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Scena commovente nel Il Cavaliere Oscuro: Oldman e Tom Hardy parlano del film!

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Arrivano nuove interviste dei protagonisti de Il cavaliere Oscuro. Oggi a rilasciare dichiarazioni sul film sono Gary Oldman e Tom Hardy

Oscar 2012: Joker promuove la nuova edizione!

Ormai manca pochissimo alla cerimonia di premiazione degli Oscar: quest’anno Cinefilos seguirà per voi l’evento commentandolo insieme. L’ultima notizie arrivate è quella relativa alla cancellazione della performance dal vivo delle due canzoni nominate all’Oscar, che ha sollevato qualche polemica nei confronti del produttore Brian Grazer.

Oggi vi proponiamo alcune immagini che fanno parte della campagna promozionale del’evento: nella gallery fra gli altri compare il Joker del Cavaliere Oscuro di Heath Ledger, Top Gun, Up e L’Esorcista.

Ecco tutti i poster:

Fonte: Oscars.com

Un film dietro le quinte di Mary Poppins!

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A distanza di quasi cinquant’anni dall’uscita del favoloso Mary Poppins, Deadline quest’oggi riporta la notizie che la Walt Disney Pictures sia vicina a concludere l’accordo per sviluppare la sceneggiatura di Saving Mr. Banks. Lo script è stato scritto da Kelly Marcel ed è apparso nella Black List del 2011, un elenco con quelle che vengono ritenute le migliori sceneggiature non prodotte nel corso dell’anno.

Va detto che la storia non sarà un remake dello film precedente, ma si svolgerà dietro le quinte,mostrando come la Walt Disney riuscì a convincere la scrittrice a cedere i diritti per la trasposizione del romanzo. Una trattativa che è durate ben 14 anni. Tuttavia nonostante l’enorme successo del film la scrittrice odio le sequenze animate a tal punto da rifiutarsi di cedere qualunque altro suo lavoro alla Major. Alcune voci non confermate vedrebbero infine i due premi Oscar Tom Hanks e Meryl Streep come possibili interpreti di Walt Disney e di Pamela Travers. Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi.

Fonte: Deadline

Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno: Gary Oldman parla del suo ultimo giorno sul set!

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The Wrap è riuscito ad intervistare l’attore candidato all’Oscar per La Talpa e fra le tante domande fatte Gary Oldman ha parlato anche del suo ultimo giorni di set ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno

Ecco la traduzione fatta da Badtaste.it:

Dev’essere un punto molto interessante della tua vita. La serie del Cavaliere Oscuro volge al termine, e quella di Harry Potter è finita. E si tratta di due grossi progetti…

Dieci anni. Sono molto felice di essere stato coinvolto in questi progetti. Lavorare in un franchise è una fortuna, averne due è fortuna sfacciata. Sento gli altri attori di Potter che dicono “Quel fortunato bastardo ha lavorato anche a Batman!”

E’ stato bello lavorare a quei film, soprattutto in un periodo di magra. Hanno soldi, major e importanza. Qualunque cosa succedesse, sapevi sempre che c’era un altro Harry Potter e un altro Batman.

E’ stato bello l’ultimo giorno di riprese del Cavaliere Oscuro – il Ritorno. Mi hanno dato un regalo molto divertente alla fine dell’ultima ripresa. Ero in piedi in cima a un tetto con Christopher Nolan, e mi hanno dato una piccola teca con una cornice nera. All’interno c’era il mio distintivo, gli occhiali e uno dei baffi utilizzati dagli stunt. Hanno mandato  in pensione persino i baffi! E’ stato un bel regalo alla fine di tutto, un ricordo prezioso.

Ulteriori info nella nostra scheda: Il cavaliere oscuro – Il ritorno. La pellicola uscirà il 29 agosto 2012. Vi segnaliamo anche il nostro speciale sulla saga di Nolan: Batman

Sullivan Stapleton sarà Temistocle in 300: The Battle of Artemisia

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Warner Bros e Legendary Pictures hanno reclutato Sullivan Stapleton (Animal Kingdom) per 300: The Battle of Artemisia, prequel dell’acclamato 300: l’attore australiano, 35 anni, avrà la fondamentale parte Temistocle. Tempi felici, quindi, per Stapleton, che nel 2012 sarà sugli schermi con Gangster Squad al fianco si mostri sacri quali Sean Penn, Nick Nolte e Josh Brolin. Ancora senza proprietario l’antagonista del greco, il persiano Serse; tuttavia, pare che di questo ruolo possa farsi carico Rodrigo Santoro, già Serse in 300. Artemisia sarà interpretata da Eva Green (The Dreamers), nel progetto da un paio di mesi. The Battle of Artemisia, scritto da Zack Snyder (regista di 300) e Kurt Johnstad per la regia di Noam Murro, è l’adattamento della graphic novel Xerses di Frank Miller. Il titolo è ancora provvisorio.

