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Venezia 77: Matt Dillon si aggiunge alla giuria del Concorso

Venezia 77: Matt Dillon si aggiunge alla giuria del Concorso

L’attore statunitense Matt Dillon entra a far parte della Giuria internazionale del Concorso di Venezia 77 alla 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2 – 12 serrembre 2020). Sostituisce il regista rumeno Cristi Puiu, impossibilitato a partecipare, che la Mostra ringrazia per aver a suo tempo accettato l’incarico, e per la sensibilità dimostrata nel tentativo di tenere fede all’impegno assunto, anche quando sono emerse impreviste difficoltà.

La carriera cinematografica di Matt Dillon si estende per tre decenni dimostrando l’ampia gamma del suo talento, dai ruoli drammatici alla commedia. Dillon ha espresso la sua grande versatilità nella performance dell’arresto nell’acclamato film di Paul Haggis Crash (2005), interpretando un poliziotto razzista. Con questo ruolo ha ottenuto le nomination all’Oscar, al Golden Globe, allo Screen Actors Guild Award, ai Critics Choice Award e ai Bafta, vincendo l’Indipendent Spirit Award. Inoltre, ha conquistato uno Screen Actors Guild Award e un Critics Choice Award insieme agli altri interpreti. A partire dalla sua sorprendente performance ne I ragazzi della 56a strada (1983), fino alla esilarante interpretazione di un ossessivo investigatore privato in Tutti pazzi per Mary (1998), Dillon ha dimostrato di essere uno degli attori più eclettici della sua generazione. Oltre a essere un attore affermato, Dillon ha scritto il film con cui ha debuttato come regista, City of Ghosts (2002), interpretato da Gérard Depardieu, Stellan Skarsgård, e James Caan. Di recente Dillon ha diretto un documentario, attualmente in post-produzione, su un cantante soul cubano, El Gran Fellove.‎

Questa la composizione definitiva delle Giuria internazionale di Venezia 77:

  • Cate Blanchettpresidente (Australia), attrice
  • Matt Dillon (Usa), attore
  • Veronika Franz (Austria), regista e sceneggiatrice
  • Joanna Hogg (Gran Bretagna), regista e sceneggiatrice
  • Nicola Lagioia (Italia), scrittore
  • Christian Petzold (Germania), regista e sceneggiatore
  • Ludivine Sagnier (Francia), attrice

Venezia 77: Luca Guadagnino e Kyle Rankin completano il programma

La Biennale di Venezia ha il piacere di annunciare i due titoli che integrano e completano, Fuori Concorso, il programma della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in programma dal 2 al 12 settembre 2020 diretta da Alberto Barbera.

Si tratta del nuovo cortometraggio di Luca Guadagnino, Fiori, Fiori, Fiori! (12’), e di un nuovo film indipendente americano, Run Hide Fight scritto e diretto da Kyle Rankin, con Isabel May, Thomas Jane, Radha Mitchell.

Dichiara Alberto Barbera: “Siamo grati a Luca Guadagnino che con Fiori, Fiori, Fiori! ci rende partecipi di una piccola, personale evasione compiuta durante il recente lockdown alla ricerca di volti, luoghi e affetti della gioventù trascorsa; e al produttore Dallas Sonnier (lo stesso di Brawl in Cell Block 99 e Dragged Across Concrete, presentati rispettivamente alla Mostra del Cinema nel 2017 e nel 2018), che torna con un nuovo, provocatorio dramma d’azione, Run Hide Fight di Kyle Rankin, ambientato in una scuola presa in ostaggio da quattro studenti intenzionati a commettere una strage. Due modelli di cinema irriducibilmente diversi, ma espressione di un’identica, trascinante energia creativa”.

Fiori, Fiori, Fiori! di Luca Guadagnino

Durante il lockdown per la pandemia del Covid, Luca Guadagnino, con una piccola troupe, scende in Sicilia da Milano armato soltanto di uno smartphone e di un tablet, per bussare alle porte degli amici d’infanzia e capire con loro come hanno vissuto questo momento eccezionale che ha unito il mondo intero.

Fiori, Fiori, Fiori! Regia e storia di Luca Guadagnino, Fotografia di Alessio Bolzoni. Montaggio di Walter Fasano. Musiche di Cosmo. Suono di Davide Favargiotti. Interpreti (nel ruolo di loro stessi) Maria Continella, Natalia Simeti, Claudio Gioè, Dave Kajganich.

Run Hide Fight di Kyle Rankin

Zoe (Isabel May) sta per diplomarsi in un momento molto difficile della sua vita a seguito della morte della madre (Radha Mitchell). Per distrarsi esce a caccia col padre Todd (Thomas Jane), ex membro delle forze speciali. Un giorno, mentre Zoe è a scuola, quattro studenti assediano l’edificio e irrompono con un furgone all’interno del bar della scuola. Utilizzando le tecniche apprese dal padre, Zoe riesce a sfuggire agli attentatori.

Run Hide Fight è scritto e diretto da Kyle Rankin. Direttore della fotografia: Darin Moran. Produzione: Cinestate (Dallas Sonnier, Amanda Presmyk). Distribuzione: Voltage Pictures.

Note biografiche

Luca Guadagnino

E’ uno sceneggiatore, regista e produttore. Nato a Palermo, è cresciuto in Etiopia. Vive a Milano. Il suo primo lungometraggio, The Protagonists (1999) è a Venezia, con protagonista Tilda Swinton, sua amica e attrice feticcio cui dedica nel 2002 Tilda Swinton: The Love Factory, documentario anch’esso presentato a Venezia. Nel 2005 gira Melissa P., trasposizione cinematografica del libro scandalo di Melissa Panarello. Io sono l’amore (2009) viene presentato in Orizzonti a Venezia e ottiene una nomination all’Oscar e numerosi riconoscimenti all’estero. Nel 2013 presenta il documentario Bertolucci on Bertolucci, sempre alla Mostra. È stato giurato a Venezia nel 2010. Nel 2015 presentato a Venezia in concorso A Bigger Splash. Il successo internazionale Call Me by Your Name (2017) ottiene quattro nomination all’Oscar e vince la statuetta per la miglior sceneggiatura non originale. Nel 2018 ha presentato in Concorso a Venezia Suspiria. Quest’anno a Venezia presenta anche, Fuori Concorso, Salvatore Ferragamo: The Shoemaker of Dreams.

Kyle Rankin

Dopo aver diretto Shia LaBeouf ne La battaglia di Shaker Heights (2003), Kyle Rankin ha scritto e diretto Infestation (2009) per Mel Gibson, Nuclear Family (2012) per Michael Eisner, e ha inoltre realizzato i video virali Case Tape #347 ed Exhibit B-5 (che lo ha portato a collaborare per Jeremy Renner & Indian Paintbrush). Nel 2015, Kyle ha prodotto col crowdfunding e poi diretto Zombies in Love (su Amazon), e nel 2018 ha usato lo stesso modello produttivo per The Witch Files (Netflix). Kyle Rankin è nato il 13 settembre 1972 a Danbury, Connecticut, USA. Vive a Encino con sua moglie e le sue figlie.

Venezia 77: le prime novità sulla Selezione Ufficiale

Venezia 77: le prime novità sulla Selezione Ufficiale

La prossima edizione della Mostra del Cinema di Venezia 77, in programma dal 2 al 12 settembre, prevede alcune novità, rese necessarie a seguito dei protocolli sanitari imposti dall’emergenza Covid-19. Per consentire l’assunzione delle misure intese a garantire lo svolgimento della Mostra in piena sicurezza per tutti i partecipanti – prima fra tutte il distanziamento fisico – il numero complessivo dei film della selezione ufficiale sarà ridotto, benché in misura contenuta.

Il programma prevede infatti la conferma delle sezioni competitive Venezia 77 e Orizzonti, che si terranno secondo le modalità e le dimensioni consuete, allo stesso modo della sezione Fuori Concorso, come pure  Biennale College Cinema. Le proiezioni si terranno nelle sale tradizionalmente allestite al Lido, con l’adozione di tutte le misure di sicurezza sanitaria stabilite dalle autorità competenti alla data dell’evento. Il concorso Venezia Virtual Reality invece, anziché sull’isola del Lazzaretto Vecchio, sarà interamente fruibile online, grazie a una piattaforma innovativa a esso dedicata, accessibile a tutti gli accreditati, in collaborazione con VRChat e HTC Vive Pro.

Venezia 77 in tempo di Covid

Per quanto riguarda la sezione Venezia Classici, sarà ospitata all’interno del programma del festival Il Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna, che si svolgerà dal 25 al 31 agosto nella città emiliana. Questa collaborazione tra i due festival offre una soluzione senza precedenti a una situazione straordinaria. La selezione di Classici restaurati, arricchita di ulteriori titoli, verrà poi replicata a Venezia nei mesi successivi.

La 77. Mostra del Cinema rinuncia invece per quest’anno a organizzare la sezione Sconfini, allo scopo di garantire il maggior numero di posti disponibili alle repliche dei film delle sezioni principali testé confermate.

Si segnala infine che saranno disponibili anche due arene all’aperto, una ai Giardini della Biennale e una al pattinodromo del Lido. La maggior parte dei film del programma ufficiale sarà inoltre replicata ai Cinema Rossini di Venezia e al Centro Culturale Candiani di Mestre, nell’ambito del programma Esterno Notte organizzato dal Circuito Cinema del Comune di Venezia. La Biennale di Venezia, per far svolgere la Mostra in sicurezza, seguirà tutti protocolli anti Covid-19 sulle procedure sanitarie, nel pieno rispetto della salute del pubblico.

In merito a questa riorganizzazione temporanea del programma della Mostra, il Direttore artistico Alberto Barbera ha dichiarato: “Sono estremamente lieto che la Biennale Cinema possa tenersi con una minima riduzione di titoli e sezioni. Senza dimenticare le tante vittime di questi ultimi mesi, il primo festival internazionale dopo la forzata interruzione imposta dalla pandemia assume il significato di un’auspicata celebrazione della ripartenza, e di messaggio di concreto ottimismo per l’intero mondo del cinema duramente colpito dalla crisi”. Ha poi aggiunto: “La Selezione Ufficiale di Venezia 77, con i suoi 50-55 film provenienti da tutto il mondo, offrirà la consueta panoramica di quanto di meglio l’industria cinematografica ha prodotto negli ultimi mesi, grazie alla risposta straordinaria che registi e produttori hanno saputo dare, pur nelle difficili condizioni di lavoro di questi ultimi mesi. Una nutrita presenza di autori e attori accompagnerà i film al Lido, mentre collegamenti via internet consentiranno la realizzazione di conferenze stampa per tutti coloro che non potranno partecipare di persona, a seguito delle restrizioni di viaggio tuttora attive”.

Per quanto riguarda il Venice Production Bridge, la 5a edizione (3 – 11 settembre 2020) si terrà sia in presenza al Lido con le strutture abituali al terzo piano dell’Hotel Excelsior, sia online con progetti specifici. Incontri one-to-one saranno organizzati anche online, permettendo che alcuni progetti in presenza siano seguiti anche da quegli accreditati che non potranno raggiungere Venezia.

E’ confermata l’organizzazione in presenza del Venice Gap Financing Market (VGFM, lungometraggi) e del Book Adaptation Rights Market, che offriranno anche molte possibilità di partecipare da remoto (VGFM per tutti i progetti di Realtà Virtuale, Final Cut in Venice, le proiezioni del Mercato e l’European Film Forum). Convegni ed eventi si terranno fisicamente all’Hotel Excelsior e saranno per la prima volta visibili in streaming sul sito web del Venice Production Bridge, sul quale potrà essere trovato ogni altro dettaglio sul programma.

Il pubblico di Venezia 77 potrà scoprire il programma completo, con maggiori dettagli sulla Mostra, in occasione della conferenza stampa del 28 luglio pv.

Venezia 77: Lacci di Daniele Luchetti apre la Mostra

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Venezia 77: Lacci di Daniele Luchetti apre la Mostra

Lacci, diretto da Daniele Luchetti (La nostra vita, Mio fratello è figlio unico, Il portaborse) e interpretato da Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi è il film di apertura, Fuori concorso, della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2 settembre – 12 settembre 2020) diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia.

“Negli ultimi tempi abbiamo avuto paura che il cinema potesse estinguersi – ha dichiarato Daniele Luchetti – E invece  durante la quarantena ci ha dato conforto, come una luce accesa in una caverna. Oggi abbiamo una consapevolezza in più: i film, le serie, i romanzi, sono indispensabili nelle nostre vite. Lunga vita ai festival, dunque, che permettono  di  celebrare  tutti assieme il senso vero del nostro lavoro. Se qualcuno ha pensato che potesse essere inutile, ora sa che serve a tutti. Con Lacci sono onorato di aprire le danze del primo grande festival di un tempo imprevisto”.

“Da 11 anni, la Mostra del Cinema non veniva aperta da un film italiano – ha dichiarato Alberto Barbera – La felice opportunità è offerta dal bellissimo film di Daniele Luchetti, anatomia della difficile coesistenza di una coppia, alle prese con tradimenti, ricatti emotivi, sofferenze e sensi di colpa, non senza un piccolo giallo che viene svelato solo nel finale.  Sostenuto da un cast eccezionale, il film è anche il segno del felice momento che sta attraversando il nostro cinema, in continuità con la tendenza positiva delle ultime stagioni che la qualità dei film invitati a Venezia quest’anno non potrà che confermare”.

Napoli, primi anni ‘80: il matrimonio di Aldo e Vanda entra in crisi quando Aldo si innamora della giovane Lidia. Trent’anni dopo, Aldo e Vanda sono ancora sposati. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna. Un tradimento, il dolore, una scatola segreta, la casa devastata, un gatto, la voce degli innamorati e quella dei disamorati. Dal romanzo di Domenico Starnone, per il “New York Times” uno dei 100 migliori libri del 2017, il nuovo film di Daniele Luchetti.

Lacci sarà proiettato mercoledì 2 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, nella serata di apertura della 77. Mostra. Prodotto da IBC Movie con Rai Cinema, Lacci è scritto da Domenico Starnone, Francesco Piccolo e Daniele Luchetti. 

