Quando nel 2003 il regista
Tim Burton
portò al cinema il suo nuovo film, intitolato Big Fish
– Le storie di una vitaincredibile, stupì
tanto la critica quanto i suoi abituali spettatori. Si trattava
infatti di un’opera apparentemente diversa dalle altre, ricca di
colori e luci non propriamente ricorrenti nel cinema dell’autore di
Edward mani di
forbice. Eppure, la pellicola è pura espressione della sua
poetica, con tematiche e caratteristiche a lui care, e viene spesso
indicato come il film della maturità artistica di Burton.
L’opera è tratta dall’omonimo
romanzo pubblicato nel 1998 da Daniel Wallace, i
cui diritti vennero acquistati dalla Columbia Pictures in seguito
all’insistenza dello sceneggiatore John August.
Questi, che aveva da poco visto morire il padre, rimase
particolarmente toccato dalla storia del libro, a tal punto da
volerne trarre un film. Inizialmente il progetto catturò
l’interesse di Steven Spielberg, ma fu Burton ad
ottenere la regia. Il regista californiano aveva anch’egli da poco
perso i genitori, e vide in quella storia la possibilità di
raccontare un sentimento molto personale e universale allo stesso
tempo.
Per la sua realizzazione, Burton
decise di affidarsi ad effetti speciali pratici anziché
all’animazione computerizzata. Ciò gli permise di dar vita in modo
più realistico alle varie idee avute per la messa in scena, e
dietro le quali si ritrova il suo tocco unico. Al momento della sua
uscita, Big Fish guadagnò grandi lodi da parte della
critica e del pubblico, vinse importanti premi ed arrivò a
guadagnare un totale di circa 122 milioni di dollari in tutto il
mondo.
Big Fish: la trama e il cast del
film
La storia del film è incentrata sul
rapporto tra Edward Bloom (Ewan
McGregor) e suo figlio William (Billy
Crudup). Il genitore, uomo loquace e dotato di una
straordinaria fantasia, ha l’abitudine di raccontare storie
incredibili riguardanti la sua vita. Come tutti anche William
rimane stregato dalle sbalorditive storie raccontategli. Lo stupore
lascerà però presto il posto alla delusione. Crescendo, infatti, il
ragazzo comprende quanto irrealistici e impossibili siano in realtà
i racconti di suo padre. Inizia così ad allontanarsi da lui, ma
quando l’ormai anziano Edward (Albert Finney), si
ammala gravemente, William sarà richiamato nella casa dei genitori,
e qui si troverà ad intraprendere uno straordinario viaggio alla
scoperta della verità dietro ai fantastici racconti del padre.
Ad interpretare il ruolo
dell’anziano Edward Bloom, Burton voleva l’attore Jack
Nicholson, ed avviò con questi delle trattative. La
sua idea era quella di utilizzarlo anche per il ruolo del giovane
Edward, facendolo ringiovanire grazie alla CGI. Questa si rivelò
tuttavia un’operazione troppo complessa, che spinse ad accantonare
l’idea. Per il ruolo gli vennero allora proposti gli attori
Albert Finney ed Ewan
McGregor. Il regista si convinse per loro nel momento
in cui si imbatté in un articolo che sottolineava le somiglianze
nella recitazione dei due. Burton volle poi nel film la compagna
Helena Bonham
Carter, a cui affidò il doppio ruolo di Jenny e della
Strega. Quest’ultimo richiese all’attrice circa cinque ore di
trucco ogni giorno.
Nel film sono poi presenti numerosi
altri attori noti, molti dei quali sono frequenti collaboratori di
Burton. Ad interpretare William Blum è l’attore Billy
Crudup, mentre il ruolo di Sandra, moglie di Edward, è
interpretata da Alison Lohman da giovane a da
Jessica Lange da anziana. È poi presente l’attrice
Marion
Cotillard, nel ruolo di Josephine, moglie di William.
Questa, grande fan del regista, raccontò di aver dormito per un
mese con la sceneggiatura sotto il cuscino, nella speranza che le
portasse fortuna nella vittoria della parte. Vi sono infine gli
attori Steve
Buscemi, nei panni del poeta e criminale Norther
Winslow e Danny
DeVito in quelli di Amos Calloway, proprietario del
circo presso cui lavora Edward per un periodo della sua
giovinezza.
Big Fish: le differenze tra il
film e il libro
La struttura del racconto di
Wallace è piuttosto complessa e non segue un preciso ordine
cronologico. Lo scrittore, infatti, mirava ad evocare emozioni e
stati d’animo attraverso la descrizione di immagini oniriche.
Queste permettevano al lettore di avere la sensazione di trovarsi
all’interno della mente dei personaggi. Per Burton e lo
sceneggiatore John August si trattò dunque di trovare un filo
conduttore tra i vari episodi raccontati nel romanzo, facendogli
così acquistare una più solida struttura narrativa. Ciò si è
attuato comunque nel rispetto del principio secondo cui vi deve
essere uno squilibrato rapporto tra fantasia e realtà.
Ciò ha inevitabilmente dato vita a
diverse differenze tra il film e il romanzo. L’ordine degli eventi
del primo sono differenti dal secondo, e molti episodi vengono
addirittura ampliati e approfonditi. Ciò permise di esplorare
ulteriormente il magico mondo di Edward Bloom. Burton, infatti,
puntava sul conferire una certa vicinanza al personaggio. Fece ciò
selezionando quegli eventi che permettevano di costruire una solida
backstory con il quale poterlo comprendere meglio. Questa
è probabilmente la maggior differenza rispetto al romanzo, che
invece rimane più misterioso nello svelare Edward. Ciò accade
poiché essendo il figlio William il narratore, egli stesso affronta
un viaggio alla ricerca della verità.
Infine, la storia sembra trovare un
più generale compimento attraverso il film piuttosto che con il
romanzo. Essendo scritto per frammenti ed immagini, questo per
quanto efficace rimane per certi aspetti limitato alla parola
scritta. Nel prendere vita attraverso la messa in scena del film,
invece, quelle stesse immagini assumono un carico emotivo
particolarmente più forte. Anche a distanza di molto dall’ultima
visione, infatti, rimangono facilmente impresse nella mente dello
spettatore. Il successo dell’opera di Burton sta nell’aver trovato
il modo più efficace per riunire sotto una storia più coesa i
frammenti del romanzo, senza snaturarli ma permettendogli di
acquisire ulteriore significato.
Big Fish: il trailer e dove vedere
il film in streaming
Per gli appassionati del film, o
per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Big Fish – Le storie di
una vita incredibile è infatti presente su Chili Cinema,
Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes e
Netflix. In base alla piattaforma scelta,
sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile
fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità
video.
Ricordiamo che ad
interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere
una pittrice le cui creazioni si distinguono per la
rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati
il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del
1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della
comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una
dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha
sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice. Il ruolo
di Danny Huston, invece sarà quello di
un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della
serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata
recentemente acquistata durante il Festival
di Cannes 2013 da Lucky
Red che lo distribuirà per in Italia.
Big
Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta
da Alexander e Larry
Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato
con Tim
Burton in Ed
Wood.
The Weinstein
Company ha annunciato che Big
Eyes, il prossimo film di Tim Burton
incentrato sulla vita dell’artista americana Margaret
Keane e con protagonisti Amy Adams e
Christoph Waltz, uscirà ufficialmente il prossimo
25 Dicembre.
Ricordiamo che ad
interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere
una pittrice le cui creazioni si distinguono per la
rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati
il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del
1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della
comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una
dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha
sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice. Il ruolo
di Danny Huston, invece
sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la
stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è
stata recentemente acquistata durante il Festival
di Cannes 2013 da Lucky
Red che lo distribuirà per in Italia.
Big
Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta
da Alexander e Larry
Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato
con Tim
Burton in Ed
Wood.
Basato sulla vera storia della
famosa pittrice Margaret Keane, che con i suoi grandi occhi ha
rivoluzionato la pittura americana, Big
Eyes è una bella confezione all’interno della quale
si agitano sentimenti oscuri e umani, come l’avarizia, l’amore per
l’arte, il bisogno di avere qualcuno accanto e l’ambizione
dell’affermazione di sé.
Dopo Ed
Wood, Tim
Burton si cimenta di nuovo nel biopic, e lo fa con la
storia di Margaret e Walter Keane, coniugi artisti che nascondono
un segreto. Lui, aspirante pittore ma incapace di poggiare il
pennello su tela, ha uno spiccato gusto per gli affari e una buona
capacità di vendersi, lei è una talentuosa donna con un universo
interiore colmo di emozioni e sensazioni che riversa nei grandi
occhi dei bambini che ritrae. I due si incontrano e si sposano, ma
la smania di fama e ricchezze di Walter lo spinge a impossessarsi
della proprietà intellettuale dei quadri dipinti dalla moglie e a
venderli a suo nome, dopotutto Margaret firma i quadri con il suo
cognome da sposata: Keane. Ricchezza e lusso arriveranno
prestissimo, fino a che la donna non deciderà di rivolere indietro
la propria vita e i propri “figli”.
