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Assassin’s Creed: il destino è nel sangue nel nuovo poster

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Assassin’s Creed: il destino è nel sangue nel nuovo poster

È stato diffuso un nuovo poster di Assassin’s Creed con protagonista Michael Fassbender. Nel manifesto leggiamo che “il destino è nel sangue“, scritta che indica le origini genetiche del destino di Callum Lynch, protagonista di questa nuova storia ispirata al famoso e amatissimo gioco Ubisoft.

Ecco il nuovo poster di Assassin’s Creed

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Assassin’s Creed: svelata la durata del film con Michael Fassbender

Le riprese del film sono iniziate ad agosto 2015 e si sono svolte a Londra, a Malta e in Spagna. Si sono poi ufficialmente concluse a gennaio 2016.

Assassin’s Creed, prodotto e distribuito dalla È, uscirà in America il 21 dicembre 2016. Nelle sale italiane invece arriverà il 5 gennaio 2017. Di seguito la prima trama:

Callum Lynch (Michael Fassbender) scopre di essere un discendente di una società segreta di assassini dopo aver sbloccato memorie genetiche che gli permettono di rivivere le avventure del suo antenato, Aguilar, nella Spagna del 15esimo secolo. Dopo aver acquisito una conoscenza e delle abilità incredibili, decide di attaccare gli oppressivi Cavalieri Templari ai giorni nostri.

Trainspotting 2: Mark Renton selvaggio nel nuovo trailer

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Trainspotting 2: Mark Renton selvaggio nel nuovo trailer

È stato diffuso un nuovo trailer di Trainspotting 2 in cui riusciamo a cogliere un accenno di storia e vediamo nuove immagini dal film decisamente movimentate. Il film è diretto da Danny Boyle.

Il nuovo trailer di Trainspotting 2

https://www.youtube.com/watch?v=iG4OuePWxLg

Trainspotting 2: le immagini dal set

Trainspotting 2 è basato sui personaggi del romanzo di Irvine Welsh che abbiamo conosciuto nel primo film. La sceneggiatura è scritta da John Hodge e tutti i protagonisti del film del 1996 torneranno. Si tratta di Ewan McGregor, Jonny Lee Miller, Ewen Bremner e Robert Carlyle di nuovo nei panni di Renton, Sick Boy, Spud e Begbie. Ilfilm è atteso per il 2017 al cinema, esattamente 21 anni dopo il primo film.

20 ani dopo Trainspotting, Renton, Sick Boy, Begbie e Spud, interpretati rispettivamente da Ewan McGregor, Jonny Lee Miller, Robert Carlyle e Ewen Bremner, tornano sul grande schermo in quello che dovrebbe essere l’adattamento del romanzo di Irvine Welsh “Porno”. Il libro riprende i personaggi del fortunato predecessore Trainspotting nove anni dopo, tracciando le loro vite non più alle prese con i problemi legati all’eroina bensì con l’idea di realizzare un business legato alla pornografia. Nel romanzo sono presenti anche alcuni personaggi tratti da Colla dello stesso autore.

The last face: trailer del film di Sean Penn con Charlize Theron

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The last face: trailer del film di Sean Penn con Charlize Theron

Il canale Youtube JFID JaguarFilmInternationalDistribution ha diffuso il primo trailer di The last face, il film da regista di Sean Penn che vede protagonista Charlize Theron al fianco di Javier Bardem.

Il trailer di The last face

Leggi la recensione del film

Il film è stato già presentato al Festival di Cannes 2016 e vede nel cast anche Adèle Exarchopoulos e Jean Reno.

La pellicola racconta di Miguel, un coraggioso medico spagnolo, ha fatto del suo lavoro una missione, portando aiuto alle vittime delle sollevazioni militari in Africa. In Liberia incontra Wren, portavoce di un’organizzazione internazionale che fornisce assistenza medica ai paesi in via di sviluppo. Sullo sfondo di una guerra civile, tra i due nascerà un’appassionata storia d’amore.

Fonte: IndieWire

Independent Spirit Awards: tutte le nomination

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Independent Spirit Awards: tutte le nomination

Sono state annunciate le nomination agli Independent Spirit Awards 2017. Trai film più importanti nominati nelle categorie principali segnaliamo Jackie, Manchester by the Sea e American Honey, film che hanno già fatto parlare di sé nel circuito dei festival più importanti dell’anno.

Ecco le nomination agli Independent Spirit Awards

MIGLIOR FILM

American Honey
Chronic
Jackie
Manchester by the Sea
Moonlight

MIGLIOR REGISTA

Andrea Arnold, American Honey
Barry Jenkins, Moonlight
Pablo Larrain, Jackie
Kelly Reichardt, Certain Women
Jeff Nichols, Loving

MIGLIOR SCENEGGIATURA

Moonlight
Manchester by the Sea
20th Century Women
Little Men
Hell or High Water

MIGLIORE OPERA PRIMA

The Childhood of a Leader
The Fits
Other People
Swiss Army Man
The Witch

MIGLIOR SCENEGGIATURA D’ESORDIO

The Witch
Other People
Barry
Jean of the Joneses
Christine

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

Casey Affleck, Manchester by the Sea
David Harewood, Free in Deed
Viggo Mortensen, Captain Fantastic
Jesse Plemons, Other People
Tim Roth, Chronic
Joel Edgerton, Ruth Negga, Loving

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

Annette Bening, 20th Century Women
Isabelle Huppert, Elle
Sasha Lane, American Honey
Ruth Negga, Loving
Natalie Portman, Jackie

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Ralph Fiennes, A Bigger Splash
Ben Foster, Hell or High Water
Lucas Hedges, Manchester by the Sea
Shia LaBeouf, American Honey
Craig Robinson, Morris from America

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

Edwina Findley, Free in Deed
Paulina Garcia, Little Men
Lily Gladstone, Certain Women
Riley Keough, American Honey
Molly Shannon, Other People

MIGLIOR DOCUMENTARIO

13th
Cameraperson
I Am Not Your Negro
O.J.: Made in America
Sonita
Under the Sun

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

Aquarius
Chevalier
My Golden Days
Toni Erdmann
Under the Shadow

MIGLIORE FOTOGRAFIA

Free in Deed
Childhood
Eyes of My Mother
Moonlight
American Honey

MIGLIOR MONTAGGIO

Swiss Army Man
Manchester by the Sea
Moonlight
Hell or High Water
Jackie

JOHN CASSAVETES AWARD (Miglior Film sotto i 500 mila dollari)

Free in Deed
Hunter Gatherer
Lovesong
Nakom
Spa Night

ROBERT ALTMAN AWARD (Miglior Cast Corale)

Moonlight
Lisa Kjerulff
Jordana Mollick
Melody C. Roscher
Craig Shilowich

SOMEONE TO WATCH AWARD

Andrew Ahn, Spa Night
Claire Carre, Embers
Anna Rose Holmer, The Fits
Ingrid Jungermann, Women Who Kill

TRUER THAN FICTION AWARD

Kristi Jacobson, Solitary
Sara Jordenö, Kiki
Nanfu Wang, Hooligan Sparrow

La cerimonia di premiazione degli Independent Spirit Awards si svolgerà il 25 febbraio 2017. I premi sono assegnati ogni anno dall’organizzazione no-profit IFP/West (ora chiamata Film Independent) per promuovere e sostenere il cinema indipendente che ha poco spazio nella corsa ai premi più rinomati come Golden Globes o Oscar.

Fonte: IndieWire

Inner Workings: il trailer del nuovo corto Disney

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Inner Workings: il trailer del nuovo corto Disney

Walt Disney Animation Studios ha diffuso il primo trailer di Inner Workings, il nuovo cortometraggio Disney che arriverà al cinema con Oceania.

Ecco il trailer di Inner Workings

Diretto da Leo Matsuda, che ha già lavorato a Big Hero 6 e Ralph Spaccatutto, Inner Workings (letteralmente ‘funzionamento interno’) racconta la storia della lotta interna tra pragmatismo e logica e avventura e istinto nel corpo di un uomo.

Il film arriverà al cinema insieme a Oceania.

Oceania uscirà il 22 dicembre in Italia. La sceneggiatura porterà la firma degli stessi registi in collaborazione con Jared Bush, Pamela Ribon e Taika Waititi.

Trama: Vaiana è una teenager vivace che decide di partire in barca per una missione rischiosa, intenzionata a onorare il destino mai compiuto dei suoi antenati. Incontrerà il semidio Maui (Dwayne Johnson) e, insieme a lui, attaverserà l’Oceano Pacifico in un viaggio ricco d’azione.

Nel cast vocale originale del film ci sono  l’esordiente di 14 anni Auli’i Cravalho, che doppierà la protagonista Vaiana, Dwayne Johnson e Phillipa Soo, cantante e attrice statunitense.

Palombella Rossa in versione restaurata al Torino Film Festival

Palombella Rossa in versione restaurata al Torino Film Festival

Oggi, mercoledì 23 novembre al Cinema Massimo è stato presentato in anteprima mondiale e alla presenza del regista,  il restauro di Palombella rossa – realizzato con la supervisione del regista Nanni Moretti e la collaborazione alla color correction di Beppe Lanci, direttore della fotografia di quel set.

Il restauro digitale in 4k è stato realizzato partendo dai negativi scena e colonna originali messi a disposizione dalla Sacher Film. Per le immagini di repertorio presenti nel film sono stati recuperati i filmati super 8 originali conservati da Nanni Moretti. Le lavorazioni sono state eseguite presso il laboratorio Augustus color di Roma.

Fonte: TorinoFilmFestival

Il più grande sogno: recensione del film con Alessandro Borghi

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Il più grande sogno: recensione del film con Alessandro Borghi

Per la sua opera prima, Il più grande sogno, Michele Vannucci ha scelto una storia vera, onesta e semplice e proprio per questo con un cuore grande così. La storia è quella di Mirko, che a 39 anni è appena uscito dal carcere: fuori, nella periferia di Roma, lo aspetta un “futuro da riempire”, possibilmente in modo onesto. Quando viene eletto a furor di popolo Presidente del comitato di quartiere, decide di sognare un’esistenza diversa. Non solo per sé e per la propria famiglia, ma per tutta la borgata in cui vive. Questo film racconta di un “bandito” che si inventa custode di una felicità che neanche lui sa bene come raggiungere. È la storia di un sogno fragile e irrazionale, capace di regalare un futuro a chi non credeva di meritarsi neanche un presente.