Daniele Luchetti – Nota biografica

Daniele Luchetti nasce a Roma nel 1960. La Sacher Film produce il suo primo film da regista, Domani accadrà (1988), che vince il David di Donatello per il miglior regista esordiente. Il successivo Il portaborse (1991) è il suo primo grande successo di critica, ottiene un’ottima accoglienza al festival di Cannes e vince il David di Donatello per la miglior sceneggiatura e per il miglior attore protagonista. Successivamente dirige La scuola (1995), I piccoli maestri (1998) e Mio fratello è figlio unico (2007), protagonisti Elio Germano e Riccardo Scamarcio, che viene presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard e si aggiudica 5 David di Donatello. Luchetti torna a Cannes nel 2010, questa volta in concorso, con il film La nostra vita interpretato da Elio Germano che sulla Croisette si aggiudica il Premio per la migliore interpretazione maschile. Il film ottiene inoltre tre David di Donatello incluso quello per il miglior regista. Il film più recente di Luchetti è Momenti di trascurabile felicità, realizzato nel 2019.

Venezia 77: intervista a Luigi Lo Cascio per Lacci

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Venezia 77: intervista a Luigi Lo Cascio per Lacci

Ecco la nostra intervista a Luigi Lo Cascio, protagonista di Lacci, il nuovo film di Daniele Luchetti, presentato in apertura alla settantasettesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Con lui, nel film, ci sono protagonisti Alba RohrwacherLaura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi.

Lacci, il film

Napoli, primi anni ‘80: il matrimonio di Aldo e Vanda entra in crisi quando Aldo si innamora della giovane Lidia. Trent’anni dopo, Aldo e Vanda sono ancora sposati. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna. Un tradimento, il dolore, una scatola segreta, la casa devastata, un gatto, la voce degli innamorati e quella dei disamorati. Dal romanzo di Domenico Starnone, per il “New York Times” uno dei 100 migliori libri del 2017, il nuovo film di Daniele Luchetti.

Lacci sarà proiettato mercoledì 2 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, nella serata di apertura della 77. Mostra. Prodotto da IBC Movie con Rai CinemaLacci è scritto da Domenico StarnoneFrancesco Piccolo e Daniele Luchetti.

Daniele Luchetti nasce a Roma nel 1960. La Sacher Film produce il suo primo film da regista, Domani accadrà (1988), che vince il David di Donatello per il miglior regista esordiente. Il successivo Il portaborse (1991) è il suo primo grande successo di critica, ottiene un’ottima accoglienza al festival di Cannes e vince il David di Donatello per la miglior sceneggiatura e per il miglior attore protagonista. Successivamente dirige La scuola (1995), I piccoli maestri (1998) e Mio fratello è figlio unico (2007), protagonisti Elio Germano e Riccardo Scamarcio, che viene presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard e si aggiudica 5 David di Donatello. Luchetti torna a Cannes nel 2010, questa volta in concorso, con il film La nostra vita interpretato da Elio Germano che sulla Croisette si aggiudica il Premio per la migliore interpretazione maschile. Il film ottiene inoltre tre David di Donatello incluso quello per il miglior regista. Il film più recente di Luchetti è Momenti di trascurabile felicità, realizzato nel 2019.

Lacci, la recensione

Venezia 77: intervista a Daniele Luchetti per Lacci

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Venezia 77: intervista a Daniele Luchetti per Lacci

Ecco la nostra intervista a Daniele Luchetti in occasione della sua presenza a Venezia 77, dove, in apertura della Mostra, ha presentato Lacci, il suo ultimo film con protagonisti Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi.

Lacci, il film

Napoli, primi anni ‘80: il matrimonio di Aldo e Vanda entra in crisi quando Aldo si innamora della giovane Lidia. Trent’anni dopo, Aldo e Vanda sono ancora sposati. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna. Un tradimento, il dolore, una scatola segreta, la casa devastata, un gatto, la voce degli innamorati e quella dei disamorati. Dal romanzo di Domenico Starnone, per il “New York Times” uno dei 100 migliori libri del 2017, il nuovo film di Daniele Luchetti.

Lacci sarà proiettato mercoledì 2 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, nella serata di apertura della 77. Mostra. Prodotto da IBC Movie con Rai CinemaLacci è scritto da Domenico StarnoneFrancesco Piccolo e Daniele Luchetti.

Daniele Luchetti nasce a Roma nel 1960. La Sacher Film produce il suo primo film da regista, Domani accadrà (1988), che vince il David di Donatello per il miglior regista esordiente. Il successivo Il portaborse (1991) è il suo primo grande successo di critica, ottiene un’ottima accoglienza al festival di Cannes e vince il David di Donatello per la miglior sceneggiatura e per il miglior attore protagonista. Successivamente dirige La scuola (1995), I piccoli maestri (1998) e Mio fratello è figlio unico (2007), protagonisti Elio Germano e Riccardo Scamarcio, che viene presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard e si aggiudica 5 David di Donatello. Luchetti torna a Cannes nel 2010, questa volta in concorso, con il film La nostra vita interpretato da Elio Germano che sulla Croisette si aggiudica il Premio per la migliore interpretazione maschile. Il film ottiene inoltre tre David di Donatello incluso quello per il miglior regista. Il film più recente di Luchetti è Momenti di trascurabile felicità, realizzato nel 2019.

Lacci, la recensione

Venezia 77: Inizio vendita biglietti online e linee guida misure anti-Covid 19

Sarà attivo a partire dalle ore 12 di domani venerdì 21 agosto sul sito www.labiennale.org (link www.boxol.it/biennalecinema), il servizio di vendita online dei biglietti della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2-12 settembre 2020).

Quest’anno è possibile acquistare i biglietti per le proiezioni esclusivamente online, fino ad esaurimento posti disponibili.

Il calendario delle proiezioni pubbliche della 77. Mostra sarà online sempre domani venerdì 21 agosto sul sito web www.labiennale.org.

Le proiezioni riservate al pubblico si terranno quest’anno nelle seguenti sale:

Lido di Venezia >

  • nuova Arena Lido (via Sandro Gallo)

Venezia centro storico >

  • nuova Arena Giardini (Giardini della Biennale)
  • Multisala Rossini

Venezia Mestre >

  • IMG Cinemas Candiani

Per alcune proiezioni delle seguenti sale sarà consentito anche l’ingresso al pubblico, oltre che agli accreditati:

Lido di Venezia >

  • Sala Grande
  • Sala Darsena
  • PalaBiennale
  • Sala Giardino
  • Sala Astra (S. Maria Elisabetta)

Linee guida sulle misure anti Covid-19

La Biennale di Venezia ha elaborato, in accordo con le autorità competenti, le linee guida anti Covid-19, riepilogate qui di seguito, da attuare per lo svolgimento della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2 – 12 settembre 2020), con l’obiettivo di garantire la sicurezza per tutti gli ospiti e i frequentatori della Mostra.

Controllo della temperatura corporea, igienizzazioni e sanificazioni

All’area della Mostra del Cinema si accederà attraverso 9 varchi stradali / lagunari che saranno attrezzati con sistemi di rilevazione della temperatura dei partecipanti, che a vario titolo accederanno all’area di Mostra. Non sarà consentito  l’accesso in caso di temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi. Ulteriori sistemi di controllo della temperatura saranno inoltre collocati all’ingresso delle sale cinematografiche del Lido non incluse nell’area della Mostra quali: Palabiennale, Astra e nuove Arene all’aperto. Igienizzanti e sanificanti liquidi e gel saranno disponibili per il pubblico in tutte le aree (sale cinematografiche, ingressi e hall, meeting points, ecc.)

Mascherine obbligatorie

Le mascherine dovranno essere indossate in tutte le sale cinematografiche, sia in fila e mentre si accede al proprio posto, sia seduti durante le proiezioni. La mascherine dovranno essere altresì indossate in tutte le aree esterne.

Distanziamento sociale nelle sale

Sarà effettuata la riduzione dei posti disponibili applicando in tutte le sale l’alternanza del posto a sedere.

Prenotazione obbligatoria del posto a sedere nelle sale – Biglietteria online

Per tutto il pubblico e per tutti agli accreditati alla Mostra, sarà obbligatoria la prenotazione preventiva online del proprio posto in sala alle proiezioni, tramite il sito web della Biennale di Venezia www.labiennale.org. La biglietteria per il pubblico sarà esclusivamente online, in modo da evitare code.

Distanziamento sociale sul Red Carpet, per il pubblico e per tutte le attività

Un protocollo di salvaguardia del distanziamento sociale sarà messo in atto sul Red Carpet per le delegazioni che accedono alla Sala Grande, sulle tribune e al photocall per i fotografi e in generale per tutte le altre attività, gli incontri e i convegni, con sedie numerate e accesso ridotto alle aree interne. Non ci sarà la possibilità per il pubblico di assistere all’accesso delle delegazioni alla Sala Grande, al fine di evitare occasioni di assembramento.

Presenza nell’area delle autorità sanitarie

L’area della Mostra avrà, come sempre, un servizio di pronto soccorso organizzato dalle locali autorità sanitarie a disposizione del pubblico, come per le passate edizioni, per tutte le azioni ritenute necessarie.

Riduzione dei materiali stampati

La maggior parte delle informazioni concernenti la Mostra sarà data al pubblico in formato elettronico, riducendo la distribuzione dei materiali stampati.

Assistenza speciale alle delegazioni e agli attori

Le delegazioni dei film saranno assistite per le loro necessità, i trasporti saranno organizzati ad hoc per evitare assembramenti, sarà garantita assistenza per accesso ai servizi sanitari qualora necessaria.

Monitoraggio della provenienza e tracciamento di tutti i partecipanti

E’ in atto un capillare monitoraggio della provenienza degli ospiti, delle delegazioni e degli accreditati alla Mostra al fine di poter guidarli e sostenerli nell’applicazione dei protocolli. Sono stati richiesti tamponi, da effettuarsi prima della partenza, a tutti gli ospiti e accreditati provenienti da Paesi extra Schengen, per i quali tale misura è necessaria. Un secondo tampone sarà effettuato a Venezia a cura della Biennale, sempre per coloro i quali tale misura si rende necessaria, in accordo con le autorità competenti. Tutti i partecipanti – accreditati, possessori di pass, biglietti e abbonamenti – saranno tracciati mentre accedono alle sale o alle altre aree funzionali all’interno degli edifici

Biglietti

Sala Grande intero ridotto*

  1. 16.30 € 20 € 15
  2. 19.30 € 50 € 40
  3. 22.00 € 30 € 25

PalaBiennale intero ridotto*

  1. 14.15 € 12 € 8
  2. 16.45 € 12 € 8

Sala Darsena intero ridotto*

  1. 14.15 € 12 € 8
  2. 16.45 € 12 € 8

Sala Giardino intero

  1. 19.30 € 5

Astra 1 intero

  1. 14.15 € 8
  2. 17.00 € 8

Astra 2 intero

  1. 14.30 € 8
  2. 17.15 € 8

Arena Lido intero ridotto*

  1. 20.30 € 12 € 8

valido per 2 proiezioni

Arena Giardini intero ridotto*

  1. 20.30 € 12 € 8

valido per 2 proiezioni

Abbonamenti disponibili

Sala Grande intero

  1. 16.30 € 160

Arena Lido intero ridotto*

  1. 20.30 € 90 € 50*

Riduzioni /

* Riduzione riservata

Under 26 / Over 60

Venezia 77: in concorso Pieces Of a Woman con Shia LaBeouf

Venezia 77: in concorso Pieces Of a Woman con Shia LaBeouf

Sarà presentato in concorso oggi a Venezia77  Pieces Of a Woman, il nuovo film di Kornél Mundruczó con protagonisti Vanessa Kirby, Shia LaBeouf, Ellen Burstyn, Jimmie Fails, Molly Parker, Sarah Snook, Iliza Shlesinger e Benny Safdie.

È possibile sopravvivere dopo che si è persa la persona che più si amava? A cosa ci si aggrappa quando sembra che non ci siano più appigli? Mia moglie ed io volevamo condividere con il pubblico una delle nostre esperienze più personali attraverso la storia di un figlio non nato, nella convinzione che l’arte possa essere la miglior cura per il dolore. Saremo gli stessi di prima dopo una tragedia? Riusciremo a trovare qualcuno che ci accompagni nella caduta libera del dolore? Il mondo appare capovolto, un luogo in cui non riusciamo più a orientarci. Con Pieces of a Woman volevamo realizzare una storia autentica su una tragedia e su come imparare a convivere con quel dolore. Una perdita sfugge alla nostra comprensione o al nostro controllo, ma porta con sé la capacità di rinascere.

Pieces Of a Woman: la trama

Martha e Sean Carson, una coppia di Boston, sono in procinto di avere un bambino. La loro vita cambia irrimediabilmente durante un parto in casa, per mano di un’ostetrica confusa e agitata che verrà accusata di negligenza criminale. Comincia così un’odissea lunga un anno per Martha, che deve sopportare il suo dolore e al contempo gestire le difficili relazioni con il marito e la dispotica madre, oltre che confrontarsi in tribunale con l’ostetrica, divenuta oggetto di pubblica denigrazione. Pieces of a Woman è un’aria profondamente personale e dolorosamente familiare, tratteggiata in ricercati toni di grigio, la storia trascendente di una donna che impara a convivere con la sua perdita.

Venezia 77: in concorso Nuevo Orden di Michel Franco

Venezia 77: in concorso Nuevo Orden di Michel Franco

Sarà presentato oggi in concorso a Venezia77 Nuevo Orden diretto da Michel Franco con protagonisti Naian González Norvind Diego Boneta, Mónica del Carmen, Fernando Cuautle, Darío Yazbek, Roberto Medina, Patricia Bernal, Lisa Owen, Enrique Singer, Eligio Meléndez, Gustavo Sánchez Parra.

Nuevo Orden propone una visione distopica del Messico, che tuttavia si discosta solo leggermente dalla realtà. La disparità sociale ed economica è attualmente sempre più diffusa e insostenibile. Non è la prima volta che un simile scenario si presenta nel Paese e i governi corrotti hanno sempre risposto con violenza dittatoriale a qualsiasi forma di protesta. Questo film vuole essere un monito: se la diseguaglianza non viene risolta civilmente e se le voci del dissenso vengono messe a tacere, ne deriva il caos.

