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Prometheus vietato in Usa e UK

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Prometheus censurato in Usa e UK. La nuova pellicola fantascientifica di Ridley Scott sarà vietata ai minori di 15 anni in America ed in Inghilterra, dopo aver già ottenuto un rating R.

Le cause del divieto sono dovute a ” immagini ed espressioni verbali molto forti” che il regista non ha ritenuto di tagliare.

Massaggi scomodi per John Travolta

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Massaggi pericolosi per John Travolta. Secondo molti, Scientology starebbe facendo di tutto per mascherare la presunta omosessualità di John Travolta. Ora però l’attore si trova ad affrontare una

Un Viaggio in Paradiso per Mel Gibson

Un Viaggio in Paradiso per Mel Gibson

Negli ultimi tempi, la faccia di Mel Gibson ha trionfato sulle copertine dei rotocalchi più per gli scandali legati alla sua travagliata vita personale, che per i suoi successi professionali. Sembrano archiviate e- volutamente- cadute nell’oblio la fama e la gloria legate a pellicole di successo come Arma Letale, Braveheart o The Passion; oggi lo ricordiamo per il suo divorzio faraonico dalla storica moglie, per le accuse di violenza domestica e per le pesanti accuse di antisemitismo che hanno influito sulla lavorazione del suo ultimo film, incentrato sulla figura di Giuda Maccabeo e intitolato The Maccabees.

Eppure, proprio nel momento in cui Hollywood sembra avergli voltato definitivamente le spalle, la sua carriera comincia una lenta risalita, tortuosa e travagliata (durata circa dieci anni), grazie anche alla riconquista di un suo “spazio creativo” autonomo contraddistinto dalle presenze di amici e fidati collaboratori come Jodie Foster (che lo ha diretto nel sorprendente Mr. Beaver) o Adrian Grunberg, già suo collaboratore fin dai tempi di Apocalypto e adesso regista esordiente dell’action atipico Un Viaggio In Paradiso.

Forte di una sceneggiatura firmata a quattro mani da Grunberg e da Gibson stesso, che lo ha anche prodotto con la sua casa di produzione Icon, la pellicola ruota intorno alla figura di uno schivo e abile sicario della malavita, chiamato Driver (echi del “Drive” Refniano?) che decide di godersi la meritata “pensione” anticipata scappando con il bottino di un ultimo colpo. Ma qualcosa va storto, la sua auto si ribalta e finisce al confine con il Messico, il che implica una serie infinita di guai legali che lo conducono in una spirale sempre più torbida e pericolosa fin nella prigione infernale denominata “El Pueblito”, nella quale cercherà di adattarsi- e sopravvivere- solo grazie all’aiuto di un anonimo e ignoto bambino di nove anni, che forse potrebbe aiutarlo perfino ad evadere…

Il titolo originale della pellicola doveva essere “How I Spent My Summer Vacation”, proprio in riferimento all’iniziale fuga di Driver; ma alla fine è stato distribuito nel mondo con il titolo di “Get The Gringo”, dove il Gringo del film è evidentemente Gibson stesso. il film è una perla (sporca) ma rara nel panorama del cinema odierno: porta alto il vessillo del suo divieto ai minori; non si fa scrupolo delle cruente scene di violenza e niente viene risparmiato alla visione dello spettatore. Il buon vecchio Mel torna alle atmosfere di pellicole che lo hanno reso celebre, tipo “Payback- la rivincita di Porter” dove veste i panni di un malvivente, rafforzando (e forse deridendo con una buona dose di autocompiacimento) la sua fama di “bad guy”.

Il film sembra un azzardo ben riuscito, merito di diversi elementi miscelati insieme: il “basso profilo” del cast, dove non figurano nomi stra-noti oltre a quello di Gibson, ma che può contare sulle innate capacità di attori caratteristi già volti noti della tv statunitense; un regista giovane ma che vanta una proficua collaborazione “storica” con Gibson; infine la suggestione dei luoghi, ricreati in meno di due mesi con un effetto sorprendente. Uno degli elementi di forza della pellicola è, infatti, la prigione che fa da sfondo alla narrazione: El Pueblito, ovvero “piccola città”, detta pure “La Universidad del Crimen” (l’università del crimine), nomi con i quali era meglio conosciuto il “Centro de Readaptacion Social de la Mesa”, la prigione più famosa del Messico. Fu fondata nel 1956 a Tijuana e ospitava in origine 2000 prigionieri, numero poi cresciuto esponenzialmente con l’ingresso di nuovi detenuti e delle loro intere famiglie, che finirono per diventare i proprietari stessi del carcere trasformandolo in una baraccopoli con un proprio sistema di leggi, dotato di un proprio mercato, un campionato di calcio, ristoranti, cinema, spaccio privato di droga ed esclusive lotte tra gang rivali. Lo scenografo Bernardo Trujillo e la troupe hanno ricostruito l’intero ambiente all’interno di un altro carcere messicano disabitato dal 2010, l’Ignacio Allende; sono stati costretti a questo notevole sforzo produttivo perché il vero El Pueblito nel 2002 è stato assediato da ben 2000 militari messicani che trasferirono i detenuti sopravvissuti in un altro carcere, prima di distruggere quasi del tutto l’edificio.

Insomma, nonostante l’ambientazione esotica e il titolo del film che evoca l’idea del paradiso, in realtà il ritorno in grande stile di Mel Gibson è un crudo “Prison Movie” atipico, un viaggio fin dentro l’inferno… senza esclusione di colpi.

Una commedia natalizia per i Farrelly

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Quello dei film natalizi è uno dei filoni più classici del cinema americano; se però il fim è intitolato Dear Satan e a metterci le mani saranno i fratelli Farrelly, probabilmente non ci sarà da aspettarsi un remake de La vita è meravigliosa. La storia, scritta da Dan Ewen vede protagonista una bambina di sette anni che nella sua letterina a Santa Claus commette un errore, scrivendo Satan… e invece del Polo Nord, la missiva raggiungerà effettivamente gli inferi, con tutte le conseguenze del caso.

Ewen ha raccontato di aver avuto l’idea anni fa, quando facendo il baby sitter gli capitò veramente che un bambino commettesse quell’errore, e di essersi immaginato cosa sarebbe potuto succedere. Il progetto non sembra comunque destinato a essere realizzato in tempi brevi: i Farrelly hanno infatti in programma l’arrivo sul grande schermo dei Three Stooges (conosciuti in Italia come I Tre Marmittoni), uscita fissata per agosto e, in seguito, il sequel di Scemo e Più Scemo e il film di animazione Turkeys (Tacchini), da loro prodotto.

Fonte: Empire

7 giorni all’Havana, il film corale che sarà presentato a Cannes ’12

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7 giorni all’Havana, film corale che sarà presentato nella sezione Un certain regard dell’edizione 2012 del Festival di Cannes, è l’affresco contemporaneo di una delle città più suggestive del Mondo: la Havana.

100 metri dal paradiso: recensione del film

100 metri dal paradiso: recensione del film

In 100 metri dal paradiso Monsignor Angelo Paolini (Domenico Fortunato) è esperto in comunicazione e ha un’idea fissa: svecchiare l’immagine e il linguaggio della Chiesa per renderla più interessante, cosicché la gente vi si avvicini. Per far ciò, si prodiga nei modi più disparati, incontrando non poche resistenze tra i suoi superiori più tradizionalisti. Finché un giorno, l’idea geniale: far partecipare il Vaticano a un importante evento sportivo e mediatico: le Olimpiadi di Londra 2012.  Quest’idea arriva per caso, quando un suo vecchio amico, Mario Guarrazzi (Jordi Mollà) – ex campione dei cento metri, ma mai qualificatosi ai giochi olimpici – gli rivela che suo figlio Tommaso, anche lui centometrista, vuole abbandonare gli allenamenti per la qualificazione olimpica e lo sport per farsi frate. La Nazionale Olimpica del Vaticano appare così ad Angelo il modo migliore per tenere insieme sport e fede e aiutare l’amico, che ha riposto tante speranze e aspettative nella carriera sportiva del figlio. Da qui ha inizio l’avventura che porterà l’intraprendente monsignore a mettere insieme una squadra olimpica bislacca e variopinta, in grado di gareggiare per le Olimpadi 2012.

