Peter Segal, già regista di Agente
Smart – Casino totale, si prepara a dirigere anche The Machine, la
action comedy che vede come protagonista Vin Diesel.
Maggie Gyllenhaal sarà nel cast di White House Down!
Rock Of Ages Premiere Londra: domani in diretta su Cinefilos.it
Abbie Cornish in trattative per RoboCop
The Amazing Spider-man: backstage del film!
Trailer Addict ha pubblicato numersi contenuti extra legati alla lavorazione del prossimo The Amazing spider-man che uscirà presto in tutto il mondo.nI filmati insieme danno un quadro completo della lavorazione del film, in attesa di poter intervistare i protagonisti alla lunga lista premiere che dovrebbe coinvolgere anche l’Italia. Ecco i filmati:
The Lords of Salem: nuovo foto del film!
Arrivano direttamente dalla pagina ufficiale di Facebook di Rob Zombie nuove foto del suo nuovo film: The Lords of Salem.
Damon Lindelof riscrive Warld War Z!
Video Sponsorizzato – The Bourne Legacy: il secondo trailer italiano
In principio era Jason Bourne, poi vennero gli altri. È questa l’idea dietro a The Bourne Legacy, atteso e adrenalinico sequel della trilogia dell’agente smemorato che ha lanciato definitivamente nell’Olimpo del cinema il bravissimo Matt Damon. Questa volta siamo di fronte ad un sequel che si allontana dalla storia del personaggio principale, la cui parabola ha trovato compimento nel terzo film della serie, e si concentra (come dal titolo) sull’eredità dell’agente Bourne, ovvero su quelli come lui. Nel film infatti si introduce il personaggio protagonista di Aaron Cross, altro agente la cui esistenza è stata messa a repentaglio dagli avvenimenti raccontati nei primi tre film.
Interessante la scelta del
regista: a guidare il manipolo di uomini (e donne) protagonisti ci
sarà Tony Gilroy alla sua terza prova dietro la macchina da presa.
Gilroy si è fatto conoscere per le sue straordinarie doti di
sceneggiatore, firmando molti script di alto livello, trai quali
appunto la trilogia dell’agente Bourne, L’avvocato del Diavolo, e
il film che vide nel 2007 il suo esordio alla regia, Michael
Clayton, ad oggi sua realizzazione migliore. L’uscita al cinema è
prevista per il 21 settembre 2012, ecco intanto il secondo trailer
italiano del film:
Video Sponsorizzato
Ad interpretare l’agente di
turno è stato scelto Jeremy Renner, attore incredibile che sta
ottenendo notorietà e successo grazie ad una serie di scelte
artistiche ben ponderate ed equilibrate. Infatti accanto alle
pellicole ricercate, come The Hurt Locker che lo ha lanciato e The
Town, associa film di grande richiamo mediatico come il blockbuster
The Avengers, per il quale lui interpreta il super agente dello
SHIELD Occhio di Falco, e Mission Impossible: Protocollo Fantasma,
accanto a Tom Cruise, e del quale nel film sembra raccogliere il
testimone. Siamo quindi alle prese con un talento versatile e
convincente, con molti ammiratori (non solo nel pubblico femminile)
che potrà fare da traino ad un film che già dalle prime immagini
contenute nel trailer promette scintille.
Accanto a Renner è stato scelto e messo insieme un cast di prim’ordine: in primis Edward Norton, straordinario attore che da sempre sceglie con molta oculatezza i suoi ruoli e vanta collaborazioni con i più grandi registi contemporanei; Rachel Weisz, bellissima inglese dal talento straordinario, universalmente sancito nel 2006 dall’Oscar come miglior attrice non protagonista in The Costant Gardner. Accanto a loro ci sono anche Stacy Keach, Oscar Isaac, Albert Finney, Joan Allen, David Strathairn e Scott Glenn.
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Tre nuove immagini di Anna Karenina!
Ninja Turtles, riprese al via a fine estate
Pacific Rim: che bella corazza per Idris Elba!
Vi proponiamo un’immagine di Idris Elba in Pacific Rim (qui la sinossi), lungometraggio del messicano Guillermo del Toro (Il labirinto del fauno) che comincerà a battere le sale nel luglio 2013.
