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Roma: il film di Alfonso Cuarón in sala il 3, 4 e 5 dicembre

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Roma: il film di Alfonso Cuarón in sala il 3, 4 e 5 dicembre

Disponibile su Netflix a partire dal 14 dicembre, Roma, film di Alfonso Cuarón vincitore del Leone d’Oro a Venezia 75, arriverà al cinema il 3, 4 e 5 dicembre.

Roma: trailer del film di Alfonso Cuarón

Messico, 1970. Roma è un quartiere medioborghese di Mexico City che affronta una stagione di grande instabilità economico-politica. Cleo è la domestica tuttofare di una famiglia benestante che accudisce marito, moglie, nonna, quattro figli e un cane. Cleo è india, mentre la famiglia che l’ha ingaggiata è di discendenza spagnola e frequenta gringos altolocati. I compiti della giovane domestica non finiscono mai, e passano senza soluzione di continuità dal dare il bacio della buonanotte ai bambini al ripulire la cacca del cane dal cortiletto di ingresso della casa: quello in cui il macchinone comprato dal capofamiglia entra a stento, pestando i suddetti escrementi.

Perché nel Messico dei primi anni Settanta tutto coesiste: la nuova ricchezza come la merda degli animali da cortile, il benessere ostentato dei padroni e la schiavitù “di nascita” dei nullatenenti. Tutto convive in un sistema contradditorio ma simbiotico in cui le tensioni sociali non tarderanno a farsi sentire, catapultando il recupero delle terre espropriate in cima all’agenda dei politici in cerca di consensi.

Roma, recensione del film di Alfonso Cuaron

Roma: Festival del cinema all’insegna del caos!

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Roma: Festival del cinema all’insegna del caos!

In tremila tra attori, registi, tecnici e addetti ai lavori di cinema, tv e spettacolo hanno occupatola cavea dell’auditorium impedendo l’uso del redcarpet.
A presiedere il tappeto rosso molti volti noti, come Carlo Verdone, Cristina Comencini, Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti, i produttori Riccardo Tozzi, Angelo Barbagallo e Andrea Occhipinti, Rocco Papaleo, Kim Rossi Stuart, Elio Germano, Neri Marcorè, Mimmo Calopresti, gli sceneggiatori Stefano Rulli e Sandro Petraglia, Beppe Fiorello, Monica Guerritore, uniti dalla parola d’ordine della manifestazione: “Tutti a casa”.

Roma: Festival del cinema all’insegna del caos!

Keira_Knightley_Eva_Mendes

In tremila tra attori, registi, tecnici e addetti ai lavori di cinema, tv e spettacolo hanno occupatola cavea dell’auditorium impedendo l’uso del redcarpet.
A presiedere il tappeto rosso molti volti noti, come Carlo Verdone, Cristina Comencini, Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti, i produttori Riccardo Tozzi, Angelo Barbagallo e Andrea Occhipinti, Rocco Papaleo, Kim Rossi Stuart, Elio Germano, Neri Marcorè, Mimmo Calopresti, gli sceneggiatori Stefano Rulli e Sandro Petraglia, Beppe Fiorello, Monica Guerritore, uniti dalla parola d’ordine della manifestazione: “Tutti a casa”.

Roma: Eva Mendes e Keira Knightley aprono il Festival

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Keira_Knightley_Eva_Mendes

Eva Mendes e Keira Knightley aprono la quinta edizione del Festival Internazionale del film di Roma e parlano di tradimenti e gelosia.  Le due dive hanno presentato all’Auditorium del Parco della Musica la pellicola in concorso per la selezione ufficiale dal titolo ‘Last Night’ della regista iraniana/americana Massy Tadjedin. Il film è una storia romantica tra amore e sensuale attrazione, ma anche tradimenti e morbosa gelosia.

 

Roma: Eva Mendes e Keira Knightley aprono il Festival

Keira_Knightley_Eva_Mendes

Eva Mendes e Keira Knightley aprono la quinta edizione del Festival Internazionale del film di Roma e parlano di tradimenti e gelosia.  Le due dive hanno presentato all’Auditorium del Parco della Musica la pellicola in concorso per la selezione ufficiale dal titolo ‘Last Night’ della regista iraniana/americana Massy Tadjedin. Il film è una storia romantica tra amore e sensuale attrazione, ma anche tradimenti e morbosa gelosia.

 

Roma: 1 novembre arrivano Springsteen e The Social Network

Roma: 1 novembre arrivano Springsteen e The Social Network

In Concorso Una vita tranquilla di Claudio Cupellini e Rabbit Hole, diretto da John Cameron Mitchell .Al Festival di Roma arriva Bruce Springsteen per l’anteprima europea di The Promise: the Making of Darkness on the Edge of Town. Diretto da Thom Zimny, collaboratore scenico e archivista personale di Springsteen da dieci anni, il film racconta la nascita di un album epocale per la musica: “Darkness on the Edge of Town” e sarà proiettato in concorso per L’Altro Cinema | Extra alle 21.00 in Sala Sinopoli.

Roma Web Fest ecco la giuria

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roma web fest logoMancano pochi giorni al nuovo ed innovativo Roma Web Fest, il primo festival internazionale delle Web-series, vi farà scoprire il mondo del Web come non lo avete mai visto. Vere e proprie fiction e serie realizzate per essere fruite attraverso la “rete” oppure sui display dei dispositivi mobili, verranno visionate, proiettate e votate, per poi essere premiate durante il Festival che si terrà presso il Teatro Golden, Via Taranto 36, il 27, 28 e 29 Settembre.

Viene comunicata la Giuria:

Luca Argentero (Attore e produttore); Carlo Principini (autore, produttore e direttore artistico della Pubblispei); Massimo Gaudioso (Sceneggiatore); Cristina Priarone (Direttore Generale Roma Lazio Film Commission); Marco Bonini (Attore, sceneggiatore e produttore cinematografico) Ivo Mei (Scrittore e giornalista); Massimo Arcangeli (Segretario Generale Agis Anec); Rossella Izzo (Attrice, Doppiatrice, Direttrice del doppiaggio e Regista); Marco Poccioni (Produttore Rodeo Drive).

Presidente di giuria:

Michael Ajakwe Jr, direttore artistico e fondatore del Los Angeles Web Fest.

 Non solo proiezioni ma tavole rotonde, incontri con autori ed editori, tra film-maker, produttori e aziende, fashion blogger, visibilità, tutto questo e altro ancora, convergerà all’interno del nuovo Festival dedicato interamente al nuovo modo di comunicare:  Il Web.

Gli appuntamenti davvero imperdibili sono Le Anteprime il 27 alle 18:30, dove saranno presentati i nuovi possibili protagonisti del web, ma soprattutto vi aspettiamo sabato sera alle 21:00 con i Protagonisti indiscussi delle web serie, realizzatori dello spot virale del Roma Web Fest (http://www.youtube.com/watch?v=w0qzA5H5g9I) , che presenteranno prodotti inediti a sorpresa. Una lista lunga decine di nomi. Un incontro mai realizzato prima. Il tutto coronato dall’intervento dei direttori artistici dei web fest di Los Angeles, Vancouver, Marsiglia e Melbourne. Questi ultimi saranno presenti anche domenica mattina a partire dalle undici per incontrare i giornalisti e ascoltare le proposte dei giovani film maker italiani.

Infine domenica alle 17:30 si terrà l’evento di Premiazione  del Roma Web Fest

Il Roma Web Fest è patrocinato dal Mibac, dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma, dall’Anica, dalla Lazio film Commission, dall’Anec, dall’Anem, dall’Agis, dall’Agiscuola e da RAI FICTION. Inoltre collabora con la Giffoni Academy, con Altaroma, L’accademia del lusso, lo IED e Romeur.

Janet De Nardis (Direttore Artistico) e Maximiliano Gigliucci (Direttore Generale) ricordano che tra i molti premi per i vincitori dei primi cinque premi andranno di diritto alle finali dei festival gemellati per creare vere occasioni di lavoro a livello internazionale.

Premio miglior film: Marsiglia

Premio miglior Produttore: Los Angeles

Premio miglior Regia: Vancouver

Premio migliori effetti speciali: Hong Kong

Premio miglior soggetto/sceneggiatura: Melbourne

Il Festival è aperto dalle 10,00 alle 22,00

Accesso libero a tutti quelli che si accreditano sul sito http://www.romawebfest.it cliccando sul banner accrediti entro il 24 settembre.

Senza accredito il costo del biglietto e’ 15 Euro al giorno.

27  Settembre ore 18,30 evento “anteprime”.

28 Settembre ore 17,30 evento Fashion film e Fashion blogger!

28 Settembre ore 20,30 evento “Virale” con i principali protagonisti delle web series italiane e molte SORPRESE.

29 Settembre ore 17,30 evento “Premiazioni”.

Ai vincitori sarà consegnato la prestigiosa statuetta realizzata dalla poliedrica artista, stimata internazionalmente, Erika Calesini.

Roma Web Fest al via

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roma web fest logoE’ partito ieri il Roma Web Fest con un incredibile successo di pubblico. Alle 9.30 all’ingresso del teatro una folla di centinaia di giovanissimi  aspettava l’apertura del il primo festival italiano interamente dedicato alle Web-series.

La rassegna di prodotti nativi della rete è stata inaugurata con la tavola rotonda presieduta dal Prof Mario La Torre, (Università di Roma La Sapienza – Referente Mibac, DG Cinema), Le dinamiche finanziarie delle web series. Molti gli interventi al panel da Cristina Loglio a Gianmarco Committeri a Leonardo Ferrara.

Rilevante è stato l’intervento dell’Onorevole Michele Baldi che ha annunciato: “Siamo i pionieri di una nuova rivoluzione”, per la prima volta, attraverso un emendamento approvato il 26 Settembre, le webseries sono state inserite all’interno della nuova legge regionale  sull’audiovisivo.  Dunque oggi il prodotto web serie può essere finanziato con fondi pubblici. Una rivoluzione. Un passo avanti da Giganti!  Siamo i secondi in Europa (dopo la Francia che è sempre all’avanguardia) a non considerare le web serie un prodotto di serie B.

Hanno concluso il panel Luca Vecchi e  Claudio Di Biagio che hanno presentato alla platea il nuovo progetto “Dylan Dog-Vittima degli eventi”, raccontando la loro esperienza sul crowfounding, e con un ironico tocco personale, hanno sollevato la difficile questione del reperimento di fondi per questo genere di progetti creativi.

I ragazzi delle scuole, si sono appassionati al workshop con i ragazzi della Buoncostume. Simone Laudiero e gli altri ragazzi del famoso gruppo comico hanno spiegato alle giovani menti come si realizza una web serie.

Parallelamente  alle tavole rotonde, nelle sale gremite di persone, sono state proiettate le web series finaliste.

Ancora Proiezioni nel pomeriggio e un’altra tavola rotonda “Le web serie sono diventate Grandi?”. Il panel Presieduto da Janet De Nardis, Direttore Artistico del Festival, ha focalizzato l’attenzione sulla crescita esponenziale che le web series hanno acquistato nel corso di quest’ultimo periodo e dell’importanza di includere e di percepire le webseries come un vero e proprio prodotto dell’ audiovisivo. Il panel composto da Daniele Borgia, di Fox, Ludovico Bessegato della Cross Productions, Emiliana De Blasio,  Matteo Bruno dei Freaks, Gino Zagari Anec e Manlio Castagna, vice direttore artistico del Giffoni Film Festival, ha riscontrato al pari di quello precedente un successo di pubblico inaspettato.

Grandissimo riscontro ha suscitato la sessione di pitching, in cui in un lasso di tempo cronometrato i filmmaker hanno avuto l’opportunità di presentare i loro progetti ad alcune delle più importanti produzioni cinematografiche Italiane.

Ultime ma non meno importanti le Anteprime che sono state proiettate dalle 18,30. Giovani talenti, ma anche registi esperti, hanno mostrato e presentato i loro nuovissimi lavori . Il tutto introdotto da due presentatori d’eccezione Janet De Nardis e Maximiliano Gigliucci.

Questo è solo l’inizio ancora molte le sorprese attendono il pubblico durante questa nuova giornata, nuove tavole rotonde, nuove proiezioni, ma soprattutto il tanto atteso Evento Fashion Film in cui le Fashion blogger si sfideranno a colpi di Flash Fashion Film.

Non Tralasciamo ovviamente l’evento delle proiezioni speciali “Virale” che si terrà alle 21:00. I “ grandi” delle web series presenteranno i loro progetti speciali.

Il Roma Web Fest è patrocinato dal Mibac, dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma, dall’Anica, da Roma e Lazio Filmcommission, dall’Anec, dall’Anem, dall’Agis, dall’Agiscuola e da RAI FICTION. Inoltre collabora con la Giffoni Academy, con Altaroma, L’accademia del lusso, lo IED e Romeur.

Roma Web Fest : ecco il festival della web serie made in Italy

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roma web fest logoIl primo festival ufficiale italiano delle Web-series, il Roma Web Fest ( www.romawebfest.it ), ha realizzato un video promozionale che vede come protagonisti molti dei più noti autori di Web-series, da Freaks! ai Jackal di Lost in Google, da Facce da Scuola ai The Pills.

Janet De Nardis, presentatrice e attrice, è la fondatrice e direttrice artistica del festival più innovativo del momento. Un’idea geniale che ha saputo colmare un vuoto di creatività nel mondo del cinema e della televisione italiana. “Il web è il veicolo migliore di tutti i tempi per dare sfogo all’inventiva e la necessità di un mezzo per selezionare e veicolare i prodotti migliori era evidente”, afferma Maximiliano Gigliucci direttore generale del festival.

Le Web-series sono prodotti di fiction, seriali, realizzati per essere fruiti attraverso il web oppure sui display dei dispositivi mobili. Hanno episodi brevi, a volte anche di pochi minuti, in genere non superiori ai 15. Nella maggior parte dei casi sono realizzate con budget molto bassi (spesso auto-prodotte), ma anche senza vincoli editoriali, e permettono a una nuova generazione di autori (professionisti e non) di esprimersi liberamente e di farsi notare.

