Home Blog Pagina 321

Thomas Wilson di Ritorno al Futuro: “Biff incarna i bulli che mi tormentavano”

Thomas Wilson, il volto indimenticabile di Biff Tannen nella trilogia di Ritorno al Futuro, conosceva bene il suo personaggio e i suoi modi di fare a causa di diverse esperienze nella vita reale. In una intervista al The Hollywood Reporter in occasione del 21 ottobre 2015, data in cui Marty McFly arriva nella Hill Valley del futuro nel secondo film della saga, l’attore ha spiegato come il personaggio è stato creato.

“Ero un ragazzino sempre magro e malaticcio, sono stato spinto e picchiato da diversi bulli  durante tutta la mia infanzia, finché non sono diventato più grosso di chiunque e la cosa è finita. Conoscono benissimo come questi ragazzi operano, soprattutto la loro gioia nello spaventare le persone. Li guardavo spesso in faccia, dunque non è stato difficile ricreare le loro espressioni.”

Nonostante questo non è stato facile creare il personaggio di Biff: “Si tratta di un personaggio iconico della cultura pop, eppure è stato molto difficile interpretarlo, sono fiero del lavoro che ho fatto. Sono più bravo come attore e artista sul set, più che come ‘icona leggendaria’, sono infatti sempre impegnato e raramente riesco a presenziare gli eventi legati a Ritorno al Futuro.”

“All’epoca non avevo davvero idea che quei film potessero penetrare così a fondo nell’immaginazione americana e non solo, sono davvero entrati nel cuore della gente, che ancora mi ferma e mi riconosce. È qualcosa di incredibile, che ti gratifica costantemente.”

 
 

Thomas Vinterberg: una dogmatica libertà

Thomas Vinterberg
Thomas Vinterberg

Porsi delle regole può sembrare il modo migliore per imprigionarsi da soli oppure il preludio a una ribellione e a una maggiore libertà. Un paradosso che, più ci si riflette su, e meno sembra tale.

Inscritto tra le righe del manifesto di Dogma 95, avventura in cui Thomas Vinterberg segue il mentore Lars Von Trier, c’è una forte spinta a stimolare la creatività: una cosa che il paradosso sa innescare bene. Impegnarsi di più, imparare meglio a rompere gli schemi, a creare regole per poi, sottilmente, trasgredirle. Il voto di castità a cui i registi aderenti al movimento prestavano giuramento, mirava a una purificazione del cinema dagli effetti speciali, dai trucchi utilizzati per nascondere la realtà che, in fondo, era proprio ciò che il cinema voleva mostrare. Attraverso la stesura di 10 regole si voleva limitare all’indispensabile l’intervento della tecnologia sulla realtà dei fatti. Le riprese andavano effettuate nei luoghi reali, senza scenografia alcuna; il suono doveva essere indiscutibilmente quello di presa diretta e non era  prevista alcuna colonna sonora, se non diegetica; le riprese andavano effettuate a mano e senza illuminazioni speciali, così come non erano ammessi particolari ottiche e filtri; il film non poteva inoltre essere accreditato a nessun regista, doveva essere girato in 35 mm e rispettare la sacra regola del hic et nunc.

Ebbene sulla carriera di Vinterberg, il movimento  nato nel 1995 – che durò 10 anni e 35 film –  ebbe un effetto propulsorio di cui ancora oggi si vedono i segni. Festen, Gran Premio della Giuria a Cannes nel 1998, fu un successo di critica e box office ed è tuttora il film più celebre dell’autore danese. E, tra i film Dogma, fu anche quello che più ispirò, e continua a farlo, film-maker indipendenti a seguire il sentiero tracciato da Von Trier e soci. Il cinema rifiutava di essere un fatto elitario, si spogliava del costoso trucco e si concentrava sullo spettacolo puro della realtà.