Nuevo Orden, la trama

In questo affascinante dramma distopico ricco di suspense, uno sfarzoso matrimonio dell’alta società viene mandato a monte da una rivolta inaspettata, scaturita dal confitto sociale che dà il via a un violento colpo di stato. Attraverso gli occhi della solidale giovane sposa e dei domestici che lavorano per e contro la sua abbiente famiglia, Nuevo Orden descrive a rotta di collo la caduta di un sistema politico e la nascita di uno ancora più angosciante.

Venezia 77: in concorso NOMADLAND con Frances McDormand

Venezia 77: in concorso NOMADLAND con Frances McDormand

Arriva oggi in concorso Frances McDormand con il film Nomadland diretto da Chloé Zhao e con protagonista la Frances McDormand in veste di interprete e produttore. Nel cast anche David Strathairn, Linda May, Swankie.

Nomadland è prodotta da Highwayman Films (Chloé Zhao), Hear/Say Productions (Frances McDormand), Cor Cordium Production (Peter Spears), Mollye Asher, Dan Janvey.

Il commento del regista: Nell’autunno del 2018, mentre giravo Nomadland a Scottsbluff, Nebraska, vicino a un campo ghiacciato di barbabietole, mi ritrovai a sfogliare Desert Solitaire di Edward Abbey, un libro che mi aveva regalato qualcuno incontrato sulla strada. Sfogliandolo incappai in questo passaggio: “Gli uomini vanno e vengono, le città nascono e muoiono, intere civiltà scompaiono; la terra resta, solo leggermente modificata. Restano la terra e la bellezza che strazia il cuore, dove non ci sono cuori da straziare… a volte penso, senz’altro in modo perverso, che l’uomo è un sogno, il pensiero un’illusione, e solo la roccia è reale. Roccia e sole” (Edward Abbey, Desert solitaire. Una stagione nella natura selvaggia, trad. Stefano Travagli, Baldini & Castoldi, 2015). Per i successivi quattro mesi, mentre ci spostavamo per girare il film, fu un continuo andirivieni di nomadi; molti di essi conservavano rocce raccolte durante le peregrinazioni a bordo delle loro case su ruote alimentate dal sole. Dispensavano storie e saggezza davanti e dietro l’obiettivo della telecamera. Essendo cresciuta in città cinesi e inglesi, sono sempre stata profondamente attratta dalla strada aperta, un’idea che trovo tipicamente americana: la continua ricerca di ciò che sta oltre l’orizzonte. Ho tentato di catturarne uno scorcio in questo film, sapendo che non è possibile descrivere veramente la strada americana a un’altra persona. Bisogna scoprirla da soli.

La trama di NOMADLAND

Dopo il crollo economico di una città aziendale nel Nevada rurale, Fern carica i bagagli nel suo furgone e si mette sulla strada alla ricerca di una vita al di fuori della società convenzionale, come una nomade dei tempi moderni. Nomadland vede la partecipazione dei veri nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells nella veste di guide e compagni di Fern nel corso della sua ricerca attraverso i vasti paesaggi dell’Ovest americano.

Venezia 77: il trailer e il manifesto di Lacci, film d’apertura

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Venezia 77: il trailer e il manifesto di Lacci, film d’apertura

Lacci, diretto da Daniele Luchetti (La nostra vita, Mio fratello è figlio unico, Il portaborse) e interpretato da Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi è il film di apertura, Fuori concorso, della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2 settembre – 12 settembre 2020) diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia.

“Negli ultimi tempi abbiamo avuto paura che il cinema potesse estinguersi – ha dichiarato Daniele Luchetti – E invece  durante la quarantena ci ha dato conforto, come una luce accesa in una caverna. Oggi abbiamo una consapevolezza in più: i film, le serie, i romanzi, sono indispensabili nelle nostre vite. Lunga vita ai festival, dunque, che permettono  di  celebrare  tutti assieme il senso vero del nostro lavoro. Se qualcuno ha pensato che potesse essere inutile, ora sa che serve a tutti. Con Lacci sono onorato di aprire le danze del primo grande festival di un tempo imprevisto”.

“Da 11 anni, la Mostra del Cinema non veniva aperta da un film italiano – ha dichiarato Alberto Barbera – La felice opportunità è offerta dal bellissimo film di Daniele Luchetti, anatomia della difficile coesistenza di una coppia, alle prese con tradimenti, ricatti emotivi, sofferenze e sensi di colpa, non senza un piccolo giallo che viene svelato solo nel finale.  Sostenuto da un cast eccezionale, il film è anche il segno del felice momento che sta attraversando il nostro cinema, in continuità con la tendenza positiva delle ultime stagioni che la qualità dei film invitati a Venezia quest’anno non potrà che confermare”.

Napoli, primi anni ‘80: il matrimonio di Aldo e Vanda entra in crisi quando Aldo si innamora della giovane Lidia. Trent’anni dopo, Aldo e Vanda sono ancora sposati. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna. Un tradimento, il dolore, una scatola segreta, la casa devastata, un gatto, la voce degli innamorati e quella dei disamorati. Dal romanzo di Domenico Starnone, per il “New York Times” uno dei 100 migliori libri del 2017, il nuovo film di Daniele Luchetti.

Lacci sarà proiettato mercoledì 2 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, nella serata di apertura della 77. Mostra. Prodotto da IBC Movie con Rai Cinema, Lacci è scritto da Domenico Starnone, Francesco Piccolo e Daniele Luchetti. 

Daniele Luchetti – Nota biografica

Daniele Luchetti nasce a Roma nel 1960. La Sacher Film produce il suo primo film da regista, Domani accadrà (1988), che vince il David di Donatello per il miglior regista esordiente. Il successivo Il portaborse (1991) è il suo primo grande successo di critica, ottiene un’ottima accoglienza al festival di Cannes e vince il David di Donatello per la miglior sceneggiatura e per il miglior attore protagonista. Successivamente dirige La scuola (1995), I piccoli maestri (1998) e Mio fratello è figlio unico (2007), protagonisti Elio Germano e Riccardo Scamarcio, che viene presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard e si aggiudica 5 David di Donatello. Luchetti torna a Cannes nel 2010, questa volta in concorso, con il film La nostra vita interpretato da Elio Germano che sulla Croisette si aggiudica il Premio per la migliore interpretazione maschile. Il film ottiene inoltre tre David di Donatello incluso quello per il miglior regista. Il film più recente di Luchetti è Momenti di trascurabile felicità, realizzato nel 2019.

Venezia 77: il Leoncino d’Oro va a Nuevo Orden di Michel Franco

Venezia 77: il Leoncino d’Oro va a Nuevo Orden di Michel Franco

È stato assegnato venerdì 11 settembre alle ore 17.00 presso la Sala degli Stucchi dell’Hotel Excelsior, alla presenza di Alberto Barbera, Direttore della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Piera Detassis, Presidente Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, Mario Lorini, Presidente ANEC e Mariella Andreatta, Presidente Comitato UNICEF Veneto, Maria Pia Ammirati, Presidente Istituto Luce – Cinecittà. La cerimonia di premiazione del Leoncino d’Oro, istituito da AGISCUOLA nel 1989 e quest’anno in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con il Ministero dell’Istruzione, l’Accademia del Cinema Italiano Premi David di Donatello e l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema.

Giunto alla 32° edizione, il Leoncino è divenuto nel tempo uno dei premi collaterali più importanti e significativi della Mostra del Cinema di Venezia. In questa particolare edizione i giovani giurati provenienti da tutta Italia hanno anche assegnato – in seguito ad un accordo siglato con il Comitato Italiano per l’UNICEF – il prestigioso premio Segnalazione Cinema For UNICEF, riconoscimento istituito dal Comitato Italiano per l’UNICEF presso la Mostra sin dal 1980.

Durante la cerimonia Il Premio Leoncino d’Oro della 77. Mostra d’arte cinematografica di Venezia è stato assegnato al film Nuevo Orden di Michel Franco alla presenza del regista, con la seguente motivazione:

Le disturbanti immagini di un futuro distopico si rincorrono in un violento crescendo che porta alla caduta della società nel baratro del caos. Per aver mostrato scenari inquietanti, proprio perché plausibili, per aver magistralmente diretto un’opera indispensabile, che si presenta come un severo monito per lo spettatore e per aver lanciato un messaggio universale sulla necessità di agire prima che sia troppo tardi.

La Segnalazione Cinema For UNICEF è stata assegnata al film Notturno di Gianfranco Rosi, presente alla premiazione, con la seguente motivazione:

“Le nitide istantanee di una guerra quotidiana, fatta di silenzi e di parole impossibili da pronunciare, raccontano una verità che esplode come assordanti colpi di fucile. Per aver mostrato una realtà dove anche i bambini parlano il linguaggio della sofferenza e aver riunito in un lungo viaggio interi territori accomunati dagli echi di un conflitto statico e senza fine.”

I vincitori del Leoncino d’Oro Agiscuola
1989 SCUGNIZZI  di Nanni Loy
1990 UN ANGELO ALLA MIA TAVOLA  di Jane Campion
1991 LA LEGGENDA DEL RE PESCATORE di Terry Gilliam
1992 UN CUORE IN INVERNO di Claude Sautet
1993 FILM BLU di Krzysztof  Kieslowski
1994 PRIMA DELLA PIOGGIA di Milcho Manchewski
1995 L’UOMO DELLE STELLE di Giuseppe Tornatore
1996 HOMMES FEMMES: MODE D’EMPLOI di Claude Lelouch
1997 OVOSODO di Paolo Virzì
1998 GATTO NERO GATTO BIANCO di Emir Kusturica
1999 JESUS’ SON di Alison MacLean
2000 I CENTO PASSI di Marco Tullio Giordana
2001 ABRIL DESPERAÇADO di Walter Salles
2002 L’UOMO DEL TRENO di Patrice Leconte
2003 BUONGIORNO, NOTTE di Marco Belloccio
2004 BINJIP – FERRO 3 di Kim Ki-duk
2005 SIMPATHY FOR LADY VENGEANCE di Park Chan-Wook
2006 EJPHORIJA (Euphoria) di Ivan Vyrypaev
2007 THE DARJEELING LIMITED di Wes Anderson
2008 IL PAPA’ DI GIOVANNA di Pupi Avati
2009 CAPITALISM: A LOVE STORY di Michael Moore
2010 LA VERSIONE DI BARNEY di Richard J. Lewis
2011 CARNAGE di Roman Polaski
2012 PIETA’ di Kim ki-Duk
2013 SACRO GRA di Gianfranco Rosi
2014 BIRDMAN di Alejandro G. Inarritu
2015 L’ATTESA di Piero Messina
2016 NA MLIJEČNOM PUTU (On the Milky Road) di Emir Kusturica
2017 THE LEISURE SEEKER (Ella & John) di Paolo Virzì
2018 WERK OHNE AUTOR (OPERA SENZA AUTORE) di Florian Henckel von Donnersmarck,
2019 IL SINDACO DEL RIONE SANITA’ di Mario Martone

Venezia 77: il giorno di Miss Marx di Susanna Nicchiarelli

Venezia 77: il giorno di Miss Marx di Susanna Nicchiarelli

Secondo film italiano in concorso alla 77esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, domani sarà presentato Miss Marx di Susanna Nicchiarelli con protagonisti Romola Garai, Patrick Kennedy, John Gordon Sinclair, Felicity Montagu, Karina Fernandez, Oliver Chris, e Philip Gröning.

La storia di Eleanor mi ha dato l’opportunità di esplorare temi incredibilmente contemporanei in un contesto d’epoca, ma ho ritenuto necessario capovolgere i clichés del dramma in costume. Ho cercato di sovvertire l’immagine dell’eroina vittoriana e sostituirla con quella emblematica e moderna di una donna che combatte sul fronte personale e pubblico. Credo che la storia di Eleanor richieda di essere raccontata con delicata ironia: la sua vita sentimentale fu assurda e tragica, i suoi guai condivisibili anche per le donne di oggi. Ma questa storia richiede anche un profondo rispetto: le battaglie di Eleanor e dei suoi compagni risultano più che mai attuali e urgenti, oggi come ieri.

Miss Marx: la trama

Brillante, colta, libera e appassionata, Eleanor è la figlia più piccola di Karl Marx: tra le prime donne ad avvicinare i temi del femminismo e del socialismo, partecipa alle lotte operaie, combatte per i diritti delle donne e l’abolizione del lavoro minorile. Quando, nel 1883, incontra Edward Aveling, la sua vita cambia per sempre, travolta da un amore appassionato ma dal destino tragico.

Venezia 77: i Premi Francesco Pasinetti 2020

Venezia 77: i Premi Francesco Pasinetti 2020

Emma Dante con Le sorelle Macaluso, premiato anche per l’intero cast femminile, e Alessandro Gassmann, per la migliore interpretazione maschile nell’opera prima di Mauro Mancini Non odiare, in concorso alla SIC – Settimana Internazionale della Critica – sono i vincitori dei Premi Francesco Pasinetti 2020 assegnati alla Mostra di Venezia  dai Giornalisti Cinematografici SNGCI.

Lo annuncia il Direttivo del Sindacato che, come sempre, ha scelto i vincitori tra tutti i film italiani presentati nelle diverse sezioni, insieme ai componenti del suo Consiglio Nazionale accreditati alla Mostra.  Si tratta di scelte che confermano – pur di fronte alla qualità e alle originalità delle proposte italiane nelle diverse sezioni (e in particolare nella ‘rosa’ di scelte di Venezia 77) – la particolare attenzione che il Sindacato ha scelto di dedicare quest’anno soprattutto al cinema di fiction, anche per sostenere la ripresa del cinema in sala.

In un’edizione difficile che la Mostra 77 ha superato con successo, nonostante le difficoltà, i Giornalisti Cinematografici esprimono un particolare apprezzamento per l’attenzione che – tra i titoli delle diverse sezioni – la selezione ha quest’anno riservato al cinema del reale.  Sottolineano, in particolare, l’importanza che ancora una volta il Concorso, che  mai come quest’anno ha segnalato il talento femminile, abbia accolto l’eccellenza di un grande documentario come Notturno di Gianfranco Rosi e che la Mostra 2020 – fino alla selezione autonoma delle Giornate degli Autori e della Settimana Internazionale della Critica – e consegni alla storia di quest’edizione ‘miracolosa’,  di fronte alle difficoltà e ai rischi del Covid, un ventaglio di titoli che esprimono un’attenzione speciale alla cronaca e al sociale così come alla memoria del cinema.