100 metri dal paradiso, il film

L’idea della Nazionale Olimpica Vaticana è strampalata quanto azzeccata e si rivela efficace. Consente infatti agli sceneggiatori (il regista della pellicola Raffaele Verzillo, assieme a Pier Francesco Corona e Salvatore De Mola) di sbizzarrirsi nel mettere insieme un gruppo eterogeneo e basare sulle sue individualità spesso agli antipodi e complessivamente ben caratterizzate il meccanismo comico. Su tutti spicca  senz’altro il personaggio del fisioterapista/preparatore atletico Ottavio, interpretato da Giorgio Colangeli, attore che spesso in questi anni abbiamo visto offrire eccellenti prove in ambito drammatico, ma che qui dimostra di reggere ottimamente anche ruoli comici. Da citare senz’altro anche altre caratterizzazioni che funzionano bene: quella di padre Livio (Enzo Garinei), quella dell’assillante industriale Montolina (Luis Molteni), del segretario Liborio (Angelo Orlando), di alcuni religiosi-atleti come il prete di strada Padre Rocco (Gennaro Silvestro), o Suor Adele (Chiara Rosa, vera primatista nel getto del peso). Questi personaggi vengono resi attraverso pochi tratti distintivi del loro modo di essere, o alcune battute chiave che spesso pronunciano. Il che funziona, lo dicevamo, per i ruoli non di primo piano.

Per quanto riguarda i personaggi principali, invece, ci saremmo aspettati forse qualcosa di più. Perché è soprattutto attraverso di loro che il regista mettere sul piatto temi importanti e meritevoli di approfondimento. Primo fra tutti quello attorno a cui ruota tutto il film: il rinnovamento della Chiesa di cui Angelo avverte la necessità e l’urgenza, ma che è puramente formale, d’immagine, non di contenuti. Questa sua convinzione non viene mai messa in dubbio, o scandagliata neppure di fronte alle obbiezioni della sorella, una brava Giulia Bevilacqua. Angelo è ottimista, sa sempre cosa fare, cos’è giusto, mentre sua sorella è un po’ pasticciona, e ancora in cerca di una piena realizzazione. Ma a parte questo gioco di opposti, chi sono questi due personaggi? La lente del regista resta in superficie, li osserva bisticciare e far pace perché in fondo, e questo è l’importante, si vogliono bene. Lo stesso può dirsi della coppia formata da Angelo e dal suo amico d’infanzia Mario Guarrazzi: giocano un po’ come il gatto e il topo, si becchettano ma alla fine sono uniti.

A Mario e al figlio Tommaso (Lorenzo Richelmy) è affidato poi un altro tema che il film ci propone, ma risolve forse un po’ troppo semplicemente: quello del rapporto padre-figlio e in particolare delle aspettative spesso eccessive che i genitori riversano sui figli, condizionando anche pesantemente la loro vita. Mario proietta sé stesso su Tommaso, gli interessa esclusivamente che suo figlio gareggi e arrivi dove lui non è arrivato. Ma non ostacola la sua scelta di farsi frate. Inoltre, se sport e fede paiono inizialmente inconciliabili, arriva poi provvidenziale l’idea di Angelo  che li riunisce, evitando strappi troppo duri. Tra padre e figlio non ci sono mai veri e aspri confronti. Non vediamo neppure come Tommaso vive la vocazione nel rapporto coi suoi coetanei. L’ottica che emerge è quella dei buoni sentimenti, delle tensioni (sempre lievi) che si ricompongono in nome dell’amore e dell’amicizia, evidente anche in qualche scivolata retorica dei dialoghi.

Ne risulta una commedia da tranquillo salotto casalingo. E d’altronde, il regista Verzillo ne sa, visto che ha lavorato a Un medico in famiglia 6 e 7 e ad altre fiction. Una commedia con buoni meccanismi comici, per far sorridere e divertire, e per la quale Verzillo ha chiamato a raccolta proprio diversi volti noti delle fiction tv – Giulia Bevilacqua (Distretto di Polizia), Gennaro Silvestro (La Squadra), Lorenzo Richelmy (I Liceali), Milena Miconi (Don Matteo), tra gli altri. Una commedia che piacerà alla Chiesa, perché la tiene lontana dalle sue ombre, dai clamori delle cronache e dagli scandali, ricordando agli spettatori il suo volto più umile e vicino alla gente (a onor del vero, regalandole anche un paio di scene e battute quasi  da spot pubblicitario). Un lavoro, però, privo di quel graffio, di quell’ironia che fa riflettere e che al cinema ci aspetteremmo di più. Sarà nelle sale da venerdì 11 maggio in 150 copie, prodotto da Scripta e Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution.

 

Chronicle: recensione del film di Josh Trank

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Chronicle: recensione del film di Josh Trank

In Chronicle un ragazzino introverso con una situazione familiare complicata decide di comprarsi una videocamera e filmare la sua vita, quasi a cercare di dare un senso a quell’emarginazione alla quale sembra destinato.

Un giorno un suo cugino e unico amico lo porta con sé ad una festa dove il loro destino cambierà. I due, insieme ad un compagno di classe ricco e famoso vengono in contatto con una strana entità che conferirà loro poteri telecinetici soprannaturali. I fumetti ci hanno insegnato che quando un ragazzo viene in possesso di super poteri si trasforma in supereroe, Peter Parker docet, ma se non tutti facessero la stessa scelta? Questo è quello che i tre giovani dovranno decidere prima che la situazione sfugga loro di mano.

La trama di Chronicle sembra volerci guidare nel filone cinematografico dei supereroi, tuttavia lo stile e l’esito della storia ci portano da tutt’altra parte. Tutta la narrazione è mostrata attraverso la videocamera del protagonista,  alternata a punti di vista di altre … videocamere. Un progetto che tiene conto della presenza di “occhi invisibili” nel mondo tecnologizzato da aggeggi sempre più piccoli e funzionali quali cellulari e videocamere di sorveglianza.

Il film può quindi ricordare quella serie di film che utilizzano uno stile da mockumentary, a partire da The Blair Witch Project fino a Cloverfield, passando per REC. Detto questo è chiaro che chi non ama questo tipo di tecnica con riprese molto mosse  e a tratti ravvicinate è meglio che non veda affatto il film, ance perché presenta diversi momenti narrativi che dilatano il tempo del racconto, appesantendo una storia che poteva declinarsi con successo nel genere action.

Tuttavia il film possiede un vero motivo di vanto nell’utilizza e nella resa degli effetti speciali che ne caratterizzano l’aspetto migliore insieme all’interpretazione dei protagonisti Dane DeHaan, Alex Russell e Michael B. Jordan. Il film, esordio alla regia di Josh Trank che firma anche la sceneggiatura, è quindi difficilmente collocabile per quanto riguarda il genere, mentre ha un chiaro target di riferimento negli adolescenti, raccontando infatti storie di coetanei che faticano a responsabilizzarsi o che probabilmente hanno il compito di occuparsi di faccende e di gestire facoltà più grandi di loro.

