maleficent. Di seguito potete ascoltare Big Eyes.

Ricordiamo che ad interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere una pittrice le cui creazioni si distinguono per la rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del 1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice.  Il ruolo di Danny Huston, invece sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata recentemente acquistata durante il Festival di Cannes 2013 da Lucky Red che lo distribuirà per in Italia.

Big Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta da Alexander e Larry Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato con Tim Burton in Ed Wood.

Fonte: CS

Big Eyes: ecco Amy Adams e Christoph Waltz per Tim Burton

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Ecco una nuova immagine dal film Big Eyes, prossimo progetto cinematografico di Tim Burton. Nella foto vediamo i protagonisti del film Amy Adams e Christoph Waltz.

Big-Eyes

LEGGI ANCHE: Tim Burton, Amy Adams e Christoph Waltz sul set di Big Eyes

Ricordiamo che ad interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere una pittrice le cui creazioni si distinguono per la rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del 1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice.  Il ruolo di Danny Huston, invece sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata recentemente acquistata durante il Festival di Cannes 2013 da Lucky Red che lo distribuirà per in Italia.

Big Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta da Alexander e Larry Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato con Tim Burton in Ed Wood.

Big Eyes: clip dal nuovo film di Tim Burton

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È finalmente disponibile online una clip tratta dal nuovo film in uscita di Tim Burton, Big Eyes. Il film vede recitare fianco a fianco i grandi attori Amy Adams e Christoph Waltz, mentre il restante e sempre interessante cast artistico è costituito da Krysten Ritter, Jason Schwartzman, Danny Huston e Terence Stamp.

Big Eyes è la storia del pittore Walter Keane che negli anni Sessanta stupì l’America con i suoi quadri raffiguranti ragazzini dagli “grandi occhi”. Anni dopo, sua moglie Margaret lo trascinò dopo il divorzio in una disputa, sostenendo di essere stata lei a inventare quel segno distintivo.

Ecco una clip dal film:

Segnaliamo che Big Eyes sarà distribuito nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti a cominciare dal 25 dicembre 2014, mentre per quanto riguarda le sale cinematografiche italiane la distribuzione avverrà ad opera di Lucky Red a partire dal primo gennaio 2015.

Big Eyes rappresenta per Tim Burton il secondo film biografico da lui diretto dopo il riuscito Ed Wood (1994), con il quale il nuovo film condivide gli sceneggiatori Scott Alexander e Larry Karaszewski.

Big Eyes: cinque clip e due spot tv del film di Tim Burton

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Sono state pubblicate online cinque clip e due spot tv di Big Eyes, atteso nuovo film di Tim Burton, con protagonisti Amy Adams e Christoph Waltz, al cinema dal 1° gennaio.

LEGGI ANCHE: Big Eyes recensione del film di Tim Burton

Ecco le clip:

Ed ecco i due nuovi spot tv:

https://www.youtube.com/watch?v=3YzkiA-YG4w

https://www.youtube.com/watch?v=Z_cKZpCZzOU

Ricordiamo che ad interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere una pittrice le cui creazioni si distinguono per la rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del 1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice.  Il ruolo di Danny Huston, invece sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata recentemente acquistata durante il Festival di Cannes 2013 da Lucky Red che lo distribuirà per in Italia.

Big Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta da Alexander e Larry Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato con Tim Burton in Ed Wood.

Fonte: IndieWire

Big Eyes trailer del film di Tim Burton con Amy Adams

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Tim Burton torna alla ribalta e, dopo il ritorno alle origini per tecnica e temi di Frankenweenie, il regista di Edward mani di forbice si dedica al film drammatico. Ecco infatti il trailer di Big Eyes, sul prossimo film con protagonisti Amy Adams e Christoph Waltz. Di seguito il trailer diffuso da Yahoo Movie (via Collider).

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Big EyesLEGGI ANCHE: Tim Burton, Amy Adams e Christoph Waltz sul set di Big Eyes

Ricordiamo che ad interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere una pittrice le cui creazioni si distinguono per la rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del 1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice.  Il ruolo di Danny Huston, invece sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata recentemente acquistata durante il Festival di Cannes 2013 da Lucky Red che lo distribuirà per in Italia.

Big Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta da Alexander e Larry Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato con Tim Burton in Ed Wood.

Big Eyes Krysten Ritter nel cast del film di Tim Burton!

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Big Eyes Krysten RitterNew entry nel cast dell’atteso biopic Big Eyes, prossimo film del regista di cultoTim Burton e che come sappiamo sarà distribuito in Italia da Lucky Red. Oggi arriva la notizia da Deadline che il regista ha scritturato l’attrice Krysten Ritter,

Big Eyes Danny Huston nel cast del film di Tim Burton!

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Big EyesContinua il Casting dell’imminente Biopic di Tim Burton, Big Eyes, il film che ripercorrerà la vita dell’artista Margaret Keane. Oggi infatti, arriva la notizia che Danny Huston si aggiunge al cast dei già confermati Amy Adams e Christoph Waltz, che saranno i protagonisti del prossimo già atteso film del regista culto.

Come sappiamo ad interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams (che presto sarà al cinema nei panni di Loise Laine in L’Uomo d’Acciaio di Zack Snyder). Keane è nota per essere una pittrice le cui creazioni si distinguono per la rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del 1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice.  Il ruolo di Danny Huston, invece sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata recentemente acquistata durante il Festival di Cannes 2013 da Lucky Red che lo distribuirà per in Italia.

Big Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta da Alexander e Larry Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato con Tim Burton in Ed Wood.

Big Eye: trailer italiano del film di Tim Burton

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Ecco il trailer italiano di Big Eye, il prossimo film di Tim Burton con protagonisti Amy Adams e Christoph Waltz.

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Ricordiamo che ad interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere una pittrice le cui creazioni si distinguono per la rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del 1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice.  Il ruolo di Danny Huston, invece sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata recentemente acquistata durante il Festival di Cannes 2013 da Lucky Red che lo distribuirà per in Italia.

Big Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta da Alexander e Larry Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato con Tim Burton in Ed Wood.

Big Beasts – Maestose Creature: Tom Hiddleston racconta la nuova serie Apple TV+

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Apple TV+ ha annunciato che la nuova docuserie in dieci parti Big Beasts – Maestose Creature, narrata dal candidato all’Emmy Tom Hiddleston, farà il suo debutto il 21 aprile. Dal team creativo della pluripremiata docuserie Tiny World, arriva Big Beasts – Maestose Creature, una nuova serie girata nell’arco di quattro anni e mezzo che trascina il pubblico in un incredibile viaggio intorno al mondo, dai poli ghiacciati alle foreste pluviali tropicali, per incontrare le creature giganti più affascinanti della natura. La serie debutterà il 21 aprile, in occasione della Giornata della Terra, con due nuovi episodi in anteprima ogni settimana, fino al 19 maggio.

