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Sylvester Stallone: la star più criticata e longeva di Hollywood

Sylvester Stallone: la star più criticata e longeva di Hollywood

Nel panorama cinematografico mondiale, e hollywoodiano in particolare, non esiste altro attore che abbia legato indissolubilmente il proprio volto a quello dei suoi personaggi più celebri: Sylvester Stallone, detto anche Sly, è stato, è e sarà per tutti e per sempre Rocky Balboa e John Rambo.

Eppure, dietro a questo volto che oggi appare innaturalmente deformato dalla chirurgia estetica e da sconsigliabili rimedi sintetici contro la vecchiaia, si cela un uomo la cui storia di vita merita di essere raccontata a tutti coloro che non dovessero conoscerla. E’ una storia fatta di grandi successi raggiunti attraverso grandi difficoltà, grandi sconfitte e delusioni figlie di scelte sbagliate, rinascite e ricadute continue collocate all’interno di una vicenda umana e familiare spesso tormentata e caratterizzata dal dolore e da grandi tragedie personali.

Sylvester Stallone: la star più criticata e longeva di Hollywood

Sylvester Gardenzio Stallone nasce a New York il 06 luglio del 1946 in un istituto di carità di Manhattan chiamato in modo sinistro “Hell’s kitchen”, la cucina dell’inferno. I genitori sono emigranti provenienti dalla vecchia Europa: il padre Frank è un barbiere di origini italiane, pugliesi più precisamente (Gioa del Colle, Bari) mentre la madre Jaqueline Labofish è un’astrologa figlia di emigranti ucraini e francesi. Dalla coppia nascerà anche un secondogenito: Frank Jr.

La vita per Sly comincia subito in salita infatti durante il parto, in seguito ad un utilizzo inappropriato del forcipe, gli viene rescisso un nervo facciale sulla parte sinistra del volto e nei primi anni di vita dovrà affrontare altri problemi di salute come il rachitismo. Non è uno studente modello, tutt’altro, è un giovane e vivace ragazzo indomabile che si farà espellere da 14 scuole quando non avrà ancora compiuto i 15 anni. La situazione in famiglia non lo aiuta di certo: la madre è un’alcoolista e dopo essersi separata dal marito se ne andrà di casa lasciando i due figli alla severa educazione del padre.

Ma questa situazione non durerà molto infatti a poco più di 15 anni Sylvester e il fratello Frank raggiungeranno la madre e il suo nuovo compagno a Filadelfia dove frequenterà il college ottenendo diverse borse di studio per meriti sportivi; football e scherma ma anche palestra, un ambiente che conoscerà a fondo, e che tanto inciderà nella sua carriera. Siamo alla fine degli anni ’60 e Sylvester grazie allo sport non solo supera i limiti fisici che lo hanno tormentato per tutta l’infanzia ma vede aprirsi possibilità di studio inaspettate; si iscrive alla facoltà di arte drammatica della University of Miami ma i libri non fanno per lui e dopo poco lascerà gli studi per dedicarsi, nella pratica, alla carriera di attore.

1969, Stallone torna a New York, la città della sua infanzia. Prime piccole particine in produzioni off-Brodway, prime sceneggiature scritte sotto falsi nomi, pseudonimi come Q Moonblood. La prima apparizione cinematografica fotografa fedelmente le sue precarie condizioni di vita e la sua disperata necessità di lavorare: è un film hard, Porno proibito – Italian Stallion. Per quella scrittura riceverà 200 dollari e poco dopo otterrà una parte da protagonista nel film Rebel – fuga senza scampo.

Nei primi anni ’70 comparirà in vari film ma sempre con ruoli molto secondari, tra gli altri ricordiamo Il dittatore dello stato libero di Bananas diretto da Woody Allen. Ma se non fatica a trovare parti e particine, ancora nel genere erotico in un opera teatrale minore, sarà scartato dal casting per una parte ne Il padrino di Francis Ford Coppola.

Siamo quindi nel 1974 un anno che sarà molto importante per Stallone, primo per il suo matrimonio con l’attrice Sasha Czack da cui avrà due figli maschi: Sage e Seth; secondo perchè deciderà di lasciare New York per Los Angeles. Nella città degli angeli le cose sembrano girare per il verso giusto quando ottiene una parte di un certo rilievo nel film con Henry Winkler Happy Days – La banda dei fiori di pesco e soprattutto quando interpreta Frank Nitti in Quella sporca ultima notte.

Ma un’ennesima delusione è subito lì, dietro l’angolo, quando presentatosi al casting di Guerre stellari di George Lucas, per il ruolo di Han Solo, verrà irrimediabilmente scartato. La carriera di Stallone è però sempre stata caratterizzata da un’incredibile alternarsi di alti e di bassi, e anche in questa occasione ad una delusione segue un capitolo positivo e quello che accadrà nel 1975 sarà la vera e decisiva svolta della sua vita.

Sylvester Stallone RockyIl famoso manager pugilistico Don King, vero e indiscusso padre padrone della boxe professionistica statunitense, decide di organizzare un singolare incontro tra Mohammed Alì, campione del mondo in carica, e uno sconosciuto sfidante Chuck Wepner. Wepner, invece di vestire i panni della vittima sacrificale, rimane in piedi per tutte e 15 le riprese togliendosi anche il lusso di stendere al tappeto il campione alla nona ripresa; finirà KO solo all’ultimo gong. Tra gli spettatori increduli e sbalorditi dalla tenacia e dal coraggio di quel pugile sconosciuto c’è, guarda caso, anche Sylvester Stallone.