Big Eyes, il ritorno di Tim
Burton
Dopo la felicissima parentesi di
Frankenweenie, non a caso un progetto che
nasce dal suo passato, Tim
Burton ritorna a realizzare un film con un’anima
a metà, in cui i suoi personaggi sono animati da una vita che non
sembra affondare nella realtà dei sentimenti viscerali che
vorrebbero invece incarnare. E seppure Amy Adams e Christoph Waltz riescono a svolgere il loro
lavoro con la consueta bravura, a fine film sembra che manchi
qualcosa, forse proprio il cuore, in una storia che sarebbe stata
più a suo agio nelle mani di un regista più portato a raccontare il
cuore delle persone piuttosto che i turbamenti e i sogni.
A parte qualche piccola divagazione
nel grottesco, che fa sentire presente e forte la mano di Burton,
il film scorre indolore, rapido, senza grossi scossoni e senza un
grande coinvolgimento. Un pezzetto di scenografia, un colore,
l’utilizzo della fotografia che cerca di rivelarci la vera natura
dei personaggi, la messa in scena, rivelano che l’occhio di Burton
è stato vigile, attento e presente, anche se il suo estro registico
si sente molto meno.
Big Eyes
è un bel film che racconta una toccante storia vera legata
all’arte, al suo valore e alla sua importanza nella vita delle
persone che sanno accoglierla, ma resta un prodotto quasi anonimo,
pur spiccando per la sempre straordinaria presenza di Amy Adams.
Ricordiamo che ad
interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere
una pittrice le cui creazioni si distinguono per la
rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati
il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del
1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della
comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una
dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha
sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice. Il ruolo
di Danny Huston, invece sarà quello di
un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della
serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata
recentemente acquistata durante il Festival
di Cannes 2013 da Lucky
Red che lo distribuirà per in Italia.
Big
Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta
da Alexander e Larry
Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato
con Tim
Burton in Ed
Wood.
Ricordiamo che ad
interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere
una pittrice le cui creazioni si distinguono per la
rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati
il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del
1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della
comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una
dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha
sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice. Il ruolo
di Danny Huston, invece sarà quello di
un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della
serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata
recentemente acquistata durante il Festival
di Cannes 2013 da Lucky
Red che lo distribuirà per in Italia.
Big
Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta
da Alexander e Larry
Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato
con Tim
Burton in Ed
Wood.
Guarda il nuovo spot del film Big Eyes, il nuovo film di Tim
Burton, in uscita nelle sale il 1 gennaio 2015.
Big Eyes racconta la vera storia di Margaret Keane (Amy Adams) e
di suo marito Walter (Christoph Waltz), i cui dipinti dei bambini
dai grandi occhi divennero un vero e proprio fenomeno negli Stati
Uniti tra il 1960 e il 1970. La mano d’artista era di Margaret, ma
Walter fece credere al mondo di essere il vero autore dei quadri,
conquistando una fama internazionale del tutto immeritata. I due
finirono con il divorziare, arrivando ad una battaglia legale senza
precedenti: un duello a colpi di pennello per ristabilire la giusta
paternità delle opere.
Si
tratta del secondo film biografico diretto da Burton dopoEd Wooddel 1994, sceneggiato dagli stessi autori di
questa pellicola,Scott AlexandereLarry Karaszewski. Il regista adatta, dunque, la vera vicenda di
questa donna e di come si emancipò dall’influenza del marito,
offrendo così un ennesimo ritratto di un emarginato che trova il
proprio posto nel mondo. Inizialmente passato in sordina,Big Eyesè oggi considerato
tra i migliori tra i suoi ultimi lavori.
Tra
grandi interpretazioni e una regia del tutto concentrata sul
riproporre un contesto e la sua realtà, è dunque questo un film che
i fan del regista non devono perdersi. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative
aBig Eyes.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi allatrama, alcast di attorie allastoria vera dietro il
film. Infine, si elencheranno
anche le principalipiattaforme streamingcontenenti il titolo nel proprio
catalogo.
Protagonista del film èMargaret
Hawkins, la quale arriva a San
Francisco per rifarsi una vita puntando tutto sul suo talento per
il disegno e la pittura. I suoi quadri con personaggi dagli occhi
grandi attirano ben presto l’attenzione diWalter
Keane, anch’egli pittore. Da
quel primo incontro i due arriveranno poi al matrimonio, che verrà
però messo a dura prova dalla proposta di Walter di pubblicizzare
come sue le opere di lei, affermando che così avrebbero molte più
possibilità di essere vendute. La bugia, però, non reggerà a
lungo.
Ad
interpretare la protagonista vi è l’attriceAmyAdams, che
consultò personalmente Margaret Keane per prepararsi ad
interpretare il ruolo. Accanto a lei, nel ruolo di Walter Keane, vi
è inveceChristoph Waltz,
mentreKrysten Ritterè Dee-Ann, amica di Margaret.Terence
Stampè il critico d’arte John
Canaday, mentreDanny Houstonè Dick Nolan, giornalista di gossip.Jason Schwartzmaninterpreta Ruben, mentreJon
Politoè Enrico Banducci,
proprietario del The Hungry i.
La storia vera dietro al film
La
storia diMargaret Hawkinsha inizio quando incontraWalter
Keanea una fiera d’arte
all’aperto a San Francisco nella primavera del 1955. All’epoca
Walter lavorava come venditore immobiliare e dipingeva a tempo
perso. Successivamente al loro incontro, di cuiBig
Eyesoffre una ricostruzione
piuttosto accurata, i due si sposarono in quello stesso anno. Poco
dopo Walter iniziò subito a vendere i caratteristici dipinti di
Margaret nel localeThe Hungry i.
Come nel film, fu lì che Margaret scoprì che
Walter si prendeva il merito del suo lavoro. Per giustificarsi
Walter le disse: “Abbiamo
bisogno di soldi. La gente è più propensa a comprare un quadro se
pensa di parlare con l’artista. La gente non vuole pensare che io
non sappia dipingere e che debba far dipingere mia
moglie”.
“A quei tempi le donne
assecondavano i loro mariti, non si
agitavano”, racconta
Margaret, che quindi accettò quella situazione.
In
seguito, Margaret raccontò anche che Walter le minaccio dicendole:
“Se lo dici a qualcuno,
ti faccio fuori”. Lui le
fece questa minaccia più di una volta e solo dopo la sua morte, nel
2000, lei smise di vivere con un certo grado di paura. Ad ogni
mood, nel marzo del 1965, i due divorziano ma ciò non impedì a
Walter di continuare a chiedere a Margaret di dipingere altri
quadri per lui, cosa che andò avanti per altri cinque
anni.
Mentre Walter affermava che l’idea per questi
dipinti gli venne da un suo presunto periodo in Europa dopo la
Seconda Guerra Mondiale, dove assistette alle vicende di bambini
dagli occhi grandi e smarriti che lottavano per i resti di cibo
della spazzatura, Margaret, invece, raccontò in seguito di aver
ideato quei dipinti in quanto: “Quei bambini tristi erano in realtà i miei
sentimenti profondi che non riuscivo a esprimere in nessun altro
modo”.
Nel
1970, infine, Margaret decise di dire la verità durante
un’intervista a un talk show radiofonico di San Francisco. Fu però
solo nel 1986 che Margaret citò in giudizio Walter e USA Today in
un tribunale federale per un articolo che sosteneva che Walter era
il vero artista. Al processo, il giudice ordinò realmente a
Margaret e a Walter di realizzare ciascuno un dipinto con gli occhi
grandi in aula, per stabilire chi stesse dicendo la
verità.
Walter si rifiutò, adducendo un dolore alla
spalla, mentre Margaret completò il suo dipinto in 53 minuti. Dopo
un processo durato tre settimane, la giuria ha infine riconosciuto
a Margaret un risarcimento di 4 milioni di dollari. Nonostante ciò,
Walter ha continuato a negare con forza le affermazioni dell’ex
moglie fino alla sua morte, avvenuta a 85 anni il 27 dicembre 2000.
Da quel momento, invece, per Margaret la vita prese una svolta
migliore.
Ciò
si evince da come le opere d’arte da lei realizzate mentre viveva
all’ombra del marito tendevano a raffigurare bambini dall’aspetto
triste in ambienti bui. Dopo aver lasciato Walter, essersi
trasferita alle Hawaii e aver ottenuto il riconoscimento che le
spettava, il suo lavoro assunse uno stile più felice e luminoso.
Margaret si è poi spenta all’età di 94 anni il 26 giugno del
2022.
Il trailer di Big Eyes e dove vedere il film in streaming e in
TV
È
possibile fruire diBig Eyesgrazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi diRakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple TV,NoweTim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma
di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo divenerdì 14 giugnoalle ore21:00sul canaleIris.
Cresce l’attesa per l’uscita del
nuovo film di Tim Burton, Big
Eyes, e oggi la distribuzione italiana, Lucky Red ha
diffuso il poster ufficiale del fim che trovate di seguito:
Ricordiamo che ad
interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere
una pittrice le cui creazioni si distinguono per la
rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati
il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del
1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della
comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una
dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha
sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice. Il ruolo
di Danny Huston, invece sarà quello di
un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della
serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata
recentemente acquistata durante il Festival
di Cannes 2013 da Lucky
Red che lo distribuirà per in Italia.
Big
Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta
da Alexander e Larry
Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato
con Tim
Burton in Ed
Wood.