Le Web-serie continuano a crescere in quantità e qualità mese dopo mese e promettono di avere un forte impatto sul cinema e la fiction tradizionale, al punto che sempre più emittenti e case di produzione tra cui Indigo film (produttrice della Mamma imperfetta), Rai Fiction, Magnolia Fiction, Fandango, Italia 2, Deejay Tv, hanno cominciato a interessarsi ad esse.

Il video  virale realizzato per fare parlare del Roma Web Fest nasce da un’idea de la Buoncostume, un quartetto di autori che hanno firmato tra le altre cose Camera Cafè e le web-series Kubrick – Una storia porno, Faccialibro e Di come diventai fantasma e zombi.

La storia del video è molto semplice. Il Roma Web Fest cerca qualcuno che realizzi un video promozionale, e così si rivolge a chi le web-series le fa: gli autori. Nessuno di loro però vuole prendersi questa responsabilità: chi non sa come farlo, chi non ha tempo, chi semplicemente non ha voglia. Ognuno sul momento accetta ma poi trova il modo di passare la palla a qualcun altro, in un continuo scaricabarile telefonico.

Si comincia con La Buoncostume, che scarica subito il problema su Claudio di Biagio e Canesecco (al secolo Matteo Bruno) di Freaks!, che si rivolgono a Le cose brutte (il prequel di Kubrick – Una storia Porno). Poi la patata bollente passa a David Rea (protagonista di Stuck), al videoblogger Daniele Doesn’t Matter e agli autori di Soma, la Malatesta Film. Infine è il turno di Nirkiop, protagonisti di Facce da Scuola, dei The Jackal di Lost in Google, The Washer e Gay Ingenui, e infine e dei The Pills. Ogni segmento è una clip autonoma realizzata dai protagonisti nel rispettivo stile.

E qual è il potere del web lo spiega Alfredo Felco dei The Jackal: “La capacità di spedirsi i file video restando comodamente a casa propria rende possibile l’impossibile: unire decine di autori troppo pigri per incontrarsi di persona e girare davvero uno spot serio”.

E infatti il vorticoso scaricabarile è un’espediente per fare una rassegna dei protagonisti del variegato panorama delle web-series italiane, e vederli tutti riuniti in una cavalcata di quattro minuti. Ed è un modo per il Roma Web Fest di farsi conoscere rivolgendosi direttamente a chi le web-series le fa – usando i canali, gli strumenti e i linguaggi che il Festival intende raccontare.

Nel video si affiancano vere e proprie superstar del web come i The Jackal, i Freaks!, Nirkiop e Daniele Doesn’t Matter, realtà già affermate con diversi milioni di visualizzazioni sul web. Ma anche professionisti della televisione e del cinema che hanno deciso di sbarcare in rete, come gli autori di Stuck, di Soma, delle Cose Brutte e la stessa Buoncostume. Oltre al caso dei The Pills, che sono attualmente in lavorazione su una seconda stagione prodotta da Fandango.

“Stiamo in fissa” dichiara scherzosamente Claudio Di Biagio dei Freaks! “Che anche solo in piccola parte, abbiamo contribuito a dare una spinta alla creazione di tante realtà come le web-series, che sono una cosa fica e allo stesso tempo una cosa che la maggior parte delle persone non ha ancora capito che sono.”

Il Roma Web Fest è gemellato con i Web Fest di Los Angeles, Vancouver, Merbourne, Hong Kong e Marsiglia ed è patrocinato dal Mibac, dall’Anica e dalla Lazio film Commission. I vincitori del festival andranno di diritto alle finali dei festival gemellati per creare vere occasioni di lavoro a livello internazionale.

Il Roma Web Fest, che si svolgerà nei giorni 27/28 e 29 settembre a Roma presso il teatro Golden, e’ un’occasione in più per fare capire il valore di questi prodotti innovativi e per creare un punto di incontro, confronto e scambio tra film-maker, produttori e aziende dove tutti sono sullo stesso piano, proprio come nella Rete.

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E’ stato prorogato sino al prossimo 25 agosto alle ore 18:00 il termine per le votazioni al concorso del Roma Web Fest che si svolgerà presso il Teatro Golden di Roma dal 27 al 29 settembre 2013. Il termine per iscrivere le web serie resta invariato al giorno 30 luglio 2013 ore 18:00.

Il Comitato Tecnico del Roma Web Fest, visto il bando di concorso del 20 maggio 2013, sentite le ragioni di molti videomaker che hanno richiesto un prolungamento del periodo delle votazioni ha stabilito che:

a)      il termine per le iscrizioni delle web serie resterà invariato al 30 luglio con i medesimi requisiti previsti dal bando di concorso.

b)      Le votazioni per le Web Series sono prolungate fino al termine delle 18:00 del 25 agosto 2013.

c)      Per i Fashion Film la scadenza resta invariata al 10 settembre, sia per le iscrizioni che per le votazioni.

Roma Tre Film Festival: dal 2 all’8 maggio al Palladium

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Roma Tre Film Festival: dal 2 all’8 maggio al Palladium

Roma Tre Film FestivalSi svolge al Teatro Palladium di Roma, dal 2 all’8 maggio 2016, l’undicesima edizione del Roma Tre Film Festival. Quest’anno il Festival, ideato e diretto da Vito Zagarrio, si avvale di prestigiose collaborazioni: il Premio Solinas, la Fondazione Cinema per Roma, il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici, la Libera Università del Cinema, il Kino, l’Ambasciata della Palestina in Italia.

Come nella tradizione, il Roma Tre Film Festival ha una sezione dedicata ai corti degli studenti dei DAMS italiani, e un’altra riservata alle produzioni filmiche di Roma Tre; ma ha anche un’idea di alta formazione, attenta alle professioni del cinema, a Maestri del cinema di differenti generazioni, a eventi speciali di vario genere. Da segnalare una retrospettiva di film derivanti da sceneggiature vincitrici del Premio Solinas; una serie di Master Class di registi, sceneggiatori e fotografi; una conversazione con Gabriele Mainetti, fresco vincitore di molti David di Donatello con Lo chiamavano Jeeg Robot, cui il Festival attribuisce il “Premio Palladium”.

Si può assistere a film in uscita (I ricordi del fiume dei fratelli De Serio), o a film riproposti (come Seconda primavera di Calogero). E poi altri eventi: una serata dedicata alla Palestina, la scoperta di un film muto di Antonio Leonviola (musicato live dall’Orchestra dell’Università di Parma, diretta da Luca Aversano), uno spettacolo teatrale dei detenuti di Civitavecchia, l’inaugurazione di un progetto in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma, dedicato ai mestieri del set, un omaggio finale a Elena Sofia Ricci, attrice ed ora anche regista teatrale.

Dunque cinema, teatro, musica e video si intrecciano in un festival attento alle contaminazioni; sguardi retrospettivi e sguardi al futuro si sposano nell’ambizione di fare del Roma Tre Film Festival, un evento importante nella cultura italiana.

TUTTE LE INFO E PROGRAMMA

Roma riscalda i motori: il cast di Fast X arriva per la conferenza stampa mondiale

A Roma i motori si riscaldano. È in una cornice luminosa, con i raggi del sole che filtrano dalle nuvole scure, che il cast di Fast X viene accolto per la conferenza stampa mondiale svoltasi in Capitale. Ad ospitare l’evento, organizzato in grande dalla Universal Pictures, è il Cinema Barberini recentemente ristrutturato che per l’occasione ha sistemato a festa la sua coloratissima sala 5. Il parterre di attori vanta nomi altisonanti: Helen Mirren, Rita Moreno, Charlize Theron, Brie Larson, John Cena, Jordana Brewster, Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Sung Kang, Nathalie Emmanuel, Daniela Melchior, Scott Eastwood, Alan Ritchson, Jason Statham e infine lui… Vin Diesel.

Che entra per ultimo con i suoi soliti occhiali da sole. Non manca, ovviamente, colui che ha diretto questo nuovo, rocambolesco, capitolo: Louis Leterrier. Si siedono, sorridono, osservano i giornalisti. L’entusiasmo per il nuovo film, che sta per chiudere una saga che dura da oltre vent’anni, è palpabile. Noi eravamo lì, a partecipare ad una press conference che, non sapevamo, si sarebbe rivelata un vero spasso, con il mattatore Vin Diesel a regalare al suo pubblico qualche minuto di show e divertimento. L’atmosfera che si respira è davvero adrenalinica, potente, forte… quasi quanto Fast X. Il quale, ricordiamo, arriva nelle nostre sale il 18 maggio.

Fast X, il lascito di Fast & Furious e l’affetto di Vin Diesel

A prendere per primo la parola è proprio il regista, il quale racconta di essere legato al franchise sin dal primo capitolo: “Il bello del franchise di Fast & Furious è che fin dall’inizio è ambientato in location in cui ci sono acrobazie reali e un cast internazionale straordinario. Sono cresciuto come fan e ho imparato a fare cinema grazie a Fast & Furious. Diventarne il regista mi fa portare rispetto alla saga che è stata, e che è da sempre.” Poche, semplici parole in cui si evince tutta la gratitudine di Leterrier per essere entrato a far parte di questa incredibile Fast Family, che fra l’altro dirà addio ai fan con l’undicesimo e ultimo capitolo. È infatti questo l’inizio dell’ultima corsa.

Ma quello che per diverse ragioni è il più riconoscente e orgoglioso di Fast & Furious è Vin Diesel, uno dei veterani della saga. Fast & Furious (2001) non solo gli ha dato il migliore – e compianto – amico Paul Walker, ma lo ha reso uno degli attori più amati con l’iconico personaggio di Dominc Toretto. Tanto che i suoi colleghi, in conferenza, lo chiamano Dom, non Vin. Vin Diesel guarda al film come un padre fiero del percorso fin qui tracciato e tutti coloro che hanno fatto parte di questo mondo sono un po’ i suoi figli. “La prima cosa che voglio è che la gente si goda il cast più incredibile e meraviglioso. Tutte le persone che sono qui hanno portato così tanto a questo franchise e a questa mitologia. Quindi, la prima cosa che vorrei dire è: godetevi questo cast straordinario.”

E poi continua: “Quando siamo andati a girare il film, fin dal primo giorno e ogni singolo giorno sul set ci siamo ricordati che era un miracolo star girando il decimo capitolo. Ci sono stati così tanti momenti incredibili e non riesco a isolarne nessuno, perché quando vedo il film sono colpito da tutti. Ogni contributo, ogni lavoratore che ne ha preso parte, ogni persona dello studio e, naturalmente, il regista che abbiamo… tutto insieme ti lascia una sensazione e delle emozioni che si elevano al di sopra di un normale film.”

Onore agli stunt, l’omaggio di Michelle Rodriguez e Jordana Brewster

Un pensiero va poi agli stuntman. La saga di Fast & Furious è sempre stata pregna di scene d’azione e, come ben si sa, sono proprio gli stuntman a esibirsi in coreografie spesso anche pericolose. Fast X ne è pieno, come i suoi predecessori, ma per realizzare delle sequenze così visivamente elettrizzanti non si può non pensare a questa categoria di lavoratori. È stata proprio Michelle Rodriguez, la Letty di Dom, – che nei film di action scene ne ha molte – a ricordarlo: “A dire il vero, ritengo che il mondo degli stunt dovrebbe essere più amato e, in generale, penso che sia necessaria una categoria all’interno dell’Academy. Molti hanno perso la vita durante il lavoro e non si dà abbastanza amore a queste bellissime persone che ci regalano lo spettacolo.”

Delle sequenze di combattimento la mia parte preferita è la coreografia. Come attori entriamo in scena e realizziamo una coreografia straordinaria l’uno con l’altro, mentre le controfigure volano fuori dalla finestra. È davvero forte comunque!” A farle eco è la collega Jordana Brewster: “Mi piace la coreografia, è come una danza che si impara per giorni e che si mette in mostra il giorno delle riprese.”

E infine… i premi Oscar

Oltre ai vecchi personaggi, sono saliti sul treno in corsa una serie di altri attori, e alcuni di loro sono nuovi al mondo di Fast. Fra questi c’è Brie Larson. La sua Tess, figlia di Signor Nessuno, fa il suo debutto proprio in Fast X e per l’attrice premio Oscar è stata davvero una grande emozione. “Ho sempre voluto fare parte di questa saga. Quando ho ricevuto la chiamata in cui mi dicevano che ero stata presa, sono andata a casa di Vin Diesel e ho conosciuto la sua incredibile famiglia e i suoi figli. Tutti mi chiedevano: che cosa porterai a questo franchise? Per fortuna i suoi figli mi hanno aiutato tantissimo. Mi hanno dato tutti un pezzo per diventare Tess (…). In special modo la figlia più grande che, quando l’ho vista, indossava una giacca che trasmetteva delle vibrazioni così intense. Lei è molto intelligente, bella. Alla fine ho deciso di basare il personaggio su di lei!

E dopo la spiegazione di Brie Larson, arriva la parte più comica della conferenza, in cui le risate hanno rimbombato per tutta la sala. È Helen Mirren a iniziare, spiegando come è riuscita a far parte della saga (Mirren è entrata nel franchise nel 2017 con Fast & Furious 8): “Ho supplicato per far parte di tutto questo. Sono andata da Vin Diesel e mi sono inginocchiata… ma non per quella ragione!”, inizia proprio con il botto, mentre sorride divertita per poi continuare e tornare sul discorso stunt. “Sono completamente d’accordo con Michelle. Gli stunt, gli organizzatori , dovrebbero avere l’Oscar senza dubbio. Fast & Furious dipende dalla creazione degli stunt. (…) Sono molto coraggiosi. (…) È un lavoro straordinario. Come attrice, posso dire che amo lavorare con questo tipo di persone. Sarò ripetitiva ma… parlano tutti in continuazione di famiglia con Fast & Furious, ed è davvero una famiglia. Guardateci… siamo una famiglia disfunzionale e affettuosa e quello che ci tiene uniti è l’amore. L’amore nel fare film, l’amore verso i colleghi. E non penso che nella storia del cinema ci sia qualcosa di simile.”

