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Harry Potter e i Doni della Morte – parte 1: nuova scena tagliata!

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Ecco arrivare dal DVD e Blu-ray di  Harry Potter e i Doni della Morte – parte 1, in uscita il 15 aprile una nuova scena tagliata! La scena ritrae come protagonista uno dei Mangiamorte nella ex casa dei Granger..

Ecco la scena:

 

Ecco qui invece un dietro le quinte sul Make-up!

David Heyman, produttore di tutti i film della serie, ha prodotto il film con David Barron. Steve Kloves ha adattato la sceneggiatura, basata sul libro di J.K. Rowling. Lionel Wigram è il produttore esecutivo. Daniel RadcliffeEmma WatsonRupert Grint, riprendono i ruoli di Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger, e nel cast ci sono anche Helena Bonham CarterGary OldmanAlan RickmanRalph FiennesTom Felton, Bonnie Wright, Jamie Campbell BowerMichael GambonJason Isaacs, Maggie Smith, John Hurt, Ciarán Hinds, Jim Broadbent, Evanna Lynch, Emma ThompsonDavid ThewlisRhys IfansDomhnall GleesonClémence PoésyKelly Macdonald, James Phelps, Oliver Phelps, Warwick Davis, Devon Murray.

Fonte: Portus

Esplosioni sul set di Transformers 3: nuove foto!

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Esplosioni sul set di Transformers 3: nuove foto!

Pubblicate tre foto di Transformers: Dark of the Moon. Le immagini mostra scene d’azione con i protagonisti Shia LaBeou e Rosie Huntington-Whiteley, Tyrese Gibson e Josh Duhamel.

Ricordiamo che Transformers 3 uscirà l’1 luglio 2011 in 3D e 2D e il cast oltre a Shia LaBeouf, Josh Duhamel, anche Rosie Huntington-Whiteley, Tyrese Gibson, John Malkovich, Frances McDormand, Ken Jeong, Patrick Dempsey, Alan Tudyk.
Fonte: Collider, badtaste;

Esplosioni sul set di Transformers 3: nuove foto!

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Esplosioni sul set di Transformers 3: nuove foto!

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Pubblicate tre foto di Transformers: Dark of the Moon. Le immagini mostra scene d’azione con i protagonisti Shia LaBeou e Rosie Huntington-Whiteley, Tyrese Gibson e Josh Duhamel.

Una notte da leoni 2: Full Trailer!!

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Una notte da leoni 2: Full Trailer!!

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La Warner Bros. ha pubblicato il full trailer di Una notte da leoni 2, il sequel dell’esilarante commedia di Todd Phillips…

Ladri di biciclette, il film di Vittorio De Sica e Cesare Zavattini

Ladri di biciclette è un film del 1948 diretto da Vittorio De Sica e scritto da Cesare Zavattini con protagonisti nel cast Lamberto Maggiorani, Enzo Staiola

Il film, girato con un’ampia partecipazione di attori non professionisti, è basato sul romanzo (1945) di Luigi Bartolini adattato al grande schermo da Cesare Zavattini.

In una Roma messa in ginocchio dalla seconda guerra mondiale, come d’altronde tutta l’Italia, un padre di famiglia disoccupato riesce a trovare un lavoro ben retribuito come attacchino di manifesti per il cinema. Sfortuna vuole però che proprio il primo giorno gli rubino la bicicletta, elemento indispensabile per svolgere quel lavoro. Si mette così alla disperata ricerca del mezzo insieme al figlio, con la fortuna che sembra ancor più cieca con la povera gente…

Ladri di biciclette, il film di maggior successo del neorealismo italiano

Dopo Sciuscià uscito due anni prima, ecco una nuova perla da regista per Vittorio De Sica, il quale, ancora una volta propone senza fronzoli le difficoltà dell’Italia uscita dalla seconda guerra mondiale. Lo fa dando molto spazio alle sofferenze dei bambini e dei ragazzini, vittime indifese delle crudeltà degli adulti. Il suo è un realismo nudo e crudo, che riprenderà in modo egualmente forte in Umberto D., uscito qualche anno dopo.

Ladri di biciclette, storia senza spazio né speranza

Se però in quest’ultimo alleggerisce il finale con un po’ di tenerezza, in questo lungometraggio non dà spazio a speranze o sdolcinerie. Il finale è triste, disilluso, amaro. Alleggerirà i toni in Miracolo a Milano, film fiabesco che intervalla i due sopracitati.

Del romanzo originale come delle sceneggiature, oltre sei più quella dello stesso De Sica, nel film non è rimasto nulla. Il racconto alla fine sistemato da Cesare Zavattini mostra però la traccia di queste numerose sceneggiature nella serie di quadri che accompagnano la vicenda del protagonista.

Sono dei bozzetti che vogliono “realisticamente” mostrare al pubblico la vita italiana dell’immediato dopoguerra. «Un ritorno alla realtà», così avevano detto i critici in occasione della proiezione di “Sciuscià”; una realtà a cui voleva tornare lo stesso De Sica dopo le sue esperienze di attore canterino nei film di Mario Mattoli e Mario Camerini degli anni trenta.

Il regista nonostante le grande difficoltà a reperire fondi per la realizzazione del film, rifiutò i sostanziosi aiuti dei produttori americani che però avrebbero voluto al posto di Maggiorani addirittura Cary Grant.

L’attrice che interpretò il personaggio di Maria, la moglie del protagonista, fu Lianella Carell, una giovane giornalista e scrittrice romana, che dopo un incontro con De Sica per un’intervista, fu sottoposta ad un provino, dopo il quale la giornalista entrò, in questo modo inaspettato, nel mondo del cinema. In seguito la Carell girerà altri film ma senza la stessa fortuna professionale di quella prima pellicola.

Il pubblico del cinema Metropolitan di Roma non accolse bene il film, anzi rivoleva indietro i soldi del biglietto. Tutt’altra accoglienza alla proiezione del film a Parigi con la presenza di tremila personaggi della cultura internazionale. Entusiasta e commosso, René Clair abbracciò al termine del film De Sica dando il via a quel successo mondiale che ebbe in seguito il film e con i cui proventi il regista riuscì finalmente a pagare i debiti fatti con “Sciuscià“. Oscar speciale 1949, vinse anche 6 Nastri d’argento e altri premi tra cui Locarno, ma anche all’estero: New York, Londra, Knokke-le-Zonte, Bruxelles.

La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler

La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler

altLa caduta – Gli ultimi giorni di Hitler

Anno: 2004

Regia: Oliver Hirschbiegel

Cast:Bruno Ganz, Alexandra Maria Lara, Corinna Harfouch, Ulrich Matthes, Juliane Köhler

 

Come si evince già dal titolo, il film narra gli ultimi dieci giorni di vita di Adolf Hitler, a partire dal giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, il 20 aprile 1945, fino al suicidio nel bunker di Berlino durante l’ultima battaglia, pochi giorni prima della resa incondizionata della Germania; è il primo ed unico film che affronta gli ultimi istanti della vita del Fuhrer.