E’ finalmente disponibile online
Big Eyes, la nuova canzone di Lana Del
Rey scritta per l’omonimo film di Tim
Burton con protagonisti Amy Adams e il
due volte premio Oscar Christoph Waltz. Della
colonna sonora originale della pellicola farà parte anche un’altra
canzone della Del Rey, dal titolo I Can
Fly, che accompagnerà i titoli di coda del film.
Non è la prima volta che il mondo
del cinema si interessa alla splendida voce di Lana Del Rey.
Ricordiamo che la cantante e modella statunitense aveva già inciso
due canzoni per altre due colonne sonore di film molto popolari:
Young and Beautiful per Il grande Gatsby e
Once Upon a Dream per
Maleficent. Di seguito potete ascoltare
Big Eyes.
Ricordiamo che ad interpretare
Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere
una pittrice le cui creazioni si distinguono per la
rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati
il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del
1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della
comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una
dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha
sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice. Il ruolo
di Danny Huston, invece
sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la
stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è
stata recentemente acquistata durante il Festival
di Cannes 2013 da Lucky
Red che lo distribuirà per in Italia.
Big
Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta
da Alexander e Larry
Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato
con Tim
Burton in Ed
Wood.
Ecco una nuova immagine dal film
Big Eyes, prossimo progetto
cinematografico di Tim Burton. Nella foto vediamo
i protagonisti del film Amy Adams e
Christoph Waltz.
Ricordiamo che ad
interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere
una pittrice le cui creazioni si distinguono per la
rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati
il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del
1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della
comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una
dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha
sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice. Il ruolo
di Danny Huston, invece sarà quello di
un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della
serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata
recentemente acquistata durante il Festival
di Cannes 2013 da Lucky
Red che lo distribuirà per in Italia.
Big
Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta
da Alexander e Larry
Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato
con Tim
Burton in Ed
Wood.
È finalmente disponibile
online una clip tratta dal nuovo film in uscita di Tim
Burton, Big Eyes. Il film vede
recitare fianco a fianco i grandi attori Amy Adams
e Christoph Waltz, mentre il restante e sempre
interessante cast artistico è costituito da Krysten Ritter,
Jason Schwartzman, Danny Huston e Terence
Stamp.
Big
Eyes è la storia del pittore Walter Keane che negli
anni Sessanta stupì l’America con i suoi quadri raffiguranti
ragazzini dagli “grandi occhi”. Anni dopo, sua moglie Margaret lo
trascinò dopo il divorzio in una disputa, sostenendo di essere
stata lei a inventare quel segno distintivo.
Ecco una clip dal
film:
Segnaliamo che Big
Eyes sarà distribuito nelle sale cinematografiche
degli Stati Uniti a cominciare dal 25 dicembre 2014, mentre per
quanto riguarda le sale cinematografiche italiane la distribuzione
avverrà ad opera di Lucky Red a partire dal primo gennaio 2015.
Big Eyes
rappresenta per Tim Burton il secondo film biografico da lui
diretto dopo il riuscito Ed Wood (1994),
con il quale il nuovo film condivide gli sceneggiatori Scott
Alexander e Larry Karaszewski.
Sono state pubblicate online cinque
clip e due spot tv di Big Eyes, atteso
nuovo film di Tim Burton, con protagonisti Amy
Adams e Christoph Waltz, al cinema dal 1°
gennaio.
Ricordiamo che ad
interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere
una pittrice le cui creazioni si distinguono per la
rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati
il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del
1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della
comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una
dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha
sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice. Il ruolo
di Danny Huston, invece sarà quello di
un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della
serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata
recentemente acquistata durante il Festival
di Cannes 2013 da Lucky
Red che lo distribuirà per in Italia.
Big
Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta
da Alexander e Larry
Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato
con Tim
Burton in Ed
Wood.
Tim Burton torna
alla ribalta e, dopo il ritorno alle origini per tecnica e temi di
Frankenweenie, il regista di
Edward mani di forbice si dedica al film
drammatico. Ecco infatti il trailer di Big
Eyes, sul prossimo film con protagonisti Amy
Adams e Christoph Waltz. Di seguito il
trailer diffuso da Yahoo Movie (via Collider).
Ricordiamo che ad
interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere
una pittrice le cui creazioni si distinguono per la
rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati
il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del
1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della
comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una
dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha
sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice. Il ruolo
di Danny Huston, invece sarà quello di
un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della
serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata
recentemente acquistata durante il Festival
di Cannes 2013 da Lucky
Red che lo distribuirà per in Italia.
Big
Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta
da Alexander e Larry
Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato
con Tim
Burton in Ed
Wood.
New entry nel cast dell’atteso biopic
Big Eyes, prossimo film del regista di cultoTim Burton e che come sappiamo sarà
distribuito in Italia da Lucky Red. Oggi arriva la notizia da
Deadline che il regista ha scritturato
l’attrice Krysten Ritter,
Continua il Casting dell’imminente
Biopic di Tim Burton, Big
Eyes, il film che ripercorrerà la vita dell’artista
Margaret Keane. Oggi infatti, arriva la notizia che
Danny Huston si aggiunge al cast dei
già confermati Amy Adams e Christoph Waltz, che saranno i
protagonisti del prossimo già atteso film del regista culto.
Come sappiamo ad interpretare
Keane sarà l’attrice Amy Adams (che presto sarà al
cinema nei panni di Loise Laine in L’Uomo d’Acciaio di Zack Snyder). Keane è nota per essere
una pittrice le cui creazioni si distinguono per la
rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati
il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del
1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della
comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una
dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha
sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice. Il ruolo
di Danny Huston, invece sarà quello di
un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della
serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata
recentemente acquistata durante il Festival
di Cannes 2013 da Lucky Red che lo
distribuirà per in Italia.
Big Eyes
si baserà su una sceneggiatura scritta da
Alexander e Larry
Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato
con Tim Burton in Ed
Wood.
Ricordiamo che ad
interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere
una pittrice le cui creazioni si distinguono per la
rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati
il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del
1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della
comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una
dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha
sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice. Il ruolo
di Danny Huston, invece sarà quello di
un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della
serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata
recentemente acquistata durante il Festival
di Cannes 2013 da Lucky
Red che lo distribuirà per in Italia.
Big
Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta
da Alexander e Larry
Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato
con Tim
Burton in Ed
Wood.
Apple TV+ ha annunciato che la nuova docuserie in dieci parti
Big Beasts – Maestose Creature, narrata dal
candidato all’Emmy Tom Hiddleston, farà il suo debutto il 21
aprile. Dal team creativo della pluripremiata docuserie
Tiny World, arriva Big Beasts – Maestose
Creature, una nuova serie girata nell’arco di quattro anni
e mezzo che trascina il pubblico in un incredibile viaggio intorno
al mondo, dai poli ghiacciati alle foreste pluviali tropicali, per
incontrare le creature giganti più affascinanti della natura. La
serie debutterà il 21 aprile, in occasione della Giornata della
Terra, con due nuovi episodi in anteprima ogni settimana, fino al
19 maggio.
“Big Beasts – Maestose Creature” presenta agli spettatori alcune
delle specie più imponenti del mondo animale, filmate in 17 Paesi,
tra cui la balena grigia, la foca elefante, la lontra gigante, il
gorilla, l’ippopotamo, l’orso bruno, lo struzzo, l’orango, la tigre
e l’orso polare. La serie mostrerà al pubblico che non è
facile essere “maestosi”: infatti, più grandi sono gli
animali, più grandi sono le sfide che devono affrontare; il tutto
attraverso filmati rari e inediti realizzati grazie
all’utilizzo di attrezzature specializzate e tecniche di ripresa di
nuova generazione.
Big Beasts – Maestose Creature è prodotta da
Plimsoll Productions con il vincitore del premio Emmy Tom
Hugh-Jones (“Planet Earth II – Le meraviglie della natura”,
“Hostile Planet”) e i candidati all’Emmy Grant Mansfield (“Hostile
Planet”) e Martha Holmes (“Hostile Planet”, “Life”) come produttori
esecutivi. Tom Hugh-Jones è stato anche produttore esecutivo della
docuserie naturalistica di Apple
TV+ “Tiny World”, nominata ai BAFTA e vincitrice del premio
Jackson Wild Media, narrata dal candidato ai SAG Award Paul
Rudd.
Sarà presentato in anteprima nazionale
al BARI INTERNATIONAL FILM F&STIVAL 2014, in concorso
nella sezione Panorama Internazionale, “Onirica” il nuovo
film di Lech Majewski. Il regista polacco sarà presente alla
proiezione ufficiale che si terrà il 7 Aprile nella
prestigiosa cornice del Teatro Petruzzelli alle ore
18.30.
Dopo “I colori della passione – The
Mill & The Cross” (2011), l’incredibile viaggio nel dipinto epico
di Pieter Bruegel “La salita al calvario”, l’artista, poeta,
pittore, compositore, scrittore, produttore, regista teatrale e
film maker polacco, Lech Majewski, si accosta al capolavoro di
Dante Alighieri con il nuovo lungometraggio “Onirica” (Field
of dogs, Polonia, Italia e Svezia 2013), una visionaria e
spettacolare rilettura contemporanea della Divina Commedia.
“Onirica” sarà distribuito nelle sale italiane il 17 Aprile
da CG.
