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Rogue One A Star Wars Story: Felicity Jones in catene nella nuova foto

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Arriva una nuova immagine ufficiale dell’atteso Rogue One A Star Wars Story, primo spin-off diretto da Gareth Edwards. Nella nuova foto diffusa possiamo vedere la protagonista Felicity Jones  in catene:

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Rogue One A Star Wars Story: Darth Vader nel nuovo trailer ufficiale

Diretto da Gareth Edwards su una sceneggiatura di Gary Whitta e Chris Weitz, Rogue One a Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del film Felicity JonesMads Mikkelsen, Rizz AhmedDiego LunaForest Whitaker, Jiang Wen e Ben Mendelsohn. 

Rogue One A Star Wars StoryIl film sarà certamente ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle pronta per la battaglia.

Batman v Superman: il fan trailer con Michael Keaton e Christopher Reeve

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Dopo aver visto Batman v Superman in molti si sono posti la domanda, e se fosse stato interpretato da altri attori storici come Michael Keaton (il Batman di Tim Burton) e Christopher Reeve (Superman di Donner). Ebbene oggi la risposta arriva dall’utente di YouTube Stryder HD che ha montando un fan trailer con immagini da Batman v Superman combinati da primi piani delle precedenti incarnazioni:

Batman v Superman Dawn of Justice: tutti gli errori del film

https://youtu.be/2jlK3NPa0vo

Ecco le foto dal film:

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Batman v Superman Dawn of Justice Ultimate Edition, la recensione

TUTTE LE NEWS SULLA DC FILMS e L’UNIVERSO DC AL CINEMA LE TROVATE NEL NOSTRO CANALE DC FILMS.

Qui di seguito la trama ufficiale del film:

Batman v Superman - Henry Cavill“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. Nel film saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal Gadot.

Vi ricordiamo che la Ultimate Edition di Batman v Superman è arrivata in DVD e Blu-Ray dal 19 luglio in Italia. 

Spira Mirabilis: recensione del film di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti

La Spira Mirabilis (o Spirale Meravigliosa) è una spirale logaritmica il cui raggio cresce ruotando e la cui curva si avvolge intorno al polo senza però raggiungerlo mai. Questo simbolo di perfezione e di infinito dà il titolo al nuovo lavoro degli acclamati documentaristi italiani Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, che mette al centro il concetto di immortalità raccontando cinque storie legate a cinque elementi (fuoco, terra, aria, acqua, etere) in maniera del tutto anticonvenzionale.

Le cinque storie, ambientate in cinque differenti luoghi del mondo, riguardano: una donna sacra, un capo spirituale e la loro piccola comunità Lakota da secoli resistenti a una società che li vuole annientare (fuoco); le statue del Duomo di Milano sottoposte a continue rigenerazioni (terra); una coppia di musicisti inventori di strumenti/sculture in metallo (aria); uno scienziato cantante giapponese che studia una piccola medusa immortale (acqua); l’attrice francese Marina Vlady che narra L’Immortale di Jorge Luis Borges (etere).

In un’alternanza di immagini che viene volontariamente privata di qualsiasi tipo di spiegazione, D’Anolfi e Parenti danno vita ad un progetto tanto ambizioso quanto complesso che nega l’importanza della parola e dei dialoghi per alimentarsi esclusivamente di quadri e di suoni, in un omaggio – tanto visivamente affascinante quanto strutturalmente snervante – alla ricerca e alla tensione verso l’immortalità.

spira mirabilis

I due documentaristi creano un’esperienza intima, a metà tra l’osservazione e la contemplazione, che chiama in causa la predisposizione individuale di ogni singolo spettatore ad un certo tipo di narrazione, in cui viene chiesto di mettere in relazione tutto quello che viene mostrato in totale autonomia, per attribuirgli così senso e significato.

Spira Mirabilis, primo film italiano presentato in concorso a Venezia 73, è un’opera di nobili ed affascinanti intenzioni che inevitabilmente incontrerà il favore dello spettatore ben disposto ad addentrarsi in un viaggio oscuro e di non facile interpretazione. Allo stesso modo, apparirà come un discorso impenetrabile (ed interminabile, date le due ore di durata) per tutti coloro ossessionati dalla coesione e dall’uniformità del racconto.

 

Festival di Venezia 2016, foto: Mel Gibson re del red carpet

Festival di Venezia 2016, foto: Mel Gibson re del red carpet

Serata interamente dedicata a Mel Gibson quella della domenica sera al Festival di Venezia 2016. Il regista e attore ha presentato al Lido il suo ultimo film, Hacksaw Ridge, e con lui erano presenti alla serata i protagonisti: Andrew Garfield, Vince Vaughn, Teresa Palmer, Hugo Weaving e Luke Bracey.

Festival di Venezia 2016: Hacksaw Ridge recensione del film di Mel Gibson

La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.

Io ballo da sòla

Io ballo da sòla

Ieri mi è capitata una cosa inquietante, traumatica, che mi ha lasciato sconvolto. Mi hanno invitato a una festa. Ora, io agli eventi mondani durante i festival sono refrattario. Iniziano a orari improbabili – tipo a mezzanotte, e tenete presente che la proiezione del primo film è alle 8,30 di mattina – ci sono sempre un sacco di sbattimenti per entrare, che tu abbia l’invito o no. Mi ricordo una volta a Cannes che un buttafuori con le capacità intellettive di un pacchetto aperto di Smarties cacciò via in malo modo il premio Oscar Michel Hazanavicius e la sua bellissima moglie Berènice Bejo perché non c’era il loro nome sulla lista.

In realtà c’era, ma quello sapeva scrivere solo ‘io’, ‘tu’, ‘lui’ e ‘quella zoccola’ e Hazanavicius aveva troppe lettere per le sue capacità. Comunque, mal glie ne incolse. Venne prepotentemente cazziato da Marilena Vinci e dopo quell’episodio si è ritirato a vita ascetica per espiare. Oggi lo chiamano ‘lo stilita di Antibes’, non si lava da tre anni e si nutre di sole uova di quaglia. Poi tanto alla fine, dopo un ora che stai lì ad attendere c’è la classica apertura del ‘fate entrare tutti, anche quell’Orango con il frac’, e giù di alcool a buon mercato per tutti, ma intanto si sono fatte le due di notte, la musica è assordante, la gente puzza e non c’è un centimetro di spazio per sedersi o parlare. Sei costretto a ballare e a me essere costretto a ballare sta sul cazzo. Quindi di solito – dato che comunque ste cose di tanto in tanto vanno fatte per questioni di PR – mi comporto come un Jep Gambardella al contrario.

Entro, prendo qualche orrendo intruglio a base di vodka e cherosene che fingo di bere, mi faccio il selfie con la più figa del Bigonzo, stringo la mano al più figo del Bigonzo accompagnandola con frasi inventate sul momento riguardanti i luoghi dove ci saremmo conosciuti – ‘Ti ricordi quella volta? A Medjugorie! Ero il tipo che ascoltava gli Obituary con il walkman mentre il prete diceva messa!’. L’importante è farlo con tale nonchalance da costringere il tizio a dire che si ricorda anche le cose più improbabili, pur di non fare una gaffe – poi fingo di andare al cesso e scappo dalla finestra come il professor Jones ne L’ultima crociata quando fugge dagli studenti che gli vogliono scassare il cazzo. Ma ieri – e qui il trauma – no. La festa era carina, davvero. La musica era ascoltabile, la birra buona, non c’era troppo casino e potevo comunicare con gli altri senza dover urlare come un’aquila che sta subendo un clistere, e mi sono trovato in una fortunata circostanza per cui ero circondato da amici simpatici invece che dalle solite distillerie in Tuxedo che di solito si incontrano in queste occasioni (perché è risaputo che con la gente simpatica, al Lido, non ti incontri mai.