Il lato selvaggio di Nicolas Cage

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Si intitola the Wilde Side il nuovo fim che avrà per protagonista Cage, un road – thriller che vedrà l’attore nel ruolo di un killer. Diretto da Jesse Baget (con all’attivo horror e commedie non memorabili) che ha scritto la sceneggiatura assieme a Stefania Moscato, il film vedrà protagonista Juno Temple che decide di dare una svolta alla sua vita e scappare dalla nativa New Orleans, usando come ‘assicurazione’ dei diamanti rubati al criminale  Cage, da lui a sua volta precedentemente trafugati.

Il problema sarà che Odel (questocil nome del personaggio interpretato da Cage) non se ne resterà certo con le mani in mano, mettendosi alla ricerca del suo bottino. Sulle tracce dela protagonista si metteranno inoltre la polizia e un giornalista (Jimmy Knoxville). L’inizio delle riprese è previsto per luglio, in Louisiana. Dopo essere tornato a interpretare il marvelliano Ghost Rider nel secondo fim dedicato al personaggio (se possibile, ancora meno convincente del primo), Cage sarà prossimamente nel crime Stolen e nel thriller Frozen; farà inoltre parte del cast de musical Frank Or Francis, firmato da Charlie Kaufman. La Temple apparirà prossimamente in un piccolo ruolo in The Dark Knight Rises.

Fonte: Empire

Clark Gregg entra in Labor Day

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L’attore di Boston, che dopo una carriera ultraventennale è arrivato alla notorietà grazie al ruolo dell’agente Coulson nei due film di Iron Man, in Thor e in Avengers, entra nel cast del nuovo film di Jason Reitman, a fianco di Kate Winslet, Josh Brolin, James Van Der Beek, Maika Monroe, Gattlin Griffith e Tom Lipinski.

La vicenda di Labor Day ruoterà attorno a una madre (Winslest) che cerca di rifarsi una vita assieme al figlio (Griffith) dopo il divorzio; a complicare le cose sarà l’incontro con il personaggio intepretato da Brolin, che si scoprirà essere un evaso; ma invece di costituire una minaccia, il nuovo arrivato finirà col diventare per il ragazzo una sorta di sostituto paterno. Il ruolo coperto da Gregg non è ancora chiaro; le riprese comincetanno il prossimo mese. Gregg apparirà prossimamente in Much Ado About Nothing (adattamento dello shakespeariano Molto rumore per nulla), ancora una volta per la regia di Whedon, in The To-Do List, a fianco di Rachel Bilson per la regia di Maggie Carey.

Fonte: Empire

Die Hard 5 per Cole Hauser

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Il cattivo del nuovo capitolo della saga di McClane ha trovato un interprete: dopo Alan Rickman, William Sadler, Jeremy Irons e Timothy Olyphant sarà Cole Hauser a doversi scontrare con Bruce Willis. Il personaggio interpretato da Hauser (visto recentemente in The Hit List a fianco di Cuba Gooding Jr.) si chiamerà Collins e sarà affiancato da Sebastian Koch e Yuliya Snigir nel gruppo degli antagonisti di McClane; Hauser e Willis lavoreranno così assieme per la terza volta, dopo Tears of the sun di Antoine Fuqua e Hart’s War di Gregory Hoblit.

A Good Day To Die Hard, questo il titolo del film, sarà ambientato in Russia e vedrà McClane affiancato dal figlio (Jai Courtney). L’uscita del film è prevista per il febbraio 2013, lontano dal periodo estivo, tradizionalmente dedicato ai blockbuster e ciò sarebbe un segno delle non elevatissime aspettative nei confronti del progetto. Se la data sarà confermata, il film di Willis completerà una sorta di trilogia avviata in gennaio Last Stand con Schwarzenegger e da Bullet To The Head di Stallone.

Fonte: Empire

Avengers 2: via libera… ma con comodo…

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Avengers 2: via libera… ma con comodo…

Nelle prime settimane di programmazione, gli Eroi più potenti della Terra hanno ottenuto incassi per oltre 700 milioni di dollari: l’auspicato – quasi scontato – successo sta dunque arrivando, e che il sequel dei Vendicatori arrivi sugli schermi è ormai praticamente certo. I fan dovranno tuttavia pazientare: per il momento c’è solo l’ok al progetto, dato che i calendari dei prossimi anni sono già occupati dal terzo lungometraggio dedicato ad Iron Man e dai secondi capitoli delle saghe di Thor e Capitan America.

Al momento non è nemmeno dato di sapere se sarà Joss Whedon a dirigerlo; il finale di Avengers lascia invece minori dubbi circa chi dovrebbe essere il cattivo della situazione, un altro peso massimo dell’Universo Marvel, la cui apparizione ha fatto saltare sulla sedia tutti gli appassionati…

Fonte: Empire

La Universal verso Kick-Ass 2

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La Universal verso Kick-Ass 2

Sono stati avviati ufficialmente i negoziati per il sequel delle avventure sul grande schermo dell’adolescente improvvisatosi vigilante mascherato, uscite dalla penna dello scrittore Mark Millar. A dirigere Kick-Ass 2 il secondo capito dovrebbe essere Jeff Wadlow (Cry Wolf, uscito in Italia come Nickname: Enigmista), che si è incaricato anche di scrivere la sceneggiatura, con la guida dello stesso Millar e di Matthew Vaughn,  il quale ha dovuto declinare il compito essendo già impegnato in un altro sequel supereroistico, quello di X-Men: L’inizio.

Vaughn parteciperà comunque al progetto anche in veste di produttore. Wadlow, che attualmente è impegnato con il thriller Non-Stop, potrebbe dare il via alle riprese in agosto. I dubbi maggiori riguardano il cast: dopo il primo capitolo della serie, i protagonisti, Aaron Johnson, Chloe Moretz e Christopher Mintz-Plasse, hanno intrapreso carriere abbastanza intense (specie la Moretz) e non è detto che possano – o vogliano – prendere parte al sequel. Il primo film non ha ottenuto un successo travolgente al botteghino, ma i 103 milioni di dollari raccolti, contro un budget di 28 milioni, sono stati comunque un risultato più che apprezzabile.

Fonte: Empire

Chef – riderete di gusto: dal 22 Giugno al cinema!

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Chef – riderete di gusto: dal 22 Giugno al cinema!

Chef – riderete di gusto. Un film di Daniel Cohen, con Jean Reno, Michaël Youn, Raphaëlle Agogue, Julien Boisselier. Dal 22 Giugno 2012 al cinema. 

3 Grandi Capolavori Disney al cinema!

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3 Grandi Capolavori Disney al cinema!

Tornano al cinema completamente rimasterizzati 3 Grandi Capolavori Disney: la Bella e la Bestia in 3D, per la prima volta, La carica dei 101, nella nuova versione digitale in 2D e Cenerentola rimasterizzata in 2D!

Prima foto di Passion di Brian De Palma con Noomi Rapace e Rachel McAdams

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Ecco la prima foto ufficiale di Passion, il nuovo film di Brian De Palma, che ritorna dietro la macchina da presa a cinque anni di distanza dall’ultimo Redacted. Il film desta già molta curiosità per la natura della foto. Sembra che la pellicola sia un thriller erotico con Rachel McAdams e Noomi Rapace.

Ecco il Trailer Originale di Argo diretto da Ben Affleck!

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Ecco il Trailer Originale di Argo diretto da Ben Affleck!

Finalmente è stato pubblicato il primo trailer di Argo, il nuovo film diretto da Ben Affleck ambientato negli anni settanta basato su una storia vera raccontata nell’articolo di Wired “How the CIA Used a Fake Sci-Fi Flick to Rescue Americans from Tehran”.

Rebecca Hall in trattative per Iron Man 3!