Noah,
diretto da Darren Aronofsky, e Gigolò per
caso (Fading Gigolo) diretto da
John Turturro, sono i film che apriranno e
chiuderanno le Anteprime internazionali della quinta edizione del
BIFEST 2014, il festival di Bari presieduto da Ettore
Scola e ideato e diretto da Felice Laudadio, che si
svolgerà dal 5 al 12 aprile.
Noah verrà
presentato in anteprima italiana il 5 aprile al Teatro Petruzzelli.
Scritto, diretto e prodotto da Darren Aronofsky,
con protagonista il Premio Oscar® Russell Crowe
nei panni del patriarca biblico Noè, il film è un adattamento
cinematografico della classica storia di coraggio, sacrificio e
speranza dell’Arca. Fine modulo
L’uscita italiana del film è
prevista per il 10 aprile, distribuito dalla Universal Pictures
International Italy e negli Stati Uniti da Pramount Pictures.
Gigolò per caso
chiuderà il festival nella serata finale del 12 aprile. Diretto da
John Turturro, con lo stesso regista tra gli interpreti insieme a
Woody Allen, Sharon Stone, Sofia Vergara, Vanessa
Paradis, il film è la storia di Fioravante
(Turturro) che, spinto dall’amico Murray (Allen), intraprende la
professione più antica del mondo e diventa un gigolò. L’uscita
italiana è fissata al 17 aprile, distribuito dalla Lucky Red.
Le altre sei Anteprime
internazionali e il programma generale del BIFEST 2014
verranno annunciati nel corso della conferenza stampa
ufficiale che si terrà il prossimo 20 marzo.
Prende il via con un omaggio a Carmelo Bene
a dieci anni dalla scomparsa, la terza edizione del Bari
International Film Festival. L’evento sarà presieduto anche
quest’anno da Ettore Scola e diretto da Felice Laudadio e
coinvolgerà più aree della Puglia.
Si è tenuta oggi la conferenza
stampa di presentazione del programma della 16ma edizione
del BIF&ST–
Bari International Film&Tv Festival, diretto dal
giornalista e critico cinematografico Oscar
Iarussi, in programma dal 22 al 29 marzo
2025.
Eccoci al Bif&st
2025, in programma dal 22 al 29 marzo a
Bari, con le sue numerose sezioni nei teatri e nei cinema
consuetudinari o ritrovati, il suo affezionato pubblico di sempre
e, siamo certi, gli spettatori più giovani o giovanissimi. Parliamo
della cosiddetta Generazione Z o giù di lì, che – secondo recenti
ricerche – sebbene sia cresciuta con lo streaming (e la pandemia)
sta scoprendo la vertigine della sala, le visioni “live” e
collettive, il piacere del confronto con i registi e gli
interpreti, i quali, dal canto loro, sempre più spesso accompagnano
i film in uscita di città in città. Nel 2024 da poco alle nostre
spalle oltre il 40 per cento degli spettatori è da annoverarsi
nella fascia under 24, in barba a chi continua a descrivere i
giovani apatici e indifferenti a tutto.
Il Bif&st 2025 prevede circa 140
appuntamenti e 125 film in proiezione
unica (non ci sono repliche) tra anteprime mondiali,
europee e italiane. Sapete già della
importante RETROSPETTIVA dedicata a NANNI
MORETTI per i suoi cinquant’anni di cinema,
arricchita da un incontro con
l’Autore domenica mattina 23 marzo al Petruzzelli. E
sapete del FOCUS A24, il primo omaggio organico che l’Italia
rende all’innovativa esperienza della casa di produzione e
distribuzione statunitense di tanti recenti successi candidati
all’Oscar (Everything Everywhere All at Once, The Whale, La
zona d’interesse) fondata nel 2012 da Daniel Katz, David
Fenkel e John Hodges. Tra l’altro, leggenda vuole che A24 debba il
suo nome all’omonima autostrada italiana Roma-Teramo, lungo la
quale Katz avrebbe avuto la folgorazione di chiamarla così. Come
dire? On the road again.
Sezioni, film, incontri, ospiti, conduttori e premi vengono
elencati nelle pagine a seguire. Sono numeri importanti. Tuttavia,
essi non ambiscono né alludono a un malinteso gigantismo, anzi,
scandiscono un’edizione di passaggio mossa piuttosto dal bisogno di
essere inclusivi, ovvero di stabilire o rinforzare legami e
corrispondenze internazionali, sempre nel segno della ricerca della
qualità. Il Bif&st 2025 è stato di fatto realizzato in pochi
mesi, avvertendo la responsabilità di custodire il grande lavoro
compiuto fin qui da Felice Laudadio, assai apprezzato dal pubblico,
ma anche di cominciare a esplorare un nuovo orizzonte. Abbiamo
aderito subito all’idea delle “tre M” indicata dalla Regione Puglia
a mo’ di guida del nuovo progetto artistico culturale del Festival,
«assumendo il Meridione, il Mare e il Mediterraneo quali ambiti e
paesaggi culturali di riferimento», con l’intento di «esprimere i
valori storico-culturali propri della Puglia, nonché utilizzare il
linguaggio universale della Cultura e del cinema per costruire
ponti, relazioni, cooperazione tra i popoli e tra le comunità».
Ecco quindi il concorso internazionale
MERIDIANA le cui proiezioni si terranno a ingresso
libero nel Kursaal Santalucia di Bari, lo storico teatro con vista
mare ormai da tempo di proprietà regionale. Da domenica 23 a sabato
29, verranno proiettati in anteprima per l’Italia due titoli ogni
pomeriggio, quattordici in tutto, inclusa una coppia di film fuori
concorso, provenienti dai Paesi dell’area mediterranea intesa in
senso largo, cioè geopolitico e culturale. Le singole produzioni, a
ben vedere i titoli di testa, sono a loro volta una testimonianza
del Melting pot mediterraneo, che da sempre
vibra di scambi economici, di relazioni culturali, talora della
nostalgia degli esuli (senza esilio non c’è patria, come noi
italiani sappiamo grazie a Foscolo, Garibaldi,
Silone…). Sicché, per fare solo l’esempio del film di
apertura di MERIDIANA, Yunan (2025), il regista
Ameer Fakher Eldin è siriano, laddove la produzione si avvale di
apporti da Germania, Canada, Italia, Palestina, Qatar, Giordania e
Arabia Saudita. Il film spagnolo della giovane Gala
Gracia, Lo que queda de ti (2025), batte
bandiera iberica-portoghese-italiana, ma il produttore spagnolo
Carlo D’Ursi è nato a Bari. Idem per il film
lusitano Sempre (2024, fuori concorso), che è
concepito dall’artista e regista barese Luciana Fina, da molti anni
trasferitasi a Lisbona, scovando e rivisitando preziosi materiali
d’archivio sulla Rivoluzione dei garofani del 1974. Di certo, gli
autori e le produzioni coprono uno spettro larghissimo: Spagna,
Palestina, Algeria, Siria, Israele, Macedonia, Portogallo, Albania,
Germania, Italia, Belgio, Francia, Marocco, Egitto, Grecia…
A valutare i film di MERIDIANA sarà
una giuria parimenti mediterranea, presieduta dallo scrittore e
artista di fama mondiale Tahar Ben Jelloun,
francese nato in Marocco, e composta dalla
regista Soudade Kaadan, siriana nata in
Francia e residente a Londra, dalla comparatista e
italianista Nadine Wassef dell’Ain Shams
University del Cairo, dal regista
italo-albanese Roland Sejko che dirige
la redazione editoriale dell’Archivio Storico Luce a Roma, e dalla
sceneggiatrice e critica cinematografica Antonella
Gaeta. Grazie a MERIDIANA il pubblico del Bif&st
tasterà il polso delle contraddizioni e delle tragedie, ma anche
delle opportunità e delle promesse insite nello scenario
mediterraneo. Trascurato o dimenticato per molti anni dall’Unione
europea col suo baricentro franco-tedesco, il Mediterraneo resta un
possibile antidoto agli opposti fondamentalismi che imperversano e
alla delirante smisuratezza “oceanica”, come ci ha insegnato Franco
Cassano, il filosofo del Pensiero meridiano, cui,
d’intesa con la sua famiglia, abbiamo voluto intitolare il premio
per il miglior film di MERIDIANA. Senza il Mediterraneo, senza
Gerusalemme e Atene, per evocare un classico novecentesco di Leo
Strauss, non vi sarebbe l’idea stessa di Europa. In effetti,
l’Europa non c’è o quanto meno è fragile e afasica nello scontro o
nell’ambiguo abbraccio tra le superpotenze Cina, USA e Russia.
L’altro concorso del Bif&st 2025 rinverdisce un marchio
“storico” del festival barese, PER IL CINEMA
ITALIANO, e comprende lungometraggi, mediometraggi, film
di finzione e documentari tutti almeno in anteprima italiana, senza
distinzioni di genere o produzione, sotto il segno della libertà
creativa e dell’indipendenza produttiva. Formati e linguaggi
differenti, dal film storico al fantasy, dalla
ricostruzione d’epoca alla biografia televisiva di qualità,
dal documentario di viaggio all’azzardo sperimentale… Nel solco
della vocazione “comunitaria” del Bif&st, le opere saranno
valutate da una giuria popolare coordinata dalla
regista Costanza Quatriglio, a sua volta una
delle autrici più “mediterranee” del nostro cinema
(da L’isola a Terramatta), con
l’ausilio del direttore del festival “Vicoli corti” di
Massafra, Vincenzo Madaro. In palio il premio
per il miglior film e altri riconoscimenti a disposizione dei
trenta giurati, scelti tra centinaia di candidati che hanno aderito
prontamente alla chiamata del festival, che prevedeva una minima
riserva di cinque giurati su trenta destinata agli studenti del
DAMS di Bari (grazie a tutti e in primis agli esclusi dalla giuria…
Appuntamento alla prossima!). Le proiezioni di PER IL CINEMA
ITALIANO si terranno da domenica 23 marzo a venerdì 28 ogni
pomeriggio nelle sale del Galleria, a ingresso libero.