A interpretare Mirko c’è lui stesso, Mirko Frezza, che racconta la sua storia senza filtri e senza abbellimenti, con un approccio, quello di Vannucci, alla Accattone di Pasolini, meno disperato e sporco ma ugualmente appassionato. Lo script semplice ed essenziale racconta la storia in maniera lineare, con gli alti e i bassi, mostrando con particolare cura e enfasi i momenti di difficoltà affrontati dallo stesso Mirko per realizzare il più grande sogno. Pur essendo un attore esordiente alle prese con il personaggio di se stesso (e forse proprio per questo), Frezza consegna allo schermo un’interpretazione autentica, così come quella del suo partner sullo schermo, Alessandro Borghi, che torna a interpretare un figlio della periferia di Roma, un po’ semplice e rustico, ma con tanto cuore. Il Vittorio di Non essere cattivo si conferma all’altezza del ruolo.

Il Più Grande SognoIl Più Grande Sogno: trailer con Alessandro Borghi

Il regista effettua un pedinamento dei protagonisti nel loro ambiente reale, nella tenacia con cui mettono insieme una vita che fatica a stare in piedi. L’inseguimento dei personaggi appare però soffocante, i personaggi finiscono per non avere il loro spazio, nemmeno nell’inquadratura.

Nonostante la bellezza e il coraggio della vicenda raccontata, Il più grande sogno può essere il riscatto di molti, di tanti che cercano di ricostruirsi una vita dopo una partenza infelice, ma forse proprio per questo una vicenda anonima.

Animali Fantastici: due scene tagliate per Queenie e Jacob

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Animali Fantastici: due scene tagliate per Queenie e Jacob

Uno dei punti forti di Animali Fantastici e Dove Trovarli, al momento in sala, è senza dubbio la caratterizzazione e la presentazione di nuovi personaggi. In particolare Jacob (Dan Fogler) e Queenie (Alison Sudol) sono trai personaggi più riusciti e amati deli film (insieme allo Snaso dispettoso di Newt).

parlando con Cinemablend, David Yates, regista del film, ha raccontato di due scene tagliate che riguardavano proprio questi due personaggi. La prima vede protagonista Jacob. Quando il suo prestito viene rifiutato, all’inizio della storia, l’uomo torna nel suo appartamento dove lo aspetta… la sua fidanzata! Alla notizia della fallita richiesta di finanziamento da parte della banca però, la donna lo lascia, restituendogli l’anello di fidanzamento. Yates ha detto che la scena è stata tolta perché il pubblico non aveva bisogno di un altro motivo per simpatizzare con Jacob, dal momento che Fogler ha svolto benissimo il suo lavoro.

La seconda scena vedeva invece coinvolta la sorella legilimens di Tina. La scena era situata nel moento in cui tutti e quattro gli eroi sono nella valiga di Newt e riguardava le due sorelle, Queenie in particolare, che insegnavano a Scamander e a Jacob l’inno di Ilvermonry, la scuola di magia americana appena menzionata nel film e frequentata dalle sorelle Goldstein.

per qunto riguarda invece il rapporto romantico tra Queenie e Jacob, Yates non ha fornito ulteriori dettagli, ma la scena finale, in cui la strega fa visita alla pasticcerie di un obliviato Jacob fa ben sperare per il futuro della coppia.

Animali Fantastici e Dove Trovarli recensione

Il film è uscito il 17 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove trovarli, che ha esattamente 23 anni. Il film è  ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry Potter. Nel cast Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller, Dan Folger e Alison Sudol.

Gellert Grindelwald: quello che sappiamo sul personaggio di Animali Fantasitici

Passengers: Chris Pratt e Jennifer Lawrence appassionati nel trailer tv

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L’account Twitter di E! News, @enews, ha diffuso un nuovo trailer di Passengers, con protagonisti Chris Pratt e Jennifer Lawrence. Lo sci-fi è diretto da Morten Tyldum (The Imitation Game) e arriverà nelle sale il 30 dicembre 2016.

Ecco il trailer tv di Passengers

Tante foto da Passengers

A proposito del film, il regista Morten Tyldum (The Imitation Game) ha spiegato: “Gli spettatori piangeranno e rideranno. Resteranno col fiato sospeso. Volevamo realizzare un film che riuscisse a far ridere e piangere nello stesso momento. E se hai due star come Jennifer e Chris la cosa è ancora più facile. Sono entrambi due attori estremamente divertenti, ma al tempo stesso estremamente drammatici. Tra di loro c’è un alchimia incredibile. È stata un’esperienza bellissima dirigerli. Credo che in un periodo come questo, pieno di sequel e reboot, sia molto bello avere una storia originale con due delle più grandi star del momento. Sono davvero orgoglioso di questo film”.

Al centro della storia sceneggiata da Jon Spaihts (Prometheus) c’è il meccanico Jim Preston (Pratt) che, durante un viaggio di 120 anni a bordo di un’astronave diretta su un pianeta situato in una galassia lontana dalla Terra, scopre di essersi erroneamente svegliato dal sonno criogenico quasi cento anni prima del previsto. Soffrendo la solitudine – unico uomo in mezzo a robot e androidi – Jim decide un anno dopo di risvegliare uno dei passeggeri e la sua scelta ricade sulla bella giornalista Aurora (Jennifer Lawrence). I due ben presto si innamorano, ma dovranno affrontare più di un ostacolo, in primis il malfunzionamento della navicella che li porrà seriamente in pericolo. Nel cast anche Laurence Fishburne e Michael Sheen.

Logan: le cicatrici di Wolverine e la prima foto a colori dal film

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Sono state diffuse due nuove immagini da Logan, il film su Wolverine con cui Hugh Jackman dirà addio al personaggio. La prima foto è un dettaglio delle mani del protagonista, sulle cui nocche sono visibili le cicatrici degli iconici artigli retrattili; questo vuol dire che l’eroe non è più lo stesso, e che le sue ferite non guariscono più come prima. La seconda immagine, diffusa da Empire, è la prima foto a colori del film, in cui Logan tiene in braccio la ragazzina che sarà X-23 nel film.

Di seguito le foto da Logan

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Clint Eastwood è Old Man per Frisbeeman

Logan: il teaser poster italiano di Wolverine 3 con Hugh Jackman

Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta (se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti Marvel al cinema, una sorta di Robert Downey Jr per il corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con questo film.

Logan ha un’uscita prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è James Mangold (già regista di Wolverine L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh Jackman, Boyd Holbrook, Richard E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La Salle, Elise Neal e Patrick Stewart.

I Puffi : Viaggio nella Foresta Segreta, il trailer italiano

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I Puffi : Viaggio nella Foresta Segreta, il trailer italiano

I celebri personaggi ideati da Peyo tornano nel trailer italiano de I Puffi: Viaggio nella Foresta Segreta. Diretto da Kelly Asbury il film è in uscita nelle sale italiane il 6 aprile distribuito da Warner Bros. Pictures.

I Puffi : Viaggio nella Foresta Segreta, il trailer italiano

Sinossi: In questo nuovo episodio interamente animato, una mappa misteriosa spinge Puffetta ed i suoi migliori amici Quattrocchi, Tontolone e Forzuto ad una corsa emozionante ed avvincente attraverso la Foresta Segreta, un luogo abitato da creature magiche, per trovare un misterioso villaggio perduto, prima che ci arrivi il perfido mago Gargamella. Intraprendendo un viaggio mozzafiato ricco d’azione e pericoli, queste piccole creature blu arriveranno a scoprire il più grande segreto della storia dei Puffi!

Trai doppiatori originali del film ci sono Demi Lovato, Rainn Wilson e Joe Manganiello.

Fonte: SonyPicturesIT

TFF 34: chiuso il Torino Short Film Market

TFF 34: chiuso il Torino Short Film Market

Si è chiuso domenica 20 il primo Torino Short Film Market, l’unico mercato internazionale del corto in Italia organizzato dal Centro Nazionale del Cortometraggio in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e il Torino Film Festival e con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte.

Il bilancio è straordinariamente positivo. Sono circa 300 i professionisti che si occupano di formato breve – dai produttori ai distributori, dai registi ai buyers – che hanno affollato gli spazi del che il Centro di Produzione RAI di Torino ha gentilmente messa a disposizione per l’occasione. 60 gli ospiti internazionali che il TSFM ha invitato. I due pitch – “Oltrecorto” e “Distributors meet buyers” – hanno registrato il tutto esaurito, così come il panel “Supporting Short Films”; la proiezione di corti “All you need is short”, curata dal TSFM all’interno del programma del TFF, ha avuto, anch’essa, un grande riscontro di pubblico.

Il successo di una manifestazione non si vede però solo dai numeri, ed è per questo che il Centro Nazionale del Cortometraggio sta monitorando il grado di soddisfazione degli ospiti e degli accreditati. Le prime risposte sono estremamente confortanti e, in generale, il feedback immediato di tanti ospiti e intervenuti è stato, come avremmo auspicato prima dell’evento, la conferma della necessità di uno spazio di incontri professionali dedicato al cortometraggio anche nel nostro Paese. In fondo, basta poco perché l’Italia diventi un Paese normale.

The Music of Silence: Andrea Bocelli sul set per un cameo

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The Music of Silence: Andrea Bocelli sul set per un cameo

Continuano a Roma le riprese di The Music of Silence, biopic su Andrea Bocelli che ha fatto visita al set di Michael Radford (Il Postino) per realizzare un cameo nel film con protagonista Toby Sebastian (il principe Trystane Martell di Game of Thrones).

The Music of Silence The Music of Silence

A dare volto e voce al personaggio di Andrea Bocelli è l’attore inglese Toby Sebastian che insieme a Antonio Banderas, Luisa Ranieri, Jordi Mollà, Ennio Fantastichini e Nadir Caselli compongono  il cast del prestigioso progetto internazionale. E ieri sul set a Cinecittà si è palesato il grande cantante per girare un cameo del film a lui dedicato, THE MUSIC OF SILENCE, tratto dall’omonima autobiografia edita in Italia da De Agostini e diretto dal regista inglese Michael Radford (Il Postino, Il mercante di Venezia). Di fronte al pianoforte a coda su un palco dalle luci soffuse, i ciak di Radford catturano la famosa aria pucciniana  Nessun dorma intonata dal tenore toscano.