Queste le scelte della Giuria:

 Premio Francesco Pasinetti al Miglior film

Le sorelle Macaluso di Emma Dante

 Premio Francesco Pasinetti per la Migliore interpretazione femminile

all’intero cast de Le sorelle Macaluso

(Venezia 77 – Concorso)

Premio Francesco Pasinetti per la Migliore interpretazione maschile

ad Alessandro Gassmann,  protagonista del film  Non odiare  di Mauro Mancini

(Settimana Internazionale della Critica)

I premi annunciati oggi al Lido saranno consegnati a Roma.

Venezia 77: i premi collaterali assegnati da FEdS

Venezia 77: i premi collaterali assegnati da FEdS

Si conclude questa sera, con la cerimonia di consegna dei premi ufficiali, la 77esima Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: un’edizione davvero straordinaria, fortemente voluta dalla Biennale di Venezia per lanciare un messaggio di ripartenza e speranza a tutto il mondo, non solo all’industria dello spettacolo e dell’intrattenimento. Per tributare un omaggio all’istituzione che, con un atto di coraggio e resilienza, ha realizzato il primo evento mondiale in presenza, l’associazione culturale MostraLido di Venezia e la Fondazione Ente dello Spettacolo hanno deciso di conferire il premio MostraLido – giunto alla terza edizione – proprio alla Biennale di Venezia, per celebrare la felice decisione di organizzare la Mostra anche in un’annata così particolare

Questa mattina, nello Spazio FEdS presso la Sala Tropicana dell’Hotel Excelsior, nell’ambito della tradizionale cerimonia dedicata alla consegna dei premi collaterali, Mons. Davide Milani (presidente della FEdS), Luca Pradel e Lorenzo Mayer (rispettivamente presidente e coordinatore di MostraLido) hanno consegnato uno speciale Leone d’Oro a Roberto Cicutto (presidente della Biennale di Venezia), Andrea Del Mercato (direttore generale della Biennale) e Alberto Barbera (direttore artistico della sezione Cinema).

Il premio intende riconoscere una scelta valorosa, che in principio poteva apparire temeraria e avventata: “Per aver voluto tracciare – si legge nella motivazione – una strada anziché limitarsi a seguirla. Nel 125esimo anniversario della sua Fondazione (1895-2020), la Biennale di Venezia ha saputo essere un esempio di cultura capace di dimostrare al mondo il volto dell’Italia migliore. Segno di un nuovo inizio, anche dopo 145 anni di storia”.

MostraLido e FEdS hanno consegnato un “Leone d’Oro” unico e straordinario ai vertici della Biennale, rappresentanti di un team ampio e composito (dai selezionatori ai dipendenti): una testimonianza di gratitudine e ammirazione, per sottolineare il gioco di squadra e la lungimirante visione collettiva.

Introducendo i premiati, Mons. Davide Milani ha sottolineato ancora una volta la vicinanza della FEdS alla Biennale: “In un settembre che tutti preannunciavano come cupo, questa Mostra ci aiuta ad andare oltre in una crisi comunque grave, non solo per distrarci, ma per recuperare uno sguardo più aperto sulla vita e l’esperienza umana. Mai come quest’anno, la Mostra del Cinema ha offerto ragione per sperare”.

Nel ringraziare gli organizzatori del premio, il presidente Roberto Cicutto ha ricordato che “le organizzazioni culturali devono creare sviluppo, perché la cultura non può essere un lusso”. Grato e onorato, Alberto Barbera ha voluto evidenziare il lavoro “spesso nell’ombra” del direttore generale Andrea Del Mercato, che è apparso visibilmente commosso dalle parole del direttore artistico: “è stato essenziale – ha detto Barbera – nel garantire sicurezza e serenità ai partecipanti”.

La premiazione della Biennale ha aperto la cerimonia di consegna dei premi collaterali. La giuria del premio FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub) ha premiato Miss Marx di Susanna Nicchiarelli, assegnando una menzione speciale ad Assandira di Salvatore Mereu e al cortometraggio Finis terrae di Tommaso Frangini. La Giuria C.G.S. – Cinecircoli Giovanili Socioculturali ha dato il Premio “Lanterna Magica” a Khorshid di Majid Majidi, che ha ritirato il riconoscimento insieme al cast. Il Premio Signis è andato a Quo vadis, Aida? di Jasmila Žbanić, mentre a Nomadland di Chloé Zhao è stata data una menzione speciale. Fanheart3 ha assegnato la Graffetta d’Oro a Saint-Narcisse di Bruce La Bruce, la Nave d’Argento a The World to Come di Mona Fastvold, la VR Fan Experience a Baba Yaga di Eric Darnell e Mathias Chelebourg, con una menzione d’onore a The Metamovie Presenta Alien Rescue di Jason Moore.

Venezia 77: i film restaurati di Venezia Classici al Cinema Ritrovato di Bologna

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Sono stati scelti i film della sezione Venezia Classici della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che quest’anno saranno ospitati all’interno del programma del festival Il Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna, che si svolgerà dal 25 al 31 agosto nella città emiliana. La collaborazione tra i due festival è un segno concreto della  solidarietà esistente e della possibilità di superare le difficoltà del momento, individuando inedite modalità condivise per uscire dall’isolamento provocato dalla pandemia. La selezione di Venezia Classici 2020, arricchita di ulteriori titoli, verrà poi replicata a Venezia nei mesi successivi.

La 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si terrà al Lido di Venezia dal 2 al 12 settembre, diretta da Alberto Barbera.

Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Venezia Classici è curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Federico Gironi.

Questo l’elenco completo dei restauri di Venezia Classici selezionati per la 77. Mostra, che saranno proiettati dal 25 al 31 agosto al festival Il Cinema Ritrovato di Bologna:

VENEZIA CLASSICI

CRONACA DI UN AMORE

di Michelangelo ANTONIONI (Italia, 1950, B/N)

restauro: Cineteca di Bologna

CLAUDINE

di John BERRY (USA, 1974, colore)

restauro: Fox/Criterion/Disney

DEN MUSO (THE YOUNG GIRL)

di Souleymane CISSÉ (Mali, 1975, colore)

restauro: Cinemathéque Francaise

UTÓSZEZON (LATE SEASON)

di Zoltán FÁBRI (Ungheria, 1966, B/N)

restauro: Hungarian National Film Archive

SEDOTTA E ABBANDONATA

di Pietro GERMI (Italia, 1964, B/N)

restauro: Cineteca di Bologna

LA ÚLTIMA CENA (THE LAST SUPPER)

di Tomás GUTIÉRREZ ALEA (Cuba, 1976, colore)

restauro: Cineteca di Cuba

FUKUSHÛ SURU WA WARE NI ARI  (VENGEANCE IS MINE)

di Shôhei IMAMURA (Giappone, 1979, colore)

restauro: Shochiku

MUHOMATSU NO ISSHO (THE RICKSHAW MAN)

di Hiroshi INAGAKI (Giappone, 1943, B/N)

restauro: Film Foundation/Kadokawa

YOU ONLY LIVE ONCE

di Fritz LANG (USA, 1937, B/N)

restauro: StudioCanal

SERPICO

di Sidney LUMET (USA, 1973, colore)

restauro: StudioCanal

LE CERCLE ROUGE

di Jean-Pierre MELVILLE (Francia, 1970, colore)

restauro: StudioCanal

NEOKONCHENNAYA PYESA DLYA MEKHANICHESKOGO PIANINO (UNFINISHED PIECE FOR THE PLAYER PIANO)

di Nikita MIKHALKOV (Unione Sovietica, 1977, colore)

restauro: Mosfilm

GOODFELLAS                   

di Martin SCORSESE (USA, 1990, colore)

restauro: Warner Bros.

Venezia 77: ecco le giurie, Cate Blanchett presidente

Sono state definite le composizioni delle quattro Giurie internazionali (Venezia 77OrizzontiPremio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, Venice Virtual Reality) della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2–12 settembre 2020), diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia.

Le personalità chiamate a fare parte della Giuria del Concorso di Venezia 77 sono:

  • Cate Blanchett – presidente (Australia), attrice internazionalmente acclamata e pluripremiata, nonché  produttrice, filantropa e attiva protagonista della comunità artistica. Le sue numerose, straordinarie interpretazioni cinematografiche le hanno fatto ottenere due Oscar (The Aviator, 2004, e Blue Jasmine, 2013), tre Golden Globe (Elizabeth, 1998, Io non sono qui, 2007, Blue Jasmine, 2013), tre premi Bafta e numerose altre nomination. Alla Mostra di Venezia è stata interprete dei film Elizabeth (1998) di Shekhar Kapur e Io non sono qui (2007) di Todd Haynes, che le valse la Coppa Volpi come miglior attrice. Il suo più recente successo è Che fine ha fatto Bernadette? (2019) di Richard Linklater.
  • Veronika Franz (Austria)regista e sceneggiatrice, inizia come giornalista di cinema per il quotidiano viennese Tageszeitung Kurier. Dal 1997 segue il lavoro del regista Ulrich Seidl come collaboratrice artistica, di cui è co-sceneggiatrice per Dog Days (Hundstage, 2001), Import Export (2007) e la trilogia PARADISE (2012/3). Il documentario Kern (2012) è sia il suo debutto come regista, sia il primo film realizzato insieme al regista Severin Fiala, a cui segue il suo primo lungometraggio di finzione, Goodnight Mommy (Ich seh Ich seh, 2014), co-diretto insieme a Fiala e presentato a Venezia Orizzonti. Il film ottiene numerosi premi e rappresenta l’Austria agli Oscar. I due registi realizzano poi il loro primo film in inglese, The Lodge, presentato al Sundance Film Festival 2019.
  • Joanna Hogg (Gran Bretagna), regista e sceneggiatrice, considerata oggi fra le più importanti del suo Paese. Il primo lungometraggio, Unrelated (2008), con Tom Hiddleston, vince il premio della Fipresci al Festival di Londra. Il secondo film, Archipelago (2010), ottiene una Menzione speciale al Festival di Londra e un considerevole successo di pubblico. Nel 2013 realizza Exhibition, con il chitarrista degli Slits, Viv Albertine, e l’artista britannico Liam Gillick. Il più recente The Souvenir, produttore esecutivo Martin Scorsese, viene presentato al Sundance Film Festival 2019 dove vince il Gran premio della Giuria.
  • Nicola Lagioia (Italia), scrittore, dal 2016 è direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino. Ha pubblicato i romanzi Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) (minimum fax 2001, premio Lo Straniero), Occidente per principianti (Einaudi 2004), Riportando tutto a casa (Einaudi 2009, premio Vittorini, premio Volponi, premio Viareggio), La Ferocia (Einaudi 2014, Premio Strega, Premio Mondello). È una delle voci di Pagina3, rassegna stampa quotidiana di Radio3. Scrive per testate quali «Repubblica», «Il Venerdì», «Internazionale», «La Stampa». I suoi libri sono tradotti in 15 Paesi.
  • Christian Petzold  (Germania), regista e sceneggiatore fra i più significativi del cinema tedesco, è stato premiato tre volte dai critici tedeschi per il miglior film con Die innere Sicherheit (2000), presentato a Venezia, Gespenster (2005) e Yella (2007), presentati a Berlino. Nel 2008 è a Venezia in concorso con Jerichow, per cui nel 2009 vince il Deutscher Filmpreis come miglior regista. Con La scelta di Barbara nel 2012 ottiene l’Orso d’argento a Berlino, dove nel 2018 consegue un grande successo critico con La donna dello scrittore (Transit). Sempre a Berlino, nel 2020 vince il premio della Fipresci con Undine.
  • Cristi Puiu (Romania), regista e sceneggiatore, debutta nella regia nel 2001 con il road-movie a basso costo Marfa şi bani (Stuff and Dough), presentato alla Quinzaines a Cannes e considerato il film che dà inizio al Nuovo cinema rumeno. Nel 2005 il suo secondo lungometraggio, la commedia nera La morte del signor Lazarescu, è un successo critico e ottiene il Prix Un certain Regard a Cannes. Analogo successo consegue Sieranevada, presentato nel 2016 in concorso a Cannes. Nel 2020 Malmkrog vince il Premio per la miglior regia nella sezione Encounters della Berlinale.
  • Ludivine Sagnier (Francia), attrice, appare per la prima volta sul grande schermo nel 1989 in Voglio tornare a casa! di Alain Resnais. Nel 1990 partecipa al kolossal Cyrano de Bergerac. Nel 2003 è protagonista di due film presentati a Cannes, La petite Lili e Swimming Pool, e interpreta in Peter Pan di P. J. Hogan il personaggio di Campanellino. Recita spesso nei film del regista francese François Ozon: Gocce d’acqua su pietre roventi8 donne e un mistero e Swimming Pool, diventando una delle attrici francesi più apprezzate e note al pubblico. Fra le sue ultime interpretazioni, La vérité di Hirokazu Koreeda, film d’apertura della Mostra di Venezia 2019, e la seconda serie di Paolo Sorrentino The New Pope.

La Giuria Venezia 77 assegnerà ai lungometraggi in Concorso i seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Speciale della Giuria, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.

