Jack Black è
pronto a tornare al cinema in una nuovo commedia indipendente,
The D-Train, che lo vede
protagonista in coppia con James
Marsden.
A poco più di un mese di distanza
dall’arrivo nelle sale, previsto per l’8 maggio
2015, è stato da poco reso pubblico il primo trailer
ufficiale della pellicola.
Questa la trama ufficiale del
film: In tutta la sua vita, Dan Landsman (Jack
Black) non è mai stato il tipo “cool”, ma ciò sta per
cambiare, se riuscirà a convincere Oliver Lawless (James
Marsden), il ragazzo più popolare della scuola al tempo
del liceo, che attualmente è il volto di una campagna pubblicitaria
nazionale della Banana Boat, a presentarsi in sua compagnia
alla riunione di classe. Dan viaggia da Pittsburg fino a Los
Angeles mettendo insieme una ragnatela di bugie per convincere
Oliver. Ma riesce ad ottenere più di quanto potesse immaginare in
seguito all’imprevedibile decisione di Lawless, che ne prenderà in
carico casa, carriera e vita.
Nel cast di The
D-Train, affianco all’imprevedibile duo,
compaiono: Kathryn Hahn, Mike
White, Kyle Bornheimer, Henry
Zebrowski, Russell Posner e
Jeffrey Tambor.
Il film è diretto da Andrew
Mogel e Jarrad Paul ed approderà al cinema
negli Stati Uniti il prossimo 8 maggio.
Così come la Marvel e la Disney utilizzano la
ABC per veicolare la propria pubblicità in tv, così l’universo
cinematografico condiviso DC utilizzerà The CW il
prossimo Gennaio per far circolare nelle case degli americani i
nuovi promo di Suicide
Squad, Wonder Woman e
Batman v Superman.
L’annuncio ufficiale è stato dato
via comunicato stampa in cui si legge che le serie The
CW scelta per “contenere” il secondo trailer di Suicide Squad, in particolare, saranno
The
Flash e Ledends of
Tomorrow.
Nello stesso contenitore sarà
possibile vedere anche DC FILMS PRESENTS:
DAWN OF THE JUSTICE LEAGUE, un documentario
che fa il punto sullo stato dell’universo DC al cinema in cui si
vedranno contenuti inediti di Batman v Superman Dawn of
Justice, Wonder Woman e
ancora Suicide Squad.
Dopo l’annuncio di Arrow 4, dato in
anteprima da Stephen Amell sul suo profilo
Facebook, ci arriva la notizia (via CS) che la serie con protagonista Oliver Queen
è solo la prima di otto serie tv che The CW ha deciso di
rinnovare per la prossima stagione televisiva.
A fare l’annuncio è stato oggi
Mark Pedowitz, presidente The CW.
“Ognuna delle serie rinnovate ha aiutato a far diventare The
CW così come è oggi, un network casa di show brillanti, provocatori
e di qualità, indirizzati ad un pubblico di adulti esperti.
Scegliendo questi show, i nostri produttori esecutivi possono
cominciare a pianificare le storyline della prossima stagione, e
garantire a The CW serie originali di qualità per l’autunno, la
metà stagione e per l’estate.”Le serie tv rinnovate
sono: Arrow (stagione 4),
Jane the Virgin (stagione 2),
Reign (stagione 3),
Supernatural (stagione 11),
The 100 (stagione 3),
The
Flash (stagione 2), The
Originals (stagione 3) e The Vampire
Diaries (stagione 7).
Guarda il promo ufficiale
dell’autunno seriale di The CW, il noto network
americano che trasmette molto delle serie televisiva più viste tra
cui, The Vampire Diaries, The
Flash, Arrow, The Originals, e molte altre.
Il lupo mannaro è stato più volte
protagonista di film per il cinema, dall’iconico Un lupo
mannaro americano a Londra (1984) sino a titoli come Wolf
– La belva è fuori (1994), Underworld (2003), Wolfman (2010) o
Licantropus (2022) o
Viking Wolf (2023). Su
Netflix, ora, si può ritrovare un altro
affascinante film dedicato a questa spaventosa creatura:
The Cursed, film presentato al Sundance Film
Festival 2021 con il titolo Eight for Silver e diretto
dell’inglese Sean Ellis, già
regista del crime Metro Manila e del film di guerra
Anthropoid.
Il regista Sean Ellis ha dichiarato
che l’ispirazione per questo film è venuta da L’uomo lupo
(1941), ma di essersi ispirato anche alla storia della Bestia di
Gévaudin per scrivere questo racconto. Tuttavia, egli ha deciso di
dare alla vicenda e alla figura del lupo un significato tutto suo,
parlando di dipendenze, di maledizioni che si tramandano di
generazione in generazione e di colpe dei padri che ricadono sui
figli. Una vicenda dunque più ricca di significati di quel che si
potrebbe pensare, costruita all’interno dei canoni del genere
horror d’ambientazione passata, similmente a quanto fatto con
The Witch.
Il film mescola effetti pratici e
Cgi, lavorando in particolare sul costruire un’atmosfera
particolarmente cupa e tesa, che suscita crescente orrore, fino al
suo ambiguo finale. Per gli appassionati del genere, si tratta
dunque di un titolo da non perdere, che grazie al suo arrivo su
Netflix è ora possibile riscoprire. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a The Cursed. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
La trama e il cast di The Cursed
Ambientato nel XIX secolo nelle
campagne francesi, il film ha per protagonista l’investigatore
John McBride, che viene inviato in uno sperduto
paesino per determinare se il cadavere di un adolescente di
quattordici anni, trovato nei boschi, è opera di un uomo o di un
animale. Viene ospitato da Seamus Laurent, un
ricco proprietario terriero, e sua moglie
Isabelle. Anche loro sono disperati perché il loro
figlio, amico della vittima, è scomparso da due settimane. Ben
presto, McBride si renderà conto che l’intera popolazione del luogo
è perseguitata da un’oscura creatura sempre più affamata e
intenzionata a mietere nuove vittime.
Il protagonista di The
Cursed è Boyd Holbrook, noto per aver interpretato
nelle prime due stagioni di Narcos l’agente della DEA
Steve Murphy. Holbrook ha amato così tanto la sceneggiatura da
convincere il regista Sean Ellis che avrebbe potuto interpretare
con successo un personaggio britannico nonostante egli sia
americano, lavorando molto per poter sfoggiare il giusto accento.
Accanto a lui, nei ruoli di Seamus e Isabelle Laurent vi sono gli
attori Alistair Petrie – visto in Sex
Education – e KellyReilly – recentemente vista in Assassinio
a Venezia.
La spiegazione del finale
Nel corso del film scopriamo che
Seamus Laurent aveva dato la caccia ad un gruppo di zingari
accampati sulla sua terra. Insieme a dei mercenari, l’uomo ha usato
la violenza e non ha risparmiato neanche i bambini. Una donna del
gruppo, prima di essere catturata, aveva però fatto realizzare
delle zanne con un metallo argentato, praticando poi su di esse uno
strano rituale. Quando poi sta per essere sepolta viva, la donna
avverte Seamus che una terribile maledizione si sarebbe abbattuta
sul suo paese. Ciò spiega perché i bambini del posto iniziano
a sognare la zingara, uno spaventapasseri e le zanne d’argento.
Tra questi anche
Edward, il figlio di Seamus, che decide di recarsi
nel bosco dove è stata sepolta la zingara insieme alla sorella
Charlotte e a Timmy, figlio di uno degli uomini
che lavora per Laurent. Qui Timmy trova le zanne d’argento e ne
viene posseduto, ferendo gravemente Edward. Seamus fa visitare il
figlio da un dottore, in quanto non capisce chi possa averlo
ferito, credendo si tratti di un animale. Quella notte, però,
Charlotte nota che delle radici stanno uscendo dalla schiena del
fratello. Prima di poter chiamare i genitori, Edward fugge dalla
finestra e si reca nella foresta.
Successivamente, Timmy viene
ritrovato brutalmente ucciso. Tutto ciò accade prima dell’arrivo di
McBride, il quale capisce ben presto di avere a che fare con un
lupo mannaro. Per tentare di fermarlo, fa sciogliere le zanne
d’argento e fa realizzare dei proiettili, con cui va a caccia della
bestia. Sfortunatamente, Edward in qualità di lupo mannaro riesce a
ferire sua madre, mentre il padre viene a sua volta ferito da
un’altra vittima di Edward. Riuscendo però a sparare al lupo
mannaro, McBride sembra aver posto fine alla maledizione,
permettendo al bambino di riacquisire una forma umana.
L’investigatore adotta a quel punto Edward e Charlotte e la vicenda
si conclude.
Nell’ultima scena, ambientata 35
anni dopo, si scopre però chi è il soldato che all’inizio del film
viene colpito da un proiettile d’argento durante la battaglia della
Somme nel 1917. Ebbene si tratta proprio di Edward. I medici si
accorgono che quel proiettile non appartiene ai tedeschi. Infatti,
Edward ha tenuto per tutti quegli anni il proiettile con l’argento
maledetto dentro il suo corpo, portando con sé la maledizione.
Mentre i medici credono che il ragazzo stia morendo a causa delle
ferite riportate sul campo di battaglia, in realtà si intuisce che
la sua morte deriva da quella maledizione, pagando il prezzo dei
peccati commessi dai suoi antenati.
Il trailer di The
Cursed e dove vedere il film in streaming e in TV
Come anticipato, è possibile fruire
di The Cursed unicamente grazie alla sua
presenza nel catologo di Netflix,
dove attualmente è al 2° posto della Top
10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per
vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla
piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo
di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità
video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti
nel catalogo.
In vista dell’attesissima première
di The
Curse, Paramount+ ha rilasciato il trailer ufficiale
della serie che sarà disponibile da sabato 11 novembre in Italia su
Paramount+, oltre che nel Regno Unito, in
Australia, America Latina, Corea del Sud, Germania, Svizzera e
Austria. La serie, inoltre, sarà presentata in anteprima mondiale
al 2023 New York Film Festival, giovedì 12 ottobre, con la
proiezione dei primi tre episodi.
Co-creata e prodotta da Benny
Safdie e Nathan Fielder, The
Curse è una serie innovativa che esplora il modo
in cui una presunta maledizione disturba la relazione di una coppia
appena sposata che cerca di concepire un figlio, mentre lavora
insieme a un nuovo programma dedicato alla ristrutturazione di
case. La serie è interpretata da
Emma Stone (La LaLand, The Favourite), Fielder
(The Rehearsal) e Safdie (Oppenheimer). Tra le guest star figurano il
candidato all’Oscar Barkhad Abdi, il candidato all’Emmy Corbin
Bernsen e Constance Shulman.
THE
CURSE è una coproduzione di SHOWTIME e A24.
Fielder è anche regista. Emma Stone è produttrice esecutiva insieme
a Dave McCary e Ali Herting con la loro casa di produzione Fruit
Tree. Anche Josh Safdie è produttore esecutivo con la sua casa di
produzione Elara.
La declinazione dell’idea
di “assurdo” applicata alla produzione audiovisiva possiede la
proprietà intrinseca di poter abbracciare toni differenti, e di
conseguenza anche generi. In particolar modo la commedia e
l’horror. Il progetto di
serie creata da Nathan Fielder e Benny Safdie riesce
con freschezza ammirevole e uno sguardo innovativo – almeno per la
produzione seriale – a contaminare ogni puntata con entrambe le
influenze, perché se fin dall’inizio risulta evidente che
The Curse è una commedia, in maniera altrettanto
precisa possiede molte coordinate stilistiche dell’horror
psicologico.