Si dice ‘dai vediamoci’ e poi su Whatsapp? ‘dove sei?’ ‘In sala stampa’ ‘Cazzo! Io all’incontro organizzato da Prada per l’inaugurazione del multisala sulla piattoforma petrolifera dietro Malamocco” “ah, vabbè, dai, allora aggiorniamoci per starera” “Pollcione”). Insomma in finale mi è presa bene e sono rimasto fino alle 3.00 di notte, nel sommo stupore degli astanti che ancora si chiedevano se Ang ancora in piedi e in mezzo alla gente a quell’ora fosse una sorta di allucinazione collettiva dovuta all’abuso di spumante, per altro di qualità accettabilissima. Le femmine, poi, sono rimaste talmente impressionate dal vedermi ballare – oddio. Ballare. Ho leggermente ancheggiato perché con tutto quello che mi stavo bevendo mi scappava la piscia, ma questo resti tra noi che è poco sexy – che a fine serate se ne sono uscite con ‘Daiii… adesso ti vogliamo in pista tutte le sere’. Ecco, non esageriamo che già me piglia l’ansia. Come dice il papa di Sorrentino, una vera star non deve mai sembrare raggiungibile, per cui stasera cena alla trattoria meno infame del Lido, proiezione di Un Lupo Mannaro Americano a Londra, sigaro e nanna prima di mezzanotte.

Un Lupo Mannaro Americano a Londra

Anche perché mi preoccupo del futuro. Quando sarò un vecchio decrepito – perché no, alle feste non è che non ce vado perché so’ vecchio. Non ce vado perché di solito me rompo er cazzo – e mi chiederanno cosa ho fatto in tutti questi anni, beh, voi lo sapete, cosa sarà figo rispondere. E non sarà ‘mi sono ubriacato come no stronzo’. (Ang)

Venezia 73: Mel Gibson con Hacksaw Ridge racconta un eroe della realtà

Fuori concorso al Festival di Venezia 73, Mel Gibson presenta il suo ultimo film da regista, Hacksaw Ridge (qui la nostra recensione), storia vera di un soldato obiettore di coscienza, Desmond Doss, arruolatosi come volontario alla fine della Seconda guerra mondiale. Per scelta Doss non voleva impugnare armi, ma come medico dell’esercito portò in salvo decine di suoi commilitoni durante la pioggia d’acciaio della battaglia di Okinawa.

Alla domanda su quale delle due professioni che esercita con successo, attore e regista, preferisce, Gibson ha risposto: “Regista o attore fanno parte di uno stesso processo, quello di raccontare una storia. Personalmente preferisco dirigere, forse perché sono megalomane, ma mi piace raccontare una storia in base alla mia visione. In questo caso, la vicenda di un uomo ordinario in circostanze straordinarie è una delle combinazioni più feconde per creare un racconto leggendario. Desmond vive l’inferno in terra, armato solo di fede e convinzione.”

Come si sa da tempo, Mel Gibson e Hollywood non sono in rapporti troppo felici, per sua stessa definizione si tratta di “sopravvivenza”, ma in questo caso dei produttori hanno sostenuto il suo progetto e Gibson si è trovato a lavorare con un cast di superstar: Vince Vaughn, Hugo Weaving, Andrew Garfield, Teresa Palmer.

Garfield, interprete del protagonista, ha dichiarato: “Era un uomo semplice, nel cuore sapeva che non doveva uccidere un altro essere umano, che il suo percorso era più grande di lui. Viviamo in un periodo pieno di violenza ideologica, mentre Desmond era un simbolo meraviglioso del motto ‘vivi e lascia vivere’, non importa quale ideologia o sistema di valori porti avanti. È stato un uomo che sapeva chi fosse e cosa dovesse fare e l’ha perseguito in un contesto in cui tutti facevano l’opposto. Anche nel mondo in cui viviamo non vieni certo incoraggiato a seguire la via che ritieni giusta per te. Mentre giri Mel è sempre con te, accanto a ogni attore in ogni singolo momento, come un buon padre.”

Sui veri eroi, lui che ne ha interpretato uno ‘finto’ sul grande schermo, Andrew Garfiled ha dichiarato: “Ho un fratello che è dottore, ha una moglie e tre bei figli, non fa conferenze stampa o riceve applausi, è come Desmond, uno di quei veri eroi che non cercano di esserlo, ma sono semplicemente se stessi nel loro piccolo angolo di mondo. È stato un grande regalo potere rappresentare uno di questi eroi silenziosi.”

Il protagonista del film è un obbiettore di coscienza, che si rifiuta di impugnare le armi, un messaggio forte in un Paese, gli USA, dove l’uso delle armi è una delle principali questioni sociali e politiche dibattute negli ultimi anni: “sicuramente rifiutare di uccidere e usare un fucile può essere un messaggio del film, ma pur odiando le guerre bisogna amare i nostri guerrieri e onorarli, come fa questo film nei confronti di chi si è sacrificato; penso anche al Vietnam. È innegabile la fede enorme che aveva Desmond, altrimenti non si sarebbe lanciato contro quella pioggia di piombo, come la chiamarono i giapponesi. Tanto che lui tributava le sue azioni a un potere superiore.”

Hacksaw Ridge: recensione del film di Mel Gibson #Venezia73

Hacksaw Ridge: recensione del film di Mel Gibson #Venezia73

Alcune vite non sono come le altre. Non lo sono quelle degli uomini che scelgono di vivere da eroi, non lo sono quelle che ha deciso di raccontare Mel Gibson nella sua carriera da regista. Partendo da Braveheart, passando per La Passione di Cristo, lo statunitense si è sempre più focalizzato sui percorsi formativi di giovani uomini che si trasformano da comuni a straordinari. Non fa eccezione quest’ultimo Hacksaw Ridge dove il protagonista Desmond Doss, uomo realmente esistito, si arruola nell’esercito come obiettore di coscienza. Si rifiuta quindi di portare, toccare ed usare armi durante i conflitti e decide di dare il suo contributo al suo paese esclusivamente come soccorritore. Una scelta folle che non tutti capiscono ma che alla fine viene acclamata ed incensata. Proprio questo scarto è quello che interessa al regista che divide il film nettamente in due parti. La prima, quella della quotidianità del futuro eroe, e la seconda, quella dell’ascesa fino alla santificazione.

Hacksaw Ridge di Mel Gibson: trailer ufficiale

Purtroppo però i due segmenti non si equivalgono qualitativamente. Infatti la grande forza del film risiede esclusivamente nella narrazione del conflitto a fuoco dove proprio il personaggio principale viene messo in secondo piano. Le scene di guerra sono girate magistralmente e raccolgono tutta l’attenzione dello spettatore, cosa che non riesce a fare il carisma del personaggio di Doss che è del tutto assente durante tutta la presa di coscienza dei suoi mezzi.

