Nikolaj
Coster-Waldau canta al piano una triste canzone d’amore
per Cersei, Emilia Clarke diventa rapper e canta
le gesta della sua Madre dei Draghi, gli attori che interpretano
gli uomini della Barriera e del Nord, tra cui Kit
Harington, John Bradley, Iwan Rheon e Rose Leslie,
diventano un coro gospel. Ecco il cast di Game of
Thrones che fa le prove per il musical targato
Coldplay. L’occasione è il Red Nose Day,
un’uniziativa per raccogliere soldi destinati a persone, giovani o
bambini, che vivono in condizioni economiche difficili, o
semplicemente per far ridere la gente.
Nel cast di Game of Thrones
5 tornano Peter Dinklage, Lena Headey, Emilia
Clarke, Nikolaj Coster-Waldau, Kit Harington, Natalie Dormer,
Maisie Williams e Sophie Turner.
Nicolaj Coster-Waldau
Trama: Le estati durani
decenni. Gli inverni possono durare anche una vita. E la battaglia
per il Trono di Spade continua. Da sud, dove il calore genera
trame, passioni e intrighi, alle vaste e selvagge terre orientali,
in cui una giovane regina solleva un esercito. Per tutto il tempo,
nel gelido nord, una parete di 800 metri di ghiaccio protegge
precariamente il regno devastato dalla guerra dalle forze oscure
che si trovano al di là. Re e regine, cavalieri e rinnegati,
bugiardi, signori e uomini onesti… giocano tutti il ‘gioco dei
troni’.
Una serie originale sulla base dei
best-seller di George RR Martin, la saga de Le
Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Dopo le preview, ecco il vdeo ufficiale,
condiviso dal canale Youtube dei Coldplay,
di Game
of Thrones il musical. Special guest
Chris Martin e tutta la band…ma anche un ospite
d’eccezione!
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Nel cast di Game of
Thrones 5 tornano Peter Dinklage, Lena Headey,
Emilia Clarke, Nikolaj Coster-Waldau, Kit Harington, Natalie
Dormer, Maisie Williams e Sophie
Turner.
Trama: Le estati durani
decenni. Gli inverni possono durare anche una vita. E la battaglia
per il Trono di Spade continua. Da sud, dove il calore genera
trame, passioni e intrighi, alle vaste e selvagge terre orientali,
in cui una giovane regina solleva un esercito. Per tutto il tempo,
nel gelido nord, una parete di 800 metri di ghiaccio protegge
precariamente il regno devastato dalla guerra dalle forze oscure
che si trovano al di là. Re e regine, cavalieri e rinnegati,
bugiardi, signori e uomini onesti… giocano tutti il ‘gioco dei
troni’.
Una serie originale sulla base dei
best-seller di George RR Martin, la saga de Le
Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Come ogni fine anno arrivano le
statistiche (presunte) su quale show americano è stato più vittima
del download in rete e secondo la classifica di Torrent Freak,
Game of Thrones è stata a serie più
scaricata dell’anno. Lo show della HBO si conferma
dunque per il terzo anno di fila, mentre al secondo posto si
conferma The Walking Dead, e al terzo i
simpaticoni di The Big Bang Theory.
Il Trono di
Spade (Game of Thrones) è una serie
televisiva statunitense di genere
fantasy creata da David Benioff e D.B. Weiss,
che ha debuttato il 17 aprile 2011 sul canale via
cavo HBO. È nata come trasposizione televisiva del ciclo di
romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco (A
Song of Ice and Fire) di George R. R. Martin.
La serie racconta
le avventure di molti personaggi che vivono in un grande mondo
immaginario costituito principalmente da due continenti. Il
centro più grande e civilizzato del continente occidentale è la
città capitale Approdo del Re, dove risiede il Trono di Spade.
La lotta per la conquista del trono porta le più grandi famiglie
del continente a scontrarsi o allearsi tra loro in un contorto
gioco di potere. Ma oltre agli uomini, emergono anche altre forze
oscure e magiche.
I fan di Game
Of Thrones saranno felici di apprendere che
Maisie Williams, l’attrice che interpreta Arya
Stark, uno dei personaggi preferiti della serie, parteciperà alla
nona stagione di Doctor Who, accanto a
Peter Capaldi e a Jenna
Coleman.
Non si hanno dettagli in merito al
personaggio che interpreterà la Williams, ma si sospetta che
potrebbe addirittura prendere il posto della Coleman.
“Sono molto eccitata di
lavorare a Doctor Who – ha dichiarato la giovane attrice
inglese – perchè è una parte importante della cultura
britannica. Non vedo l’ora di incontrare tutti”.
Intanto rivedremo Maisie nei panni
di Arya a partire dal 12 aprile, per la quinta stagione di Game
of Thrones.
Continua il
successo della serie televisiva Game of Thrones
targata HBO. Infatti i romanzi di George
R.R. Martin e lo show saranno il tema centrale e
unico argomento di un corso estivo annunciato alla University
of Virginia. A rivelarlo è il HP che riporta le dichiarazioni della
professoressa di Letterature Inglese, Lisa
Woolfork apparse su USA TODAY:
“L’obbiettivo di questo corso
era di insegnare agli studenti come alcune competenze che usiamo
per insegnare letteratura sono molto utili anche per analizzare
altre cose, come ad esempio programmi alla televisione. Game of
Thrones è interessante e molto popolare ma è soprattutto qualcosa
di molto serio, ci sono elementi nello show che sono significativi
e possono essere illuminanti attraverso le competenze dell’analisi
letteraria. “
Il Trono di
Spade (Game of Thrones) è una serie
televisiva statunitense di genere
fantasy creata da David Benioff e D.B. Weiss,
che ha debuttato il 17 aprile 2011 sul canale via
cavo HBO. È nata come trasposizione televisiva del ciclo di
romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco (A
Song of Ice and Fire) di George R. R. Martin.
La serie racconta
le avventure di molti personaggi che vivono in un grande mondo
immaginario costituito principalmente da due continenti. Il
centro più grande e civilizzato del continente occidentale è la
città capitale Approdo del Re, dove risiede il Trono di Spade.
La lotta per la conquista del trono porta le più grandi famiglie
del continente a scontrarsi o allearsi tra loro in un contorto
gioco di potere. Ma oltre agli uomini, emergono anche altre forze
oscure e magiche.
Continuano ad arrivare rifacimenti
e parodie di Game of Thrones, grazie
anche al successo inarrestabile dello show targato
HBO e tratto dal ciclo di romanzo
di George R.R. Martin. Oggi vi
segnaliamo quella proposta da Above Average che
ambienta la storia in un uffici:
Il Trono di
Spade (Game of Thrones) è una serie
televisiva statunitense di genere
fantasy creata da David Benioff e D.B. Weiss,
che ha debuttato il 17 aprile 2011 sul canale via
cavo HBO. È nata come trasposizione televisiva del ciclo di
romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco (A
Song of Ice and Fire) di George R. R. Martin.
La serie
racconta le avventure di molti personaggi che vivono in un
grande mondo immaginario costituito principalmente da due
continenti. Il centro più grande e civilizzato del continente
occidentale è la città capitale Approdo del Re, dove risiede
il Trono di Spade. La lotta per la conquista del trono porta le più
grandi famiglie del continente a scontrarsi o allearsi tra loro in
un contorto gioco di potere. Ma oltre agli uomini, emergono anche
altre forze oscure e magiche.
L’HBO ha diffuso il promo
dell’atteso speciale Game of Thrones A Day in the
Life che andrà in onda a Febbraio e che
riguarda il dietro le quinte dell’attesa quinta stagione.
Il 12 aprile 2015 tutti
sintonizzati per scoprire le sorti dei nostri personaggi
preferiti!
Nel cast di Game of Thrones 5
tornano Peter Dinklage, Lena Headey, Emilia Clarke, Nikolaj
Coster-Waldau, Kit Harington, Natalie Dormer, Maisie
Williams e Sophie Turner.
Le estati durani decenni. Gli
inverni possono durare anche una vita. E la battaglia per il Trono
di Spade continua. Da sud, dove il calore genera trame, passioni e
intrighi, alle vaste e selvagge terre orientali, in cui una giovane
regina solleva un esercito. Per tutto il tempo, nel gelido nord,
una parete di 800 metri di ghiaccio protegge precariamente il regno
devastato dalla guerra dalle forze oscure che si trovano al di là.
Re e regine, cavalieri e rinnegati, bugiardi, signori e uomini
onesti … giocano tutti il ‘gioco dei troni’.
Una serie originale sulla base dei
best-seller di George RR Martin, la saga de
‘Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco‘.
Il network americano della HBO ha
diffuso online il lungo speciale Game Of Thrones A Day
In The Life, dedicato all’attesissima quinta stagione
della serie di successo basata sul ciclo di romanzi di RR
Martin.
Nel cast di Game of
Thrones 5 tornano Peter Dinklage, Lena Headey,
Emilia Clarke, Nikolaj Coster-Waldau, Kit Harington, Natalie
Dormer, Maisie Williams e Sophie
Turner.
Trama: Le estati durani
decenni. Gli inverni possono durare anche una vita. E la battaglia
per il Trono di Spade continua. Da sud, dove il calore genera
trame, passioni e intrighi, alle vaste e selvagge terre orientali,
in cui una giovane regina solleva un esercito. Per tutto il tempo,
nel gelido nord, una parete di 800 metri di ghiaccio protegge
precariamente il regno devastato dalla guerra dalle forze oscure
che si trovano al di là. Re e regine, cavalieri e rinnegati,
bugiardi, signori e uomini onesti … giocano tutti il ‘gioco dei
troni’.
Una serie originale sulla base dei
best-seller di George RR Martin, la saga de
‘Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco‘.
“Non è facile vedere qualcosa
che non è mai esistito prima.” Daenerys (Emilia
Clarke) è sincera, quando dice a Jon quello che pensa,
forse per giustificare se stessa della distruzione che ha appena
seminato su Approdo del Re. Il penultimo episodio di
Game of Thrones, quello del plot twist e della
distruzione della Capitale, aveva dato indizi incontrovertibili su
dove si sarebbe diretto il finale di stagione, e come dice l’ultima
Targaryen, era davvero difficile vedere, immaginare, pensare
qualcosa di mai esistito prima, non solo una visione di regno, di
dominio e di compimento del proprio destino, ma anche un epilogo
che potesse essere all’altezza di quanto fatto negli ultimi 10
anni, da un punto di vista produttivo e drammaturgico. Ebbene
D&D hanno fatto del loro meglio e hanno seguito l’unico
parametro che, contro i gusti personali e i pareri dei fan, può
reggere: il finale di Game of Thrones (Game of Thrones
8×06) è giusto.
Che cosa si intende? Siamo tutti
consapevoli, di fronte alle poche e intense scene che costituiscono
l’episodio finale, dal titolo Il trono di spade,
che la serie HBO ha visto il trionfo della visione di un
personaggio in particolare, ovvero Tyrion Lannister
(Peter
Dinklage). Vero e proprio artefice del destino di
Westeros, il folletto è riuscito a fare ammenda per i propri
errori, è riuscito a sopravvivere in un mondo che lo voleva morto
dal suo primo vagito, ha sofferto e perso ogni cosa, e adesso è
pronto alla sua estrema, ultima decisione, ora che ha abbracciato
il bene del popolo come unico vero sovrano da servire.
Tyrion si conferma la chiave della
storia, personaggio giusto al di là dell’onore, dell’amore, della
legge. Colui che riconosce il valore del futuro solo attraverso il
ricordo e il monito del passato e che quindi vede in Bran
lo Spezzato il sovrano perfetto per ricostruire un mondo
dove tutti possano sentirsi al sicuro, protetti dal potere,
sensazione che dovrebbe essere un po’ più conosciuta anche nella
contemporaneità.
E che uno Stark sieda sul trono,
non più quello di spade ma quello figurato dei Sette… ops, Sei
Regni, è la conferma che la famiglia di Grande Inverno ha sempre
fatto la differenza. Non a caso sono gli eredi di Ned Stark
(Sean
Bean) che prendono in consegna le sorti del continente
occidentale, dal Sud fino al Nord, con Sansa giusta (di nuovo)
Regina del Nord, e oltre la Barriera, dove
Jon Snow (Kit
Harington), che non ha mai abbracciato la sua natura
legittima, torna a vestire il nero, ad abbracciare Spettro e a fare
da “scudo ai domini degli uomini”.
Ancora una volta, Jon è rimasto
fedele a se stesso ed ha scelto l’onore al di sopra dell’amore, ha
scelto quello che era giusto e difficile fare, come quando ha
lasciato Ygritte, o come quando ha salvato la vita dei Bruti. Ha
deciso di uccidere (di lasciar morire) per la seconda volta nella
sua movimentata giovane vita, il suo amore, in favore di un bene
più grande. Come un vero leader, come un vero Stark.
E se il gene Stark ha attecchito
bene nell’unico che non era effettivamente figlio di Ned, più
originali sono stati percorsi intrapresi dagli altri eredi del
protettore del Nord. L’incoronazione di Bran è sicuramente
l’elemento di maggiore sorpresa sia per il pubblico che per i
personaggi stessi, la proposta di Tyrion giunge inaspettata ma allo
stesso tempo ragionevole e plausibile, e nel loro sostegno all’idea
dell’ultimo dei Lannister, ogni personaggio sopravvissuto rivela la
sua giusta natura: Edmure Tully si conferma inetto, Robin Arryn
irrilevante, Ser Davos modesto e onesto, Sam Tarly buono ma troppo
moderno nelle sue idee e nella sua proposta democratica, Sansa
(Sophie
Turner) orgogliosa e combattiva, una vera Regina,
l’unica sopravvissuta, Arya (Maisie
Williams) fiera e indipendente, un’avventuriera pronta
ad arrivare dove nessuno si è mai spinto.