Uscite al Cinema del 1 Aprile 2011

Kick-Ass: Dave Lizewski è un ragazzo come tanti e con i soliti problemi adolescenziali. Un giorno però decide di trasformarsi in un super eroe. Essendo appassionato di fumetti si è sempre chiesto: come mai nessuno ha mai deciso di travestirsi da supereroe e combattere il crimine??

Beh lui decide di farlo…anche se inizialmente finisce in ospedale per un paio di volte!! Nei panni di Kick Ass l’autostima di Dave cresce e riesce perfino ad avvicinarsi a Katie, la ragazza che gli interessa. Nonostante venga ripetutamente pestato dai teppisti, Kick Ass non si arrende e quando torna a combattere il crimine si ritrova affiancato da altri che lo vogliono imitare: Big Daddy e Hit Girl, padre e figlia che combattono contro Frank D’Amico, un mafioso locale, e Red Mist che è in realtà il figlio di Frank!
Matthew Vaughn  porta al cinema il fumetto di Mark Millar e John Romita Jr. Il ritmo serrato, gli spettacolari combattimenti e l’umorismo dei personaggi coinvolgono lo spettatore. Inoltre vedere Nicolas Cage nei panni di un supereroe in calzamaglia è sicuramente interessante!

Poetry: Mija è una donna di 66 anni, soffre di Alzheimer e vive in una cittadina nella Corea del Sud con il nipote adolescente. Mija lavora come badante per un uomo semi-paralizzato, ma un giorno, quasi per caso, si ritrova a seguire una lezione di poesia che le cambia totalmente modo di vedere la realtà. Completamente affascinata dalle parole del suo insegnante di poesia, Mija riscopre la bellezza del mondo in tutti i suoi più piccoli dettagli, nei colori delle cose, nella natura e nella vita in generale. Questa sua nuova visione della vita viene però turbata da un terribile incidente: nel fiume che attraversa la cittadina viene ritrovato il corpo di una ragazza. Nonostante si tratti di un suicidio, il nipote di Mija e altri cinque suoi compagni di scuola vengono accusati di aver spinto la ragazza al terribile gesto. Mija cerca quindi di risolvere la situazione, aiutando il nipote a prendersi le sue responsabilità e parlando con i genitori degli altri ragazzi, mantenendo sempre intatta la sua visione splendida e leggera del mondo e della vita. Lee Chang-dong torna al cinema con questo film incentrato completamente sulla protagonista femminile….in questo caso un’attrice veramente d’eccezione: Yoon Hee-Jeong. Protagonista che dopo aver riscoperto la bellezza del mondo, viene messa di fronte al male e al brutto e che quindi si trova a lottare contro di esso.

Mia moglie per finta: Danny è un chirurgo plastico di successo che però ha paura delle relazioni serie e durature. Per conquistare una donna ha sempre fatto uso di bugie ed inganni, infatti, con l’uso di una finta fede, Danny finge di essere sposato con una donna che lo maltratta e lo tradisce, conquistando così le sue amanti. Quando però usa questa tattica per conquistare Palmer, la ragazza di cui si è invaghito, Danny si dimentica la fede nella tasca dei pantaloni così quando Palmer la trova Danny non sa che fare se non inventarsi un altra bugia: finge di avere un ex moglie. Palmer a questo punto decide di conoscerla e Danny è costretto a chiedere alla sua assistente Katherine, la donna che più di ogni altro lo conosce, di mentire a Palmer e impersonare la sua ex moglie. Una bugia tira l’altra, un incidente tira l’altro ed alla fine Danny, Palmer e Katherine si trovano costretti a passare un week end alle Hawaii tutti insieme, coinvolgendo persino i figli di Katherine….tutto questo cambierà le loro vite!
Ispirato al film “Fiori di cactus” del 1969, questa commedia diretta da Dennis Dugan vede come protagonista una strana coppia di attori comici: Adam Sandler e Jennifer Aniston. Una commedia romantica ricca di imprevisti e battute divertenti che di certo non stupiscono dato gli attori presenti nel film.
The Ward – Il reparto: è il 1966 e Kristen, una ragazza con disturbi mentali, viene trovata davanti ad una casa di campagna in fiamme totalmente sconvolta. La ragazza viene quindi rinchiusa in un ospedale psichiatrico, l’Istituto North Bend, nel reparto speciale dove vengono tenuti i malati più pericolosi. Kristen però non ricorda nulla, né di cosa è successo durante l’incendio della casa né della sua vita passata. Come lei anche le altre ragazze del reparto, Sarah, Emily, Iris e Zoey non ricordano il loro passato…ma tutte sanno che vogliono scappare dall’istituto perché qualcosa di malvagio si aggira nei corridoi durante la notte. Infatti mentre di giorno tutto procede secondo le routine dell’ospedale, la notte accadono cose strane e inspiegabili, si sentono inquietanti rumori e pian piano le ragazze iniziano a scomparire una dopo l’altra. Kristen dovrà scoprire cosa accade per cercare di salvare lei e le sue compagne.
Dopo anni di assenza torna al cinema il regista John Carpenter con un horror che fa rabbrividire e che per certi versi è anche uno psico-thriller. Un film che incuriosisce e che di certo terrà alta l’attenzione dello spettatore.

Hop: sull’Isola di Rapa Nui, detta Isola di Pasqua, si trova la fabbrica di caramelle e cioccolatini gestita dal Coniglio Pasquale il cui unico scopo nella vita è fornire i dolciumi a tutti i bambini del mondo la mattina di Pasqua. Quando C.P., figlio del Coniglio Pasquale, compie 18 anni dovrà prendere le redini della fabbrica ma il suo sogno più grande è diventare un famoso batterista, così fuggendo dal padre e dalle sue responsabilità, C.P. parte per Hollywood per realizzare il suo desiderio. Una volta arrivato C.P. incontra casualmente Fred, un giovane appena sfrattato dalla casa dei genitori e senza uno scopo nella vita. I due, dopo l’iniziale shock di Fred nello scoprire che C.P. parla, diventano grandi amici. Malgrado la sua volontà di fuggire dall’Isola di Pasqua, C.P. viene a conoscenza dei piani di Carlos, un enorme pulcino che vuole attuare un colpo di stato e prendere possesso della fabbrica del Coniglio Pasquale. C.P. e Fred uniscono così le loro forze per combattere contro Carlos e salvare la fabbrica.
Tim Hill propone questa commedia che ha come protagonista un dolce coniglietto rivolgendosi ovviamente ad un pubblico infantile. La Pasqua con i suoi protagonisti somiglia tanto al Natale e a  Babbo Natale che porta doni a tutti i bambini del mondo, una favola quindi che fa sorridere e che si basa sul rapporto padre figlio, sulle relative aspettative, sulle delusioni e sui riavvicinamenti.
Boris – Il film: René Ferretti è un regista televisivo che suo malgrado ha sempre dovuto fare della brutta televisione, o per colpa delle produzioni che hanno sempre meno soldi, o per l’incapacità di alcuni soggetti della sua troupe o perché gli attori sono sempre capricciosi e volubili. Insomma René non è per nulla soddisfatto del suo lavoro tanto che quando deve girare la scena di un giovane Ratzinger che corre su un prato al ralenti, René manda a monte tutto e decide di voltare pagina. Poco dopo, il suo amico Sergio lo contatta per proporgli un lavoro: girare l’adattamento cinematografico del best seller “La Casta”. Finalmente René riprende a sperare di poter creare un buon film. Ben presto però scopre che, come il mondo televisivo, anche il mondo del cinema è pieno di nullafacenti, attrici nevrotiche e altri personaggi pieni di sé e poco vogliosi di fare un buon lavoro. Il povero René si trova quindi costretto a richiamare la sua vecchia troupe….ma anche questa non è che sia granché!!!
Giacomo Ciarrapico, Luca Vendruscolo e Mattia Torre, sceneggiatori e registi del film, dimostrano come cinema e televisione si possono incontrare e portare avanti un discorso autoreferenziale che fa riflettere lo spettatore. Nel film, con ironia e un ottimo umorismo, vengono mostrati i lati oscuri non solo della televisione ma anche del cinema, due mondi che apparentemente sembrano idilliaci ma che in realtà hanno molti problemi.

