The Prom,
adattamento dell’omonimo musical di Broadway di Matthew Sklar,
Chad Beguelin e Bob Martin del 2016, è l’ultimo
lungometraggio di Ryan Murphy (Glee, American Horror Story,
Hollywood) disponibile su Netflix dall’11 dicembre 2020.
Il film racconta il
tentativo di riabilitazione mediatica di due star di Broadway, Dee
Dee Allen (Meryl Streep) e Barry Glickman (James
Corden), la cui carriera sembra stroncata da una recensione
negativa sul loro ultimo spettacolo. I due, insieme alla ballerina Angie (Nicole Kidman), che agogna
ancora il ruolo che la renderà celebre ed al dipomato alla Juliard,
anche se momentaneamente barman, Trent Olivier (Andrew
Rannels) decidono di provare a dare al pubblico una migliore
immagine di sé, dedicandosi alla causa di Emma Nolan (Jo Ellen
Pellman), giovane studentessa lesbica dell’Indiana, alla quale
il comitato dei genitori della scuola ha attribuito la causa della
decisione di non dare luogo al ballo di primavera annuale, in
inglese “the Prom”.
I protagonisti
raggiungono Edgewater in Indiana ed irrompono nella scuola di Emma
in grande stile hollywoodiano, a suon di canzoni, vestiti
sgargianti e brio e ciò comporterà non poche conseguenze negative
per la vicenda, che poco alla volta, faranno scattare il grillo
parlante nascosto nei vari personaggi, per affrontare la loro
coscienza ed i loro fantasmi.
Una sfavillante e
travolgente Meryl Streep, veste i panni esagerati di Dee Dee
Allen, attrice sfrontatamente egocentrica e avara che influisce ora
negativamente ora positivamente sulla storia di Emma: più lei
comprende i suoi sbagli, più vediamo i nodi del film sciogliersi,
per poi intrecciarsi nel modo giusto.
“Anteporre le esigenze altrui alle tue, fa di te una brava
persona”, sono le parole che Angie rivolge a Dee Dee, ed è proprio
questo che quest’ultima è chiamata a fare, per essere una donna
migliore per sé e con gli altri.
Opposta a Dee Dee troviamo Emma, interpretata da Jo Ellen
Pellman: classe ’96, laureata in teatro all’Università del
Michigan e già svezzata come attrice per alcune serie televisive
(compare ne “La fantastica Signora Maisel), è qui al suo primo
debutto nel cinema e pare farci una promessa di talento, incantando
lo schermo con la sua canzone “unruly heart”; Emma è già donna:
matura, forte e cristallina, una luce nella notte oscura dei
quattro artisti allo sbaraglio.
The Prom è una
sinfonia di valori
The Prom si fa
portavoce di una serie di valori fondamentali, che fungono
da base per conflitti intensi, seppur non abbastanza approfonditi:
c’è l’egoismo di alcuni personaggi (Dee Dee, Barry) contrapposto
all’altruismo di altri (il preside della scuola Tom Hawkins, alias
Keegan Michael Key); la paura del giudizio altrui di Alyssa
(Ariana DeBose), fidanzata in incognito di Emma, ed invece
il coraggio di quest’ultima; la generosità e l’avarizia (Angie e
Dee Dee), la sfiducia negli altri e/o in sé stessi, il bigottismo,
il rapporto genitori/figli, la finzione e la realtà. C’è un
mondo di valori messo in ballo e due ore per raccontarlo e questo
ha portato purtroppo a tralasciare indagini introspettive che
sarebbe stato opportuno fare.
Certi personaggi, come
Angie, rimangono sullo sfondo, facendo la loro comparsa, in maniera
sorprendente (c’è da ammetterlo), all’occorrenza. Altri come Barry,
si guadagnano la simpatia dello spettatore. Ogni azione è
accompagnata fedelmente dalla sua canzone, rendendo il film quasi
una “dimostrazione” delle doti artistiche dei quattro
Broadwairiani.
La fotografia di
Mattew Libatique è sfavillante, dai colori sgargianti, che
infondono entusiasmo ed allegria. La regia è quasi nevrotica ed
allo spettatore non è lasciato un solo istante per prendere
fiato.
Il film è un’esplosione
di colori e zucchero, a cui fanno da contorno scelte spesso
scontate, con il risultato di una narrazione debole, priva di
originalità, ma tutto sommato godibile. The
Prom è una melodia spensierata e festosa che distrae
per un po’ dai pensieri, non sempre felici, del presente.
Guarda il trailer ufficiale di
The Program, biopic dedicato al
ciclista Lance Armstrong, interpretato nel
film dall’attore Ben Foster (Lone
Survivor). Al momento la pellicola non ha ancora una data di
uscita.
The
Program racconterà la storia della battaglia di
Armstrong contro il cancro negli anni 90′ per arrivare in fine alla
sua recente confessione di aver fatto uso di sostanze dopanti. La
sceneggiatura è stata scritta da John Lodge,
frequente collaboratore di Danny Boyle
(Shallow Grave, Trainspotting, Trance).
Nel cast del film anche
Chris O’Dowd, Guillaume Canet, Jesse Plemons, Dustin
Hoffmam e Lee Pace. The Program
è diretto da Stephen Frears (The
Queen).
Guarda il Teaser
Trailer Ufficiale Italiano diThe Program, il nuovo attesissimo film
del candidato premio Oscar, Stephen Frears, nelle sale dal
prossimo ottobre grazie a Videa.
Dai produttori de
La teoria del tutto, il regista candidato Oscar
Stephen Frears, dopo il successo di
Philomena, porta sul grande schermo il più
convincente ed elettrizzante imbroglio sportivo dei nostri tempi:
quello di Lance Armstrong. L’ossessione per la vittoria
spinge Armstrong a mentire e a tradire la lealtà di un’intera
comunità. La vita di questo campione rivela la dura verità che
alcune competizioni sono impossibili da vincere…senza doping.
Scritto da John Hedge (candidato Oscar per
Trainspotting) e basato sul libro del giornalista del
Sunday Times David Walsh, è un thriller intrigante e spietato. Da
Ottobre al cinema distribuito da VIDEA
Ecco un nuovo spot in
esclusiva di The Program, biopic
sulla straordinaria e sconvolgente vicenda di Lance
Armstrong, interpretato nel film da Ben
Foster.
Di seguito le foto e il manifesto
italiano del film:
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Dai produttori de La teoria
del tutto, il regista candidato Oscar Stephen
Frears, dopo il successo di Philomena,
porta sul grande schermo il più convincente ed elettrizzante
imbroglio sportivo dei nostri tempi: quello di Lance
Armstrong. L’ossessione per la vittoria spinge Armstrong a
mentire e a tradire la lealtà di un’intera comunità. La vita di
questo campione rivela la dura verità che alcune competizioni sono
impossibili da vincere…senza doping. Scritto da John Hedge
(candidato Oscar per Trainspotting) e basato sul
libro del giornalista del Sunday Times David Walsh, è un thriller
intrigante e spietato. Dall’8 Ottobre al cinema distribuito da
VIDEA.
The
Program, pellicola diretta da Stephen
Frears che racconta una delle pagine nere della storia del
ciclismo, ci mostra Ben Foster nei panni
di Lance Armstrong in un nuovo trailer
ufficiale.
Dai produttori de La teoria
del tutto, il regista candidato Oscar Stephen
Frears, dopo il successo di Philomena,
porta sul grande schermo il più convincente ed elettrizzante
imbroglio sportivo dei nostri tempi: quello di Lance
Armstrong. L’ossessione per la vittoria spinge Armstrong a
mentire e a tradire la lealtà di un’intera comunità. La vita di
questo campione rivela la dura verità che alcune competizioni sono
impossibili da vincere…senza doping. Scritto da John Hedge
(candidato Oscar per Trainspotting) e basato sul
libro del giornalista del Sunday Times David Walsh, è un thriller
intrigante e spietato. Dall’8 Ottobre al cinema distribuito da
VIDEA.
Dai produttori de La teoria
del tutto, il regista candidato Oscar Stephen
Frears, dopo il successo di Philomena,
porta sul grande schermo il più convincente ed elettrizzante
imbroglio sportivo dei nostri tempi: quello di Lance
Armstrong. L’ossessione per la vittoria spinge Armstrong a
mentire e a tradire la lealtà di un’intera comunità. La vita di
questo campione rivela la dura verità che alcune competizioni sono
impossibili da vincere…senza doping. Scritto da John Hedge
(candidato Oscar per Trainspotting) e basato sul
libro del giornalista del Sunday Times David Walsh, è un thriller
intrigante e spietato. Da Ottobre al cinema distribuito da
VIDEA.
“Il dr Ferrari non ha mai
somministrato eritropoietina a Lance Armstrong”. Lo affermano
gli avvocati del dottor Ferrari che diffidano la Videa dal
distribuire nelle sale The Program di
Stephen Frears.
Sette volte campione al Tour de
France e poi trovato positivo al doping e privato dei titoli,
Lance Armstrong rivive con le sembianze di
Ben Foster nel film di Stephen
FrearsThe Program, tratto dal
libro di David Walsh, edito in Italia da Sperling
e Kupfer.
La casa di distribuzione Videa è
stata diffidata dallo Studio Bolognesi, avvocati penalisti, dal
distribuire nelle sale italiane il film The
Program.
Lo Studio Bolognesi – che agisce per
conto del Dr Michele Ferrari, interpretato nel
film da Guillaume Canet – richiede il
sequestro del film e minaccia una richiesta di risarcimento danni,
sostenendo che il loro assistito non avrebbe mai somministrato
sostanze dopanti ad Armstrong.
