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Keira Knightley in moto per Chanel

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L’elegante ed esilissima Keira Knightley è la nuova modella di Chanel, la famosissima griffe francese.

Niente Paura

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E’ stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia il 5 settembre (fuori concorso) e uscirà nelle sale il prossimo 17 settembre, il lungometraggio diretto da Piergiorgio Gay “Niente paura – Come siamo come eravamo e le canzoni di Ligabue”, film-documentario che mediante le testimonianze di attori, scienziati, intellettuali, sportivi, gente comune, offre uno spaccato del nostro Paese.

Iniziate le riprese di X-Men – L’inizio (X-Men: First Class)

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Iniziate le riprese di X-Men – L’inizio (X-Men: First Class)

Sono iniziate ufficialmente (e finalmente…) in Inghilterra le riprese di X-Men – L’inizio (X-Men: First Class). A rivelarlo è il principale fansite della saga dedicata ai mutanti: XMenFilms, che spiega che il film verrà girato in location in Inghilterra, e ai Pinewood Studios per le riprese in teatro di posa. Le primissime scene girate, secondo il sito, vedono Charles Xavier (James McAvoy) mentre frequenta la Oxford University e discute il fenomeno dei Mutanti; inoltre, sono state girate alcune scene di flashback con Erik Lensherr – ovvero Magneto (Michael Fassbender) – ad Auschwitz.

Tutto quello che sappiamo su X-Men – L’inizio

Il film X-Men – L’inizio, prequel della trilogia cinematografica dedicata ai personaggi della Marvel, gli X-Men (X-Men, X-Men 2, X-Men – Conflitto finale), narra le vicende di Charles Xavier (Professor X), Erik Lehnsherr (Magneto) e del loro primo tentativo di formare una scuola per i ragazzi mutanti.

Nel cast di X-Men – L’inizio protagonisti Michael Fassbender, James McAvoy, Jennifer Lawrence, Rose Byrne, Nicholas Hoult, January Jones, Oliver Platt, Kevin Bacon, Edi Gathegi, Lucas Till, Alex Gonzalez, Morgan Lily, Jason Flemyng, Caleb Landry Jones,  Corey Johnson, Glenn Morshower, Matt Craven, Laurence Belcher, Bill Milner, Zoë Kravitz, Demetri Goritsas, James Remar, Rade Sherbedgia, Ray Wise.

X-Men – L’inizio (X-Men First Class) rappresenta l’inizio epico per la saga degli X-Men e rivela la storia degli eventi più importanti della saga stessa.  Prima che il mondo conoscesse l’esistenza dei mutanti e che Charles Xavier e Erik Lensherr prendessero i nomi di Professor X e Magneto, vediamo due giovani ragazzi che scoprono i loro poteri per la prima volta. I due, che diventeranno nemici giurati, sono amici che lavorano insieme con altri mutanti (alcuni già conosciuti al pubblico, altri nuovi) per fermare l’Armageddon. Ma in questo percorso, tra di loro nasce un contrasto, che scatena l’eterna guerra tra la Confraternita di Magneto e gli X-Men del Professor X.

La Portman per Gravity…?

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La Portman per Gravity…?

La notizia arriva dal Telluride Film Festival, dove è appena stato mostrato Black Swan di Darren Aronofsky: il regista Alfonso Cuaron ha offerto a Natalie Portman il ruolo di protagonista in Gravity, film fantascientifico con Robert Downey Jr. che lui dirigerà in 3D.

Gemma Arterton scritturata per una storia di Nolan

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Gemma Arterton sarà presto protagonista di The Keys to the Street, thriller basato su uno script di Christopher Nolan a lungo rimasto nel cassetto. Mentre uscirà questa settimana in Inghilterra Tamara Drewe, la nuova commedia con Gemma Arterton in cui l’attrice, stando ai commenti della critica, offre un’ottima performance come protagonista, ma nel frattempo si è già procurata alcuni nuovi ruoli alquanto interessanti.