Nessuna scelta è stata scontata,
nessuna giustizia cieca è stata applicata: Brienne
(Gwendoline
Christie), la (non più) Vergine di Tarth, assume il
ruolo di comandante delle cappe dorate, e della guardia reale,
porge il suo ultimo omaggio all’amato Jaime (Nikolaj
Coster-Waldau), abbandonando una volta per tutte la
(brutta) parentesi esplicitamente romantica della loro story line,
realizzando il suo sogno di essere cavaliere; il tagliagole Bronn
arriva ad ottenere il suo castello, Alto Giardino; Sam Tarly
diventa Gran Maestro della Cittadella e rimane al servizio di Re
Bran. Ogni personaggio trova la sua giusta collocazione, in quello
che diventerà il futuro ordine del mondo, un ordine che non sarà
più basato sul diritto ereditario, ma sulla volontà del gruppo, una
sorta di oligarchia illuminata, non più disponibile al dispotismo
familiare ma ancora troppo poco aperta da accogliere una
democrazia.
Sembra adesso sovvertita la massima
di Cersei che recita “al gioco del trono si vince o si muore”,
perché tra il vincere, come hanno fatto gli Stark, alla fine, e il
morire, come ha fatto invece Daenerys, tra le braccia e per mano
del suo amato, Tyrion, Davos, Brienne, persino Bronn e a modo suo
Sansa, hanno inserito una terza via, quella professata da Varys per
tutta la sua vita: servire il popolo. Così come i protagonisti
dello show hanno imparato a servire il popolo prima che se stessi,
così David Benioff e D.B. Weiss hanno servito la
storia, quella che ha connesso per oltre dieci anni gli spettatori
di tutto il mondo, quella che non mancherà di destare scontenti,
critiche, delusioni e, nuovo trend dell’internet, petizioni.
Ma la storia è quella che ci ha
appassionati tutti, la storia e le storie sono quelle che ci
rendono umani, la motivazione che ha spinto George R.R.
Martin per primo a mettere mano alle sue Cronache
del Ghiaccio e del Fuoco, quelle che ci uniscono e quelle
che ci fanno ricordare, anche quando non ci siamo più. Al valore di
tutte le storie, di tutti i personaggi, da Verme Grigio che salpa
per Nath per rendere omaggio alla promessa fatta alla sua amata, a
Sansa che bellissima e fiera si erge a Regina del Nord,
conquistando la ricompensa che ha così a lungo ricercato, sembra
essere dedicata questa straordinaria avventura della HBO. Chi è
stato testimone di questa vicenda dovrebbe essere grato per il
regalo e pronto a custodirlo e tramandarlo, perché è questo che si
fa, con una buona storia.
“Devi giurarmi, Varys, che se
anche pensassi che io stia tradendo la mia gente, non cospirerai
alle mie spalle. Mi guarderai negli occhi e mi dirai quello che
pensi.”
“Lo giuro, mia
Regina.”
“E io giuro che semmai dovessi
tradirmi, ti brucerò vivo.”
“È il minimo che potrei
aspettarmi, dalla Madre dei Draghi.”
Siamo all’inizio della settima
stagione, Daenerys (Emilia
Clarke) è appena arrivata a Roccia di Drago e sta
predisponendo il suo attacco a Westeros ai danni dei Lannister, per
prendere il potere che le spetta. Per la prima volta, Varys gioca a
carte scoperte: l’eunuco Maestro dei Sussurri serve il popolo, la
povera gente e vuole vedere sul trono un sovrano giusto; ha scelto
Daenerys perché in lei vede grandezza e bontà. Tuttavia chiarisce
la sua posizione e cioè che nel momento in cui la giovane Targaryen
si rivelerà non più dalla parte del popolo, perderà la sua
lealtà.
Proprio questo è accaduto alla fine
dell’episodio numero 4 dell’ottava stagione dello show HBO, quando
Varys ha pregato Daenerys di non trasformarsi nel tiranno che lei
aveva promesso di cacciare. La paura del consigliere è che la
natura violenta e folle della ragazza spunti fuori una volta per
tutte, dopo numerosi episodi che ne hanno testimoniato l’esistenza
latente.
In Game of Thrones
8×05, Daenerys completa la seconda parte della promessa
fatta al suo consigliere: brucia vivo Varys, liberandosi del
traditore che ha provato a cospirare ai suoi danni, in favore di
Jon Snow (Kit
Harington), erede legittimo al trono e persona più
equilibrate e adatta a regnare. Tutto questo sotto allo sguardo
perplesso e preoccupato di Jon, Davos e soprattutto Tyrion
(Peter
Dinklage), che tenta la sua ultima carta per evitare
il massacro che ormai sembra inevitabile.
Game of Thrones
8×05 si intitola The Bells, ovvero
Le Campane, quelle che dovrebbero suonare dalle
torri di una città che si arrende di fronte ad un attacco esterno.
E quella è la speranza di Tyrion: raggiungere Cersei
(Lena
Headey), farla ragionare, farla arrendere e permettere
alle campane della città di suonare e salvare così quegli stessi
abitanti che aveva già protetto durante la Battaglia delle Acque
Nere, da Stannis, quegli stessi abitanti che lo avevano schernito e
condannato per l’omicidio di Joffrey. Tyrion vuole fare la cosa
giusta, ma ha paura della sua Regina.
Anche Jon è diviso da due forze
contrastanti: da una parte l’amore per Dany, il suo rifiuto di
voler usurpare il suo trono e il desiderio di servirla e amarla,
come ha promesso di fare; dall’altro la verità della sua nascita,
il suo diritto al trono che lo mette in una posizione complessa nei
confronti della donna amata, se non per il desiderio di potere,
almeno per il legame di parentela che per gli uomini del nord non è
normale condividere con un amante/compagno. Inoltre c’è fortissimo
il dubbio che forse Daenerys abbia davvero ereditato il gene della
follia dai suoi avi e dal padre.
In questo crogiolo di sentimenti
contrastanti, dettagli taciuti, rivendicazioni, timori e diritti,
si prepara l’attacco ad Approdo del Re che finirà con le campane
che suonano la resa della città, come nelle migliori aspettative,
se non fosse che quella moneta in bilico, lanciata dagli dei il
giorno della nascita di Daenerys, finalmente, cade: non è grandezza
ma follia.
A cavallo di Drogon, la Regina
distrugge la sua capitale. Fuoco e sangue è quello che aveva
promesso a Cersei, ed è quello che dà a lei e a quelli che
sarebbero dovuti essere i suoi sudditi. Non sapremo mai quale
sarebbe stata la reazione di Daenerys se Cersei dall’inizio non
avesse tradito la sua fiducia nella guerra contro gli Estranei, se
i suoi draghi non fossero morti, se Jon non avesse rivelato a
nessuno il suo vero nome, se Missandei e Jorah fossero
sopravvissuta. Quello che conta adesso è che la natura che da
sempre ha temuto e ha tentato di tenere a bada è libera di
esprimersi.
E sapevamo che sarebbe accaduto, la
scelta di D&D non sorprende affatto, visto che anche il più
salvifico dei suoi titoli, Distruttrice di Catene, ha
un’implicazione violenta. In fondo, nel corso della sua lunga
esperienza, tra Essos e Westeros, le sue esecuzioni sono sempre
state dettate da furia cieca, spesso per mezzo del fuoco dei suoi
draghi. Daenerys era destinata a cedere alla follia. Ma cosa accade
invece a chi le sta intorno e a chi, questa follia cieca, la
subisce?
Abbiamo detto di Jon e
Tyrion: i due sono divisi tra fedeltà e amore e terrore per chi
hanno scelto di seguire. Mentre molto più interessante sembra la
scelta fatta dagli showrunner per Jaime. Dopo aver abbandonato
Brienne e tutto il buono che era cresciuto in lui, lo Sterminatore
di Re, ancora aiutato dal fratello, cerca di ricongiungersi con la
sua amata Cersei. La trova, la abbraccia, la stringe, quell’amore
tossico non si è mai estinto, quella sensazione di appartenersi
sopra ogni altra cosa, quella dipendenza trai gemelli Lannister,
quell’esclusività. Entrambi hanno pensato di poter fare a meno
dell’altro, ma non è stato così. Nella loro cattiveria, i due si
amano, si appartengono, e c’è un romanticismo contorto e beffardo
nella loro fine, sotto alla fortezza rossa. Alla fine, D&D
hanno anche trovato il modo di adempiere la profezia di Maggy la
Rana: le mani del “valonquar”, il fratelli minore, che dovevano
stringersi intorno al collo di Cersei non erano quelle di Tyrion,
ma quelle di Jaime, non in un tentativo di strangolamento, ma in un
ultimo disperato abbraccio a proteggere la sorella, l’amante, la
regina.
Game of Thrones
8×05 compie il percorso che avevamo visto spianarci davanti
dalle precedenti puntate, con il declino di Daenerys, che si
trasforma in villain, e purtroppo l’apparente mancanza, per ora di
qualcuno che possa avere il carisma e la decisione necessari a
fermarla. Jon, Tyrion, persino Arya potrebbero essere coloro che
riescono a fermarla, ma sarà una fine intrisa di sangue e lacrime.
Ce lo dobbiamo aspettare, dopo la furia scatenatasi in questo
episodio, dovevamo aspettarcelo dallo show che ha fatto fuori così
tanti personaggi protagonisti e amati.
Game of Thrones
8×05 è, nel complesso, visivamente spettacolare,
complesso nella realizzazione e sicuramente molto emozionante, ma
inevitabilmente sono state operate scelte opinabili, come il
trattamenti riservato a Euron Greyjoy, che si conferma uno dei
personaggi peggio scritti dell’intero show, oppure la sorte di
Sandor Clegane, il Mastino, che finalmente ottiene la sua vendetta,
a costo della sua stessa morte, nel fuoco. Dopo tanto Nord, freddo,
neve e ghiaccio, questo episodio ci porta soltanto calore, sole,
fuoco e cenere, quello su cui sembra destinata a governare Daenerys
Nata nella Tempesta. A meno che non si faccia avanti un nuovo
Sterminatore di Re.
Dopo la grande battaglia di
Grande Inverno, è arrivato il momento per il cordoglio e per la
commemorazione di chi si è sacrificato per tutti: Game of
Thrones 8×04 comincia proprio così, con pire funerarie che
bruciano alte, riportando alla cenere gli uomini e le donne degli
eserciti che, seppure differenti, hanno combattuto fianco a fianco
per la luce e la vita, contro il Re della Notte.
Tuttavia, considerando quello che
si sta profilando ora all’orizzonte, sembra che ci sia molto più da
temere dai vivi che dai morti dagli occhi blu. La puntata infatti
mostra, nella scena subito successiva ai funerali dei caduti, il
banchetto di celebrazione, in cui ogni personaggio che ha un minimo
di connessione emotiva con il pubblico si espone e mette in piazza
la propria fede, il proprio schieramento. Perché una volta
sconfitto il nemico comune, è inevitabile che le tensioni già
accennate in apertura di stagione, tornino a farsi sentire, acute e
apparentemente inconciliabili.
La situazione ci si profila in
Game of Thrones 8×04, nel grande disegno politico
e strategico per il futuro di Westeros, è la seguente: Daenerys è
ufficialmente colei che vanta la presa sul trono più forte, se non
fosse per la rivelazione sui veri genitori di Jon (Kit
Harington), che ne fa in automatico il legittimo erede
al trono di spade; dall’altro lato ci sono Sansa (Sophie
Turner), Bran e Arya (Maisie
Williams), Gli ultimi Stark, così come recita il
titolo dell’episodio, che chiedono a Jon di non dimenticare il loro
legame. Sansa in particolare sembra essere in feroce attrito con la
Regina dei Draghi (Emilia
Clarke), e sembra che questo disappunto vada al di là
della frivola invidia tra donne, anzi, Lady Stark sembra essere al
corrente di ciò che Dany può diventare, se solo spinta nella
direzione sbagliata dai suoi impulsi, e legge questa possibilità
nella paura che prova Tyrion (Peter
Dinklage). Per la prima volta, dalla stagione 4, il
nano Lannister teme la sua regina, perché si sta accorgendo che
potrebbe effettivamente rendere onore alla tradizione di famiglia e
lasciare andare la follia sanguinaria che cova dentro.
Tra i timori di Sansa per
il Nord e la fretta di Daenerys per andare a conquistare il Sud, si
erge Jon, perennemente attanagliato dal dubbio, dall’onore,
dilaniato tra ciò che è giusto, ciò che gli impone il dovere, ciò
che vorrebbe il suo cuore. Il legittimo erede al trono di spade
però fa più di un passo falso, da una parte non può fare a meno di
essere leale con la sua famiglia, che accoglierà con esiti
pericolosissimi la verità sulla sua nascita, dall’altra rimarrà
fedele al suo giuramento e al suo cuore, continuando a indicare
Dany come legittima erede. Il mezzo Stark e mezzo Targaryen
abbandona tutto, persino l’amato Spettro, sopravvissuto alla
battaglia, per la sua Regina.
Tuttavia l’incertezza di Dany
persiste. Ed è fondamentale capire il suo nodo psicologico in
questo passaggio dello show: dall’essere al comando del più grande
esercito che il mondo abbia mai visto, con tre draghi e una ferrea
rivendicazione del trono, al perdere tutto, dai draghi (solo Drogon
è rimasto in vita a seguito dell’imboscata di Euron), all’esercito
(durante la battaglia a Grande Inverno), fino alla pretesa al trono,
per i motivi che ben sappiamo.
Alla destrutturazione della regina
dei draghi, corrisponde la costruzione e la rinascita di un’altra
regina, l’essere spregevole rinchiusosi nella fortezza rossa, in
attesa che i suoi nemici bussino alla sua porta: Cersei. La
leonessa cerca il confronto, il contatto, vuole sentire il polso
dell’avversario e il suo battito che accelera per la paura di
trovarsi di fronte l’ultima Lannister a ruggire. E questa
spregevole cattiveria raggiunge il Nord, e Jaime, che nonostante la
piega gratuita della sua vicenda personale, non riesce a tagliare
il legame con la sorella/amante, e ancora una volta corre verso di
lei, questa volta, forse, con intenzioni ostili.