L’estetica che Gibson sfacciatamente ostenta, i continui riferimenti alla Bibbia e le simmetrie tra la sua esistenza e quella di un santo non riescono comunque a far creare la giusta empatia con il protagonista che rimane schiacciato sotto i più interessanti elementi di contorno. Serviva una scrittura più realistica e caratterizzante piuttosto che quella ricoperta di retorica e classicismo che si ritrova ad interpretare un Andrew Garfield assolutamente fuori contesto. Non c’è dubbio che di questi tempi l’intento di un film del genere fosse anche quello di mandare un messaggio simbolico sotto forma di parabola, ma se un po’ del sangue, della polvere, delle viscere che si vedono nel combattimento fossero state usate anche per restituire un sentore di umanità al personaggio principale il risultato finale sarebbe stato veramente notevole.

Pets – Vita da animali: recensione del film Illumination

Pets – Vita da animali: recensione del film Illumination

Come da tempo ci ha abituato il prolifico panorama dell’animazione mainstream, ecco un nuovo film tecnicamente perfetto, confezionato con grande abilità e notevole gusto visivo, una storia adatta a tutti e per ogni età. I bambini impazziranno nel seguire con il fiato sospeso le gesta dei tanti animaletti, mentre i grandi rideranno delle tante gag e battute e sicuramente non potranno non cogliere le innumerevoli citazioni di film famosi, come La febbre del sabato sera con John Travolta o Grease. Infatti Pets – Vita da animali è già campione di incassi negli USA, avendo raggiunto i 350 milioni di dollari e avendo così abbondantemente superato i record raggiunti da Shrek e altri capolavori animati.

La trama di Pets – Vita da animali

Max, un cagnolino di razza improbabile, vive la sua vita tranquilla insieme alla sua amata padrona Katie. Condivide la quotidianità delle lunghe giornate in cui Katie è al lavoro con una combriccola di animaletti domestici che affollano gli appartamenti del suo condominio e di quelli limitrofi. Ma un giorno arriva in casa un ospite inatteso, Duke, un cagnone enorme e dai modi invadenti, quanto maldestri. Duke trascinerà l’abitudinario Max e i suoi amici in una mirabolante avventura per le strade di New York, fino a finire nelle fogne della metropoli, in balia degli animali abbandonati, capeggiati da un coniglietto psicopatico e bellicoso.

Pets - Vita da animali

Il film è stato realizzato dagli stessi creatori dei fortunati Minions e come consuetudine nel lungo processo di realizzazione di un opera d’animazione è diretto a quattro mani da Chris Renaud e Yarrow Cheney. La tecnica utilizzata è il 3D, anche se non viene mai tralasciato un lodevole gusto pittorico e materico che rimanda in molte inquadrature all’animazione tradizionale degli anni 50 e 60. Basti pensare ai colori autunnali di Central Park o all’aspetto romanticamente decadente degli edifici di Manhattan, o ancora al regno sotterraneo delle fogne, dove si sono riuniti in una strampalata comunità alternativa tutti gli animali indesiderati e abbandonati. Tutto questo rende Pets – Vita da animali un oggetto singolare e prezioso,  di grande classe, che lo allontana inconfutabilmente dal film colorato e plasticoso a cui tanti prodotti digitali ci hanno purtroppo abituato.

Tutti i personaggi sono magnificamente descritti, sia nel loro aspetto visivo che nel loro carattere emotivo, oltretutto mettono in scena comportamenti e piccoli gesti che solamente chi vive con un cane, un gatto, un coniglio o un iguana, può riuscire pienamente a riconoscere e ad apprezzare. Questo è un pregio incredibile, certo, ma forse anche l’unico limite, che potrebbe frettolosamente portare a etichettare la pellicola per qualcosa destinato quasi esclusivamente agli amanti degli animali.

Pur nella loro umanizzazione, i vari animaletti della storia, mantengono vigorosamente la loro autonomia “bestiale” e riescono con rara simpatia a trasportarci in un mondo fatto di lunghe attese, di comportamenti astrusi e compulsivi,  di piccoli rituali legati a spazi, oggetti. Incredibilmente delicata e ben descritta è  la convivenza forzata tra umani e animali e tra animali e animali. E non mancano certo i rimandi a valori fondamentali come amicizia, convivenza e rispetto tra individui diversi.

Alla Mostra del Cinema di Venezia è stata organizzata una proiezione speciale per i bambini in compagnia dei  loro animali. Sarebbe bello se fosse fatta la stessa cosa in varie città in occasione dell’uscita in Italia, prevista per il 6 ottobre.

In apertura è abbinato un delirante cortometraggio, dove i Minions si barcamenano goffamente per riuscire a racimolare i soldi per potersi comprare un agognato frullatore. Pochi minuti demenziali ma estremamente divertenti e liberatori.

Arrival: 2 nuove clip con Amy Adams e Jeremy Renner

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Arrival: 2 nuove clip con Amy Adams e Jeremy Renner

Arrival, la nuova pellicola di Denis Villeneuve che vede protagonisti Amy Adams Jeremy Renner torna protagonista in due nuove clip. Vi ricordiamo che il film è stato presentato in anteprima  al Festival di Venezia 73 che sta avendo luogo, come di consueto, proprio in questi giorni.

Arrival, il film

Arrival racconta di una linguista e un matematico che vengono coinvolti dal Governo quando un essere non identificato, presumibilmente alieno, compare nell’atmosfera terrestre. Quando un misterioso oggetto proveniente dallo spazio atterra sul nostro pianeta, per le susseguenti investigazioni viene formata una squadra di élite, capitanata dall’esperta linguista Louise Banks (Amy Adams). Mentre l’umanità vacilla sull’orlo di una Guerra globale, Banks e il suo gruppo affronta una corsa contro il tempo in cerca di risposte – e per trovarle, farà una scelta che metterà a repentaglio la sua vita e, forse, anche quella del resto della razza umana.

Denis Villeneuve, reduce da due film acclamati da pubblico e critica, Prisoners e Sicario, arriverà alla Mostra di Venezia in Concorso con Arrival. Nel film protagonisti sono Amy AdamsJeremy RennerForest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Tzi Ma e Mark O’Brien.

 

Fonte: Coming Book

Kingsman The Golden Circle: per Colin Firth non sarà un sequel convenzionale

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Oramai è risaputo da tempo, anche grazie allo spoiler di Pedro Pascal, che Colin Firth tornerà in Kingsman The Golden Circle, e proprio a riguardo a questo ritorno il pubblico si è mostrato abbastanza scettico in virtù della fine designata al personaggio di Harry Art nella prima pellicola. Tuttavia, negli ultimi giorni, Colin Firth è tornato sulla questione giustificando la sua presenza definendo Kingsman The Golden Circle un sequel non convenzionale.

“Be’ è ancora mio dovere essere criptico al riguardo, quindi perdonatemi se sarò creativo nell’evitare la domanda. Non è segreto che io sia coinvolto, in qualche mondo. Da quello che ho percepito posso dire che non si tratta di un sequel convenzionale. Credo che sarà qualcosa che manterrà la sua identità, sono molto ottimista a riguardo. Non posso dire in che modo sono tornato, le persone stanno speculando molto sulla questione giungendo sempre a conclusioni sbagliate. Voglio mantenere la sorpresa ancora un altro po’. Credo che resteranno sorpresi ancora una volta.”

