L’attività di produttore di Steven Spielberg è ancora più intensa e frenetica di quella di regista: e proprio come produttore ta cercando si far realizzare un progetto di film biografico dedicato a Jacqueline Kennedy Onassis, la celebre vedova di John Fitzgerald Kennedy.
Lo Hobbit, le riprese inizieranno a giugno!
Sul suo sito ufficiale Ian McKellen, che tornerà nella parte di Gandalf, ha confermato che le riprese de lo Hobbit inizieranno a giugno, smentendo così la notizia che voleva un ulteriore slittamento della fase di ripresa del film al 2012:
“I due film The Hobbit cominceranno a giugno in Nuova Zelanda. La lavorazione durerà oltre un anno. E’ cominciato il casting a Los Angeles, New York e Londra. Anche la sceneggiatura procede. Il cast è composto di vecchi e nuovi amici, nuovamente impegnati nella Terra di Mezzo.”
Lo Hobbit a giugno!
Sul suo sito ufficiale Ian McKellen, che tornerà nella parte di
Gandalf, ha confermato che le riprese de lo Hobbit inizieranno a
giugno, smentendo così la notizia che voleva un ulteriore
slittamento della fase di ripresa del film al 2012:
Grandi nomi per la regia di Breaking Dawn
Interessanti anche se improbabili rumors circondano il nome del regista del Breaking Dawn, ultimo titolo della saga cominciata con Twilight.
Michel Gondry e i suoi lavori
Michel Gondry ha appena
dichiarato che il trailer del suo The Green Hornet uscirà
questa primavera e lo ha anche spoilerato…..“Nel trailer
vedrete come e perché Kato e Britt Reid decidono di diventare eroi
in lotta contro il crimine, e poi li vedrete in azione. È
abbastanza violento, ma anche molto divertente,” ha detto il
regista.
La Stuart ancora a lavoro
Kristen Stewart si sta decisamente
dando da fare per costruire al meglio la sua immagine di attrice
completa, senza adagiarsi sugli allori che la Bella di Twilight le
sta offrendo in tutto il mondo.
Downey Jr. salva Gravity
Il progetto di Alfonso Cuaròn, il thriller di fantascienza in 3D Gravity, sembrava essere andato in fumo a causa della bella Angelina Jolie.
Nuova tecnica per la Pixar
Ecco la prima immagine di Day & Night (“Giorno e Notte”) prossimo cortometraggio della Pixar che verrà presentato prima di Toy Story 3.
Io sono l’Amore: recensione del film di Luca Guadagnino
Riscuotendo molto successo nei maggiori festival internazionali, tra cui il Tiff e il Sundance, arriva nei cinema italiani Io sono l’Amore di Luca Guadagnino.
In Io sono l’Amore si racconta la vita di una ricca famiglia dell’alta borghesia lombarda, i Recchi, le sue dinamiche di successione, i rapporti cristallizzati in un sistema gerarchico vecchio di generazioni, le nuove leve che vogliono farsi spazio, le vecchie che faticano a trovare una collocazione nel mondo in cambiamento. E tra i fasti di pranzi e saloni, Antonio, un cuoco di estrazione sociale bassa, abituato al lavoro manuale, ma dai gusti culinari sofisticati, intreccia la sua vita con la famiglia Recchi, in particolare con il primogenito erede e con sua madre, Emma, donna elegante e non più giovane ma con la voglia di evadere dalla usa prigione dorata.
Un’intenzione ambiziosa quella di Luca Guadagnino che vuole tratteggiare, senza mai veramente raccontare, la vita di questi uomini ricchi, così lontani dalla quotidianità e così apparentemente distanti da tutto ciò che nel film è rappresentato da Antonio. Tuttavia l’intenzione, per quanto non priva di una certa vivacità cromatica che si evidenzia soprattutto nelle sequenze culinarie, non riesce a convincere, spiazzato e disorientato dalla vicinanza dei soggetti, dalla loro frammentazione davanti ad un obbiettivo che provando ad andare all’interno perde la concretezza di una storia che almeno esteticamente poteva essere soddisfacente ma che si piega su se stessa.
