Bob Chapek,
veterano della Disney che lavora da 27 anni per l’azienda e dirige
la divisione parchi dell’azienda, è stato nominato CEO di Disney,
come successore di Bob Iger. Il passo indietro di
Iger è stato accolto con grande stupore, tuttavia sarà lui a
continuare a guidare gli sforzi creativi dell’azienda fino al 31
dicembre 2021, quando scadrà il suo contratto, mentre Chapek è CEO
effettivo da oggi.
“Con il successo del lancio
delle attività dirette al consumatore Disney e l’integrazione della
Twenty-First Century Fox ben avviata, credo che questo sia il
momento ottimale per passare a un nuovo CEO – ha affermato
Iger – Ho la massima fiducia in Bob e non vedo l’ora di
lavorare a stretto contatto con lui nei prossimi 22 mesi mentre
assume questo nuovo ruolo e approfondisce le sfaccettate attività
globali della Disney, mentre io continuo a concentrarmi sugli
sforzi creativi della Società.”
“Sono incredibilmente onorato di
assumere il ruolo di CEO di quella che credo veramente sia la più
grande azienda del mondo e di guidare i nostri membri e dipendenti
di eccezionale talento e dedizione – ha detto Chapek – Bob
Iger ha trasformato Disney nella società di intrattenimento e media
più ammirata e di successo del mondo, e sono stato fortunato a
godermi un posto in prima fila come membro del suo team di
leadership. Condivido il suo impegno per l’eccellenza creativa,
l’innovazione tecnologica e l’espansione internazionale e
continuerò ad abbracciare questi stessi pilastri strategici. Tutto
ciò che abbiamo raggiunto finora serve da solida base per ulteriori
narrazioni creative, innovazioni audaci e assunzione di rischi
ponderati.”
Chapek è a capo della divisione dei
parchi a tema Disney dal 2015. Nel 2018 è stato nominato presidente
di Parks, Experiences and Products. In precedenza,
Chapek ha ricoperto diverse posizioni dirigenziali, gestendo
prodotti di consumo, distribuzione di film e intrattenimento home
video in varie occasioni.
Durante i suoi 15 anni da CEO
Disney, Bob Iger ha notevolmente ampliato le
dimensioni dell’azienda, in particolare con l’acquisizione, lo
scorso anno, di 21st Century Fox. Il lancio del servizio di
streaming Disney+ ha cementato l’eredità di Iger
come leader audace e innovativo.
L’anno scorso, alcuni rapporti
commerciali hanno affermato che la Disney
intendeva ridurre i contenuti dei Marvel Studios (sia su Disney+ che sul grande schermo) e
adottare un approccio più orientato alla “qualità su
qualità“.
L’amministratore delegato della
Disney, Bob Iger, lo ha praticamente confermato
durante la conference call dello scorso marzo e ora ha ribadito che
ci sarà un “volume ridotto” di contenuti, con una
rinnovata attenzione ai “franchise più forti” dello
studio.
“Direi che ci stiamo orientando
un po’ di più verso i sequel e i franchise“, ha detto Iger
durante l’ultima conferenza stampa della Disney. “Penso che,
dato l’ambiente e dato quello che serve per portare la gente fuori
di casa a vedere un film, sia una cosa intelligente. Appoggiarsi a
franchise che sono familiari è una cosa intelligente. Nel nostro
zelo di aumentare notevolmente il volume, in parte legato alla
volontà di inseguire un maggior numero di abbonamenti globali per
la nostra piattaforma di streaming, alcuni dei nostri studios hanno
perso un po’ di attenzione. Quindi il primo passo che abbiamo fatto
è stato quello di ridurre il volume e la produzione, in particolare
per quanto riguarda la Marvel“.
Questa sembrerebbe certamente una
mossa intelligente, ma sarà sufficiente a rinnovare l’interesse del
pubblico per il MCU, o il danno è stato
fatto? L’ultimo film dello studio, The
Marvels, è stato il sequel di un film che ha incassato
più di un miliardo di dollari al botteghino mondiale,
finendo per diventare il film del MCU che ha
incassato meno nella storia dello Studios.
Nel corso della telefonata, Bob
Iger ha elencato alcuni dei film presenti nella programmazione
Disney per il 2025, tralasciando però un paio di progetti del
MCU.
Alcuni hanno interpretato questo
fatto come un’indicazione del fatto che sia Thunderbolts
che Blade
siano stati ritardati o rimossi completamente dal programma, e
anche se questa è certamente una possibilità, non salteremmo ancora
a nessuna conclusione – Iger potrebbe semplicemente aver
dimenticato di menzionare questi particolari film!
Cosa ne pensate dei commenti di
Iger? Pensate che spostare l’attenzione sui franchise che si sono
dimostrati di maggior successo per i Marvel Studios sia la mossa giusta,
o preferireste vedere più rischi su nuovi personaggi?
L’attore britannico Bob
Hoskins, 70 anni a ottobre, si ritira dal mondo dello
spettacolo: una decisione maturata dopo che gli è stato
diagnosticato il morbo di Parkinson. Ecco il comunicato
dell’entourage dell’indimenticabile Detective Valiant di Chi ha
incastrato Roger Rabbit?:
“Bob desidera ringraziare le
tante e meravigliose persone che hanno lavorato con lui in tutti
questi anni e tutti i fan che lo hanno sostenuto nel corso della
sua brillante carriera. Ora si ritirerà e starà in famiglia:
desidera più di ogni altra cosa che la sua privacy sia
rispettata”
Nel corso della sua quarantennale
carriera, cominciata nei primi anni ’70 con la serie TV Le
canaglie, Hoskins si è fatto apprezzare interpretando una varia
fauna di personaggi, sia principali che secondari: da Spugna (Hook
– Capitan Uncino) a Papa Giovanni (Il papa buono), da Mussolini (Io
e il Duce) al citato Eddie Valiant, dallo splendido George di Mona
Lisa che per poco non gli valse un Oscar al nano Muir di Biancaneve
e il cacciatore con cui ha chiuso la propria avventura sul set.
“Dì un po’, Eddie, hai un
coniglio in tasca o sei contento di vedermi?” (Chi ha
incastrato Roger Rabbit)
Ecco, ce lo ricordiamo così,
sperando che sia tosto con la malattia come lo è stato con quel
consumatissimo impermeabile sulle spalle.
Bob Gale è l’uomo
che ha inventato l’hoverboard, lo skateboard
fluttuante diventato icona di una generazione e della saga di
Ritorno al Futuro, e nessuno meglio di lui sa davvero com’è fatto.
Così lo stratagemma inventato da Wiz Khalifa,
che più volte si è fatto vedere a Los Angeles (sino a
farsi arrestare all’aeroporto) con un monopattino da lui
definito Hoverboard, non ha funzionato affatto.