Matthew Vaughn è stato confermato alla regia di Kingsman The Golden Circle, conTaron Egerton che tornerà nei panni di Gary ‘Eggsy’ Unwin, questa volta un agente segreto seriamente addestrato. Kingsman The Golden CircleMentre il primo film era ambientato in Inghilterra, il sequel sarà focalizzato principlamente in location relative agli Stati Uniti e i protagonisti avranno a che fare con una frangia americana di Agenti Segreti della stessa agenzia.

Nel cast del film torneranno quindi Taron Egerton, Colin Firth, Mark Strong, Sophie Cookson e Edward Holcroft mentre si sono aggiunti a oggi Julianne Moore,Halle Berry, Pedro Pascal, Sir Elton John, Vinnie Jones e Channing Tatum.

La 20th Century Fox ha stabilito l’uscita di Kingsman The Golden Circle per il 16 giugno 2017.

Fonte: Collider

La Bella e la Bestia: Alan Menken sull’interpretazione di Emma Watson

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La Bella e la Bestia è pronta a tornare al cinema in un live action ancora una targato Disney che vedrà protagonista la coppia composta da Emma Watson Dan Stevens. In attesa del rilascio previsto per l’imminente 6 settembre, molti dei fan del classico d’animazione continuano a chiedersi quale possa essere il risultato definitivo della pellicola diretta da Bill Condon. A rispondere a queste domande ci ha pensato il compositore del film Alan Menken:

Circa la recitazione di Emma Watson l’autore si è così pronunciato:

“Lei è molto brava. Onestamente non potrei immaginare nessun altro in quel ruolo. Per me lei è definitivamente Belle.”

In merito a Dan Stevens invece:

“Certamente ha passato la maggior parte del tempo sul set coperto da pelo, ma è stato comunque fantastico.”

Circa il suo ritorno alle musiche a distanza di 25 anni dal classico del 1991:

“Per me è eccitante, interessante ed una sfida tornare indietro sullo stesso materiale per ben tre volte.”

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La Bella e la Bestia: il teaser trailer italiano

La Bella e la Bestia, targato Disney, sarà diretto da Bill Condon, con Emma Watson/Belle, Dan Stevens/la Bestia, Luke Evans/Gaston, Josh Gad che interpreterà Le Tont (in originale Le Fou), Emma Thompson/Mrs Brick, Kevin Kline/Maurice, Audra McDonald/Guardaroba, Ian McKellen/Tockins e Gugu Mbatha-Raw/Spolverina.

Alle musiche tornerà Alan Menken già geniale compositore delle musiche del classico del 1991, premiato con due Oscar. Il film uscirà nelle sale (anche in 3D) il 17 marzo 2017.

La Bella e la Bestia fu il primo film d’animazione in assoluto a essere nominato all’Oscar per il miglior film, e rimase l’unico fino al 2010, quando, dopo che il numero di possibili nomination per la statuetta era stato aumentato da cinque a dieci, venne raggiunto dal filmUp della Pixar.

Fonte: Comicbook

Blair Witch: un b-roll del sequel di The Blair Witch Project

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Blair Witch: un b-roll del sequel di The Blair Witch Project

In arrivo nelle sale italiane il prossimo 16 settembre, Blair Witch, sequel diretto di The Blair Witch Project (risalente ormai al lontano 1999), torna a mostrarsi in un nuovo ed interessante b-roll che ci porta dietro le quinti dell’attesa pellicola.

https://www.youtube.com/watch?v=tYgtLIVmeyU

Blair Witch: trailer italiano del sequel di The Blair Witch Project

La pellicola uscirà il 16 settembre negli USA e il 21 settembre in Italia. Protagonisti James Allen McCune (Shameless), Callie Hernandez (From Dusk Till Dawn: The Series), Brandon Scott, Valorie Curry (The Following), Corbin Reid e Wes Robinson.

Un gruppo di studenti universitari si avventura nella foresta di Black Hills, nel Maryland, per cercare di svelare il mistero legato alla sparizione della sorella di James Donahue, Heather, avvenuta 17 anni prima e che in molti pensano sia collegata alla leggenda della Strega di Blair. Il gruppo è inizialmente ottimista, soprattutto quando alcuni abitanti del posto si offrono di guidarli nella foresta. Nel corso di una notte infinita, però, i ragazzi iniziano a sentire intorno a loro una presenza sinistra e lentamente si rendono conto che la leggenda è molto più reale e inquietante di quanto potessero immaginare.

Blair Witch is è diretto da Adam Wingard e scritto da Simon Barrett.

The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair è un film del 1999 diretto da Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez.

Realizzato da una coppia di registi/autori esordienti, il film si colloca a metà strada tra il genere documentaristico e l’horror, pur essendo un prodotto autoriale che sfugge ad una classificazione semplicistica. Preceduto da un’originale campagna pubblicitaria, il film ha ottenuto molti consensi di pubblico e critica, nonché numerosi riconoscimenti, tra cui il “Premio Giovani” per il miglior film straniero al Festival di Cannes 1999, nonché una menzione speciale al Festival di Sitges del medesimo anno.

Fonte: Coming Soon

Black Panther: per Chadwick Boseman sarà un film più grintoso

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Black Panther: per Chadwick Boseman sarà un film più grintoso

Chadwick Boseman, la new entry del Marvel Cinematic Universe, è tornato a regalare ulteriori dettagli dell’atteso Black Panther, pellicola il cui arrivo al cinema è previsto per il 16 febbraio 2018.

Ecco quanto dichiarato dall’attore: “È divertente perché sebbene i film Marvel che abbia preferito siano quelli divertenti, ho amato Ant-Man, tuttavia i film che mi hanno attirato di più erano quelli dai toni più oscuri. Quindi sono contento di non essere in Ant-Man. Sono contento che i toni di Black Panther siano più grintosi. Ci tenevo a stabilire dall’inizio in che direzione stessimo andando. Mi sento di essere finito in un posto in cui ho sempre voluto essere quando guardavo i cinecomics. Sono quelli che amo di più e sono eccitato di esserne parte.”

Ed ancora:

“Ne sento l’energia, aprono la mente delle persone, tutto ciò di cui puoi parlare, tutto ciò tu voglia può essere in un cinecomics, anche in una serie animata, ma quando vedi persone reali allora le cose cambiano dentro di te. Sarà qualcosa di enorme perché non interesserà solo le popolazioni africane, penso che tutti vorranno vederlo. Questa è la cosa più bella. Penso ci siano più persone che vogliano vederlo che persone che non vogliano farlo.”

Black Panther: per Chadwick Boseman aggirerà gli stereotipi

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Con lui ci sono Michael B. Jordan che interpreterà Erik Killmonger (un villain nel materiale d’origine), il premio Oscar Lupita Nyong’o, che sarà Nakia, un ex membro del Dora Milaje di Wakanda, ora agente del Killmonger, e Danai Gurira nei panni di Okoye, un membro del Dora Milaje, le donne che si allenano per diventare le mogli del Re di Wakanda.

Black Panther: ecco il panel dal Comic Con

“Voglio ringraziare tutti per l’energia, faremo del nostro meglio, lavoreremo sodo e ci vedremo presto” ha dichiarato il regista del film, Ryan Coogler. La produzione del film comincerà a Gennaio ad Atlanta.