The Music of Silence: Andrea Bocelli sul set per un cameo

Tutti conoscono la voce di Bocelli, le sue canzoni, le interpretazioni di famose arie liriche, la sua popolarità internazionale. Meno però si conosce della sua infanzia e del percorso che lo ha portato da Lajatico, paese della campagna toscana, agli allori della sua carriera attuale. Anna Pavignano e Michael Radford firmano la sceneggiatura in collaborazione con Andrea Bocelli. The Music of Silence, le cui riprese sono in corso a Roma e a seguire  in Toscana, è prodotto da Roberto Sessa per Picomedia con Andrea Iervolino e Monika Bacardi per AMBI Media Group.

Come Diventare Grandi Nonostante i Genitori: clip ‘il bacio’

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Come Diventare Grandi Nonostante i Genitori: clip ‘il bacio’

Si intitola ‘il bacio’ la clip che vi proponiamo di seguito di Come Diventare Grandi Nonostante i Genitori, film DIsney Italia dal 24 novembre in sala. Il film è diretto da Luca Lucini, regista di Tre metri sopra il cielo, Amore, bugie e calcetto, Solo un padre, Nemiche per la pelle, mentre la a sceneggiatura è firmata da Gennaro Nunziante, autore di alcuni dei più grandi successi di box office degli ultimi quindici anni.

Ecco la clip:

https://www.youtube.com/watch?v=ajptdcVwzB0&feature=youtu.be

Prodotto da Piero Crispino per 3ZERO2 e The Walt Disney Company Italia, Come Diventare Grandi Nonostante i Genitori sarà distribuito da Disney Italia in circa 400 copie.

Come Diventare Grandi Nonostante i Genitori: trailer del film Disney Italia

Presentato a Roma il 10 novembre presso la Casa del Cinema, Come Diventare Grandi Nonostante i Genitori vede protagoniste due delle più amate e premiate attrici del cinema italiano, Giovanna Mezzogiorno (La finestra di fronte di Ferzan Özpetek, La bestia nel cuore di Cristina Comencini, Vincere di Marco Bellocchio)e Margherita Buy (Maledetto il giorno che t’ho incontrato di Carlo Verdone, Saturno contro di Ferzan Özpetek, Mia madre di Nanni Moretti) con la partecipazione dell’attore americano Matthew Modine (Birdy – Le ali della libertà di Alan Parker, Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan).

Al loro fianco, Sergio Albelli, Ninni Bruschetta, Paolo Calabresi, Giovanni Calcagno, Roberto Citran, Francesca De Martini, Sara D’Amario, Gabriella Franchini, Elena Lietti, Aglaia Mora, Paolo Pierobon, e, al suo esordio cinematografico, il popolare conduttore televisivo e speaker radiofonico Federico Russo.

Il film vede anche la presenza di alcuni giovani promettenti attori, come Emanuele Misuraca, Chiara Primavesi, Toby Sebastian e alcuni volti noti dell’amata serie Tv Alex & Co. in onda su Disney Channel: Leonardo Cecchi, Eleonora Gaggero, Saul Nanni, Federico Russo e Beatrice Vendramin.       

3ZERO2, società di produzione che fa parte del gruppo internazionale EMG, è la società che, insieme a Disney Italia, ha ideato e prodotto la serie Tv Alex & Co. Il film Come Diventare Grande Nonostante i Genitori è stato realizzato in associazione con Banca Monte dei Paschi di Siena ai sensi delle norme sul tax credit.

Sempre più spesso i genitori assumono comportamenti competitivi verso i professori dei propri figli: contestano voti e programmi, inventano complotti, fra simpatie e antipatie immaginarie. Così, invece di aiutare i ragazzi nella loro formazione, diventano ostacoli insormontabili alla loro crescita. I genitori pensano con presunzione: “Noi conosciamo meglio di chiunque altro i nostri figli, sappiamo quanto valgono, come e cosa gli si deve insegnare”. È quello che accade anche ai ragazzi di Come Diventare Grandi Nonostante i Genitori.

Quando al liceo arriva la nuova preside, che decide di non aderire al concorso scolastico nazionale per gruppi musicali, i ragazzi, con la loro sfrenata passione per la musica, subiscono un duro colpo. Anche i genitori corrono a protestare: a quel punto, la preside decide addirittura di raddoppiare il lavoro quotidiano dei ragazzi. Dopo i primi voti bassi, i genitori consigliano prudentemente ai propri figli di sottostare alle decisioni della nuova preside: ma i ragazzi, con orgoglio, decidono di iscriversi al concorso musicale pur avendo contro scuola e genitori. L’ardua sfida li porterà a crescere in modo sorprendente tra ostacoli di ogni tipo da superare.

Fonte: cinemaecinema

Why Worry Production: incontro con Diego Panadisi e Pietro Silvestri

Dietro un grande blockbuster pop a stelle e strisce c’è sempre la lunga e sapiente mano degli artisti dei Visual Effects, gli unici in grado di realizzare l’impossibile – o, almeno, l’improbabile – con sofisticati software, estro e creatività: solo così è possibile vedere, sul grande schermo, un’invasione aliena senza dilapidare l’intero budget a disposizione o senza scomodare gli inquilini di altre galassie.

È ciò che il regista tedesco – ma naturalizzato statunitense – Roland Emmerich ha saputo, sapientemente, orchestrare fin dagli esordi della sua carriera nel cinema, realizzando film cult che hanno riscritto “l’immaginario della catastrofe” più recente: Fantasmi ad Hollywood, Moon 44 – Attacco alla Fortezza, Stargate, Independence Day, Godzilla, The Day After Tomorrow, 10.000 AC, Sotto Assedio – White House Down e Independence Day – Resurgence sono stati resi possibili solo grazie al lavoro delle società di Visual Effects che vi hanno preso parte.

Nell’ultimo capitolo della “saga” di Independence Day Resurgence, uscito in sala nel 2016, ha preso parte alla post produzione anche una società italiana di produzione impiegata nell’ambito pubblicitario, cinematografico e nei Visual Effects, la Why Worry Production.

Noi di Cinefilos.it abbiamo fatto una chiacchierata con Diego Panadisi (WWP Founder e Visual Effects Producer) e Pietro Silvestri (Visual Effects Project Manager) per scoprire qualche dettaglio in più sul mondo della post produzione, i suoi segreti, le sue potenzialità e analizzare la loro esperienza hollywoodiana insieme ad Emmerich.

Why Worry Production: incontro con Diego Panadisi e Pietro Silvestri

Come siete approdati in questo progetto hollywoodiano di Independence Day Resurgence? C’è qualche aneddoto particolare che ci potete raccontare?

Diego: noi collaboriamo da diversi anni con un visual effects supervisor di Los Angeles – anche se in realtà è di origini tedesco polacche – che lavora da diversi anni proprio con Roland Emmerich. Circa quattro anni fa ci è stato proposto di lavorare su alcune scene di un film con protagonista Michael Douglas, dal titolo The Reach – Caccia all’Uomo (Beyond The Reach, 2014) e diretto da Jean- Baptiste Léonetti. Il nostro lavoro e il nostro approccio a quest’ultimo sono piaciuti, così hanno deciso di affidarci l’intero film e non soltanto le scene che ci avevano affidato: quando siamo subentrati noi, il film era suddiviso per tre società che partivano da Los Angeles per arrivare a noi, in Italia; quindi ci dovevamo limitare a fare un pacchetto per uno prima che prendessero la decisione di affidarci tutto l’insieme. Ovviamente il film ci ha dato visibilità – trattandosi di un grande progetto cinematografico – permettendoci di entrare in tal modo in questo settore dei visual effects con un prestigioso biglietto da visita in mano. Nel frattempo, abbiamo continuato a lavorare su altri progetti in collaborazione sempre con Los Angeles

Pietro: come un kolossal

Diego: sì, un kolossal americano le cui riprese non sono ancora iniziate (dal titolo Singularity, sempre per la regia di Emmerich) ma per il quale avevamo già realizzato gli animatics finali del film, costituiti da un aereo che veniva attaccato e che, infine, precipitava.

Solo dopo l’inizio di quest’altro lavoro, durante l’anno scorso, abbiamo ricevuto la chiamata di Greg Strasz che ci illustrava la situazione dei Visual Effects di Independence Day Resurgence sui quali stavano già lavorando da diversi mesi e, allo stesso tempo, ci proponeva di collaborare con loro realizzando qualche pezzetto di visualizzazione e post visualizzazione che ancora non era stato completato.

Dopo due/ tre mesi di visualizzazione e post visualizzazione incentrate sul materiale girato, i live actions con gli attori, il compositing e il 3D solo intorno a Febbraio/Marzo abbiamo iniziato a lavorare sulle 20-21 scene del trailer: quelle che poi sono diventati i finals per uno dei tre trailers ufficiali (quello ribattezzato Air Defense)

Pietro: Una Chiamata alle Armi, era stato ribattezzato così

Diego: che è uscito intorno ad Aprile, quasi a ridosso dell’uscita in sala del film. Successivamente ci è stato anche chiesto di lavorare alla logo animation di Centropolis, la casa di produzione (Centropolis Entertainment) fondata da Emmerich che, da oltre vent’anni – cioè dall’uscita del primo Independence Day– utilizzava la vecchia edizione del logo; noi lo abbiamo rifatto animandolo in stereoscopia e, adesso, aprirà ogni film del regista tedesco sia come regista che come produttore. Per noi è stato un vero fiore all’occhiello.

Pietro: aggiungendo qualche dettaglio tecnico… abbiamo realizzato il logo di Centropolis in 4K stereoscopico. L’unico riferimento video che avevamo era il logo originale di vent’anni fa, che abbiamo deciso di ricostruire ed implementare, visto che si trattava di un bel “pezzetto” d’animazione che non avvertiva, assolutamente, il peso dell’età. Siccome sono rimasti molto soddisfatti del risultato finale, a quel punto ci hanno chiesto di lavorare sulle scene di visualizzazione e post visualizzazione che già avevamo realizzato, visto che si era arrivati agli sgoccioli delle lavorazioni e a ridosso delle scadenze stabilite. A ridosso della scadenza, è stato davvero difficile lavorare sull’inizio e la fine del film.