Game of Thrones
8×04 offre tanti spunti di riflessione, visto che dopo la
mischia dell’episodio precedente, ora sono i personaggi e le loro
emozioni a parlare e da Brienne di Tarth, a Gendry Waters (o meglio
Baratheon!) ognuno comincia ad avviarsi verso la conclusione della
sua parabola. Come per i bruti, che non scenderanno più a sud di
Grande Inverno, e torneranno nel vero nord, dopotutto la loro
alleanza era con Jon, non con Dany e a loro poco importa chi siede
sul trono di spade.
L’attenzione ora si sposta nel sud,
tutti sono diretti ad Approdo del Re. Non solo gli eserciti di
Daenerys e di Jon, ma anche Arya e il Mastino, di nuovo fianco a
fianco lungo la Strada del Re, e Jaime, che cercherà di raggiungere
la sorella. Rimane a Grande Inverno Sansa, con il suo bagaglio di
timori e perplessità, e il desiderio di un Nord forte e
indipendente.
Quello che sembra si stia
profilando come un plausibile sviluppo, vedrà Daenerys alle prese,
una volta per tutte, con la sua sanità mentale, mentre l’ultima
incitazione della sua amica e consigliera, Missandei, rimbomba
nelle orecchie degli spettatori: fuoco e sangue.
La lunga notte è
il titolo di Game of Thrones 8×03. Ma di quale
“notte” parliamo? Di quella che sarà la silenziosa e fredda
testimone della Battaglia di Grande Inverno o quella che si
abbatterà su Westeros quando il Re della Notte avrà preso il
comando? La HBO ha tenuto sotto segreto anche i
titoli degli episodi di questa ottava e conclusiva stagione,
proprio per evitare qualsiasi tipo di fuga di notizie e dettagli,
perché fa parte della storia e dello spettacolo arrivare alla
visione vergini di qualsiasi conferma, portando con sé soltanto il
proprio carico di congetture e aspettative. Per questo, segnaliamo
che nella stesura di questo articolo, potrebbero esserci spoiler e
invitiamo i lettori a pensarci bene, prima di proseguire.
La premessa dell’episodio è
semplice e ineluttabile: Grande Inverno è
circondata dagli Estranei, pronti ad attaccare, gli eserciti di
Daenerys (Emilia
Clarke) e Jon (Kit
Harington) sono schierati: Dothraki, Immacolati,
Bruti, uomini del nord, sono tutti schierati, il castello è
fortificato, ogni guerriero possiede armi di ossidiana, ma tutto
sembra vano, i morti sono troppi, il loro capo, il Re della Notte,
a cavallo di drago di ghiaccio, è potente e inarrestabile. Non
serve a niente abbattere i nemici, ogni avversario abbattuto, ogni
soldato che si sacrifica si unisce all’armata del Re della Notte,
che ha un solo obbiettivo, uccidere il Corvo e Tre Occhi. Con
queste premesse era difficile sperare, ed effettivamente la
battaglia sembrava volgere a favore degli Estranei e del loro Re.
Tuttavia, una flebile speranza ha continuato a fluire: ci sono
ancora tre episodi prima che lo show finisca per sempre, quindi
qualcuno deve sopravvivere per forza.
Miguel
Sapochnik, già regista delle puntate Aspra
Dimora e La Battaglia dei
Bastardi, ha messo di nuovo al servizio dello show le
sue doti, consegnandoci un episodio superlativo, che coniuga
tensione e sollievo, brividi ed emozione, epicità e intimità. Lo fa
bilanciando alla perfezione le scene di mischia con dialoghi
intimi, che strutturano sempre meglio i personaggi e i rapporti di
forza, presentandoci grandiosi attacchi, ritirate tragiche,
inseguimenti e anche un assaggio di scrittura sapiente, per un
personaggio che, per tutta la serie, dal primo episodio ad oggi, si
è allenato per ciò che andava fatto, contro ogni previsione, contro
ogni auspicio e soprattutto sorprendendo lo spettatore, ma anche i
personaggi stessi. Game of Thrones 8×03 si fa
esempio di grande televisione, palesando la sua natura di show che
andrebbe goduto al cinema, in questo caso anche per aggirare il
fastidioso effetto della fotografia molto buia, ovviamente
condizionata dalla location (la buia campagna intorno al castello
del nord, di note, sotto una tempesta di neve).
Nonostante Grande Inverno sia il
teatro della battaglia, sono cinque i luoghi in cui si
concentra l’attenzione della regia e si svolgono le azioni. Il
primo è il campo di battaglia, ovviamente, testimone del violento e
sanguinoso scontro, la parte iniziale, quella più emozionante ma
forse meno brutale. L’azione si sposta poi dentro le mura, quando
le difese sembrano collassare, qui, in particolare, siamo testimoni
del coraggio di Lyanna Mormont: la Lady dell’Isola dell’Orso, che
si era rifiutata di rinchiudersi nelle cripte, sacrifica la sua
vita affrontando un gigante zombie. La più piccola guerriera
dell’esercito dei vivi, distrugge con un solo colpo, il più grande
aggressore dell’esercito dei morti, una fine dolorosa, gloriosa,
simbolica. Sempre dentro al castello, seguiamo la fase più
sanguinosa della battaglia: i singoli eroi combattono contro
centinaia di nemici, in una lotta impari e disperata. Jaime,
Brienne, Tormund si ergono, armati e sanguinanti su pile e pile di
cadaveri e di morti, che forse non rimarranno tali a lungo.
In una battaglia in cui
ci sono ben tre draghi per i due schieramenti, la battaglia aerea è
altrettanto importante, coreografata al meglio, nonostante
l’inevitabile oscurità di alcuni passaggi che genera un po’ di
confusione nello spettatore. Dall’alto dei cieli fino alle
profondità della terra, anche le cripte di Grande Inverno regalano
brividi ed emozione. Soprattutto perché, oltre ai rapporti di forze
trai personaggi che sono costretti a rifugiarvisi, come Sansa
(Sophie
Turner), Tyrion (Peter
Dinklage) e Missandei, testimoniano l’avverarsi di una
congettura fatta per gioco in rete nei giorni passati: la guerra è
contro i morti che risorgono dalle tombe e i buoni di rifugiano
nelle cripte, che sono, appunto, piene di cadaveri pronti a
svegliarsi.
Infine, l’ultimo luogo topico della
battaglia è stato il Parco degli Dei, l’albero diga e Bran che
aspetta di incontrare il suo nemico, protetto solo da Theon che
cerca così di guadagnarsi la redenzione per gli errori commessi in
vita. Questo è il luogo della resa dei conti, dove gli Antichi Dei
si fanno testimoni della lotta per la vita. L’episodio Game
of Thrones 8×03 riporta in scena anche Melisandre, che non
vedevamo da lungo tempo, ormai, e che si ascrive a quella lunga
lista di personaggi che fanno del loro meglio per redimersi da ciò
che di sbagliato hanno compiuto nel corso della propria vita. Il
suo ruolo è determinante, non solamente con i fatti, che si
rivelano soltanto provvisori sostegni alla causa dei vivi, ma
soprattutto nelle parole, nel ricordare alle persone giuste il
proprio ruolo. Adoratrice del fuoco e del Signore della Luce,
Melisandre accenderà la fiamma nel petto degli eroi e delle eroine,
guidandoli finalmente al compimento del loro destino.
L’episodio testimonia l’attenzione
alla costruzione delle storie e dei personaggi lungo tutta la
serie, portando a compimento diversi archi narrativi legati ad
alcuni degli attori principali della vicenda, esaurendone il ruolo
all’interno della vicenda. Questa capacità di riscoprirsi uno show
che riesce a fare tesoro del passato per ripresentarlo al momento
giusto, testimonia che Game of Thrones
8×03 ha un impianto solido, una scrittura che non
guarda mai solo ai confini dell’episodio ma che si allarga fino a
contribuire al grande disegno finale. La lunga notte di Grande
Inverno è trascorsa, la Lunga Notte è stata scongiurata, la Grande
Guerra è vinta, e ora arriva il momento di scoprire chi sarà il
vincitore dell’Ultima Guerra.
Il respiro profondo, prima del
balzo. Per citare un franchise fantasy altrettanto famoso, così si
potrebbe riassumere Game of Thrones 8×02,
A Knight of the Seven Kingdoms. La puntata, che
arriva dopo un apertura di stagione considerata frettolosa, ha in
qualche modo riscattato anche i “problemi” riscontrati in quella
precedente. Se infatti Winterfell era stata
considerata troppo sbrigativa nel ricongiungere tutti i personaggi
a Grande Inverno, presentandoci un pezzetto di ognuno di loro e
accelerando le ultime reunion, questo secondo episodio della
stagione conclusiva dello show HBO conferma la necessità di avere
tutte le pedine disposte in campo.
Tutti i personaggi sono a Grande
Inverno, pronti come possono ad accogliere con le lance affilate
l’esercito del Re della Notte. Tuttavia lo schieramento non è
ancora compatto, perché al suo interno ci sono ancora delle crepe,
delle incomprensioni, che si aprono sull’arrivo di Jaime alla
roccaforte del Nord. Lo Sterminatore di Re si trova di fronte a
Daenerys (Emilia
Clarke), di fronte agli Stark, messo davanti ai suoi
errori. Allo stesso modo però si trova ricongiunto al fratello
Tyrion (Peter
Dinklage) e a Brienne, che prenderanno le sue parti.
Arrivano a Grande Inverno anche Tormund, Beric Dondarrion e Edd
Tollet, reduci dal crollo della Barriera, portando con sé brutte
notizie: gli Umber si sono uniti all’esercito dei morti, e proprio
quell’orda infernale sarà su di loro quella stessa mattina.
Comincia così la lunga
notte di attesa, una notte di incontri, scoperte, confessioni, una
notte in cui una donna, uno sterminatore di re, un bruto, un
contrabbandiere, un nano, uno scudiero siedono davanti ad un
camino, facendosi coraggio, stringendosi gli uni agli altri, alla
vigilia di una battaglia che forse porterà loro via la vita. Ma è
anche una notte di riconciliazioni, con Sansa (Sophie
Turner) che accoglie con tenerezza il ritorno di Theon
in quello stesso castello che lui bruciò, con Tyrion
(Peter
Dinklage) e Jaime che ritrovano il loro antico legame,
nonostante l’ingombrante ombra di Cersei tra di loro, di Jorah
Mormont, che si confronta con la volitiva cugina Lyanna, Lady
dell’Isola dell’Orso. La notte del coraggio di Sam, dei dubbi di
Edd, dell’affermazione di volontà di Arya (Maisie
Williams), ma soprattutto della rivelazione legata al
legittimo erede al Trono di Spade.
Jon (Kit
Harington), che ha evitato Daenerys per tutto
l’episodio, forse alla luce di tutto ciò che ha appreso alla fine
dell’apertura di stagione (la morte dei Tarly per ordine di Dany e
l’identità dei suoi genitori), si trova di fronte alla donna che
ama e da cui è riamato e confessa. La vera natura della Targaryen
non impiega molto a prendere il sopravvento, anche se tre squilli
di corno rompono il silenzio: gli Estranei sono alle porte di
Grande Inverno. L’attenzione alle relazioni di forza trai
personaggi rende l’episodio uno dei migliori momenti di riflessione
e attesa dell’intera serie. A partire dal confronto di Daenerys con
i suoi alleati e sottoposti, fino alla grande affermazione di
volontà di Arya, passando alla presa di coscienza di Bran/Corvo a
Tre Occhi: è lui la preda del Re della Notte, è lui che il grande
nemico cercherà per uccidere, sarà lui il cuore della battaglia che
sta per arrivare.
Ancora una volta,
D.B. Weiss e David Benioff si confermano un ottimo
team, una squadra che lavora al servizio non solo dei fan ma anche
della storia e dei personaggi, per consegnare il miglior prodotto
possibile. La fretta, tanto disprezzata dagli spettatori, è stata
ripagata con alcuni dei confronti e dei momenti più intensi
dell’intera serie, momenti che fanno presagire un prossimo futuro
tragico per più di un personaggio principale. Perché se è vero che
ci sono stati diversi snodi felici di recente, è anche vero che
Game of Thrones non perde la sua natura e ci dovrà
molto presto ricordare il motivo per cui in molti lo considerano
uno show sanguinario.
La tanto attesa ultima stagione di
Game of Thrones ha esordito questa notte sulla
HBO, con milioni di spettatori incollati alla tv, anche con fusi
orari differenti! Moltissimi italiani si sono sintonizzati su Sky
Atlantic a partire dalle 3 del mattino, per accogliere il ritorno
di
Jon Snow (Kit
Harington), Daenerys Targaryen (Emilia
Clarke) e tutti gli eroi dello show che è arrivato a
quello che speriamo sarà un glorioso finale.
Lo show segue ormai due grosse
trame, inquadrando da una parte quello che accade al Nord, tra
Grande Inverno, Ultimo Focolare e la Barriera (ormai distrutta) e
quello che invece accade ad Approdo del Re, a Cersei Cersei
(Lena
Headey), isolata nella Fortezza Rossa, al cui fianco è
rimasto soltanto Euron Greyjoy, che chiaramente ha i suoi scopi da
perseguire: un trono e un posto nel letto della regina.