La segue a ruota Rita Moreno, altra new entry. “Ero così nervosa (di entrare a far parte del film ndr). Questa è una famiglia! E quando vedi una famiglia non puoi entrarci dentro solo perché sei affascinante. Una delle cose più belle successe è che Louis (Leterrier ndr) mi ha permesso di improvvisare in alcuni momenti, facendomi vivere delle emozioni in maniera del tutto inaspettata. C’è una scena in cui io e Dom (nel film il nipote ndr) ci abbracciamo davvero come madre e figlio. E tutto quello a cui pensavo era: Mio Dio. Milioni di donne vorrebbero essere al mio posto! Ma vorrei dire a Helen… non ero inginocchiata. Ero lì perché sono dannatamente ambiziosa.”

E per far capire la potenza – e la fama – della saga di Fast & Furious, Moreno racconta un simpatico aneddoto che l’ha vista protagonista proprio a Roma, dove l’attrice è arrivata prima con la figlia per potersi godere la città: “Mia figlia e io siamo venute qualche giorno prima dell’evento a Roma e una sera eravamo in un ristorante. A un certo punto, qualcuno al tavolo ha detto: Sei Rita Moreno. E io ho risposto: sì. E lui mi ha detto: di West Side Story? E io gli ho detto di sì. Allora lui ha chiamato tutti i camerieri per dirgli che ero quella di West Side Story, ma la loro reazione è stata: Aah, bene. Non avevano idea di chi fossi! Quindi per salvarmi dalla situazione e non perdere la faccia di fronte a mia figlia gli ho detto perché fossi qui. Gli ho spiegato che ero in questo film e che avevo questa scena con Dom. Beh… sono impazziti!” E il pubblico con lei al racconto, perché immaginarsi la scena di Rita Moreno è stato davvero spassoso.

A concludere la conferenza stampa di Fast X, in cui un po’ tutti ci sentivamo, arrivati a quel punto, parte integrante della famiglia (Vin Diesel ha fatto alzare i giornalisti ben due volte per applaudire e gioire con lui), è stata Charlize Theron, che è tornata sul discorso action del film, su alcune sequenze in rapporto alla collega Rodriguez e sul suo personaggio, già visto nelle precedenti pellicole: “Succede molto all’inizio di Fast X, ma avevamo poco tempo per provare perché io ero impegnata anche in un altro film. Ma le basi c’erano. Poi mi hanno chiesto se riuscissi a combattere. Ricordo di essere entrata nella palestra e di aver visto Michelle completamente sudata che era arrivata prima di me e ho detto: Oh cavolo! Abbiamo avuto dei momenti davvero belli. Michelle, comunque, è una delle stronze più toste che ho affrontato e io vengo dal Sud Africa! Ma è stato davvero tutto molto divertente.”

Roma nun fa la stupida

Roma nun fa la stupida

Eh, quanto tempo è passato da Venezia. C’era il sole, eravamo freschi di vacanze, mentre ora un gelido inverno batte alle porte e noi ripensiamo stringendoci nei nostri cappotti a quella lontana estate spensierata. Sento una vocina. Mi pare che scandisca le esatte parole: “Ma che cazzo stai addì che non era nemmeno un mese fa”. E in effetti…

5Fatto sta che ora c’è il Festival di Roma e noi siamo tornati. Che poi mi hanno redarguito dalla mia redazione (quella seria) che non si chiama più Festival ma Festa, che io poi vorrei sapè che cazzo c’avemo da festeggià ‘noi romani’ che sta città nemmeno c’ha il sindaco. Comunque, al di là di ciò, c’è una sottile sfumatura che differenzia i Festival estivi come Cannes e Venezia dalla maestosa kermesse capitolina, un non so che difficile da spiegare con termini razionali a chi non è dentro al nostro ambiente. Ci proverò con le parole più sincere che mi escono dar frìccico der core: il Festival di Roma è un inesauribile sfranticamento di cazzo. Anzi, no la Festa. Sentite, chiamiamola Sfranticamentodicazzo di Roma e non se ne parli più, eh? Così è più semplice per tutti.

E, per essere chiari, no, non dipende dalla qualità dei film e dalla scelta degli ospiti. Ci potrebbero pure essere Sam Raimi che presenta Spider-Man 4 con il ritorno di Tobey Maguire, Stanley Kubrick resuscitato grazie al potere di Cthulhu o Sasha Grey in performance multitasking live, per i romani lo Sfranticamentodicazzo è tale a prescindere. Tra parentesi, dopo le prime edizioni ricche di grandi star che sfilavano sul red-carpet, piano piano l’offerta s’è abbassata parecchio, come quell’anno che tutti erano convinti che dovesse arrivare Christian Bale e lo avvistavano come il mostro di Loch Ness nelle situazioni più improbabili (dalla proiezione per il pubblico ar cesso al chioschetto del kebab. Il che portò alla nascita del popolare hashtag #gentecheavvistachristianbale) mentre quello se ne stava in panciolle a casa sua ridendo della nostra provinciale ingenuità e pensando ‘questi ancora credono a Batman’.

6Che poi fu anche l’anno in cui il premio a Scarlett Johansson per la sua sexy prova vocale in Her lo ritirò Valerio De Paolis, che è un distributore di tutto rispetto, per carità, ma non ha esattamente lo stesso fascino sinuoso, diciamo. Che poi a Cannes e Venezia si fatica e pure parecchio – anche se le malelingue dicono che stamo sempre a festeggià. Il che è pure vero, ma lo facciamo la sera, dopo la fatica. E nessuno rompe le balle a chi lavora in banca se la sera dopo che s’è sparato una dieci ore di conti e servizi si va a fare una birra o quattro zompi in discoteca – però se non altro quasi sempre abbiamo una sistemazione agevole e vicina al luogo di lavoro. Oddio, agevole dipende dai casi. A casa di Vì nell’ultima Venezia la doccia era sostituita dal pozzo delle anime de I Predatori dell’arca perduta. Ma vabbè.

7A Roma no. L’Auditorium è infatti un luogo magico, simile al Monte Fato, che si trova chiaramente su un piano parallelo dell’Esistenza e ha la caratteristica di essere scomodo da raggiungere in qualsiasi parte della città si abiti, a meno che, naturalmente, non si abiti dentro l’Auditorium stesso. Leggenda narra che a ogni edizione alcune anime ne vengano risucchiate e non facciano più ritorno. Attorno, l’immenso “mare delle tenebre e tutto ciò che in esso vi è di esplorabile” (cit.). Ovvero il kebabbaro di cui sopra (che compare una volta l’anno come il paesino di Brigadoon), e il bar col sushi, che incredibilmente non mi ha ancora mai fatto vomitare. Quindi in sostanza sei impegnato come in un Festival ma con tutti gli svantaggi di lavorare nella tua città – nel senso che ti tocca comunque pensare alla spesa e a pagare le bollette, non se scappa, almeno in teoria – una trasferta senza trasferta, senza contare le ore di buco tra gli impegni mattinieri e quelli serali che, essendo improbabile tornare a casa e poi riuscire (da casa mia è un’ora ad andare e una a tornare, per dire), 1vengono di solito impiegate in atti vandalici come pisciare le tavolette dei bagni e tirare sassi all’omino della Hag vestito da tazzina di caffè, che funge anche da monito per i più lamentosi. C’è sempre chi fa un lavoro più demmerda del tuo.

In compenso, ci sono cartelli con la scritta ‘Auditorium’ in ogni parte della città, anche le più lontane e marginali, con delle frecce che indicano direzioni a cazzo. Tanto vi si accede solo in quel periodo dell’anno (dai, non me dite che c’andate a vedè i concerti a dicembre che non è credibile) e solo tramite un binario fatato nascosto tra le fermate di Colli Albani e Furio Camillo, un po’ come il treno che porta Harry Potter a Hogwarts a inizio anno scolastico. E nonostante tutto, lo Sfranticamento di cazzo Internazionale del Film di Roma diventa bello, come tutte le cose, quando lo condividi con la gente giusta. E quindi è bello ritrovarvi tutti qui, io, voi e Vì, sulle pagine virtuali di questi blogghettino che durante Venezia ha fatto faville. Il nome non lo cambiamo, Sticazzi al sugo (sì, mi rigioco le battute, come nella miglior tradizione dei sequel), anche perché tutti lo conoscete così e in fondo continua a essere vero che a Venezia non ci vivremmo, pure se stàmo a Roma. E se la vita se fa amara, se compràmo na chitàra. Cantate con noi?

(Ang)

Ben trovati gioiosi lettori, felice di essere di nuovo qui a rallegrarvi la kermesse con il mio compare Ang, e ringrazio anche lui perché mi ha ricordato l’esperienza della doccia veneziana, l’esperienza più traumatica della mia vita dopo aver visto Johnny Depp che s’è magnato Geronimo Stilton (ringraziamo sempre Marco Lucio Papaleo per quest’associazione che ha fatto giustamente il giro della rete).

Ma che ce frega, adesso siamo nella città Eterna, dove sicuramente ‘na doccia per bene me la farò: se non altro per queste previsioni allarmistiche, che ipotizzano scrosci tempestosi che ci risucchieranno tutti in vortici acquitrinosi direttamente dentro i tombini, io ho già preso un vestito da2 Tartaruga Ninja, ‘nsia mai che per una volta hanno ragione e me trovo direttamente a fa salotto co’ Splinter.

Detto questo, indovinate da dove scrive la vostra eroina? Ma da un treno! Essì, anche quest’anno torno si a un festival casalingo, ma siccome sono la donna con la valigia ho pensato di venire anche qui da una stazione per non perdere l’abitudine. Che poi se stai comodo sono cazzi. Ma quale comodità, detto tra noi? Ve lo ha già anticipato Ang, se Venezia è il periodo demmerda del cambio stagione, la Festa di Roma è quella della stagione che è cambiata o non è cambiata è uguale, tanto viviamo un posto irreale che cambia latitudine e longitudine da un giorno all’altro, come sottolineano appunto i precisi cartelli posti in ogni dove, dei quali vi parlava Ang. La cosa più agghiacciante è che questo festival è capitolino in tutto è per tutto, con quella romanità caciarona, con quel ‘famose un giro e fingiamo che abbiamo firmato lo script di un qualsiasi filmetto che presentano in una sottosezione di una sezione’, ‘imbucamose a qualche prima’, per cui è impossibile preventivare l’affluenza, pianificarti delle proiezioni, capire se magnerai o i tavoli del Red – uno dei pochi altri posti che dispensano cibo passabile – saranno sempre pieni della stessa gente che tu hai visto qualche settimana prima nella fila per comprare i biglietti del concerto dei Modà. Allo stesso modo, imprevedibile la gestione dell’accesso alle sale. Che non basta l’accredito, maccheseimatto? Spesso se perdi una proiezione stampa e vuoi recuperare un film perché, no ma giustamente, dovresti pure recensirlo, se non hai preso i biglietti la mattina all’alba non puoi minimamente entrare in alcune sale dove è presente anche il pubblico. Madonna quanto non fa una piega questo ragionamento! Infatti fa ‘na piaga. La mia, che ogni volta devo correre e implorare qualcuno della biglietteria a darmi biglietti che altri magari prendono a cazzo perché tanto li danno e poi cestinano accuratamente, anche con un senso di perverso piacere. Spero tantissimo che quest’anno si siano passati ‘na mano sulla coscienza e abbiano cambiato prassi. Spero eh.

3Comunque ma quanto è bello tornare da mamma Festa di Roma, a passeggiare amenamente tra gli stand dove non regalano una mazza, a cercare un posto dove anche solo sniffare del cibo, a pregare per un pc libero nell’acquario della sala stampa dove se ti va bene puoi persino trovare i Rocher, ma sul computer ehh non garantisco eh! Sugli ospiti, sulla programmazione, non mi esprimo, ne ha già parlato Ang, per cui vi dico solo che c’è Alaska, perché dopo Everest le freddure ce devono stà. E infatti sono già pronta con plaid e borsa dell’acqua calda per seguire il film Lo chiamavano Jeeg Robot con Santamaria (non è un attore, è un’esclamazione), diretto da Gabriele Mainetti, anche questa opera prima. Te pare? ‘Tutto brulica di opere prime’, è una congiura! Mi sto attrezzando a regalarvi anche la mia, di opera prima, l’opera prima o poi faccio una strage.

Ah poi ho già intravisto la borsa del Festival di quest’anno: per chi non lo sapesse è un gadget che regalano agli accreditati, e che si caratterizza per la gara delle organizzazioni del festival a chi la fa più brutta. Quella 2015 è fantastica: pare la borsa della spesa che te danno alla Coop, spero almeno dentro ci sia qualcosa da magnà a km zero, tipo er kebab der kebabbaro (tutto torna), che più km zero di quello c’è l’erba attorno al red carpet.

Va bene, corro in stazione a prendere il treno. Ovviamente il binario è l’8/9.

(Vì)

Roma Film Festival: al via domani la XIX edizione

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Roma Film Festival Al via domani, martedì 16 dicembre, la XIX edizione del Roma Film Festival (RFF) presieduta e diretta da Adriano Pintaldi. Dopo Franco Zeffirelli, Stefania Sandrelli e Christian De Sica, a cui sono state dedicate le ultimissime edizioni, sarà il Maestro italiano del brivido Dario Argento a ricevere il Premio alla Carriera Roma Film Festival 2014.

Al regista di “Profondo rosso” e di “Tenebre” verrà dedicata un’intensa retrospettiva e un omaggio (realizzato in collaborazione con “Wonderland” Rai4), che porterà alla luce un ritratto inedito di questo nostro straordinario cineasta, sinonimo di horror italiano di qualità  nel mondo. Ritratto che in seguito verrà trasmesso all’interno di una puntata di Wonderland interamente dedicata a Dario Argento che andrà in onda il prossimo 9 gennaio. Lo speciale “Il giovane Argento”, omaggio che intende raccontare la carriera di Argento prima dell’approdo dietro la macchina da presa con L’uccello dalle piume di cristallo, verrà proiettato in anteprima il 16 dicembre al Cinema Trevi alla presenza del regista.