The Curse, la trama
Partiamo con la trama
principale: Asher Siegel (Nathan Fiedler) e sua
moglie Whitney (Emma
Stone) sono impegnati nel combattere il processo di
gentrificazione e la speculazione edilizia in una delle zone
maggiormente povere del New Mexico. Il filmmaker Dougie (Benny
Safdie) li ha convinti che realizzare una docuserie
sul loro impegno sociale porterà loro la notorietà necessaria per
portare avanti la loro crociata sociale. Le riprese si dimostrano
invece piú complesse del previsto, rivelando invece le crepe
nascoste non soltanto nel progetto della coppia ma anche nella loro
relazione.
The
Curse possiede la freschezza e il coraggio di uno show
nato dalla mente di un gruppo di artisti che lo hanno pensato in
assoluta libertà, senza minimamente preoccuparsi di remare contro
l’ipocrisia e il bigottismo dell’odierna società americana. Il
risultato si presenta come un qualcosa che, mentre offre la
possibilità di sorridere o ridere delle piccole grandi falsità di
oggi, sotto la superficie colpisce duro e non perdona affatto il
nostro presente.
Un divertimento che fa mettere in discussione lo
spettatore
Fin dal fragoroso
episodio pilota veniamo messi infatti di fronte a momenti di grande
comicità che in sostanza dovrebbero provocare tutt’altra reazione
che la risata fragorosa, eppure non possiamo farne a meno. Ma il
divertimento con The Curse arriva con un prezzo,
quello di sentirsi poi messi in discussione, poiché l’ipocrisia, le
bassezze e i piccolo sotterfugi dei tre personaggi principali
sono anche quelli che noi fin troppo spesso adoperiamo nella vita
reale, gli stessi che “lasciamo passare” in nome di una
tranquillità di superficie che sovente flirta con la meschinità. È
questo che la serie punta a smascherare, a deridere, facendolo con
una progressione narrativa particolare, la quale possiede delle
regole interne che non sono quelle della moderna scrittura
televisiva – soprattutto nel ritmo del racconto – ma consentono di
irretire lo spettatore in un universo tanto vanesio quanto
seriamente asfissiante.
La sequenza che chiude il
terzo episodio rappresenta ad esempio lo smascheramento prima ilare
poi sempre più deprimente di quanto la nostra vita sia ormai
improntata verso l’apparenza, verso quello che magari vediamo sui
social media, mentre la realtà si fa sempre piû complessa e
difficile da gestire a livello psicologico o emotivo. E la puntata
si chiude infatti con il’ risultato effettivo di tale
superficialità, ovvero l’allontanamento piû o meno esplicito di
coloro che non partecipano a tale girandola di immagini
preconfezionate, quella porzione di società che ha problemi ben piû
seri ed urgenti dell’ultima storia postata su instagram.
Quando poi The
Curse gioca con i piccoli accorgimenti e le atmosfere
disturbanti dell’horror – in maniera assolutamente velata, sia
chiaro – lo fa con una competenza e una cognizione del genere quasi
disarmanti. Il risultato è esplicitamente stridente, ma sembra
proprio l’effetto che Fiedler e Safdie volevano ottenere. E
onestamente la performance della Stone si fa scena dopo scena
talmente subdola e coraggiosa che meriterebbe di essere citata come
terzo autore dello show.
Una serie in grado di generare dibattito
Nata dalla partnership
tra Showtime e A24,
The Curse ha tutte le carte in regola per essere
una serie televisiva in grado di generare grande dibattito,
attirando molti estimatori così come verosimilmente detrattori. Nei
toni, nella forma grezza della messa in scena, nella
rappresentazione della bassezza umana, lo show si spinge davvero a
fondo e questo quasi sicuramente dividerà. A noi i primi tre
episodi presentati in anteprima mondiale al New York Film Festival
hanno lasciato un senso di spaesamento e amarezza che non hanno
comunque eclissato, anzi al contrario l’hanno rafforzato, l’enorme
divertimento di situazioni e personaggi talmente perfettibili.
The
Curse, la prossima serie comica con Emma Stone e Nathan
Fielder, ha ottenuto una data in anteprima
su Showtime insieme a diverse nuove
foto. The Curse sarà presentato in anteprima
in streaming e on-demand per tutti gli abbonati Showtime
e Paramount+
venerdì 10 novembre, prima di fare il suo debutto lineare su
Showtime domenica 12 novembre alle 22:00 ET/PT. THE
CURSE sarà disponibile in anteprima in Italia dall’11
novembre.
The
Curse sarà presentata in anteprima internazionale su
Paramount+ il 10 novembre in Canada e l’11
novembre nel Regno Unito, Australia, America Latina, Corea del Sud,
Italia, Germania, Svizzera e Austria. Guarda le nuove foto di
The
Curse qui sotto:
“The Curse è una serie
rivoluzionaria che esplora come una presunta maledizione disturba
la relazione di una coppia appena sposata mentre cercano di
concepire un bambino mentre tentano di migliorare la loro vita
quotidiana“, secondo la sinossi ufficiale.
La serie vede protagonisti Stone
(La La Land), Fielder (The Rehearsal)
eBenny
Safdie(Oppenheimer). Le guest star includono il
candidato all’Oscar Barkhad Abdi, il candidato
all’Emmy Corbin Bernsen e Constance Shulman. La
serie è una coproduzione di Showtime e A24, The Curse è co-creato, prodotto
esecutivamente e scritto da Benny
Safdie e Nathan Fielder. Fielder funge
anche da regista. Emma Stone è produttore esecutivo insieme a
Dave McCary e Ali Herting attraverso il
loro Fruit Tree. Safdie è anche
produttore esecutivo attraverso il loro banner Elara.
Michael Shannon è
entrato a far parte del cast di The Current
War, film che vede già nel cast Benedict
Cumberbatch. Secondo Deadline, l’attore britannico
interpreterà Thomas Edison, mentre Shannon
dovrebbe essere George Westinghouse, ruolo
precedentemente affidato a Jake Gyllenhaal.
Si tratta di un progetto che sarà
prodotto e distribuito da The Weinstein Company. La regia
dovrebbe essere affidata ad Alfonso
Gomez-Rejon, mentre la sceneggiatura è firmata
da Michael Mitnick.
Ambientato a partire dal 1880, il
film si concentra sulla storica guerra delle correnti elettriche
che coinvolse i pionieri del campo George Westinghouse,
sostenitore della corrente alternata per il sistema di
distribuzione dell’energia, e Thomas Edison, che invece difendeva
la maggiore efficienza della corrente continua.
Timur Bekmambetov,
che all’inizio era stato preso in considerazione per la regia,
produrrà Current War al fianco
di Steve Zaillian e Garrett
Basch.
Mentre Benedict
Cumberbatch è atteso al cinema il prossimo novembre nei
panni del protagonista in Doctor Strange, Michael
Shannon è reduce dal bellissimo Nocturnal
Animals di Tom Ford visto a Venezia
73. Shannon potrebbe anche essere protagonista della stagione
dei premi che potrebbe avere un occhio di riguardo per
Loving, film di Jeff
Nichols visto all’ultimo Festival
di Cannes 2016.
Ecco il trailer di The
Cured, un drama-zombie con protagonista Ellen
Page, passato al 35° Torino Film
Festival. Gli zombie sono sempre stata materia fertile per
cinema e tv, ma tra gli anni ’80 e 2000 hanno rinnovato la loro
fortuna sul grande schermo, con titoli come 28 Giorni Dopo,
Resident Evil e il remake de L’alba dei morti
viventi (senza dimenticare L’alba dei morti
dementi!).
War World Z ha
riportato di recente gli zombie al cinema e The
Cured offre un occhio nuovo al genere, ambientando questo
horro atipico in un mondo post-apocalittico dove lo zombie è un
malato da curare, da cui il titolo del film.
Ecco il trailer:
The Cured – la
trama
Quando è scoppiata una sorta di
apocalisse zombie, per via di un virus detto Maze che ha
trasformato le persone in folli e veloci cannibali, la situazione è
stata tenuta sotto controllo in varie Nazioni, ma non Irlanda. Qui
l’emergenza è finita solo quando è stata trovata una cura dalla
Dottoressa Lyons, però non tutti gli infetti vengono guariti e il
25% tra loro si è rivelato resistente alla terapia ed è stato
dunque imprigionato. Tra questi c’è anche una persona cara alla
dottoressa, che continua a lavorare per una cura più efficace.
Le persone guarite hanno poi un
serissimo problema: ricordano tutto quello che hanno fatto mentre
erano impazzite e il loro reintegro nella società incontra forte
opposizione. La giornalista e vedova, Abbie accetta di accogliere
in casa sua Senan, appartenente alla terza e ultima ondata di
persone curate e che era amico di suo marito. L’ex “capo-branco”
del ragazzo però continua a interferire nella vita di Abbie e
Senan.
Netflix è lieto di annunciare il
trailer, la locandina e le prime immagini di The
Crown, la serie che racconta la storia e i
segreti della Regina Elisabetta II, gli inizi del suo regno, gli
intrighi e le rivalità politiche celate dietro i grandi eventi che
hanno plasmato la seconda metà del XX secolo.
La serie – composta da 10
episodi – debutterà su Netflix il prossimo 4 novembre. Il
regista è Stephen Daldry (Billy Elliot, The
Hours), mentre il produttore Andy Harries
(The Queen).
Il cast di The
Crown è composto da Claire Foy –
Regina Elisabetta II, Matt Smith – Principe
Filippo, John Lithgow – Sir Winston
Churchill, Victoria Hamilton – la regina
Madre, Jared Harris – Re Giorgio VI,
Vanessa Kirby – Principessa Margaret e
Dame Eileen Atkins – Regina Mary.
Di seguito il trailer della
serie:
A seguire il poster ufficiale di
The
Crownche vede protagonista un
intenso profilo di Claire Foy nei panni della
protagonista:
Netflix ha diffuso il trailer della quinta
stagione di The
Crown, la serie creata da Peter Morgan che ha
debuttato nel mondo nel 2016. Nelle immagini video, la prima
occasione per vedere il nuovo cast nei panni della Famiglia
Reale.
Nei nuovi episodi
dell’iconica serie, la Regina Elisabetta II,
interpretata in questa stagione da Imelda Staunton, si avvicina a
celebrare il 40° anniversario della sua ascesa al trono. Il
Principe Carlo, interpretato da Dominic West, fa pressioni su sua
madre per permettergli di divorziare da Diana (Elizabeth
Debicki), ma la tensione è destinata a salire
ulteriormente, quando entra in scena Mohamed Al Fayed (Salim Daw).
Spinto dal suo desiderio di accettazione da parte dell’ordine più
alto, sfrutta la ricchezza e il potere che si è fatto da sé per
cercare di ottenere per sé e suo figlio Dodi (Khalid Abdalla) un
posto al tavolo reale.
The
Crown è creata e scritta da Peter Morgan. I produttori
esecutivi sono Peter Morgan, Suzanne Mackie, Andy Harries, Stephen
Daldry, Matthew Byam Shaw, Robert Fox e Jessica Hobbs. Il cast
include Imelda Staunton (Regina Elisabetta II), Jonathan Pryce
(Principe Filippo), Lesley Manville (Principessa Margaret),
Dominic West (Principe Carlo), Elizabeth Debicki
(Principessa Diana), Claudia Harrison (Principessa Anne) e Olivia
Williams (Camilla Parker Bowles). Jonny Lee Miller interpreta John
Major, Salim Daw interpreta Mohamed Al Fayed e Khalid Abdalla
interpreta Dodi Fayed.
La trama di The
Crown 5
Prossima al 40°
anniversario della sua ascesa al trono, la Regina Elisabetta II
(Imelda Staunton) riflette su un regno che ha incluso nove primi
ministri, l’avvento della televisione per le masse e il tramonto
dell’Impero britannico. Ma nuove sfide si delineano all’orizzonte.