Fonte: Slashfilm

Il duro Statham per l’adattamento di Heat firmato Brian De Palma

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Brian De Palma ha trovato in Jason Statham (The Snatch) il protagonista del suo adattamento di Heat, romanzo di William Goldman pubblicato

War Horse: recensione del film di Steven Spielberg

Nonostante il passo falso di Indiana Jones e il Regno dei Teschi di Cristallo, Steven Spielberg è tornato in sella. Senza troppi problemi e complimenti ha portato al cinema il famosissimo fumetto di Hergè (insieme a Peter Jackson) nella fastosa messa in scena di Tin Tin uscito lo scorso ottobre, ed ora, aspettando sue opere più impegnative come il Lincoln attualmente in produzione, esce al cinema War Horse, favola sulla guerra e sull’amicizia tra un ragazzo e il suo cavallo. In perfetto stile spielberghiano la musica, le immagini, la sceneggiatura (basata sul romanzo omonimo di Michael Morpugno) e persino i visi degli attori raccontano di Steven, dell’immaginario cinematografico che ha creato nel corso di più 40 anni di carriera nel cinema. Albert è un ragazzo figlio di contadini a cui viene dato l’incarico di addestrare un giovane cavallo, che lui chiamerà Joy.

Dal successo di Albert con Joy dipendono le sorti della fattoria di famiglia e così tra il ragazzo e il cavallo si instaura più di un rapporto tra padrone e animale domestico: i due diventano amici e fratelli. Purtroppo la guerra dividerà i due, che nonostante le asperità del campo di battaglia e della trincea, cercheranno sempre di ricongiungersi. Steven Spielberg ci mostra il suo piacere a girare una storia come questa; apologia dei buoni sentimenti con tanto di happy ending e di scene sul filo del plausibile si susseguono con la consueta maestria che il regista ha dietro la macchina da presa. La splendida fotografia firmata dal fedele collaboratore di Spielberg, Janusz Kaminski (premio Oscar per Schindler’s List e Salvate il Soldato Ryan), travalica in alcune sequenze la storia stessa, diventando vera e propria protagonista del film. John Williams poi ci mette del suo realizzando una colonna sonora orecchiabile, onnipresente e che, come ogni sua realizzazione, dona enfasi e profondità a tutto il film.

War Horse, l’omaggio di Steven Spielberg

WAR HORSEWar Horse però non è certo esente di difetti, tra tutti la particolare lentezza dell’introduzione, in cui Spielberg si impegna a gestire e spiegare le dinamiche che muovono i personaggi, calcando un po’ la mano su alcuni caratteri (vedi David Thewlis nei panni del cattivo padrone) e rischiando di renderli ridicoli. Intelligente invece la scelta del cast, estremamente vario e ricco di piccole partecipazione che ne arricchiscono diversi momenti: ci sono Peter Mullan, straordinario protagonista di Tyrannusaur; Emily Watson, che non ha bisogno di presentazioni; e poi il già citato David Thewlis, Tom Hiddleston, Benedict Cumberbatch.

Alla sua prima apparizione sul grande schermo Jeremy Irvine, inglese fino al midollo, pescato dal palcoscenico teatrale e regalato al mondo del cinema, ha dalla sua una buona esperienza professionale, una straordinaria somiglianza con l’Ethan Hawke de l’Attimo Fuggente, e tutte le carte in regola per sfondare nel mondo del cinema. Pur non rappresentando di certo il punto più alto della carriera del regista de Lo Squalo e E.T., War Horse rimane fedele al suo autore, pagandone le conseguenze in prevedibilità drammaturgica e ritmo dilatato nella prima parte. Il film resta comunque una apologia dei buoni sentimenti, forse desueti in un mondo sempre più cinico, ma che asseconda le intenzioni di Spielberg nel realizzare un film per famiglie e nel rappresentare ancora una volta la bellezza del cinema come macchina dei sogni.

Doppia Natalie Portman per Terrence Malick!

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Natalie Portman, esaurita la pausa maternità – ha dato alla luce un bambino, Aleph, lo scorso giugno – torna al lavoro, ancora fresca di Oscar (miglior attrice protagonista ne Il cigno nero

Il generale dei Briganti: recensione della fiction

A coronare i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia ci ha pensato in extremis Rai Fiction, con una miniserie prodotta insieme ad Ellemme Group, Il Generale dei briganti. Protagonista Daniele Liotti, la fiction andrà in onda su Rai1 domenica 11 e lunedì 12 febbraio. Lodevole operazione che riesce ad armonizzare il lato storico con quello puramente fittizio, il film diretto da Paolo Poeti narra le gesta di Carmine Crocco, brigante e rivoluzionario lucano realmente esistito che si unì alla lotta per l’unificazione nazionale.