Molti i titoli che faranno parte della retrospettiva che si terrà al Cinema Trevi dal 16 al 21 dicembre (realizzata in collaborazione con Centro Sperimentale – Cineteca Nazionale), tra i quali il più atteso sarà Profondo Rosso, proiettato in una splendida versione appena restaurata dalla Cineteca Nazionale (in sala nel 2015), pellicola che gli valse il titolo di “erede di Hitchcock” e rappresenta, in qualche modo, l’apice stilistico e creativo dell’autore. Quella al Cinema Trevi sarà una ricchissima rassegna che verrà suggellata da un incontro tra Dario Argento e il pubblico, che avverrà il 16 dicembre alle 21.00, occasione in cui il regista riceverà dal Presidente Adriano Pintaldi il Premio alla Carriera Roma Film Festival 2014.

Oltre quindici i titoli in programma, alcuni appartenenti ai suoi primi anni dietro la macchina da presa, come L’uccello dalle piume di cristallo e Il gatto a nove code. Oltre al già citato e restaurato Profondo Rosso, si potranno ammirare: Le cinque giornate, il film più anomalo nella filmografia argentiana, un’incursione nella Storia, nella quale il regista non rinuncia a inscenare l’orrore e la crudeltà, in questo caso della guerra; Suspiria che gli valse una laurea honoris causa in tecnologia degli spaventi;  Inferno, “tre madri” nascoste nei sotterranei di tre palazzi a Roma, New York, Friburgo, costruiti per loro da un architetto-alchimista, autore di un libro maledetto; Tenebre con la sua Roma cattiva, con una luce fredda e totale contrapposta alle tenebre dell’anima, della mente;  Phenomena, un viaggio mistico tra bellezze ed orrori, tra sensazioni tenere e terribili; Opera che comincia con il Macbeth di Verdi e con la curiosa diceria, diffusa degli ambienti lirici, che porti sfortuna; Il gatto nero (episodio di Due occhi diabolici) che mette in scena l’ossessione d’un fotografo di cronaca nera, perseguitato dallo sguardo d’una gatta in cui legge una demoniaca aggressività; Trauma in cui una ragazza anoressica, figlia di romeni immigrati in America, scappa dalla clinica psichiatrica a Minneapolis, mentre la città è sconvolta da una serie di delitti a catena; La Sindrome di Stendhal, una vertigine estetica che esplora in tutte le sue connessioni il quadro clinico della cosiddetta “sindrome di Stendhal”, stordimento provocato dall’arte; Il fantasma dell’opera, storia dell’amore folle del Fantasma, salvato dalle acque da una tribù di topi e cresciuto nei sotterranei del teatro lirico di Parigi, per la giovane cantante Christine: amore deluso e tradito, che produce nel Fantasma un furore vendicativo e omicida; Non ho sonno in cui Stefano Dionisi, tormentato dalla morte della madre proprio come l’alter ego romanzesco del geniale giallista Ellroy, s’allea con l’insonne e smemorato commissario in pensione Max Von Sydow per scavare nei labirinti del male, ricomporre le tessere del mistero e inchiodare l’assassino tornato furiosamente all’opera; La terza madre, un prete, una studiosa, una giovane ricercatrice (Sarah-Asia Argento), pagheranno per la loro curiosità, e con loro a farne le spese sarà anche Roma, improvvisamente invasa da un nugolo di streghe pronte a far capitolare la caput mundi per la seconda volta.

Tra gli eventi collaterali – in collaborazione con il Fantafestival – verrà presentato il libro di Cristiana Astori Tutto quel blu  (Giallo Mondadori, 2014). Incontro moderato da Steve della Casa che precederà la proiezione di L’autuomo (1984) di Marco Masi, alla presenza del regista.

Il Roma Film Festival è organizzato con il sostegno del Ministero per i Beni e le attività culturali Direzione Cinema, della Regione Lazio, e in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.

Roma Film Festival XIX omaggia Dario Argento

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Roma Film Festiva XIX Dario ArgentoDario Argento il protagonista della XIX edizione del Roma Film Festival (RFF). Dopo Franco Zeffirelli,  Stefania Sandrelli e Christian De Sica, a cui sono state dedicate le ultime edizioni, sarà il Maestro italiano del brivido Dario Argento a ricevere il Premio alla Carriera Roma Film Festival 2014.

Al regista di “Profondo rosso” e di “Tenebre” verrà dedicata un’intensa retrospettiva e un omaggio (realizzato in collaborazione con “Wonderland” Rai4), che porterà alla luce un ritratto inedito di questo nostro straordinario cineasta, sinonimo di horror italiano di qualità  nel mondo. Ritratto che in seguito verrà trasmesso all’interno di una puntata di Wonderland interamente dedicata a Dario Argento che andrà in onda il prossimo 9 gennaio. Lo speciale “Il giovane Argento”, omaggio che intende raccontare la carriera di Argento prima dell’approdo dietro la macchina da presa con L’uccello dalle piume di cristallo, verrà proiettato in anteprima il 16 dicembre al Cinema Trevi alla presenza del regista.

Molti i titoli che faranno parte della retrospettiva che si terrà al Cinema Trevi dal 16 al 21 dicembre (realizzata in collaborazione con Centro Sperimentale – Cineteca Nazionale), tra i quali il più atteso sarà Profondo Rosso, proiettato in una splendida versione restaurata dalla Cineteca Nazionale, pellicola che gli valse il titolo di “erede di Hitchcock” e rappresenta, in qualche modo, l’apice stilistico e creativo dell’autore. Tra i film, alcuni appartenenti ai suoi primi anni dietro la macchina da presa, come L’uccello dalle piume di cristallo e Il gatto a nove code. Ma anche Le cinque giornate, il film più anomalo nella filmografia argentiana, un’incursione nella Storia, nella quale il regista non rinuncia a inscenare l’orrore e la crudeltà, Suspiria che gli valse una laurea honoris causa in tecnologia degli spaventi,  Inferno, “tre madri” nascoste nei sotterranei di tre palazzi a Roma, New York, Friburgo, costruiti per loro da un architetto-alchimista, autore di un libro maledetto, Tenebre con la sua Roma cattiva, con una luce fredda e totale contrapposta alle tenebre dell’anima, della mente,  Phenomena, un viaggio mistico tra bellezze ed orrori, tra sensazioni tenere e terribili. Solo per citarne alcuni.

Una ricchissima rassegna che verrà suggellata da un incontro tra Dario Argento e il suo pubblico che avverrà il 16 dicembre alle 21.00, occasione in cui il regista riceverà il Premio alla Carriera.

Tra gli eventi collaterali – in collaborazione con il Fantafestival – verrà presentato il libro di Cristiana Astori Tutto quel blu  (Giallo Mondadori, 2014). Incontro moderato da Steve della Casa che precederà la proiezione di L’autuomo (1984) di Marco Masi, alla presenza del regista.

Il Roma Film Festival è organizzato con il sostegno del Ministero per i Beni e le attività culturali Direzione Cinema, della Regione Lazio, e in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Una targa è stata conferita come riconoscimento dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Roma Fiction Fest 2015: programma della nuova edizione

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Roma Fiction Fest 2015: programma della nuova edizione

Il Concorso Internazionale della nona edizione del RomaFictionFest 2015 ospita una rassegna composta da pilot e prime stagioni delle migliori produzioni televisive. Il titolo scelto a rappresentare l’Italia è Limbo, con Kasia Smutniak nei panni di una reduce da una missione di pace in Afghanistan e vittima di Disturbo Post-Traumatico da Stress. Due le serie americane in gara: Mr. Robot, sul mondo dell’hacktivism che ha ricevuto l’endorsement di Edward Snowden e The Man in the High Castle, adattamento curato da Frank Spotnitz del romanzo di Philip K. Dick, “La svastica sul sole”. Due i titoli britannici: Glue di Jack Thorne, uno degli autori più interessanti d’oltremanica, ambientata nell’Inghilterra rurale tra una comunità di giovani che conducono una vita ai limiti della legalità tra sesso, droga e alcol, e Capital, adattamento del celebre romanzo omonimo di John Lanchester, specchio di un mondo borghese e multietnico, interpretata dai grandi attori inglesi Toby Jones e Gemma Jones. Due titoli anche dal Nord Europa: Occupied, da un’idea di Jo Nesbø, che immagina un futuro non lontano in cui i Russi invadono la Norvegia e rapiscono il primo ministro; Trapped di Baltazar Kormàkur (regista di Everest), crime drama ambientato sullo sfondo di una magnifica Islanda. Dalla Francia, la serie Trepalium, ambientata in un futuro in cui vengono applicate misure estreme per gestire la disoccupazione. Dalla Germania, Deutschland 83 che segue le vicende di un ventenne della Germania dell’Est costretto a sostituire un militare nella Germania dell’Ovest e a lavorare come spia. Dall’Australia, Glitch, dove i defunti tornano misteriosamente in vita, con sviluppi del tutto inattesi. Dal Sud America, O Hipnotizador, adattamento del fumetto omonimo dell’argentino De Santis che racconta la vicenda onirica e surreale di una lotta tra due ipnotisti in una città di confine tra Brasile e Argentina. Infine, dalla Corea del Sud, il tv-movie con inserti documentari The Trial of Chungyang – A Girl Prosecuted by Feudalism che mette in scena una storia di emancipazione femminile dalla tradizione di una forma di performance coreana: il pansori. La replica domenicale sarà preceduta da una performance di pansori dal vivo, realizzata con la collaborazione dell’Ambasciata della Repubblica di Corea ed eseguita da Jong Hyuk Park e da Cecilia Soojeong.

Lea di Marco Tullio Giordana aprirà la nona edizione del RomaFictionFest. Marco Tullio Giordana – autore de I cento passi, film nominato al Golden Globe, vincitore di cinque David di Donatello, e de La meglio gioventù, esempio eccellente di osmosi tra cinema d’autore e serialità, premiato a Cannes e, successivamente, con sei David – torna sul piccolo schermo per dirigere un potente political crime, racconto civile e storia vera ispirata alle drammatiche vicende di Lea Garofalo, vittima della ‘ndrangheta.

Nel cast Vanessa Scalera, Linda Caridi, Alessio Praticò, Mauro Conte. Lea – coprodotto da Rai Fiction eBibi Film Tv di Angelo Barbagallo con il sostegno della Regione Lazio-Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo e il contributo della Apulia Film Commission – inaugura la manifestazione all’Auditorium Conciliazione e andrà in onda il 18 novembre in prima serata su Rai Uno.

Nel giorno inaugurale della manifestazione, il programma del Fuori Concorso propone in prima mondiale l’episodio uno di The Last Panthers: la serie, creata da Jack Thorne, pluripremiato autore di Skins e The Fades, è firmata da Johan Renck, l’ecclettico regista, musicista e fotografo svedese che ha firmato tre episodi di Breaking Bad e The Walking Dead e ha realizzato video musicali per alcune fra le più importanti popstar internazionali, fra cui Madonna, Kylie Minogue e Robbie Williams.

La nuova coproduzione internazionale di sei puntate, voluta da Sky Atlantic UK e Canal+, in onda in Italia dal 13 novembre su Sky Atlantic Hd, si basa su una storia vera e percorre le vie della corruzione che attraversano l’intera Europa, unita nel segno di una malavita organizzata che prolifera sulla guerra civile dell’ex-Jugoslavia, si evolve e genera i “Banksters”, gangsters e banchieri senza scrupoli. La sigla di apertura è firmata dal duca bianco David Bowie; nel cast Samantha Morton, candidata a due premi Oscar® e vincitrice del Golden Globe per il tv-movie Longford di Tom Hooper, Tahar Rahim, César per il suo ruolo in The Prophet, e John Hurt, straordinario interprete la cui carriera esemplare – cinque decenni di grande cinema e teatro – lo ha visto lavorare al fianco di Ridley Scott, Alan Parker, David Lynch, Michael Cimino, Sam Peckinpah, Robert Zemeckis, fra gli altri, e ricevere due candidature all’Oscar®.

La nona edizione del RomaFictionFest omaggia Sergio Sollima, scomparso a luglio all’età di 94 anni. Il regista e sceneggiatore, esponente fra i più apprezzati dello spaghetti-western, sarà ricordato con la proiezione di uno degli sceneggiati più amati della storia della televisione italiana, Sandokan, firmato proprio da Sollima, tratto dai romanzi di Emilio Salgari e andato in onda sulla Rai nei primi mesi del 1976. Il Festival proporrà al pubblico una vera e propria maratona durante la quale saranno proiettati i sei episodi che costituiscono la serie. Nel segno di una serialità famigliare, l’evento sarà presentato dal figlio Stefano, regista di Suburra, ACAB – All Cops Are Bastards, delle serie Romanzo criminale e Gomorra, nell’ambito di un incontro a cui parteciperà l’amato e indimenticabile volto di Sandokan, Kabir Bedi, conCarol Andrè, Andrea Giordana, i fratelli Guido e Maurizio De Angelis, autori della celebre sigla dello sceneggiato, e Federico Scardamaglia che lo aveva prodotto per la Leone Film.

La novità della nona edizione è il ritorno al Concorso Internazionale, tenutosi per l’ultima volta nel 2010. Il presidente della Giuria sarà il chitarrista e icona della musica rock Steven Van Zandt, in arte Little Steven, al fianco di Bruce Springsteen nella leggendaria E-Street Band, reso celebre dalla sua interpretazione nella serie televisiva HBO I Soprano, diretta da David Chase. Dopo aver vestito i panni del consigliere del boss Tony Soprano, interpretato dal compianto James Gandolfini, Little Steven torna ad essere uno spassoso criminale spedito in Norvegia sotto copertura in Lilyhammer, la brillante serie televisiva da lui ideata e prodotta, trasmessa da SkyAtlantic e realizzata da Netflix. Tra i suoi ultimi lavori il musical “Piece of My Heart: The Bert Berns Story”, di cui è produttore e direttore musicale.

Una delle novità del 2015 è la sezione YAS (Young Adult Special) che getta un ponte tra la parte Kids&Teens e la Selezione Ufficiale e ospita serie tv e web dedicate al pubblico giovane: fra queste, la serieZio Gianni 2 di Sidney Sibilia (prodotta da Ascent Film per Rai Fiction), il documentario Animeland di Francesco Chiatante, dedicato ai manga e agli amanti dei cartoon con interviste inedite a Maurizio Nichetti, Caparezza, Paola Cortellesi e ad altri artisti e attori amanti del genere.

