DOLLS è il film 2002
di Takeshi Kitano con Miho Kanno, Hidetochi Nishijima,
Iatsuya Mihashi, Chieko Matsubara, Kyoko Fukada , Tsutomu
Takeshige, Norihiro Isoda.
Dolls è un film
del regista giapponese Takeshi Kitano del 2002. Il regista ci
presenta tre storie struggenti, drammatiche; tutte poggianti su un
romanticismo di fondo che le dà la spinta per andare avanti, forte
di sentimenti puri, intensi, che non vogliono spegnersi malgrado le
avversità del Mondo esterno. Storie di un’intensità talmente densa
che sembra quasi poter essere toccata con mano. Lo slogan del film
dice: «Tre drammatiche e crudeli storie d’amore legate per sempre
con una corda rossa».
Veniamo alla trama. Tre storie
dannate ci vengono introdotte da uno spettacolo di Bankuru
(marionette giapponesi): 1) la felice relazione sentimentale di due
giovani fidanzati, ad un passo dal matrimonio, è spezzata dalla
costrinzione cui va incontro il ragazzo, obbligato per fini
professionali e spinto dalla famiglia, a sposare la figlia del suo
capo. La sua ragazza, distrutta dal dolore, tenta il suicidio con
un’overdose di farmaci; ma anzichè trovare la morte, finirà per
perdere la propria razionalità.
Il suo promesso sposo non la lascia
sola al suo destino e prelevandola dal manicomio decide di
condividerlo con lei fino in fondo… 2) Un vecchio Yakuza, scavando
nei suoi ricordi, rammenta che da giovane una donna che lui fu
costretto a lasciare per mancanza di lavoro, le aveva promesso che
l’avrebbe aspettato ogni sabato sulla panchina di un parco per
portargli il pranzo. Così decide di scoprire se, dopo tanti anni,
la donna è ancora lì. 3) Una giovane cantante pop di successo e un
suo accanito fan incroceranno tragicamente i propri destini.
Dolls è un film per lui inusuale
Dolls è un film per lui inusuale
giacché solitamente predilige raccontare storie di Yakuza (la mafia
giapponese). Altri due film precedenti non trattanti tale tematica
sono “Il silenzio sul mare” del 1993 e “L’estate di Kikujiro” del
1999; film, come tanti altri di Kitano, comunque consigliabili.
La predilezione per temi legati
alla mafia e alla corruzione è dovuta probabilmente all’infanzia di
Kitano, essendo cresciuto in quartiere di Tokyo degradato e
malfamato dove diventare uno Yakuza sembra essere l’unica
possibilità per un avvenire sicuro. Spinto dalla madre – proprio
per sottrarlo alla malavita – inizia a frequentare la facoltà di
ingegneria, anche se con scarso interesse. Dopo tre anni infatti
abbandona gli studi per dedicarsi a ogni genere di lavoro. Fa
l’attrezzista in un locale di strip-tease dove si esibiscono anche
dei comici e proprio sostituendo uno di questi ammalatosi, Kitano
inizia la sua gavetta di attore comico imparando anche la danza, il
mimo, ma mantenendo uno stile molto personale e originale.
Nel 1973 il comico Beat Kiyoshi gli
chiede di diventare suo partner e da quel momento Kitano assumerà
il nome d’arte di Beat Takeshi e i due si faranno chiamare i Two
Beat. Nel 1974 appaiono per la prima volta in televisione e
iniziano così dieci anni di successi nel periodo d’oro del varietà
televisivo giapponese.
Nel 1984 Kitano inizia la sua
carriera da solista facendo l’attore e regista di commedie
televisive, programmi educativi e giochi a premi, conduttore di
talk show, commentatore sportivo alla radio e opinionista per
settimanali e quotidiani. Le sue prime interpretazioni
cinematografiche sono dei primi anni Ottanta e il suo primo ruolo
importante è quello del sergente Gengo O’Hara in Furyo di Nagisa
Oshima del 1983.
Nel 1989 fa il suo esordio come
regista con Violent Cop, film drammatico sulla corruzione delle
forze dell’ordine. Seguiranno nel 1990 Boiling Point, Il silenzio
del mare nel 1991 e Sonatine nel 1993, film che gli fa ottenere una
certa fama internazionale. Nel 1994 rimane vittima di un gravissimo
incidente in moto, che lo lascerà sfigurato e con la parte destra
del volto paralizzata. Durante la lunga convalescenza inizia anche
a dipingere. Nel 1995 recita in Johnny Mnemonic e interpreta manco
a dirlo, però con risultati poco soddisfacenti, il ruolo di uno
Yakuza.
Torna a dirigere nel 1996 il film
Kids Return ed è del 1997 Hana-bi con cui vince il Leone d’oro alla
Mostra del cinema di Venezia segnando così la sua affermazione come
autore. Nel 1999 presenta a Cannes L’estate di Kikujiro, storia
semplice e lieve lontana come detto dai cliché violenti che
sembrano caratterizzare i film di Kitano a cui invece tornerà con
Brother (2000) primo film girato in America e presentato fuori
concorso alla 57° Mostra del Cinema di Venezia. Poi appunto Dolls,
Zatoichi del 2003 che presenta una storia di samurai, e una serie
di film minori, interrotti da Achille e la tartaruga del 2008.
Ma torniamo a Dolls. Uscito nel
2002, è stato presentato alla 59ª Mostra internazionale d’arte cinematografica
di Venezia. Bellissima la fotografia che fa da sfondo alle
storie, soprattutto quella dei due giovani amanti che vagano legati
da una corda rossa; una fotografia che sembra cercare di dare ai
personaggi e alle loro tragiche storie un paesaggio che sa di
primavera. Una primavera che però sembra non riuscire mai ad
arrivare ai loro cuori, dove ormai è pieno inverno.