La fine è il mio inizio: Tiziano Terzani è un grande giornalista, un viaggiatore e autore di molti libri. Ha lavorato per Il Corriere della Sera e per Repubblica come corrispondente in Asia, è sempre stato un uomo affamato di cultura e molto curioso….finché non scoprì di avere i giorni contati, la sua vita stava per finire a causa del cancro. Di punto in bianco la sua visione della vita cambia, vive per tre anni in totale isolamento sull’Himalaya con un grande saggio ed infine si ritira con la moglie nella casa in Toscana. Prima di morire Tiziano convoca il figlio Fosco che si trova a New York per raccontargli tutta la sua vita, tutte le sue esperienze. Durante i loro dialoghi, Tiziano racconta se stesso, come è cresciuto, come ha conosciuto la moglie e tutte le esperienze da inviato, e grazie a questi momenti di intimità riuscirà a risolvere alcuni problemi con il figlio. Fosco nel frattempo registra tutto perché il grande desiderio del padre è quello di pubblicare un libro con tutta la sua vita…cosa che farà Fosco poco dopo la morte di Tiziano.
Tratto dall’omonimo libro, questo film, girato da Jo Baier, racconta la vita di un uomo, quella del  giornalista Tiziano Terzani, della sua filosofia di vita e della sua spiritualità rendendo omaggio anche al suo magnifico lavoro giornalistico, alle sue incredibili descrizioni di paesi lontani come la Cina e il Vietnam.

Questo mondo è per te: Teo ha 19 anni, dopo l’esame di maturità vorrebbe iscriversi alla scuola Carter per diventare un grande scrittore, purtroppo però la scuola costa molto e la sua famiglia non ha molte disponibilità finanziarie. Ad aggravare la situazione arriva la malattia del padre che peggiora le finanze familiari e costringe Teo a fare dei lavoretti per guadagnare qualche soldo e pagarsi gli studi. Tra mille difficoltà Teo, grazie anche all’aiuto della sua ragazza Chiara, riuscirà a realizzare il suo sogno.
Francesco Falaschi riporta al cinema i problemi dei giovani d’oggi, non solo i conflitti familiari che si devono affrontare ma anche il problema dello studio e del lavoro, non facile da sostenere il primo e non facile da raggiungere e trovare il secondo.

L’affare Bonnard: uno scienziato di Istanbul confida al suo amico Lorenzo, in vacanza a Capri, di aver scoperto una formula chimica per lo smaltimento dei rifiuti. Gli interessi in ballo sono moltissimi e Lorenzo, malato di cuore, decide di chiedere aiuto a Pierfrancesco Maria Guccini di andare ad Istanbul e portare in Italia lo scienziato prima che altri scoprano la formula e lui faccia una brutta fine. Piero acconsente e dopo la morte di Lorenzo decide di partire per Istanbul. Una volta lì viene scoperto il cadavere di un uomo che somiglia molto allo scienziato, così Piero decide si farsi aiutare dal suo amico Costanzo, un carabiniere che si trova in Albania per delle indagini. Proseguendo nelle indagini i due scopriranno una serie di organizzazioni criminali coinvolte nella vicenda…

Annamaria Panzera porta al cinema un thriller tutto italiano ambientato tra Istanbul e Capri con protagonisti: Emanuele Vezzoli, Raffaele Vangale, Igor Mattei, Paola Casella, Mario Porfito e Sergio Solli.

La poesia di Lee Chang-Dong

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Sarà nelle sale dal 1 Aprile prossimo il nuovo film del regista coreano Lee Chang-Dong, Poetry. Nella conferenza stampa di mercoledì 30 marzo, svoltasi presso la Casa del Cinema, a seguito della proiezione per gli addetti ai lavori, il regista ha chiarito i suoi intenti e fatto luce in parte su alcuni punti, volutamente oscuri, della trama.

Esce al cinema Killing Bono

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Esce al cinema Killing Bono

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Nei cinema della Gran Bretagna esce domani. E’ la storia di loro due. Un dio della musica e il suo amico che voleva essere lui.

Niente Nolan e Snyder per la Justice League

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Niente Nolan e Snyder per la Justice League

La Waner Bros ha appena rivelato che il progetto di portare al cinema la Justice League of America non è stato accantonato, anzi si pensa addirittura ad un film che possa uscire in sala già a partire dal 2013.

Dal momento che Christopher Nolan è al lavoro sul terzo episodio del ‘suo’ Batman, e Zach Snyder sta lavorando a Superman, poteva essere probabile che i due registi fossero coinvolti in questo ambizioso progetto. L’unico problema  però è che Nolan ha più volte affermato che il suo Batman non può esistere in un mondo dove esistono i supereroi. Quindi, come si comporterà la WB in merito a questa posizione così netta (e condivisibile)? Secondo Snyder, questa collaborazione non ci sarà. Il piano è quindi di realizzare una “Justice League” che non abbia nulla a che fare con il Batman di Nolan o il Superman di Snyder, facendo anche a meno di Christian Bale e di Henry Cavill.

Fonte: Wrostpreviews

Fughe e Approdi di Giovanna Taviani

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Fughe e Approdi di Giovanna Taviani

Fughe e Approdi è l’ultimo film-documentario di Giovanna Taviani, figlia di Vittorio Taviani che con il fratello Paolo ha firmato lavori come Kaos e Allosanfàn . Fughe e Approdi, distribuito da Cinecittà Luce,  uscirà Venerdì 8 Aprile nelle sale. In Colloquio con la madre, un episodio di Kaos ( 1984 ) Figliodoro (  soprannome di un pescatore di Lipari che si chiama Francesco D’Ambra ) metteva in salvo una madre, in fuga con i figli, dalle persecuzioni dei Borboni. Una delle bambine in fuga era proprio Giovanna Taviani.