Lo scatto è una scansione (opera di Moviehole.net) di un articolo del magazine Total Film; nel pezzo, c’è spazio naturalmente anche per il regista. Soffermandosi sulla scenografia, Del Toro ha dichiarato: Abbiamo dovuto costruire interi quartieri di Hong Kong per rendere realistiche le scene d’azione, per poi buttarli giù. Costruivamo e demolivamo edifici. Abbiamo realizzato dei robot grandi come case, li muovevamo con dei meccanismi idraulici in grado di sollevarli e e farli girare per dare l’impressione della natura fisica che muove robot del genere.
Nel cast di Pacific Rim, che porterà sul grande schermo un planetario conflitto tra robot e mostri, oltre alla star di Luther troviamo Charlie Day, Charlie Hunnam, Rob Kazinsky e Max Martini.
Nel film Quando legioni di mostruose creature, note come Kaiju, iniziano a sorgere dai mari, avrà inizio una guerra che porterà via milioni di vite e consumerà per anni le risorse dell’umanità. Per combattere i giganteschi Kaiju verrà sviluppato uno speciale tipo di arma: degli imponenti robot, chiamati Jaegers, controllati simultaneamente da due piloti le cui menti vengono collegate tramite un ponte neuronale. Ma anche gli stessi Jaegers sono quasi indifesi di fronte agli implacabili Kaiju. Ormai sull’orlo della sconfitta, le forze di difesa dell’umanità non avranno altra scelta se non quella di mandare avanti due improbabili eroi – un ex pilota in declino (Charlie Hunnam) e un’apprendista inesperta (Rinko Kikuchi) – uniti per pilotare un leggendario, ma al contempo obsoleto Jaeger del passato. Insieme, rappresenteranno l’ultima speranza dell’umanità contro l’imminente apocalisse.
Biancaneve e il cacciatore: si pensa al sequel!
Biancaneve e il Cacciatore, nelle sale italiane dall’11 luglio, è uscito il primo giugno negli States: Kristen Stewart, Chris Hemsworth e Charlize Theron stanno decisamente superando l’esame botteghino. La Universal Pictures, scorgendo dorati orizzonti, non ha perso tempo e ha ufficialmente varato il progetto di un sequel; ingaggiato David Koepp (Angeli e Demoni) come sceneggiatore – una new entry – la compagnia ha intenzione di confermare alla regia Rupert Sanders. Il sequel di Biancaneve e il Cacciatore farà fuoco sul personaggio di Chris Hemsworth, il fascinoso Thor del grande schermo che nel 2013 apprezzeremo, nei panni del pilota playboy James Hunt, in Rush, ultima fatica di Ron Howard.
Biancaneve e il Cacciatore, il film
Nel poema epico di azione e avventura Biancaneve e il Cacciatore, Kristen Stewart (Twilight) interpreta l’unica persona sulla terra ad essere più bella della regina del male (il premio Oscar Charlize Theron) che è decisa ad ucciderla. Ma quello che non avrebbe mai immaginato la regina malvagia è che la ragazza che minaccia il suo regno è stata iniziata all’arte della guerra dal Cacciatore (Chris Hemsworth, Thor) che era stato da lei inviato per ucciderla. Sam Claflin (Pirati dei Caraibi) completa il cast , interpretando il principe stregato dalla potenza e dalla bellezza di Biancaneve.
La nuova versione mozzafiato della leggendaria fiaba è opera di Joe Roth, produttore di Alice in Wonderland, del produttore Sam Mercer (Il Sesto Senso) e dell’acclamato regista televisivo e visualista d’avanguardia Rupert Sanders.
Fonte: Worstpreviews
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Quell’idiota di nostro fratello: recensione
E’ Paul Rudd il capelluto trasandato Ned, protagonista della spassosa commedia di Jesse Peretz. A prima vista Quell’idiota di nostro fratello sembra avere tutte le carte in regola per essere bollato come l’ennesima storia dallo humour insulso e sgraziato, destinata a infoltire la colonia delle commedie di serie b di cui il grande schermo ogni anno fa indigestione. Certo, l’originalità non è il suo punto di forza, ma l’intreccio narrativo sta in piedi, grazie anche alla freschezza dei dialoghi e alla sensata costruzione dei personaggi.