La sceneggiatura del film si scrisse praticamente da sola in appena tre giorni e dopo qualche correzione Sly la propose subito a tutti i produttori che riuscì a contattare. Gli unici lungimiranti che gli diedero retta furono Irwin Winkler e Robert Chartoff i quali però avevano intenzione di acquistare i diritti dello script per affidare poi la parte principale ad un attore già affermato. E’ in questo delicatissimo frangente che Stallone si è giocato tutta la sua fortuna seguente; determinato, ostinato e  risoluto non ha mai ceduto alle lusinghe dei produttori che arrivarono a mettere sul piatto cifre importanti, anche fino a 300 mila dollari, tanti per un attore e sceneggiatore scapestrato che in banca aveva sì e no un centinaio di bigliettoni verdi. Rocky Balboa, il protagonista del film, doveva essere interpretato da lui, da quella condizione Sly non si volle muovere.

Il resto è storia: Rocky, la storia di un povero e ignorante pugile italo-americano che vive nella periferia di Filadelfia, ovviamente, e che arriverà a sfidare il campione del mondo dei pesi massimi, avrà il volto angoloso di Sylvester Stallone e sarà l’inizio del mito. Dieci nomination all’Oscar, tre quelli vinti: film, regia e montaggio e per Stallone la soddisfazione anche di ricevere una nomination per la miglior interpretazione e per la miglior sceneggiatura originale, un binomio che nel passato era riuscito solo a due mostri sacri quali Chaplin e Orson Welles.

Più di 200 milioni di incassi, ottima critica, un successo incontestato e assoluto capace di sbaragliare concorrenti di tutto rispetto quali Taxi Driver, Quinto potere e Tutti gli uomini del presidente. Ma soprattutto l’inizio di una delle saghe cinematografiche più amate e seguite dal grande pubblico che da lì in avanti accompagnerà e segnerà nel bene e nel male, negli ultimi anni, la carriera di Stallone. Nel 1979, senza perdere tempo, dirigerà lui personalmente il sequel Rocky II che otterrà altrettanto successo di critica e pubblico.

RamboIl successo di Rocky giunge alla fine degli anni ’70 e con gli anni ’80 si apre per Sly il decennio più prolifico e importante per la sua carriera, il periodo dove l’attore, regista e sceneggiatore si afferma come protagonista e icona mondiale del genere actionmovie. Basta pensare che in questo decennio magico Stallone uscirà nelle sale con I falchi della notte, 1980 di Bruce Malmuth, bellissimo poliziesco in cui veste i fortunatissimi panni dell’agente Deke Da Silva e nello stesso anno con Fuga per la vittoria di John Huston.

Nel 1982 è la volta di Rocky III quindi l’anno successivo dirigerà Staying alive, sequel de La febbre del sabato sera con John Travolta. Nel 1985, in piena guerra fredda, uscirà nelle sale con il quarto capitolo di Rocky, film in cui il nostro eroe deve vedersela con un gelido e spietato campione sovietico; Rocky IV ancora oggi è al primo posto assoluto nella classifica di incassi per i film di genere sportivo. Cobra (1986), Over the top (1987), Tango e Cash e Sorvegliato speciale (1989) sono gli altri grandi successi di botteghino con cui Sly chiude un decennio magico che lo ha definitivamente incoronato come icona mondiale del cinema d’azione hollywoodiano.

Ma a farlo entrare una volta per tutte nell’immaginario collettivo sarà un altro personaggio su cui Stallone costruirà una seconda e fortunatissima saga cinematografica: stiamo ovviamente parlando di John Rambo. Personaggio nato dalla penna di David Morrell e da un suo celebre romanzo del 1972, Rambo è un violento berretto verde reduce dalla guerra in Vietnam, esperienza che ha irrimediabilmente scalfito la sua vita e la sua personalità ormai quasi incapace di approcciarsi al prossimo.

Quando Ted Kotcheff nei primi anni ’80 viene incaricato di dirigere un riadattamento cinematografico del romanzo di Marrell saranno parecchi i nomi proposti per la parte del protagonista: da Steve McQueen, molto interessato ma ritenuto troppo vecchio, a Clint Eastwood, Al Pacino, Jeff Bridges sino a De Niro e Travolta. Stallone sbaragliò la concorrenza grazie al planetario successo di Rocky e ottenne non solo la parte ma anche la possibilità di limare a suo piacimento il carattere del protagonista che Sly rese più umano e “buono” rispetto al romanzo.

Dal 1982, anno di Rambo, the first blood, seguiranno altri due seguiti campioni di incassi al botteghino: Rambo II – la vendetta, uscito nella stessa stagione di Rocky IV, e nel 1987 Rambo III, quello che raccoglierà l’accoglienza più tiepida e delusa.