Vinterberg si allontanerà dal Dogma definitivamente nel 2003 – due anni prima del suo scioglimento ufficiale -, con il film Le forze del destino ma, prima di farlo, si lancerà in un altro esperimento che sembra conservare l’influenza del movimento. Nel 1999 dirige infatti il videoclip di No distance left to Run, singolo della band inglese britpop capeggiata da Damon Albarn, i Blur. Proprio come nei film Dogma – anche se con le dovute, evidenti differenze – , Vinterberg attua un’opera di decostruzione, stavolta più concettuale che formale. Il videoclip consiste infatti in un dietro le quinte inedito, fatto delle riprese a carattere documentario dei quattro musicisti che, semplicemente, dormono. A subire la decostruzione è la star, che viene defraudata di quel titolo che sembrerebbe porla più in alto della persona comunemente non nota, diventando un semplice individuo che dorme, si rotola nel letto, si stropiccia la faccia proprio come tutti. Dopodichè, chiuderà la sua avventura con Dogma, lasciando però la porta socchiusa. Infatti, a uno sguardo complessivo sul lavoro del regista danese, non viene poi così difficile unire i punti e tracciare le linee di una poetica autoriale che si sta sviluppando negli anni e che non rinnega nulla del percorso fatto.

Dunque passando per Le Forze del destino (2003), Submarino (2010) e Via dalla pazza folla (2015) che, rispettivamente, lo allontanano dal movimento Dogma e lo catapultano nella trasposizione cinematografica di opere letterarie, i film che più ci hanno fatto parlare di lui restano quelli che hanno una, anche labile, connessione con il suo esordio dogma. Una connessione di poetica, come accennato prima.

Festen (1998), Riunione di Famiglia (2007), Il Sospetto (2017) e – per come si preannuncia – La Comune (2016), sono film che mantengono aperto il dialogo tra l’incanto e la sua corruzione all’interno di gruppi relativamente piccoli di persone, che vanno dalla famiglia alla comunità per l’appunto. I tre film – ma dovremmo dire quattro, anche se de La Comune sappiamo ancora troppo poco – sono un successo di critica. Successo probabilmente dovuto proprio al fatto che in questi, più che in altri, la mano del regista danese è riconoscibile nella capacità di far emergere con naturalezza la fragilità degli equilibri comunitari e lo sguardo attivo del bambino su di essi.

In un universo di decisioni e regole stabilite senza il suo consenso, il bambino è come lo spettatore al cinema: osserva. Poi, col passare del tempo e con lo scorrere dei fotogrammi il bambino impara ad agire praticamente in quell’universo, mentre lo spettatore inizia ad agire in esso criticamente. Il bambino e lo spettatore sono insieme in un esercizio di giudizio critico-attivo, che nei film di Vinterberg è oggettivato e mai sterile e sembra dire: Attenzione! I bambini ci guardano.

Un bambino a cui, stando alle sue recenti interviste, Vinterberg si sentirebbe particolarmente vicino. Pare infatti che tra gli anni ’70 e ’80, epoca in cui è ambientato appunto il suo ultimo film, il regista abbia vissuto in una comune insieme ai suoi genitori, e abbia sentito la necessità di scrivere una lettera d’amore all’epoca della sua infanzia.

E dunque torna, come in apertura, il filo conduttore dei limiti, imposti dalle regole che si decide di sottoscrivere o dalle situazioni che qualcun altro impone: i film migliori del regista danese rivelano questo comune denominatore che si riassume in caso-limite. I legami precari eppure indistruttibili di una famiglia, la corruzione del pregiudizio e delle apparenze, il sentimento lasciato libero e selvaggio costituiscono dei casi limite su cui si può ragionare. E il binomio, che investe l’asse estetico-concettuale della sua cinematografia, è quello indissolubile della libertà e i suoi naturali limiti. È, nello specifico, un interrogativo scritto in grassetto: quanto siamo bravi a gestire la libertà?                   

Forse Vinterberg ci darà qualche elemento in più per rispondere con La Comune, valso l’Orso d’Argento come migliore attrice a Tryne Dyrholm e in uscita nelle sale italiane il 31 Marzo.

 
 

Thomas Vinterberg Via dalla Pazza Folla

Thomas Vinterberg
Thomas Vinterberg a Roma - Foto di © Cinefilos.it

Via dalla pazza folla, forse l’opera narrativa più famosa del romanziere e poeta britannico Thomas Hardy, vissuto a cavallo tra l’800 e il ‘900 ha già goduto di alcune trasposizioni per il grande e piccolo schermo: nell’impresa sembra ora interessato a cimentarsi Thomas Vinterberg (Festen, Dear Wendy): il regista è entrato in trattative con DNA Films per realizzare il progetto.