La Giuria internazionale della sezione Orizzonti è composta da:

  • Claire Denis – presidente (Francia), regista, sceneggiatrice e attrice francese, nasce a Parigi ma cresce in Africa fino ai 13 anni. Si laurea nel 1972 all’IDHEC e lavora come assistente di Jacques Rivette, Costa-Gavras, Jim Jarmusch, Wim Wenders. Il suo film d’esordio Chocolat (1988), riflessione sul colonialismo, conquista la critica. Seguono Al diavolo la morte (S’en fout la mort) (1990), in concorso a Venezia, US Go Home (1994), Nénette e Boni (Nénette et Boni) (1996), Beau Travail (1999), presentato a Venezia, Cannibal Love – Mangiata viva (2001) e Venerdì sera (Vendredi soir) (2002). Il successivo White Material (2009) è in concorso a Venezia. Nel 2018, High Life viene premiato al Festival di San Sebastián.
  • Oskar Alegria (Spagna), regista spagnolo, dal 2013 al 2016 è stato direttore della rassegna Punto de Vista di Pamplona. Il suo primo film, La casa Emak Bakia (2012), documentario alla ricerca della casa sulla costa basca dove Man Ray girò il suo Emak Bakia, viene presentato in numerosi festival internazionali, tra cui Telluride e San Sebastián, ottenendo molti riconoscimenti. Nel 2019 ha presentato in Orizzonti a Venezia il documentario Zumiriki, sulla propria esperienza di quattro mesi vissuta in una capanna isolata su un fiume.
  • Francesca Comencini (Italia), regista, sceneggiatrice, scrittrice, figlia del grande regista Luigi e sorella di Paola e Cristina. Dirige in Francia, dove vive per 18 anni, il suo primo film Pianoforte (1984), storia di due giovani tossicodipendenti, vincitore del Premio De Sica a Venezia. Collabora col padre alla sceneggiatura di Un ragazzo di Calabria. Si avvicina al documentario con Elsa Morante (1995), Shakespeare a Palermo (1997), Carlo Giuliani, ragazzo (2002), presentato a Cannes, e In fabbrica (2007). Tra i suoi film di finzione, Le parole di mio padre (2001), Lo spazio bianco (2009) e Un giorno speciale (2012) in concorso a Venezia, Amori che non sanno stare al mondo (2017), presentato a Locarno. Dal 2014 dirige 15 episodi di Gomorra – La serie, trasposizione tv dell’omonimo romanzo di Roberto Saviano.
  • Katriel Schory (Israele), produttore israeliano, fonda nel 1974 la compagnia Belfilms, che ha prodotto più di 150 film e spettacoli televisivi, inclusi lungometraggi, documentari e coproduzioni internazionali. Dal 1999 al 2019 è Direttore esecutivo dell’Israel Film Fund, dove ha autorizzato più di 300 lungometraggi, molti dei quali sono stati selezionati nei maggiori festival vincendo prestigiosi premi, fra i quali Leoni d’oro e d’argento a Venezia, Orsi d’oro e d’argento a Berlino, Camera d’or a Cannes e quattro nomination agli Oscar.
  • Christine Vachon (Usa), produttrice statunitense vincitrice dell’Independent Spirit Award e del Producer Award del Gotham Independent Film Award. Ottiene il suo primo successo con la produzione del film d’esordio di Todd Haynes, Poison, Gran Premio della Giuria al Sundance. Nel 1995 fonda, insieme a Pamela Koffler, la compagnia di produzione cinematografica e televisiva Killer Film, che vince l’Oscar con Boys Don’t Cry di Kimberley Peirce. Produce alcuni dei film indipendenti più acclamati, ottenendo nomination agli Oscar con i capolavori di Todd Haynes Lontano dal Paradiso, Io non sono qui e Carol.

La Giuria Orizzonti assegnerà –  senza possibilità di ex-aequo – i seguenti premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio Orizzonti per la migliore regia, Premio Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile, Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile, Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio.

La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro, è composta da:

  • Claudio Giovannesi – presidente (Italia), regista, sceneggiatore e musicista. Il suo film La paranza dei bambini (2019), tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano e presentato in concorso a Berlino, ha vinto l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura ed è stato distribuito in oltre 20 Paesi. Fiore (2016), in concorso nella Quinzaine a Cannes, ha ricevuto il Nastro d’argento speciale. Alì ha gli occhi azzurri (2012), Premio Speciale della Giuria al Festival di Roma, è stato presentato in concorso al Tribeca. Il documentario Fratelli d’Italia (2009), ha avuto la Menzione speciale della giuria al Festival di Roma. Per la televisione ha diretto due episodi della seconda stagione della serie Gomorra.
  • Remi Bonhomme (Francia), direttore e programmatore di festival internazionali, è il nuovo direttore artistico del Festival del film di Marrakech e direttore degli Atlas Workshops, la piattaforma industriale del Festival che sostiene il cinema del continente africano e del Medio Oriente. Dal 2009 al 2020 è stato coordinatore generale della Semaine de la Critique al Festival di Cannes e direttore di Next Step, un workshop per registi di cortometraggi che si accingono a girare il loro primo lungometraggio.
  • Dora Bouchoucha (Tunisia), produttrice e direttrice di festival, dal 1994 ha prodotto numerosi lungometraggi, cortometraggi e documentari tunisini e di altri Paesi con la sua società Nomadis Images. I suoi film sono stati selezionati ai festival di Venezia, Cannes e Berlino. Ha creato l’Atelier de Projets alle Giornate cinematografiche di Cartagine, di cui è stata direttrice nel 2008, 2010 e 2014. Nel 2017 ha fatto parte della Giuria internazionale del Festival di Berlino. Dal 2018 è direttrice del festival mediterraneo di Manarat.

La Giuria del Premio Venezia Opera Prima assegnerà senza possibilità di ex aequo, tra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, e un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.

La Giuria internazionale della sezione Venice Virtual Reality è composta da:

  • Celine Tricart – presidente (USA), regista e sceneggiatrice, esperta di Realtà virtuale e 3D nota in tutto il mondo per la forza emotiva delle sue storie e il particolare stile visivo. I suoi lavori sono stati presentati in festival internazionali quali Venezia, Sundance, Tribeca, SXSW. A Venezia nel 2019 ha vinto con The Key il Gran premio della Giuria per la migliore opera Vr immersiva. Al Tribeca ha ottenuto lo Storyscapes Award. Ha fondato la Lucid Dreams Productions, specializzata nell’utilizzo delle nuove tecnologie per creare storie innovative e per incrementare il ruolo delle donne e delle voci minoritarie nel fare cinema.
  • Asif Kapadia (Gran Bretagna) è un regista di film e documentari noto per lo stile visuale e per le scelte di personaggi estremi da raccontare. Il suo Amy, presentato in prima mondiale a Cannes nel 2015, che narra la storia della cantante Amy Winehouse, ha vinto l’Oscar come migliore documentario. Il film è stato il più grande successo al box office in Gran Bretagna per un documentario, vincendo anche il Bafta, l’Efa e un Grammy. Nel 2001 ha co-sceneggiato e diretto il proprio debutto nel film narrativo, The Warrior, girato nel deserto del Rajasthan e fra le nevi dell’Himalaya. Nel 2010, nel documentario Senna, ha raccontato la storia del campione brasiliano di Formula Uno Ayrton Senna. Nel 2017 ha diretto due episodi della serie Netflix Midhunter. Nel 2019 ha presentato a Cannes il documentario Maradona, nominato ai Bafta.
  • Hideo Kojima (Giappone) è un autore di videogiochi noto in tutto il mondo per aver allargato i confini della creatività in questo campo. E’ considerato il padre del genere stealth, videogioco d’azione basato sull’abilità del giocatore di evitare di essere rilevato dal nemico. Nel 2015 fonda la società Kojima Productions, adottando il motto From sapiens to ludens. Nel 2019 la società realizza il suo primo titolo, Death Stranding, per PlayStation 4. Dalla sua uscita, Death Stranding ha ottenuto numerosi premi e un successo mondiale.

La Giuria Venice Virtual Reality assegnerà i seguenti premi: Gran Premio della Giuria per la Migliore opera VR immersiva, Migliore esperienza VR immersiva e Migliore storia VR immersiva.

Fonte: Biennale

Venezia 77: cerimonia e film d’apertura, Lacci, trasmessi al cinema

La Biennale di Venezia annuncia che, grazie alla collaborazione con l’ANEC – Associazione Nazionale Esercenti Cinema, con la Rai Radio Televisione Italiana e Rai Gold – Rai Movie, la cerimonia di apertura della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che si svolgerà mercoledì 2 settembre 2020 in Sala Grande (Palazzo del Cinema, Lido di Venezia), sarà trasmessa in diretta nelle sale cinematografiche italiane.

Il Presidente della Biennale, Roberto Cicutto, dichiara: “Realizzare la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica nelle date stabilite, malgrado le difficoltà imposte dalla situazione, è il grande sforzo che La Biennale ha deciso di fare per supportare l’arte cinematografica e l’industria dell’audiovisivo. La nostra prima preoccupazione è mettere tutti coloro che saranno al Lido in condizione di vivere il festival nella massima sicurezza. L’attuazione di tutte le misure necessarie, in collaborazione con le autorità preposte, è il nostro dovere e compito principale. Ma ancor più importante sarà il senso di responsabilità di chi ci seguirà dal 2 al 12 settembre rispettando le norme con coscienza, pazienza e con la consapevolezza di partecipare a qualcosa di molto importante non solo per la riuscita della Mostra. Non poteva mancare in questo contesto un segnale forte di supporto alle sale cinematografiche. Grazie a chi ci ha proposto di portare nelle sale la cerimonia di apertura e a chi lo sta rendendo possibile”.

Tutto il programma di Venezia 77

“L’iniziativa senza precedenti – dichiara il Direttore della Mostra, Alberto Barbera –  nasce dal desiderio di offrire un gesto di concreta solidarietà all’industria del cinema, così duramente colpita dalla crisi generata dal Coronavirus e, in particolare, all’esercizio cinematografico, elemento imprescindibile per la conoscenza, la fruizione e la circolazione dei film. Senza la visione collettiva che solo la sala può offrire nella sua compiutezza, verrebbe a mancare qualcosa di essenziale e costitutivo della nostra esperienza di spettatori a cui non possiamo in alcun modo rinunciare”.

La trasmissione in diretta della cerimonia di apertura sarà arricchita da un altro momento straordinario e altrettanto importante: grazie alla disponibilità dei produttori e della casa di distribuzione, le sale aderenti all’iniziativa, previ accordi con 01 Distribution, proietteranno in contemporanea con la presentazione a Venezia il film di apertura fuori concorso, Lacci, diretto da Daniele Luchetti e interpretato da Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi.

Alla realizzazione dell’iniziativa contribuisce con il supporto tecnologico Cinemeccanica SpA, partner tecnico della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e partner tecnico ufficiale ANEC.

Venezia 77: Cate Blanchett presidente di Giuria del Concorso

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Venezia 77: Cate Blanchett presidente di Giuria del Concorso

Sarà l’attrice e produttrice Cate Blanchett a presiedere la Giuria internazionale del Concorso della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (2 > 12 settembre 2020), che assegnerà il Leone d’oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali.

La decisione è stata presa venerdì 10 gennaio u.s. dal Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore artistico del settore cinema Alberto Barbera.

Cate Blanchett nell’accettare la proposta ha dichiarato: “Ogni anno attendo la selezione di Venezia e ogni anno essa risulta sorprendente e notevole. Venezia è uno dei festival di cinema più suggestivi al mondo – una celebrazione di quel mezzo provocatorio e stimolante che è il cinema in tutte le sue forme. E’ un privilegio e un piacere essere quest’anno presidente di giuria”.

Alberto Barbera ha dichiarato:Cate Blanchett non è soltanto un’icona del cinema contemporaneo, corteggiata dai più grandi registi dell’ultimo ventennio e adorata dagli spettatori di ogni tipo. Il suo impegno in ambito artistico, umanitario e a sostegno dell’ambiente, oltre che in difesa dell’emancipazione femminile in un’industria del cinema che deve ancora confrontarsi pienamente con i pregiudizi maschilisti, ne fanno una figura di riferimento per l’intera società. Il suo immenso talento d’attrice, unitamente a un’intelligenza unica e alla sincera passione per il cinema, sono le doti ideali per un presidente di giuria. Sarà un enorme piacere ritrovarla in questa nuova veste a Venezia, dopo averla applaudita come magnifica interprete dei film Elizabeth di Shekhar Kapur e I’m not there di Todd Haynes, che le valse la Coppa Volpi come miglior attrice nel 2007”.

Venezia 77: Cate Blanchett presenta la serie Mrs. America al Campari Boat – In Cinema

Si sono concluse ieri, con l’ultimo spettacolare appuntamento, le serate all’interno della cornice del Campari Boat – In Cinema, la piattaforma galleggiante sponsorizzata da Campari, Main Sponsor della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

Ad aprire l’appuntamento la serata la Presidente dell’Accademia David di Donatello Piera Detassis  e il Direttore della Mostra del Cinema di Venezia, Alberto Barbera.

Anche Clarice Pinto, Senior Marketing Director di Campari Group Italia, ha fatto il suo ingresso sul palco per raccontare i valori – passione, creatività e valorizzazione dei giovani talenti – alla base di tutte le attività del brand nel corso di questa edizione di Biennale Cinema.

Grande, attesissima ospite d’eccezione l’attrice Cate Blanchett – Presidente di Giuria del Concorso della  77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – che per l’occasione ha presentato in anteprima la nuova serie TV, di cui è protagonista, “Mrs. America” – prodotta da FX Productions – e proposta in anteprima esclusiva per l’Italia su TIMVISION Plus con programmazione settimanale dall’8 ottobre. La proiezione è stata trasmessa in diretta streaming anche con il TIMVISION Floating Theatre Roma,prima arena galleggiante ecocompatibile della città di Roma ideata e organizzata da Alice nella Città in collaborazione con EUR SPA, grazie alla partnership con TIMVISION. Alla presenza di Cate Blanchett a Venezia si è affiancata a Roma quella delle donne dell’audiovisivo e delle associazioni impegnate sul tema della parità di genere.

Già pluricandidata agli Emmy 2020, la serie racconta la vera storia dell’aspro dibattito politico e culturale sorto negli anni ’70 negli USA sull’approvazione dell’Equal Rights Amendment (ERA), per il riconoscimento di pari diritti a tutti i cittadini, senza distinzione di sesso. ‘Mrs. America’ vanta un team di star: accanto al premio Oscar® Cate Blanchett, l’attrice Rose Byrne, nominata all’Emmy Award nel ruolo di Gloria Steinem; la vincitrice dell’Emmy Award, Margo Martindale (Bella Abzug); la vincitrice dell’Emmy e del Golden Globe Award Uzo Aduba (Shirley Chisholm); Elizabeth Banks (Jill Ruckelshaus) e la vincitrice dell’Emmy e del Golden Globe Award Tracey Ullman (Betty Friedan).