Lo scrittore ha fatto
notare al rapper che, punto primo, quello ‘scooter’ non fluttua
affatto, punto secondo, non assomiglia in nessun modo allo skate
creato da Mattel per Ritorno al Futuro – Parte
2 e guidato da Marty McFly. “Non sono hoverboards,
nonostante ciò che dice Khalifa. Funzionano su ruote, è piuttosto
palese.”
Gli “hoverboard” Hendo devono ancora
essere prodotti in serie, e sul mercato esistono già molti cloni
dello skate fluttuante con poco successo, per far felice Bob Gale
basta resistere alla tentazione di comprarne uno e attenderne uno
vero.
Martin Scorsese colpisce ancora e
produce una nuova serie TV americana Boardwalk Empire del regista
Terence Winter (I Soprano). La Serie tv (che trae ispirazione dal
romanzo Boardwalk Empire: The Birth, High Times, and
CorruptionofAtlantic City di Nelson Johnson) di cui la prima
stagione è composta da 12 episodi creati per la HBO (dal 19
settembre 2010 in onda negli Stati Uniti) sarà trasmessa in Italia
in esclusiva su SkyCinema1 da gennaio.
Si intitola
Eldorado, Boardwalk Empire
5×08, l’ottava ed ultima puntata della quinta
stagione della serie televisiva prodotta da Martin Scorsese e
trasmessa dal network americano della HBO.
In Boardwalk Empire 5×08 vedremo cosa deciderà di
fare Nucky riguardo al suo progetto di
spostare in massa le sue forze e la sua area di influenza
a Manhattan; nel
frattempo, Margaret presenta un’idea
particolarmente innovativa che non solo sposterà l’attenzione su di
lei, ma le permetterà di far colpo
su Nucky e su una compagnia molto
importante che si occupa di grano.
Boardwalk
Empire – L’impero del crimine (Boardwalk
Empire) è una serie
televisiva statunitense ideata da Terence
Winter (già sceneggiatore de I Soprano) per il
canale via cavo HBO. La serie, ambientata
ad Atlantic City durante il proibizionismo, trae
ispirazione dal saggio Boardwalk Empire: The Birth, High
Times, and Corruption of Atlantic City di Nelson Johnson,
a sua volta ispirato dalla vita di Enoch L. Johnson, politico
e criminale del tempo. La serie combina fatti storici realmente
accaduti e finzione. L’episodio pilota è stato diretto
da Martin Scorsese, che produce la serie assieme a Winter e
all’attore Mark Wahlberg. La serie ha debuttato negli Stati
Uniti sul canale HBO il 19 settembre 2010: il 26
settembre 2013 la serie è stata rinnovata per una quinta
stagione.
In Italia l’episodio pilota è stato presentato fuori
concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Al
momento in Italia sono state trasmesse tutte e tre le
stagioni, a partire dal 14 gennaio 2011 su Sky
Cinema 1. In chiaro è trasmessa su Rai 4 dal 18
gennaio 2012. Fino all’edizione 2013, ha ricevuto ben 40
nomination ai prestigiosi Emmy Awards, vincendo 17 statuette
d’oro. Il 9 gennaio 2014 viene ufficializzato dalla HBO
che la quinta stagione, in programma da ottobre 2014, sarà
l’ultima.
Si intitola Friendless
Child, Boardwalk Empire 5×07, la settima puntata
della quinta stagione della serie
televisiva Boardwalk Empire, che
andrà in onda sul network americano HBO.
In Boardwalk Empire
5×07, Nucky cerca in tutte le maniere di
sistemare al meglio i suoi contatti e riaffermare la sua posizione
ad Atlantic City proprio nel momento in
cui Willie ed Elirimangono
coinvolti nella sua battaglia;
intanto, Maranzano va incontro al suo
destino eNucky legge la lettera
che Gillian ha scritto in ospedale,
mentre nel passato il
giovane Nucky discute
con Mabel su un giovane
di Trenton ed in maniera discreta fa una
commissione per Commodore.
Boardwalk Empire – L’impero
del crimine (Boardwalk Empire) è una serie
televisiva statunitense di genere period
drama creata da Terence Winter, che ha debuttato il 19
settembre 2010 sul canale via cavo HBO.
La serie, ambientata
ad Atlantic City durante il proibizionismo, trae
ispirazione dal saggio Boardwalk Empire: The Birth, High
Times, and Corruption of Atlantic City di Nelson Johnson,
a sua volta ispirato dalla vita di Enoch L. Johnson, politico
e criminale del tempo. La serie combina fatti storici realmente
accaduti e finzione.
L’episodio pilota è stato
diretto da Martin Scorsese, che produce la serie assieme a
Winter e all’attore Mark Wahlberg.
In Italia l’episodio pilota è stato presentato fuori
concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010,
mentre la serie viene trasmessa a partire dal 14
gennaio 2011 su Sky Cinema 1 (st. 1-3)
e Sky Atlantic (st. 4-5). In chiaro è trasmessa
su Rai 4 dal 18 gennaio 2012. Fino all’edizione
2013, ha ricevuto ben 40 nomination ai prestigiosi Emmy
Awards, vincendo 17 statuette d’oro.
Il 9 gennaio 2014 HBO
confermò che la quinta stagione della serie sarebbe stata
l’ultima.
Si intitola Devil You
Know, Boardwalk Empire
5×06, la sesta puntata della quinta stagione
della serie televisiva di successo prodotta da Martin Scorsese e
trasmessa dal network americano della HBO.
In Boardwalk Empire
5×06 Chalky accetta di
incontrare Narcisse sperando così di
liberareMaitland, i federali chiedono l’aiuto
di Eli e Van
Alden per far fuori l’organizzazione
diCapone, Nucky affoga i dispiaceri
nell’alcool a causa della sua recente perdita ed infine nel
passato, il giovane Nucky calma la sua
frustrazione per la perdita
di Mabel vessandoJim
Neary e chiedendo l’aiuto di un giovane ladro per una
missione.
Si intitolerà King of
Norway, Boardwalk Empire
5×05, la quinta puntata della quinta
stagione della serie televisiva di successo trasmessa dal network
americano della HBO e prodotta da Martin Scorsese.
In Boardwalk Empire
5×05 Chalky ritorna
ad Atlantic City cercando
vendetta, Nucky organizza un incontro
con Maranzano a New
York nel tentativo di contenere la minaccia
rappresentata da Luciano, l’incontro
tra June ed Eli prende
una piega inaspettata dopo una cena organizzata da Van
Alden e Sigrid e Margaret fa
un accordo con Carolyn Rothstein; intanto,
nel passato e nel 1897 per l’esattezza, il
giovane Nucky cerca di impressionare il
padre di Mabel chiedendo maggiori
responsabilità al lavoro.
Si
intitolerà Cuanto, Boardwalk Empire
5×04, la quarta puntata della terza stagione della
serie televisiva Boardwalk Empire,
che andrà in onda sul network americano HBO.
