Home Blog Pagina 375

The Rum Diary – Cronache di una passione: recensione

0
The Rum Diary – Cronache di una passione: recensione

Arriva al cinema The Rum Diary – Cronache di una passione, il film diretto da Bruce Robinson, e con protagonisti Johnny Depp e Amber Heard. In The Rum Diary – Cronache di una passione, Paul Kemp (Johnny Depp) è un giornalista freelance, accanito bevitore, che si trasferisce a Puerto Rico, negli anni ’50, per scrivere sul giornale della città. Il quotidiano è però sull’orlo della bancarotta e a Kemp viene assegnato un ruolo marginale come redattore di oroscopi.

L’uomo diventa amico e coinquilino del fotografo del giornale, Sala (Michael Rispoli) disilluso sul destino del lavoro, tira a campare distillando rum a 400% grazie anche all’aiuto del corrispondente di cronaca nera, un alcolista all’ultimo stadio con una passione per i discorsi di Hitler, Mmenoberg (Giovanni Ribisi) e partecipando alle lotte tra galli. La quotidianità alcolica in cui si sta adagiando Kemp viene sconvolta da un incarico che gli viene proposto dal corrotto Sanderson (Aaron Eckhart) uomo bello, ricco, influente e corrotto che oltretutto è fidanzato con una bellissima ragazza per cui Kemp perde immediatamente la testa. L’uomo d’affari gli offre molti soldi in cambio della redazione di una brochure che faccia vendere a lui e ai suoi soci un grande affare: un albergo di lusso da costruire su di una incontaminata isola poco distante da San Juan.

The Rum Diary - Cronache di una passioneDurante un carnevale però, la festa e l’alcol faranno perdere il controllo a Sanderson ed alla sua ragazza, mentre Kemp diventerà un attivo osteggiatore delle speculazioni dei ricchi contro i poveri. Tra le poche accoppiate riuscite di questi ultimi anni, quelle che saltano immediatamente alla memoria sono quella di Michael Fassbender e James McAvoy in X-Men: L’inizio e Johnny Depp – Hunter S.Thompson.

L’ultima volta che Depp si era avvicinato allo scrittore/giornalista/fan di alcol e sperimentatore di droghe scomparso sei anni fa, era infatti quando accanto a Benicio Del Toro, vestì i panni di Raoul Duke in Paura e delirio a Las Vegas, diretto da Terry Gilliam. Ora, a quasi 14 anni di distanza da quel film, Depp ha trovato soldi, regista e sceneggiatore per portare sullo schermo un’altra opera, non conosciuta di Thompson che ha per protagonista un personaggio leggermente più equilibrato di Duke.

Si incontra il protagonista, Paul Kemp, nel momento in cui sta riemergendo da una sbronza, ma in tutto il film non si ha la sensazione di avere a che fare con un anarcoide privo di ogni senso di morale, anzi sono diversi i momenti in cui il primo piano sostenuto e la battuta a effetto ci fanno percepire il protagonista come qualcuno che si rende conto del mondo in cui vive e degli eventi che accadono intorno a lui. In effetti, il romanzo da cui il film è tratto è il primo scritto da Hunter S.Thompson, prima che il suo stile diventasse il baluardo del cosiddetto “gonzo journalism” e che quindi è molto più semplice e ingenuo come lo è il suo protagonista. Sicuramente un colpo al cuore per chi si aspettasse un secondo capitolo del film di Gilliam, ma che riesce comunque a contenerne in sé le caratteristiche. Kemp è onesto e leale fino ad un certo punto, quello che non collide con il suo essere. Una figura più simile all’anarchia dell’Hunter S. Thompson è visibile nel personaggio perfettamente messo in scena da Giovanni Ribisi: il pazzo Morberg, ubriacone fissato con rum e Hitler.

The Rum Diary – Cronache di una passione ha alcuni momenti molto godibili una sceneggiatura molto descrittiva anche se con alcune zone oscure che vengono spiegate con due righe di battuta, Johnny Depp al suo solito ha capacità interpretative anche dietro gli occhiali da sole, con il solo sollevare delle sopracciglia, ma è comunque evidente che un regista dalle caratteristiche stilistiche più marcate rispetto a Bruce Robinson, regista che Depp ha conosciuto ai tempi di Shakespeare a colazione, avrebbe conferito al film una corporatura più intensa.

The Rum Diary – Cronache di una passione – Intervista a Johnny Deep

Johnny Depp racconta la sua esperienza nell’interpretare il giornalista free lance Paul Kemp in The Rum Diary. Tratto dal primo romanzo di Hunter S. Thompson, The Rum Diary racconta la storia del giornalista free lance Paul Kemp (Johnny Depp).

The Rover: Trailer italiano del film con Robert Pattinson

0
The Rover: Trailer italiano del film con Robert Pattinson

Guarda il Trailer italiano del fim The Rover di il film di  David Michod (Animal Kingdom ,Hesher è stato qui)che ha per protagonisti Robert Pattinson e Guy Pearce.

LEGGI ANCHE: The Rover recensione del film di David Michod

Dieci anni dopo il collasso del sistema economico occidentale, nel mondo non ci sono più regole, la violenza impera e tutte le risorse naturali si sono esaurite. In questo scenario post-apocalittico, Eric (Guy Pearce), intraprende un lungo e duro viaggio attraverso il deserto australiano, all’inseguimento della banda criminale che gli ha sottratto l’unica cosa che ancora possedeva, la sua automobile.  Durante il viaggio l’uomo si trova costretto a condividere il proprio cammino con il giovane Rey (Robert Pattinson), un ragazzo problematico e ferito, abbandonato dalla gang dopo l’ultima rapina.  Il film è stato accolto positivamente dalla critica a Cannes e ha ricevuto un 65% di recensioni positive su RottenTomatoes.

The Rover: recensione del film di David Michod

0
The Rover: recensione del film di David Michod

La vicenda di The Rover è fondamentalmente semplice: un uomo (Guy Pearce) subisce il furto di una macchina da parte di tre banditi in fuga. Inizia il suo folle viaggio per ritrovarla, portando con se Ray (Robert Pattinson), fratello di uno dei banditi, lasciato indietro dopo essere stato ferito in una sparatoria. A fare da sfondo a questa storia vi è una Australia post-apocalittica, a dieci anni da un misterioso “collasso” che ha portato al declino della società degli uomini, ora completamente disgregati senza il controllo di un vero potere.

E’ proprio questa nevrotica atmosfera a conferire un forte grado di tensione al film. In questo scenario la vita non vale più nulla e i personaggi agiscono nella costante consapevolezza di poter essere il prossimo in qualsiasi momento. Ogni azione non sembra più fondata su un senso logico, non c’è un senso o un fine apparente, ma tutto è dettato da un istinto di sopravvivenza pieno di terrore, che porta a sparare prima ancora di vedere il nemico, che forse in realtà non esiste nemmeno.

In questo non-sense anche la vicenda del protagonista sembra soltanto una corsa folle e disperata alla ricerca dell’unica cosa che gli appartiene. Ma la sua ostinazione è una cieca follia? Forse soltanto chi ha ancora un fine da compiere può veramente salvarsi.

The Rover ha alle spalle una serie di riferimenti che vanno da Mad Max, al Pianeta delle Scimmie o The Road, e forse in questo senso non spicca di originalità nella vicenda. Tuttavia un grande pregio della regia è quello di ottenere una giusta dose di tensione dando un ampio respiro alle inquadrature. Anche nelle scene più violente e piene di pallottole David Michod sa tenere a bada l’acceleratore del montaggio, mostrandoci come il più delle volte tutto ciò che non possiamo vedere perché fuori campo o fuori vista ci inquieti più di una serie di veloci stacchi che ci mostrano ogni singolo proiettile e allontanano emotivamente lo spettatore della scena.

Guy Pearce non scende mai di tono nel ruolo del “duro”, adombrando forse la recitazione di Robert Pattinson, che tuttavia nel ruolo del giovane schizofrenico per lo meno tenta di allontanarsi dalla sua consolidata veste di teen-idol.

L’ex vampiro di Twilight sarà di nuovo oggi sul tapis rouge, affidato alle mani del regista David Cronenberg nel film Maps to the Stars. Vedremo se dopo l’esperienza insieme nel film Cosmopolis dell’anno scorso il regista saprà tirare fuori il meglio da questo attore.

di Enrico Baraldi

The Rover: nuovo trailer e poster del film con Robert Pattinson

0
The Rover: nuovo trailer e poster del film con Robert Pattinson

Dopo quattro anni da Animal Kingdom, torna con un nuovo lungometraggio dal titolo The Rover, thriller post apocalittico ambientato 10 anni dopo il decadimento della società e dello stato di diritto.

the-rover-film

La pellicola racconta di Eric, un uomo solitario a cui viene rubata l’auto da una banda di ladri mentre attraversa delle strade desolate dell’entroterra. I malviventi nel fuggire, lasciano indietro un giovane ferito di nome Rey, quest’ultimo sarà costretto ad aiutare Eric nell’estenuante ricerca dei ladri e della sua auto, unico bene rimastogli.