Il crollo dell’Unione Sovietica e il trasferimento della sovranità
di Hong Kong segnalano un cambiamento radicale nell’ordine
internazionale e presentano sfide e opportunità alla Monarchia… ma
nuovi problemi emergono non lontano da casa.
Il Principe Carlo
(Dominic West) spinge la madre ad acconsentire al divorzio con
Diana (Elizabeth Debicki), gettando le basi per una crisi
costituzionale della Monarchia. La vita sempre più separata tra
marito e moglie alimenta numerosi pettegolezzi. Quando lo scrutinio
dei media si intensifica, Diana decide di prendere il controllo
della situazione e infrange le regole familiari pubblicando un
libro che minaccia il sostegno di Carlo da parte dell’opinione
pubblica ed espone le divergenze all’interno del Casato di
Windsor.
Le tensioni salgono
quando entra in scena Mohamed Al Fayed (Salim Daw) che, spinto dal
desiderio di essere accettato dalla nobiltà, sfrutta il patrimonio
e il potere che si è guadagnato da solo per ottenere un posto alla
tavola reale per lui e per il figlio Dodi (Khalid Abdalla).
L’astro in ascesa Amir El-Masry, attore egiziano noto per
Limbo, è entrato a far parte del cast di The
Crown, ed interpreterà il giovane Mohamed al-Fayed, l’ex proprietario di Harrods. A rivelare la notizia è stato
Variety, che ha trovato conferma presso Netflix. La piattaforma, tuttavia, non ha fatto
ulteriori commenti.
Sappiamo anche che Salim Daw
(“Oslo”) è stato scelto per interpretare un’incarnazione più adulta
di Mohamed al-Fayed, padre di Dodi al-Fayed e compagno della
Principessa Diana fino al giorno della loro morte. I due verranno
interpretati da Khalid Abdalla
e Elizabeth Debicki.
Anche se Netflix e i produttori di
The
Crown non hanno rilasciato dichiarazioni, la
scelta di due attori di età diverse per interpretare Mohamed al-Fayed suggerisce che, oltre a uno sguardo negli
ultimi mesi di vita di Diana, gli spettatori vedranno anche una
parte importante della backstory del businessman egiziano, oggi di
93 anni, che nel 2008 accusò pubblicamente la Regina e il Principe
Carlo di aver ordinato ai servizi segreti britannici di uccidere la
Principessa per impedirle di sposare un uomo musulmano e di avere
suo figlio.
Nella quinta
stagione di The
Crown Imelda Staunton entra nel ruolo della regina
Elisabetta II. L’attrice britannica raccoglierà l’eredita lasciata
da Claire Foy o
Olivia Colman. La quinta stagione è prevista per il
2022. Nel cast ci saranno anche Jonathan Pryce nei panni del
Principe Filippo, Lesley Manville in quelli della principessa
Margaret e Jonny Lee Miller come John Major. Elizabeth
Debicki sarà Diana mentre Dominic
West interpreterà Carlo.
Ha esordito su Netflix il 4 novembre la serie tvThe
Crown, prodotto anglo-americana creata e scritta
da Peter Morgan.“La corona deve vincere, deve
sempre vincere”: non importa quanti sacrifici vengano chiesti
alle ambizioni e ai desideri del singolo, non importa quali
capacità, inclinazioni o debolezze vadano a definire il carattere
di chi sarà suo malgrado chiamato a raccogliere l’eredità del
potere; la corona è un’istituzione radicata con secoli di storia
che va preservata a qualunque costo e con qualsiasi mezzo, il
prestigioso cerchio dorato dove ogni gemma incastonata deve
brillare solo ed esclusivamente per servire ad uno scopo più
alto.
Mentre la bufera della Brexit ci
porta a interrogarci con insistenza sull’indole di un popolo che ha
sempre difeso la propria indipendenza e tradizioni con orgoglio e
una punta di egoismo non indifferente, Netflix si ritrova fortuitamente a cavalcare
l’onda di una britannicità misteriosa e ancora tutta da scoprire
con The Crownserie tv in 10
episodi che racconta i primi anni di Regno di sua Maestà la
Regina Elisabetta II: il filtro implacabile e mai indulgente verso
i protagonisti è quello della penna di Peter Morgan, già
sceneggiatore di The Queen di Stephen Frears e dello
spettacolo teatrale The Audience, entrambi dedicati alla
Sovrana e interpretati da
Helen Mirren.
Protagonista di The Crown è Claire
Foy
Con la sua gioventù e inesperienza,
per non parlare poi della quasi totale mancanza di un’istruzione
adeguata ritenuta clamorosamente inutile e non necessaria per una
donna persino se futura regnante, la Elisabetta di Claire Foy (alla sua seconda prova come monarca dopo
l’Anna Bolena di Wolf Hall)è la
perfetta sintesi di cosa i difficili anni del Dopoguerra
richiedessero alla monarchia perché potesse sopravvivere
quietamente e senza scossoni all’incedere inesorabile dei tempi:
una figura priva di eccellenza e dal carattere indecifrabile(o come
appuntato dalla sorella Margaret, senza carattere alcuno) capace di
assecondare senza troppi sussulti le necessità della famiglia e del
Regno vincendo l’insistenza di parenti, amici e persino di sè
stessa quando la preferenza individuale diventi una minaccia per il
mantenimento dell’ordine costituito; non insensibile, non priva di
sentimenti, ma cosciente del bisogno istituzionale di annullarsi e
scomparire, senza mai puntare i piedi ne alzare la voce, stando
zitta quando l’occasione lo richieda.
Un giuramento che non concede mezzi
termini, applicato rigidamente a Elizabeth Mountbatten Windsor
quanto agli altri membri di una Famiglia Reale a suo modo
disfunzionale e fradicia di rancori e rimpianti: si inizia con la
vecchia guardia e col povero Giorgio VI, interpretato da un
commovente Jared Harris, simbolo di come l’incombenza del ruolo
possa distruggere la salute e l’anima di chi non abbia la tempra
necessaria a controllare la propria umana fragilità, per poi
proseguire col fratello David Edward, il sovrano mancato
disprezzato da tutti, colpevole di aver voluto abdicare perchè
incapace di rinunciare all’amore per Wallis Simpson e quindi
anch’egli indegno di sostenere a lungo l’onore e il fardello della
Corona.
Il prezzo imposto alla nuova
generazione è altrettanto alto: per quanto apparentemente guidato
da un sentimento sincero il Principe Consorte Filippo (un
antipatico ma perfetto Matt Smith) finisce per sentirsi castrato e umiliato
dall’ingombrante incarico della moglie, mentre l’essere sorella
della Regina non salverà la Principessa Margaret, fresca,
passionale e incredibilmente somigliante nei tratti di Vanessa Kirby, dal dover rinunciare all’amore della sua
vita per proteggere i Windsor dalla minaccia di uno scandalo troppo
grande per poter essere contenuto; esterno ai Reali ma non meno
importante resta il Winston Churchill di John Lithgow
(americano e impeccabile, con buona pace dei cari inglesi), ormai
alla fine della carriera ma non ancora pronto ad arrendersi al
futuro e a fissare nello specchio il volto di un uomo vecchio e
stanco, gigante della politica e salvatore della Patria ma anche
marito e padre putativo a modo suo tenero e affettuoso, nei
confronti della regina stessa e di tutti i giovani che si
avvicinano alla sua figura con culto e reverenza.
Grazie a una confezione prestigiosa
per la quale non si è chiaramente badato a spese (fra i produttori
spicca anche il nome illustre di Stephen Daldry), a prove
attoriali inattaccabili e una sceneggiatura di ferro, per quanto
priva probabilmente con intenzione della giusta verve richiesta
alla chiusura di un finale di stagione, The Crown
è una gemma preziosa che brilla ben oltre i limiti imposti dalla
Corona di sua Maestà: il ritratto di un popolo che non dimentica
mai la propria Storia, testardo e risoluto nel volere ascoltare
null’altro che la propria voce e difendere il proprio Mito, l’alito
di vento gelido che soffia insistente sotto la pioggia e abitua gli
animi a indurirsi e a non abbandonarsi mai, per quanto il sole
provi timidamente ad affacciarsi.
Netflix
svela le nuove immagini inedite della prima parte della sesta e
ultima stagione di The
Crown, che sarà disponibile su Netflix in due
parti: la prima (episodi 1-4) il 16 novembre 2023 e la seconda
(episodi 5-10) il 14 dicembre 2023. La prima parte della nuova
stagione descrive gli albori della relazione tra la Principessa
Diana e Dodi Al Fayed prima che un fatidico viaggio in macchina
abbia conseguenze tragiche.
Parlando del suo ruolo da
protagonista in questa stagione, Elizabeth Debicki (la Principessa Diana) dice:
“Penso che sia una sfida davvero unica come attrice, ritrarre
quei giorni. Mi fidavo davvero del progetto che Peter ha creato a
livello emotivo. È la sua interpretazione e credo che per me avesse
un senso. Perché, ovviamente, è tragico e devastante e non potremo
mai sapere fino in fondo come sono andate le cose.”
Sia Dominic West (il Principe Carlo) che
Imelda Staunton (la Regina Elisabetta II) hanno
affrontato il proprio personaggio in questa stagione con facilità e
comprensione.
Imelda
Staunton dice: “Convivo con lei da molto tempo,
quindi, semmai, questa volta mi sono sentita più a mio agio. Adoro
la sua immobilità e la sua capacità di non lasciarsi sconvolgere da
tutto ciò che è accaduto intorno a lei, per tutta la sua
vita.”
Dominic
West dice a proposito del Principe Carlo: “Credo che
provi vera tristezza e vera compassione e la cosa fantastica di
The
Crown è che ti dà la possibilità di vedere questi personaggi
pubblici nella sfera privata. Sospetto che in privato Carlo sia
piuttosto emotivo, io l’ho interpretato così… Penso, anzi spero,
che il risultato dimostri sensibilità mantenendo un certo
equilibrio. Ho parlato con molte persone che lo hanno
incontrato. Lui ne ha conosciute tantissime, probabilmente più di
chiunque altro tranne la Regina e il Principe Filippo. Quasi tutti
hanno cose estremamente cordiali e gentili da dire su di
lui.”
Salim
Daw è entusiasta di interpretare Mohamed Al Fayed:
“Adoro questo personaggio. Lo amo tantissimo e mi diverto a
interpretarlo. In questa stagione, è così umano e ricco di
sfaccettature. A volte è duro, molto duro, altre divertente, come
un bambino – con suo figlio a volte è molto severo, ma ha
tantissimo amore per lui e il pubblico se ne accorgerà.”
E Khalid
Abdalla riguardo al ruolo di Dodi Al Fayed, dice: “È
stato un onore essere stato coinvolto in questo progetto, far parte
di The
Crown e interpretare Dodi.”
Una relazione sboccia tra
la Principessa Diana e Dodi Fayed prima del tragico incidente. Il
principe William cerca di reintegrarsi nella vita all’Eton College
dopo la morte di sua madre mentre la monarchia deve cavalcare
l’onda dell’opinione pubblica. Con l’avvicinarsi del suo Giubileo
d’Oro, la Regina riflette sul futuro della monarchia, che vedrà il
matrimonio di Carlo e Camilla e l’inizio di una nuova favola reale
tra William e Kate.
Da quando è arrivata su
Netflix
nel 2016, la serie The
Crown ha vinto e ha ricevuto nomination per numerosi
premi, tra cui 15 nomination ai BAFTA, 10 nomination ai Golden
Globe (di cui 4 vittorie), 69 nomination agli Emmy in 5 stagioni
(con 21 vittorie in 4 stagioni) e altri ancora.