La Microsoft vuole ancora film su Halo

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La Microsoft vuole ancora film su Halo

Qualcuno ricorderà che un film tratto dal popolare sparatutto 3D Halo della Microsoft era stato praticamente avviato, prodotto da Peter Jackson e scritto e diretto da Neill Blomkamp.Il progetto era poi naufragato e Blomkamp si era preso le sue vendette mostrando il proprio talento con District 9.

Venezia: I’m Still Here: controverso e intenso

Venezia: I’m Still Here: controverso e intenso

Continua la mostra d’arte cinematografica a Venezia. Oggi in programma Le Fosse di Wang Bing che a sorpresa è stato accolto positivamente dalla critica internazionale. A conti fatti un film cinese che sorprende a differenza dei titoli europei. I’m Still Here di Casey Affleck, documentario sull’anno folle del cognato Joaquin Phoenix.

che ha intrapreso la carriera da rap esasperata e oltre i limiti, risulta essere controverso, intenso e affascinante. Mentre sembrano buoni i commenti all’uscita sale della prima proiezione di Essential killing, film con Vincent Gallo per l’occasione talebano in fuga. Si è parlanto invece un gran bene di Meek’s Cutoff, diretto da Kellu Reichardt, film in concorso che ha riscosso l’apprezzamento della critica.

Venezia: I’m Still Here: controverso e intenso

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Continua la mostra d’arte cinematografica a Venezia. Oggi in programma Le Fosse di Wang Bing che a sorpresa è stato accolto positivamente dalla critica internazionale. A conti fatti un film cinese che sorprende a differenza dei titoli europei. I’m Still Here di Casey Affleck, documentario sull’anno folle del cognato Joaquin Phoenix

Cold Case – Fine di un’era

Cold Case – Fine di un’era

Cold Case – La giovane detective Lily Rush coordina con i colleghi Nick Vera, Scotty Valens, Will Jefferies, Kat Miller e il suo capo John Stillman le indagini sui casi irrisolti, i cosiddetti cold cases, all’interno del dipartimento di polizia di Filadelfia.

  • Cold case
  • Stagioni: 7, conclusa
    Anno: 2003-2010
    Numero episodi: 157
  • Ideato da: Meredith Stiehm, Jerry Bruckheimer
  • Cast: Kathryn Morris, Danny Pino, John Finn, Jeremy Ratchford, Thom Barry, Tracie Thoms.
  • Guest Star: Adrienne Barbeau, Lee Majors, Meredith Baxter, Daniel Baldwin, Raymond J. Barry, Keith Szarabajka.

La trama di Cold Case

La giovane detective Lily Rush coordina con i colleghi Nick Vera, Scotty Valens, Will Jefferies, Kat Miller e il suo capo John Stillman le indagini sui casi irrisolti, i cosiddetti cold cases, all’interno del dipartimento di polizia di Filadelfia.

Di solito si riapre un caso o di fronte a nuovi indizi, o per richiesta di qualcuno legato alla vittima, o ancora perché dopo magari anni si è ritrovato il cadavere. Ogni indagine è un momento di riflessione e di immersione nell’animo di persone, vive o morte, tutte toccate in qualche modo dagli eventi accaduti spesso molto tempo prima e mai dimenticati.

Analisi – Cold Case

Jerry Bruckheimer produce questa serie ideata da Meredith Stiehm che si distacca nettamente dai vari CSI, distinguendosi in particolare per il carattere introspettivo e di ricerca della verità non tanto con mezzi scientifici, ma con l’indagine nell’animo della vittima e di chi può essere coinvolto nel caso, anche per semplice conoscenza. Non manca mai un grande spazio dato ai sentimenti e spesso anche alla commozione di fronte all’inellutabilità di fatti ormai incancellabili e che hanno segnato la vita e la morte di qualcuno e di chi gli era vicino.

Cold case ha spesso lanciato uno sguardo su fatti e eventi più o meno recenti della storia americana, dall’assassinio di Kennedy alla seconda guerra mondiale, dalla guerra di Corea a quella del Vietnam, dalle battaglie per i diritti civili alla fuga degli esuli di Cuba, dimostrando sensibilità nel trattare tematiche come il razzismo, il femminismo, i diritti degli omosessuali, la situazione dei quartieri disagiati. Il tutto inoltre senza praticamente mai dare giudizi sugli assassini, tanto che viene da dire che è una serie che parla di vinti, vinte sono le vittime, di tutte le età, che non hanno potuto realizzare il loro sogno interiore, emblema del sogno americano ma non solo, ma lo sono anche i carnefici, spesso assassini per caso e quasi mai per crudeltà.