“Big Beasts – Maestose Creature” presenta agli spettatori alcune delle specie più imponenti del mondo animale, filmate in 17 Paesi, tra cui la balena grigia, la foca elefante, la lontra gigante, il gorilla, l’ippopotamo, l’orso bruno, lo struzzo, l’orango, la tigre e l’orso polare. La serie mostrerà al pubblico che non è facile essere “maestosi”: infatti, più grandi sono gli animali, più grandi sono le sfide che devono affrontare; il tutto attraverso filmati rari e inediti realizzati grazie all’utilizzo di attrezzature specializzate e tecniche di ripresa di nuova generazione.

Big Beasts – Maestose Creature è prodotta da Plimsoll Productions con il vincitore del premio Emmy Tom Hugh-Jones (“Planet Earth II – Le meraviglie della natura”, “Hostile Planet”) e i candidati all’Emmy Grant Mansfield (“Hostile Planet”) e Martha Holmes (“Hostile Planet”, “Life”) come produttori esecutivi. Tom Hugh-Jones è stato anche produttore esecutivo della docuserie naturalistica di Apple TV+ “Tiny World”, nominata ai BAFTA e vincitrice del premio Jackson Wild Media, narrata dal candidato ai SAG Award Paul Rudd.

Bifest 2014: Onirica di Majewski in concorso

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Bifest 2014 OniricaSarà presentato in anteprima nazionale al BARI INTERNATIONAL FILM F&STIVAL 2014, in concorso nella sezione Panorama Internazionale, “Onirica” il nuovo film di Lech Majewski. Il regista polacco sarà presente alla proiezione ufficiale che si terrà il 7 Aprile nella prestigiosa cornice del Teatro Petruzzelli alle ore 18.30.

Dopo “I colori della passione – The Mill & The Cross” (2011), l’incredibile viaggio nel dipinto epico di Pieter Bruegel “La salita al calvario”, l’artista, poeta, pittore, compositore, scrittore, produttore, regista teatrale e film maker polacco, Lech Majewski, si accosta al capolavoro di Dante Alighieri con il nuovo lungometraggio “Onirica” (Field of dogs, Polonia, Italia e Svezia 2013), una visionaria e spettacolare rilettura contemporanea della Divina Commedia.

“Onirica” sarà distribuito nelle sale italiane il 17 Aprile da CG.

 

BIFEST 2014: Noah e Gigolò per caso aprono e chiudono il festival

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Noah, diretto da Darren Aronofsky, e Gigolò per caso (Fading Gigolo) diretto da John Turturro, sono i film che apriranno e chiuderanno le Anteprime internazionali della quinta edizione del BIFEST 2014, il festival di Bari presieduto da Ettore Scola e ideato e diretto da Felice Laudadio, che si svolgerà dal 5 al 12 aprile.

Noah verrà presentato in anteprima italiana il 5 aprile al Teatro Petruzzelli. Scritto, diretto e prodotto da Darren Aronofsky, con protagonista il Premio Oscar® Russell Crowe nei panni del patriarca biblico Noè, il film è un adattamento cinematografico della classica storia di coraggio, sacrificio e speranza dell’Arca. Fine modulo

L’uscita italiana del film è prevista per il 10 aprile, distribuito dalla Universal Pictures International Italy e negli Stati Uniti da Pramount Pictures.

Gigolò per caso chiuderà il festival nella serata finale del 12 aprile. Diretto da John Turturro, con lo stesso regista tra gli interpreti insieme a Woody Allen, Sharon Stone, Sofia Vergara, Vanessa Paradis, il film è  la storia di Fioravante (Turturro) che, spinto dall’amico Murray (Allen), intraprende la professione più antica del mondo e diventa un gigolò. L’uscita italiana è fissata al 17 aprile, distribuito dalla Lucky Red.

Le altre sei Anteprime internazionali e il programma generale del BIFEST 2014 verranno annunciati nel corso della  conferenza stampa ufficiale che si terrà il prossimo 20 marzo.

 

BIF&ST 2012: il programma, i luoghi, gli ospiti

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Prende il via con un omaggio a Carmelo Bene a dieci anni dalla scomparsa, la terza edizione del Bari International Film Festival. L’evento sarà presieduto anche quest’anno da Ettore Scola e diretto da Felice Laudadio e coinvolgerà più aree della Puglia.

BIF&ST – Bari International Film&Tv Festival 2025: presentato il programma

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Si è tenuta oggi la conferenza stampa di presentazione del programma della 16ma edizione del BIF&ST – Bari International Film&Tv Festival, diretto dal giornalista e critico cinematografico Oscar Iarussi, in programma dal 22 al 29 marzo 2025.

Eccoci al Bif&st 2025, in programma dal 22 al 29 marzo a Bari, con le sue numerose sezioni nei teatri e nei cinema consuetudinari o ritrovati, il suo affezionato pubblico di sempre e, siamo certi, gli spettatori più giovani o giovanissimi. Parliamo della cosiddetta Generazione Z o giù di lì, che – secondo recenti ricerche – sebbene sia cresciuta con lo streaming (e la pandemia) sta scoprendo la vertigine della sala, le visioni “live” e collettive, il piacere del confronto con i registi e gli interpreti, i quali, dal canto loro, sempre più spesso accompagnano i film in uscita di città in città. Nel 2024 da poco alle nostre spalle oltre il 40 per cento degli spettatori è da annoverarsi nella fascia under 24, in barba a chi continua a descrivere i giovani apatici e indifferenti a tutto.

Il Bif&st 2025 prevede circa 140 appuntamenti e 125 film in proiezione unica (non ci sono repliche) tra anteprime mondiali, europee e italiane. Sapete già della importante RETROSPETTIVA dedicata a NANNI MORETTI per i suoi cinquant’anni di cinema, arricchita da un incontro con l’Autore domenica mattina 23 marzo al Petruzzelli. E sapete del FOCUS A24, il primo omaggio organico che l’Italia rende all’innovativa esperienza della casa di produzione e distribuzione statunitense di tanti recenti successi candidati all’Oscar (Everything Everywhere All at Once, The Whale, La zona d’interesse) fondata nel 2012 da Daniel Katz, David Fenkel e John Hodges. Tra l’altro, leggenda vuole che A24 debba il suo nome all’omonima autostrada italiana Roma-Teramo, lungo la quale Katz avrebbe avuto la folgorazione di chiamarla così. Come dire? On the road again.

Sezioni, film, incontri, ospiti, conduttori e premi vengono elencati nelle pagine a seguire. Sono numeri importanti. Tuttavia, essi non ambiscono né alludono a un malinteso gigantismo, anzi, scandiscono un’edizione di passaggio mossa piuttosto dal bisogno di essere inclusivi, ovvero di stabilire o rinforzare legami e corrispondenze internazionali, sempre nel segno della ricerca della qualità. Il Bif&st 2025 è stato di fatto realizzato in pochi mesi, avvertendo la responsabilità di custodire il grande lavoro compiuto fin qui da Felice Laudadio, assai apprezzato dal pubblico, ma anche di cominciare a esplorare un nuovo orizzonte. Abbiamo aderito subito all’idea delle “tre M” indicata dalla Regione Puglia a mo’ di guida del nuovo progetto artistico culturale del Festival, «assumendo il Meridione, il Mare e il Mediterraneo quali ambiti e paesaggi culturali di riferimento», con l’intento di «esprimere i valori storico-culturali propri della Puglia, nonché utilizzare il linguaggio universale della Cultura e del cinema per costruire ponti, relazioni, cooperazione tra i popoli e tra le comunità».