Per entrambe le
competizioni non abbiamo previsto le conferenze stampa, come dire,
“omnibus”, ovvero insieme ad altri protagonisti delle giornate. È
una scelta dettata dalla volontà di “proteggere” e valorizzare gli
autori che verranno a Bari, i quali potranno confrontarsi con i
giornalisti e con il pubblico subito dopo ogni singola proiezione,
al Kursaal Santalucia o al Multicinema Galleria, in un dialogo
tanto più utile perché “a ragione veduta”, alla luce cioè del film
appena proiettato (è la formula del “Q & A” collaudata nei festival
internazionali, Question and Answer, domanda e
risposta). Lo stesso vale per l’altra neonata
sezione A SUD, all’AncheCinema, con proposte
che spaziano dal nostro Meridione fino all’America Latina, e per
ulteriori EVENTI SPECIALI che
punteggiano il programma.
Le anteprime di ROSSO DI SERA al
Petruzzelli. Dopo l’attesissima apertura con Le
assaggiatrici di Silvio Soldini dall’omonimo romanzo di
Rosella Postorino tradotto in oltre quaranta lingue, tre sono i
film italiani in cartellone. Si tratta di Un passo alla
volta di Francesco Cordio, il racconto di tre voci
amatissime (Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè), di una
lunga feconda amicizia e del loro impegno in favore della
solidarietà; di Una figlia diretto da un autore
affermato qual è Ivano De Matteo e dell’esordio nella regia
dell’attrice Greta Scarano con La vita da grandi. Un
trittico di film che guardano alla società e cercano di indagarla
con approcci acuti e originali. Il titolo statunitense di ROSSO DI
SERA è Opus di Mark Anthony Green, un thriller
grottesco, musicale e a suo modo politico sul fenomeno delle sette,
a coronamento del FOCUS A24. Due i film francesi tra i più vivaci e
interessanti della nuova stagione (Auction di Pascal
Bonitzer e L’Amour ouf diretto da Gilles
Lellouche, con l’intrigante enigma del titolo: scopritelo!). Infine
ROSSO DI SERA presenta un evento esclusivo coprodotto dal
Bif&st e dalla Fondazione Petruzzelli: l’esecuzione dal vivo,
diretta da Pietro Mianiti, della colonna sonora di Ennio Morricone
che accompagnerà la proiezione sul grande schermo di Per
un pugno di dollari di Sergio Leone. Un classico
riproposto nella formula del film-concerto che sta prendendo piede
da Parigi a New York, per la prima volta concepita per un festival
in Italia.
Tutti gli appuntamenti di ROSSO DI SERA saranno preceduti dalla
consegna del Premio Bif&st “Arte del
Cinema” per l’eccellenza creativa nella continuità
dell’opera, destinati a protagonisti tra i più
prestigiosi della scena contemporanea, gli stessi
degli INCONTRI DI CINEMA mattutini
sempre di scena al Petruzzelli. Il premio Bif&st “Arte del
Cinema” andrà, nell’ordine, a Nanni Moretti che sarà presente
domenica mattina 23 marzo, a Monica Guerritore,
Francesca Comencini, Sergio Rubini, Alberto Barbera, Isabella
Ferrari e Carlo Verdone, il
quale, con l’intervento di Claudia Gerini,
sabato 29 marzo festeggerà a Bari i trent’anni di Viaggi
di nozze. Ma ci è sembrato giusto assegnare nella serata
inaugurale di sabato 22 marzo il primo dei premi Bif&st “Arte
del Cinema” a Felice Laudadio, instancabile
organizzatore culturale e direttore di festival da Taormina a
Venezia, prima di ideare e dirigere il Bif&st stesso.
Le contaminazioni fra le arti e i linguaggi, cui guardiamo da
sempre con interesse e passione, trovano riscontro anche nella
sezione DOPPIO TESTO, curata con la
scrittrice Chiara Tagliaferri (autrice di Strega comanda
colore e, con Michela Murgia, dei libri della
serie Morgana), la quale animerà al Galleria i
confronti tra cinema e letteratura con Michele
Placido e Giancarlo De
Cataldo, Alice
Urciuolo e Stefano
Mordini, Maurizio De
Giovanni e Lino Guanciale.
Inoltre Tagliaferri introdurrà un’altra anteprima assoluta del
Bif&st 2025, Il Maestro e Margherita di
Michael Lockshin, film-evento in Russia dove ha goduto di un
vastissimo consenso popolare ma anche di un qualche ostracismo,
tratto dal classico di Michail Bulgakov, la cui prima traduzione
italiana fu fatta a Bari nel 1967 grazie all’editore Diego De
Donato. Sul versante cine-letterario abbiamo, tra
l’altro, La casa degli sguardi di Luca
Zingaretti dall’omonimo romanzo di Danielle Mencarelli,
e Fuochi d’artificio di Susanna Nicchiarelli da
quello di Andrea Bouchard. Da segnalare anche Le Lezioni
della Storia. Canfora e Laterza da Bari in poi, un
documentario sul grande storico e filologo e la sua relazione con
la casa editrice barese.
Il Bif&st 2025 è insomma una fitta trama di incontri, di
classici e di restauri, di lavori innovativi,
di FRONTIERE espressive e geopolitiche
del cinema d’oggi con opere sui Balcani, a trent’anni esatti dal
massacro di Srebrenica, sui Paesi Baschi, la Cina, la Corsica…
Senza dimenticare il LABORATORIO DI
SCRITTURA di film e serie affidato quest’anno alla
sceneggiatrice e produttrice Laura Paolucci (Gomorra, L’amica
geniale, Il colibrì) e i cortometraggi (SARO’
BREVE) che abbiamo voluto collocare simbolicamente nella
mattinata di inizio festival sabato 22 marzo. V’è poi una magnifica
incursione nel grande cinema di ieri e di sempre, la mostra
fotografica IL MOMENTO PERFETTO di Sergio
Strizzi allestita nella Camera di Commercio di Bari.
Uno scatto di Strizzi, Monica Vitti e Alain Delon sul set
di L’eclisse di Antonioni (1962) è l’immagine
simbolo del Bif&st 2025, omaggio alla Vitti, legata a Bari
dalle memorie di Polvere di stelle di Alberto
Sordi (1973) e al grande interprete francese venuto meno l’estate
scorsa, che per noi resterà sempre Rocco Parondi, l’emigrante
meridionale a Milano con i suoi fratelli nel capolavoro di
Visconti. Per cominciare, in pre-apertura del festival, nel
pomeriggio di sabato 22 un altro tributo: Cuore
selvaggio di David Lynch, scomparso poco fa, riportato in
sala da Lucky Red. Al pari di Scorsese, Coppola e Spielberg, Lynch
era profondamente americano eppure radicalmente innamorato del
cinema italiano, di Fellini, Tonino Delli Colli, Dino De Laurentiis
e naturalmente della sua ex compagna e musa Isabella Rossellini,
nel ruolo di Perdita Durango in Cuore Selvaggio,
Palma d’oro a Cannes 1990 conferitagli da una giuria presieduta da
Bernardo Bertolucci. Altri classici del cinema saranno introdotti
da critici come Paolo Mereghetti ed Enrico Magrelli.
Il caos, il sogno, la realtà, la guerra, l’amore, le terre, il
mare, l’arte. Un festival è solo un festival, in un mondo che certe
mattine al risveglio ci sembra impazzito o distopico, per dirla con
un termine drammaticamente di voga. Può essere però un tentativo di
capirlo meglio, il mondo che ci è dato.
Infine i ringraziamenti non di rito alla Regione Puglia e al
presidente Michele Emiliano, alla Fondazione Apulia Film Commission
e alla presidente Anna Maria Tosto, al CdA della Fondazione, al
direttore Antonio Parente e al RUP Cristina Piscitelli, al
Ministero della Cultura, al sindaco Vito Leccese e al Comune di
Bari che ha preparato un articolato programma del Fuori Bif&st,
alla SIAE Società Italiana Autori ed Editori e al suo presidente
Salvatore Nastasi, nuovo sostenitore del festival insieme a vari
altri enti, e alle aziende e alle banche pugliesi che hanno deciso
di sponsorizzare il Bif&st 2025 con contributi mai tanto
numerosi e generosi. Il mio grazie di cuore, ultimo ma non meno
importante, al comitato di selezione e alla squadra del Bif&st
2025 e della AFC per l’impegno inesausto e la passione che stanno
mettendo in gioco.
Il film di
Jean-Jacques AnnaudL’ultimo
Lupo (Wolf Totem) sarà presentato il 22
marzo al Teatro Petruzzelli di Bari nella sezione
AnteprimeInternazionali del Bif&st. Durante
la serata il regista riceverà il Fipresci 90 Award dalle mani del
presidente della Fipresci. Nella stessa giornata, sempre al
Petruzzelli, nel corso della mattina, Annaud terrà una
Master Class coordinata da un autorevole
critico francese.