Come per l’ultimo Rocky anche queste tre pellicole, in cui il muscoloso e invincibile marine stermina interi eserciti di cattivi con occhi a mandorla o con divise sovietiche, diventano oggetto di discussione e polemica socio-politica in quanto ritenute bieco strumento di propaganda e retorica patriottarda al servizio dell’amministrazione Reagan. E’ in quel frangente infatti che il “reaganesimo” era all’apice del suo attacco concentrico all’URSS. Indubbiamente queste critiche e queste discussioni giovarono alla popolarità stessa del film e del suo personaggio.

Finiti i magici anni ’90 Stallone inizia una fase di carriera dalle fortune più alterne. Film discretamente riusciti come Cliffhanger diretto da Harry Harlin nel 1993 e meritevole di tre nomination agli Oscar ad altri decisamente meno fortunati come Demolition Man di Marco Brambilla , Assasins in cui recita al fianco di Banderas e Julienne Moore e soprattutto il pessimo Dredd – La legge sono io di Danny Cannon.

Ma come di suo solito il caro Sly, come la mitica fenice, sa sempre come risollevarsi dai propri insuccessi e da un periodo poco brillante ne esce con quella che molti critici considerano la sua migliore interpretazione di sempre: stiamo parlando di Freddy Helfin, il timido e disorientato sceriffo di un distretto di New York protagonista di Cop Land riuscitissimo film sulla corruzione della polizia newyorkese diretto da James Mangold. Per questa complicata e inusuale interpretazione Stallone arriva ad ingrassare sino a 18 chili immergendosi in un ruolo molto diverso e lontano dai suoi precedenti .

Purtroppo nell’ultimo decennio Sly non ha voluto continuare la strada tracciata da Cop land e perseguire con ruoli più adatti ad un attore non più giovane e non più fisicamente adatto a certe parti da superuomo. Il nuovo millennio ha visto Stallone riproporsi in film da blockbuster dove interpreta in modo poco convincente e quasi caricaturale quei personaggi da lui creati e da cui sembra non riuscire più a liberarsi. Stiamo parlando di Rocky Balboa del 2006 e John Rambo del 2008; due ennesimi ed estenuanti sequel dei sequel che lui stesso anni fa aveva promesso e garantito di non voler fare; forse non prevedendo quel drastico calo di popolarità che è poi sopraggiunto.

Ma dal 2009 ad oggi Sly la fenice ha avuto il suo ennesimo colpo di reni; capito che forse era meglio appendere definitivamente i guantoni al chiodo e di lasciare la guerra del Vietnam tra i libri di storia, Sylvester ha ideato una serie di film che rimanendo nel genere d’azione si sono però liberati dalle catene dei vecchi personaggi ormai fuori moda. Quindi, trovando la determinante co-partecipazione di altri mostri del genere come Arnold Scwarzneggere , Jean-Claude Van Damme, Chuck Norris e addirittura Bruce Willis, ecco presentarsi nelle sale con gli ultimissimi I mercenari- The Expendables, film del 2009, di cui è già pronto il sequel in uscita il prossimo mese di agosto. Sempre in fase di lancio anche The Tomb, thriller carcerario in cui reciterà ancora al fianco di Schwarzy oltre che con 50 Cent e  Jim Caviezel.

Non saranno capolavori nel senso più estetico del termine ma hanno raccolto un importantissimo gradimento da parte del pubblico da multisala.

Sylvester Stallone è indubbiamente un personaggio controverso per cui il successo come icona di un certo genere cinematografico ha sempre camminato in parallelo allo scetticismo dei critici sulle sue reali capacità artistiche. Il suo nome è scolpito dal 1984 sulla Hollywood Walk of Fame di Los Angeles, che AskMen.com lo colloca al terzo posto nella classifica “dei più grandi attori d’azione viventi” e la rivista Empire al 92mo posto tra gli attori di sempre.

Tre matrimoni alle spalle, il secondo molto discusso e oggetto di inverosimili maldicenze con la giunonica attrice e modella Brigitte Nielsen e cinque figli: due, come già detto, dalla prima moglie e tre femmine avute dall’ultima consorte Jennifer Flavin sposata nel 1997.

Una vita famigliare difficile e disseminata da grandi dolori: il secondogenito Seargeoh “Seth”, il piccolo neonato che compare in Rocky II, è affetto da una forma di autismo mentre, ed è triste cronaca di questi giorni, il primogenito Sage Stallone, con cui recitò in Rocky V, è stato trovato morto in un appartamento di Los Angeles dove viveva come un eremita in mezzo ad immondizia e farmaci.

Una vita piena dove non gli è mancato nulla, nel bene e nel male, anche un’imputazione nel 2007 per essere stato colto dalla polizia australiana con grandi quantità di anabolizzanti.

Lui, Sly, non da peso ai detrattori e a chi lo considera un classico caso di uomo e attore “tutto muscoli e niente cervello”; va da sé che la Miami University gli abbia conferito una laurea al merito, che sia un pittore surrealista di un certo successo (potete visitare una sua permanente a St Moritz) o che a breve lancerà una nuova linea di abbigliamento maschile. Ed è forse di poco conto che in tutta la sua carriera abbia fatto tantissima beneficenza, fondando anche un’associazione internazionale in aiuto dei bambini colpiti da autismo. Insomma non proprio solo muscoli e niente cervello, il buon Sly è anche molto altro e in questi giorni di grande dolore personale è a lui che va il nostro caloroso saluto.

