Dal 18 maggio al
cinema. Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare:
Dopo essere sfuggito alle guardie del re nel tentativo di liberare
il vecchio compagno di mare Gibbs, Jack Sparrow si ritrova
prigioniero sulla nave di Barbanera, grazie alla bella e
inaffidabile figlia di quest’ultimo, Angelica, in passato sedotta e
abbandonata da Jack stesso e ora a capo della ciurma di zombie del
padre. Suo malgrado, il nostro fa dunque rotta verso la Fontana
della giovinezza, facendo presto squadra con Barbossa, che si finge
al servizio della corona d’Inghilterra ma in verità cerca la
vendetta su Barbanera, responsabile della gamba di legno che lo
invalida. Per poter ottenere dalla fonte il suo beneficio, a
pirati, soldati e corsari occorrono però alcuni ingredienti di non
facile reperimento: due antichi calici e una lacrima di sirena.
The Tree of Life:
Jack è un bambino di undici anni e ha altri due fratelli. Cresciuto
nel Midwest dai genitori, prende rispettivamente le due diverse
attitudini di guardare alla vita; sua madre, Jessica Chastain, vede
con gli occhi dell’anima, ovvero è paladina di una visione piena di
amore e grazia. Suo padre, Brad
Pitt, al contrario tenta di crescere il figlio con
l’insegnamento di mettere la propria persona davanti a tutto.
Quando lo ritroviamo cresciuto, interpretato da Sean
Penn, è un’anima persa nel mondo ma riesce a intravedere
qualche spiraglio di fiducia nelle parole del padre, considerate
prima come troppo dure.
Quinto film per Terrence Malick, un
regista che non lascia mai trapelare notizie sui suoi lavori, tanto
cinematografici quanto televisivi. Da segnalare la presenza del duo
Sean Penn e Brad Pitt, nei panni rispettivamente di Jack O’Brien da
adulto e il signor O’Brien, padre di Jack.
Il ragazzo con la
bicicletta: Cyril ha dodici anni, una bicicletta e un
padre insensibile che non lo vuole più. ‘Parcheggiato’ in un centro
di accoglienza per l’infanzia e affidato alle cure dei suoi
assistenti, Cyril non ci sta e ostinato ingaggia una battaglia
personale contro il mondo e contro quel genitore immaturo che ha
provato ‘a darlo via’ insieme alla sua bicicletta. Durante
l’ennesima fuga incontra e ‘sceglie’ per sé Samantha, una
parrucchiera dolce e sensibile che accetta di occuparsi di lui nel
fine settimana. La convivenza non sarà facile, Cyril fa a botte con
i coetanei, si fa reclutare da un bullo del quartiere, finisce nei
guai con la legge e ferisce nel cuore e al braccio Samantha. Ma in
sella alla bicicletta e a colpi di pedali Cyril non rinuncera’ a
cercare di (ri)trovare la strada di casa.
Questo film mescola sapientemente
alcuni ingredienti di film precedenti dei Dardienne: l’adolescente
di La promesse, la Rosetta del film omonimo, il padre falegname de
Il figlio e ancora il giovane disorientato de L’Enfant. La pietanza
finale sa’ forse di qualcosa già assaggiata e spesso proposta al
banchetto cui siede lo spettatore, ma il modo in cui viene servita
dai registi belgi la rende comunque particolare e da gustare
comunque.
Uscite venerdì 20 maggio.
The beaver: Walter Black, presidente di un’azienda di
giocattoli sull’orlo del fallimento, soffre di una grave forma di
depressione. Quando la moglie lo caccia di casa, tra i rifiuti
trova una marionetta per ventriloqui a forma di castoro (beaver) e
inizia ad animarla. Attraverso l’utilizzo di “the beaver”, Walter
diventa simpaticissimo, un vero vulcano di energia e di idee.
Riesce a riconciliarsi con la moglie e il figlio piccolo e a
riportare l’azienda al successo. Ma presto, come sovente accade
quando ci si immedesima troppo in un oggetto, The beaver diventa
troppo ingombrante e, infine, perfino pericoloso.
Quinto film per Jodie Foster,
regista che ha già ampiamente dimostrato la propria bravura nel
trattare i drammi umani in una prospettiva diversa. Gli attori
protagonisti, ovvero la stessa regista e Mel Gibson nei panni di
Black, non si scoprono certo con questo lungometraggio; facilitati
rispettivamente da ruoli sovente interpretati nella loro
carriera.
Il dilemma: Il
nuovo film di Ron Howard, ambientato a Chicago e dintorni, racconta
la storia di un uomo (Vince Vaughn) che una sera, in un ristorante,
vede la moglie del suo migliore amico (Kevin James) in
atteggiamenti intimi con un altro (Channing Tatum) e da quel
momento è ossessionato da un unico pensiero: informare l’amico
della scoperta con tutto quello che ne consegue o fare finta di non
aver visto niente. D’altronde si sa, occhio non vede cuore non
duole e questo vuole essere il senso del nuovo titolo (“quello che
non si conosce non può fare male”).
A interpretare la moglie fedifraga
di Isaac Backman è Winona Ryder che ha avuto la parte battendo le
colleghe Kate Beckinsale, Carla Gugino e Uma Thurman e
si è infilata negli abiti di Geneva Backman dopo essersi spogliata
di quelli di Beth, uno dei personaggi del thriller paranormale di
Darren Aronofsky, Black Swan. Di tutt’altro genere è però questo
film di Howard che sfrutta la presenza di due grandi provocatori
della risata – Kevin James e Vince Vaughn – per offrire leggerezza
e divertimento. A scrivere la sceneggiatura è stato Allan Loeb, lo
stesso che ha scritto Noi due sconosciuti, 21 e Wall Street: il
denaro non dorme mai. Se non altro ciò ha scongiurato che si
trattasse di una delle tante commedie americane banali e da
consumare in fretta senza alcun retrogusto che rimane in bocca.
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