I produttori esecutivi sono il vincitore dell’Emmy Award Dahvi Waller (Mad Men), in qualità di creatore e showrunner, Stacey Sher (Django Unchained, Erin Brockovich) nominato dall’Academy Award, Coco Francini, Cate Blanchett e Anna Boden & Ryan Fleck (Captain Marvel, Billions), che hanno diretto quattro dei nove episodi, compresi i primi due.

“Campari è davvero orgogliosa di aver partecipato e contribuito a una manifestazione così importante come la 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia” – ha affermato Clarice Pinto, Senior Marketing Director di Campari Group Italia – “Abbiamo voluto creare Boat – In Cinema per favorire occasioni di dialogo tra i volti già affermati e quelli emergenti del grande schermo e proseguire così il nostro percorso in questo affascinante mondo”

Passione e creatività, elementi imprescindibili nel percorso di creazione dell’opera, fanno da fil rouge ai tanti eventi che CampariMain Sponsor della Mostra per il terzo anno consecutivo – ha inserito nel proprio palinsesto. Uno sguardo attento verso i giovani talenti di questo affascinante mondo per facilitare l’incontro, il dialogo e l’apprendimento reciproco tra volti già affermati ed emergenti del grande schermo.

Un ringraziamento speciale al Comune di Venezia, alla società Vela spa, alla Marina Militare e alla Soprintendenza di Venezia, senza il supporto dei quali la realizzazione di Boat – In Cinema nella splendida cornice dell’Arsenale non sarebbe stata possibile.

Venezia 77: arrivano le VR Lounge in tutto il mondo

Venezia 77: arrivano le VR Lounge in tutto il mondo

Saranno accessibili nelle VR Lounge di diverse istituzioni culturali nel mondo – oltre che online – le opere di Venice VR Expanded, la sezione di Virtual Reality della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2-12 settembre 2020) della Biennale di Venezia.

Le istituzioni culturali coinvolte sono:

  • China Academy of Art – Sandbox Immersive Festival, Hangzhou
  • Comédie de Genève, Ginevra
  • Design Center Flacon, Mosca
  • Espace CENTQUATRE-PARIS – Diversion, Parigi
  • ESPRONCEDA – Institute of Art & Culture, Barcellona
  • Fondazione di Venezia – M9 – Museo del ‘900, Venezia Mestre
  • Laboratorio Aperto di Modena, ex Centrale AEM, Modena
  • Laboratorio Aperto di Piacenza, ex Chiesa del Carmine, Piacenza
  • HTC Corporation – VIVE ORIGINALS, Taiwan
  • SPACE, in Partnership con VRBB e sostenuto da Medienbord, Berlino
  • Nikolaj Kunsthal, Copenhagen
  • PHI Center, Montréal
  • Portland Art Museum & Northwest Film Center, Portland
  • Stichting Eye Filmmuseum, Amsterdam

Grazie alla disponibilità di queste istituzioni che aderiscono al network Satellite Programme, il pubblico che non dispone delle necessarie attrezzature VR per uso personale potrà prendere visione dei 44 progetti immersivi di Venice VR Expanded provenienti da 24 Paesi, accedendo a tali location, dotate delle tecnologie necessarie.

Ognuna di queste istituzioni attrezzerà per il periodo della 77. Mostra (2 – 12 settembre) un’apposita VR Lounge aperta al pubblico, equipaggiata con visori VR, dove gli spettatori  potranno esplorare i 31 progetti immersivi in concorso di Venice VR Expanded, i nove  progetti Fuori Concorso – Best of VR e i quattro progetti sviluppati nel corso della quarta edizione di Biennale College Cinema – VR.

Come in precedenza annunciato, le opere in Virtual Reality di questa edizione della Mostra del Cinema, anziché sull’isola veneziana del Lazzaretto Vecchio, saranno interamente fruibili online, grazie a una piattaforma digitale innovativa che vede il sostegno di HTC VIVEPORT, Facebook’s Oculus, VRChat e VRrOOm.

Gli spettatori accreditati della Mostra di Venezia avranno accesso a tutti i titoli del programma. Sarà inoltre disponibile uno speciale accredito VR.

Tutte le opere selezionate sono riservate ai maggiori di 14 anni.

La Giuria internazionale di Venice VR Expanded è composta da:

  • Celine Tricartpresidente (USA), regista e sceneggiatrice, esperta di Realtà virtuale e 3D
  • Asif Kapadia (Gran Bretagna), regista di film e documentari, premio Oscar per Amy
  • Hideo Kojima (Giappone), autore dei videogiochi più venduti, fra i quali la serie Metal Gear, considerato il padre del genere stealth.

La Giuria Venice Virtual Reality assegnerà i seguenti premi: Gran Premio della Giuria per la Migliore opera VR immersiva, Migliore esperienza VR immersiva e Migliore storia VR immersiva.

Venezia 77: Anna Foglietta presenterà l’apertura e la chiusura

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Venezia 77: Anna Foglietta presenterà l’apertura e la chiusura

L’attrice Anna Foglietta condurrà le serate di apertura e di chiusura della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2020, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia. Anna Foglietta aprirà la 77. Mostra di Venezia nella serata di mercoledì 2 settembre 2020, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la cerimonia di chiusura il 12 settembre, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali della 77. Mostra. Anna Foglietta muove i suoi primi passi nella recitazione già al liceo, che rappresenta solo l’inizio di un percorso che passa attraverso la pubblicità, il teatro, la televisione e approda infine al cinema. Arriva alla sua prima esperienza televisiva con La Squadra in cui rimane per quattro anni e a cui seguono due stagioni di Distretto di Polizia. Il primo film per il cinema è Sfiorati di Angelo Orlando e nel 2008 Solo un padre di Luca Lucini. Con il ruolo di Eva in Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno ottiene la candidatura ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento riceve il premio come miglior attrice di commedia per il 2011. Lavora con i fratelli Vanzina in Ex-Amici come prima (2011) e in Mai stati uniti (2013), con Neri Parenti in Colpi di fulmine nel 2012. Per quest’ultimo vince il Cine Ciak d’Oro come miglior attrice comica e le Chiavi d’Oro per gli incassi.

Anna Foglietta 2020Ritorna in televisione con L’oro di Scampia e con Ragion di Stato di Marco Pontecorvo, mentre al cinema, nel 2014, è tra i protagonisti di Confusi e felici di Massimiliano Bruno. Nello stesso anno dà sfoggio delle sue qualità da conduttrice presentando al fianco di Paolo Ruffini il premio David di Donatello.  Nel 2015 è la protagonista femminile del terzo film da regista di Edoardo Leo dal titolo Noi e la Giulia in un ruolo che le vale la nomination ai David di Donatello. Il 2015 è anche l’anno in cui gira il fortunatissimo e pluri-premiato film per la regia di Paolo Genovese (col quale Anna aveva già lavorato nel 2014 in Tutta colpa di Freud) Perfetti sconosciuti, dove è una delle protagoniste femminili: vince il Nastro d’argento speciale e riceve un’altra nomination ai David di Donatello.

Nel 2016, è protagonista della serie tv Rai tratta dall’omonimo film La mafia uccide solo d’estate. Dato il successo della serie in onda su Rai 1, prende parte anche alla seconda stagione, in onda nel 2018. Nello stesso anno la vediamo protagonista nel film Che vuoi che sia, subito dopo il quale gira altri due film sempre da protagonista: Il contagio presentato alla 74esima Mostra di Venezia e Il premio per la regia di Alessandro Gassman. Diretta nuovamente da Alessandro Gassman, il 2016 è l’anno in cui si impegna in teatro nel difficile ruolo della poetessa Alda Merini all’interno dello spettacolo La pazza della porta accanto, fortunato spettacolo che le è valso il Premio Maschere d’oro del teatro 2016.

Il 2018 la vede impegnata nelle riprese di due fortunate opere prime molto diverse tra di loro: la prima è una commedia girata a Milano di Laura Chiossone, Genitori quasi perfetti, la seconda un dramma ambientato a Napoli, Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio, presentato alla 75esima Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti, per il quale ha vinto il Nastro d’argento come miglior attrice protagonista. Durante la stagione 2018/2019 è nuovamente protagonista a teatro nello spettacolo Bella Figura di Yazmina Reza diretto da Roberto Andò, e del toccante monologo Una guerra, scritto da Michele Santeramo. Nel 2019, in occasione della 69esima edizione del Festival di Sanremo firmata da Claudio Baglioni, Anna conduce, insieme a Rocco Papaleo il DopoFestival. Lo stesso anno porta sul piccolo schermo per Rai 1 un’altra grande figura femminile, interpretando Nilde Iotti in Storia di Nilde, che raccoglie numerosi consensi raggiungendo il 16.2% di share.

Nel 2020 è interprete di due commedie cinematografiche: la prima è DNA – Decisamente Non Adatti, con la regia di Lillo e Greg, che a causa dell’emergenza COVID-19 debutta in streaming anziché nei cinema. Proprio per la sua singolare interpretazione che la vede interprete di tutte le protagoniste femminili di questo film, riceve una la candidatura ai Nastri D’Argento 2020 come migliore attrice di una commedia. La seconda è l’atteso film di Carlo Verdone Si vive una volta sola all’interno del quale recita insieme a Max Tortora, Rocco Papaleo e lo stesso Verdone. L’uscita del film è stata sospesa a causa dell’emergenza COVID-19. Anna Foglietta è impegnata attivamente nel sociale con la onlus Every Child Is My Child, di cui è presidente, e che recentemente ha collaborato con Banco Alimentare durante l’emergenza COVID-19 a sostegno dei bambini e delle famiglie più deboli. Di prossima uscita il film di genere e opera prima Il talento del calabrone, all’interno del quale Anna è protagonista femminile al fianco di Sergio Castellitto.

Venezia 77: Ann Hui e Tilda Swinton Leoni d’Oro alla carriera

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Venezia 77: Ann Hui e Tilda Swinton Leoni d’Oro alla carriera

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.

Ann Hui nell’accettare la proposta ha dichiarato: “Sono davvero felice di ricevere questa notizia e sono onorata per il premio! Sono così felice che non riesco a trovare le parole. Spero solo che nel mondo tutto volga presto per il meglio e che ognuno possa sentirsi di nuovo felice come io mi sento in questo momento.”

Tilda Swinton nell’accettare la proposta ha dichiarato: “Porto nel cuore questo grande festival da tre decenni: è con grande umiltà che ricevo questo riconoscimento. Sarà per me una vera gioia venire a Venezia, soprattutto quest’anno, per celebrare l’immortale arte del cinema e la sua ribelle capacità di sopravvivenza di fronte a tutte le sfide che il cambiamento può porre a noi tutti.”

A proposito di questi riconoscimenti, il Direttore Alberto Barbera ha dichiarato: “Ann Hui è una delle registe più apprezzate, prolifiche e versatili del continente asiatico, la cui carriera copre quattro decenni e attraversa tutti i generi cinematografici. Da subito riconosciuta come una delle figure cardine della cosiddetta Hong Kong New Wave – il movimento cinematografico che tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta rivoluzionò il cinema hongkonghese, trasformando la città cosmopolita in uno dei centri creativi più vivaci del decennio – ha diretto film di generi molto diversi, dal melodramma alla ghost story, dal film semi-autobiografico all’adattamento di importanti testi letterari, senza trascurare i drammi familiari, i film di arti marziali e il thriller. È stata anche uno dei primi registi della scena hongkonghese a unire materiale documentario al cinema di finzione. Pur prestando attenzione anche all’aspetto commerciale del cinema e riuscendo a riscuotere ampio successo di pubblico, il cinema di Ann Hui non ha mai abbandonato la prospettiva autoriale. Nel suo cinema ha sempre mostrato particolare interesse per le vicende umane e sociali, raccontando con sensibilità ma anche con la raffinatezza dell’intellettuale, storie individuali che intrecciano temi sociali importanti quali quelli dei rifugiati, degli emarginati e degli anziani. In modo pioneristico, il suo linguaggio e la sua peculiare impronta visiva non solo hanno saputo cogliere gli aspetti più specifici della città e dell’immaginario di Hong Kong ma hanno anche saputo trasporli e tradurli in una prospettiva universale”.

Prosegue Alberto Barbera: “Tilda Swinton è unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali ed intense affermatesi sul finire del secolo scorso. La sua unicità riposa su una personalità esigente ed eccentrica, una versatilità fuori del comune, la capacità di passare dal cinema d’autore più radicale a grandi produzioni hollywoodiane, senza mai rinunciare al proprio inesausto bisogno di dar vita a personaggi inclassificabili. Ogni sua interpretazione è una sfida temeraria alle convenzioni, siano esse artistiche o sociali, il frutto della necessità di mettersi continuamente in gioco senza mai accontentarsi dei risultati raggiunti, e il desiderio di esplorare risvolti inediti dei comportamenti e delle emozioni umane, che la Swinton non si limita a veicolare ma di cui offre la personificazione più sorprendente e straniante. Ha lavorato con alcuni dei maggiori registi contemporanei, ma è soprattutto fedele ad alcuni autori, di cui è stata una musa più che una semplice attrice prediletta. Esemplare, ad esempio, il sodalizio con Derek Jarman, del quale interpretò tutti i film dal 1985 alla morte del regista inglese avvenuta nel 1994, e quello con Luca Guadagnino, con il quale ha realizzato quattro film, condividendone il progetto di dar vita a un cinema fuori degli schemi. In questo senso, Tilda Swinton si conferma come l’interprete per eccellenza del cinema contemporaneo, che non si accontenta della semplicità e del richiamo delle mode, ma aspira all’inosabile”.

Dopo aver studiato all’Università di Hong Kong e alla London Film School all’inizio degli anni Settanta, Ann Hui entra nella scena cinematografica di Hong Kong come assistente alla regia del maestro del cinema di arti marziali King Hu. Nel 1979 fa il suo esordio alla regia con il thriller The Secret, interpretato da Sylvia Chang e da subito viene riconosciuta come una delle figure cardine della cosiddetta Hong Kong New Wave, il movimento cinematografico di cui fanno parte tra gli altri anche John Woo, Tsui Hark e Patrick Tam. Dal suo esordio, Ann Hui ha diretto 26 film, due documentari, vari cortometraggi ed ha contribuito in qualità di produttore esecutivo ai film di Yim Ho e Xie Jin.

I suoi film sono stati selezionati da tutti i più importanti festival internazionali sin dalle prime fasi della sua carriera con la presentazione a Cannes di Boat People (1982) e Song of the Exile (1990), interpretato da Maggie Cheung.  Summer Snow (1995) e Ordinary Heroes (1999) sono stati presentati in concorso a Berlino e, successivamente, A Simple Life (2011) e The Golden Era (2014) a Venezia. Ann Hui è l’unica regista ad aver ottenuto tutti i principali premi agli Hong Kong Film Awards per ben due volte. Con Summer Snow e A Simple Life ha infatti ricevuto il premio per il miglior film, la miglior regia, il miglior attore, la miglior attrice e la miglior sceneggiatura. Oltre ad aver ricevuto per ben sei volte il premio per la miglior regia agli Hong Kong Film Awards e in vari altri festival, i riconoscimenti alle attrici protagoniste dei suoi film – tra cui Maggie Cheung, Deanie Ip (Coppa Volpi a Venezia per A Simple Life) e Tang Wei tra le altre – hanno confermato l’abilità di Ann Hui di dirigere grandi star e saper scolpire indimenticabili personaggi femminili. La sua intera carriera la conferma come una delle maggiori registe del cinema contemporaneo.

Tilda Swinton ha esordito nel cinema nel 1985 con il film Caravaggio di Derek Jarman. Da quel momento in poi i due gireranno altri sette film assieme, fino alla prematura scomparsa del regista nel 1994. Tra le loro collaborazioni si ricordano Ciò che resta dell’Inghilterra (1987), The Garden (1990), War Requiem (1989), Edoardo II (1991, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile) e Wittgenstein (1993). Nell’Orlando (1992) di Sally Potter, basato sull’omonimo romanzo di Virginia Woolf, ottiene ampio riconoscimento internazionale per l’incomparabile interpretazione del protagonista.

Tilda Swinton ha stabilito lunghe e importanti collaborazioni con registi quali Jim Jarmusch (Solo gli amanti sopravvivono, 2013; I morti non muoiono, 2019), Joel e Ethan Coen, Lynne Ramsay (…e ora parliamo di Kevin, 2011) e Luca Guadagnino (Io sono l’amore, 2009; A Bigger Splash, 2015; Suspiria, 2018). Ha lavorato inoltre con Bong Joon Ho nei film Snowpiercer (2013) e Okja (2017), entrambi grandi successi internazionali.

Tilda Swinton ha recitato in Un disastro di ragazza (2015), commedia acclamata dalla critica, scritta da Amy Schumer e diretta da Judd Apatow; ha interpretato l’iconica Strega Bianca nella saga di Narnia e l’Antico nel blockbuster dei Marvel Studios Doctor Strange (2016). La parte in Michael Clayton (2007) di Tony Gilroy le è valsa un premio BAFTA e un premio Oscar® come miglior attrice non protagonista.

Tilda Swinton ha recentemente recitato per Wes Anderson nel film The French Dispatch – si tratta della sua quarta collaborazione col regista americano – per Joanna Hogg nel film The Souvenir: Part II e per Apichatpong Weerasethakul nel film Memoria.

Nel 2008 Tilda Swinton ha lanciato, con il co-fondatore Mark Cousins, la 8 ½ Foundation, un’iniziativa cinematografica mondiale rivolta ai bambini. Ha curato la programmazione di numerosi festival cinematografici in varie zone del mondo, nelle Highlands scozzesi, in Thailandia e a Pechino; tra i festival da lei organizzati c’è anche Pilgrimage, una sorta di cinema mobile trainato a piedi attraverso la Scozia.

Ad oggi Tilda Swinton ha prodotto i seguenti film: Derek (2008), un ritratto del regista Derek Jarman; Io sono l’amore; il progetto The Seasons in Quincy (2016) che comprende quattro ritratti dedicati all’amico John Berger (Swinton ne ha diretto uno e sceneggiato un secondo); …e ora parliamo di Kevin; Okja; la serie Women Make Film: A New Road Movie Through Cinema (2018).

Attualmente Tilda Swinton sta lavorando ai nuovi progetti di Pedro Almodóvar e George Miller.

Tilda Swinton vive nelle Highlands in Scozia ed è madre di due gemelli.

Venezia 77: a Terence Blanchard il premio Campari Passion for Film 2020

La Biennale di Venezia e Campari annunciano che è stato attribuito al trombettista e musicista jazz di fama mondiale Terence Blanchard, nominato all’Oscar, sei volte vincitore del Grammy, compositore delle colonne sonore di molti film di Spike Lee, incluso il recente Da 5 Bloods distribuito questa estate da Netflix, il premio Campari Passion for Film della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2 – 12 settembre 2020).

Il premio Campari Passion for Film, istituito due anni fa alla 75. Mostra, si propone di valorizzare lo straordinario contributo che i collaboratori più stretti del regista offrono al compimento del progetto artistico rappresentato da ciascun film. Passion for Film premia a turno una di queste figure (due anni fa il montatore statunitense Bob Murawski, l’anno scorso il direttore della fotografia italiano Luca Bigazzi), non semplici artigiani ma artisti e co-autori delle opere a cui offrono il contributo del loro insostituibile talento.

La consegna del premio a Terence Blanchard avrà luogo lunedì 7 settembre alle ore 22.15 in Sala Grande (Palazzo del Cinema), prima della proiezione Fuori Concorso di One Night in Miami (Usa, 100’) di Regina King con Kingsley Ben-Adir, Eli Goree, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr, di cui Terence Blanchard è l’autore della colonna sonora.

A proposito del riconoscimento, Alberto Barbera ha dichiarato: “Oltre a essere uno dei più importanti trombettisti jazz dei nostri tempi, Terence Blanchard è anche il più prolifico e ricercato compositore di colonne sonore per film. Fra gli oltre 40 titoli che portano la sua firma, la maggior parte dei film di Spike Lee dal 1991 in poi, da Jungle Fever a Da 5 Blood-Come fratelli. Un sodalizio tra i più longevi e significativi, che riflette l’impegno costante di Blanchard a sostegno della causa dei diritti civili in America. La sua carriera artistica è contrassegnata da vigorose dichiarazioni musicali che traggono spunto da alcune delle più dolorose tragedie della società statunitense, come la sconvolgente e ciclica epidemia di violenze armate, in particolare contro cittadini di colore. Con la colonna sonora di One Night in Miami, Blanchard aggiunge un nuovo capitolo alla possente architettura del suo contributo alla riflessione sui temi della contemporaneità, che non potrebbe essere più in sintonia con i drammatici avvenimenti ultimi mesi culminati nelle dimostrazioni all’insegna dello slogan Black Lives Matter”.

“Siamo onorati di essere parte di una manifestazione così importante come la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e di aver creato, insieme alla Direzione Artistica, il Premio ufficiale “Campari Passion for Film” – dichiara Clarice Pinto, Senior Marketing Director Campari Group – Per questa edizione abbiamo voluto esaltare il ruolo della Passione come elemento fondamentale di inspirazione per la Creatività. E quale ingrediente è in grado di esprimere meglio la passione se non la musica? Abbiamo così premiato una figura artistica di grande importanza, quella del compositore che, attraverso le proprie melodie, è in grado di regalare agli spettatori emozioni indimenticabili, accompagnando le scene più salienti di un film e scandendone il ritmo con suoni evocativi e di grande impatto, per un viaggio unico e coinvolgente”.

Su Terence Blanchard

E’ un trombettista, compositore, leader di band e cantante per la Blue Note, noto in tutto il mondo. Blanchard è nato e cresciuto a New Orleans dove ha studiato con i fratelli Marsalis presso il celebre New Orleans Center for the Creative Arts. Nel 1980 ha vinto una borsa di studio alla Rutgers University e subito ha cominciato a suonare nella Lionel Hampton Orchestra. Due anni più tardi, è succeduto a Wynton Marsalis nella leggendaria Jazz Messengers prima di formare un suo gruppo. Blanchard ha composto ed eseguito le colonne sonore della maggior parte dei film di Spike Lee, incluso Mo’ Better Blues, nel quale suonava la tromba per il personaggio interpretato da Denzel Washington. Ha ricevuto la prima nomination all’Oscar per BlacKkKlansman di Spike Lee, per il quale è stato anche nominato ai Bafta, vincendo un Grammy per un brano del film. Il suo attuale quintetto The E-Collective ha partecipato alla realizzazione della colonna sonora insieme a un’orchestra di 96 elementi. Fra i molti altri film a cui ha collaborato, Malcolm X, La 25a ora, Inside Man e When the Levees Broke di Spike Lee; Eve’s Bayou, Talk to Me, e Harriet di Kasi Lemmons; Red Tails di George Lucas e  Barbershop di Tim Story.  Per la televisione Blanchard ha scritto le musiche per la serie acclamata dalla critica Perry Mason con Matthew Rhys, con episodi diretti da Tim Van Patten, presentati per la prima volta su HBO nel giugno 2020.

Su One Night in Miami

In un’incredibile notte del 1964, il giovane Cassius Clay (Eli Goree), in seguito noto col nome di Muhammad Ali, diventa il nuovo campione dei pesi massimi al Miami Beach Convention Center. Contro ogni aspettativa, Clay sconfigge Sonny Liston con la sorpresa di tutto il mondo sportivo. Mentre una grande folla si raduna a Miami Beach per festeggiare la vittoria, Clay, che non può restare sull’isola a causa delle leggi di Jim Crow sulla segregazione razziale, trascorre la nottata all’Hampton House Motel in uno storico quartiere nero di Miami. Qui Clay celebra la vittoria assieme a tre dei suoi amici più stretti: l’attivista Malcom X (Kingsley Ben-Adir), il cantante Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) e la star del football americano Jim Brown (Aldis Hodge). La mattina seguente, i quattro sono determinati come non mai a costruire un mondo nuovo per se stessi e per la loro comunità.

Venezia 77: a Notturno di Rosi il Green Drop Award 2020

Venezia 77: a Notturno di Rosi il Green Drop Award 2020

Al film “Notturno” di Gianfranco Rosi, in concorso alla 77a mostra del cinema di Venezia, è andato il “Green drop award” 2020 di Green Cross Italia, patrocinato dal ministero dell’Ambiente e dall’Enea. Ha ritirato il premio – la goccia di vetro di Murano realizzata dal maestro Simone Cedese che quest’anno contiene la terra di Forada, a testimonianza della catastrofe climatica che colpì il pianeta cinquantasei milioni di anni fa e monito a non ripeterla – la produttrice Donatella Palermo di Stemal Entertainment.

La cerimonia di premiazione si è svolta stamattina all’hotel Excelsior nella Sala della Fondazione dello Spettacolo, al Lido di Venezia. Sono intervenuti il presidente del Gse Francesco Vetrò, il responsabile documentari Rai Cinema Gabriele Genuino, Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologn, direttore generale ANEC Simone Gialdini, il presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio, il direttore del Green drop award Marco Gisotti, il co-ideatore del premio Maurizio Paffetti.

“Secondo Bernard Tavernier, il primo film ad aver ripreso una catastrofe ambientale è un rullo dei fratelli Lumiere girato a Baku in Azerbaigian nel 1896, dove una torre petrolifera veniva avvolta dai suoi stessi fumi – si legge nella motivazione del premio. Nel film ‘Notturno’, in concorso alla 77a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, vediamo sullo sfondo svettare le moderne torri estrattive figlie delle stesse industrie di oltre un secolo fa. Sono solo un paesaggio, ma molte immagini del film in concorso del regista Gianfranco Rosi, insieme alla documentazione diretta del dramma personale e politico dei suoi protagonisti, compongono un’opera la cui urgenza è incarnata nei principi che da sempre ci hanno mosso nell’assegnare il Green Drop Award alla produzione cinematografica che nel corso della Mostra ‘abbia interpretato i valori dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla conservazione del pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli’. I giovani di tutto il pianeta invocano giustizia ambientale, giustizia sociale e diritti umani non più procrastinabili. Per vincere questa sfida e aprire gli occhi servono opere come ‘Notturno’ di Gianfranco Rosi. A lui e alla coraggiosa produzione va la nostra gratitudine e per queste ragioni il Green drop award 2020 viene assegnato al film”.

“Ringrazio anche a nome di Gianfranco Rosi per questo importante premio che mette al centro l’umanità. Lo stesso fa Rosi con il suo cinema capace di avvicinarci emotivamente a delle realtà nascoste nelle pieghe della grande Storia”, ha dichiarato Donatella Palermo, produttrice del film, ritirando il Premio.

Come ha affermato lo stesso Rosi – ha osservato il presidente Pacilio -, in ‘Notturno’ è raccontata la quotidianità di chi vive lungo il confine che separa la vita dall’inferno.  Se non agiamo ora contro i cambiamenti climatici, come ci ricorda la terra di Forada contenuta nella goccia di vetro di Murano di quest’anno che abbiamo consegnato alla produttrice del film, il futuro del pianeta potrebbe essere un inferno. Non c’è un piano B: dobbiamo agire tutti ora, per un futuro più sostenibile”.

Della giuria di questa nona edizione del “Green Drop Award” hanno fatto parte, oltre a Green Cross Italia, esponenti dell’Enea, del Gse, dell’Anec e delle Film Commission.

CHE COS’E’ IL GREEN DROP AWARD

Il Green Drop Award è il premio istituito da Green Cross Italia, ONG internazionale fondata da Mikhail Gorbaciov, e assegnato durante la Mostra del Cinema di Venezia al film in gara nella selezione ufficiale del festival che rappresenta meglio i valori ambientali e della cooperazione. La prima “goccia” è stata consegnata nel 2012. Quella 2020 è la nona edizione.

L’edizione 2020 è realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e di ENEA – Ente per le nuove tecnologia, l’energia e l’ambiente – e la collaborazione della Sardegna Film Commission.

Venezia 77, oggi Never Gonna Snow Again in concorso

Venezia 77, oggi Never Gonna Snow Again in concorso

Arriva domani, lunedì 7 settembre, alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, in concorso nella selezione ufficiale Venezia 77, Never Gonna Snow Again, il film diretto dai visionari e pluripremiati Malgorzata Szumowska e Michal Englert e interpretato da Alec Utgoff, (attore ucraino naturalizzato inglese conosciuto a Hollywood e dintorni per vari ruoli tra cui l’ultimo nella serie TV Stranger Things) qui nei panni di un magico massaggiatore del corpo e dell’anima.