Il ritmo della puntata è da subito
denso, abbandonati tutti i momenti di pausa che hanno
caratterizzato gran parte delle stagioni centrali dello show,
adesso il gioco (del trono) si fa serio e gli avvenimenti si
accavallano rapidamente. È tempo di riunire famiglie, svelare
segreti, tenere stretti gli amici e guardare il fianco del soldato
al proprio fianco. L’inverno è davvero arrivato. Scopriamo insieme
cosa succede di rilevante in Game of Thrones 8×01,
intitolata Winterfell:
Tormunt, Beric e Ed sopravvissuti
in Game of Thrones 8×01
Anche se la scena si svolge verso
la conclusione dell’episodio Game of Thrones 8×01, è importante
comunicare che, come abbiamo intuito da alcune scene promozionali,
Tormund, Beric e Ed sono sopravvissuti al crollo della Barriera,
alla fine della settima stagione, e ora stanno cercando di riunirsi
con le forze del Nord, radunate a Grande Inverno. Quello che
scopriranno a Ultimo Focolare però li renderà molto inquieti, molto
di più di quanto non lo siano già, in previsione della guerra
contro l’armata dei Morti del Re della Notte.
Consiglieri di re e regine
I fidati e leali consiglieri di Jon
e Dany hanno un posto marginale in questo primo episodio di
stagione, si confermano saggi e protettivi nei confronti dei propri
sovrani, tuttavia sembrano essere per la prima volta un passo
indietro a ciò che accade. Sembrano prevedere/augurarsi un’unione
trai due giovani condottieri, anche se forse Tyrion
(Peter
Dinklage) potrebbe aver riposto il suo amore, ancora
una volta, nella donna sbagliata, pensando (e sbagliandosi) che
forse la giovane regina possa preferire la saggezza alla
gioventù.
Lo Sterminatore di Re
Lo Sterminatore di Re
(Nikolaj
Coster-Waldau) è arrivato a Grande Inverno in
Game of Thrones 8×01. L’uomo più odiato dei Sette
Regni sta cercando, disperatamente, di tenere fede alla sua parola,
di riscattare il suo nome per il bene degli altri. Tuttavia, la
prima persona che lo vede, una volta entrato nelle mura della
fortezza del nord, è Bran, lo stesso che ormai tanti anni prima ha
spinto giù da una torre, per amore. La sorte di Bran “lo storpio” è
stata pesantemente condizionata da quell’incidente, non solo per
l’ovvia conseguenza fisica, ma anche perché probabilmente questa
limitazione, l’impossibilità di usare le gambe, lo ha avvicinato
alla sua nuova natura: il Corvo a Tre Occhi. Sembra un rapporto
interessante quello che si andrà a delineare, anche perché Bran è
l’unico, insieme a Tyrion, che può vedere davvero la verità e la
ritrovata bontà nel cuore di Jaime.
La Regina e Occhio di Corvo
Lo splendore della follia brilla
sul volto di Cersei in Game of Thrones 8×01. Una
leonessa messa alle strette che cerca di difendere e difendersi
anche di fronte ad uno scenario tragico. È rimasta sola, al suo
fianco soltanto Euron Greyjoy, che non è esattamente l’uomo più
leale del regno. Dalla sua ha la ferocia e la sete di vendetta,
sentimenti violenti che la aiuteranno a sopravvivere, anche per
quello che dovrebbe essere il suo nuovo bambino. L’erede che le
cresce nel grembo dovrebbe essere di Jaime, ma qualcosa ci dice che
la donna potrebbe decidere di attribuire a Euron la paternità,
visto che, a sorpresa, ha incaricato Bronn di uccidere entrambi i
suoi fratelli, affidando all’ex taglia gole la balestra che Tyrion
usò per uccidete Tywin Lannister. Un netto cambiamento di vedute,
soprattutto nei confronti dell’amato gemello che però ha osato
voltarle le spalle.
Il ghiaccio e il fuoco
I due
innamorati stanno pianificando la loro guerra in Game of
Thrones 8×01, ma trovano anche il tempo per un po’ di
romanticherie, con Dany (Emilia
Clarke) che sembra estremamente sicura di sé, forte
della sua pretesa al trono di spade, mentre Jon sembra essere (o
mettersi) un passo indietro a quella che lui stesso ha proclamato
sua Regina. Sappiamo che le cose non stanno proprio così, che Jon è
in realtà l’erede legittimo al trono e che il suo temperamento, la
sua lealtà e il senso di giustizia che possiede, lo renderebbero un
sovrano migliore, come tutti coloro che acquisiscono il comando pur
senza desiderarlo. Entrambi i giovani sovrani hanno attraversato
fatiche e sfide molto più grandi di loro, uscendone vincitori
contro ogni previsione. Il risultato però sembra molto diverso e,
nonostante Daenerys abbia buon cuore, è anche estremamente
orgogliosa e testarda, nonché crudele, come ha dimostrato bruciando
vivi i Tarly.
Sansa, Lady di Grande Inverno
Non c’è un
ruolo che Sansa Stark (Sophie
Turner) interpreta meglio: Lady di Grande Inverno. La
ragazzina spaventata e sognatrice, da teenager svampita è diventata
una donna saggia, buona e astuta, racchiude in sé tutto il bene che
le viene dal suo nome, la giustizia e la lealtà alla famiglia,
unito a tutto il male che ha appreso nel corso delle stagioni, da
Cersei e da Ditocorto. Per la prima volta nel suo arco narrativo è
davanti a tutti e vede con lucidità ciò che sta accadendo dentro la
sua casa. Guarda con insofferenza alla regina dei draghi, ma allo
stesso tempo è consapevole che questa alleanza salverà Grande
Inverno e il suo popolo. Sembra aver imparato molto bene la sua
lezione ed ora è addirittura un passo avanti a Tyrion, che invece,
dalla sua, sperava in un inedito guizzo di bontà da parte di sua
sorella.
Quello che è morto non muore
mai
La via della
redenzione, per Theon Greyjoy, sembra essere estremamente lunga,
forse perché il suo tradimento è stato orribile e ha condotto Robb
Stark alla morte infame per mano dei Frey. Tuttavia il figlio delle
Isole di Ferro sta adesso trovando il coraggio per riscoprire la
sua natura e il suo onore. Va a salvare Yara, prigioniera di Euron,
e la riporta a casa, alle Isole di Ferro, dove Daenerys potrà
rifugiarsi nel caso in cui i Morti vincano la guerra sulla terra
ferma. Theon invece sceglie di tornare a Grande Inverno, dove
prenderà il suo posto nell’esercito degli Stark. Dopotutto è un
Greyjoy, ma è anche uno Stark, e questa scelta, che potrebbe
condurlo alla mote, gli è imposta dal suo ritrovato onore.
Arya in Game of Thrones
8×01
Davvero
emozionante è il percorso di Arya (Maisie
Williams) in questa prima puntata di stagione.
La giovane Stark è tornata a Grande Inverno, ha fatto “pace” con la
sorella, le due hanno abilmente schivato i colpi di Ditocorto,
facendo fuori uno dei giocatori più pericolosi, e adesso sono dalla
stessa parte, apparentemente anche contro Jon, che sembra stregato
dalla regina Targaryen. La riunione di Jon e Arya è commovente, ma
non è priva di tensione, ce ne accorgiamo subito. Tuttavia i due
fratelli, che si ritengono tali, si amano profondamente, e questo
legame è rimasto intatto per tutti questi anni. Ma Jon non è il
solo che Arya riabbraccia. Nelle fucine di Grande Inverno, la
giovane incontra il Mastino che aveva lasciato moribondo,
derubandolo, e incontra anche Gendry. Dopo tante avventure, tutti
sono profondamente cambiati, ma nella sua maniera personale,
brutale, Arya riesce a trovare ancora un legame, un contatto con
questi personaggi che l’hanno accompagnata per una parte del suo
viaggio e della sua maturazione.
Sam Tarly
Personaggio
decisivo in molte circostanze, Sam Tarly è il prescelto per
riferire a Jon Snow la verità sui suoi natali. In Game of
Thrones 8×01, primo episodio di stagione, Sam viene a
sapere della sorte terribile toccata a suo padre e a suo fratello,
soffre per una ferita personale, certo, ma si rende anche subito
conto, alla luce di ciò che sa di Jon, che l’amico è il sovrano
migliore per i Sette Regni, e non la bella Targaryen che, sotto al
cuore buono e il desiderio di giustizia, nasconde un briciolo della
follia della sua famiglia. Soffriamo immensamente con Sam, quando
scopre del rogo dei suoi cari, ma siamo con lui quando ancora una
volta trova il coraggio per fare quello che va fatto: parlare con
Jon e svelargli la sua vera natura. Naturalmente la notizia viene
accolta con timore e cautela, ma anche con quello sguardo chiaro e
deciso che ci indica che, dentro di lui, Jon ha sempre saputo di
non essere semplicemente il bastardo di un grande lord. È nato per
il comando, e Sam è la persona giusta che può ricordarglielo.
Bran, il Corvo a Tre Occhi in
Game of Thrones 8×01
La presenza a
Grande Inverno di un Brandon Stark così severo e consapevole
inquieta un po’ chi lo circonda. Emblematica è l’espressione di Jon
quando lo saluta, felice di averlo ritrovato dopo tutti quegli anni
e quelle avventure: il giovane Bran è decisamente strano. Tuttavia,
c’è un elemento di sicurezza nel Corvo a Tre Occhi, la sua presenza
è garanzia di verità, nel senso che adesso “i buoni” hanno uno
strumento inconfutabile per dissipare dubbi e menzogne, esattamente
il contrario di quando a Grande Inverno, e in generale sul
continente occidentale, era vivo e prosperava Ditocorto. Torna di
nuovo in mente la scena della morte del Lord delle Dita: in quel
momento gli Stark hanno agito da branco, vincendo e confermandosi
forti se uniti, ma la verità dell’occhio di Bran ha anche spazzato
via tutte le menzogne di Baelish e con esse anche le insidie che
potrebbero far vacillare le alleanze sul campo di battaglia. Bran è
la verità che non resta più nascosta e questo conferisce un senso
di sicurezza per i personaggi che sono in balia della battaglia tra
i vivi e i morti.
Si è svolta nella serata del 3
aprile, a New York, la premiere di Game of Thrones
8, la stagione conclusiva dello show targato HBO che si è
rivelato un vero e proprio evento e che riunirà, lungo tutto il
globo terracqueo, i fan che non vedono l’ora di scoprire come
finisce la saga televisiva basta (a questo punto, liberamente) sui
romanzi di George R. R. Martin, anche lui invitato alla
premiere.
All’evento sono stati invitati non
solo i protagonisti rimasti in vita nello show, ma anche tutti gli
altri, i grandi attori che la serie ha perso nel corso delle
stagioni, a causa della sua natura violenta e qualche volta
politicamente scorretta.
Così, sul tappeto rosso costeggiato
dalle fiamme sono stati visti sfilare Charles
Dance e Jack Gleeson, i non tanto
compianti Tywin e Joffrey, ma anche Jason
Momoa/Khal Drogo, Aidan Gillen/Petyr
Baelish, Natalie Dormer/Margaery Tyrell, la bella
Rose Leslie, che fu Ygritte, mano nella mano con
suo marito nella vita reale… proprio Kit
Harington, il nostro Jon Snow, o dovremmo dire Aegon
Targaryen?
Si fa notare l’assenza di
Lena Headey, interprete di Cersei, e quella di
Richard Madden, fu Robb Stark, ma il cuore di ogni
fan non può non avere un sussulto quando sul tappeto rosso compare
lui, Ned Stark in persona, interpretato per la prima intensa
stagione da Sean Bean!
Ecco a questo link le immagini,
mentre per l’inizio dello show dovremo aspettare ancora 10 giorni,
visto che il primo episodio andrà in onda il prossimo 14 aprile su
HBO!
Il primo
trailer di Game of Thrones 8 ha
lasciato i fan a bocca aperta, non tanto per ciò che rivela, per
quello che rappresenta: il primo sguardo all’ultima stagione della
serie HBO. Di seguito però, spulciando il breve video, ecco cosa
abbiamo scoperto.
Arya ferita, dentro Grande
Inverno
Il trailer si apre con
una sequenza intrigante in cui la giovane Arya Stark – spogliata
del suo freddo atteggiamento da assassino – si nasconde
nell’oscurità. La vediamo poi correre attraverso le sale con una
brutta ferita alla testa, apparentemente in fuga da qualcuno o
qualcosa.
Questo non sembra essere intonato
alle sequenze di battaglia che vediamo nel resto del trailer, dal
momento che non c’è nessun altro in giro. È possibile che gli
uomini senza volto l’abbiano raggiunta e hanno intenzione di
vendicarsi, visto che lei ha cominciato a usare le abilità che le
sono state insegnate per la propria vendetta invece che per adorare
il Dio dai molti volti. O forse la battaglia finisce male per
Grande Inverno, e questa è una scena dalla sua conclusione.
Robb Stark veglia sul popolo di
Grande Inverno
In quanto maestro delle
spie, i talenti di Varys non sono mai stati molto utili sul campo
di battaglia, e non sorprende il fatto che lo vediamo seduto al
riparo, quando sembra che fuori a Grande Inverno infuri la
battaglia contro l’Esercito dei Morti. Lo vediamo nel trailer con
le donne e i bambini, nelle cripte di Grande Inverno, ma c’è anche
qualcun altro con loro.
La statua sullo sfondo di questa
scena non può che essere quella di Robb Stark, con il suo fedele
metalupo, Vento Grigio. Entrambi sono stati brutalmente assassinati
alle Nozze Rosse nella terza stagione, e poiché Ned Stark ha la sua
statua sotto la cripta, ha senso che anche per il Re del Nord sia
stata eretta una statua lì. C’è sicuramente qualcosa di commovente
nella gente di Grande Inverno che si stringe attorno alla statua di
Robb mentre ascolta la battaglia, fuori. Seduta proprio accanto ai
piedi di Robb c’è Gilly, insieme a Little Sam.