Fughe e Approdi parte dai ricordi d’infanzia di Giovanna Taviani per raccontare queste Isole e ad accompagnare Giovanna è anche stavolta Figliodoro. Fughe e Approdi  si chiama così perché le rive di queste isole ne sono da sempre la scenario. Giovanna Taviani racconta la fuga dei cavatori di pomice per difendersi dal “mal di pietra”, la silicosi. Le fughe da Stromboli, Salina Panarea, Vulcano in seguito ai grandi disastri naturali come l’eruzione dello Stromboli dell’11 Settembre 1930. Racconta le storie degli abitanti di queste terre che si intrecciano con la grande Storia e con il cinema. le immagini di Rossellini (Stromboli, terra di Dio) , De Seta (Isole di fuoco), Moretti (Caro diario), Antonioni (L’Avventura), Radford (Il Postino) e i volti della Bergman, della Magnani, di Troisi e di Monica Vitti accompagnano la narrazione di queste terre che, anche attraverso il cinema, sono entrate nell’immaginario dell’ Italia e del mondo.

Le vicende di Lussu, Nitti e Rosselli che furono mandati al confino a Lipari, e da lì riuscirono a fuggire con l’aiuto dei paesani o di Edda Ciano, figlia di Mussolini, che sempre a Lipari ebbe una storia d’amore con un comunista dell’isola, vivono attraverso le testimonianze degli abitanti che vengono intervistati da Giovanna Taviani. Le bellissime immagini della natura selvaggia e i bei colori raccolti da Giovanna Taviani si alternano alle scene dei molti film e documentari che hanno avuto le Eolie come protagoniste. Le immagini sgranate in super8 intervengono per raccontare il personale rapporto di Giovanna Taviani con quei luoghi dove lei va in vacanza fin da piccolissima.

Fughe e Approdi di Giovanna Taviani risente della fretta con cui le molte storie sono ripercorse, nel tentativo di offrire un mosaico di tantissime avventure che hanno avuto le Eolie come scenario. E’ un peccato perché le storie raccontate dalla “filgia dei Taviani” in Fughe e Approdi  sono interessanti e affascinanti. Ottima e accattivante la scelta di Giovanna che fa sentire più vivi e concreti i fatti che racconta attraverso l’intreccio tra Cinema, Storia,storie biografiche e dimensione autobiografica.

Giovanna Taviani racconta le sue Eolie

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Giovanna Taviani racconta le sue Eolie

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Figliodoro è il soprannome di un pescatore di Lipari che si chiama Francesco D’Ambra. Alla proiezione del film-documentario di Giovanna Taviani, avvenuta ieri, 30 Marzo, alla Casa del Cinema, parla in qualità di protagonista dell’opera di Giovanna ma soprattutto di uomo innamorato delle proprie terre, le Eolie, vere protagoniste di  Fughe e Approdi che uscirà Venerdì 8 Aprile nelle sale.

Poetry: recensione del film di Lee Chang-Dong

Poetry: recensione del film di Lee Chang-Dong

Dopo il successo ottenuto a Cannes 2010 (Premio per la Miglior Sceneggiatura) e agli Asian Film Awards 2011 (Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura), sarà dal 1 aprile nelle sale italiane l’ultima fatica del regista coreano Lee Chang-Dong: Poetry. Già scrittore e sceneggiatore, si è fatto apprezzare in questi anni dalla critica e dal pubblico internazionali, essendo oggi una delle più autorevoli voci della cinematografia asiatica, per la sua continua ricerca formale e per la capacità di affrontare con estrema delicatezza, ma al contempo con fermezza, temi difficili.

Lo aveva fatto nel suo secondo lungometraggio Peppermint Candy (2000), e poi con Oasis (2002), torna a farlo oggi con Poetry. Poetry è incentrato sulla figura di Mija, anziana donna di modeste condizioni sociali che si prende cura del nipote liceale, Wook, scorbutico e scansafatiche, totalmente deresponsabilizzato e sprezzante nei confronti della nonna. Mija è una donna vitale e operosa, nonostante l’età, curata nell’aspetto e sensibile, che si fa in quattro per dare il meglio al nipote, forte da un lato, ma schiacciata, dall’altro, dal peso di compiti e responsabilità più grandi di lei. Si pone però di buon grado ad assolvere alle incombenze quotidiane (come quella di badare a un anziano disabile per arrotondare le sue entrate), non senza pensare a concedersi uno spazio per sé. Decide infatti di frequentare un corso di poesia. Quello della protagonista è un percorso, una presa di coscienza, dovuta a due elementi principali introdotti all’inizio di Poetry: l’insorgere nell’anziana del morbo di Alzheimer, e la scoperta sconcertante che il nipote è implicato nel suicidio di una coetanea, poiché l’ha violentata assieme a cinque suoi compagni di scuola.

Poetry, il film

Da queste premesse Poetry si dipana con i ritmi tipici del cinema di Lee Chang-Dong (gli stessi dell’acqua che vediamo scorre lenta e inesorabile all’inizio e alla fine della pellicola) seguendo due binari paralleli, che in ultimo si fondono e costantemente invitano lo spettatore a indagare, a scoprire la possibilità della loro intersezione. Da un lato, la violenza (quella sessuale perpetrata ai danni della ragazza, quella del gretto maschilismo dell’uomo cui Mija fa da badante, o del nipote che non la rispetta), il sangue, la crudeltà e il cinismo del mondo che Mija scopre pian pian piano attorno a sé, rappresentato dai genitori che cercano un accordo economico con la madre della morta pur di salvare i figli colpevoli dalla giusta pena. Dall’altro, la bellezza della vita, della natura, della poesia stessa, che la protagonista impara a “vedere” gradualmente grazie al corso che sta frequentando, e forse grazie alla sua malattia. La pellicola può essere letta, dunque come un percorso di avvicinamento alla morte, di rinuncia all’onnipotenza e anche alla comprensione: Mija non saprà mai perché il nipote ha commesso quel crimine (sovrana è l’incomunicabilità tra due generazioni che paiono distanti anni luce), e capisce man mano che non è importante saperlo, né risolvere la situazione è suo compito. Allo stesso modo comprenderà che la bellezza ricercata attraverso la poesia – dovrà comporne una prima della fine del corso – si può trovare e apprezzare a pieno solo quando si è passati attraverso sofferenza e dolore.

Assistiamo perciò a questo passaggio, a questa acquisizione di consapevolezza, riuscendo a “vedere” attraverso gli occhi di Mija, grazie alla grande prova di recitazione di Jun Junghee – nota star del cinema coreano, di nuovo sugli schermi dopo sedici anni di assenza. L’attrice rende al meglio rassegnazione, tristezza, spaesamento, rabbia, così come lo stupore, l’incanto di fronte alla natura che sembra scoprire per la prima volta. Le sue sono emozioni nascoste, quasi implose, rese con una chiave recitativa lieve e misurata, mai plateale, e forse perciò più efficace. Regia e fotografia si accordano sapientemente nell’alternare ampi spazi naturali e paesaggi (che ricordano a noi e a Mija il flusso continuo della vita e i suoi ritmi, ai quali siamo soggetti ma che troppo spesso dimentichiamo), all’analisi dei personaggi, scrutati da vicino solo quando è necessario.