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Il cast di Iron Man 3 continua a gonfie vele. Dopo l’annuncio di ieri di Jessica Chastain, che ha rinunciato al film, oggi arrivano conferme su Rebecca Hall, che sembrerebbe pronta a raccoglierne l’eredità. I Marvel Studios sembrano essere in trattative con l’attrice.

Festival di Roma: cercasi aspiranti critici cinematografici!

Si chiama La fabbrica dei talenti il progetto che sigla, dopo Venezia, anche al Festival Internazionale del film di Roma un inedito capitolo della collaborazione avviata tra SNGCI e Dipartimento della Gioventù per promuovere e valorizzare ragazze e ragazzi con un particolare interesse nell’area della comunicazione per il cinema e avviare, utilizzando proprio le giornate del Festival, un breve progetto di formazione.

Festival del Film di Roma: oltre 200 firme a sostegno di Muller!

Sono già oltre duecento le adesioni dal mondo del cinema italiano a sostegno di Marco Muller. Un fabbricante di festival e rassegne che torna nella sua città per costruire un modello nuovo di festival metropolitano. Una piattaforma inedita e riconoscibile. Un appuntamento che cerchi un rapporto diverso con l’industria, gli spettatori, le forme espressive. La sua professionalità, il suo estro e la sua consolidata reputazione, messi al servizio della manifestazione romana, possono aprire una nuova e feconda fase del Festival. Il Roma Fest che diventa in modo ancora più evidente grande vetrina, laboratorio, tappeto rosso e luogo di riflessione per il cinema italiano e per quello internazionale. Roma capitale delle nuove storie da immaginare per il prossimo futuro.

Per questi motivi ci rivolgiamo agli uomini politici e agli amministratori coinvolti nell’organizzazione di questo importantissimo evento affinché Marco Müller possa essere messo effettivamente nelle condizioni di garantire lo svolgimento di un’edizione 2012 ormai quasi troppo prossima. Perdere altro tempo sarebbe una sconfitta per Roma e uno scacco durissimo per il cinema italiano. Una replica, non richiesta, di “Tanto rumore per nulla” sarebbe, a questo punto, insostenibile. E condurrebbe probabilmente alla morte dell’evento e alla cancellazione delle prospettive future.>>
(Per adesioni: [email protected])

I firmatari:

1.      Cesare Accetta (direttore della fotografia)
2.      Stefano Accorsi (attore)
3.      Michele Alaique (attore e regista)
4.      Giorgio Albertazzi (regista e attore)
5.      Gigio Alberti (attore)
6.      Eric Alexander (regista e attore)
7.      Stefano Alpini  (produttore)
8.      Aureliano Amadei (regista)
9.      Yuri Ancarani (regista)
10. Pierpaolo Andriani (sceneggiatore)
11. Laura Angiulli (regista)
12. Arsenale (cineclub)
13. Franco Baccarini (sceneggiatore)
14. Amedeo Bacigalupo (produttore)
15. Stefania Balduini (produttrice)
16. Franco Battiato (regista e compositore)
17. Marco Bellocchio (regista)
18. Bernardo Bertolucci (regista)
19. Marta Bifano (attrice)
20. Claudio Bigagli (regista attore e sceneggiatore)
21. Barbora Bobulova (attrice)
22. Anna Bonaiuto (attrice)
23. Alessio Boni (attore)
24. Bonifacci Fabio (sceneggiatore)
25. Francesco Borghi (attore)
26. Andrea Bosca (attore)
27. Tinto Brass(regista)
28. Paolo Briguglia (attore e regista)
29. Francesco Bruni (sceneggiatore, regista)
30. Antonella Bussanich (regista e artista video)
31. Gianfranco Cabiddu (regista)
32. Francesca Calvelli (montatrice)
33. Felice Cappa (regista)
34. Massimo Cappelli (regista)
35. Cappuccio Eugenio (regista)
36. Anita Caprioli (attrice)
37. Carlo Carlei (regista e sceneggiatore)
38. Valentina Carnelutti (attrice)
39. Beppe Caschetto (produttore)
40. Chiara Caselli (attrice)
41. Romeo Castellucci (regista)
42. Fabrizio Cattani (regista)
43. Valentina Cervi (attrice)
44. Luigi Cinque (compositore)
45. Simone Contu (regista)
46. Daniele Ciprì (regista)
47. Coen Marco (produttore)
48. Giorgio Conte (compositore e cantautore)
49. Tilde Corsi (produttrice)
50. Pappi Corsicato (regista)
51. Saverio Costanzo (regista)
52. Emanuele Crialese (regista)
53. Maria Grazia Cucinotta (attrice e produttrice)
54. Angelo Curti (produttore)
55. Felice D’Agostino (regista)
56. Tosca D’Aquino (attrice)
57. Giancarlo De Cataldo (sceneggiatore)
58. Pippo Delbono (regista)
59. Francesco Del grosso (regista , montatore)
60. Renato De Maria (regista)
61. Gianluca Dentici (VFX Supervisor)
62. Marco Dentici (scenografo)
63. Leonardo Di Costanzo (regista)
64. Federica Di Giacomo (regista)
65. Omar Di Monopoli (Scneggiatore)
66. Sandro Dionisio (regista)
67. Gaetano Di Vaio (regista e produttore)
68. Fabrizio Donvito (produttore)
69. Elisa (cantante e musicista)
70. Michele Emmer (regista)
71. Roberto Faenza (regista)
72. Ennio Fantastichini (attore)
73. Antonello Faretta (regista)
74. Sabrina Ferilli (attrice)
75. Isabella Ferrari (attrice)
76. Ferrente Agostino (regista, sceneggiatore e produttore)
77. Elda Ferri (produttrice)
78. Beppe Fiorello (attore)
79. Lucio Fiorentino (regista e sceneggiatore)
80. Lino Fiorito (scenografo)
81. Maurizio Fiume (produttore e regista)
82. Flatform (registi)
83. Annalisa Forgione (montatrice)
84. Giogiò Franchini (montatore)
85. Chiara Francini (attrice)
86. Guido Freddi (produttore)
87. Edoardo Gabbriellini (attore e regista)
88. Giovanna Gagliardo (regista)
89. Giorgio Gallione (regista)
90. Alessandro Gassmann (regista e attore)
91. Giuseppe Gaudino (regista)
92. Massimo Gaudioso (sceneggiatore)
93. Marco Giallini (attore)
94. Mario Gianani (produttore)
95. Claudio Gioè (attore)
96. Enzo Gragnaniello (compositore e musicista)
97. Emidio Greco (regista)
98. Ugo Gregoretti (regista)
99. Luca Guadagnino (regista e produttore)
100.             Caterina Gueli (regista)
101.             Alessandro Haber (attore)
102.             Sabrina Impacciatore (attrice)
103.             Stefano Incerti (regista)
104.             Indinapolicinema (associazione)
105.             Daniele Incalcaterra (regista)
106.             Lorenza Indovina (attrice)
107.             Fiorella Infascelli (regista)
108.             Simone Isola (produttore)
109.             Babak Karimi (montatore e attore)
110.             Peppe Lanzetta (regista e attore)
111.             Arturo Lavorato (regista)
112.             Edoardo Leo (attore e regista)
113.             Armin Linke (regista)
114.             Guido Lombardi (regista)
115.             Carlo Luglio (regista e sceneggiatore)
116.             Stefano Lorenzi (regista e sceneggiatore)
117.             Pietro Marcello (regista)
118.             Teresa Marchesi ( regista)
119.             Vinicio Marchioni (attore)
120.             Norma Martelli (attrice)
121.             Mario Martone (regista)
122.             Valerio Mastandrea (attore, regista e produttore)
123.             Astrid Meloni (attrice)
124.             Pippo Mezzapesa (regista)
125.             Giovanna Mezzogiorno (attrice)
126.             Lorenzo Mieli (produttore)
127.             Valerio Mieli (regista)
128.             Enzo Monteleone (regista e sceneggiatore)
129.             Ana Caterina Murariu (attrice)
130.             Salvatore Mereu (regista)
131.             Anastasia Michelagnoli (produttrice)
132.             Laura Morante (attrice e regista)
133.             Stefano Mordini (regista)
134.             Serafino Murri (regista)
135.             Mario Musumeci (Centro Sperimentale di Cinematografia)
136.             Carlotta Natoli (attrice)
137.             Anna Negri (regista)
138.             Claudio Noce (regista)
139.             Fabio Nunziata (montatore)
140.             Officina Film Club (associazione cinematografica)
141.             Ermanno Olmi (regista)
142.             Amedeo Pagani (produttore)
143.             Marco Antonio Pani (regista)
144.             Gianfranco Pannone (regista)
145.             Rocco Papaleo (regista e attore)
146.             Pasotti Giorgio (attore)
147.             Sonia Peng (scenografa)
148.             Roberto Perpignani (montatore)
149.             Alessandro Pesci (direttore della fotografia)
150.             Alessandro Piva (regista)
151.             Michele Placido (regista e attore)
152.             Silvia Polato (produttrice)
153.             Federica Pontremoli (sceneggiatrice)
154.             Vittoria Puccini (attrice)
155.             Jacopo Quadri (montatore)
156.             Isabella Ragonese (attrice)
157.             Galatea Ranzi (attrice)
158.             Michele Riondino (attore)
159.             Stefania Rocca (attrice)
160.             Alba Rohrwacher (attrice)
161.             Alice Rohrwacher (regista)
162.             Alessandro Roja (attore)
163.             Gianni Romoli (sceneggiatore e produttore)
164.             Gianfranco Rosi (regista)
165.             Alessandro Rossetti (regista)
166.             Alessandro Rossetto (regista)
167.             Fabrizia Sacchi (attrice)
168.             Stefania Sandrelli (attrice e regista)
169.             Piero Sanna (regista)
170.             Gabriele Salvatores (regista)
171.             Isabella Sandri (regista)
172.             Giuliano Sangiorgi dei Negramaro (compositore e musicista)
173.             Massimo Sani (regista e sceneggiatore)
174.             Claudio Santamaria (attore)
175.             Paolo Sassanelli (attore)
176.             Greta Scarano (attrice)
177.             Benedetta Scatafassi (sceneggiatrice, regista)
178.             Schermaglie (associazione)
179.             Pasquale Scimeca (regista)
180.             Toni Servillo (attore e regista)
181.             Elisabetta Sgarbi (regista)
182.             Sandro Silvestri (produttore)
183.             Giovanni Soldati (regista)
184.             Anna Sozzani (attrice)
185.             Martina Stella (attrice)
186.             Marco Spagnoli ( regista)
187.             Giorgia Surina (attrice)
188.             Gianluca Tavarelli (regista)
189.             Cinzia Th Torrini (regista)
190.             Andrea Tidona (attore)
191.             Torelli Cristina (organizzatrice rassegne)
192.             Mattia Torre (sceneggiatore e regista)
193.             Roberta Torre (regista)
194.             Riccardo Tozzi (produttore)
195.             Thomas Trabacchi (attore)
196.             Fabio Troiano (attore)
197.             Pietro Valsecchi (produttore)
198.             Grazia Verasani (sceneggiatrice)
199.             Marco Visalberghi (produttore)
200.             Maurizio Zaccaro (regista)
201.             Zapruder filmmakersgroup (registi)
202.             Paolo Zucca (regista)
203.             ________________