Un racconto tra storia e leggenda

La prima puntata si apre con Carmine che osserva da lontano i funerali del padre senza parteciparvi. Il deputato Mariano Aiello (Danilo Brugia) sta infatti portando avanti una caccia spietata nei confronti del giovane fuorilegge. Un lungo flashback ci svela il passato di Carmine, a partire da quando, bambino, vide la madre aggredita dal conte Guarino (Massimo Dapporto) perdere il figlio che portava in grembo. Adulto, Carmine parte soldato. Scrive all’amata Nennella (Raffaella Rea) che però, analfabeta, si fa leggere le lettere dallo scrivano di paese Antonio, il quale le tace il prossimo ritorno di Carmine per il matrimonio. Carmine diserta e torna a casa, ma trova Nennella sposata ad Antonio e sua sorella Rosina orrendamente sfregiata da Ferdinando Guarino, il figlio del conte colpevole della follia della madre. Grazie anche all’aiuto di Mariano, medico liberale innamorato di Giuseppina (Christiane Filangieri), riuscirà a scappare e ad unirsi alla banda capeggiata da Nicco Nacco (il sempre bravo Fabio Troiano), in seguito sposando la causa garibaldina.

Una fiction dal respiro epico

Interamente girata al Sud con uno stile che ricorda un po’ i vecchi western, l’opera è uno sguardo lucido sui sacrifici, forse dimenticati, che hanno accompagnato la nascita del nostro Paese. Un processo all’interno del quale, come afferma il regista, i briganti sono stati “perdenti tra i vincitori”, esclusi da quello Stato che avevano contribuito a creare.

Non manca, inoltre, una riflessione sul divario nord-sud e sulla spaccatura culturale vigente nella neonata nazione. Bisogna dire che la storia, ben accompagnata dalle musiche di Andrea Ridolfi, è avvincente e riesce, nonostante la durata notevole, a tenere alti i ritmi – complice anche la buona prova degli attori e la suspense creata dall’intreccio. Splendide le riprese della campagna lucana, e impeccabili i costumi di Mariano Tufano. Peccato solo che i dialoghi, forse nel tentativo di riprodurre la parlata dell’epoca, si macchino qua e là di un sentimentalismo che sfocia nel retorico.

New entry nel cast de Lo Hobbit

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Il cast de Lo Hobbit non è ancora completo, o meglio non ERA ancora completo poichè mancava all’appello l’attore che avrebbe dato corpo a Dain Piediferro, ovvero il Re sotto la Montagna, nobile tra i Nani.

Prime foto dal set di After Earth di M. Night Shyamalan

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Ecco che, a poco più di un anno dall’uscita in sala, prevista per il giugno 2013, arrivano le prime foto dal set costaricano di After Earth, nuovo lungometraggio di M. Night Shyamalan (Il sesto senso, The Village). Il film racconta di un padre e di un figlio, rispettivamente interpretati  da Will Smith e da suo figlio Jaden, che precipitano sulla Terra mille anni dopo che il genere umano ha abbandonato il pianeta; il padre resta ferito, e spetta al ragazzino cercare aiuto e darsi da fare per salvare sé stesso e il genitore. Nel cast, oltre ai due Smith, ci sono Sophie Okonedo, Zoe Kravitz, Isabelle Fuhrman. Ecco le foto, in cui si vedono il regista, Smith senior e il 13enne Jaden.

Fonte: Worst previews

Resident Evil Retribution 3D – Visita sul set!

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Un paesaggio polare, una distesa di ghiaccio e neve interrotta soltanto da una jeep ribaltata e dalla torre di un sottomarino che è emersa rompendo il ghiaccio. Così si presenta il gigantesco e affascinante set di Resident Evil: Retribution, quinto capitolo della saga horror tratta dal celeberrimo videogioco della Capcom. Siamo a Toronto, dove sono stati girati gli ultimi tre episodi del franchise. Protagonista assoluta del film è ancora una splendida Milla Jovovich, nei panni dark e affascinanti di Alice.

The Woman in Black – Trailer Italiano

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The Woman in Black è un film del 2012 diretto da James Watkins e con protagonista Daniel Radcliffe, adattamento cinematografico del romanzo gotico La donna in nero, dell’autrice britannica Susan Hill. L’uscita del film nelle sale statunitensi è prevista per il 3 febbraio 2012, mentre in Italia arriverà il 3 marzo 2012, distribuito da Videa – CDE. Il trailer originale del film è stato diffuso il 17 agosto 2011, mentre quello italiano il 21 dicembre 2011.