Arya Stark saluta la morte
Come gli altri Stark
sopravvissuti, Arya Stark è cambiata moltissimo da quando è stata
presentata per la prima volta come un maschiaccio nella stagione 1.
Divenuta un assassino che si è allenato con gli Uomini senza volto,
Arya è finalmente tornata a Grande Inverno per cancellare alcuni
altri nomi la sua lista e combatte, con suoi fratelli, contro
l’esercito dei morti.
La vediamo esaminare un’arma grezza
– molto probabilmente una delle lame di vetro di drago che è stata
creata per la battaglia imminente – e dire: “Conosco la morte, ha
molte facce, non vedo l’ora di vederla”. Sfortunatamente la spada
di Arya, Ago, non è fatta di acciaio di Valiria, quindi dovrà usare
il vetro di drago se vuole uccidere un Estraneo, o forse potrà
usare il pugnale che le ha donato Bran, lo stesso che è appartenuto
a Ditocorto e che tanto tempo prima doveva essere destinato ad
uccidere l’ultimo Stark maschio rimasto in vita.
La flotta di Euron Greyjoy e la
Compagnia Dorata
Mentre quasi tutti gli
altri stanno facendo piani per impedire all’Esercito dei Morti di
uccidere tutti, Cersei naturalmente ha solo i suoi interessi a
cuore, e lei può vantare un alleato pericoloso in Euron Greyjoy.
Verso l’inizio del trailer vediamo navi con il simbolo del kraken
di Euron e, a bordo, la Compagnia dorata – spade mercenarie
arruolate da Essos per rafforzare l’esercito di Cersei nel suo
assalto programmato a chiunque sopravviva alla guerra
imminente.
Il personaggio dai capelli biondi
che osserva le truppe è il loro capo, Harry Strickland,
interpretato dal nuovo membro del cast, oltre a Marc Rissmann. È un
potente ammonimento: anche se Jon e Daenerys riuscissero a
sconfiggere l’Esercito dei Morti, c’è ancora un pericoloso nemico
al sud che è pronto ad attaccare mentre sono indeboliti.
Tormund, Beric e Edd affrontano la
notte
Avevamo lasciato il
leader dei Bruti, Tormund, e quello della Compagni senza Vessilli,
Beric Dondarrion, a una sorte incerta. Erano sulla barriera, nel
finale della stagione 7, quando il drago di ghiaccio l’ha
abbattuta. Questa scena ci dimostra che, insieme a Edd
l’Addolorato, nuovo Lord Comandante dei Guardiani della Notte, sono
tutti vivi, per fortuna.
Beric ha ancora la sua spada
fiammeggiante – che dovrebbe rivelarsi utile nel combattimento
imminente. Non è chiaro dove siano esattamente in questa scena,
anche se è possibile che Tormund e Beric si siano diretti al
Castello Nero dopo essere sopravvissuti all’assalto a del Forte
Orientale.
Bran e Sam sembrano
preoccupati
Nella stagione 7, Bran e
Sam hanno messo insieme la verità sulla nascita di Jon Snow e
sull’identità dei suoi genitori. Dopo una visione, Bran è stato in
grado di rivelare che Jon è in realtà il figlio di Rhaegar
Targaryen e Lyanna Stark. Sam, dopo aver letto un diario di un Alto
Septon, mentre studiava alla Cittadella, ha scoperto che il
matrimonio di Rhaegar con Elia Martell era stato annullato, e che
il principe Targaryen aveva sposato Lyanna Stark – il che significa
che Jon non è solo un appartenente alla stirpe dei drago, ma un
legittimo erede al trono di ferro.
Bran ha dichiarato che Jon “ha
bisogno di sapere la verità”, ma conoscere la verità potrebbe
scatenare una lotta per il potere tra Jon e Daenerys. In questo
momento vediamo Bran e Sam insieme, con Sam che sembra preoccupato,
forse perché ha saputo della relazione tra Jon e Daenerys.
Cersei guarda il mondo
bruciare
Tra il terrore e la
minaccia della guerra imminente, una persona sembra davvero non
vedere l’ora che la distruzione arrivi. In due inquadrature
ravvicinate, la Regina Cersei in questo trailer, sembra abbastanza
fiduciosa che le cose stiano volgendo a suo favore. Nella scena, ad
accompagnarla, c’è Ser Robert Strong, la reincarnazione della
Montagna, e il primo cavaliere della Regina Cersei, Qyburn.
Il costume di Cersei qui presenta
spalle e catene corazzate, indicativo di un monarca che è pronto
per la guerra, ma Cersei è troppo felice di lasciare che la
battaglia tra i vivi e i morti si svolga senza il coinvolgimento
delle sue stesse forze. Questa eccessiva sicurezza potrebbe
rivelarsi la sua ultima sconfitta.
L’esercito di Daenerys arriva a
Grande Inverno
Gran parte dell’inizio
del trailer è dedicato a mostrare l’arrivo dell’esercito di
Daenerys Targaryen a Grande Inverno – o almeno, l’arrivo degli
Immacolati. I Dothraki, che costituiscono la maggior parte
dell’esercito di Daenerys, sono in gran parte assenti dal trailer.
È possibile che Daenerys li abbia mandati altrove (è improbabile
che siano fan del freddo glaciale del nord). Jon e Daenerys vengono
mostrati a cavallo fianco a fianco tra gli Immacolati come simbolo
della loro nuova alleanza, e una Sansa stupita osserva i draghi che
volano sul castello, vedendoli per la prima volta.
Chiaramente, Jon è riuscito a
riportare a Grande Inverno una formidabile forza combattente, ma a
causa dei nuovi arrivati potrebbero sorgere tensioni, soprattutto
da parte dei contadini e degli operai del nord, che potrebbero
vedersi divorato il bestiame del draghi, e che saranno sicuramente
costretti a fornire cibo e e riparo ad altri soldati.
Jon e Daenerys visitano la cripta
degli Stark
Jon Snow non è ancora a
conoscenza della verità rivelata al pubblico la scorsa stagione:
sua madre era Lyanna Stark e suo padre era Rhaegar Targaryen (il
che significa che la sua nuova ragazza è, sfortunatamente, sua
zia). In una scena nel trailer lo vediamo nelle cripte sotto Grande
Inverno, già location del primo teaser visto nelle
settimane passate.
Daenerys si avvicina e sembra
confortarlo, ma non è chiaro quale sia esattamente la tomba che Jon
sta visitando. È andato a rendere omaggio al padre adottivo, Eddard
Stark, o ha scoperto la verità su sua madre ed è andata a visitare
il suo ultimo luogo di riposo?
Gendry ritorna in una fucina
Il figlio illegittimo
dell’ex re Robert Baratheon, Gendry, ha trascorso diverse stagioni
a… remare su una barca ed è ritornato nella stagione 7 con un
aspetto senza dubbio più avvenente e maturo, frutto del suo
allenamento da fabbro. Davos lo trova mentre lavora in un’officina
ad Approdo del Re, a realizzare armi per i Lannister, nascosto
sotto il naso di Cersei, e reclutato per la lotta imminente contro
l’Esercito dei Morti.
Gendry ora maneggia un martello da
battaglia, molto simile all’arma che il giovane Robert Baratheon
utilizzava in guerra, e allo stesso modo del padre, utilizza l’arma
in maniera molto efficace, ma in questo trailer vediamo che sta
anche mettendo a frutto le sue abilità da fabbro a Grande Inverno.
Quindi possiamo immaginare che Gendry si incontrerà di nuovo anche
con Arya, conosciuta nella stagione 2.
Battaglia tra le fiamme
La battaglia principale mostrata nel
trailer di Game of Thrones 8 è difficile da individuare, non solo
perché si svolge di notte, ma perché tutto sembra essere in fiamme,
con l’aria piena di fumo e cenere. Brienne, Arya e Jaime sono tutti
visti nel mezzo del combattimento. Il fuoco è, ovviamente, uno dei
pochi modi per uccidere gli Estranei, quindi gli eserciti di Grande
Inverno potrebbero usarlo come un’arma contro di loro.
Ci sono anche due draghi che
combattono dalla loro parte, destinati ad appiccare più di un
incendio nel corso della battaglia in cui saranno coinvolti.
Tuttavia, il fuoco può uccidere gli uomini comuni con la stessa
facilità, e questa battaglia sembra un posto pericoloso in cui
trovarsi. Inoltre, Grande Inverno sarà in grado di resistere alle
fiamme, o la casa ancestrale degli Stark sarà una delle vittime
della stagione 8?
Cersei tiene al caldo la sala del
trono
Mentre il ghiaccio e la
neve strisciano da nord, ad Approdo del Re continuano a godere di
giornate soleggiate mentre il resto di Westeros gela. Tuttavia,
nell’inquadratura della sala del trono in questo trailer vediamo
che Cersei ha ridecorato il posto, riempiendo la sala di massicci
bracieri. Questa inquadratura evidenzia anche l’estensione
dell’isolamento di Cersei.
Dopo aver ucciso quasi tutta la
corte nella distruzione del Grande Tempio di Bealor, la Regina è
rimasta con pochi fedeli alleati – oltre che una formidabile forza
combattente. Cersei sembra felice di aspettare la prossima guerra,
ma il fatto che anche lei debba evitare il freddo suggerisce che
potrebbe aver sopravvalutato la sicurezza della città.
Jon prega presso l’albero diga
Nella stagione 1, Ned
Stark usava lo l’albero diga come luogo per la contemplazione
silenziosa, e lo visitava sempre dopo aver portato a termine
un’esecuzione. In questo trailer, vediamo il suo figlio adottivo
che continua la tradizione, in piedi di fronte all’albero e alla
sua faccia piangente. Mentre non conosciamo il contesto per questa
scena, sembra il tipo di posto in cui Jon si recherebbe alla
vigilia della battaglia contro l’Esercito dei Morti.
Nel momento in cui la storia di Game
of Thrones si conclude, possiamo probabilmente aspettarci un bel
po’ di richiami alla prima stagione per evidenziare come il mondo e
i suoi personaggi siano cambiati da allora, e l’albero diga ha
potenti connessioni non solo con la famiglia Stark e la loro
eredità, ma anche con gli Antichi Dei e alla misteriosa storia del
Nord.
Un Mastino nel buio
Alcune parti del trailer
di Game of Thrones 8 sono difficili da capire, perché si scopre che
la stagione 8 è letteralmente buia e piena di terrori, ma abbiamo
anche la possibilità di dare un breve sguardo a Sandor Clegane
a.k.a. il Mastino. Ora alleato con Jon Snow e pronto a unirsi alla
battaglia contro l’Esercito dei Morti, il Mastino sarà
presumibilmente parte della lotta imminente – ma quando lo vediamo
qui, è da qualche parte in un interno e sembra essere ferito.
Potrebbe trattarsi della stessa
parte in cui vediamo Arya correre nei corridoi di Grande Inverno,
forse per salvarsi la vita? I due non si sono più visti da quando
Arya lo ha lasciato quasi morto, dopo che aveva combattuto contro
Brienne, quindi è improbabile che la loro riunione sia
piacevole.
Jaime si impegna a combattere per i
vivi
Ci è voluto molto tempo,
ma il rapporto tossico di Jaime Lannister con sua sorella alla fine
è crollato quando lui ha scoperto i piani di lei di tenere indietro
i suoi eserciti e lasciare che Jon e Daenerys si scontrassero
contro le orde di nemici in avvicinamento. Nel trailer vediamo
Jaime che promette di lottare per i vivi, e poi lo vediamo in
battaglia in mezzo al fuoco, con un aspetto sanguinario ed
esausto.
Nonostante abbia solo una mano con
cui combattere, Jaime è ancora un guerriero formidabile – ma sembra
anche uno dei personaggi che più probabilmente troverà la sua morte
nella stagione 8 di Game of Thrones. Dopotutto, quale modo migliore
per concludere la sua lunga redenzione che sacrificare la sua vita
per la causa, forse anche per proteggere la famiglia che un tempo
aveva cercato di distruggere.
Jon corre verso la battaglia
Non vediamo molto Jon
Snow in azione in questo trailer, ma nell’unica inquadratura che lo
vede in azione, il re del nord sembra che stia correndo in
battaglia. È interessante notare che sembra essere solo. Un
personaggio che è completamente assente dal trailer è il fedele
lupo di Jon, Spettro (che spesso manca dallo show a causa della
difficoltà e delle spese di includere un cane Inuit del Nord in una
scena e poi usare il CGI per trasformarlo in un gigante).
Tuttavia, sembra probabile che
Spettro tornerà finalmente in azione, ed è possibile (come temono
molti fan) che finirà per unirsi ai suoi fratelli deceduti Vento
Grigio, Lady, Estate e Cagnaccio.
Jon Sonw a cavallo di
drago?
Come rivelato nella stagione 7, Jon
Snow ha il sangue degli Stark e dei Targaryen, il che lo rende
un’elegante miscela di ghiaccio e fuoco. Dato che è in parte
Targaryen, sembra abbastanza probabile che lo vedremo cavalcare uno
dei due draghi rimasti di Daenerys nella stagione 8.
Un’inquadratura di questo trailer,
che vede Drogon e Rhaegal che sorvolano un paesaggio invernale,
rafforza le ipotesi già esistenti secondo cui Jon e Daenerys
faranno un viaggio a nord della Barriera in questa stagione, e
quale modo migliore di viaggiare se non a cavallo di drago?
L’inquadratura dei due amanti che si avvicinano ai due draghi di
Daenerys sembra un set-up ovvio per Jon che diventa anche un
cavaliere di draghi.
Dove si trova Tyrion?
Considerando che è uno
dei personaggi più importanti della serie, Tyrion è
sorprendentemente poco presente nel trailer Game of Thrones 8.
L’unica inquadratura in cui lo vediamo lo mostra con la spilla che
lo identifica come Primo Cavaliere della Regina Daenerys, ma non si
trova nel paesaggio invernale del nord.