Per quest’analisi il regista prende il suo tempo (2 ore e 19 minuti la durata della pellicola, fors’anche con qualche scena di troppo) e più che darci una tesi, ci suggerisce qualcosa, invitandoci continuamente a farci domande e a partecipare noi stessi nel colmare “lo spazio bianco” di Poetry, che ha voluto lasciare ampio, proprio come quello di una pagina su cui sia stata scritta una poesia. L’analogia tra le due arti è infatti evidente, così come inevitabile è l’interrogativo sull’utilità dell’una e dell’altra in tempi difficili da decifrare, come i presenti. La risposta dell’autore non è esplicita, anzi, egli rivolge a tutti noi il quesito durante Poetry, ogni qualvolta un personaggio si stupisce di quest’anziana donna che cerca la poesia e la bellezza nelle cose di ogni giorno, ma implicitamente, realizzando il lavoro, e attraverso il titolo così simbolico, dà la sua risposta. La pellicola, prodotta dalla Pine House Film dello stesso Lee Chang-Dong, è distribuita in Italia dalla Tucker Film e uscirà in circa trenta copie.

Geoffrey Rush in Lanterna Verde!

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Geoffrey_Rush

Geoffrey Rush, fresco di nomination all’Oscar per Il discorso del re, presterà la voce a un personaggio del prossimo cinefumetto The Green Lantern. Si tratta di Tomar-Re, alieno uccelliforme che insegna al protagonista come usare i suoi nuovi poteri.

Spin-Off per i pinguini di Madagascar!

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Spin-Off per i pinguini di Madagascar!

I famosi pinguini della serie Madagascar avranno un film tutto loro: la Dreamworks Animation ha affidato ad Alan J. Schoolcraft e Brent Simons, sceneggiatori di Megamind lo sviluppo della sceneggiatura dello spin-off, in cui i pinguini Skipper, Kowalski, Soldato e Rico saranno protagonisti assoluti.

Sul film per ora non si sa nient’altro, ma siamo certi che come ci hanno divertito nei due precedenti capitoli di Madagascar e come hanno fatto nella  serie animata in CGI trasmessa su Nickelodeon, riusciranno certamente a sorprenderci in questo film interamente dedicato a loro. Nel frattempo possiamo guardarceli nel prossimo capitolo di Madagascar in arrivo nel 2012.

Lo Hobbit: prima foto di Bilbo ?!…

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Arrivano altre foto rubate all’esterno dei teatri di posa dello Hobbit, in Nuova Zelanda. Una delle immagini mostra per la prima volta Martin Freeman come Bilbo…Potrebbe essere proprio Bilbo Beggins quello nascosto dietro un accappatoio..

Fonte:theonering.net

Lo Hobbit: prima foto di Bilbo ?!…

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Hobbit

Arrivano altre foto rubate all’esterno dei teatri di posa dello Hobbit, in Nuova Zelanda. Una delle immagini mostra per la prima volta Martin Freeman come Bilbo…

Mia moglie per finta: recensione del film

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Mia moglie per finta: recensione del film

Venerdì 1 aprile esce nelle sale italiane Mia moglie per finta (Just Go With it), la nuova commedia di Dennis Dugan. In Mia moglie per finta il chirurgo plastico Danny (Adam Sandler) dopo un matrimonio sventato a poche ore dalla cerimonia scopre lo straordinario potere della fede nuziale al dito.

Per anni decide di utilizzare l’anello per rimorchiare giovani single raccontando loro storie di disastri coniugali di cui si rappresenta come vittima innocente. Un giorno, però, incontra Palmer (la modella Brooklyn Decker al suo esordio cinematografico) una 23enne bellissima con cui decide di “fare sul serio”. Piuttosto che raccontarle la verità trova più conveniente provare a rendere reali le sue bugie e decide di spacciare l’assistente Katherine (Jennifer Aniston) per la sua ex moglie, coinvolgendola in un vortice di equivoci. Katherine è la persona che lo conosce meglio di tutti, chi meglio di lei può impersonare sua moglie? Chi meglio di lei può aiutarlo a rendere le sue bugie non solo verosimili, ma a trasformarle nella verità nell’arco di un week end alle Hawaii…

Le dinamiche sono quelle della commedia classica, ma se il ritmo regge bene nella prima parte, la catena di equivoci sembra ad un certo punto interrompersi bruscamente, lasciando spazio alla costruzione del finale romantico. Le bugie non vengono al pettine, o almeno non viene mostrato allo spettatore il progressivo sgretolarsi della messa in scena di  Danny. Questo un po’ dispiace, perché avrebbe potuto dare il via ad un crescendo di gag che avrebbero forse accompagnato meglio lo spettatore verso l’ovvia conclusione.

Proprio nella seconda parte del film è però presente un momento divertente: una sfida quasi clownesca tra Jennifer Aniston e Nicole Kidman che si esibiscono in una gara di danze hawaiiane. Nel complesso il film non sorprende, ma intrattiene abbastanza piacevolmente. Risponde perfettamente alle aspettative. La Aniston e Sandler fanno il loro “sporco” mestiere: personaggi collaudatissimi che funzionano. Più eclettica è sicuramente la Kidman che interpreta in un cammeo il ruolo divertente dell’antipatica ex compagna di liceo. La trama è ispirata al film bollywoodiano del 2003 “Maine Pyaar Kyun Kiya”, a sua volta basato sulla pellicola del 1969, “Fiore di cactus”.

Limitless: recensione del film con Bradley Cooper

Limitless: recensione del film con Bradley Cooper

Provate ad immaginare cosa fareste se vi fosse offerto un farmaco capace di aprirvi la mente al punto di poter sfruttare il 100% del vostro cervello. Avete una vaga idea delle potenzialità inespresse e nascoste che potrebbero manifestarsi all’improvviso? Se avete la curiosità di scoprirlo Limitless è il film che fa per voi, è il film giusto per scoprire dove potremmo arrivare al massimo delle nostre capacità cognitive.

In Limitless Eddie Morra (Bradley Cooper) è un giovane scrittore fallito, incapace di scrivere una sola riga del suo ipotetico nuovo libro ed incapace di perseguire un benchè minimo risultato nella sua disordinatissima vita. Un matrimonio lampo fallito alle spalle ed una bellissima fidanzata, Lindy (Abbie Cornish), ormai stanca di aspettare Eddie e le sue patetiche promesse. Finita la relazione con Lindy e sempre preda del classico “blocco dello scrittore” Eddie consuma le sue inutili giornate bighellonando per le strade ed i bar di New York fino a che non avverrà il fatidico quanto casuale incontro con Vernon, il suo ex cognato. Venditore presso una multinazionale del farmaco, Vernon regala a Eddie una pastiglia non ancora in commercio ma dalle qualità, a suo dire, incredibili; NZT, questo il suo nome, ha la capacità di aprire tutte le potenzialità celebrali di un individuo sino a permettergli di sfruttare il 100% del proprio cervello. Eddie dopo una serie di tentennamenti decide di provare quel misterioso farmaco non vedendo altre soluzioni alla sua misera vita; assunta la pasticca bastano a Eddie pochi secondi per cominciare a sentirne i benefici effetti come provare una lucidità mai conosciuta, una capacità percettiva illimitata e un’energia mentale inesauribile.