Eric e Ray, saranno interpretati rispettivamente da Guy Pearce e Robert Pattinson, ma nel cast troveremo anche Scoot McNairy, Susan Prior, Gillian Jones, Anthony Hayes e David Field.

In attesa di conoscere nuovi dettagli, vi lasciamo alla visione del nuovo trailer e delle tre locandine di The Rover.

The Rover 3

The Rover 2

The Rover 1

Fonte: cineblog

The Rover: ecco un dietro le quinte del film con Robert Pattinson

0

E’ stato presentato in Concorso all’ultimo Festival di Cannes e ha destato pareri favorevoli soprattutto per un’interpretazione discreta del giovane Robert Pattinson. Oggi vi mostriamo un dietro le quinte di The Rover, film di David Michod, che vede trai protagonisti, accanto al citato Pattinson, anche il bravissimo Guy Pearce.

Leggi Anche: The Rover Recensione

[iframe id=”cs006_944289″ src=”http://cms.springboardplatform.com/embed_iframe/71/video/944289/cs006/comingsoon.net/10/1/” width=”640″ height=”386″ frameborder=”0″ scrolling=”no”][/iframe]

The RoverLa vicenda di The Rover è fondamentalmente semplice: un uomo (Guy Pearce) subisce il furto di una macchina da parte di tre banditi in fuga. Inizia il suo folle viaggio per ritrovarla, portando con se Ray (Robert Pattinson), fratello di uno dei banditi, lasciato indietro dopo essere stato ferito in una sparatoria. A fare da sfondo a questa storia vi è una Australia post-apocalittica, a dieci anni da un misterioso “collasso” che ha portato al declino della società degli uomini, ora completamente disgregati senza il controllo di un vero potere.

Fonte: CS

The Rover Trailer del film con Robert Pattinson

0
The Rover Trailer del film con Robert Pattinson

A distanza di quattro anni dall’impressionante debutto in Animal Kingdom arriva il trailer di The Rover di David Michôd che vede protagonisti Robert Pattinson e Guy Pearce. Il film è un post-apocalittico che racconta di un mondo devastato dalla guerra e dalla crisi finanziaria. Si vocifera che la pellicola è pronta per fare il suo debutto durante il Festival di Cannes.

[iframe width=”640″ height=”360″ src=”//www.youtube.com/embed/P7C95zhu7yA?rel=0″ frameborder=”0″ allowfullscreen][/iframe]

The Rover segue le vicende di Eric, un uomo che viaggia attraverso il deserto australiano per rintracciare l’auto che una gang gli ha rubato, per mettere al sicuro ciò che c’è al suo interno. Ad aiutarlo c’è un ragazzo, uno dei membri della gang rimasto ferito proprio nel momento della rapina. David Michôd con il suo Animal Kingdom conquistò Toronto e Roma, con The Rover ritorna al cinema, precisamente a Giugno del 2014.

The Rover

The Rover ecco i primi 5 minuti del film con Robert Pattinson e Guy Pearce [video]

0

The RoverL’uscita in Italia è prevista per ottobre ma ora siamo in grado di mostrarvi l’inizio di The Rover, il film di  David Michod (Animal Kingdom ,Hesher è stato qui)che ha per protagonisti Robert Pattinson e Guy Pearce.
La vicenda di The Rover è fondamentalmente semplice: un uomo (Guy Pearce) subisce il furto di una macchina da parte di tre banditi in fuga. Inizia il suo folle viaggio per ritrovarla, portando con se Ray (Robert Pattinson), fratello di uno dei banditi, lasciato indietro dopo essere stato ferito in una sparatoria. A fare da sfondo a questa storia vi è una Australia post-apocalittica, a dieci anni da un misterioso “collasso” che ha portato al declino della società degli uomini, ora completamente disgregati senza il controllo di un vero potere.
Il film è stato accolto positivamente dalla critica a Cannes e ha ricevuto un 65% di recensioni positive su RottenTomatoes oltre a un 64/100 di Metascore su Metacritic
Di seguito potete gustarvi i primi cinque minuti di The Rover mentre cliccando qui potete leggere la nostra recensione.

 

The Rossellinis: recensione del documentario di Alessandro Rossellini

C’è chi considera Roberto Rossellini il più grande regista italiano (e non solo) mai esistito, e c’è invece chi di tale figura ha ben altra considerazione. Dipende quale punto di vista si adotta a riguardo, ma se a parlare è Alessandro Rossellini, nipote dell’autore di Roma città aperta, allora questo non potrà che essere condizionato dall’esistenza vissuta con tale importante cognome sulle spalle. Nel debuttare alla regia del suo primo film, The Rossellinis, questi si propone infatti di raccontare la propria versione della storia della sua famiglia. Un occhio interno che non fa mai male, e in questo caso particolarmente inedito rispetto a quanto già si conosce della famiglia del regista. Presentato durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film sarà al cinema soltanto dal 26 al 28 ottobre.

La volontà di realizzare un documentario a riguardo nasce dalla presa di coscienza di Alessandro circa la Rossellinite. Questo è il nome da lui dato ad una particolarissima malattia, esclusiva della sua famiglia. Che lo si ammetta o pure no, tutti i discendenti del celebre regista neorealista sembrano esserne affetti. Per Alessandro, che si assume il compito di far riconoscere anche ai suoi parenti tale patologia, essa sarebbe caratterizzata dalla difficoltà di gestire un nome tanto importante. Tale responsabilità porterebbe dunque a reazioni e comportamenti che tentano di alleviarne il peso, con risultati talvolta imprevedibili. Si tratta ovviamente di un grande gioco, che non manca però di avere il suo fondo di verità. Attraverso il viaggio di Alessandro Rossellini si ripercorrerà così tanto la filmografia del celebre regista quanto la storia della sua numerosa famiglia.

Le colpe dei padri

Marito, amante, padre, nonno. Roberto Rossellini oltre a quello di regista ha ricoperto nella sua vita anche tali ruoli famigliari. Se con successo o meno dipende a quale dei suoi congiunti lo si chiede. Per Alessandro, il nipote, la figura del nonno è evidentemente stata piuttosto ingombrante nella propria personale formazione e autorealizzazione. Nonostante la sua scomparsa avvenuta nel 1977, questi ha continuato ad essere una figura centrale nella vita del regista di questo documentario, che decide ora di fare i conti con il suo passato e con quello della sua famiglia. Impresa più facile a dirsi che a farsi, ovviamente. L’autore neorealista ha infatti avuto ben tre mogli, nonché diversi figli. Riunirli per l’occasione richiede diversi spostamenti, alcuni in luoghi particolarmente remoti.

Dall’Italia alla Svezia e fino agli Stati uniti, nel tentativo di scoprire come ognuno dei figli di Roberto abbia gestito un cognome tanto invadente. Tale viaggio porta Alessandro alla scoperta di realtà diverse, tra chi come la zia Isabella Rossellini ha saputo far fruttare la cosa, a chi invece, come lo zio Robin, ha scelto una vita da eremita su di un’isola. In percorsi di vita tanto diversi si ritrova però un elemento comune, e che sembra infondo aver influenzato il modo di vivere e pensare di ognuno dei Rossellini. Si tratta del ricordo di Roberto come di un possessivo, ma benevolo, padre o nonno. Vero e proprio collante tra famiglie che esercitava, ed esercita tutt’ora, tale insostituibile ruolo.

Pur non essendo più fisicamente presente tra loro, la sua figura è comunque motivo di riunione e riscoperta. In fondo, pur partendo da motivi personali, è in nome del nonno che Alessandro intraprende il suo viaggio, e sempre nel suo nome si svolgono le conversazioni tra i vari parenti. The Rossellinis acquista così la forma di un vero e proprio album di famiglia, dove si collezionano ricordi e immagini di un passato che ha ancora molto da dire. Quelle che potevano essere le classiche colpe di un padre che ricadono sui figli diventano invece motivo di riflessione e di riaffermazione delle proprie individualità.

The Rossellinis recensione

The Rossellinis: la recensione del documentario

Quello che poteva facilmente diventare un non necessario focus sulla famiglia Rossellini acquista ben più interesse di quanto si poteva immaginare. Nel seguire il regista nel corso dei suoi viaggi e delle sue reunion famigliari, lo spettatore ne esce arricchito con affascinanti retroscena, curiosità ed episodi spesso inediti. L’elemento che più sorprende, tuttavia, è la grande ironia che Alessandro infonde nel documentario. Nell’affrontare il suo primo esperimento cinematografico, egli sembra essere consapevole dei propri limiti, e sceglie da subito di non prendersi sul serio. Ciò gli permette di non acquisire un’autorità che avrebbe rischiato di allontanare lo spettatore, assumendo invece un ruolo con cui è più facile relazionarsi.