La vicenda umana e sportiva di
Lance Armstrong ha scosso non solo uno sport che
lui stesso aveva contribuito a crescere e prosperare, ma tutta una
generazione che credendo in un simbolo della lotta contro il
cancro, un campione dello sport e un personaggio pubblico dedito
all’impegno e alla fatica, si è poi trovata di fronte un impostore,
una manzogna.
Con la regia di Stephen
Frears, questa incredibile storia diventa un film,
The Program, con protagonista Ben
Foster in una straordinaria interpretazione mimetica per
diventare il campione della truffa più grande mai perpetrata nel
mondo dello sport.
Ripercorrendo la
carriera, la malattia e poi il fulgido percorso trionfale che portò
Armstrong a vincere sette Tour de France in sette anni, il film
racconta con precisione non solo la storia del “programma” seguito
dall’atleta che aveva sconfitto il cancro, ma anche la lotta
continua di un uomo, il giornalista David Walsh, che intervistò
Lance prima che prendesse parte al suo primo giro e prima della sua
malattia, e che da subito sospettò che qualcosa in quell’arrogante
e sicuro ciclista americano non quadrasse.
Il racconto di Frears non elogia e
non denuncia, espone i fatti ponendo l’accento sulle relazioni tra
Armstrong e i media, ma soprattutto evidenziando il suo rapporto
con i compagni di squadra, quel team che con lui aveva il compito
di portare avanti il “programma” per la vittoria del singolo. In
questo frangente diventa infatti importante la figura di Floid
Landis (Jesse Plemons), componente della squadra
che vuole a tutti i costi essere come Lance e che ci riesce solo
quando il primo si ritira, scontrandosi poi con i controlli
antidoping e risultando successivamente positivo al testosterone.
Perché nessuno aveva la volontà e la sistematicità di Armstrong,
nessuno riusciva a seguire il programma come lui, nessuno aveva il
possente scudo del cancro dietro cui si nascondeva e,
paradossalmente, grazie al quale ha anche realizzato qualcosa di
giusto e buono per chi, come lui, era affetto da questo grande
male.
Nonostante le grandi
epopee cinematografiche raccontate da Frears negli ultimi anni, il
film si riduce a essere una cronistoria, un racconto piuttosto
fedele e documentaristico di ciò che accadde tra il 1993 e il 2013,
quando in un’intervista con Oprah Winfrey, il
corridore ex campione iridato ha confessato che la sua è stata una
storia perfetta, magnifica, ma completamente falsa.
Quello che resta della storia vera,
e anche del film di Frears, è un personaggio complesso, menzognero
eppure per certi perversi aspetti positivo, per quello che riguarda
il suo impegno contro il cancro, quello forse genuino e unica vera
battaglia che Armstrong abbia vinto in tutta la sua vita.
Dai produttori de L’esorcismo
di Emily Rose e Il
Ritoarriva al cinema The
Prodigy, il nuovo film horror di Nicholas
McCarthy e con Jackson Robert Scott, Taylor
Schilling, Colm Feore, Peter Mooney e
Brittany Allen.
The
Prodigy, lungo 92 minuti arriverà al cinema il 28
Marzo distribuito da Eagle Pictures.
The Prodigy: trailer ufficiale
The Prodigy, la trama
In The Prodigy
Sarah è preoccupata per il comportamento inquietante del figlio di
8 anni Miles: la giovane madre, infatti, teme che qualcosa di
soprannaturale possa essersi impossessato del bambino. Decide
quindi di farlo ipnotizzare, scoprendo così che un demone ha scelto
il corpo di suo figlio per manifestarsi.
Costato 6 milioni di dollari il
film è una produzione Canada, USA e uscito il 10 Febbraio, nel
primo weekend d’apertura americano ha totalizzato 5.8 milioni di
dollari per u incasso totale che arriva fino a 14 milioni di
dollari.
Il film è prodotto da Tripp Vinson
(Il
Rito, The Exorcism of Emily Rose) e diretto da Nicholas
McCarthy (The Pact), con Taylor Schilling (Orange is the New Black
di Netflix), Jackson Robert Scott (It,
Fear the Walking Dead), Colm Feore (Thor) e Brittany Allen (Quello
che ti tiene Vivo,
Saw: Legacy).
Il cinema ha più volte tratto
ispirazione dalle storie di possessioni ed esorcismi per i film
horror. Sono numerosi i celebri titoli a riguardo, da L’esorcista a
L’esorcismo di Emily rose. Uno dei casi più recenti e
affascinanti è però quello di The Prodigy– Il figlio del male, diretto nel 2019 da
Nicholas McCarthy. Già autore per questo genere di
The Pact e Oltre il male, questi si è qui
affidato ad una sceneggiatura di Jeff Buhler per
raccontare il complesso rapporto tra una madre e il figlio, il
quale manifesta inquietanti segnali di possessione demoniaca. Una
storia particolarmente cupa, che non manca di suscitare forti
emozioni e molta paura, come ad ogni buon film di questo tipo si
richiede.
Il risultato iniziale raggiungeva
infatti livelli di terrore tale che molti spettatori faticarono a
proseguire nella visione, costringendo i produttori a far rigirare
alcune scene affinché fossero più tollerabili. Il grande punto di
forza del film è infatti proprio quello di ispirarsi a casi reali,
trasformando ciò che di questi sembra irrealistico in orrori quanto
mai concreti. Con la sua tetra atmosfera e le ottime
interpretazioni dei protagonisti, il film si rivelò poi un buon
successo, arrivando ad un incasso di circa 21 milioni di dollari a
fronte di un budget di soli 6.
Si è così affermato come uno dei
titoli di questo genere più affascinanti degli ultimi anni,
richiamando numerosi spettatori verso un tipo di storia qui
arricchita di nuovi dettagli ed elementi, tutti di grande fascino.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
The Prodigy – Il figlio del
male: la trama del film
Protagonista del film è
Miles, un bambino molto intelligente che mostra
sin da piccolo di avere delle capacità che sembrano andare al di là
della sua età. Con il passare degli anni, tali comportamenti non
fanno che diventare sempre più strani, dando non poche
preoccupazioni alla madre Sarah e al padre
John. Dal momento in cui compie 8 anni, Miles
diventa sempre più una personalità cupa e inquietante, e in sua
presenza accadono spesso cose brutte. La sua tata, la signora
Zoe, rimane infatti gravemente ferita da lui,
mentre a scuola sono in diversi i compagni a cui capitano cose
brutte.
Preoccupata da quanto sta accadendo
al suo bambino, Sarah decide di rivolgersi ad una specialista.
Miles viene così affidato alle cure della psicologa Elaine
Strasser, la quale però fatica a spiegarsi molte delle
capacità del bambino, giudicandole innaturali. Ciò che ancor di più
spaventa Sarah, però, è la lingua che il figlio parla mentre dorme.
Nel tentativo di decifrarla e comprenderne il significato, la donna
finirà con l’innescare una serie di eventi spaventosi, attraverso i
quali Miles mostrerà infine la propria natura. Per salvare suo
figlio, Sarah sarà allora costretta a ricorrere all’impensabile.
Dovrà però stare molto attenta, in quanto ella stessa rischia di
diventare una vittima degli eventi.
The Prodigy – Il figlio del
male: il cast del film
A dar volto alla premurosa madre
Sarah vi è l’attrice Taylor
Schilling, celebre grazie al ruolo di Piper Chapman
nell’acclamata serie Orange Is The New Black. Contattata
dal regista, questa ha in seguito raccontato di essere rimasta
entusiasta della sceneggiatura, e di averla letta tutta d’un fiato
in soli 45 minuti. Dopo di ciò ha subito accettato la parte,
desiderosa di misurarsi con un personaggio tanto disperato quanto
pronto a tutto per amore del figlio. La sua interpretazione è stata
poi particolarmente apprezzata, permettendole di ottenere ulteriore
riconoscimenti internazionali. Accanto a lei, nel ruolo del marito
John, si ritrova invece l’attore Peter Mooney,
noto per aver interpretato il ruolo di Nick Collins in Rookie
Blue.
Vera star del film è però il
demoniaco Miles Blume, che ha il volto del giovanissimo
Jackson Robert Scott. A soli 12 anni questo è già
una vera e propria icona del cinema horror, avendo recitato nel
ruolo di Georgie Denbrough nei film It e It – Capitolo Due. Con
The Prodigy – Il figlio del male ha però avuto modo di
essere protagonista per la prima volta, sfoggiando il grande
talento che lo contraddistingue. L’attrice Brittany
Allen, recentemente vista nella serie The Boys, dà invece qui
vita a Margaret St. James, scrittrice che si ritroverà strettamente
legata ai terribili eventi scatenati dal protagonista. Colm
Feore, attualmente noto per essere l’interprete di
Reginald Hargreeves nella serie The Umbrella Academy, è
qui presenti nei panni di Arthur Jacobson, dottore specializzato in
reincarnazione che visiterà il piccolo Miles.
The Prodigy – Il figlio del
male: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. The
Prodigy – Il figlio del male è infatti disponibile
nel catalogo di Rakuten TV,Chili Cinema e
Now TV. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta,
basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo
di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene
notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione
per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare
la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno
mercoledì27 luglio alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Dalla Alcon Entertainment arriva
Prisoners
un film della Warner Bros. Pictures con i candidati all’Oscar
Hugh Jackman (“Les Misérables”) e
Jake Gyllenhaal (“Brokeback Mountain”), per la regia
di Denis Villeneuve, che ha diretto “Incendies”, candidato
all’Oscar come miglior film straniero. Cosa sei disposto a fare per
proteggere la tua famiglia? Keller Dover (Hugh
Jackman) si trova ad affrontare il peggiore incubo per
un genitore. Sua figlia di sei anni, Anna, scompare insieme alla
sua amica Joy e mentre i minuti diventano ore, il panico prende il
sopravvento. L’indizio principale è un camper fatiscente
parcheggiato nella loro strada. A capo dell’investigazione, il
Detective Loki (Jake
Gyllenhaal) arresta il suo proprietario, Alex Jones
(Paul Dano), ma la mancanza di prove lo costringe al suo
rilascio.