Il romanzo di Hardy segue le vicende di varie persone, tra cui  Bathsheba Everdene, donna dalla vita avventurosa, fatta di ricchezza, travagli d’amore e tragedie. L’adattamento più famoso è quello del 1967, firmato da John Schlesinger, in cui Bathsheba era interpretata da Julie Christie, affiancata da Terence Stamp ed Alan Bates. A scrivere della sceneggiatura dovrebbe essere David Nicholls che a già lavorato sull’opera di Hardy in occasione della trasposizione televisiva di Tess D’Urbervilles e più recentemente sulla versione per il grande schermo di Grandi Speranze di Dickens. Per il ruolo di Bathsheba si punterebbe su Carey Mulligan. Il prossimo film di Vinterberg, The Hunt, sarà nelle sale a fine novembre.

Fonte: Empire

 
 

Thomas Vinterberg dirigerà l’adattamento seriale di I fratelli Cuordileone

Thomas Vinterberg
Thomas Vinterberg

Lo studio indipendente Media Res ha ingaggiato il regista premio Oscar Thomas Vinterberg (Un altro giro) per guidare un adattamento televisivo dell’amato romanzo fantasy per bambini di Astrid Lindgren, I fratelli Cuordileone.

Il regista danese dirigerà la serie per famiglie, che scriverà insieme al drammaturgo del Tony e dell’Olivier Award Simon Stephens (Il curioso incidente del cane nella notte). Entrambi fungeranno da produttori esecutivi, insieme a Michael Ellenberg, Lars Blomgren e Lindsey Springer di Media Res, oltre a The Astrid Lindgren Company. Lo sviluppo del progetto inizia questo mese.

I fratelli Cuordileone, del famoso autore svedese di classici per bambini come Pippi Calzelunghe, Emil di Lönneberga e Karlsson-on-the-Roof, è un racconto di formazione, immerso in un’epica storia di avventure fantasy. Il romanzo racconta la storia di due fratelli – Karl e Jonathan Lion – mentre lasciano il mondo naturale e si imbarcano nell’avventura di una vita nella mitica terra di Nangiyala. La saga di Lindgren esplora i temi classici dell’amore e della perdita, della paura e del coraggio, della tirannia e della ribellione, mentre i fratelli devono maturare rapidamente per eludere, scoprire e sconfiggere le forze oscure e mistiche che minacciano di terrorizzare la brava gente della Wild Rose Valley.

Questo progetto segna il ritorno di Thomas Vinterberg alla regia, dopo il grande successo di Un Altro giro che lo ha portato fino agli Oscar.

 
 

Thomas Vinterberg dirige Kursk per l’EuropaCorp di Luc Besson

L’EuropaCorp, casa di produzione del regista Luc Besson e tra le più importanti in Europa, ha ingaggiato il regista danese Thomas Vinterberg per dirigere Kursk, film basato sul disastroso incidente del sottomarino nucleare K-141 Kursk nel quale persero la vita 107 militari russi.

Inizialmente l’EuropaCorp aveva affidato la regia a un altro regista, Martin Zandvliet (Teddy Bear, Land of mine), poi uscito dal progetto.

Thomas Vinterberg ha vinto grazie al film Festen il premio della giuria al Festival di Cannes 1998. Nel 2003 ha diretto Le forze del destino con Sean Penn e nel 2012 il suo film Il sospetto ha ottenuto una nomination all’Oscar come miglior film straniero.

La sceneggiatura sarà scritta da Robert Rodat (Salvate il soldato Ryan) basandosi sul libro di Robert Moore A Time to Die: The Untold Story of the Kursk Tragedy.

Il Kursk affondò il 12 agosto 2000 durante un’esercitazione navale nel Mare di Barents: avrebbe dovuto lanciare dei siluri a salve contro un’incrociatore nucleare, ma vi fu un’esplosione chimica di uno dei siluri che ne provocò l’affondamento. L’incidente si rivelò fatale per la maggior parte dell’equipaggio, e solo 23 persone non perirono immediatamente. I sopravvissuti si spostarono in un altro compartimento attendendo i soccorsi, ma anch’esso si allagò. La tragica situazione dei sopravvissuti venne alla luce grazie al ritrovamento di alcuni appunti scritti da uno di loro dopo l’esplosione.