Coogler scriverà e dirigerà Black Panther che seguirà la storia di T’Challa, il re guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil War. Non è ancora chiaro quali altri personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito in Avengers Age of Ultron con il volto di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre in Civil War con il volto di Martin Freeman.

Black Panther arriverà al cinema il 16 febbraio del 2018.

Fonte: Comic Book Movie

Captain America Civil War: era prevista un’introduzione diversa del barone Zemo

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Intervenuti in una recente intervista, il duo di registi composto da Anthony Joe Russo sono tornati a parlare di Captain America Civil War, pellicola che ha introdotto il personaggio del barone Zemo, interpretato per l’occasione da Daniel Bruhl. Sebbene il personaggio fosse molto diverso da quello che abbiamo conosciuto attraverso le pagine dei fumetti e, nonostante l’ottimo lavoro di Bruhl, i registi hanno confermato che in origini si era pensato ad un’entrata in scena molto più cruenta rispetto a quella a cui abbiamo assistito sul grande schermo.

Ecco le dichiarazioni in questione:

“In origine avevamo una scena in cui Zemo si trovava ad un’asta, un’asta del mercato nero ed in questa circostanza mette le mani sul libro. Lui uccide tutti i presenti all’asta ricorrendo a del gas. Ma al momento non sapevamo ancora molto di lui e ci appariva troppo misteriosa per essere una scena d’apertura.”

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 Le notizie e le anticipazioni sul Marvel Cinematic Universe le trovate nel nostro canale dedicato ai Marvel Studios.

Leggi la nostra recensione di Captain America Civil War

Sinossi: Captain America Civil War si svolge subito dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, con Steve Rogers e gli Avengers costretti ad affrontare i danni collaterali causati dalla loro lotta per proteggere il mondo. Dopo che la città di Lagos, in Nigeria, viene colpita dall’ennesimo incidente internazionale che vede coinvolti gli Avengers, le pressioni politiche chiedono a gran voce un sistema di responsabilità e un consiglio d’amministrazione che decida quando richiedere l’intervento del team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers che, al tempo stesso, tentano di proteggere il mondo da un nuovo e malvagio avversario.

Ricordiamo che Captain America: Civil War sarà diretto da Anthony Joe Russo e vedrà nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e Daniel BruhlCaptain America Civil War è arrivato nelle sale italiane il 4 maggio 2016.

Fonte: Comic Book Movie

Suicide Squad supera Man of Steel al box office

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Suicide Squad supera Man of Steel al box office

Ottime notizie per la Warner Bros e la Suicide Squad, perché il film di David Ayer si appresta in questo fine settimana a superare come incasso nientemeno che Man of Steel, primo film del DC Cinematic Universe.

Suicide Squad: curiosità dal film 

Infatti, il primo film di Superman diretto da Zack Snyder aveva totalizzato $291m ($ 668m in tutto il mondo). In questi giorni Suicide Squad invece sta andando oltre i 300 milioni di dollari negli USA. Secondo gli analisti la pellicola dovrebbe fermarsi nel mercato north americano a quota 310 milioni.

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Suicide Squad recensione del film di David Ayer

Suicide Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per il governo in modo da scontare le loro condanne.

Suicide Squad poster italianoIl film arriverà al cinema il 13 agosto del 2016. Nel cast vedremo Will Smith nei panni di Deadshot, Margot Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara Delevingne sarà Enchantress, Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto sarà l’atteso Joker.

Tutte le news sul mondo dei film della DC COMICS nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.

Trama: Un’agenzia governativa segreta arruola i super cattivi in prigione per eseguire pericolose missioni promettendo loro in cambio la libertà. Lo scopo della Task Force è obbedire agli ordini o morire, così come chiariscono ai componenti il leader della squadra Rick Flagg, la sua spada giurata, la samurai Katana e il dispositivo esplosivo inserito nei loro colli e gentilmente offerto dalla Wayne Enterprise. Poi c’è il Joker, che comparendo sia nel presente che in alcuni flashback, cercherà di mandare a monte il piano della Waller e di ricongiungersi con il suo vero amore, Harley.

Thor Ragnarok: nuovi costumi per Thor, Loki e Odino – foto

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Thor Ragnarok: nuovi costumi per Thor, Loki e Odino – foto

Ecco alcuni scatti dal set di Thor Ragnarok pubblicati sul profilo twitter di SuperHeroMovieScoop. Nelle foto vediamo dei fan con Chris Hemsworth, Tom Hiddleston e Anthony Hopkins nei loro costumi di scena, che, possiamo notare, essere leggermente cambiati rispetto a Thor The Dark World.

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Thor Ragnarok: vedremo anche altri volti noti?

Le riprese di Thor Ragnarok si svolgeranno fino al mese di ottobre; non è escluso che la produzione continui fino alla fine dell’anno. Vi ricordiamo che tutte le notizie sul mondo dei supereroi al cinema targate Marvel Comics le trovate nel nostro canale dedicato al Marvel Universe.

Thor RagnarokThor Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

Tom Cruise pronto alla caccia in un nuovo spot di Jack Reacher Punto di Non Ritorno

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Tom Cruise è il protagonista del nuovo spot tv di Jack Reacher Punto di Non Ritorno, sequel del film con protagonista l’eroe che Cruise ha già interpretato una volta. Alla regia del film c’è Edward Zwick. Di seguito il video:

Jack Reacher Punto di Non Ritorno: trailer italiano con Tom Cruise e Cobie Smulders

Il primo film era l’adattamento cinematografico del romanzo La prova decisiva, scritto da Lee Child nel 2005. Il sequel sarà l’adattamento del romanzo Punto di non ritorno.

Nel cast di Jack Reacher Punto di Non Ritorno ci sono Tom Cruise, Cobie Smulders, Aldis Hodge, Danika Yarosh e Patrick Heusinger.

Edward Zwick, che aveva già diretto Tom in L’Ultimo Samurai, tornerà a lavorare con la star di Hollywood per il film che arriverà nei cinema USA il 21 ottobre 2016.

Jack Reacher punto di non ritornoDi seguito la sinossi del primo film: In una città pacifica e tranquilla, cinque persone sono uccise da un cecchino. Gli indizi portano velocemente ad un ex soldato di nome James Barr. Tace durante l’interrogatorio, ma scrive il nome di Jack Reacher, un ex poliziotto militare. Durante il trasporto verso il carcere viene lasciato in balia di altri carcerati che lo riducono in coma. La polizia non ha idea di come rintracciare Jack Reacher ma è lui a presentarsi spontaneamente, intenzionato a confermare la condanna di Barr a causa di un crimine da lui commesso in passato, ma sa anche che questi non avrebbe mai chiesto il suo aiuto se fosse davvero colpevole.

Tra i prossimi progetti di Tom Cruise figurano lo sci-fi Mena, che lo vedrà di nuovo collaborare con Doug Liman (già regista di Edge of Tomorrow), e l’annuncio reboot de La Mummia. L’attore tornerà anche protagonista dell’annunciato sesto capitolo della saga di Mission Impossible.