Dal 18 maggio, tutti a pescare salmoni in Yemen con Ewan McGregor

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Il 18 maggio approderà nelle sale italiane Il pescatore di sogni, ultima fatica dello svedese Lasse Hallstrom, regista di fortunate pellicole come Le regole della casa del sidro (1999), Chocolat (2000) e Hachicko (2009). Produzione britannica, Il pescatore di sogni è stato girato in nove settimane tra Londra, la Scozia e il Marocco.

Pierfrancesco Favino in Rush di Ron Howard!

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Dopo la vittoria del meritatissimo David di Donatello come miglior attore non protagonista per “Romanzo di una strage”, di Marco Tullio Giordana,  la carriera di Pierfrancesco Favino sembra non fermarsi più. In di questi giorno la notizia del suo ingaggio per il prossimo film di Ron Howard (“A Beautiful Mind”, “Il Codice Da Vinci”), intitolato “Rush”, incentrato come sappiamo da tempo, sul mondo della Formula 1.

Imelda Staunton e Miranda Richardson in Maleficent

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Imelda Staunton e Miranda Richardson in Maleficent

Imelda Staunton e Miranda Richardson potrebbero partecipare all’ambizioso progetto di Maleficent, la rilettura de La Bella Addormentata nel Bosco dal punto di vista della strega Malefica.

Sister: recensione del film di Ursula Meier

Sister: recensione del film di Ursula Meier

Arriva al cinema Sister, opera seconda di Ursula Meier con protagonisti Léa Seydoux e Kacey Mottet Klein.

Nel film Sister Simon (Kacey Mottet Klein) ha solo dodici anni, ma è già un business man: durante la stagione sciistica si aggira fra piste innevate, baite assolate e spogliatoi deserti, rubando ai ricchi (turisti) per dare ai poveri (a un prezzo di favore, s’intende). Sci, caschi, occhiali fruttano bene, e al ragazzino quel denaro serve per campare.

Orfano di entrambi i genitori, Simon ha una sorella maggiore, Louise (Léa Seydoux), che però non è in grado di prendersi cura di lui. È il fratellino che porta a casa i soldi, che ‘fa la spesa’ e il bucato. Non si ferma un attimo. Se lo facesse, la solitudine lo travolgerebbe come una valanga. Perché Louise va e viene. E non ci riesce proprio a dargli quel briciolo di affetto che lui non smette di sognare.

Il secondo lungometraggio di Ursula Meier – premiato con un Orso d’Argento speciale all’ultimo Festival di Berlino e in uscita nelle sale l’11 maggio – ci mostra la montagna da un’angolazione inedita. Scordatevi le solite vacanze di Natale scollacciate e le commediole romantiche da bacio sotto il vischio. Qui la vita è dura, soprattutto se la vedi con gli occhi di un ragazzino senza famiglia, che ogni giorno combatte non solo per guadagnarsi il pane, ma anche l’amore di una sorella assente e indifferente, incapace di tenersi il lavoro, come è incapace di tenersi gli uomini. Una montagna vista ‘dal basso’, quindi.

E che, proprio per questo, risulta ancora più alta, più imponente: irraggiungibile. Ma il piccolo Simon non si dà per vinto. Con un po’ d’ingegno e un pizzico di incoscienza, ecco che ogni mattina sale lassù, per confondersi fra i turisti benestanti e spensierati che popolano la stazione sciistica sopra casa sua. Certo, il viaggio è lungo, e la fatica tanta e non mancano i pericoli, anche se a volte capita che salti fuori qualche complice inaspettato, non è affatto piacevole quando invece capita che vieni beccato.

Ma non c’è altro modo. E Louise? Lei è smarrita, quasi impotente, vive le sue giornate passivamente. Non sa che fare di se stessa, come potrebbe pensare al fratellino? Perciò è lui a mantenerla, a darle i soldi per comprarsi quello che le serve. Prova perfino a imporle il coprifuoco quando esce, quasi fosse sua figlia. Sì, il loro è un rapporto tutto al contrario. Ma Simon ha pur sempre dodici anni: è lui il bambino e ha bisogno della ragazza. Ha bisogno di affetto, di coccole. Anche a costo di pagarle duecento franchi. Anche a costo di sentirsi comunque solo, non voluto.