Fonte: Variety

 
 

Thomas Middleditch: da Silicon Valley all’action comedy

Thomas Middleditch, star di Silicon Valley, è in trattative per entrare nel cast della prossima commedia action che vede protagonista Bruce Willis. Oltre a lui, anche Jason Momoa e Famke Janssen potrebbero unirsi a Willis.

Le riprese cominceranno a fine giugno. Il personaggio di Willis, un detective di Los Angeles, vedrà collidere la sua vita personale e professionale quando il suo cane sarà rapito da un gang. Così farà di tutto per riprendersi ciò che gli appartiene.

Il film, diretto da Mark e Robb Cullen, sarà prodotto dagli stessi con Nicolas Chartier, Zev Foreman e Laura Ford. Momoa interpreterà il leader della gang, Middleditch sarà un sottoposto di Willis mentre la Janssen sarà la cognata di Willis.

Fonte: Variety

 
 

Thomas Kretschmann villain in Agent 47

Thomas KretschmannThomas Kretschmann, da poco assunto da casa Marvel per interpretare il Barone Wolfgang von Strucker in The Avengers: Age Of Ultron, sembra divertirsi già molto a fare il cattivo, tanto che interpreterà il villain anche in Agent 47, sequel di Hitman.

Nel film accanto a Rupert Friend ci sono Zachary QuintoHannah Ware. Agent 47 sarà un sequel di Hitman – l’Assassino del 2007, con Timothy Olyphant e Olga Kurylenko, a sua volta basato sul video game omonimo della Square Enix. Chuck Gordon, Alex Young e Adrian Askarieh produrranno con la 20th Century Fox distributing. Daniel Alter sarà produttore esecutivo.

Hitman – l’Assassino ha come protagonista un agente-assassino geneticamente modificato che ha per nome un numero, 47. Quest’ultimo, sempre ligio nel portare a termine il proprio compito, risveglierà la propria coscienza grazie all’incontro con una prostituta russa. Pur rivelando poco di se stesso e trattenendo al massimo le proprie emozioni, l’agente 47 riesce a trasmettere fascino, carisma e un profondo senso enigmatico.

Kretschmann dividerà quindi il suo tempo tra il set di Agent 47 e quello di The Avengers Age of Ultron, dove il villain principale del titolo sarà interpretato da James Spader.

Fonte: Empire

 
 

Thomas Jane ritorna nel mondo di Stephen King con 1922

Thomas Jane ritorna nel mondo di Stephen King con 1922 dopo The Mist (2007) e L’acchiappasogni (2003).

1922 è tratto dal racconto di Stephen King e narra di un uomo che confessa di aver ucciso la moglie. Il narratore è Wilfred James, l’uomo che ha ucciso la moglie Arlette e il figlio nel Nebraska. Dopo che ha sepolto il corpo, l’uomo è terrorizzato dai ratti e   la moglie inizia a manifestarsi cercando di catturare il marito.

Completano il cast Molly Parker (Deadwood, House of Cards) nel ruolo di Arlette James; Dylan Schmid (Once Upon a Time, Horns) nel ruolo di Henry James ; Kaitlyn Bernard (R.L Stine’s The Haunting Hour, The Hearler) nel ruolo di Shannon Cotterie ; Brian d’Arcy James (Spotlight, Smash); Neal McDonough (Capitan America- Il primo vendicatore, Legends of Tomorrow) nel ruolo di Harlan Cotterie.

The Predator: Thomas Jane si unisce al cast

Il film, scritto e diretto da Zack Hilditch,  sarà disponibile su Netflix da 20 Ottobre. Sempre in streaming  sarà disponibile  a partire da 29 Settembre un altro prodotto tratto da Stephen King, Gerald’s Game.

Ecco il trailer di seguito:

Fonte: Comingsoon

 
 

Thomas Jane regista e interprete di The Wet House

 

Thomas JaneThomas Jane(The Punisher, l’Acchiappasogni, The Mist) dirigerà e interpreterà un nuovo horror- thriller intitolato The Wet House.