Marvel: Stan Lee rivela i camei in arrivo

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Continuano ad arrivare dichiarazioni di Stan Lee sul Marvel Cinematic Universe dal Fan Expo in Canada, dove l’autore sta incontrando numerosi fan. Ebbene durante una mini intervista con Comic Book, Stan Lee ha parlato dei prossimi camei in programma e ha confermato che lo rivedremo presto in Guardians of the Galaxy Vol. 2, Spider-Man Homecoming e l’imminente Doctor Strange

Marvel: Stan Lee rivela il film che non ha amato

Il sito ha anche chiesto al leggendario autore se decide lui il suo cameo e  se gli piacerebbe interpretare un ruolo più consistente:

“Oh no, no, decidono loro. Non credo si possa decidere qualcosa del genere. Essi si limitano a darmi pochi secondi, e hanno paura che io oscurare la stella del film. Sapete come vanno queste cose.”

Vi ricordiamo tutte le notizie sul Marvel Cinematic Universe le trovate nel nostro canale dedicato ai Marvel Studios.

MarvelDiretto da Jon Watts, Spider-Man Homecoming vedrà protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael KeatonMichael Barbieri, Donald Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne Daly e Kenneth Choi.

Assassin’s Creed: Michael Fassbender è Aguilar – foto

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Assassin’s Creed: Michael Fassbender è Aguilar – foto

È stata diffusa una nuova immagine di Michael Fassbender nei panni dell’assassino Aguilar. Parliamo chiaramente di Assassin’s Creed, l’atteso adattamento cinematografico del videogame Ubisoft.

Trovate l’immagine di seguito:

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Guarda il trailer italiano di Assassin’s Creed

Nel cast del film anche Michael Kenneth Williams, Marion Cotillard, Jeremy Irons, Brendan Gleeson e Ariane Labed. La pellicola sarà diretta da Justin Kurzel, che ha già diretto Michael Fassbender e Marion Cotillard in Macbeth. La sceneggiatura porta la firma di Bill Collage, Adam Cooper, Michael Lesslie.

Assassin's Creed film posterLe riprese del film sono iniziate ad agosto 2015 e si sono svolte a Londra, a Malta e in Spagna. Si sono poi ufficialmente concluse a gennaio 2016.

Assassin’s Creed, prodotto e distribuito dalla 20th Century Fox, uscirà in America il 21 dicembre 2016. Nelle sale italiane invece arriverà il 5 gennaio 2017. Di seguito la prima trama:

Callum Lynch (Michael Fassbender) scopre di essere un discendente di una società segreta di assassini dopo aver sbloccato memorie genetiche che gli permettono di rivivere le avventure del suo antenato, Aguilar, nella Spagna del 15esimo secolo. Dopo aver acquisito una conoscenza e delle abilità incredibili, decide di attaccare gli oppressivi Cavalieri Templari ai giorni nostri.

Doctor Strange: Benedict Cumberbatch in una nuova foto

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Doctor Strange: Benedict Cumberbatch in una nuova foto

Ecco una nuova immagine da Doctor Strange con Benedict Cumberbatch pubblicata in esclusiva su Yahoo Movie. La trovate di seguito:

Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

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doctor strange posterL’uscita di Doctor Strange è prevista per il 4 novembre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda Swinton, Rachel McAdams e Chiwetel Ejiofor.

Ispirato all’omonimo e celebre personaggio dei fumetti, apparso per la prima volta nel luglio del 1963 nel numero 110 di “Strange Tales”, il film Marvel Doctor Strange racconta la storia del neurochirurgo Stephen Strange, che dopo un terribile incidente automobilistico scopre un mondo nascosto fatto di magia e dimensioni alternative.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Fonte: CBM

Safari: recensione del film di Ulrich Seidl

Safari: recensione del film di Ulrich Seidl

Gruppo di famiglia (ricca, molto ricca) con cadavere, o meglio tanti cadaveri, di ogni tipo, dimensione e soprattutto prezzo. No, non è il plot di un nuovo film di Eli Roth alle prese con la saga di Hostel, ma purtroppo la cruda, spietata e grottesca, oltre ogni immaginazione, realtà di Safari.

Ulrich Seidl racconta, con la dovizia di un illustratore estremamente prodigo di dettagli, un mondo deviato e perverso, dove tutto è possibile, dimostrando che in fondo con i soldi è possibile acquistare tutto, anche il diritto di uccidere un altro essere vivente. Descrive il mondo della cosiddetta “caccia grossa”, sconosciuto e lontano ai più, forse immaginato e rielaborato nella mente in maniera avventurosa, pensando ai romanzi d’avventura di fine ottocento o ai film di Tarzan. Invece ci rivela che si tratta di un vero e proprio supermercato della violenza, dove tutto è riconducibile a un valore in denaro. E così Seidl, con mano ferma e la sapiente ironia di un creatore di immagini  segue alcuni gruppi di facoltosi turisti che tra un’ abbronzatura, una birra e una dormita uccidono ignari animali che hanno avuto la sventura di trovarsi sulla loro strada.

L’autore imbandisce gustosi e grotteschi tableau vivant con i protagonisti reali dei vari massacri, abbigliati con cappelli di sughero e completi coloniali, come se avessero detto loro di travestirsi da cacciatori per la notte di Halloween. Li circonda di teste impagliate e cadaveri imbalsamati che divengono il ricordo storpiato e malinconico di quello che un tempo era la loro vita libera nella savana africana. E a questi piccoli meravigliosi affreschi alterna le loro prodezze sul campo, mostrandoceli in tutta la loro goffezza e presuntuosa idiozia.

Vediamo ragazzine capricciose che sognano di uccidere un okapi, ma che mai (dicono, con disarmante sensibilità) potrebbero sparare a un leone o un ghepardo, obesi che non riescono neanche a camminare o salire su una scaletta, addormentarsi gonfi di birra in un capanno, in attesa di sparare con fucile di calibro così grande che potrebbero abbatterci un aereo, e ancora signore imbellettare che non vedono l’ora di farsi una fotografia con la carcassa sistemata in posa dell’animale da loro assassinato.

Non mancano poi scene cruente, come la macellazione di una giraffa, e la descrizione dell’agonia delle prede che non vengono quasi mai uccise su colpo. E dicevamo che tutto ha un prezzo; si parte dai 250 euro per prede relativamente comuni, come le gazzelle, fino ad arrivare a diverse migliaia di euro per leoni, elefanti, o specie con pochi esemplari disponibili, rare, per non dire a rischio di estinzione. Si scopre che la maggior parte delle riserve di caccia in Africa, in cui si svolge indisturbata questa mattanza, sono di proprietà di facoltosi occidentali e che i clienti sono imprenditori, dentisti, medici, industriali, avvocati, tutte persone che non si fanno problemi a spendere migliaia di euro semplicemente per il gusto di uccidere. E la gente del posto naturalmente è parte impotente del gioco, messa biecamente a tacere e resa complice con pochi spiccioli. Assistiamo cosi a scene di servilismo e apparente disinteresse, forse più agghiacciante delle stesse uccisioni.

Come ci ha abituato Seidl in altri suoi film, Canicola o Im Keller, le immagini sono splendide, accattivanti, la regia sapiente, il suo gusto per il grottesco ci porta a sorridere, ma poi quel sorriso si paralizza e si congela nella riflessione che quello che stiamo vedendo è tutto vero, che gli assassini sono i nostri vicini di casa. Ci insinua il dubbio che forse anche noi potremmo avere un prezzo, che potendolo pagare non esiterebbero a spararci, per poi appendere la nostra testa impagliata nel loro lussuoso salotto, o semplicemente per farci apparire con loro in un selfie da mostrare con orgoglio agli amici.

Elegante, quanto disturbante, ma necessario.