Lo scoppio della passione tra l’austera Emma e il giovane Antonio è glissato, lasciando inespressa una scena con un potenziale estetico non indifferente; ma se l’inizio della relazione viene solo sfiorato dalla mdp, il suo svolgersi in simbiosi con una natura rigogliosa è tutt’altro che lasciato sotto silenzio. Guadagnino indugia oltremodo, forse troppo, sui corpi fusi insieme, sempre in maniera ravvicinata, sempre senza dare mai un’immagine complessiva della scena, lasciando lo sguardo amputato, desideroso di vedere l’insieme che è irrimediabilmente sottratto e reso frammento di immagine.
Io sono l’Amore
Gli interpreti, pur di ottimo livello, non sono supportati nel loro agire da azioni motivate, demerito di una sceneggiatura precaria che non svolge nessun racconto e che sparge i componenti della famiglia Recchi per l’Europa, da Londra a Nizza, senza una vera e propria necessità narrativa, ma dando ancora di più l’impressione di dispersione delle parti, di disfacimenti del filo narrativo che non si raccoglierà più per tutti i 120 minuti di film, filo del quale, in verità, non se n’è mai trovato il capo.
E purtroppo il risultato è proprio questo: una serie di frammenti slegati, un susseguirsi di gesti e impulsi che faticano a incollarsi gli uni con gli altri e che caratterizzano negativamente la farraginosità di un film che non riesce a decollare nonostante le presenze di interpreti carismatici ma non alla loro migliore interpretazione.
I progetti di Fincher
Qualche giorno fa si è sparsa la voce di un presunto interesse di David Fincher nei confronti del remake americano di Uomini che odiano le donne.
Gamer: tu perdi lui muore: recensione del film
In Gamer: tu perdi lui muore in un fantomatico (ma non troppo) futuro, il produttore di videogames Ken Castle ha ottenuto un grande successo con Society, un gioco in cui il tuo personaggio è un altro essere umano che sotto compenso si fa telecomandare.
All’universo ipercolorato di Society si contrappone quello di Slayer, altro real-game in cui chi può permetterselo paga per controllare dei condannati a morte che accettano missioni pericolosissime con la speranza di giungere alla fine del gioco vivi ed ottenere in premio la liberazione. L’eroe di Slayer, Kable, arrivato alla sua 29 vittoria capisce che per superare la 30esima e ultima battaglia, deve andare contro il sistema di Castle per sopravvivere e riabbracciare la moglie e la figlia.
Gamer: tu perdi lui muore è un film che offre molti spunti di riflessione, quello di Neveldine e Taylor, che nella foga di denunciare il mondo virtuale tramite se stesso, conducono lo spettatore in una trappola un po’ infida utilizzando strumenti e linguaggio che proprio quel mondo vanno a sostenere. Mi riferisco al montaggio, che definire frenetico è dir poco, e alle riprese da videoclip che confondono lo spettatore e rendono faticosa la fruizione del film.
Buona prova per gli attori: Butler si rivela efficace sia in ruoli da commedia romantica che in panni più sporchi come quelli di Kable/Tillman, e anche il cattivissimo Michael C. Hall, volto notissimo di serial TV, non fatica troppo a rendersi credibile nel suo ruolo.
Buone interpretazioni e una storia
articolata su una profonda critica sociale (che però si ripiega su
se stessa) non bastano purtroppo a fare di Gamer: tu
perdi lui muore un buon film. E la pecca
maggiore è proprio il racconto, che nelle fasi intricate si rivela
approssimativo e in quelle d’azione decisamente prolisso.
Peccato, una buona storia bruciata.
Il “nuovo corso” della Disney
Il titolo originale del nuovo film di animazione della Disney è stato cambiato da Rapunzel (Raperonzolo) a Tangled solo poche settimane fa. Il Los Angeles Times spiega il motivo in un lungo articolo sulle nuove strategie dello studio di animazione in merito al potenziale pubblico dei propri film.
Box Office Italia, Alice in Wonderland mantiene la prima posizione
Alice in Wonderland mantiene saldamente la prima posizione, mentre Mine Vaganti ottiene un ottimo risultato al secondo posto. Non brillanti Percy Jackson e Appuntamento con l’amore. Come prevedibile, Alice in Wonderland conserva il primo posto al box office italiano (come in gran parte del mondo) incassando ben 6 milioni al suo secondo weekend e raggiungendo quota 20,1 milioni di euro in appena 12 giorni.
Ottiene un ottimo risultato Mine Vaganti, che debutta al secondo posto con 2.077.619 euro, un risultato in linea con un’altra pellicola di successo di Ferzan Ozpetek, ovvero Saturno Contro. Mantiene la terza posizione Shutter Island, giunto a 4 milioni con 1,3 milioni incassati nel weekend.