Tutto appare più chiaro, cosa fare, cosa dire, come affrontare ogni situazione; la memoria, ogni singolo ricordo, ogni lettera letta o studiata anche anni prima sono lì a disposizione, pronte per essere utilizzate. Finito l’effetto della droga Eddie si reca da Vernon per avere altre pasticche ma trovatolo misteriosamente freddato da un colpo di pistola nel suo appartamento ruba la scorta di NZT che Vernon teneva in casa e fugge. Inizia così la nuova vita del nuovo Eddie Morra. Perennemente sotto l’effetto del NZT Eddie scrive il libro in soli quattro giorni, riconquista la bella Lindy e diventa un geniale broker di Wall Street capace di moltiplicare i proventi come per miracolo leggendo ed interpretando il mercato azionario con netto anticipo su tutti. Diventato ricco e famoso Eddie attira le mire del tycoon della finanza Carl Van Loon (Robert DeNiro) che vede in lui un fuoriclasse dotato di innate quanto inspiegabili capacità e la strada per il successo sembra ormai tracciata. Ovviamente come tutti i farmaci, sopratutto se non ancora brevettati e riconosciuti ufficialmente, anche l’ NZT presenta pericolosi effetti collaterali ed Eddie, avendone per di più ampiamente abusato, avrà presto modo di conoscerne gli effetti. Ma forse, ormai, potrebbe essere troppo tardi.

Limitless, il film

Diretto da Neil Burger e prodotto dalla Eagle Pictures Limitless è un film tratto dalla sceneggiatura di Leslie Dixon che si è basata sul romanzo The Dark Fields di Alan Glynn di cui aveva personalmente acquisito i diritti. Limitless è un film emozionante, dai ritmi sempre elevati e che alterna uno spiccato umorismo con momenti di autentica tensione. E’ un film sui limiti dell’uomo e su cosa un uomo sia disposto a fare se gli venisse mostrata la via per andare oltre quei limiti: “il film è una storia sulla potenzialità dell’uomo” afferma Burger, “ sul potente viaggio che Eddie compie”. Un viaggio quindi ma che porta dove e perché? Risponde sempre il regista: “ è la storia di un uomo assetato di successo, un successo che non ha mai potuto raggiungere. La domanda è: cosa si è disposti a fare per ottenerlo?” e conclude Burger:” io voglio che lo spettatore sia insieme a lui quando fa queste scelte…che lo spettatore sia disposto a scendere con lui in abissi oscuri”.

Le intenzioni del regista spiegano in gran parte determinate scelte e determinate caratteristiche che fanno di questo film un thriller ma anche e sopratutto un lungo “viaggio picaresco” per usare sempre un’espressione di Burger. Eddie, interpretato ottimamente da Bradley Cooper, è incessantemente protagonista della scena, non c’è sequenza dove non compaia proprio perché, come affermato dal regista, lo spettatore deve fondersi completamente con il personaggio, condividerne le scelte e le esperienze, vivere al suo fianco gli straordinari effetti del NZT.

Cooper dal canto suo veste perfettamente i panni del giovane squattrinato e fallito prima e del rampante uomo di successo poi mostrando una notevole capacità trasformista ed una costante carica emotiva che accompagna ogni singola sequenza. Scott Kroopf, uno dei produttori di Limitless ritiene Cooper:” divertente, intelligente e carismatico…perfetto per il film” e continua “ lo spettatore vorrebbe essere amico di Eddie, piace agli uomini e ancora di più alle donne”. In effetti Cooper ha la notevole capacità di creare un’indubbia complicità con lo spettatore “ deve poter abbindolare verbalmente le persone” afferma Burger “ ed io ero certo che Bradley fosse una persona intelligente e molto convincente con le parole”.

Il regista temeva che la produzione non avrebbe accettato la candidatura di Cooper in quanto poco sponsorizzato a Hollywood, per sua fortuna proprio in concomitanza con tale scelta Cooper ha ottenuto grandi consensi per la sua partecipazione ad un film che negli Usa è stato un grande successo di pubblico, Hangover (Una notte da leoni) e a quel punto il gioco era fatto. Sicuramente non aveva bisogno di nessuna sponsorizzazione Bob De Niro che in Limitless interpreta la parte di Carl Van Loon, un vecchio magnate della finanza senza scrupoli. Leggendo la sceneggiatura De Niro è apparso inizialmente titubante in quanto il personaggio di Van Loon gli appariva poco importante e quindi non alla sua altezza ma dopo i dovuti cambiamenti e ampliamenti eseguiti dalla  Dixon il due volte premio Oscar ha deciso di accettare la parte.

Robert De Niro è fantastico in questo ruolo” afferma il regista Neil Burger “perché è una persona incredibilmente intelligente e forte e anche molto generoso e gentile” ma questa è solo una facciata, in quanto, come ci dice lo stesso regista “come in tutti i migliori ruoli di De Niro, c’è qualcosa di leggermente sinistro che cova sotto la brace”. Non è stato facile per tutta la troupe e per il resto del cast lavorare al fianco di un mito quale De Niro ma il risultato è stato molto positivo.

Oltre alla bravura degli interpreti, Limitless si fa apprezzare anche per innovative scelte e tecniche stilistiche le quali variano a seconda dello stato d’animo e della condizione mentale del protagonista. Per distinguere anche e sopratutto visivamente le sequenze in cui Eddie è “normale” con le sequenze dove invece è sotto l’effetto del farmaco, Burger in collaborazione con il direttore della fotografia Jo Willems cerca ed esplora diverse tecniche di ripresa. L’obbiettivo era quello di presentare immagini poco pulite, quasi sfuocate e imprecise quando Eddie guarda il mondo con gli occhi della normalità mentre assunto l’ NZT le riprese tornano ferme e precise e le immagini sono chiare, pulite, l’effetto visivo patinato e le luci più soffuse.

In conclusione, possiamo dire che Limitless è un film indubbiamente coinvolgente e che offre allo spettatore svariate sensazioni, molteplici emozioni che di certo non possono lasciare indifferente. La storia raccontata si basa su qualcosa di estremamente ipotetico e fantasioso ma se ha un difetto è che in qualche punto la logica cede eccessivamente spazio alla fantasia, all’assurdo, lasciando così a desiderare in quanto a coerenza narrativa. Sicuramente da elogiare la mancanza di una morale ipocrita quanto retorica, sopratutto nel finale, a cui sceneggiatrice e regista si guardano bene di cadere non cedendo così a tale tentazione sempre latente nei film d’oltreoceano. Limitless è un film che ci pone di fronte ad una situazione sì assurda ma che probabilmente ognuno di noi vorrebbe vivere, domande e curiosità estremamente ricorrenti, un film in cui ritrovare desideri e debolezze che nel nostro intimo coviamo da sempre.