La struttura di ogni episodio è in definitiva regolare: si parte conoscendo la vittima nel suo ambiente, con magari i suoi sogni e le sue aspirazioni, di colpo la si vede morta, passa del tempo, anche molto, e poi il caso viene riaperto. Lily e i suoi colleghi conducono l’indagine, si arriva sempre ad una soluzione, mai facile, sempre dolorosa.

L’unico appunto che si può fare è che forse è un po’ improbabile il pensare che a Philadelphia, città emblematica degli Stati Uniti, centro culturale e sede della dichiarazione di Indipendenza, primo atto a favore dei diritti dell’uomo dell’era moderna, ci siano tutti questi delitti irrisolti, che vengono risolti episodio per episodio, ma nonostante questo la serie continua a funzionare, complici diversi elementi ben amalgamati che hanno saputo conquistare il pubblico.

L’ottima ricostruzione di ogni epoca richiamata nei singoli episodi, dagli anni Venti a tempi più recenti, che hanno reso Cold case una delle serie più costosa, dove niente è mai lasciato al caso, è uno dei punti forti della serie: ricostruzione che viene amplificata da una colonna sonora di prim’ordine, principale causa però di una mancata uscita delle stagioni in dvd. Ogni storia è condita dalle canzoni e dalle musiche di quell’anno, con la presenza di artisti come The Byrds, Frank Sinatra, Bruce Springsteen, Sarah MacLahlan, gli U2, con canzoni che iniziano spesso con un brano d’impatto per poi finire nella scena finale con brani più melodici e commoventi e in linea con gli eventi narrati.

I personaggi ricorrenti di Cold Case, Lily Rush e i suoi colleghi, non invadono le singole storie con le loro vicende personali, che restano sullo sfondo, ma man mano nello scorrere degli episodi hanno avuto le loro gioie e dolori, crescendo e cambiando. Tutti sono single, o di ritorno come divorziati (John Stillman), o vedovi (Will Jeffreys) o perché non riescono o non sono interessati a cercare qualcuno con cui stare (Lily Rush, Scotty Valens, che molti vedrebbero come una coppia possibile). C’è anche una mamma single, Kat Miller: ciascuno di loro rappresenta quindi una caratteristica comune alla società di oggi nei Paesi industrializzati, la solitudine per svariati motivi, solitudine che può risultare in una maggiore dedizione al lavoro, in una ricerca romantica dell’anima gemella, nel riannodare vecchi legami familiari, come succede a Lily, cresciuta con una madre alcolista poi morta e che ritrova il padre ormai adulta.

Umanità e commozione sono quindi le carte vincenti di Cold Case ,una serie che rimanendo in generale sempre fedele a se stessa, senza grandi cambiamenti, è arrivata comunque alla settima stagione, conquistando un pubblico che al rigore scientifico e all’azione preferisce l’introspezione e il ricordo, i sentimenti negativi e positivi e tutte le emozioni che albergano nell’animo umano.

Forse a volte si esagera sul pedale della commozione (Kathryn Morris ha dichiarato in un’intervista ad un noto periodico di spettacolo italiano di non poterne più certi momenti di storie troppo tristi) ma la ricetta ha sempre funzionato, anche qui in Italia, dove Cold case ha avuto una collocazione fissa con le nuove stagioni al sabato sera più varie repliche, stimolate anche dal fatto che un’uscita in dvd della serie è poco proponibile in quanto i diritti per la musica riprodotta in ogni episodio ammazzerebbero ogni possibile ricavo della vendita.