Un massaggiatore entra nelle case e nelle vite dei cittadini di un ricco quartiere residenziale, i cui abitanti, a dispetto della loro ricchezza, trasudano tristezza interiore e desiderio. Le mani del misterioso nuovo arrivato hanno proprietà curative, i suoi occhi penetrano le loro anime. Alle loro orecchie, il suo accento russo suona come una melodia del passato, un ricordo di un’infanzia più sicura e protetta. Zhenia, questo è il suo nome, cambierà le loro vite.

Never Gonna Snow Again, che è già stato scelto come film per rappresentare la Polonia ai prossimi Oscar 2021, sarà nelle sale italiane prossimamente con I Wonder Pictures

Never Gonna Snow Again, la trama

Un massaggiatore dell’Est fa il suo ingresso nella vita dei facoltosi abitanti di una comunità scialba e inaccessibile, i quali, a dispetto della loro ricchezza, trasudano tristezza interiore e desiderio. Le mani del misterioso nuovo arrivato hanno proprietà curative, i suoi occhi penetrano le loro anime. Alle loro orecchie, il suo accento russo suona come una melodia del passato, un ricordo di un’infanzia più sicura e protetta. Zhenia, questo è il suo nome, cambierà le loro vite.

Il commento del regista

La parola “neve” può assumere svariati significati ed evocare molteplici emozioni. Se da un lato può essere un elemento pervasivo e pericoloso, dall’altro è fonte di sicurezza e conforto, una coperta che ci riporta alle favole dell’infanzia. Oggi, viene associata alla distruzione del clima del pianeta per mano dell’uomo e, di conseguenza, alla sua lenta sparizione dalla nostra vita. I protagonisti sono concentrati su un piccolo mondo rassicurante, che danno per scontato. Tuttavia, dietro le apparenze, sono alla ricerca di una dimensione più spirituale. I personaggi bramano il contatto, l’intimità, il sesso, la comprensione, la libertà. Finanziariamente ricchi e spiritualmente poveri, sono sopraffatti da una brama inconscia. Proiettano le proprie fantasie su uno sconosciuto che, dopo essere entrato nelle loro vite, agisce come uno specchio. È difficile dire se questa esperienza sia reale o un’illusione. La foresta magica nella quale si trovano con lo sconosciuto è puramente frutto della loro immaginazione, oppure esiste veramente? Il film è avvolto da un’aura di mistero. Vorremmo incoraggiare il pubblico a riflettere sulle condizioni attuali dell’Europa. Il nostro obiettivo è suscitare una serie di domande, sottili, all’insegna dell’umorismo, senza alcun preconcetto da parte nostra.

Venezia 77, oggi fuori concorso Run Hide Fight

Venezia 77, oggi fuori concorso Run Hide Fight

Sarà presentato oggi fuori concorso a Venezia77 Run Hide Fight, il film diretto da Kyle Rankin e prodotta da Dallas Sonnier e Amanda Presmyk. Protagonisti sono Thomas Jane, Radha Mitchell, Isabel May, Eli Brown, Olly Sholotan, Treat Williams, Barbara Crampton, Britton Sear, Cyrus Arnold, Catherine Davis e Joel Michaely.

Ho scritto Run Hide Fight per affrontare la mia paura e impotenza di fronte alle sparatorie di massa. Il mio intento non è mai stato quello di sfruttare il dolore di qualcuno, ma quello di dar vita a un confronto civile sulle armi in America. Il film non è concepito né a favore né contro le armi, in modo da incoraggiare un dialogo anziché una divisione, soprattutto tra amici che hanno visioni opposte su un tema complesso come questo. Spero che guardando il film, il pubblico pensi a quali scelte farebbe e chi vorrebbe essere se si trovasse nella posizione di Zoe. In definitiva, il film vuole essere emotivamente vero e lasciare agli spettatori un ricordo che sembri quasi il loro.

Run Hide Fight, la trama

Zoe Hull, diciassettenne, ha delle questioni irrisolte. Non ha ancora superato la recente morte di sua madre e talvolta le parla come se fosse ancora viva. Non sopporta suo padre, un ex-militare, per la sua apparente mancanza di emozioni, ma ogni giorno indossa la sua giacca dell’esercito come fosse un’armatura. Il suo migliore amico, Lewis, le ha appena chiesto di accompagnarlo al ballo di fine anno, perché vorrebbe che la loro relazione diventasse qualcosa di più di quanto lei sia in grado di gestire. Tutto ciò che Zoe vuole è passare le poche settimane conclusive del suo ultimo anno di scuola e andarsene al college per cominciare una nuova vita. Invece, la sua scuola viene attaccata da quattro studenti nichilisti e armati, che hanno intenzione di trasformare il loro assedio nella peggior sparatoria scolastica della storia. Gli assassini prendono velocemente il controllo della situazione e puntano le armi contro i sopravvissuti per radunarli insieme, trasformando una sparatoria in un sequestro di ostaggi e tenendo la polizia a debita distanza. Il capobanda, Tristan, registra gli eventi in diretta livestream, ottenendo la fama mondiale che desidera. Utilizzando le tecniche che il padre le ha insegnato, Zoe riesce a fuggire, ma rischia la vita per tornare all’interno della scuola. Senza avere un piano, guidata dall’istinto, salva chi può, fino a rendersi conto di essere pronta non solo ad aiutare gli altri a fuggire e nascondersi, ma ad affrontare gli assassini e combattere.

Venezia 77, mostra fotografica con le dive dal 2000 a oggi

Venezia 77, mostra fotografica con le dive dal 2000 a oggi

Sabato 29 agosto alle ore 17 verrà inaugurata alla Taverna la Fenice (Campiello la Fenice, 1939 – Venezia) la mostra fotografica “Le Dive” organizzata insieme al Gruppo Bacardi&Martini in occasione della 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Con 12 scatti il giornalista e fotografo Andrea Pattaro – che segue il festival dal 1984 – racconta le dive del cinema internazionale che hanno sfilato sul red carpet del Lido dal 2010 in poi. Da Monica Bellucci a Lady Gaga, da Scarlett Johansson a Penelope Cruz, e ancora Madonna, Kristen Stewart, Giovanna Mezzogiorno, Kate Blanchet, Chiara Ferragni, Milla Jovovich, Nicole Kidman e Natalie Portman.

“La bellezza e la gioia di questi sguardi delle protagoniste del grande cinema, che trova da sempre casa a Venezia, per sconfiggere questo momento di tristezza. Lanciamo così un messaggio di speranza e l’augurio di una ripartenza serena” commenta Pattaro.

Una esposizione che trasforma un luogo storico che ha ospitato Maria Callas, Luciano Pavarotti e i più grandi direttori d’orchestra nella cornice ideale per una installazione d’arte, coniugando il classico con il contemporaneo.

Per l’occasione il bar director Gennaro Florio proporrà 12 ricette speciali ispirate alle foto esposte, alla bellezza e alle donne creando 12 cocktail d’autore con prodotti Bacardi&Martini.

Venezia 77 al via con Lacci di Daniele Luchetti

Venezia 77 al via con Lacci di Daniele Luchetti

Lacci, diretto da Daniele Luchetti (La nostra vita, Mio fratello è figlio unicoIl portaborse) e interpretato da Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi è il film di aperturaFuori concorso, della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2 settembre – 12 settembre 2020) diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia.

“Negli ultimi tempi abbiamo avuto paura che il cinema potesse estinguersi – ha dichiarato Daniele Luchetti – E invece  durante la quarantena ci ha dato conforto, come una luce accesa in una caverna. Oggi abbiamo una consapevolezza in più: i film, le serie, i romanzi, sono indispensabili nelle nostre vite. Lunga vita ai festival, dunque, che permettono  di  celebrare  tutti assieme il senso vero del nostro lavoro. Se qualcuno ha pensato che potesse essere inutile, ora sa che serve a tutti. Con Lacci sono onorato di aprire le danze del primo grande festival di un tempo imprevisto”.

“Da 11 anni, la Mostra del Cinema non veniva aperta da un film italiano – ha dichiarato Alberto Barbera – La felice opportunità è offerta dal bellissimo film di Daniele Luchetti, anatomia della difficile coesistenza di una coppia, alle prese con tradimenti, ricatti emotivi, sofferenze e sensi di colpa, non senza un piccolo giallo che viene svelato solo nel finale.  Sostenuto da un cast eccezionale, il film è anche il segno del felice momento che sta attraversando il nostro cinema, in continuità con la tendenza positiva delle ultime stagioni che la qualità dei film invitati a Venezia quest’anno non potrà che confermare”.

Lacci, il film

Napoli, primi anni ‘80: il matrimonio di Aldo e Vanda entra in crisi quando Aldo si innamora della giovane Lidia. Trent’anni dopo, Aldo e Vanda sono ancora sposati. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna. Un tradimento, il dolore, una scatola segreta, la casa devastata, un gatto, la voce degli innamorati e quella dei disamorati. Dal romanzo di Domenico Starnone, per il “New York Times” uno dei 100 migliori libri del 2017, il nuovo film di Daniele Luchetti.

Lacci sarà proiettato mercoledì 2 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, nella serata di apertura della 77. Mostra. Prodotto da IBC Movie con Rai CinemaLacci è scritto da Domenico StarnoneFrancesco Piccolo e Daniele Luchetti.

Daniele Luchetti nasce a Roma nel 1960. La Sacher Film produce il suo primo film da regista, Domani accadrà (1988), che vince il David di Donatello per il miglior regista esordiente. Il successivo Il portaborse (1991) è il suo primo grande successo di critica, ottiene un’ottima accoglienza al festival di Cannes e vince il David di Donatello per la miglior sceneggiatura e per il miglior attore protagonista. Successivamente dirige La scuola (1995), I piccoli maestri (1998) e Mio fratello è figlio unico (2007), protagonisti Elio Germano e Riccardo Scamarcio, che viene presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard e si aggiudica 5 David di Donatello. Luchetti torna a Cannes nel 2010, questa volta in concorso, con il film La nostra vita interpretato da Elio Germano che sulla Croisette si aggiudica il Premio per la migliore interpretazione maschile. Il film ottiene inoltre tre David di Donatello incluso quello per il miglior regista. Il film più recente di Luchetti è Momenti di trascurabile felicità, realizzato nel 2019.

Venezia 76: una notte da Leone (d’Oro) per Todd Phillips e Joker

Venezia 76: una notte da Leone (d’Oro) per Todd Phillips e Joker

Chi lo avrebbe mai detto, quando venne annunciato il progetto, che quel regista di commedie sopra le righe, tale Todd Phillips, potesse essere in grado di realizzare un film serio su Joker. Eppure, non solo il regista della saga di Una Notte da Leoni ha fatto un gran bel film, ma lo ha anche portato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, vincendo il Leone d’Oro.

Todd Phillips, con la fiducia affidatagli dalla Warner Bros, ha abbattuto un grande muro, realizzando un film che a buon diritto si colloca nella storia del cinema, non solo per alcuni pregi oggettivi che offre, oltre i gusti personali, ma soprattutto perché un “cinecomic” per la prima volta nella storia, ha vinto il premio più importante ad un festival di cinema, ad una mostra d’arte cinematografica.

E così non solo il genere che ha dominato il mercato cinematografico degli ultimi dieci anni è approdato anche ai festival, dopo aver vinto anche agli Oscar con Black Panther (ma molto prima anche con Il Cavaliere Oscuro e con Suicide Squad), ma anche la Mostra si conferma un luogo dove il cinema di genere continua a essere valorizzato e premiato, magari evitando i circuiti di cinema più ricercati e dando uno sguardo privilegiato a un cinema che parla lingue molto note.

Dopo un film di mostri (La forma dell’acqua) e un film prodotto da una piattaforma streaming per la visione domestica (Roma), la Mostra di Venezia premia i fumetti, i suoi cattivi, i suoi incubi ma soprattutto l’archetipo che da sempre fa da base alla grande letteratura, di cui il fumetto fa parte. Perché se è vero che il film di Phillips racconta la storia non detta dietro alle origini di Joker, si presenta prima di tutto come un paradigma, un’oscura storia di discesa nella follia.

La giuria presieduta da Lucrecia Martel, che tanto aveva fatto discutere in apertura di Festival per la questione “morale” legata a Polanski e alla sua presenza nel concorso, ha poi assegnato al regista polacco il premio speciale della giuria Leone d’argento, riconoscimento prestigioso che, oltre ogni scelta “politica”, potrebbe rappresentare anche una vittoria dell’artista sull’uomo Roman.

L’Italia torna a casa con ben due film premiati su tre in concorso, la Coppa Volpi a Luca Marinelli per Martin Eden, di Pietro Marcello, e il premio speciale della Giuria al folle, grottesco e tragico La Mafia non è più quella di una volta, di Franco Maresco. Se nel primo caso il premio sembrava essere stato messo in cassaforte da Phoenix per Joker, il regolamento impedisce al film vincitore del Leone d’Oro di ricevere altri premi, e così si è aperto uno spiraglio per Marinelli, che comunque ha offerto una buona prova d’attore per l’adattamento da Jack London. Forse più misterioso è il premio a Maresco, alla luce del fatto che il documentario, ambientato a Palermo, è strettamente legato alla storia locale/nazionale, e risulta quindi insolito che una giuria internazionale sia riuscita a capirlo ed apprezzarlo, e forse il merito è un pochino anche di Paolo Virzì, che in giuria avrà spezzato più di una lancia in favore del bellissimo film di Franco.

E se è vero che il Palmares di Venezia ha pochi premi da assegnare (otto su 21 film in concorso), è quantomeno misteriosa l’assenza trai film riconosciuti di Storia di un Matrimonio di Noah Baumbach e di Ema di Pablo Larrain, esempi diversissimi di un cinema che guarda alla realtà e la racconta con audacia e autenticità.

Il trionfo di Joker però dice anche un’altra cosa, ovvero che ancora una volta, come accade ormai da diversi anni, la Mostra di Venezia può già preparare i bagagli e partire per Los Angeles, dove, agli Oscar, c’è un posto d’onore destinato a lei e ai film che, in Laguna, ricevono il loro battesimo.

Venezia 76: tutti i vincitori