Cresce l’attesa per la messa in
onda dei prossimi episodi di Chicago Fire 3, la serie di successo
targata ABC Chicago
Fire e oggi per ingannare l’attesa vi sveliamo alcune
anticipazioni sui prossimi episodi:
In , Mills e Severide
avranno degli attriti a causa della decisione del vigile del fuoco
di entrare nella squadra di salvataggio, non aspettando il
risultato della sua valutazione medica.
Chicago
Fireè una serie televisiva statunitense in onda sulla
NBC creata da Michael Brandt e Derek Haas e prodotta da Dick Wolf,
trasmessa dal 10 ottobre 2012. È stato realizzato
uno spin-off della serie
intitolato Chicago P.D., in onda sulla NBC dal gennaio
2014.
La serie segue le vicende di alcuni
pompieri e paramedici del Chicago Fire Department. Quando una
tragedia colpisce un membro del Chicago Firehouse 51, si generano
tensioni e conflitti all’interno della squadra, soprattutto tra il
tenente Matthew Casey, che tenta di riconquistare la sua ex
fidanzata, e l’esuberante tenente della squadra di soccorso Kelly
Severide. Ma questi conflitti verranno messi da parte ogni volta
che si ritrovano in prima linea nel salvare vite umane.
Ieri ha debuttato
finalmente Chicago Fire 3, l’atteso
terzo ciclo di episodi della serie di successo Chicago
Fire con protagonista Jesse Spencer.
Ebbe oggi nell’attesa dei prossimi episodi vi sveliamo alcune
anticipazioni.
ATTENZIONE QUANTO SEGUI POTREBBE CONSIDERARSI
SPOILER
In Chicago Fire
3, il team scoprirà che Joe Cruz è un
istruttore di Zumba e l’uomo non sarà contento che la
notizia è trapelata, dato che ha fatto di tutto per mantenere il
segreto.
Chicago
Fire è una serie televisiva statunitense in onda sulla
NBC creata da Michael Brandt e Derek Haas e prodotta da Dick Wolf,
trasmessa dal 10 ottobre 2012. È stato realizzato
uno spin-off della serie
intitolato Chicago P.D., in onda sulla NBC dal gennaio
2014.
La serie segue le vicende di alcuni
pompieri e paramedici del Chicago Fire Department. Quando una
tragedia colpisce un membro del Chicago Firehouse 51, si generano
tensioni e conflitti all’interno della squadra, soprattutto tra il
tenente Matthew Casey, che tenta di riconquistare la sua ex
fidanzata, e l’esuberante tenente della squadra di soccorso Kelly
Severide. Ma questi conflitti verranno messi da parte ogni volta
che si ritrovano in prima linea nel salvare vite umane.
Il network americano NBC ha diffuso
il trailer e le anticipazioni di Chicago Fire
13×03, il terzo episodio della tredicesima stagione di
Chicago
Fire.
In Chicago Fire
13×03 che si intitolerà “All Kinds Of Crazy” Severide e
Van Meter indagano su un incendio in un ristorante a conduzione
familiare. Pascal mette in discussione la leadership di Kidd.
L’ossessione della 13ª stagione
di Chicago Fire
Nel quadro generale, l’arrivo di un
nuovo capo manterrà vivo il ricordo di Boden. Il capo Dom Pascal
non assomiglia affatto a Boden e i suoi metodi sono diversi. Alcuni
personaggi, come Stella, hanno nostalgia dei tempi di Boden, cosa
che si sentirà per tutta la stagione. Per Severide, invece, è
l’improvvisa comparsa di un altro figlio di Benny Severide a
ricordargli l’uomo che aveva faticosamente superato. “Severide…
[ha] lavorato duramente per mettere il padre nello specchietto
retrovisore e diventare un pompiere a sé stante. Quindi,
l’improvvisa comparsa del figlio di Benny, il suo fratellastro,
nella sua vita, lo costringe a riesaminare tutte quelle cose.
Quindi, per Severide, si tratta di un’occasione importante…”, ha
dichiarato Newman a Entertainment Weekly a proposito di questo arco
narrativo.
L’apparizione di Damon fa
riemergere anche i fantasmi del passato di Cruz. Guardare Severide
e Damon interagire gli ricorda il suo rapporto con il fratello
Leon. Ha affrontato molte cose con Leon e sa come qualcuno possa
perdersi nei confronti di un fratello. Questo lo rende
preoccupato per la direzione che sta prendendo questa
storia. “Sa che avvicinarsi, avere un fratello, è un’esperienza
completamente nuova e che potrebbe comportare dei rischi per
Severide, in termini di peso emotivo e di ciò che Cruz è disposto a
fare per suo fratello”, ha detto Newman a TV Line a proposito di questo episodio.
L’ossessione continuerà con
Carver, che è invischiato in una moltitudine di segreti del suo
passato. Suo fratello è apparso nell’undicesima stagione
di Chicago Fire, rendendo più complicate le dinamiche familiari del
personaggio. Questo passato oscuro fa capolino anche in questa
stagione. Strettamente legata a Carver è Violet, che ha cercato di
portare avanti una relazione con Carver. Ha dovuto superare la
perdita di Evan, ma se non ci fosse ancora riuscita? “Violet è
perseguitata da Hawkins e da quello che è successo con Hawkins e
quella relazione”, ha detto Newman a proposito dell’arco narrativo
di Violet nella stessa intervista con Entertainment Weekly.
L’epico evento crossover di
One Chicago mette a dura prova la coppia
Stella e Severide, beniamini dei fan di Chicago
Fire. La stagione 13 di Chicago Fire ha
continuato a proporre forti archi narrativi e di personaggi, e
l’episodio crossover di mercoledì non ha fatto eccezione.
Stella e Severide sono stati ancora una volta al centro
dell’attenzione: gli eventi hanno cospirato per separare la coppia
sposata e Stella si è trovata in pericolo di vita dopo che
un’esplosione di gas l’ha vista intrappolata sottoterra su un
treno, con comunicazioni limitate. Severide e la caserma dei
pompieri 51 sono riusciti a raggiungere il treno appena in tempo,
ma questo ha certamente contribuito a mettere le cose in
prospettiva per la coppia.
Secondo TVLine, la showrunner Andrea Newman rivela che
gli eventi dell’episodio potrebbero essere un momento
importante per Stella e Severide, e cambiare il modo in cui la
coppia affronta la propria relazione. L’episodio, inoltre,
riporta a galla una questione che era stata affrontata per la prima
volta tra i due nella season premiere, oltre ad aiutare la coppia a
rivalutare le proprie priorità. La Newman continua suggerendo che
Stella e Severide devono ora capire dove si trovano come coppia. Di
seguito riportiamo i suoi commenti completi sull’argomento:
“Si sono fatti la promessa di
non separarsi di nuovo e di non stare lontani il più possibile, e
poi questo episodio li ha divisi.Andando avanti,
si tratta di capire dove si trovano come coppia, e le conversazioni
sulla famiglia vengono davvero fuori.
È qualcosa con cui devono fare i
conti in futuro, e vengono prese decisioni importanti.Penso
che tra gli eventi del crossover e la persona del suo passato che
si fa avanti e parla del suo passato in un modo in cui non ci aveva
mai pensato prima, questo avrà un impatto sul modo in cui lei vede
il suo rapporto con Severide e come vede l’idea di famiglia in
futuro”.
Cosa significa per il futuro di
Stella e Severide
Il fatto che Stella e Severide
abbiano già accettato di passare meno tempo lontani l’uno
dall’altra nella stagione 13 di Chicago Fire significa che
quest’ultimo sviluppo è destinato a causare molta angoscia per
entrambi. I due hanno già discusso di lasciare la città, con
Severide che vuole aspettare un momento migliore. La frase
pronunciata da Severide alla moglie, “Andiamocene da qui”,
suggerisce che si è avvicinato al suo modo di pensare. In effetti,
l ‘esperienza di quasi morte di Stella potrebbe portare
entrambi a riconsiderare ciò che vogliono dalla loro carriera e
dalla loro relazione, decidendo di mettere se stessi al
primo posto.
Non è chiaro quale sarà
l’impatto sulla coppia, ma potrebbe spingere uno dei due, o
entrambi, a prendere in considerazione un cambiamento di
carriera.
All’inizio della stagione,
Stella aveva detto al marito di voler
avere un bambino, e gli eventi del crossover hanno probabilmente
cementato ulteriormente questa decisione.
Gli eventi della stagione 13, episodio 9, di Chicago Fire
sembrano aver spianato la strada a un arco di gravidanza di Stella,
e la sua esperienza di quasi morte nel crossover potrebbe spingere
lei e Severide a cercare subito una famiglia. Questo sarà
probabilmente un punto di svolta per il loro futuro e metterà le
cose più a fuoco per entrambi i personaggi a lungo termine, il che
potrebbe portare a grandi cambiamenti di vita e forse anche a una
discreta quantità di attriti.
Il numero “13” è associato
all’orrore o ad eventi ultraterreni, e quando gli sceneggiatori di
Chicago Fire 13 (tredicesima stagione di
Chicago
Fire) hanno iniziato a scrivere, è stato chiaro che
anche la stagione sarebbe stata infestata. “È divertente,
perché è la stagione 13.E all’inizio continuavamo
a chiamarla Lucky 13 o Spooky 13, tutte queste cose
diverse. E poi ci siamo resi conto che la tematica faceva ombra a
una parte enorme di questa stagione”, ha dichiarato la showrunner
Andrea Newman a The Hollywood Reporter. Nella stagione si respira
un’aria di ombre del passato che si aggirano nei paraggi e alcune
visitano i personaggi. La Newman ha anticipato l’aspetto di queste
ombre per diversi personaggi, dicendo,
“L’ombra di Boden incombe sulla
caserma dei pompieri, e Severide ha l’ombra di Benny [suo padre]
che incombe sempre su di lui.Trovare questo fratello in
questa relazione con il fratellastro Jack Damon ci ricorda davvero
quell’ombra.Abbiamo Carver con le ombre del suo
passato.E ora anche Cruz sarà perseguitata da un fantasma
del suo passato.Quindi, quest’anno abbiamo un sacco di
eventi spettrali e paurosi”.
L’ossessione della 13ª stagione
di Chicago Fire
Nel quadro generale, l’arrivo di un
nuovo capo manterrà vivo il ricordo di Boden. Il capo Dom Pascal
non assomiglia affatto a Boden e i suoi metodi sono diversi. Alcuni
personaggi, come Stella, hanno nostalgia dei tempi di Boden, cosa
che si sentirà per tutta la stagione. Per Severide, invece, è
l’improvvisa comparsa di un altro figlio di Benny Severide a
ricordargli l’uomo che aveva faticosamente superato. “Severide…
[ha] lavorato duramente per mettere il padre nello specchietto
retrovisore e diventare un pompiere a sé stante. Quindi,
l’improvvisa comparsa del figlio di Benny, il suo fratellastro,
nella sua vita, lo costringe a riesaminare tutte quelle cose.
Quindi, per Severide, si tratta di un’occasione importante…”, ha
dichiarato Newman a Entertainment Weekly a proposito di questo arco
narrativo.
L’apparizione di Damon fa
riemergere anche i fantasmi del passato di Cruz. Guardare Severide
e Damon interagire gli ricorda il suo rapporto con il fratello
Leon. Ha affrontato molte cose con Leon e sa come qualcuno possa
perdersi nei confronti di un fratello. Questo lo rende
preoccupato per la direzione che sta prendendo questa
storia. “Sa che avvicinarsi, avere un fratello, è un’esperienza
completamente nuova e che potrebbe comportare dei rischi per
Severide, in termini di peso emotivo e di ciò che Cruz è disposto a
fare per suo fratello”, ha detto Newman a TV Line a proposito di questo episodio.
L’ossessione continuerà con
Carver, che è invischiato in una moltitudine di segreti del suo
passato. Suo fratello è apparso nell’undicesima stagione
di Chicago Fire, rendendo più complicate le dinamiche familiari del
personaggio. Questo passato oscuro fa capolino anche in questa
stagione. Strettamente legata a Carver è Violet, che ha cercato di
portare avanti una relazione con Carver. Ha dovuto superare la
perdita di Evan, ma se non ci fosse ancora riuscita? “Violet è
perseguitata da Hawkins e da quello che è successo con Hawkins e
quella relazione”, ha detto Newman a proposito dell’arco narrativo
di Violet nella stessa intervista con Entertainment Weekly.
Non ci sarà un bambino nel futuro
immediato di Kelly Severide e Stella Kidd. È stato a metà della
première della stagione 13 di Chicago
Fire che la coppia ha finalmente affrontato la
questione che era stata sollevata alla fine della scorsa stagione,
quando Severide aveva annunciato di voler mettere su famiglia. Ma
sua moglie è dello stesso avviso? Dopo un salvataggio straziante
che ha coinvolto due bambini piccoli, Stella ha confessato al
marito che le chiamate con i bambini la terrorizzano
(presumibilmente per preoccupazione). Poi ha aggiunto che non si
sente ancora pronta ad avere un figlio, e Severide è sembrato
comprensivo in risposta.
Con l’avanzare della stagione, gli
spettatori – e Stella stessa – avranno modo di capire meglio perché
esita a fare il prossimo passo. Oltre alle esigenze che l’avere un
figlio comporterebbe per Stella, dal punto di vista professionale,
in quanto donna del Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Chicago,
ci sono anche ragioni più profonde e personali che verranno a
galla.
Cosa ha detto Andrea Newman su
Chicago Fire 13?
“Non abbiamo mai esplorato il
suo background, la sua famiglia, come è cresciuta”, ha detto
la showrunner Andrea Newman a TVLine, ‘e quando la
questione di creare una famiglia propria [viene fuori], lei
intraprenderà un viaggio tutto suo per esplorare meglio il motivo
per cui si sente come si sente riguardo alla famiglia’.
Nel frattempo, Severide ha il suo
dramma familiare da affrontare con il fratellastro Damon, appena
rivelato, e anche questo avrà un impatto sul viaggio di Severide e
Stella e potenzialmente metterà in pausa i loro progetti di
figli.
“Penso che in un certo senso
sia inevitabile, perché all’improvviso c’è questa responsabilità
familiare che Severide deve gestire e che è un po’ separata”,
dice Newman. Ma la storyline Damon/Severide è “una cosa a sé
stante” che esiste accanto all’arco familiare Severide/Stella,
“quindi la informa, ma non la cambia davvero”, chiarisce
Newman.
Nella première, il nuovo capo Dom
Pascal (Dermot Mulroney) ha fatto sentire la sua
presenza alla caserma 51 introducendo diversi cambiamenti: niente
cellulari durante i pasti e controlli individuali con i suoi tre
tenenti dopo le chiamate. Durante l’incontro con Severide, Pascal
ha fatto notare che i membri della famiglia non dovrebbero lavorare
nello stesso turno, quindi terrà d’occhio Severide e Stella.
(Severide, opportunamente, non ha menzionato il suo legame con
Damon). Per quanto riguarda Stella, ha finito per opporsi al nuovo
capo perché le manca Boden, che era come un padre per lei. Sia
Stella che Severide concordano sul fatto che c’è qualcosa di strano
in Pascal, che ha ricevuto una visita sospetta da un ex collega che
ha saputo di quanto accaduto a Miami. Alla fine dell’episodio,
Pascal torna a casa, dove è rimasto chiuso fuori dalla moglie
(KaDee Strickland), ma riesce a convincerla ad aprire la porta e a
baciarlo.
A sorpresa, è stato Herrmann a
scaldarsi di più con Pascal dopo il loro faccia a faccia. Mouch era
dubbioso sulle lodi di Herrmann e gli ha chiesto se avesse davvero
saltato la prova del capitano perché era malato. Nel caso in cui
Herrmann dubitasse di se stesso, Mouch gli ha assicurato che
potrebbe fare tutto quello che fa Pascal e che sarebbe bravissimo.
Poiché Mouch non intende sostenere l’esame da tenente fino a quando
Herrmann non sarà salito di grado e si sarà liberato un posto al
51°, i loro futuri professionali sono ora legati in modo
complicato.
“Ci sono sicuramente dei colpi
di scena anche in questo caso, e in un certo senso sono
inesorabilmente legati l’uno all’altro”, dice Newman.
“Quello che fa l’uno ha un impatto sull’altro, e questo creerà
molti drammi per la loro amicizia e il loro rapporto in
futuro”.
A proposito di drammi, Violet e
Carver avranno la loro parte di drammi ora che lui è tornato dalla
sua licenza di sei settimane, in visita alla sua famiglia in Texas,
con una nuova fidanzata al seguito. Anche dopo le scuse di Violet,
Carver ha detto di aver smesso di vivere nel passato e di non voler
fingere che siano solo colleghi. Ahi.
Newman dice che gli sceneggiatori
si riferiscono alla nuova stagione come alla “Stagione 13
infestata, perché c’è molto passato [e] fantasmi che incombono su
tutti questi personaggi”, il che è particolarmente vero per
Violet e Carver.
Per la paramedica, il suo defunto
amore Hawkins “è il fantasma che incombe su tutto, e per
Carver, la sua famiglia e la storia della sua famiglia a casa
incombe su tutto, e il suo passato incombe su di lui”, condivide
Newman. “Entrambi hanno molto da risolvere e tra i due si scatena
un dramma tormentoso”.
“L’idea di Carver era quella di
tornare a casa e risolvere alcuni problemi con la sua famiglia, per
poi tornare e vedere come stanno le cose”, spiega Newman. Ma, come
ha lasciato intendere l’umore cupo di Carver nella première, egli
sta ancora “portando con sé i fantasmi nella dinamica tra [lui e
Violet], e devono capire molte cose. Non sarà un viaggio facile per
loro”.
Un nuovo paramedico dell’Ambulanza
61 ha appena ricevuto una meritata promozione per la stagione 13 di
Chicago
Fire. Jocelyn Hudson, che si è unita
alla serie drammatica procedurale nella stagione 12 come nuovo
paramedico di nome Lyla Novak, sarà presente regolarmente nella
prossima stagione 13, recentemente autorizzata dalla NBC. April è
entrata a far parte della squadra per sostituire Lennox
(interpretato da Wesam Keesh) che se n’è andato
dopo che il suo personaggio è stato licenziato dal capo della
squadra, Boden. Il suo personaggio si è rivelato fondamentale per
la squadra dei vigili del fuoco e, come ricompensa, apprendiamo da
Deadline che il suo ruolo è stato potenziato.
Oltre a Keesh, Chicago
Fire ha visto un paio di partenze nella
stagione 12, tra
cui quella di Sylvie Brett (Kara Killmer), che
si è unita alla serie nella stagione 3 in sostituzione della
defunta Leslie Shay (Shiri Appleby). Con
l’abbandono del personaggio della Kilmer a metà della stagione 12 e
un paio di altre partenze, lo show ha creato spazio per l’ingresso
di nuovi personaggi, ed è emozionante vedere la Hudson scalare i
ranghi dopo la sua impressionante interpretazione nella stagione
12.
La Lyla della Hudson è stata
introdotta nella seconda metà della stagione 12 come un nuovo
paramedico che si accontentava di lavorare come freelance. In
seguito, però, ha accettato di unirsi alla squadra a tempo pieno e
ha subito avuto un impatto sulla squadra. Lyla interviene spesso
per prendere il comando e colmare le lacune ogni volta che è
necessario, caratteristiche che hanno impressionato i capi e sarà
interessante vedere come si svilupperà il suo arco nella prossima
stagione.
La fama di Jocelyn Hudon è in
ascesa
Anche se la Hudon
è una nuova arrivata nel franchise di One Chicago, non è estranea
ai procedurali e arriva a Chicago Fire con un
bagaglio di esperienza tale da lasciare il segno nello show. In
passato ha recitato in procedurali di successo come Criminal
Minds, 9-1-1
e The
Rookie: Feds. Interprete molto versatile, la Hudon ha
partecipato ad altri show televisivi, in particolare alla serie FX
Dave, alla serie horror di Guillermo del Toro, The
Strain, a 21 Thunder, Ice e When Hope
Calls.
Hudon è un volto familiare al
pubblico di Hallmark, essendo apparsa in commedie romantiche come
Innamorarsi a Niagra e Romance With a Twist. Recentemente ha
assunto il ruolo di protagonista nel dramma romantico The Fall con
Thomas Cocquerel e Jeremy Sumpter. Per la sua interpretazione di
Lacey Huxley, una trentenne divisa tra due amanti, è stata nominata
come miglior attrice al Mammoth Film Festival 2024.
Hudon si unisce agli altri attuali
regular della serie Taylor Kinney, David Eigenberg, Eamonn
Walker, Miranda Rae Mayo, Christian Stolte, Hanako Greensmith e Joe
Minoso, che torneranno tutti alla prima stagione 13 sulla
NBC. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su
Chicago Fire.
Il network NBC ha
diffuso ha diffuso il promo e la trama di Chicago Fire
12×11, l’undicesimo inedito episodio della dodicesima
stagione di Chicago
Fire
In Chicago Fire 12×11 che si intitolerà “Inside
Man” Severide va a fare un giro inaspettato sul camion 81. I mondi
di Ritter si scontrano quando il suo fidanzato poliziotto segreto
aiuta 51 a rintracciare Severide e il camion scomparso.
La dodicesima stagione di
Chicago Fire
La sinossi della dodicesima
stagione di Chicago
Fire: “In seguito a un incendio/minaccia
estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie
con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey
le ha proposto di sposarlo, nel frattempo lei stava cercando di
adottare una bambina. Stella prende la decisione di lasciare
Chicago nella speranza di riportare indietro Kelly”.
Oltre a
Kinney, la dodicesima stagione del procedurale della NBC è
interpretata anche da David Eigenberg nel ruolo
del tenente Christopher Herrmann, Joe Minoso nel
ruolo del pompiere Joe Cruz, Miranda Rae Mayo nel
ruolo del tenente Stella Kidd, Daniel Kyri nel
ruolo di Darren Ritter, Hanako Greensmith nel
ruolo della paramedica Violet Mikami, Eamonn
Walker nel ruolo del vice capo distretto Wallace Boden e
Christian Stolte nel ruolo di Randall
McHolland.
Kara Killmer, che
nella serie interpretava la paramedica Sylvie Brett,
lascerà Chicago Fire nel
corso della 12ª stagione. D’altra parte, il Blake
Gallo di Alberto Rosende ha fatto un’ultima
apparizione durante la première della Stagione 12.
Il network NBC
dopo il
settimo episodio ha diffuso il promo e la trama di
Chicago Fire 12×08, l’ottavo inedito episodio
della dodicesima stagione di Chicago
Fire
In Chicago Fire
12×08 che si intitolerà “All The Dark” Una chiamata per
prodotti pericolosi in un centro di dialisi porta a una scoperta
scioccante; Boden si scontra con il capo paramedico Robinson;
Carver nota un cambiamento preoccupante nel comportamento di
Gibson.
La dodicesima stagione di
Chicago Fire
La sinossi della dodicesima
stagione di Chicago
Fire: “In seguito a un incendio/minaccia
estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie
con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey
le ha proposto di sposarlo, nel frattempo lei stava cercando di
adottare una bambina. Stella prende la decisione di lasciare
Chicago nella speranza di riportare indietro Kelly”.
Oltre a
Kinney, la dodicesima stagione del procedurale della NBC è
interpretata anche da David Eigenberg nel ruolo
del tenente Christopher Herrmann, Joe Minoso nel
ruolo del pompiere Joe Cruz, Miranda Rae Mayo nel
ruolo del tenente Stella Kidd, Daniel Kyri nel
ruolo di Darren Ritter, Hanako Greensmith nel
ruolo della paramedica Violet Mikami, Eamonn
Walker nel ruolo del vice capo distretto Wallace Boden e
Christian Stolte nel ruolo di Randall
McHolland.
Kara Killmer, che
nella serie interpretava la paramedica Sylvie Brett,
lascerà Chicago Fire nel
corso della 12ª stagione. D’altra parte, il Blake
Gallo di Alberto Rosende ha fatto un’ultima
apparizione durante la première della Stagione 12.
Il network americano della
NBC ha diffuso promo e trama del terzo episodio di
Chicago Fire 12, l’attuale dodicesima stagione di
Chicago
Fire.
In Chicago Fire
12×03 che si intitolerà “Trapped” e andrà in onda negli
USA il 31 Gennaio 2024 Mentre i coraggiosi vigili del fuoco, la
squadra di soccorso e i paramedici della caserma 51 di Chicago si
lanciano nel pericolo, lottando coraggiosamente per salvare gli
abitanti della loro città dal pericolo, stringono anche legami
profondi e indissolubili tra loro.
La sinossi della dodicesima
stagione di Chicago
Fire: “In seguito a un incendio/minaccia
estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie
con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey
le ha proposto di sposarlo, nel frattempo lei stava cercando di
adottare una bambina. Stella prende la decisione di lasciare
Chicago nella speranza di riportare indietro Kelly”.
Oltre a
Kinney, la dodicesima stagione del procedurale della NBC è
interpretata anche da David Eigenberg nel ruolo
del tenente Christopher Herrmann, Joe Minoso nel
ruolo del pompiere Joe Cruz, Miranda Rae Mayo nel
ruolo del tenente Stella Kidd, Daniel Kyri nel
ruolo di Darren Ritter, Hanako Greensmith nel
ruolo della paramedica Violet Mikami, Eamonn
Walker nel ruolo del vice capo distretto Wallace Boden e
Christian Stolte nel ruolo di Randall
McHolland.
Kara Killmer, che
nella serie interpretava la paramedica Sylvie Brett,
lascerà Chicago Fire nel
corso della 12ª stagione. D’altra parte, il Blake
Gallo di Alberto Rosende ha fatto un’ultima
apparizione durante la première della Stagione 12.
La sinossi della dodicesima
stagione di Chicago
Fire: “In seguito a un incendio/minaccia
estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie
con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey
le ha proposto di sposarlo, nel frattempo lei stava cercando di
adottare una bambina. Stella prende la decisione di lasciare
Chicago nella speranza di riportare indietro Kelly”.
Oltre a
Kinney, la dodicesima stagione del procedurale della NBC è
interpretata anche da David Eigenberg nel ruolo
del tenente Christopher Herrmann, Joe Minoso nel
ruolo del pompiere Joe Cruz, Miranda Rae Mayo nel
ruolo del tenente Stella Kidd, Daniel Kyri nel
ruolo di Darren Ritter, Hanako Greensmith nel
ruolo della paramedica Violet Mikami, Eamonn
Walker nel ruolo del vice capo distretto Wallace Boden e
Christian Stolte nel ruolo di Randall
McHolland.
Kara Killmer, che
nella serie interpretava la paramedica Sylvie Brett,
lascerà Chicago Fire nel
corso della 12ª stagione. D’altra parte, il Blake
Gallo di Alberto Rosende ha fatto un’ultima
apparizione durante la première della Stagione 12.
Nel cast di Chicago
Fire 10 ritorneranno i personaggi Matthew
Casey (stagione 1-in corso), interpretato da Jesse
Spencer, Tenente del Camion 81. Kelly Severide
(stagione 1-in corso), interpretato da Taylor
Kinney, tenente della Squadra di Soccorso 3. Ha
vissuto insieme a Leslie Shay, sua migliore amica. È un “don
Giovanni”. Gabriela Dawson (stagione 1-in corso), interpretata da
Monica Raymund, paramedico nell’Ambulanza 61 e
amica di Leslie Shay. Successivamente seguirà il corso per
diventare vigile del fuoco.
Comandante Wallace Boden (stagione
1-in corso), interpretato da Eamonn Walker, è
il Comandante della Caserma 51. Christopher Herrmann (stagione 1-in
corso), interpretato da David Eigenberg,
Vigile del fuoco del Camion 81. È sposato e ha 5 figli. Insieme a
Dawson e Otis ha un locale, il Molly’s. Brian “Otis” Zvonecek
(stagione 1-in corso), interpretato da Yuri
Sardarov Vigile del fuoco del Camion 81. Ha avuto una
relazione con la sorellastra di Kelly Severide. Joe Cruz (stagione
1-in corso), interpretato da Joe Minoso, Vigile
del fuoco del Camion 81. È coinquilino di Otis e ha avuto una
relazione con Sylvie Brett. Randy “Mouch” McHolland (stagione 1-in
corso), interpretato da Christian
Stolte, Vigile del fuoco del Camion 81. Si sposerà
con il sergente Trudy Platt di Chicago P.D..
In Chicago Fire 10×01 che si intitolerà “Mayday” Firehouse
51 si occupa delle conseguenze del salvataggio della barca
capovolta. Gallo, Ritter e Violet discutono dei piani per un
concerto secondario.
Nel cast di Chicago
Fire 10 ritorneranno i personaggi Matthew
Casey (stagione 1-in corso), interpretato da Jesse
Spencer, Tenente del Camion 81. Kelly Severide
(stagione 1-in corso), interpretato da Taylor
Kinney, tenente della Squadra di Soccorso 3. Ha
vissuto insieme a Leslie Shay, sua migliore amica. È un “don
Giovanni”. Gabriela Dawson (stagione 1-in corso), interpretata da
Monica Raymund, paramedico nell’Ambulanza 61 e
amica di Leslie Shay. Successivamente seguirà il corso per
diventare vigile del fuoco.
Comandante Wallace Boden (stagione
1-in corso), interpretato da Eamonn Walker, è
il Comandante della Caserma 51. Christopher Herrmann (stagione 1-in
corso), interpretato da David Eigenberg,
Vigile del fuoco del Camion 81. È sposato e ha 5 figli. Insieme a
Dawson e Otis ha un locale, il Molly’s. Brian “Otis” Zvonecek
(stagione 1-in corso), interpretato da Yuri
Sardarov Vigile del fuoco del Camion 81. Ha avuto una
relazione con la sorellastra di Kelly Severide. Joe Cruz (stagione
1-in corso), interpretato da Joe Minoso, Vigile
del fuoco del Camion 81. È coinquilino di Otis e ha avuto una
relazione con Sylvie Brett. Randy “Mouch” McHolland (stagione 1-in
corso), interpretato da Christian
Stolte, Vigile del fuoco del Camion 81. Si sposerà
con il sergente Trudy Platt di Chicago P.D..
Chicago
Fire ha lanciato la serie di successo One
Chicago per la NBC, ed è stata ora rinnovata per una
tredicesima stagione. Debuttata nel 2012, la serie segue i vigili
del fuoco e i paramedici della fittizia caserma 51 di Chicago, che
rispondono ad alcune delle emergenze più pericolose che scuotono la
città. Come molti dei migliori procedurali, Chicago
Fire brilla perché si concentra tanto sulle
strazianti avventure quanto sulle complicate vite personali dei
personaggi.
Naturalmente, il successo immediato
di Chicago Fire ha spinto la NBC a
lanciare una miriade di spinoff ambientati nello stesso universo, e
alla fine il genio televisivo Dick Wolf è salito a bordo per
dirigere l’intera serie One Chicago . Nonostante la sua
rapida espansione, Chicago Fire è rimasta fedele alla sua
forma e continua a offrire un dramma avvincente stagione dopo
stagione. Anche se la stagione 12 è stata ritardata a causa degli
scioperi di Hollywood del 2023, nulla ha intaccato la popolarità
della serie o del franchise, e la serie di punta non mostra segni
di arresto a breve.
Chicago Fire – Stagione 13:
ultime notizie
In vista del ritorno di One Chicago
il mercoledì a settembre, la NBC ha rivelato un teaser che
rappresenta il primo assaggio della nuova stagione. Rivelato
sull’account ufficiale Instagram di One Chicago, il teaser presenta
prevalentemente Chicago Fire e mette in evidenza
l’arrivo del nuovo capo, Dom Pascal. Nonostante
all’esterno sembri affabile, il nuovo stile di comando di Pascal
mette chiaramente in difficoltà gli altri personaggi, e la tensione
sarà alta nella stagione 13.
Chicago Fire – Stagione 13 –
Data di uscita
Chicago Fire è stata
rapidamente rinnovata per la 13ª stagione insieme al resto degli
show di One Chicago, e ora la NBC ha rimesso in palinsesto la
serie. I mercoledì di One Chicago tornano il 25
settembre, e lo show di punta sarà ancora una volta la
serie più giovane, Chicago Med. Lo show di punta,
Chicago Fire, andrà in onda con
la sua tredicesima stagione alle 21.00 del mercoledì.
Chicago Fire in streaming
è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Chicago Fire Stagione 13
Cast
Anche se la lista completa del cast
è ancora lontana, non è difficile fare ipotesi su chi riprenderà il
proprio ruolo nella 13ª stagione. Spettacoli come Chicago
Fire hanno ensemble piuttosto coerenti, ma i tumultuosi
cambiamenti avvenuti prima della stagione 12 si stanno ripetendo
anche per la stagione 13. Ciononostante, i fan possono
aspettarsi di rivedere molti volti familiari, tra cui il
Severide di Taylor Kinney, che ha fatto il suo grande ritorno nella
12ª stagione. Sebbene si sia unito alla serie solo all’inizio della
12ª stagione, Rome Flynn non tornerà nel ruolo di Derrick Gibson
nella 13ª stagione.
Altre due importanti partenze hanno
scosso la stagione 12, anche se una era molto più attesa
dell’altra. In primo luogo, Kara Killmer ha lasciato la serie dopo
10 stagioni nel ruolo di Sylvie Brett, e la stagione si è conclusa
con le dimissioni del capo del distretto Wallace Boden,
interpretato da Eamonn Walker. Dermot Mulroney è stato
scelto per interpretare il nuovo capo Dom Pascal, che si
dice abbia uno stile di leadership diverso. La paramedica Lyla
Novak, interpretata da Jocelyn Hudon, sarà un personaggio
ricorrente per riempire il vuoto lasciato dalla partenza di
Brett.
Chicago Fire Stagione 13 –
Storia
La storia della 13a stagione di
Chicago Fire sarà caratterizzata dalla conclusione della
12a stagione, che ha visto Boden ritirarsi dal suo ruolo di capo e
scegliere il suo successore, Christopher Hermann. Tuttavia, è stato
rivelato che il capo sarà un nuovo personaggio di nome Dom Pascal
(interpretato da Dermot Mulroney), lasciando intendere che il
cambio della guardia potrebbe essere tumultuoso. Anche se prevedere
la trama generale è impossibile in questo momento, è
garantito che la tredicesima stagione vedrà una nuova serie di
emergenze cittadine che metteranno a dura prova i limiti della
squadra della caserma 51.
Trailer diChicago Fire
– Stagione 13
La NBC ha iniziato a pubblicizzare
le nuove stagioni della serie One Chicago condividendo un promo su
Instagram che accenna a tutti e tre gli show che
ritornano. Lastagione 13di Chicago
Fire è al centro della scena, quando l’arrivo del
capo Dom Pascal non è accolto così calorosamente dal team della
caserma 51. Anche se di breve durata, il teaser suggerisce che le
tensioni rimarranno alte per tutta la prossima stagione.
01 Distribution ha
diffuso il trailer di Chiara
è un film scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli con
Margherita Mazzucco, Andrea Carpenzano, Carlotta Natoli,
Paola Tiziana Cruciani, Flaminia Mancin, Valentino Campitelli,
Paolo Briguglia e con la partecipazione di Luigi Lo
Cascio.
Chiara
è scritto stato da Susanna Nicchiarelli, in collaborazione alla
sceneggiatura Chiara Frugoni, fotografia Crystel
Fournier, montaggio Stefano Cravero, scenografia
Ludovica Ferrario, costumi Massimo Cantini
Parrini, acconciature Desirée Corridoni, trucco Valentina
Tomljanovic, suono in presa diretta Adriano Di Lorenzo, musiche
Anonima Frottolisti, produttrice delegata Italia Serena Alfieri,
organizzatore generale Maurizio Milo, aiuto regia Nicola Scorza,
casting Francesca Borromeo, adattamento dialoghi e consulenza
linguistica Nadia Cannata, montaggio presa diretta Daniela Bassani,
Marzia Cordò, montaggio suono Marc Bastien, mixage Franco
Piscopo.
Prodotto da Marta Donzelli
e Gregorio Paonessa, coprodotto da Joseph Rouschop e
Valérie Bournonville, produttore associato Alessio Lazzareschi. Una
produzione Vivo film con Rai Cinema e Tarantula, con il sostegno di
Eurimages, MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione
Lazio, con la partecipazione di Wallimage, con il supporto di Tax
Shelter du Gouvernement Fédéral Belge – Casa Kafka Pictures
Belfius. Distribuzione italiana 01 Distribution. Vendite
internazionali The Match Factory.
Tutti conosciamo Santa Chiara da
Assisi, ma sappiamo molto poco della ragazza di 18 anni che si
è spogliata dei suoi abiti nobiliari per ”stare insieme agli
umili”. Con Chiara,
la regista Susanna
Nicchiarelli continua il suo lavoro sulle figure
femminili che hanno vissuto accanto, o spesso nell’ombra, di uomini
potenti. Margherita Mazzucco (L’amica
geniale) è la giovane Chiara,
mentre Andrea Carpenzano (La
Terra dell’Abbastanza, Calcinculo) è San Francesco. Il film è
stato presentato in Concorso alla
79ª Mostra
internazionale di Venezia ed è una produzione
Vivo film con Rai Cinema e
Tarantula.
La storia di
Chiara d’Assisi
Dopo
Nico, 1988 e Miss
Marx, Susanna
Nicchiarelli torna a raccontare di una donna in
grado di segnare la storia. Agli inizi del Duecento, una giovane
ragazza nobile di nome Chiara
(Margherita Mazzucco) scappa con una cara amica
dalla casa paterna per seguire le orme di Francesco
(Andrea
Carpenzano). Francesco ha fondato un ordine
di frati basato sulla vita in povertà che prontamente accoglie le
ragazze. Chiara, spogliata delle sue nobili vesti,
non avrà però vita semplice: le opposizioni paterne, quelle del
pontificato e infine anche gli scontri con Francesco,
ostacoleranno il desiderio della ragazza di servire il popolo.
D’altronde, ricordiamolo, a vivere tutto ciò è una donna
diciottenne del XIII Secolo.
L’Umbria protagonista
A livello paesaggistico, la
protagonista del film è l’Umbria. La terra d’origine non solo di
Santa Chiara, ma anche di
Nicchiarelli. La location principale è la Chiesa
di San Pietro a Tuscania (ambientazione di film
come Uccellacci e Uccellini), ampia pietra immersa
nel verde che è luminosa di giorno e angosciante di notte, ma
sempre credibile. Infine, una nota di merito va alle scene
conviviali: in Chiara i banchetti non mancano e, a
seconda della situazione e dei personaggi, sono ricchi, scarni o
esotici.
La musicalità
di Chiara
Chiara è un film
che viaggia indietro nel tempo ma che porta con se il presente,
soprattutto a livello sonoro. La lingua in cui i personaggi parlano
è un volgare dialettale dalle cadenze umbre, che si alterna al
latino dei testi e al francese delle canzoni che pervadono le
scene. L’utilizzo di queste tre lingue collabora a trasmettere
l’atmosfera del XIII Secolo: Chiara parlava
in volgare, predicava in volgare perché era la lingua del popolo,
un parlato distante dal latino ecclesiastico. Francesco
inoltre amava il francese, il suo nome deriva proprio da quella
lingua, quella delle chanson.
La modernità
di Chiara non è tanto nelle parole
utilizzate, quanto nel montaggio sonoro: pur non essendo un
musical, nel film i personaggi ballano e cantano interrompendo
l’azione e venendo pervasi dalla musica. Nel film si scorgono le
tracce gioiose di Jesus Christ Superstar come di
tanti altri musical ”laici”. In questo senso, si coglie la volontà
della regista di realizzare un film che possa parlare dei giovani
di allora – nel 1211 Chiara è una diciottenne e
Francesco ha solo trent’anni – e che sia allo stesso tempo
in grado di comunicare ai giovani di oggi. Gli accostamenti tra
sequenze d’azione e sequenze musicali possono apparire kitsch o
incoerenti, ma denotano uno stile registico forte e riconoscibile
che, ovviamente, può piacere o non piacere.
Il duo Mazzucco – Carpenzano
Le scene più belle sono quelle in
cui Chiara e Francesco sono fianco a
fianco. La forza dei personaggi nella storia è resa dal potente duo
attoriale Mazzuccco e Carpenzano.
Lei, una ragazza di diciotto anni reduce dalla serie di
successo L’amica geniale. Lui, un attore
promettente del cinema indipendente italiano (soprattutto con
i Fratelli
D’Innocenzo).
I volti di pietra, gli sguardi persi
che hanno contraddistinto i personaggi precedentemente interpretati
dalla coppia di attori, questa volta vengono adattati allo scenario
religioso e pittorico
di Chiara. Mazzucco e Carpenzano sanno
alternare spiritualità e pathos religiosi ai tipici sentimenti dei
giovani: l’entusiasmo, l’idealismo, la voglia di cambiare il
mondo.
01 Distribution ha
diffuso il poster di Chiara
è un film scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli con
Margherita Mazzucco, Andrea Carpenzano, Carlotta Natoli,
Paola Tiziana Cruciani, Flaminia Mancin, Valentino Campitelli,
Paolo Briguglia e con la partecipazione di Luigi Lo
Cascio.
Chiara, ecco il manifesto
Chiara
è scritto stato da Susanna Nicchiarelli, in collaborazione alla
sceneggiatura Chiara Frugoni, fotografia Crystel
Fournier, montaggio Stefano Cravero, scenografia
Ludovica Ferrario, costumi Massimo Cantini
Parrini, acconciature Desirée Corridoni, trucco Valentina
Tomljanovic, suono in presa diretta Adriano Di Lorenzo, musiche
Anonima Frottolisti, produttrice delegata Italia Serena Alfieri,
organizzatore generale Maurizio Milo, aiuto regia Nicola Scorza,
casting Francesca Borromeo, adattamento dialoghi e consulenza
linguistica Nadia Cannata, montaggio presa diretta Daniela Bassani,
Marzia Cordò, montaggio suono Marc Bastien, mixage Franco
Piscopo.
Prodotto da Marta Donzelli e
Gregorio Paonessa, coprodotto da Joseph Rouschop e Valérie
Bournonville, produttore associato Alessio Lazzareschi. Una
produzione Vivo film con Rai Cinema e Tarantula, con il sostegno di
Eurimages, MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione
Lazio, con la partecipazione di Wallimage, con il supporto di Tax
Shelter du Gouvernement Fédéral Belge – Casa Kafka Pictures
Belfius. Distribuzione italiana 01 Distribution. Vendite
internazionali The Match Factory.
In occasione della vera
data di nascita di Marcello Mastroianni – due
giorni prima di quella registrata all’anagrafe – domani, giovedì 26
settembre, la Casa del Cinema di Roma ospiterà una serie di eventi
per celebrare il mito del pluripremiato attore.
Il primo appuntamento si
terrà alle ore 17 quando l’attrice Chiara
Mastroianni, figlia di Marcello e Catherine Deneuve,
introdurrà la proiezione di Marcello mio di Christophe
Honoré. Nel film, presentato al Festival
di Cannes 2024, Chiara decide di far rivivere suo padre
attraverso se stessa, con un talento fuori dal comune, pieno di
incredibile coraggio e irresistibile ironia: si veste come lui,
parla come lui, respira come lui, con una tale forza che chi le sta
intorno comincia a crederci e a chiamarla “Marcello”.
Al termine della
proiezione, si terrà un incontro su Mastroianni che vedrà
nuovamente protagonista Chiara affiancata, in questo caso, da una
serie di registi che hanno lavorato, nel corso degli anni, insieme
all’attore: fra questi, Liliana Cavani (che lo ha diretto in film
come La pelle e Oltre la porta), Luciano Tovoli (Il
generale dell’armata morta), Francesca Archibugi (Verso sera) e
Roberto Faenza (Sostiene Pereira).
Cortesia di Festa del Cinema di Roma 2024
Chiara Mastroianni incontra il pubblico in occasione
dell’Omaggio a Marcello Mastroianni
Alle ore 21 si terrà la
proiezione di 8½ di Federico Fellini, il film che valse
all’attore il successo internazionale: un capolavoro premiato con
due Oscar®, imprescindibile pietra di paragone per qualsiasi opera
sulla fatica e la magia del cinema.
La giornata dedicata a
Mastroianni rientra nell’ambito della retrospettiva “Viva Marcello”
che dallo scorso 9 settembre e fino al prossimo 31 ottobre, celebra
il mito dell’attore, con un’ampia rassegna di circa cinquanta
titoli: un lungo viaggio, dagli anni Cinquanta agli anni Novanta,
attraverso una filmografia impressionante che costituisce una parte
fondamentale del nostro cinema e di quello internazionale.
L’omaggio a Mastroianni
proseguirà inoltre alla
Festa del Cinema di Roma, in programma dal 16 al 27 ottobre
2024, che ha dedicato all’attore l’immagine ufficiale della
diciannovesima edizione, e che ospiterà una serie di film,
documentari, eventi, incontri e mostre che coinvolgeranno tutta la
Capitale, dall’Auditorium Parco della Musica alla Casa del Cinema
fino a Castel Sant’Angelo.
Dopo una ricca carriera nel settore
musicale, Chiara Iezzi è oggi una promettente
interprete, divista tra l’Italia e gli Stati Uniti. Divisa tra
recitazione, scrittura, regia e produzione, oggi la Iezzi ha
abbracciato il cinema a 360° gradi, distinguendosi per i suoi
numerosi progetti di livello internazionale.
Ecco 10 cose che non sai di
Chiara Iezzi.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Chiara Iezzi: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in diversi
lungometraggi. Il primissimo ruolo cinematografico
dell’attrice risale al 2004, quando ottiene il ruolo di una
compositrice musicale nel film Christmas in Love,
cinepanettone che vede la presenza dell’attore Danny
DeVito. Nel 2016 ottiene invece il suo primo vero e
proprio ruolo, interpretando Anna in Il ragazzo della
Giudecca, con Giancarlo Giannini. Nel 2017 è
invece Esther nel film di fantascienzaThe Broken
Key. Prossimamente reciterà invece nel lungometraggio
intitolato Sidus.
9. Ha recitato in alcune
serie TV. Dopo essere comparsa in alcuni episodi delle
serie comedy Sensualità a corte (2008) e I soliti
idioti (2010), l’attrice ottiene maggior popolarità grazie al
ruolo nella serie di Disney Channel Alex & Co, dove
interpreta Victoria Williams, mamma di Linda e proprietaria della
scuola dove si svolgono le vicende.
8. Ha scritto, diretto e
prodotto un cortometraggio. Con la sua società, la
Licantro Bros Film, nel 2014 la Iezzi avvia la produzione del
cortometraggio The Age of Wars, da lei anche scritto,
diretto e interpretato. Tale progetto, tuttavia, non è ancora stato
reso pubblico poiché in lavorazione per una sua versione più
estesa.
Chiara Iezzi ha partecipato a The
Voice of Italy
7.È stata
concorrente del noto programma. Affermata cantante, nel
2015 la Iezzi si mette alla prova partecipando alla terza edizione
del programma televisivo The Voice of Italy. Qui riesce ad
attirare l’attenzione dei giudici, dapprima entrando nella squadra
capitanata dal rapper J-Ax, e in seguito in quella di Roby e
Francesco Facchinetti.
Chiara Iezzi: chi è suo marito
6. Si è sposata
civilmente. Nell’agosto del 2014 vengono ufficializzate le
nozze tra la cantante e attrice ed un ex rabbino ortodosso di nome
Meir. Sulla coppia vi sono poche informazioni, poiché questi
preferiscono mantenere una certa riservatezza per quanto riguarda
la propria vita privale. È tuttavia noto che il loro matrimonio è
avvenuto con formula civile sull’isola di Cipro.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Chiara Iezzi è su Instagram
5. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 31,4 mila persone. All’interno
di questo la Iezzi è solita condividere numerose foto di suoi
momenti di svago quotidiano, il più delle volte in compagnia di
amici o colleghi. È inoltre possibile vedere le sue storie
Instagram, salvate in evidenza nella home del suo profilo.
4. Condivide molti dei suoi
progetti professionali. Il profilo social è però il canale
privilegiato attraverso cui l’attrice condivide informazioni sui
suoi progetti da interprete. All’interno di questo si ritrovano
infatti immagini promozionali ma anche interviste e foto tratte da
conferenze stampa o eventi di gala.
Chiara Iezzi e la musica
3. Ha vinto al Festival di
Sanremo. Nel 1996, in coppia con sua sorella firma un
contratto con la Sony Music Italia, e le due si presentano al
Festival di Sanremo nella categoria giovani come Paola & Chiara. Le
due torneranno anche l’anno successivo, vincendo il primo premio
nella categoria “Nuove proposte” grazie al brano Amici come
prima.
2. Ha intrapreso la carriera
da solista. Progressivamente, a partire dal 2006, Chiara
ha perseguito una carriera da solista, staccandosi dal duo composto
con la sorella. In seguito, ha pubblicato quattro EP e quattro
singoli. Tuttavia, dal 2016 si dedica in modo quasi esclusivo alla
sua carriera da attrice, passione avuta sin da bambina.
Chiara Iezzi: età e altezza
1. Chiara Iezzi è nata a
Milano, Italia, il 27 febbraio 1973. L’attrice è alta
complessivamente 160 centimetri.
Per tutti quelli che di cinema si
interessano poco o niente, il documentario Chiara Ferragni
– Unposted era il titolo da seguire per questa
Venezia 76. Un titolo che non ha mancato di
sollevare qualche polemica dal suo primo annuncio nella selezione
ufficiale di Barbera, a luglio scorso.
Il documentario, diretto da
Elisa Amoruso, si presenta come un racconto di
come Chiara Ferragni è arrivata a costruire il suo
impero, dagli inizi con il suo blog, fino al successo travolgente,
la fama, le Fashion Week in giro per il mondo e il marchio
d’abbigliamento che arricchisce il suo impero.
Nella prima parte del film, la
Amoruso fa un ottimo lavoro di raccolta di immagini, a partire dal
materiale di repertorio, i filmati delle vacanze di Chiara con la
famiglia girati dalla madre, ex modella e appassionata di
fotografia. Questo racconto cronachistico però perde ogni
possibilità che ha per porsi delle domande che si discostino
dall’intento di dipingere un ritratto perfetto di ciò che vediamo
già sui social, ogni giorno. Sorge così il dubbio su quello che è
il titolo scelto per il documentario: unposted significa
infatti “non postato/pubblicato” il che lascia intendere
ad una vita segreta in cui Chiara magari si sveglia spettinata. Non
è così.
L’intento cronachistico della prima
parte scivola vertiginosamente verso l’agiografia che non si pone
domande sui meccanismi, sulle cause e sul processo della nascita e
dell’ascesa di questa giovane imprenditrice che è a tutti gli
effetti un brand, un prodotto. E così anche il film diventa un
costoso spot pubblicitario che calca la mano sul modello positivo
che rappresenta Chiara: sempre gentile, bella, perfetta,
Chiara Ferragni deve tutto il suo successo alla
sua bravura e alla sua determinazione.
E anche per quello che riguarda la
vita privata, nulla è stato aggiunto al già pubblico e ricco
racconto del matrimonio, della gravidanza, del piccolo Leone e del
rapporto con Fedez.
Chiara Ferragni –
Unposted è niente più che un’agiografia, uno spot
pubblicitario, un’emanazione del marchio Ferragni. Un progetto che
potenzialmente poteva regalare soddisfazioni alla sezione
Sconfini della Mostra di Venezia, dove è stato
presentato, ma che si è rivelato essere soltanto terribilmente
fuori posto.
Sarà presentato in anteprima nella
sezione Sconfini di Venezia 76 il docufilm
Chiara Ferragni – Unposted, di Elisa
Amoruso, un evento speciale che arriverà anche nel cinema
il 17, 18 e 19 settembre.
Chiara Ferragni, 32 anni, 17
milioni di follower, secondo la rivista Forbes prima influencer al
mondo nel campo della moda, in pochissimo tempo è diventata
un’icona, di stile, di eleganza, di vita. Nell’era dei social
network, in cui la popolarità conta più di qualunque altro valore,
avere milioni di fan virtuali è un potere immenso, che stravolge
ogni forma di comunicazione e porta ad avere successo attraverso
una strada apparentemente facile, diffondendo l’illusione per cui
basta fare dei post su Instagram per guadagnare e avere una vita da
sogno. Il 2018 per Chiara Ferragni è stato un anno denso di
avvenimenti: la nascita del figlio Leone, il matrimonio con il
rapper Fedez, la decisione di condurre in prima persona entrambe le
società che ha fondato, la Tbs Crew e Chiara Ferragni Collection,
diventando Ceo di entrambe, l’aumento sempre più rapido e
incessante di follower. #Chiaraneverstop
è un hashtag che ricorre nei suoi post e si addice perfettamente ai
ritmi sempre più incalzanti che Chiara ha affrontato negli ultimi
mesi. Il racconto segue le tappe di questa crescita, personale e
professionale, scandita dalle stagioni che si susseguono e dalla
vita frenetica della fashion blogger più influente del mondo. Ma
chi è davvero e come si diventa Chiara Ferragni? Come si evolve una
società basata sempre di più sui like di Facebook, che comunica le
notizie più importanti tramite i post di Twitter, in cui chiunque
può aprire un blog, parlare col resto del mondo e costruirsi una
fama da solo? Che ruolo hanno i mass media, nell’epoca della
rivoluzione culturale dei social? Quali sono le aspettative delle
ragazze che sognano di diventare Chiara Ferragni e a quale modello
femminile aspirano? Queste sono solo alcune delle domande a cui il
film intende dare una risposta. Chiara Ferragni incarna
perfettamente un fenomeno che il film indaga e approfondisce
attraverso interviste a giornalisti, scrittori, sociologi, docenti
di Harvard: come l’avvento dei social network abbia trasformato
radicalmente, oltre alle nostre vite personali, il mondo dei media
e quello del business, influenzando anche le sfere della politica.
Non esiste più nulla di irraggiungibile, grazie al web, ogni
obiettivo sembra improvvisamente possibile e il vecchio modo di
pensare appartiene a una realtà che sembra svanire giorno dopo
giorno. Il film indaga questi temi in una forma narrativa
contemporanea, dai molteplici linguaggi, in cui le interviste
dirette si mescolano a scene che raccontano momenti significativi
della vita di Chiara, a materiali di repertorio presi direttamente
dalla società virtuale, il favoloso mondo di Instagram, di cui lei
è la regina indiscussa.
Chiara
scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli sarà
presentato in concorso alla 79. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia. Protagonisti del film
Margherita Mazzucco, Andrea
Carpenzano, Carlotta Natoli, Paola Tiziana Cruciani, Flaminia
Mancin,, Valentino Campitelli, Paolo Briguglia e con la
partecipazione di Luigi Lo Cascio. Una produzione Vivo film con
Rai Cinema e Tarantula.
La storia di Chiara e Francesco
è entusiasmante. Riscoprire la dimensione politica, oltre che
spirituale, della “radicalità” delle loro vite – la povertà; la
scelta di condurre un’esistenza sempre dalla parte degli ultimi, ai
margini di una società ingiusta; il sogno di una vita di comunità
senza gerarchie e meccanismi di potere – significa riflettere
sull’impatto che il francescanesimo ha avuto sul pensiero laico,
interrogandosi con rispetto sul mistero della trascendenza. La vita
di Chiara, meno conosciuta di quella di Francesco, ci restituisce
l’energia del rinnovamento, l’entusiasmo contagioso della gioventù,
ma anche la drammaticità che qualunque rivoluzione degna di questo
nome porta con sé. Susanna Nicchiarelli
Clip dal film
https://youtu.be/AwMT2x8EVKc
Chiara è un film
scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli, collaborazione alla
sceneggiatura Chiara Frugoni, fotografia Crystel Fournier,
montaggio Stefano Cravero, scenografia Ludovica Ferrario, costumi
Massimo Cantini Parrini, acconciature Desirée Corridoni, trucco
Valentina Tomljanovic, suono in presa diretta Adriano Di Lorenzo,
musiche Anonima Frottolisti, produttrice delegata Italia Serena
Alfieri, organizzatore generale Maurizio Milo, aiuto regia Nicola
Scorza, casting Francesca Borromeo, adattamento dialoghi e
consulenza linguistica Nadia Cannata, montaggio presa diretta
Daniela Bassani, Marzia Cordò, montaggio suono Marc Bastien, mixage
Franco Piscopo.
Prodotto da Marta Donzelli e
Gregorio Paonessa, coprodotto da Joseph Rouschop e Valérie
Bournonville, produttore associato Alessio Lazzareschi. Una
produzione Vivo film con Rai Cinema e Tarantula, con il sostegno di
Eurimages, MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione
Lazio, con la partecipazione di Wallimage, con il supporto di Tax
Shelter du Gouvernement Fédéral Belge – Casa Kafka Pictures
Belfius. Distribuzione italiana 01 Distribution. Vendite
internazionali The Match Factory.
La trama del film
Assisi, 1211. Chiara ha diciotto
anni, e una notte scappa di casa per raggiungere il suo amico
Francesco: da quel momento la sua vita cambia per sempre. La storia
di una santa, la storia di una ragazza e del suo sogno di
libertà.
Ecco le prime immagini dal nuovo
film diretto da Daniele Luchetti.
Chiamatemi Francesco, con Rodrigo
De La Serna e Sergio Hernández, Muriel Santa Ana,
José Ángel Egido e con
Alex Brendmühl e la partecipazione di
Mercedes Moran.
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Prodotto da Taodue Film e
distribuito da Medusa, Chiamatemi Francesco uscirà in circa 700
sale cinematografiche italiane dal 3 dicembre.
Si tratta del racconto del percorso
che ha portato Jorge Bergoglio, figlio di una famiglia di immigrati
italiani a Buenos Aires, alla guida della Chiesa Cattolica. E’ un
viaggio umano e spirituale durato più di mezzo secolo, sullo sfondo
di un paese – l’Argentina – che ha vissuto momenti storici
controversi, fino all’elezione al soglio pontificio nel 2013.
Chiamatemi Anna è
la serie tv del 2017 canadese basata sul romanzo di Anna
dai capelli rossi di Lucy Maud Montgomery
e adattata da Moira Walley-Beckett. La serie è una
coproduzione CBC e Netflix.
Chiamatemi Anna: dove vederla in streaming
La serie tv Chiamatemi
Anna è disponibile su Netflix.
La serie è stata presentata in anteprima il 19 marzo 2017, su CBC e
il 12 maggio a livello internazionale su Netflix.
È stato rinnovato per una seconda stagione il 3 agosto 2017 e per
una terza stagione nell’agosto 2018. Poco dopo l’uscita della terza
stagione nel 2019, CBC e Netflix hanno annunciato che la serie è stata
cancellata. na petizione è stata lanciata dai fan per protestare
contro la cancellazione dello spettacolo e ora ha raggiunto oltre
300.000 firme.
Chiamatemi Anna, la quarta stagione si farà?
Purtroppo la quarta stagione di
Chiamatemi Anna non si farà. Nell’ottobre 2019 la
presidente della CBC Catherine Tait ha dichiarato che non si
sarebbe più impegnata in coproduzioni con Netflix,
in quanto costituiscono accordi “che danneggiano la redditività a
lungo termine della nostra industria domestica”.
Chiamatemi Anna: la trama e il cast
La serie tv racconta di Anna
Shirley una ragazza orfana che viene affidata alla signora Thomas,
una vicina povera e con il marito alcolizzato. La bambina vive con
la famiglia Thomas fino all’età di 8 anni, accudendo i figli della
signora, fino a che il marito, mentre picchiava Anna mori’. A
questo punto per Anna non c’è più posto nella famiglia e viene
quindi affidata alla signora Hammond, che vive con il marito e i
suoi 8 figli (tra cui tre coppie di gemelli) in una misera baracca
in riva al fiume. La bambina, esperta di bimbi piccoli, accudisce
anche i figli della signora Hammond, fino a che, con la morte del
marito avvenuta due anni dopo, viene affidata all’orfanotrofio di
Hopetown, dove rimane per quattro mesi. In questo periodo, Anna
viene presa in giro dalle sue compagne, a causa della sua spiccata
immaginazione.
In Chiamatemi Anna
protagonisti sono Anna Shirley Cuthbert (stagioni 1-3),
interpretata da Amybeth McNulty, Marilla Cuthbert (stagioni
1-3), interpretata da Geraldine James, Matthew
Cuthbert (stagioni 1-3), interpretato da R.H.
Thomson, Diana Barry (stagioni 1-3), interpretata da
Dalila Bela, Gilbert Blythe (stagioni 1-3),
interpretato da Lucas Jade Zumann, Jerry Baynard
(stagioni 1-3), interpretato da Aymeric Jett
Montaz, Rachel Lynde (stagioni 1-3), interpretata da
Corinne Koslo, Sebastian “Bash” Lacroix (stagioni
2-3), interpretato da Dalmar Abuzeid, Cole
Mackenzie (stagioni 2-3), interpretato da Cory
Grüter-Andrew.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
Josephine Barry (stagioni 1-3)’ interpretata da Deborah
Grover, Ruby Gillis (stagioni 1-3), interpretata da
Kyla Matthews e Teddy Phillips (stagioni 1-2),
interpretato da Stephen Tracey.
Curiosità
La stagione 1 di Rotten Tomatoes
ha un punteggio di approvazione dell’83% basato su 29 recensioni.
La serie ha ricevuto un punteggio di 79 su Metacritic basato su
quindici recensioni.
Nell’ottobre 2019 la presidente
della CBC Catherine Tait ha dichiarato che non si sarebbe più
impegnata in coproduzioni con Netflix,
in quanto costituiscono accordi “che danneggiano la redditività a
lungo termine della nostra industria domestica”.
Motivi alternativi di
cancellazione sono stati forniti il 27 novembre in risposta a una
campagna su Twitter per salvare lo spettacolo, vale a dire una
mancanza di crescita del pubblico nella fascia di età 25-54
anni.
Nonostante il CBC abbia rivelato
che Netflix
aveva concordato che la terza stagione sarebbe stata l’ultima dello
show, i fan hanno avviato una campagna online e offline concertata,
in gran parte guidata dai fan di Twitter attraverso l’hashtag
#renewannewithane.
I fan hanno anche finanziato il crowdfunding per erigere
cartelloni pubblicitari a Toronto e New York City. L’attore
canadese Ryan Reynolds e la cantante inglese
Sam Smith hanno anche twittato a sostegno della
serie.
Le stagioni
Chiamatemi Anna 1 stagione
Chiamatemi ANNA è una storia di
formazione, la cui protagonista è un’emarginata che, a dispetto di
una sorte avversa e di mille difficoltà, lotta per farsi accettare,
per il diritto ad avere un posto in questo mondo e per essere
amata. Ambientata nell’isola di Prince Edward alla fine dell’800,
la serie racconta le vicende di Anna Shirley (Amybeth
McNulty), una giovane orfana che, dopo aver trascorso
una terribile infanzia tra istituti e case di estranei, viene
affidata per errore a due anziani fratelli. Col passare del tempo e
grazie a uno spirito unico, a un grande acume e a una fervida
immaginazione, la tredicenne trasformerà le vite di Marilla
(Geraldine James) e Matthew Cuthbert (R.H. Thomson) e dell’intera
cittadina in cui vivono. La storia di Anna affronta temi sempre
attuali come identità, femminismo, pregiudizi e bullismo.
La prima stagione è ambientata tra
l’estate del 1896 e l’inverno a cavallo tra il 1896 e il 1897.
Marilla e Matthew Cuthbert sono due anziani fratelli. Nessuno dei
due si è mai sposato, quindi entrambi vivono assieme in una
fattoria chiamata “Green Gables” ad Avonlea, cittadina rurale
dell’Isola di Prince Edward in Canada. Matthew sta invecchiando e
soffre di problemi al cuore e, dal momento che non hanno prole, i
fratelli decidono di adottare un ragazzo per avere un aiuto nel
faticoso lavoro dei campi.
Chiamatemi Anna 2 stagione
La seconda stagione di
“Chiamatemi Anna” continua a tracciare
coraggiosamente nuove rotte, aggiungendo nuovi personaggi e trame e
continuando a esplorare le tematiche legate a identità,
pregiudizio, femminismo, bullismo, parità di trattamento ed
emancipazione viste con gli occhi della fiera, idealista e
irrefrenabile quattordicenne protagonista. Storia di formazione
reinventata dall’ideatrice Moira Walley-Beckett, “Chiamatemi Anna”
ripropone l’amatissimo cast composto da Amybeth McNulty (Anne
Shirley-Cuthbert), Geraldine James (Marilla Cuthbert), R.H. Thomson
(Matthew Cuthbert), Corrine Koslo (Rachel Lynde), Dalila Bela
(Diana Barry), Aymeric Jett Montaz (Jerry Baynard), Lucas Zumann
(Gilbert Blythe) e Kyla Matthews (Ruby Gillis). In questa stagione
debuttano nuovi personaggi, tra cui Dalmar Abuzeid (Sebastian
Lacroix) e Cory Grüter-Andrew (Cole MacKenzie), concepiti da Moira
Walley-Beckett insieme a un team di sceneggiatrici. Serie originale
targata CBC e Netflix, “Chiamatemi Anna” è prodotta da Northwood
Entertainment e creata da Moira Walley-Beckett. I produttori
esecutivi sono Miranda de Pencier, Moira Walley-Beckett, Debra
Hayward, Alison Owen e Ken Girotti. John Calvert funge da
produttore. Segui “Chiamatemi Anna” su Netflix.
Chiamatemi Anna 3 stagione
La terza stagione della serie televisiva Chiamatemi
Anna, composta da 10 episodi, è stata trasmessa sul canale
canadese CBC Television dal 22 settembre al 24 novembre 2019. In
Italia, la stagione è stata interamente pubblicata il 3 gennaio
2020 sul servizio di video on demand Netflix.
Gli episodi della terza stagione di Chiamatemi
Anna
S3 episodio 1: Il sedicesimo
compleanno di Anne la ispira a saperne di più sulla sua
genealogia.
S3 episodio 2: La ricerca di Anne
la riporta all’orfanotrofio, dove è costretta a confrontarsi con
nuove realtà. Nel frattempo, Elia fa visita ad Avonlea.
S3 episodio 3: Con l’avvicinarsi
della Pasqua, la malattia di Mary porta un cambiamento ad
Avonlea.
S3 episodio 4: Ka’kwet va a
scuola, mentre Anne intraprende la fase successiva della sua
ricerca.
S3 episodio 5: Una prova di ballo
genera scintille (e tensione).
S3 episodio 6: I Cuthbert
ottengono una nuova prospettiva sull’Isola del Principe
Edoardo
S3 episodio 7: Anne raduna la
città per denunciare l’ingiustizia.
S3 episodio 8: Gli studenti
siedono per gli esami di ammissione al Queens.
S3 episodio 9: Matthew e Anne
viaggiano per aiutare Ka’kwet.
S3 episodio 10: Anne entra nel
prossimo capitolo della sua vita.
Molto di voi hanno seguito con
trepida attesa l’evolversi del personaggi di Anna interpretat da
Amybeth McNulty ma la domanda che tutti si
sono posti è se Chiamatemi Anna 4 si farà?
l’incertezza sulla quarta stagione della serie originale
NetflixChiamatemi
Anna ha tenuto banco per qualche tempo, tanto che i
fan hanno incalzato le due società responsabili. Ebbene purtroppo
per i fan la quarta stagione della serie non ci sarà. Infatti dopo
tre stagioni la serie ‘Chiamatemi
Anna’ è stata cancellata, perché sia la CBC che
Netflix
hanno deciso di non proseguire con la storia raccontata dallo
show.
In merito alla scelta le società
hanno diffuso un commento “Siamo stati entusiasti di portare
agli spettatori di tutto il mondo la storia canadese per eccellenza
di Chiamatemi Anna”, hanno dichiarato CBC e Netflix in
una dichiarazione congiunta. “Siamo grati alle produttrici
Moira Walley-Beckett e Miranda de Pencier e al talentuoso cast e
alla troupe per il loro incredibile lavoro nel condividere la
storia di Anne con una nuova generazione [di spettatori]. Speriamo
che i fan della serie adorino questa stagione finale tanto quanto
l’abbiamo adorata noi e che porti una conclusione soddisfacente al
viaggio di Anna”.
La reazione dei fan
Questa notizia ha mandando in
incandescenza tutto il fan della serie che ha subito avviato una
serie di petizioni online per cercare di convincere la piattaforma
a rivedere la propria decisione. Tuttavia il colosso dello
streaming ha confermato la propria scelta nonostante tutto. Ad oggi
la
petizione ha raccolto ben 6.867 hanno firmato e non è l’unica
attiva. Infatti ci sono molte diverse petizione online.
Anche la creatrice della serie tv
Moira Walley-Beckett ha commentato: “Il sostegno dei fan
e l’amore per Chiamatemi Anna è travolgente, incoraggiante e
meraviglioso: vi amo così tanto, Spiriti Affini. Questo mi dimostra
quanto questa serie sia riuscita a toccare un pubblico così
variegato in tutto il mondo, e cosa questa serie abbia significato
per tutti. Sono incredibilmente orgogliosa di queste tre stagioni.
La creazione di Chiamatemi Anna è stata un’esperienza
straordinaria: è stato il mio progetto del cuore e ci ho dato tutta
me stessa. Sono molto grato al mio straordinario cast, alla troupe,
agli sceneggiatori e ai registi per aver portato in scena con
passione la mia idea”.
E ora?
Ora in attesa di sorprese tutti voi
vi starete chiedendo cosa possiamo vedere dopo aver visto
Chiamatemi Anna? per consolarvi ecco qualche serie simile per temi
e sviluppo che potrebbe placare la vostra delusione.
Il film Chiamata senza
risposta del 2008 ha fatto molto parlare di sé sia
prima che dopo la sua uscita. Remake del J-Horror di Takashi Miike
intitolato The Call – Non rispondere (2004), questo film
diretto da Eric Valette ha infatti vissuto
numerosi problemi produttivi e accesi dibattiti pubblici. Lo
sceneggiatore originale, Andrew Klaven, ha infatti
detto più volte di aver scritto la sceneggiatura pensando che
sarebbe stata una commedia horror e di essere rimasto molto
sorpreso quando il film è stato trasformato in un horror “serio”.
Riguardo ad alcuni dialoghi molto goffi, ha anche dichiarato che:
“Dovevano essere battute“.
Nel corso della lavorazione,
infatti, la produzione decise di trasformare radicalmente il
progetto, fino a fargli assumere un tono completamente diverso
rispetto a quanto inizialmente stabilito. Durante la preparazione
del film, il regista ha anche evitato di guardare la versione
originale giapponese e ha chiesto agli attori di fare altrettanto,
così da non correre il rischio di replicare alcuni degli elementi
presenti in quel film. C’è dunque stato un evidente scontro tra chi
voleva realizzare un vero e proprio remake e chi invece dar vita ad
un’opera solo liberamente ispirata al titolo giapponese del
2004.
Chiamata senzarisposta, in ogni caso, è stato l’ultimo remake
horror giapponese a essere distribuito nelle sale cinematografiche
dopo l’inizio della tendenza iniziata con The Ring (2002).
A questo film viene dunque spesso attribuita la colpa di aver
spento l’interesse del pubblico per i remake horror giapponesi. In
questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Chiamata senza risposta.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di
Chiamata senza risposta
Protagonista del film è
ElizaBeth Raymond, una giovane ragazza che ha
visto quattro dei suoi amici morire in situazioni poco chiare dopo
aver ricevuto a turno una telefonata dal futuro in cui erano
registrate le loro ultime parole, con il giorno e l’ora esatta
della loro morte. Le telefonate provengono sempre da una persona
recentemente morta, trasmettendosi dunque quasi come un virus. Gli
agenti di polizia credono si tratti di una follia di gruppo, mentre
Jack Andrews, investigatore, non è convinto sia
così e vuole approfondire anche l’aspetto paranormale della
vicenda, soprattutto perché sua sorella è scomparsa in modo molto
simile, come se ci fosse una terribile maledizione.
Così l’uomo comincia a indagare
insieme a Beth, cercando di capire da dove provengano le
telefonate. Le tracce portano a Marie Layton, una
donna affetta dalla sindrome di Polle che in passato aveva
molestato le sue figlie Ellie e
Laurel: la prima era morta per un attacco di asma,
mentre la seconda era stata affidata a una casa-famiglia. Il
sospetto ricade dunque sulla, ma quando la trovano è già deceduta.
Beth e Jack si mettono allora in viaggio per comunicare a Laurel
che la madre è morta. Una volta arrivati da lei, però, scoprono
qualcosa che stravolgerà completamente quanto credevano di sapere
sugli abusi subiti in passato dalle due sorelle.
Ad interpretare la protagonista,
Elizabeth Raymond, vi è l’attrice Shannyn
Sossamon, nota per i film Il destino di un cavaliere e Le regole
dell’attrazione. Nel ruolo del detective Jack Andrews vi è
invece l’attore Edward Burns, mentre Ana
Claudia Talancón è Taylor Anthony, amica di Beth.
Completano poi il cast Ray Wise – celebre per il
ruolo di Leland Palmer in Twin Peaks – nel ruolo del
produttore televisivo Ted Summer, Rhoda Griffis in
quello di Mary Layton e Raegan Lamb in quello di
Laurel Layton. Ariel Winter, invece, interpreta
Ellie Layton da bambina, mentre nella sua versione fantasma è
interpretata da Sarah Jean Kubik.
La spiegazione del finale del
film
Nel finale del film, nel tentativo
di trovare Laurel, Jack e Beth si recano nella sua casa adottiva e
qui scoprono un filmato registrato da una telecamera nascosta
nell’occhio dell’orsacchiotto di Laurel. Questo rivela che a
perpetrare le molestie nei confronti di Laurel non è stata Marie,
bensì la sorella Ellie. Dopo che la madre ha scoperto la cosa, ha
portato Laurel d’urgenza in ospedale, rinchiudendo invece Ellie
nella stanza. Qui, la bambina ha però avuto un attacco d’asma
improvviso, andando incontro alla morte ma non prima di essersi
imbattuta nei futuri elementi della sua maledizione: un millepiedi,
un’inquietante bambola e la musica simile a una ninna nanna emanata
dall’orsacchiotto, udibile durante ogni chiamata.
Laurel rivela poi che Ellie, pur
avendola ferita, le ha sempre fornito le caramelle. Capendo che è
stata Ellie a causare la maledizione, Jack si reca a casa di Beth,
la quale aveva ricevuto a sua volta una chiamata ed era dunque
stata designata come nuova vittima. Giunto a casa della ragazza,
però, Jack viene trafitto da un coltello, rimanendo ucciso. Appare
a quel punto Ellie, che attacca Beth. Lo spirito di Marie,
tuttavia, interviene, legando Ellie al telefono di Jack e
riconciliandosi con Beth prima di scomparire. Il film finisce con
la bocca di Jack che rovescia una caramella rossa e il suo
cellulare che si compone automaticamente, lasciando intendere che
la maledizione potrebbe ancora essere in vigore.
Il trailer di Chiamata
senza risposta e dove vederlo in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 27 febbraio alle ore
21:15 sul canale Italia 2. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Mediaset Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
Con il film Chiamami col
tuo nome (qui la recensione), diretto nel
2017 dal regista italiano Luca Guadagnino, si
conclude la cosiddetta Trilogia del desiderio,
comprendente anche Io sono l’amore e A Bigger
Splash, diretti dallo stesso regista. Tale film si è
rivelato un grandissimo successo al momento della sua uscita,
divenendo uno dei titoli più apprezzati dell’anno, come anche uno
dei più premiati a livello internazionale. Tutto merito di una
serie di fattori che ne hanno segnato l’unicità. Dalle location
agli attori protagonisti, dalla colonna sonora alla sua brillante
sceneggiatura scritta da James Ivory e premiata
con l’Oscar.
Quest’ultima è tratta dall’omonimo
romanzo scritto nel 2007 dallo scrittore egiziano André
Aciman. L’idea di dar vita ad una trasposizione di questo
libro era nell’aria sin dal momento della sua uscita, ma soltanto
dopo diversi anni il progetto si è infine concretizzato.
Inizialmente, a dirigere la pellicola avrebbe dovuto essere lo
stesso Ivory, che si è però poi tirato indietro lasciando la regia
a Guadagnino. Questi era infatti stato giudicato il regista giusto
per dar vita alla passionale storia d’amore tra i due protagonisti.
Il suo stile si è così fuso con il tono del racconto, dando vita ad
una storia di formazione particolarmente toccante e capace di
comunicare ad ogni tipo di pubblico.
Il grande interesse generatosi
intorno al film lo ha portato ad essere uno dei maggiori successi
al box office del suo anno. A fronte di un budget di 3.5 milioni di
dollari, il film è stato infatti in grado di guadagnare oltre 41 in
tutto il mondo. In Italia ha incassato un totale di oltre 4
milioni, divenendo uno dei titoli più visti della stagione. Il film
ha poi conosciuto ulteriore popolarità grazie alle sue numerose
vittorie durante la stagione dei premi cinematografici, arrivando
ad ottenere ben quattro nomination ai Premi Oscar. Chiamami col
tuo nome ha inoltre il merito di aver fatto diventare
Guadagnino una vera e propria star internazionale, e i due attori
protagonisti sono oggi tra i più richiesti del momento.
Chiamami col tuo nome: la
trama del film
La vicenda narrata nel film si
svolge nelle campagne circostanti la città di Crema, in Lombardia,
durante l’estate del 1983. È qui che il diciassettenne americano
Elio si ritrova a passare la bella stagione in
compagnia dei suoi genitori. Egli però non si getta nelle stesse
avventure dei suoi coetanei, preferendo dilettarsi nella musica
classica, nella letteratura e nello studio dell’arte. Elio è
infatti figlio di un noto professore universitario specializzato
nella cultura greco-romana. Questi, durante il soggiorno nella
città italiana, è solito ospitare un suo studente per aiutarlo
nelle sue ricerche per il dottorato. Quest’anno è l’affascinante
Oliver a soggiornare presso la famiglia, e la sua
presenza sarà motivo di grande distrazione per Elio.
Il ragazzo, infatti, rimane
conquistato dai modi e dall’intelligenza del giovane studente, e
farà di tutto pur di far colpo su di lui. Allo stesso tempo, Oliver
si dimostra incuriosito da Elio, e tende a passare molto tempo in
sua compagnia. Più si conoscono, più i due intrecceranno
un’irresistibile storia d’amore, che porterà Elio a scoprire lati
di sé stesso fino a quel momento sconosciuti. Gestire quel rapporto
non è però semplice, non per via del possibile giudizio altrui
quanto del proprio. Elio dovrà infatti imparare a conoscersi, a
conoscere Oliver e abbandonarsi all’amore. Il tempo a loro
disposizione non è però molto, e l’estate non durerà in eterno.
Tutto ciò che il ragazzo sa, è che quel periodo cambierà per sempre
la sua vita.
Chiamami col tuo nome: il
cast del film
Per poter costruire una convincente
e appassionante storia d’amore, per il regista era necessario
trovare gli interpreti adatti per i ruoli principali. Egli conobbe
però quasi per caso il giovane Timothée
Chalamet, che recitava sin da bambino e fino a quel
momento era apparso in Interstellar e
Le verità sospese. Da subito Guadagnino riconobbe in lui
l’interprete giusto per la parte di Elio. Chalamet sembrava infatti
possedere l’ambizione, la sensibilità e l’ingenuità caratteristiche
del personaggio. Prima di accettare la parte, però, l’attore decise
di leggere sia il romanzo che la sceneggiatura, rimanendone
incantato. Per prepararsi al ruolo egli decise di arrivare in
Italia diverse settimane prima dell’inizio delle riprese, così da
avere modo di imparare i rudimenti della lingua italiana. La sua
interpretazione risultò poi una delle più apprezzate dell’anno, e
lo portò alla sua prima nomination al premio Oscar.
Il ruolo di Oliver sembrava invece
inizialmente destinato all’attore Shia LaBeouf, il
quale alla fine non venne però ritenuto adatto. Al suo posto, il
regista pretese Armie
Hammer. Guadagnino lo aveva scoperto vedendolo
recitare nel film The Social
Network e rimase così affascinato dalle sue capacità che
desiderò a lungo poter lavorare con lui. Diverso tempo prima che il
film entrasse in produzione egli propose così il ruolo all’attore.
Questi però si trovò inizialmente a rifiutare la parte,
considerando troppo forte la carica emotiva richiesta dal
personaggio. A spaventarlo erano anche le diverse scene di nudo
integrale presenti inizialmente nella sceneggiatura, ma poi
rimosse. Egli si decise però poi ad accettare la parte,
considerandola una sfida fondamentale per la sua carriera di
attore.