SERIAL CRIME

Una selezione dei migliori titoli da tutto il mondo del genere più frequentato dalla serialità televisiva.

Per gli Stati Uniti due successi della nuova stagione americana: Quantico con Priyanka Chopra, Miss Mondo indiana, che si destreggia tra gli intrighi dell’FBI, e Limitless, sequel seriale dell’omonimo film con Bradley Cooper, qui anche nella veste di produttore della serie e interprete di un piccolo ruolo. ProtagonistiJake McDorman e Jennifer Carpenter, nota al pubblico italiano nelle vesti di Debra Morgan, sorella di Dexter.

Nutrita la presenza dal Vecchio Continente con una selezione dei titoli più visti nel Nord Europa, a partire dal thriller psico-sociale norvegese Acquitted, protagonista un giovane agente di borsa costretto a tornare nel Paese d’origine dopo vent’anni passati in Asia per salvare una società di energia sostenibile sull’orlo del fallimento.

Dalla Danimarca due serie: Follow the Money ambientata nel mondo della finanza, in borsa e nelle sale del potere dove trafficano speculatori, magnati di grandi imprese e organizzazioni criminali che riciclano i loro guadagni illeciti; Norskov, cittadina portuale nel nord dello Jutland, dove il dilagare della droga tra i giovani ostacola i progetti del sindaco per dare alla città una nuova identità.

Dalla Spagna, l’inchiesta ricca di colpi di scena di Mar de Plástico, e Refugiados firmato dal celebre duo creativo spagnolo Ramón Campos e Gema R. Neira.

La Francia sarà presente con la seconda stagione del crime femminile Candice Renoir e una produzione polacca, Wataha, ambientata al confine tra Ucraina e Polonia, in un piccolo e pacifico villaggio polacco colpito da una bomba che uccide diverse persone e alcune guardie di confine.

Quattro le serie dall’emisfero sud: la neozelandese Westside tra dramma e commedia; l’australiana The Principal ambientata in una scuola superiore; l’argentina Entre Canibales del premio Oscar Juan José Campanella (Il segreto dei suoi occhi); la sudafricana Swartwater, dove il crimine dà vita a una impossibile elaborazione di un lutto. Infine, la sudcoreana Bad Guys caratterizzata dall’estetica dei gangster movie del Far East e la messicana Señorita Pólvora, con una ragazza ribelle immischiata nel mondo dei narcotrafficanti.

PERIOD DRAMA

Il RomaFictionFest dedica una sezione alle serie “in costume”, in grado di rappresentarne le diverse anime e le diverse declinazioni in varie parti del mondo.

Immancabile naturalmente la Gran Bretagna con Wolf Hall, plurinominata agli ultimi Emmy e tratta dai romanzi di Hilary Mantel. Ambientata alla corte di Enrico VIII vanta tra gli interpreti Damian Lewis, Jonathan Pryce, Mathieu Almaric e il prossimo Spider-Man Tom Holland.

Lady Chatterley’s Lover con Richard Madden e Holliday Grainger incarna il lato romantico del filone in un classico della letteratura di Lawrence riletto per la televisione da Jed Mercurio, mentre la rivisitazione diJekyll & Hyde firmata da Charlie Higson vede un novello Doctor Jekyll (Tom Bateman) a metà tra un dandy dell’epoca coloniale e Hulk.

The Book of Negroes rappresenta invece la versione più impegnata del Period Drama, con il racconto del viaggio della giovane Amindata Diallo, rapita dai trafficanti di schiavi in Africa occidentale e venduta in America. La miniserie in sei puntate è basata sul best-seller di Lawrence Hill “Someone Knows My Name” e vede nel cast Cuba Gooding Jr. e Louis Gossett Jr.

Dal Brasile, Magnifica 70 sul cinema exploitation brasiliano che contestava il regime e cercava soluzioni per sfuggire alla censura.

Roma Fiction Fest 2014: programma, tante nuove serie e pochi talent

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Roma Fiction Fest 2014E’ stato presentato questa mattina il programma del Roma Fiction Fest 2014, prima edizione del neo Direttore Artistico Carlo Freccero, nominato da poco più di due mesi. Come prevedibile dunque un festival ricco di molti pilot e pochi talent.

Nella sezione Premiere The After, Alpha House con John Goodman, Balck Sails, Extant serie prodotta da Steven Spielberg e attualmente in onda. Ancora poi The Fall con Gillian Anderson, Fargo, FULL CIRCLE, HALT AND CATCH FIRE con Lee Pace, Hannibal 2THE HONOURABLE WOMAN, Uk, 50′, HOUSE OF CARDS, THE LAST SHIP, Usa,45′ MANHATTAN, Usa, 49′, MOZART IN THE JUNGLE, Usa, 30′, ORANGE IS THE NEW BLACK, Usa, 56′, PENNY DREADFUL, Usa, 56′, THE RED ROAD, Usa, 60′, THE STRAIN, Usa, 70′, TYRANT, Usa, 55′, THE WALKING DEAD, USA, 45′,

L’Italia invece è presente con QUALUNQUE COSA SUCCEDA. GIORGIO AMBROSOLI, UNA STORIA VERA, Italia, 120′, RAGION DI STATO, Italia, 100′, ROMEO E GIULIETTA, Italia, 8′ riassunto 1^ puntata + 100′ 2^ puntata, SFIDA AL CIELO- LA NARCOTICI, Italia, 100′, LA STRADA DRITTA, Italia, 6′, 1992, Italia, IL BOSCO, Italia, 100′

Europee invece troviamo MAMMON, Norvegia, 58′, RAMSES, Olanda, 50′, TJOCKARE AN VATTEN (THICKER THAN WATER), Svezia, 60′, TREDJE OYET, DET (THE THIRD EYE), Norvegia, 60′, THE TUNNEL, UK/Francia 60′,UTOPIA 2, UK, 60′, ARVINGERNE – THE LEGACY, Danimarca/Norvegia/Svezia/Islanda, 58′, CELBLOK H, Olanda, 50′.

Nella sezione Kids e Teen: THE 100, Stati Uniti, 13×45′, FAKING IT – Più che amiche Stati Uniti, 2014, 8×22′, FINDING CARTER, Stati Uniti, 10×44′, FREE MY WAY, Francia/Austria, 6×24′,  GHOST IN THE SHELL S.A.C. THE MOVIE – SOLID STATE SOCIETY, Giappone, Film, durata 105′, ORPHAN BLACK, Canada/Stati Uniti, 20×42′, TARTARUGHE NINJA , Stati Uniti, 101′, TEEN WOLF, Stati Uniti, 60×45′, e tanta animazione.

Roma Fiction Fest 2014: le novità, giuria e concorso

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Roma Fiction Fest 2014: le novità, giuria e concorso

StampaTante le novità dell’ottava edizione del Roma Fiction Fest 2014, la manifestazione dedicata alle serie televisive italiane e internazionali che si svolgerà a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica dal 13 al 19 settembre 2014, per la prima volta con la Direzione Artistica di Carlo Freccero. Il Festival è un progetto dell’Associazione Produttori Televisivi (APT) organizzato insieme a Sviluppo Lazio, promosso dalla Regione Lazio e dalla Camera di Commercio di Roma.

Per il primo anno il Concorso si sdoppia affiancando alla sezione italiana quella internazionale. Le rispettive Giurie assegneranno i premi tra un ventaglio di titoli selezionati dalla Direzione Artistica del Festival tra quelli trasmessi in Italia nell’ultimo anno.

La Giuria del Concorso Fiction Tv Edita Internazionale sarà così composta:

Presidente di Giuria Aldo Grasso, giornalista e critico televisivo

Violetta Bellocchio, scrittrice e giornalista

Linus, conduttore radiofonico

Mariarosa Mancuso, giornalista

Francesco Mandelli, attore

e assegnerà i seguenti premi:

Premio RomaFictionFest alla Miglior Nuova Serie TV Internazionale
Premio RomaFictionFest al Miglior Interprete e/o Personaggio Televisivo Internazionale

Premio RomaFictionFest al Miglior Canale dell’anno per programmazione internazionale

La Giuria del Concorso Fiction TV Edita Italiana sarà invece composta da:

Presidente di Giuria Alberto Sironi, regista

Stefania Carini, giornalista

Serena Dandini, conduttrice e scrittrice

Giovanna Di Rauso, attrice

Isabella Ferrari, attrice

Francesco Montanari, attore

Pasquale Pozzessere, regista e sceneggiatore

e assegnerà i premi:

Premio RomaFictionFest al Miglior Prodotto Italiano
Premio RomaFictionFest alla Miglior Attrice Italiana
Premio RomaFictionFest al Miglior Attore Italiano

Premio RomaFictionFest al Miglior Produttore Italiano
Premio RomaFictionFest al Miglior Canale dell’anno per programmazione italiana

Quest’anno il Premio Francesco Scardamaglia alla Miglior Sceneggiatura di un’opera italiana sarà assegnato da una Giuria formata dai 100Autori – Associazione della Autorialità Cinetelevisiva e dalla WGI-Writers Guild Italia, Sindacato degli scrittori di Cinema, Tv e Web, così composta:

Presidente di Giuria Anna Samueli, WGI

Giambattista Avellino, 100Autori

Andrea Purgatori, 100Autori

Mario Ruggeri, WGI

Roma Fiction Fest 2014: incontro con Gale Anne Hurd, produttrice di The Walking Dead

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Gale Anne Hurd Roma Fiction Fest 2014 2 È una delle produttrici più famose di Hollywood, ha una carriera alle spalle impressionante, ha letteralmente inventato il genere sci-fi al cinema, così come lo conosciamo oggi, lavorando a film come Aliens e Terminator. Gale Anne Hurd è una donna incredibile e, come se la sua grande esperienza al cinema non bastasse, negli ultimi anni si è dedicata alla televisione, regalandoci una delle serie tv più amate degli ultimi anni, un vero fenomeno globale che ‘contagia’ (è il caso di dirlo) grandi e piccoli, uomini e donne: The Walking Dead. Alla vigilia della messa in onda (in Italia grazie a Fox) della quinta stagione, Gale Anne Hurd è arrivata in Italia, a raccontare a Marco Spagnoli e al pubblico del Roma Fiction Fest 2014 il suo lavoro, la sua passione e la sua scommessa con gli zombie.

“Sono sempre stata un’appassionata di fiction in tutte le sue forme – ha dichiarato la Hurd -, e durante gli anni del liceo e dell’università guardavo almeno due film al giorno”. E infatti è stato il cinema il suo primo amore, amore scoperto e inseguito grazie al celebre produttore Roger Corman, che nel 1978 ha creduto e scommesso su di lei. “È stato lui a darmi questa possibilità, credendo in me in un periodo in cui non erano molte le donne che facevano cinema. Ed è sempre stato lui che mi ha fatto capire il lavoro che volevo fare, facendomi lasciare la sua società e dicendomi che lui non aveva più nulla da insegnarmi, avevo imparato tutto e mi detto che ero pronta per realizzare un film come Terminator“.

Sulle sue fonti di ispirazione e sui personaggi che hanno fatto nascere in lei la voglia di lavorare nel cinema: “Le mie fonti di ispirazione sono stati i registi come Kubrick, che mi hanno fatto capire che i film di fantascienza possono essere film di serie A. Questo l’ho capito con più chiarezza quando ho cominciato a collaborare con James Cameron. Io ho sempre voglia di innovare”.

Sul suo passaggio alla televisione e sul valore delle storie dei personaggi che racconta: “Grazie alla televisione siamo in grado di dedicare più tempo alla storia e ai personaggi. Con le serie tv ad esempio si lavora per tanto tempo sempre con lo stesso cast e per questo si può approfondire tutto in modo più attento. A volte qualcuno mi chiede sempre perché non faccio film intimistici, io rispondo: ‘Li ho fatti, ma tu non li hai visti!’. Io amo le storie che coinvolgono e approfondiscono la condizione umana e con la tv è più facile realizzare questo tipo di storie. Un progetto che mi attira è quello dove i personaggio compiono un viaggio, che parli dell’essere umano, che sia di fantascienza o ambientato nella realtà. Per me una storia che funziona è quella in cui una persona normale si trova a vivere situazioni straordinarie”.

Gale Anne Hurd Roma Fiction Fest 2014Sulla mancanza di progetti originali nel cinema contemporaneo: “La colpa è degli studios che hanno paura. Oggi un blockbuster costa oltre 200 milioni di dollari e gli studios preferiscono fare delle scelte certe: assecondano quelli che secondo loro sono i gusti del pubblico. Per questo preferiscono basare la loro produzione su sequel e remake, per andare sul sicuro. Quello che manca oggi è il coraggio. Io invece amo correre rischi. Si impara di più dagli insuccessi. Io non ho paura perché se non provi a realizzare qualcosa non sai se avrai successo o meno”.

Sul motivo che l’ha spinta a sostenere il progetto di una serie tv su The Walking Dead: “Sono stata una fan dei fumetti. Mi piaceva l’idea che i morti che camminano della serie sono le persone che ancora non sono degli zombie, perché tutti, anche se muoiono di una morte naturale sono destinati a trasformarsi. Dunque i personaggi sanno che se muoiono diventano zombie e chi continua a vivere sa che potrebbe essere costretto ad uccidere un suo caro. I fumetti in questo senso sono inflessibili e raccontano storie dure e violente. Ho pensato che era un prodotto da mostrare anche sullo schermo. Il conflitto tra scelte morali ed etiche sono anche il motivo del successo a livello planetario della serie tv, perché si parla di temi che sono universali e si adattano a tutti i tipi di culture e civiltà”.

Sui temi portanti che costituiscono il maggiore motivo di interesse in The Walking Dead: “La serie parla di chi siamo come esseri umani e di come ci comportiamo quando siamo di fronte all’apocalisse. Inoltre abbiamo approfondito anche chi siamo come società, sulle scelte difficili che ognuno di noi potrebbe dover compiere. Per questo i personaggi della serie sono così amati e seguiti, perché sono sempre in bilico nelle loro scelte, un continuo conflitto tra etica e morale”.