Venezia 73, red carpet: Jude Law, Paolo Sorrentino e …

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Venezia 73, red carpet: Jude Law, Paolo Sorrentino e …

Sul red carpet di Venezia 73 arriva finalmente fuori concorso il premio Oscar Paolo Sorrentino per presentare la nuova serie televisiva The Young Pope targata Sky, HBO. Ecco le foto:

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La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.

L’importanza di essere Franco

L’importanza di essere Franco

Genio di un Sorrentino, l’hai fatto apposta. L’altro ieri era il ‘Fertility Day’, ieri la vignetta sui terremotati di Charlie Hebdo. Sono stati giorni talmente pieni per il battagliero popolo della rete che oggi, stremato da questa lunga sequela di scuotimento di neuroni per l’affermazione delle più sofisticate delle posizioni intellettuali (roba complessa, tipo ‘Francia merda’ o ‘fucilateli tutti’) si è giustamente concesso una pausa rilassante sfruttando gli ultimi giorni di bel tempo estivo in attività edificanti come la gara di rutto con citazione di Hegel, il salto della nerchia e gli scherzo al citofono con formule sataniche recitate al contrario – “!Ozzacots”; “?E’ ihc”; “Niiiiiird! Niiiiiiiird!” – e non si è accorto che nel frattempo tu hai fatto appena passare a uno dei più importanti festival di cinema internazionali un film dove il papa non solo è uno stronzo ambiguo, ma fuma pure e dichiara cose atroci sulla Chiesa come se regalasse caramelle. Certo, poi se la cava sempre dicendo “dai, era un sogno”, oppure “dai, scherzavo”. È il famoso metodo Giacobbo: vi ricordate quando durante Voyager, in fissa per il Codice da Vinci le sparavano grosse spacciando il buon Gesù come un precursore hippie di Rocco Siffredi? Ecco, tutte le puntate così. “Il Santo Graal che sarebbe in realtà il figlio illegittimo del Cristo e della Maddalena travestita da Leonardo Da Vinci concepito nella cappella di Rosslyn che in realtà è una macchina del tempo che permette di reincarnarsi in Chubacabras per sterminare i templari e sostituirli con dei bambini Indaco”.

Poi, dopo aver fatto venire un infarto a diverse vecchie devote, aver provocato l’intasamento delle linee del Vaticano a causa delle numerose chiamate richiedenti esorcismi, aver provocato la resurrezione in contemporanea di Giuda Iscariota, Germano Mosconi e Mario Magnotta, immediatamente santificati perché, rispetto a quello che si sentiva in tivvù, le loro venivano considerate solo innocue marachelle, con la faccia sorniona e il sorrisone a trentadue denti di chi ti percula anche se non ti conosce, Giacobbo con un colpo da maestro ritirava tutto. “Abbiamo scherzato! Non c’è alcuna prova di quello che vi abbiamo detto! Lo abbiamo trovato scritto sui cessi dell’Autogrill! Avevate capito Cristo? Abbiamo detto Fristo!” e tutte questo cialtronesco arrampicarsi sugli specchi per evitare di vedere la Rai chiusa, barricata e purificata con le fiamme.

Comunque, il film – sono in realtà i primi due episodi di una serie, ma funzionano da soli anche come un film – mi è piaciuto moltissimo. Il papa è un incrocio tra una rockstar e un super-eroe e Silvio Orlando interpreta un antagonista che manda a casa Jared Leto e Luca Marinelli a fasse almeno ‘na bibbita prima del prossimo giro. Che ogni tanto c’è anche da riposarsi. Heath Ledger no, non esageriamo, che lui già si riposa da tempo.

Festival di Venezia 2016Ma invece c’è gente che la misura non ce l’ha. Per dire, James Franco. Ogni settimana fa un film. E ormai sarà una decina d’anni che non si può avere una Venezia senza James Franco. Che io per carità, gli voglio bene pure perché è narcolettico e si addormenta durante le interviste, quindi ti ci fai i selfie facile che lui neanche se ne accorge, e se hai tempo gli metti pure la cartaccia delle merendine in bocca come facevamo alla gita delle medie quando qualche poraccio si addormentava sull’autobus.

Però dopo che hai fatto Spider-Man e il tuo primo film da regista io la prossima volta che te vojo vedè è ai Migliori Anni con Carlo Conti, non è che ogni dieci minuti poi stà lì a gridà che hai sfornato un nuovo capolavoro. Non fà finta di niente, Mainetti, che stai lì in fondo a fischiettare ma t’avemo sgamato che stasera presenti un altro corto alla sezione ‘Cinema nel giardino’. Lo chiamavano Jeeg Robot c’è piaciuto a tutti, ma mo’ pigliate respiro, guardate il cielo, le montagne, rilassatevi. Non facciamo come con Zerocalcare, che a un certo punto dove mi giravo ci stava lui e il mio strizzacervelli ha dovuto sudare le sette proverbiali camicie – quelle che gli avventori qui al Lido non usano, loro ne hanno una sola per tutta la durata del festival – per convincermi che non mi stava perseguitando.

(Ang)

Brimstone: recensione del film con Dakota Fanning e Guy Pearce

Brimstone: recensione del film con Dakota Fanning e Guy Pearce

A metà strada tra Salem e il vecchio west si insinua la nuova fatica cinematografica del regista olandese Martin Koolhoven, Brimstone, quest’anno in concorso a Venezia.

Protagonista di Brimstone è la giovane e bella Liz (Dakota Fanning) un’ostetrica sposata ad un uomo molto più vecchio di lei, che vive in quella che sembra una quieta cittadina di stampo puritano. A turbare la sua tranquillità ci pensa l’arrivo inaspettato al villaggio del reverendo Preacher (Guy Pearce) che sembra avere dei conti in sospeso con Liz e appare da subito intenzionato a trasformare la sua vita in un inferno. Inizia così per la ragazza una vera e proprio lotta per la sopravvivenza che la spingerà a lasciare la città per sfuggire al pericoloso nemico e proteggere così i suoi figli dalla sua ira.

Brimstone

Koolhoven, dopo aver introdotto la sua imperturbabile protagonista femminile, decide di raccontarci la sua storia ripercorrendo gli eventi che hanno segnato la vita di Liz ma lo fa andando a ritroso prima di arrivare ad un ‘fiammeggiante’ finale. Essendo la componente religiosa fondamentale alla narrazione, il film viene suddiviso in quattro episodi, ognuno dei quali prende il suo titolo dalla Bibbia, ovvero Apocalisse, Esodo, Genesi e Castigo.

Questa divisione in capitoli, che dovrebbe rendere il film più dettagliato e facilitarne la comprensione, in realtà non fa altro che frammentare ancor di più una storia la cui sceneggiatura fa acqua da tutte le parti sin dalle prime battute. Si parte infatti con Apocalisse – senza alcun dubbio l’episodio più convincente dei quattro – e ci si ritrova in un’ambientazione tipica del New England dell’epoca puritana; ma l’atmosfera, caratteristica dei film che affrontano il difficile periodo della caccia alle streghe, subisce un brusco e repentino cambiamento con il sopraggiungere del secondo episodio, Esodo, dove ci ritrova all’improvviso nel polveroso e selvaggio west.

Brimstone3

Questo avvicendamento così drastico non solo è destabilizzante per lo spettatore ma sembra non aver alcun senso; non si riesce infatti ad inserire la storia in una precisa dimensione spazio temporale e ognuno degli episodi sembra essere completamente scollegato dagli altri.