Gli appassionati si sono sentiti rassicurati da una struttura sempre uguale, ma nella quale trovano spazio le mille sfaccettature dell’animo umano, discorsi anche impegnativi sui diritti civili, sentimenti e commozione, e hanno imparato ad amare dei protagonisti discreti ma attivi, dediti al lavoro come ad una missione, il cui scopo è la ricerca della verità e il dare giustizia e ricordo a qualcuno che in un giorno magari lontano ha visto finire la sua vita per fatalità o crudeltà, per errore o per disgrazia. E Cold case rimarrà come esempio di thriller fatto con il cuore, partendo dai mille aspetti del sentire umano, per sondare le motivazioni alla base di scelte estreme, ma anche semplicemente del continuare a vivere malgrado tragedie e problemi.

Box Office ITA al 06/09/2010

Nessun titolo forte del nuovo weekend riesce ad abbattere l’orco Shrek, che regge in prima posizione e precede I Mercenari e Giustizia privata sul podio. Alquanto sottotono i risultati delle new entry.

Forse sarebbe opportuno parlare ancora di weekend estivo, benché siamo all’inizio di settembre e alle soglie della nuova stagione. Ma gli incassi complessivi di questo fine settimana si rivelano al di sotto delle previsioni. Probabilmente non vi era dubbio che Shrek e vissero felici e contenti avrebbe retto in prima posizione al suo secondo weekend, arrivando a 11,2 milioni totali con 2,8 milioni raccolti in questi tre giorni; tuttavia l’andamento della pellicola della Dreamworks è piuttosto sottotono rispetto ai capitoli precedenti, considerando inoltre la massiccia distribuzione in 3D.

Un titolo forte come I Mercenari – The Expandables si piazza secondo con 1,2 milioni, un risultato deludente rispetto alle aspettative del pubblico maschile. E Giustizia privata sorprende con il suo terzo posto raccogliendo 755.000 euro e arrivando a 2,8 milioni complessivi.

Altra new entry altra delusione: The Karate Kid: La leggenda continua ottiene ‘solo’ 724.000 euro, nonostante l’esposizione mediatica e il successo ottenuto negli Usa; che la pellicola abbia subito la concorrenza di Shrek, avendo più o meno lo stesso target?

L’apprendista stregone scende in quinta posizione con 601.000 euro e sfiorando i 6 milioni totali, un ottimo risultato per un film rivelatosi un bel flop in patria.

Non molto incoraggiante il debutto di Somewhere, il nuovo film dell’acclamata regista Sofia Coppola, presentato qualche giorno fa alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia: la pellicola, molto apprezzata dalla critica, ha ottenuto 474.000 euro nei suoi primi tre giorni; bisogna però considerare che il film non può ambire ad un’ampia fetta di pubblico, bensì appoggiarsi ai palati raffinati e agli aficionados del cinema della Coppola.

Nightmare conferma la sua pessima performance con altri 298.000 euro per un totale di 1,4 milioni. Segue Amore a mille… miglia, commediola che esordisce con 152.000 euro. Letters to Juliet precipita in nona posizione con 89.000 euro e arriva a 557.000 euro complessivi.

Chiude la top10 un’altra pellicola presentata a Venezia: Miral, di Julian Schnabel, raccoglie soltanto 66.000 euro dopo aver suscitato pareri contrastanti alla Mostra.

Olivia Thirlby in Judge Dredd

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Dopo la conferma di Karl Urban (Il Signore degli Anelli, Star Trek) come protagonista del film in 3D tratto dal fumetto Judge Dredd, già portato sullo schermo nel 1995 in una discussa versione con Sylvester Stallone, si aggiunge al cast il primo volto femminile.

Ancora problemi per il Don Chisciotte di Gilliam

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A quanto pare dopo lo sfortunato Parnassus, Terry Gilliam si trova di fronte ad altri problemi anche se di diversa natura.

Cameron documenta un (possibile) esodo

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James Cameron è rimasto colpito dalla resistenza che la tribù dei Xikrin-Kayapo sta opponendo in Brasile alla costruzione di una diga in Amazzonia.

Zhang Ziyi sarà Mulan

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Zhang Ziyi sarà Mulan

Jan de Bont (Speed, Twister, Tomb Raider) dirigerà un film live action dedicato alla mitica storia di Hua Mulan, eroina cinese che secondo la tradizione si arruolò in un esercito di soli uomini.