L’ultima stagione di
The
Crown uscirà su Netflix divisa in due parti, il 16 novembre sarà resa
disponibile la prima (episodi 1-4), mentre il 14 dicembre uscirà la
seconda con gli ultimi 6 episodi. Quest’ultima stagione racconta
gli eventi dal 1997 al 2005, coprendo ampiamente il mandato di Tony
Blair (Bertie Carvel).
La prima parte vedrà
Elizabeth Debicki riprendere il ruolo della Principessa Diana
insieme a Dominic West nei panni del Principe Carlo. Imelda
Staunton continua a regnare come Regina Elisabetta II insieme a
Jonathan Pryce (Principe Filippo) e Lesley Manville (Principessa
Margaret). Tornano anche Salim Daw (Mohamed Al Fayed) e Khalid
Abdalla (Dodi Fayed). Al loro debutto ci sono Rufus Kampa (il
Principe William) e Fflyn Edwards (il Principe Harry). Nella
seconda parte, ad assumere i ruoli del Principe William e del
Principe Harry saranno Ed McVey e Luther Ford. Insieme a loro ci
sarà Meg Bellamy nei panni di Kate Middleton. Si tratta dei ruoli
di debutto per i tre attori.
The Crown 6 la trama
Una relazione sboccia tra
la Principessa Diana e Dodi Fayed prima del tragico incidente. Il
principe William cerca di reintegrarsi nella vita all’Eton College
dopo la morte di sua madre mentre la monarchia deve cavalcare
l’onda dell’opinione pubblica. Con l’avvicinarsi del suo Giubileo
d’Oro, la Regina riflette sul futuro della monarchia, che vedrà il
matrimonio di Carlo e Camilla e l’inizio di una nuova favola reale
tra William e Kate.
Da quando è arrivata su
Netflix nel 2016, la serie The
Crown ha vinto e ha ricevuto nomination per numerosi premi, tra
cui 15 nomination ai BAFTA, 10 nomination ai Golden Globe (di cui 4
vittorie), 69 nomination agli Emmy in 5 stagioni (con 21 vittorie
in 4 stagioni) e altri ancora. Quest’ultima stagione porterà alla
conclusione sessanta ore di uno show che ha introdotto star come
Claire Foy, Vanessa Kirby, Emma Corrin e Josh O’Connor.
Informazioni su THE CROWN 6:
Date di uscita: 16 novembre (Parte 1 – 4 episodi) +
14 dicembre 2023 (Parte 2 – 6 episodi)
Format: 10 episodi da 60 minuti
Ideata e scritta da: Peter Morgan
Produttori esecutivi: Peter Morgan, Suzanne Mackie,
Andy Harries, Stephen Daldry, Matthew Byam Shaw e Robert Fox
Cast: Imelda Staunton (Regina Elisabetta II),
Jonathan Pryce (Principe Filippo), Lesley Manville (Principessa
Margaret), Dominic West (Principe Carlo), Elizabeth Debicki
(Principessa Diana), Claudia Harrison (Principessa Anna) e Olivia
Williams (Camilla Parker Bowles). Bertie Carvel interpreta Tony
Blair, mentre Salim Daw è Mohamed Al Fayed e Khalid Abdalla è Dodi
Fayed. Luther Ford è il principe Harry, mentre Rufus Kampa e Fflyn
Edwards interpretano rispettivamente William e Harry nei primi
episodi.
Netflix rilascia
il trailer della prima parte della sesta e ultima stagione di
The
Crown, che sarà disponibile su Netflix in due
parti: la prima (episodi 1-4) il 16 novembre 2023 e la seconda
(episodi 5-10) il 14 dicembre 2023.
I primi quattro episodi
della nuova stagione descrivono gli albori della relazione tra la
Principessa Diana e Dodi Al-Fayed prima che un fatidico viaggio in
macchina abbia conseguenze tragiche. Nella loro prima estate da
coppia divorziata, il Principe Carlo e la Principessa Diana
condividono vacanze molto diverse con i loro figli.
Diana nel sud della
Francia viene corteggiata dai Fayed, che offrono ai giovani
principi una vacanza all’insegna di yacht di lusso, videogiochi e
serate di cinema. Carlo si attiene alla tradizione a Balmoral. La
stampa enfatizza i confronti tra i due, complici gli insistenti
paparazzi e alcuni membri dello staff della stampa reale.
Mentre la vita sullo yacht
e la costante attenzione dei media perdono il loro fascino, Diana
desidera tornare a vedere i suoi figli, che sono tornati a
Balmoral. Una deviazione a Parigi porta la situazione al culmine,
sullo sfondo di un intenso e aggressivo accanimento mediatico.
Dopo la notizia
dell’incidente automobilistico mortale di Diana e Dodi, una forte
ondata di dolore pubblico coglie la Regina alla sprovvista. Con
l’onda d’urto che risuona nel Palazzo, Al-Fayed sta anche
elaborando la perdita del suo amato figlio. Sperando che la notizia
riunisca lui e la famiglia reale nel dolore condiviso, si ritrova
invece sempre più solo.
Da quando è arrivata su
Netflix nel 2016, la serie The
Crown ha vinto e ha ricevuto nomination per numerosi
premi, tra cui 15 nomination ai BAFTA, 10 nomination ai Golden
Globe (di cui 4 vittorie), 69 nomination agli Emmy in 5 stagioni
(con 21 vittorie in 4 stagioni) e altri ancora.
The Crown 6, la
trama
Una relazione sboccia tra
la Principessa Diana e Dodi Fayed prima del tragico incidente. Il
principe William cerca di reintegrarsi nella vita all’Eton College
dopo la morte di sua madre mentre la monarchia deve cavalcare
l’onda dell’opinione pubblica. Con l’avvicinarsi del suo Giubileo
d’Oro, la Regina riflette sul futuro della monarchia, che vedrà il
matrimonio di Carlo e Camilla e l’inizio di una nuova favola reale
tra William e Kate.
Informazioni su THE CROWN 6:
Date di uscita: 16 novembre (Parte 1 – 4 episodi) +
14 dicembre 2023 (Parte 2 – 6 episodi)
Format: 10 episodi da 60 minuti
Ideata e scritta da: Peter Morgan
Produttori esecutivi: Peter Morgan, Suzanne Mackie,
Andy Harries, Stephen Daldry, Matthew Byam Shaw e Robert Fox
Cast: Imelda Staunton (Regina Elisabetta II),
Jonathan Pryce (Principe Filippo), Lesley Manville (Principessa
Margaret), Dominic West (Principe Carlo), Elizabeth Debicki
(Principessa Diana), Claudia Harrison (Principessa Anna) e Olivia
Williams (Camilla Parker Bowles). Bertie Carvel interpreta Tony
Blair, mentre Salim Daw è Mohamed Al Fayed e Khalid Abdalla è Dodi
Al Fayed. Luther Ford è il principe Harry, mentre Rufus Kampa e
Fflyn Edwards interpretano rispettivamente William e Harry nei
primi episodi.
La
pluripremiata serie NetflixThe
Crown offrirà agli spettatori uno sguardo sulla
relazione tra Diana, la principessa del Galles e l’erede dei grandi
magazzini egiziani Dodi Al-Fayed, che si è conclusa con la loro
tragica morte.
Variety rivela che il protagonista di Il cacciatore di
aquiloni, Khalid Abdalla, è stato scelto per il ruolo di Dodi, e
che reciterà al fianco di Elizabeth Debicki
nell’attesissima quinta stagione dello show. Salim
Daw è stato scelto per interpretare il padre di Dodi, il
miliardario ed ex proprietario di Harrods Mohamed Al-Fayed. Sebbene
i produttori non stiano rivelando alcuna trama, il casting
suggerisce che gli spettatori potranno dare uno sguardo agli ultimi
mesi della vita di Diana.
La principessa ha avuto una
relazione sentimentale con Dodi, un produttore cinematografico
considerato una specie di playboy, nell’estate del 1997. La loro
breve unione ha causato una frenesia “gossippara” che si è conclusa
solo quando entrambi sono morti in un tragico incidente
automobilistico a Parigi, pochi mesi dopo, proprio per sfuggire ai
flash dei paparazzi.
Nella quinta
stagione di The
Crown Imelda Staunton entra nel ruolo della regina
Elisabetta II. L’attrice britannica raccoglierà l’eredita lasciata
da Claire Foy o
Olivia Colman. La quinta stagione è prevista per il
2022. Nel cast ci saranno anche Jonathan Pryce nei panni del
Principe Filippo, Lesley Manville in quelli della principessa
Margaret e Jonny Lee Miller come John Major.
A pochi giorni dall’uscita del
trailer della quarta stagione, Variety annuncia che
Netflix ha scelto l’attore che interpreterà il
Principe Carlo nelle stagioni 5 e 6 di The
Crown. Toccherà a Dominic West
tener testa a Elizabeth Debicki, che è già stata
annunciata come futura interprete di Diana.
L’attore, molto amato per la sua
serie The Affair, avrà il difficilissimo compito
di mantenere alto il livello di interpretazione del primogenito di
Elisabetta, raccogliendo il testimone dell’ottimo Josh
O’Connor, già ammirato nella terza stagione e che
tornerà in questa numero 4 accanto a Emma
Corrin, che interpreta la giovane Diana.
The Crown 4: la trama
Ispirato dalla pluripremiata opera
teatrale The Audience, The
Crown racconta la storia del regno decennale
della regina Elisabetta II e della lotta tra il suo io privato e
pubblico. La serie si concentra sugli intrighi personali, le storie
d’amore e le rivalità politiche dietro i grandi eventi che hanno
plasmato la seconda metà del XX secolo. La serie non riguarda
semplicemente la monarchia, ma parla di un impero in declino, un
mondo in disordine e l’alba di una nuova era.
Sul finire degli anni Settanta, la
regina Elisabetta (Olivia
Colman) e la famiglia sono impegnati a garantire la
linea di successione al trono cercando la moglie giusta per il
principe Carlo (Josh O’Connor), che a trent’anni è
ancora scapolo. Mentre la nazione comincia a sentire l’impatto
delle politiche controverse introdotte da Margaret Thatcher
(Gillian
Anderson), la prima donna a ricoprire la carica di
primo ministro, le tensioni tra questa e la regina peggiorano
quando la premier conduce il paese nella guerra delle Falkland,
creando conflitti all’interno del Commonwealth. Anche se la storia
d’amore di Carlo e della giovane Lady Diana Spencer (Emma
Corrin) fornisce la distrazione ideale per unire il popolo
britannico, tra le mura del palazzo la famiglia reale è sempre più
divisa.
La quarta stagione della serie
scritta da Peter Morgan vede la partecipazione di
Helena Bonham Carter nel ruolo della Principessa
Margaret e Tobias Menzies in quello del Duca di
Edimburgo, mentre Josh O’Connor è il Principe
Carlo, Erin Doherty è la Principessa Anna, Emerald
Fennell è Camilla Parker Bowles, Marion
Bailey è la Regina Madre, Georgie Glen è
Lady Fermoy, con Tom Byrne che veste i panni del
Principe Andrea, Angue Imrie quelli del Principe
Edoardo e Charles Dance quelli di Lord
Mountbatten.
TheCrown
4, serie originale Netflix di successo mondiale, sarà
disponibile in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo da
domenica 15 novembre 2020.
Netflix svela le
prime foto della seconda parte della sesta e ultima stagione di
The
Crown, che sarà disponibile su Netflix il 14 dicembre 2023.
Nella seconda parte,
composta da sei episodi, ad assumere i ruoli del Principe William e
del Principe Harry saranno Ed McVey e
Luther Ford. Insieme a loro ci sarà Meg
Bellamy nei panni di Kate Middleton. Si tratta dei ruoli
di debutto per i tre attori.