Mentre la polizia segue diverse piste, la pressione cresce e
sapendo che è in gioco la vita di sua figlia, fuori di sé Dover
decide di non avere altra scelta che quella di prendere in mano la
situazione. Ma fino a dove si spingerà questo padre disperato, per
proteggere la sua famiglia?
Con
Hugh Jackman e
Jake Gyllenhaal, il thriller drammatico “Prisoners” è
interpretato da un cast stellare, tra cui la candidata all’Oscar
Viola Davis (“The Help,” “Doubt”), la candidata al
Golden Globe, Maria Bello (“A History of
Violence,” “The Cooler”), il candidato all’Oscar,
Terrence Howard (“Hustle & Flow”), il premio
Oscar,
Melissa Leo (“The Fighter”) e
Paul Dano.
Denis Villeneuve
dirige Prisoners
da una sceneggiatura originale di Aaron Guzikowski. Il candidato
all’Oscar Broderick Johnson (“The Blind Side”), Kira Davis, il
candidato all’Oscar® Andrew A. Kosove (“The Blind Side”) e Adam
Kolbrenner sono i produttori, con Edward L. McDonnell, John H.
Starke, Robyn Meisinger, Mark Wahlberg e Stephen Levinson come
produttori esecutivi. Villeneuve è supportato da
un importante team creativo che include il direttore della
fotografia, dieci volte candidato all’Oscar, Roger A. Deakins
(“Skyfall”), la scenografa candidata all’Oscar, Patrice Vermette
(“The Young Victoria”), il montatore premio Oscar, Joel Cox
(“Unforgiven”), il montatore Gary Roach e la costumista Renée
April. Le musiche sono di Jóhann Jóhannsson.
Dopo il grande successo di pubblico
e critica durante il CinemaCon di aprile, Prisoners,
il nuovo thriller di Denis Villeneuve, si prepara ad
approdare nei cinema americani il 20 settembre 2013, e nell’attesa
ecco che è stato da poco rilasciato il nuovo trailer internazionale
esteso.
Basato su uno script di Aaron
Guzikowski, Prisoners
racconta di Keller Dover (Hugh Jackman), un normalissimo
padre di famiglia impegnato ad accudire la moglie Grazia e la
figlia Anna. Improvvisamente però, dopo l’improvvisa scomparsa
della bambina, l’uomo inizia una forsennata caccia all’uomo, con
l’aiuto del detective Loki (Jake Gyllenhaal), che lo porterà
ad un sospetto di nome Paul Dano. Non potendo però trattenere il
sospettati a causa della mancanza di prove, ecco che Dover si
improvvisa giustiziere privato, pronto a tutto per ritrovare la sua
bambina.
Arriva da Deadline la
notizia che il regista Ridley Scott è
entrato in trattative con la Universa Studios per
dirigere l’adattamento di The Prisoner,
la nota serie televisiva britannica che andò in onda nel 1967-68.
Il film si basa su una sceneggiatura scritta dal noto sceneggiatore
William Monahan che ha riscritto una bozza firmata
Christopher McQuarrie. A produrre il film
Scott Stuber e Dylan Clark della
Bluegrass Films.
The
Prisoner fu trasmessa nel Regno Unito da ITV e vedeva
come protagonista Patrick McGoohan nei panni dell’agente
governativo che dopo essersi dimesso viene rapito e messo su
un’isola sperduta conosciuta come il Villaggio. Il personaggio
inizia questo viaggio misterioso e conoscendo alcuni personaggi che
vivono nell’isola.
Anche se durò solamente 17 episodi
lo show divenne ben presto un vero e proprio cult nella storia
della televisione. Nel 2009 la AMC fece una miniserie remake con
Jim Caviezel e Ian McKellen.
A 25 anni dalla sua improvvisa
scomparsa, Diana Spencer continua a incuriosire, affascinare e
rappresentare la quintessenza della bella favola finita male. In
occasione dell’anniversario della sua morte, il
31 agosto, Sky Documentaries e
Sky Uno celebrano l’amata principessa dedicandole
un’intera giornata di programmazione, disponibile anche on demand e
in streaming su NOW, per svelare nuovi e sorprendenti aspetti della
sua, tragicamente breve, storia.
Il documentario The
Princess, che lo scorso giugno ha aperto il Biografilm
Festival e che arriva in prima visione assoluta alle
21:15 del 31 agosto su Sky
Documentaries, si contraddistingue per il suo
stile narrativo inedito, raccontando la storia di
Diana, ormai radicata nella cultura popolare, con un approccio
unico e coinvolgente: più che un resoconto di vita, è
un’immersione viscerale nell’esperienza di Lady D,
costretta a vivere nel bagliore costante e spesso invadente dei
riflettori. Il pubblico sperimenta le sensazioni provate dalla
principessa, privilegiata e al tempo stesso vittima della sua
posizione e della costante pressione mediatica. Attraverso una
moltitudine di materiali d’archivio, comprese le
reazioni del popolo rispetto alle scelte della principessa, il film
riflette sulla società dell’epoca e sulla percezione
esterna dell’universo interiore di Diana.
L’originalità del documentario sta
nel fatto di raccontare la storia come se si svolgesse nel
presente, con le immagini d’archivio che svelano i tanti aspetti
della vicenda in modo diretto, molto intimo e non attraverso gli
espedienti classici solitamente utilizzati per questo tipo di
documentari.
Il documentario, ipnotico e unico
nel suo genere, è prodotto da Lightbox in collaborazione con HBO,
Sky e Altitude Films ed è diretto da Ed Perkins
(Tell Me Who I Am, Black Sheep), secondo il quale, questo
stile interpella più direttamente il pubblico, che è chiamato in
causa non solo come mero spettatore, ma come parte attiva di tutta
la vicenda. La morbosità intorno alla figura di Lady D, che
all’epoca mise in discussione il ruolo della monarchia, oggi fa
riflettere sul nostro rapporto simbiotico – e spesso tossico – con
le celebrità.
Alle 22:45, la
principessa continua a vivere su Sky Documentaries
grazie a DIANA AT SIXTY, l’opera del regista
Robin Bextor che, chiedendosi come sarebbe oggi
Diana Spencer, ha cercato una risposta nelle testimonianze di chi
la conosceva meglio, dando vita a un collage di interviste che
raccontano la principessa da nuovi, inediti punti di vista.
Accanto ai documentari di prima e
seconda serata, Sky Uno presenta LADY
DIANA STORY, una programmazione speciale in
daytimeche raccoglie filmati di repertorio, serie e
documentari che nel corso degli anni hanno saputo raccontare la
vita, gli amori e gli scandali familiari della principessa del
Galles.
Si inizia alle
13:15 con gli episodi dedicati a Diana e prodotti
da LaPresse della serie The Royals. Il
primo episodio, Diana, una madre, esplora il lato materno
di Diana: come ha cresciuto William e Harry, proteggendoli dai
riflettori, come ha sostenuto le loro ambizioni e come il suo
divorzio, e poi la sua morte, hanno cambiato per sempre le loro
vite. Il secondo episodio, Diana, L’ultima estate, si
concentra sull’ultimo anno di vita della principessa: da un lato la
libertà derivata dall’abbandono della vita reale, dall’altro la
crescente pressione mediatica, alimentata dalle sue nuove,
enigmatiche storie d’amore. Il terzo episodio, Diana, regina di
cuori, ruota intorno all’attivismo di Lady D, che oltre alle
donazioni e al sostegno agli enti benefici imposti dal suo ruolo,
si spendeva personalmente e anche segretamente per chi era in
difficoltà. Il quarto episodio, Diana, la rivoluzione,
analizza l’impatto della figura di Diana sulla Corona, trasformata
per sempre dall’interazione della principessa con il popolo in modi
unici per un reale, e di conseguenza l’importanza di Diana per la
storia della Gran Bretagna e del mondo intero.
A seguire, dalle
16:55, il documentario Carlo e Diana –
I retroscena esplora l’atmosfera di paura e
esitazione che hanno respirato Carlo e Diana prima di sposarsi,
attraverso un racconto dettagliato dei 7 giorni che hanno preceduto
quel famoso 29 luglio 1981, una data più gioiosa per il paese che
per i novelli sposi. Proseguendo, L’intervista a
Diana illumina il retroscena delle scioccanti
rivelazioni rilasciate dalla principessa alla BBC nel 1995, che
hanno profondamente scosso la famiglia reale. Infine,
Lady Diana La Biografia, in due episodi,
racconta le ombre dell’apparentemente fiabesca vita della
principessa: le stressanti regole di corte e la caduta nella
bulimia; il burrascoso matrimonio con Carlo, padre dei suoi figli
ma innamorato di un’altra donna; la depressione e i numerosi
tentativi di suicidio; le relazioni segrete, come quella con James
Gilbey, e gli scandali da esse derivati; il tanto desiderato,
quanto faticoso, divorzio e la battaglia mediatica con il principe
Carlo; infine la relazione col milionario Dodi Al Fayed, che quel
31 agosto del 1997, esattamente 25 anni fa, ha incontrato la morte
insieme alla sua amata, schiantandosi in un tunnel nel tentativo di
seminare i paparazzi, a 121 miglia
all’ora.