 
 

This must be the place: una clip

Dopo il grande giorno al Festival di Cannes, dove il film del nostro Paolo Sorrentino è stato presentato al pubblico e alla stampa, ecco una clip di This Must Be the Place

 
 

This Must be the Place: un road-movie firmato Paolo Sorrentino con un grande Sean Penn

Il 14 ottobre uscirà nelle sale italiane l’attesissimo film di Paolo SorrentinoThis must be the place” primo lungometraggio in lingua inglese del regista napoletano. Presentato a Cannes 2011, dove è stato accolto tra l’entusiasmo del pubblico internazionale, il film di Sorrentino vede come grande e indiscusso protagonista il premio Oscar Sean Penn nei panni di Cheyenne, rock-star dark alla fine della carriera.

 
 

This Must be the Place: trailer francese

Ecco un trailer francese per This Must be the Place, ultimo film di Sorrentino, applauditissimo a Cannes, che ha come protagonista uno strepitoso Sean Penn.

 
 

This Must Be the Place: riprese ad Agosto

Tutto pronto per le riprese di This Must Be the Place: inizieranno in agosto a Dublino e dureranno dieci settimane  le riprese di This Must Be the Place, di Paolo Sorrentino, con Sean Penn e Frances McDormand…

 
 

This Must Be the Place: recensione del film di Paolo Sorrentino

This Must Be the Place

In This Must Be the Place Cheyenne è una ex rock star cinquantenne che vive un’agiata e pigra esistenza nella sua immensa casa, tra partite di pelota con la simpatica moglie, azzardi in borsa, e Mary una ragazzina che gli è legata quasi fosse un padre. Scambia la noia per depressione e continua, imperterrito, a truccarsi il viso e gli occhi come quando aveva 15 anni. La morte del padre porterà un cambiamento radicale nella sua vita e lo costringerà a spostarsi per l’America sulle tracce di chi ha umiliato il genitore tantissimi anni prima.

Paolo Sorrentino è forse il più talentuoso giovane regista italiano. L’aveva mostrato con diverse opere e con il Divo è arrivato all’attenzione di Sean Penn. Ed ecco trovato il pretesto: il due volte premio Oscar, ragazzaccio contro, ha accettato di vestire i panni di Cheyenne per Sorrentino ed è venuto fuori This Must Be the Place, opera complessa nella quale il regista mostra tutta la sua abilità nel raccontare attraverso le immagini.

This Must Be the Place, il film

La fotografia di This Must Be the Place è brillante e le immagini morbide e fluide, accostate come sono seguendo lunghi e piani movimenti di macchina, carrellate e piani sequenza a volte fini a se stessi ma sempre molto suggestivi. La rappresentazione dell’America in questo road movie sui generis è piuttosto tradizionale, le strade sono quelle lunghe dritte e deserte e i colori sono quelli da cartolina, quasi ci trovassimo in un episodio della serie Smallville.

This Must Be the PlaceMa Paolo Sorrentino filtra tutto attraverso lenti deformanti usando sia per gli interni che per li esterni evidenti grandangoli che spesso modificano anche le proporzioni dei visi. Il risultato di tutto ciò è un racconto molto lento, tacito e a tratti profondamente triste, che permette alla spettatore (insieme al protagonista) di raggiungere una sorta di catarsi finale che rimane sospesa, e quindi nemmeno tanto sicura. Protagonista indiscusso e chiacchierato sin dalle prime immagini trapelate delle riprese è Sean Penn, incredibile interprete di un personaggio schivo e silenzioso, ma sincero e schietto, spiritoso e molto tormentato.

Cheyenne si ritrova ad aver a che fare con il passato di suo padre, con il quale non parlava da 30 anni, si ritrova in giro per gli Stati Uniti alla ricerca di una persona, ma forse si tratta di risposte ai suoi interrogativi, alle sue paure. Alla fine Cheyenne si libererà delle maschere e forse ricorderà tutte le donne e gli uomini (e i bambini) che ha incontrato nel suo viaggio, che gli hanno dato involontariamente indizi sulla sua ricerca, e che hanno lasciato un segno in lui. Bellissimo anche se marginale è il ruolo di Jane, interpretata da una splendida Frances McDormand, moglie pratica e tuttofare di un uomo con la testa tra le nuvole. La cifra identificativa del loro matrimonio è l’ironia che sottende ogni dialogo, ogni scambio di sguardi e persino i momenti intimi.