Esordio non molto positivo per Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Il ladro di fulmini la pellicola fantasy di Chris Columbus ottiene solo 1,1 milioni di euro, a dimostrazione del fatto che sarà difficile eleggerlo ‘il nuovo Harry Potter’, come auspicato dalla Fox. Genitori & Figli: Agitare bene prima dell’uso scende al quinto posto con altri 949.000 euro, che gli consentono di arrivare a quota 7,3 milioni.
Segue Appuntamento con l’amore: nonostante il cast che sfoggia, la pellicola sentimentale ottiene soltanto 737.000 euro, un risultato da ascrivere anche al periodo di distribuzione. In patria, infatti, il film di Garry Marshall aveva sbancato i botteghini debuttando nel weekend di San Valentino.Settimo posto per Invictus, arrivato a 5,2 milioni con altri 621.000 euro, seguito da Avatar: il kolossal campione d’incassi ottiene altri 496.000 euro e giunge a quota 64,3 milioni di euro.
Mediocre esordio per Legion, che si classifica al nono posto con appena 297.000 euro, precedendo Codice Genesi, che chiude la top10 con 184.000 euro per un totale di 2,8 milioni. Quanto alle altre new entry, risultati negativi: La valigia sul letto è undicesimo, Chloe dodicesimo, Donne senza uomini quattordicesimo.
Robert Downey Jr. in Gravity di Cuaron
Robert Downey Jr. è in trattative per un ruolo in Gravity, il film fantascientifico di Alfonso Cuaron nel cui cast, alcune settimane fa, stava per entrare Angelina Jolie. Le voci confermano che la Jolie non è più in lizza, e spiega che ora il progetto è nelle mani della Warner Bros., che lo produrrà in 3D attraverso la Legendary Pictures.
film sui vichinghi ultimo di Gibson?
Mel Gibson intervistato dal Los Angeles Times, ha rivelato maggiori informazioni sul suo nuovo film con Leonardo DiCaprio, una storia sui Vichinghi che potrebbe concludere la sua carriera di regista:
Steven Spielberg si da ai robots?
Drew Goddard, sceneggiatore di Cloverfield e del prossimo Cabin in the Woods – che segna anche il suo esordio dietro la macchina da presa – è stato scritturato per adattare il testo Robocalypse di Daniel H. Wilson.
Weaving villain in Captain America
Finora i rumour sul casting di The First Avenger: Captain America si sono concentrati sull’attore che interpreterà il protagonista. Ora si apprende che Hugo Weaving sta per ottenere la parte del villain Teschio Rosso…
Eclipse Trailer..
Ecco finalmente l’attesissimo trailer del terzo episodio della saga di Twilight. Ancora una volta, Kristen Stewart è contesa tra vampiri e licantropi…
Invictus: recensione del film con Matt Damon
Anche i grandi cadono, e più la vetta da dove cadono è alta più il tonfo è profondo, purtroppo. Forse non è proprio un tonfo ma l’ultima opera del buon vecchio Clint Eastwood fatica a reggere il paragone con il tracciato finora dorato del cowboy alla regia. In Invictus siamo proiettati nel Sudafrica di inizio anni ’90, con Nelson Mandela appena uscito di prigione a furor di popolo, pronto a governare dopo aver vinto le elezioni un paese in tumulto dopo l’apartheid. Come nel precedente Gran Torino i conflitti razziali sono al centro dell’analisi filmica, ma stavolta il tutto è avvolto da una patina buonista e “americana” che stenta a far decollare l’opera.
La figura di Nelson Mandela è presentata in modo superficiale mostrandone solo i momenti di successo, di persuasione sul popolo sudafricano, la sua figura è mostrata in modo così edulcorato che sembra di vedere una di quelle fiction della tv sui personaggi storici in salsa “buonista” che alla lunga inevitabilmente portano ad un senso di noia nella visione del film. Non c’è un solo momento in cui Morgan Freeman commetta un piccolo errore o si lasci andare a qualche piccolo momento libero, vederlo rimandare la risoluzione dei problemi sociali in favore delle partite di rugby per tutto il film può essere un valore aggiunto se limitato ma mostrato in questo modo è un limite forte per un film che vuole mostrare i cambiamenti sociali in un paese dopo l’apartheid ma che finisce solo per essere banale come le scene in cui i ragazzini bianchi giocano con quelli di colore a rugby.