Per troppo a lungo la principessa è
stata raffigurata come una donna bisognosa di essere salvata da un
cavaliere o un principe azzurro. Fortunatamente, negli ultimi
decenni, sono stati realizzati una serie di film che hanno
decostruito questo stereotipo fornendo principesse del tutto capaci
di badare a sé stesse. Da Mulan a
Brave – Ribelle, da
Oceania a Biancaneve
e il cacciatore, fino al recente Damsel,
sono solo alcuni di titoli che propongono ciò, a cui si può
aggiungere il film del 2022 dal titolo The
Princess (qui
la recensione).
Diretto da Le-VanKiet (regista anche di
Furie e Sharks: Incubo dagli abissi), questo film
si propone infatti di resistiture allo spettatore una principessa
estremamente abile tanto nel gestire gli intrighi a corte quanto i
combattimenti. La somiglianza con il citato Damsel –
disponibile su Netflix – che vede protagonista la nota attrice
Millie Bobby Brown è quasi sospetta, ma per
quanto i due film siano simili, The
Princess offre una più approfondita riflessione sul
ruolo della donna, sugli archetipi e gli stereotipi che ne possono
derivare.
Un film d’avventura che si prefige
dunque di raccontare qualcosa che va al di là di ciò che si vede e
che per ogni appassionato del genere è senza dubbio un titolo da
non perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a The
Princess. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al
signifcato del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di The Princess
Protagonista del film è una bella e
determinata principessa nelle cui mani risiede il destino del
regno. Quando la giovane reale viene promessa in sposa al crudele e
sociopatico Julius, lei si rifiuta
categoricamente. La principessa viene così rapita e rinchiusa in
una remota torre, da cui dovrà evadere a tutti i costi se vuole
impedire al suo pretendente di usurpare il trono di suo padre, il
Re, e salvare il regno da un destino nefasto. Per lei sarà dunque
l’occasione per mettersi alla prova e dimostrare tutto il suo
valore.
Ad interpretare la principessa
protagonista vi è l’attrice Joey King, nota per
aver recitato nella trilogia The Kissing Booth e per le
serie The Act e We Were the Lucky Ones.
Per The
Princess l’attrice ha fatto circa “l’85-90% di
quello che le si vede fare nel film“, quindi si è allenata a
brandire una spada e nel combattimento. Nel ruolo di Julius vi è
invece l’attore Dominic Cooper, mentre Olga Kurylenko è Moira, la sua spietata
amante. Veronica Ngo, invece, è Linh,
addestratrice della principessa.
Nel ruolo del re si ritrova
Ed Stoppard, mentre Alex Reid è
la regina. Completano il cast Katelyn Rose Downey
nel ruolo di Violet, la sorella della principessa,
Kristofer Kamiyasu in quelli di Khai, lo zio di
Linh, e Fergus O’Donnell quelli di Kurr, uno dei
soldati di Julius. Antoni Davidov e Todor
Kirilov sono rispettivamente il Merc Leader e l’Heavy
Merc. Ad interpretare la principessa da giovane, invece, vi è
Allegra du Toit.
Cosa accade nel finale e perché il
nome della principessa non viene rivelato?
Nel terzo atto di The
Princess, la Principessa riesce a tornare di nascosto
al castello, dove si riunisce con Linh e Violet. Le tre si dotano
di armi in un magazzino segreto e la Principessa e Linh combattono
i mercenari, mentre Violet libera Khai. La Principessa si scontra
poi anche Moira, uccidendola. A quel punto affronta Julius in un
combattimento singolo e con l’astuzia riesce a decapitarlo, ponendo
fine alla sua minaccia. Finalmente convinto della forza della
figlia, il re la nomina erede al trono e decreta che le donne del
regno possano scegliere la propria strada nella vita.
The
Princess è ovviamente da intendere come una storia
ampiamente simbolica. Vengono forniti pochissimi dettagli sul regno
o sul mondo circostante e i personaggi sono tutti molto semplici.
C’è un motivo per cui la principessa non viene nominata: è intesa
più come un archetipo che come una persona reale, e tutti gli altri
personaggi della storia la vedono solo come il suo ruolo e non come
un individuo a sé stante. La storia è quindi intesa come una
sovversione del comune tropo della “principessa in un
castello”, in cui l’archetipo della principessa esiste solo
per essere salvato da qualcun altro.
Alla fine de The
Princess la protagonista viene nominata successore del
re, il che solleva la questione del perché il re non avrebbe potuto
farlo fin dall’inizio. Il film suggerisce che la principessa doveva
dimostrare la sua forza e il suo coraggio sia ai suoi genitori che
al pubblico in generale – rappresentato dagli spettatori della
battaglia finale – prima di essere accettata. Il finale del film
consolida così la storia come una narrazione del superamento
violento della tradizione patriarcale, rivelando che la principessa
è molto più di una semplice principessa.
Il trailer di The
Princess e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire
di The
Princess grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 27
giugno alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
In un periodo di fermento
civile, in cui si lotta per la parità di genere, nemmeno le
principesse sono più tenute a essere “solo” principesse. È quello
che racconta The Princess, il
nuovo film originale Hulu, disponibile dal 1° luglio su
Disney+. Il film con protagonista una
scatenata Joey King è una versione al femminile di John
Wick, forse un pizzico più violenta e con delle
coreografie di scontri corpo a corpo da manuale.
The Princess, la
trama
La storia è molto
semplice e ci viene raccontata in medias res. La principessa è
distesa addormentata su un letto, in una torre del castello,
vestita con un sontuoso abito da sposa. Delle guardie irrompono e
fanno per svegliarla perché è giunta l’ora delle nozze. A sorpresa,
la fanciulla di sveglia e comincia a picchiare duro, ma così duro
che per le guardie c’è poco da fare, rimangono uccisi, non solo
dalle straordinarie doti di combattimento della principessa, ma
forse anche dalla sorpresa di doversi scontrare così duramente con
lei (che è un po’ la sensazione che coglie anche lo spettatore).
Fuori dalla torre, la fanciulla dovrà fare di tutto per sventare un
colpo di stato da parte del terribile Julius (Dominic Cooper), che
ha preso prigioniero il re, la regina e la figlia minore. L’uomo
aveva intenzione di sposare la figlia maggiore e diventare così re,
ma le cose sono andate diversamente e ora tenta di prendere il
potere con la forza. Tuttavia non sa che la giovane donna che lo ha
rifiutato non è solo indipendente e caparbia, ma è anche una
guerriera provetta, che non esiterà a sporcarsi le mani (e il suo
bel vestito) per rimettere suo padre sul trono.
Diretto dal vietnamita
Le-Van Kiet, The Princess è un oggetto particolare, perché
abbraccia tutta la mitologia della vendetta, delle arti marziali,
della violenza, mette insieme i pezzi in una storia semplice,
ambientata nel presente e punteggiata di flashback che danno
contesto e indirizzano le motivazioni dei personaggi, e trasforma
il protagonista solitamente uomo in una principessa.
La principessa che si fece
guerriera
Gli occhioni grandi e i
lineamenti delicati di Joey King sono perfetti sul
volto di questa donna che colpisce, ferisce, uccide e sanguina,
proprio come un eroe del cinema orientale, e si muove come uno di
loro, descrivendo danze macabre e foriere di morte intorno a chi la
ostacola.
The
Princess rinnova ai tempi che corrono un genere e lo fa
con misura e gusto, senza trascendere mai nel didascalico, senza
mai fare il passo più lungo per dimostrare qualcosa che non si vede
già da quello che viene raccontato sullo schermo. Dopo il
convincente Furie, Le-Van Kiet si
conferma un vero talento nel gestire l’azione con la struttura
narrativa a flashback, senza mai far perdere mordente alla
storia.
Sembra che King sia nata
per questo ruolo, che incarna con grande naturalezza al prezzo, ci
scommettiamo, di enorme sforzo e studio di coreografie e gesti. Un
po’ meno riuscito il ruolo di Dominic Cooper che, nella parte del cattivo,
risulta irrimediabilmente una macchietta. Con lui anche la messa in
scena povera rende il film meno accattivante per un pubblico
smaliziato ed esigente. Ma non è il caso di sottilizzarsi troppo
sulla recitazione dei personaggi, dal momento che la bellezza del
film è la sua anima vendicativa, il suo prendersi sul serio
nell’essere esattamente dove vorrebbe e dovrebbe essere. Certo, è
difficile accettare che per farsi prendere sul serio una donna
debba tagliare la testa al mostro, letteralmente, ma in tempi duri
bisogna giocare duro, e The Princess lo fa benissimo.
The
Princess, il film originale targato 20th Century
Studios, debutterà il 1° luglio 2022 in esclusiva sulle piattaforme
direct-to-consumer di Disney: su Hulu negli Stati Uniti, su Star+
in America Latina e su Disney+ all’interno di Star in
tutti gli altri territori. Una lotta all’ultimo sangue ricca di
azione e ambientata in un mondo da favola, The
Princess è diretto da Le-Van
Kiet(Furie) e vede protagonista
la candidata agli Emmy Award Joey King
(The Act, The Kissing Booth) nel
ruolo di una giovane reale abile e coraggiosa.
Quando una bella e tenace
principessa rifiuta di sposare il crudele sociopatico a cui è stata
promessa in sposa, viene rapita e rinchiusa in una remota torre del
castello del padre. Con il corteggiatore respinto e intenzionato a
vendicarsi usurpando il trono, la principessa è chiamata a
proteggere la sua famiglia e salvare il regno. Il film è
interpretato da Joey King, Dominic Cooper
(Preacher), Olga Kurylenko (Black Widow) e
Veronica Ngo (The Old Guard). The
Princess è diretto da Le-Van Kiet, scritto da Ben
Lustig (The Thirst) e Jake Thornton (Final
Fantasy) e prodotto da Neal H. Moritz (il franchise di
Fast and Furious), Toby Jaffe (Total Recall – Atto di
forza) e Derek Kolstad (John Wick), mentre Joey King
e Guy Riedel sono i produttori esecutivi.