Ecco quindi il concorso internazionale MERIDIANA le cui proiezioni si terranno a ingresso libero nel Kursaal Santalucia di Bari, lo storico teatro con vista mare ormai da tempo di proprietà regionale. Da domenica 23 a sabato 29, verranno proiettati in anteprima per l’Italia due titoli ogni pomeriggio, quattordici in tutto, inclusa una coppia di film fuori concorso, provenienti dai Paesi dell’area mediterranea intesa in senso largo, cioè geopolitico e culturale. Le singole produzioni, a ben vedere i titoli di testa, sono a loro volta una testimonianza del Melting pot mediterraneo, che da sempre vibra di scambi economici, di relazioni culturali, talora della nostalgia degli esuli (senza esilio non c’è patria, come noi italiani sappiamo grazie a Foscolo, Garibaldi, Silone…).  Sicché, per fare solo l’esempio del film di apertura di MERIDIANA, Yunan (2025), il regista Ameer Fakher Eldin è siriano, laddove la produzione si avvale di apporti da Germania, Canada, Italia, Palestina, Qatar, Giordania e Arabia Saudita. Il film spagnolo della giovane Gala Gracia, Lo que queda de ti (2025), batte bandiera iberica-portoghese-italiana, ma il produttore spagnolo Carlo D’Ursi è nato a Bari. Idem per il film lusitano Sempre (2024, fuori concorso), che è concepito dall’artista e regista barese Luciana Fina, da molti anni trasferitasi a Lisbona, scovando e rivisitando preziosi materiali d’archivio sulla Rivoluzione dei garofani del 1974. Di certo, gli autori e le produzioni coprono uno spettro larghissimo: Spagna, Palestina, Algeria, Siria, Israele, Macedonia, Portogallo, Albania, Germania, Italia, Belgio, Francia, Marocco, Egitto, Grecia…

A valutare i film di MERIDIANA sarà una giuria parimenti mediterranea, presieduta dallo scrittore e artista di fama mondiale Tahar Ben Jelloun, francese nato in Marocco, e composta dalla regista Soudade Kaadan, siriana nata in Francia e residente a Londra, dalla comparatista e italianista Nadine Wassef dell’Ain Shams University del Cairo, dal regista italo-albanese Roland Sejko che dirige la redazione editoriale dell’Archivio Storico Luce a Roma, e dalla sceneggiatrice e critica cinematografica Antonella Gaeta. Grazie a MERIDIANA il pubblico del Bif&st tasterà il polso delle contraddizioni e delle tragedie, ma anche delle opportunità e delle promesse insite nello scenario mediterraneo. Trascurato o dimenticato per molti anni dall’Unione europea col suo baricentro franco-tedesco, il Mediterraneo resta un possibile antidoto agli opposti fondamentalismi che imperversano e alla delirante smisuratezza “oceanica”, come ci ha insegnato Franco Cassano, il filosofo del Pensiero meridiano, cui, d’intesa con la sua famiglia, abbiamo voluto intitolare il premio per il miglior film di MERIDIANA. Senza il Mediterraneo, senza Gerusalemme e Atene, per evocare un classico novecentesco di Leo Strauss, non vi sarebbe l’idea stessa di Europa. In effetti, l’Europa non c’è o quanto meno è fragile e afasica nello scontro o nell’ambiguo abbraccio tra le superpotenze Cina, USA e Russia.

L’altro concorso del Bif&st 2025 rinverdisce un marchio “storico” del festival barese, PER IL CINEMA ITALIANO, e comprende lungometraggi, mediometraggi, film di finzione e documentari tutti almeno in anteprima italiana, senza distinzioni di genere o produzione, sotto il segno della libertà creativa e dell’indipendenza produttiva. Formati e linguaggi differenti, dal film storico al fantasy, dalla ricostruzione d’epoca alla biografia televisiva di qualità, dal documentario di viaggio all’azzardo sperimentale… Nel solco della vocazione “comunitaria” del Bif&st, le opere saranno valutate da una giuria popolare coordinata dalla regista Costanza Quatriglio, a sua volta una delle autrici più “mediterranee” del nostro cinema (da L’isola a Terramatta), con l’ausilio del direttore del festival “Vicoli corti” di Massafra, Vincenzo Madaro. In palio il premio per il miglior film e altri riconoscimenti a disposizione dei trenta giurati, scelti tra centinaia di candidati che hanno aderito prontamente alla chiamata del festival, che prevedeva una minima riserva di cinque giurati su trenta destinata agli studenti del DAMS di Bari (grazie a tutti e in primis agli esclusi dalla giuria… Appuntamento alla prossima!). Le proiezioni di PER IL CINEMA ITALIANO si terranno da domenica 23 marzo a venerdì 28 ogni pomeriggio nelle sale del Galleria, a ingresso libero.

Per entrambe le competizioni non abbiamo previsto le conferenze stampa, come dire, “omnibus”, ovvero insieme ad altri protagonisti delle giornate. È una scelta dettata dalla volontà di “proteggere” e valorizzare gli autori che verranno a Bari, i quali potranno confrontarsi con i giornalisti e con il pubblico subito dopo ogni singola proiezione, al Kursaal Santalucia o al Multicinema Galleria, in un dialogo tanto più utile perché “a ragione veduta”, alla luce cioè del film appena proiettato (è la formula del “Q & A” collaudata nei festival internazionali, Question and Answer, domanda e risposta). Lo stesso vale per l’altra neonata sezione A SUD, all’AncheCinema, con proposte che spaziano dal nostro Meridione fino all’America Latina, e per ulteriori EVENTI SPECIALI che punteggiano il programma.