Egli, pur parlando sempre e comunque dei Rossellini e di Roberto, riesce allo stesso tempo a far acquisire alla propria famiglia quell’universalità con la quale è possibile generare un legame. In fin dei conti, ciò che ci viene mostrato, pur con le caratteristiche uniche, non è altro che il bisogno di una famiglia di ritrovarsi. Attraverso questo sentimento è possibile costruire un racconto coinvolgente ed emozionante, che permette di riflettere tanto sui Rossellini quanto sul proprio privato.

The Rossellinis: il film documentario di Alessandro Rossellini

0
The Rossellinis: il film documentario di Alessandro Rossellini

The Rossellinis è il film documentario di Alessandro Rossellini evento Speciale di Chiusura  della 35a Settimana Internazionale della Critica. Protagonisti sono Isabella Rossellini, Renzo Rossellini, Robin Rossellini, Ingrid Rossellini, Gil Rossellini, Nur Rossellini e Katherine Brown. Prodotto da B&B Film, coprodotto da VFS Film con Rai Cinema in associazione con Istituto Luce Cinecittà con il sostegno di Mibact Creative Media Europe, Regione Lazio, POR FESR Lazio 14-20, National Film Centre of Latvia.

Roberto Rossellini è stato un genio del cinema e un padre spiccatamente anticonformista. I suoi amori hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, scandalizzando la rigida morale degli anni Cinquanta e dando alla luce una famiglia numerosa, orgogliosamente multietnica e decisamente allargata.

Alessandro, primo nipote del grande regista, ha avuto una carriera traballante da fotografo e un lungo passato di tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio, non si sente all’altezza del cognome. Decide così di girare a 55 anni il suo primo film, affrontando con ironia la saga dei Rossellini e obbligando i parenti a un’impossibile terapia familiare davanti alla macchina da presa.

NOTE DI REGIA

Mio nonno era un uomo davvero all’avanguardia, ma non solo nel cinema. Il circo mediatico nato intorno alla sua figura e alla nostra famiglia ci ha lasciato in eredità un album di bellissime fotografie patinate e cinegiornali dai toni scandalistici. Tutto ciò ha avuto per me e gli altri discendenti un peso enorme, influenzando le nostre vite, anche dopo la sua scomparsa. Questo film è l’occasione di restituire un’immagine autentica della famiglia. Oltre il mito, c’è una famiglia dalla storia intensa e anche dolorosa, proprio come tutte le altre.

The Rossellinis: il 26, 27, 28 ottobre al cinema

0
The Rossellinis: il 26, 27, 28 ottobre al cinema

Dopo il grande successo ottenuto alla 35. Settimana Internazionale della Critica di Venezia dove è stato presentato come evento speciale, arriva al cinema solo il 26, 27, 28 ottobre THE ROSSELLINIS di Alessandro Rossellini, prodotto da B&B Film, coprodotto da VFS Films con Rai Cinema in associazione con Istituto Luce Cinecittà.

Roberto Rossellini è stato un genio del cinema e un padre spiccatamente anticonformista. I suoi amori hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, scandalizzando la rigida morale degli anni Cinquanta e dando alla luce una famiglia numerosa, orgogliosamente multietnica e decisamente allargata. Alessandro, primo nipote del grande regista, ha avuto una carriera traballante da fotografo e un lungo passato di tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio, non si sente all’altezza del cognome. Decide così di girare a 55 anni il suo primo film, affrontando con ironia la saga dei Rossellini e obbligando i parenti sparsi in tutto il mondo a un’impossibile terapia familiare davanti alla macchina da presa.

IN THE ROSSELLINIS si trovano così le testimonianze di Renzo, Robin, Isabella, Ingrid, Gil e Raffaella Rossellini che Alessandro guida on the road in un racconto intimo e ironico capace di appassionare lo spettatore.

Alle interviste si alternano le immagini di repertorio, tra cui quelle dell’Archivio Privato della Famiglia Rossellini e dell’Istituto Luce Cinecittà, e le scene di alcuni capolavori di Roberto Rossellini, come ROMA CITTÀ APERTA, LA PRESA DEL POTERE DA PARTE DI LUIGI XIV, EUROPA ’51, VIAGGIO IN ITALIA oltre a quelle di MY DAD IS 100 YEARS OLD di Guy Maddin e Isabella Rossellini e KILL GIL, Vol. 1 di Gil Rossellini.

Spiega Alessandro Rossellini: “Con il titolo del film ho voluto prendere in giro un cognome che per me è stato da sempre molto ingombrante, passato alla storia del cinema per le idee rivoluzionarie di nonno Roberto, regista venerato ancora oggi come un profeta dai cinefili di tutto il mondo. Nonno fu però un personaggio ben noto anche per la sua vita privata, parecchio avventurosa. Il suo genio e il suo carisma hanno affascinato i cronisti del tempo, creando un grande circo mediatico attorno alla sua figura. Il nostro album di famiglia si è così composto con bellissime fotografie patinate e cinegiornali dai toni scandalistici. Tutto questo ha avuto per me e gli altri discendenti un peso enorme, influenzando le nostre vite, anche dopo la scomparsa di nonno. Ogni famiglia mitizza il proprio passato, denso di storie e gioie, nascondendo a volte sotto il tappeto i conflitti più dolorosi. In questo senso, forse noi Rossellini siamo l’iperbole di una famiglia: affascinante, appassionata ed anche bugiarda. L’arte di narrarsi al meglio è forse l’unico pezzetto di genio creativo che abbiamo ereditato da nonno Roberto. Questo film documentario è il mio personale tentativo di restituire un’immagine sincera della mia grande, amata e complicata famiglia”.

The Room Next Door: Julianne Moore protagonista del primo film in lingua inglese di Pedro Almodóvar

0

L’attrice premio Oscar Julianne Moore – di recente vista in May December – sarà la protagonista di The Room Next Door, il primo lungometraggio in lingua inglese dell’autore spagnolo Pedro Almodóvar. La Moore – il cui casting è stato confermato da Variety dopo essere stato postato dalla casa di produzione di Almodóvar, El Deseo, sui social media – si unisce a Tilda Swinton nel film. Quest’ultima ha già recitato per Almodóvar nel cortometraggio del 2021 The Human Voice.

Nel post su Instagram si legge che The Room Next Door è un “dramma tra madre e figlia“, aggiungendo che le riprese si svolgeranno in primavera a New York e Madrid. Non sono stati rivelati altri dettagli sulla trama o sui ruoli di Moore e Swinton. In precedenza Almodóvar aveva dichiarato che i suoi cortometraggi The Human Voice e Strange Way of Life (quest’ultimo interpretato da Ethan Hawke Pedro Pascal) – entrambi in inglese – erano solo un riscaldamento per abituarsi a dirigere attori in questa lingua.

In precedenza, il regista spagnolo era stato chiamato a dirigere il film in lingua inglese A Manual for Cleaning Women, che Cate Blanchett avrebbe dovuto produrre e interpretare, ma il regista ha poi abbandonato il progetto nel 2022. The Room Next Door sarà dunque il primo film di Almodóvar dopo Madres Paralelas del 2021, presentato in anteprima a Venezia. Con le riprese di questo nuovo progetto previste per i prossimi mesi, si attendono ora maggiori informazioni a riguardo, a partire da ulteriori nomi che comporranno il cast e fino ad una prima sinossi della trama.

The Room – La stanza del desiderio: la spiegazione del finale del film horror

Quello della casa infestata è da sempre un tema ricorrente del cinema horror, che negli anni lo ha affrontato e riproposto in variegate versioni. Da La casa L’evocazione – The Conjuring, da Crimson Peak ad Annabelle e fino a La casa delle bambole – Ghostland, sono tanti i titoli in cui si può ritrovare tale elemento. Di questo filone, uno dei più recenti e interessanti è The Room – La stanza del desiderio, horror del 2019 diretto da Christian Volckman che propone una particolare versione di casa infestata, dove a suscitare particolare preoccupazione è in realtà un’unica misteriosa stanza.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, in grado di regalare numerosi brividi oltre ad un finale quantomai ambiguo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Room – La stanza del desiderio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Room - La stanza del desiderio trama

La trama e il cast di The Room – La stanza del desiderio

Il film narra la storia di una giovane coppia di innamorati, Matt e Kate, che si trasferiscono in una nuova casa da poco comprata. Una dimora isolata che sperano diventi il loro definitivo nido d’amore. Girovagando nella casa scoprono però una stanza segreta intrisa di una strana magia: qualsiasi cosa venga chiesta al suo interno, la si ottiene. In poco tempo quella diventa la stanza dei desideri per Matt e Kate, finché quel che chiedono non va al di là del bene materiale. La coppia, infatti, ha problemi ad avere figli e Kate ha subito diversi aborti spontanei.