Sembra che si possa trattare di una
spiaggia, forse di nuovo Approdo del Re, dove si potrebbe recare
per andare a chiedere a sua sorella di aiutare nella guerra. A
quanto pare, la massiccia assenza di Tyrion in questo trailer
sembra confermare che qualsiasi cosa in più, in relazione al
personaggio, potrebbe rappresentare uno spoiler.
Brienne, Pod, Jorah e Verme Grigio
in prima linea
Sembra che la battaglia
finale contro l’Esercito dei Morti inizierà di notte, e in prima
linea ci sono quattro personaggi di supporto che sono sopravvissuti
fino agli ultimi minuti della serie, nonostante le terribili sfide
affrontate nel corso delle stagioni: Brienne di Tarth , il suo
fedele scudiero Podrick, Jorah Mormont e Verme Grigio, comandante
degli Immacolati.
Brienne è ancora sotto giuramento
per proteggere Arya e Sansa, ed è quindi un alleato naturale nella
battaglia imminente, mentre Verme Grigio e Jorah sono entrambi
fieramente leali a Daenerys. Il fatto che saranno tra i primi ad
affrontare gli Estranei e il loro esercito sembra poco propizio:
chi di loro sopravviverà alla battaglia?
Il Re della Notte arriva a Grande
Inverno
Una famosa teoria dei fan
di Game of Thrones è che Grande Inverno non ha preso il nome dalla
sua geografia (un “fell” è una brughiera o collina), ma a causa del
suo significato storico – che è dove l’inverno è sceso alla fine
della Lunga notte, l’ultima volta che gli Estranei sono stati
respinti. Se è vero, allora sembra appropriato come luogo per
questa battaglia finale tra le forze riunite di Westeros e Essos
contro il Re della Notte e il suo Esercito dei Morti.
Il trailer della stagione 8 si
conclude con un’inquietante inquadratura di zoccoli scheletrici in
vista, con Grande Inverno in lontananza, che segna l’arrivo del Re
della Notte sul suo destriero non-morto. Jon e Daenerys potrebbero
porre fine all’invasione eliminando il leader degli Estranei,
oppure sarà il Re della Notte a uscirne vittorioso?
La gloriosa settima stagione dello
show HBO si è conclusa questa notte con la mesa in onda di
Game of Thrones 7×07 e non c’è nessun altro
aggettivo che possa essere usato per questo breve ciclo di episodi
che hanno messo in scena azione, emozione, tantissimi avvenimenti e
qualche colpo di scena ben assestato.
Sebbene sia molto difficile
raccogliere le fila di questo season finale, The Dragon and
the Wolf, ci proveremo con il solito metodo, raggruppando
personaggi e situazioni, in modo tale da rivivere con voi i momenti
migliori dell’episodio che a oggi è il più lungo della storia dello
show.
Ascolta il mio solitario
ruggito
Prima della lista è la nostra
sanguinaria Regina Cersei (Lena
Headey). La leonessa ha dimostrato, come suo solito,
che non ci si può fidare, quasi fosse una iena invece che un leone…
la sua parola vale meno di zero e il suo unico intento è quello di
proteggere se stessa. Ha avuto, nel corso dell’episodio, la
possibilità di far uccidere entrambi i suoi fratelli. Con sorpresa,
ha lasciato in vita Tyrion (Peter
Dinklage), e con altrettanta sorpresa è stata
abbandonata da Jaime (Nikolaj
Coster-Waldau), che adesso è diretto a Nord, per la
prima volta lontano dalla sua sorella/amante di sua propria
iniziativa. Cosa è capitato allo Sterminatore di Re? I fattori
devono essere stati principalmente due: da una parte l’aver
ritrovato Brienne, dall’altra l’ombra lunga di Euron Greyjoy. La
relazione tra Jaime e Brienne non è mai stata semplice, ma la lady
guerriera di Tarth ha sempre avuto la capacità di destare il
coraggio e l’onore di Jaime. Dall’altro lato, l’incursione di Euron
tra lui e sua sorella, ha messo Jaime sull’attenti: seppure Cersei
(Lena
Headey) continua a dire di non curarsi della voce
delle pecore, in quanto leonessa, sarà difficile per lei
ufficializzare con il popolo una relazione incestuosa e così pensa
chiaramente di coprirsi le spalle tenendo Euron al guinzaglio. Da
parte sua, il folle Greyjoy non è tipo da rimanerci, al guinzaglio,
quindi c’è da aspettarsi ancora qualche gesto interessante da
questo folle condottiero che sta reclutando l’armata mercenaria
della Regina Cersei.
Il ritorno di Theon
Piccola ma doverosa parentesi
dedicata a Theon Greyjoy. Dalla prima stagione, anzi, dalla prima
puntata Theon non è mai piaciuto a nessuno. I tradimenti e le
nefandezze compiute gli sono costate torture e sofferenza, ma solo
adesso sentiamo che il suo personaggio può essere perdonato. Il
figlio di Balon Greyjoy ha espiato i suoi peccati solo
pronunciandoli ad alta voce, ha ottenuto il perdono ma, cosa più
importante,ha perdonato se stesso, si è scrollato definitivamente
di dosso Reek ed è tornato ad assaggiare l’acqua salata del mare.
Nonostante sia un gesto spontaneo, e apparentemente di poca
importanza, Theon si sciacqua la faccia con l’acqua salata del
mare, simbolo del suo popolo, del suo Dio, dei Greyjoy, e dopo aver
abbracciato per la prima volta la sua parte Stark, quella onorevole
e integerrima, è pronto al suo riscatto, a salvare Yara. Certo, il
siparietto comico che ci ricorda le mutilazioni subite da Ramsay
non è stato esattamente di buon gusto, ma ci ha fatto capire che
perdendo gli attributi, Theon ha finalmente guadagnato l’onore di
un grande Lord.
Il branco sopravvive
Con una mossa
Kansas City da manuale, D&D ci hanno fatto credere che Sansa
(Sophie
Turner) fosse ancora completamente tra le mani di
Ditocorto. Ancora una volta la giovane Lady Stark ci ha sorpresi e,
unendo le forze con Arya e Bran, ha finalmente tolto di mezzo Lord
Baelish. Il gioco del Trono ha adesso un contendente importante di
meno, che però ha tenuto in piedi le trame dall’inizio dei giochi.
Un Top Player se ne va, e lo fa nella maniera più bella che potesse
esistere: sconfitto dal branco degli Stark che finalmente
combattono insieme. Sansa rappresenta la giustizia, la scaltrezza
politica e anceh se impara lentamente, alla fine impara. Arya
(Maisie
Williams) è il braccio, il boia, l’assassina. Bran
VEDE e CONOSCE, lui è stato la chiave per arrivare alla verità, lui
ha rivelato gli oscuri segreti di Ditocorto alle sorelle, lui che è
il Corvo a Tre Occhi è riuscito finalmente a rendere pratica la sua
abilità e a fornire gli strumenti per la giustizia. Ma come ha
fatto Ditocorto a cadere? Ha provato a giocare con la mente di
Sansa (Sophie
Turner), arrivando a farle credere che Arya avrebbe
desiderato prendere il suo posto come Lady di Grande Inverno.
Quello che il Lord Protettore della Valle non sapeva però era che
“quella non era lei”, non era Arya. Non ha immaginato nemmeno per
un istante che la ragazza potesse NON desiderare il potere e questo
è stato il suo errore. Ha sottovalutato la vendetta in favore della
brama di potere e questo gli è costato la vita.
Jon e Dany
Alla fine è accaduto: la Regina dei
Draghi e il Re del Nord hanno abbandonato i loro ruoli per
scoprirsi soltanto due ragazzi appassionati, l’uno dell’altra.
L’amore che chiaramente doveva sbocciare trai due non è arrivato
nel momento più opportuno (mentre scopriamo ufficialmente che lei è
sua zia), tuttavia è innegabile che schiere di fan abbiano
inneggiato a D&D che hanno realizzato tutti i loro desideri. Il
fan service è spettacolare e dichiarato, ma Game of Thrones si
nutre proprio del suo appeal sul pubblico, e venirsi in contro in
questo modo è quantomeno doveroso. Insomma, Dany (Emilia
Clarke) continua a ripetere che non può avere figli,
ma
Jon Snow (Kit
Harington), finalmente stanco di questa cosa, dice “se
non ci provi come fai a saperlo? Ti aiuto io”. Mica scemo. C’è
anche da dire che i due non sono soltanto due giovani corpi
appassionati. Lui ha visto il carisma di lei e lei il suo onore,
insomma i presupposti per una storia d’amore ci sono, e, in barba a
chi dice che si tratta di una relazione incestuosa, ricordiamo che
i Targaryen erano soliti sposarsi tra fratello e sorella per
mantenere puro il loro sangue. Certo ogni tanto arrivavano dei
sovrani folli, ma Jon e Daenerys non sono certo i primi a
contravvenire (inconsapevoli) a certe regole. La loro unione,
spiata da Tyrion (che avrà pensato il Primo Cavaliere della Regina?
E Jorah come la prenderà?), deve ancora svilupparsi e non sappiamo
in che modo si evolverà alla luce delle informazioni che si sono
scambiati Bran e Sam.
Il drago e la lupa
Dopo aver lasciato Vecchia Città,
Samwell Tarly è arrivato a Grande Inverno, da Jon. Trova invece
Bran e, grazie alle cose che ognuno di loro conosce, finalmente
abbiamo la conferma ufficiale che Jon è nato dall’amore,
legittimato da matrimonio, tra Raeghar e Lyanna, che è un mezzo
Stark e un mezzo Targaryen, legittimo erede al Trono di Spade e che
il suo nome è antico e nobile: Aegon. Abbiamo quindi anche la
traduzione precisa del titolo dell’episodio: il drago e la lupa,
ovvero l’ultimo drago, così come era chiamato Raeghar, e la lupa,
soprannome dato a Lyanna, in riferimento non solo alla sua
appartenenza alla casata degli Stark, ma anche al suo temperamento
selvaggio e fiero. Bran e Sam conoscono questa verità e saranno
loro, a breve, a comunicarlo a Jon Snow.
L’inverno è arrivato
Nonostante tutte le cose belle e
soddisfacenti accadute nel corso della puntata, il finale, come è
tipico dello show, ci lascia a bocca a perta, in preda all’ansia e
con il terrore di dover aspettare ben due anni. I morti sono
arrivati alla barriera e il Viserion non-morto ha provveduto, con
il suo alito di ghiaccio, ad abbattere la Barriera. L’esercito del
Re della Notte dilaga ormai, e sembra non esserci nulla pronto a
fermarlo. Con questa prospettiva immaginiamo che la prossima
stagione vedrà prima lo scontro dei vivi contro i morti e poi
quello dei Targaryen/Stark contro i Lannister/Greyjoy. Piccola
riflessione: se Tormund e Beric sono probabilmente morti sotto le
macerie della Barriera, li ritroveremo sicuramente sul campo di
battaglia dalla parte del Re della Notte. Prospettive
terribili…
BONUS – Ned Stark
Nonostante sia stato uno dei primi
a cadere sotto la penna di Martin, il personaggio di Ned Stark è
sempre presente, in maniera fortissima, in tutto lo show, e in
questa puntata spunta fuori per ben tre volte. Prima di tutto
compare nel dialogo tra Jon e Theon: anche se non sono mai andati
d’accordo, i due ragazzi sono cresciuti all’ombra dell’uomo. Lui ha
fatto da padre a entrambi e in entrambi ha cercato di immettere la
sua rettitudine. Con Jon ha fatto un lavoro perfetto, anche grazie
al carattere remissivo del ragazzo, con Theon invece non è riuscito
alla perfezione, ma ha lasciato comunque un’impronta fortissima nel
suo cuore, tanto che, come detto più avanti, il tormentato Theon ha
trovato lo Stark che è in lui. La seconda volta che viene tirato in
ballo il suo nome, è durante il “processo” a Ditocorto; finalmente
il tradimento di Baelish ai danni di Ned Stark viene smascherato e
punito, finalmente i giovani figli di Ned Stark sono riusciti a
vendicare il vero colpevole della morte del padre, finalmente il
nome di Ned Stark è stato vendicato. La terza e ultima volta in cui
viene fuori il suo nome e il suo ricordo è nel confronto finale tra
Arya e Sansa. Appianate le diffidenze reciproche, le due sorelle
Stark sono in piedi sulle mura di Grande Inverno e ricordano le
parole di Ned, parole sagge, che predicano fiducia nella famiglia e
nella protezione reciproca. Solo così gli Stark possono
sopravvivere, e sebbene ognuno dei suoi figli ha dimostrato di
poter superare sofferenze indicibili, “quando la neve cade e i
venti gelidi soffiano, il lupo solitario perisce, ma il branco
sopravvive”.
Come spesso capita nelle penultime
puntate di stagione dello show HBO, anche Game of Thrones
7×06 ci mette di fronte a una grande battaglia, uno
scontro all’ultimo sangue con le sue vittime, i vincitori e i
vinti. La tradizione ci ha abituati ai grandi sconvolgimenti
dell’episodio numero 9 (decapitazione di Ned Stark, battaglia delle Acque Nere,
Nozze Rosse, la battaglia della Barriera, la
morte di Shireen Baratheon e, come
dimenticarla, la Battaglia dei Bastardi), ma dato
che questo settimo ciclo dura soltanto sette puntate, allora le
battaglie sono state distribuite nel corso della breve ed eccitante
stagione che si concluderà la prossima settimana con un episodio di
81 minuti.
Ma veniamo a Beyond the Wall. L’episodio si
concentra su tre nodi narrativi, per cui i momenti salienti sono
stati raggruppati, per comodità, in pochi ma importantissimi
blocchi. Eccoli di seguito.