In quanti stavate lavorando al progetto?

Diego: Eravamo in 25. 25-30 persone nei picchi massimi, tra visualizers, illustratori, map paintings, animatori etc. Ci hanno proposto di lavorare su una scena emersa in quei giorni, dopo alcuni screenings: mancava una sequenza fondamentale per la comprensione del film, non presente nella sceneggiatura originale, ma senza la quale sarebbe stato difficile, per uno spettatore, capire fluentemente la trama e i suoi colpi di scena. Ci hanno mandato qualche immagine primordiale di astronavi aliene e navette più piccole (ma non la nave madre quanto un modello più piccolo), e in sole 5 settimane abbiamo realizzato questo shot in 3D senza materiali di partenza, solo a partire da alcuni concept e da pochi schizzi.

Pietro: la scena è questa: c’è un’astronave aliena più piccola di quella madre, che arriva al bunker della Cheyenne Mountain dove si è rifugiato il presidente; qui mancava il punto di raccordo che riguardava lo sbarco degli alieni sulla terra. Il nostro compito consisteva nel creare questa astronave che atterrava nel bunker, lo colpisce sparando, lo distrugge e infine spalanca il suo portellone liberando l’alieno che, di lì a breve, ucciderà il presidente. Senza dilungarci ulteriormente in altri spoiler del film, abbiamo quindi cercato di creare il modello dell’astronave partendo dal disegno, aggiornandolo di nuovo in base alle richieste di Emmerich (come, ad esempio, la posizione delle braccia, i movimenti, le animazioni etc.), passando dall’inquadratura all’oggetto ricostruito. Ci siamo soffermati sul movimento stesso dell’oggetto e sullo sfondo che avevamo a disposizione: le Cheyenne Mountain che abbiamo ricostruito in 2D e in 3D con un map painting in 16K; una volta completato questo processo, abbiamo inserito le esplosioni e i materiali ad effetto fluido: tutto questo, in un solo shot, evidentemente, molto ricco di dettagli sui quali lavorare.

Come avevamo già accennato in precedenza, lavorare in visualizzazione e visualizzazione sull’inizio e la fine di un film del genere è stato molto difficile: si trattava di parti fondamentali ed importantissime, e per noi è stata una vera fonte d’orgoglio vedere come l’inizio sia rimasto fedele alla nostra visualizzazione mentre la fine è davvero molto simile alla nostra idea, a partire semplicemente dagli sfondi utilizzati (il Marocco, L’Area 51). La scena che ci aveva mostrato Emmerich (durante la fase di pre-visualizzazione) era ambientata già in Marocco ma ci ricordava terribilmente kolossal vecchio stile come La Bibbia, con queste scene così povere e scarne: a quel punto, ascoltammo le esigenze del regista – il deserto, il Marocco, le montagne innevate – e decidemmo di assecondarle, iniziando così il nostro lavoro. Alla fine poi non abbiamo accettato i final realizzati perché avevamo davvero troppo poco tempo, ma quelli proiettati al cinema sono davvero molto simili ai nostri, rendendoci decisamente soddisfatti dei nostri post viz.

Diego: I nostri post viz erano davvero molto alti, e abbiamo sempre consegnato tutto in tempi davvero record: per tale motivo siamo stati lodati, fin da subito, per il nostro lavoro, perché abbiamo scelto –in modo volontario – di spingere molto su questo versante per farci vedere e conoscere, scegliendo di adottare una tendenza opposta rispetto ai grandi colossi del settore che non devono (o non vogliono) dimostrare niente del genere.

Quanto vi ha “accompagnato” Roland Emmerich, che ruolo ha avuto nel vostro processo creativo? Quanto è grande lo scarto tra gli effetti speciali di Independence Day (1996) e Independence Day – Resurgence (2016) e quanto ha influenzato, il loro percorso, il primo capitolo?

Pietro: La maggior parte degli artisti che lavora con noi ha iniziato a fare questo lavoro dopo aver visto Independence Day nel 1996, un film che è stato una grande fonte d’ispirazione, come per il nostro supervisore del 3D Alessandro: per lui era qualcosa di assolutamente incredibile! In fin dei conti il primo capitolo vinse un Accademy Award nel 1996 per i Miglior Effetti Speciali, anche se lo scarto è significativo: negli anni ’90 si usavano dei modellini, mentre nell’ultimo film – 2016 – gli effetti speciali sono molto più presenti, rispetto a Independence Day che era piuttosto una commedia basata sui “vedo non vedo”.  Per quanto gli sviluppi nell’ambito dei Visual Effects abbiano aperto nuove strade e spianato nuove potenzialità, ancora non si è arrivati alla perfezione assoluta: la ricerca è appena iniziata, c’è ancora del tempo per cercare di raggiungere altri effetti

Magari effetti più totalizzanti, come nelle esperienze “da concerto” che investono tutti e cinque i sensi, anche quelli finora “trascurati” dal cinema

Diego: esatto… poi, per quanto riguarda invece la presenza di Roland Emmerich e il suo apporto, noi siamo stati “fortunati” a godere fin da subito della sua vicinanza; poi Greg Strasz, il suo Visual Effects Supervisor “personale”, l’unico impiegato di Centropolis e figura unica nella compagine societaria, è a stretto contatto costante con Emmerich: così, anche noi potevamo avere un feedback quotidiano su ogni materiale inviato e parlare di continuo – attraverso delle conference call – con lui e gli altri supervisors riuniti, ascoltando ogni giorno i suoi spunti e le sue ispirazioni che ci comunicava per far progredire il lavoro: ad esempio, certe volte ci mandava dei bozzetti con degli schizzi, costituiti da quattro linee a matita difficili anche solo da decifrare. Siamo riusciti ad instaurare con il regista un rapporto molto efficace, riuscendo a produrre in tempi stretti molto materiale e creando un legame diretto basato sulla fiducia reciproca. Mentre eravamo immersi nel lavoro, ho avuto modo di passare più di due settimane a Los Angeles proprio nel cuore pulsante del quarter della Centropolis Entertainment e la Uncharted Territory di Volker Engel e Marc Weigert (la società di Visual Effects che, da sempre, collabora con Emmerich), e ovviamente continuavamo a lavorare con l’Italia nonostante il fuso orario e le varie differenze, con Roland sempre presente ed incuriosito dai nostri progressi. È uno di quei registi che ha sempre il controllo della situazione e prende le sue decisioni

Pietro: com’è accaduto con la scena finale sulla Cheyenne Mountain, che era già stata realizzata da un altro gruppo di lavoro americano: quando abbiamo visto il risultato finale ci sembrava un po’ scarno, povero; così il nostro supervisore ci ha suggerito di migliorarla un po’. Certe, si potevano creare degli attriti con l’altra società, ma a Emmerich è piaciuta la nostra versione e quindi alcuni elementi li abbiamo passati agli altri, all’insegna di un lavoro creativo ed incrociato.

Diego: l’esperienza di Independence Day – Resurgence è stata una delle esperienze di post produzione più complesse che ci siano mai capitate, un vero e proprio banco di prova e di confronto con realtà più grandi e più strutturate della nostra

Pietro: sì, infatti è stato affascinante dimostrare come anche noi possiamo essere competitivi

Diego: siamo finiti nella lista insieme ad altre trenta società leader nei Visual Effects che hanno collaborato insieme per realizzare il film e, vedere che in questa lista ci siamo finiti anche noi… è stato un vero onore

Why Worry ProductionE… in Italia? Cosa avete realizzato o cosa realizzerete nel prossimo futuro?

Diego: per adesso in Italia, con la mia società, avevamo lavorato soprattutto nell’ambito della pubblicità, producendo e post producendo spot e prodotti video per la comunicazione: questo era il nostro core business fino a poco tempo fa; diciamo che, adesso, dopo il progetto di Independence Day – Resurgence una fetta importante della mole di lavoro si è spostata verso i Visual Effects: bisognerà vedere al momento con quale frequenza entreranno nuovi progetti oppure decideremo di scegliere nuovi progetti. Ci sta capitando di parlare di molte cose: alcune ci attirano molto, altre un po’ meno… stiamo valutando varie proposte, insomma

Ma solo in Italia o anche all’estero?

Diego: sia italiane che straniere, con piccoli progetti da Los Angeles magari

E invece di strettamente italiano? Qualche progetto di cui potete già parlare magari…

Diego: ci piacerebbe terminare le ultime due/tre piccole sequenze di un progetto – che hanno dei tempi di rendering molto lunghi – sul quale stiamo lavorando al momento in contemporanea con altri, che purtroppo non ci permettono quindi di potergli dedicare tutto il tempo necessario. Ci piacerebbe moltissimo cominciare a farci conoscere presso altre produzioni e distribuzioni, per mostrare ciò che abbiamo fatto fino ad oggi – soprattutto, Independence Day – Resurgence – per vedere se sono interessati a come lavoriamo e magari ad avviare delle fruttuose collaborazioni. Al momento stiamo solo discutendo sulle possibilità che potrebbero aprirsi per quanto riguarda i film italiani, ma siamo solo in trattative: nessun progetto ci è stato ancora pienamente affidato

Pietro: qua in Italia abbiamo lavorato molto in pubblicità e in tv, per esempio abbiamo realizzato i Visual Effects di una puntata del programma di divulgazione scientifica Ulisse dedicata a Pompei, nella quale abbiamo ricostruito l’eruzione del Vesuvio su – appunto – Pompei stessa ed Ercolano, per poi realizzare in seguito anche un lavoro di compositing nella Villa dei Misteri: siccome non si poteva girare con gli attori sul set reale, abbiamo deciso di fare una scansione 3D delle sale per poi realizzare, inoltre, un’altra scansione del movimento degli attori registrata nella sede Rai.

Diego: come progetti cinematografici abbiamo un film horror indipendente per il quale abbiamo realizzato delle piccole sequenze di post viz e che per adesso è “bloccato”; si tratta di un progetto di Harald Kloser, sempre uno dei co – produttori di Independence Day – Resurgence nonché compositore.

E con Roland Emmerich avete ipotizzato qualche nuova collaborazione?