Ulteriori info nella nostra Scheda-Film: The Woman in Black

In Time – Trailer Italiano

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In Time è un film del 2011 diretto da Andrew Niccol, con protagonisti Justin Timberlake e Amanda Seyfried. L’uscita nelle sale cinematografiche negli Stati Uniti è avvenuta il 28 ottobre 2011. Il film verrà distribuito nelle sale italiane il 17 febbraio 2012 a cura della Medusa Film.

The Amazing Spider-Man: Full Trailer Italiano

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The Amazing Spider-Man è un film del 2012 diretto da Marc Webb. La pellicola ha come protagonista l’Uomo Ragno, il personaggio dei fumetti Marvel Comics. È un riavvio della saga cinematografica slegato dalla precedente trilogia diretta da Sam Raimi. Il film verrà distribuito in versione bidimensionale e stereoscopica. Il film verrà distribuito in tutto il mondo nei giorni compresi tra il 3 ed il 6 luglio 2012 ad eccezione del Giappone, che ospiterà l’anteprima il 30 giugno, e dell’Ucraina, dove uscirà il 12 luglio. Negli Stati Uniti uscirà il 3 luglio 2012, in Italia verrà distribuito nelle sale il giorno dopo.

Ulteriori info nella nostra Scheda-Film: The Amazing Spider-Man

Hunger Games – Trailer Italiano

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Hunger Games (The Hunger Games) è un film del 2012 diretto da Gary Ross. La pellicola è la trasposizione cinematografica del romanzo di fantascienza Hunger Games, scritto da Suzanne Collins. L’uscita negli USA è prevista per il 23 marzo 2012. In Italia uscirà il 1 maggio 2012.

Ulteriori info nella nostra Schefa-Film: Hunger Games

Albert Nobbs – Trailer Italiano

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Albert Nobbs è un film drammatico diretto da Rodrigo García e interpretato da Glenn Close, Mia Wasikowska, Aaron Johnson e Janet McTeer. La sceneggiatura è basata su un racconto dello scrittore irlandese George Moore. Il trailer italiano del film è stato diffuso online il 3 gennaio 2012. Il film è uscito nelle sale statunitensi il 27 gennaio 2012, mentre in Italia arriverà nelle sale cinematografiche il 10 febbraio, distribuito da Videa.

Ulteriori info nella nostra Schefa-Film: Albert Nobbs

Resident Evil Retribution 3D – Teaser Trailer Italiano

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Resident Evil: Retribution è un film del 2012 diretto e sceneggiato da Paul W.S. Anderson e interpretato da Milla Jovovich, Shawn Roberts, Wentworth Miller, Sienna Guillory, Ali Larter, Michelle Rodriguez e Kevin Durand. Si tratta del quinto episodio della saga cinematografica basata sui videogiochi survival horror della Capcom e il secondo ad essere distribuito in tridimensionale. Il film uscirà nelle sale statunitensi il 14 settembre 2012.

Amy Adams… Oggetto del Desiderio

Dopo aver ballato con Kermit e gli alti Muppet, Amy Adams torna a progetti più impegnati: sarà protagonista e produttrice  di An Object Of Beauty, adattamento dell’omonimo romanzo di Steve Martin. La Adams interpreterà Lacey Yager, una giovane, bella e ambiziosa donna che vuole farsi strada nel mondo artistico newyorchese; il film, come il romanzo, la seguirà nel corso di quindici anni della sua vita, tra l’apertura di una propria galleria, viaggi attorno al mondo, e varie relazioni, tra cui quella con un artista destinato a diventare famoso.

Al momento non vi sono notizie riguardo chi scriverà e dirigerà il film: le produttrici Trudie Styler e Celine Rattray di Maven Pictures stanno cercando il team giusto. Per quanto riguarda la Adams, la vedremo prossimamente nelle situazioni di più disparate: diretta da Paul Thomas Anderson in The Master e da Clint Eastwood in Trouble with the curve, nell’adattamento di On The Road di Kerouac e in Man of Steel,  rilancio cinematografico di Superman diretto da Zack Snyder.