Dietro quell’aria spavalda di chi la sa lunga, si nasconde un’anima fragile, vulnerabile, com’è giusto che sia a quell’età. Un’anima che è pronta ad esplodere in un grido di disperazione, e di liberazione. E chissà che finalmente quel grido non venga ascoltato e che quella montagna non regali una speranza tutta nuova.

Isole: la conferenza stampa

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Ieri mattina alla Casa del Cinema di Villa Borghese è stato presentato in anteprima “Isole”, terzo lungometraggio di Stefano Chiantini, nelle sale dall’11 maggio. Alla conferenza stampa erano presenti il regista, i produttori Selvaggia Sada e Gianluca Arcopinto, e il cast al completo: Asia Argento, Giorgio Colangeli, Ivan Franek, Anna Ferruzzo, Paolo Briguglia e Alessandro Tiberi.

Special Forces – liberate l’ostaggio: recensione

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Special Forces – liberate l’ostaggio: recensione

In Special Forces – liberate l’ostaggio Elsa Casanova (Diane Kruger) è una giornalista francese impegnata in Afghanistan che, coraggiosamente, denuncia non solo le atrocità provocate dalla guerra, ma soprattutto le condizioni di vita delle donne di quei luoghi. Questo suo interesse per la popolazione femminile, però, infastidisce molto i talebani e soprattutto Zaief (Raz Degan) che, con il suo gruppo, la rapisce con l’intento di giustiziarla. Il Governo Francese, però, una volta informato del sequestro, decide di fare di tutto per salvare la cronista e invia una missione di Forze Speciali con il preciso compito di riportare a casa Elsa viva.

I sei uomini della squadra, diversi in tutto ma accomunati dalla fratellanza e dall’obiettivo comune, non tardano molto a trovare la giornalista e la sua guida ma, una volta liberati gli ostaggi, il compito più arduo consisterà nell’attraversare la bellissima e inospitale natura afgana per mettersi definitivamente in salvo. Così Kovax (Djimon Hounsou), Tic Tac (Benoît Magimel), Lucas (Denis Ménochet), Elias (Raphaël Personnaz), Victor (Alain Figlarz) e Marius si incammineranno in una marcia sfibrante, tra il deserto e i ghiacci delle montagne himalayane, dalla quale non tutti usciranno vivi.

Special Forces – liberate l’ostaggio, diretto dal documentarista Stéphane Rybojad alla sua prima esperienza come regista di un lungometraggio di finzione, risalta nel panorama cinematografico per diversi aspetti. Innanzitutto Special Forces è un film di guerra tecnicamente ben fatto di produzione francese, in secondo luogo la sceneggiatura riesce a controbilanciare in modo credibile scene d’azione con sequenze introspettive e infine le riprese fatte in Tagikistan (al confine con l’Afghanistan) e in Gibuti danno subito l’impatto di un certo tipo di natura, contemporaneamente stupenda e spietata.

La particolarità del territorio e la bravura degli interpreti, che insieme riescono a creare pathos e a conferire la giusta intensità alla maggior parte delle scene, sono l’ingrediente che permette allo spettatore di seguire in costante tensione l’inseguimento da parte dei talebani e soprattutto la marcia forzata che, in termini di durata, rappresenta almeno la metà del film.

A questo prodotto, così ben confezionato, si potrebbero fare i soliti appunti del genere bellico: i talebani sono una massa informe di cattivi con una mira scadente mentre le truppe speciali francesi sono formate da uomini buoni, macchine da guerra con un cuore; le scene delle sparatorie hanno musica rock in sottofondo, operazione che dà sicuramente un buon ritmo al rumore dei fucili e dei mitragliatori ma che purtroppo distoglie l’attenzione dalle conseguenze che provoca un proiettile….

Per non proseguire oltre con quella che potrebbe essere una lunga lista di piccole critiche, però,  si potrebbe fare il lavoro contrario: vedere cioè come in questo film alcuni cliché non vengano utilizzati, ma, in fin dei conti, contraddetti. Special Forces, infatti, nonostante prenda come protagonisti sei militari francesi, non esalta l’esercito, che, si vedrà, non sarà in grado di portare a termine la missione. Zaief, il capo dei Talebani, non è un integralista religioso, ma ha studiato in Inghilterra e probabilmente non disprezza gli occidentali. Il ruolo del soldato coraggioso che salva la povera giornalista indifesa esce dai binari dell’eroe per entrare nei panni dell’uomo che riconosce i suoi limiti.

Proprio in questo sta la grandezza del film: nel mostrare degli uomini capaci di sparare in modo perfetto, ma che diventano piccoli davanti al precipitare degli eventi, minuscoli di fronte alla natura sterminata, uguali e fratelli nelle sofferenze.

Special Forces – liberate l’ostaggio è un buon film d’esordio. Soprattutto per gli amanti del genere.

Gli Infedeli: recensione del film con Jean Dujardin

Gli Infedeli: recensione del film con Jean Dujardin

Nove episodi per sette registi, due mattatori a dominare la scena, Dujardin e Lellouche,  un solo tema principale: l’infedeltà, questo è Gli Infedeli. Ne Gli Infedeli Emanuelle Bercot, Fred Cavayè, Alexandre Courtès, Michel Hazanavicius, Eric Lartigau, Jean Dujardin e Gilles Lellouche si alternano alla regia in nove episodi, sei principali e tre intermezzi, in cui viene affrontato il tema dell’infedeltà, analizzato in tutte le sue sfaccettature. L’infedeltà come sorta di patologia e a cui non si riesce a rinunciare come nel caso del “Prologo”, che apre il film prima ancora dei titoli di testa; l’infedeltà come desiderio inappagato ma assillante come ne “La coscienza pulita” oppure come segreto che una volta svelato può aprire a inaspettati scenari come nell’episodio “La domanda”. L’infedeltà come mezzo per sentirsi ancora giovani e fuggire dalla realtà di tutti i giorni come in “Lolita” oppure come percorso tortuoso e fuorviante che può portare a conclusioni sorprendenti e incredibili come nel capitolo che chiude il film “Las Vegas”.

Jean Dujardin e Gilles Lellouche si saranno divertiti parecchio ad interpretare i diversi personaggi che scorrazzano da un episodio all’altro cambiando di continuo profili, contorni e acconciature varie, mostrando in ogni circostanza una grande complicità. Lo spettatore, probabilmente, si divertirà molto meno in quanto “Gli infedeli”, film ad episodi in uscita il 4 maggio nelle sale italiane, è un insieme confuso e arrangiato di luoghi comuni e banalità sul tema trito e ritrito dell’infedeltà coniugale.

Il freschissimo premio Oscar Jean Dujardin, finita di lucidare la tanto agognata e meritata statuetta (The Artist 2011) si è immediatamente tuffato nella commedia leggera, cavalcando l’onda di cotanta e inattesa popolarità. Alternando look da sciupafemmine dal fascino innegabile a personaggi impacciati se non grotteschi, come ne l’episodio di “Lolita”, Dujardin si mostra particolarmente generoso nel mostrare il proprio fondoschiena così come un autoironia spiccata e simpatica che sicuramente non gli si può eccepire. Gilles Lellouche regge il gioco con mirabile talento e dimostrando la stessa capacità eclettica nel passare da un personaggio all’altro ma sopratutto trasmette un feeling naturale con l’amico e collega con il quale si integra e completa.