In Quell’idiota di nostro fratello Ned Rochlin è un inguaribile ottimista, un eccentrico coltivatore biodinamico che riesce a vedere solo il meglio nelle persone che incontra e non riesce a non fidarsi del genere umano. Sarà proprio la sua smisurata bontà a farlo ritrovare nei guai, impantanato in assurde e improbabili situazioni. Un tipo decisamente “sui generis”, che richiama alla mente indimenticabili modelli di scansafatiche cinematografici.
L’unica cosa che riesce a ferirlo è la separazione dal suo inseparabile Obi Wan Kenobi, il cane che l’ex fidanzata Janet gli aveva portato via, dopo averlo piantato in asso all’uscita di prigione. Senza più una casa e un soldo, Ned chiede asilo alle tre nevrotiche sorelle, l’esagitata e frustrata Liz (Emily Mortimer), spenta dall’infedeltà e dalla presunzione di un marito troppo schizzinoso, l’ ambiziosa e cinica giornalista Miranda (Elizabeth Banks), che lavora per Vanity Fair e la più piccola di famiglia, Nathalie, sempre in balia di subbugli ormonali e caos sentimentali, interpretata dalla frizzante ed eterea Zooey Deschanel.
Ned, che ha scelto di condurre una vita meno cinica delle sorelle e di avere fiducia nella gente, è considerato dalla sua famiglia un perfetto idiota, solo perché ha una visione alternativa del mondo, nonché responsabile – malgrado le sue lodevoli intenzioni – di tutti i malintesi che si vengono a creare. «Se dai fiducia al prossimo, loro vorranno esserne all’altezza», è questo il personale vademecum di un ragazzo che dietro l’aria da babbeo sprovveduto, nasconde non solo un grande animo, ma una profonda urgenza comunicativa.
Una sorta di genio incompreso e inconsapevole, con i suoi tempi e i suoi discutibili ma ugualmente degni schemi mentali, bistrattato da una famiglia che preferisce – almeno inizialmente – tagliarlo fuori, sbarazzarsi della sua imbarazzante goffaggine, anziché sforzarsi di superare gli stigmi e guardare oltre l’apparenza.
Quell’idiota di nostro fratello è una commedia gradevole che, nel rielaborare il classico modello dell’outsider, impreziosito da una dose di sentimentalismo ben assortita ad esilaranti e gustose battute, snocciola l’enigmatico tessuto familiare, overdose di vizi, incomunicabilità e reciproci contrasti.
C’era una volta in Anatolia: recensione
C’era una volta in Anatolia un uomo sospettato di omicidio: manca, però, il ‘corpo del reato’ e il presunto colpevole è costretto a condurre la polizia sul luogo in cui ha seppellito il cadavere della vittima. Comincia così un estenuante viaggio fra le steppe desolate di una gelida notte d’inverno. Tra una tappa e l’altra di questa singolare ricerca emergono gli indizi che aiuteranno a far luce sulla triste vicenda. E non solo…
Grand Prix della Giuria a Cannes 2011, il nuovo film del turco Nuri Bilge Ceylan (Le tre scimmie, Il piacere e l’amore) è un giallo decisamente originale. Se passiamo brevemente in rassegna gli elementi tipici di ogni crime story che si rispetti, C’era una volta in Anatolia sulla carta non riserva certo grandi sorprese: c’è un delitto, c’è un sospettato, c’è un commissario – che qui indaga fianco a fianco con un procuratore che si crede Clark Gable – e c’è un medico legale.
Non mancano neppure i personaggi di contorno più ‘leggeri’, come i poliziotti un po’ tontoloni che accompagnano gli inquirenti, dando vita a una serie di siparietti in cui si punzecchiano a vicenda e finiscono per irritare ulteriormente il loro superiori, già provati dalla difficile situazione. Sullo sfondo, un paesaggio deserto immerso nell’oscurità della notte, illuminata solo dai fari delle auto della polizia che si muovono, instancabili, da un luogo all’altro in cerca del cadavere. Ecco, il cadavere: rappresenta il primo indizio delle ‘anomalie’ di questo giallo tutto particolare. Si parla di omicidio, ma la vittima non si trova e tocca affidarsi al principale indiziato per rintracciare il corpo.