Straordinaria è la colonna sonora, opera di David Byrne che in This Must Be the Place ha una piccola parte e con il quale Cheyenne si sfoga, mettendo a nudo la sua anima e la sua rabbia, è l’unico caso in cui il nostro protagonista alza la voce. A sostenere queste complesse e interessanti psicologie c’è l’ego spropositato di Paolo Sorrentino, bravissimo a far muovere la camera anche se a volte sembra per il semplice gusto dell’autocompiacimento, dilatando ulteriormente una storia che già di per sé ha tempi lunghi.

 
 

This Must be the Place: reazione/allucinazione

Ieri è stata la volta di Paolo Sorrentino, uno dei più rappresentativi registi italiani nel mondo che con il suo This Must be  the Place, da il suo contributo artistico al 64 esimo festival di Cannes.

 
 

This Must be the Place: primo trailer sottotitolato in italiano

This Must be the Place arriverà in Italia il prossimo 14 ottobre. Ecco il primo trailer sottotitolato in italiano per il film di Sorrentino.

 
 

This must be the place: 2 foto del film di Sorrentino!

sean penn

La Lucky Red ha rilasciato due foto in anteprima del nuovo film di Paolo Sorrentino:This must be the place. Per vedere le foto..

 
 

This Must Be the Place Trailer italiano

 
 

This Must Be the Place secondo Paolo Sorrentino

This Must Be the Place, ultimo film di Sorrentino, è stato venduto in tutto il mondo, tranne che in Cina, e il prossimo 14 ottobre arriverà in cinema italiani. Oggi il regista ha incontrato la stampa e con i suoi modi un po’ bruschi ma diretti ed essenziali  ha sottolineato quanto fosse importante ricordare che il suo film

 
 

This must be the place non concorrerà agli Oscar 2012!

A quanto pare This Must Be the Place deve rinunciare alla corsa agli Oscar di quest’anno. Infatti, pare che la la Weinstein Company, non distribuirà più il film entro Dicembre.

 
 

This Must Be The Place distribuito in USA dai Weinstein!

New York, 21 settembre 2011 – The Weinstein Company (TWC) ha annunciato oggi l’acquisizione per la distribuzione negli Stati Uniti di This Must be the Place di Paolo Sorrentino, presentato con successo allo scorso Festival di Cannes.

 
 

This must be the place di Sorrentino: altra foto!

This_must_be_the_place_copy

E’ stata rilasciata una terza fotografia di Sean Penn nei panni della rockstar nel film di SorrentinoThis must be the place.

 
 

This must be the place – in Dvd e Blu-ray!

Arriva a partire dal 21 Marzo in dvd e blu-ray l’ultimo film di Paolo Sorrentino This Must be the place, anche in confezione speciale con il libro. 

 
 

This is Where i Leave You: trailer del film con Jason Bateman e Adam Driver

This Is Where I Leave You

Primo trailer per This is Where i Leave You di Shawn Levy, commedia ricca di star come Tina Fey, Jason Bateman, Adam Driver e Jane Fonda che segue le vicende di una famiglia che a causa della morte del padre si dovrà riunire dopo svariati anni con tutte le conseguenze del caso.

 

 
 

This is Where i Leave You: 4 clip del film con Adam Driver

This Is Where I Leave You

Quattro nuove clip per This is Where i Leave You di Shawn Levy, commedia ricca di star come Tina Fey, Jason Bateman, Adam Driver,Rose Byrne e Jane Fonda che segue le vicende di una famiglia che a causa della morte del padre si dovrà riunire dopo svariati anni con tutte le conseguenze del caso.

 
 

This Is Us: recensione del pilot con Milo Ventimiglia e Mandy Moore

This Is Us recensione pilot

Dopo aver rastrellato negli scorsi mesi più di trenta milioni di visualizzazioni in tutto il mondo solo con il trailer, This Is Us fa finalmente il suo incredibile debutto televisivo sulla NBC.