Il regista produrrà la pellicola in maniera indipendente, in lingua inglese, con una star del cinema cinese (e mondiale) nei panni della protagonista: Zhang Ziyi, nota per la Tigre e il Dragone, Hero, 2046 e in Memorie di una Geisha. Scritto da John Blickstead, il film ha già un budget definito e le riprese sono fissate per questo autunno.

A produrre il kolossal sarà la canadese Movie Plus Production, l’inglese Global Film Finance e le cinesi Bona International Film Group e SIMF Pictures, con la stessa Zhang come produttrice assieme a Ling Lucas e Beaver Kwei. Produttori esecutivi saranno Paul Edwards e Jeffrey Chan della Bona, Fred Wang di Salon Films, e Jeff Kranzdorf, oltre che Mark Phillips, Ron Lynch, Steve Waterman e Christopher Brough.

Ricordiamo che nel 1998 la Disney produsse un omonimo lungometraggio di animazione ispirato proprio alla leggendaria eroina cinema.

Shia LaBeouf il più redditizio

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Shia LaBeouf il più redditizio

Forbes ha dichiarato Shia LaBeouf l’attore più redditizio per gli studios di Hollywood.

Venezia giorno 5!!

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Venezia giorno 5!!

 

Altri tre film accolti con buoni applausi per Venezia. Si tratta di Meek’s Cutoff, diretto dall’americana Kelly Reichardt, di Post mortem, del cileno Pablo Larrain, e Detective Dee and the Mystery of the Phantom Flame di Tsui Hark.

Venezia giorno 5!!

Venezia giorno 5!!

 

Altri tre film accolti con buoni applausi per Venezia. Si tratta di Meek’s Cutoff, diretto dall’americana Kelly Reichardt, di Post mortem, del cileno Pablo Larrain, e Detective Dee and the Mystery of the Phantom Flame di Tsui Hark.

Harry Potter e i Doni della Morte: nuove foto!

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Harry Potter e i Doni della Morte: nuove foto!

La Warner Bros. ha diffuso le versioni ufficiali delle immagini di Harry Potter e i Doni della Morte presenti nel set report pubblicato da Empire.

Foto Gallery Venezia 20101 Parte 1

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Foto Gallery Venezia 20101 Parte 1

Ecco i primi tre giorni a Venezia: artisti e personaggi dello spettacolo immortalati per voi direttamente dal red carpet del lido.

FotoGallery da Venezia 2010 parte I

FotoGallery da Venezia 2010 parte I

Ecco i primi tre giorni a Venezia: artisti e personaggi dello spettacolo immortalati per voi direttamente dal red carpet del lido.

Applausi per Sofia Coppola

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Sotto la pioggia, Sofia Coppola riceve i primi applausi di Venezia. La giornatoa odierna è stata  contrassegnata da due eventi principali: la presentazione in concorso dell’atteso nuovo film di Sofia Coppola, Somewhere, e l’assegnazione del Leone d’Oro alla Carriera ad uno dei più grandi nomi del cinema asiatico e mondiale, John Woo, che al Lido, fuori concorso, porta anche la sua ultima (co)regia Reign of Assassins.

Applausi per Sofia Coppola

Sotto la pioggia, Sofia Coppola riceve i primi applausi di Venezia. La giornatoa odierna è stata  contrassegnata da due eventi principali: la presentazione in concorso dell’atteso nuovo film di Sofia Coppola, Somewhere, e l’assegnazione del Leone d’Oro alla Carriera ad uno dei più grandi nomi del cinema asiatico e mondiale, John Woo, che al Lido, fuori concorso, porta anche la sua ultima (co)regia Reign of Assassins.

Ritorno al futuro in videogame

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Ritorno al futuro in videogame

I Telltale Games, specializzati nel trattare licenze famose per un pubblico di trentenni amanti dei videogiochi e non (Monkey Island, Bone e il prossimo Jurassic Park), dedicheranno una sequenza di cinque piccoli giochi narrativi, tecnicamente “avventure grafiche”, al celebre ciclo di Ritorno al futuro.

Liam Neeson contro i lupi

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Liam Neeson contro i lupi

Liam Neeson, che di recente abbiamo visto in Scontro tra Titani e A-Team, potrebbe tornare a lavorare con il regista di quest’ultimo, Joe Carnahan, in The Grey.