Le anteprime di ROSSO DI SERA al Petruzzelli. Dopo l’attesissima apertura con Le assaggiatrici di Silvio Soldini dall’omonimo romanzo di Rosella Postorino tradotto in oltre quaranta lingue, tre sono i film italiani in cartellone. Si tratta di Un passo alla volta di Francesco Cordio, il racconto di tre voci amatissime (Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè), di una lunga feconda amicizia e del loro impegno in favore della solidarietà; di Una figlia diretto da un autore affermato qual è Ivano De Matteo e dell’esordio nella regia dell’attrice Greta Scarano con La vita da grandi. Un trittico di film che guardano alla società e cercano di indagarla con approcci acuti e originali. Il titolo statunitense di ROSSO DI SERA è Opus di Mark Anthony Green, un thriller grottesco, musicale e a suo modo politico sul fenomeno delle sette, a coronamento del FOCUS A24. Due i film francesi tra i più vivaci e interessanti della nuova stagione (Auction di Pascal Bonitzer e L’Amour ouf diretto da Gilles Lellouche, con l’intrigante enigma del titolo: scopritelo!). Infine ROSSO DI SERA presenta un evento esclusivo coprodotto dal Bif&st e dalla Fondazione Petruzzelli: l’esecuzione dal vivo, diretta da Pietro Mianiti, della colonna sonora di Ennio Morricone che accompagnerà la proiezione sul grande schermo di Per un pugno di dollari di Sergio Leone. Un classico riproposto nella formula del film-concerto che sta prendendo piede da Parigi a New York, per la prima volta concepita per un festival in Italia.
Tutti gli appuntamenti di ROSSO DI SERA saranno preceduti dalla consegna del Premio Bif&st “Arte del Cinema” per l’eccellenza creativa nella continuità dell’opera, destinati a protagonisti tra i più prestigiosi della scena contemporanea, gli stessi degli INCONTRI DI CINEMA mattutini sempre di scena al Petruzzelli. Il premio Bif&st “Arte del Cinema” andrà, nell’ordine, a Nanni Moretti che sarà presente domenica mattina 23 marzo, a Monica Guerritore, Francesca Comencini, Sergio Rubini, Alberto Barbera, Isabella Ferrari e Carlo Verdone, il quale, con l’intervento di Claudia Gerini, sabato 29 marzo festeggerà a Bari i trent’anni di Viaggi di nozze. Ma ci è sembrato giusto assegnare nella serata inaugurale di sabato 22 marzo il primo dei premi Bif&st “Arte del Cinema” a Felice Laudadio, instancabile organizzatore culturale e direttore di festival da Taormina a Venezia, prima di ideare e dirigere il Bif&st stesso.

Le contaminazioni fra le arti e i linguaggi, cui guardiamo da sempre con interesse e passione, trovano riscontro anche nella sezione DOPPIO TESTO, curata con la scrittrice Chiara Tagliaferri (autrice di Strega comanda colore e, con Michela Murgia, dei libri della serie Morgana), la quale animerà al Galleria i confronti tra cinema e letteratura con Michele Placido e Giancarlo De CataldoAlice Urciuolo e Stefano MordiniMaurizio De Giovanni e Lino Guanciale. Inoltre Tagliaferri introdurrà un’altra anteprima assoluta del Bif&st 2025, Il Maestro e Margherita di Michael Lockshin, film-evento in Russia dove ha goduto di un vastissimo consenso popolare ma anche di un qualche ostracismo, tratto dal classico di Michail Bulgakov, la cui prima traduzione italiana fu fatta a Bari nel 1967 grazie all’editore Diego De Donato. Sul versante cine-letterario abbiamo, tra l’altro, La casa degli sguardi di Luca Zingaretti dall’omonimo romanzo di Danielle Mencarelli, e Fuochi d’artificio di Susanna Nicchiarelli da quello di Andrea Bouchard. Da segnalare anche Le Lezioni della Storia. Canfora e Laterza da Bari in poi, un documentario sul grande storico e filologo e la sua relazione con la casa editrice barese.

Il Bif&st 2025 è insomma una fitta trama di incontri, di classici e di restauri, di lavori innovativi, di FRONTIERE espressive e geopolitiche del cinema d’oggi con opere sui Balcani, a trent’anni esatti dal massacro di Srebrenica, sui Paesi Baschi, la Cina, la Corsica… Senza dimenticare il LABORATORIO DI SCRITTURA di film e serie affidato quest’anno alla sceneggiatrice e produttrice Laura Paolucci (Gomorra, L’amica geniale, Il colibrì) e i cortometraggi (SARO’ BREVE) che abbiamo voluto collocare simbolicamente nella mattinata di inizio festival sabato 22 marzo. V’è poi una magnifica incursione nel grande cinema di ieri e di sempre, la mostra fotografica IL MOMENTO PERFETTO di Sergio Strizzi allestita nella Camera di Commercio di Bari. Uno scatto di Strizzi, Monica Vitti e Alain Delon sul set di L’eclisse di Antonioni (1962) è l’immagine simbolo del Bif&st 2025, omaggio alla Vitti, legata a Bari dalle memorie di Polvere di stelle di Alberto Sordi (1973) e al grande interprete francese venuto meno l’estate scorsa, che per noi resterà sempre Rocco Parondi, l’emigrante meridionale a Milano con i suoi fratelli nel capolavoro di Visconti. Per cominciare, in pre-apertura del festival, nel pomeriggio di sabato 22 un altro tributo: Cuore selvaggio di David Lynch, scomparso poco fa, riportato in sala da Lucky Red. Al pari di Scorsese, Coppola e Spielberg, Lynch era profondamente americano eppure radicalmente innamorato del cinema italiano, di Fellini, Tonino Delli Colli, Dino De Laurentiis e naturalmente della sua ex compagna e musa Isabella Rossellini, nel ruolo di Perdita Durango in Cuore Selvaggio, Palma d’oro a Cannes 1990 conferitagli da una giuria presieduta da Bernardo Bertolucci. Altri classici del cinema saranno introdotti da critici come Paolo Mereghetti ed Enrico Magrelli.
Il caos, il sogno, la realtà, la guerra, l’amore, le terre, il mare, l’arte. Un festival è solo un festival, in un mondo che certe mattine al risveglio ci sembra impazzito o distopico, per dirla con un termine drammaticamente di voga. Può essere però un tentativo di capirlo meglio, il mondo che ci è dato.
Infine i ringraziamenti non di rito alla Regione Puglia e al presidente Michele Emiliano, alla Fondazione Apulia Film Commission e alla presidente Anna Maria Tosto, al CdA della Fondazione, al direttore Antonio Parente e al RUP Cristina Piscitelli, al Ministero della Cultura, al sindaco Vito Leccese e al Comune di Bari che ha preparato un articolato programma del Fuori Bif&st, alla SIAE Società Italiana Autori ed Editori e al suo presidente Salvatore Nastasi, nuovo sostenitore del festival insieme a vari altri enti, e alle aziende e alle banche pugliesi che hanno deciso di sponsorizzare il Bif&st 2025 con contributi mai tanto numerosi e generosi. Il mio grazie di cuore, ultimo ma non meno importante, al comitato di selezione e alla squadra del Bif&st 2025 e della AFC per l’impegno inesausto e la passione che stanno mettendo in gioco.

Bif&st: Jean-Jacques Annaud presenta L’ultimo Lupo

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Bif&st: Jean-Jacques Annaud presenta L’ultimo Lupo

Jean-Jacques Annaud L’ultimo Lupo Bif&stIl film di Jean-Jacques Annaud L’ultimo Lupo (Wolf Totem) sarà presentato il 22 marzo al Teatro Petruzzelli di Bari nella sezione Anteprime Internazionali del Bif&st. Durante la serata il regista riceverà il Fipresci 90 Award dalle mani del presidente della Fipresci. Nella stessa giornata, sempre al Petruzzelli, nel corso della mattina, Annaud terrà una Master Class coordinata da un autorevole critico francese.