Un giorno, quando Matt è fuori, Kate chiede dunque di avere un bambino, che chiama Shane. Matt è però preoccupato da quella materializzazione così diversa dalle precedenti e sospetta che ci sia qualcosa di sbagliato nella presenza del bambino. Ben presto, infatti, la felicità iniziale per vedere il loro desiderio più grande esaudito, si trasformerà presto in qualcosa di oscuro, di cui i due coniugi non avevano calcolato le conseguenze. Terribili verità verranno allo scoperto e Matt e Kate si troveranno costretti a confrontarsi con la vera natura di quella misteriosa stanza.

Ad interpretare Kate vi è l’attrice Olga Kurylenko, mentre il compagno Matt è interpretato da Kevin Janssens. Ad interpretare Shan da bambino vi è Joshua Wilson, mentre nella versione adulta del personaggio è Francis Chapman. L’assassino noto come “lo sconosciuto” è invece interpretato da John Flanders. Completano il cast Marianne Bourg nel ruolo di Suzanne, Carole Weyers nel ruolo di Mrs. Schaeffer e Michaël Kahya in quello di Mr. Schaeffer.

The Room - La stanza del desiderio cast

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film Matt scopre che gli oggetti creati nella stanza non possono uscire dalla casa: se ciò accade, essi si tramutano quasi istantaneamente in polvere. Quando Kate, ignara della cosa, porta Shane fuori dalla casa, il bambino si trasforma rapidamente acquisendo anni d’età. Successivamente, Matt ha modo di parlare con l’assassino dei precedenti proprietari della casa, che gli rivela di essere anche lui stesso una creazione della stanza e che a permettergli di uscire di casa è stata la morte dei suoi creatori, evento fra l’altro voluto da sua madre e non da lui.

La morte di Kate sarebbe quindi l’unica cosa che potrebbe trasformare Shane in una persona reale e consentirgli di uscire dalla casa. Il mattino dopo, scoprono che Shane è uscito e si è trasformato in un uomo, anche se ha ancora la mente di un bambino ed è arrabbiato con Kate per avergli mentito. Questo provoca un alterco e Kate e Matt vengono messi al tappeto. Shane usa la Stanza per ingrandire ulteriormente l’area esterna e duplicare la casa al suo interno. Si trasforma in Matt e rapisce Kate nella casa clonata.

Matt si risveglia poco dopo e riesce a ritrovare Kate proprio mentre Shane la sta violentando. Insieme, cercano di fuggire, ma si rendono conto che Shane ha usato la Stanza per creare un labirinto nella casa clonata. Shane, quindi, li trova e accoltella e uccide Matt. A questo punto, però, si rende conto che Matt e Kate hanno usato la Stanza per replicarsi e che i veri Matt e Kate sono fuggiti. Alla fine, con l’inganno, Shane esce all’esterno, dove invecchia rapidamente e muore, deteriorandosi in un mucchio di polvere.

Il racconto si sposta a questo punto ad un mese dopo. Matt e Kate hanno abbandonato la casa e vivono in un motel. L’ultima scena vede Kate fissare con orrore un test di gravidanza positivo, incerta se il bambino appartenga a Matt o a Shane e se si trovino effettivamente ancora nella stanza. In quel momento, infatti, e abat-jour si accendono e spengono a intermittenza, proprio come succedeva all’interno della casa, segno che potrebbero non averla realmente abbandonata o che, se il figlio fosse di Shane, questo potrebbe essere il legame che ancora li unisce a quel luogo maledetto.

Il trailer di The Room – La stanza del desiderio e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di The Room – La stanza del desiderio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 agosto alle ore 22:55 sul canale Rai 4.

The Room – La Stanza del Desiderio in on demand

The Room – La Stanza del Desiderio in on demand

Per continuare a vivere il grande cinema anche da casa, dall’11 giugno sarà disponibile a noleggio su Infinity il film The Room – La Stanza del Desiderio che debutterà direttamente in streaming, un thriller dalle tinte dark che racconta di desideri che si trasformano in terribili incubi quando si è costretti a goderne solo dentro le mura domestiche.

Il film, con la regia di Christian Volckman, ha come protagonisti Olga Kurylenko (che abbiamo visto sugli schermi nel ruolo di bond girl in Quantum of Solace e al fianco di Tom Cruise in Oblivion) e Kevin Janssens.

The Room – La Stanza del Desiderio: la trama

Kate e Matt sono una giovane coppia di trent’anni in cerca di una vita più autentica e sana. Poco dopo essersi trasferiti in una grande casa abbandonata da tempo, scoprono una stanza segreta che ha lo straordinario potere di materializzare tutto ciò che desiderano. Dopo un primo periodo da sogno – durante il quale la coppia si circonda di gioielli, opere d’arte, soldi – Matt e Kate scoprono che dietro questo apparente stato di felicità, si nasconde qualcosa di più oscuro: tutto ciò che la stanza crea sopravvive solo all’interno della casa. Quando la stanza offre loro ciò che stavano aspettando da sempre e che la natura gli stava negando, presto capiscono che il loro più grande sogno è destinato a essere il loro più terribile incubo…

The Rookie: la cospirazione incombe nel trailer del finale della sesta stagione

0

Se c’è una cosa che The Rookie sa fare bene, è come creare un finale di stagione coinvolgente. Secondo il promo dell’imminente finale della sesta stagione, l’episodio terrà gli spettatori con il fiato sospeso quando lo show rivelerà un’importante cospirazione e i poliziotti si muoveranno per fermare un’importante operazione. La trama dell’episodio annuncia un finale di stagione ancora più spettacolare rispetto alle stagioni precedenti, in quanto il sergente Grey riesce finalmente ad avere un quadro completo della situazione e aiuta i suoi uomini a portare a termine un’enorme missione. Nel frattempo, si sviluppa una connessione tra tutti i casi sparsi nella stazione di polizia.

Il sergente Grey aiuta la squadra a prepararsi per la loro missione più importante. Nel frattempo, Aaron, Lopez, Celina, Tim e Smitty scoprono una sorprendente connessione nel loro caso.

Nel promo la dottoressa London è in fuga, perché tutto diventa troppo per lei. Questo sarebbe in contraddizione con il suo accordo con Nolan di aiutare il caso in cambio dell’immunità. “C’è ancora tempo. Puoi sistemare le cose”, cerca di convincere Nolan al telefono. La dottoressa London non si illude di sapere con chi ha a che fare, perché Monica non ha limiti a ciò che può fare. “È troppo pericoloso. Ha spie dappertutto”, valuta correttamente la dottoressa London mentre qualcuno la guarda salire in macchina e andarsene.

Che fine ha fatto ‘The Rookie: Feds’?

The Rookie ha tentato di espandere il suo universo con The Rookie: Feds, ma lo spinoff è stato cancellato dopo una sola stagione. Lo show non ha affrontato la questione di cosa sia successo a Simone Clark e alla sua squadra. Il Mid-Wilshire si rende conto che la portata della cospirazione criminale che hanno scoperto è più profonda di quanto pensino, così chiedono l’aiuto dell’FBI. Felix Solis riprende il personaggio di Matthew Garza di Feds e rappresenta l’FBI. Questa sarà l’occasione per lo show di parlare di ciò che è accaduto alla squadra speciale da lui guidata.

Il promo si conclude con una nota positiva: gli agenti e i detective del distretto si avvicinano ai loro obiettivi. Promette molta azione: Thorsen viene coinvolto in una rissa in un negozio di biancheria; Chen si lancia in Fast and Furious saltando tra le auto in corsa; Lopez si imbatte in assalitori mascherati; Nolan e Harper trasformano il loro veicolo in un’arma mentre attraversano una tenda che sembra essere la base di un’operazione. L’episodio costituirà il cliffhanger per la prossima stagione, quando Monica cercherà di scoprire chi le sta dando la caccia e aiuterà il peggior nemico di Nolan, Oscar, a evadere di prigione in The Rookie Stagione 6, Episodio 10, “Piano di fuga”.

The Rookie – Stagione 8: conferma, cast, storia e tutto quello che sappiamo

La longeva serie poliziesca della ABC The Rookie è tornata per la sua settima stagione e lo show è stato rinnovato per un’ottava stagione. Creata da Alex Hawley, la serie racconta la storia di John Nolan (Nathan Fillion), un uomo sulla quarantina che decide di diventare un agente di polizia dopo aver aiutato la polizia locale. Trasferitosi a Los Angeles, Nolan diventa il rookie più anziano nella storia della polizia, ma presto scopre che il lavoro di poliziotto comporta sfide più grandi di quanto avesse mai immaginato. Con il suo mix di dramma personale e l’emozione delle indagini poliziesche, The Rookie era destinato a diventare un classico della TV.

Continuando a costruire trame sempre più elaborate nel corso delle sue sette stagioni, l’ultima puntata vede la serie in uno stato di cambiamento, con alcune relazioni che fanno un passo avanti e altre che si sgretolano. Questo è normale per una serie come The Rookie, ed è proprio il tipo di dramma esagerato che tiene gli spettatori incollati allo schermo settimana dopo settimana. Con il futuro di The Rookie che sembra ormai deciso (almeno per il momento), la ABC ha ordinato un’ottava stagione.