Brad Pitt o Johnny Depp per Nemesis?

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Il creatore della graphic novel da cui fu tratto Wanted, Mark Millar, ha raccontato che Tony Scott, regista designato per l’adattamento del suo altro fumetto Nemesis, gli ha domandato quali attori vedrebbe ideali per il film.

Paula Patton in Mission Impossible 4

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Paula Patton (Precious) è stata scritturata nel cast del nuovo Mission: Impossible, che non avrà accanto al titolo il numero 4, trattandosi di un reboot, e la cui preparazione è stata a quanto pare accelerata.

Pirati dei Caraibi 4: immagini di Barbanera!

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Pirati dei Caraibi 4: immagini di Barbanera!

Continuano le riprese di Pirati dei Caraibi 4: on Stranger Tides alle Hawaii: ecco le primissime immagini di Ian McShane sul set, nei panni del Pirata Barbanera!

Unbreakable 2 diventa una Night Chronicle

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Unbreakable 2 diventa una Night Chronicle

Mentre si attende l’uscita di Devil, primo film delle sue “Night Chronicles”, da lui ideato e prodotto, M. Night Shyamalan ha rivelato a MTV che l’idea per un sequel di Unbreakable è stata rivista e adattata per il terzo film delle “Night Chronicles”, che arriverà dopo il secondo Twelve Strangers.

“Era un’idea perfetta per un cattivo ed era già nel copione originale di Unbreakable, ma era troppo. C’erano troppi cattivi, questo l’ho levato e mi son detto ‘me lo tengo per il sequel’.”

Devil uscirà in Italia il 12 novembre, mentre l’ultima fatica da regista di Shyamalan, L’ultimo dominatore dell’aria, arriva nelle nostre sale il 24 settembre.

Uscite al cinema del 3 Settembre 2010

Uscite al cinema del 3 Settembre 2010

I mercenari – The  Expendables: Barney Ross (Sylvester Stallone) detto “The Schizo” è a capo di un gruppo di mercenari, gli Expendables, esperti nel combattimento corpo a corpo e professionisti dell’artiglieria.

Un giorno la figlia di un tale, Mr. Church (Bruce Willis), viene uccisa da Gaza, il dittatore dell’isola Vilena nel Sud America. Mr. Church decide così di assoldare la squadra di mercenari per vendicare la morte della figlia e porre fine alla dittatura di Gaza. Ross e i suoi si recano sull’isola e prendono contatto con Sandra, una donna che fa parte della resistenza locale. L’impresa non sarà facile, soprattutto quando scoprono di avere alle calcagna l’agente della CIA Munroe, la sua guardia del corpo, un ex Expendables e tutto l’esercito generale.
Il 1° Settembre torna sul grande schermo Silvester Stallone che, nonostante abbia abbandonato i panni di Rocky Balboa e di John Rambo, mostra ancora i suoi muscoli circondato da altri grandi del genere; Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis, Dolph Lundgren, Jason Statham, Eric Roberts, Randy Couture e Jet Li…insomma tutti uomini duri a morire che si fanno strada con armi e pugni.

The Karate Kid – La leggenda continua: Dre Parker è un ragazzino di dodici anni che, insieme alla madre, è costretto a trasferirsi in Cina. Qui, a causa della sua diversità, viene preso di mira da un gruppo di bulletti che praticano in kung fu. Quando Dre viene attaccato da Cheng, un ragazzino che frequenta la sua stessa scuola, viene salvato dal signor Han, il responsabile della manutenzione del condominio in cui vive il ragazzo. Il signor Han è infatti un maestro di kung fu che, come da tradizione taoista, dissimula il suo valore. Dre decide di diventare il suo allievo e di intraprendere la strada che cambierà la sua vita.
Diretto da Harald Zwart e prodotto da Will Smith e moglie, il film è la versione riadattata dell’originale del 1984. Nei panni del ragzzino talentuoso troviamo il giovane Jaden Smith che vede realizzato così il suo desiderio: interpretare il protagonista della sua saga preferita, Mentre nei panni del saggio maestro troviamo il sempre più bravo, atletico e per certi versi comico Jackie Chan.