La sesta edizione del Bif&st – il Bari International Film Festival presieduto da Ettore Scola, ideato e diretto da Felice Laudadio, promosso dalla Regione Puglia e prodotto dall’Apulia Film Commission – si svolgerà dal 21 al 28 marzo 2015.

Il film, completamente ambientato in Cina, racconta la storia di Chen Zhen, un giovane studente di Pechino, che viene inviato nelle zone interne della Mongolia per insegnare a una tribù nomade di pastori. A contatto con una realtà diversa dalla sua, Chen scopre di esser lui quello che ha molto da imparare sulla comunità, sulla libertà ma specialmente sul lupo, la creatura più riverita della steppa. Sedotto dal legame che i pastori hanno con il lupo e affascinato dall’astuzia e dalla forza dell’animale, Chen un giorno trova un cucciolo e decide di addomesticarlo. Il forte rapporto che si crea tra i due sarà minacciato dalla decisione di un ufficiale del governo di eliminare, a qualunque costo, tutti i lupi della regione. Il film uscirà poi nelle sale italiane il 26 marzo distribuito da Notorious Pictures.

Biennale dei Ragazzi: anche il cinema con Alice nella Città

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Biennale dei Ragazzi: anche il cinema con Alice nella Città

Biennale dei Ragazzi Cinem Si alza il ventoNell’ambito della Biennale dei Ragazzi che si svolge durante il periodo natalizio (6 dicembre/6 gennaio 2015) all’Auditorium Parco della Musica, Alice nella Città e Fondazione Cinema per Roma organizzano una rassegna cinematografica dedicata  ai bambini, alle loro famiglie e agli amanti dell’animazione (18/ 20 dicembre). La Sala Petrassi ospiterà una selezione delle opere più belle dei  grandi maestri dell’animazione come Hayao Miyazaki con il film Si alza il vento e Isao Takahata con La storia della principessa splendente, alcune attese anteprime natalizie come Paddington di Paul King e successi della passata stagione festivaliera come Il viaggio di T.S. Spivet 3D di Jean-Pierre Jeunet. Per finire, a Stephen Daldry e al suo Billy Elliot sarà dedicata la proiezione cinematografica del musical live che ha conquistato i teatri di tutto il mondo.

Oltre alle proiezioni aperte al pubblico (biglietti: euro 7,00) sono previste anche proiezioni riservate alle scuole.

PROGRAMMA PROIEZIONI APERTE AL PUBBLICO

Venerdì 19 dicembre 2014
Ore 17.00
La storia della Principessa splendente di Isao Takahata
Ore 20.00
Si alza il vento di Hayao Miyazaki

Sabato 20 dicembre 2014
Ore 11.00
Il viaggio di T.S. Spivet 3D di Jean-Pierre Jeunet
Ore 16.00
Paddington di Paul King
Ore 18.30
Billy Elliot Musical Live
Ore 20.30
Paddington di Paul King

Biennale Cinema Channel: in streaming i film inediti della Mostra di Venezia

Biennale Cinema Channel è la nuova piattaforma streaming promossa dalla Biennale di Venezia in collaborazione con MYmovies, che presenta online da oggi un’importante selezione di film acclamati, opere premiate, rivelazioni, titoli da riscoprire della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica degli ultimi anni, rimasti inediti in Italia. Biennale Cinema Channel sarà attiva dalla mezzanotte di oggi, domenica 4 luglio, agli indirizzi www.labiennale.org e www.mymovies.it/ondemand/biennalecinema/ con una library iniziale di 36 titoli delle sezioni Concorso, Fuori Concorso e Orizzonti delle edizioni della Mostra fra il 2007 e il 2020, di autori di tutto il mondo, fra i quali Atom Egoyan, Amat Escalante, Amos Gitai, Benoît Jacquot, Kiyoshi Kurosawa, Carlos Reygadas, Arturo Ripstein, Yesim Ustaoglu.

A questo primo gruppo di opere si aggiungerà dal prossimo settembre la consueta selezione di prime mondiali della Sala Web della 78. Mostra 2021, in contemporanea con le proiezioni al Lido. Successivamente l’offerta sarà costantemente aggiornata e tutti i film della library rimarranno sempre disponibili online.

“Abbiamo deciso di creare un canale online in collaborazione con l’affermata piattaforma streaming italiana MYmovies – ha dichiarato il Direttore della Mostra Alberto Barbera – per proporre al pubblico italiano una serie di film di alta qualità presentati in questi anni alla Mostra e attualmente non disponibili nel nostro territorio. Con questa iniziativa intendiamo aiutare tutti quei registi e produttori che credono nella Mostra di Venezia, offrendo loro la possibilità di ottenere una distribuzione per il mercato italiano, e sperando di regalare ai loro film una maggiore e più duratura visibilità”.

Si accede a Biennale Cinema Channel sottoscrivendo un abbonamento mensile da € 7,90 o trimestrale da € 19,90. L’abbonamento darà diritto ad accedere anche ai film disponibili online della Sala Web della 78. Mostra dall’1 all’11 settembre 2021. I film saranno in versione originale con i sottotitoli italiani e inglesi.

Biennale Cinema Channel presenta un quadro significativo del cinema internazionale d’autore degli ultimi quindici anni, che può offrire al pubblico stimolanti percorsi legati ad argomenti, provenienze, stili e idee di vario tipo.

Nel panorama di titoli selezionati, il tema della Storia, ad esempio, unisce diverse opere a partire da Rabin: The Last Day di Amos Gitai (Concorso, 2015), ricostruzione dell’intrico di interessi che portò all’uccisione di Yitzhak Rabin il 4 novembre del 1995. È possibile poi scoprire inedite situazioni di momenti storici complessi: Linhas de Wellington di Valeria Sarmiento (Concorso, 2012), sulla vittoria anglo-portoghese contro le truppe napoleoniche nel 1810; The Announcement (Orizzonti, 2018), un noir che affronta tra serietà e sarcasmo il colpo di stato in Turchia del 1963; The Painted Bird di Václav Marhoul (Concorso, 2019), l’odissea di un bambino testimone delle brutalità della Seconda guerra mondiale, raccontata coi toni del cinema d’autore; Blanco en blanco di Théo Court (Orizzonti, 2019, miglior regia), riflessione sul colonialismo bianco e sul genocidio dei popoli indigeni nel Cile d’inizio ’900; The Domain (Concorso, 2019), saga di una famiglia
di latifondisti portoghesi dalla dittatura di Salazar ai giorni nostri.

Uniti da uno sguardo poetico e astratto, a cavallo fra vita e morte, realtà e immaginazione, follia e sogno, sono invece alcuni film che a Venezia si sono imposti come sorprese o scoperte: l’ipnotico argentino Leones di Jazmin Lopez (Orizzonti, 2009); In Between Dying di Hilal Baydarov (Concorso, 2020), espressione di un talento acerbo e inimitabile; The Mountain di Rick Alverson (Concorso, 2018) e Frenzy di Emin Alper (Concorso, 2015), sguardi diversi, uno americano e l’altro turco, sulla malattia mentale.