E’ la sceneggiatura che lascia alquanto perplessi; laddove il film vorrebbe essere serio e riflessivo, come ne “La domanda”,“Lolita” e “Las Vegas”, appare scontato e prevedibile oltre che alquanto ovvio mentre in quegli episodi che vorrebbero divertire con una comicità un po’ spintarella, “Prologo” ,“Gli infedeli anonimi” e i tre intermezzi, commette l’errore di sconfinare in una volgarità spesso fastidiosa ed eccessiva. In un particolare episodio poi si ambisce ad entrambe le finalità, “La coscienza pulita”, con il risultato di fallire miseramente su tutti i fronti. Quest’ultimo episodio citato è quello a nostro avviso di gran lunga peggiore e fa un certo effetto constatare che sia quello diretto da quel Michel Hazanavicius che solo poche settimane fa ritirava al Kodak Theatre di Los Angeles il premio Oscar per il miglior film vinto dal “suo” The Artist.

Gli infedeli è un film che non propone nulla di nuovo su un tema battuto miliardi di volte dal cinema mondiale e che di conseguenza incappa in conclusioni scontate e ovvie e lo fa in alcuni casi sfiorando il rischio del plagio come ne l’episodio “La domanda” che per la trama narrativa ricorda terribilmente Eyes Wide Shot. Un film spesso eccessivamente sboccato e volgarotto in cui salviamo le interpretazioni dei due protagonisti che comunque mostrano indubbie capacità sia comiche che drammatiche oltre che ai titoli di testa: bellissimi sia per montaggio tecnico che per le musiche. Gli infedeli, dal 4 maggio nei cinema italiani per chi è alla ricerca di 109 minuti senza troppe pretese.

Isole: recensione del film Stefano Chiantini

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Isole: recensione del film Stefano Chiantini

Tre esistenze, tre solitudini diverse che s’incontrano e si uniscono all’interno di una casa canonica sull’isola di Capraia, per dare forma a nuovi legami e prospettive di vita. È quanto accade in Isole, terzo lungometraggio diretto da Stefano Chiantini e prodotto dalla Obraz Film, nelle sale dall’11 maggio.

L’anziano Don Enzo (un magnifico Giorgio Colangeli) fa da padre putativo a Martina (Asia Argento), da tutti soprannominata “la pazza” a casa del mutismo in cui si è rinchiusa da anni. L’equilibrio su cui si regge il loro rapporto viene sconvolto dall’arrivo di Ivan (buona la prova di Ivan Franek), immigrato clandestino in cerca di lavoro. Dopo un’iniziale diffidenza, il giovane riuscirà a stabilire una forma di contatto con entrambi, stringendo amicizia con il vecchio prete e ponendo le basi di un amore timido e silenzioso con la ragazza. Una relazione che è costretta a fare i conti con i pregiudizi della piccola comunità dell’isola – a partire dalla sorella di don Enzo Wilma (Anna Ferruzzo), convinta dell’instabilità mentale di Martina e per questo decisa a farla ricoverare.

I tre protagonisti vengono seguiti lungo un percorso di riscoperta di sé, un percorso che li porterà a mettersi in gioco e ad affrontare la vita in maniera diversa, consapevoli che la chiave per la sopravvivenza sta nella comunicazione reciproca e nell’apertura verso l’altro.

Chiantini firma la regia di un ottimo film indipendente, in cui il paesaggio – splendidamente fotografato da Vladan Radovic – è il simbolo di una natura incontaminata, cui l’uomo può e deve ricongiungersi. Un film che restituisce dignità e importanza al valore del silenzio, delle immagini, dando spazio ad un cinema di riflessione in cui il non-detto ha un ruolo primario nel susseguirsi degli eventi. Lo sguardo dell’autore si concentra principalmente sul tema della diversità, sull’idea che chi non si adegua al modus vivendi del gruppo viene automaticamente relegato ai margini della società stessa.

Asia Argento riesce a “spogliarsi” d’ogni sovrastruttura recitativa, per ritrarre nei suoi silenzi una donna fragile, sottile, ma al tempo stesso animata da una forza interiore che fatica ad uscire e a mostrarsi al mondo – il tutto senza mai proferire parola. Presentato al Festival di Toronto e all’Italian Film Festival di Londra, Isole esce al cinema e online quasi in contemporanea: sarà infatti visibile gratuitamente dal 16 maggio su Repubblica.it.

Uscite al cinema del 9 e 11 maggio 2012

Mercoledì 9 – Chronicle: In seguito alla casuale esposizione a quelle che sembrano radiazioni provenienti da un blocco di cristallo trovato in un buco nel terreno, Andrew, Matt e Steve scoprono di aver acquistato poteri telecinetici. Possono muovere piccoli oggetti, creare campi di forza intorno a sé che li proteggono e anche volare. Più si esercitano, più diventano abili e potenti.

Venerdì 11 – Dark Shadows: Torna la premiata coppia Depp-Burton. La vita del vampiro Barnabas Collins e dei suoi incontri con vari mostri, streghe, uomini lupo e fantasmi. Basato sul popolare show “Dark Shadows”.

Napoli 24: Tre minuti ciascuno per uno sguardo sulla città di Napoli: questo è il punto di partenza per l’opera collettiva di ventiquattro registi. Una pluralità di sguardi che racconta una metropoli dove convivono tradizione e avanguardia, superstizione e cosmopolitismo. A ispirarli, persone, luoghi e atmosfere di una città naufraga tra sogno e realtà, e che pare perdersi tra poli opposti, molteplici identità e un’irrimediabile complessità.

Il richiamo: La passione travolgente di due donne italiane a Buenos Aires. Lucia e Lea, le loro vite appese, i loro legami incerti. Due donne dalle attitudini opposte, in un viaggio iniziatico che le porta letteralmente “alla fine del mondo”. Nella selvaggia immensità patagonica, alle prese con una barca malridotta e con i rispettivi segreti, ballando un tango che ribalta ruoli e convinzioni, riannodano i fili delle loro vite. Una storia in cui l’amore, nel bene e nel male, è maestro per tutti.

Special Forces – Liberate l’ostaggio: Ostaggio dei talebani, la giornalista Elsa Casanova è minacciata di morte. Prima della sua imminente esecuzione, una missione, l’ultima occasione per il rilascio è assegnata ad una elite delle forze speciali.

Workers – Pronti a tutto: Alice (Nicole Grimaudo) sogna di fare la truccatrice e intanto trucca cadaveri per un’agenzia funebre, in un paese vicino Torino. Per arrotondare accetta l’invito di Saro che, trovando una grande somiglianza tra la ragazza e la moglie defunta, le propone di sostituirla in una cena di famiglia. Ma il padre di Saro è un mafioso e l’atmosfera durante la cena non sarà rassicurante.

Tutti i nostri desideri: Nell’Occidente ai tempi della crisi è facile trovarsi stritolati dal meccanismo implacabile del mercato: si cerca un prestito per uscire dalla povertà e si può finire in tribunale senza via di scampo.

Isole: Un muratore dell’est europeo in cerca di lavoro fa amicizia con una giovane donna che si è ritirata in silenzio e vive con un prete di mezza età. Il sacerdote è in guerra con la sorella, la giovane donna vive in funzione dal suo passato e il muratore sta semplicemente cercando di sopravvivere, ma le loro vite si intrecciano in una bolla di emozioni.