In Boardwalk Empire 5×04, nella suggestiva cornice della
città di Atlantic
City, Nucky eMargaret si
incontrano e dopo aver discusso a lungo, scoprono che potrebbero
avere un obiettivo comune e la possibilità di intendersi su una
delicata questione; nel frattempo,Luciano si
prepara a fare un tuffo nel passato, dato che si ritroverà faccia a
faccia con un suo nemico.
Si intitolerà
Perishable, Boardwalk Empire
5×03, la quinta stagione della serie televisiva
di successo targata HBO e prodotta da
Martin Scorsese e Mark
Wahberg.
In Boardwalk Empire
5×03 Chalky intraprende un nuovo percorso dopo
l’assestamento della sua nuova
partnership, Margaret si sente in
imbarazzo per la sua associazione con Arnold
Rothstein, Nucky ospita un
potenziale partner di Boston,
Luciano e Siegel si
incontrano
ad Harlem con Narcisse e
nel passato, precisamente nel 1884, il
giovaneNucky inizia a flirtare con una
giovane ed affascinante ragazza.
Volge al
termine la serie televisiva di successo, Boardwalk Empire 5,
lo show prodotto da Martin Scorsese e Mark Wahlberg e trasmesso dal
network americano della HBO. Il finale probabilmente sarà molto
discusso e oggi vi segnaliamo uno spoiler che arriva
da Terence Winter.
In una scena
di Boardwalk Empire, prima della
morte di Jimmy (Steve Bushemi), sua madre Gillian
Darmody (Gretchen Moll) dice al piccolo Tommy che
diventerà un grande uomo in città un giorno: lei non stava
scherzando, perché Tommy ha vissuto per vendicare la vita di suo
padre. Ecco le sue parole:
Questo finale è stato molto più
personale e più soddisfacente, Nucky è la causa della propria
rovina, si tratta di un atto di tradimento che chiude il
cerchio.
Nucky è destinato probabilmente
ad affittare quell’appartamento al El Dorado e vivere la vita di un
uomo d’affari in pensione, ma forse sarebbe durato nemmeno due
settimane prima di rimettersi di nuovo nei guai. Ma lui non aveva
intenzione di avere una vita con Margaret, dai loro sguardi,
entrambi sapevano che era l’addio definitivo.
Si è conclusa con grande successo
la quarta stagione e oggi arriva il primo teaser promo
di Boardwalk Empire 5, l’atteso
quinto e ultimo ciclo di episodi che chiuderà la serie prodotta da
Martin Scorsese e con protagonista Steve
Buscemi.
Boardwalk
Empire – L’impero del crimine (Boardwalk
Empire) è una serie
televisiva statunitense ideata da Terence
Winter (già sceneggiatore de I Soprano) per il
canale via cavo HBO. La serie, ambientata
ad Atlantic City durante il proibizionismo, trae
ispirazione dal saggio Boardwalk Empire: The Birth, High
Times, and Corruption of Atlantic City di Nelson Johnson,
a sua volta ispirato dalla vita di Enoch L. Johnson, politico
e criminale del tempo. La serie combina fatti storici realmente
accaduti e finzione. L’episodio pilota è stato diretto
da Martin Scorsese, che produce la serie assieme a Winter e
all’attore Mark Wahlberg. La serie ha debuttato negli Stati
Uniti sul canale HBO il 19 settembre 2010: il 26
settembre 2013 la serie è stata rinnovata per una quinta
stagione.
In Italia l’episodio pilota è stato presentato fuori
concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Al
momento in Italia sono state trasmesse tutte e tre le
stagioni, a partire dal 14 gennaio 2011 su Sky
Cinema 1. In chiaro è trasmessa su Rai 4 dal 18
gennaio 2012. Fino all’edizione 2013, ha ricevuto ben 40
nomination ai prestigiosi Emmy Awards, vincendo 17 statuette
d’oro. Il 9 gennaio 2014 viene ufficializzato dalla HBO
che la quinta stagione, in programma da ottobre 2014, sarà
l’ultima.
Arriva un nuovo teaser trailer
di Boardwalk Empire 5, l’atteso
quinto ed ultimo ciclo di episodi della serie di
successo ideata da Terence Winter (già sceneggiatore de
I Soprano) per il canale via cavo HBO.
La serie,
ambientata ad Atlantic City durante
il proibizionismo, trae ispirazione dal
saggio Boardwalk Empire: The Birth, High Times, and
Corruption of Atlantic City di Nelson Johnson, a sua volta
ispirato dalla vita di Enoch L. Johnson, politico e criminale
del tempo. La serie combina fatti storici realmente accaduti e
finzione.
L’episodio
pilota è stato diretto da Martin Scorsese, che produce la
serie assieme a Winter e all’attore Mark Wahlberg. La serie ha
debuttato negli Stati Uniti sul canale HBO il 19
settembre 2010: il 26 settembre 2013 la serie è
stata rinnovata per una quinta stagione.
In Italia l’episodio pilota è stato presentato fuori
concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Al
momento in Italia sono state trasmesse tutte e tre le
stagioni, a partire dal 14 gennaio 2011 su Sky
Cinema 1.In chiaro è trasmessa su Rai 4 dal 18
gennaio 2012. Fino all’edizione 2013, ha ricevuto ben 40
nomination ai prestigiosi Emmy Awards, vincendo 17 statuette
d’oro. Il 9 gennaio 2014 viene ufficializzato dalla HBO
che la quinta stagione, in programma da ottobre 2014, sarà
l’ultima.
Arriva il trailer
di Boardwalk Empire 5, l’atteso quinto e
ultimo ciclo di episodi della serie televisiva di successo targata
HBO e prodotta da Martin Scorsese e Mark
Wahlberg.
Boardwalk
Empire – L’impero del crimine (Boardwalk
Empire) è una serie
televisiva statunitense ideata da Terence
Winter (già sceneggiatore de I Soprano) per il
canale via cavo HBO. La serie, ambientata
ad Atlantic City durante il proibizionismo, trae
ispirazione dal saggio Boardwalk Empire: The Birth, High
Times, and Corruption of Atlantic City di Nelson Johnson,
a sua volta ispirato dalla vita di Enoch L. Johnson, politico
e criminale del tempo. La serie combina fatti storici realmente
accaduti e finzione. L’episodio pilota è stato diretto
da Martin Scorsese, che produce la serie assieme a Winter e
all’attore Mark Wahlberg. La serie ha debuttato negli Stati
Uniti sul canale HBO il 19 settembre 2010: il 26
settembre 2013 la serie è stata rinnovata per una quinta
stagione.
In Italia l’episodio pilota è stato presentato fuori
concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Al
momento in Italia sono state trasmesse tutte e tre le
stagioni, a partire dal 14 gennaio 2011 su Sky
Cinema 1. In chiaro è trasmessa su Rai 4 dal 18
gennaio 2012. Fino all’edizione 2013, ha ricevuto ben 40
nomination ai prestigiosi Emmy Awards, vincendo 17 statuette
d’oro. Il 9 gennaio 2014 viene ufficializzato dalla HBO
che la quinta stagione, in programma da ottobre 2014, sarà
l’ultima.