Donne forti, testarde, sognatrici o folli sono invece protagoniste in Tales di Rakhshan Banietemad (Concorso 2014, miglior sceneggiatura), mosaico di storie nell’Iran contemporaneo; nei racconti anch’essi corali dell’afghano Hava, Maryam, Ayesha di Sahraa Karimi (Orizzonti, 2019) e dell’argentino Kékszakállú (Orizzonti, 2016, Premio Fipresci); nell’altro ritratto della società patriarcale iraniana Malaria di Parviz Shahbazi (Orizzonti, 2016) e nel dramma sentimentale Yema, ambientato in un villaggio algerino soffocato dal fondamentalismo islamico; nei thriller psicologici L’autre di Patrick-Mario Bernard e Pierre Trividic (Concorso, 2008), À jamais di Benoît Jacquot (Fuori concorso, 2016, tratto da Body Art di Don Delillo) e Algunas Chicas (Orizzonti, 2013) e nella miniserie Shokuzai di Kiyoshi Kurosawa, che nel 2012 fu tra gli eventi della Mostra di Venezia.

Chi invece era presente nel 2015 difficilmente avrà scordato Dominique, il pescatore protagonista del commovente Tempête di Samuel Collardey (Orizzonti), padre amorevole e tenace, al contrario dell’ispettore sanitario interpretato da David Thewlis in Guest of Honour di Atom Egoyan (Concorso, 2019) o dei genitori della dinastia di imprenditori al centro di Parc di Arnaud des Pallières (Orizzonti, 2007).

Infine, tra gli altri titoli in programma, i film di quattro grandi registi: ancora Amos Gitai, in concorso lo scorso anno con Laila in Haifa; Arturo Ripstein, fuori concorso nel 2015 con La calle de la Amargura; Amat Escalante, Leone d’oro per la regia nel 2016 con La region salvaje, esplorazione “alla Zulawski” di un mondo di mostri e desideri; Carlos Reygadas, autore con Nuestro tiempo (Concorso, 2019) di un capolavoro sospeso fra autofiction e indagine sentimentale.

Sono questi solo alcuni dei titoli da scorrere e scoprire nel catalogo di Biennale Cinema Channel, in attesa di Venezia 78 e dei film che la piattaforma proporrà in contemporanea con le proiezioni al Lido di Venezia.

I film disponibili su Biennale Cinema Channel

· Algunas Chicas di Santiago Palavecino (Orizzonti, 2013)
· The Announcement di Mahmut Fazil Coşkun (Orizzonti, 2018)
· L’autre di Patrick-Mario Bernard e Pierre Trividic (Concorso, 2008)
· Balloon di Pema Tseden (Orizzonti, 2019)
· Blanco en blanco di Théo Court (Orizzonti, 2019)
· La calle de la Amargura di Arturo Ripstein (Fuori Concorso, 2015)
· Carmine Street Guitars di Ron Mann (Fuori Concorso, 2018)
· The Cousin di Tzahu Grad (Orizzonti, 2017)
· Disappearance di Ali Asgari (Orizzonti, 2017)
· The Domain Tiago Guedes (Concorso, 2019)
· The Eremites di Ronny Trocker (Orizzonti, 2016)
· Free In Deed di Jake Mahaffy (Orizzonti, 2015)
· Frenzy di Emin Alper (Concorso, 2015)
· Guest of Honour di Atom Egoyan (Concorso, 2019)
· Hava, Maryam, Ayesha di Sahraa Karimi (Orizzonti, 2019)
· In Between Dying di Hilal Baydarov (Concorso, 2020)
· À jamais di Benoît Jacquot (Fuori concorso, 2016)
· Kékszakállú di Gastón Solnicki (Orizzonti, 2016)
· Laila in Haifa di Amos Gitai (Concorso, 2020)
· Leones di Jazmin Lopez (Orizzonti, 2009)
· Linhas de Wellington di Valeria Sarmiento (Concorso, 2012)
· Malaria di Parviz Shahbazi (Orizzonti, 2016)
· The Man Who Surprised Everyone di A. Chupov e N. Merkulova (Orizzonti, 2018)
· Maudite Poutine di Karl Lemieux (Orizzonti, 2016)
· The Mountain di Rick Alverson (Concorso, 2018)
· Nuestro tiempo di Carlos Reygadas (Concorso, 2019)
· The Painted Bird di Václav Marhoul (Concorso, 2019)
· Parc di Arnaud des Pallières (Orizzonti, 2007)
· Rabin: The Last Day di Amos Gitai (Concorso, 2015)
· La region salvaje di Amat Escalante (Concorso, 2016)
· Shokuzai di Kiyoshi Kurosawa (Fuori Concorso, 2012)
· Somewhere in Between di Yesim Ustaoglu (Orizzonti, 2012)
· Tales di Rakhshan Banietemad (Concorso, 2014)
· Tempête di Samuel Collardey (Orizzonti, 2015)
· Yellow Cat di Adilkhan Yerzhanov (Orizzonti, 2020)
· Yema di Djamila Sahraoui (Orizzonti, 2012)

Bicycle Film Festival arriva a Firenze

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Partito a giugno da New York, il Bicycle Film Festival in un anno toccherà trenta città in tutto il mondo e arriverà per la prima volta a Firenze dal 26 al 29 settembre per quattro giorni di cinema, musica e arte, in contemporanea con i Mondiali di Ciclismo.

Bicycle Film FestivalLa Stazione Leopolda ospiterà una selezione dei più di 60 film provenienti da tutto il mondo presentati durante l’edizione newyorchese del festival. Documentari, reportage, animazione, clip musicali, video arte: scorci e ritratti dell’universo in espansione della due ruote. Alcuni titoli: Mark on Allen, divertente cortometraggio del grande regista Spike JonzeMoon Rider, il primo lungometraggio della giovane promessa del documentario danese Daniel DencikBoy, di Justin Chadwick, la storia di un padre – l’attore inglese Timothy Spall –  che cerca di superare la morte del figlio; Bikelordz, di Mikey Hart, documentario sulla cultura BMX ad Accra (Ghana) che segue i protagonisti in zone della città mai mostrate prima in un film.

Non solo cinema, ma anche mostre, workshop, contest, concerti, dj set, BMX park, eventi off e molto altro. La programmazione musicale sarà a cura de Le Nozze di Figaro, agenzia con all’attivo l’organizzazione di live per artisti del livello di Radiohead e Tom Waits. Ad arricchire l’evento la mostra Ronde Around di Angelo Ferrillo, dedicata all’epicoRonde van Vlaaderen, una delle Classiche ciclistiche più dure e importanti del mondo.