Somewhere: l’attore Johnny Marco vive a Hollywood nell’Hotel Chateau Marmont, conduce una vita sregolata fatta di pasticche e di un via vai di ragazze. Senza la minima preoccupazione e senza alcun senso di responsabilità Johnny vive “tranquillamente” la sua vita finchè un giorno arriva all’hotel sua figlia undicenne, Cleo, nata dal suo matrimonio fallito. Johnny man mano che conosce Cleo inizia a porsi delle domande e a riflettere sulla sua vita mettendo in discussione tutto ciò che ha fatto.
Un film commovente questo di Sofia Coppola che affronta in maniera coinvolgente il tema del rapporto delicato, dolce e a volte difficile tra padre e figlia.
Amore a mille… miglia: Erin, un aspirante giornalista, e Garrett, da poco single, sono due estranei che per puro caso si incontrano in un bar. Tra una birra, due chiacchiere e quattro risate i due scoprono di piacersi e trascorrono sei settimane di divertimento a New York. Nessuno però pensa che sia una cosa seria, credono si tratti di un amore estivo e quindi passeggero….ma, quando Erin torna a San Francisco mentre Garrett rimane a New York, scopriranno che ciò che li lega è ben più di una banale storiella. Nonostante la lontanaza, il no degli amici di lui e l’iperprotettiva sorella di lei…la coppia riesce a cavarsela con una montagna di sms e telefonate notturne.
Diretto da Nanette Burstein, interpretato dalla dolce Drew Barrymore e dal simpatico Justin Long, il film è la classica commedia romantica che parla di amori ostacolati dalla lontananza a da coloro che credono non possano durare…ma che alla fine riescono a diventare grandi storie.

L’amore buio: a Napoli quattro ragazzi, dopo una giornata di sole e divertimenti, approfittano di una ragazza, Irene. Il giorno seguente Ciro, uno dei violentatori, denuncia sè stesso e gli altri ragazzi. La pena che dovranno scontare è: due anni di carcere. Nel frattempo anche Irene si sente come in una prigione, confinata nella grande casa di famiglia dalla quale sembra voler fuggire. Con gli stessi problemi e frequentando vari psicologi Irene e Ciro cominceranno pian piano ad avvicinarsi…
Il regista Antonio Capuano ancora una volta ci propone temi difficili: la dura vita nei quartieri pericolosi di Napoli; la violenza e la difficoltà nell’affrontare un grave fatto come lo stupro ed anche la vita borghese tutta fatta di noia e inutili conflitti.

Miral: Miral è una ragazza palestinese che vive in Israele e, dopo che sua zia compie una grave attentato, suo padre decide di allontanarla dalla famiglia. Miral viene mandata in un collegio – orfanotrofio e le viene cambiato il cognome in modo tale da non essere ricollegata alla zia. L’orfanotrofio che la accoglie è l’ Al – Tifi Al – Arabi (la casa dei bambini) fondato nel 1948 da Hindi Husseini e divenuto simbolo di speranza e di salvezza per i bambini travolti dal conflitto. Qui Miral si impegna moltissimo nello studio, si interessa del conflitto e delle vicende che porteranno  agli accordi di Camp David. Man mano che cresce la ragazza partecipa attivamente alla causa palestinese finché un giorno decide di lasciare la sua terra.
Ispirato al libro di Rula Jebreal “La strada dei fiori di Miral”, questo film, diretto da Julian Schnabel, affronta in maniera decisa ed intensa la storia della Palestina travagliata dalla guerra, della gente, dei bambini e delle donne colpiti dalla violenza.

The American: recensione del film con George Clooney

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The American: recensione del film con George Clooney

Non si può dire che George Clooney sia uno che non mantiene le promesse. Dopo il terremoto che ha scosso l’Abruzzo e sopratutto L’Aquila nell’aprile del 2009, Clooney aveva promesso di girare un film nella regione in tempi brevi. Si calcola che la pellicola abbia portato nella casse della regione circa 4 milioni e mezzo di euro come indotto lavorativo derivante dalla manovalanza italiana nel cast. The American è stato girato tra la Svezia e l’Italia, le scene italiane sono state girate tra Sulmona, Calascio, Castel del Monte e Castelvecchio Calvisio.