Fonte: Empire

Philip Seymour Hoffman sul set di Anton Corbijn

Il regista olandese sembra aver trovato uno dei protagonisti per l”adattamento di A most wanted man, romanzo di John Le Carrè uscito in Italia col titolo di Yssa il buono: Philip Seymour Hoffman sarebbe vicino a raggiungere l’accordo per intepretare il capo di un unità dello spioanggio tedesco alla caccia del protagonista, Issa, un clandestino ceceno di religione musulmana che, fuggito dal suo Paese, apparentemente con l’unico scopo di studiare e rifarsi una vita, mostrerà in seguito di essere in possesso di importanti segreti riguardanti l’esportazione di capitali dall’ex Unione Sovietica nelle banche tedesche. L’adattamento del film è stato curato da Andrew Bowell (Edge of darkness – Fuori controllo);

Le Carrè ha scritto il romanzo in parte attingendo dalle sue personali esperienze nel periodo in cui lavorava per i servizi britannici ad Amburgo, in parte ispirandosi alla sotria Murat Kurnaz, un cittadino turco regolarmente emigrato in Germania che venne arrestato in Pakistan e trasferito a Guantanamo nel 2001 e poi scagionato e rilasciato nel 2006. Il film dovrebbe trovare un produttore in occasione dell’imminente Mercato Europeo del Film di Berlino, organizzato in contemporanea all’omonimo Festival del Cinema.

Fonte: Empire

Vince Vaughn e Owen Wilson ancora insieme?

Dopo il successo di Wedding Crashers (2 Single a nozze), Vince Vaughn e Owen Wilson potrebbero tornare a recitare insieme, in Interns. I due saranno dei quaratenni le cui carriere lavorative subiscono un brusco arresto quando vengono degradati: i due si licenzieranno cambiando lavoro e entrando in un’azienda hi-tech (sul modello di Google), nella quale però avranno a che fare con la spietata concorrenza di un gruppo di agguerriti ventenni.

A firmare la sceneggiatura è stato lo stesso Vaughn, che aveva iniziato a sviluppare il progetto con la Universal, ma tutto si è poi arenato per questioni di budget; ad abbracciare il progetto è stata poi la Fox, con la produzione di Shawn Levy. Al momento non vi sono ancora stati annunci ufficiali riguardo l’effettiva realizzazione del film, ma con la Fox alla continua ricerca di nuove commedie con cui sbancare il botteghino, le possibilità si fanno più concrete.

Fonte: Empire

Washington e Wahlberg insieme in 2 Guns

Ancora una volta, fumetti al cinema: stavolta niente supereroi e niente ‘mainstream’, ma una serie molto meno conosciuta, 2 Guns (scritta da Steven Grant e uscita per l’editrice indipendente Boom! Studios), incentrata su due agenti (uno della DEA, uno dell’NCIS), che si indagano reciprocamente, perché entrambi hanno rubato dei soldi sequestrati alla criminalità organizzata.

A dirigere il film doveva inizialmente essere David O Russell, ma dopo dissapori con lo stesso Wahlberg la scelta è stata dirottata da Baltasar Kormákur, che con Wahlberg ha appena finito di lavorare su Contraband (in uscita a maggio sugli schermi italiani). L’attore di Dorchester sarà inoltre impegnato a breve accanto a Mila Kunis in Ted, diretto dal creatore dei Griffin Seth McFarlane, mentre Denzel Washington sarà protagonista di Fligh, prossimo film di Robert Zemeckis.

Fonte: Empire

Machete 2: al via!

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Sembra che le riprese del sequel di Machete inizieranno presto. L’attore Danny Trejo aveva già confermato nel 2010 che il film era in preparazione. Ora arriva la conferma da parte del regista, Robert Rodriguez che ha dichiarato ufficialmente che le riprese di Machete 2 inizieranno il prossimo Aprile. 

Un documentario sulla tragedia della Costa Concordia

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Il disastroso naufragio della Concordia diventerà presto un documentario. Non arriverà nelle sale, ma sarà un’inchiesta complessa e articolata, con interviste e riconstruzioni in CGI. Parliamo di Italian Cruise Ship Disaster: The Untold Stories.

Sarà prodotto dal National Geographic Channel, in programmazione su tale canale il 12 febbraio e il 13 febbraio. Non è il primo progetto annunciato, nonostante l’incidente sia tanto recente: il Discovery Channel aveva già presentato un progetto simile da trasmettere in primavera. Questo documentario per la tv tuttavia sarà il primo a essere trasmesso anche in America. Dirigono e producono Marc Tiley e Paul O’Connor.

E ora parliamo di Kevin: recensione del film con Tilda Swinton

Arriva al cinema E ora parliamo di Kevin, il film thriller diretto da Lynne Ramsay e con Tilda Swinton e John C. Reilly.

In E ora parliamo di Kevin Una donna fa un sogno, forse è il ricordo di un’esperienza passata, è un sogno a metà inquietante e paradisiaco. Poi si sveglia, nel suo salotto, sul suo divano, sommersa di antidepressivi e cibo avanzato, esce sul portico e scopre la facciata di casa completamente imbrattata di vernice rossa. Così conosciamo Eva (nome sibillino), una donna che tiene stretto dentro di sé un dolore indicibile e pian piano scopriamo cosa la affligge; veniamo a conoscenza del marito Franklin, del suo lavoro di agente di viaggi che esercita con successo, ma soprattutto conosciamo Kevin, suo figlio maggiore.