Sulle doti di un buon produttore: “Nel mio lavoro è fondamentale fiutare una buona idea. Il produttore collabora con più figure, dal regista agli attori, passando per lo sceneggiatore e deve essere abile anche a convincere a far cambiare qualche cosa: a volte ti trovi sul set ad essere più uno psicologo che un produttore”.

Roma Fiction Fest 2014: Excellence Award Kids&Teen a Marc Du Pontavice

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14 Settembre 2014“Ci sono autori che dato un testo ne producono una rappresentazione visiva e poi ci sono i perlustratori che invece si mettono in viaggio alla ricerca di una strada, e fanno di questa ricerca la propria ragion d’essere. Marc du Pontavice è certamente uno di questi. Ad ogni lavoro nuovo, il precedente sembra quasi scolorire, come se fosse solo uno studio per il successivo.

I suoi personaggi si muovono a proprio agio nelle serie tv, in un film come tra le pagine di un libro. L’approccio estetico e morale dei suoi lavori e improntato sul medesimo impegno pedagogico e amanuense di Michel Ocelot e Sylvain Chomet.

Nelle sue storie si genera una sorta di sospensione del racconto, uno spazio vuoto, una terra di nessuno, come spesso accade nella fiaba classica e nel racconto di formazione, dove lo spettatore di ogni età può infilarsi ed evadere per incontrare un idea di avventura che è dono per il presente e promessa per il futuro.

Marc du Pontavice con la raffinata Xilam, produce questi anticorpi, mostrando che un’altra via dell’animazione è possibile”.

Questa la motivazione con la quale è stato consegnato il RomaFictionFest Excellence Award Kids&Teen 2014 all’animatore e produttore francese Marc Du Pontavice.

Roma Fiction Fest 2014, programma: 13 settembre

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Roma Fiction Fest 2014Ore 10.30: Proiezione “I DALTON” – Sala Petrassi

Alle ore 11.45 Pink Carpet animato con il pupazzo dell’Ape Maia e alle ore 12.00 proiezione “L’APE MAIA IL FILM” – Sala Sinopoli

Alle ore 14.45 Pink Carpet animato con i pupazzi di Tom & Jerry e alle ore 15.00 “NEW TOM & JERRY SHOW”, a seguire “SUPER 4” – Teatro Studio

Ore 16.30: Proiezione “CLARENCE”“UNCLE GRANPA” e “ADVENTURE TIME” – Sala Petrassi

Ore 17.00: MASTERCLASS con GALE ANNE HURD (Executive Producer di The Walking Dead) preceduta dall’anteprima mondiale del documentario “THE WALKING DEAD – MOST DEDICATED FANS” – Sala Sinopoli

Ore 19.00“EVERY WITCH WAY” – Teatro Studio

Ore 19.30: Proiezione “TARTARUGHE NINJA IL FILM” – Sala Sinopoli. La proiezione sarà presentata dal curatore del programma Kids&Teens Gianluca Giannelli, il Presidente dell’APT Marco Follini e il Direttore marketing Universal International Pictures Italy Massimo Proietti

Ore 20.00: Proiezione FAKING IT – PIÙ CHE AMICHE” – Sala Petrassi

Ore 20.00: Maratona “THE WALKING DEAD” – Sala Studio 2

Ore 21.00: Proiezione “FINDING CARTER” – Sala Petrassi

Ore 21.30: Proiezione “L’ATTACCO DEI GIGANTI” – Sala Sinopoli

 

Roma Fiction Fest 2014, i vincitori

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RomaFictionFestEcco tutti i vincitori del Roma Fiction Fest 2014. I premi verranno assegnat questa sera durante la cerimonia di chiusura del festival.

“Il mio obiettivo era quello era far esplodere una discussione intellettuale su cosa vuol dire oggi produrre fiction, fare televisione e soprattutto pensare cosa sarà la televisione del futuro, anche perché credo che finalmente le cose vadano fatte avendo una visione politico – culturale” così Carlo Freccero a conclusione delll’VIII edizione del RomaFictionFest, nel corso della conferenza stampa di chiusura durante la quale sono stati annunciati i premi e i vincitori. “Un Festival è qualcosa di avanguardia e non di retroguardia – ha proseguito Freccero e ha ribadito – l’ho voluto fare in questa direzione, fornendo al pubblico le linee di lettura di questi generi nuovi che si affacciano, e facendo sì che serva ai produttori televisivi, che cercano di ripensare questo lavoro”.

A seguire tutti i premi:

CONCORSO FICTION TV EDITA Italiana

Giuria: Alberto Sironi (Presidente), Stefania Carini, Serena Dandini, Giovanna Di Rauso, Isabella Ferrari, Francesco Montanari, Pasquale Pozzessere

Premio RomaFictionFest al Miglior Prodotto italiano (assegnato ai registi, produttori e broadcaster)

a Gomorra

(una produzione Sky, Cattleya, Fandango per Sky Atlantic HD, regia Stefano Sollima, Francesca Comencini, Claudio Cupellini)

Premio RomaFictionFest alla Miglior Attrice Italiana
Ex Aequo

a Maria Pia Calzone per il ruolo di Imma Savastano in Gomorra

(una produzione Sky, Cattleya, Fandango per Sky Atlantic HD, regia Stefano Sollima, Francesca Comencini, Claudio Cupellini)

a Micaela Ramazzotti per il ruolo di Francesca Osti in Un matrimonio

(una produzione Duea Film per Rai Fiction, regia di Pupi Avati)

Premio RomaFictionFest al Miglior Attore Italiano
a Luca Zingaretti per il ruolo di Adriano Olivetti in Adriano Olivetti – La forza di un sogno

(una produzione Casanova Multimedia per Rai Fiction, regia di Michele Soavi)

e per quello di Alberto Lenzi ne Il giudice meschino

(una produzione Italian International Film per Rai Fiction, regia di Carlo Carlei)

Premio RomaFictionFest al Miglior Produttore Italiano
ad Angelo Barbagallo per Non è mai troppo tardi

(una produzione Bìbì Film Tv per Rai Fiction, regia di Giacomo Campiotti)

Premio RomaFictionFest al Miglior Canale dell’anno per programmazione italiana

Non assegnato

Premio Speciale della Giuria
ai giovanissimi interpreti di Braccialetti rossi, Carmine Buschini, Brando Pacitto, Aurora Ruffino, Mirko Trovato, Pio Luigi Piscicelli, Lorenzo Guidi

(una produzione Palomar per Rai Fiction, regia di Giacomo Campiotti)

Menzione Speciale della Giuria
al Miglior attore non protagonista Salvatore Esposito per il ruolo di Genny Savastano in Gomorra

CONCORSO FICTION TV EDITA Internazionale

Giuria: Aldo Grasso (Presidente), Violetta Bellocchio, Linus, Mariarosa Mancuso, Francesco Mandelli

Premio RomaFictionFest alla Miglior Nuova Serie TV Internazionale (assegnato al broadcaster)
ad
House of Cards – Gli intrighi del potere

(una produzione Netflix per Sky Atlantic HD)

Premio RomaFictionFest al Miglior Interprete e/o Personaggio Televisivo Internazionale

a Walter White (Bryan Cranston) per Breaking Bad

(una produzione Sony Pictures Television per AXN)

Premio RomaFictionFest al Miglior Canale dell’anno per programmazione internazionale

a Fox Crime

Menzione speciale della Giuria per l’interpretazione corale

ad Orange is the New Black

(una produzione Lionsgate per Infinity)

PREMIO SCARDAMAGLIA ALLA MIGLIOR SCENEGGIATURA

Assegnato dalle associazioni 100Autori e WGI – Writers Guild Italia

Giuria: Anna Samueli (Presidente, WGI), Giambattista Avellino (100Autori), Andrea Purgatori (100Autori), Mario Ruggeri (WGI)

Premio Francesco Scardamaglia alla Miglior Sceneggiatura di un’opera italiana

a Stefano Bises, Leonardo Fasoli, Ludovica Rampoldi, Filippo Gravino, Maddalena Ravagli per Gomorra  

Menzione speciale della Giuria

ad Alessandro Sermoneta, Marco Turco ed Elena Bucaccio per la sceneggiatura di Altri tempi  

(una produzione 11 Marzo Film per Rai Fiction, regia di Marco Turco)

PREMI EXCELLENCE AWARD ROMAFICTIONFEST

Assegnati dal RomaFictionFest  

Howard Gordon (produttore e creatore di Tyrant, Homeland, 24, etc.)

Lux Vide – Matilde e Luca Bernabei

Taodue – Pietro Valsecchi

Premio L.A.R.A.

Giuria: Francesca Antinori, Leonardo Diberti, Fiorella Giannelli, Gioia Levi , Fabrizia Mancuso, Marika Marroccu e presidente di Giuria : Cinzia de Curtis

Salvatore Esposito – Miglior interprete della Fiction Edita

Premio TV Sorrisi e Canzoni          

Il Premio è stato assegnato dai lettori di TV Sorrisi e Canzoni, votando sul sito web del magazine la migliore fiction di produzione italiana tra quelle iscritte al Concorso Fiction TV Edita

Serie vincitrice: Furore – Il Vento della Speranza

Personaggio dell’anno: Luca Argentero

Premio TvZap Socialscore

Il Premio TvZap Socialscore , in collaborazione con il CNR di Pisa, è stato assegnato alla Serie TV internazionale e alla Serie TV italiana con il maggior coinvolgimento social

Vincitore Serie TV italiana edita: Squadra Antimafia- Palermo Oggi

Vincitore Serie TV internazionale edita: Breaking Bad

Roma Fiction Fest 10: When We Rise, Shondaland e Madiba nel programma

Nuove date, nuovo Direttore Artistico, nuovo Roma Fiction Fest? Il festival pensato per il pubblico e dedicato alla serialità italiana e internazionale quest’anno trova casa nel comodo spazio del cinema The Space Moderno a Piazza della Repubblica tra il 7 e l’11 di Dicembre, un week-end lungo insomma, ma pieno di titoli ed eventi interessanti.

Giunto alla decima edizione, è toccato al regista e sceneggiatore Giuseppe Piccioni il compito di riportare in vita una festa che negli ultimi anni aveva rallentato il ritmo, con continui slittamenti di data e titoli e ospiti sempre meno interessanti.
“Sono stato chiamato in un momento in cui sapevo che c’era poco tempo a disposizione ma in questo caso la velocità ci ha aiutato, non ci ha fatto abbassare lo standard delle cose che avremmo voluto proporre. Mi ha sorpreso essere stato chiamato per una veste che non è proprio la mia. Io sono un frequentatore di serie, ma non perché oggi tutti sono pazzi per le serie ma perché ci sono serie che per me sono state una sorta di epifania, come Six Feet Under. C’è la curiosità da parte mai di ficcare il naso nelle serie, c’è un lessico sterminato che è lontano da quello che conosco, come la figura dello showrunner che ho appena imparato…”
racconta Giuseppe Piccioni, “Le serie tv raccontano in modo esteso il mondo in cui viviamo, creano una collezione di ricordi, una commedia umana. Molti colleghi alzano le spalle davanti alle serie, ma l’altro giorno ho visto la prima puntata di The Night Of ad esempio e ho detto ‘Accidenti’. Qualcosa si sta muovendo anche nella televisione italiana, come l’esperimento di Paolo Sorrentino con The Young Pope, che trova la mia più grande stima e ci fa capire che la fiction può essere qualcosa di diverso.”

piccioni-fictionfestAd aprire il Roma Fiction Fest il 7 Dicembre ci sarà Elio Germano con “In arte Nino” per la regia di Luca Manfredi, storia di Nino Manfredi e a chiudere l’11 Dicembre toccherà al cast di “Immaturi”, serie Tv tratta dal film di successo di Paolo Genovese, per la regia di Rolando Ravello. La giovanissima Matilda DeAngelis sarà la madrina della festa e secondo Piccioni è la scelta giusta per uno sguardo sul futuro sia del cinema che della serie tv italiana. La Giuria vede come presidente un Premio Oscar, Richard Dreyfuss, protagonista della serie Madoff (che sarà presentata al festival), Lorenzo Richelmy (Marco Polo), Annabel Schloy (I Medici), Umberto Contarello (sceneggiatore di Sorrentino) e Paola Turci (cantautrice).

Interessanti i titoli in concorso, provenienti da Italia, Europa e Stati Uniti: Baron Noir, Berlin Station, Better Things, Di Padre in Figlia, Gppd Behaviour, The Kettering Incindent, Midnight Sun, National Treasure, Public Enemy e Wasteland.

Fuori concorso ci saranno Amore Pensaci Tu, Il Confine, Fleabag, Immaturi – La Serie, In Arte Nino, Madoff, Maigret, Roots e poi ci saranno due anteprime mondiali: quella di Madiba con Laurence Fishburn, storia della formazione di Nelson Mandela e When We Rise, prodotto da Gus Van Sant e sceneggiato dal Premio Oscar per “Milk“, Dustin Lance Black (che sarà presente al Fiction Fest, pronto ad approfondire il suo lavoro con le domande del pubblico), mini serie che racconta le lotte per i diritti della comunità LGBT. In conferenza stampa è stato presentato il trailer e le forte immagini, oltre a degli interpreti di eccezione come Whoopi Goldberg e Guy Pearce, promettono un prodotto di qualità e successo.

Per gli appassionati delle serie tv create da Shonda Rhimes ci sarà un evento speciale chiamato appunto, Shondaland, dove sarà possibile incontrare gli attori Charlie Weber, il Frank de Le Regole del Delitto Perfetto e Bellamy Young, la tenace Mellie Grant di Scandal. Istituite anche quest’anno le Masterclass con Richard Dreyfuss, Umberto Contarello, Annabel Schloey, Marco Giallini (reduce del successo di Rocco Schiavone e a cui sarà consegnato l’Excellence Award), Pif e il cast della serie La Mafia Uccide Solo D’Estate e un incontro con le persone di mestiere dietro alla serie di successo di Paolo Sorrentino, The Young Pope.