Ecco quindi che dopo circa un anno e mezzo sta per arrivare nelle sale The American, spy story tratta dal romanzo “A very private gentleman” di Martin Booth con la regia dell’ex fotografo e regista di video musicali Anton Corbijn con protagonisti George Clooney e Violante Placido. C’era la possibilità che The American fosse il film d’apertura al Festival di Venezia ma alla fine non è stato invitato, forse perché George Clooney stesso è stato presente al lido negli ultimi tre anni forse per altro, non è dato a noi saperlo purtroppo.

The American, tra Italia e svezia

Grave errore comunque visto che senza giri di parole questo è un gran film. La storia è semplice: Jack (George Clooney) è un killer a pagamento, molto bravo a manipolare armi da fuoco, un vero e proprio artigiano. Quando però il suo rifugio in Svezia termina con degli omicidi non previsti, confida al suo contatto Larry (Bruce Altman) che il prossimo sarà il suo ultimo lavoro.

Larry gli comunica in seguito di trasferirsi in uno sperduto paesino abruzzese (Castel del Monte) dove costruirà ed in seguito consegnerà un fucile di precisione ad una misteriosa donna belga chiamata Mathilde.

Nonostante Jack debba nascondersi da una organizzazione criminale svedese, gira spesso per le strade del paese e fa prima amicizia con Padre Benedetto (Paolo Bonacelli), un simpatico uomo di chiesa socievole e chiacchierone ed in seguito con Clara (Violante Placido),  giovane lucciola che si affezionerà molto a lui e con cui condividerà gli unici momenti in cui Jack non è occupato nel suo lavoro.Nonostante l’ambiente (apparentemente) tranquillo, sulle pagine dei giornali locali si legge di un misterioso serial killer che ha come obiettivi proprio le prostitute della zona….

The American è un noir teso, oscuro e silenzioso che fa dell’ambiente circostante (prima la Svezia e dopo l’Abruzzo) uno dei suoi punti di forza. Jack è un personaggio introverso e schivo che però sente la necessità di una figura femminile accanto, che usa come valvola di sfogo dalla sua vita da vita nascosta. Verrà quindi travolto dalla passione per Clara, lucciola con la metà dei suoi anni a cui nasconderà il suo “mestiere” per non metterla in pericolo.

Nella prima parte del film, il lato da seduttore di George Clooney è messo sotto ghiaccio donando allo spettatore solo un uomo che vuole vendetta e ad allo stesso tempo non vuole più stringere relazioni sociali con chicchessia, nella seconda parte la sceneggiatura viaggia a vele spiegate su un percorso sicuramente meno originale donando a questa seconda parte meno fascino della prima. Forse troppo spazio sui media è stato dato come al solito alle scene d’amore tra i due attori, che tutto sono tranne che così determinanti per la godibilità della pellicola.

The American ricorda le atmosfere tristi e desolanti di gran film come “Frank Costello faccia d’angelo” di Melville, quindi una parabola epica e dolorosa di un protagonista che ha un’unica strada da percorrere e la deve portare a termine nonostante tutto. Clooney poche volte è entrato in un personaggio così perfettamente in tutta la sua carriera: è tormentato, estatico, sempre in guardia da chi lo bracca mentre la Placido, è la sua musa, l’unica luce nella tormenta che lo guiderà fino ad un punto del percorso pericoloso per entrambi.

Anton Corbijn che era prettamente un regista di videoclip musicali si fa artefice qui di un’ottima prova  regalando spesso e volentieri allo spettatore splendide inquadrature dei paesaggi abruzzesi e campi lunghi che arricchiscono le belle scene di Jack e Clara al fiume ad esempio, rendendo bene l’atmosfera del tipico paese abruzzese fatto di gente semplice e accogliente.

Quindi una pellicola assolutamente consigliata, un noir coi fiocchi come non si vedeva da tempo, che si piazza tra le opere migliori di quest’anno e a cui il Festival di Venezia avrebbe dovuto concedere senza dubbio una possibilità.

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