Sospesi nel tempo: recensione del film di Peter Jackson

Sospesi nel tempo: recensione del film di Peter Jackson

Sospesi nel tempo è il film cult del 1996 di Peter Jackson con protagonisti nel cast Michael J. Fox, Trini Alvarado, Peter Dobson, John Astin, Jeffrey Combs, Dee Wallace, Jake Busey, Chi McBride, Jim Fyfe, Troy Evans, Julianna McCarthy, R. Lee Ermey, Elizabeth Hawthorne.

Sospesi nel tempo, la trama: L’architetto Frank Bannister ha abbandonato il suo lavoro a causa di un misterioso incidente d’auto in cui la moglie è rimasta uccisa. Ha la capacità di comunicare con gli spettri e grazie all’aiuto di tre di questi (il giudice, Cyrus e Stuart), si guadagna da vivere come disinfestatore di fantasmi. Tuttavia, dopo una serie di misteriose morti e di numeri che Bannister vede impressi sulla fronte delle persone, si rende conto che in città c’è uno spirito spietato che miete vittime stritolandogli il cuore. Bannister, con l’aiuto di Lucy Lynskey, un’affascinante dottoressa, indagherà e scoprirà anche qualcosa sul suo passato.

Sospesi nel tempo, l’analisi

Se volessimo attribuire un aggettivo a questo film, esilarante sarebbe il più adatto. Non ci si può di certo annoiare con una commedia horror dei primi anni di Peter Jackson. Tra i suoi lavori più famosi ricordiamo Fuori di testa, uno splatter del 1987 rimasto un modello per gli amanti del genere, Splatters – Gli schizzacervelli e Creature del cielo. Nel medesimo periodo possiamo collocare Sospesi nel tempo, che si allontana dallo splatter per concentrarsi sull’horror e sull’humor nero.

Per tutta la durata del film non ci sarà un attimo di tregua dall’azione e dalla tensione, persino le scene comiche a volte potranno concludersi in tragedia. Nella trama ben congeniata, ogni personaggio ha un ruolo ben preciso e nulla è lasciato al caso. Persino lo schizofrenico agente FBI (interpretato da Jeffrey Combs) non verrà messo da parte durante il procedere della storia. I continui colpi di scena non permetteranno a Frank Bannister (Michael J.Fox) di tirare un sospiro di sollievo e, al contrario, dovrà redimersi per non aver sfruttato adeguatamente il suo dono. In questo modo, grazie alla sua bravura Michael J. Fox offre al suo personaggio spontaneità e coraggio, utili a reggere ai fini della storia.

Sospesi nel tempoTra i protagonisti compaiono i fantasmi, fedeli collaboratori di truffe di Bannister, ma anche spietati come Johnny Bartlett (Jake Busey), che faticherà ad uscire dalla mente dello spettatore per il sorriso spietato e gli occhi sgranati. Ognuna di queste “essenze ectoplasmatiche” conserva la propria identità, come per rammentare che la condotta assunta durante la vita terrena è determinante anche dopo la morte. L’originalità non manca, dal vecchio giudice (John Astin) in depressione per il suo ectoplasma quasi del tutto essiccato, al militare custode del cimitero (R. Lee Ermey) che ha il compito di tenere i defunti in riga, o meglio, in tomba (lo stesso attore ha interpretato il Sergente Hartman in Full Metal Jacket).

Una difficoltà per film di questo genere riguarda gli effetti speciali. Al regista non bastava mostrare i fantasmi come le solite figure bianche e trasparenti che deambulavano fluttuando, ma li ha rivisti dentro le mura, a sollevare tappezzeria, tappeti, quadri e così via a dare l’impressione di superfici elastiche. Pur riconoscendo che si tratta di effetti speciali datati, ma innovativi per la metà degli anni ’90, la pellicola non perde il suo fascino.

La frenesia dell’azione mista a momenti di comicità sono stati un mix efficace e ben distribuito. Molto prima de Il Signore degli Anelli, Peter Jackson mostrava promettenti capacità, tanto da rendere i suoi film cult indimenticabili.

Superman: Man of Steel – Teaser Trailer in versione bootleg!

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Superman: Man of Steel – Teaser Trailer in versione bootleg!

E’ stato pubblicato  in versione bootleg il teaser trailer di Superman: Man of Steel presentato al Comic-Con di San Diego. Ecco il video

 

 

Nel pantheon dei supereroi, Superman è il personaggio più riconoscibile e riverito di tutti i tempi. Clark Kent/Kal-El (Henry Cavill) è un giovane intorno ai vent’anni che si sente alienato dai suoi poteri che oltrepassano qualsiasi immaginazione. Trasportato tempo fa sulla Terra da Krypton, un pianeta tecnologicamente avanzato e distante, il giovane Clark è attanagliato dalla domanda “Perché sono finito quaggiù?”. Plasmato dai valori dei suoi genitori adottivi, Martha (Diane Lane) e Jonathan Kent (Kevin Costner), Clark scopre che l’avere delle straordinarie abilità conduce a dover intraprendere delle difficili decisioni. E quando il mondo è in estremo bisogno di stabilità, ecco sorgere una minaccia ancor più grande. Clark dovrà diventare l’Uomo d’Acciaio per proteggere le persone che ama e per ergersi a salvatore del genere umano.

Man of Steel L’Uomo d’Acciaio uscirà il 14 giugno 2013.