Sperando riusciate a segnalare l’iniziativa, vi allego il comunicato stampa del festival, una selezione dei film in programma, qualche immagine e il link a una clip video:

Bicycle Film Festival Made-in-Queens-1

Bicycle Film Festival Line of Sight - Lucas Brunelle

Bibbia e Cinema di Peter Ciaccio, presentazione alla libreria Claudiana

La Libreria Claudiana di Milano (in Via Francesco Sforza, 12/A) sarà la sede della nuova tappa del tour promozionale di Bibbia e Cinema, il nuovo libro di Peter Ciaccio che racconta di come la Bibbia abbia ispirato il cinema e di come il cinema si sia fatto ricco con le storie che il testo sacro ancora offre.

Seguendo lo slogan per cui “la Bibbia, come il cinema, non appartiene agli esperti ma a tutti” Ciaccio, teologo e studioso dei rapporti tra cultura pop e fede, racconta nelle pagine, edite da Claudiana/EMI, il proficuo connubio tra cinema e Bibbia.

L’appuntamento è per martedì 2 aprile alle 18.00 presso la Libreria Claudiana di Milano (in Via Francesco Sforza, 12/A). Dialoga con l’autore Chiara Guida di Cinefilos.it.

Bianconeri Juventus Story: trailer del film evento

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Bianconeri Juventus Story: trailer del film evento

La Good Films ha diffuso il trailer ufficiale di Bianconeri Juventus Story, il film evento in arrivo al cinema dal 10 al 12 ottobre.

Prendete la squadra che più di ogni altra ha vinto tutto quello che si poteva desiderare vincere. Aggiungete una famiglia che ha fatto la storia d’Italia e della sua industria: gli Agnelli. Gli ingredienti per dar vita a un film che tenga attaccati allo schermo ci sono già tutti. 

È stata questa l’intuizione dei fratelli Marco e Mauro La Villa, che firmano la regia di Bianconeri. Juventus Story (prodotto da Marco e Mauro La Villa e Damien Mastroprimiano), il film in arrivo nelle sale italiane solo per tre giorni, dal 10 al 12 ottobre, distribuito da Nexo Digital e Good Films (elenco dei cinema su www.juvestory.it

La Juventus F.C. è la società di calcio più famosa e vincente d’Italia. Viene fondata a Torino il primo novembre del 1897 da un gruppo di amici uniti dalla passione per il football, quello sport così speciale da poco “importato” dall’Inghilterra. Nasce così, quasi per gioco, il team più glorioso del campionato italiano. Nel 1923 la Juventus viene acquistata dalla famiglia Agnelli, risultando a oggi la sola squadra professionale ad aver mantenuto la stessa proprietà per quasi un secolo. 

Costruito con un sapiente mix di immagini esclusive, interviste ai nomi più illustri del calcio mondiale, video di repertorio e materiali inediti provenienti dagli archivi privati della società, Bianconeri. Juventus Story è il film indipendente attraverso cui Marco e Mauro La Villa raccontano per la prima volta la storia ufficiale del club, ma è anche un viaggio attraverso le fasi salienti che hanno contribuito a costruire il sogno della Juventus fino alla conquista della terza stella ed è il racconto, intimo e appassionato, della “storia d’amore” tra la squadra e la famiglia Agnelli. Su grande schermo i fan di tutta Italia ritroveranno alcuni dei momenti più emozionanti, intensi, drammatici e trionfali della storia della squadra bianconera: dall’acquisto segreto di Platini alla tragedia dello stadio Heysel di Bruxelles, dall’arrivo di Roberto Baggio all’era Lippi, dalla retrocessione in B alla straordinaria stagione 2015/2016. Sempre uniti e determinati, sempre “fino alla fine”, come recita il motto dei giocatori.

Narrato dal Candidato al Premio Oscar Giancarlo Giannini, il film vede tra i produttori esecutivi Lapo Elkann e David Franzoni, sceneggiatore del film Premio Oscar Il Gladiatore, oltre che la collaborazione speciale del Premio Oscar Ennio Morricone.

Ma Bianconeri Juventus Story è anche un libro pubblicato da Rizzoli, disponibile in libreria dal 13 ottobre, in occasione dell’uscita del film nelle sale. Il volume di Marco e Mauro La Villa, con testi di Gianluigi Buffon, Alessandro del Piero, Andrea Agnelli, John e Lapo Elkann, racconta per la prima volta la storia ufficiale del club attraverso i suoi momenti chiave, compresi scandali e tragedie. Un oggetto imprescindibile per ogni tifoso, costruito con materiali inediti provenienti dagli archivi privati della società: fotografie, documenti e interviste.

Spiegano i registi Marco e Mauro La Villa: “Nati Juventini, abbiamo avuto l’idea di realizzare ‘un film’ sulla nostra amata Juventus in onore di nostro padre, Rosindo La Villa, bianconero sfegatato. Ci siamo tuffati immediatamente nella ricerca per trovare ‘una storia’ che potesse comunicare al mondo chi è davvero la Juve. Dopo la prima fase di ricerche, era chiaro che la famiglia Agnelli sarebbe stata protagonista: c’è un legame tra gli Agnelli e la squadra che non esiste in nessun’altra parte del mondo e in nessun altro sport. Per questo nelle parole dell’avvocato Gianni Agnelli abbiamo trovato in fondo una delle chiavi del nostro film: “La vera gara tra noi e le squadre milanesi -spiegava- sarà tra chi arriverà prima: noi a mettere la terza stella, loro la seconda”.  Partendo nel 1981 con la grande squadra di Trapattoni e Liam Brady, la storia della Juve continua con tutti i suoi alti e bassi e le svolte inaspettate verso quella terza stella che sembrava irraggiungibile! Lavorare per gli ultimi 5 anni direttamente con la società, i giocatori e la famiglia Agnelli è stato impegnativo ma soprattutto meraviglioso: speriamo di aver portato a termine nel modo migliore l’obiettivo che ci eravamo prefissati: portare questa epica storia d’amore sul grande schermo per il pubblico Juventino in Italia e nel mondo.”

Lapo Elkann racconta: “Quando Marco e Mauro La Villa sono venuti da me con l’idea di realizzare un film indipendente sulla Juventus, due cose mi sono state immediatamente chiare: la loro “Juventinità” era innegabile così come la loro determinazione a portare questo film sul grande schermo. Essendo stato coinvolto sin da principio e avendo seguito l’intero sviluppo del progetto nel corso di questi anni –dall’elaborazione dello script sino all’uscita cinematografica- è con grande orgoglio che posso definirmi produttore esecutivo di questo importante, emozionante e appassionante film”. 

Aggiunge Ginevra Elkann per Good Films: “Il film dei fratelli La Villa racconta in modo emozionante la storia della Juventus, con un punto di vista nuovo, umano, familiare”.  

Conclude Franco di Sarro per Nexo Digital “Siamo davvero felici di distribuire Bianconeri. Juventus Story assieme a Ginevra Elkann e a Good Films. Siamo sicuri che sarà una grande festa per i tifosi di tutta Italia e per tutti i cinema che parteciperanno all’evento”.