Dopo il successo dei precedenti
What (2010) e Make Happy (2016),
entrambi disponibili su Netflix, la
sagacia piccante di Bo Burnham approda nuovamente
sulla piattaforma con Inside, lucida e satirica
descrizione della società liquida, decadente e piena di facciate
fasulle in cui viviamo. Interamente ideato e girato durante la
pandemia, nel bel mezzo di una quarantena forzata ma
metaforicamente voluta, autoimposta per poter guardare criticamente
e spietatamente la nostra vita, e forse, unica apparente via di
fuga dal labirinto virtuale in cui siamo costretti.
Bo Burnham: Inside punta dritto al
cuore artificiale di una realtà pandemica già da tempo
Burnham riesce nell’arduo progetto
di consegnarci un prodotto effettivamente originale oggigiorno, che
si pone come nuova frontiera audiovisiva, fruibile in un modo
totalmente inedito: questo speciale non è meramente uno show
comedy, riesce a configurarsi come film per l’organicità e la
chiusura narrativa definita di tutto punto. Quella di Burnham è
un’amara constatazione grottesca e assolutamente priva di censura,
che ci dimostra che non è necessario ricercare basi comiche
altrove: la comicità risiede nella vita di tutti i giorni, teatro
orrorifico in cui gli strumenti di scena sono stati soppiantati da
icone e applicazioni con cui trascorriamo la maggior parte del
nostro tempo; un prolungamento artificiale dei nostri arti
superiori, che diventa unico interlocutore per vicinanza ed
immediatezza.
Burnham sottolinea l’influenza della
pandemia mettendo in evidenza con arguto sarcasmo la ridicolezza
delle maschere che indossiamo tutti i giorni e l’effimera natura
del nostro campo di battaglia attuale: internet. In una dimensione
virtuale in cui si parla tanto e continuamente, pur sapendo molto
poco, in cui l’imperativo categorico consiste nell’omologarsi a
prototipi standardizzati e all’assicurare una facciata di copertina
indiscutibile, Burnham sovverte gli standard dello show comico
usuale, ideando e mettendo a punto da sé una tipologia di show
inedita: in qualità di factotum – l’intero show è girato, scritto,
cantato dal performer- riesce ad offrirci una summa drammatica ma
assolutamente lucida del lascito pandemico, che non ha fatto altro
che potenziare l’isolamento insito alla realtà contemporanea: una
chiusura quasi insormontabile, degenerante e morbosa, che è in
azione da ben prima della quaratena forzata: “è sempre stato
questo il piano per mettere il mondo nelle tue mani“: l’avere
tutto a disposizione in una manciata di secondi non fa altro che
marcare la natura liquida della società in cui viviamo,
deformazione grottesca di un mondo dove tutto è già stato detto, in
cui l’unica possibilità è la citazione non accreditata, la
riproposizione di idee e contenuti che è difficile sentire propri e
che si perdono in un abisso irrefrenabile di parole pronunciate ma
inascoltate.
L’invettiva di Burnahm contro gli
ossimori dell’attualità
“Tu: insaziabile, inarrestabile,
controllabile”: l’ossimorica denuncia di Burnham a tutta la
realtà contemporanea, in cui noi siamo gli spettatori di noi
stessi, tronfi nel nostro sguardo narcisistico nei confronti di ciò
che siamo, adulatori di profili falsi, copertine ingannevoli,
realtà alternative e all’apparenza più allettanti della nostra. Bo
Burnham: Inside ci consegna in modalità audiovisiva un suo
personale diario di quarantena, in cui confluiscono analisi
critiche sul sé, che mettono in luce disagi emotivi personali e
collidono con un’intera generazione allo sbando, che mostra
incessantemente i sintomi di una sindrome da Narciso, perennemente
alla ricerca dell’immagine perfetta con cui presentarsi
virtualmente. Un rifugio che è anche prigione, eppure si configura
come unica, silenziosa, risposta al marasma incontrollato e
incontrollabile di trend, disinformazione, caos digitale deformato
di una realtà auto-condannatasi in cui ogni singola identità si
confonde. Burnham è stanco, desolato nel constatare come le proprie
velleità, creatività e motivazioni vengono meno di fronte a una
realtà che ci chiede continuamente se “può interessarci a tutto
in ogni momento”, circondati da strumenti che “hanno fatto
tutto ciò che erano stati programmati a fare”; le regole del
gioco sono dettate e contemporaneamente annullate da noi stessi,
confinati in uno spazio ridotto, virtuale o fisico che sia.
“Non proprio morto, non proprio
vivo: è simile a uno stato costante di paralisi del sonno”:
l’ironia pungente di Burnham riesce a ritrarre nei brani composti e
cantati da lui stesso la condizione psicofisica dell’essere
contemporaneo, in balia di un contesto sociologico digitalizzato,
di un equilibrio politico ed economico precario e di un terreno in
cui la parola è abusata, parlando continuamente di tutto, sapendone
realmente molto poco. Tramite brani caricaturali e spiritosi,
monologhi rivelatori e operazioni registiche e di montaggio di
tutto punto, Burnham adempie al difficile compito di restituirci
una descrizione espressionista della realtà quotidiana, in cui
l’incontro è necessariamente scontro, ogni essere è intrinsecamente
una facciata e il sovrastarsi è l’unico modo affermare la
propria esistenza.
Un one man show, che del sapore
dello show canonico ha ben poco: senza audience e con un’amarezza
di fondo chiaramente percepibile nell’intero minutaggio, Burnham
mette in luce il labirinto mentale e sociale in cui siamo
costretti, i disagi e l’intrappolamento che ne consegue, cercando
lucidamente di trovare uno proprio posto, di dare una chiave di
riflessione anche allo spettatore: non si tratta di mero escapismo,
ma di piena e lucida presa di coscienza e riappropriazione della
propria individualità tramite l’ingegno, la creatività e
l’autoironia. Siamo oltre a un percorso catartico di redenzione:
l’assoluzione morale non esiste in un mondo in cui le regole del
gioco perdono di ogni valore, per questo Burnham non può offrire
allo spettatore una chiave di uscita univoca: uscire o rimanere
dentro, non è il dove a costituire il problema, quanto il fatto
stesso di dover decidere, prendere in mano le redini della propria
vita, in una perpetua ricerca identitaria, che spaventa
terribilmente in un mondo in cui “l’apatia è una tragedia e la
noia un crimine”.
Adler Entertainment è lieta di portare nelle sale italiane
dal 24 al 26 febbraio l’atteso documentario
musicale Blur: To the End, incentrato su
una delle band simbolo del Brit Pop, i Blur.