Arriva online il primo
trailer di The Prince, action-thriller di
Brian A. Miller che racconta la storia di un ex
sicario che si trova costretto a tornare in azione quando i suoi ex
nemici fanno scomparire la figlia adolescente.
A vestire i panni del villain e rapitore ci sarà Bruce
Willis, desideroso di vendetta nei confronti del Prince
del titolo interpretato da Jason Patric, che in
passato uccise la moglie del personaggio di Willis
Oltre ai già citati Willis e Patric, nel cast troviamo anche
John Cusack, 50 Cent, Jessica Lowndes e la pop
star coreana Rain.
Robert Angier e Alfren Borden sono
due illusionisti londinesi che iniziano un duello all’ultimo
trucco. La loro rivalità si inasprirà nel reciproco tentativo di
rubare le nuove illusioni all’altro, fin quando arriverà un
esibizione di Borden ad accecare la razionalità di Angier che vorrà
scoprirne il segreto.
The Prestige,
l’analisi
Davanti ad un film così non si sa
mai come poter iniziare una recensione. Il vero illusionista è il
regista Christopher Nolan. La promessa, la
svolta e il prestigio sono i gli atti di un
numero di magia qui utilizzati per incantare gli spettatori.
Che Christopher Nolan fosse uno dei registi più
validi degli ultimi anni non c’era bisogno di ricordarlo, ma per
spolverare la memoria si rammenta che è stato colui che ha
rilanciato il franchise di Batman ridando vita, in modo innovativo,
a personaggi che avevano perso il loro carisma nelle produzioni
precedenti.
The Prestige è
tratto dall’omonimo romanzo epistolare di Christopher
Priest, pubblicato nel 1995. Non poche sono state le
difficoltà di portarlo sullo schermo: ha richiesto un lavoro di
cinque anni sulla sceneggiatura da parte di Nolan e del fratello
Jonathan, che hanno cercato di ripercorrere la storia
dell’illusionismo ai tempi della Londra vittoriana. L’ambientazione
è di notevole importanza soprattutto perché, grazie alla una
scenografia curata nei minimi dettagli, porta sullo schermo la
Londra di fine Ottocento, caotica, nel bel mezzo della seconda
rivoluzione industriale, dove la scienza si stava facendo avanti
nella vita delle persone. È interessante notare come questo fattore
è fondamentale per la credibilità del film: spesso incontreremo le
parole illusione e magia, ma dovremo capire come
la seconda è spesso attribuita alla scienza.
Di riferimenti storici si
individuano nello stesso Tesla (scienziato che ha effettuato
esperimenti sulla corrente alternata), interpretato da David Bowie, scelto dal regista per attirare
il pubblico verso una figura storica interpretata dal poliedrico
artista britannico.
Il cast nel complesso è stato
all’altezza del ruolo.
Hugh Jackman (Robert Angier), Christian Bale (Alfred Borden) e Scarlett Johansson (Olivia Wenscombe) hanno
accettato immediatamente la parte per essere rimasti affascinati da
una prima lettura della sceneggiatura. I primi due, per prepararsi,
hanno studiato persino testi sulla storia della magia e
dell’illusionismo di quel tempo. Uno dei ruoli più importanti è
stato quello di Michael Caine (Mr. Cutter), già maggiordomo in
Batman, che in The Prestige è
una sorta di maestro illusionista che fa da spettatore esterno alla
vicenda e, allo stesso tempo, nodo fondamentale per chiudere la
struttura circolare del film.
L’accuratezza con cui sono montate
le scene è fatta per stupire a mano a mano lo spettatore. La
narrazione si svolge su più piani temporali che non sono altro che
pezzi di un puzzle ricomposto nel finale.
Il tema principale sondato dal
regista è uno dei suoi preferiti: l’abbandono alle ossessioni e
alle loro successive conseguenze. Angier è un uomo che distrugge la
sua vita a servizio del palcoscenico e dell’illusione, accecato
dalla reciproca rivalità con Borden. Il contrasto tra i due è
tangibile per la stessa provenienza sociale: Angier è un
aristocratico che non esita ad investire nella scienza nonostante
fosse poco attendibile, Borden è un semplice popolano innamorato
delle illusioni più che della moglie. Le donne come Olivia
Wenscombe e Sarah (Rebecca Hall) non sono altro che uno strumento
nelle mani di uomini poco interessati ad amore e dedizione.
Tuttavia, saranno proprio le
ossessioni a costituire il velo che coprirà gli occhi dello
spettatore per tutta la durata del film. Per il finale ci si potrà
incaponirsi su spiegazioni razionali o immaginifiche, ma alla fine
rimarrà soltanto il monito iniziale (e finale): Ora voi state
cercando il segreto…ma non lo troverete, perché in realtà non state
davvero guardando.
Il regista Christopher
Nolan è oggi uno dei pochi registi impegnato nella
realizzazione di veri e propri blockbuster d’autore, film
tecnicamente e narrativamente ambiziosi attraverso cui porta avanti
i suoi maggiori interessi tematici. Titoli come Il cavaliere oscuro, Inception, Interstellar o il
recente
Oppenheimer sono solo alcuni esempi di una filmografia
costruita su opere tanto complesse quanto apprezzate. Uno dei film
più amati di Nolan rimane però The Prestige
(qui
la recensione), da lui realizzato nel 2006 e caratterizzato da
uno dei racconti più avvincenti e da uno dei finali più
sconvolgenti dell’intera filmografia di Nolan. Per fare chiarezza
su quest’ultimo, ecco qui di seguito la nostra spiegazione del
finale.
La trama e il cast di The Prestige
Il film è ambientato nella Londra di
fine ‘800 e narra la storia di due maghi-illusionisti
Alfred Borden e Robert Angier,
amici e colleghi insieme a Julia, moglie di
quest’ultimo. Quando quest’ultima muore durante un numero detto
“fuga subacquea”, Robert incolpa Alfred per la sua morte e da quel
momento le loro strade e carriere si dividono dando vita ad una
spietata rivalità, che li porterà a sabotarsi reciprocamente in più
occasioni. Quando però Borden diventa molto popolare con un numero
sul teletrasporto, Angier diventerà ossessionato dalla volontà di
svelare il trucco del suo rivale e si dimostrerà pronto a tutto pur
di riuscire nell’intento.
Ad interpretare Alfred Borden vi è
Christian Bale, da Nolan giudicato come
l’unico attore possibile per la parte. Nel ruolo di Robert Angier,
invece, vi è Hugh Jackman, il quale ha basato la sua
interpretazione sul mago degli anni Cinquanta Channing
Pollock. Ritroviamo poiMichael
Caine nel ruolo di John Cutter, il tecnico di scena,
Scarlett Johansson nel ruolo di Olivia
Wenscombe, l’assistente di Angier e Borden, e David Bowie nel ruolo di Nikola
Tesla, l’inventore realmente esistito. Completano il cast Piper Perabo nel ruolo di Julia McCullough,
Rebecca Hall nel ruolo di Sarah Borden e
Andy Serkis nel ruolo di Mr. Alley,
l’assistente di Tesla.
Il finale di The
Prestige è incredibilmente scioccante, soprattutto la
scena finale, e il colpo di scena è realizzato in un modo che
rispecchia perfettamente un trucco di magia. Il monologo iniziale
di Michael Caine, attore abituale di Christopher Nolan, descrive i tre atti di un
trucco di magia e, allo stesso tempo, prefigura abilmente la
struttura del film. Il primo atto di un trucco, la promessa, mostra
al pubblico qualcosa di ordinario. Il secondo atto, la svolta, gli
fa fare qualcosa di straordinario, come scomparire. Il terzo atto è
chiamato prestigio: riporta l’oggetto – o in questo caso la persona
– che scompare.
La scena finale di The
Prestige mostra come entrambi gli uomini siano riusciti a
raggiungere il proprio prestigio, poiché tutto viene rivelato
quando il gemello Borden sopravvissuto spara ad Angier. Angier
capisce immediatamente che Borden è in realtà due persone, i
gemelli Alfred e Fallon Borden (che vivono entrambi come Alfred). È
così che Borden ha eseguito il trucco del trasporto umano.
Tuttavia, in punto di morte, Angier rivela il proprio segreto, che
è molto più oscuro. Angier ha perfezionato il trucco del trasporto
umano con l’aiuto di Nikola Tesla e si ottiene con il
teletrasporto, o almeno così sembra.
In realtà, Angier non viene
teletrasportato, ma duplicato. Cade sotto il palco in una vasca
d’acqua dove annega. Il nuovo duplicato di Angier si manifesta da
qualche parte fuori scena, rivelandosi al pubblico per creare
l’illusione che sia stato teletrasportato. La verità, come spiega
il finale di The Prestige, anche se in modo
approssimativo, è che l’Angier originale muore e il duplicato
assume la sua vita fino alla successiva esecuzione del trucco
(quando il duplicato muore e viene a sua volta sostituito).
Angier voleva così disperatamente
essere il migliore e abbagliare il suo pubblico che si è
sacrificato nel farlo. A causa dell’orribile ciclo messo in atto
dal suo trucco, si scopre che non è l’Angier originale quello che
sta di fronte a Borden. Il vero Angier, quello che i gemelli Borden
conoscevano, è morto la prima volta che ha messo in scena il
trasporto umano. I momenti finali di The Prestige
si riallacciano così alla scena iniziale, in cui Cutter scompone un
trucco di magia per una bambina.