Annunciato il titolo del prequel di Monsters & Co

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Annunciato il titolo del prequel di Monsters & Co

La Disney ha rivelato oggi al CinemaCon il titolo del secondo film basato sull’originale Monsters & Co del 2001, targato Pixar. Il film si chiamerà Monsters University e sarà un prequel.

Ogni dettaglio più specifico è ovviamente tenuto sotto chiave dalla Pixar, ma si sa già che il film racconterà di come Mike Wazowski (doppiato da Billy Crystal) e James P. Sullivan (doppiato da John Goodman), diventano amici al college, presso l’Università della paura, dopo che ovviamente hanno cominciato il loro rapporto da nemici.

Nessuna parola su quali membri del cast torneranno nel sequel, oltre a Crystal e a Goodman, ricordiamo però che nel primo film nel cast c’era anche Steve Buscemi  che dava la voce al cattivo Randall. Monsters University è previsto nei cinema USA per il 2 novembre 2012.

Fonte: collider

Penelope Cruz sulla Walk of Fame

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penelope cruz copia

La 2.436 Star  a ricevere una Stella sulla Walk of Fame sarà Penélope Cruz, la bella attrice spagnola premio Oscar nel 2009 per Vicky Cristina Bacelona, nel quale, diretta da Woody Allen, intreccia la sua vita con Scarlett Jhoansson e suo marito (nel film ed ora nella realtà) Javier Bardem.

Nausicaa nella valle del vento: recensione del film di Hayao Miyazaki

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Nausicaa nella valle del vento – Anno: 1984 – Regia: Hayao Miyazaki. Con le voci di: Paola Del Bosco (Nausicaa), Gioacchino Maniscalco (Yupa), Mimmo Palmara (Gikkuri), Romano Malaspina

Sinossi: Mille anni dopo i Sette giorni di fuoco, un evento che ha distrutto l’ecosistema terrestre con i guerrieri invincibili, automi creati dall’uomo e dotati di arsenali atomici, la Terra è regredita ad uno stato medievale, con alcune macchine volanti retaggio del progresso perduto, e zone dove non si può entrare, come la giungla tossica. Nausicaa, figlia del capo della valle del vento, cerca un rapporto di armonia con questa natura distrutta e deviata, ma la sua terra diventa presto campo di battaglia per la gente di Tolmeka, desiderosa di ripristinare il potere degli umani e che vuole risvegliare uno dei guerrieri invincibili che allora distrussero la Terra, per scagliarlo contro le creature delle zone contaminate.

Sarà Nausicaa a dover conciliare finalmente di nuovo uomo e natura, in un finale suggestivo ed epico, per far convivere insieme, in quel nuovo e vecchio mondo, tutti.
Analisi
Nato, come molti anime, prima come manga, edito in Italia a più riprese, per Granata Press e poi più di una volta per Planet Manga, Nausicaa nella valle del vento film riprende i primi sedici capitoli del fumetto, dando una conclusione anche se quella cartacea è più articolata e coinvolgente. Non ancora prodotto ufficialmente dallo studio Ghibli, è per molti comunque il primo film della prestigiosa casa di produzione, con già tutti i temi cari a Miyazaki presenti, dal pacifismo alla lotta al nucleare, dall’ecologismo all’armonia tra tutti gli esseri viventi, anche i cosiddetti mostri, che non hanno scelto di esistere ma ormai ci sono.
Presentato con il patrocinio del WWF, uscito negli anni in vhs e dvd in tutti i Paesi tranne l’Italia per ora, dove il film fu trasmesso al pomeriggio tagliato a pezzi insieme ad altri lungometraggi nipponici di qualità, Nausicaa nella valle del vento è indubbiamente meritorio, interessante, mai retorico, a cominciare dal personaggio della protagonista, eroina non sexy né melensa, forse la più riuscita del maestro, una paladina militante dell’ecologismo, che effettivamente merita più di una riscoperta, e non solo tramite i filmati sul Web o la colonna sonora usata talvolta come sfondo sonoro alle esibizioni di ginnastica artistica e pattinaggio.
Non c’è, come spesso avviene nei film di Miyazaki, nessun cattivo assoluto, le colpe sono di tutti, c’è la metafora della paura del diverso, brutto e mostruoso come i mostri tarlo, che poi salveranno Nausicaa nel momento della battaglia finale premiando il suo impegno e il suo rispetto per tutti gli esseri viventi, unica premessa per una vita diversa, in cui si possano finalmente superare gli errori di un passato remoto ma ancora presente, in cui è chiaro il richiamo all’olocausto nucleare della seconda guerra mondiale, ben presente in tanti manga ed anime ed oggi tragicamente di nuovo di attualità.
Con echi di Dune, de Il signore degli anelli, ma anche dei romanzi di Ursula K. Le Guin, che affascineranno poi anche Goro, figlio di Hayao, con I racconti di Terramare, Nausicaa nella valle del vento risulta essere ricco di spunti per un pubblico molto giovane (si parla negli anni di sue proiezioni anche non ufficiali a ragazzini per parlare di tematiche ecologiste) e incantevole per chi ha qualche anno in più, e magari l’ha perso quando fu trasmesso a pezzi e bocconi.
Un film di cui è lecito aspettarsi se non un’uscita al cinema fuori tempo massimo almeno un’edizione in dvd ufficiale. Il manga è invece di abbastanza facile reperimento, con buone edizioni che hanno valorizzato sia le vignette che le delicate tavole e copertine acquarellate.

Lo Hobbit: prime foto dal set!

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Lo Hobbit: prime foto dal set!

A pochissimi giorni dall’inizio delle riprese de Lo Hobbit,  ecco arrivare le primissime foto del cast sul set del film di Peter Jackson 

Le foto arrivano dai backlot dei teatri di posa di Miramar, in Nuova Zelanda.

Lo Hobbit: prime foto dal set!

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A pochissimi giorni dall’inizio delle riprese de Lo Hobbit,  ecco arrivare le primissime foto del cast sul set del film di Peter Jackson 

The Tree of life: altra Locandina!

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The Tree of life: altra Locandina!

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E’ stata pubblicata un’altra locandina di The Tree of Life: nell’immagine, Brad Pitt nel nuovo film di Terrence Malick…

CinemaCon 2011: Hugh Jackman parla di The Wolverine!

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CinemaCon 2011: Hugh Jackman parla di The Wolverine!

Dal CinemaCon 2011 di Las Vegas, arrivano dichiarazione di Hugh Jackman che aggiorna la situazione di The Wolverine ora che Darren Aronofsky ha lasciato la produzione.

ComingSoon.net ha riportato le dichiarazioni dell’attore:

Abbiamo bisogno di trovare un nuovo regista, e una volta che l’avremo trovato, saremo in grado di sapere cosa faremo. E’ troppo presto per chiamare in Giappone, non so in che situazione sono, quindi ora stiamo cercando un regista, ma la Fox è davvero ansiosa di fare il film, e stiamo lavorando sodo per trovare un regista.

Sull’abbandono di Aronofky:

Questa volta non ha funzionato, ma con un po’ di fortuna ce la faremo un’altra volta.