Ultime notizie su The Rookie – Stagione 8

ABC rinnova The Rookie per l’ottava stagione

Continuando la sua serie di successi come uno degli show più popolari della TV, le ultime notizie confermano che The Rookie è stato rinnovato per l’ottava stagione. Non c’erano dubbi che il poliziesco sarebbe stato rinnovato per altri episodi, e The Rookie è stato rinnovato insieme ad altri quattro successi della ABC (Grey’s Anatomy, 9-1-1, Will Trent e Shifting Gears).

Dato che la ABC ha anche confermato il palinsesto televisivo per l’autunno 2025, le notizie sulla stagione 8 di The Rookie confermano anche che i fan dovranno aspettare un po’ più a lungo del previsto per la serie. La stagione 8 non debutterà in autunno, poiché The Rookie è stata rinviata alla metà della stagione. Farà parte del palinsesto della primavera 2026.

La stagione 8 di The Rookie è confermata

The Rookie torna in azione

Avvicinandosi rapidamente alla sua decima stagione in onda, il futuro di The Rookie sembra molto più stabile rispetto a quello di molte altre serie televisive della stessa rete. Ecco perché non è stata una sorpresa quando la ABC ha rinnovato la serie poliziesca per l’ottava stagione nell’aprile 2025. Affiancandosi a serie come Grey’s Anatomy e Abbott Elementary, non c’è dubbio che The Rookie sia uno dei maggiori successi della rete. Tuttavia, resta da vedere quanto potrà durare la serie, soprattutto considerando che il concetto di base di “The Rookie” è ormai superato.

La settima stagione di The Rookie è andata in onda dal 7 gennaio al 13 maggio 2025.

Dettagli sul cast della stagione 8 di The Rookie

cast della stagione 8 di The Rookie

John e il resto della polizia di Los Angeles dovrebbero tornare

Sebbene il cast di The Rookie abbia subito diversi cambiamenti nel corso degli anni, c’è stato un nucleo costante che è rimasto fedele per quasi un decennio. A guidare lo show nei panni del rookie protagonista è Nathan Fillion nei panni di John Nolan, mentre la sua nuova moglie, Bailey Nune, sarà interpretata nuovamente da Jenna Dewan. Dovrebbe tornare anche la detective di lunga data Angela Lopez (interpretata da Alyssa Diaz), così come suo marito Wesley Evers (Shawn Ashmore). Uno dei rookie più recenti della squadra, Aaron Thorsen di Tru Valentino, probabilmente non tornerà nella stagione 8 perché ha lasciato la serie nella stagione 6.

Richard T. Jones dovrebbe tornare nei panni del comandante Wade Grey, così come la relativamente nuova arrivata Celina Juarez (interpretata da Lisseth Chavez). Apparsa per la prima volta nella seconda stagione come agente addestratrice di Nolan, Nyla Harper, interpretata da Mekia Cox, ha assunto un ruolo più sfaccettato nel corso della serie, che continuerà anche nella stagione 8. Allo stesso modo, l’agente sotto copertura Lucy Chen (Melissa O’Neil) dovrebbe tornare in scena, e la sua relazione con Tim Bradford (Eric Winter) potrebbe subire alcuni cambiamenti positivi nella nuova stagione.

La serie vede anche la partecipazione di un ampio cast di guest star e personaggi secondari, e sebbene sia difficile prevedere chi potrebbe apparire nella stagione 8, ci sono alcuni personaggi che il pubblico potrebbe rivedere grazie ad alcune trame lasciate in sospeso nella stagione 7.

Monica, interpretata da Bridget Regan, è riuscita a stringere un accordo per farla franca alla fine della stagione 7, quindi dovrebbe tornare come uno dei principali cattivi nella stagione 8. Allo stesso modo, Oscar, interpretato da Matthew Glave, è sfuggito alla custodia della polizia ed è ancora in fuga all’inizio della nuova stagione. Entrambi sono stati cattivi ricorrenti in The Rookie.

Dettagli sulla trama della stagione 8 di The Rookie

Casi nuovi e in corso per la stagione 8

Tradizionalmente, il finale della stagione precedente tende a influenzare pesantemente le trame in corso, quindi il finale della stagione 7 aiuta a tracciare la strada per la stagione 8.

Il pubblico può aspettarsi che sia Oscar che Monica siano cattivi ricorrenti nel corso della serie. Che appaiano durante tutta la stagione o che facciano capolino in modo sorprendente, come hanno fatto nel finale della stagione 7, entrambe le loro storie sono destinate ad avere un arco narrativo più lungo. Avendo già stretto un accordo con il governo federale per la sua libertà, Monica potrebbe commettere altri crimini per cui la squadra dovrà trovare un modo per arrestarla, oppure potrebbe apparire più in veste di consulente.

Il showrunner Alex Hawley ha anche detto a Screen Rant che esploreranno dove porterà Oscar il suo viaggio dopo la fuga dalla prigione, sottolineando che inizialmente Oscar doveva essere un cattivo occasionale, ma che hanno apprezzato così tanto lavorare con l’attore che hanno deciso di riportarlo nella serie:

Matthew è così brillante, ed è uno di quei casi in cui siamo stati fortunati ad avere più volte nel corso della serie. Scrivi un personaggio che, in teoria, dovrebbe essere un personaggio secondario, poi scegli un attore che entra in scena ed è fantastico, e pensi: “Voglio vederlo di nuovo”.

E così Oscar è sempre stato una gioia, un nemico e un personaggio divertentissimo, ma anche molto pericoloso. Adoro quando possiamo riportarlo in scena. Non credo che potremo tenerlo fuori per sempre, senza che venga catturato. Quale sarà il prossimo capitolo del viaggio di Oscar nella stagione 8 e dove lo porterà? Non lo so ancora, ma lo rivedremo sicuramente.

Ogni settimana sono previsti nuovi casi avvincenti, in linea con il formato procedurale della serie, e le relazioni tra i personaggi saranno sicuramente messe alla prova. Tim ha cercato di dire a Lucy cosa provava riguardo al loro ritorno insieme, ma lei si è addormentata dopo il turno di notte, quindi probabilmente avranno una conversazione seria sul loro ritorno insieme nella stagione 8 di The Rookie, se non torneranno insieme fuori dallo schermo prima dell’inizio della stagione.

Se nuovi personaggi si uniranno a The Rookie nella stagione 8 (cosa quasi certa, dato che Nolan ha bisogno di un nuovo rookie da addestrare), questo aprirà la porta a ulteriori intrighi in futuro.

 

The Rookie – stagione 7: Alexi Hawley rivela di voler ampliare il cast della serie

0

La premessa originale di The Rookie seguiva John Nolan (Nathan Fillion), la più vecchia recluta della polizia di Los Angeles. Dopo sei stagioni, Nolan ha fatto progressi nella sua carriera e non è più una recluta. Per mantenere il titolo della serie attuale, lo show ha introdotto Celina Juarez (Lisseth Chavez), una nuova recluta sotto l’ala di Nolan. Celina si diplomerà presto e la serie sentirà la mancanza della sua recluta.

In una conversazione con TV Line, lo showrunner Alexi Hawley ha rivelato di voler aggiungere una nuova recluta nella stagione 7 per far sì che le cose si muovano correttamente in quella direzione. Hawley ha parlato della fine della permanenza di Celina come esordiente e di ciò che lo show ha in serbo per quel reparto, affermando:

Stiamo guardando alla fine dei 13 mesi di Celina, per così dire, ad un certo punto della [prossima] stagione, quindi penso che sia giusto dire che ci potrebbero essere uno o due nuovi esordienti ad un certo punto“.

Questo aggiornamento non rivela molto su ciò che i fan possono aspettarsi, ma nei prossimi mesi arriveranno notizie su chi saranno i nuovi esordienti. Hawley ha rivelato che la produzione dello show inizierà questo mese e che saranno pronti abbastanza episodi per il ritorno nel 2025. La stagione 7 di The Rookie si occuperà dei principali cattivi che sono fuggiti nel finale della stagione 6, cosa di cui Hawley è ben consapevole e sa che “hanno delle grandi scarpe da riempire dopo la sesta stagione”.

The Rookie riporterà i personaggi di The Rookie: Feds personaggi

the rookie niecy-nash-james-lesure-kevin-zegers-britt-robertson

Il finale della sesta stagione ha rivelato il destino dei personaggi di The Rookie: Feds dopo che i problemi legati allo sciopero hanno portato alla cancellazione dello show. È stato rivelato che Gaza e la sua squadra sono ancora in attività e combattono il crimine dove necessario. Hawley ha dichiarato di amare i personaggi e di volerli utilizzare nei prossimi episodi. Ha anticipato il problema dell’inserimento delle guest star, dicendo: “. . . c’è una parte del mio lavoro che consiste nel fare telefonate: “Ehi, sto pensando di usarli negli [episodi] 5 e 6, sono disponibili?” e poi le cose potrebbero cambiare o le date spostarsi”.