Solo ora il pubblico capisce che si
tratta di Jess, la figlia di Borden, e che Cutter ha accettato di
sorvegliarla in sicurezza perché disgustato dalla pericolosa
ossessione di Angier. Il ricongiungimento di Borden con la figlia è
intervallato dalla scoperta dei cloni di Angier morti e dall’orrore
per ciò che vede. L’amore di Borden per la magia si basa sul
mestiere in sé, non sulla gloria come per Angier, e quindi
andarsene con la figlia significa che si sta lasciando felicemente
la magia alle spalle.
Come funzionano i trucchi del trasporto umano di Angier &
Borden?
Borden e Angier padroneggiano
entrambi un trucco chiamato “trasporto umano”, in cui il mago
sembra viaggiare tra due armadi alle estremità opposte del palco,
quasi istantaneamente. L’atto finale di The
Prestige rivela la stravagante interpretazione del trucco
da parte di ciascuno, con Borden che padroneggia per primo l’Uomo
trasportato con una strategia di gioco di prestigio. Il finale del
film rivela che l’identità di Borden è in realtà assunta da due
fratelli gemelli.
Sul palco, un fratello si trova in
ogni armadio. Prendono l’inganno così seriamente che, quando uno
dei due fratelli perde un paio di dita a causa di una ferita d’arma
da fuoco, l’altro si taglia le dita a sua volta. In sostanza, non
c’è nulla di appariscente nell’approccio di Borden: il trucco è
fondato e diretto al punto, sostenuto dall’approccio minuzioso dei
gemelli Borden ai dettagli. D’altra parte, la missione di Angier di
padroneggiare l’Uomo trasportato lo porta negli Stati Uniti a
incontrare il famoso inventore e ingegnere Nikola Tesla.
Egli crede che Tesla abbia costruito
una macchina per il trasporto per Borden – una convinzione che si
rivela presto falsa – ma Tesla riesce comunque a costruire una
macchina per il trasporto, donandola però a Angier. Questa macchina
duplica qualsiasi oggetto o essere vivente posto al suo interno e
lascia cadere la copia a breve distanza, il che significa che ogni
volta che il trucco viene eseguito, Angier viene clonato.
Ciò significa che l’Angier originale
cade attraverso una botola in una vasca d’acqua e annega ogni volta
che il trucco viene eseguito, mentre il nuovo duplicato appare da
qualche parte nel teatro per deliziare il pubblico di Angier. Il
trucco, o più precisamente il patto in stile faustiano, è ciò che
finalmente fa guadagnare ad Angier l’adorazione del pubblico, ciò
che aveva cercato ossessivamente per tanto tempo.
In breve, Alfred e Fallon Borden non
esistono tecnicamente e sono due identità separate assunte da una
coppia di fratelli gemelli. Come dice un fratello nel film, vivono
due metà di una vita piena. Sono così dediti a questo mestiere che
sacrificano una vita potenzialmente completa per avere successo
nella carriera che hanno scelto. Per mantenere lo stratagemma con
cui riesce a portare a termine Il trasportatore, ogni gemello
interpreta alternativamente Borden e il suo ingegnere di scena e
braccio destro Fallon.
Ogni fratello vive una vita diversa
quando interpreta Alfred. Uno è follemente innamorato di Sarah, la
donna con cui si sposa e da cui ha un figlio. L’altro è innamorato
della loro assistente Olivia (Scarlett
Johansson) e tratta Sarah con crudeltà. Il
comportamento selvaggiamente contraddittorio di Borden fa capire a
Sarah che si tratta di due persone. Quando uno dei due gemelli
viene ingiustamente processato e impiccato per la presunta morte di
Angier, il suo rivale crede di aver finalmente sconfitto Borden una
volta per tutte.
Non è così quando il gemello
sopravvissuto trova e spara fatalmente ad Angier, perché sia lui
che il pubblico si rendono conto che Borden è riuscito per anni a
mettere in scena il trasporto umano essendo la metà di una coppia
di fratelli gemelli. In sostanza, Angier era così preso dal quadro
generale che non ha cercato una delle risposte più ovvie,
rispecchiando il viaggio confuso del pubblico nel film di Christopher Nolan.
Il film non racconta la storia in ordine cronologico
L’ossessione di Nolan per il tempo
non è presente in The Prestige come in altri suoi
film, bensì qui si salta nel tempo in modo non lineare. La storia è
infatti raccontata in loop, abbraccia almeno un decennio e non si
muove mai in ordine cronologico. The Prestige
inizia in realtà alla fine della storia, poiché la scena di
apertura è tratta da vari momenti dell’atto finale. Il pubblico
vede Borden assistere alla morte apparente di Angier, intervallata
dal tecnico di scena John Cutter (Michael
Caine) che descrive un trucco di magia a una
bambina.
Subito dopo la scena di apertura, il
film fa un salto indietro nel tempo di almeno un decennio per
iniziare la storia della caduta di Angier. Nel primo segmento del
flashback, il pubblico incontra Borden e Angier prima che siano dei
maghi affermati, con i due uomini che lavorano insieme come piante
nello spettacolo di un altro mago. Tuttavia, quando Borden commette
un errore che costa la vita alla moglie di Angier, gli eventi di
The Prestige si mettono veramente in moto. Dopo la
morte di Julia (Piper
Perabo), gli uomini si separano e prendono strade
diverse.
Da lì, The Prestige
racconta l’inizio della carriera di ogni mago e il passaggio alla
fase successiva della sua vita. Borden incontra e si innamora di
una donna di nome Sarah (Rebecca
Hall) e hanno una bambina di nome Jess
(Samantha Mahurin). Inoltre, sviluppa un trucco di
grande successo chiamato “trasporto umano”, in contrasto con
Angier, che ora vive all’ombra del successo di Borden. Fuori scena,
Angier è consumato dall’ossessione di scoprire il segreto del
trucco di Borden, gettando le basi per il macabro finale di
The Prestige. Passano gli anni e alla fine Angier
perfeziona il trucco, e Borden arriva a uno dei suoi spettacoli per
assistervi.
Si intrufola nel backstage e sembra
assistere alla morte di Angier nell’esecuzione del trucco,
rispecchiando la sequenza mostrata all’inizio del film, prima che
si ipotizzi che Borden sia il responsabile e venga arrestato per
l’apparente omicidio di Angier. Una volta che la linea temporale di
The Prestige raggiunge Borden in prigione, il film
si muove in ordine cronologico, mentre il segreto dei trucchi di
entrambi gli uomini viene alla fine rivelato. Il film si conclude
con Cutter che descrive il fatidico trucco del trasporto umano a
una bambina, che ora il pubblico sa essere Jess, la figlia di
Borden.
Come il finale di The Prestige evidenzia i suoi temi
principali
Come tutti i film di Christopher Nolan, anche The
Prestige è caratterizzato da molti temi. Sebbene sia una
storia di maghi rivali, di teletrasporto fantascientifico basato su
Nikola Tesla e del mondo della magia da palcoscenico del 19°
secolo, è più che altro un film che esamina le emozioni umane. È
anche una storia di sacrificio e di domande su quale sia il limite
che un artista deve essere disposto a superare per la propria
arte.
Il finale di The
Prestige lega tutti questi temi insieme – un fatto che può
perdersi tra lo spettacolo di vedere una vasca piena di duplicati
di Angier morti e di apprendere che Alfred Borden è stato due
persone nel corso del film. Questi temi sono evidenti quando si
guarda al finale di Angier. Egli si è letteralmente sacrificato più
e più volte per riuscire a realizzare un singolo trucco di magia.
La sua ossessione di battere Borden era così forte che una serie
infinita di duplicati di Angier erano disposti a vivere vite
fugaci, molte delle quali duravano appena un giorno se gli
spettacoli erano ravvicinati.
Il fatto che l’Angier originale
abbia posto fine alla propria vita per realizzare L’Uomo
Trasportato è una cosa, ma il fatto che ogni duplicato di Angier
sia disposto a farlo all’infinito dimostra quanto sia profonda la
sua ossessione. In nessun momento un clone di Angier ha deciso che
il sacrificio non valeva la pena, anche dopo la morte di decine di
persone.
La rivelazione che Borden è in
realtà due persone che vivono una sola vita è il punto in cui il
finale di The Prestige mostra veramente la sua
mano quando si tratta dei temi centrali del film di Christopher Nolan. Il colpo di scena è un
commento sulle doppie vite che gli artisti e gli intrattenitori
spesso conducono come risultato della ricerca del perfezionamento
del loro mestiere. Borden può essere letteralmente due persone, ma
i parallelismi sono evidenti.
Poiché i gemelli Borden
condividevano una doppia vita già da molto prima dell’inizio di
The Prestige, è chiaro che la loro ossessione per
la magia da palcoscenico e le performance ha la precedenza su
qualsiasi altra cosa. Erano già intrappolati nella spirale
dell’ossessione e avevano sacrificato ogni parvenza di vita normale
per ottenerla: la gara con Angier in The Prestige
ha semplicemente fornito loro un punto di riferimento. Entrambi
hanno fatto tutto il necessario per vincere, ma le motivazioni che
li hanno spinti avanti sono ciò che li distingue.
Il trailer di The
Prestige e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di The
Prestige grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple
TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 1
luglio alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Ogni film del regista
Christopher Nolan è un vero e proprio evento
cinematografico. Circondati dal mistero, dalle teorie sulla trama e
dall’attesa incondizionata dei fan, le opere dell’autore britannico
ne hanno dimostrato le abilità narrative, permettendogli di
affermarsi come uno dei nomi di punta del nuovo panorama
cinematografico mondiale. Il suo quinto film, The
Prestige, non ha fatto eccezione, ed è anzi
considerato da molti il suo film più bello. Ecco 10 cose
che non sai di The Prestige.