La sesta edizione del
Bif&st – il Bari International Film Festival
presieduto da Ettore Scola, ideato e diretto da
Felice Laudadio,promosso
dalla Regione Puglia e prodotto
dall’Apulia Film Commission – si svolgerà dal
21 al 28 marzo 2015.
Il film, completamente ambientato in
Cina, racconta la storia di Chen Zhen, un giovane studente di
Pechino, che viene inviato nelle zone interne della Mongolia per
insegnare a una tribù nomade di pastori. A contatto con una realtà
diversa dalla sua, Chen scopre di esser lui quello che ha molto da
imparare sulla comunità, sulla libertà ma specialmente sul lupo, la
creatura più riverita della steppa. Sedotto dal legame che i
pastori hanno con il lupo e affascinato dall’astuzia e dalla forza
dell’animale, Chen un giorno trova un cucciolo e decide di
addomesticarlo. Il forte rapporto che si crea tra i due sarà
minacciato dalla decisione di un ufficiale del governo di
eliminare, a qualunque costo, tutti i lupi della regione. Il film
uscirà poi nelle sale italiane il 26 marzo distribuito da
Notorious Pictures.
Nell’ambito della Biennale
dei Ragazzi che si svolge durante il periodo natalizio (6
dicembre/6 gennaio 2015) all’Auditorium Parco della Musica, Alice
nella Città e Fondazione Cinema per Roma organizzano una rassegna
cinematografica dedicata ai bambini, alle loro famiglie e
agli amanti dell’animazione (18/ 20 dicembre). La Sala Petrassi
ospiterà una selezione delle opere più belle dei grandi
maestri dell’animazione come Hayao Miyazaki con il film Si alza il
vento e Isao Takahata con La storia della principessa splendente,
alcune attese anteprime natalizie come Paddington di Paul King e
successi della passata stagione festivaliera come Il viaggio di
T.S. Spivet 3D di Jean-Pierre Jeunet. Per finire, a Stephen Daldry
e al suo Billy Elliot sarà dedicata la proiezione cinematografica
del musical live che ha conquistato i teatri di tutto il mondo.
Oltre alle proiezioni aperte al pubblico (biglietti: euro 7,00)
sono previste anche proiezioni riservate alle scuole.
PROGRAMMA PROIEZIONI APERTE AL PUBBLICO
Venerdì 19 dicembre 2014
Ore 17.00
La storia della Principessa splendente di Isao Takahata
Ore 20.00
Si alza il vento di Hayao Miyazaki
Sabato 20 dicembre 2014
Ore 11.00
Il viaggio di T.S. Spivet 3D di Jean-Pierre Jeunet
Ore 16.00
Paddington di Paul King
Ore 18.30
Billy Elliot Musical Live
Ore 20.30
Paddington di Paul King
Biennale Cinema
Channel è la nuova piattaforma streaming promossa dalla
Biennale di Venezia in collaborazione con MYmovies, che presenta online da
oggi un’importante selezione di film acclamati, opere premiate,
rivelazioni, titoli da riscoprire della Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica degli ultimi anni, rimasti inediti in
Italia. Biennale Cinema Channel sarà attiva dalla mezzanotte di
oggi, domenica 4 luglio, agli indirizzi www.labiennale.org e www.mymovies.it/ondemand/biennalecinema/ con una
library iniziale di 36 titoli delle sezioni Concorso, Fuori
Concorso e Orizzonti delle edizioni della Mostra fra il 2007 e il
2020, di autori di tutto il mondo, fra i quali Atom Egoyan,
Amat Escalante, Amos Gitai, Benoît Jacquot, Kiyoshi Kurosawa,
Carlos Reygadas, Arturo Ripstein, Yesim Ustaoglu.
A questo primo gruppo di opere si
aggiungerà dal prossimo settembre la consueta selezione di prime
mondiali della Sala Web della 78. Mostra 2021, in contemporanea con
le proiezioni al Lido. Successivamente l’offerta sarà costantemente
aggiornata e tutti i film della library rimarranno sempre
disponibili online.
“Abbiamo deciso di creare un
canale online in collaborazione con l’affermata piattaforma
streaming italiana MYmovies – ha dichiarato il Direttore della
Mostra Alberto Barbera– per proporre al
pubblico italiano una serie di film di alta qualità presentati in
questi anni alla Mostra e attualmente non disponibili nel nostro
territorio. Con questa iniziativa intendiamo aiutare tutti quei
registi e produttori che credono nella Mostra di Venezia, offrendo
loro la possibilità di ottenere una distribuzione per il mercato
italiano, e sperando di regalare ai loro film una maggiore e più
duratura visibilità”.
Si accede a Biennale Cinema Channel
sottoscrivendo un abbonamento mensile da € 7,90 o trimestrale da €
19,90. L’abbonamento darà diritto ad accedere anche ai film
disponibili online della Sala Web della 78. Mostra dall’1 all’11
settembre 2021. I film saranno in versione originale con i
sottotitoli italiani e inglesi.
Biennale Cinema Channel presenta un
quadro significativo del cinema internazionale d’autore degli
ultimi quindici anni, che può offrire al pubblico stimolanti
percorsi legati ad argomenti, provenienze, stili e idee di vario
tipo.
Nel panorama di titoli selezionati,
il tema della Storia, ad esempio, unisce diverse opere a partire
da Rabin: The Last Day di Amos
Gitai (Concorso, 2015), ricostruzione dell’intrico di
interessi che portò all’uccisione di Yitzhak Rabin il 4 novembre
del 1995. È possibile poi scoprire inedite situazioni di momenti
storici complessi: Linhas de
Wellington di Valeria Sarmiento
(Concorso, 2012), sulla vittoria anglo-portoghese contro le truppe
napoleoniche nel 1810; The
Announcement (Orizzonti, 2018), un noir che affronta
tra serietà e sarcasmo il colpo di stato in Turchia del
1963; The Painted Bird di Václav
Marhoul (Concorso, 2019), l’odissea di un bambino
testimone delle brutalità della Seconda guerra mondiale, raccontata
coi toni del cinema d’autore; Blanco en blanco di
Théo Court (Orizzonti, 2019, miglior regia),
riflessione sul colonialismo bianco e sul genocidio dei popoli
indigeni nel Cile d’inizio ’900; The
Domain (Concorso, 2019), saga di una famiglia
di latifondisti portoghesi dalla dittatura di Salazar ai giorni
nostri.
Uniti da uno sguardo poetico e
astratto, a cavallo fra vita e morte, realtà e immaginazione,
follia e sogno, sono invece alcuni film che a Venezia si sono
imposti come sorprese o scoperte: l’ipnotico
argentino Leones di Jazmin
Lopez (Orizzonti, 2009); In Between Dying
di Hilal Baydarov (Concorso, 2020), espressione di
un talento acerbo e inimitabile; The
Mountain di Rick Alverson (Concorso,
2018) e Frenzy di Emin
Alper (Concorso, 2015), sguardi diversi, uno americano e
l’altro turco, sulla malattia mentale.
Donne forti, testarde, sognatrici o
folli sono invece protagoniste
in Tales di Rakhshan
Banietemad (Concorso 2014, miglior sceneggiatura), mosaico
di storie nell’Iran contemporaneo; nei racconti anch’essi corali
dell’afghano Hava, Maryam, Ayesha di
Sahraa Karimi (Orizzonti, 2019) e
dell’argentino Kékszakállú (Orizzonti,
2016, Premio Fipresci); nell’altro ritratto della società
patriarcale iraniana Malaria di
Parviz Shahbazi (Orizzonti, 2016) e nel dramma
sentimentale Yema, ambientato in un villaggio
algerino soffocato dal fondamentalismo islamico; nei thriller
psicologici L’autre di Patrick-Mario
Bernard e Pierre Trividic (Concorso, 2008), À
jamais di Benoît Jacquot (Fuori
concorso, 2016, tratto da Body Art di Don Delillo)
e Algunas Chicas (Orizzonti, 2013) e nella
miniserie Shokuzai di Kiyoshi
Kurosawa, che nel 2012 fu tra gli eventi della Mostra di
Venezia.
Chi invece era presente nel 2015
difficilmente avrà scordato Dominique, il pescatore protagonista
del commovente Tempête di Samuel
Collardey (Orizzonti), padre amorevole e tenace, al
contrario dell’ispettore sanitario interpretato da David Thewlis
in Guest of Honour di Atom
Egoyan (Concorso, 2019) o dei genitori della dinastia di
imprenditori al centro di Parc di
Arnaud des Pallières (Orizzonti, 2007).
Infine, tra gli altri titoli in
programma, i film di quattro grandi registi: ancora Amos
Gitai, in concorso lo scorso anno con Laila
in Haifa; Arturo Ripstein, fuori concorso
nel 2015 con La calle de la Amargura;
Amat Escalante, Leone d’oro per la regia nel 2016
con La region salvaje, esplorazione “alla
Zulawski” di un mondo di mostri e desideri; Carlos
Reygadas, autore con Nuestro tiempo
(Concorso, 2019) di un capolavoro sospeso fra autofiction e
indagine sentimentale.
Sono questi solo alcuni dei titoli
da scorrere e scoprire nel catalogo di Biennale Cinema Channel, in
attesa di Venezia 78 e dei film che la piattaforma proporrà in
contemporanea con le proiezioni al Lido di Venezia.