Il lungometraggio
diretto da Toby L. (veterano dell’industria
musicale e nel 2022 alla regia del documentario Liam Gallagher
– Knebworth 22) descrive lo straordinario ed emozionante
ritorno dei Blur all’inizio del 2023, catturato durante l’anno in
cui fecero un ritorno a sorpresa con il loro primo disco in 8 anni,
l’acclamato album n. 1 “The Ballad of Darren”, e durante i
preparativi per due concerti sold out nel Wembley Stadium di
Londra.
Damon Albarn at Wembley Stadium in blur To The End (Credit
Altitude)
Arricchito da
filmati esclusivi che alternano performance live dei brani più
iconici, momenti in studio e vita on the road, Blur: To
The End è un ritratto profondo di una delle band
inglesi più longeve e influenti e che ha lasciato un segno
indelebile nella cultura britannica e mondiale, non solo come
gruppo, ma anche grazie alle sperimentazioni sonore portate avanti
negli anni dal poliedrico Albarn. Blur: To The
End fa rivivere i brani più celebri della più longeva
delle band inglesi, che è stata al centro della vita culturale
britannica per oltre 30 anni e che continua a ispirare generazioni
di fan. Il documentario Blur: To the End
sarà successivamente nei cinema dal 24 al 26
febbraio in versione originale sottotitolata distribuito da Adler
Entertainment.
La trama di Blur: To
the End
Blur: To The
End descrive il capitolo più recente della storia della band,
catturato durante il periodo in cui hanno fatto un ritorno a
sorpresa – ed emozionante – con il loro primo disco in 8 anni,
l’acclamato album #1 ‘The Ballad of Darren’. Il documentario segue
la relazione unica di quattro amici – e compagni di band da tre
decenni – Damon Albarn, Graham Coxon, Alex James e Dave Rowntree
quando si sono riuniti all’inizio del 2023 per registrare nuove
canzoni prima dei loro primi spettacoli sold-out allo stadio di
Wembley di Londra nel luglio della scorsa estate. Con esibizioni
delle loro canzoni più iconiche e amate, filmati della band in
studio e della vita on the road, Blur: To The End è un
momento intimo con la più longeva delle band inglesi, che sono
state al centro della vita culturale e dell’influenza britannica
per oltre tre decenni.
La Alchemy ha acquisito i diritti
nordamericani per la distribuzione dell’action
movie Blunt Force Trauma, girato a
Bogotà e incentrato sulla storia di un duellante di armi da fuoco
(Mickey Rourke) che si imbatte in un nuovo
agguerrito sfidante (Ryan Kwanten) mentre tutta la
vicenda si intreccia con una donna alla disperata ricerca di
vendetta (Freida Pinto).
Blunt Force Trauma debutterà questa
settimana in gara al Woodstock Film Festival.
Scritto e diretto
da Ken Sanzel, prodotto da Eric
Brenner e Gary Preisler, nel cast
compaiono Ryan Kwanten (True
Blood), Freida
Pinto e Mickey Rourke.
Nel corso del 2023 ha tenuto banco
la questione della fusione Blumhouse-Atomic Monster e ora, all’inizio
del 2024, si hanno finalmente aggiornamenti in merito alla notizia
che interesserà moltissimo agli appassionati di horror. Le case di
produzione di successo rispettivamente di Jason
Blum e James Wan hanno adesso completato
la loro tanto attesa fusione, stando a quello che si apprende
dall’account X di Blum. Le prime voci riguardo a una
unione tra le due realtà erano cominciate a circolare nel novembre
2022.
“Il nostro accordo è…. Fatto.
@blumhouse e #AtomicMonster hanno ufficialmente unito le
forze”, ha scritto il produttore su X, in un messaggio
accompagnato da un reel che mostra le librerie di entrambe le
società. “Le principali case di produzione dell’orrore sono ora
sotto lo stesso tetto.”
La notizia della fusione arriva poco
prima dell’uscita di Night Swim, il film horror soprannaturale che
segna il debutto alla regia di Bryce McGuire e
prodotto da entrambe le società. Con Wyatt Russell e Kerry
Condon, il film uscirà nei cinema USA con Universal
Pictures il 5 gennaio. Precedentemente i due colossi avevano
collaborato al film horror di successo M3GAN dello
scorso anno.
Grazie alla fusione, le società
continueranno a operare come etichette separate, mantenendo
ciascuna la propria autonomia creativa e identità di marchio. Si
prevede che l’alleanza aumenterà la loro produzione combinata, con
Atomic Monster che utilizzerà l’infrastruttura
esistente di Blumhouse per ampliare le sue
attività in film, TV e nuove aree di contenuti, come quelle legate
al gaming. In futuro, Atomic Monster beneficerà
anche dell’accordo first-look con Universal Pictures che
Blumhouse ha attualmente, dal momento che il suo
accordo equivalente con Warner Bros è scaduto.
Blumhouse è
conosciuta dal punto di vista cinematografico per franchise horror
come Paranormal Activity, The Purge, Halloween, The
Exorcist e Black Phone, tra molti
altri. Atomic Monster, nel frattempo, è famosa per
aver lavorato su serie di film come The Conjuring,
Insidious e Saw, mentre ha in cantiere la
realizzazione della serie su Dylan Dog con Bonelli
Entertainment.
Da produzione indipendente a
società di seguito, la Blumhouse ha sfornato negli anni film con
un enorme seguito, campioni al box office e molto apprezzati dal
pubblico. Conosciuta soprattutto per l’horror, utilizza una
strategia di microbudget per la realizzazione di film che promuove
la creatività della squadra produttiva. Fondata da Jason
Blum nel 2000, si concentra su ciò che fa tendenza e che
cattura l’attenzione del pubblico, invece di cercare di reinventare
qualcosa di completamente nuovo. Con un budget ridotto, lo sviluppo
dei personaggi e della trama è incredibilmente importante. Nel
corso dei suoi oltre 20 anni, Blumhouse ha
realizzato alcuni dei film horror più popolari di
tutti i tempi e continua a portare avanti la sua strategia
vincente: a marzo torna nelle sale italiane con l’atteso Imaginary,
uno dei
film horror del 2024 più attesi.
Imaginary
esplora l’innocenza degli amici immaginari, ponendo una domanda
inquietante: Sono davvero frutto dell’immaginazione dei bambini o
c’è qualcosa di più terrificante e oscuro che si nasconde dietro di
loro? In attesa del suo debutto al cinema il 14 Marzo 2024
distribuito da Eagle Pictures ecco i 5
film horror di maggior successo della società.
Five Nights At
Freddy’s
Freddy Fazbear è passato dai
videogiochi al grande schermo in Five
Nights At Freddy’s. Il film segue Mike
(Josh
Hutcherson) mentre naviga in una vita travagliata
prendendosi cura della sorella (Piper Rubio).