1 di 9
Il principe William cerca
di reintegrarsi nella vita all’Eton College dopo la morte di sua
madre mentre la monarchia deve cavalcare l’onda dell’opinione
pubblica. Con l’avvicinarsi del suo Giubileo d’Oro, la Regina
riflette sul futuro della monarchia, che vedrà il matrimonio di
Carlo e Camilla e l’inizio di una nuova favola reale tra William e
Kate.
Da quando è arrivata su
Netflix nel 2016, la serie The Crown ha vinto e ha ricevuto
nomination per numerosi premi, tra cui 15 nomination ai BAFTA, 10
nomination ai Golden Globe (di cui 4 vittorie), 69 nomination agli
Emmy in 5 stagioni (con 21 vittorie in 4 stagioni) e altri
ancora.
Netflix rilascia
il trailer della seconda parte della sesta e ultima stagione di
The
Crown. Gli ultimi sei episodi saranno disponibili su
Netflix il 14 dicembre 2023. Ancora alle prese con la
morte di sua madre, il principe William torna all’Eton College e
vede l’aumento dell’attenzione da parte delle giovani fan toccate
dalla sua situazione. La lotta per riadattarsi porta a tensioni con
la sua famiglia, che cerca di aiutare un altro giovane erede a
trovare la sua strada nel sistema monarchico e nel mondo.
Più tardi, quando il
principe William entra all’Università di St Andrew’s,
l’onnipresente conflitto tra la sua vita di monarca e quella di
giovane studente continua mentre cerca di bilanciare i tradizionali
riti di passaggio universitari con i vincoli della sua posizione e
la presenza costante di agenti della sicurezza. La sua perseveranza
viene messa alla prova quando sviluppa una cotta per una delle
studentesse più desiderate del campus: una ragazza di nome Kate
Middleton.
La Principessa Margaret
viene colpita da un ictus ed è improvvisamente costretta a
rivalutare il suo stile di vita. Mentre la sua salute continua a
peggiorare, si ritrova a scivolare indietro nei suoi ricordi, alla
sua serata segreta con sua sorella durante la più grande festa
della storia: la Giornata della Vittoria in Europa nel 1945. I
ricordi di quella serata e gli insegnamenti della sorella maggiore
la consolano durante i suoi ultimi giorni.
Con la scomparsa della
sorella e della madre, il suo Giubileo d’oro e l’approvazione del
matrimonio tra il principe Carlo e Camilla, la Regina inizia a
pensare al suo regno e, in definitiva, alla sua eredità.
Avvicinandosi al suo nono decennio, la Regina è costretta a scavare
in profondità e a esaminare davvero cosa è meglio per il futuro
della monarchia.
Da quando è arrivata su Netflix nel 2016, la serie The
Crown ha vinto e ha ricevuto nomination per numerosi premi, tra cui
15 nomination ai BAFTA, 10 nomination ai Golden Globe (di cui 4
vittorie), 69 nomination agli Emmy in 5 stagioni (con 21 vittorie
in 4 stagioni) e altri ancora.
Informazioni su THE CROWN 6:
Date di uscita: 16 novembre (Parte 1 – 4 episodi) +
14 dicembre 2023 (Parte 2 – 6 episodi)
Format: 10 episodi da 60 minuti
Ideata e scritta da: Peter Morgan
Produttori esecutivi: Peter Morgan, Suzanne Mackie,
Andy Harries, Stephen Daldry, Matthew Byam Shaw e Robert Fox
Cast: Imelda Staunton (Regina Elisabetta II),
Jonathan Pryce (Principe Filippo), Lesley Manville (Principessa
Margaret), Dominic West (Principe Carlo), Elizabeth Debicki
(Principessa Diana), Claudia Harrison (Principessa Anna) e Olivia
Williams (Camilla Parker Bowles). Bertie Carvel interpreta Tony
Blair, mentre Salim Daw è Mohamed Al Fayed e Khalid Abdalla è Dodi
Al Fayed. Luther Ford è il principe Harry, mentre Rufus Kampa e
Fflyn Edwards interpretano rispettivamente William e Harry nei
primi episodi.
Elizabeth Debicki,
tra le star della serie NetflixThe
Crown, in cui interpreta magistralmente la Principessa
Diana, ha descritto le riprese delle scene che raccontano i momenti
precedenti alla morte della principessa Diana come “assolutamente
insopportabili”.
Con la stagione finale della serie
in arrivo la prossima settimana, Debicki ha detto che ricreare
alcune delle scene più chiacchierate, guardate, spulciate della
storia moderna è stato “difficile”, descrivendo il compito come
“pesante, molto maniacale e incredibilmente invasivo”.
Netflix ha già
chiarito che la morte di Diana in un incidente stradale a Parigi
avrà luogo fuori dallo schermo, ma la serie racconterà i giorni
precedenti l’incidente e la forte attenzione della stampa generata
da Diana e dal suo partner Dodi Fayed (Khalid
Abdalla). Il regista di The
Crown, Christian Schwochow, ha
recentemente spiegato a Deadline gli sforzi straordinari
compiuti per garantire che queste scene fossero gestite con
tatto.
“A volte è quasi come una
risposta anomala all’essere inseguiti da così tanti attori che
interpretano la stampa, perché non puoi andare da nessuna parte e
devi solo stare in una situazione del genere per circa un minuto,
prima di renderti conto che è completamente insopportabile ”,
ha affermato Debicki “E nessuno dovrebbe mai provare cosa si
prova a girare le scene di giorno a Parigi, cercando di spostarsi
da un posto all’altro, e avere questo sciame intorno a te. Ti senti
intrappolato. È un’esperienza davvero spiacevole”.
Nominata agli Emmy e ai Golden Globe
per la sua interpretazione di Diana nella quinta stagione,
Elizabeth Debicki ha detto che ricreare le scene
le ha fatto sentire che “non è stato propriamente come fingere…
perché è davvero orrendo avere così tante persone che ti
inseguono” urlando contro di te e chiedendo qualcosa.
Debicki ha detto di aver riposto la
sua fiducia nel “progetto emotivo” del creatore di The
Crown, Peter Morgan, per la
principessa del popolo e di voler giustapporre l’orrore
dell’incidente con “la vera gioia, felicità, leggerezza e
divertimento genuino sullo schermo” nella prima parte della
serie.
“Quello era davvero il pezzo che
sentivo di poter controllare, in un certo senso, e che è diventato
un vero obiettivo. Ne avevo davvero bisogno. Avevo bisogno di
divertirmi, e così abbiamo fatto, per quanto abbiamo potuto, con i
bambini, Khalid e Salim [Daw, che interpreta il padre di Dodi,
Mohamed Al-Fayed]”, ha detto Debicki.
The Crown
Stagione 6 uscirà in due momenti separati, un primo blocco
di quattro episodi il 16 novembre e il secondo blocco quattro
settimane dopo. Il cast della stagione rimane lo stesso della
precedente, con Dominic West nel ruolo di Charles,
Imelda Staunton nel ruolo della Regina Elisabetta
II e Jonathan Pryce che continua a interpretare
suo marito, il Principe Filippo.
Era davvero difficile per
The
Crown Stagione 6 Prima Parte
evitare la forza di gravità generata dalla presenza di Diana e
dalla sua tragica vicenda personale e infatti la serie,
disponibile dal 16 novembre su Netflix, si
lascia trascinare nel vortice con al centro la Principessa Triste
senza neanche opporre resistenza. La figura della Corona, di
Elisabetta II, finisce quindi in secondo piano, e in questa prima
parte di stagione sarà relegata al ruolo di “reazione agli eventi”,
a quello che si è fatto in reazione alla morte di Lady D.
Dopotutto, quei giorni non furono soltanto devastanti per i
giovanissimi William e Henry, non furono solo dolorosi per la
famiglia Spencer e per il mondo intero innamorato di Diana, ma
furono anche decisivi per quella che sarebbe stata la sorte della
Monarchia Britannica che registrava una popolarità ai minimi
storici.
Così, la prima parte
della stagione conclusiva dello show di Peter
Morgan diventa il racconto teso e dal finale ineluttabile
delle ultime ore di vita della Principessa del Galles, con al
centro la sua storia d’amore con Dodi.
Per la prima volta nel
suo lungo corso, The Crown suddivide l’arco
narrativo di una stagione in due parti. Il senso dell’operazione è
presto rintracciato nel fatto che, sia da un punto di vista
narrativo che da quello promozionale, i due blocchi rappresentano
gli ultimi eventi importanti nella vita di Elisabetta II che, lo
ricordiamo, rimane il focus della serie. La
Corona infatti è il centro del racconto, e la deviazione su Diana
appare un doveroso tributo non tanto alla donna reale, quanto al
peso che la sua vicenda ha avuto nella vita della Corona e al
pubblico che non vedeva l’ora di farsi raccontare una storia che
conosce bene e della quale è stata in qualche misura testimone.
Anche la struttura
antologica, che aveva caratterizzato le splendide terza e quarta
stagione è ormai un ricordo. The Crown Stagione 6 Prima
Parte è un flusso narrativo che trabocca da un episodio
all’altro con una continua tensione sottesa alle immagini, anche a
quelle più solari e calme, una forza ineluttabile che costruisce il
climax atteso e temuto e che ribalta, o meglio, rimette in asse, la
prospettiva del racconto. Così Imelda Stauton, interprete sempre troppo poco
celebrata per l’eccellente lavoro in questa serie, rimane ai
margini, un po’ come Elisabetta II in Scozia, in “ritiro”, in
attesa del suo ritorno alla scena, in quel discorso alla nazione
che la Sovrana proclamò nel giorno dei funerali di Stato di Diana,
un ritorno che nella Storia, con il senno di poi, ha significato
salvare la Monarchia, ma che nell’economia della serie opera
appunto il citato ritorno in asse del flusso narrativo della
serie e
rimette al centro la Corona.
Il cuore della storia è la
relazione tra Dodi e Diana
Il cuore di The
Crown Stagione 6 Prima Parte è però costruito sulla
relazione tra Dodi, suo padre e Diana. Una storia d’amore e di
narcisismo, da come l’hanno immaginata gli showrunner, che nulla ha
a che vedere con la narrazione romanticizzata dei giornali, nelle
ore successive al tragico incidente nella galleria sotto il Ponte
de l’Alma. Dal momento che giustamente ci si muove all’interno di
una fiction ispirata a racconti reali, gli showrunner hanno avuto
modo di costruire la loro versione di una storia la cui verità si è
spenta sotto quel tunnel, creando così un racconto molto più
interessante e articolato rispetto a quello che ci si poteva
aspettare da una trasposizione pigra. La storia di un giovane
ereditiere con la passione per il cinema che è spinto da suo padre
a mettere a segno un matrimonio strategico per poter aprire al
padre stesso le porte della sua definitiva scalata sociale,
rappresentata dall’ottenimento della cittadinanza britannica.
Scegliere questa chiave
per mettere in scena la breve relazione tra Dodi e la Principessa
ha permesso allo show di mettere la sua
Diana-personaggio in una situazione per molti
versi simile a quella che da molto giovane aveva già vissuto con
Carlo e con la Famiglia Reale. Questa volta però Diana ha la forza
e la consapevolezza di uscirne, di fare una scelta e di
autodeterminarsi. Un’evoluzione che la vita non ha concesso alla
donna ma che gli autori concedono al personaggio, pur non
cambiandone le sorti. In questo quadro non emerge certo bene la
figura del magnate arabo: Mohamed è a tutti gli effetti il cattivo
nella storia di Diana e Dodi, l’artefice, colui
che tiene in trappola il figlio che a sua volta tenta di mettere in
catene la principessa. Perché, in fin dei conti, ogni eroe ha
bisogno di un cattivo da sconfiggere, anche se le principesse, oggi
più che mai, imparano a salvarsi da sole.