C’era una volta in Anatolia, il film
Il diretto interessato, dal canto suo, sembra coinvolto solo parzialmente: è accusato di un crimine gravissimo, eppure non oppone molta resistenza, quasi non spiccica parola e, fra una tappa e l’altra del viaggio, spesso schiaccia un pisolino. Anche gli inquirenti, però, si mostrano interessati fino a un certo punto: già dalle prime scene il delitto sembra passare lentamente in secondo piano, fino a diventare appena percettibile – se non addirittura ‘irrilevante’ – per dare, invece, spazio ai conflitti interiori dei diversi personaggi. È come se ognuno avesse cose più importanti a cui pensare, un ‘caso privato’ da indagare, e, attraverso il confronto più o meno aperto coi compagni d’avventura, tutto ciò che d’irrisolto c’è nelle loro vite verrà irrimediabilmente a galla. Riusciranno a venire a capo dei loro problemi? Il caso vero e proprio sarà chiuso? Chi può dirlo… Quel che si può dire è che C’era una volta in Anatolia è, appunto, un film insolito e, per certi versi, ‘impegnativo’ perché, pur essendo una crime story, è privo del ritmo, degli intrighi e dei colpi di scena che definiscono il genere così come lo conosciamo dalla notte dei tempi.
E più che la ricerca del colpevole o della vittima, qui è la ricerca del protagonista che la fa da padrone! È praticamente impossibile scoprire qual è lo sguardo ‘portante’ per buona parte del film… Serve solo un po’ di pazienza. Il cast è strepitoso, la fotografia splendida.
32° FantaFestival a Roma dal 18 Giugno al 1 Luglio 2012!
La XXXII edizione
del FANTAFESTIVAL (Mostra Internazionale dei Film di Fantascienza e del Fantastico –
dal 18 giugno all’1 luglio 2012), diretta da Adriano Pintaldi e Alberto
Ravaglioli, si presenta ai nastri di partenza più ricca che
mai
Resident Evil: Retribution, due foto con Milla Jovovich!
Samuel L. Jackson in RoboCop!
7 Days in Havana: recensione del film
In 7 Days in Havana: Sette giorni, sette episodi, uno per ogni giorno della settimana. Sette famosi ed affermati registi, che conoscono e amano Cuba, ci raccontano e ci presentano, ognuno a suo modo, un’ Avana inedita, nascosta e lontana dalle banalità turistiche tipiche del luogo. Una città unica e poliedrica dove i confini e i limiti tra sacro e profano, dramma e passione, sono labili e confusi; una città dove povertà e ricchezza convivono senza distinzioni nette e si mescolano in un clima dove musica e arte, religiosità e depravazione, si percepiscono nell’aria che si respira.
7 days in Havana è un film che parla di speranze disilluse o mai frustrate, è un film che racconta le difficoltà e le battaglie di chi invece della fuga sceglie di rimanere e lottare, giorno dopo giorno, moltiplicando le proprie attività nonostante una laurea in medicina. E’ un film che mostra l’Avana religiosa e unita da grande socialità popolare così come il suo volto superstizioso ed esoterico.
7 days in Havana è un film tratto da una serie di racconti firmati dal famoso scrittore cubano Leonardo Padura che per l’occasione ha curato anche la sceneggiatura di alcuni episodi. Padura è uno dei principali esponenti della cultura cubana nel mondo, figlio della generazione che ha fatto la rivoluzione e che durante la rivoluzione è cresciuto.
Nei sette episodi che coincidono con i sette giorni della settimana, i personaggi così come le storie si intersecano e i protagonisti di un episodio li ritroviamo come personaggi secondari in uno successivo. 7 days in Havana è un film a tratti intenso e sicuramente eterogeneo, ogni regista ha voluto raccontare la sua Avana secondo il proprio punto di vista e sopratutto secondo il proprio stile. Quasi documentaristico il modo scelto da Pablo Trapero per il suo “Jam session” in cui racconta la visita di Emir Kosturica, in perenne stato di ebbrezza alcolica, a Cuba per ritirare un premio per il suo film “Maradona”.
