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Annie Parker: trailer italiano del film con Samantha Morton

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Ecco il trailer italiano di Annie Parker, film che vede protagonista Samantha Morton, nel ruolo del titolo, e Helen Hunt.

Ottobre, Mese della Prevenzione contro il tumore del seno.

LEGGI LA RECENSIONE DEL FILM

Il 30 ottobre Koch Media porterà nelle sale cinematografiche Annie Parker, il film basato su una storia vera, quella di due donne, Annie Parker (Samantha Morton) e Mary-Claire King (Helen Hunt) che si troveranno a combattere una comune lotta contro il tumore del seno. Una parte dell’incasso del film sarà devoluta a sostegno dei progetti dell’associazione Susan G. Komen Italia, per la lotta ai tumori del seno.

Basato su una storia vera, il film Annie Parker conduce lo spettatore attraverso l’incredibile storia di Annie Parker, una donna che per tutta la vita si è trovata ad affrontare e combattere il cancro. Dopo aver perso la madre e la sorella Annie si convince che anche lei sarà colpita dallo stesso male e purtroppo, per ben tre volte, questa sua paura si tramuta in realtà. Forte e tenace non si dà mai per vinta, non perde la speranza e arriva a sconfiggere questo terribile male. La sua storia, insieme a quella di moltissime altre donne, accompagna, nella trama del film così come nella realtà dei fatti, gli studi della dottoressa Mary-Claire King (Helen Hunt nel film), che la portano alla sensazionale scoperta dell’esistenza di un collegamento genetico in determinati tipi di cancro al seno e del gene BRCA-1, di immenso valore anche nello studio di molte altre malattie.

Festival di Roma 2014: Still Alice, la conferenza stampa del film con Julianne Moore

Still Alice è il film protagonista della seconda giornata del Festival di Roma 2014. La pellicola, che offre una grandissima interpretazione della protagonista Julianne Moore, racconta della Dottoressa Alice, una donna che scopre di essere affetta da morbo di Alzheimer e deve imparare a fare i conti con la malattia e con la perdita dei ricordi, della memoria e di quello che la identificava in quanto se stessa.

Uno dei due registi, Wash Westmoreland, è venuto a Roma a presentare il film, a commentare la scelta di una grande attrice come protagonista e a parlare di come è stato lavorare a un film che in qualche modo lo ha toccato da vicino, anche nella sfera personale.

Come è stata scelta Julianne Moore?

“Quando lavoravamo sulla sceneggiatura, io e Richard Glatzer (il co-regista) abbiamo cominciato a pensare a quale attrice poteva offrire una performance intensa quanto la storia richiedeva, che potesse anche essere un volto internazionale per interpretare una docente di Linguistica che non era più capace di parlare. E guardando il lavoro di Julianne Moore ci siamo accorti che il suo curriculum è incomparabile, con una straordinaria variazione di personaggi. L’abbiamo incontrata per un altro progetto e ci abbiamo messo due mesi per farle avere la sceneggiatura, e appena la avuta, dopo due ore ci ha chiamati e ci ha detto si.”

Una volta sul set, la Moore non è stata soltanto un’attrice che recita un copione, anzi, come ha dichiarato lo stesso regista “abbiamo considerato Julianne come una partner creativa, con lei abbiamo discusso gli aspetti della storia e di come la sua performance si sarebbe evoluta in maniera molto informale, facendo tentativi. Era un processo che richiedeva un cammino molto complesso per trovare l’equilibrio e il giusto ritmo per la storia.”

Still AliceNel lavoro di documentazione, avete tenuto conto anche degli addetti e degli esperti?

“Abbiamo lavorato con degli esperti e con le associazioni americane per la lotta contro l’Alzheimer. Abbiamo raccolto tutta la documentazione scientifica necessaria, ma abbiamo anche parlato con tante persone che si prendono cura di malati e di malati precoci. Julianne ha stretto un forte rapporto con una donna che come Alice era una docente che poi ha scoperto di avere l’Alzheimer.”

“La battaglia principale che affrontano il malati di Alzheimer è quella contro la perdita della parola – ha continuato il regista – Man mano che la malattia avanza, Julianne è stata bravissima a far trasparire lo sforzo e la sofferenza di mostrare questa difficoltà, che per il suo personaggio è raddoppiata dal fatto che prima di ammalarsi lei si definiva proprio attraverso le sue parole.”

Ha pensato agli Oscar dopo aver visto questa performance straordinaria di Julianne Moore?

“Quando giravamo non ci ho pensato per niente, anche se tutti capivamo che stavamo facendo qualcosa di speciale. Il film al Festival di Toronto ha avuto un successo incredibile. Ovviamente siamo tutti eccitati della possibilità e lei è senza dubbio la più grande attrice americana che non abbia ancora conquistato un Oscar. Come cineasta lo vorrei davvero tanto, penso lo meriti e l’abbia meritato altre volte. Lo stesso fatto che si parli tanto del film è un segnale importante.”

Festival di Roma 2014: Quando eu era vivo recensione

Quando eu era vivo

Il Brasile continua ad affermarsi come uno dei territori cinematograficamente inesplorati più interessanti, attivi e prolifici. Stavolta, ce lo dimostra il giovane regista Marco Dutra col suo Quando eu era vivo (When I was Alive), film di genere che allo stesso tempo supera i generi stessi mescolando tra loro psicanalisi, santeria, esoterismo, religione e rapporti umani.

Il protagonista è Junior, un uomo che torna dal padre dopo il divorzio dalla moglie e la perdita del lavoro. Nella vecchia casa dove prima vivevano in quattro- lui, il fratello Pedro, il padre e la madre Miranda- si sente un vero estraneo, considerando anche la presenza di una nuova attraente inquilina di nome Bruna. La vita di Junior, al momento impantanata in acque limacciose, cambia all’improvviso quando comincia a ritrovare degli oggetti appartenuti a sua madre, una donna misteriosa che credeva fermamente nell’esoterismo: da quel momento in poi, la sua salute mentale sarà messa a dura prova da strane forze che sfuggono alle normali leggi umane che regolano questo mondo.

Il film è esteticamente competitivo grazie ad una fotografia nitida e d’effetto, che gioca molto con il contrasto tra buio e luce che caratterizzano l’ambiente domestico, la casa che sembra diventare un simulacro del grembo materno deviato e contorto.

il personaggio di Junior oscilla tra psicanalisi, pazzia e santeria diventando l’icona riassuntiva dell’intero film: sembra difficile distinguere il confine beffardo tra follia freudiana e forze occulte e malvagie, elemento che determina l’intero film regalando allo spettatore brividi, sussulti e pensieri reconditi seppelliti nella memoria del complesso di Edipo.

In sintesi, Quando eu era vivo è una rilettura personale e complessa della parabola del figliol prodigo attraverso l’occhio di un maelstrom oscuro e torbido.

Il film è in concorso alla nona edizione del Festival di Roma nella sezione Mondo Genere.

Unbroken: nuovo trailer del film di Angelina Jolie

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Ecco un nuovo trailer del film diretto da Angelina Jolie, Unbroken, basato sull’incredibile vita di Louis “Louie” Zamperini (Jack O’Connell).