100 metri dal Paradiso: Monsignor Angelo Paolini è uno spirito illuminato, profondamente convinto che la Chiesa debba ‘aggiornare’ il suo linguaggio per poter continuare a testimoniare la parola di Dio al mondo. Mario Guarrazzi, suo caro amico d’infanzia, è invece un ex centometrista che, nella sua carriera, ha vinto tutto tranne la cosa più importante: le Olimpiadi. Un cruccio che ha segnato la sua vita e dal quale cerca riscatto attraverso suo figlio Tommaso, anch’egli ottimo velocista. La sua speranza si spegne, però, quando Tommaso gli rivela di non poter andare ai Giochi perché intende farsi frate. Per Mario è il tracollo. Non capisce e non accetta la decisione del figlio. Per lui una vita dedicata a Dio è una vita sprecata. A ridargli speranza, paradossalmente, è proprio un’idea di Angelo che pensa di poter risolvere le proprie necessità e quelle dell’amico (nonché di Tommaso, suo figlioccio) attraverso un progetto a dir poco sconcertante: mettere su la Nazionale Olimpica del Vaticano e partecipare alle Olimpiadi di Londra 2012.

Sister: In uno sci-resort di lusso in Svizzera vivono due fratelli, Simon di dodici anni e la sorella senza lavoro. Ogni giorno rubacchiano qualcosa ai ricchi che vengono a trascorrere le vacanze lì, fanno su e giù sulle seggiovie nella speranza di trovare un’occasione di riscatto. La ragazza incontra un inglese e se ne innamora ma questo compromette il rapporto tra i due fratelli.

Disoccupato in affitto: Il viaggio di un disoccupato che per trovare lavoro gira per nove città d’Italia portando un cartello addosso con scritto “disoccupato in affitto”. Un’insolita inchiesta sul mondo del lavoro, un’ironica provocazione, una coraggiosa sfida con se stessi. Un uomo- sandwich che suscita tra la gente sorrisi ma anche amare riflessioni sull’attuale situazione del nostro Paese.

Uscite al cinema dell’1, 4 e 7 maggio 2012

Martedì 1 maggio –  Hunger Games: Tratto dal primo libro della trilogia di romanzi scritta da Suzanne Collins, il film racconta la storia di Katniss Everdeen, una sedicenne di un povero territorio che una volta era chiamato Appalachia, diventata un gladiatorie adolescente in un reality show in cui si tengono combattimenti fino alla morte tra ragazzi provenienti dai 12 distretti che compongono quel che è rimasto degli Stati Uniti, ora governati da un crudele governo totalitario.

Venerdì 4 –  American Pie – Ancora insieme: Nella commedia American Pie – Ancora insieme, tutti i personaggi di American Pie incontrati poco più di una decade fa faranno ritorno alla cittadina di East Great Falls per una riunione dei compagni delle scuole superiori. In un weekend molto atteso, scopriranno cosa è cambiato, chi è rimasto sempre lo stesso e che il tempo e la distanza non possono rompere il legame dell’amicizia. Era l’estate del 1999 quando quattro ragazzi della piccola città del Michigan iniziarono la loro ricerca sulla sessualità. Negli anni trascorsi da allora, Jim e Michelle si sono sposati mentre Kevin e Vicky si sono lasciati. Oz e Heather sono cresciuti distanti, mentre Finch desidera ancora la madre di Stilfer.

Adesso questi amici di una vita sono tornati a casa da adulti per ricordarsi – ed essere ispirati – da quegli ormoni adolescenziali che hanno creato una leggenda comica.

Gli infedeli: Film sull’infedeltà maschile. La pellicola presenta storie comiche e drammatiche, giocando attraverso punti di vista differenti. Fra i registi spiccano i nomi di Emmanuelle Bercot e di Michael Hazanavicius, tra gli attori (oltre al già citato Dujardin) troviamo Guillame Canet, Gilles Lellouche e Alexandra Lamy.

Seafood – Un pesce fuor d’acqua: Quando dei bracconieri rubano decine di sacchi di uova dal suo reef, il mini-squalo Pup inizia la sua personale missione per salvarli. Questa missione di salvataggio lo porta fuori dall’acqua nel mondo degli umani, un luogo pieno di grande bellezza e pericoli. Terrorizzato per la sicurezza di Pup, lo squalo pinna bianca Julius decide di andare con lui per proteggere il suo migliore amico …con un abito stravagante che gli permette di respirare anche fuori dall’acqua! Nel frattempo, forze del male escogitano un piano diabolico per invadere la barriera corallina in assenza degli squali! Pup e Julius faranno in tempo a salvare tutti?

Lunedì 7 –  The House of Mystery: La vita di Cathy “Cat” Laveau – giovane detective di New Orleans e lontana discendente della sacerdotessa vudù Marie Laveau – è sconvolta dall’omicidio del fidanzato, Drew, tenente della Omicidi. Subito estromessa dal caso, in quanto coinvolta personalmente, Cat si ribella agli ordini dei suoi superiori e comincia a investigare per conto suo, decisa a catturare il colpevole. Il ritrovamento di uno strano biglietto sulla scena del crimine la spinge a indossare una maschera e recarsi a una festa molto esclusiva, organizzata dal misterioso Baron Samedi. Anche l’assassino di Drew è alla festa, mascherato come gli altri e pronto a uccidere ancora. Ha deciso di ingaggiare con Cat una sfida mortale, nel corso della quale si divertirà a lasciarle delle tracce, dei piccoli origami, che indicheranno le prossime vittime. Se lei riuscirà a individuare in tempo il suo bersaglio, potrà salvargli la vita. Altrimenti… Cat dovrà superare il suo avversario in astuzia per salvare le vite degli altri invitati, ma a un certo punto della notte scoprirà con orrore di essere proprio lei, la prossima della lista!

Box Office ITA del 7 maggio 2012

Per una manciata di euro, American Pie: Ancora Insieme surclassa The Avengers, che continua a registrare ottimi incassi. Terza posizione per Hunger Games, tutt’altro che da record com’è stato negli USA.

Era piuttosto probabile che il weekend che si è appena concluso si rivelasse all’insegna di The Avengers, che ha sbancato al botteghino italiano al suo esordio. Invece, per pochissime migliaia di euro, ad aggiudicarsi il primato in classifica è American Pie: Ancora Insieme. La commedia apre infatti con 2.367.000 euro e una media per sala eccezionale, pari a oltre 6000 euro.

The Avengers si accontenta così della seconda posizione con 2.341.000 euro. I vendicatori Marvel continuano comunque a fare faville grazie a un ottimo passaparola: in dodici giorni il cinecomic ha già superato i 14 milioni complessivi, così da rendere decisamente plausibile il tetto dei 20 milioni.

Esordio al terzo posto per Hunger Games. Dopo una prestazione da record negli USA, l’acclamato film ispirato all’omonima saga si ferma sotto il milione nei tre giorni, con 989.000 euro raccolti in oltre 500 sale e 1,8 milioni totali da martedì a domenica. Sarà interessante seguire l’andamento del film, dal grosso potenziale, nelle prossime settimane.

To Rome with Love scende al quarto posto con 607.000 euro. La commedia di Woody Allen arriva così a quota 7,1 milioni. Quinta posizione per Ho cercato il tuo nome, che giunge a 1,4 milioni con altri 276.000 euro.

Gli infedeli debutta al sesto posto con 240.000 euro. Lanciata in circa 150 sale, la commedia francese con Jean Dujardin e Gilles Lellouche non registra dunque un esordio particolarmente positivo.
Segue un’altrà novità, Seafood – Un pesce fuor d’acqua, che ottiene soltanto 172.000 euro.

The Rum Diary – Cronache di una passione precipita all’ottavo posto. Dopo il flop negli USA, il film con Johnny Depp supera il milione complessivo con 168.000 euro raccolti negli ultimi tre giorni.

Dopo ben undici settimane, il fenomeno Quasi amici si appresta ad abbandonare la top10, incassando altri 144.000 euro per 14,3 milioni totali.
Il castello nel cielo si conferma al decimo posto con 102.000 euro, sfiorando il mezzo milione.

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