Game of Thrones 7×06 momenti
TOP
Oltre la Barriera
Come c’era da aspettarsi a
conclusione di Eastwatch, questo episodio
concentra la maggior parte delle sue forze oltre la Barriera, a
seguire le gesta di quella che avevamo soprannominato la Suicide Squad. Jon, Tormund, Jorah, Toros,
Gendry e Beric sono nelle terre dei Bruti con lo scopo di catturare
un estraneo e portarlo al cospetto di Cersei (Lena
Headey) e Daenerys durante quello che sperano sarà un
incontro per trattare una tregua e organizzare un attacco
congiunto. L’occasione, la grande reunion di tutti questi
personaggi simpatici, ci offre la possibilità di dare uno sguardo
da vicino a ognuno di loro: gli occhi tristi del Mastino; la
giovinezza nonostante la forza di Gendry; la fede di Beric
Dondarrion; l’amore ruvido e sincero di Tormund per Brienne; quello
del prete Rosso per il suo Dio e per il vino; l’onore di Jorah; i
dubbi di Jon.
Quello che nelle più oscure
previsioni doveva avverarsi si è effettivamente avverato: due dei
personaggi dello show ci hanno lasciati. Uno dei tre draghi di
Dany, non è chiaro se sia Viserion o Rhaegal, è stato trafitto e
abbattuto dalla lancia di ghiaccio del Re della Notte. Questo vuol
dire non solo che il possente figlio di Dany è morto, ma anche che
adesso è dalla parte dei Morti, dal momento che il Re della Notte
non ha esitato a riaccendere i suoi occhi di blu. Il drago però non
è il solo caduto della battaglia: insieme ai tanti morti, abbattuti
di nuovo dai prodi guerrieri che accompagnano Jon, anche Thoros di
Myr, il simpatico prete ubriacone, ha abbandonato questo mondo a
seguito di una feroce lotta contro l’esercito del Re della Notte.
Ma Thoros non sarebbe stato l’unico se, nel momento più buio, non
fosse intervenuta Daenerys a cavallo del suo Drogon, con i suoi
fratelli per i quali sappiamo com’è andata, purtroppo…
Ghiaccio e Fuoco
La presenza di
Dany(Emilia
Clarke) oltre la Barriera è significativa perché la
Regina, accorsa a salvare gli uomini in missione, prende finalmente
coscienza di qual è la minaccia di cui parla Jon. Da questo momento
in poi la ragazza si sentirà ancora più legata al giovane Re, che
scampa per miracolo agli Estranei grazie al provvidenziale e
inaspettato aiuto di Zio Benjen/Mani Fredde. Sul suo letto,
scampato alla morte, di fronte a Dany che gli promette il suo aiuto
(e che sbircia le sue orrende cicatrici al torace),
Jon Snow (Kit
Harington) decide di inginocchiarsi, forse memore
dell’avvertimento di Tormund che, nonostante la stima verso il suo
re oltre la Barriera, Mance Ryder, lo definisce uno sciocco che non
si è inginocchiato causando migliaia di morti. In questo momento
molto toccante e carico anche di una tensione, che definire
sessuale sarebbe riduttivo, accadono due cose importanti: Jon
chiama la Regina ‘Dany’ (Emilia
Clarke), come solo suo fratello faceva, un familiare
quindi, cosa che la ragazza non esita a sottolineare; lei invece
spiega che non potrà mai avere dei figli suoi e che i draghi sono
per lei dei figli veri e propri. Che voglia inconsciamente mettere
in guardia Jon (se mi prendi in moglie non avrai eredi)? A
proposito di questo, Tyrion (Peter
Dinklage) ha sollevato proprio la questione
ereditaria. Chi governerà i Sette Regni alla morte di Daenerys,
alla luce del fatto che la donna è maledetta e non può avere altri
figli? Jon sembra davvero la soluzione a tutte le domande… La
situazione, alla luce delle informazioni dell’episodio numero 5,
sembra oltremodo ingarbugliata trai due, che si stanno avvicinando
sempre di più. Forse, l’opzione che li vede sedere entrambi sul
trono non è poi tanto lontana dall’avverarsi.
Vendetta vs Paura
Molto complessa è invece la
situazione a Grande Inverno. Le parti in gioco sono
fondamentalmente quattro: Sansa, la lady reggente, gode del favore
degli uomini del Nord, cerca di governare con saggezza, tuttavia
non gode dell’appoggio della sorella Arya e si affida ancora troppo
a Ditocorto; quest’ultimo, che chiaramente non parteggia per
nessuno che non sia se stesso, continua a instillare veleno nella
mente di Sansa, contro la sorella minore, che è molto più
complicata da gestire dell’altra; Arya (Maisie
Williams) non si fida di Sansa, non capisce la sua
diplomazia, arriva a minacciarla, certo non alzerebbe mai una mano
contro la sua famiglia, ma l’importante è che la maggiore sappia di
cosa è capace; infine Brienne, l’unico personaggio che potrebbe
condurre le ragazze alla ragione, ma che viene inspiegabilmente
allontanata da Grande Inverno, per andare ad Approdo del Re e
rispondere alla chiamata di Cersei in vece della Lady Reggente. La
partenza di Brienne mette gli equilibri di Grande Inverno in
pericolo, Lord Baelish ha ancora troppa influenza su Sansa
(Sophie
Turner) e troppa importanza strategica e lei, mossa
dalla paura, non capirà mai le ragioni di Arya, mossa invece dalla
vendetta. Solo il ritorno di Jon sarà in grado di restituire
armonia alla dimora degli Stark, ma sembra che questo ritorno
passerà per un sentiero molto difficile e affollato di lotte e
battaglie.
Il titolo, Forte Orientale, di
Game of Thrones 7×05 doveva farci immaginare che
qualcosa sarebbe accaduto lì, nel Nord, oltre la Barriera. La
certezza che abbiamo è che qualcosa di molto brutto sta per
avvenire nel sesto episodio, anche se prima ci sono diversi punti,
molto interessanti, da analizzare, relativi alla puntata che vede
protagonista, ancora una volta,
Jon Snow (Kit
Harington).
I migliori momenti di Game of
Thrones 7×05
I Lannister mandano i loro
saluti
Miracolosamente scampato
all’attacco di Drogon, Jaime (Nikolaj
Coster-Waldau) corre dall’amata sorella/amante, la
Regina Cersei (Lena
Headey). Solo per scoprire che lei è già al corrente
di ciò che c’è da sapere e per venire a conoscenza di un dettaglio
importantissimo: il loro amore contro natura, eppure fortissimo e
ancora molto vivo, ha dato origine a nuova vita nel grembo di lei…
I gemelli Lannister aspettano quindi un nuovo pargoletto. Tutto
bene, se non fosse che Jaime ha accettato, anche se
inconsapevolmente, di scenedere a patti con Tyrion
(Peter
Dinklage). Ha incontrato di nuovo il fratello, ha
stretto un patto con lui. Cersei (Lena
Headey) ama Jaime e odia Turion. Questo incontro trai
due fratelli, che sono molto legati nonostante tutto, potrebbe
mettere di nuovo in discussione le dinamiche di questa coppia
inossidabile. La presenza di un futuro Lannister, un giovane che
possa continuare la dinastia, frutto di incesto, ma adesso non più
nascosto, potrebbe aprire nuove prospettive narrative, mentre molte
trame trovano la loro conclusione.
Dragon Trainer
Uno dei momenti più emozionanti
dell’episodio Eastwatch è l’incontro di Jon Snow con Drogon. Il
possente drago, con in sella sua Madre, torna a Roccia di Drago e
si ferma di fronte a Jon, dal quale… si lascia accarezzare. La
scena è carica di tensione: il Re del Nord sente il sangue
Targaryen agitarsi in lui, teme la bestia eppure non fugge, la
accarezza. Questo gesto lascia Dany (Emilia
Clarke) ammirata, la sua stima (e forse qualche altra
cosa) cresce potente nei confronti di questo giovane e affascinante
Re, che “si è preso un coltello nel cuore” per la sua gente. La
scena successiva che mostra Jon offrirsi volontario per la carica
contro il Re della Notte, dipinge un condottiero feroce e
determinato, che non ama uccidere ma che si schiera in prima linea
per combattere per e con i suoi uomini. Anche questo secondo
momento determina la crescente stima di Daenerys per quello che
all’inizio considerava un nemico.
Il principe della friendzone è
tornato
Dopo la miracolosa e coraggiosa
cura di Sam Tarly, Jorah Mormont è riuscito a tornare dalla sua
Khaleesi. La donna si mostra oltremodo felice di riavere al suo
fianco il cavaliere diseredato, tuttavia, se nei progetti di Jorah
c’era quello di tornare al fianco della donna che ama per servirla,
si rende subito conto che al suo fianco ora c’è questo giovane
sconosciuto, il Re bastardo del Nord. Così Jorah attua la tattica
che conosce meglio: assecondare i desideri della sua Regina,
accantonando il suo amore e il suo desiderio. Parte per una
missione suicida e in quel saluto caloroso, in quello sguardo
lanciato sopra la sua spalla, un’ultima occhiata alla donna che
ama, sembra trovarsi impressa una condanna a morte, oltre la
Barriera.
La Bruta e la Bestia
I Tarly, nobile famiglia
dell’Altopiano, diventano involontariamente protagonisti
dell’episodio. Randyl Tarly, papà di Sam, e suo figlio minore,
Dickon, sono le vittime prescelte da Dany per mostrare la sua
ferrea volontà (senza farci dimenticare che il sangue Targaryen che
scorre in lei ne fa una potenziale pazza sanguinaria). Il
sacrificio di Lord Tarly è un moemnto solenne, e come accadde anche
per Alliser Torne, anche in questo caso lo spettatore si trova per
un attimo a simpatizzare per un personaggio notoriamente
sgradevole, che però compie un ultimo gesto d’onore. Dall’altra
parte però c’è Sam, il Tarly più simpatico di tutti. Il ragazzo,
che fino a questo momento voleva diventare un Maestro della
Cittadella, abbandona suo malgrado gli studi, decidendo di
trasformarsi in un uomo d’azione. Se non fosse che per la prima
volta nella sua vita alza la voce, lo fa contro Gilly, proprio nel
momento in cui la Bruta, ignara, si trova di fronte a una
informazione che potrebbe cambiare le sorti di Westeros. La giovane
legge che tale Maestro Maynard ha celebrato l’annullamento del
matrimonio tra tale pringipe ‘Ragger’, maritandolo
contemporaneamente in segreto a Dorne, con un’altra donna.
L’informazione che sembra superflua anche per gli spettatori più
distratti reca con sè la pretesa di Jon Snow al Trono dei Sette
Regni, una pretesa più forte di quella della stessa Daenerys. Il
principe in questione è Raegar, che ottenendo l’annullamento da
Elia Martell, si è sposato in segreto con Lyanna Stark. Dalle loro
giuste nozze è nato un nuovo erede al trono: Jon. L’ultimo ostacolo
che separava il Re del Nord dal Trono di Spade si è dissolto: il
ragazzo non è il figlio illegittimo di Ned Stark (lo abbiamo
scoperto alla fine della sesta stagione), ma nemmeno il figlio
illegittimo di Lyanna Stark. Jon Snow è in realtà il legittimo
erede al trono dei Sette Regni!
Rivalità tra sorelle
Nonostante abbia passato gli
ultimi anni a trasformarsi un una letale assassina, Arya
(Maisie
Williams) continua a non sapere niente di politica. È
un esserino carico di odio e vendetta, e questo è l’unico
sentimento che riesce a covare. Forte di questa nozione, che ha
magicamente appreso grazie alle sue doti misteriose, Ditocorto farà
leva sulla diversità delle sorelle Stark per metterle una contro
l’altra. Baelish fa in modo che Arya trovi la famosa missiva che,
nella prima stagione, Sansa (Sophie
Turner) fu costretta a scrivere al fratello Robb, in
cui chiamava Ned traditore e chiedeva al fratello e alla madre di
andare a inginocchiarsi ai piedi di Joffrey. Noi sappiamo in che
condizioni venne scritta quella lettera, e conosciamo le sofferenze
che la povera Sansa ha dovuto sopportare per arrivare dvo’è adesso.
Ma Arya è consapevole soltanto dell’abilità politica della sorella
e in un’ottica molto moderna, diffida da queste abilità. Riuscirà
Ditocorto a levarsi di torno uno Stark di troppo con questi suoi
giochetti? Oppure Arya si dimostrerà un passo avanti a lui e gli
taglierà finalmente la gola? In tutto questo, Bran tace. L’unico
che sa tutto e che può mettere fine alla metà dei conflitti trai
protagonisti “buoni” della vicenda, continua a tacere. Cosa avranno
in mente gli sceneggiatori?
Nostra è la furia!
Chi non ricorda questo motto ha le
sue ragioni. Lo stemma a fondo giallo con il cervo reale sollevato
sulle zampe posteriori non si vede dalla quinta stagione (e lì, in
realtà, era “viziato” dalla presenza dei colori del Signore della
Luce). Il simbolo dei Baratheon però potrebbe riprendere a
sventolare, visto che l’ultimo (mezzo) cervo è tornato a
scalpitare. Gendry, bastardo di Robert, ha fatto ritorno nello
show, e con lui anche la speranza di vedere restaurata una delle
grandi famiglie di Westeros. Gendry trova subito una connessione
con Jon, bastardi di padri amici, impugna la mazza invece che la
spada, proprio come Robert, e Davos lo immagina “ancora a remare”,
come ironicamente hanno fatto i fan nel corso delle tre stagioni in
cui il ragazzo non è comparso. Gendry si unisce subito a Jon e
potrebbe diventare un potente alleato e anche un grande amico del
Re del Nord (?).