Spazio alle serie tv Cult, con la proiezione ininterrotta delle serie Six Feet Under, dell’italianissima Boris e un evento speciale per i 75 anni di Wonder Woman e ci sarà anche una sezione Kids & Teens con titoli dedicati ai più piccoli, come Elena di Avalon e Le Nuove Avventure di Geronimo Stilton.

Tanti i primi ospiti confermati: John Simenon, Donato Carrisi, Angelo Bison, Gustaf Hammarsten, Olivier Bibas, Stefan Baron, Malachi Kirby, LeVar Burton, Charlie Weber, Bellamy Young, Elio Germano, Stefano Fresi, Duccio Camerini, Alessio Boni, Cristiana Capotondi, Alessandro Roma, Domenico Diele, Cristina Comencini, Riccardo Milani, Stefania Rocca, Emilio Solfrizzi, Filippo Nigro, Martina Stella, Giuliana De Sio, Fabio Troiano, Marco Giallini, Pierfrancesco Diliberto (Pif), Carlo Carlei, Luca Bizzari, Paolo Kessisoglu, Paolo Genovese, Ilaria Spada, Irene Ferri, Ricky Memphis, Rolando Ravello, Sabrina Impacciatore, Nicole Grimaudo, Maurizio Mattioli, Ninni Bruschetta e Alessandro Sperduti.

Lidia Ravera, presente per conto della Regione Lazio così parla del Roma Fiction Fest: “Si è fatta aspettare ma alla fine è nata questa edizione. Un festival che mette in mostra quella che è la produzione audiovisiva per gli schermi domestici. Si tratta di arte cinematografica, è evidente. Le barriere sono state finalmente rottamate, perché le serie tv non sono figlie di un Dio minore e non hanno più finanziamenti minori rispetto alle produzioni per le sale. Abbiamo abolito questa discriminazione. Ad esempio i finanziamenti per quest’anno sono stati 793 mila euro per la Festa del Cinema di Roma e 800 mila per il Fiction Fest. E per noi è una scelta motivata perché le serie tv sono la vera novità e queste storie diventano appuntamenti immancabili, i personaggi diventano persone di famiglia, scandiscono il ritmo della vita quotidiana, storie di cui siamo tutti appassionati, che condividiamo istericamente anche perdendo il senso della realtà. Questa è la novità. In questo festival vedremo la produzioni migliore di 15 paesi diversi: questo è un vero Festival e deve allargare gli orizzonti e regalare esperienze uniche. E per me, un esperienza unica sarà poter godere le nostre serie tv preferite su schermi cinematografici.”

Secondo Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio, sostenere un iniziativa di questo tipo è anche un modo per dare supporto a tante imprese: “Affidare la produzione a delle aziende italiane, migliorerà il prodotto e lo aiuterà nella competizione internazionale, così le nostre produzioni avranno maggiori possibilità di essere viste all’estero. Siamo particolarmente affezionati a Festival di questo tipo perché dietro c’è tanta gente che lavora e lavora bene. Mi sembra più in crisi il cinema rispetto alla fiction. La fiction modifica gli orari di una famiglia e questo indica che c’è un interesse forte. Così come nei film, le fiction portano in giro nel mondo lo stile di vita italiano e per me è importante anche dal punto di vista economico. Il nostro stile di vita è uno dei più invidiato del mondo e questa conoscenza della vita italiana ha un grande valore economico. Il Made in Italy ne può giovare, dal tessile all’agro alimentare all’arredamento. Certo le storie sono belle ma dietro c’è tanto lavoro e per questo ci fa piacere sostenerle.“

“Queste sono le decime candeline per il Fiction Fest, ma per me è la terza edizione.” interviene Marco Follini, Presidente dell’Associazione Produttori Televisivi, “Credo di poter dire che siamo riusciti a mantenere un livello di direzione artistica molto alto. La fiction italiana negli ultimi anni è cresciuta e ha saputo raccontare l’Italia sotto mille risvolti, il cammino anche un po’ faticoso del nostro paese. Nel nostro paese è molto difficile sostenere questi tipi di progetti, ma nonostante questo riescono a fare cose meravigliose.”

Infine Piera DeTassis, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, tira le somme sul lavoro svolto, “La Fondazione Cinema per Roma produce il Fiction Fest ma nasce grazie alla Regione Lazio. Spesso il film è un prototipo da cui nasce una serie televisiva e quest’anno è stato un anno speciale per la fiction italiana e mi fa piacere corrisponda alla decima edizione di questo festival. Dieci anni fa era imprevedibile che il dibattito tra fiction e cinema fosse così acceso, quindi applaudo la lungimiranza di questo festival.”

L’accesso alle proiezioni del Fiction Fest è gratuito e garantito fino ad esaurimento posti: per consultare il programma e news www.romafictionfest.org .

Roma FF12, oggi il Ferrari: Race to Immortality 

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Roma FF12, oggi il Ferrari: Race to Immortality 

Sarà presentato oggi a Roma FF12 in sala Petrassi, alle ore 22.30, Ferrari: Race to Immortality di Daryl Goodrich, che racconta la storia degli amori e delle perdite, i trionfi e le tragedie dei più coraggiosi piloti Ferrari in un’epoca in cui durante la settimana era tutto una “Dolce Vita”, mentre nel weekend un lancio di moneta era sufficiente per stabilire se dovevano vivere o morire.

Anni Cinquanta. L’alba dell’iconica Scuderia Ferrari nel campionato del Mondo di Formula Uno e la fatale decade nella storia delle corse automobilistiche. Mentre le auto rappresentavano i limiti dell’ingegno umano, i piloti vivevano al limite tra la vita e la morte. Al centro di tutto c’era Enzo Ferrari, imponente figura delle corse automobilistiche e patriarca della Ferrari, che si era spinto a sognare la velocità come nessun’altro. Tra la rigida concorrenza all’interno della sua squadra, due delle sue stelle, Peter Collins e Mike Hawthorn, hanno deciso che la loro amicizia è importante quanto vincere la prossima gara.

FERRARI: UN MITO IMMORTALE sarà disponibile in DVD e Blu-ray dal 6 Dicembre distribuito da Universal Pictures Home Entertainment Italia.

Ferrari: Race to Immortality

Ferrari: Race to Immortality racconta la storia degli amori e delle perdite, i trionfi e le tragedie dei più coraggiosi piloti Ferrari in un’epoca in cui durante la settimana era tutto una Dolce Vita, mentre nel weekend un lancio di moneta era sufficiente per stabilire se dovevano vivere o morire.

In merito al film il regista ha commentato: provenendo dal mondo dello sport, ho voluto fortemente fare questo film. La fine degli anni ’50 è stato un periodo incredibile per il mondo delle corse automobilistiche – alimentato da adrenalina, passione, glamour, trionfo e infine tragedia. Il limite tra la vita e la morte era sottilissimo e questi immensi corridori vivevano la vita al massimo, e molti di loro hanno pagato questo scotto a caro prezzo.

Al centro di tutte queste storie, un personaggio enigmatico, un uomo guidato dal desiderio di conquistare a tutti i costi la sua stessa vita che è stata toccata dalla tragedia, un uomo che da solo ha saputo definire un’epoca – Enzo Ferrari. È senza dubbio uno degli uomini più influenti di quel tempo, nessun prezzo era troppo alto, nessuna vita troppo preziosa nella lotta per la vittoria, ma era anche un uomo colpito dal dolore, che possedeva molti lati oscuri che ebbero una certa importanza nel definire tutto il suo vissuto.

Ferrari – Race to Immortality non ha solo un grande protagonista, ma ben sei. Ognuno con storie impegnative e un elemento che le accomuna: tutte hanno a che fare con questa gra

Roma FF 16: Open Arms – La legge del mare vince il Premio del Pubblico FS

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Open Arms – La legge del mare edizione della Festa del Cinema di Roma.

Il film vincitore del “Premio del Pubblico FS”, in collaborazione con il Gruppo FS Italiane, Official Sponsor della Festa, è stato votato dagli spettatori della prima replica dei film della Selezione Ufficiale attraverso l’APP ufficiale e il sito www.romacinemafest.it.

Luca Torchia, Chief Communication Officer di FS Italiane, ha consegnato il “Premio del Pubblico FS” ad Aldo Lemme, Head of Theatrical Distribution di Adler Entertainment che distribuirà il film in Italia.

Mediterráneo (Open Arms – La legge del mare) è una produzione spagnola di Lastor Media, Fasten Films, Arcadia Motion Pictures, Cados Producciones con la casa di produzione greca Heretic.

MEDITERRÁNEO | MEDITERRANEO: THE LAW OF THE SEA | OPEN ARMS – LA LEGGE DEL MARE

di Marcel Barrena, Spagna, Grecia, 2021, 111’

Cast: Eduard Fernández, Dani Rovira, Anna Castillo, Sergi López, Àlex Monner, Melika Foroutan

Autunno 2015. Due bagnini spagnoli, Òscar e Gerard, colpiti dalla straziante fotografia di un bambino annegato nel Mediterraneo, vanno nell’isola di Lesbo, dove scoprono una realtà sconvolgente: ogni giorno migliaia di persone rischiano la vita cercando di solcare il mare con imbarcazioni precarie, per fuggire dalla miseria e dalle guerre che affliggono i loro Paesi d’origine. Ma la cosa più sconcertante è che nessuno sta svolgendo attività di salvataggio. Insieme a Esther, Nico e agli altri membri della loro squadra, Òscar e Gerard lotteranno per compiere il lavoro disatteso dalle autorità e per portare a migliaia di persone l’aiuto di cui hanno estremo bisogno. Dalla storia vera di Òscar Camps, il fondatore di Open Arms.

NOTE DI REGIA per Open Arms – La legge del mare

Nel settembre del 2015 il mondo tremò davanti alla foto di Aylán Kurdi, un bambino senza vita su una spiaggia del Mediterraneo. A Òscar Camps, bagnino di Badalona, quell’immagine ha cambiato la vita. Convinse il suo amico Gerard Canals ad andare a Lesbo per vedere cosa stava accadendo. Quello che era iniziato come un viaggio di due giorni divenne una missione che si protrasse per mesi e che, a oggi, ha salvato la vita a più di 60.000 persone. Dopo aver visto quella foto, Òscar lasciò tutto per salvare molta gente da morte certa e denunciare quanto stava avvenendo. Io che cosa potevo fare? Non sono un bagnino, ma potevo fare un film che desse visibilità a ciò che stava succedendo a sole due ore di aereo da casa nostra. Per quattro anni abbiamo lavorato a Lesbo per conoscere in prima persona la situazione e dare forma a un progetto in cui abbiamo affrontato l’inimmaginabile. Abbiamo girato nei veri uffici dei soccorritori di Open Arms. Abbiamo ricostruito il campo profughi di Moria e assunto come comparse centinaia di rifugiati. Né il film né io abbiamo le risposte per porre fine a ciò che accade nel Mediterraneo, ma possiamo fare da megafono perché nessuno dimentichi quel che avviene sulle nostre coste.

Roma di Alfonso Cuaron, primo film Netflix ad uscire in Home Video

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Roma di Alfonso Cuaron è diventato il primo film Netflix ad ottenere una distribuzione in Blu-Ray e DVD, grazie alla Criterion Collection che farà uscire un’edizione speciale a febbraio.

L’uscita includerà cinque documentari sulla creazione del film e offrirà la possibilità di vedere il film in 4k e in Dolby Atmos, così come previsto dalle proiezioni cinematografiche del film stesso. Il film ha vinto gli Oscar per la migliore regia e la fotografia e il miglior film in lingua straniera, tutti premi assegnati allo stesso Cuaron, che ha scritto, diretto, fotografato e montato il film, oltre ad aver partecipato alla produzione.

Roma segue Yalitza Aparicio, che interpreta una domestica nel quartiere borghese di Roma a Città del Messico. È stato il primo film messicano a vincere un Oscar per il miglior film in lingua straniera. Il film, prodotta da Esperanto Filmoj e Participant Media, è stato anche nominato nella categoria del miglior film, impresa riuscita, prima di lui, anche a La vita è bella, La tigre e il dragone, Lettere da Iwo Jima, Babel e Amour.

Roma è anche il primo film di Netflix ad essere aggiunto alla Criterion Collection. I documentari includono Road to Roma, sulla realizzazione del film, con filmati dietro le quinte e un’intervista con Cuarón; Istantanee dal set; documentari sul suono, i processi di post-produzione, la campagna teatrale e l’impatto sociale in Messico.

Fonte: Variety

Roma di Alfonso Cuaron, il teaser trailer

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Ecco il teaser trailer di Roma, il nuovo film di Alfonso Cuaron, a tre anni dal pluri-premiato Gravity. Il video è stato condiviso dal regista messicano sul suo account Instagram, a seguito dell’annuncio che vedrà la pellicola presentata in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il prossimo settembre.

Il video da Youtube:

Roma stando a quanto dichiarato da Alberto Barbera, durante la conferenza stampa di Venezia 75, è una storia autobiografica con una lunghissima produzione, dovuta alla ricerca e alla ricostruzione storica. Il film si concentra su degli eventi che hanno segnato l’adolescenza di Cuaron stesso, ma che a quanto pare sono anche rappresentativi di un’epoca. Nella didascalia al video su Instagram, il regista ha infatti scritto: ci sono periodi nella storia che segnano la società e momenti nella vita che ci trasformano, come individui.

Alfonso Cuaron in Concorso a Venezia 75 con Roma

Roma di Alfonso Cuaron vince i Los Angeles FIlm Awards

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Roma di Alfonso Cuaron vince i Los Angeles FIlm Awards

Roma di Alfonso Cuaron è il miglior film del 2018 per la Los Angeles Film Critics Association, associazione di critici cinematografici fondata nel 1975 che ogni anno vota per i Los Angeles Film Awards, riconoscimenti ai membri dell’industria cinematografica che hanno eccelso per il loro lavoro nel corso dell’anno.

Vi ricordiamo che la pellicola di Cuaron, vincitrice del Leone d’Oro a Venezia 75, arriverà su Netflix il 14 dicembre, Roma.