Diego: ma, in realtà abbiamo continuato a collaborare con lui anche dopo il film – attraverso il logo Centropolis– realizzando un cortometraggio presentato al Sundance Film Festival, per il quale abbiamo realizzato una scena semplice solo in apparenza: era uno shot di 4800 fotogrammi realizzato con il drone, girato nel parcheggio di una scuola deserta che abbiamo riempito di auto, inserendo circa cento personaggi all’interno della scuola: ci abbiamo impiegato due/tre mesi per dare vita a tutti e creare il risultato finale.

Pietro: si parlava anche di Moonfall, il nuovo progetto di Emmerich, ma tutto sembra essersi bloccato dopo l’annuncio del reboot di Stargate, che per adesso sembra aver calamitato del tutto l’attenzione. Si sa ancora molto poco su questo progetto, anche noi siamo in attesa di qualche notizia in più.

Piccola domanda autobiografica: c’è qualche film in particolare che vi ha influenzato per la scelta del vostro mestiere, qualcuno che magari vi ha influenzato particolarmente?

Diego: Personalmente, non essendo un tecnico per quanto riguarda nel senso stretto i Visual Effects, non sono legato ai film dal punto di vista lavorativo quanto da puro spettatore; la mia ispirazione per affrontare questo mondo è venuto da altro, dalla mia esperienza personale, con mio padre ingegnere elettronico che progettava impianti audiovisivi professionali fino ai primi anni 2000 e che mi ha fatto respirare, fin da piccolo, quest’aria così “tecnologica”. Prima mi sono avvicinato al video, poi al montaggio e infine alla pubblicità come montatore ed editor, lavorando con software come After Effects.

Pietro: io sono un appassionato di documentari e film sperimentali, ai quali mi dedico anche dal punto di vista registico… i Visual Effects sono simili alla video arte, alla parte più sperimentale della creatività. A tal proposito, non posso non citare quindi i miei maestri Peter Greenaway, Derek Jarman o, in assoluto, Sergei Parajanov.

A proposito di software, quale usate di solito?

Diego: After Effects è usato molto ma non di solito, magari solo con qualche pezzetto di pre viz e post viz; di solito preferiamo usare 3DS MAX oppure Nuke.

Pietro: abbiamo una nostra farm interna con delle nostre postazioni: ciò significa che siamo anche cresciuti come infrastruttura proprio per supportare il progetto di Independence Day – Resurgence, per poter essere in tal modo più autonomi. Il coordinamento è fondamentale: è un’organizzazione perfetta, dove tutto dev’essere tracciato; ci deve essere ogni commento e lo storico di ogni shot, e bisogna ripetere questo lavoro per migliaia di shot, figuriamoci per un film intero

Per quanto riguarda il cinema italiano, come lo vedete da spettatori ma soprattutto da addetti ai lavori, soprattutto alla luce di un ultimo anno costellato da successi come Il Racconto dei Racconti o Lo Chiamavano Jeeg Robot? C’è qualche buona prospettiva per quanto riguarda un’apertura verso il mondo dei Visual Effects?

Diego: premettendo il fatto che ci piacerebbe tantissimo lavorare con Gabriele Mainetti ad esempio.

Pietro: il cinema digitale in Italia sta arrivando solo adesso: per tale motivo ci piacerebbe realizzar piuttosto degli stage per i registi che magari ancora non conoscono bene le potenzialità dei Visual Effects: manca un po’ un approccio, una conoscenza delle potenzialità a partire proprio dalla progettazione del film stesso; siamo ancora carenti di una cultura digitale e del suo impatto a livello di costi

Diego: spesso molti registi incappano, a fine film, in quel drammatico momento durante il quale realizzano di non avere più a disposizione i soldi del budget destinati agli effetti speciali, e così decidono di tagliare i costi; questo è uno dei motivi che, fino ad oggi, ci ha tenuti lontani dal mondo del cinema italiano. Meglio non correre il rischio di lavorare male perché ancora non c’è troppa organizzazione.

Si parla da tempo del pericolo latente che, i Visual Effects, possano un giorno soppiantare gli attori “in carne ed ossa” al cinema: secondo voi, questo rischio è reale oppure si tratterà di una svolta definitiva per contenere certi costi?

Diego: Oggi come oggi mi sembra davvero estremo parlare di un pericolo simile: sono problemi dei quali, magari, potremmo tornare a discutere tra quindici o vent’anni; di solito si apportano effetti estetici praticamente invisibili, di pulizia dell’immagine più che di compositing vero e proprio, e per esempio in Italia si fanno lavori su questa falsariga, concentrati piuttosto sulla correzione dei dettagli: l’unica eccezione italiana al momento è rappresentata, appunto, da un film “di genere” come Lo Chiamavano Jeeg Robot, che tende a seguire quella linea tipicamente americana incentrata sugli sci – fi e, soprattutto, sugli horror: la parola chiave per loro è il già citato genere.

10 film in cui è il villain a vincere

10 film in cui è il villain a vincere

Anche se nella vita non va sempre così, al cinema, di solito, il bene vince sempre, o quasi! Ecco 10 film in cui è il villain a vincere la partita contro l’eroe. Qualunque sia l’esito della pellicola in questione, sulla bilancia finale, è il bad guy che la spunta.

10 film in cui è il villain a vincere

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I horror ingiustamente ignorati agli Oscar

Il mito del bad guy che è più affascinante dell’eroe o del buono in generale non viene smentito da questi film in cui, alla fine, si finisce anche per simpatizzare per il villain che trionfa, metaforicamente, sul buono.

Da che parte state voi? Preferite il cari vecchi eroi o i villain?

Spider-Man Homecoming: ecco perché è diverso dagli altri Spider-Man

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Spider-Man Homecoming sarà il terzo inizio cinematografico per il personaggio dell’Uomo Ragno. A interpretare il protagonista, questa volta abbiamo Tom Holland, molto più giovane rispetto ai suoi predecessori e sicuramente interprete di grande talento che proverà a raccontarci un altro Spider-Man rispetto a quanto realizzato da Tobey Maguire e Andrew Garfield.

In cosa Spider-Man Homecoming è diverso dagli altri film sull’Uomo Ragno?

Ma in cosa sarà davvero diverso questo Spider-Man dai suoi predecessori? Secondo Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, la differenza più grande è che questo film e questo personaggio saranno inseriti in un contesto più ampio, più esteso, che avrà relazioni con gli altri film del MCU. “Spider-Man Homecoming sarà ambientato all’interno di quest’universo che abbiamo costruito in 14 film – ha spiegato Feige a Variety – nei film precedenti Spider-Man era l’unico supereroe di questo mondo. Ma nei fumetti Spider-Man vive in una realtà in cui gli Avengers esistono, Iron Man esiste, Hulk fugge per le strade, Captain America è stato scongelato. In questo film Peter Parker è un giovane che deve rientrare a casa al tramonto per non far preoccupare sua zia May, deve andare a scuola, fare i suoi compiti. È in contrasto con le vite di un Tony Stark o di un Dottor Strange.”

Riuscirà Peter a finire i compiti di chimica e a salvare il mondo?

Spider-Man Homecoming: ecco quando vedremo il trailer

Diretto da Jon WattsSpider-Man Homecoming vedrà protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael KeatonMichael Barbieri, Donald Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne Daly Kenneth Choi.

Fonte: Variety

La la Land: una featurette con Ryan Gosling ed Emma Stone

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La la Land: una featurette con Ryan Gosling ed Emma Stone

La Lionsgate Movies ha diffuso una nuova featurette di La la Land in cui i protagonisti del film parlano dell’esperienza artistica e produttiva del film. Nel video ci sono Ryan Gosling ed Emma Stone, ma anche JK Simmons, che nel film interpreta un piccolo ruolo, e il regista Damien Chazelle.

Come nasce La la Land

Il film ha aperto la 73esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e si candida a essere uno dei protagonisti della prossima stagione dei premi.

La La Land è un musical a metà tra dramma e commedia che segue la storia di Sebastian (Gosling) e Mia (Stone), che stanno insieme grazie alla loro passione comune per la musica. Ma appena il successo bussa alla loro porta devono fare i conti con il sottile tessuto che tiene insieme il loro amore.

Diretto da Damien Chazelle (che ha anche curato la sceneggiatura), il film arriverà nei cinema USA il 15 luglio 2016. Nel cast figura anche il premio Oscar JK Simmons, alla sua seconda collaborazione con Chazelle dopo Whiplash, per il quale ha ricevuto l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista. Completano il cast Finn Wittrock, Sonoya Mizuno, Rosemarie DeWitt, Josh Pence e Jason Fuchs.

La La Land recensione del film

Ascolta il duetto di Emma Stone e Ryan Gosling per City of Stars

Disney: una mostra omaggia i registi di Oceania – foto

Disney: una mostra omaggia i registi di Oceania – foto

La Gallery Nucleus ha condiviso diverse immagini dalla mostra organizzata per rendere omaggio a Ron Clements e John Musker, registi storici della Disney a breve in sala con Oceania. Nella loro filmografia si annoverano La Sirenetta, Aladdin, La principessa e il Ranocchio, Hercules e altri dei classici della Casa di Topolino.

Ecco la gallery Disney che omaggia Clements e Musker

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Oceania uscirà il 22 dicembre in Italia. La sceneggiatura porterà la firma degli stessi registi in collaborazione con Jared Bush, Pamela Ribon e Taika Waititi.

Trama: Vaiana è una teenager vivace che decide di partire in barca per una missione rischiosa, intenzionata a onorare il destino mai compiuto dei suoi antenati. Incontrerà il semidio Maui (Dwayne Johnson) e, insieme a lui, attaverserà l’Oceano Pacifico in un viaggio ricco d’azione.

Nel cast vocale originale del film ci sono  l’esordiente di 14 anni Auli’i Cravalho, che doppierà la protagonista Vaiana, Dwayne Johnson e Phillipa Soo, cantante e attrice statunitense.

Fonte: CS

MCU, Kevin Feige sui recasting di Iron Man e Captain America

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MCU, Kevin Feige sui recasting di Iron Man e Captain America

Per quanto possa essere doloroso per tutti i fan del MCU, presto gli Avengers cinematografici avranno altri volti. È quello che inevitabilmente accadrà a personaggi del calibro di Iron Man o Captain America con lo sviluppo, ancora lungo e programmato nel futuro, delle Fasi 3 e 4 del progetto Marvel Studios.

Il MCU e i recasting degli Avengers

Parlando proprio di recasting dei Vendicatori, il presidente degli Studios Kevin Feige ha dichiarato: “Robert Downey Jr. è Iron Man, e proprio ora io non riesco a vedere nessun’altro nel ruolo. Chris Evans ha impersonato Captain America così bene come nessun altro ha mai dato vita a un’icona pop. Guardo indietro e vedo Christopher Reeves come Superman come standard d’eccellenza, e allo stesso modo penso a Chris Evans come Cap. Non immagino nessun altro… Ma si deve guardare anche alla storia: abbiamo un nuovo Spider-Man da Captain America Civil War e lo rivedremo in Spider-Man Homecoming, e le persone lo hanno accettato. Si può guardare a Sherlock Holmes, James Bond, Batman come a personaggi che sono durati di più di ogni attore che li abbia mai interpretati. Ci sono precedenti in altri franchise che ci mostrano che il recasting è possibile.”

Per quanto sia difficile da digerire, è indubbio che un recasting avverrà a breve. Il Tony Stark di Robert Downey Jr e il Cap di Chris Evans sono iconici per il MCU, ma allo stesso tempo sono anche personaggi potenti che hanno una autonomia insita nella figura dei fumetti, per cui, con buona pace dei puristi della Marvel, assumeranno probabilmente dei volti differenti.

Voi che ne pensate?

Fonte: Variety

Star Wars Episodio IX chiuderà la saga degli Skywalker?

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Star Wars Episodio IX chiuderà la saga degli Skywalker?

Con Star Wars Episodio IX, potremmo dire addio per sempre agli Skywalker e ai loro drammi familiari.

Star Wars è un affare di famiglia

Può esistere uno Star Wars senza uno Skywalker coinvolto? Abbiamo sempre saputo, dall’inizio della saga galattica, che Star Wars è un franchise “di famiglia” e che questa famiglia era quella degli Skywalker, in tutte le sue declinazioni. La trilogia originale parlava dei gemelli Luke e Leia, e di un misterioso Lord Sith che si era poi rivelato essere il capostipite degli Skywalker, Anakin. La trilogia moderna ha raccontato questa discesa nell’oscurità del giovane Anakin, mentre questa trilogia appena cominciata con Il Risveglio della Forza, pur concentrandosi su altri personaggi, sembra sviluppare ancora l’eredità di Darth Vader, di Leia (con Ben Solo/Kylo Ren) e forse anche di Luke.

Star Wars Episodio IX chiuderà la saga degli Skywalker?

Ma cosa ci verrà raccontato in Episodio IX? In che modo questa grande saga può giungere alla fine? E soprattutto sarà possibile continuare il franchise senza uno Skywalker alla guida dello stesso? Se le supposizioni che stanno circolando in rete dovessero essere confermate, allora Star Wars Episodio IX vedrà la fine della saga degli Skywalker e forse l’inizio di un nuovo corso per il franchise. Secondo le presidente della LucasFilm, Kathleen Kennedy, potrebbe essere possibile anche procedere per film singoli.

“Ci sono discussioni che stanno andando avanti proprio in questo momento. Ve lo dirò onestamente, possiamo permetterci di procedere per film standalone? Sicuro. Ma non saprei, stiamo vagliando le opzioni.”

Sembra infatti chiaro che una volta conclusa questa terza trilogia e usciti gli spin-off in programma, la LucasFilm continuerà a sfornare film del franchise, ma a questo punto non sappiamo se e in che modo le storie saranno interconnesse.

Che ne pensate? Sicuramente l’uscita di Rogue One a Star Wars Story, primo spin-off, renderà chiara l’idea e l’eventualità di uno sviluppo della saga per film standalone.

Star Wars il Risveglio della Forza

Star Wars Episodio VIII sarà diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente successive a Il Risveglio della Forza.

Nel film torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del Toro, Laura Dern e Kelly Marie Tran.

Fonte: SR

Spider-Man fa visita al Presbyterian Hospital, ma il piccolo malato preferisce Batman

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Capita anche ai supereroi di essere rifiutati, ogni tanto, ed è quello che è capitato allo Spider-Man di Tom Holland durante una visita al Presbyterian Hospital nel reparto pediatrico.

Vestito da Uomo Ragno e in compagnia delle sue co-star Zendaya e Jacob Batalon, Tom Holland ha fatto visita al piccolo Nicholas, degente dell’ospedale, ma ha scoperto che l’eroe preferito del piccoletto è in realtà Batman. Ecco il video:

Holland non ha però perso le speranze e sappiamo che ci saranno in giro per il mondo moltissimi altri ragazzini che preferiscono il suo Spider-Man al Cavaliere Oscuro!

Spider-Man Homecoming: svelato un nuovo ruolo dai fumetti

Diretto da Jon WattsSpider-Man Homecoming vedrà protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael KeatonMichael Barbieri, Donald Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne Daly Kenneth Choi.

Animali Fantastici: che piani ci sono per Percival Graves?

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Animali Fantastici: che piani ci sono per Percival Graves?

Quando nel cast di Animali Fantstici e Dove Trovarli venne annunciata la presenza di Colin Farrell, era chiaro che scegliere un attore con un carisma così “oscuro” avrebbe portato la produzione a fargli interpretare un personaggio misterioso, se non addirittura “cattivo“. Il Parcival Graves di Animali Fantastici si è infatti rivelato uno dei personaggi meglio riusciti del film, che però sembra non avere futuro nei sequel.

Parlando a Snitch Seeker, il produttore David Heyman ha infatti dichiarato: “Non ci sono piani per riportare Colin Farrell nei sequel.”

Considerando gli sviluppi del personaggio nel film di David Yates, sembra quasi una conseguenza inevitabile, purtroppo per i fan dell’attore e per il personaggio di Graves. Tuttavia, a difesa di Colin Farrell  e della sua ottima performance nel ruolo, possiamo dire che il franchise di Harry Potter è piano di personaggi che, anche se per breve tempo, hanno brillato nella saga e sono entrati nel cuore dei fan. Sarà questo il destino di Percival?

Animali Fantastici e Dove Trovarli recensione

Il film è uscito il 17 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove trovarli, che ha esattamente 23 anni. Il film è  ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry Potter. Nel cast Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller, Dan Folger e Alison Sudol.

Gellert Grindelwald: quello che sappiamo sul personaggio di Animali Fantasitici

Han Solo spin-off: i toni saranno quelli di un western

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Han Solo spin-off: i toni saranno quelli di un western

Lo spin-off su Han Solo, che ci racconterà la giovinezza dell’amatissimo contrabbandiere spaziale, prende ogni giorno più forma e mentre la galassia di Star Wars continua ad espandersi, veniamo a sapere altri interessanti dettagli che riguardano il film che vedrà protagonista Alden Ehrenreich.

Parlando con Variety del progetto, Ehrenreich ha dichairato: “Il film sarà molto simile a un film di truffa o a un western, con lo stesso stile. Abbiamo parlato dei dipinti di Frederic Remington, di quei colori primari che sono usati per definire il look di quello che vorremmo apparisse nel film.”

In effetti per raccontare un’avventura di un contrabbandiere, l’heist movie sembra adeguato, ma anche il sapore western potrebbe dare al film il giusto senso di familiarità ed epicità insieme, sentimenti destati senza dubbio da un personaggio del calibro di Han Solo.

Emilia Clarke protagonista femminile dello spin-off di Star Wars su Han Solo

Ricordiamo che lo spin-off dedicato a Han Solo sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà anche Chewbacca. Alden Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di Harrison Ford. Nel cast anche Emilia Clarke e Donald Glover.

Lo spin-off sul personaggio è previsto per il 25 maggio 2018 e sarà diretto da Phil Lord e Christopher Miller, registi di 21 Jump Street e The LEGO Movie. La sceneggiatura porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

Animali Fantastici: Newt non sarà al centro dei sequel

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Animali Fantastici: Newt non sarà al centro dei sequel

Animali Fantastici e dove trovarli ha senza dubbio conquistato il cuore del pubblico, non solo dei potteriani storici, ma anche di una nuova generazione di fan pronti a farsi trasportare nel mondo magico della Rowling.

Newt non sarà il protagonista del franchise di Animali Fantastici

Parlando con CinemaBlend del futuro del franchise, che prevede altri 4 film oltre a quello al momento in sala, il produttore David Heyman ha dichiarato che al centro delle prossime vicende non ci sarà il Newt Scamander di Eddie Redmayne, anche se sarà comunque una parte della storia. “Non credo che Newt sarà il cuore di tutto questo. Penso che ne farà parte, come Tina, Queenie e Jacob, saranno tutti parte del prossimo.”

Sembra però chiaro che, stando anche alle notizie trapelate secondo cui vedremo anche un giovane Silente all’opera, e soprattutto stando al fatto che questa saga si concluderà nel 1945, anno della sconfitta di Gellert Grindelwald, lo sviluppo del racconto ci porterà al duello finale tra il mago oscuro e il preside di Hogwarts (evento citato già nel 1997 in Harry Potter e la Pietra Filosofale).

Heyman ha infatti confermato una cosa molto interessante: “Silente, Credence e Grindelwald saranno gli interpreti principali della storia.”

Nonostante ci muoviamo su un terreno sconosciuto, possiamo quindi affermare che i più dotti in storia potteriana possono già farsi un’idea dei racconti che verranno.

Che ne pensate?

Animali Fantastici e Dove Trovarli recensione

Il film è uscito il 17 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove trovarli, che ha esattamente 23 anni. Il film è  ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry Potter. Nel cast Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller, Dan Folger e Alison Sudol.

Gellert Grindelwald: quello che sappiamo sul personaggio di Animali Fantasitici

Fonte: SR

Captain Marvel: i suoi poteri saranno “fuori scala”

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Captain Marvel: i suoi poteri saranno “fuori scala”

Ci era già stato raccontato da Kevin Feige (boos Marvel Studios) che Captain Marvel, prossima eroina a essere introdotta nel MCU in Avengers Infinity War, sarebbe stata la più potente in circolazione. Durante un’intervista con Variety, Feige ha ribadito il concetto, spiegando che il personaggio interpretato da Brie Larson sarà “fuori scala”.