E ora parliamo di Kevin, il film

E ora parliamo di Kevin diretto da Lynne Ramsay prende spunto dal romanzo di Lionel Shriver, We need to talk about Kevin che si concentra sul rapporto complicato tra genitori e figli, sul ruolo fondamentale che i primi hanno nell’educazione dei secondi, soprattutto sull’effetto che la vita domestica ha sul carattere e sulle azioni, talvolta estreme, dei ragazzi di oggi.

Il film invece si concentra principalmente sul ruolo della madre Eva (Tilda Swinton), donna che non accetta completamente la sua maternità, ma che allo stesso tempo farà di tutto per farsi accettare dal figlio, come madre e come figura autoritaria di riferimento. Ma Kevin è un neonato irrequieto, un bambino ostinato, un ragazzo silenzioso e difficile e i rapporti con lui non saranno mai ‘normali’.E ora parliamo di Kevin si sviluppa pian piano lungo i ricordi di Eva che ci mostra gradualmente la sua vicenda personale; da subito intuiamo cosa è accaduto di così devastante da distruggere per sempre la sua vita, ma tutto ci viene mostrato con graduale, esasperante lentezza che non fa altro che caricare di tensione il momento del confronto finale tra madre e figlio.

Tilda Swinton è semplicemente divina, senza trucco, senza orpelli, senza oggetti di sorta che possano in qualche modo aiutarla a dare realtà alla parte, l’attrice premio Oscar racconta con la sofferenza degli occhi e il nervosismo dei gesti il misto di paura, rimorso e senso di colpa a causa di un figlio che non è riuscita a comprendere dal primo momento, che non è riuscita ad educare e che alla fine l’ha condotta alla caduta e alla solitudine. Accanto a lei Ezra Miller, giovane attore già visto in City Island, è Kevin adolescente molto intelligente ma turbato e pensieroso, cattivo nel profondo, senza una ragione.

E ora parliamo di Kevin

John C. Reilly è Franklin, il padre, uomo tenero e innamorato della famiglia non riesce però a vedere il disagio della moglie, né la ‘particolarità’ del ragazzo. Si limita a dire che va tutto bene, con bonaria espressione da capofamiglia soddisfatto. Nemmeno verso di lui Kevin mostrerà gratitudine o compassione. Non c’è magia, non c’è satanismo, eppure il film si muove sul confine tra thriller soprannaturale a sfondo satanico e dramma familiare regalandoci anche qualche citazione che può sembrare forzata ma che aiuta forse ad inquadrarne il genere, come la carrozzina da passeggio del piccolo Kevin che ricorda senza ombra di dubbio la carrozzina del figlio di Rosemary nel capolavoro di Roman Polanski.

Il rosso è il colore privilegiato nel film, rosso dei pomodori nel prologo, rosso della vernice sui muri di casa, rosso della marmellata spalmata in abbondanza sul pane, tanto rosso, ad evocare e anticipare del sangue che sarà versato ma che non verrà mai mostrato. E ora parliamo di Kevin è un film complesso, intrigante, sicuramente ben fatto che riesce a coinvolgere lo spettatore regalando una serie di emozioni scomode e contrastanti come solo i film impegnativi e fatti con criterio riescono a fare. Molto atteso dalla critica attenta, il film si annuncia da sé per la straordinaria interpretazione della Swinton e per la cruda e triste attualità del tema raccontato, nonostante tutto, con molto tatto. Al cinema dal prossimo 17 febbraio.

E ora parliamo di Kevin: trailer ufficiale

The Amazing Spider-man – trailer ufficiale

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In questo trailer vediamo più o meno chiaramente Lizard, il villain di turno, interpretato da Rhys Ifans e nel film amico e collega dello scomparso padre di Peter. Dal trailer si capisce anche molto meglio la trama, che vi abbiamo già  raccontato qualche giorno fa. Possiamo anche vedere qualche scena in più ocn la bella Emma Stone, che nonostante interpreti un ruolo da ‘donzella in difficoltà’ non sembra perdere quella freschezza e quell’ironia che la rappresentano e la fanno apprezzare ormai in tutto il mondo.

Ulteriori info nella nostra Schefa Film: The Amazing Spider-man

Tha Amazing Spider-Man 3D: il full trailer

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Ecco il full trailer di The Amazing Spider-Man, reboot di quello targato Sam Raimi e diretto da Mark Webb che si è avvalso di Andrew Garfield nella tuta dell’uomo ragno per sostituire Tobey Maguire.

Lettere da Iwo Jima: il film di Clint Eastwood

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Lettere da Iwo Jima è il film del 2006 diretto da Clint Eastwood e con Ken Watanabe e Kazunari Ninomiya.