 

Comic Con 2012: logo e primo concept art de I Guardiani della Galassia

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Al Comic Con di San Diego la Marvel ha cominciato a concedere qualche assaggio de I Guardiani della Galassia, cavallo di battaglia del 2014 (annunciata la data d’uscita

Comic Con 2012: titoli per i sequel di Capitan America e Thor!

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Comic Con 2012: titoli per i sequel di Capitan America e Thor!

Il Comic Con 2012, come prevedibile, continua a regalare chicche ed succose indiscrezioni. Nella ribollente cornice della convention californiana, la Marvel ha rivelato i titoli

Infarto per John Coffey! Salvato dalla compagna, ora sta meglio

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Infarto per John Coffey! Salvato dalla compagna, ora sta meglio

Il colossale attore afroamericano Michael Clarke Duncan, il John Coffey de Il miglio verde visto anche in FBI: protezione testimoni e Sin City, venerdì mattina ha avuto un infarto

Comic Con 2012: ecco l’armatura di Tony Stark in Iron Man 3!

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E’ stata svelata al Comic Con l’armatura che Tony Stark indosserà nell’attesissimo Iron Man 3! Il terzo capitolo del franchise, diretto da Shane Black, uscirà

Courageous Cat di Bob Kane diventa un film!

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Courageous Cat di Bob Kane diventa un film!

Realizzare un film in live action/ computer grafica dalla serie di cartoon anni ’60 Courageous Cat: questa l’intenzione di Evergreen Media Group che, dimostrando di fare sul serio

Prometheus: anticipata l’uscita italiana!

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Prometheus: anticipata l’uscita italiana!

La 20th Century Fox Italia ha deciso di anticipare di un mese l’uscita italiana di Prometheus, il nuovo film di Ridley Scott, prevista inizialmente per il 19 ottobre. Forse le numerose proteste dei fans, nate e proliferate sul web, all’annuncio che Prometheus sarebbe uscito nelle sale cinematografiche italiane solo 5 mesi dopo l’uscita in quasi tutti gli altri paesi del mondo, alla fine sono state ascoltate. Il film arriverà quindi in Italia il 14 Settembre.

Ricordiamo nel cast del film Prometheus diretto da Ridley Scott troviamo Michael FassbenderIdris ElbaCharlize TheronNoomi RapaceGuy Pearce, Logan Marshall-Green, Sean Harris, Rafe Spall.

Nel film Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della razza umana.

Ashley Judd e Robert Forster entrano nel cast di Olympus Has Fallen

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Il cast di Olympus Has Fallen, thriller di Antoine Fuqua, acquista altri due attori di rilievo: Ashley Judd e Robert Forster, questi ultimi andranno infatti ad unirsi ai già confermati Gerard Butler, Aaron Eckhart, Melissa Leo, Radha Mitchell, Angela Bassett, Cole Hauser, Dylan McDermott e Rick Yune.

Il film, che entrerà in produzione la prossima settimana a Shreveport, in Louisiana, sarà prodotto dalla Nu Image/Millennium ed avrà come protagonista un ex agente dei servizi segreti, unica speranza degli Stati Uniti quando la Casa Bianca viene assaltata da un commando di terroristi coreani che cattura il Presidente (Aaron Eckhart). Secondo le ultime indescrezioni sembra che Ashley Judd interpreterà la First Lady, mentre Robert Forster vestirà i panni di un generale impegnato nella lotta contro i terroristi.

Mads Mikkelsen non sarà nel cast di Thor 2

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Mads Mikkelsen non sarà nel cast di Thor 2

Anche se la sua partecipazione al film era ormai data per scontata, sembra che l’attore danese Mads Mikkelsen non sarà nel cast di Thor 2.

Addio a Richard Zanuck: è morto il produttore de Lo Squalo

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E’ morto ieri, 13 luglio, a Los Angeles, Richard D. Zanuck, il celebre produttore che, seguite le orme del padre Darryl Zanuck, ha prodotto nella sua carriera  molti film entrati nella storia, come Lo Squalo.

Saving Mr. Banks: Bradley Whitford nel cast?

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Secondo le ultime indescrezioni, Bradley Whitford sarebbe in trattative per una parte in Saving Mr. Banks, il film che racconterà di come Walt Disney riuscì ad ottenere dalla scrittrice australiana Pamela Lyndon Traver, autrice di Mary Poppins, i diritti per l’adattamento cinematografico del romanzo. Mentre Emma Thompson interpreterà l’autrice stessa e Colin Farrell  il suo saggio padre, a Whitford è stato offerto il ruolo di Don DaGradi, che collaborò alla stesura della sceneggiatura nel 1964. Saving Mr. Banks sarà sceneggiato da Kelly Marcel ed il titolo è un evidente riferimento al personaggio interpretato nel film della Disney da David Tomlinson.

 

 

Comic Con 2012: Lo Hobbit sarà diviso in 3 film?

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In attesa che arrivi finalmente il giorno de “Lo Hobbit- un viaggio inaspettato” al Comic Con di San Diego, voci insistenti sostengono che il film verrà diviso non in due parti come già stabilito, ma addirittura tre.

Il Cavaliere Oscuro- il Ritorno: parla Christian Bale!

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Il Cavaliere Oscuro- il Ritorno: parla Christian Bale!