In questi dettagli di
storia immaginati, nel punto di vista adottato, nel dar voce
persino ai giornalisti/carnefici: in queste scelte si intercetta la
vera grandezza dello show Netflix, che se da una parte ha fatto
cifra stilistica e identificativa di rigore, eleganza e stile, sia
di messa in scena che di rappresentazione, si rivela una continua
sorpresa nelle scelte di scrittura, che riescono ad evitare ogni
banalità e passo falso.
Il circo mediatico e gli
scandali
Accanto agli aspetti
immaginati, ci sono anche quelli precisamente rappresentati, così
come sono stati vissuti in comunione da tutto il mondo: gli
scandali, i giornalacci, i paparazzi, le foto rubate, il circo
mediatico messo in piedi intorno alla figura di Diana ha cambiato
la storia del medium, soprattutto a seguito dell’incidente e delle
sue tragiche conseguenze. Tutto questo viene raccontato con
altrettanta grazia ed efficacia, e viene trattato come uno sfondo
surreale: una mano enorme e rumorosa continuamente intenta a
frugare negli spiragli di vita, tesa a saziare una fame di sapere
cosa succedeva dietro quelle finestre, per un assegno lauto, certo,
ma anche per offrire alle persone normali un boccone di quel
fascino e di quella apparente divinità.
Elizabeth Debicki nella prima parte di The Crown 6
Una donna che entra in possesso
della sua esistenza
Ovviamente gran parte del
merito va agli interpreti e in particolare modo a Elizabeth Debicki, che questa volta fa sua
l’intera scena, senza dover dividere lo spazio con nessuno. Non
certo per loro demeriti, Khalid Abdalla,
Dominic West e persino i giovani interpreti di
William e Henry scompaiono di fronte alla statura (anche fisica)
di Debicki,
che giocando sui momenti privati, inventati, non documentati e
quindi impossibili da imitare, consegna alla storia della tv un
ritratto davvero convincente e sfaccettato di una donna che
finalmente entra in possesso della sua esistenza.
Con un cambiamento
strutturale che ci prepara al gran finale in arrivoil 14 dicembre sulla
piattaforma, The Crown Stagione 6 Prima Parte si
conferma un prodotto di vanto per Netflix, e in
generale una serie che impreziosisce l’intero periodo storico
televisivo contemporaneo che, nonostante sia saturo di
programmazione, riesce ancora a trovare uno spazio per produzioni
che sono effettivamente opere di genio, ingegno e arte, non solo
meri prodotti per riempire il palinsesto.
The Crown Stagione 6 Prima Parte racconta il
periodo di otto settimane che precedono la morte di Lady Diana,
focalizzandosi, ovviamente, sulla sua relazione con Dodi al Fayed,
l’imprenditore egiziano che rimase vittima, insieme alla
Principessa, nell’incidente d’auto che le costò la vita.
La serie procede per tappe,
raccontando l’avvicinamento dei due voluto dal padre di lui,
Mohamed, le vacanze, le fighe romantiche, Parigi, la
foto scattata da Mario Brenna, i timori di Palazzo, i paparazzi,
infine la serata della fine. Ma come sono andate davvero le cose?
La serie, ovviamente, ricostruisce molti dei momenti privati, dei
quali non sappiamo molto, ma di seguito ecco alcune differenze e
analogia della storia vera con ciò che racconta The
Crown Stagione 6 Prima Parte.
Il primo incontro
Sembra che il primo
incontro tra Diana e Dodi sia avvenuto nel 1986, nel corso di una
partita di polo al Castello di Windsor, dove l’imprenditore
egiziano giocava contro il Principe del Galles. Si ritiene che qui,
i due, si scambiarono un saluto e qualche parola, anche se non ci
sono testimonianze fotografiche di questo primo contatto.
Il divorzio da Carlo
Nel 1986 Carlo e Diana
cominciano a non fare più mistero delle difficoltà del loro
matrimonio. Entrambi i coniugi reali avevano relazioni
extraconiugali: Carlo era legato a
Camilla Parker Bowles, forse suo unico e vero amore, che lo
accompagnava da ben prima che si sposasse con Diana; la Principessa
aveva invece una relazione con l’ufficiale militare britannico
James Hewitt, durata cinque anni. Bisogna arrivare al 1992 per
avere l’annuncio ufficiale della separazione tra Principe e
Principessa di Galles, per bocca del Primo Ministro britannico John
Major. Sebbene il divorzio non venga finalizzato fino al 1996, la
copertura mediatica dell’evento è massiccia e
capillare.
Anche Dodi aveva avuto dei problemi
sentimentali. Sposatosi con la modella americana
Susanne Gregard, aveva divorziato da lei dopo soli otto mesi. In
compenso, però, la sua carriera di produttore cinematografico
procedeva spedita e stava sbocciando, tanto che alla sua produzione
si devono film quali Momenti di Gloria, per il quale vinse
addirittura il Premio Oscar, è Hook – Capitan Uncino, dal genio di
Steven Spielberg. Si dice che Dodi ebbe
moltissimi flirt con donne famose, tra cui anche Julia Roberts e
Winona Ryder.
Mohammed Al-Fayed, l’imprenditore
Ma se Dodi era
apparentemente un simpatico viveur, suo padre,
Mohammed Al-Fayed, aveva dei progetti ben più solidi e di lunga
durata. Sembra che nella metà degli anni ’90 cominciò ad entrare
sempre di più nella vita della Principessa Diana, i due si
incontravano spesso in occasioni pubbliche. Il direttore degli
affari pubblici di Harrods considerava l’ex altezza reale un’amica
e il loro rapporto era sempre più intimo.
Gli incontri a
St Tropez
Elizabeth Debicki nella prima parte di The Crown 6
Dopo oltre dieci anni di conoscenza, Mohammed Al-Fayed invita Diana
sul suo yatch, per un periodo di vacanza. Era il luglio 1997.In
compagnia dei figli, Diana trascorre delle settimane a bordo della
famosa imbarcazione Jonikal. All’epoca Dodi era fidanzato con la
modella americana Kelly Fisher, che fece poi causa all’uomo per la
rottura del fidanzamento. Chiaramente, a seguito della piega
tragica degli eventi, ritirò la denuncia. In quelle settimane si
dice che sia nata una simpatia tra Diana e Dodi.
Ad agosto, William e Henry lasciano
la madre per trascorrere un periodo con il padre, in Scozia. A
questo periodo risalgono le foto di Mario Brenna, il paparazzo
italiano che immortala i neo amanti sullo yatch al largo delle
coste della Sardegna. Le foto fanno il giro del mondo e catalizzano
l’attenzione dei paparazzi su Diana e sulla sua nuova storia
d’amore. Alcuni ritengono addirittura essere arrivata una proposta
di matrimonio. Le voci sono alimentate dal padre di Fayed. Il
maggiordomo di Diana ha poi negato l’ipotesi.
Alla fine di agosto, i due fanno
tappa a Parigi. Cenano al Ritz, di proprietà della famiglia Fayed.
Poi, accompagnati dalla guardia del corpo Trevor Rees-Jones e
dall’autista Henri Paul, lasciano la struttura. Si pensa che
l’autista fosse brillo, tuttavia, nel tentativo di seminare i
paparazzi che la inseguivano, l’automobile che trasporta i quattro
si schianta sotto il Ponte de l’Alma, a Parigi. Fayed e Paul furono
dichiarati morti sul colpo, mentre Diana morirà poi in ospedale.
L’unico sopravvissuto all’incidente è Jones.
Conseguenze
Il fatto che i due
neo-amanti siano morti insieme, ha generato una romanticizzazione
della loro relazione che ancora oggi dura. Dodi viene considerato
il grande amore di Diana e i due sono legati per sempre dalla loro
fine tragica. La loro morte ha generato una commozione senza
precedenti in tutto il mondo. Addirittura il padre di Dodi ha fatto
erigere nel suo grande magazzino Harrods una statua che li
raffigura, intitolata Innocent Victims. In realtà nessuno sa quanto
potesse essere profondo il legame trai due, tuttavia si trattava
comunque di una storia all’inizio, che non è detto sarebbe poi
continuata dopo l’estate, così come sceglie di raccontare The
Crown. Oltre 31 milioni di persone nel Regno Unito hanno seguito la
diretta del funerale di Stato di Diana e il suo mito perdura ancora
oggi, mentre non si può dire lo stesso per Dodi.
Con la distribuzione su
Netflix, dal 14 dicembre, degli ultimi
episodi della sesta stagione, possiamo dichiarare conclusa
l’avventura di The
Crown 6 e dell’intero show, cominciata nel 2016 e
giunta fino a oggi con un susseguirsi di casting, storie,
rivisitazioni e un costante “riempimento” di quei momenti privati
che i “comuni mortali” non hanno mai visto né conosciuto ma che la
serie si è dilettata a raccontare, entrando nel privato della
Corona, che diventa metonimia per Elisabetta
II.
Il colpo di coda della
serie si sofferma da una parte sulle nuove generazioni, in
particolare sul principe William, nella sua complessa elaborazione
del lutto per la madre, Diana, nella sua relazione con la
primogenitura e quindi con il padre, ma anche nel tenero e
indovinato parallelismo con la nonna, la Regina Elisabetta II, che
soltanto nel finale di stagione e di serie riprende a occupare il
centro della narrazione. Dall’altra, The Crown 6 si chiude con un
ritorno del fuoco su Elisabetta, riuscendo a trovarne ancora una
volta l’aspetto inedito e non ancora indagato.
The Crown 6: la trama
L’atto finale di
The Crown 6 si innesta direttamente sull’evento
tragico della morte della Pricipessa del Galles: William e Harry
sono alle prese con l’elaborazione del lutto e in particolare il
primogenito paga un prezzo più alto, a causa non solo del suo
essere schivo e non desiderare le attenzioni delle folle, ma anche
per la sua smaccata somiglianza con la madre, tanto amata dal
popolo quanto temuta per la sua imprevedibilità dalla Famiglia
Reale. Questo particolare diventerà presto motivo di tensione con
Carlo, che dal canto suo cerca di elaborare come può questo nuovo
status in cui potrebbe finalmente essere libero di amare Camilla,
ma deve trovare un canale di comunicazione con i figli spezzati
dalla tragedia. Alla fine, come la Storia ha sancito, il suo amore
si coronerà, non senza creare delle spaccature con i figli, in
particolare il turbolento Harry, che non sente su di sé il peso, e
quindi l’accettazione di esso, che invece comincia a avvertire
William.
L’ultima parte della
serie è poi dirottata, finalmente secondo chi scrive, sul
personaggio di Imelda Staunton. Elisabetta torna
al centro del racconto mentre, nel corso di una manciata di anni
perde ogni punto di riferimento: muoiono infatti la sorella
Margareth e la madre. Si apre quindi una porta di umanità sulla
figura di Elisabetta, che attraversa una crisi esistenziale e che
si sente ora davvero sola e cerca sostegno in quel nipote, bello e
promettente, che sembra racchiudere tutte le sue speranze e le sue
aspettative per il futuro del suo lavoro: il servizio del popolo.
La celebrazione del Giubileo d’Oro, l’organizzazione
dell’operazione London Bridge has Fallen (nome in codice per la sua
morte) e infine la richiesta di Carlo di poter finalmente sposare
Camilla sono gli ultimi tre ostacoli che Peter Morgan decide di
porre davanti alla “sua” Elisabetta, prima di congedarsi da
lei.