Le foto del film [nggallery id=321]

UnbrokenIl Premio Oscar Angelina Jolie dirige e produce Unbroken, un dramma epico che racconta l’incredibile storia dell’atleta olimpionico ed eroe di guerra, Louis “Louie” Zamperini (Jack O’Connell), che insieme ad altri due membri dell’equipaggio, è riuscito a sopravvivere su una zattera per 47 giorni, in seguito ad un disastroso incidente aereo durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi essere catturato dalla Marina giapponese e spedito in un campo di prigionia.

La regista Jolie ha iniziato mercoledì 16 ottobre a girare alcune delle scene più drammatiche e complicate, in alto mare a Moreton Bay in Australia, che vede Zamperini (O’Connell) ed i suoi compagni aviatori -Phil (Domhnall Gleeson) e Mac (Finn Wittrock)- incredibilmente sopravvissuti, alla deriva nel mezzo del Pacifico per diverse settimane.

Lavorando con le telecamere installate su un impianto galleggiante in acque agitate, sfidando le intemperie, con gli attori messi a dieta per mesi (per avere un aspetto deperito così come richiesto dai personaggi interpretati), la Jolie ha completato con successo la prima giornata di riprese, in luogo che promette essere pieno di sfide ed altamente impegnativo.

Tratto dal famosissimo libro di Laura Hillenbrand (la stessa autrice di “Seabiscuit: An American Legend”), Unbroken porta sul grande schermo l’incredibile e suggestiva storia vera di Zamperini, e della sua forza d’animo.

Protagonisti al fianco di O’Connell, Gleeson e Wittrock, appaiono Garrett Hedlund e John Magaro nelle vesti dei compagni prigionieri di guerra, che vivono un cameratismo inaspettato durante il loro internamento; Alex Russell interpreta il fratello di Zamperini, Pete, mentre recita per la prima volta in lingua inglese in un lungometraggio, l’attore giapponese Miyavi nei panni della crudele guardia del campo, nota a tutti come “The Bird”.

Il film è prodotto dalla stessa Jolie, insieme a Matthew Baer (di “Colpevole d’Omicidio” – City by the Sea), Erwin Stoff (di “Ultimatum alla Terra” – The Day the Earth Stood Still), e Clayton Townsend (di “Questi Sono i 40” – This Is 40). A guidare lo staff di esperti che lavorano dietro le quinte, è il Direttore della Fotografia plurinominato agli Oscar® (ben 10 volte), Roger Deakins (Skyfall).

 I Premi Oscar® Joel ed Ethan Coen (“Non è un Paese per Vecchi” – No Country for Old Men) hanno riscritto la sceneggiatura delle versioni precedenti di William Nicholson (Les Misérables) e Richard LaGravenese (Behind the Candelabra della HBO).

 

Ben-Hur: Pedro Pascal diventa Ponzio Pilato?

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Dopo l’annucio che la Wonder Woman del nuovo millennio, Gal Gadot, interpreterà la protagonista femminile nel prossimo remake di Ben-Hur (qui la notizia), arrivano anche conferme che Pedro Pascal, l’ex Principe Oberyn Martell di Game of Thrones, è in trattative per interpretare il ruolo di Ponzio Pilato.

L’idea di vedere il caro Pedro nei panni di Pilato, abbigliato alla romana maniera, solletica non poco il nostro interesse, considerando che il piglio fiero e i colori dell’attore lo renderebbero perfetto per il ruolo. Vi terremo aggiornato.

Ben-Hur è prodotto dalla MGM e diretto da Timur Bekmambetov.

In uscita il 26 febbraio 2016, il remake di Ben Hur si baserà, esattamente come la pellicola originale, sul romanzo epico di Lee Wallace del 1880, dal titolo: “Ben Hur – A Tale of the Christ“.

Confermati nel cast del film, al momento, ci sono Gal GadotMorgan Freeman e Toby Kebbell.

Fonte: CS

Feast: il primo teaser trailer del corto Disney

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Ecco un primo teaser di Feast, il cortometraggio di animazione che verrà proiettato prima di Big Hero 6, primo progetto di animazione che vedrà la Marvel e la Disney impegnate in una collaborazione per in film d’animazione. Il tenerissimo protagonista non tarderà a riscontrare l’amore incondizionato dei fan e di tutti quelli che gli poseranno gli occhi addosso:

Eccoil video:

Big Hero 6 sarà diretto da Chris Williams e Don Hall e vedrà nella squadra di produttori Roy Conli, che aveva già lavorato alla Disney con Rapunzel e Il Pianeta del Tesoro.

Vi ricordiamo che Big Hero 6 sarà l’adattamento di una serie a fumetti Marvel ideata da Steven T. SeagleDuncan Rouleau e pubblicata a partire dal settembre 1998. Realizzato in computer grafica e basato su di un 3D stereoscopico, il film racconterò le avventure di Hiro Hamada, ragazzo prodigio della robotica, che coadiuvato da un robot di nome Baymax da egli stesso creato, dovrà salvare San Francisco da un intrigo crimanale. Ai due, nel corso della pellicola, si aggregheranno anche i personaggi di Gogo, Honey Lemon, lo chef sushi Wasaby ed il fanboy Fred.

Big Hero 6 è atteso nei cinema il 7 novembre 2014.FEAST

Elliott il drago invisibile: Robert Redford nel cast

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Elliott il drago invisibileL’attore e regista Robert Redford è entrato a far parte del cast di Elliott il drago invisibile, remake dell’omonimo film della Disney che al momento vede protagonisti due giovani attori: Oakes Fegley e Oona Laurence.

Il ruolo di Redford sarà quello di un uomo che conosce alcune buone storie che parlano di draghi.

Oakes Fegley ha già partecipato a Boardwalk Empire, e lo vedremo anche in un piccolo ruolo in This Is Where I Leave You e in Fort Bliss; sarà lui ad interpretare Pete, un orfano che arriva in un piccolo paese con il suo drago magico, mentre cerca di sfuggire ai suoi violenti genitori adottivi.

Oona Laurence sarà invece Natalie, un personaggio inventato per questo rifacimento, e sarà lamigliore amica del nostro eroe. La giovane attrice ha già vinto un Tony Awards a Broadway per il musical Matilda, e la vedremo sul grande schermo accanto a Jake Gyllenhaal in Southpaw.

David Lowery, il regista del film, e Toby Halbrooks, il co-sceneggiatore, collaboreranno per realizzare la nuova storia, con un taglio moderno e a quanto pare senza gli elementi musicali del film originale, anche se il casting di un’attrice di Broadway farebbe pensare il contrario!

Fonte: CS

Scarlett Johansson per Ghost in the Shell?

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Dopo Margot Robbie (leggi qui), è Scarlett Johansson il nuovo nome a finire sulla lista delle possibili candidate al ruolo di protagonista dell’adattamento live action di Ghost in the Shell. Il regista di Biancaneve e il Cacciatore, Rupert Sanders, dirigerà per la DreamWorks , l’adattamento live action del cult Ghost in the Shell, su una sceneggiatura di William Wheeler girata in 3D. Il film sarà prodotto da Avi Arad.

Di seguito la trama del film: Giappone, 2029: il mondo è completamente informatizzato e gli impianti cibernetici amplificano le capacità fisiche e mentali degli esseri umani, ma li rendono anche suscettibili a nuovi attacchi. Sfrutta queste tecnologie il misterioso signore di pupazzi, un terrorista che prende controllo, attraverso vie informatiche, delle menti degli uomini. Su di lui indagano gli uomini della sezione 9, comandati dal machiavellico Aramaki e capitanati sul campo dalla bella e decisa Motoko Kusanagi.

Fonte: CS

The Knick, recensione: la serie di Steven Soderbergh che ridefinisce il medical drama

Dopo anni di cinema e vari annunci di ritiro, Steven Soderbergh torna dietro la macchina da presa con The Knick, serie televisiva period drama creata da Jack Amiel e Michael Begler, prodotta da Cinemax e in arrivo in Italia su Sky Atlantic dall’11 novembre 2014. Presentata in anteprima mondiale con il protagonista Clive Owen al Festival di Roma, la serie segna una delle incursioni più ambiziose di un regista cinematografico nel mondo della serialità contemporanea.

Soderbergh – che ha sempre dichiarato di essere affascinato dalla libertà creativa della televisione – firma qui un’opera di straordinaria compattezza estetica e narrativa. Con The Knick, abbandona il glamour di Ocean’s Eleven e la coralità di Traffic per immergersi in un racconto oscuro, chirurgico e visionario sul progresso scientifico e sull’ipocrisia morale dell’America di inizio Novecento.

Tra scienza e abisso: la doppia natura di The Knick

Ambientata nella New York del 1900, la serie racconta le vicende del dottor John Thackery (Clive Owen), brillante chirurgo del Knickerbocker Hospital, costretto a prendere il posto del suo mentore dopo il suo suicidio. Thackery è un genio ossessionato dall’innovazione medica, ma anche un uomo divorato da una dipendenza devastante dalla cocaina. Sotto la sua guida, l’ospedale – finanziato dalla famiglia Robertson e in crisi economica – tenta di sopravvivere tra debiti, rivalità interne e sfide etiche. L’arrivo del dottor Algernon Edwards, un medico afroamericano formato in Europa, innesca un conflitto profondo con Thackery, che riflette le tensioni razziali e sociali dell’America del tempo.

A prima vista, The Knick potrebbe sembrare un medical drama in costume. In realtà, Soderbergh lo trasforma in qualcosa di completamente diverso: una radiografia morale dell’essere umano di fronte al progresso. La serie si muove su due binari paralleli – quello scientifico e quello psicologico – mantenendo un equilibrio raro tra il fascino della scoperta e l’orrore del corpo. Da un lato, assistiamo a operazioni chirurgiche pionieristiche, eseguite con strumenti rudimentali ma con l’entusiasmo di chi sta riscrivendo la medicina moderna. Dall’altro, emerge la vulnerabilità dei protagonisti: uomini e donne che, dietro la maschera del dovere, nascondono debolezze, dipendenze e contraddizioni.

Soderbergh filma la medicina come un campo di battaglia, in cui il sangue e la genialità si confondono. Ogni intervento diventa una metafora del tentativo umano di dominare la vita e la morte. La chirurgia, per Thackery, è un atto di fede e di hybris insieme: salvare i corpi significa anche violarli, sperimentare, fallire. E in questa tensione fra etica e ambizione si misura tutta la forza drammatica della serie.

Regia, estetica e visione autoriale

The Knick serie tv
Foto Mary Cybulski /Cinemax

Dal punto di vista visivo, The Knick è un’opera di rara coerenza stilistica. Soderbergh – che firma personalmente regia, fotografia e montaggio con gli pseudonimi Peter Andrews e Mary Ann Bernard – costruisce un universo visivo gelido, dominato da tonalità seppia e luci naturali, che restituiscono una New York lontana dal romanticismo e più vicina all’incubo industriale. Ogni episodio sembra un film d’autore: le inquadrature sono rigorose, la macchina da presa scivola tra i corridoi dell’ospedale come un bisturi che incide la carne della società.

La messa in scena è chirurgica anche nel ritmo. L’uso della luce elettrica, allora ancora una novità, diventa metafora del progresso che rischiara e acceca allo stesso tempo. Soderbergh alterna lunghe sequenze dialogate a momenti di forte intensità visiva, spesso accompagnati da una colonna sonora elettronica firmata da Cliff Martinez – un contrasto audace tra passato e modernità, che dà alla serie un’identità sonora unica. Le operazioni chirurgiche, filmate con un realismo impressionante, non sono mai puro shock: diventano invece coreografie crude e ipnotiche, simbolo di un mondo che cerca disperatamente di curarsi, ma continua a infettarsi di ingiustizia e corruzione.

Clive Owen, un protagonista magnetico

Nel ruolo di John Thackery, Clive Owen offre una delle interpretazioni più intense della sua carriera. Il suo medico-genio è arrogante e fragile, brillante e autodistruttivo, vittima di un delirio di onnipotenza che lo porta a confondere la scienza con la salvezza personale. Owen restituisce un personaggio complesso, attraversato da un’ironia disperata e da una malinconia quasi shakespeariana. La sua dipendenza dalla cocaina non è solo un vizio: è il sintomo di una mente incapace di fermarsi, di un uomo che vuole oltrepassare ogni limite pur di non sentirsi impotente.

Accanto a lui, si distinguono Andre Holland (Algernon Edwards), che porta sullo schermo un personaggio carismatico e dolorosamente lucido, e Juliet Rylance nel ruolo di Cornelia Robertson, simbolo di una femminilità moderna che tenta di farsi spazio in un mondo maschile e classista. Le loro interazioni, complesse e stratificate, arricchiscono una narrazione che non si accontenta di intrattenere, ma cerca di interrogare il rapporto tra potere, scienza e morale.

Un medical drama reinventato

The Knick ridefinisce il concetto stesso di medical drama. Non c’è eroismo né sentimentalismo, ma una lucida analisi del progresso e dei suoi costi. La medicina, qui, non è redenzione ma ossessione; la conoscenza non libera, ma imprigiona. Soderbergh, come in Traffic o Contagion, usa il racconto corale per riflettere sulla società, ma questa volta lo fa con un’intimità disarmante, entrando letteralmente nel corpo umano per esplorare il lato oscuro della civiltà.

Anche gli aspetti più macabri – amputazioni, infezioni, deformità – non sono mai gratuiti: fanno parte di un discorso più ampio sulla vulnerabilità della carne e sulla crudeltà della storia. È un viaggio nel tempo che diventa riflessione contemporanea, un racconto di progresso e di decadenza che, nella sua estetica elegante e disturbante, mostra l’anima contraddittoria di Soderbergh.

Festival di Roma 2014: oggi Eden di Mia Hansen-Løve

Alle ore 22 (Sala Santa Cecilia, linea di programma Gala), sarà proiettato Eden di Mia Hansen-Løve: la giovane cineasta francese, classificata da Variety tra i dieci registi internazionali da conoscere “a tutti i costi”, premiata a Cannes per il suo film d’esordio Tout est pardonné, autrice de Il padre dei miei figli (sempre a Cannes nella sezione Un Certain Regard) e Un amore di gioventù, ripercorre i passi del “French touch” dal 1992 a oggi, rievocando una generazione che è stata in grado di riscrivere le regole della musica dance grazie a musicisti come i Daft Punk, Dimitri from Paris, Cassius, Alex Gopher.

Scandal 4×04: anticipazioni e promo

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Si intitola, Scandal 4×04, il quarto episodi della serie televisiva di successo trasmessa dal network americano della ABC e con protagonista Kerry Washington.

In Scandal 4×04 Fitz (Tony Goldwyn) chiede a Olivia (Kerry Washington) di archiviare una situazione che potrebbe distruggere la reputazione della famiglia Grant. Nel frattempo, Huck (Guillermo Diaz) e Quinn (Katie Lowes) si rendono conto che c’è di più di quello che pensavano quando analizzano il caso di Catherine. Rowan (Joe Morton) chiama un vecchio amico per chiedergli di fare il suo sporco lavoro.

Revenge 4: anticipazioni su Nolan e Emily

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Cresce l’attesa per i prossimi episodi di Revenge 4, l‘atteso quarto ciclo di episodi della serie televisiva di successo trasmessa dal network americano ABC. Oggi nell’attesa vi sveliamo alcune anticipazioni.

In Revenge 4 Nolan dovrà fare una mossa azzardata per proteggereEmily e scopriremo una strana abitudine di David Clarke che l’uomo voleva tenere a tutti i costi nascosta a Victoria

 

Tutte le foto: [nggallery id=1038]

Revenge 4-1Revenge è una serie televisiva statunitense, liberamente ispirata al romanzo Il conte di Montecristo di Alexandre DumasViene trasmessa dal 21 settembre 2011 sul canale ABC. In Italia la serie va in onda a partire dal 30 novembre 2011 su Fox Life e in chiaro su Deejay Tv dall’autunno 2012. Nella Svizzera italiana la serie va in onda in chiaro a partire dal 30 maggio 2012 su RSI LA1. L’11 maggio 2012 la serie è stata rinnovata per una seconda stagione che è andata in onda da settembre 2012.

Una donna misteriosa, Amanda Clarke, sotto la falsa identità di Emily Thorne, si trasferisce negli Hamptons, in cerca di vendetta sulle persone che hanno distrutto la sua famiglia.

Suo padre, David Clarke, un ricco uomo d’affari con il quale ha passato la sua infanzia negli Hamptons, in una residenza sul mare, fu accusato, processato e condannato ingiustamente per aver partecipato a un’azione terroristica. Ad incastrarlo i Grayson, titolari della Grayson Global, società della quale David faceva parte, in combutta con molti personaggi a loro vicini. La figlia Amanda Clarke invece venne divisa tra famiglie affidatarie e infine rinchiusa in un carcere minorile fino alla maturità. Uscita dal carcere venne accolta nella società da Nolan Ross, amico del padre, che le consegnò una scatola contenente i diari di David. Leggendoli Amanda scoprì la vera storia del padre e, dopo aver scambiato la sua identità con quella dell’amica Emily Thorne, intraprese il suo cammino di vendetta contro tutti i traditori del padre.

 

Once Upon a Time 4: anticipazioni su Aurora

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Cresce l’attesa per i nuovi episodi di Once Upon a Time 4, l’atteso quarto ciclo di puntate della serie televisiva trasmessa dal network americano della ABC. Ebbene oggi vi segnaliamo alcune anticipazioni.

In Once Upon a Time 4, non scopriremo prima della metà della quarta stagione chi è l’autore del libro, mentre Aurora ritornerà nei suoi abiti comuni nel settimo episodio dello show, molto prima del ritorno di Maleficent.

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Once Upon a Time 4 - 1Nella quarta stagione di Once Upon a Time oltre a ritrovare come protagonisti Jennifer Morrison, Lana Parilla, Ginnifer Goodwin, Josh Dallas, Robert Carlyle e Colin O’Donoghue troveremo nuovi attori che presteranno i loro volti per l’universo Frozen.  Nei panni di Elsa troveremo  Elsa Georgina Haig, Elizabeth Lail interpreterà il ruolo della principessa Anna, Tyler Jacob Moore vestirà i panni di Hans e Scott Michael Foster sarà Kristoff mentre Elizabeth Michell vestirà i panni di un personaggio ancora non rivelato dai sceneggiatori della serie Edward Kitsis e Adam Horowitz.

Grey’s Anatomy 11: anticipazioni sulla scoperta di Alex

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Cresce l’attesa per i nuovi episodi di Grey’s Anatomy 11, l’atteso undicesimo ciclo di puntate della serie di enorme successo trasmessa dal network americano della ABC. Oggi nell’attesa vi segnaliamo alcune anticipazioni.

In Grey’s Anatomy 11 Alex scoprirà di essere stato tradito da due colleghi che pensava gli avrebbero guardato le spalle e la cosa lo devasterà, specialmente quando scoprirà il motivo di questo tradimento.

Grey’s Anatomy è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2005. È un medical drama incentrato sulla vita della dottoressa Meredith Grey, una tirocinante di chirurgia nell’immaginario Seattle Grace Hospital di Seattle. Il titolo di Grey’s Anatomy gioca sull’omofonia fra il cognome della protagonista, Meredith Grey, ed Henry Gray, autore del celebre manuale medico di anatomia Gray’s Anatomy (Anatomia del Gray). Seattle Grace è invece il nome dell’ospedale nel quale si svolge la serie. I titoli dei singoli episodi sono invece anche i titoli di una o più canzoni.

Inizialmente partita come una serie in midseasonGrey’s Anatomy ha ben presto attratto pubblico, ricevendo anche numerosi premi e riconoscimenti nel corso degli anni. Insieme a Desperate Housewives e Lost, è considerata una delle serie TV che hanno riportato al successo ilnetwork televisivo statunitense ABC. Nel 2007 ha generato uno spin-off, Private Practice, di cui è protagonista Kate Walsh nel ruolo diAddison Montgomery. Un adattamento della serie in versione soap opera, intitolato A Corazón Abierto, è andato in onda in Colombia dal 26 maggio 2010.

La serie è trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da ABC. In lingua italiana la serie viene trasmessa in Italia in prima visione dal canale satellitare Fox Life, e in chiaro da Italia 1 (fino alla settima stagione) e da LA7 (dall’ottava stagione); in Svizzera è invece trasmessa daRSI LA1.

Hart of Dixie 4: anticipazioni sulla prossima stagione

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Manca ancora molto all’arrivo di Hart of Dixie 4, l’attesissimo quarto ciclo di episodi della serie televisiva di successo con protagonista l’attrice Rachel Bilson. Ebbene oggi nell’attesa vi segnaliamo alcune anticipazioni.

LEGGI ANCHE: Hart of Dixie 4, ovvero come adattare il personaggio all’attrice

In Hart of Dixie 4, quale il futuro è ancora particolarmente incerto ed i produttori potrebbero essere preparati alla possibile cancellazione dello show ed hanno annunciato per questo che il finale è stato concepito per fare da epilogo e concludere al meglio tutte le vicende degli abitanti di BlueBell.

Hart of Dixie 4Hart of Dixie è una serie televisiva statunitense trasmessa dal 26 settembre 2011 sul network The CW, dopo che l’episodio pilota era già stato distribuito online dal 12 settembre sulla piattaforma iTunes. In Italia, la serie va in onda su Mya dal 4 settembre 2012 e in chiaro su Canale 5 dal 18 maggio 2013. Lo show è ambientato nella fittizia cittadina di Bluebell, situata in Alabama.

Il primo episodio della serie è stato girato a Wilmington (North Carolina) dove erano già state girate Dawson’s Creek e One Tree Hill, ma in seguito la produzione ha deciso di continuare a girare la serie  a Burbank (città nella Contea di Los Angeles)  all’interno degli studio della Warner Brothers (dove sono stati girati anche “Pretty Little Liars” e “Gilmore Girls”).

 

The Vampire Diaries 6×03: anticipazioni e promo

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Si intitola  Welcome to Paradise, The Vampire Diaries 6×03, il terzo episodio della sesta stagione dello show di successo trasmesso dal network americano della The CW.

https://www.youtube.com/watch?v=tUxYe0bHAqk

The Vampire Diaries 6×03In The Vampire Diaries 6×03 Nel tentativo di portare un po ‘di divertimento nuovamente dentro la loro vita, Elena (NinaDobrev) convince Caroline (Candice Accola) ad incontrarla al foro di nuoto dove ha intenzione di presentarla a Liam (guest star James Marco). Tyler (Michael Trevino), ancora lavorando sul controllo dei suoi problemi di rabbia, chiede a Liv (guest starPenelope Mitchell) un favore ed è sorpreso quando lei fa una confessione inaspettata. Stefan (Paul Wesley) arriva di nuovo a Mystic Falls in cerca di Enzo (Michael Malarkey) e viene preso alla sprovvista quando nota uno strano cambiamento in Elena. Nel frattempo, al lago, le azioni di Enzo portano Matt (Zach Roerig) a fare una rivelazione sorprendente, e Jeremy fa una scoperta circa l’incantesimo anti-magia che potrebbe potenzialmente messo la vita di Elena in pericolo. Altrove, Damon (Ian Somerhalder) e Bonnie (Kat Graham) inciampano su indizi che li portano a credere che non sono soli.

Bones 10: anticipazioni

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Cresce l’attesa per i nuovi episodi di Bones 10, l’atteso decido cicli di puntate della serie televisiva di successo trasmessa dal network americano della FOX. Ebbene oggi nell’attesa vi segnaliamo alcune anticipazioni.

In Bones 10 John Boyd è ufficialmente un personaggio regolare dello show, mentre nell’episodio numero duecento sicuramente non ritornerà Zack.

Bones è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2005.

Protagonista della serie è Temperance “Bones” Brennan, un’antropologa forense che, per via della sua bravura e competenza nell’analisi di resti umani, viene spesso chiamata a collaborare con l’agente Seeley Booth dell’FBI alla risoluzione di complicati casi di omicidio. La serie è liberamente ispirata alle avventure di Temperance Brennan, l’omonimo personaggio letterario protagonista dei romanzi dell’antropologa forense Kathy Reichs (essa stessa una delle produttrici di Bones). Bones è trasmessa in prima visione negli Stati Uniti da Fox dal 13 settembre 2005, mentre in Italia è trasmessa in chiaro dai canali Mediaset e sulsatellite da Fox Life.

Washington. La dottoressa Temperance Brennan è un’antropologa forense di fama internazionale che lavora con il suo staff per il Jeffersonian Institute, oltre che essere una scrittrice di romanzi di successo ispirati alla sua professione. Un giorno Temperance viene contattata dall’agente dell’FBI Seeley Booth per aiutarlo a risolvere un caso di omicidio in cui il cadavere della vittima è in condizioni molto deteriorate (decomposizione, combustione e mummificazione), e per la cui identificazione è necessaria l’analisi delle ossa; i due avevano già lavorato assieme in passato, e non si erano presi in simpatia, ma stavolta decidono di mettere da parte il loro risentimento e tornano a collaborare. L’indagine viene presto risolta e, visti i risultati, da quel momento “Bones” (“Ossa” – così Temperance viene soprannominata da Booth) e la sua squadra iniziano a collaborare assiduamente con Booth e il Bureau per risolvere casi di omicidio all’apparenza molto complicati.

American Horror Story Freak Show: anticipazioni su prossimi episodi

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Cresce l’attesa per i nuovi episodi di American Horror Story Freak Show, il quarto ciclo di puntate della serie televisiva di successo trasmessa dal network americano della FX.

In dove Dandy, il figlio del personaggio di Frances Conroy, proverà ad unirsi allo spettacolo e quando verrà rifiutato, la madre per consolarlo porterà lo show dal figlio assumendo Twisty the Clown ed i due andranno d’accordo e fortunatamente per ora sembra che nessuno muoia in seguito a questo sodalizio.

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American Horror Story Freak ShowLa quarta stagione si chiamerà Freak show. Ambientata nel 1950 a Jupiter, in Florida, la stagione vedrà Jessica Lange, nel ruolo di un’ex patriota tedesca, gestire uno degli ultimi spettacoli di freak show negli Stati Uniti. Il gruppo di suoi stravaganti artisti, salvati dalla donna, farà qualsiasi cosa pur di mantenere attiva la propria attività.

American Horror Story è una serie televisiva statunitense di genere horror trasmessa dal 5 ottobre 2011 sulla rete via cavo FX.

Richiamando caratteristiche delle serie antologiche, la fiction venne concepita in modo che ogni stagione avesse trama, ambientazione e personaggi diversi. Al suo debutto, la serie raccolse un’accoglienza mediamente positiva dalla critica e un ottimo riscontro di pubblico; lapremière risultò la più vista di sempre sulla rete FX.

In Italia il primo episodio è stato distribuito dal 31 ottobre 2011 sul sito internet di Fox, canale televisivo della piattaforma pay satellitare Sky, che trasmette la serie dall’8 novembre 2011. La prima stagione viene trasmessa dal 3 febbraio 2013 su Deejay Tv.

Festival di Roma 2014: Still Alice con Kristen Stewart e Julianne Moore

Still AliceAlle ore 19.30, la Sala Santa Cecilia ospiterà in prima europea la proiezione di Still Alice di Richard  Glatzer e Wash Westmoreland, vincitori al Sundance del Premio del Pubblico e del Gran Premio della Giuria conQuinceañera, autori di Pedro, presentato ai Festival di Toronto e Berlino, e The Last of Robin Hood (Festival di Toronto). Il film, nel programma di Gala, ospita un cast di star formato, tra gli altri, da Kristen Stewart, Julianne Moore e Alec Baldwin. Basata sull’omonimo romanzo di Lisa Genova, la pellicola narra, senza facili sentimentalismi e in uno stile che è stato paragonato al cinema di Ozu, la vicenda di una donna di successo, tenace e caparbia, a cui viene diagnosticato il morbo di Alzheimer.

Festival di Roma 2014: oggi arriva Clive Owen con The Knick

the-knick-cinemax-posterIl Festival Internazionale del Film di Roma presenta in anteprima il cineromanzo più importante e atteso dell’anno: oggi venerdì 17 ottobre alle ore 20 presso la Sala Petrassi, nella linea di programma Gala, saranno proiettati i primi due episodi della serie televisiva The Knick di Steven Soderbergh. Il nuovo lavoro del grande cineasta statunitense – premio Oscarper Traffic, Palma d’Oro a Cannes per Sesso, bugie e videotape, autore di alcuni fra i maggiori successi cinematografici degli ultimi anni (la trilogia di “Ocean”,  Erin Brockovich – Forte come la veritàMagic MikeSide Effects) – vede protagonista Clive Owen, nei panni del geniale chirurgo John Thackery. L’attore britannico (Golden Globe per Closer, interprete di film come King ArthurSin CityInside Man) sarà sul red carpet alle ore 19.30: il giorno dopo incontrerà il pubblico (sabato 18 ottobre) alle ore 18 presso la Sala Petrassi, nell’ambito di una vera e propria “maratona cinematografica” in cui sarà proiettata l’intera serie, con il finale di stagione in contemporanea con gli Stati Uniti. I dieci episodi – scritti da Jack Amiel e Michael Begler, sceneggiatori di Quando meno te lo aspetti e Qualcosa di straordinario – andranno in onda in esclusiva assoluta su Sky Atlantic HD in autunno.

Glee 6: anticipazioni su Brittany e Santana

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Manca ancora molto all’arrivo di Glee 6, l’attesissimo sesto e ultimo ciclo di episodi della serie di successo trasmessa dal network americano della Fox e scritta da Ryan Murphy. Ebbene oggi nell’attesa vi svegliamo alcune anticipazioni:

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In Glee 6  le persone che apprezzano particolarmente il legame fra Brittany Santana rimarranno particolarmente compiaciuti dalla loro storia all’interno della stagione finale dello show.

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Glee è una serie televisiva musicale statunitense, prodotta e trasmessa negli Stati Uniti da Fox.

Glee 6Lo show si concentra sulle Nuove Direzioni, il glee club del liceo William McKinley, e sui suoi studenti, i quali competono contro cori rivali facendo intanto i conti con problemi adolescenziali e sociali, vivendo i loro primi amori e la loro sessualità, imparando pian piano a diventare una squadra compatta e unita. Gli iniziali dodici membri del cast principale erano il neo-direttore del club e insegnante di spagnolo Will Schuester (Matthew Morrison), la coach delle cheerleader della scuola Sue Sylvester (Jane Lynch), la psicologa scolastica Emma Pillsbury (Jayma Mays), la moglie di Will Terri (Jessalyn Gilsig), e otto membri del club, interpretati da Dianna Agron, Chris Colfer, Kevin McHale, Lea Michele, Cory Monteith, Amber Riley, Mark Salling, e Jenna Ushkowitz. Nelle stagioni successive, il cast principale si è allargato arrivando talvolta a quattordici o quindici membri.

La serie è stata creata da Ryan Murphy, Brad Falchuk, e Ian Brennan, il quale aveva inizialmente sviluppato l’idea di Glee come un film. I tre hanno scritto tutti gli episodi delle prime due stagioni, sia Murphy che Falchuk hanno inizialmente diretto alcune puntate dello show. L’episodio pilota fu trasmesso in America il 19 maggio 2009, e la prima stagione iniziò ufficialmente il 9 settembre 2009, terminando l’8 giugno 2010. Le successive stagioni hanno tutte seguito lo stesso schema, iniziando a settembre e terminando a giugno; la quinta stagione è iniziata negli USA il 26 settembre 2013, e una sesta stagione è già stata annunciata.. In Italia, l’episodio pilota è stato trasmesso in anteprima su Fox il 25 dicembre 2009. La prima stagione è iniziata il 21 gennaio 2010 e terminata il 30 ottobre dello stesso anno. La seconda stagione è iniziata il 2 dicembre 2010, e a partire dall’undicesimo episodio (in onda negli USA il 6 febbraio e in Italia il 14), gli episodi vengono trasmessi a distanza di 48 ore in versione originale sottotitolata e la settimana seguente doppiati in italiano. A partire dalla quinta stagione, lo show va in onda su Sky Uno, con gli episodi sottotitolati trasmessi a meno di 24 ore di distanza dalla messa in onda in America, e quelli doppiati in onda 12 giorni dopo.

Il giovane favoloso: recensione del film con Elio Germano

Mario Martone racconta la storia di un giovane favoloso, un uomo appassionato di lettere e letture che ha riversato tutto il suo essere nella scrittura, nella lettura, nella composizione di opere letteraria.

Il giovane favoloso in questione passò la sua vita in un corpo deforme e malato, un corpo che, nonostante tutto, ebbe la fortuna di ospitare un animo inquieto e ricco, vivace, intelligente, pungente, riflessivo, straordinario. Questo giovane si chiamava Giacomo Leopardi.

Elio Germano, un Leopardi vibrante e umano

Il film di Martone, Il Giovane Favoloso appunto, è un biopic del grande poeta italiano, un film rischiosissimo sulla carta, che però trova nellle scelte narrative e nel taglio scelto per narrare la storia una felicissima prova del cinema italiano. La storia si sviluppa ovviamente nelle tre città che hanno ospitato per più lungo tempo il poeta: prima Recanati, dove Giacomo si è istruito ed è cresciuto, insieme ai fratelli ed al severo padre, il Conte Monaldo; poi a Firenze, dove già malato e provato, Leopardi sperimenta la prima volta il mondo, e conosce Antonio Ranieri (Michele Riondino), unico vero amico che il poeta ebbe in vita; infine il racconto si sposta a Napoli, dove Leopardi raggiunse la piena e consapevole maturità artistica e l’ultima evoluzione del suo pensiero sulla condizione dell’uomo sulla terra. Qui, nella villa di Ranieri, ai piedi del Vesuvio si spense.

La regia di Martone e la forza della visione

Uno dei più grandi artisti della letteratura italiana è interpretato da Elio Germano, che si cala nei panni dell’uomo e del poeta. Questa volta Germano deve mettere da parte il suo conclamato teatrale talento per diventare veicolo di versi e parole immortali, di momenti tante volte immaginati sui banchi di scuola e chhe nel film di Martone assumono una leggerezza poetica e insieme un peso emotivo rari nel panorama cinematografico italiano.

I momenti onirici che costellano sapientemente il film sembrano essere posti a tirare lo spettatore nella storia e dentro i versi dolenti, magnifici, scettici e violenti del Poeta, spezzettati, come bocconi, a volte molto amari, altre volte meno, dalla voce di Germano, che attraverso la lente della grandezza artistica di Leopardi, ci ha consegnato la sua più grande interpretazione ad oggi.

 

Game of Thrones 5: Jamie Lannister sbarca a Dorne [FOTO]

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JaimeLannisterInDornClothingCose davvero strane accadono nei Sette Regni! Jamie Lannister è arrivato a Dorne e chiede udienza a Doran Martell, fratello non solo di Oberyn la Vipera Rossa, ma anche di Elia, moglie di Raeghar e brutalmente uccisa da Ser Gregor Clegane, scagnozzo di Tywin Lannister padre di Jamie stesso. Cosa sarà andato a fare nel sud il Cavaliere della Guardia Reale senza la mano della spada?

Non stiamo parlando per assurdo, ma stiamo commentando, facendo supposizioni, le foto dal set di Game of Thrones 5 che ci mostrano Nikolaj Coster-Waldau abbiagliato secondo la moda di Dorne e Alexander Siddig, new entry della stagione e interprete di Doran, il principe di Lancia del Sole.

I non lettori si fregano le mani, nell’attesa di sapere cosa accadrà. I lettori si stanno invece chiedendo: dove andrà a parare questa serie HBO?

Ecco le immagini:

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Il Trono di Spade (Game of Thrones) è una serie televisiva statunitense di genere fantasy creata da David Benioff e D.B. Weiss, che ha debuttato il 17 aprile 2011 sul canale via cavo HBO. È nata come trasposizione televisiva del ciclo di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco (A Song of Ice and Fire) di George R. R. Martin.

La serie racconta le avventure di molti personaggi che vivono in un grande mondo immaginario costituito principalmente da due continenti. Il centro più grande e civilizzato del continente occidentale è la città capitale Approdo del Re, dove risiede il Trono di Spade. La lotta per la conquista del trono porta le più grandi famiglie del continente a scontrarsi o allearsi tra loro in un contorto gioco di potere. Ma oltre agli uomini, emergono anche altre forze oscure e magiche.

Festival di Roma 2014: We are young We are strong, il cast presenta il film

We are young We are strong castIl regista Burhan Qurbani tedesco di origine afghana ha presentato la sua opera seconda nella sezione Cinema d’oggi del Festival del cinema di Roma 2014. We are young We are strong ricostruisce la giornata di tre personaggi che si ritrovano protagonisti di una delle peggiori notti della storia della Germania unita, avvenuta nel 1992 a Rostock, cittadina costiera dell’est, dove gruppi di neonazi si scagliarono contro un condominio abitato da immigrati nel tentativo di effettuare una violenta “pulizia etnica” per fortuna non andato a buon fine. Una pagina buia del recente passato tedesco che il regista, classe 1980 ha deciso di mettere in scena.

Lei e i suoi protagonisti siete molto giovani, sapevate dei fatti di Rostock e cosa ne pensate? 

Risponde Le Hong Trang che nel film interpreta Lien l’immigrata vietnamita che considera la Germania la sua terra d’adozione finchè non deve scontrarsi con la realtà e la violenza dei fanatici: “Sono arrivata in Germania diciotto anni fa, quindi di questi eventi ho letto e sentito parlare. Quello che penso è che la convivenza sia molto difficile, ma necessaria, come è necessario mantenere viva la memoria per conoscere il passato e affrontare così il presente e il futuro”.

Il regista Qurbani ricorda invece una frase di Gramsci che prefigurava la violenza nazista dalle ceneri della prima guerra mondiale, dice: “L’unico modo per capire, ricordare e mai dimenticare sia parlare del passato per impedire ai mostri di risorgere”.

Come mai ha scelto il bianco e nero? 

Il film parla del passato, ma anche del futuro, volevamo unire questi due aspetti. Ci sono i giovani e la loro violenza, che nascono dalle ceneri del passato, prima rimosso e da loro adesso esaltato. Abbiamo unito aspetti classici della cinematografia a tecniche nuove, devo ringraziare per la collaborazione l’operatore che è stato importantissimo.

Annie Parker recensione del film con Samantha Morton

Le immagini filmiche sono dei simulacri, copie delle copie di originali… lo abbiamo letto spesso. Ebbene, Annie Parker è la copia della copia di un’esperienza comune a molte donne che ha la forza di toccare anche chi non l’ha vissuta sulla propria pelle.

Annie ParkerE’ la storia vera di due donne, Annie (Samantha Morton), che per tre volte ha sconfitto il cancro e Mary-Claire King (Helen Hunt), la genetista che ha identificato un collegamento genetico in determinati tipi di cancro al seno: arrivare a tutti indistintamente è solo lo scopo dichiarato del film, direte voi. Tuttavia, è meno scontato di quanto sembri.

Nonostante le resistenze del giudizio puramente cinematografico, infatti, Annie Parker riesce a muovere qualcosa, e non come lo farebbe un qualsiasi film strappalacrime che ci lasciamo alle spalle una volta finito. Niente primi piani di occhi lacrimosi chi si incontrano dando vita agli immancabili flashback su “quanto è bella la vita che sto per perdere”, e niente canzoni strazianti di sottofondo. Nonostante la diffidenza mista a confusione del primo impatto (che sì, comunque ci ha fatto piangere a fiotti), a freddo Annie Parker diventa un’altra cosa.

Ci riesce perché ci racconta una storia dolorosa con toni da commedia brillante, corretti da una tendenza al didascalico e al documentario. Non cede alla facile mitizzazione del dolore e della sofferenza. Non c’è vittimismo, non ce n’è il tempo.

Non compatiamo la protagonista, ma le camminiamo semplicemente accanto, come la telecamera. E ci riesce così facile che pensiamo di non essere al cinema e di non star vivendo una buona esperienza cinematografica nel senso stretto del termine. Poi però ci rendiamo conto che il film arriva esattamente dove voleva. Ci mostra una storia di forza e determinazione, la stessa che ha contraddistinto anche il regista, durante la produzione del film: la raccolta fondi per il finanziamento, infatti, è stata dura quasi quanto la ricerca di fondi e consensi che hanno accompagnato lo studio della Dott.ssa King. Annie Parker vede la luce dopo 5 anni di duro lavoro, un sogno che è costato a Steve Bernstein casa e auto, ma che è sempre rimasto vivissimo.

In uscita nelle sale italiane il 30 Ottobre, con la visione di Annie Parker contribuirete alla lotta ai tumori al seno, tramite l’associazione Susan G. Komen alla quale andrà parte dell’incasso.

Festival di Roma 2014: We are young We are strong recensione

We are young We are strong24 ore nella vita di tre personaggi in una giornata particolare. 3 anni dopo la caduta del muro di Berlino, la Germania riunificata ma non unita si scontra con la dura realtà di una crisi sociale ed economica che colpisce Rostock, cittadina costiera della parte est del paese. Lin è una giovane migrante del Vietnam che considera la Germania la sua seconda casa e che non riesce ad accettare di essere discriminata dal suo popolo adottivo. Stefan è un adolescente irrequieto e annoiato che deve decidere per quale ideale combattere così come suo padre Martin politico del locale partito democratico, che deve decidere se pensare alla carriera o seguire i suoi ideali. Questi tre personaggi si ritroveranno a partecipare a quella che viene ricordata come la “notte del fuoco” in cui un palazzo rifugio di immigrati vietnamiti viene attaccato da più gruppi neonazi intenzionati ad espellere con la forza gli immigrati lì presenti. Una testimonianza del recente passato purtroppo sempre attuale.

Quello che colpisce alla fine della visione di We are young We are strong è sicuramente l’età di chi lo ha realizzato. Il regista è nato nel 1980, all’epoca dei fatti era quindi un dodicenne, alcuni degli attori non erano neanche nati oppure erano poco più che infanti. Questo infonde alla pellicola un sentimento particolare, di ricostruzione di un passato che sia utile per il futuro piuttosto che la ricostruzione di un ricordo di un’esperienza vissuta.

Il film ricorda, soprattutto per la fotografia, un netto bianco e nero e l’ambientazione, una periferia (in questo caso di un grande paese) l’esordio di Matthieu Kassovitz L’odio, di cui i ragazzi protagonisti del film di Qurbani portano la caratteristica principale: la mancanza di un punto di riferimento che indichi cosa fare e dove andare.

Importante in questo senso la risposta che uno dei ragazzi dà al giornalista tv che chiede loro che cosa fanno lì: “Prima avevamo poco ma sapevamo che era così per tutti e andavamo avanti, ora abbiamo ogni libertà ma siamo soli”.

La ribellione ai padri, alle ideologie che si materializza contro un nemico scelto a caso inquadrato in questo caso nel simbolo del “Palazzo Girasole” che prima ospita gruppi di sfollati rom e sinti una volta evacuati, lasciano solo immigrati vietnamiti che nessuno fino a quel momento aveva considerato. Ma va bene lo stesso, l’obiettivo è “spaccare tutto e fregarsene del passato”. Il nuovo nemico è servito.

In 24 ore si descrive un sentimento, che purtroppo spesso e tutt’ora è più che mai attuale. Bisognerebbe alzare lo sguardo al di sopra di tutto, come per metafora fa il drone che vola sopra il palazzo dell’attacco per realizzare che facciamo parte tutti di un identico sistema, lottando allo stesso modo per la vita migliore possibile.

Sasha Grey ospite al Trieste Science+Fiction

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Sasha GreyTrieste Science+Fiction, Festival Internazionale della Fantascienza è orgoglioso di annunciare che Marina Ann Hantzis, in arte Sasha Grey, sarà ospite d’eccezione della quattordicesima edizione del Festival.

La celebrità americana arriverà da Los Angeles per presentare l’anteprima italiana di Open Windows di Nacho Vigalondo, thriller ipertecnologico – già definito “La finestra sul cortile dell’era digitale” – nel quale interpreta una famosa attrice perseguitata da un misterioso maniaco. Nel film con la Grey anche Elijah Wood, ex Frodo della saga de Il Signore degli Anelli.

#ScrivimiAncora: Sam Claflin e Lily Collins a Roma, ecco come incontrarli

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Si terrà lunedì 20 OTTOBRE alle ore 16.30 al CINEMA ADRIANO di Roma un incontro aperto al pubblico con Lily Collins, Sam Claflin e Christian Ditter, gli attori e il regista di #ScrivimiAncora.

L’evento nasce per dare ai numerosi fan l’opportunità di fare delle domande ai protagonisti e al regista della commedia romantica più attesa dell’autunno. I tre racconteranno inoltre curiosità e aneddoti sulla realizzazione del film e commenteranno insieme alcune scene.

I biglietti per accedere all’evento sono in vendita sul sito bit.ly/ScrivimiAncoraIncontroCast e presso la biglietteria del Cinema Adriano.

#ScrivimiAncora è una delicata, vivace e toccante commedia romantica sugli scherzi del destino e sulla forza dei sentimenti.Tratto dall’omonimo best-seller di Cecelia Ahern, edito in Italia da BUR, il film è interpretato da due dei giovani attori più amati del momento: Lily Collins, già protagonista di Biancaneve e del fantasy Shadowhunters, e Sam Claflin, attore britannico che interpreta Finnick Odair nella saga campione d’incassi Hunger Games.

Nel cast anche: Jaime Winstone (We Want Sex) nel ruolo dell’amica e confidente di Rosie, Ruby; Christian Cooke (Romeo e Giulietta) che interpreta Greg; Tamsin Egerton (The Look of Love; Singularity) nel ruolo di Sally; nel ruolo della rivale in amore di Rosie, Bethany, troviamo Suki Waterhouse (Pusher); Jamie Beamish (London Irish) nel ruolo di Phil; l’attrice irlandese Ger Ryan (Redemption – Identità Nascoste), interpreta la madre di Rosie, Alice, mentre Lorcan Cranitch (1916: Seachtar na Cásca) interpreta il padre Dennis.

Sulla scia di alcune delle migliori commedie di sempre, #ScrivimiAncora pone al pubblico la più annosa delle questioni: può un forte legame tra un ragazzo e una ragazza essere soltanto amicizia?

Sinossi: Rosie (Lily Collins) e Alex (Sam Claflin) sono migliori amici dall’età di 5 anni. Crescono sognando di viaggiare per il mondo e di lasciare la piccola cittadina in cui vivono per trasferirsi in America e frequentare insieme l’università. Nella realtà, quando si tratta di amore, vita e di fare le scelte giuste, i due ragazzi sono però i peggior nemici di loro stessi. Tra un imprevisto e un’opportunità mancata, il destino li spinge inesorabilmente in direzioni opposte, lontani l’una dall’altro. Solo una continua corrispondenza, fatta prima di lettere, poi di mail e sms, riesce a preservare il loro speciale legame. Ma può un’amicizia resistere al passare degli anni, alla distanza e a una serie infinita di relazioni disastrose, specialmente quando si capisce che forse è qualcosa di più?

Il film sarà presentato in anteprima internazionale, nella sezione Gala, al Festival Internazionale del Film di Roma, domenica 19 Ottobre presso l’Auditorium Parco della Musica.

My Italian Secret: il messaggio del Presidente Napolitano

Presentato al Festival Internazionale del Film di Roma 2014, My Italian Secret (leggi la recensione) racconta la storia del ciclista Gino Bartali, del medico Giovanni Borromeo e di altri italiani che lavorarono segretamente per salvare ebrei e fuggiaschi dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Bartali, il vincitore del Tour de France del 1938, fece centinaia di viaggi trasportando documenti falsi nella sua bicicletta. Il dottor Borromeo inventò una malattia inesistente per spaventare le SS e tenerle lontane dall’ospedale sull’Isola Tiberina in cui nascondeva gli ebrei. My Italian Secret segue il ritorno in Italia dei sopravvissuti che raccontano le loro storie e ringraziano le persone che offrirono la loro vita per salvare degli sconosciuti.

Di seguito un estratto della dichiarazione che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rilasciato in merito al film:

Considero saggia l’idea di presentare il film-documentario nella giornata del 16 ottobre, data che ci ricorda la ferita ai valori umani e di civiltà inferta dalla deportazione di ebrei romani nel 1943. Non far dimenticare quella stagione di orrori è indispensabile. Far conoscere con racconti di protagonisti alcune delle coraggiose solidarietà verso le vittime delle persecuzioni naziste è un contributo utile alla consapevolezza della nostra società, e in particolare dei giovani, su quanto avvenne. Una consapevolezza di continuare a coltivare.

Con pari attenzione il documentario ricostruisce sia i meriti di un italiano famoso, Gino Bartali, sia quelli di altre donne e uomini privi di notorietà, tra le quali suore e sacerdoti, che mettendo a rischio le incolumità proprie permisero di salvare vite di concittadini di religione ebraica e di ebrei in fuga da varie parti d’Europa. I riflettori, in questo caso, portano la luce su un aspetto positivo di una storia tenebrosa. Il cui valore, infatti, risalta ascoltando ciò che, dopo aver perduto ad Auschwitz i familiari con i quali era stato deportato, afferma Piero Terracina sulle leggi razziste volute dal regime fascista e sull’indifferenza di tanti: “Ci hanno portato sull’orlo dell’abisso dove poi le SS ci hanno fatto precipitare”.

Festival di Roma 2014: Video commento del primo giorno

Festival di Roma 2014

Nel primo giorno della nona edizione Festival Internazionale del Film di Roma è stato presentato il film di apertura Soap Opera di Alessandro Genovese. La commedia è ambientata in una palazzina di una non precisata città italiana, mentre la neve imbianca la città, si intrecciano le vicende di un gruppo di strampalati inquilini, un micro cosmo di personaggi unici e surreali. Nel cast troviamo Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Ricky Memphis, Elisa Sednaoui, Chiara Francini, Ale&Franz e Diego Abatantuono.

Per la sezione Cinema d’Oggi è stato presentato il film tedesco We Are Young. We are Strong di Burhan Qurbani che racconta le vicende accadute nell’agosto del 1992 in Germiania a Rostock, dove le violenze contro gli immigrati si intreccia alla storie di Stefan, giovane arrabbiato e disoccupato che vede suo padre Martin tormentato tra gli ideali e la lotta politica. Nel cast Devid Striesow, Jonas Nay,Trang Le Hong, Joel Basman, Saskia Rosendahl, Thorsten Merten, Paul Gäbler, David Schütter, Jakob Bieber, Gro Swantje Kolhof, Mai Duong Kieu, Aaron Le, Larissa Füchs e Axel Pape.

https://www.youtube.com/watch?v=itW7rD08DZA&feature=youtu.be