Marco e Mauro La Villa sono due fratelli gemelli registi e produttori di origine italiana e vivono a New York City. Al momento stanno lavorando sui loro prossimi lungometraggi, collaborando anche su alcuni film con il produttore/attore, Damien Mastroprimiano. Insieme hanno diretto e prodotto il documentario musicale Hang The DJ dedicato alla cultura di dj come Roger Sanchez, Junior Vasquez, DJ Qbert, Mix Master Mike, John “Jellybean” Benitez, Carl Cox, Dj Red Alert, e Claudio Coccoluto. Hang The DJ è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival e presentato anche al Festival Internazionale del Documentario di Amsterdam.  

Bianconeri. Juventus Story sarà distribuito in Italia dal 10 al 12 ottobre da Nexo Digital e Good Films in collaborazione coi media partner Radio DEEJAY, Corriere dello Sport – Stadio, TuttoSport e con ADIDAS.

Bianco, rosso e Verdone: recensione del film di Carlo Verdone

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Bianco, rosso e Verdone: recensione del film di Carlo Verdone

Bianco, rosso e Verdone è il film del 1981 di e con Carlo Verdone, affiancato da Elane Fabrizi, Mario Brega, Irina Sanpiter, Angelo Infanti.

La trama di Bianco, rosso e Verdone

Inizio anni ’80, l’Italia va al voto. Furio, Mimmo e Pasquale si recano così a compiere il proprio diritto-dovere di cittadini; ma lungo il proprio percorso per giungere alle urne, saranno protagonisti di svariate vicende. C’è Furio Zòccaro, impiegato romano residente a Torino. Pignolo oltre ogni ragionevole possibilità, soffre di turbe maniaco-ossessive. Opprime la giovane moglie Magda ed i figli Antongiulio e Antonluca con ogni sorta di pedanti quanto inopportune puntualizzazioni. Per lui tutto è calcolabile senza possibilità di errore, ma  non ha fatto i conti con la pazienza di Magda…

Mimmo è invece il classico “bamboccione”, infantile ed immaturo nonché timido, che deve accompagnare sua nonna (Elena Fabrizi) dal nord-est a Roma, smaniosa di poter dare il proprio voto al PCI. Nel tragitto non mancheranno curiosi contrattempi e deviazioni, nonché incontri “particolari” con una bellissima turista dell’allora URSS, una squillo d’albergo ed un burbero camionista detto er Principe. Il rapporto fra i due parenti rivela la fragilità del giovane dinanzi alle vicissitudini della vita, che al contrario vengono affrontate con sagacia e saggezza popolare dall’energica nonna.

Infine c’è Pasquale Ametrano, stereotipo del classico sciatto, pacchiano e taciturno emigrante italiano in Germania, a Monaco di Baviera. Sopra il suo letto troneggia come immagine devozionale il rassicurante sorriso dello juventino Franco Causio. L’uomo lascia a casa la bionda teutonica consorte per recarsi al seggio di Matera, a bordo della propria Alfasud rossa. Spaesato in un mondo così diverso dalla tranquilla periferia tedesca e dall’Italia che aveva lasciato, appena messo piede sul suolo italiano inizia a subire una serie continua di furti e vessazioni. Silenzioso per tutto il film, si riscatta nel finale. 

Bianco, rosso e Verdone è il secondo film diretto ed interpretato da Carlo Verdone nel 1981. Come il precedente Un sacco bello (1980), che segna l’esordio di Verdone alla regia, il film vede l’alternanza di tre personaggi fortemente caratterizzati e stereotipati, interpretati dallo stesso regista e attore romano. Se nel primo film Verdone ironizza sui giovani di fine anni ’70, buffamente audaci, imbranati o ideologicamente disillusi, in questo lungometraggio si occupa degli italiani “adulti”, evidenziandone tre tipi: l’emigrato in Germania, il pignolo saccente e l’eterno mammone. Le loro vite viaggiano su binari paralleli, aventi però un’unica destinazione: i seggi elettorali. Nel corso dei rispettivi tragitti, saranno vittime di numerosi vicissitudini, che ne evidenziano in modo esorbitante ed esilarante i difetti.

Il pignolo Furio è una riproposizione del personaggio già presentato nel varietà Non stop (’ 77-’79) e ripreso successivamente nel film Viaggi di nozze ed il recente Grande, grosso e Verdone con nomi e storie diverse. Mimmo riprende invece a grandi linee la maschera di Leo nel precedente Un sacco bello; viene riproposto in Grande, grosso e Verdone sempre sotto il nome di Leo. Nuovo e mai più riproposto in altri contesti invece quello del silenzioso Pasquale.

La mitica scena finale dello sfogo di quest’ultimo al seggio, dopo aver subito in silenzio per tutto il film svariati furti, è molto attuale se si considera la disillusione e la voglia di “dirne quattro” ai nostri politici che hanno gli elettori italiani. Non a caso è ripresa spesso a simbolo del qualunquismo dilagante.

Oltre all’istrionico Verdone, il film viene arricchito dalla presenza della simpaticissima Sora Lella – all’anagrafe Elena Fabrizi, sorella di Aldo – che interpreta la vulcanica nonna di Mimmo, e del romanaccio doc Mario Brega, nei panni del camionista er Principe. Giusto segnalare nel cast anche la presenza di Irina Sanpiter: Magda, moglie di Furio; Angelo Infanti: il playboy Raoul, che seduce quest’ultima; Milena Vukotic: prostituta, nota ai più per aver interpretato la mitica Pina, moglie di Fantozzi. Il bersagliere che accompagna la nonna di Mimmo nel salire le scale per il seggio elettorale è interpretato da Stefano Natale, grande amico d’infanzia di Carlo Verdone ed attore in molti dei suoi film.

La produzione di questa commedia porta il nome prestigioso di Sergio Leone. In realtà, il grande Sergio era molto titubante e scaramantico nell’intitolare il film Bianco, Rosso e Verdone, in quanto nel 1972 uscì un film con Sophia Loren intitolato Bianco, rosso e… che non ebbe successo. Ma oltre al titolo Leone ebbe altre riserve legate ad alcuni interpreti e personaggi. Non era d’accordo infatti nello scritturare Elena Fabrizi per il ruolo della nonna a causa della sua salute precaria, temendo problemi durante le riprese, in quanto Elena era effettivamente diabetica. Vennero fatti provini con altre coetanee, ma nessuna convinse il regista quanto la Fabrizi. Le riserve di Leone vertevano anche sul personaggio di Furio, poiché temeva che questi potesse risultare odioso al pubblico. Prima dell’uscita del film, organizzò una proiezione privata in casa sua cui parteciparono, oltre a Verdone, Alberto Sordi, Monica Vitti e il calciatore Paulo Roberto Falcão; Sordi gradì molto il personaggio di Furio, sciogliendo così ogni riserva per il produttore Leone.

Infine, la pellicola presenta anche alcuni banali errori, percettibili comunque solo da un pubblico più attento. La locandina del film ritrae Pasquale che indossa erroneamente la t-shirt di Mimmo, distinguibile dal fatto che reca il suo nome. Ancora, nella scena notturna del Motel avente come protagonista proprio quest’ultimo, si intravede luce diurna penetrare dalle persiane.

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