E’ da Giovedì al cinema
l’attesissimo Interstellar, l’ultimo film di
Christopher Nolan, acclamato regista della
trilogia di Batman, Inception, e molti
altri. Con questo film si trova dirigere un cast stellare che
comprende tra gli altri Matthew McConaughey, Anne
Hathaway e Jessica Chastain,
probabilmente i migliori attori in circolazione ad Hollywood in
questo periodo. Ebbene parliamo di questo incredibile viaggio
Interstellare proprio con il regista ormai diventato di culto.
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vorreste sapere
Cos’è per lei
l’Esplorazione?
“Per me, l’esplorazione dello
spazio rappresenta l’estremo assoluto dell’esperienza umana. E’ per
certi versi un modo per definire la nostra esistenza nell’ambito
dell’universo. Per un regista, la straordinarietà di pochi
individui selezionati che si spingono oltre i confini della specie
umana, verso l’ignoto o dove possono eventualmente arrivare,
fornisce una risorsa infinita di opportunità. Ero elettrizzato
all’idea di fare un film che avrebbe fatto vivere al pubblico
quell’ esperienza attraverso gli occhi dei primi esploratori che
viaggiano verso l’infinito della galassia- anzi attraverso tutta
un’ altra galassia. E’ come un viaggio talmente grande, difficile
da immaginare e raccontare”.
Esplorare dunque anche il
futuro del genere umano..
“Sono sempre stato incuriosito
da come potrebbe essere la nostra futura evoluzione. Se la Terra è
un nido, come ci comporteremmo quando arriva il momento di
lasciarlo? Sostengo che la grandezza e la magnificenza dello
spazio è uno sfondo interessante per esplorare le relazioni
interpersonali, che sono tanto forti e significative per noi,
quanto trovarci una collocazione nell’universo. Ma chi siamo, dove
stiamo andando, sono tutti questi concetti messi assieme che fanno
la storia del film, non si tratta unicamente di godersi un viaggio
intergalattico solo per amore dello spazio”.
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ai livelli di Andrej Tarkovskij e Terrence Malick”
Come ha lavorato con
Kip Thorne sull’aspetto puramente scientifico del film, che
qui diventa totalizzante insieme con la narrazione ?
“Da vero scienziato coinvolto,
Kip è consapevole del fatto che potrebbe delinearsi il contrario di
tutto ciò che mi ha esposto. La scienza – in particolare quella
legata all’ambito lavorativo di Kip- suggerisce spunti
incredibilmente variabili ed affascinanti da un punto di vista
narrativo, perché dettati da uno scienziato per il quale queste
considerazioni sono sempre in espansione. L’ho trovata essere un’
atmosfera creativa straordinaria in cui lavorare. La cosa
principale per me nel fare questo film, è stata cercare di
trasportare il pubblico nello spazio per metterli nei panni degli
astronauti che vanno ad esplorare questi nuovi mondi e queste nuove
galassie. E’ questo quel che più mi entusiasma: far sì che il
pubblico possa vivere lo spettacolo di un grande viaggio
interstellare. Abbiamo reputato necessario
discostarsi dal rigore scientifico per rendere questi oggetti più
comprensibili al pubblico, e comunque, di fronte ai risultati, le
teorie che ci ha fornito Kip hanno dato vita a qualcosa di
spettacolare. Con il particolare effetto gravitazionale dato
da una sfera di cristallo che riflette l’universo, un buco sferico
nello spazio-tempo, abbiamo notato alcune anomalie molto
sconcertanti su come il suo aspetto cambia quando lo si guarda da
un angolo leggermente diverso o da una distanza diversa”.
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film di Christopher Nolan
Un elemento forte nel film
è la concezione del tempo che è rappresentato in modo molto
differente rispetto a come siamo abituati a percepirlo
…
“Si. Sono sempre stato
affascinato dal tempo inteso come esperienza soggettiva. Ma nel
caso di ‘Interstellar,’ il tempo è un fattore esterno che è parte
della storia, piuttosto che la percezione di un singolo
personaggio. E’ quasi un antagonista di questi personaggi, ma non è
l’unico pericolo che devono affrontare. Quando ci si avventura in
una storia in cui l’uomo va contro gli elementi naturali, le
possibilità di trovarsi in pericolo diventano molto più
frequenti”.
Parliamo del protagonista
Cooper, come è arrivato alla conclusione che Matthew fosse l’attore
giusto per il ruolo?
“Incarna tutto quello che
cercavamo in Cooper -lo spirito di avventura, una spavalderia da
cowboy, ed innanzi tutto il calore di un padre di famiglia. Ha
tutte qualità intangibili presenti nel personaggio, che viaggiano
parallelamente alla sua incredibile professionalità ed al suo
umorismo. E’ stata una bellissima esperienza lavorare con lui in
questo film.
Cosa rappresenta per lei
avere ancora una volta nel cast un attore come Michael
Caine?
“Michael è una delle star del
cinema più importanti di questa generazione. Apporta un livello di
gravitas e carisma che non è secondo a nessuno. Nel caso di
‘Interstellar,’ è stato molto emozionante vederlo incarnare questo
personaggio proiettato in luoghi che da attore non ha mai
interpretato. All’apice della sua carriera, immagino debba esser
stata un’esperienza sorprendente da vivere”.
In questo film
ritrova anche Anne Hathaway con cui aveva già lavorato nell’ultimo
capitolo di Batman..
“Anne è un talento
straordinario, capace di calarsi totalmente in un personaggio. E’
colta ed appassionata di scienza, quindi è stato naturale vederla
nei panni della Brand, un personaggio che vede il mondo proprio
attraverso la scienza. Ma, allo stesso tempo, il calore sottile che
cela Anne e la versatilità della sua performance che ha arricchito
il suo ruolo, fa sì che il suo personaggio lungi dall’essere solo
uno scienziato”.
Sappiamo che Interstellar è
il film con più scene girate in IMAX di tutta la sua filmografia,
come ci siete riusciti?
“Era chiaro che volessimo delle
immagini in widescreen per i panorami – il nostro primo
avvistamento del buco nero o wormhole – girando con la telecamera
IMAX. Ma Non credevamo di poter utilizzare la telecamera IMAX anche
in ambienti più piccoli, date le sue dimensioni gigantesche ed il
peso. Ma Hoyte era determinato a portarla in spalla, a prescindere
da quanto pesasse. Come abbia fatto, non ne ho idea, ma ciò ci ha
permesso di girare molte più scene la telecamera IMAX di quanto
inizialmente pensavamo fosse possibile”.