Steven Spielberg dirige il due volte
vincitore del Premio Oscar Daniel Day-Lewis in Lincoln, film
drammatico che analizza gli ultimi tumultuosi mesi in carica del
sedicesimopresidente degli Stati Uniti. In una nazione divisa dalla
guerra e spazzata dai venti del cambiamento, Lincoln osserva una
linea di condotta che mira a porre fine alla guerra, unire il paese
e abolire la schiavitù. Avendo il coraggio morale ed essendo
fieramente determinato ad avere successo, le scelte che compirà in
questo momento critico cambieranno il destino delle generazioni
future. Parliamo del film proprio con il leggendario regista.
Dov’è nata l’idea di raccontare la
storia di Lincoln, uno dei presidenti più importanti e più amati
della storia degli Stati Uniti? “Mi è sempre
interessato narrare una storia su Lincoln. È una delle figure più
avvincenti della storia e della mia vita”, dichiara
Spielberg. “Ricordo che avevo quattro o cinque anni quando ho visto
il Lincoln Memorial per la prima volta e mi sono spaventato per le
dimensioni della statua ma poi, man mano che mi avvicinavo, sono
rimasto affascinato dal suo volto. Non dimenticherò mai quel
momento, che mi ha sempre lasciato un senso di curiosità per
quell’uomo seduto là in alto davanti a me”.
“Lincoln ha guidato il
nostro paese attraverso i momenti più difficili e ha fatto
sopravvivere gli ideali della democrazia americana, ponendo
termine allo schiavismo. Ma nel mio film volevo mostrare qualcosa in
più. Lincoln era uno statista e un leader militare, ma anche un
padre, un marito e un uomo fortemente incline all’introspezione.
Volevo raccontare una storia su Lincoln evitando d’incappare nel
cinismo e nell’esaltazione eroica, restando fedele allo spessore
dell’uomo, agli aspetti più intimi della sua vita e ai tratti più
bonari della sua natura”.
Quel è stato l’impulso che vi ha
portato a scegliere l’ultimo periodo di vita di Lincoln come base
per il vostro racconto nel film? “Ci siamo concentrati
sugli ultimi quattro mesi della vita di Lincoln perché ciò che ha
realizzato in quel breve periodo è stato grandioso. Tuttavia,
volevamo mostrare che anche lui era un uomo. Abbiamo pensato che il
miglior modo per rendere giustizia a quest’essere umano
immensamente complicato fosse di descriverlo nel pieno della sua
battaglia più difficile: l’approvazione del 13° Emendamento in
discussione alla Camera dei
Rappresentanti”.
Quello che colpisce del film
sono l’importanza dei dialoghi, che sono il vero nucleo della
storia… “I miei film sono di frequente narrati
attraverso le immagini, non le parole. Ma, in questo caso, la
fotografia è passata al secondo posto, lasciando ampio spazio alle
straordinarie parole di Abraham Lincoln e alla sua presenza. Con
LINCOLN ero meno interessato a una profusione di immagini e ho
preferito far evolvere i momenti più umani della sua storia davanti
alla macchina da presa. Poi il film è caratterizzato da una certa
dose di suspense, e in alcuni momenti potrebbe essere visto come
una specie di thriller politico”.
L’interpretazione di Day-Lewis
è incredibilmente autentica, come avete lavorato in tal senso…
“Penso che Daniel, come Tony Kushner, abbia capito
Lincoln a un livello subatomico, ben oltre ciò che sarei mai
riuscito ad articolare. Non ho mai chiesto a Daniel come facesse a
penetrare nel personaggio in quel modo; come si suol dire, ‘a caval
donato non si guarda in bocca’. Ne ho preso atto con immensa
gratitudine. Con Daniel e Tony sentivo di trovarmi tra due giganti
del panorama teatrale e interpretativo e mi ripetevo
continuamente:‘Non intralciarli, onora le parole, cattura
l’interpretazione, cogli tutto nel modo migliore possibile. Che
lascino il proprio segno”
Altro incredibile elemento è
l’autenticità della messa in scena del film… “Per
rappresentare lo stato d’animo della nazione all’epoca, dovevamo
creare un senso di autenticità sul set, dove l’unica intrusione dei
nostri tempi erano la macchina da presa e i monitor, mentre tutto
il resto apparteneva alla realtà di Lincoln”.
In occasione della presentazione
italiana del film Lincoln, il regista
Steven Spielberg e i protagonisti Daniel Day-Lewis e
Sally Field sono stati ricevuti a Palazzo Madama dal
Presidente del Senato, Renato Schifani, e dal Presidente
della Commissione Affari Costituzionali, Carlo Vizzini.
Interpretato da Daniel Day-Lewis, David Strathairn,
Jackie Earle Haley, James Spader, Jared Harris, Joseph
Gordon-Levitt, Sally Field, Tommy Lee
Jones, Lincoln è prodotto
da Steven Spielberg e Kathleen
Kennedy. La sceneggiatura di Tony Kushner
è tratta parzialmente dal libro Team of Rivals: The
Political Genius of Abraham Lincoln di Doris Kearns
Goodwin.