Parte delle cose che non sai sul
film
The Prestige: la trama del
film
10. È ambientato nel mondo
degli illusionisti. La storia del film ha luogo nella
Londra d’epoca vittoriana, dove due illusionisti, Robert Angier e
Alfred Borden, un tempo grandi amici, sono divisi da una profonda
rivalità. I due si sfidano continuamente in spettacoli sempre più
al limite del possibile, finché la loro rivalità non diventa una
vera e propria ossessione. Nel desiderio di provare la propria
superiorità, arriveranno a mettere in gioco la proprio vita.
The Prestige: il cast del
film
9. Hugh Jackman fu la prima
scelta per il ruolo. Per dar volto a Robert Angier, Nolan
pensò da subito all’attore australiano Hugh
Jackman, persuaso dal suo fascino innato, simile a
quello del personaggio. Non appena lesse la sceneggiatura, Jackman
accettò subito la parte, affascinato dalla sua complessità, e per
prepararsi al meglio passò un lungo periodo a studiare la storia
dell’illusionismo dai primi anni del XX secolo.
8. È il secondo film di
Nolan con Christian Bale. Durante il set del film
Batman Begins, l’attore Christian
Bale sentì parlare del progetto e se ne interessò,
chiedendo di poter leggere la sceneggiatura. Rimastone affascinato,
convinse Nolan ad assegnargli il ruolo di Alfred Borden. Per poter
dar vita ai trucchi richiesti, l’attore si allenò a lungo con
alcuni consulenti, tra cui il noto mago Ricky
Jay.
7. Vanta nel cast una nota
star della musica. All’interno del film vi è anche il
personaggio dello scienziato Nikola Tesla. Per questa parte, la
produzione desiderava avere un attore al di fuori degli schemi, che
potesse affascinare il pubblico con il suo carisma. Grazie
all’insistenza di Nolan, il ruolo venne affidato a David
Bowie, noto prevalentemente per il suo contributo al mondo
della musica. Questi decise di accettare la parte, persuaso dal
regista, suo grande fan.
The Prestige è tratto da un
romanzo
6. Il film è tratto da un
celebre romanzo. Nei primi anni del 2000 a Nolan fu dato
da leggere il romanzo The Prestige, di ChristopherPriest, con la richiesta di farlo diventare un
film. All’epoca ancora poco conosciuto, il regista decise di
accettare la sfida, ritrovando nel romanzo molti temi a lui cari.
Lavorò alla sceneggiatura con suo fratello Jonathan nel corso degli
anni, per arrivare poi a realizzarlo solo nel 2006, quando si sentì
sicuro delle competenze tecniche acquisite.
Parte delle cose che non sai sul
film
The Prestige è in Streaming
5. È possibile vederlo in
streaming. Il film è oggi presente su alcune delle
principali piattaforme di streaming presenti in Italia. Chi
desidera vederlo o rivederlo, potrà infatti farlo noleggiandolo o
acquistandolo su Apple iTunes, Google Play Movies, Microsoft Store,
Chili o Rakuten TV. Pagando il prezzo richiesto, sarà così
possibile accedere in modo semplice e sicuro al film, vedendolo in
ottima qualità.
3. Condivide una strana
coincidenza con altri due film. Nel 2006 quello di Nolan
non fu l’unico film ambientato nel mondo dell’illusionismo ad
uscire al cinema. Arrivarono in sala anche The
Illusionist, con Edward
Norton e Scoop, il quale aveva tra i
protagonisti lo stesso Hugh Jackman. I tre film si
fecero un imprevista concorrenza, ma fu quello di Nolan a prevalere
in quanto a consensi critici e guadagno al botteghino.
The Prestige: la recensioni del
film
2. Ha ricevuto grandi lodi
dalla critica. Al momento del suo rilascio, il film venne
accolto in modo particolarmente positivo dalla critica, che elogiò
nuovamente il talento di Nolan. Sull’aggregatore di recensioni
Rotten Tomatoes, il film vanta un punteggio del 75% di gradimento
su un totale di circa 200 recensioni. In generale, The
Prestige è stato lodato per l’utilizzo innovativo delle
tematiche, i risvolti narrativi imprevisti e le grandi
interpretazioni del cast di protagonisti.
The Prestige: le frasi più belle
del film
1. È ricco di frasi
divenute iconiche. All’interno del film non sono solo i
trucchi di magia presenti a dettare stupore, ma anche alcune delle
frasi recitate dai personaggi protagonisti. Molte di queste sono
con il tempo diventate particolarmente note.
– La scienza non funziona mai
come ci si aspetta: è questo il suo lato più affascinante.
(Nikola Tesla)
– L’uomo va al di là di ciò che
può afferrare (Robert Angier)
– Ora state cercando il segreto
ma non lo troverete, perché in realtà non state guardando davvero.
Voi non volete saperlo. Voi volete essere ingannati.
(Cutter)
– Non dirlo mai a nessuno. Ti
pregheranno di svelare il segreto, ma appena glielo dirai, non
conterai più niente. Sono stato chiaro? Niente. Il segreto non fa
colpo su nessuno. Il trucco che c’è dietro invece è ciò che
conta. (Alfred Borden)
Si tratta di Alfie
Allen, noto per il ruolo di Theon Greyjoy
nella serie HBO Il Trono di Spade. Il personaggio
interpretato da Allen sarà un ex marine che si unisce alla missione
degli altri protagonisti, tutti outsider in qualche modo, guidati
dal personaggio di Holbrook.
The
Predator scritto da Frank
Dekker e ShaneBlack e
da quest’ultimo diretto, uscirà al cinema il 2 marzo 2018. A
produrre la pellicola Matt Reilly, che
supervisionerà per la Fox. Inoltre il film sarà collegato ai primi
tre capitoli ma non avrà alcun legame ad Alien vs
Predator.
Nel cast di The
Predator ci sono Boyd
Holbrook, Olivia
Munn, Trevante Rhodes, Sterling K.
Brown, Keegan-Michael Key, Thomas Jane, Alfie
Allen.
Il primo film della saga uscito nel
1987, raccontava le vicende di un alieno (appartenente alla razza
yautja) giunto sulla Terra per andare a caccia di esseri umani. Il
primo sequel uscì nel 1990, mentre il secondo nel 2010.
L’inserimento di un teschio di
Xenomorfo nel finale di Predator 2 creò le premesse per la
produzione di uno crossover con la serie Alien. Alien vs
Predator è stato realizzato nel 2004 ad opera di Paul W.S.
Anderson, seguito da un altro film nel 2007 su regia dei fratelli
Strause.
Il fotografo Jarrod Au ha condiviso
una nuova buffa immagine dal set di The
Predator di Shane Black,
un’immagine dell’alieno protagonista del franchise senz’altro
insolita. Eccola di seguito!
The
Predator scritto da Frank
Dekker e ShaneBlack e
da quest’ultimo diretto, uscirà al cinema il 2 marzo 2018. A
produrre la pellicola Matt Reilly, che
supervisionerà per la Fox. Inoltre il film sarà collegato ai primi
tre capitoli ma non avrà alcun legame ad Alien vs
Predator.
Nel cast di The
Predatorci sono Boyd Holbrook,
Olivia Munn, Trevante
Rhodes, Sterling K. Brown, Keegan-Michael Key, Thomas
Jane, Alfie Allen.
Il primo film della saga uscito nel
1987, raccontava le vicende di un alieno (appartenente alla razza
yautja) giunto sulla Terra per andare a caccia di esseri umani. Il
primo sequel uscì nel 1990, mentre il secondo nel 2010.
L’inserimento di un teschio di
Xenomorfo nel finale di Predator 2 creò le premesse per la
produzione di uno crossover con la serie Alien. Alien vs
Predator è stato realizzato nel 2004 ad opera di Paul W.S.
Anderson, seguito da un altro film nel 2007 su regia dei fratelli
Strause.
The Predator, la recensione del film
di Shane Black
20th Century Fox Italia ha
diffuso il trailer ufficiale in italiano di The
Predator, il nuovi capitolo del franchise predato
diretto da Shane Black.
Nel cast Boyd
Holbrook, Trevante Rhodes, Jacob Tremblay, Keegan-Michael Key,
Olivia Munn, Sterling K. Brown, Alfie Allen, Jane Thomas, Augusto
Aguilera, Jake Busey, Yvonne Strahovski.
Geneticamente modificati,
attraverso la combinazione dei DNA di specie diverse, i cacciatori
più letali dell’universo sono adesso ancora più pericolosi, più
forti, più intelligenti. Quando un ragazzino innesca
accidentalmente il loro ritorno sulla Terra, solo un gruppo di ex
soldati e una disillusa insegnante di scienze può impedire la fine
della razza umana. The Predator, diretto daShane
Black, sarà al cinema in autunno, distribuito da
Twentieth Century Fox.
The Predator, la recensione del film
di Shane Black
THR riferisce che
Thomas Jane è in trattative per entrare a far
parte del cast di The
Predator, film di Shane
Black in produzione, che si prefigge di riportare la
creatura iconica del titolo sul grande schermo.
Non si hanno molti dettagli in
merito a questo ruolo, come per gli altri attori già confermati nel
film, ma immaginiamo che, dato il passato da eroe action, anche in
questa circostanza Jane farà buon uso della sua
stazza fisica.