Trova lavoro come guardia di sicurezza notturna presso la pizzeria
Freddy Fazbear’s, dove le creature animatroniche prendono vita e
mirano a realizzare un piano sinistro. I fan dell’horror sono stati
entusiasti di vedere che il re dell’urlo Matthew
Lillard è il protagonista di questo film, dimostrando
vincente la scommessa della Bluhouse sull’effetto nostalgia.
Nonostante sia stato ampiamente
disapprovato dalla critica, i fan di FNAF hanno ricevuto in dono un
sacco di Easter Eggs dai videogiochi oltre a un film divertente che
sembra quasi un’allucinazione vagamente spaventosa. Anche se non è
il film più terrificante del vasto repertorio della Blumhouse,
Five Nights at Freddy’s offre un’esperienza
divertente e accessibile che può piacere sia ai fan di lunga data
che ai nuovi arrivati.
Sinister
Ethan Hawke è di nuovo all’altezza del suo
nome, ma questa volta nei panni di uno scrittore di cronaca nera di
nome Ellison, desideroso di scrivere un altro libro dopo una crisi
decennale. Nella soffitta della sua nuova casa, trova una
collezione di vecchie pellicole 8 mm che ritraggono raccapriccianti
omicidi di famiglie che hanno vissuto nella casa prima di lui.
Ellison si assume il compito di cercare di risolvere il mistero
legato agli omicidi, scoprendo che potrebbero esserci forze
soprannaturali e demoniache all’opera anche contro la sua
famiglia.
Sinister presenta alcune delle uccisioni più
singolari che abbiate mai visto nei film dell’orrore e non rinuncia
a mostrarle, o almeno a mostrarne abbastanza perché possiate
immainarle. La scena del tosaerba rimarrà per sempre impressa nel
cervello degli spettatori, ad esempio. La tensione e la suspense
sono ben costruite durante tutto il film, che segue una formula
horror relativamente standard ma che diventa indimenticabile
nell’esecuzione.
M3GAN
Le bambole sono quasi unanimemente
descritte come inquietanti, un grande “no, grazie” per i fan
dell’horror. M3GAN,
del 2023, ha elevato la nostra paura per le bambole inquietanti
portandone in vita una robot che è destinata ad essere la migliore
amica “assassina” di chi la possiede. Il film segue l’ingegnere
robotico Gemma (Allison
Williams), che crea una bambola destinata a essere la
compagna più vicina di un bambino quando un genitore non può
esserlo. Gemma regala il prototipo di robot, chiamato
M3GAN, alla nipote Cady (Violet
McGraw), di cui ha recentemente ottenuto la custodia in
seguito all’improvvisa morte dei genitori di Cady.
Come si può immaginare, una bambola
AI non crea solo arcobaleni e sole per la bambina, ma sviluppa
invece una personalità agghiacciante e omicida nel suo tentativo di
proteggere Cady. M3GAN
è una commedia horror che vi farà ridacchiare trenta secondi dopo
essere saltati dalla poltrona. Il film è frivolo, ma allo stesso
tempo offre solidi momenti spaventosi, situazioni con cui è facile
entrare in relazione e un profondo senso di terrore rispetto ai
progressi tecnologici. Nonostante sia una delle uscite più recenti
di Blumhouse, M3GAN
ha il potenziale per diventare un classico di culto per il gigante
dell’horror, con un sequel molto atteso in cantiere.
Insidious
Diretto da James
Wan, Insidious è la storia di un padre e una madre
(Patrick
Wilson e Rose Byrne) il cui figlio
(Ty Simpkins) entra in coma dopo che un demone si
impossessa di lui e della casa in cui vivono. Il film gode di
un’incredibile interpretazione di Lin Shaye nel ruolo di Elise
Rainier, che arriva a casa per aiutare la famiglia a liberarsi
della forza maligna.
Il punto di forza di
Insidious è il modo in cui l’ambiente e la
scenografia sono così vividi e creano l’atmosfera della scena che
si sta guardando. Ci sono così tante immagini memorabili e l’uso
della canzone “Tiptoe Through The Tulips” di Tiny Tim aumenta il
fattore di inquietudine per le scene horror. Non sorprende che
questo film abbia ispirato un franchise di cui il pubblico non può
fare a meno.
Scappa – Get
Out
In cima alla lista, Jordan
Peele ha fissato uno standard incredibilmente alto con il
suo primo film, Scappa
– Get Out. Chris (Daniel
Kaluuya) e la sua ragazza, Rose (Allison
Williams), stanno andando a incontrare i genitori di
Rose per un weekend di vacanza. La famiglia di Rose è impacciata e
incespica in ogni conversazione, cosa che Chris crede sia dovuta al
fatto che lui e Rose hanno una relazione interrazziale. Tuttavia,
man mano che il weekend prosegue, ci sono indizi che indicano che
c’è qualcosa di strano e che la famiglia Armitage potrebbe non
essere quella che sembra.
Get Out è stato nominato per il miglior film, la miglior regia
e il miglior attore alla 90ª edizione degli Academy Awards, oltre a
vincere per la miglior sceneggiatura originale. Non solo, ma
Get
Out è stato anche inserito dalla Writer’s Guild of America tra
le migliori sceneggiature del 21° secolo. La combinazione di
critica sociale rilevante, immagini stupefacenti e la paura di ciò
che gli esseri umani sono realmente in grado di fare rende
Get Out un vero e proprio originale nell’universo
dell’horror.
Un nuovo thriller è diventato
l’unico film del 2025 della Blumhouse Productions a guadagnarsi un nuovo
punteggio di pubblico su Rotten Tomatoes. La società di produzione
dietro molti celebri film horror, tra cui Paranormal
Activity e Get Out, ha sviluppato un track record
piuttosto inaffidabile negli ultimi anni.The Black
Phone e M3GAN sono stati grandi successi commerciali per
la Blumhouse, ricevendo sequel imminenti e ottenendo punteggi di
pubblico RT dell’88% e del 78%, rispettivamente. Tuttavia, gli
sforzi per completare o continuare franchise di successo,
attraverso le uscite di Halloween Ends e The Exorcist:
Believer, hanno portato a risposte deludenti.
Dopo l’adattamento di Five
Nights at Freddy’s, che ha ottenuto un impressionante 86%
di pubblico, Blumhouse è stata colpita da una serie di progetti
deludenti. Night Swim, Imaginary e Afraid sono
stati tutti dei fallimenti commerciali e hanno ottenuto un
Popcornmeter del 53% o inferiore. Il remake di Speak No
Evil con James McAvoy e Mackenzie Davis è stato forse un
punto luminoso per Blumhouse, che ha chiuso il 2024 con un
punteggio dell’83% sia dalla critica che dal pubblico su Rotten
Tomatoes.
Drop ha ottenuto un buon punteggio di pubblico da Rotten
Tomatoes
Drop è
l’ultimo film della Blumhouse, ma si sta già dimostrando uno dei
più apprezzati. Il thriller, diretto da Christopher Landon di
Happy Death Day e Freaky, segue Violet (interpretata
da Meghann Fahy) mentre riceve messaggi anonimi e sconcertanti sul
suo telefono durante un appuntamento.