Christian Bale ha rilasciato nuove dichiarazioni in merito al suo personaggio ne il Cavaliere Oscuro- il ritorno, ultima pellicola della trilogia di Christopher Nolan che segnerà l’addio definitivo dell’attore al franchise dell’uomo pipistrello. 

I Fantastici Quattro reboot: trovato anche lo sceneggiatore!

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Ora che è confermata la presenza di Josh Trank(Chronicle) in regia, oggi arriva la notizie che la Fox ha trovato anche uno sceneggiatore per il reboot dei Fantastici Quattro.

The Wolverine: Jessica Biel nel cast!

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The Wolverine: Jessica Biel nel cast!

Arrivano nuove notizie sul casting di The Wolverine, il nuovo film con Hugh Jackman e diretto da James Mangold. Infatti, Deadline annuncia che la bella Jessica Biel è stata ingaggiata per la parte di Viper/Victoria, personaggio complesso presente nel fumetto, che negli anni è stata sia alleata che nemica di Logan. La Biel sarà presto sullo schermo con Atto di Forza – Total Recall

Daniel Radcliffe protagonista in Horns

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Ad un anno esatto dall’uscita al cinema dell’ultimo film di Harry Potter, si torna a parlare di Daniel Radcliffe che a quanto pare non ha intenzione di rimanere nella parte del

David Letterman spoilera il finale de Il Cavaliere Oscuro il Ritorno

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Sembra assurdo, eppure è successo. L’irriverente conduttore della trasmissione a suo nome, il David Letterman Show, ha spoilerato il finale del film in diretta nazionale

Lutto il casa Stallone: muore Sage, di 36 anni

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Lutto il casa Stallone: muore Sage, di 36 anni

E’ scomparso a soli 36 anni il figlio di Sylvester Stallone e la prima moglie Sasha, Sage, a causa di un’ overdose di farmaci. La polizia che sta procedendo alle analisi non

Il Cavaliere Oscuro il Ritorno: nuove foto

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Il Cavaliere Oscuro il Ritorno: nuove foto

Ecco altre nuove immagini de Il Cavaliere Oscuro il Ritorno nelle quali possiamo ammirare Joseph Gordon Lewitt e Marion Cotillard, oltre a Micheal Caine e Morgan Freeman. In coda anche un intenso ritratto di Christopher Nolan.

 

Il cavaliere oscuro – Il ritorno, il film

Il cavaliere oscuro – Il ritorno (The Dark Knight Rises) è un film del 2012 diretto da Christopher Nolan. La pellicola, prodotta da Legendary Pictures e Warner Bros., è il capitolo conclusivo di una trilogia iniziata nel 2005 con Batman Begins e proseguita nel 2008 con Il Cavaliere Oscuro, entrambi diretti da Christopher Nolan con protagonista Christian Bale. L’uscita nelle sale è avvenuta il 20 luglio 2012 negli Stati Uniti e il 29 agosto in Italia

A guidare il cast di all-star di Il cavaliere oscuro – Il ritorno c’è per la terza volta il vincitore del premio Oscar Christian Bale (“The Fighter”) che interpreta il duplice ruolo di Bruce Wayne/Batman. Nel film anche Anne Hathaway che intepreta Selina Kyle; Tom Hardy, nel ruolo di Bane; il premio Oscar Marion Cotillard (“La Vie en Rose”) che nel film è Miranda Tate; e Joseph Gordon-Levitt, nel ruolo di John Blake.

Hansel e Gretel vanno a caccia di streghe

Hansel e Gretel vanno a caccia di streghe

Sono trascorsi quindici anni dal drammatico incidente nella casa di marzapane: i gemelli Hansel e Gretel, ormai adulti, sono diventati spietati cacciatori di streghe…

Ispirato alla fiaba dei fratelli Grimm, Hansel and Gretel Witch Hunters è diretto da Tommy Wirkola e si inserisce nell’ormai consolidato filone degli adattamenti cinematografici di celebri favole, spesso rivisitate in chiave dark.

Assalto alla Terra: recensione del film di Gordon Douglas

Assalto alla Terra: recensione del film di Gordon Douglas

Assalto alla Terra è il film di fantascienza del 1955 diretto da Gordon Douglas con protagonisti James Whtimore, Edmund Gwenn, Joan Weldon e James Arness.

  • Anno: 1955
  • Regia: Gordon Douglas
  • Cast: James Whtimore, Edmund Gwenn, Joan Weldon, James Arness.

Assalto alla TerraAssalto alla Terra Trama: Il ritrovamento di una bambina in stato catatonico in pieno deserto, sopravvissuta a quello che sembra uno strano incidente stradale e il suo improvviso, terrorizzato, risveglio al solo annusare dell’acido formico conducono alcuni poliziotti locali, un federale e una coppia padre – figlia di scienziati a una scoperta agghiacciante: i primi test nucleari condotti dall’esercito nella località di Alamogordo hanno provocato nelle formiche della zona una mutazione che le ha portate a crescere a dismisura.

Il gruppo riesce a distruggere il formicaio, ma non ad impedire che le regine, alate sciamino per il globo alla ricerca di nuovi posti per nidificare: uno di questi, situato nella rete fognaria di Los Angeles verrà distrutto dal gruppo, corso sul posto, non prima che uno dei poliziotti si sacrifichi per salvare due bambini rimasti in trappola.