Di seguito tutti i premiati dei Los Angeles Film Awards:

  • Miglior Film – Roma
  • Miglior Regia – Debra Granik, “Leave No Trace”
  • Miglior attore protagonista –  Ethan Hawke, “First Reformed”
  • Miglior attrice protagonista – Olivia Colman, “The Favourite”
  • Miglior attore non protagonista – Steven Yeun, “Burning”
  • Miglior attrice non protagonista – Regina King, “If Beale Street Could Talk”
  • Miglior sceneggiatura – Nicole Holofcener, Jeff Whitty, “Can You Ever Forgive Me?”
  • Miglior scenografia – Hannah Beachler, “Black Panther”
  • Miglior montaggio – Joshua Altman and Bing Liu, “Minding the Gap”
  • Miglior colonna sonora – Nicholas Britell, “If Beale Street Could Talk”
  • Miglior fotografia – Alfonso Cuarón, “Roma”
  • Miglior film straniero – Burning, Shoplifters
  • Miglior documentario  – Shirkers
  • Miglior film d’animazione – Spider-Man: Into the Spider-Verse
  • Premio New Generation – Chloe Zhao
  • Premio speciale – The Other Side of the Wind

Roma: trailer del film di Alfonso Cuarón

Messico, 1970. Roma è un quartiere medioborghese di Mexico City che affronta una stagione di grande instabilità economico-politica. Cleo è la domestica tuttofare di una famiglia benestante che accudisce marito, moglie, nonna, quattro figli e un cane. Cleo è india, mentre la famiglia che l’ha ingaggiata è di discendenza spagnola e frequenta gringos altolocati. I compiti della giovane domestica non finiscono mai, e passano senza soluzione di continuità dal dare il bacio della buonanotte ai bambini al ripulire la cacca del cane dal cortiletto di ingresso della casa: quello in cui il macchinone comprato dal capofamiglia entra a stento, pestando i suddetti escrementi.

Perché nel Messico dei primi anni Settanta tutto coesiste: la nuova ricchezza come la merda degli animali da cortile, il benessere ostentato dei padroni e la schiavitù “di nascita” dei nullatenenti. Tutto convive in un sistema contradditorio ma simbiotico in cui le tensioni sociali non tarderanno a farsi sentire, catapultando il recupero delle terre espropriate in cima all’agenda dei politici in cerca di consensi.

Roma, recensione del film di Alfonso Cuaron

Roma Criminale: recensione del film di Gianluca Petrazzi

Roma Criminale: recensione del film di Gianluca Petrazzi

In Roma Criminale, il commissario Lanzi (Alessandro Borghi) e “er Toretto” (Luca Lionello) vivono da sempre su fronti opposti: uno guardia, l’altro ladro. Ma a dividerli c’è di più: “er Toretto” è ritenuto responsabile dell’omicidio del padre di Lanzi. Così quando il criminale, scontati trent’anni, esce di galera, il giovane e impulsivo commissario si mette sulle sue tracce, deciso a chiudere il conto in sospeso. Nel frattempo, “er Toretto” cerca uomini per il suo ritorno nel giro: una rapina organizzata col “Columbia”, vecchia conoscenza carceraria e ora boss della mala romana. Il giorno della rapina sarà quello dell’inevitabile resa dei conti.

Un po’ dell’atmosfera del vecchio poliziottesco anni ’70 si respira in questo primo lungometraggio di Gianluca Petrazzi, evidente omaggio ai film di Enzo Castellari e Umberto Lenzi: ci sono Massimo Vanni, Corrado Solari e Gianluca Petrazzi stesso, che hanno conosciuto quella stagione; Vanni si porta dietro ruolo e nome, Gargiulo, del brigadiere che lo ha reso famoso accanto a Tomas Milian (Nico Giraldi); il “Toretto” rimanda a vari personaggi di quei film, tra cui il Gobbo, interpretato dallo stesso Milian in Roma a mano armata e La banda del gobbo. Alcune sequenze che vedono protagonista “Toretto”/Lionello – abile nel calarsi nel personaggio rendendone anche una certa complessità, dal vernacolo romanesco alla risata mefistofelica, alla malinconia da vecchio leone stanco – sono ben costruite anche nel contesto. Tornano poi azione e inseguimenti – con tanto di cassette della frutta mandate all’aria – e certo gusto pulp, elementi essenziali di questo tipo di lavori. Legittimo e appassionato dunque questo recupero di un genere tutto italiano che ha un suo pubblico affezionato e che è stato riscoperto dopo gli apprezzamenti e gli omaggi di Tarantino.

Roma Criminale, il film

Meno legittima – pur tenendo conto del low budget – l’approssimazione su elementi importanti come la sceneggiatura: in alcune scene anche cruciali, si perde vistosamente il filo della narrazione. Il film nella seconda parte si precipita verso l’epilogo. Se alcuni personaggi come er Toretto, Gargiulo o il Colombia (efficace Simone Colombari) risentono meno di questa corsa, ne fa le spese Lanzi, non essendo abbastanza sviluppata la traccia narrativa che lo riguarda.

Movimenti di macchina con inquadrature sfocate e ondeggianti vogliono dare un senso d’immediatezza e certificare una già appurata natura artigianale del lavoro.

Nel cast e in alcune inquadrature, echi di serie tv. Oltre allo stesso Borghi (Distretto di Polizia 6, Romanzo criminale 2, tra le altre), una fugace apparizione di Simona Cavallari, che ricalca il personaggio interpretato in Squadra Antimafia. Mentre Simone Corrente (Distretto di polizia) è utilizzato in maniera originale in un ruolo da cattivo.

Roma Creative Contest: prorogato il bando del festival con Giuseppe Tornatore

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Roma Creative ContestScade il prossimo 30 luglio il bando del Roma Creative Contest, concorso internazionale di cortometraggi giunto alla sua quinta edizione, che si terrà in numerose location a Roma, il 13, 20, 27 settembre e 4 ottobre 2015 presso il Teatro Vittoria, il 19 settembre presso il MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo e il 25 settembre presso la Città dell’Altra Economia, con il regista Premio Oscar Giuseppe Tornatore come Presidente onorario e la direzione artistica di Brando Bartoleschi, Lorenzo Di Nola e Raffaele Inno. Tra gli eventi extra del festival, il Roma Creative Party, la festa che si terrà il 25 settembre presso la Città dell’Altra Economia a Testaccio.

Quattro le sezioni in competizione: Corti di finzione italiani – per cortometraggi italiani realizzati dopo il 1 gennaio 2013, della durata massima 20 minuti; Corti di finzione internazionali – per cortometraggi provenienti da tutto il mondo, realizzati dopo il 1 gennaio 2013, durata massima 20 minuti; Corti di animazione internazionali – per cortometraggi di animazione (2D, 3D, stop-motion) provenienti da tutto il mondo, realizzati dopo il 1 gennaio 2013, durata massima 20 minuti e la nuova sezione per i “Very Short”, che accoglie cortometraggi italiani da 3 minuti. Quota di iscrizione di 5 euro per ogni film. Tutte le informazioni al link ufficiale www.romacreativecontest.com

Verranno consegnati premi in denaro, servizi e prodotti per un montepremi totale di 30mila euro. Tra i registi vincitori delle scorse edizioni, che ha usufruito del premio in servizi per girare un cortometraggio, Giuseppe Marco Albano, vincitore del David di Donatello 2015 per il miglior cortometraggio con Thriller.

I premi di questa edizione del festival prevedono: Miglior Corto Italiano;  Miglior Corto Europeo; Miglior Corto Internazionale; Miglior Corto di Animazione; Premi del Pubblico (Italiano / Internazionale / Animazione); Premi Tecnici (Miglior attore, Miglior attrice, Miglior sceneggiatura, Miglior musica originale, Miglior fotografia, Miglior sonoro). Novita’ assoluta dell’edizione 2015 lo “Screenplay contest”: nella giornata del  19 settembre, presso il MAXXI, i partecipanti dovranno scrivere in massimo 8 ore, un cortometraggio della durata complessiva di 3 minuti. Sarà lo sceneggiatore e regista Massimo Gaudioso (Il caricatore, Gomorra, La buca, Il Racconto dei Racconti) a fornire la traccia sulla quale i partecipanti svilupperanno il progetto e la miglior sceneggiatura verrà premiata con la realizzazione del corto stesso, in collaborazione con l’associazione culturale Image Hunters.

Roma Creative Contest è il Festival Internazionale di Cortometraggi organizzato da Images Hunters, nato dalla volontà di creare uno spazio di promozione e confronto del nuovo cinema indipendente, il progetto si è presto trasformato in un punto di riferimento per le produzioni e il cinema ‘giovane’, autentico tratto distintivo di un evento organizzato e realizzato interamente da uno staff under 30. Oltre 5mila spettatori hanno partecipato all’ultima edizione del Festival che celebra la commistione e la sinergia fra diverse forme artistiche, con l’obiettivo di proporre al pubblico un’offerta sempre più eterogenea e variegata.

Il festival, che, dopo la collaborazione dello scorso anno con il Raindance Festival, ha stretto quest’anno una partnership con il Miami Short Film Festival, è realizzato con il patrocinio della Commissione Europea, in collaborazione con Teatro Vittoria e Maxxi, il sostegno di Unicredit, Acea, Enel e Tutto Digitale.

Roma Creative Contest: a settembre la sesta edizione

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Roma Creative Contest: a settembre la sesta edizione

Roma Creative ContestIl Roma Creative Contest, Festival Internazionale di Cortometraggi di Roma giunto alla sesta edizione e organizzato da Image Hunters, diventa sempre più un punto di riferimento per i giovani cineasti e professionisti dell’audiovisivo. Una realtà ben radicata nel tessuto urbano e nazionale che assegna premi e servizi per un valore di 50.000€ distribuiti su ben 13 premi diversi e 6 sezioni competitive.

DOVE. Il festival si terrà a Roma, in cinque appuntamenti, dal 17 al 25 settembre in diverse location. Al Teatro Vittoria si terranno le proiezioni in concorso, performance live e le premiazioni; il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo sarà invece dedicato allo Screenplay Contest, alle masterclass, alle proiezioni dei titoli fuori concorso ed agli workshop. All’Ex Dogana – San Lorenzo – saranno in programmazione ulteriori workshop, concerti e mostre.

CLAIM. Novità del 2016, il concorso che coinvolge illustratori e disegnatori, invitati a proporre la loro idea di locandina per la sesta edizione del festival, concorrendo ai premi messi a disposizione da Wacom. I partecipanti dovranno ispirarsi al claim del 2016, ovvero POTERE CREATIVO: un invito alla creatività totale.

Dopo la presidenza di giuria del Premio Oscar Nicola Giuliano nel 2015, il regista e produttore Gabriele Mainetti sarà Presidente di giuria per l’edizione 2016. Presidente del Roma Creative Contest è il regista premio Oscar ™ Giuseppe Tornatore.

Roma Creative Contest 2

PROGRAMMA. Nel corso dei cinque appuntamenti saranno proiettati 70 short films in concorso, 30 fuori concorso, si potrà partecipare a workshop con importanti professionisti del settore ed allo Screenplay Contest: il concorso dedicato ad autori emergenti che invita allo sviluppo di una sceneggiatura per un corto di 5 minuti su una traccia fornita dal Festival. Il contest si svolge nell’arco di 8 ore, al termine delle quali viene consegnato lo script. La miglior sceneggiatura viene premiata con la realizzazione del progetto. Nella prima edizione ha vinto la sceneggiatura di Manhunt, prodotta nel 2016 da Image Hunters, che vede come attori protagonisti Adriano Giannini e Maximilian Dirr.

SPONSOR E PARTNER. Le giornate del Festival si svolgono in sinergia con il Teatro Vittoria, le attività del MAXXI per il cinema e l’Ex Dogana, in stretta collaborazione con le numerose realtà presenti all’interno del polo culturale di San Lorenzo. Tra gli sponsor e partner si annoverano: Roma Capitale, Trenitalia, Unicredit, Enel, Wacom.

I NUMERI 2016

70 SHORT FILMS IN PROIEZIONE DA 25 PAESI DIVERSI

40 PROIEZIONI CONCORSO UFFICIALE

6 SEZIONI COMPETITIVE

20 ANTEPRIME ITALIANE

10 ANTEPRIME INTERNAZIONALI

30 PROIEZIONI FUORI CONCORSO

ATTIVITA’ FORMATIVE, WORKSHOP e FUORI CONCORSO

SCREENPLAY CONTEST | concorso per sceneggiatori

POTERE CREATIVO | concorso per illustratori

WORKSHOP fotografia cinematografica

WORKSHOP musica per immagini

MASTERCLASS regia con un autore internazionale

CASTING TRAINING per attori

PITCH IN THE DAY con produttori cinematografici

EVENTI & CONCERTI

Concerti, performance artistiche ed eventi accompagneranno il pubblico nel corso dell’intera manifestazione.

PREMI

BEST ITALIAN SHORT FILM

Noleggio presso D-Vision Italia di Roma di tutta l’attrezzatura necessaria per girare un cortometraggio in ARRI Alexa, compreso materiale macchinisti e materiale elettricisti

PREMIO CORTO IN TRENO | 3.000 €

BEST INTERNATIONAL SHORT FILM | 1.000 €

BEST ANIMATED SHORT FILM | Tavoletta grafica professionale offerta dalla Wacom

BEST DOCUMENTARY SHORT FILM | accesso al materiale di archivio di LUCE CINECITTA’

BEST VIDEO CLIP | Noleggio attrezzatura presso 4U Video Maker di Roma

BEST SOUND DESIGN | Noleggio presso Lambda di attrezzatura audio

BEST ORIGINAL MUSIC | Servizio di produzione, registrazione e post produzione presso Il Cubo Rosso Recording

BEST SCREENPLAY | Corso di sceneggiatura – 2° livello della durata complessiva di 120 ore,

offerto dalla Scuola Tracce

BEST CINEMATOGRAPHY | Noleggio di 3 giorni su Roma presso Wildcat di attrezzatura D.I.T. – Data Managing – Live Grading – Dailies

PITCH IN THE DAY | 1.000 €

POTERE CREATIVO | Tavoletta grafica professionale offerta dalla Wacom.

SCREENPLAY CONTEST | Produzione del corto in collaborazione con Image Hunters