I film disponibili su Biennale Cinema
Channel
· Algunas Chicas di Santiago
Palavecino (Orizzonti, 2013)
· The Announcement di Mahmut Fazil Coşkun (Orizzonti,
2018)
· L’autre di Patrick-Mario Bernard e Pierre Trividic (Concorso,
2008)
· Balloon di Pema Tseden (Orizzonti, 2019)
· Blanco en blanco di Théo Court (Orizzonti, 2019)
· La calle de la Amargura di Arturo Ripstein (Fuori Concorso,
2015)
· Carmine Street Guitars di Ron Mann (Fuori Concorso, 2018)
· The Cousin di Tzahu Grad (Orizzonti, 2017)
· Disappearance di Ali Asgari (Orizzonti, 2017)
· The Domain Tiago Guedes (Concorso, 2019)
· The Eremites di Ronny Trocker (Orizzonti, 2016)
· Free In Deed di Jake Mahaffy (Orizzonti, 2015)
· Frenzy di Emin Alper (Concorso, 2015)
· Guest of Honour di Atom Egoyan (Concorso, 2019)
· Hava, Maryam, Ayesha di Sahraa Karimi (Orizzonti, 2019)
· In Between Dying di Hilal Baydarov (Concorso, 2020)
· À jamais di Benoît Jacquot (Fuori concorso, 2016)
· Kékszakállú di Gastón Solnicki (Orizzonti, 2016)
· Laila in Haifa di Amos Gitai (Concorso, 2020)
· Leones di Jazmin Lopez (Orizzonti, 2009)
· Linhas de Wellington di Valeria Sarmiento (Concorso,
2012)
· Malaria di Parviz Shahbazi (Orizzonti, 2016)
· The Man Who Surprised Everyone di A. Chupov e N. Merkulova
(Orizzonti, 2018)
· Maudite Poutine di Karl Lemieux (Orizzonti, 2016)
· The Mountain di Rick Alverson (Concorso, 2018)
· Nuestro tiempo di Carlos Reygadas (Concorso, 2019)
· The Painted Bird di Václav Marhoul (Concorso, 2019)
· Parc di Arnaud des Pallières (Orizzonti, 2007)
· Rabin: The Last Day di Amos Gitai (Concorso, 2015)
· La region salvaje di Amat Escalante (Concorso, 2016)
· Shokuzai di Kiyoshi Kurosawa (Fuori Concorso, 2012)
· Somewhere in Between di Yesim Ustaoglu (Orizzonti, 2012)
· Tales di Rakhshan Banietemad (Concorso, 2014)
· Tempête di Samuel Collardey (Orizzonti, 2015)
· Yellow Cat di Adilkhan Yerzhanov (Orizzonti, 2020)
· Yema di Djamila Sahraoui (Orizzonti, 2012)
Partito a giugno da New
York, il Bicycle Film Festival in un anno toccherà
trenta città in tutto il mondo earriverà per la prima
volta a Firenze dal 26 al 29 settembre per quattro
giorni di cinema, musica e arte, in contemporanea con
i Mondiali di Ciclismo.
La Stazione
Leopolda ospiterà una selezione dei più di 60
film provenienti da tutto il mondo presentati durante
l’edizione newyorchese del festival. Documentari, reportage,
animazione, clip musicali, video arte: scorci e ritratti
dell’universo in espansione della due ruote. Alcuni
titoli: Mark on Allen, divertente cortometraggio del
grande regista Spike Jonze; Moon Rider, il
primo lungometraggio della giovane promessa del documentario
danese Daniel Dencik; Boy, di Justin
Chadwick, la storia di un padre – l’attore inglese Timothy Spall
– che cerca di superare la morte del
figlio; Bikelordz, di Mikey Hart, documentario sulla
cultura BMX ad Accra (Ghana) che segue i protagonisti in zone della
città mai mostrate prima in un film.
Non solo cinema, ma anche mostre,
workshop, contest, concerti, dj set, BMX park, eventi off e molto
altro. La programmazione musicale sarà a cura de Le Nozze
di Figaro, agenzia con all’attivo l’organizzazione di live per
artisti del livello di Radiohead e Tom Waits. Ad arricchire
l’evento la mostra Ronde Around di Angelo
Ferrillo, dedicata all’epicoRonde van Vlaaderen, una
delle Classiche ciclistiche più dure e importanti del mondo.
Sperando riusciate a segnalare
l’iniziativa, vi allego il comunicato stampa del festival, una
selezione dei film in programma, qualche immagine e il link a una
clip video:
La Libreria Claudiana di Milano
(in Via Francesco Sforza, 12/A) sarà la sede della nuova tappa del
tour promozionale di Bibbia e Cinema, il nuovo
libro di Peter Ciaccio che racconta di come la
Bibbia abbia ispirato il cinema e di come il cinema si sia fatto
ricco con le storie che il testo sacro ancora offre.
Seguendo lo slogan per cui “la
Bibbia, come il cinema, non appartiene agli esperti ma a tutti”
Ciaccio, teologo e studioso dei rapporti tra cultura pop e fede,
racconta nelle pagine, edite da Claudiana/EMI, il proficuo connubio
tra cinema e Bibbia.
L’appuntamento è per martedì 2
aprile alle 18.00 presso la Libreria Claudiana di Milano (in Via
Francesco Sforza, 12/A). Dialoga con l’autore Chiara
Guida di Cinefilos.it.
La Good
Films ha diffuso il trailer ufficiale di
Bianconeri Juventus Story, il film evento
in arrivo al cinema dal 10 al 12 ottobre.
Prendete la squadra che più di ogni altra ha vinto tutto
quello che si poteva desiderare vincere. Aggiungete una famiglia
che ha fatto la storia d’Italia e della sua industria: gli Agnelli.
Gli ingredienti per dar vita a un film che tenga attaccati allo
schermo ci sono già tutti.
È stata
questa l’intuizione dei fratelli Marco e Mauro La Villa, che
firmano la regia di Bianconeri. Juventus Story
(prodotto da Marco e Mauro La Villa e Damien
Mastroprimiano), il film in arrivo nelle sale italiane solo
per tre giorni, dal 10 al 12 ottobre, distribuito da
Nexo
Digital e Good Films (elenco dei
cinema suwww.juvestory.it
La
Juventus F.C. è la società di calcio più famosa e
vincente d’Italia. Viene fondata a Torino il primo novembre del
1897 da un gruppo di amici uniti dalla passione per il football,
quello sport così speciale da poco “importato” dall’Inghilterra.
Nasce così, quasi per gioco, il team più glorioso del campionato
italiano. Nel 1923 la
Juventus viene acquistata dalla famiglia Agnelli, risultando a oggi
la sola squadra professionale ad aver mantenuto la stessa proprietà
per quasi un secolo.
Costruito con un sapiente mix di immagini esclusive,
interviste ai nomi più illustri del calcio mondiale,
video di repertorio e materiali inediti provenienti dagli
archivi privati della società, Bianconeri. Juventus
Story è il film indipendente attraverso cui Marco e
Mauro La Villa raccontano per la prima volta la storia
ufficiale del club, ma è anche un viaggio attraverso le fasi
salienti che hanno contribuito a costruire il sogno della Juventus
fino alla conquista della terza stella ed è il racconto, intimo e
appassionato, della “storia d’amore” tra la squadra e la famiglia
Agnelli. Su grande schermo i fan di tutta Italia ritroveranno
alcuni dei momenti più emozionanti, intensi, drammatici e trionfali
della storia della squadra bianconera: dall’acquisto segreto di
Platini alla tragedia dello stadio Heysel di Bruxelles, dall’arrivo
di Roberto Baggio all’era Lippi, dalla retrocessione in B alla
straordinaria stagione 2015/2016. Sempre uniti e determinati,
sempre “fino alla fine”, come recita il motto dei
giocatori.
Narrato
dal Candidato al Premio Oscar Giancarlo Giannini,
il film vede tra i produttori esecutivi Lapo Elkann e David
Franzoni, sceneggiatore del film Premio Oscar Il Gladiatore, oltre
che la collaborazione speciale del Premio Oscar Ennio
Morricone.
Ma
Bianconeri Juventus Story è anche un libro
pubblicato da Rizzoli, disponibile in libreria dal 13 ottobre, in
occasione dell’uscita del film nelle sale. Il volume di Marco e
Mauro La Villa, con testi di Gianluigi Buffon, Alessandro del
Piero, Andrea Agnelli, John e Lapo Elkann, racconta per la prima
volta la storia ufficiale del club attraverso i suoi momenti
chiave, compresi scandali e tragedie. Un oggetto imprescindibile
per ogni tifoso, costruito con materiali inediti provenienti dagli
archivi privati della società: fotografie, documenti e
interviste.