Lettere da Iwo Jima: trama del film

Giorni nostri. Un gruppo di archeologi giapponesi che sta eseguendo degli scavi nelle grotte dell’isola di Iwo Jima, ritrova una sacca militare sotterrata nella sabbia che contiene decine di lettere. Appartiene ai soldati giapponesi che con coraggio, fanatismo ed eccessivo zelo, hanno difeso una piccola isola, irrilevante per le sorti del conflitto mondiale, ma, come tante, fondamentale per l’orgoglio nazionale e per gli strateghi militari. Torniamo così all’epoca dei fatti, durante la Seconda Guerra Mondiale e ripercorriamo la storia di quelle persone che scrissero quelle lettere.

Lettere da Iwo Jima, il film

Il generale Tadamichi Kuribayashi viene inviato a comandare il piccolo contingente giapponese sull’isola di Iwo Jima, dove si è da poco spostata la linea del fronte dopo la perdita dei domini giapponesi nel sud del Pacifico. Del contingente fanno parte molti giovani soldati, la maggior parte dei quali arruolati con la forza e senza quasi nessuna esperienza di combattimento; tra questi ci sono il soldato Saigo, un giovane panettiere che ha lasciato a casa la moglie incinta, e il suo amico Kashiwara.

Kuribayashi, uomo di grande levatura morale e con un profondo rispetto tanto del nemico quanto della vita dei suoi uomini, è consapevole del fatto che ormai la guerra è perduta, ma da soldato dell’imperatore è determinato a difendere l’isola il più a lungo possibile, così da dare modo alle retrovie di fortificare l’arcipelago in vista di una probabile, imminente invasione americana del Giappone. Il fulcro delle operazioni giapponesi sull’isola sarà il monte Suribachi, che viene pesantemente fortificato e della difesa del quale viene incaricato, tra gli gli altri, anche Saigo, che nel frattempo vede il suo amico Kashiwara morire a causa della dissenteria. Il comando dell’artiglieria, per la maggior parte vecchi carri armati mezzi sgangherati, viene affidato al carismatico tenente colonnello Takeichi Nishi, che aveva precedentemente informato Kuribayashi che la marina, uscita distrutta dalle recenti battaglie, non ha alcuna intenzione di inviare a Iwo Jima i rinforzi che il generale aveva richiesto.

Il 19 febbraio del 1945 inizia la battaglia. La tattica di Kuribayashi inizialmente sembra funzionare, ma alla lunga però la superiorità numerica degli americani e l’incessante bombardamento aeronavale finiscono per logorare le difese giapponesi, specialmente sul Suribachi, cuore pulsante della macchina difensiva giapponese. Il generale ordina ai pochi soldati rimasti a difesa della montagna di ritirarsi, ma il comandante della divisione e molti suoi uomini rifiutano di arretrare e compiono il “seppuku” facendosi esplodere con delle granate. Saigo e Shimizu non si suicidano e si riuniscono con la maggior parte delle restanti forze giapponesi per provare ancora disperatamente a combattere.

Lettere da Iwo Jima, distribuito nel 2006 e diretto dall’instancabile Clint Eastwood, può essere considerato la risposta cinematografica a Pearl Harbor; in fondo la stessa battaglia sull’isola giapponese lo è stata. Stessi nemici, stessa guerra assurda, stesso palcoscenico tanto insignificante per le sorti della guerra mondiale quanto importante per i gerarchi militari, che in modo eccessivamente zelante ed esaltato difendevano anche isolette sperdute, pagando con migliaia di vite umane un prezzo altissimo.

Il regista americano, leggenda di Hollywood, ci fa vivere in prima persona quei drammatici istanti; ci fa entrare nella psiche dei personaggi, nelle loro ansie, paure, speranze, convinzioni. Non condanna i soldati e il loro credo patriottico, ma si limita a raccontarlo ed esaltarlo; il giovanissimo Saigo, protagonista del film, ci viene presentato come uno dei tanti agnelli sacrificati di una lunga e terribile guerra, ad oggi la più devastante che l’umanità abbia conosciuto.

Sebbene la pellicola duri quasi 2 ore e mezza, non finisce mai “per pesare” allo spettatore, dato l’alto carico di emozioni e azioni che ogni sequenza porta con sé, messe l’una dopo l’altra con la consueta arte cinematografica di Eastwood.

Molto particolare la scelta di iniziare romanticamente il racconto proprio dal ritrovamento delle lettere che quei soldati avevano scritto ma che non sono mai giunte a destinazione; un fatto comunque realmente accaduto, giacché solo qualche decennio più tardi vennero ritrovate sull’isola di Iwo Jima centinaia di lettere mai spedite dei combattenti giapponesi. Il film è comunque tratto dal libro Picture Letters from Commander in Chief, di Tadamichi Kuribayashi ed è complementare alla sua precedente opera Flags of Our Fathers, che tratta la stessa battaglia dal punto di vista americano.