“Per quanto riguarda Captain Marvel, lei è il personaggio più potente mai messo in un nostro film. I suoi poteri sono fuori scala, e quando la introdurremo, sarà senza dubbio il personaggio più forte mai avuto. Ci è sembrato importante quindi controbilanciare questa forza con dei grandi sentimenti. Lei ha bisogno di avere molta umanità e quindi abbiamo pensato a Brie.”

I poteri di Captain Marvel sono fuori scala

Per usare un paragone molto caro al mondo dei nerd, Feige ha portato l’esempio delle famose figurine collezionabili degli anni ’90. “Se dovessimo avere le figurine collezionabili per i personaggi Marvel con i livelli di potenza indicati sopra, lei sarebbe fuori scala in paragone a tutti gli altri personaggi introdotti fino a questo momento in un film.”

Mentre, tornando alla scelta del premio Oscar Brie Larson, Feige ha dichiarato: “Data l’estensione dei suoi poteri, avevamo bisogno di controbilanciare con qualcuno che sembrasse molto umana e con cui ci si possa relazionare con facilità. Ci serviva qualcuno credibile nei suoi poteri ma allo stesso tempo con cui si potesse stabilire un contatto anche attraverso le proprie debolezze.”

E Brie Larson sembra certamente una scelta intrigante.

Nell’ultima shor-tlist di candidate alla regia di Captain Marvel c’erano Rebecca Thomas, Niki Caro, Lesli Linka Glatter e Lorene Scafaria, Jennifer Kent e Jennifer Yuh, mentre non è stato ancora scartato il nome di Michelle MacLaren, quella che in un primo momento avrebbe dovuto dirigere per la DC Films il progetto su Wonder Woman, poi passato a Patty Jenkins.

Scritto da Nicole Perlman (Guardians of the Galaxy) e Meg LeFauve (Inside Out), Captain Marvel arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Star Wars: gli spin-off sono stati un’idea di George Lucas

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Star Wars: gli spin-off sono stati un’idea di George Lucas

Dopo anni di pausa, il franchise di Star Wars si è espanso in maniera esponenziale, a partire dalla nuova trilogia “ufficiale” fino agli spin-off che esordiranno il 15 dicembre prossimo con Rogue One a Star Wars Story.

Gli spin-off di Star Wars sono un’idea di Lucas

Adesso, durante un’intervista con EW, veniamo a sapere da Kathleen Kennedy che lo stesso George Lucas aveva avuto l’idea di questi spin-off e racconti di origini prima che si ultimasse l’acquisizione della LucasFilm da parte di Disney (correva il 2012).

“George me ne parlò appena entrai a far parte del progetto – ha dichiarato la Kennedy – Aveva pensato spesso a fare questo tipo di cosa e aveva già scritto 3 o 4 idee che potevano trasformarsi in film. Ovviamente all’interno della mitologia c’erano un sacco di opportunità, quindi è stata questa la prima volta che ho sentito parlare degli spin-off.”

In merito al progetto su Han Solo però, il boss della LucasFilm ha detto che Lucas non ha partecipato a questa idea: “No, abbiamo parlato di storie di origine, ma non siamo mai stati così specifici. Abbiamo parlato dei Jedi e delle idee di fondazione che George aveva avuto in merito alla creazione di questa mitologia. È stata un’idea venuta fuori dal confronto e dalle nostre conversazioni.”

Gli spin-off saranno inaugurati da Rogue One a Star Wars Story

Dopo Star Wars il Risveglio della Forza, il futuro del franchise prevede Rogue One e lo spin-off su Han Solo che si alterneranno al cinema con gli Episodi VIII e IX della gasa ufficiale.

Intanto il prossimo appuntamento al cinema è con Rogue One, in arrivo il 15 dicembre in sala.

Diretto da Gareth Edwards e interpretato da Felicity Jones e Diego Luna, il film seguirà un gruppo di ribelli con il compito di rubare i piani di costruzione della Morte Nera e si posiziona, cronologicamente, parecchi anni dopo La Vendetta dei Sith e qualche anno prima de Una Nuova Speranza.

Rogue One A Star Wars Story: l’emozionante terzo trailer

Thor Ragnarok: gli stunts di Cate Blanchett in un video dal set

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Thor Ragnarok: gli stunts di Cate Blanchett in un video dal set

Anche se non abbiamo ancora visto una sua immagine ufficiale per Thor Ragnarok, Cate Blanchett resta il punto interrogativo più affascinante del film di Taika Waititi. L’attrice due volte premio Oscar interpreta la villain Hela, che potrebbe apparire anche in Avengers Infinity War nella personificazione di Morte (per saperne di più), non è stata ancora vista sul set, se non per qualche brevissimo scatto rubato molto distante. Oggi però, grazie a YouTuber bigfootkam, vi mostriamo un video che riprende Zoe Bell, la controfigura della Blanchett, alle prese con gli stunt sul set.

Gli stunts di Cate Blanchett in Thor Ragnarok

Thor Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

La Stoffa dei Sogni: Gianfranco Cabiddu presenta il film a Roma

La Stoffa dei Sogni: Gianfranco Cabiddu presenta il film a Roma

La Stoffa dei Sogni è l’imponente – ed elegante – opera scritta (insieme a Ugo Chiti e Salvatore De Mola) e diretta dal regista Gianfranco Cabiddu, che ha deciso di imbarcarsi – con uno sparuto gruppo di fidati collaboratori, colleghi, attori e non solo – nella titanica impresa di adattare, per il grande schermo, La Tempesta di William Shakespeare, l’adattamento in napoletano antico ed aulico che ne fece Eduardo De Filippo e la pièce teatrale di quest’ultimo L’Arte della Commedia: la presentano alla stampa il regista, gli attori Sergio Rubini, Ennio Fantastichini, Renato Carpentieri, Teresa Saponangelo, I due produttori Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per la Paco Cinematografica (in collaborazione con Rai Cinema) e il delegato di Microcinema Distribuzione.

La prima domanda viene rivolta proprio a Cabiddu, per scrutare un po’ nell’oscuro iter produttivo e distributivo intrapreso da questo film presentato durante la Festa del Cinema di Roma 2015 e che approderà solo adesso in sala, il prossimo 1 Dicembre.

Il regista conferma che la sua più grande fortuna è stata quella di collaborare, in gioventù, proprio con De Filippo mentre stave traducendo ed adattando La Tempesta: si occupava delle riprese, mentre un già malato Eduardo cercava di rendere al meglio le mille sfaccettature dei singoli personaggi coinvolti nella pièce e tutti interpretati da lui stesso. Solo anni dopo quest’evento, scoprendo che l’isola dell’Asinara era diventata un parco protetto, si è reso effettivamente conto della magnifica bellezza incantata del luogo e delle sue infinite possibilità per ospitare I fatti narrati all’interno dell’opera shakespeariana.

Come incipit si è orientato, invece, verso un’altra opera scritta da De Filippo: la commedia L’Arte della Commedia, che vede proprio in scena – fin dall’incipit – un gruppo di guitti (attori girovaghi) che perdono il loro teatro, andato a fuoco: il prefetto al quale si rivolgono si rifiuta di aiutarli, ma da quel momento in poi perde completamente il senso del confine tra realtà e finzione, con personaggi che si avvicendano sulle scena e che sembrano tutti attori, incarnazione di una finzione.

L’intento di Cabiddu, insieme soprattutto a Chiti, era quello di restitutire – attraverso la scrittura – quella leggerezza tipica del teatro trasferendola sul grande schermo, muovendosi in bilico tra la lievità e la soavità che appartiene tipicamente al linguaggio teatrale. Ovviamente, trattandosi di un adattamento tratto anche da De Filippo, non poteva mancare un piccolo cameo, all’inizio del film, del figlio Luca De Filippo (nei panni del capitano del traghetto diretto verso l’Asinara) e morto un anno dopo la fine delle riprese: l’esperienza di questo grande maestro e uomo di teatro ha insegnato a tutti (soprattutto a Cabiddu stesso) a concentrarsi su un messaggio più ampio che fosse veicolato dal film, ovvero che bisogna sempre riferirsi e dialogare con le nostre tradizioni senza perdere la nostra natura, concentrandosi soprattutto sulle nostre tradizioni culturali e, nello specifico, teatrali.

Una nuova domanda riguarda, invece, lo stretto rapporto tra la parola e lo spazio (entrambe protagoniste assolute ne La Stoffa dei Sogni): quale dialogo si è creato tra queste due “entità”, in particolare in relazione allo spazio fisico del paesaggio?

A prendere la parola è sempre Cabiddu, che conferma ancora una volta come l’isola dell’Asinara sia già, di per sé, un personaggio vero è proprio: si tratta infatti di un luogo dal sapore incantato dove può avvenire davvero tutto, un posto dove il turismo non è la risorsa principale, permettendo in tal modo agli attori di restare lontani da alcune comodità della vita moderna (acqua calda, cellulari etc.) e facendoli immergere in una simbiosi totale tra uomo e natura, regalando un’esperienza di andata, ritorno ma soprattutto approdo. Inoltre, sempre parlando dell’apporto fondamentale che ha avuto la precisa scelta della location, nessun membro della crew si può esimere dal considerare l’isola come un luogo che ha conferito loro concentrazione durante il periodo delle riprese, restituendo uno spazio dall’ampio respiro. Ogni luogo, ogni set naturale era assolutamente lontano dal concetto stesso di claustrofobia: la caratteristica era l’ampiezza sconfinata, evocate dal mare, dal palco ricostruito nel carcere, dalla natura incontaminata della vegetazione selvaggia, evocando una natural “empatia scenografica”.la stoffa DEI SOGNI

Dopo il regista, a prendere la parola, sono i due protagonisti e mattatori, gli attori Sergio Rubini ed Ennio Fantastichini: entrambi riconfermano il clima incline al cameratismo che si era creato sul set e il forte legame creato con la natura incontaminata e pericolosa che li circondava: quest’ultima ha regalato a tutto il cast la possibilità di maturare un nuovo impatto con lo spazio, riflettendo sulla sua natura intrinseca che lo rende unico, puro ed incontaminato, fedele solo a sé stesso.

Anche gli altri due membri del cast, Teresa Saponangelo e Renato Carpentieri, condividono il pensiero dei colleghi e sottolineano – ancora una volta – quelle che sono state le caratteristiche chiave della loro avventura shakespeariana: il cameratismo e il ruolo portante della natura, vera “mattatrice” sulla scena, che ha permesso di definire lo spazio della narrazione conferendo un nuovo respiro al film.

La Stoffa dei Sogni: Gianfranco Cabiddu presenta il film a Roma

Dopo aver parlato strettamente del film e della sua essenza, alcune domande spostano il discorso intavolato durante la conferenza dal piano del “realismo magico” de La Stoffa dei Sogni alla realtà effettiva, nuda e cruda: qual è la condizione del cinema italiano oggi e cosa ne pensano I protagonisti del film, regista, produttori e distributore incluso?

Ognuno di loro ha in cantiere nuovi progetti: alcuni ambiziosi (come il film che sta girando Fantastichini, il biopic The Music of Silence su Andrea Bocelli diretto da Michael Radford), altri indipendenti e rischiosi, altri “multitasking” (come Rubini che approderà a teatro, in TV e al cinema) oppure più nel solco della tradizione (una fiction targata Rai per la Saponangelo oppure esperienze di ricerca ed insegnamento teatrale per Carpentieri), ma non sono comunque esenti dalla polemica nei confronti dell’industria del cinema italiano: secondo Ennio Fantastichini, il più coinvolto, oggi tutto si è trasformato, focalizzando l’attenzione non sulla qualità di un film quanto sul numero di copie distribuite, vendute o sul totale degli incassi durante la prima settimana. Più si cerca di piacere a tutti – aggiunge – più ci si limita, puntando in basso. Il rapporto conflittuale tra produzione e distribuzione è così complesso solo in Italia: perfino gli esercenti sono concentrate soprattutto sull’incasso e non sulla bontà della poesia, una caratteristica che invece va difesa a qualunque costo; e questo istinto dovrebbe partire proprio dalle istituzioni, che dovrebbero fornire il buon esempio non solo dimostrando “simpatia” per l’industria dell’audiovisivo ma procedendo con una serie di azioni concrete per migliorare proprio gli aspetti più difficili, sostenendo tutti coloro che, nel settore, cercano di «combattere il sistema, non di assecondarlo».

Sergio Rubini, invece, è pronto a lanciare una nuova polemica rivolta proprio alla stampa e al rapporto conflittuale che spesso intercorre tra gli organi di comunicazione e l’industria della quale dovrebbero parlare: dopo aver citato il commediografo Aristofane con la sua opera Le Rane, concentra la sua attenzione sul problema della percezione collettiva che si ha di un film come La Stoffa dei Sogni che “scomoda” due icone del teatro mondiale come William Shakespeare ed Eduardo De Filippo: «non sono loro il vero problema» , sottolinea Rubini.

Anche il produttore Arturo Paglia ricorda le varie difficoltà incontrate: il montaggio complesso, la ricerca degli sponsor, la partecipazione di Rai Cinema e la regione Sardegna che si sono impegnate a livello produttivo, oltre a Microcinema Distribuzione per la diffusione in sala.

Ed è proprio il delegato della Microcinema a raccontare, dal punto di vista della distribuzione, la sua avventura sia umana ma soprattutto lavorativa: il problema nei confronti dell’industria audiovisiva è ben più ramificato, e si “infittisce” soprattutto nelle aree provinciali dove manca, alla base, una sorta di “educazione al gusto” verso prodotti diversi, ricercati e raffinati del mercato; ovviamente questo problema non è preso in considerazione dalle istituzioni che se ne dovrebbero occupare. A livello umano, invece, il suo percorso è coinciso con quello di Cabiddu sovrapponendosi in più punti: da ragazzo di provincia in cerca di fortuna a Roma a giovane assistente di Ferruccio Marotti, diviso tra dipartimenti vari incentrati sullo spettacolo, questo iter è sembrato riemergere solo davanti alla lettura del copione di La Stoffa dei Sogni, spingendolo in tal modo a percepire che quello era davvero il momento giusto per investire su questo ambizioso progetto, visto che «se possiamo sognare, perché non farlo dopo aver letto la poesia?»

È Rubini a chiudere il discorso prima di approfondirne un altro, sottolineando il fatto che, oggi come oggi, è impossibile pensare al “Cinema d’Autore” vincolandolo solo al circuito delle sale: oggi il vero luogo promettente è la TV (nonostante le discussioni in merito), come mostrano spesso I risultati oltreoceano è l’ultimo avamposto dov’è ancora possibile pensare alla qualità della scrittura, in modo tale da preservare gli autori; si tratta di una scrittura vicina alla modernità che può raccogliere più soldi permettendo anche di allargare lo spettro degli ipotetici supporti di distribuzione e fruizione di un’opera. E sempre l’attore pugliese viene accostato, nella domanda successive, alla figura immortale di Eduardo De Filippo: quanto il suo personaggio nel film, il capocomico Oreste Campese, è un omaggio alle tante maschere del grande Maestro, come ha interpretato il ruolo meta – teatrale di Prospero (se sempre con questo modello in mente), e come ha reagito di fronte al ruolo?

la stoffa dei sogniL’attore si è definite subito entusiasta nei confronti del film: voleva farne parte, per cui ha aspettato con pazienza le innumerevoli difficoltà superate dalla produzione e da Cabiddu. Per quanto riguarda il confronto con De Filippo, oltre ad una vaga (e velata) somiglianza fisica ha cercato di staccarsi assolutamente da quel modello di partenza e da qualunque suggestione in merito, lavorando piuttosto sull’empatia immediata che ha provato, leggendo, nei confronti del personaggio, liberandosi da ogni tipo di cliché che aveva in mente.

E Fantastichini, invece, come ha visto e percepito il personaggio del direttore del carcere, il vero Prospero del film?

Il film – commenta l’attore – è una sorta di doppio racconto incrociato, che procede lungo due binari paralleli tra la vita, le situazioni che accadono e nel quale si ritrovano coinvolti I personaggi: sono queste circostanze che spingono il direttore del carcere ad identificarsi con Prospero, uno dei protagonisti de La Tempesta di Shakespeare. Il copione l’ha coinvolto da subito, spingendolo a prendere parte al progetto nonostante le innumerevoli difficoltà che sapeva avrebbe incontrato lungo il percorso; un ulteriore elemento che l’ha spinto a decidere è stato proprio il fattore determinante del rapporto tra il direttore e sua figlia, Miranda: anche Fantastichini nella vita è un padre e gli sta a cuore il tema della libertà, che è la forma più alta d’amore, la semplice possibilità di poter lasciar andare I propri figli per vederli crescere liberi e felici, alla ricerca del loro posto nel mondo.

Anche la Saponangelo e Carpentieri intervengono nella questione: la prima era emozionata di fronte alla sola possibilità di poter adattare un testo di Shakespeare in una lingua così nobile come il napoletano antico, un dialetto così aulico: questa opportunità, insieme a quella di aver condiviso il set con altri attori del genere, l’ha fatta sentire orgogliosa di essersi lasciata coinvolgere; Carpentieri, invece, è rimasto positivamente colpito dalla delicatezza di certi momenti narrate da Cabiddu nel corso del film (come il legame tra i giovani Miranda e Ferdinando), dove ogni piccolo gesto si trasforma in un grane atto d’amore o di libertà nonostante la nostra società sia immerse nell’epoca della velocità, dove tutto è così rapido: qui in questa storia, al contrario, il tempo e il respiro rallentano recuperando il loro ritmo natural e la dimensione del sogno. L’attore confessa inoltre di sognare da sempre di interpretare La Tempesta nella rilettura di Eduardo: quando, sul set, lo confesso al figlio Luca De Filippo, la sua replica fu lapidaria e, ironicamente, basata su un discorso di incassi e ritorno economico: «ma quella non fa soldi!»

A chiudere la ricca conversazione è, ancora una volta, Cabiddu stesso che parafrasa Eduardo per parlare del lavoro sul set: “Nel tetro vero, se non ascolti gli altri non ascolti te stesso”, e infatti la forza de La Stoffa dei Sogni sono stati anche i suoi attori che sono stati in grado di collaborare tra loro ascoltandosi ed escludendo le suggestioni del mondo esterno dal processo creative (complice anche al natura impervia del luogo) realizzando, alla fine, un prodotto collettivo dove ognuno di loro ha trovato qualcosa di sé nel testo e ha contribuito con un proprio, forte, apporto personale.

L’ultimo pensiero va proprio a Luca De Filippo, e al ricordo che Cabiddu ha del suo coinvolgimento nelle riprese: avevano collaborato insieme, a teatro, innumerevoli volte, e per entrambi questo film rappresentava la possibilità di rendere omaggio ad un modo tradizionale di fare – e vedere – il teatro: a maggior ragione nell’ultimo periodo (prima della sua prematura scomparsa), le preoccupazioni maggiori che aveva erano legate alla sorte della propria compagnia una volta che non ci sarebbe stato più. Ma, come accade sulla scena, anche nella vita è la tradizione che permette al tempo di aggiustare tutto e di poter continuare, incessante, a scorrere.

Silence: trailer del film di Martin Scorsese

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Silence: trailer del film di Martin Scorsese

La Paramount Pictures ha pubblicato il primo trailer di Silence, il film di Martin Scorsese con protagonista Andrew Garfield e Liam Neeson.

Il trailer di Silence

Di seguito sono state pubblicate anche alcune foto dal film e il primo intenso poster.

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Il film, dalla produzione turbolenta doveva essere la pallicola più lunga della produzione di Scorsese, sfociando nelle tre ore. Deadline ha però annunciato che il film sarà lungo 2 ore e 39 minuti, una durata comunque considerevole ma negli standard dei grandi film storici protagonisti in genere della stagione dei premi.

Silence è basato sul romanzo di Shusaku Endo (adattato per lo schermo da Jay Cocks) ed è ambientato nel 17° secolo: segue la storia di due sacerdoti gesuiti mentre affrontano violenze e persecuzioni quando viaggiano in Giappone per individuare il loro mentore e per diffondere il vangelo del cristianesimo. Il cast del film include Andrew Garfield, Ken Watanabe, Liam Neeson, Adam Driver, Ciaran Hinds e Tadanobu Asano.

Fonte: IndieWire

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