Spiegano i registi Marco e Mauro La Villa: “Nati
Juventini, abbiamo avuto l’idea di realizzare ‘un film’ sulla
nostra amata Juventus in onore di nostro padre, Rosindo La Villa,
bianconero sfegatato. Ci siamo tuffati immediatamente nella ricerca
per trovare ‘una storia’ che potesse comunicare al mondo chi è
davvero la Juve. Dopo la prima fase di ricerche, era chiaro che la
famiglia Agnelli sarebbe stata protagonista: c’è un legame tra gli
Agnelli e la squadra che non esiste in nessun’altra parte del mondo
e in nessun altro sport. Per questo nelle parole dell’avvocato
Gianni Agnelli abbiamo trovato in fondo una delle chiavi del nostro
film: “La vera gara tra noi e le squadre milanesi -spiegava- sarà
tra chi arriverà prima: noi a mettere la terza stella, loro la
seconda”. Partendo nel 1981 con la grande squadra di
Trapattoni e Liam Brady, la storia della Juve continua con tutti i
suoi alti e bassi e le svolte inaspettate verso quella terza stella
che sembrava irraggiungibile! Lavorare per gli ultimi 5 anni
direttamente con la società, i giocatori e la famiglia Agnelli è
stato impegnativo ma soprattutto meraviglioso: speriamo di aver
portato a termine nel modo migliore l’obiettivo che ci eravamo
prefissati: portare questa epica storia d’amore sul grande schermo
per il pubblico Juventino in Italia e
nel mondo.”
Lapo Elkann racconta: “Quando Marco e
Mauro La Villa sono venuti da me con l’idea di realizzare un film
indipendente sulla Juventus, due cose mi sono state immediatamente
chiare: la loro “Juventinità” era innegabile così come la loro
determinazione a portare questo film sul grande schermo. Essendo
stato coinvolto sin da principio e avendo seguito l’intero sviluppo
del progetto nel corso di questi anni –dall’elaborazione dello
script sino all’uscita cinematografica- è con grande orgoglio che
posso definirmi produttore esecutivo di questo importante,
emozionante e appassionante film”.
Aggiunge Ginevra Elkann per Good
Films: “Il film dei fratelli La Villa racconta in modo
emozionante la storia della Juventus, con un punto di vista nuovo,
umano, familiare”.
Conclude Franco di Sarro per Nexo Digital “Siamo davvero
felici di distribuire Bianconeri. Juventus Storyassieme a Ginevra Elkann e a Good
Films. Siamo sicuri che sarà una grande festa per i tifosi di tutta
Italia e per tutti i cinema che parteciperanno
all’evento”.
Marco e Mauro La Villa sono due fratelli gemelli
registi e produttori di origine italiana e vivono a New York City.
Al momento stanno lavorando sui loro prossimi lungometraggi,
collaborando anche su alcuni film con il produttore/attore, Damien
Mastroprimiano. Insieme hanno diretto e prodotto il documentario
musicale Hang The DJ dedicato alla cultura di dj come Roger
Sanchez, Junior Vasquez, DJ Qbert, Mix Master Mike, John
“Jellybean” Benitez, Carl Cox, Dj Red Alert, e Claudio Coccoluto.
Hang The DJ è stato presentato in anteprima al Toronto
International Film Festival e presentato anche al Festival
Internazionale del Documentario di
Amsterdam.
Bianconeri. Juventus Story sarà distribuito in
Italia dal 10 al 12 ottobre da Nexo Digital e Good Films in
collaborazione coi media partner Radio DEEJAY, Corriere dello Sport
– Stadio, TuttoSport e con ADIDAS.
Bianco, rosso e
Verdone è il film del 1981 di e con Carlo Verdone,
affiancato da Elane Fabrizi, Mario Brega, Irina Sanpiter,
Angelo Infanti.
La trama di Bianco, rosso e Verdone
Inizio anni ’80, l’Italia va al
voto. Furio, Mimmo e Pasquale si recano così a compiere il proprio
diritto-dovere di cittadini; ma lungo il proprio percorso per
giungere alle urne, saranno protagonisti di svariate vicende. C’è
Furio Zòccaro, impiegato romano residente a Torino. Pignolo oltre
ogni ragionevole possibilità, soffre di turbe maniaco-ossessive.
Opprime la giovane moglie Magda ed i figli Antongiulio e Antonluca
con ogni sorta di pedanti quanto inopportune puntualizzazioni. Per
lui tutto è calcolabile senza possibilità di errore,
ma non ha fatto i conti con la pazienza di
Magda…
Mimmo è invece il classico
“bamboccione”, infantile ed immaturo nonché timido, che deve
accompagnare sua nonna (Elena Fabrizi) dal nord-est a Roma,
smaniosa di poter dare il proprio voto al PCI. Nel tragitto non
mancheranno curiosi contrattempi e deviazioni, nonché incontri
“particolari” con una bellissima turista dell’allora URSS, una
squillo d’albergo ed un burbero camionista detto er Principe. Il
rapporto fra i due parenti rivela la fragilità del giovane dinanzi
alle vicissitudini della vita, che al contrario vengono affrontate
con sagacia e saggezza popolare dall’energica nonna.
Infine c’è Pasquale Ametrano,
stereotipo del classico sciatto, pacchiano e taciturno emigrante
italiano in Germania, a Monaco di Baviera. Sopra il suo letto
troneggia come immagine devozionale il rassicurante sorriso dello
juventino Franco Causio. L’uomo lascia a casa la
bionda teutonica consorte per recarsi al seggio di Matera, a bordo
della propria Alfasud rossa. Spaesato in un mondo così diverso
dalla tranquilla periferia tedesca e dall’Italia che aveva
lasciato, appena messo piede sul suolo italiano inizia a subire una
serie continua di furti e vessazioni. Silenzioso per tutto il film,
si riscatta nel finale.
Bianco, rosso e
Verdone è il secondo film diretto ed interpretato da Carlo
Verdone nel 1981. Come il precedente Un sacco bello (1980), che
segna l’esordio di Verdone alla regia, il film vede l’alternanza di
tre personaggi fortemente caratterizzati e stereotipati,
interpretati dallo stesso regista e attore romano. Se nel primo
film Verdone ironizza sui giovani di fine anni ’70, buffamente
audaci, imbranati o ideologicamente disillusi, in questo
lungometraggio si occupa degli italiani “adulti”, evidenziandone
tre tipi: l’emigrato in Germania, il pignolo saccente e l’eterno
mammone. Le loro vite viaggiano su binari paralleli, aventi però
un’unica destinazione: i seggi elettorali. Nel corso dei rispettivi
tragitti, saranno vittime di numerosi vicissitudini, che ne
evidenziano in modo esorbitante ed esilarante i difetti.
Il pignolo Furio è una
riproposizione del personaggio già presentato nel varietà Non stop
(’ 77-’79) e ripreso successivamente nel film Viaggi di nozze ed il
recente Grande, grosso e Verdone con nomi e storie diverse. Mimmo
riprende invece a grandi linee la maschera di Leo nel precedente Un
sacco bello; viene riproposto in Grande, grosso e Verdone sempre
sotto il nome di Leo. Nuovo e mai più riproposto in altri contesti
invece quello del silenzioso Pasquale.
La mitica scena finale dello sfogo
di quest’ultimo al seggio, dopo aver subito in silenzio per
tutto il film svariati furti, è molto attuale se si considera la
disillusione e la voglia di “dirne quattro” ai nostri politici che
hanno gli elettori italiani. Non a caso è ripresa spesso a simbolo
del qualunquismo dilagante.
Oltre all’istrionico Verdone, il
film viene arricchito dalla presenza della simpaticissima Sora
Lella – all’anagrafe Elena Fabrizi, sorella di
Aldo – che interpreta la vulcanica nonna di Mimmo, e del romanaccio
doc Mario Brega, nei panni del camionista er Principe. Giusto
segnalare nel cast anche la presenza di Irina
Sanpiter: Magda, moglie di Furio; Angelo Infanti: il
playboy Raoul, che seduce quest’ultima; Milena
Vukotic: prostituta, nota ai più per aver interpretato la
mitica Pina, moglie di Fantozzi. Il bersagliere che accompagna la
nonna di Mimmo nel salire le scale per il seggio elettorale è
interpretato da Stefano Natale, grande amico d’infanzia di Carlo
Verdone ed attore in molti dei suoi film.
La produzione di questa commedia
porta il nome prestigioso di Sergio Leone. In
realtà, il grande Sergio era molto titubante e scaramantico
nell’intitolare il film Bianco, Rosso e Verdone,
in quanto nel 1972 uscì un film con Sophia Loren
intitolato Bianco, rosso e… che non ebbe successo. Ma oltre al
titolo Leone ebbe altre riserve legate ad alcuni interpreti e
personaggi. Non era d’accordo infatti nello scritturare
Elena Fabrizi per il ruolo della nonna a causa
della sua salute precaria, temendo problemi durante le riprese, in
quanto Elena era effettivamente diabetica. Vennero fatti provini
con altre coetanee, ma nessuna convinse il regista quanto la
Fabrizi. Le riserve di Leone vertevano anche sul personaggio di
Furio, poiché temeva che questi potesse risultare odioso al
pubblico. Prima dell’uscita del film, organizzò una proiezione
privata in casa sua cui parteciparono, oltre a Verdone,
Alberto Sordi, Monica Vitti e il calciatore Paulo Roberto
Falcão; Sordi gradì molto il personaggio di Furio, sciogliendo così
ogni riserva per il produttore Leone.
Infine, la pellicola presenta anche
alcuni banali errori, percettibili comunque solo da un pubblico più
attento. La locandina del film ritrae Pasquale che indossa
erroneamente la t-shirt di Mimmo, distinguibile dal fatto che reca
il suo nome. Ancora, nella scena notturna del Motel avente come
protagonista proprio quest’ultimo, si intravede luce diurna
penetrare dalle persiane.