Il film è quasi interamente girato in lingua giapponese, ma è di produzione statunitense; anche in Italia, come negli Stati Uniti, è stato distribuito con i sottotitoli, mentre solo nella versione DVD è stato aggiunto il doppiaggio in italiano.

La colonna sonora, intitolata Letters from Iwo Jima e che ben accompagna le scene cariche di emozioni, è stata pubblicata il 7 gennaio 2007 dalla Milan Records ed è composta da Kyle Eastwood (figlio di Clint) e Michael Stevens.

La pellicola ha fatto anche incetta di premi tra il 2006 e il 2007, anche i “nostri” David di Donatello e Nastri d’argento.

Gérard Depardieu nei panni di Dominique Strauss-Kahn

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Sarà Gérard Depardieu ad interpretare Dominique Strauss-Kahn nel progetto del regista americano Abel Ferrara. A dispetto della reticenza del produttore Vincent Maraval della Wild  Bunch parigina, che non ha lasciato passare indiscrezioni, il regista ha finalmente dichiarato al giornale francese Le Monde che sarà Depardieu a vestire i panni del tanto discusso politico dei sex scandal del 2011, affiancato da Isabelle Adjiani nel ruolo della moglie di Strauss-Kahn, Anne Sinclair.

Secondo le dichiarazioni del regista, il film verrà girato a New York, a Washington e in Francia, vale a dire nei luoghi dove il potere e la ricchezza si annidano, come tiene a precisare Ferrara. L’ex Direttore del Fondo Monetario Internazionale ed ex leader oppositore di Sarkozy non sarà peraltro lasciato solo, al bersaglio di contestazioni e critiche da parte di pubblico e opinione pubblica: secondo le ultime indiscrezioni, infatti, la scena riserverebbe dello spazio a personalità come Bill Clinton e Silvio Berlusconi …

Intanto Gérard Depardieu, anch’egli piuttosto restio a parlare del film, sembra aver semplicemente dichiarato: “Generalmente, sono molto bravo ad interpretare personaggi che non mi piacciono o a cui non assomiglio”.

(fonte: Guardian.co.uk)

Tre uomini e una pecora: recensione del film di Stephan Elliott

In Tre uomini e una pecora David è un giovane inglese, la sua unica famiglia sono gli amici, Tom, Luke e Graham. Durante una vacanza incontra Mia, sua anima gemella, e decide di sposarla su due piedi. Inutile dire che questa decisione apparentemente avventata, mette nel panico gli amici, specialmente Tom, che si sente messo da parte. Abbandonate però per un attimo le incertezze i quattro partono per l’Australia, dove avverrà il matrimonio, e dove il ragazzo incontrerà per la prima volta la famiglia di Mia. Nessuno però si aspetta quello che sta per succedere, e sicuramente nessuno sa che il padre di Mia è nientemeno che Senatore. Le vicende precipitano e tra gag irreali ed esilaranti il matrimonio si rivelerà trai più divertenti mai visti al cinema.

Chris Marshall è il mattatore della commedia inglese, già visto in veri e propri cult come Love Actually e Un Matrimonio all’Inglese, in questo caso è il Best Man, il testimone dello sposo che manda a monte ogni tentativo dell’amico David, un annacquato Xavier Samuel, di fare bella impressione sull’inquietante suocero. Dopo aver rovinato un funerale (in Funeral Party) Marshall si cimenta con i matrimoni, e dobbiamo dire, lo fa decisamente bene. Pecore violate e spacciatori impazziti saranno gli special guest della cerimonia, oltre ad una mamma ‘stupefacente’, interpretata dall’evergreen Olivia Newton-John, trasgressiva e comicissima nei panni della madre della sposa.

Alla regia di Tre uomini e una pecora c’è un esperto di matrimoni, Stephan Elliott, che dopo Un Matrimonio all’Inglese, ritorna in Italia con una commedia irriverente che fa pensare molto ad Una notte da Leoni ma che, a quanto dichiarato dal regista, era stata scritta almeno 10 anni fa. Tre uomini e una pecora , raccontato con grande brio, riesce anche a offrire uno sguardo diverso al paesaggio australiano, senza mostrarne le canoniche cartoline, ma mettendone in evidenza l’aspetto selvaggio e apparentemente inesplorato. Le gag si susseguono più o meno verosimilmente, regalando ritmo e brio ad una commedia interessante e divertente, che dissacra anche l’inevitabile e scontato happy ending.