Peter Morgan torna alle
origini
The Crown6 recupera anche la
struttura dei cicli precedenti, costruendo grandi episodi
monografici in cui gli argomenti e i temi vengono affrontati,
approfonditi e conclusi nell’arco di una sola puntata. Così trova
il suo spazio nello show anche Tony Blair, oppure
la giovanissima Kate Middleton, e infine di nuovo
William che nel finale diventa specchio della nonna Regina, e
assume su di sé, forse proprio attraverso il suo legame con dei
“non-nobili”, l’incarico di portare la monarchia nel futuro, in
concomitanza con quel Giubileo d’Oro tanto temuto da Lilibeth. Lo
sguardo di William è l’anello di congiunzione tra l’isolamento e la
normalità, una carezza verso la nonna e una mano tesa verso Kate
(il popolo).
Il creatore di
The Crown porta a termine la parabola dei suoi personaggi
e soprattutto della protagonista, che lui trasforma in un
personaggio della sua fantasia. Perché il piccolo miracolo portato
avanti da tutta la serie, nel corso di questi anni, è stato quello
di creare dei personaggi fittizi basandosi su persone e storie
vere, dimostrandosi affettuoso e attento verso le verità storiche
raccontate pur senza rinunciare mai ad affondare la penna in quegli
spazi invisibili tra le pieghe dei fatti che sono state distese con
l’immaginazione. Morgan ha raccontato il non visto
costruendo per il suo pubblico un personaggio coerente, tragico e
magnetico, che trova il suo compimento nello struggente episodio
dedicato a Margareth e nei suoi colloqui immaginari con le altre sé
(per l’occasione tornano anche Claire Foy e Olivia Colman). Oltre
alla delizia di veder Imelda Staunton con
Lesley Manville e con le altre interpreti che
prima di lei hanno indossato la corona, questi momenti sono
idealmente connessi e tirano le somme della vita di Elisabetta, di
tutto quello a cui ha rinunciato per il dovere e di come solo lei,
tra tutti, fosse in grado di svolgere il lavoro esattamente come
andava svolto.
Il confronto con
Margareth inoltre ci consegna anche la preziosa testimonianza di
quello che poteva essere Elisabetta se fosse rimasta Lilibeth,
rimarcando come la sorella fosse la sola testimone di quello
spirito vibrante che aveva caratterizzato la ragazza, giovanissima.
Pur non essendo nata per essere Regina, Elisabetta ha abbracciato
il suo compito con onore e serietà, ricevendo in cambio sempre
amore e supporto dai suoi sudditi, nonostante alcune ombre e
momenti non proprio facili da affrontare. E fino alla fine è stata
consapevole che lei sola poteva portare avanti il compito, lei che,
come le dice un affettuoso Filippo (Jonathan Pryce) è una “specie
in via d’estinzione”.
Peter
Morgan fa esattamente la stessa cosa con il suo pubblico:
in guisa di Regina, prima di tutto al servizio dei suoi spettatori,
l’autore cerca di mettere a loro disposizione la storia, che
conduce con coerenza ed eleganza, vergando un prodotto seriale di
altissima qualità formale ed estetica, ma soprattutto con un grande
cuore, una consapevolezza totale di sé, dato l’azzardo di arrivare
a immaginare l’inimmaginabile, portandolo avanti con sicurezza nel
mare di congetture, tenendo sempre a mente che i suoi personaggi,
se pure in debito con le loro controparti reali, erano prima di
tutto suoi. A questo proposito non sarà mai elogiato abbastanza il
Carlo di
Dominic West, che non avvalendosi di una smaccata
somiglianza con il suo corrispettivo reale (vedi invece
Elizabeth Debicki) riesce a dare vita a un
personaggio inedito, che aderendo a ciò che si conosce dell’ormai
Re Carlo, riesce a raccontare forse meglio di tutti quello che
avviene “dietro le tende”.
L’unica capace di svolgere quel
compito
In una presa di coscienza
cristallina, che lascia spazio anche a qualche privato momento di
commozione, Elisabetta II capisce che deve essere lei a continuare
a regnare, nonostante sia ormai ragionevole pensare all’abdicazione
in favore del figlio (adesso con una regina al suo fianco). Questo
è il finale che Peter Morgan ha voluto regalare alla “sua”
Elisabetta, una chiusura regale che mette in luce i due aspetti che
di più hanno caratterizzato la vita della sovrana: la totale
solitudine della Corona, ma anche la consapevolezza totale di
essere l’unica capace di svolgere quel
compito.
In grado di catturare le
complessità della monarchia britannica, The Crown6 lascia le scene con grande eleganza, come ha
fatto la vera Elisabetta nel corso della sua lunga vita, e come ha
fatto la Elisabetta di Imelda Staunton, solida e
solenne, mentre esce dalla St George’s Chapel del Castello di
Windsor.
Dopo la conferma via Deadline di
The
Crown 5, la quinta stagione di The
Crown oggi arriva la notizia che Netflix ha deciso di allungare la serie è
confermare The Crown 6, la sesta di The
Crown. Al momento non sappiamo praticamente
nulla sulla sesta stagione dunque non resta che aspettare ulteriori
notizie.
Vi ricordiamo che in The
Crown 5 Imelda Staunton entra nel ruolo della regina
Elisabetta II. L’attrice britannica raccoglierà l’eredita lasciata
da Claire Foy o
Olivia Colman. Il creatore Peter
Morgan aveva affermato di aver immaginato La Corona
in esecuzione per sei stagioni, ma aveva ammesso che quando ha
iniziato a lavorare su storie per la quinta stagione, è diventato
“chiaro … che questo è il momento e il posto perfetto per
fermarsi. A quanto pare non sarà esattamente così.
In merito al nuovo ruolo il
creatore aveva aggiunto: “Sono assolutamente entusiasta di
confermare Imelda Staunton come Sua Maestà la Regina per la quinta
e ultima stagione, portando la Corona nel 21 °
secolo. Imelda è un talento sorprendente e sarà un successore
fantastico di Claire Foy e Olivia
Colman.”
Imelda
Staunton ha dichiarato: “Mi è
piaciuto guardare The
Crown sin
dall’inizio. Come attore è stata una gioia vedere come sia
Claire Foy che
Olivia Colman abbiano portato qualcosa di speciale e
unico nelle sceneggiature di Peter Morgan. Sono sinceramente
onorato di unirmi a un team creativo così eccezionale e di
portare The
Crown alla sua conclusione.
“
La serie tv
The
Crown è una serie tv britannica creata
e scritta da Peter Morgan e prodotta dalla Left
Bank Pictures e dalla Sony Pictures Television per
Netflix. La serie è incentrata sulla vita di Elisabetta II del
Regno Unito e sulla famiglia reale britannica.
La serie è stata acclamata e sono
state apprezzate le interpretazioni di Claire Foy e Olivia Colman, che hanno ricoperto il ruolo
della protagonista nelle prime quattro stagioni, di John
Lithgow nel ruolo di Winston Churchill e di Helena Bonham-Carter che ha vestito i panni
della principessa Margaret nella terza e quarta stagione
The
Crown 6 che sarà l’ultima stagione di
The Crown dramma storico di NETFLIX
offrirà finalmente quello che potrebbe essere considerato il
momento più atteso ma controverso dello show. I produttori della
serie Andy Harries e Suzanne Mackie hanno
assicurato agli spettatori che lasesta
stagioneracconterà attentamente la tragica morte
della principessa Diana con “enorme
sensibilità”. L’incidente mortale di Diana a
Parigi nel 1997 è stato uno degli eventi più cruciali e dolorosi
nella storia del Regno Unito. Per questo motivo, le
aspettative che la serie di successo
Netflix riesca a
consegnare con successo la sequenza sono significativamente più
alte. Durante un forum del Festival televisivo di Edimburgo
(tramite Deadline),
i produttori dello show hanno parlato di come la sesta e ultima
stagione catturerà la morte
dell’amata principessa del
Galles con profondo rispetto e
sensibilità.
“Lo spettacolo
potrebbe essere grande e rumoroso, ma noi non lo siamo. Siamo
persone premurose e siamo persone sensibili. Ci sono state
conversazioni molto attente e lunghe su come avremmo
fatto“, ha detto Mackie. “Il pubblico
alla fine lo giudicherà, ma penso che sia stato ricreato con
delicatezza e attenzione.
Elizabeth Debicki è un’attrice straordinaria ed è stata così
premurosa e premurosa. Amava Diana. C’è un enorme rispetto da parte
di tutti noi, spero che sia
evidente”. Nel frattempo, Harries
ha affermato che la morte della regina Elisabetta II – morta di
“vecchiaia” l’8 settembre 2022 – non ha cambiato in alcun modo la
storia di The
Crown, ma ha “influito” notevolmente sui creativi
dietro lo spettacolo. “La scomparsa di Sua Maestà ha
avuto un impatto su tutti noi… Non ha cambiato [la storia]
fondamentalmente, ma in un certo senso l’ha cambiata. Quando
lo vedrai, penso che capirai cosa intendo”, ha
aggiunto Harries. “È un film molto potente e un
episodio di grande rispetto“, ha detto
Harries.
Quando uscirà The Crown 6?
Non ci sono ancora dettagli
sulla data di uscita esatta della sesta stagione di
The
Crown, anche se lo spettacolo dovrebbe tornare entro
la fine dell’anno. Nonostante altri dettagli rimangano
nascosti, non ci sono segni di ritardi nemmeno al momento, poiché
l’account X ufficiale dello show (precedentemente chiamato Twitter)
ha condiviso che l’ultima stagione di The Crown
“arriverà nel 2023”.
Dal 2016, anno del suo
esordio su Netflix, The Crown si misura con la Storia e con
alcune delle icone più rappresentative del Ventesimo Secolo. Prima
su tutte Elisabetta II, che forse in maniera imprecisa, è sempre
stata considerata la protagonista della serie. La Lilibeth che si
trova incoronata Regina a soli 25 anni e assume quel ruolo che non
era destinato a lei alla nascita con contegno e assoluta fedeltà
verso la Nazione e il simbolo, quella Corona, appunto, che
rappresenta il vero cuore della premiata serie ideata e scritta da
Peter Morgan.
Quale periodo racconta The Crown 5
Siamo negli anni ’90, un
decennio funesto per la Monarchia Britannica, sotto gli occhi di
tutti per via di “scandali a corte”. Elisabetta, completamente
assorbita dal suo ruolo, deve cercare di gestire le intemperanze
dei suoi figli, sistematicamente alle prese con matrimoni
naufragati, la relazione con Margareth, che la vede sempre divisa a
metà tra affettuosa sorella maggiore e sovrana irremovibile, un
Filippo che sembra essersi reso conto di tutto ciò che ha perso
scegliendo di diventare il principe consorte e soprattutto lei,
Diana, quella ragazza triste che si rivelerà una vera spina nel
fianco per la Corona, ma che forse Elisabetta in fondo, da madre e
da donna, un po’ capisce.
Come accaduto per le due
stagioni precedenti, anche in The
Crown 5Peter Morgan sceglie di
procedere per episodi, cambiando ancora una volta la struttura
narrativa della serie e scegliendo di dedicare ogni episodio a un
dramma e a un personaggio diverso. L’impressione è che mentre la
serie cresce e procede negli anni che sceglie di raccontare, le sue
trame narrative si ampliano, così come si espande anche il
ventaglio di personaggi che si cimenta a raccontare. Siamo di
fronte a un racconto corale vero e proprio, ormai, e adesso sempre
di più, data l’importanza che assumono nel grande quadro gli attori
“secondari”, come Carlo, Camilla e Diana, ad esempio.
La grandezza di
The Crown risiede nella raffinatissima scrittura
di Peter Morgan, che di conseguenza si riflette sulla messa in
scena, sulla regia, sulle interpretazioni degli attori che si
rivelano, anche a questo secondo cambio di guardia, all’altezza del
compito a cui sono chiamati.