Lo sport e la politica in Invictus
Invictus poi si inerpica nella seconda parte sul torneo mondiale di rugby, mischiando orgoglio, moralismo e scene sul campo di gioco girate con semplicità, sempre nello stile essenziale del regista, mentre la scelta di Matt Damon come capitano della squadra sudafricana si è rivelata abbastanza azzeccata, data la faccia da bravo ragazzo dell’attore americano e il suo fisico robusto, indicato per un giocatore di rugby.
Matt Damon, vincitore di un Oscar in giovanissima età per la sceneggiatura di Will Hunting – Genio Ribelle, è un attore solido, amato da Hollywood che non brilla certo per sfumature ma che ha sempre mantenuto una costanza nella qualità dei prodotti ai quali ha partecipato ed anche in questo caso conferma un buon fiuto per le sceneggiature. Dopotutto, quando Clint chiama è difficile rimanere indifferenti.
Invictus risulta un buon film, non il migliore di Eastwood, ma senza dubbio potente, che abbraccia la sua retorica nel finale conciliante ma che comunque fa la sua bella figura nel panorama cinematografico contemporaneo.
Uscite al cinema 12 marzo
Percy Jackson e gli dei
dell’Olimpo: il ladro di fulmini: tornano le mitiche
divinità del Monte Olimpo stavolta situato seicento piani sopra
l’Empire State Building di New York. La storia si svolge attorno
alla figura di Percy, un ragazzo adolescente che, dopo aver
scoperto di essere figlio del dio Poseidone e quindi di essere un
semidio, viene accusato da Zeus di aver rubato i sui fulmini. Per
evitare una guerra tra dei e per salvare la madre che nel frattempo
è stata rapita da un altro dio (Ade), Percy intraprende un lungo
viaggio attraverso il continente alla ricerca del vero
ladro.
Nuovi billboard per Tron Legacy
A partire da dicembre 2009 la Disney ha apposto, su un billboard a Westwood (Los Angeles), un nuovo artwork di Tron Legacy ogni mese e mezzo circa, pubblicandolo poi online l’immagine.
Excalibur di Ritchie ha uno sceneggiatore
La Warner Bros ha deciso di affidare a Guy Ritchie la regia di un nuovo Excalibur, basato sulla leggenda di Re Artù.
Il progetto sembra essere una priorità per la major, dal momento che oggi a parlarne è anche l’affidabilissimo Variety, che ha annunciato l’ingaggio di uno sceneggiatore per il film: si tratta di John Hodge, autore di Trainspotting e The Beach, il quale sta attualmente lavorando con Ritchie prendendo come fonte originale Le Morte d’Arthur, una rivisitazione della leggenda a opera di Sir Thomas Mallory.
L’aspetto più curioso dell’intera
notizia è che Variety non utilizza mai il titolo Excalibur per
parlare del film, ma parla invece di un progetto su Re Artù.
L’intento potrebbe essere quello di prendere le distanze dall’altro
Excalibur che la Warner aveva in cantiere, e che dovrebbe essere
diretto da Bryan Singer.
L’autore del soggetto Warren Ellis aveva spiegato che il film
“differisce da tutti i 751 precedenti film su Re Artù per
diversi aspetti, soprattutto perchè si concentra in modo molto
specifico sul raduno dei Cavalieri”.
Annunciati anche i produttori del film, Gianni Nunnari (War of Gods, 300) e Charles Roven, e i produttori esecutivi Richard Suckle (Scooby-Doo, The International) e Craic J. Flores.
Nolan su Batman 3 e Superman
Christopher Nolan, durante un’intervista con Geoff Boucher, ha svelato i primi dettagli dei suoi piani per rilanciare il franchise di Superman, ma ha anche parlato del terzo film di Batman, che sarà il suo prossimo progetto dopo Inception.
A quanto pare è Jonathan Nolan che attualmente fa il duro lavoro di scrivere la sceneggiatura basandosi su una storia di Goyer (com’era già accaduto per i primi due episodi del “nuovo” Batman): Mio fratello sta scrivendo la sceneggiatura per me, e aspetteremo di vedere come verrà fuori… sta combattendo duramente per mettere insieme una storia epica proprio come la volete voi.