Assalto alla Terra un horror fantascientifico

Analisi: Il filone è quello dell’horror fantascientifico, delle invasioni di mostri più o meno orripilanti che, a partire da La cosa di un altro mondo e successivamente con L’invasione degli Ultracorpi, avrebbe offerto un’allegoria del ‘pericolo rosso’, proveniente da oltrecortina; Assalto alla Terra però, cambia obbiettivo: stavolta il nemico non viene dall’esterno, ma è una minaccia creata in casa propria, a causa di uno sviluppo scientifico non sempre orientato alle ‘magnifiche sorti progressive’ dell’umanità.

Non è un caso, forse, che proprio mentre negli USA Assalto alla Terra dava il via ad un fortunato filone all’insegna di innocue creature ingigantite dagli effetti delle radiazioni (tra gli altri film del genere, Tarantola e La Mantide Omicida), sulle rive opposte del Pacifico, in un  Giappone appena risollevatosi dalla catastrofe nucleare, il cinema desse vita a Godzilla, anche lui prototipo di un’interminabile serie di mostri pseudopreistorici.

Nè si può dimenticare che all’inizio del decennio successivo, le paure legate all’atomo avrebbero colpito l’immaginario di un certo Stan Lee, che le avrebbe trasferite in alcune delle sue più celebri creazioni: un ragno, stavolta di dimensioni consuete, ma pur sempre radioattivo, avrebbe conferito poteri fenomenali a Peter Parker, mentre uno scienziato colpito dalle radiazioni di un’esplosione nucleare avrebbe liberato la sua rabbia repressa nella forma del gigantesco Incredibile Hulk, per non parlare degli X-Men, persone all’apparenza ‘normali’ i cui poteri sono conferiti da mutazioni genetiche (anch’esse possibile conseguenza delle radiazioni).

Assalto alla TerraInsomma, nel suo genere Assalto alla Terra è un apripista, che ha continuato a influenzare il cinema – e non solo – anche in tempi relativamente recenti (ad esempio in Arac Attack, in una sequenza del quale si intravede proprio Assalto alla Terra trasmesso in televisione).

Un film che peraltro funziona anche in quanto tale, a partire dalla sequenza iniziale: la bambina che vaga in stato di shock, per il deserto, più che la reduce da un attacco di formiche giganti, sembra essa stessa la sopravvissuta di un olocausto nucleare. La parte migliore del film è forse proprio la prima, con la suspence creata in attesa di porre lo spettatore davanti ai mostri; in seguito il film si snoda all’insegna delle modalità tipiche del genere. Non male per l’epoca gli effetti speciali, a base di formiche meccaniche.

A dirigere il film Gordon Douglas, che sapeva indubbiamente dove mettere le mani, uno di quelli che si definirebbero artigiani, la cui carriera, cominciata all’inizio degli anni ’30, si è protratta fino alla seconda metà degli anni ’70, toccando praticamente tutti – o quasi – i generi, con una predilezione per il cinema bellico (peraltro Assalto alla Terra resta praticamente un unicum, il regista non è poi tornato a lavorare con tematiche fantascientifiche).

Nel cast si segnala soprattutto James Whitmore (il poliziotto – eroe che si sacrifica alla fine del film) , che in seguito avrebbe intrapreso una più che discreta carriera di caratterista; in Italia godè di una particolare notorietà negli anni ’70 quando interpretò la serie Tony e il professore. Tra gli altri protagonisti, l’unico che in seguito ha conquistato una certa fama è stato James Arness, protagonista a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 delle serie tv western Gunsmoke e Alla conquista del West.

Assalto alla Terra ha avuto anche un paio di omaggi musicali di un certo rilievo: il titolo originale, “Them!” è stato usato, senza punto esclamativo, per il nome della prima band di Van Morrison, uno dei giganti del folk-rock irlandese, mentre i punkettari Misfits gli hanno dedicato un pezzo nel loro disco “Famous Monsters” del 1999; per finire non si può non ricordare come le formiche giganti vengano periodicamente riutilizzate come nemico da abbattere nei videogames.

Eva: recensione

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Eva: recensione

Quello del rapporto essere umano/macchina è un tema ormai pienamente inserito nell’immaginario collettivo cinematografico e non, spunto universale di riflessione che negli anni ha dato vita ad opere di prim’ordine quali, solo per citarne alcune, Blade Runner o I.A. Intelligenza artificiale.  Ora, a cimentarsi nel genere sci-fi è il giovane iberico Kike Maìllo, classe 1975, che nel 2011 firma la regia del suo primo lungometraggio, presentato fuori concorso al Festival di Venezia: Eva.

Daniel Bruhl, lanciato anni fa in Goodbye Lenin, interpreta Alex Garel, rinomato ingegnere cibernetico che torna alla città natale di Santa Irene per terminare il progetto intrapreso 10 anni prima: creare un robot bambino. Si insedia così nella casa paterna, riordinata a dovere da Max (irresistibile l’interpretazione di Lluìs Homar), maggiordomo meccanico tutto fare.