Il nuovo cambio di guardia del cast
Dopo lo straordinario
lavoro di Claire Foy e Olivia Colman, Imelda
Staunton alza ulteriormente la posta e mette in scena una
regina ElisabettaII mai così composta e sobria, che fa un esercizio
di asciugatura espressiva quasi totale e si conferma un’attrice
sopraffina. Lo stesso discorso può valere per Jonathan
Pryce, che nei panni del Principe Filippo racconta un
personaggio che il tempo ha reso più saggio ma anche più acuto, che
a differenza della Regina, sempre devota e irremovibile, comincia a
fare un bilancio di quanto costruito negli anni vissuti da principe
consorte.
Dopo Vanessa Kirby e Helena Bonham Carter era davvero difficile
trovare una Principessa Margaret all’altezza, eppure Leslie
Manville mette in scena un personaggio sfaccettato, che si
trova a fare un bilancio della sua vita e a guardare in faccia le
proprie paure. L’episodio che la vede protagonista, insieme a un
tenero e incantevole Timothy Dalton potrebbe essere un unico
piccolo film di una storia d’amore a suo modo tragica ma
dolcissima.
Si può dire che le
stagioni di The Crown si succedano in base al
ritmo dei primi Ministri Britannici, e così dopo una inarrivabile
Gillian Anderson/Margaret Thatcher, Johnny Lee
Miller è chiamato a interpretare John Major. Un ruolo
tanto più complicato quanto meno strutturato è stato il politico
che, forse più di tutti, è riuscito a lavorare in sintonia con la
Corona. E Miller non sbaglia un colpo, né un silenzio né uno
sguardo.
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Aspettavamo tutti al
varco
Dominic West e Elizabeth Debicki. Il racconto mediatico della
relazione tra Carlo e Diana è stato uno degli argomenti più caldi
degli anni ’90 per la “cultura popolare” e quindi è naturale che i
due interpreti del principe di Galles e della sua consorte fossero
messi al centro dell’attenzione, soprattutto per il grande lavoro
svolto da Josh O’Connor e da Emma
Corrin nelle stagioni precedenti. Se Debicki è
assolutamente impressionante nella sua interpretazione, con una
capacità mimetica totale, West opta per il contrasto. Tanto l’una è
somigliante ed effettivamente avvilita, triste ma anche decisa a
combattere come lo è stata Diana, quanto l’altro sembra
estremamente più affascinante e capace di quanto la narrazione
pubblica abbia mai reso per il Principe Carlo. E in effetti non si
fa fatica a credere a un uomo intelligente e pieno di iniziativa,
martoriato da un sistema che lo ha costretto in un matrimonio che
non voleva, quando tutto l’amore che desiderava risiedeva già in
un’altra donna alla quale lui era fedele.
Una prospettiva interna
E così The Crown
5, affrontando (in uno degli episodi meglio scritti) il
divorzio della coppia reale, offre anche una prospettiva interna
sulla ragioni di Carlo, che da sempre è stato considerato uno degli
aguzzini di Diana. Si porta così a compimento un discorso che
culminerà nella sesta stagione, ma che era stato seminato con cura
nella stagione precedente. Carlo, tanto quanto Diana, è stato
vittima del sistema in cui è nato. Ma naturalmente si è meno
clementi verso chi è riuscito, poi, a raggiungere la felicità e non
ha fatto in tempo a diventare un eroe tragico.
The Crown
5 cambia nuovamente la struttura del racconto e degli
episodi. Ogni puntata disegna una circolo che sembra riportarci al
punto di partenza ma che in realtà percorre un percorso preciso e
ampio e che fa procedere gli eventi in maniera inesorabile. La
stagione stessa comincia e finisce “su una nave”, in un mondo a
parte che vorrebbe isolare i protagonisti e allontanarli dalle loro
difficoltà ma che poi, puntualmente, li lascia in porto, sulla
terra ferma a fare i conti con se stessi e con quella Corona a cui
tutti devono, alla fine, dar conto.
Il segreto è nella scrittura di Peter Morgan
Peter Morgan cerca di
rintracciare l’umanità e il dramma dentro a una facciata di
perfezione e impenetrabilità. Forse per questo, nonostante Debicki
sia il personaggio più somigliante al referente reale, è anche
quello meno interessante. Diana si è raccontata intimamente al
mondo, quindi sappiamo anche troppo bene cosa aspettarci dal suo
personaggio. Per Elisabetta, Carlo, Filippo e tutti gli altri, ci
troviamo quasi di fronte a un foglio bianco, che sceneggiatore e
interpreti devono riempire. E questo processo è affascinante.
Quello che resta di
The Crown 5 è un senso di tragedia incombente, che
viene fatto passare allo spettatore con tantissimi piccoli
stratagemmi e dettagli nascosti in piena vista. Lo stesso racconto
dell’ascesa di Moneim Fayed e di suo figlio
Dodi è, forse involontariamente, un presagio nefasto. Ma anche in
questo caso, un presagio messo in scena con stile
infinito.
The Crown
5 si conferma un prodotto di grande classe, che nasconde
nella scrittura il segreto della sua forza, una scrittura portata
hai massimi livelli di equilibrio ed efficacia da un Peter
Morgan in stato di grazia, che mai aveva fatto così bene
anche nel corso della stessa serie.
È un sole sbiadito
quello che sorge sulla
quinta stagione di The
Crown, disponibile dal 9 novembre su Netflix, un sole che per la prima volta
sorge su una serie e su un mondo che ha salutato per sempre la più
grande ispirazione per la serie di Peter Morgan.
Una quinta stagione che deve fare i conti anche con un cambio di
casting, il secondo da quando si è avviato questo progetto di
grande successo e di fattura altissima.
Imelda Staunton è la nuova regina
di The Crown 5
E così Olivia Colman cede la corona a Imelda
Staunton che raccoglie il testimone e l’eredità della
collega con una grazia e un’efficacia davvero incredibili. A detta
sua, merito della squadra che a differenza degli attori non cambia
e continua a lavorare con grande precisione alla messa in scena e
alla costruzione del prodotto. “Sono arrivata su un set nuovo,
ma tutti sapevano già cosa fare, dopo quattro stagioni di
allenamento. Non si può davvero immaginare la precisione con cui
lavorano su dettagli che nemmeno si vedranno in scena. Peter Morgan
investiga la parte emotiva della storia, e di quella si parla a
parte, ci si lavora insieme, ma tutta la scenografia, i costumi, i
dettagli, il trucco sono stati degli strumenti importantissimi
nelle nostre mani.”
Con fervore
Imelda Staunton racconta la produzione di The Crown 5. A lei fa eco Lesley
Manville che succede a Helena Bonham Carter nel ruolo della
principessa Margaret: “Ho provato tantissimo, ho studiato, ho
visto filmati, ma ho cominciato a sentire il mio personaggio solo
quando sono entrata nel costume e ho comunicato a lavorare con il
dialogue coach”.
Per Staunton, dare corpo
alla Regina Elisabetta II è stato un “meraviglioso esercizio di
recitazione”. Per interpretare la sovrana appena scomparsa,
l’attrice ha dovuto “trattenere le emozioni per poterle
mostrare nel modo giusto. È un processo molto difficile per un
attore eppure fondamentale per questo personaggio. Il pubblico deve
capirlo senza vederlo. Il punto è che queste persone vivono dentro
a dei confini ben precisi e il tentativo di Peter Morgan con The
Crown è di raccontare la vita che queste persone possono avere
all’interno dei confini di questa vita che loro non possono
valicare. Credo sia un approccio molto interessante.”
Il nuovo cast
Quello
che sembra accomunare tutti gli interpreti (oltre a Staunton e a
Manville, ci sono Elizabeth Debicki nei panni di Diana Spencer,
Dominic West in quelli del Principe Carlo,
Jonathan Pryce nel ruolo del Principe Filippo e
Jonny Lee Miller nel ruolo di John Major,
il primo Ministro britannico) è che la ricerca sul personaggio ha
creato un vero e proprio legame con il personaggio stesso.
Secondo Miller bisogna
innamorarsi del proprio ruolo per interpretarlo bene, e lui così ha
fatto, rintracciando in John Major delle somiglianze con il suo
stesso percorso che glielo hanno fatto apprezzare anche di più. Lo
stesso dicasi per Pryce che nel dare corpo al principe consorte ne
ha avuto un’esperienza completamente diversa da ciò che era stato
fino a prima: “Studiare la figura di Filippo mi ha dato
occasione di affondare nel suo privato. Pubblicamente, il principe
era una figura piuttosto burbera e insofferente, che diceva sempre
qualcosa di non indicato alla situazione. Tuttavia ho scoperto
anche un uomo acuto e appassionato, sono diventato più consapevole
della sua vita privata.”
Dominic West ha avuto un compito non facile, ovvero
quello di traghettare il personaggio di Carlo nel periodo della sua
vita in cui è stato bersaglio dei media e pubblicamente dipinto
come un marito infedele, responsabile principale dell’infelicità
della ben più popolare Diana. West e la scrittura di Peter Morgan
hanno cercato invece di dare luce a una persona che non era certo
priva di difetti, che tante contraddizioni, ma anche con una
visione, uno spirito: “È difficile sapere cosa le persone sanno
di Carlo, ma ha avuto un po’ una cattiva pubblicità nel corso degli
anni. Spero sia un’occasione per dare una prospettiva in più su di
lui, anche perché inevitabilmente si finisce per prendere le parti
del proprio personaggio, come ho fatto io”.
Ma
ovviamente l’attenzione dello spettatore è calamitata da Elizabeth Debicki che si è assunta la
responsabilità di interpretare Lady Diana nel
periodo più esposto della sua vita. “Ero molto
nervosa, ho sentito una grande responsabilità, ma per fortuna siamo
stati sostenuti da uno staff e delle persone che capiscono qual è
la situazione. È stato un processo complesso anche solo capire che
questa è la mia interpretazione di un personaggio. Sappiamo che le
persone che lo guardano hanno delle aspettative, non solo per
affezione verso gli interpreti è venuti prima di noi ma anche per
le persone reali che portiamo sullo schermo, questi ruolo sono il
risultato di una danza tra tanti elementi.”
The Crown
5 arriverà senza più il sole intorno al quale gira questa
storia a illuminare il mondo, sarà la prima volta che una stagione
di questa serie arriverà al pubblico senza che da qualche parte in
una stanza di Buckingham Palace ci sia la vera Elisabetta II a
gestire un eventuale contraccolpo dell’ennesima ri-narrazione della
storia recente dei Windsor. Eppure, secondo Jonathan
Pryce, “rivederla interpretata da Imelda a schermo
sarà di conforto per quelle persone che ne sentono la mancanza. Il
pubblico avrà di nuovo la sua regina, anche solo per
poco.”
Netflix ha diffuso il primo video dal set di
The
Crown 5, la quinta attesa stagione di The
Crown in cui è la stessa Imelda
Staunton ad annunciare l’inizio delle riprese della
quinta stagione e il suo coinvolgimento nei panni della terza
incarnazione della Regina Elisabetta II.
Nella quinta
stagione di The
CrownImelda Staunton entra nel ruolo
della regina Elisabetta II. L’attrice britannica raccoglierà
l’eredita lasciata da Claire Foy o
Olivia Colman. La quinta stagione è prevista per il
2022. Nel cast ci saranno anche Jonathan Pryce nei panni del
Principe Filippo, Lesley Manville in quelli della principessa
Margaret e Jonny Lee Miller come John Major. Khalid
Abdalla sarà Dodi Al-Fayed, mentre Dominic
West ed Elizabeth
Debicky sostituiranno Emma Corrin e
Josh O’Connor nei panni di Carlo e Diana.