Predator, scritto
da Frank Dekker e ShaneBlack e da quest’ultimo diretto, uscirà al cinema
il 2 marzo 2018. A produrre la pellicola Matt
Reilly, che supervisionerà per la Fox. Inoltre il film
sarà collegato ai primi tre capitoli ma non avrà alcun legame ad
Alien vs Predator.
Nel cast di The
Predator ci sono Boyd
Holbrook, Olivia
Munn, Trevante Rhodes, Sterling K.
Brown, Keegan-Michael Key.
Il primo film della saga uscito nel
1987, raccontava le vicende di un alieno (appartenente alla razza
yautja) giunto sulla Terra per andare a caccia di esseri umani. Il
primo sequel uscì nel 1990, mentre il secondo nel 2010.
L’inserimento di un teschio di
Xenomorfo nel finale di Predator 2 creò le premesse per la
produzione di uno crossover con la serie Alien. Alien vs
Predator è stato realizzato nel 2004 ad opera di Paul W.S.
Anderson, seguito da un altro film nel 2007 su regia dei fratelli
Strause.
È tramite l’account Instagram di Jacob
Tremblay (Room) che ci viene annunciato
che The
Predator di Shane Black
ha terminato la fase di riprese. Ecco l’immagine sul profilo social
del piccolo attore:
The
Predator scritto da Frank
Dekker e ShaneBlack e
da quest’ultimo diretto, uscirà al cinema il 2 marzo 2018. A
produrre la pellicola Matt Reilly, che
supervisionerà per la Fox. Inoltre il film sarà collegato ai primi
tre capitoli ma non avrà alcun legame ad Alien vs
Predator. Nel cast di The
Predator ci sono Boyd
Holbrook, Olivia
Munn, Trevante Rhodes, Sterling K.
Brown, Keegan-Michael Key, Thomas Jane, Alfie
Allen.
Il primo film della saga uscito nel
1987, raccontava le vicende di un alieno (appartenente alla razza
yautja) giunto sulla Terra per andare a caccia di esseri umani. Il
primo sequel uscì nel 1990, mentre il secondo nel 2010.
L’inserimento di un teschio di Xenomorfo nel finale di Predator 2
creò le premesse per la produzione di uno crossover con la serie
Alien. Alien vs Predator è stato realizzato nel
2004 ad opera di Paul W.S. Anderson, seguito da un altro film nel
2007 su regia dei fratelli Strause.
The Predator, la recensione del film
di Shane Black
Secondo una recente indiscrezione
pubblicata da THR a proposito del tanto
vociferato e atteso progetto di un reboot di The
Predator, pare che Sterling K. Brownsia ora
entrato ufficialmente in trattative per interpretare il ruolo di un
agente governativo nella possibile futura pellicola, intitolata
provvisoriamente The Predator. Al momento
tuttavia non abbiamo conferme in tal senso e nemmeno un’idea più
precisa del ruolo che Brown sarà eventualmente chiamato a
interpretare.
Reduce da un’eccellente
partecipazione televisiva nel ruolo di Christopher
Darden nella serie The
People v. O.J. Simpson American CrimeStory in seguito replicata
col successo NBC di This Is
Us, Sterling K.
Brownsi trova ora in pieno fermento
professionale grazie al suo coinvolgimento nel progetto di uno
stand-alone dedicato a Black Panther, oltre
alla divertente campagna via social per candidarsi al ruolo
di JohnStewart
in Green Lantern
Corps. Se dunque le trattative
dovessero andare a buon fine Brown sarebbe dunque l’ultimo acquisto
eccellente di un cast già molto ricco che andrà a costituire
l’ossatura di The Predator, soprattutto dopo
lo smacco di aver perduto una presenza di grande richiamo come
quella di Benicio Del Toro.
The
Predator scritto da Frank
Dekker e ShaneBlack e
da quest’ultimo diretto, uscirà al cinema il 2 marzo 2018. A
produrre la pellicola Matt Reilly, che
supervisionerà per la Fox. Inoltre il film sarà collegato ai primi
tre capitoli ma non avrà alcun legame ad Alien vs
Predator.
Nel cast di The
Predator ci sono Boyd
Holbrook, Olivia
Munn e Trevante Rhodes.
Il primo film della saga uscito nel
1987, raccontava le vicende di un alieno (appartenente alla razza
yautja) giunto sulla Terra per andare a caccia di esseri umani. Il
primo sequel uscì nel 1990, mentre il secondo nel 2010.
L’inserimento di un teschio di
Xenomorfo nel finale di Predator 2 creò le premesse per la
produzione di uno crossover con la serie Alien. Alien
vs Predator è stato realizzato nel 2004 ad opera di
Paul W.S. Anderson, seguito da un altro film nel 2007 su regia dei
fratelli Strause.
Shane Black è il
regista che si prende la responsabilità di portare ancora una volta
sul grande schermo The
Predator film le cui riprese si sono da
poco completate. E mentre pensa alla sua versione, Black celebra il
mito, arrivato in sala 30 anni fa.
The
Predator, scritto da Frank
Dekker e ShaneBlack e
da quest’ultimo diretto, uscirà al cinema il 2 marzo 2018. A
produrre la pellicola Matt Reilly, che
supervisionerà per la Fox. Inoltre il film sarà collegato ai primi
tre capitoli ma non avrà alcun legame ad Alien vs
Predator.
Nel cast di The
Predator ci sono Boyd
Holbrook, Olivia
Munn, Trevante Rhodes, Sterling K.
Brown, Keegan-Michael Key, Thomas Jane, Alfie
Allen.
Il primo film della saga uscito nel
1987, raccontava le vicende di un alieno (appartenente alla razza
yautja) giunto sulla Terra per andare a caccia di esseri umani. Il
primo sequel uscì nel 1990, mentre il secondo nel 2010.
L’inserimento di un teschio di
Xenomorfo nel finale di Predator 2 creò le premesse per la
produzione di uno crossover con la serie Alien. Alien vs
Predator è stato realizzato nel 2004 ad opera di Paul W.S.
Anderson, seguito da un altro film nel 2007 su regia dei fratelli
Strause.
The Predator, la recensione del film
di Shane Black
Il regista Shane
Black ha condiviso su Twitter la prima foto
del cast al completo di The
Predator confermando l’inizio della
lavorazione del film.
Nell’immagine
compaiono Sterling K. Brown, Trevante
Rhodes, Boyd Holbrook, Jacob Tremblay, Olivia Munn e
Keegan–Michael Key insieme al
regista.
L’ultima volta che avevamo sentito
parlare del film, il
protagonista Boyd Holbrook aveva
dichairato che non si trattava di un sequel ma di una storia
completamente nuova.
The Predator,
scritto da Frank Dekker e ShaneBlack e da quest’ultimo diretto, uscirà al cinema
il 2 marzo 2018. A produrre la pellicola Matt
Reilly, che supervisionerà per la Fox. Inoltre il film
sarà collegato ai primi tre capitoli ma non avrà alcun legame ad
Alien vs Predator.
Nel cast di The
Predator ci sono Boyd
Holbrook, Olivia
Munn, Trevante Rhodes, Sterling K.
Brown, Keegan-Michael Key, Thomas Jane.
Il primo film della saga uscito nel
1987, raccontava le vicende di un alieno (appartenente alla razza
yautja) giunto sulla Terra per andare a caccia di esseri umani. Il
primo sequel uscì nel 1990, mentre il secondo nel 2010.
L’inserimento di un teschio di
Xenomorfo nel finale di Predator 2 creò le premesse per la
produzione di uno crossover con la serie Alien. Alien vs
Predator è stato realizzato nel 2004 ad opera di Paul W.S.
Anderson, seguito da un altro film nel 2007 su regia dei fratelli
Strause.
L’11 ottobre uscirà The Predator, il quarto capitolo
ufficiale della saga omonima dedicata ai mostruosi
alieni. Punta subito il dito questo nuovo film, specificando
più volte che la definizione “predatore” è di per sé un grosso
spoiler dell’intera storia. Predatore è colui che caccia per
diletto, non per necessità. Con questa specifica il personaggio
della biologa Casey Bracket (Olivia
Munn) ci introduce allo studio di questo “beautiful
motherfucker” (cit.) di alieno.
In The
Predator un Predator atterrato sulla Terra è
stato infatti catturato dal governo degli Stati Uniti, incatenato e
quindi vivisezionato in un laboratorio sotterraneo. Ma le analoghe
precedenti situazioni viste in tanti film sembrano non aver
insegnato nulla, e come è prevedibile la creatura fugge dal
laboratorio, non prima di aver fatto fuori tutti. Il film allora
sceglie di concentrarsi sulla particolare alleanza tra la
Dottoressa Bracket e il gruppo di ex-militari alienati capeggiati
dal tiratore scelto Quinn McKenna (Boyd
Holbrook). Il clima è leggero, nulla a che vedere con
il capostipite della serie, quel Predator del 1987
che metteva in scena uno Schwarzenegger serissimo e armato fino ai
denti.
Nonostante sia stato concepito come
un sequel, questo The Predator sembra dimenticarsi
molti elementi essenziali, a partire da un protagonista che catturi
realmente lo schermo e l’azione. E pure le trovate che
potevano essere buone, come la scena della notte di Halloween,
vengono abbandonate senza essere sfruttate al meglio, indulgendo
invece in una comicità facilona che non giova alla godibilità del
film.
Le premesse c’erano tutte, a
partire dalla regia affidata a quel Shane Black che aveva preso parte al cast del
Predator originale (dove interpretava Hawkins) e che oggi è
conosciuto per aver diretto lavori molto amati come The Nice Guys. Lo scontro finale nel
bosco è una citazione/omaggio al primo Predator,
ma non basta per riecheggiarne le atmosfere particolari che univano
perfettamente il genere dei film di guerra con quello della
fantascienza.