Oltre a Fahy, il cast di
Drop include Brandon Sklenar, Violett Beane, Jacob Robinson,
Reed Diamond e Jeffery Self. Uscito l’11 aprile, il film sta
raccogliendo consensi dalla critica e attualmente vanta un
punteggio Tomatometer dell’83%.
Drop – La prima goccia ha
anche ottenuto un nuovo punteggio di pubblico su Rotten Tomatoes,
diventando così il primo film della Blumhouse nel 2025 a farlo.
Il Popcornmeter è attualmente all’80%, che è
significativamente più alto del 56% che Wolf Man di Leigh
Whannell ha ricevuto dopo la prima di gennaio.
L’unico altro film che la Blumhouse ha distribuito finora
quest’anno, The Woman in the Yard, ha ottenuto solo il
46%.
È stato rilasciato da
BBC Studios Kids & Family il trailer del tanto atteso
episodio speciale ed esteso di Bluey intitolato Il
cartello.
Il cartello
è un episodio extra large della serie tv Bluey,
famosa in tutto il mondo. Verrà trasmesso in anteprima mondiale su
Disney+, Disney Channel, Disney Junior e ABC (Australian Broadcasting Corporation) domenica 14
aprile.
Scritto dal creatore e sceneggiatore di Bluey Joe
Brumm, diretto da Richard Jeffery e prodotto da Ludo
Studio, l’episodio vedrà Dave McCormack e Melanie
Zanetti riprendere i loro ruoli come voci di Bandit e
Chilli Heeler.
Nel trailer, Bluey, Bingo, mamma,
papà e tutti i loro familiari e amici si stanno preparando per il
‘matrimonio dell’anno’, in un episodio speciale emozionante e pieno
di avventura, romanticismo e… soste in bagno d’emergenza!
Aspettatevi risate, qualche lacrima e alcune voci speciali in
questo lungo episodio.
Prima dell’episodio Il cartello, un
altro episodio completamente nuovo intitolato Cesta
fantasma, andrà in onda domenica 7 aprile, sempre su
Disney+, Disney Channel, Disney Junior
e ABC. Questo episodio di lunghezza normale vede il ritorno delle
amatissime Nonnine, Janet e Rita, interpretate da Bluey e
Bingo.
La serie, fortemente voluta da ABC Children’s e BBC
Studios Kids & Family, è prodotta dalla pluripremiata Ludo
Studio in collaborazione con Screen Queensland e
Screen Australia.
Un successo di audience a livello globale, Bluey è
stata la seconda serie più vista l’anno scorso negli Stati Uniti,
raddoppiando il tempo di visione dal 2022 a 43,9 miliardi di minuti
di visione.
La serie ha inoltre ottenuto un grande successo di
critica sia in Patria che all’estero, vincendo un BAFTA
Children & Young People Award nel 2022 nella categoria
Internazionale e ha recentemente ricevuto il suo quinto consecutivo
AACTA Best Children’s Programme award, oltre a un
Emmy® e numerosi premi per la produzione in tutto il
mondo.
Cesta fantasma andrà in onda il 7
aprile alle 8:00 in Australia su ABC Kids e ABC iview e alle 9:00
del mattino (CET) su Disney+, alle 16:00 CET su Disney
Junior e alle 16:00 CET su Disney Channel. Il
cartello va in onda domenica 14 aprile alle 8:00 in
Australia su ABC Kids e ABC iview e alle 9:00 del mattino (CET) su
Disney+, alle 16:00 CET su Disney
Junior e alle 16:00 su Disney Channel.
A quasi tre anni dalla sua
realizzazione, arriva finalmente nelle nostre sale Blue
Valentine, film diretto da Derek
Cianfrance e interpretato da Michelle Williams e Ryan Gosling. Che la data di uscita scelta sia
proprio il giorno di San Valentino risulta quanto meno curioso
considerato che al centro della storia non è l’amore ad essere
osannato -di certo non quello a lieto fine- quanto i suoi effetti
disastrosi e deleteri sul profondo dell’animo umano e delle sue
relazioni.
Il rapporto tra Dean e Cindy, nato
all’insegna dell’insicura e frettolosa giovinezza, prende forma sul
filo del tempo che passa, in un continuo e nostalgico passaggio dal
ricordo di quello che fu – reso matericamente dai colori lievi del
16 mm – a un presente amaro, frustrato, reso ancor più grigio
e freddo dalle riprese in digitale.
Blue Valentine, il film
Ciò che fa ancor più toccante e
straziante l’andamento del film è che a sorreggerlo sono solo i due
protagonisti, con i loro volti, la loro espressività, le loro
drammatiche tensioni e decisioni: indagati dalla regia senza
indugio ma con rispetto, nell’intimità del loro fallimento, più di
coppia che individuale. Lo dice chiaramente Dean, in una delle
scene forse più intense e belle per la verità del racconto,
quando accusato dalla moglie di non sfruttare affatto il suo
potenziale –in quella stanza d’albergo del futuro– le
domanda atterrito “Potenziale di cosa? Di trasformarsi in cosa?”,
ammettendo implicitamente a se stesso, forse per la prima volta, di
essere da solo, di fronte a una moglie delusa, che non riesce a
vederlo per davvero: che lo considera per quello che
fa e non per quello che è.
Una coppia che appare fin da subito
scomposta, nelle sue così diverse e inconciliabili personalità, cui
la cinepresa dedica infatti, separatamente, tempo ed attenzione:
lui solare, fiducioso, forse troppo ingenuo; lei più spigolosa,
cinica (come dimenticare il “flashback” su quell’atroce
barzelletta), ma anche più reale nella sua propensione
autodistruttiva e paradossalmente costruttiva al tempo stesso: ha
in sé infatti il potere del cambiamento, il bisogno di non fermarsi
e accontentarsi mai. Ed è lei a gestire in qualche modo le
possibilità della narrazione, a mandare avanti il racconto in cerca
della via d’uscita.
Blue Valentine è
un film delicato, forse un po’ prolisso nello sviluppo della storia
ma di certo personale, raro per la capacità di addentrarsi nelle
problematiche non tanto dell’amore, ma del nostro essere umani,
inevitabilmente soli ed imperfetti.
Il regista
cinese Cui Jian ci racconta Blue
Sky Bones, una storia appassionante e un po’
intricata che ci conduce, insieme ad un ragazzo, sulle tracce di un
passato lontano, in una terra, la Cina comunista, in cui due anime
possono amarsi e odiarsi sotto l’egida del dovere.
La storia si riassume facilmente in
una frase che il ragazzo protagonista scrive per una sua canzone:
“Mia madre è uno schianto, mio padre una spia e io sono un hacker”.