Uno stile sempre oscillante tra l’ironico e il poetico per il bravissimo regista palestinese Elia Suleiman, “Diary of beginner”, che presenta l’episodio forse migliore pur rinunciando a veri dialoghi ma affidandosi a splendide istantanee dal grande impatto visivo ed emotivo. Cantet e Noe’ puntano su un’Avana mistica e fortemente immersa in una religiosità estrema e disperata che spesso tende a cedere a reminiscenze pagane e tribali, figlie di antiche e radicate superstizioni. Quindi gli episodi probabilmente più toccanti, “La tentacion di Cecilia” di Medem e “Dulce Amargo” di Tabìo, in cui alla vitalità e alla passionalità che serpeggia per le caotiche vie della città si contrappone il desiderio della fuga, vista come unica soluzione e scelta possibile per sfuggire alla miseria di ogni giorno.
Benicio del Toro apre il film con il primo episodio, “El Yuma”, cui sceneggiatura è stata curata dallo stesso Padura, ma onestamente è il corto che ha suscitato meno interesse, quello che è oggettivamente piaciuto meno. Il bravissimo attore, all’esordio dietro la macchina da presa, racconta senza convincere molto una storia alquanto pigra e banale in cui si inquadra un’ Avana notturna e spregiudicata dove gli eccessi e le stravaganze si accompagnano ad una quotidiana caduta dei costumi.
7 days in Havana è un film che racconta e descrive una città incredibilmente viva e vitale, nonostante i palazzi fatiscenti e dagli intonaci scrostati e le auto sovietiche che si alternano alle splendide vetture americane anni ’50. Un’Avana che vive nonostante l’embargo, nonostante le mille difficoltà quotidiane, i balck-out continui e le acrobazie di ingegneri e dottori che si inventano pasticceri o meccanici per comprare le scarpe ai propri figli. Un film che ci permettere di conoscere meglio una città e sopratutto chi la abita, non con gli occhi del solito turista occidentale ma con gli occhi di chi osserva questi ultimi non senza un pizzico di fastidio.
La musica, il ballo, l’intensità degli affetti, la voglia di scappare e la paura di farlo, la fede e la superstizione, un insieme di immagini, suoni e sensazioni che meritano di essere vissuti in queste due ore che scorrono piacevolissime. 7 days in Havana è stato prodotto dalla Fullhouse e dalla Morena Films in collaborazione con l’Havana Club che dal 2007 promuove finanziariamente iniziative per diffondere la cultura cubana nel mondo. Distribuito in Italia dalla BIM distribuzione, uscirà nelle sale il prossimo 8 giugno.
Un cast nuovo di zecca per Transformers 4
Capitan America 2 affidato ai registi di Tu, io e Dupree
Lindsay Lohan, sexy incidente sul set di Liz and Dick!
Incidente piccante per Lindsay Lohan sul set di Liz and Dick, miniserie tv diretta da Lloyd Kramr dedicata alla grande Taylor. Galeotta è stata una scollatura troppo audace che non ha contenuto il decolté dell’attrice, 26 anni a luglio. D’altronde, la scena, un furioso litigio sullo yacht tra Liz Taylor e Richard Burton (interpretato da Grant Bowler), era assai movimentata. Niente di grave, per Lindsay, che, pur accorgendosi dello straripamento, ha continuato a recitare e a fine scena è apparsa divertita: in effetti, la April di Machete ha passato di peggio negli ultimi anni. Ecco alcune foto del sexy inconveniente!
Fonte: Dailymail
Nuovo film per George Clooney regista?
Django Unchained: il primo trailer del film di Quentin Tarantino
Ecco il tanto atteso primo trailer dell’ultimo film di Quentin Tarantino, Django Unchained. Nel film vedremo un Jamie Foxx particolarmente in forma fronteggiare un Leonardo DiCaprio nel ruolo di uno schiavista senza scrupoli, il tutto condito dall’irriverente stile tarantiniano.
Ambientato nel Sud degli attuali Stati Uniti, due anni prima dello scoppio della Guerra Civile, Django Unchained è il nuovo film, scritto e diretto dal premio Oscar Quentin Tarantino, che vede protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo di Django, uno schiavo la cui storia brutale con il suo ex padrone, lo conduce faccia a faccia con il cacciatore di taglie di origine tedesca, il Dott. King Schultz (il premio Oscar® Christoph Waltz). Schultz è sulle tracce degli assassini fratelli Brittle, e solo l’aiuto di Django lo porterà a riscuotere la taglia che pende sulle loro teste. Il poco ortodosso Schultz assolda Django con la promessa di donargli la libertà una volta catturati i Brittle — vivi o morti.