Ha detto che voleva usarli quando i loro personaggi avrebbero avuto il maggiore impatto per non far perdere tempo agli attori. “Voglio assolutamente usarli quando la storia ha un impatto maggiore. Non voglio sprecare il loro tempo e farli apparire per una sola scena. Ma sì, mi piacerebbe usarli per il resto della nostra vita come Rookie“, ha detto quando gli è stato chiesto se sarebbero apparsi nelle prossime puntate.

The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America

The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America

Arriva alla Festa di Roma 2016  The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America, il documentario che segue il tour dei Rolling Stones nei primi mesi del 2016 attraverso dieci città latinoamericane concluso con un concerto all’aperto all’Avana, Cuba, dove la band si è esibita per la prima volta. Un road movie che celebra il potere rivoluzionario del Rock in modo divertente e indagatore.

The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America

The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America racconta il tour, la cultura locale e il legame unico che esiste tra i popoli dell’America Latina e i Rolling Stones e combina le vibranti riprese dal vivo con altre piu` intime che ci portano nel mondo dei Rolling Stones.

The Rolling Stones Crossfire Hurricane – recensione

0
The Rolling Stones Crossfire Hurricane – recensione

Inquadrature sghembe, zoom in avanti, immagini sfuocate di visi e voci, un indugiare sui dettagli di un camerino, scorci di ragazzi che si vestono e rispondono svogliati ad un paio di domande di un giornalista. Poi, all’improvviso, tutto accelera: le star sono nel tunnel, si sente il fragore della folla, è un crescendo di attesa e, dopo il canonico “Ladies and Gentlemen, The Rolling Stones”, la protagonista assoluta è solo la musica.

Mentre le note delle chitarre di Keith Richards e Brian Jones infiammano il pubblico, la voce di Mick Jagger lo strega, seguendo il battito di Charlie Watts. Quello degli Stones è un mondo in movimento, fatto di sregolatezza, stupefacenti, sesso, ma soprattutto di amicizia e rock’n’roll. Ed è in questo universo unico, dove libertà, ribellione e canzoni sono i soli imperativi, che il regista Brett Morgen si immerge, nel tentativo di riportare a galla la storia, le esperienze, ma soprattutto l’essenza di quella che è una delle più grandi band di tutti i tempi.

Il genio, però, è difficile da avvicinare, il carisma impossibile da comprendere, l’aura che circonda gli artisti totalmente inaccessibile. L’atmosfera di quei giorni si può solo evocare, come in un ricordo, come in un sogno. E così, con la pazienza dello storico e la passione dell’amante, Morgen piega le enormi potenzialità del cinema ai suoi scopi, accompagnando il pubblico attraverso quel ricordo, attraverso quel sogno. The Rolling Stones Crossfire Hurricane è un ventennio, raccontato dalle rockstar in prima persona, stipato in due ore; non solo un omaggio ai cattivi ragazzi che rappresentarono gli anti Beatles, ma quasi un atto d’adorazione.

E bisogna ammettere che il risultato, ottenuto grazie ad un montaggio superbo di sequenze tratte da alcuni documentari come Gimme Shelter dei fratelli Maysles (1970) o Cocksucker Blues di Robert Frank (1972) e da documenti inediti o di repertorio, come le riprese del drammatico concerto di Altamont (1969) dove un ragazzo venne accoltellato e ucciso, è coraggioso e interessante. Dallo schermo gli intramontabili successi dei Rolling Stones, da (I Can’t Get No) Satisfaction a Sympathy for the Devil, da Angie a No Expectations, fanno da colonna sonora a serate a base di droga, arresti, viaggi da un capo all’altro del mondo, feste dietro le quinte, ma anche a momenti più tranquilli e rilassati.

Sospeso tra passato e presente, con una chicca recente sui titoli di coda, The Rolling Stones Crossfire Hurricane emoziona, diverte, intriga, insegna. Forse la narrazione subisce un leggero calo d’intensità nel finale, ma la bellezza del documentario non ne è minimamente scalfita. In Italia è distribuito in 300 sale ma sarà al cinema solo per due giorni: 29 e 30 aprile. Save the date.

The Rocky Horror Picture Show: reunion 40 anni dopo

0
The Rocky Horror Picture Show: reunion 40 anni dopo

A quarant’anni di distanza dall’uscita del celeberrimo e rivoluzionario musical, il cast di The Rocky Horror Picture Show si è riunito per un’intervista che potete vedere di seguito:

The Rocky Horror Picture Show è un film del 1975 diretto da Jim Sharman e tratto dallo spettacolo teatrale The Rocky Horror Show del 1973, di Richard O’Brien, sceneggiatore e autore delle musiche, nate per lo spettacolo e usate anche nel film. O’Brien appare nella pellicola anche come attore, nel ruolo del misterioso servitore Riff Raff.

The Rocketeer: il nuovo film con una protagonista donna di colore

0

The RocketeerLa Disney sta lavorando a quello che si definisce ufficialmente un reboot-sequel di The Rocketeer, il cult movie di Joe Johnson. Anche se è definito come sequel, il film si svolgerà dopo sei anni dagli avvenimenti originali e sarà ambientato in una continuity autonoma. La novità più importante però è che al posto di Cliff Secord, a sfrecciare nei cieli ci sarà una donna di colore.

Max Winkler e Matt Spicer scriveranno la sceneggiatura, Blake Griffin e Ryan Kalil saranno i produttori. The Rocketeers sarà il titolo ufficiale del film e di seguito è disponibile una prima sinossi.

Ambientato sei anni dopol’originale e dopo che Secord è sparito durante la sua lotta contro i nazisti, emergerà un nuovo inaspettato eroe: una giovane pilota afroamericana che indosserà il mantello di Rocketeer nel tentativo di fermare le ambizioni di scienziati malvagi.

Le avventure di Rocketeer (The Rocketeer) è un film di fantascienza del 1991 diretto da Joe Johnston ambientato negli anni della seconda guerra mondiale e tratto dal fumetto The Rocketeer di Dave Stevens.

Fonte

The Rock: dal cast al finale, tutto quello che c’è da sapere sul film

Noto soprattutto per la realizzazione di film d’azione ad alto budget, caratterizzati da un ampio uso di effetti speciali,  ha prodotto e diretto film come Bad Boys (1995), Armageddon (1998), Pearl Harbor (2001) e i primi cinque film della saga di Transformers (dal 2007 al 2017), ma anche il recente Ambulance (2022). Uno dei suoi film più apprezzati (e che il regista considera il suo preferito) è però il suo secondo lungometraggio, The Rock, uscito in sala nel 1996.

Ambientato quasi unicamente in un solo luogo, The Rock è spesso indicato come uno dei migliori thriller d’azione degli anni Novanta. Nonostante le diverse controversie riguardo le numerose riscritture della sceneggiatura (tra cui si citano anche quelle non accreditate di Aaron Sorkin e Quentin Tarantino), il film offre infatti una solida storia con eroi, antagonisti e una situazione critica da sventare prima del disastro, oltre ad alcuni forti spunti su tematiche sociali.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, che offre grande tensione, tanta adrenalina e le ottime interpretazioni degli attori coinvolti. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Rock. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al finale del film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

The Rock cast

La trama di The Rock

Protagonista del film è Stanley Goodspeed, un chimico che lavora per i servizi segreti che si vede chiamato d’urgenza dal direttore FBI James Womack: sull’isola di Alcatraz è in corso una rivolta condotta dal generale Francis Xavier Hummel, il quale protesta contro il governo che non riconosce meriti ai veterani morti durante azioni segrete e nega bonus economici alle loro famiglie. L’uomo ha inoltre rubato dei missili contenenti gas nervino e ha annunciato che li lancerà contro San Francisco se le sue richieste non verranno esaudite.

Lo scienziato sa come disinnescare le bombe, ma necessita di qualcuno che conosca bene la prigione di Alcatraz per farlo entrare. Qui entra in gioco il detenuto Patrick Mason, ex agente dell’intelligence britannica, in carcere da ben trent’anni, che riuscì a evadere una volta da Alcatraz. Nonostante il suo odio per l’FBI, l’uomo accetta di dare il suo aiuto. Ma quando Patrick e Stanley arrivano sull’isola, si trovano da soli a combattere contro una squadra di spietati rivoluzionari pronti a tutto.

Il cast del film e la sua location

Ad interpretare Stanley Goodspeed vi è l’attore Nicolas Cage. L’attore ha accettato di recitare in questo film come sfida a chi gli diceva che non avrebbe mai potuto lavorare in un blockbuster d’azione perché era “troppo eccentrico”. Accanto a lui, nel ruolo di John Patrick Mason, vi è invece il premio Oscar Sean Connery. Secondo quanto riferito, l’attore ha accettato la parte di Mason dopo aver saputo che Nicolas Cage era stato scritturato per il ruolo di Goodspeed.