I giovane hacker in questione, a tempo perso musicista, cerca di
ricostruire la sua vita attraverso oggetti che gli vengono
recapitati a casa dal padre: foto, diari e le parole di una
misteriosa canzone. Con il tempo scopriamo che autrice di quelle
parole fu la madre, la donna più bella della Rivoluzione
Culturale, è condannata ai lavori in campagna a causa di una
canzone intitolata “La stagione perduta”. L’uomo che ama la
tradisce e lei si ‘accontenterà’ del padre del protagonista, una
spia che rovinerà la vita del figlio e della donna stessa.
Il racconto si dipana in maniera
complessa, effettuando enormi salti temporali e reiterazioni di
scene che ci portano in città moderne e subito dopo in
caratteristici villaggi dell’interno della Cina. Si tratta di una
ricerca di sé portata avanti con una buona cognizione del mezzo
cinematografico; a contribuire alla bellezza delle immagini del
film, oltre ai paesaggi naturali, anche un decor, uno stile e una
fotografia che saturano i colori e li rendono quasi violenti. Lo
stile di regia, lontano dai lunghi ritmi del cinema orientale, è
convincente, per un risultato apparentemente scomposto e
disorientante che però lascia una bella immagine di sé.
Blue Sky
Bones è un film che nella confusione narrativa
trova anche la sua principale bellezza. Presentato in Concorso
all’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di
Roma.
Il Festival
di Cannes, si sa, oltre ad essere una passerella per e
celebrità, è sempre stato un terreno fertile per i nuovi acquisti e
le trattative destinate alle nuove pellicole emergenti. E anche
questa volta, il mercato del cinema ha atto il suo corso, poiché
questa mattina è giunta la notizia che la Radius-TWC ha
ufficialmente acquistato i diritti di distribuzione per il Nord
America del nuovo thriller Blue Ruin, diretto da
Jeremy Saulnier.
Il cast, composto per lo più da
nomi sconosciuti al grande pubblico, è stato solo il punto
culminate di una oscura trattativa per un film fino ad oggi rimasto
completamente all’ombra. Il film segue le vicende di un uomo
(Macon Blair) che vede la sua vita tranquilla sconvolta da
notizie sgradite riguardo il suo passato, sino ad effettuare un
atto di vendetta. Dimostrandosi un assassino improvvisato, l’uomo
finisce in una lotta brutale per proteggere la sua famiglia da
eventi estranei ed inquietanti. In un comunicato stampa, i
responsabili della TWC Tom Quinn e Jason Janego hanno
dichiarato:
E’ un capolavoro, un futuro
classico del culto. Si tratta di una delle scoperte più eccezionali
degli ultimi anni grazie alla mano abile di Jeremy. Non potremmo
essere più eccitati per la nostra seconda
collaborazione.
Il film è prodotto da Anish
Savjani, Richard Peete e Vincent Savino.
Blue my mind – Il segreto
dei miei anni (Svizzera/Germania, 2017), film d’esordio
della regista svizzera Lisa Brühlmann, racconto di
formazione intimo e surreale che affronta in chiave fantasy la
crescita, l’emancipazione e la trasformazione di un’adolescente,
arriva nelle principali sale d’Italia da giovedì 13
giugno distribuito da Wanted Cinema dopo
essere stato presentato ad Alice nella Città alla
12/ma Festa del Cinema di Roma, dove ha ricevuto
il premio Camera D’oro Alice/Taodue.
Il film, che vede come protagonista
la giovane attrice Luna Wedler – selezionata
fra le migliori promesse del cinema dalla European Film
Promotion – racconta di Mia, una ragazza di quindici anni
appena trasferitasi con la sua famiglia alle porte di Zurigo.
Mentre la ragazza si lancia in una selvaggia adolescenza cercando
di fronteggiarla, il suo corpo comincia a cambiare in modo
radicale. Nella disperazione cerca di anestetizzarsi con sesso e
droghe, ma nonostante i tentativi di arrestare il processo è presto
costretta ad accettare il fatto che la natura è molto più potente
di lei. La trasformazione prosegue inesorabile, facendo diventare
Mia quell’essere che per anni si è assopito dentro di lei… e che
ora sta prendendo il sopravvento.
Ho voluto realizzare un film
sulla crescita, sulla ricerca della propria identità,
sull’emancipazione femminile – ha spiegato la regista
Brühlmann – Questo lavoro si focalizza sul
sentimento di sentirsi imprigionata. Imprigionata in un mondo pieno
di regole da rispettare, un mondo a cui adeguarti e adattarti
soprattutto quando si è giovani. Per me la sirena è il simbolo del
desiderio di libertà, di quel potere femminile primordiale e di un
mondo senza confini. Ho cercato di dare delle risposte a quelle
domande su come ci si sente quando il proprio corpo inizia a
seguire delle leggi diverse, inizia a cambiare e non c’è via di
ritorno, quando ci si sente impotenti mentre la situazione scivola
via a poco a poco. In questo modo sarà forse possibile alle persone
provare nuovamente che cosa vuol dire crescere.
Planet Manga
presenta il primo volume di Blue Lock, manga vincitore del
45° Kodansha Manga Award nella categoria miglior
shonen, che racconta le gioie e i dolori dello sport più amato
del mondo: il calcio. Il volume uno sarà disponibile dal
29 luglio in libreria, fumetteria e sul sito Panini.it.
2018. L’eliminazione ai
Mondiali di calcio ha confermato i limiti della
Nazionalegiapponese. Lo spirito di squadra non
basta: per vincere bisogna fare gol! Per questo motivo, la
federazione calcistica giapponese ha pensato di dare vita a un
programma per trovare giovani calciatori promettenti e far nascere
il bomber che condurrà il Giappone alla vittoria della Coppa del
Mondo.
A guidare questo folle
progetto, con l’obiettivo dichiarato di selezionare
l’attaccante “più egoista”, c’è l’allenatore Jinpachi
Ego. Una strategia rivoluzionaria per “distruggere il calcio
perdente giapponese” che metterà alla prova trecento giovani
talenti che dovranno sopravvivere al folle allenamento all’interno
di una speciale struttura, la cosiddetta “prigione blu”.
Soltanto uno uscirà
vincitore da questo Battle Royale calcistico. Chi sopravviverà
all’inferno del Blue Lock?
Un manga da non perdere
che ha conquistato i lettori del Paese del Sol Levante, per
riflettere sullo sport da un punto di vista inedito e
dissacrante.
GLI AUTORI
Muneyuki Kaneshiro
è un fumettista e sceneggiatore giapponese. Tra le sue opere più
importanti compaiono As the Gods will e Jagan.
Yusuke Nomura è un
mangaka originario della prefettura di Kyoto, è stato assistente di
Hajime Isayama nel corso della serializzazione della hit mondiale
L’attacco dei giganti. Planet Manga ha pubblicato la sua opera
precedente, Dolly Kill Kill.