this is us pilot

La serie racconta la storia di un gruppo di persone le cui vite sono indissolubilmente legate; ci sono Jack (Milo Ventimiglia) e Rebecca (Mandy Moore), una giovane coppia di sposi alle prese con un difficile parto plurigemellare; Kevin (Justin Hartley), un attore di sitcom strapagato in piena crisi esistenziale, e Kate (Chrissy Metz), sua sorella, che lotta da sempre con il suo peso; in ultimo invece abbiamo Randall (Sterling K. Brown), un uomo d’affari, un marito e un genitore amorevole che è alla ricerca del suo padre biologico che lo ha abbandonato alla nascita. Il ‘viaggio’ comincia il giorno del loro trentaseiesimo compleanno.

this is us pilot

Tra tutti i network quest’anno, la NBC sembra avere il palinsesto più competitivo; nonostante abbia già presentato la sua nuova comedy con Kristen Bell dal titolo The Good Place e abbia ancora altre sei serie inedite da lanciare nei prossimi mesi, già con la messa in onda del pilot possiamo affermare senza alcun dubbio che This Is Us sarà la serie rivelazione di questa stagione.

this is us pilot

Scritta da Dan Fogelman e diretta da Glenn Ficarra e John Requa – in pratica l’intero team creativo del film del 2011 Crazy, Stupid, Love -, la serie è a tutti gli effetti un family drama che sviluppa le storie dei suoi personaggi tutte in una volta, seguendo le loro vicende in parallelo; grazie ad un meraviglioso montaggio alternato, infatti, la narrazione prosegue senza intoppi dando l’impressione che le storie si accavallino, accompagnandoci per mano verso un incredibile finale a sorpresa.

this is us pilot

Pur essendo una serie corale, ognuno dei personaggi è ben caratterizzato e, grazie all’ottima sceneggiatura, si crea una legame empatico quasi immediato; non c’è nulla di particolarmente originale nelle storie dei protagonisti – negli anni in tv abbiamo visto centinaia di storie di bambini abbandonati alla ricerca dei genitori biologici o di coppie alle prese con gravidanze difficili – ma forse è proprio la loro semplicità ad aver fatto breccia nel cuore di tanti telespettatori, dieci milioni solo negli States. A giocare in favore della serie è sicuramente anche la scelta del cast che vede la dolce Mandy Moore al fianco dell’amatissimo Milo Ventimiglia – il famoso Jess di Una Mamma Per Amica – che, dopo aver interpretato un serial killer psicopatico in Gotham, torna a dedicarsi a un personaggio meno estremo ma non per questo meno complesso.

this is us pilot

Un pilot insomma quello di This Is Us perfetto sotto ogni punto di vista e che farà ‘vittime’ anche tra le persone che di solito evitano i drammoni televisivi come la peste. La serie, che sarà di soli tredici episodi, tornerà con una nuova puntata, la 1×02 dal titolo The Big Three, il prossimo lunedì 26 settembre, sempre sul canale della NBC.

 
 

This Is Us recensione della prima parte di stagione

This Is Us recensione serie v

Quando sia il piccolo che il grande schermo si ritrova letteralmente sommerso da supereroi e grosse produzioni in cui regnano effetti speciali e storie di fantascienza, show come This Is Us bisogna davvero tenerseli stretti. È un po’ come prendere una lunga boccata d’aria, dopo esser stati accerchiati da nerd, robot, morti che camminano ed eroi in calza maglia.

This Is Us recensione della prima parte di stagione

This Is Us rappresenta la normalità. Non quella noiosa e banale, ma quella vera, autentica in cui ognuno di noi può immedesimarsi. In questa prima parte, composta da dieci episodi (la serie ne conta diciotto), conosciamo Jack e Rebecca, una giovane coppia impegnata a crescere tre figli; Kevin, un attore insoddisfatto che vorrebbe fare il salto di qualità; Kate, una donna in crisi per via del suo peso; e Randall, un uomo d’affari alla ricerca di suo padre. E quella che all’inizio può sembrare una serie corale con personaggi slegati tra loro, si trasforma in un incredibile drama familiare che riesce a commuovere, far ridere ed emozionare con semplicità. I numerosi colpi di scena e il montaggio perfetto, che alternano sapientemente passato e presente, sono i tratti distintivi di questa serie in cui nulla è lasciato al caso. Ogni vicenda, ogni scena si incastra alla perfezione dando vita ad un meraviglioso quadro, in cui si muovono i personaggi alle prese con i piccoli e grandi problemi della vita di tutti i giorni, con le loro speranze, sogni, dubbi e paure, senza mai piegarsi a facili cliché o cadere nello stucchevole.