Nel ruolo del generale Francis Xavier Hummel vi è invece l’attore Ed Harris. L’attore ha avuto problemi con tale personaggio, poiché la simpatia che provava per lui era in contrasto con la minaccia di Hummel di devastare un’intera città. Accanto a loro, recitano poi John Spencer nel ruolo di James Womack, David Morse in quello del maggiore Tom Baxter, John C. McGinley in quelli del capitano Hendrix e Michael Biehn in quelli del Comandante Anderson.

La maggior parte del film è stata girata nella vera prigione di Alcatraz, sull’isola di Alcatraz. Essendo gestita dal National Park Service, non è stato possibile chiudere tale luogo e gran parte delle riprese hanno dovuto essere organizzate in base alla presenza di gruppi di turisti che si aggiravano nei dintorni. I produttori avrebbero in realtà preferito ricostruire la prigione in studio, ma Bay si oppose alla cosa sostenendo che era impossibile replicare l’aspetto e l’atmosfera di quel luogo.

The Rock location

Come finisce The Rock? Ci sarà mai un sequel?

Nel finale del film, scaduto l’ultimatum, il generale Hummel dà l’ordine di lanciare un missile, ma poi, non volendo uccidere tanta gente, devia all’ultimo momento la sua rotta facendolo schiantare in mare. Gli altri marine, però, non approvano l’operato di Hummel e decidono di ribellarsi al loro comandante. Ne nasce una sparatoria nella quale Hummel stesso viene ucciso. Questi, prima di morire, dice a Goodspeed che l’ultimo missile si trova nel faro.

Dopo averlo trovato, Goodspeed vi toglie la testata rendendolo dunque innocuo. Il presidente degli Stati Uniti, nel frattempo, aveva autorizzato un attacco aereo contro Alcatraz, proprio mentre Goodspeed si trascina fuori e accende i razzi verdi per segnalare la riuscita dell’operazione. Un soldato lo avvista pochi secondi prima del bombardamento, ma i piloti non vengono avvertiti in tempo e un missile viene sganciato. L’ordigno colpisce il faro, scaraventando Goodspeed in mare, ma Mason lo trae in salvo.

A questo punto, terminata con successo la missione, Mason dovrebbe essere nuovamente incarcerato, ma con la complicità di Goodspeed, riesce a dileguarsi prima dell’arrivo dei soldati statunitensi. Diverso tempo dopo, Goodspeed e sua moglie Carla si trovano in luna di miele a Fort Walton, e Goodspeed trova la cavità nella panca della chiesa indicata da Mason, scoprendo che contiene il microfilm sui segreti statunitensi degli ultimi cinquant’anni, rubato da Mason prima di essere incarcerato.

In seguito, Michael Bay aveva condiviso un’idea per un sequel, che avrebbe previsto che un Goodspeed ormai sposato e in possesso delle prove del microfilm si ritrova inseguito dal governo e, non sapendo a chi rivolgersi, si vede costretto a chiedere aiuto a Mason. Tuttavia, tale sequel non è mai stato realizzato ed oggi è da intendersi come del tutto abbandonato.

Il trailer di The Rock e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Seven grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 27 maggio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

The Rock vuole Jason Momoa in Fast & Furious

0

Cos’hanno in comune Dwayne “The Rock” Johnson e Jason Momoa? Le star di Fast & Furious e Aquaman condividono entrambi le origini hawaiane, e sarà per questo (o per la simile stazza fisica?) che uno dei desideri di Johnson era portare l’attore sul set dello spin-off su Hobbs e Shaw. Sogno svanito a causa degli impegni di Momoa con la DC:

Io e Jason abbiamo provato in tutti i modi a fargli ottenere un ruolo in questo film, per interpretare mio fratello. Purtroppo il suo programma era già troppo ricco. Ma ci riproveremo nel prossimo film su Hobbs, sicuro.

È sempre Johnson a rivelare che il trailer ufficiale di Hobbs & Shaw arriverà domani, promettendo “il più grande showdown che la saga abbia mai visto“.

Hobbs & Shaw, ecco il titolo dello spin-off di Fast & Furious

Si sono da poco concluse le riprese del primo spin-off di Fast and Furious, che non rinuncerà al marchio del franchise nel titolo e si chiamerà, almeno per l’uscita ufficiale nel Regno Unito, Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw.

A dirigere lo spin off  Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw è stato chiamato David Leitch, che gira il film basandosi sulla sceneggiatura di Chris Morgan. Nel cast del film ci sono Dwayne Johnson, Jason Statham, Vanessa Kirby, Idris Elba, Eiza González Eddie Marsan.

In una recente intervista, Dwayne Johnson aveva consolidato il suo affetto per la saga, mostrandosi però piuttosto incerto su un suo eventuale ritorno in Fast & Furious 9:

Non c’è altro franchise che mi stia più a cuore di questo. Per l’incredibile team ci lavora, per la Universal che è stata un ottimo partner, e per le mie fantastiche colleghe che amo alla follia. Il discorso cambia per i miei colleghi uomini […] Alcuni si comportano da uomini e da veri professionisti, mentre altri no.

Il regista David Leicht ha parlato con Total Film: “Stiamo andando avanti in questa corsa eccitante con questi due personaggi del franchise molto amati, che sono sempre stati sotto i riflettori. Scopriremo delle cose sul passato di Hobbs e della sua famiglia, e scopriremo anche qualche cosa in più sul mondo di Shaw.”

The Road: recensione del film con Viggo Mortensen

0
The Road: recensione del film con Viggo Mortensen

Lo scenario di The Road, dall’omonimo romanzo di McCarthy, si presenta allo spettatore nella sua triste e grigia immediatezza. Uniche figure a stagliarsi contro le nuvole, Viggo Mortensen e Kodi Smit-McPhee, padre e figlio che rappresentano il viaggio dell’umanità all’indomani di una catastrofe non identificata che ha ridotto il mondo e il genere umano in fin di vita. Il film dell’australiano John Hillcoat, filologicamente legato al potente e scarno racconto di McCarthy, è un viaggio, prima che del corpo, dell’anima, nei suoi antri e nelle sue capacità.

In The Road il mondo dilaniato da forti scosse che spaccano la terra e da incendi che devastano i resti di una vegetazione ormai morta quello che fa da sfondo al viaggio transcontinentale di un Padre e un Figlio, due anime senza nome che si muovono lungo la Strada che dovrebbe portarli alla salvezza.

The Road, un film doloroso e toccante

Una storia d’amore paterno e filiale, il racconto di un passaggio di testimone tra vecchie e nuove generazioni, un post-apocalittico intimista che vede nei protagonisti un nodo fondamentale. Il ritmo scandito dalle loro vicende alterna tensione e brevi istanti di tregua, senza perdere la fluidità del dolore che sottende tutto il racconto fino a esplodere un in finale che in qualche modo prova ad alleviare le tremende sofferenze di chi è stato attore dei fatti ma anche di chi empaticamente guarda dalla sala buia.

Per stile e regia The Road è un film potente, che non poteva essere raccontato diversamente, una scommessa in una certa misura dovuta all’incredibile stile del romanzo, scarno eppure in grado di evocare substrati di consapevolezza che emergono nell’uomo solo nelle situazioni più estreme (facendo attenzione a non ricadere nella facile retorica qui assolutamente assente) dividendo i buoni dai cattivi in due gruppi distinti ma che si toccano e in un punto si confondono, sottolineando la fragilità dell’essere e del vivere da uomo anche quando tutto cospira contro la dignità umana.

Un film doloroso che riesce a toccare estremi picchi di orrore ma anche di infinita dolcezza nella figura di questo padre, attanagliato dal senso di colpa, dalla paura di lasciare da solo il figlio, ma anche dal terrore di rimanere di nuovo solo, dopo l’abbandono della moglie, una moglie amatissima, con il volto di Charlize Theron, che vediamo solo nei flaschback, nella sua paura e fragilità. Assistiamo impotenti alla sua abdicazione alla vita e alla sua spontanea ricerca della morte nonostante le lacrime del marito. La vicenda si svolge, lenta e pesante, lungo la strada, i boschi e la case abbandonate e depredate, verso una meta che dovrebbe portare speranza ma che significherà la fine del viaggio, una distesa di sabbia affollata di oggetti trasportati a un mare che non è più blu.

The Rite (ll Rito): trailer internazionale con Anthony Hopkins

0
The Rite (ll Rito): trailer internazionale con Anthony Hopkins

Warner Bros  nuovo trailer internazionale di Il Rito, il film horror diretto da Mikael Hafstrom con Anthony Hopkins. In gran parte girato a Roma. Il film è ispirato al libro scritto da Matt Baglio. Anthony Hopkins torna a combattere le forze oscure dopo la sua straordinaria interpretazione di Van Helsing nel Dracula di Francis Ford Coppola.

Nel cast del Il Rito assieme a Anthony Hopkins ci sono anche Colin O’Donoghue, Alice Braga (che abbiamo visto recentemente in Predators), Ciaran Hinds (Munich, Miami Vice, Harry Potter e i Doni della Morte) e Toby Jones (Frost/Nixon – Il Duello).