Nel film è poi presente il noto
attore Michael Stuhlbarg, celebre per aver
recitato in diversi film di grande successo. Qui egli interpreta il
padre di Elio, e per prepararsi a tale personaggio l’attore
dichiarò di aver a sua volta letto il libro da cui è tratta la
storia. Egli è poi protagonista di una delle scene più famose, dove
pronuncia uno dei monologhi più memorabili del film. Ad
interpretare la madre di Elio è invece Amira
Casar, celebre per i suoi numerosi ruoli in pellicole
europee. Esther Garrel è invece Marzia, amica e
inizialmente amante di Elio. Victoire Du Bois è
invece Chiara, sorella di Marzia, la quale si invaghirà
dell’affascinante Oliver. Nel film vi è inoltre anche un cameo di
Aciman, autore del romanzo, e che compare nel ruolo di Mounir, un
ospite presso la casa dei protagonisti.
Chiamami col tuo nome: il
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Sin dall’anterprima del film al
Sundance Film Festival, Guadagnino aveva accennato circa la
possibilità di dar vita ad un sequel del film. Egli affermò infatti
che ancora molto si potrebbe raccontare dei due personaggi
principali. A seguito del grande successo di Chiamami col tuo
nome, la possibilità di rivedere Elio e Oliver in
nuove avventure sul grande schermo divenne sempre più concreta.
Durante la cerimonia dei premi Oscar del 2018 egli ha infine
confermato di star
lavorando ad una nuova storia insieme allo stesso Aciman. Il
sequel si dovrebbe realizzare quanto prima, e dovrebbe essere
ambientato nel corso degli anni Novanta, quando i due protagonisti
ormai cresciuti si ritrovano inaspettatamente.
Nell’attesa che il sequel venga
realizzato, però, per gli appassionati del film sarà possibile
fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle
principali piattaforme streaming oggi disponibili.
Chiamami col tuo nome è infatti presente
su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. In base alla
piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione
per martedì 1 febbraio alle
ore 21:10 sul canale Rai
Movie.
Chiamami
col tuo nome (Call Me by Your Name) di
Luca Guadagnino ha ricevuto
tre candidature ai Golden Globes tra cui
Miglior Film Drammatico, Miglior Attore Protagonista in un Film
Drammatico (Timothée Chalamet) e Miglior Attore
non Protagonista (Armie
Hammer). I premi saranno assegnati il 7 gennaio a
Beverly Hills.
Il film, uscito negli Stati Uniti
il 24 novembre in quattro sale con un incasso medio per sala da
record, sta vivendo da protagonista la stagione dei premi. Nominato
per sei volte agli Independent Spirit Awards, è
stato premiato come Miglior Film ai Gotham
Awards.
I premi, assegnati a New York,
hanno visto trionfare anche Timothée Chalamet come Miglior Attore
Emergente per il ruolo di Elio. Ruolo che è valso a Chalamet anche
il premio come Miglior Attore ai New York Film Critics Circle
Awards e il titolo di Scoperta dell’anno della National Board of
Review che ha inserito il film tra i migliori dieci titoli
dell’anno. Anche la Los Angeles Film Critics Association ha voluto
celebrare il film con tre riconoscimenti tra cui Miglior Film,
Miglior Regia e Miglior Attore Protagonista per Chalamet. Il film
ha inoltre ricevuto 8 candidature ai Critics’ Choice Awards tra cui
Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Attore Protagonista (Timothée
Chalamet). I premi verranno assegnati a Santa Monica il prossimo 11
gennaio.
Chiamami col tuo nome
Commentando
Chiamami col tuo nome, il regista Luca
Guadagnino ha spiegato: “Non voglio che venga percepito come
un’opera iper-intellettuale ma come una tenera storia d’amore.
Vorrei che emozionasse il pubblico, come una scatola di
cioccolatini”. “È così affascinante vederlo lavorare – ha detto
Armie Hammer del regista italiano – Non solo dietro la macchina da
presa ma nella vita di tutti i giorni”. Sulle riprese in Italia, il
giovane Timothée Chalamet ha raccontato: “Eravamo catturati nella
città natale di Luca, nella sua storia e nel suo pensiero di Italia
e della gioventù negli anni ’80”. Chiamami col tuo nome è tratto
dell’omonimo romanzo di André Aciman e sarà nelle sale italiane da
giovedì 25 gennaio distribuito da Warner Bros. Entertainment
Italia. Girato nella campagna lombarda, il film racconta un’estate
italiana in cui il giovane Elio, interpretato da Timothée Chalamet,
vivrà le sue prime esperienze sentimentali dopo l’incontro con uno
studente americano, Oliver (Armie Hammer). Completano il cast
Michael Stuhlbarg, Amira Casar e Esther Garrel.
Acclamato, esaltato, accolto come
il capolavoro di Luca Guadagnino, italiano amato
più all’estero che a casa sua, Chiamami col tuo
nome arriva in sala il 25 Gennaio prossimo, distribuito da
Warner Bros.
Chiamami col tuo nome, e
io ti chiamerò col mio
“Chiamami col tuo nome, e io ti
chiamerò col mio”. Luca Guadagnino prende il
romanzo omonimo di André Aciman e lo affida alle
sapienti mani di James Ivory per realizzare un
film che ricorda da vicino Io Ballo da Sola di
Bernardo Bertolucci, per evocazione di immagini e
tema principale: l’educazione sentimentale, e sessuale, di un
adolescente.
esplorazione, ragazze, corpi, desiderio
L’ingenua e avvenente Lucy
(Liv
Tyler) viene sostituita da Elio (Timothée
Chalamet), un diciassettenne pelle e ossa, alle prese
con l’estate più calda della sua vita: esplorazione, ragazze,
corpi, desiderio, ma anche libri e cultura, nell’ambito di una
famiglia alto borghese che gli consente l’accesso a un’educazione
privilegiata, una moltitudine di lingue e un’apertura mentale
propria di chi cresce in un ambiente così stimolante.
Questo idillio estivo, immerso
nella luce gialla di agosto e nell’afa dei lunghi pomeriggi nelle
campagne lombarde, viene interrotto da Oliver (Armie
Hammer), avvenente stagista che arriva nella villa dei
genitori di Elio per seguire gli studi del padre. Gioco, attrazione
e rivelazione vengono accolti, con i dovuti preamboli, con
divertimento e naturalezza, confermando che l’apertura mentale di
cui i protagonisti godono, grazie alla loro educazione, in Elio,
giovane alle prese con la costruzione del se stesso adulto, si
tramuta in un’apertura anche emotiva, che gli permette di tuffarsi
completamente in questa relazione segreta ma non clandestina.
Fluidi e movimenti dei
corpi
Oliver e Elio si nascondono, non
come come due omosessuali il cui rapporto è considerato
“peccaminoso”, ma come due amanti segreti, completamente presi dal
corpo dell’altro. E Guadagnino ci permette di farci raccontare
l’amore proprio da questi due corpi, diversi ma vicini, attraverso
fluidi e movimenti che si mostrano senza spavalderia, con
delicatezza e onestà, alla luce di una relazione tanto passeggera,
finirà con l’estate, quando profonda, sconvolgerà completamente
Elio.
Chalamet, giovanissimo eppure già
maturo da un punto di vista artistico, ci consegna il ritratto di
un adolescente perfettamente a proprio agio con il suo corpo
scheletrico; vive con naturalezza la sua attrazione e la sua
passione ma, e qui pesa la sua inesperienza da diciassettenne,
viene totalmente sopraffatto dall’enormità dei sentimenti da cui è
travolto. Elio sente con ogni sua fibra, del corpo e dello
spirito.
un viaggio attraverso la ferocia dei sentimenti
Per questo motivo, Chiamami
col tuo nome non è un racconto di formazione vero e
proprio, dal momento che il protagonista è già consapevole dei suoi
mezzi e della sua sessualità, ma più un viaggio attraverso la
ferocia dei sentimenti. Il monologo finale di Michael
Stuhlbarg, che interpreta il papà di Elio, è illuminante e
struggente; offre una lezione, un consiglio non solo a chi,
adolescente, si affaccia alla propria vita interiore, ai
sentimenti, ma a ogni spettatore disposto a lasciarsi travolgere
dal proprio sentire.
Con l’adattamento di Aciman,
Luca Guadagnino realizza il suo film più maturo e
personale, cospargendo di una estrema delicatezza ogni situazione,
dalle discussioni politiche nell’Italia di Craxi, alle scene
d’amore tra Oliver e Elio, fino alle corse in bicicletta sullo
sterrato, raccontando quel mondo ricco e borghese che tanto ama e
che diventa la location perfetta per questa storia.
Contemporaneamente non rinuncia alla carnalità, raccontata nella
sua sacralità, naturalezza e bellezza.
Nell’universalità del suo
messaggio, il film si chiude su uno struggente primo piano di Elio:
la sua estate volge al termine, il suo amore brucia forte, la sua
irruenza nel buttarsi a capofitto in questa storia gli costa la
sofferenza che prova adesso, eppure non esiterebbe (e noi con lui)
a rifare tutto dall’inizio. Perché, piuttosto che non sentire
nulla, è molto meglio sentire, dolore e passione, con questa forza,
con questa violenza; il dolce e l’amaro insieme.
Aciman,
Ivory, Guadagnino,
Chalamet ci insegnano ad abbracciare il dolore
allo stesso modo con cui si accoglie la gioia, perché è solo
“sentendo” che si cresce davvero, nello spirito.
“Il sequel di Chiamami
col tuo nome?Si farà,
perché c’è gente che ci sta già lavorando e farà in modo che
accada“. Sono queste le parole di Armie
Hammer svelate in un’intervista con Variety dove l’attore
ha discusso della possibilità di dare un seguito all’acclamato film
di Luca Guadagnino.
“Più di ogni altra cosa mi fido
della direzione artistica di Luca, dello scrittore André Aciman e
di tutto il team” ha dichiarato Hammer, “Voglio tornare di
nuovo sul set e vederlo succedere. Mi manca lavorare con quella
troupe perché conservo dei ricordi davvero speciali della
produzione. È stata un’esperienza così collaborativa, unica e
totalmente immersiva mai avuta nella mia carriera“.
Tra i film più acclamati dell’anno,
nominato a quattro Premi Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior
Attore e tra i film a distribuzione limitata più visti al mondo su
Rotten Tomatoes del 2017, con un punteggio di circa 105,9%,
Chiamami col tuo nome è arrivato in DVD e
Blu-ray il 6 giugno distribuito da Universal Pictures Home
Entertainment Italia.
Diretto da Luca
Guadagnino (A Bigger Splash) questo dramma
romantico vede protagonisti Armie
Hammer (The Social Network) e Timothée
Chalamet (Lady Bird) in una storia
sensuale e sublime sul primo amore, basata sul best seller
di André Aciman. Chiamami col tuo
nome ha tra gli interpreti Michael
Stuhlbarg (La forma
dell’acqua) Amira Casar (Saint
Laurent) e Esther
Garrel (Camille redouble).
Di seguito la sinossi del film:
Figlio di un eminente
professore universitario specializzato nella cultura greco-romana
che ogni anno ospita uno studente straniero impegnato nella stesura
della tesi di post dottorato, Elio attende nella villa XVII secolo
di famiglia l’arrivo di un nuovo allievo di suo padre. A risalire
il vialetto per trascorrere le vacanze estive nella tenuta Perlman
è il giovane Oliver, un ventiquattrenne statunitense
bello e affascinante. I suoi modi disinvolti colpiscono
immediatamente l’adolescente impacciato, che comincia ad
affacciarsi all’amore. Gli incontri tra i due giovani sono permeati
da un’intensità unica e palpabile: tra lunghe passeggiate, nuotate
e discussioni, nel corso di un’estate che cambierà per sempre le
loro vite, nasce tra loro un desiderio travolgente e
irrefrenabile.