This Is Us

Perché in una serie di genere come questa il pericolo era davvero dietro l’angolo. Eppure, This Is Us è riuscita sempre a evitarlo, restituendo al contrario una serie incredibilmente umana, potente e genuina di altissimo livello, che deve molto anche all’incredibile cast: Milo Ventimiglia si conferma uno dei migliori attori del panorama televisivo attuale – sono sue infatti alcune delle migliori scene -, mentre Chrissy Metz e Justin Hartley sono una piacevole scoperta. In particolar modo, quest’ultimo è protagonista di uno dei momenti più toccanti e autentici in assoluto, che racchiude e allo stesso tempo rappresenta perfettamente il senso dello show. Uno show che parla della vita e delle difficoltà che essa comporta, della morte, di rimpianti e molto altro ancora, con grande sensibilità e onestà.

Mancano ancora otto episodi all’appello, ma la serie ideata da Dan Fogelman si può già considerare senza dubbio la vera rivelazione dell’anno, che non solo è riuscita a ritagliarsi il suo spazio tra ingombranti colossi come Westworld e revival evento come Gilmore Girls ma, cosa più importante, è riuscita ad entrare nel cuore degli spettatori che ora, dopo l’incredibile colpo di scena del mid season, dovranno attendere il prossimo 10 gennaio per scoprire cosa accadrà ai nostri ”eroi”.

 
 

This is the End: teaser con James Franco sulla fine del mondo!

this is the end-filmLa fine del mondo ha preoccupato anche la Columbia Pictures, che ironizzando sull’evento così tanto chiacchierato ha rilasciato un video teaser sul film This is the End

 
 

This is the End: Premiere con Emma Watson!

Si è tenuta a Los Angeles la premiere del film This is the End scritto e diretto da Evan Goldberg e Seth Rogen. La pellicola vede protagonisti Rogen,  Paul Rudd, Jay Baruchel, James Franco,   Craig Robinson, Danny McBride e Jonah Hill alle prese con la fine del mondo.

Tra gli altri attori coinvolti nel film Paul Rudd, Jason Segel, Jonah Hill, Jay Baruchel, Emma Watson, Mindy Kaling, Kevin Hart, Martin Starr, Danny McBride, Aziz Ansari, David Krumholtz e molti altri. Da segnale la presenza straordinaria di Rihanna. La pellicola è diretta e scritta a quattro mani da Evan Goldberg e Seth Rogen. Il film uscirà il prossimo 12 giugno negli Stati Uniti.

Di seguito ecco la trama:

Sei amici intrappolati in una casa, dopo che una serie di eventi strani e catastrofici hanno devastato Los Angeles. Mentre all’esterno l’inferno in Terra prende forma, all’interno il cibo diminuisce e il panico crescente minaccia di distruggere l’amicizia. Alla fine saranno costretti a lasciare la casa per affrontare il loro destino e scoprire il vero significato di amicizia e redenzione.

Nel film gli attori interpretano una versione fittizia di loro stessi. Il film doveva inizialmente intitolarsi The Apocalypse, ma il titolo venne successivamente cambiato in The End of the World ed infine modificato in quello attuale il 20 dicembre 2012, giorno della distribuzione della prima locandina e del primo trailer. Il primo trailer del film è stato distribuito online il 20 dicembre 2012, in concomitanza con le profezie sul 21 dicembre 2012. Il 1º aprile 2013 venne inoltre distribuito da Machinima.com un secondo trailer ed il successivo 30 maggio venne distribuito anche un trailer internazionale. Il film doveva inizialmente essere distribuito nelle sale statunitensi a partire dal 14 giugno 2013, ma la data di uscita è stata successivamente anticipata al 12 giugno. In Italia verrà rilasciato il 18 luglio.

 
 

This is The End: ecco un nuovo trailer

emma watson this is the endè stato diffuso un nuovo trailer per This is The End, ultima fatica di Seth Rogen con James FrancoJonah Hill,Danny McBride, Jay Baruchel e Craig Robinson, tutti nei panni di sè stessi.

Potete vedere il Trailer di This Is The End, che sarà in sala a partire dal 12 luglio e vede nel cast anche un’inedita Emma Watson, qui sotto: