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Green Lantern Corps: il film cambierà la storia che conosciamo

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Green Lantern Corps: il film cambierà la storia che conosciamo

Ospite del San Diego Comic Con, Geoff Johns è tornato a parlare del progetto a cui sta lavorando, ovvero Green Lantern Corps, di cui scriverà la sceneggiatura per la Warner Bros. Queste sono state le sue parole in merito:

Sarà una completa re-immaginazione della storia che conosciamo, proprio come ho fatto per i fumetti di Green Lantern Rebirth. Spero di poter scrivere una sceneggiatura che piaccia alla Warner Bros e alla DC e che possa reinventare la mitologia dei personaggi in un modo diverso, anche se è ancora in linea con alcune cose che abbiamo fatto nei fumetti.

Green Lantern Corps: svelati i personaggi principali del film

Green Lantern Corps svilupperà uno dei più grandi universi di supereroi della DC Comics, e vedrà protagonisti Hal Jordan e John Stewart. Scongiurati quindi i rumor degli ultimi mesi che volevano in prima linea Simon Baz e Jessica Cruz, mentre la scelta di Jordan e Stewart sembra oggi la più coerente e affidabile.

Giusto un anno fa il nome di David Goyer (sceneggiatore di Batman v Superman: Dawn of JusticeL’Uomo d’Acciaio e della trilogia del Cavaliere Oscuro) era stato associato al progetto su Green Lantern Corps nella doppia veste di regista e sceneggiatore. Passati diversi mesi da quel rumour, sembra che la Warner Bros. abbia puntato gli occhi su un altro filmaker per portare sullo schermo le nuove avventure dei supereroi DC.

Green Lantern Corps: la Warner Bros vorrebbe Christopher McQuarrie

Il desiderato numero uno sarebbe Christopher McQuarrie, che di recente ha firmato la regia degli ultimi due capitoli di Mission Impossible e di Jack Reacher (sempre con protagonista Tom Cruise).

Green Lantern Corps è stato descritto come “un Arma Letale nello spazio” che si concentrerà su due personaggi: Hal Jordan e John Stewart, tiratore scelto della Marina, afroamericano, che entra a far parte del Corpo delle Lanterne Verdi. Il film si focalizzerà in particolare sul suo rapporto con Jordan e il Corpo.

Green Lantern Corps: i primi dettagli sulla trama del film

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Green Lantern Corps: i primi dettagli sulla trama del film

Le riprese di Aquaman sono in pieno svolgimento e Justice League arriverà a novembre prossimo, intanto Wonder Woman è ufficialmente il film del DCEU ad aver incassato di più, mentre ancora molto poche sono le notizie che circolano in merito a Green Lantern Corps.

Si è detto da tempo che il personaggio potrebbe comparire in Justice League, ma non si hanno ancora notizie su un eventuale casting.

Adesso ThatHashtagShow, informa che la Warner Brothers vuole alla regia Rupert Wyatt, regista che già aveva lasciato a mezz’aria il progetto Fox su Gambit e che, come Matt Reeves che è passato dalle scimmie ai pipistrelli, ha un passato nel franchise de Il Pianeta delle Scimmie sempre di casa Warner.

Il sito conferma quello che già si vociferava, ovvero che nel film compariranno sia Hal Jordan che Jon Steward, le due lanterne più famose, e che nel corso degli eventi il primo sarà impegnato a istruire il secondo al ruolo di protettore della Terra.

Inoltre, i casting non sono stati ancora annunciati, ma sembra che per Jordan si cerca un attore che abbia un’età compresa trai 39 e i 50, mente per Stewart si cerca un attore giovane, dai 21 ai 30 anni. In questo modo la dinamica di allievo-mentore avrebbe abbastanza senso. Per quanto riguarda invece le caratteristiche etniche, queste saranno rispettate in base a quanto riportato dai fumetti.

Justice League: Henry Cavill sfida Armie Hammer, sarà lui Green Lantern?

Green Lantern Corps viene descritto come “un Arma Letale nello spazio” che si concentrerà su due personaggi: Hal Jordan e John Stewart, tiratore scelto della Marina, afroamericano, che entra a far parte del Corpo delle Lanterne Verdi. Il film si focalizzerà in particolare sul suo rapporto con Jordan e il Corpo.

David Goyer Justin Rhodes sono gli sceneggiatori, mentre Goyer è anche produttore del film, mentre produttori esecutivi del progetto sono Geoff Johns e Jon Berg, alla guida della DC Films, divisione responsabile dei lungometraggi dedicato all’universo esteso DC.

Una volta terminata la sceneggiatura, sarà possibile scegliere un regista. Difficile al momento capire la fattibilità di un nuovo coinvolgimento di Ryan Reynolds, protagonista del primo Lanterna Verde, ormai impegnato nei panni di Deadpool.

Green Lantern Corps: fan art di Luke Evans come Sinestro

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Green Lantern Corps: fan art di Luke Evans come Sinestro

Green Lantern Corps è l’annunciato prossimo film basata sul fumetto di Green Lantern e che farà parte del DCCU. Ebbene nonostante l’insuccesso del primo adattamento, Green Lantern è uno dei film più attesi dai fan della DC Comics, e oggi arriva una proposta di casting per uno dei ruoli più importanti della storyline di Green Lantern, ovvero Sinestro che per questa fan art ha le le fattezze di Luke Evans, apprezzato attore cinematografico, spesso a suo agio nei panni di villain.

Green Lantern CorpsGreen Lantern Corps anche se annunciato ufficialmente al momento no ha una data di uscita ed è attualmente in coda agli altri film della DCGreen Lantern Corps dovrebbe arrivare al cinema nel 2020. Previsto inizialmente per il 19 giugno 2020, il film uscirà adesso il 24 luglio dello stesso anno.

Tutte le news sul DC Cinematic Universe le trovare nel nostro canale ufficiale DC FILMS.

Vi ricordiamo che il prossimo film DC FILMS sarà Wonder Woman diretto da Patty Jenkins e vedrà protagonista Gal Gadot affiancata da Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, David Thewlis, Danny Huston, Elena Anaya, Ewen Bremner e Saïd Taghmaoui. Il film arriverà al cinema il 23 giugno 2017.

Il film è prodotto da Charles Roven, Zack Snyder e Deborah Snyder, con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller, Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca Roven come executive producers.

Green Lantern Corps: Duncan Jones ha un’idea per il film

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Green Lantern Corps: Duncan Jones ha un’idea per il film

Il regista Duncan Jones (Moon, Warcraft) ha condiviso sul suo canale Twitter una interessante idea per il film su Green Lantern Corps. Chiaramente, il personaggio fonda il suo potere sulla forza di volontà tramutata in azione dalla magia dell’anello che porta. Tuttavia, l’interessante ipotesi di Jones comprende la possibilità che il portatore dell’anello di smeraldo non abbia una volontà forte. Che può fare allora con tutto quel potere?

Potrebbe essere un’interessante punto di partenza per sviluppare una storia inedita e interessante, non credete?

Al momento Duncan Jones è al lavoro su Mute, il suo nuovo progetto originale, uno sci-fi con protagonista Paul Rudd.duncan jonesGreen Lantern Corps viene descritto come “un’Arma Letale nello spazio” che si concentrerà su due personaggi: Hal Jordan e John Stewart, tiratore scelto della Marina, afroamericano, che entra a far parte del Corpo delle Lanterne Verdi. Il film si focalizzerà in particolare sul suo rapporto con Jordan e il Corpo.

Green Lantern Corps: un nuovo candidato al ruolo di John Stewart

David Goyer e Justin Rhodes sono gli sceneggiatori, mentre Goyer è anche produttore del film, mentre produttori esecutivi del progetto sono Geoff Johns e Jon Berg, alla guida della DC Films, divisione responsabile dei lungometraggi dedicato all’universo esteso DC.

Una volta terminata la sceneggiatura, sarà possibile scegliere un regista. Difficile al momento capire la fattibilità di un nuovo coinvolgimento di Ryan Reynolds, protagonista del primo Lanterna Verde, ormai impegnato nei panni di Deadpool.

Green Lantern Corps: David Goyer potrebbe dirigere

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Green Lantern Corps: David Goyer potrebbe dirigere

Anche se non si hanno ancora conferme ufficiali sull’attore che interpreterà Lanterna Verde in Green Lantern Corps (qui la nostra ipotesi), il progetto continua il suo sviluppo, in particolare continua la ricerca di un regista. 

Per quello che riguarda la sceneggiatura, da tempo sappiamo che David Goyer e Justin Rhodes sono a lavoro sullo script, ma sembra che Goyer sia interessato anche alla regia.

Secondo Jeff Sneider, al Meet the Movie PressGoyer potrebbe assumersi la responsabilità di dirigere il film in persona. Goyer ha già diretto prima ma questo passo sarebbe davvero importante per la sua carriera, dal momento che il film sarà un progetto ad alto budget.

Justice League: Henry Cavill sfida Armie Hammer, sarà lui Green Lantern?

Green Lantern Corps viene descritto come “un Arma Letale nello spazio” che si concentrerà su due personaggi: Hal Jordan e John Stewart, tiratore scelto della Marina, afroamericano, che entra a far parte del Corpo delle Lanterne Verdi. Il film si focalizzerà in particolare sul suo rapporto con Jordan e il Corpo.

David Goyer e Justin Rhodes sono gli sceneggiatori, mentre Goyer è anche produttore del film, mentre produttori esecutivi del progetto sono Geoff Johns e Jon Berg, alla guida della DC Films, divisione responsabile dei lungometraggi dedicato all’universo esteso DC.

Una volta terminata la sceneggiatura, sarà possibile scegliere un regista. Difficile al momento capire la fattibilità di un nuovo coinvolgimento di Ryan Reynolds, protagonista del primo Lanterna Verde, ormai impegnato nei panni di Deadpool.

Green Lantern Corps: conferme, smentite e fanart

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Green Lantern Corps: conferme, smentite e fanart

Moltissime voci si rincorrono negli ultimi giorni in merito al casting dei protagonisti di Green Lantern Corps. Nell’ultima shortlist abbiamo visto anche James Marsden e tuttavia, mentre le conferme ufficiali si fanno attendere, c’è una smentita che allontana per ora definitivamente Armie Hammer dal ruolo di Hal Jordan.

Green Lantern Corps: Armie Hammer smentisce

L’attore di Operazione UNCLE ha infatti dichiarato di non aver mai sentito parlare di un provino per il film e di aver letto il report sui giornali.

Per quanto riguarda invece il ruolo di John Stewart, la rete candida adesso Mahershala Ali, attore che “corre il rischio” di ottenere una nomanation agli Oscar (magari anche una statuetta) per la sua interpretazione in Moonlight, di Barrry Jenkins. L’attore in realtà è già sotto contratto con la Marvel per la serie Netflix Luke Cage, per cui la sua effettiva partecipazione al film sembra improbabile, tuttavia la fan art che lo ritrae nel costume di Lanterna Verde è molto bella.

Mahershala Ali per Green Lantern Corps

Green Lantern Corps viene descritto come “un Arma Letale nello spazio” che si concentrerà su due personaggi: Hal Jordan e John Stewart, tiratore scelto della Marina, afroamericano, che entra a far parte del Corpo delle Lanterne Verdi. Il film si focalizzerà in particolare sul suo rapporto con Jordan e il Corpo.

David Goyer e Justin Rhodes sono gli sceneggiatori, mentre Goyer è anche produttore del film, mentre produttori esecutivi del progetto sono Geoff Johns e Jon Berg, alla guida della DC Films, divisione responsabile dei lungometraggi dedicato all’universo esteso DC.

Una volta terminata la sceneggiatura, sarà possibile scegliere un regista. Difficile al momento capire la fattibilità di un nuovo coinvolgimento di Ryan Reynolds, protagonista del primo Lanterna Verde, ormai impegnato nei panni di Deadpool.

 

Green Lantern Corps: Armie Hammer è Hal Jordan – fanart

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Dopo tante voci e tantissimi attori propostisi per il ruolo, non abbiamo ancora nessuna conferma in merito a chi sarà il protagonista di Green Lantern Corps

Armie Hammer circuisce da tempo il ruolo, in maniera più o meno seria, e dopo molte dichiarazioni contraddittorie, anche Henry Cavill, interprete di Superman nel DCEU, ha cominciato a giocare, sui social, con l’ipotesi che Hammer possa davvero entrare nell’Universo Condiviso della Warner Bros. 

Di seguito, @sentrydesigns ha condiviso una fanart su Twitter che ci mostra come potrebbe apparire l’attore di The Social Network nel ruolo della Lanterna Verde.

Justice League: Henry Cavill sfida Armie Hammer, sarà lui Green Lantern?

Green Lantern Corps viene descritto come “un Arma Letale nello spazio” che si concentrerà su due personaggi: Hal Jordan e John Stewart, tiratore scelto della Marina, afroamericano, che entra a far parte del Corpo delle Lanterne Verdi. Il film si focalizzerà in particolare sul suo rapporto con Jordan e il Corpo.

David Goyer e Justin Rhodes sono gli sceneggiatori, mentre Goyer è anche produttore del film, mentre produttori esecutivi del progetto sono Geoff Johns e Jon Berg, alla guida della DC Films, divisione responsabile dei lungometraggi dedicato all’universo esteso DC.

Una volta terminata la sceneggiatura, sarà possibile scegliere un regista. Difficile al momento capire la fattibilità di un nuovo coinvolgimento di Ryan Reynolds, protagonista del primo Lanterna Verde, ormai impegnato nei panni di Deadpool.

 

Green Lantern Corps: ancora rimandato il film WB

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Green Lantern Corps: ancora rimandato il film WB

I fan di Lanterna Verde che hanno già visto “maltrattare” il loro eroe sul grnade schermo, dovranno aspettare ancora un mese in più del previsto per rivederlo, si suppone in un adattamento migliore, splendere sul grande schermo.

È notizia di poche ore fa che la Warner Bros ha posticipato ulteriormente il film su Green Lantern Corps, possiamo affermare quindi che non vedremo il personaggio in nessuna delle due parte in lavorazione di Justice League.

Previsto inizialmente per il 19 giugno 2020, il film uscirà adesso il 24 luglio dello stesso anno.

La Warner ha anche spostato dall’8 giungo al 22 marzo 2019 Godzilla 2, mentre Godzilla vs Kong ha adesso una data d’uscita: il 29 maggio 2020.

Green Lantern CorpsThe Green Lantern Corps arriverà nel 2020, il 24 luglio.

Fonte: CBM

Green Lantern Cops: Tyrese Gibson conferma gli incontri con la Warner

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Da tempo si susseguono in rete rumors che vorrebbero Tyrese Gibson in trattative con la Warner per entrare a far parte del cast di Green Lantern Cops, tuttavia nessuna delle due parti ne aveva mai confermato la veridicità. A rompere il silenzio è finalmente stata la star di Fate of The Furious che in una recente intervista ha confermato di aver incontrato la Warner più di una volta.

“Mi piacerebbe molto farlo, ho avuto un paio di incontri con la Warner a riguardo ma credo che ancora non sappiano che strada percorrere con il film. Mi farebbe piacere confermarlo ufficialmente ma non posso. E qualora dovessero andare in direzioni diverse credo che loro sappiano quale sia la cosa migliore per il film. I fan hanno iniziato questa campagna e tutto ciò che ho fatto è stato usare i social network per far sapere che ero interessato.”

Fonte: Comic Book Movie

Green Lantern

Nel 2011 un altro super eroe del gruppo Justice league of America farà il suo esordio sul grande schermo: Green Lantern.

Green LanternGreen Lantern nasce dalle menti di Bill Finger e Martin Nodel, che nel 1940 – in piena Golden Age – battezzarono la loro creazione nella rivista All American Comics numero 16, edita dalla Dc Comics.  Anni particolari quelli. Anni in cui impazzava il secondo conflitto mondiale, facendo mobilitare gli editori di fumetti e portando alla creazione di un considerevole numero di supereroi, per stimolare il patriottismo e la vittoria statunitense nella guerra.

Il fumetto

Negli anni, diversi hanno vestito i panni di Lanterna Verde. Il primo fu Alan Scott, giovane ingegnere, che durante le operazioni di collasso di un ponte ferroviario, scorse un minerale verde proveniente dal pianeta Oa, che lo istruì su come creare un anello e una lanterna che gli avrebbero permesso di avere superpoteri. Come ogni supereroe che si rispetti, anche Lanterna Verde si dota di un costume – composto da un ampio mantello viola ed una maschera dello stesso colore, una maglia color rosso con un cerchio giallo sul petto con la raffigurazione di una lanterna verde – che gli permette di celare la sua vera identità. Per rendere più avvincenti le avventure del personaggio, i creatori, seguendo la tradizione che vuole che sia posto un limite ai poteri del supereroe, individuarono negli oggetti di legno il confine dei poteri di Lanterna Verde.

Nel corso degli anni cinquanta il personaggio venne quasi dimenticato, salvo poi ritornare in auge nel corso della Silver age. Questa volta però dietro la maschera non c’era più l’ingegnere Alan Scott, ma la creatura di John Broome e Gil Kane: il collaudatore di aerei Hal Jordan.

Hal è, cronologicamente, la seconda lanterna Verde ed è annoverato tra i personaggi più amati dei fumetti. Fa il suo esordio su Showcase n. 22 (1959) e, con Flash Gordon, traccia l’inizio della Silver Age.

Rispetto ad Alan Scott, la ricetta rimane pressoché invariata: Hal è una persona comune che si trova a fare i conti con superpoteri inaspettati. Quel che cambia è il modo di confezionare il personaggio, la mitologia che lo contorna e il metodo narrativo.

Hal fa parte di un corpo di polizia interstellare creato dalla razza aliena degli Oa, con il compito di mantenere la pace in tutto l’universo (diviso in 3600 settori). Ogni gruppo di settori è protetto da una lanterna verde, scelta in base ai criteri di onestà e coraggio, dotata di un anello che dovrà essere ricaricato ogni 24 ore attraverso un giuramento di fedeltà:

« In brightest day, in blackest night, No evil shall escape my sight. Let those who worship evil’s might. Beware my power – Green Lantern’s light! »

Il potere che scaturisce dall’anello dà possibilità di creare costrutti composti di energia verde, di volare, di sopravvivere nello spazio siderale e di tradurre in tempo reale tutte le lingue dell’universo; i soli limiti sono rilevabili nelle lacune della forza di volontà e della capacità immaginativa del possessore dell’anello, ed è, inoltre, inefficace contro gli oggetti di colore giallo. Di tutti i supereroi, Lanterna verde è quello che – in linea di principio – possiede i poteri qualitativamente e quantitativamente maggiori, ma temporalmente limitati.

Rispetto al personaggio ideato dalla coppia Finger-Nodel, la creatura di Broome e Kane si presenta con un’uniforme di colore verde, orfana del mantello, con il simbolo del corpo delle lanterne verdi sul petto.

Il Film – I dettagli sul film sono ancora poco noti. Quel che si sa è che la sceneggiatura sarà affidata a Greg Berlanti, Michael Green e Marc Guggenheim e avrà come attore protagonista il canadese Ryan Reynolds (Amityville Horror, Ricatto d’amore),  diretto da Martin Campbell (Casinò Royale, La leggenda di Zorro).

La trama del film sarà incentrata sul personaggio della Silver Age, Hal Jordan, e sul corpo delle lanterne verdi.

Inizialmente tra i candidati a vestire i panni di Lanterna Verde c’erano, tra gli altri: Nathan Fillion, Sam Worthington, Bradley Cooper, Justin Timberlake, Henry Cavill, Jared Leto, Michael Fassbender e Ryan Gosling, ma alla fine la scelta finale cadde su Ryan Reynolds, considerato fisicamente più adatto al ruolo.

Originariamente, la scelta della location era ricaduta su Sidney,  ma, a causa dell’aumento della valuta australiana, per ridurre i costi, la produzione si è vista costretta a spostarla a New Orleans, in Lousiana.

Il film promette un notevole seguito di pubblico, considerevoli investimenti pubblicitari ed enormi guadagni. Quello che possiamo augurarci, a quasi due anni dall’uscita nelle sale (17 giugno 2011), è che la pellicola sia all’altezza del fumetto e che la sceneggiatura non sia immolata in nome dei fini commerciali e degli incassi.

Fan di Lanterna Verde, unitevi: il vostro eroe sta arrivando!

A cura di Antonio Adelfio

Titolo originale The Green Lantern
Regista Martin Campbell
Produzione DC Comics
Warner Bros.
Scritto da Greg Berlati
Michael Green
Marc Guggenh
Cast Ryan Reynolds – Hal Jordan/Green Lantern
Musica John Debney
Distribuzione Paramount Pictures
Uscita USA 17 Giugno 2011
Uscita Italia
Durata
Budget
Incasso totale

Green Lanter Corps: ecco chi vorrebbe lo sceneggiatore del film del 2011

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David Goyer Justin Rhodes sono stati assunti della Warner Bros per scrivere la sceneggiatura di Green Lantern Corps, atteso per il 2020, ma non sono i primi sceneggiatori che si approcciano al personaggio DC Comics.

Come ben sappiamo, nel 2011 è arrivato al cinema il primo film su Lanterna Verde, un vero flop, scritto da Michael Green. Adesso, parlando con Yahoo! Movies UK, Green ha espresso la sua preferenza per il casting di John Stewart, una delle Lanterne più famose dei fumetti, che comparirà nel film al fianco di Hal Jordan.

Per Green, l’attore perfetto per interpretare Stewart è Ricky Whittle, che gli appassionati di serie tv possono vedere in azione in American Gods.

Già Tyrese Gibson aveva confermato gli incontri con la Warner per un eventuale coinvolgimento nel progetto, ma chiaramente tali incontri non sono vincolanti.

Green Lantern Corps: i primi dettagli sulla trama del film

Green Lantern Corps viene descritto come “un Arma Letale nello spazio” che si concentrerà su due personaggi: Hal Jordan e John Stewart, tiratore scelto della Marina, afroamericano, che entra a far parte del Corpo delle Lanterne Verdi. Il film si focalizzerà in particolare sul suo rapporto con Jordan e il Corpo.

David Goyer Justin Rhodes sono gli sceneggiatori, mentre Goyer è anche produttore del film, mentre produttori esecutivi del progetto sono Geoff Johns e Jon Berg, alla guida della DC Films, divisione responsabile dei lungometraggi dedicato all’universo esteso DC.

Una volta terminata la sceneggiatura, sarà possibile scegliere un regista. Difficile al momento capire la fattibilità di un nuovo coinvolgimento di Ryan Reynolds, protagonista del primo Lanterna Verde, ormai impegnato nei panni di Deadpool.

Green Inferno: Prima clip dal film di Eli Roth

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Green Inferno: Prima clip dal film di Eli Roth

green inferno

Il regista/attore Eli Roth è recentemente apparso sulla  NBC al The Tonight Show with Jay Leno, dove ha mostrato la prima clip dal suo prossimo thriller Green Inferno. Il film non ha una data di uscita in questo momento, ma di recente ha debuttato al Toronto International Film Festival e verrà proiettato all’AFI Fest a Los Angeles la prossima settimana. La storia è incentrata su un gruppo di studenti attivisti che incontrano un gruppo vizioso di cannibali in Perù. Date un’occhiata alla clip:

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Fonte: MovieWeb

Green Hornet: Paramount e Gavin O’Connor per il reboot

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Green Hornet: Paramount e Gavin O’Connor per il reboot

Arriva tramite Deadline la notizia che la Paramount Pictures e la Chernin Entertainment hanno ottenuto i diritti di Green Hornet e che al momento è iniziato un lavoro di preproduzione che potrebbe portare a un reboot del film con la regia di Gavin O’Connor. Il regista sarà produttore esecutivo e contribuirà alla regia con Saen O’Keefe.

In origine uno show radiofonico degli anni ’30, Green Hornet è diventato uno show tv negli anni ’60 e vedeva protagonisti Van Williams e Bruce Lee. Nel 2011 l’adattamento cinematografico ha visto nei ruoli principali Seth Rogen e Jay Chou.

Il nuovo progetto sarà decisamente diverso, più estremo, stando al regista, e soprattutto lanciato verso una nuova idea di franchise.

Gavin O’Connor a lavoro sul reboot di Green Hornet

Ecco cosa ha dichiarato O’Connor: “È praticamente da sempre che voglio fare questo film. Da bambino, quando la maggior parte dei miei amici adoravano Superman o Batman, c’era solo un supereroe che catturava la mia attenzione: Green Hornet. Ho sempre pensato che fosse il migliore proprio perché non aveva superpoteri: era un supereroe umano, non indossava un costume da clown, e sguazzava nel crimine per contrastarlo. Tutto questo mi sembrava più vero. Immaginate di arrampicarvi in continuazione sul monte Everest o sul K2, senza che nessuno lo sappia e senza poterlo dire a nessuno. Quella è la vita di Britt e Kato. Non possono rivelare a nessuno cosa fanno, e non si prendono il merito di nulla.”

Green Filming Award: TorinoFilmLab e Trentino Film Commission per una produzione sostenibile

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Si rinnova anche quest’anno la collaborazione tra TorinoFilmLab, laboratorio internazionale di formazione, sviluppo e coproduzione di lungometraggi e serie TV promosso dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, e Trentino Film Commission.

Frutto di questa sinergia è Green Filming Award, un premio con l’obiettivo di incoraggiare la produzione sostenibile, promuovendo e applicando il disciplinare internazionale Green Film all’interno del programma TFL FeatureLab.

Green Film è il sistema di certificazione ideato nel 2017 da Trentino Film Commissione e adottato dall’ Associazione Italian Film Commissions, composta da 20 Film Commission diffuse su tutto il territorio italiano, come strumento di riferimento per incentivare la sostenibilità ambientale nel cinema. Si basa su alcuni semplici criteri di sostenibilità ambientale, universalmente riconosciuti, a partire dai quali sono state sviluppate delle azioni concrete che i produttori possono mettere in atto durante le riprese per ridurre l’impatto del loro lavoro sull’ambiente.

Questa collaborazione prevede che durante l’ultimo workshop del programma annuale FeatureLab, che si terrà il 30 novembre, un rappresentante di Trentino Film Commission incontrerà i 10 progettipartecipanti al programma FeatureLab per illustrare le caratteristiche del disciplinare Green Film, studiare caso per caso le opportunità che l’applicazione di tale protocollo può offrire ai team e le modalità per produrre con maggiore rispetto per l’ambiente. Al termine del forum di coproduzione Meeting Event, una giuria internazionale assegnerà i Production Awards a 4 progetti selezionati di FeatureLab.

I progetti vincitori avranno la possibilità di scegliere se applicare il protocollo Green Film: qualora decidessero di farlo, riceveranno un contributo di 2.000 euro da parte del TFL per coprire parte delle eventuali spese extra. Inoltre Trentino Film Commission offrirà una consulenza per redigere un piano di sostenibilità e coprirà i costi del green manager fino ad un massimo di 2.000 euro.

Green Film Lab: per produrre i film in modo sostenibile

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Green Film Lab: per produrre i film in modo sostenibile

Nasce Green Film Lab, un nuovo programma formativo frutto della volontà di promuovere un approccio più sostenibile nell’industria audiovisiva, che accomuna TorinoFilmLab, laboratorio del Museo Nazionale del Cinema, e Green Film, progetto di Trentino Film Commission. Insieme a fondi regionali europei, TorinoFilmLab e Green Film organizzano una serie di workshop intensivi dedicati alla sostenibilità per produttori, capi reparto e green manager di tutta Europa, ognuno della durata di 3 giorni che si terranno durante l’anno in diverse regioni e città europee.

 Con questa iniziativa miriamo a rafforzare la consapevolezza sulle questioni ambientali e favorire un cambiamento di mentalità oltre che di abitudini nel settore cinematograficodichiara Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del CinemaUna responsabilità e un impegno in cui è doveroso fare la nostra parte”.

Attraverso un approccio pratico e partecipativo, e lavorando concretamente su progetti di film, i partecipanti impareranno a mettere in pratica le procedure più attuali in termini di risparmio energetico, trasporti, alloggio, vitto, scenografia, gestione e riciclo dei rifiuti e comunicazione. “Produrre in modo più rispettoso per l’ambiente sta diventando sempre più una condizione richiesta per accedere ai fondi europeiafferma Mercedes Fernandez, managing director del TorinoFilmLabe Green Film Lab collabora con fondi, film commission, produttori e troupe per promuovere le pratiche di sostenibilità condivise dai vari attori nel territorio europeo”.

Green Film Lab offre una formazione basata sul Green Film Rating System e le sue caratteristiche principali: il piano di sostenibilità e il processo di certificazione dei progetti audiovisivi. Una certificazione rappresenta, per i produttori, la possibilità di vedere riconosciuto il proprio impegno in modo tangibile e Green Film concede la certificazione di progetti audiovisivi sostenibili in tutte le nazioni europee, incluse coproduzioni che prevedono le riprese in altri paesi.

“Le politiche che le istituzioni cinematografiche stanno proponendo per incentivare la transizione ecologica sono strategiche così come lo è la ricerca di approcci condivisi che aiutino la diffusione di buone pratiche tra i produttori.” commenta Luca Ferrario, direttore Trentino Film Commission“Con Green Film Lab vogliamo mettere in connessione questi elementi: formare i produttori fornendo loro una strada che gli permetta di lavorare in maniera sostenibile – e in modo uniforme in diverse parti d’Europa – e che allo stesso tempo faccia sì che le istituzioni possano riconoscere e premiare i produttori per questo impegno.”

I workshop sono indirizzati a team europei al lavoro su lungometraggi, sia di finzione che documentari, in uno stadio di sviluppo avanzato che vogliono approfondire le proprie conoscenze sulla gestione dei set per coniugare ecosostenibilità ed esigenze economico-organizzative. Si rivolgono anche ai professionisti della troupe di produzione che desiderano acquisire competenze su come applicare le migliori e più attuali prassi lavorando a progetti di film reali e piani di sostenibilità, oltre che professionalizzare ulteriormente i propri profili, visto che le produzioni sostenibili sono sempre più richieste da istituzioni e fondi pubblici; così come a green manager (professionisti che lavorano nel campo della gestione delle risorse ambientali, anche se non direttamente nell’ambito audiovisivo) interessati a conoscere le dinamiche dell’industria cinematografica e ad applicare le proprie competenze nella produzioni di film.

Head of Studies del programma è il produttore italiano e alumnus del TorinoFilmLab, Giovanni Pompili, che lavorerà affiancato dai tutor Sophie Cornet (Belgio), che dirige progetti per la transizione ecologica in ambito culturale dal 2010, Louise Marie Smith (UK), fondatrice e managing director di Neptune Environmental Solutions e Morgane Baudin (Francia), produttrice, trainer e consulente in tema di sostenibilità per cinema e tv.

Il primo workshop di Green Film Lab si terrà a Trento dal 29 aprile al 1° maggio 2022. Le candidature possono essere inviate fino al 25 marzo 2022.

Costi di partecipazione, materiali da presentare per candidarsi e criteri di selezione sono disponibili qui.

Nel corso del 2022, seguiranno altri 2 workshop con la medesima struttura e contenuti, le cui call si apriranno nei prossimi mesi: il secondo workshop si terrà dal 29 al 31 luglio a Palma di Maiorca(Spagna) grazie alla collaborazione di Mallorca Film Commission, Fundació Mallorca Turisme e Consell Insular de Mallorca, after Mallorca Film Commission; mentre il terzo dal 14 al 16 ottobre a Sitges (Spagna), in collaborazione con Government of Catalonia, Catalan Institute for Cultural Companies, Catalunya Film Commission e Servei de Desenvolupament Empresarial.

Per maggiori informazioni www.torinofilmlab.it, [email protected]

Green Film Lab è un programma di TorinoFilmLab e Green Film, promosso da Museo Nazionale del Cinema e Trentino Film Commission, in collaborazione con EAVE.

Green Day Venice, Cuaron: “Dobbiamo cambiare il modello economico globale”

Si è svolto ieri a Venezia 72, il Green Day Venice, giornata dedicata alla sostenibilità nell’industria cinematografica. Nel corso dell’evento, che si inserisce nella programmazione del Green Drop Award, è stata presentata la campagna Film4Climate, iniziativa di Connect4Climate, programma di comunicazione globale di World Bank Group per sensibilizzare sui cambiamenti climatici promosso dal Ministero dell’Ambiente italiano.
Cuarón, presidente della giuria di Venezia72: “Dobbiamo cambiare completamente il modello economico globale”. Nel mondo del cinema sono 1.400 i lavori verdi, e dal 2014 sono stati 10 i film certificati green. Lanciata la proposta per gli Stati Generali del Cinema Verde.

Un cinema a basso impatto ambientale è possibile. È quanto emerso da “Green Day Venice – How is the film industry taking on climate change?”, giornata dedicata alla sostenibilità nell’industria cinematografica che si è svolta oggi a Venezia, nel vivo della 72a Mostra del Cinema.
L’evento è stato organizzato da Connect4Climate, iniziativa di cooperazione globale dedicata alla comunicazione sui cambiamenti climatici promossa da World Bank Group con il supporto del Ministero dell’Ambiente italiano e di oltre 250 Partner internazionali, e da Green Cross Italia, organizzatore del Green Drop Award, premio collaterale della Mostra del Cinema di Venezia che viene assegnato al film in concorso che meglio interpreta le tematiche di sostenibilità.

In occasione del Green Day Venice è stata presentata la campagna Film4Climate, iniziativa di Connect4Climate – World Bank Group i cui principali obiettivi sono quelli di contribuire a sensibilizzare, attraverso il cinema, l’opinione pubblica internazionale sul grave problema dei cambiamenti climatici, e di uniformare le procedure delle produzioni cinematografiche eco-sostenibili creando linee guida che siano condivise e applicate in tutto il mondo.

Ad aprire la giornata è stata l’attrice Claudia Gerini, amica e ambasciatrice di Green Cross Italia, che ha voluto portare il suo messaggio per la promozione di un cinema sempre più sostenibile.

Ma il protagonista dell’evento è stato Alfonso Cuarón, presidente della giuria della 72^a Mostra del Cinema, che ha dialogato sulle tematiche ambientali insieme al fratello Alfredo, scienziato esperto di cambiamenti climatici. “Mettere le lampadine ad alta efficienza energetica è un gesto semplice e di buon senso. E’ una questione di principio ma non qualcosa di cui ci dovremmo congratularci con noi stessi. La questione è molto più ampia: dobbiamo cambiare completamente il modello economico globale”, ha detto il regista Alfonso Cuaròn.
“Abbiamo bisogno di creare una grande sinergia tra scienza e arte per rompere i muri che impediscono il nostro progresso”, ha sottolineato il biologo Alfredo Cuaròn.

L’Assessore all’Ambiente e alla città sostenibile del Comune di Venezia, Massimiliano De Martin ha dichiarato: “Venezia è una città vulnerabile, ma è anche un simbolo culturale mondiale. Gli effetti dei cambiamenti climatici impattano sulla vita di una città, ma soprattutto sul suo patrimonio artistico che appartiene a tutta l’umanità. Iniziative di così alto valore come quella di oggi sono fondamentali per la presa di coscienza di un problema che è di tutti”.

Il dibattito si è poi concentrato sulla sostenibilità cinematografica in Italia con una tavola rotonda che ha fatto il punto sull’abbattimento delle emissioni ottenuto grazie ai film realizzati secondo i disciplinari EcoMuvi, Edison Green Movie e Green Ciak.
Il primo film “green” italiano è stato “Sul mare” di Alessandro D’Alatri nel 2010. Nel 2014 le produzioni cinematografiche green sono state 5 e nel 2015, fino a giugno, abbiamo contato altri 5 nuovi film prodotti secondo disciplinari di sostenibilità. Tra questi “Il capitale umano” di Paolo Virzì, “Fraulein” di Caterina Carone e “Infernet” di Giuseppe Ferlito.

Come funzionano i disciplinari
Fräulein Di Caterina Carone con Christian De Sica (2015) (Disciplinare: Ecomuvi)
Il 30% del materiale di scenografia e costumi del film Fräulein sono riutilizzati invece che acquistati.
Per il catering sono stati utilizzate esclusivamente stoviglie in materiale biodegradabile e compostabile.
In sostituzione delle bottigliette di plastica da 1/2 litro sono stati utilizzati boccioni d’acqua e borracce sul set.
Il fabbisogno energetico per più di 1/3 del totale delle riprese è stato soddisfatto grazie all’allaccio alla rete elettrica nazionale in sostituzione del ben più inquinante gruppo elettrogeno.
Il disciplinare EcoMuvi è stato dunque applicato all’80% e ha portato ad una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 10 tonnellate.

Il Capitale Umano. Di Paolo Virzì con Fabrizio Bentivoglio e Valeria Golino (2014) (Disciplinare: Edison Green Movie)
“Il Capitale Umano” ha soddisfatto l’esigenza energetica del film con un allaccio temporaneo alla rete elettrica che ha permesso di tagliare le emissioni di anidride carbonica di circa il 75% a 12 tonnellate rispetto alle 44 tonnellate che avrebbe prodotto con un tradizionale gruppo elettrogeno.
Il prelievo di energia dalla rete elettrica unitamente all’utilizzo di bank di neon a batteria per le riprese in ambienti interni ha prodotto un risparmio di oltre 37 mila euro.
Si è scelto di allestire una cucina da campo e di utilizzare stoviglie riutilizzabili evitando i trasporti per la consegna dei pasti e riducendo sensibilmente la produzione di rifiuti.
La sostituzione delle bottigliette d’acqua con un boccione da 18 litri ha fatto sì che in due mesi di produzione siano stati utilizzati 170 boccioni d’acqua, anziché 6.120 bottiglie.
Si è scelto inoltre di ricorrere a prodotti a km zero e di albergare vicino al set con indubbi benefici sia in termini di qualità della vita che di indotto per l’economia locale.
Emissioni compensate: 94 tonnellate di CO2

Infernet. Di Giuseppe Ferlito con Giancarlo Giannini (2015) (Green Ciak)
L’intervento si è articolato in 3 fasi: emotional (green lifestyle placement), che è consistito nella rilettura della sceneggiatura e l’inserimento al suo interno, di buone pratiche e azioni green, con l’obiettivo di sensibilizzare gli spettatori verso comportamenti eco-sostenibili; engineering (green procurement), che si è attuato principalmente nella pianificazione di azioni per minimizzare e compensare le emissioni di CO2, in ogni ambito della realizzazione del film, dalla logistica, al service, alla produzione, fino alla post-produzione; monitoring, attraverso rilievi statistici presso campioni di spettatori, sarà possibile stimare gli effetti dell’azione di sensibilizzazione sul pubblico di spettatori.

Green jobs nel cinema
Secondo i dati di Unioncamere, il 19% delle imprese del settore media e comunicazione (cinema, radio e tv) hanno investito tra il 2009 e il 2012 in prodotti e tecnologie green.
In questo settore prevale l’attenzione al processo che si sta facendo via via più efficiente, quindi più ecologico. E i lavoratori “verdi” dell’intero settore sono circa 1.400.

Stati generali del cinema verde
Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award: “Da quasi un anno il Ministero dei beni culturali si è impegnato formalmente per la costituzione di un tavolo di lavoro congiunto con il Ministero dell’ambiente, per la definizione di criteri condivisi per la produzione di film sostenibili, con lo scopo di definire forme di incentivazione fiscale. È un impegno preso a seguito delle nostre sollecitazioni qui dalla Mostra del cinema e sostenuto da un’interrogazione del presidente della Commissione ambiente della Camera, Ermete Realacci. Nel frattempo credo che la strada migliore sia quella di autoconvocare gli Stati generali del cinema verde in occasione della prossima Festa del Cinema di Roma, quindi entro ottobre. Sperando che entro l’anno il Mibact costituisca questo tavolo. Sarebbe un bel segnale per il mondo del cinema e per combattere efficacemente i cambiamenti climatici, di cui si discuterà in alla Conferenza mondiale di Parigi fra novanta giorni”.

Green Border dall’8 febbraio al cinema con Movies Inspired e Circuito Cinema

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Green Border, il nuovo film di Agnieszka Holland (regista recentemente di In Darkness e Charlatan – Il potere dell’erborista) , uscirà nelle sale italiane l’8 febbraio 2024. Il film è stato presentato in anteprima, In Concorso, alla 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove la regista Agnieszka Holland ha ricevuto il Gran Premio Speciale della Giuria. Qui la nostra recensione del film. Il film sarà distribuito in Italia da Movies Inspired e Circuito Cinema.

Green Border – la trama

Una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario dall’Afghanistan e una giovane guardia di frontiera si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l’ultima crisi umanitaria innescata dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Nel tentativo di passare il confine, vengono fermati dalle milizie statali. Un gruppo di volontari cerca di soccorrere i profughi che rischiano di morire nel “confine verde”…

  • Regia: Agnieszka Holland
  • Con: Behi Djanati Atai, Agata Kulesza, Piotr Stramowski
  • Nazionalità: Polonia
  • Durata: 147 min
  • Distribuzione: Movies Inspired, Circuito Cinema
  • Uscita: 8 febbraio 2024

Green Book: un dietro le quinte dal film con Viggo Mortensen

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Green Book: un dietro le quinte dal film con Viggo Mortensen

Dopo aver conquistato tre Golden Globes 2019 (migliore attore non protagonista, miglior sceneggiatura, miglior film commedia), Green Book si appresta ad arrivare nelle sale italiane, il prossimo 31 gennaio, distribuito da Eagle Pictures.

La casa di distribuzione ha diffuso in rete un nuovo contenuto dal backstage del film, in cui, oltre ai due protagonisti, Mahershala AliViggo Mortensen , sentiamo anche cosa ha da dichiarare in merito alla produzione Octavia Spencer, l’attrice che qui figura nei panni di produttrice.

La trama di Green Book

Green Book, il film diretto da Peter Farrelly, racconta del buttafuori Tony Lip, un italoamericano con un’educazione piuttosto sommaria che nel 1962 venne assunto come autista da Don Shirley, uno dei pianisti jazz più famosi al mondo. Lo scopo? Guidarlo da New York fino agli stati del Sud, in posti dove i diritti civili degli afroamericani sono ben lontani dall’essere legittimamente acquisiti.

Shirley si affida per il viaggio al libro Negro Motorist Green Book: una mappa di motel, ristoranti e pompe di benzina in cui anche gli afroamericani sono ben accolti. Dovendosi confrontare con il razzismo ma anche l’umanità delle persone che incontrano, Lip e Shirley impareranno prima di tutto a conoscersi e rispettarsi a vicenda.

I pluripremiati attori Mahershala Ali (vincitore del Premio Oscar per Moonlight) e Viggo Mortensen (nominato agli Oscar come Miglior Attore nel 2008 per La promessa dell’assassino e nel 2017 per Captain Fantastic) sono i protagonisti di questa avvincente storia, che racconta l’amicizia tra un buttafuori italoamericano e un pianista afroamericano nell’America negli anni sessanta. Il film è ispirato alla storia vera di Tony Lip, padre dello sceneggiatore Nick Vallelonga.

Completano il cast Linda Cardellini, Don Stark, P.J. Byrne, Sebastian Maniscalco, Brian Stepanek, Nick Vallelonga.

Green Book, recensione del film con Viggo Mortensen

Green Book: la storia vera dietro al film con Viggo Mortensen

Green Book: la storia vera dietro al film con Viggo Mortensen

Vincitore del premio Oscar al miglior film, Green Book (qui la recensione) è stato uno dei fenomeni cinematografici del 2018, in grado guadagnarsi le attenzioni di critica e pubblico, ottenendo riconoscimenti su riconoscimenti. Il film è diretto da Peter Farrelly, il quale insieme al fratello Bobby ha dato vita negli anni ad alcuni tra i più celebri film comici degli ultimi decenni, tra cui Tutti pazzi per Mary. Protagonisti del film sono la brillante coppia di attori Viggo Mortensen e Mahershala Alì, entrambi candidati all’Oscar, da Alì poi anche vinto.

A scrivere il film, incentrato sull’amicizia tra il pianista di colore Don Shirley e il buttafuori Frank “Tony Lip” Vallelonga, fu lo stesso Farrelly in collaborazione con Nick Vallelonga, figlio di Frank, e Brian Hayes Currie. I tre si basarono su una serie di interviste fatte al noto buttafuori, come anche sulle numerose lettere che questi scrisse durante il viaggio insieme a Shirley. Il loro lavoro venne infine premiato con la vittoria del premio Oscar alla miglior sceneggiatura originale.

Il titolo Green Book si basa sulla Negro Motorist Green Book, scritta nel 1936 da Victor Hugo Green. Si trattava di una guida per viaggiatori afroamericani, i quali tramite essa potevano avere informazioni sui servizi dove sarebbero stati ben accolti, dai ristoranti alle discoteche, dai soloni di bellezza agli hotel. Nella prima metà del Novecento, come noto, erano infatti numerosi i luoghi negli Stati Uniti dove le persone di colore non erano autorizzate ad entrare. Con tale libro Green si proponeva di evitar loro situazioni spiacevoli.

Green Book: la trama e il cast del film

La vicenda del film si svolge nel 1962, ed ha per protagonista il buttafuori Tony Lip (Viggo Mortensen), italoamericano assunto come autista da Don Shirley (Mahershala Ali), uno dei pianisti jazz più famosi del momento. Questi ha infatti bisogno di essere accompagnato in tour nel Sud degli Stati Uniti, in luoghi dove le persone di colore sono tutt’altro dall’essere ben accette. I due si affidano così al libro Negro Motorist Green Book, cercando di evitare di imbattersi in guai nel loro percorso. Si troveranno però a doversi confrontare con diversi episodi di razzismo, che avranno però come effetto quello di far stringere Lip e Shirley un’inaspettata amicizia, che permetterà ad entrambi di conoscere il mondo l’uno dell’altro, imparando a rispettarsi a vicenda.

A ricoprire il ruolo del protagonista Frank Vallelonga è l’attore Viggo Mortensen, il quale realmente è in grado di parlare l’italiano, trovandosi così già avvantaggiato da questo punto di vista. La vera sfida per l’attore fu quella di sostenere la preparazione fisica al ruolo. Gli venne infatti richiesto di acquisire circa 20 chili per poter ottenere l’aspetto possente del vero Vallelonga. L’attore, inoltre, per prepararsi al ruolo si ritrovò a partecipare ad un tipico pranzo italoamericano con la famiglia di Vallelonga, per una durata complessiva di circa sei ore. Mortensen dichiarò che riuscire a mangiare tutte le portate fu per lui la più grande sfida richiesta per il ruolo.

Per la parte del pianista Don Shirley la produzione scelse l’attore Mahershala Alì, il quale vantava già un premio Oscar come miglior attore non protagonista per Moonlight. Questi si preparò al ruolo ricercando quante più fonti e testimonianze sul pianista, arrivando ad avere anche diversi colloqui con i suoi parenti ancora in vita. Non è però Alì ad eseguire l’esecuzione al pianoforte dei brani di Shirley. L’attore veniva infatti sostituito dal compositore Kris Bowers. A parte ciò, la ricostruzione e l’interpretazione di Alì vennero giudicate in modo talmente positivo che l’attore arrivò a vincere il suo secondo Oscar come attore non protagonista. Con una presenza in scena di 1 ora, 6 minuti e 38 secondi, la sua è la performance più lunga con cui un attore ha vinto in tale categoria.

Green Book storia vera

Green Book: le differenze tra la storia vera e il film

Pur ispirandosi ad una storia vera, vi sono degli eventi che sono necessariamente stati riadattati o trascurati per il film. La reale vicenda, come riporta il lungometraggio, ha luogo nel 1962, all’epoca in cui Frank Vallelonga lavorava come buttafuori al nightclub Copacabana di New York. Questi venne contattato per fare da autista a Don Shirley, ma, come riporta il film, la cosa non lo entusiasmò particolarmente, avendo fino a quel momento avuto una mentalità razzista. Green Book è infatti fedele nel ritratto di Vallelonga, il quale per via del contesto in cui era cresciuto portava con sé una serie di stereotipi ed espressioni tipicamente offensive nei confronti delle persone di colore. Nel corso del viaggio, tuttavia, l’italoamericano si trovò a cambiare profondamente mentalità, stringendo una profonda amicizia con Shirley e rifiutando il modo di pensare e agire precedentemente avuto.

Il viaggio dei due durò all’incirca un anno e mezzo. Questo periodo viene particolarmente abbreviato per il film, dove dura soltanto due mesi. Stando a quanto dichiarato da Nick Vallelonga, questa è la più grande differenza che intercorre tra la storia vera e quella narrata nel film. Tale rivisitazione temporale ha inevitabilmente portato alcuni eventi ad essere trascurati, e altri a prendere luogo in momenti e città diverse rispetto a quanto accaduto nella realtà. Nel corso del viaggio, inoltre, come mostrato nel film, Shirley si esibì esclusivamente per spettatori bianchi. Ciò non mancò talvolta di rivelarsi un rischio per l’incolumità del pianista, protetto però dal suo autista e bodyguard.

Come raccontato nel film, l’amicizia tra i due uomini è da quel momento sempre stata sincera, ed è durata sino alla loro scomparsa, avvenuta per entrambi nel 2013. Alcuni eredi di Shirley protestarono contro gli autori della pellicola, affermando che tra i due non vi era tale legame ma solo un rapporto lavorativo. Sono però stati smentiti dal ritrovamento di alcune registrazioni dove lo stesso Shirley parla dell’amicizia con Vallelonga. Ciò viene anche ribadito dall’aiuto che il pianista diete a Frank nello scrivere le lettere per sua moglie. Come accade nel film, queste sono infatti un elemento importante, che permette ai due uomini di stringere una certa affinità. Su quelle stesse lettere si baseranno poi gli sceneggiatori nella ricostruzione degli eventi.

Green Book: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Green Book è infatti presente su Chili Cinema, Rakuten TV, Google Play, Tim Vision, Now, Netflix e Apple iTunes. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsteso di venerdì 27 gennaio alle ore 21:15 su Rai 3.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Green Book: il trailer italiano del film con Viggo Mortensen

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Green Book: il trailer italiano del film con Viggo Mortensen

La Eagle Pictures ha diffuso il trailer italiano ufficiale di Green Book, il nuovo film di Peter Farrelly con protagonisti Viggo MortensenMahershala Ali. Il film è tratto da una storia vera.

Completano il cast di Green Book anche Linda Cardellini, Don StarkP.J. ByrneBrian StepanekSebastian Maniscalco, e Iqbal Theba. Il film arriverà il 31 gennaio nelle sale italiane.

Dopo aver trionfato al Toronto International Film Festival, aggiudicandosi l’ambitissimo People’s Choice Award, e concorrere per 5 Golden Globe Awards 2019, arriva anche nelle sale italiane Green Book, film diretto e co-scritto da Peter Farrelly, conosciuto insieme a suo fratello Bobby per commedie di grandissimo successo, come Tutti pazzi per Mary e Lo spaccacuori, qui alle prese con un’opera dai toni più intimi e riflessivi.

I pluripremiati attori Mahershala Ali (vincitore del Premio Oscar® per Moonlight) e Viggo Mortensen (nominato agli Oscar® come Miglior Attore nel 2008 per La promessa dell’assassino e nel 2017 per Captain Fantastic) sono i protagonisti di questa avvincente storia, che racconta l’amicizia tra un buttafuori italoamericano e un pianista afroamericano nell’America negli anni sessanta. Il film è ispirato alla storia vera di Tony Lip, padre dello sceneggiatore Nick Vallelonga.

Di seguito il trailer di Green Book

Green Book, recensione del film con Viggo Mortensen

Green Book: il trailer del film con Viggo Mortensen e Mahershala Ali

Universal Pictures ha diffuso il primo trailer ufficiale di Green Book, il film che vede protagonisti Viggo MortensenMahershala Ali tratto da una storia vera.

Nel cast anche Linda Cardellini, Don StarkP.J. ByrneBrian StepanekSebastian Maniscalco, e Iqbal Theba, mentre la regia è firmata da Peter Farrelly.

Green Book arriverà nelle sale il prossimo 21 Novembre.

La sinossi:

Quando Tony Lip (Viggo Mortensen), un buttafuori di un quartiere italo-americano nel Bronx, viene ingaggiato per guidare l’auto del Dottor Don Shirley (Mahershala Ali), un pianista nero di fama mondiale, da Manhattan a Deep South, deve affidarsi a “The Green Book”, una guida per trovare le pochissime strutture all’epoca sicure per gli afro-americani. Di fronte al razzismo e al pericolo, i due sono costretti a mettere da parte le differenze per sopravvivere e proseguire nel viaggio di una vita.

Green Book, recensione del film con Viggo Mortensen

Green Book, recensione del film con Viggo Mortensen

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Green Book, recensione del film con Viggo Mortensen

Dopo un decennio, gli anni ’90, ricco di clut comici che ha portato al cinema in coppia con il fratello Bobby, Peter Farrelly si cimenta nella regia (e sceneggiatura) in solitaria con Green Book. Nonostante l’originalità di quanto realizzato prima, in coppia (da Tutti pazzi per Mary a Scemo & più Scemo), sembra che Peter si senta molto a suo agio con le storie classiche e un impianto narrativo già visto e collaudato, ma non per questo banale.

Green Book, la trama

Green Book è la storia di due persone che non hanno nulla in comune, anzi che nutrono un certo disprezzo reciproco, all’inizio, e che invece si scoprono amici, pur rimanendo diversi. Da una parte c’è l’italo-americano Tony “Lip” Vallelonga, buttafuori del Copacabana, che a causa della chiusura temporanea del famoso nightclub newyorkese, si trova senza lavoro per tre mesi. Dall’altra c’è il virtuoso del pianoforte, di colore, Don ‘Doc’ Shirley, raffinato, ricco e di classe, adorato da tutti i salotti della città. Un tour programmato nei razzisti stati del Sud del Paese, mette Shirley in condizione di chiedere proprio al diffidente Tony di essere il suo autista. Il musicista ha bisogno di uno chauffeur, che sia anche in grado di uscire da situazioni spinose, dopotutto si stanno infilando nel sud degli Stati Uniti, sono gli anni ’60, e non tutti vedono di buon occhio Doc. A viaggiare con loro il green book, una guida turistica per neri, con l’elenco dei locali e dei motel “adatti” ai viaggiatori di colore.

Il copione segue tutti i punti cardinali di una storia di questo tipo: la diffidenza iniziale, l’apertura prima timida poi sempre più schietta, fino ad arrivare alla vera e propria condivisione e amicizia. Il film di Farrelly potrebbe sembrare quindi un’opera senza particolari guizzi, se non fosse che la scrittura è incisiva e brillante, attenta ai dettagli e in più di una occasione esilarante. Non mancano i momenti più tesi, gli episodi di razzismo, le sfuriate, le botte, situazioni che trovano sempre poi un momento di distensione.

Green Book, il cast

mahershala aliIl cadine intorno a cui gira l’intera storia è formato dalla perfetta dinamica tra Mahershala Ali e Viggo Mortensen. Se l’attore premio Oscar per Moonlight ha un approccio molto rigido che rappresenta perfettamente l’esigenza di ordine, eleganza e disciplina, nonché la necessità di elevarsi al di sopra dei pregiudizi degli altri del suo personaggio, Mortensen è il vero e proprio centro drammaturgico della storia.

Farrelly ci introduce Tony nel suo contesto familiare, nelle sue scommesse a chi mangia più hot dog, nel suo lambire il mondo della malavita in maniera marginale, sempre pronto a trarre il massimo vantaggio economico da ciò che fa, tutto questo unito a un’indole buona di marito innamorato e devoto e padre attento. E Mortensen abbraccia tutte queste caratteristiche e costruisce una rappresentazione canonica di italo-americano, con una cura perfetta del linguaggio e della gestualità, senza mai cadere nella macchietta e rivelando un talento comico notevole.

La sua interpretazione, unita alla grande chimica con Ali, valgono la visione di Green Book, rigorosamente in lingua originale, per apprezzare meglio, tra le altre cose, la maestria con cui Mortensen riesce a cantare “Tu scendi dalle stelle” senza storpiare parole o vocali.

Green Book è una storia edificante sull’amicizia, costruita su una struttura vista mille volte, eppure dalle infinite variazioni possibili. Un divertente road movie che invita a superare i pregiudizi, e lo fa con leggerezza e acume.

Green Book, il trailer

Green Book è il film Premio Oscar più visto di sempre

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Green Book è il film Premio Oscar più visto di sempre

Per gli italiani nessuno è come Green Book. Il film con Viggo Mortensen e Mahershala Ali, con i suoi 9,5 milioni di euro è da oggi ufficialmente il maggiore incasso nel nostro Paese, tra le pellicole vincitrici dell’Oscar come Miglior Film,  superando i 9,4 milioni di The Departed – Il bene e il male, uscito nel 2006.

Vincitore di 3 Premi Oscar per il Miglior Attore Non Protagonista, Migliore Sceneggiatura Originale e Miglior Film, Green Book ha debuttato nelle nostre sale cinematografiche il 31 gennaio, acquisito da Eagle Pictures e Leone Film Group,  e dopo nove settimane è ancora programmato con successo in tutta Italia.

Ispirato alla storia vera di Tony Lip, padre dello sceneggiatore Nick Vallelonga, racconta l’inaspettata l’amicizia tra un buttafuori italoamericano e un pianista afroamericano nell’America negli anni sessanta.

Green Book – leggi la recensione del film premio Oscar

Green Arrow: come apparirebbe Charlie Hunnam nei panni di Oliver Queen

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Mentre il grande pubblico non vede l’ora di gustare finalmente sul grande schermo alcuni degli standalone più attesi degli ultimi tempi – tra cui spiccano sicuramente The Batman di Ben AffleckWonder Woman con Gal Gadot, l’annunciato Aquaman di James Wan e l’irriverente Gotham City Sirens di David Ayer – il DCEU sembra non aver per il momento ancora le idee molto chiare circa l’effettiva possibilità di portare sul grande schermo il personaggio di Green Arrow, forse accontentandosi del successo della serie tv Arrow (giunta oggi alla sua quinta stagione) e di molte promesse ancora non mantenute, così come finora dichiarato dalla star Stephen Amell che ha vestito i panni del celebre arciere DC sul piccolo schermo fin dal 2012. Ebbene, pare tuttavia che le speranze affinché un film dedicato al celebre personaggio venga portato a compimento non siano mai tramontate, tanto che l’artista BossLogic – divenuto celebre grazie alle sue rielaborazioni in chiave dark di molto materiale fumettistico – ha realizzato una manipolazione grafica che potrebbe suggerire Charlie Hunnam quale possibile e ideale interprete per uno standalone cinematografico di Green Arrow.

Green Arrow

Partendo dal recente manifesto pubblicitario relativo a King Arthur Legend of the Sword diretto da Guy Ritchie l’artista BossLogic ha realizzato uno split-screen del volto di Charlie Hunnam, immortalandolo sul lato sinistro proprio del costume d’ordinanza indossato da Oliver Queen in un ideale film dedicato al personaggio di Green Arrow. In seguito, sempre sul proprio profilo Instagram, l’artista ha postato una seconda immagine che mostra nuovamente il volto dell’attore, questa volta interamente modificato con maschera e cappuccio color vermiglio, in modo da dare ai fan un’idea grafica di quel potrebbe essere l’aspetto di Hunnam qualora fosse selezionato per il ruolo.

Green Arrow

Tenendo conto delle nuove direttive verso cui il DCEU sembra ora essersi orientato – ovvero verso un’estetica grintosa e fedele alla realtà – e pretendendo in considerazione la grande prova di Charlie Hunnam  in Son of Anarchy, pare che la possibile scelta dell’attore quale interprete ideale per un film dedicato a Green Arrow sia tutt’altro che irrealistico, soprattutto se si tiene conto della propensione di Hunnam per ruoli complessi e conflittuali.

Matt Damon è Green Arrow – fan art

Al momento tuttavia non è dato sapere se, presto o tardi, la Warner Bros. deciderà di includere Green Arrow nel DCEU, men che meno è possibile sapere se Charlie Hunnam potrà essere scelto per il ruolo di Oliver Queen, tuttavia le speranze continuano ad essere alte, sopratutto dopo i renditi cambiamenti ai vertici dirigenziali dello studio.

Fonte: screenrant

Green Arrow Vs Hawkeye: arcieri DC e Marvel a confronto [video]

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Green Arrow Vs Hawkeye: arcieri DC e Marvel a confronto [video]

Dopo Deadpool vs Deadpool, ecco un’altra sfida impossibile: Green Arrow vs Hawkeye. Entrambi i personaggi hanno una rappresentazione video, cinematografica e televisiva, in Stephen Amell e in Jeremy Renner. Chi preferite? Da che parte state? Ecco la sfida e il vincitore per ismahawk.

 

Great Gatsby: ecco sei character poster

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Ecco sei character poster per Great Gatsby, prossimo film di Baz Luhrmann che dopo il fiasco di Australia con Hugh Jackman e Nicole Kidman è atteso al varco.

Great Freedom, recensione del film con Franz Rogowski

Great Freedom, recensione del film con Franz Rogowski

Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2021, dove si è aggiudicato il Premio della giuria, Great Freedom (Große Freiheit) di Sebastian Meise arriva per il pubblico italiano il 27 gennaio su MUBI. Il film, con un sempre brillante Franz Rogowski protagonista, si regge tutto sui silenzi di una personalità costretta alla reclusione e che vive e sperimenta proprio secondo le regole di codice della prigionia, uniche che conosce e a cui fa affidamento in un contesto in cui, paradossalmente, sbarre e limitazioni possono anche proteggere.

Great Freedom: la trama

Hans (Franz Rogowski) non conosce affatto il concetto di libertà, o meglio, lo ha plasmato da sè. Dal 1945, il giovane tedesco ha trascorso la maggior parte della sua vita all’interno del sistema carcerario, passando dal campo di concentramento prima della caduta del Terzo Reich a innumerevoli prigioni della Germania occidentale. Il suo crimine? Accettare apertamente la propria omosessualità. Secondo l’articolo 175 del codice penale, allora in vigore nella nazione, qualsiasi attività sessuale tra individui dello stesso sesso era punita dalla legge con pene severe che – durante il regime nazista – ammontavano a un massimo di cinque anni di confino.

Dopo essere stato colto in flagrante nella toilette di un parco nel 1968, il protagonista viene rimandato in prigione, l’unico posto al mondo dove può essere se stesso senza il costante giudizio e rifiuto della società. È lì, tra le faccende quotidiane del laboratorio di cucito, che incontra Leo (Anton von Lucke), un insegnante che sta scontando una condanna per le sue preferenze sessuali. Immediatamente, il rapporto tra i due detenuti diventa più di una semplice amicizia e Hans, forte della sua esperienza di oltre vent’anni dietro le sbarre, decide di diventare il suo angelo custode, senza curarsi del fatto che tali manifestazioni d’affetto lo portano a trascorrere lunghi giorni e notti in una buia e minuscola prigione di isolamento.

Ma Hans non è solo. Ogni volta che il suo spirito sta per cedere, una luce – in senso letterale e figurato – torna a illuminare il suo cammino e gli restituisce la forza e il coraggio di non arrendersi. Il suo nome è Viktor (Georg Friedrich), un criminale con cui ha condiviso la cella dopo aver lasciato il campo di concentramento in cui era prigioniero. Sebbene all’inizio il ruffiano lo tratti con lo stesso disprezzo del resto dei detenuti e dei gendarmi a causa delle sue “perversioni”, inizia a empatizzare con il giovane quando si rende conto delle prove che ha dovuto superare nella vita, sfidando coraggiosamente il rifiuto e l’oppressione di un intero sistema.

Franz Rogowski in Great Freedom

Franz Rogowski è Hans

Il personaggio di Franz passa di cella in cella in Great Freedom come se sapesse che quello è il suo destino, predisposizione attitudinale che ci porta direttamente alla “grande libertà” del titolo, che ha a che fare con il rimanere rinchiusi ma agire in nome di una ribellione che, storicamente, arriverà più tardi, ma viene anticipata da una personalità come questa. Rogowski – ormai pupillo del cinema europeo e che abbiamo visto lo scorso anno in Freaks Out di Gabriele Mainetti – offre una performance brillante nei panni di Hans, che procede per sottrazione dal punto di vista verbale, ma punta tutto sulla mimica facciale di un uomo che sta costruendo la propria vita sui silenzi e sulla rassegnazione.

Unicità e contingenza

L’incontro con l’uomo è, per Hans, all’ordine del giorno. Il confronto con altre variazioni di mascolinità e, contemporaneamente, con la propria sessualità, passa attraverso gli uomini che incontra ogni giorno. Alcune sono conoscenze fugaci, con altri si ritroverà più spesso, ma il punto di vista maschile – sebbene Hans sia quanto di più lontano ci sia da un’idea di maschile tosto, possente e risoluto – permea l’intera narrazione e le immagini. Un cast di soli uomini, una fotografia impostata sui toni del blu e dell’azzurro, il ricordo della guerra e dei campi di concentramento è filtrato dalla memoria degli uomini. Una messa in scena che si contrappone totalmente a quella di un film agli antipodi di Great Freedom, Chicago, in cui si trovano rinchiuse donne frizzanti che non hanno paura di cantare e schiaffarci in faccia i loro crimini. Nelle carceri che attraversa Hans, invece, regna il silenzio di una consapevolezza comune: chi è omosessuale è un pervertito e le inclinazioni sessuali sono un delitto grave quanto l’aver ucciso.

Great Freedom si prende tutto il tempo necessario per seguire lo sguardo di Franz, dall’arrendevolezza ai momenti di luce che riesce comunque a scorgere. Non è un film che ricerca il coinvolgimento assoluto dello spettatore e, forse, a cui proprio per la gestione del ritmo narrativo risulta difficile approcciarsi. La grande libertà non scende a compromessi, non vuole fare di chi la ricerca un capobranco: è individuale, contingente, parla del privato di un personaggio e, solo in secondo luogo, diventerà consapevolezza collettiva.

Great Freedom in uscita dal 27 gennaio su MUBI

Great Freedom in uscita dal 27 gennaio su MUBI

Great Freedom di Sebastian Meise (2021), selezionato dall’Austria per rappresentarla agli Oscar 2022, è un commovente racconto di libertà collettiva e individuale. Nella Germania del dopoguerra, la liberazione degli Alleati non fu sinonimo di libertà per tutti. Hans Hoffman (Franz Rogowski, Freaks Out) è giudicato colpevole per la sua omosessualità, ritenuta motivo di detenzione ai sensi del comma 175, legge che nella Germania dell’ovest considerava le relazioni omosessuali un crimine e nel corso di decenni verrà spiato e ripetutamente incarcerato. In prigione svilupperà un forte legame con il suo compagno di cella Viktor, condannato per omicidio.

GREAT FREEDOM, finora inedito in Italia, è stato premiato con il Premio della Giuria Un Certain Regard al Festival di Cannes 2021.

MUBI è un servizio di streaming globale, una casa di produzione e di distribuzione di film che ha la missione di valorizzare il grande cinema. MUBI produce, acquisisce, seleziona e promuove film eccezionali, rendendoli accessibili al pubblico di tutto il mondo.

MUBI è un luogo dove scoprire film ambiziosi, sia di registi iconici che di autori emergenti. Ogni giorno arriva sulla piattaforma un nuovo film selezionato con cura dai programmatori di MUBI. Notebook esplora tutti gli aspetti della cultura cinematografica, sia su carta che online. E con MUBI GO, i membri di alcuni paesi possono ottenere un biglietto gratuito ogni settimana per vedere i migliori film in uscita in sala.

Tra le distribuzioni MUBI recenti e prossime ci sono Petite Maman di Céline Sciamma, Aftersun di Charlotte Wells, Pleasure di Ninja Thyberg, Memoria di Apichatpong Weerasethakul, First Cow di Kelly Reichardt e Shiva Baby di Emma Seligman. Le coproduzioni di MUBI includono il prossimo film di Michel Franco, Memory, One Fine Morning di Mia Hansen-Løve, Farewell Amor di Ekwa Msangi (vincitore al Sundance Film Festival) e Our Men di Rachel Lang.

MUBI è la più grande comunità di appassionati di cinema, disponibile in 190 Paesi con oltre 13 milioni di membri in tutto il mondo.Nel gennaio 2022, MUBI ha acquisito le rinomate società di vendita e produzione The Match Factory e Match Factory Productions.

Great Expectations: trailer della serie di Steven Knight in arrivo su Disney+

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La serie di FX Great Expectations, adattamento di Steven Knight (Peaky Blinders) del classico di Dickens, debutterà in Italia il 28 giugno in esclusiva su Disney+ con tutti gli episodi disponibili al lancio.

Great Expectations è la storia di formazione di “Pip”, un orfano che desidera una vita migliore, finché uno scherzo del destino e le oscure manipolazioni della misteriosa ed eccentrica “Miss Havisham” gli mostrano un tenebroso mondo di possibilità. In seguito alle grandi aspettative riposte su di lui, Pip dovrà capire il prezzo di questo nuovo mondo e se lo renderà davvero l’uomo che desidera essere. Critica severa del sistema di classe, il romanzo di Dickens fu pubblicato nel 1861 dopo essere stato inizialmente rilasciato in una serie di capitoli settimanali a partire da dicembre 1860.

Fionn Whitehead è il protagonista nel ruolo di “Pip”, insieme a un cast stellare che comprende Olivia Colman nel ruolo di “Miss Havisham”, Shalom Brune-Franklin, Ashley Thomas, Johnny Harris, Hayley Squires, Owen McDonnell, Trystan Gravelle, Laurie Ogden, Rudi Dharmalingam, Tom Sweet, Chloe Lea e Matt Berry.

La visione di Steven Knight del racconto classico rimane estremamente acuta come l’originale. Knight è sceneggiatore e produttore esecutivo insieme a Tom Hardy, Ridley Scott, Dean Baker, David W. Zucker e Kate Crowe. Brady Hood e Samira Radsi sono i registi. Great Expectations è prodotto da FX Productions in associazione con la BBC, Scott Free e Hardy Son & Baker.

Grease: Rise of The Pink Ladies, video musicale del singolo “Grease Is the Word”

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Paramount+ ha pubblicato oggi il video musicale ufficiale del singolo “Grease Is the Word” tratto dalla nuova serie originale Grease: Rise of The Pink Ladies. Subito dopo la première negli Stati Uniti e in Canada, la serie musicale debutterà in esclusiva su Paramount+ con due episodi venerdì 7 aprile in Italia, oltre che nel Regno Unito, in Australia, America Latina, Germania, Svizzera, Austria, Francia e successivamente in Corea del Sud. Dopo la première, i nuovi episodi della stagione in dieci episodi saranno disponibili in streaming ogni venerdì.

“Grease Is the Word” è una rivisitazione in chiave moderna dell’iconica canzone “Grease”, scritta da Barry Gibb e interpretata da Frankie Valli, che è stata il brano di apertura del celebre film musicale del 1978. Il brano sarà presente insieme a 30 canzoni originali nella prima stagione di GREASE: RISE OF THE PINK LADIES, con il produttore musicale esecutivo e cantautore nominato ai GRAMMY Award Justin Tranter al timone. Come si vede nel video musicale di “Grease Is the Word”, ogni canzone della serie sarà accompagnata da un pezzo coreografato, guidato dal coreografo Jamal Sims.

I dettagli sull’uscita del film completo Grease: Rise of The Pink Ladies di Capitol Records saranno annunciati in seguito. Grease: Rise of The Pink Ladies vede protagonisti Marisa Davila nel ruolo di Jane, Cheyenne Isabel Wells nel ruolo di Olivia, Ari Notartomaso nel ruolo di Cynthia, Tricia Fukuhara nel ruolo di Nancy, Shanel Bailey nel ruolo di Hazel, Madison Thompson nel ruolo di Susan, Johnathan Nieves nel ruolo di Richie, Jason Schmidt nel ruolo di Buddy, Maxwell Whittington-Cooper nel ruolo di Wally e Jackie Hoffman nel ruolo di Asst. Principal McGee.

La serie musicale si svolge quattro anni prima dell’originale “Grease”. Nel 1954, prima che il rock ‘n’ roll spadroneggiasse, prima che i T-Birds fossero i più cool della scuola, quattro emarginati stanchi osano divertirsi a modo loro, scatenando un panico morale che cambierà per sempre la Rydell High.

Dagli studi televisivi Paramount, Grease: Rise of The Pink Ladies è scritto e prodotto esecutivamente da Annabel Oakes (“Atypical”, “Minx”), che funge anche da showrunner e ha diretto un episodio successivo. Alethea Jones (“Made for Love”, “Dollface”, “Evil”) ha diretto l’episodio pilota e altri due episodi ed è produttrice esecutiva. Marty Bowen e Wyck Godfrey producono esecutivamente per Temple Hill, mentre Adam Fishbach è anche produttore esecutivo.

Prodotto da Grace Gilroy e prodotto esecutivamente da Erik Feig e Samie Kim Falvey attraverso PICTURESTART. Le coreografie sono di Jamal Sims, che ha curato anche la regia, e le musiche di Justin Tranter, candidato ai GRAMMY Award e produttore musicale esecutivo.

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