Ispirato a eventi realmente accaduti, questo thriller soprannaturale segue le vicende di un seminarista (Colin O’Donoghue) inviato a studiare l’esorcismo in Vaticano nonostante i suoi dubbi su questa pratica controversa e sulla sua stessa fede. Solo quando è mandato come apprendista dal leggendario Padre Lucas (Anthony Hopkins), un sacerdote che ha eseguito migliaia di esorcismi, il suo scetticismo comincia a vacillare. Coinvolto in un caso così inquietante che sembra perfino trascendere le capacità di Padre Lucas, il giovane seminarista inizia a intravedere un fenomeno che la scienza non riesce né a spiegare né a controllare, una manifestazione del male così violenta e terrificante da costringerlo a mettere in discussione tutto ciò in cui crede.

The Riot Club trailer e poster del film con Sam Claflin

0

Ecco il primo trailer di The Riot Club, in cui un gruppo di giovani rampolli, appartenenti all’altissima società inglese, fa cose di bassissima risma, facendosi sfuggire di mano la situazione…

Il titolo di lavorazione del film era Posh, ma insieme al nuovo trailer e alla locandina, che potete vedere sotto, è arrivato anche questo nuovo titolo.

The Riot ClubIl film è diretto da Lone Scherfig, regista di An Education. Nel gruppo di questi bei ragazzi in smoking troviamo Max Irons e Sam Claflin nei panni di Miles e Alistair, matricole dell’Università di Oxford determinate a far parte del famigerato Riot Club. durante una serata trascorsa al pub Testa del Toro, l’ambizione e l’avidità li condurranno su di una cattiva strada.

The Riot Club è sceneggiato da Laura Wade, adattato da una sua piece teatrale, al cui debutto nel corso del  General Election del 2010, il pubblico e la critica non furono restii a paragonare il  Riot Club al Bullingdon Club, di cui il primo ministro David Cameron e il sindaco di Londra  Boris Johnson sono stati membri in gioventù . Eppure Scherfig afferma che non ci sia una diretta correlazione tra i personaggi del film e la realtà. L’obiettivo di  Scherfig è quello di realizzare un film più in generale  sulla potenza e sulle classi sociali. E ‘ più dinamico, energico, drammatico e duro dei film che ho realizzato in precedenza, ammette il regista danese. Il pubblico potrà giudicare da se  quando il film verrà proiettato nelle sale, ovvero a partire dal 19 settembre. Tra gli interpreti anche da Holliday Grainger, Sam Reid, Douglas Booth, Natalie Dormer e Jessica Brown-Findlay.

Fonte: Empire

The Ring vs The Grudge: terzo trailer dell’horror giapponese

0
The Ring vs The Grudge: terzo trailer dell’horror giapponese

Guarda il terzo trailer del nuovo horror giapponese The Ring vs The Grudge, il film che riunirà due iconiche e entità sovrannaturali debutteranno per la prima volta insieme in Giappone il prossimo 18 giugno.

Il cast di The Ring vs The Grudge vede protagonista Mizuki Yamamoto affiancata da Tina Tamashiro, Aimi Satsukawa, Misato Tanaka, Masahiro Komoto, Masanobu Ando e Takako Fuji. Kôji Shiraishi (Grotesque, Noroi – The Curse) sta dirigendo da uno script basato sui personaggi creati da Takashi Shimizu e Kôji Suzuki.

The Ring vs The Grudge

Sul fronte statunitense Paramount ha annunciato che il sequel Rings uscirà il 28 ottobre mentre Sony sta sviluppando un altro remake di The Grudge con Sam Raimi a bordo come produttore.

The Ring 3D: uno sceneggiatore premio Oscar per il film

0
The Ring 3D: uno sceneggiatore premio Oscar per il film

 

La Paramount Pictures dopo molti anni si è decisa finalmente a riprendere il franchise horror di successo e conferma The Ring 3D, ingaggiando per la regia lo spagnolo F. Javier Gutierrez (Before the Fall). Adesso, Deadline ci informa che sarà lo sceneggiatore premio Oscar per A Beautiful Mind, Akiva Goldsman, ad occuparsi della sceneggiatura del film. A Goldsman, che ha esordito alla regia quest’anno con Winter’s Tale, è stato affidato il compito di riscrivere una prima bozza dello script di David Loucka.

Il franchise, come molti di voi sapranno, è basato su un remake del film giapponese diretto proprio da Hideo Nakata, a sua volta  adattamento del romanzo Ring di Koji Suzuki. Il primo film USA The Ring diretto da Gore Verbinski incasso la bellezza di 249 milioni di dollari nel 2002 dando il via ad una serie sterminata di remake della prolifica vena horror nipponica.  Nel 2005 fu invece la volta di The Ring 2 diretto proprio da Nakata che aveva firmato al trilogia originale, film che poi incasso altri 161 milioni di dollari. Successivamente si è parlato di un terzo capitolo per molto tempo e solo oggi lo studios ha deciso di ufficializzare la produzione, che sarà affidata dunque a  F. Javier Gutierrez, colui che sta per riportare in vita un altro franchise e remake, de Il Corvo per la er la Relativity e The Weinstein Company.

Fonte

The Ring 3: recensione del film di F. Javier Gutiérrez 

The Ring 3: recensione del film di F. Javier Gutiérrez 

Arriva il 16 marzo in Italia The Ring 3, il film horror che racconta di nuovo, in maniera aggiornata e corretta, il franchise che ha fatto tremare milioni di spettatori con l’inquietante Samara.

Dopo vari problemi di produzione – che ne hanno rimandato per mesi l’uscita nelle sale –  arriva anche in Italia l’ultimo film della saga di The Ring. Franchising di origine giapponese, la storia prendeva spunto da un romanzo dell’orrore dello scrittore Koji Suzuki, poi adattato nel 1998 per il grande schermo dal regista Hideo Nakata, che ne fece una trilogia (Ringu, Ringu 2 e Ringu 0: The Birthday). Visto il grande successo di pubblico anche all’estero, Hollywood si mise all’opera per i remake di almeno due dei film giapponesi, affidando la direzione della prima pellicola alla sapiente mano di Gore Verbinski (The Ring, 2002) e quella del seguito allo stesso Nakata (The Ring 2, 2005).

Analizzata quindi da più parti, la storia della bambina gettata in un pozzo (Sadako nell’originale giapponese, Samara nella versione americana) e della sua maledizione, sembrava non avere più altro da dire. Nonostante ciò, negli ultimi anni, produzioni minori hanno dato vita ad una serie di spin-off di serie B, che solo gli amanti del genere conosceranno (da Sadako 3D al crossover con The Grudge, Sadako vs Kayako). Eppure Hollywood ha deciso di tornare ancora sul pezzo, affidando stavolta la regia allo spagnolo F. Javier Gutiérrez.

La storia si svolge nel presente. Nonostante nel 2016 le VHS siano ormai considerate roba vintage, la videocassetta con il filmato maledetto di Samara continua a mietere vittime. Una mattanza in larga scala è causata più o meno volutamente da un professore di neurobiologia (il Johnny Galecki di The Big bang Theory, che sembra non riuscire a scrollarsi di dosso il ruolo di Leonard Hofstadter), che invita tutti i suoi alunni a visionare la cassetta. Le conseguenze saranno devastanti, e porteranno i due ragazzi protagonisti alla scoperta delle origini di Samara.

The Ring 3 racconta dal principio la storia, sfuggendo alle definizioni odierne di Sequel o Remake

Remake? Sequel? Prequel? Stando alle parole del regista siamo di fronte ad un sequel della saga di The Ring, ma “aggiornato ai tempi nostri”. Presa però visione della pellicola nella sua interezza, gli interrogativi di cui sopra permangono nello spettatore. La spiegazione di Gutiérrez non basta infatti a far collimare determinati elementi della trama, che risultano alle volte sottesi altre del tutto casuali. Le idee scarseggiano, così come le trovate visive di una regia piuttosto piatta che non brilla per originalità (la scena di Samara che fuoriesce dal televisore – questa volta ultrapiatto – è la stessa dei precedenti film. La ragazza, nelle sue movenze “ragnesche”, è interpretata ancora una volta dalla stunt Bonnie Morgan).

Inoltre, ciò che salta subito all’occhio sono i debiti evidenti nei confronti di altro (e migliore) cinema di genere: dalle origini di Freddy Kruger in Nightmare, al colpo di scena del più recente Man in the Dark (con la ripresa pedissequa del personaggio privo di vista, qui interpretato da un Vincent D’Onofrio ingrassato e irriconoscibile). The Ring 3 rappresenta dunque una piccola meteora nell’ambito del cinema di genere horror che negli ultimi anni sta invece risalendo la sua china, grazie a registi come James Wan e a trovate innovative. Tuttavia rimane un’opera ben confezionata e adatta all’home video per amanti di un cinema senza troppe pretese.