A pochi giorni dalla grande
vittoria di Paolo Sorrentino, ecco il
ritorno alla normalità post-Oscar, con le uscite al cinema della
settimana. Che sia una coincidenza o meno, per quanto riguarda il
nostro Paese c’è una netta prevalenza di film di produzione
italiana.
Allacciate le cinture
(leggi la recensione), il nuovo
lavoro di Ferzan Özpetek, è la storia di Elena (Kasia
Smutniak), divisa fra l’amore di due uomini, Fabio e Antonio
(rispettivamente Filippo Scicchitano e Francesco
Arca) molto diversi fra loro. Il regista di Le fate
ignoranti e La finestra di fronte racconta il
contrasto fra un amore travolgente e passionale, ed un amore che è
ancora amicizia, un’amicizia fedele e totale.
Massimo Morini, leader del
gruppo musicale genovese Buio Pesto, dirige un film di fantascienza dal titolo 12
12 12, girato nel paesino ligure di Bogliasco (dove, non a
caso, hanno sede i Buio Pesto). Un gruppo di extraterrestri si è
sostituito ad alcuni abitanti del paese, preparando un imminente
invasione aliena. Max (Raf Grande), guiderà la ribellione
contro gli invasori, che attaccheranno proprio nella data che da
nome al film.
Si intitola La mossa del
pinguino (leggi le recensione) ed è il
primo film da regista di Claudio Amendola. Ambientato
durante le olimpiadi invernali di Torino 2006, è stato scritto
dallo stesso Amendola e da Edoardo Leo; del cast
fanno parte grandi amici del regista, fra i quali Ricky
Memphis, che racconteranno il sogno di quattro uomini di
partecipare alle gare olimpiche di curling.
Il documentario di Diana
Dell’Erba, Registe, affronta il tema della
presenza femminile in una professione, come quella del regista, che
in Italia (e non solo) è tradizionalmente maschile. Una riflessione
sul ruolo della donna sia come regista sia nel contesto sociale,
che vede il contributo anche di Lina Wertmüller.
Un secondo documentario,
Felice chi è diverso (leggi la recensione), firmato da
un grande nome del nostro cinema quale Gianni Amelio,
racconta la percezione dell’omosessualità da parte della società
italiana, snodandosi fra giornali e televisioni dal dopoguerra ad
oggi.
Pulce non c’è, opera
prima di Giuseppe Bonito, cerca di raccontare in modo non
banale o patetico la storia di Margherita detta Pulce, una bambina
autistica, sottratta ai propri genitori (Marina Massironi e
Pippo Del Bono) e portata in una comunità.
Uno dei film più attesi della
settimana è però 300 – L’alba di un impero (leggi le recensione), regia di
Noam Murro. Tratto da Xerxes, graphic novel di
Frank Miller, il film dovrà reggere il confronto con il
fortunato capitolo precedente, 300, diventato famoso
anche per l’ormai citatissimo “Questa è Sparta!”, esclamato dal re
Leonida – Gerard Butler. Protagonisti del film sono
l’australiano Sullivan Stapleton (Gangster
Squad, The Hunter) ed Eva Green
(Le crociate, Casino Royale).
È di produzione tedesca
Tarzan 3D (leggi le recensione), nuova
versione della celebre storia, per la regia di Reinhard
Klooss e Holger Tappe. Il film è realizzato in 3D e con
performance-capture, una tecnica che consente di catturare le
espressioni facciali di un attore reale per poi trasferirle ad un
personaggio virtuale.
Il thriller della settimana è
Un ragionevole dubbio (leggi le recensione) di Peter
Howitt, con Samuel L. Jackson e Dominic Cooper
(Mamma mia!, La Duchessa). Dal regista
di Sliding Doors, un legal thriller in cui un
brillante procuratore distrettuale inizierà a dubitare delle
proprie certezze.
Il superstite
(leggi le recensione), dello
scozzese Paul Wright, è stato candidato al BAFTA per il
miglior esordio britannico da regista. Al centro del film c’è Aaron
(George MacKay), unico sopravvissuto di un misterioso
incidente in mare in cui hanno perso la vita cinque persone, fra le
quali il fratello del ragazzo. Incolpato da tutta la comunità di
pescatori in cui vive, Aaron vive con dolore la perdita del
fratello e vuole tornare in mare nella speranza di ritrovarlo.