Trama: Wolverine va in Giappone alla ricerca del suo amore perduto, Mariko Yashida, e la trova sposata a un gelido uomo d’affari. Finirà per rimanere coinvolto nei giri del clan ninja The Hand. La miniserie divenne molto popolare, e servì a formare meglio il carattere del supereroe, con conflitti interiori tra la sua natura umana e quella animale.

Il film è atteso per il 2012, ma anche su questo bisogna comunque attendere conferma.

Fonte:comingsoon.net

Bill Murray diventa presidente!

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Bill_Murray

Giunge notizia che Bill Murray ha accettato il ruolo del Presidente degli Stati Uniti Franklyn Delano Roosevelt nel nuovo film di Roger Michell, intitolato Hyde Park on Hudson.

 

Bolt: recensione del film d’animazione

Bolt: recensione del film d’animazione

La recensione del film d’animazione Bolt di Chris Williams, Byron Howard e creato da Chris Sanders.

Il cane Bolt è l’inconsapevole protagonista insieme all’adorata padroncina Penny di una serie televisiva d’azione che porta il suo nome e che si gira in California : quando per un equivoco viene spedito a New York e crede che Penny sia stata rapita dal perfido cattivo dello Show il Dottor Calico , Bolt non esita a iniziare un lungo viaggio attraverso gli States per ritornare dalla bambina : sarà un duro scontro con la realtà , che però riuscirà a scoprire e ad amare grazie ai suoi nuovi amici Mittens , una gatta dal cuore spezzato, e Rhino , un criceto grandissimo fan delle avventure di Bolt.

altRegia: Chris Williams, Byron Howard

Anno: 2008

Con le voci di: John Travolta/Raoul Bova: Bolt; Miley Cyrus/Giulia Tarquini: Penny; Malcolm McDowell/Stefano Mondini: Dottor Calic; Susie Essmann/Emanuela Rossi: Mittens; Mark Walton/Roberto Stocchi: Rhino.

Trama: Il cane Bolt è l’inconsapevole protagonista insieme all’adorata padroncina Penny di una serie televisiva d’azione che porta il suo nome e che si gira in California : quando per un equivoco viene spedito a New York e crede che Penny sia stata rapita dal perfido cattivo dello Show il Dottor Calico , Bolt non esita a iniziare un lungo viaggio attraverso gli States per ritornare dalla bambina : sarà un duro scontro con la realtà , che però riuscirà a scoprire e ad amare grazie ai suoi nuovi amici Mittens , una gatta dal cuore spezzato , e Rhino , un criceto grandissimo fan delle avventure di Bolt.

Bolt: recensione del film d’animazione

Analisi: Da Lassie a Beethoven , da Lilli e il vagabondo alla carica dei 101 , da Balto a Red e Toby , il cinema ha sempre prediletto i nostri amici a quattro zampe che con la loro tenerezza sanno dare speranza e sciogliere i cuori di grandi e piccini : proprio da un cane fedele riparte così la Disney , dopo le infelici esperienze di ” Chicken Little ” e de ” i Robinson “, sotto la guida di quel John Lasseter che come nuovo direttore creativo e produttore esecutivo sembra aver fatto della salvezza della Casa di Topolino la sua missione.

L’avventura di Bolt non era certo iniziata sotto i migliori auspici quando il suo creatore Chris Sanders ( già autore di ” Lilo e Stitch ” poi passato alla DreamWorks con ” Dragon Trainer ” ) venne escluso dal progetto perché ritenuto non all’altezza per essere prontamente sostituito dall’esordiente Chris Williams e da Byron Howard , con totale rivisitazione del soggetto originale il cui risultato è un film genuino e godibile , anche se alquanto prevedibile e privo di particolari guizzi.

Il lungo viaggio del cane Bolt per tornare dall’adorata padroncina si rivela così un road movie di classica struttura Disneyana (la quarantottesima pellicola secondo il canone ufficiale) che non disdegna contaminazioni da universi alieni, forse non particolarmente noti ai bambini di oggi ma certamente ai genitori che li accompagnano :  Bolt combatte battaglie molto vicine a quelle del cane Bravo de ” l’ispettore Gadget ” , fra mirabolanti inseguimenti con una padroncina che condivide non solo nome ( Penny ) ma anche intuito e abilità tecnologiche con la nipotina del’ispettore, contro il perfido Dottor Calico che con tanto di occhio verde e gatti malvagi non può non ricordare il terribile nemico di Gadget Artiglio ; inconsapevole protagonista di un’appassionante serie d’azione, Bolt deve fare i conti con una mondo reale di cui ignorava l’esistenza in compagnia di  personaggi familiari ma abbastanza stereotipati: ognuno di loro, dai piccioni di New York, cugini napoletani de “i picciotti” del cartone della Warner “the animaniacs” che non brillano per particolare intelligenza, alla cinica gatta Mittens che ha perso ogni speranza nel genere umano, al criceto Rhino delizioso nella sua ossessione per lo show televisivo ci commuove e accompagna come vecchi amici sui quali potremo sempre contare , ma che non ci dicono nulla di più di ciò che ci aspetteremmo da loro.

È curioso come la mancanza di cognizione del reale e il conseguente sgretolarsi dell’illusione di Bolt, pur fondamentali per i momenti più divertenti della pellicola (il polistirolo velenoso su tutti) , non vengano sfruttati a dovere nello stuzzicare l’attenzione di un pubblico  che sarebbe stato ben più partecipe nello scoprire le carte in medias res piuttosto che con un meccanismo immediatamente svelato, bruciando la possibilità di costruire un piccolo novello Truman Show canino.

Nonostante l’uso della CGI e del 3D (qui ancora non esploso come tecnica obbligatoria) , Bolt non è riuscito a conquistare l’Oscar 2009 contro lo splendido capolavoro della Pixar Wall-E , ma si è difeso egualmente dai detrattori come un lavoro di ottima qualità, alla ricerca della dimensione un tempo egemonica e oggi di nicchia, di una gloriosa tradizione perduta: proprio ora che le frontiere dell’animazione si sono aperte alle storie complesse della Pixar  e all’ironia pungente della DreamWorks, Bolt sogna che si possa ritrovare fiducia in quelle storie semplici che ci facevano sognare, un po’ di quella fedeltà che lui , senza esitazione e senza chiedere niente in cambio, riserva alla sua dolce Penny superando anche quando crede che lei lo abbia dimenticato: se ritenete che ormai questo non possa bastarvi, questa è un’altra questione.

Jennifer Jarner sarà Miss Marple?

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Jennifer Jarner potrebbe indossare i panni di Miss Marple. Sembra infatti che per concessione della Disney si voglia rinfrescare l’immagine della famosa investigatrice creata dalla penna di Agatha Christie, offrendone un’immagine più giovane attraverso il bel volto di Jennifer.

Di Caprio sul set di Hoover

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leonardo-dicaprio

Leonardo Di Caprio e Armie Hammer sono ale prese con le riprese del prossimo film di Clint Eastwood sulla figura di J. Edgar Hoover. Just Jared ha pubblicato una prima foto dal set in cui vediamo i due attori recitare sulle scale del George Washington Masonic Memorial.

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