A pesare ancora di più sul già labile equilibrio del film è l’uso eccessivo della violenza, soprattutto sulle donne e animali, che non è solo inquietante ma, nella maggior parte dei casi, anche gratuito.

La brutalità di alcune scene sembra voler sopperire alla mancanza di sostanza del film le cui sorti non vengono risollevate nemmeno dalla presenza nel cast di attori eccellenti come la giovanissima Fanning e il suo antagonista Pearce; mentre la prima risulta quasi totalmente inespressiva, Guy invece dà vita ad un personaggio così rigido e controllato da sembrare quasi la versione macchiettistica di un inquisitore, suscitando ilarità piuttosto che terrore e raccapriccio. Nonostante le onorevoli intenzioni di Martin Koolhoven di omaggiare il genere del western all’italiana, Brimstone è purtroppo un esperimento completamente fallito che qui a Venezia ha guadagnato ben pochi applausi e un numero imbarazzante di fischi.

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Venezia 73: François Ozon presenta il suo Frantz

Venezia 73: François Ozon presenta il suo Frantz
françois ozon
Foto La Biennale di Venezia / Iacopo Salvi

Attesissimo il ritorno di François Ozon alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Dopo CinquePerDue Frammenti di vita amorosa e Potiche La Bella Statuina, il regista e sceneggiatore francese torna protagonista del concorso del Festival con Frantz, melodramma interpretato da Pierre Niney e Paula Beer.

Accompagnato in conferenza stampa dai due protagonisti del film, Ozon ha aperto le danze spiegando la genesi del progetto: “L’idea della pellicola nasce da uno spettacolo teatrale di Maurice Rostand. Poi mi sono documentato e ho scoperto che quella stessa storia era già stata portata sullo schermo da Lubitsch con Broken Lullaby del 1931. Ad ogni modo il mio film si distacca molto dall’opera originale, con la quale onestamente non sarei mai voluto entrare in competizione”.

Venezia 73: Frantz recensione del film di François Ozon

Il film è girato in b/n, intervallato da alcune sequenze a colori. A proposito di questa scelta il regista ha rivelato: “È stata una grande sfida per me. Anche perché non avevo mai lavorato in bianco e nero prima d’ora. Mi sembrava comunque una scelta inevitabile, visto il tema e l’ambientazione del film. Ad ogni modo, le scene a colori rappresentano una sorta di ritorno alla vita in questo clima di lutto che pervade l’intera narrazione”.

Parlando invece dei due attori protagonisti, Pierre Niney e Paula Berr, Ozon ha dichiarato: “Avevo conosciuto Pierre grazie a J’aime regarder les filles, ai suoi ruoli alla Comédie française e a Yves Saint Laurent. È un attore fantastico, a suo agio sia con la commedia che con il dramma. Di Paula invece non conoscevo nulla, e devo ammettere che è stata una sorpresa. Ho fatto un casting in Germania dove ho incontrato molte giovani attrici. Quando l’ho visto ho pensato subito che fosse perfetta per la parte. È giovane ma ha un modo di recitare davvero maturo”.

Frantz

The Young Pope: la serie Sky di Paolo Sorrentino #Venezia73

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The Young Pope: la serie Sky di Paolo Sorrentino #Venezia73

Atteso al varco dopo un Oscar “confezionato” grazie a talento e tradizione e un film per molti versi incompreso, Paolo Sorrentino fa esordire la sua prima esperienza televisiva al Festival di Venezia, una straordinaria opera che, nonostante il formato di partenza, prodotto da Sky per il piccolo schermo, si sposa benissimo con le dimensioni della sala cinematografica. The Young Pope racconta il papato di Pio XIII, un giovane cardinale neoeletto, appena 47 anni, che si inserisce in una macchina burocratica perfetta e funzionante, come il Vaticano, e deve far conciliare le sua ingombrante personalità con riti, presenze, giochi di potere, cose che “sono sempre andate in un certo modo”, con la sua personalità, misteriosa, contraddittoria e ambiziosa, una personalità difficile da inquadrare per tutte le persone che gli ruotano intorno, per l’ambizioso e ambiguo Segretario di Stato, per chi lo conosce da sempre e per i fedeli, che si trovano di fronte un nuovo personaggio, distante anni luce da quello che dovrebbe essere un Papa.

Con The Young Pope, Paolo Sorrentino rinuncia in parte (non nella sequenza iniziale del pilot almeno) alla sua estetizzante antinarrazione per concentrarsi sulla scrittura. Accantonate in parte le evoluzioni registiche fini a se stesse, il regista confeziona dei personaggi impeccabili, complessi, sfaccettati, con una scrittura solida e allo stesso tempo spiritosa e intelligente. Lo script originale di Sorrentino è poi illuminato dalle grandi interpretazioni di Jude Law e Silvio Orlando, tra gli altri. I due protagonisti principali, con misura e mestiere, danno vita alle battute mettendo in scena un racconto che, volendo fare dei paragoni di toni e argomenti narrati, rimbalza tra House of Cards, I Borgia e alcune delle grandi e complesse serie di successo degli ultimi anni.

Rimanendo perfettamente riconoscibile nella sua autorialità (sia registica che narrativa), Paolo Sorrentino si concentra sulla storia e sulla costruzione dei personaggi, realizzando un prodotto che dal pilot si conferma interessante, coinvolgente, divertente e senza dubbio da seguire. Dal 21 settembre su Sky Atlantic.

the young pope

Festival di Venezia 2016, foto: James Franco, Jude Law, François Ozon..

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Quarto giorno al Festival di Venezia 2016 e oggi al lido le foto di James Franco, Jude Law, Paolo Sorrentino, Dakota Fenning e molti altri.

Di seguito gli scatti:

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Festival di Venezia 2016
Foto La Biennale di Venezia / Iacopo Salvi

La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.

Venezia 73: Amy Adams sirena dorata sul red carpet

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Venezia 73: Amy Adams sirena dorata sul red carpet

Dopo Arrival, Amy Adams è stata la stella anche della terza serata del Festival di Venezia 2016, durante la quale ha presentato Nocturnal Animals di Tom Ford. Di seguito gli scatti con protagonista la Adams che per l’occasione ha indossato ovviamente un abito a sirena firmato Tom Ford.

Venezia 73, foto: Tom Ford, Jake Gyllenhaal, Aaron Taylor-Johnson…

Grandi star hanno sfilato sul red carpet di Venezia 73 nella serata di ieri, ecco di seguito le foto di ieri, tra gli altri  Naomi Watts, Amy Adams, Tom Ford,  Jake Gyllenhaal, Aaron Taylor-Johnson, Colin Firth e molti altri.

Di seguito gli scatti:

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Venezia 73
Foto La Biennale di Venezia / Iacopo Salvi

La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.

Venezia 73: il giorno del giovane Papa di Paolo Sorrentino

Venezia 73: il giorno del giovane Papa di Paolo Sorrentino

Oggi a Venezia 73 è il giorno di The Young Pope, la serie Sky diretta e scritta da Paolo Sorrentino. Il regista premio Oscar è infatti l’ospite d’onore di oggi al Lido, dove vengono presentati anche in concorso anche Frantz di François Ozon e Brimstone di Martin Koolhoven.

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La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.

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