Presto Alex scoprirà che, durante la sua lunga assenza, l’ex fidanzata Lana (Marta Etura) ha avuto una bambina dal fratello David (Alberto Amman). Brillante, spiritosa, anticonformista, Eva (ottima la prova di Claudia Vega) è decisamente lontana dai canoni comportamentali dei suoi coetanei: ad Alex basta un incontro per capire che sarà lei a fornirgli il modello su cui basare il processore del futuro SI-9, l’androide assegnatogli dalla direttrice della Facoltà di Robotica Jùlia. Tra i due nascerà un legame speciale, una complicità che aprirà la strada a rivelazioni finali inaspettate quanto drammatiche.

Girata in 11 settimane tra le steppe innevate di Chaux-de-Fonds, Svizzera, l’opera prima di Maìllo unisce drammaturgia e fantascienza, fondendo il lato emotivo della storia con quello squisitamente tecnologico. Ambientato nel 2041, il film delinea i contorni di un universo eco-futurista in cui uomini e macchine convivono pacificamente. Ma l’equilibrio su cui poggia la coesistenza tra le specie rivelerà ben presto la sua fragilità: una fragilità che deriva dalla duplice natura dell’androide, organismo meccanico ma al tempo stesso animato da sentimenti “genuini”, incapace di rendere compatibili fino in fondo i due aspetti del proprio essere. Al centro, la figura di uno scienziato-genio che, novello Frankenstein, vuole essere l’artefice di una nuova vita: una creatura robotica da amare come fosse “vera”.

Arricchito dalla fotografia (splendida) di Colomer e abilmente sceneggiato dal catalano Sergi Belbel, il lungometraggio di Maìllo si è meritatamente portato a casa il premio per gli effetti speciali al Sitges (Festival Internazionale del cinema della Catalogna), oltre ad un premio collaterale ottenuto a Venezia. Le musiche, firmate da Evgueni e Sacha Galperine, contribuiscono all’atmosfera nostalgico-onirica che caratterizza il film, talentuosa realizzazione che si inserisce a pieno titolo nel filone del thriller fantascientifico.

Knight of Cups: Malick sul set!

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Ecco alcuni scatti rubati dal set di Knight of Cups, sul quale il regista Terrence Malick sta lavorando alacremente insieme a Christian Bale e agli altri attori. In questi scatti vediamo

Mostra del Cinema di Venezia: ecco i giurati

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La giura della prossima Mostra del Cinema di Venezia ha preso forma, ed ecco infatti i prestigiosi nomi che seguiranno il Presidente Micheal Mann nella scelta dei futuri vincitori:

Prima sinossi ufficiale del Robocop di José Padilha!

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Prima sinossi ufficiale del Robocop di José Padilha!

E’ stata diffusa una sinossi ufficiale del nuovo Robocop firmato José Padilha (Tropa de Elite), con Joel Kinnaman (Safe House) nei panni metallici del superpoliziotto protagonista

Oblivion: nuove bucoliche foto dello sci-fi con Tom Cruise!

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Vi presentiamo oggi alcuni nuovi scatti dal set di Oblivion, sci-fi diretto da Joseph Kosinski (Tron: Legacy) con Tom Cruise, Morgan Freeman e la bond girl Olga Kurylenko. Non si tratta di scatti di qualità, ma comunque di interessanti immagini dominate dal novello scapolone Cruise in tenuta militare, immerso nella vegetazione.

Questa la trama del film: la Terra è inabitabile e gli uomini vivono tra le nuvole (in senso proprio!), al riparo dagli Scavatori, terribili alieni che vagano tra le rovine del pianeta. L’incontro tra il militare riparatore di droni Jak (Cruise) e una misteriosa donna (Kurylenko) porterà l’uomo a sconvolgenti riflessioni e azioni… Oblivion, scritto da William Monahan (The Departed) uscirà negli USA il 26 aprile 2013.

Ecco l’infornata fotografica del giorno!

Fonte: DailyMail

Una notte da leoni 3: torna Ken Jeong!

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Ken Jeong tornerà a vestire i panni di Mr Chow in Una Notte da Leoni 3 ,terzo capitolo dell’esilarante saga di Una notte da leoni. Nei primi due film il personaggio era stato al centro di scene divertenti, ma aveva avuto un ruolo assai limitato; pare invece che, nel terzo genito della serie, Jeong avrà molto più spazio. Una notte da leoni 3, diretto dal confermatissimo Todd Phillips, vedrà naturalmente all’opera i soliti ragazzoni del cosiddetto Wolfpack: Bradley Cooper, Ed Helms e Zach Galifianakis. Ci sarà anche il gradito ritorno di Mike Tyson! Una notte da leoni 3 uscirà negli usa il 24 maggio 2013.

Fonte: Heat Vision Blog

Will Smith pronto al debutto dietro la macchina da presa

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Will Smith pronto al debutto dietro la macchina da presa

Will Smith è pronto a fare il grande salto, piazzandosi dietro la macchina da presa. In particolare, l’agente J di Men in Black ha intenzione di dirigere un adattamento cinematografico della storia biblica di Caino e Abele. Il film, di cui si sta parlando alla Sony, probabilmente non sarà il prossimo progetto di Will Smith. Non si sa se il 43enne attore di Philadelphia, oltre a dirigere, vestirà anche i panni di uno dei due fratelli. Nel 2013 Smith sarà nei cinema assieme al figlio Jaden con il fantascientifico After Hearth di M. Night Shyamalan.

Fonte: Movieweb

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