Il prossimo passo quale sarà? Il Cavaliere OscuroSenza entrare troppo nello specifico, il cardine del terzo film è che ci dà la possibilità di concludere la nostra storia. Il nostro approccio sarà quello di concludere la storia, piuttosto che rimbalzarla continuamente in avanti per espanderla. I personaggi dei primi due film – e gli attori che li interpretano – saranno tutti nell’ultimo episodio. Abbiamo un ottimo gruppo, è una delle cose che mi fa venir voglia di girare questo terzo film, visto che abbiamo passato degli ottimi anni insieme.
Inutile dirlo: Nolan non vuole dire nulla sul villain del nuovo film…
Sono molto eccitato all’idea del finale che daremo al film, la conclusione, e quello che abbiamo fatto con i personaggi. Mio fratello ha tirato fuori delle idee molto eccitanti. Al contrario dei fumetti, queste non sono cose che vanno avanti all’infinito, e vedere tutto questo con la prospettiva di una storia con un finale ci è di grande utilità. Vedere il film come un finale, ti mette sulla strada giusta per trovare la conclusione adatta e trovare l’essenza di quello che stai raccontando, cioè la realtà in queste storie fantastiche. Ecco quello che facciamo.
Geoff Boucher, inoltre, ha pubblicato sul suo blog all’interno del sito del Times la versione estesa dell’articolo.
Ecco alcuni dei passi più interessanti:
E’ veramente eccitante, abbiamo una storia fantastica. E siamo sicuri di poterla fare al meglio. Conosciamo il genere e sappiamo come realizzare bene un film di questo tipo.
Nolan si riferisce al team che ha lavorato al riavvio di Batman: lui, suo fratello Jonathan Nolan (che, si rumoreggia, potrebbe dirigere la nuova pellicola di Superman) e David S. Goyer.
Il regista di Inception e del Cavaliere Oscuro, assieme a sua moglie – la produttrice Emma Thomas – intende mantenere il riserbo più assoluto sul progetto, ma anche fare chiarezza su alcuni punti e svelare i primi dettagli del prossimo film su Batman (che potete leggere qui). La Thomas si cela dietro una sorta di silenzio stampa:
Non so da dove sono venuti gli ultimi rumour…Nolan ammette di aver ammirato il film di Bryan Singer, in particolare per come si collega alla versione di Superman di Richard Donner, ma spiega che il suo film sarà molto diverso e vivrà di vita propria:
Molte persone si sono avvicinate a Superman in modi diversi. Io so solo la maniera che ha funzionato al meglio per noi è quella che applicherò per il film. Il mio Batman vive in un mondo nel quale sa di essere l’unico supereroe, e il nostro Uomo d’Acciaio avrà lo stesso approccio. Ciascuno dei due ha una logica interna, nella storia. Non hanno nulla a che fare l’uno con l’altro.
Nolan spiega che l’idea di lavorare a un nuovo film di Superman è arrivata in un momento di totale mancanza di ispirazione per il terzo episodio di Batman (che, conferma, ora invece è in via di sviluppo): Goyer ha proposto al regista una sua versione “ideale” di un film su Superman:
In pratica mi ha detto: “Ho questa idea su come potresti lavorare a Superman.” Io l’ho capita subito, mi è piaciuta e ho pensato: ecco un approccio alla storia che non avevo mai visto prima, e che la rende incredibilmente eccitante. Ho coinvolto subito Emma per portare avanti il progetto e ottenere il via libera da parte deloo studio.
Goyer ora sta scrivendo la sceneggiatura, mentre Nolan tiene tutto sotto controllo. Sull’approccio vero e proprio al progetto, comunque, non dice nulla: non conferma se dirigerà il terzo episodio di Batman (anche se è praticamente scontato), perché come sempre vuole annunciarlo dopo aver finito di lavorare a Inception; e tuttavia conferma che non dirigerà lui il film di Superman, anche se non ha ancora idea di chi potrebbe farlo.
Il nostro approccio sarà simile a quello dei moderni film d’azione, nel senso che la gente troverà una storia incredibile cui tenere. Penso che l’approccio di David sia l’ideale da questo punto di vista.
Law su Holmes
Sherlock Holmes ha incassato 470 milioni di dollari in tutto il mondo, e un sequel sembra ormai molto probabile. Jude Law ne ha parlato durante la conferenza stampa per il suo nuovo film Repo Men.
Viggo diventa Freud per Cronenberg
Una variazione non da poco nel cast dell’annunciato The Talking Cure, il film di David Cronenberg