Suicide Squad
Il progetto di Jon di andare a
uccidere un Estraneo per portarlo al cospetto delle due Regine e
unire le forze per fronteggiare il nemico comune è, ovviamente, una
missione suicide. Per portarla a termine si circonda dei migliori
uomini che ha a disposizione: Tormund veleno di Giganti, il Bruto a
cui ha affidato la guardia di Eastwatch; Jorah Mormont, il
cavaliere esiliato che, guarito dal Morbo Grigio, si getta di nuovo
tra le braccia della morte, per amore di Daenerys; Gendry, il Toro,
esperto nell’arte di manipolare il ferro, unico bastardo in vita di
Re Robert Baratheon. A loro si uniscono, più o meno
inaspettatamente, coloro che restano della compagnia senza
Vessilli: Lord Beric Dondarrion, riportato in vita sette volte dal
Signore della Luce, che combatte con la spada infuocata; Toros di
Mhyr, sacerdote di R’hllor, che invece combatte solo se ha nello
stomaco una buona quantità di alcol; Sador Clagane, il Mastino, un
tempo Guardia del Corpo di Re Joffrey, poi disertore, carceriere
della piccola Arya Stark, ridotto in fin di vita da Brienne di
Tarth e salvo per miracolo, tenuto in vita dall’odio per il
fratello, Gregor Clagane, la Montagna, e il cui unico scopo è
quello di ucciderlo. Questo sparuto gruppo ha attraversato la
Barriera, verso l’ignoto e forse verso la morte. A questo punto
viene da chiedersi se la vera Suicide Squad non sia stata messa in piedi
dalla HBO e non dalla Warner Bros.
Con una stagione più breve del
solito, sappiamo che Game of Thrones 7×04
rappresenta il midseason, il giro di boa di un ciclo che si sta
rivelando ricco di azione e spunti interessanti. Dopo una settimana
di sussulti e paura degli spoiler, causa il leak che ha diffuso on
line l’episodio prima del dovuto, The Spoils of War ci porta
finalmente sul campo di battaglia, ma questa volta nessuno era
preparato a quello che abbiamo visto: finalmente i draghi (o almeno
Drogon) scendono in campo, e il gioco del trono si
fa davvero rovente. Ecco i momenti più emozionanti della puntata,
quelli significativi e quelli che ci danno indicazioni o ci offrono
spunti per le vicende a venire.
Game of Thrones 7×04 – i
momenti TOP
Il bastardo e il traditore
Primo momento degno di nota
dell’episodio (non in ordine cronologico) è l’incontro, dopo sei
stagioni, tra Theon, scampato all’arrembaggio di Euron Greyjoy, e
Jon, ospite della Regina a Roccia di Drago.
Jon Snow (Kit
Harington) è furente, si avventa contro colui che ha,
involontariamente, determinato la morte di Robb Stark, suo amato
fratello, ma solo l’aiuto che ha offerto a Sansa (Sophie
Turner) (all’inizio della sesta stagione) sembra
salvargli la vita. Non sappiamo cosa questo incontro possa
rappresentare, fatto sta che Theon, ancora una volta scampato a
quella che doveva essere morte certa, è ancora in circolazione, in
attesa di recitare la sua parte in questa guerra. Che l’aver
prestato soccorso a Sansa sia solo l’inizio della sua
redenzione?
“Molte cose”
Nonostante lo show abbia
decisamente cambiato profilo e ritmo, ci sono ancora momenti
dedicati al racconto di personaggi relativamente superflui.
Ricordiamo l’incontro romantico tra Missandei e Verme Grigio nel
secondo episodio, e in questo quarto c’è la breve confessione della
consigliera della Regina, che lascia intendere a Dany
(Emilia
Clarke) le “molte cose” avvenute. Momento leggero e
malizioso, che alleggerisce i toni di una puntata altrimenti
davvero seria. Se gli attimi di sollievo fossero stati tutti così
ben costruiti e brevi, la serie ne avrebbe sicuramente giovato. Ma
i ritmi ora sono sostenuti e le vicende della guerra stanno
precipitando in rapida e pregevole successione.
“Sono Arya Stark di Grande Inverno
e sto tornando a casa”
La figlia piccola di Ned Stark
pronunciò questa battuta alla fine della sesta stagione, a
conclusione del suo addestramento presso la Casa del Bianco e del
Nero per diventare Nessuno. Adesso, la piccola Arya
(Maisie
Williams) è finalmente tornata a casa. Dopo
l’incursione alla Due Torri, dove ha porto i suoi omaggi ai Frey,
Arya è arrivata a Grande Inverno, non ha trovato il suo amato Jon,
ma l’ ad aspettarla c’è Sansa e quel tipo strano che è diventato
Bran.
L’incontro tra i fratelli è
affettuoso, ma imbarazzato. Tutti sanno che gli altri hanno passato
molte dure prove e Arya in particolare adesso deve fare i conti con
l’incredulità che spinge tutti a sorridere dei suoi sanguinosi
propositi di vendetta. Solo Bran sembra consapevole della
trasformazione profonda della sorella, ma, misteriosamente, tace,
così come tace su ogni altro dettagli prezioso che conosce. Al
castello degli Stark, la ragazza incontra anche Brienne e ne rimane
abbagliata: le due combattono, si misurano e si confrontano, e la
giovane decide che sarà la Lady dell’Isola di Tarth ad addestrarla.
Non possiamo non notare nello stile di combattimento di Arya
l’impronta e i passi di danza di Syrio Forel, indimenticato maestro
di spada della bambina nella prima stagione e non possiamo non
notare gli sguardi preoccupati di Sansa e Ditocorto, quest’ultimo
consapevole che l’ennesima Stark che ha raggiunto il castello
sarebbe perfettamente capace di tagliargli la gola.
L’arrivo al castello di Arya
ricorda molto la vicenda che la vide coinvolta nella prima
stagione, quando le guardie della Fortezza Rossa, ad Approdo del
Re, non la riconobbero quale figlia del Primo Cavaliere e non
vollero farla rientrare a palazzo. Questa cosa si rivelò poi la sua
salvezza, ma adesso Arya sa come muoversi e va ad aspettare la Lady
reggente, sua sorella, di fronta alla statua di Ned, sulla tomba
del padre. Il dialogo molto toccante che le due ragazze condividono
ricorda dei passaggi commoventi del libro. Cosa farà adesso Arya al
castello non possiamo saperlo, ma non ci sembra un caso se proprio
nelle sue mani è arrivato il pugnale di acciaio di valyria che
doveva portare la morte al piccolo Bran nella rpima stagione. Una
potente assassina armata di quest’arma potrà senza dubbio essere
molto utile all’esercito che combatterà contro gli Estranei.
Il pugnale
Intorno a questo oggetto si è mossa
gran parte della trama della prima stagione, dal pungale è derivato
il tentato omicidio di Bran, le ferite di Catelyn Stark, il
rapimento di Tyrion (Peter
Dinklage), l’inizio della guerra tra Stark e
Lannister. Un oggetto misterioso, di cui non conosciamo ancora
l’effettivo proprietario, un oggetto che potrebbe raccontare molto
più di quello che Ditocorto, che ne fa dono a Bran, può sperare.
L’infimo consigliere di Sansa non sa chi ha davanti e tratta Bran
come un ragazzino, ma quando quello stesso ragazzino storpio lo
guarda e gli ripete i suoi più oscuri segreti (“Il caos è una
scala”), allora sappiamo che Ditocorto non è decisamente più a suo
agio in quella dimora, che gli Stark si stanno moltiplicando, da
scomparsi che sembravano, e che la sua presa su questi giovani è
sempre più debole. Bran potrebbe sapere molte cose che ancora non
ci sono state rivelate, e saggiamente affida il pungale all’unica
persona di cui può fidarsi e nelle cui mani l’oggetto potrà tornare
utile: Arya.
Jaime e Bronn
Finalmente i fan di Ser Bronn delle
Acque Nere sono soddisfatti; in grande spolvero, campione assoluto
in Westeros di caccia al drago, il simpatico cialtrone torna al
fianco di Ser Jaime (Nikolaj
Coster-Waldau), alla guida dell’esercito Lannister, di
ritorno da Alto Giardino, con l’oro per la Banca di Ferro. Il
mercenario, nonostante sia stato fatto cavaliere, resta tale
nell’animo, interessato solo al suo compenso e al castello che
vorrebbe in dono. Al suo fianco, Jaime si trova a fronteggiare una
situazione davvero molto difficile: un attoacco Dothraki in campo
aperto, con tanto di Regina a cavallo di Drogon pronta a mettere a
ferro e fuoco l’esercito. In questa occasione di estremo pericolo,
lo spettatore medio si rende conto che in effetti Jaime potrebbe
anche far parte dei buoni, o, per meglio dire, di coloro per cui
andrebbero versate delle lacrime, in caso di morte. Il Lannister si
candida a diventare anche un Queenslayer, andando all’attacco di
Daenerys in persona, ma non ha fatto i conti con l’animale da
compagnia della Regina, deciso a salvarla. Che sia arrivata la fine
per il fascinoso Jaime?
Ci sembra prematuro, ma ci si
spezza il cuore a vedere, lontano dalla battaglia, Tyrion che teme
ancora, nonostante tutto, per la vita del fratello. È stato pur
sempre lui a liberarlo dalle prigioni della Fortezza Rossa, e da
parte sua, Jaime ora sa che il fratello minore è innocente per la
morte del suo primogenito. Sarà davvero molto interessante vedere
in che modo i due interagiranno, se dovessero confrontarsi. Ma dove
sarà Jaime nel prossimo episodio? Potrebbe andare a arricchire le
fila dei prigionieri della Regina dei Draghi?
Jon Snow in una caverna, di
nuovo
Che Jon abbia una particolare
affinità con le caverne lo avevamo scoperto nella stagione numero 4
ma il nuovo Re del Nord è recidivo e torna a condurre una fanciulla
in un posto appartato, per mostrarle qualcosa di meraviglioso.
Daenerys ha dato a Jon il permesso di raccogliere il vetro di
drago, ma nella sua ispezione delle grotte di Roccia di Drago,
scopre anche dei graffiti che raffigurano i Figli della Foresta e
gli Estranei. Finalmente Daenerys gli crede, sembra che trai due ci
sia una vera intesa e che possano contare l’uno sull’altra… se solo
lui accettasse di inginocchiarsi… La questione viene lasciata in
sospeso, ma la tensione trai due è adesso decisamente differente:
non si avverte più astio e Dany e Jon sono chiaramente legati, in
che modo però lo scopriremo a breve. Che i due finiscano insieme a
governare i Sette Regni sembra troppos contato, ma chissà, magari
D&D si sono stancati di sorprendere e scioccare, e vogliono
regalare qualche gioia ai fan.
I draghi tornano in battaglia
Dopo tante peripezie, finalmente
Dorgon scende in battaglia. L’arrivo della bestia sputafuoco,
guidata dalla Madre, è anticipata da un’orda Dothraki che
atterrisce il cuore dell’esercito dei Lannister. I poveri soldati,
reduci dalla presa di Alto Giardino, stanno percorrendo la via del
ritorno, verso la Fortezza Rossa, ma i piani non vanno come
previsto e si trovano a scontrarsi con la furia alata di Drogon in
persona. L’azione raggiunge livelli altissimi, siamo di fronte a
uno dei moemnti più epici dello show, da sei stagioni a questa
parte. Il momento è travolgente, il tifo dello spettatore da
stadio, tuttavia è anche “provvidenziale” la presenza del
balestrone messo a punto da Qyburn per abbattere i figli di Dany.
Bronn si incarica di quell’aggeggio che colpisce il bersaglio. Non
sappiamo ancora se il destino di Drogon sia segnato o meno, ma alla
fine della puntata sia lui che Jaime Lannister versano in
condizioni critiche. Chi arriverà a fine stagione?
La furia di Drogon però non è
niente in confronto a quella di Daenerys. La giovane regina vuole
fare bene il suo lavoro ma sembra travolta dalla furia, il seme
della follia, tipico della sua famiglia, sembra risvegliarsi in lei
e i suoi consiglieri, Tyrion su tutti, dovranno esercitare tutto il
loro fascino per riportare la ragazza sulla strada dell’equilibrio…
per non diventare la regina di un regno in cenere…
Ci abbiamo messo sette stagioni e
diversi gradi di consapevolezza, ma alla fine, in Game of
Thrones 7×03, abbiamo assistito all’incontro tra Jon e
Daenerys. Ma non è stato solo questo il momento degno di nota di
questo episodio travolgente, che conferma l’ottimo lavoro che gli
sceneggiatori stanno operando in questo settimo ciclo dello show
HBO.
Ghiaccio e Fuoco in Game of
Thrones 7×03
Fratello e sorella
Il culmine dell’emozione in Game of
Thrones 7×03 è stato senza dubbio la reunion tra Bran e Sansa. I
due giovani Stark si ritrovano dopo sei stagioni, ma l’incontro non
è quello che Lady Stark immagina. Mentre svolge con grande
competenza le sue mansioni di reggente del trono del Nord, Sansa
dimostra di essere in grado di tenere testa a Ditocorto,
sbeffeggiato anche in questo episodio (e sono tre di seguito), ma
l’incontro con il fratello piccolo la mette in difficoltà. Dopo
l’emozione e l’affetto, nella testa della ragazza si insinua un
dubbio: Bran è l’ultimo figlio legittimo di Ned Stark, è lui che ha
diritto al trono del Nord, non lei, né tantomeno Jon.
Ma il piccolo Stark è cresciuto, si
è trasformato, e non può diventare Lord o Re: può accumulare
conoscenza e questo sfugge alla mentalità pratica e cinica di
Sansa. Lui la spinge a ricordare l’orribile notte in cui ha sposato
Ramsay, lei si allontana, respingendo quel terribile ricordo. Allo
stesso tempo, la prima preoccupazione di Bran, ancor prima delle
sofferenze della sorella, è Jon Snow. Deve parlare, Jon deve
sapere, e tutti noi vogliamo che Jon sappia. Riuscirà la verità a
venire a galla? E soprattutto: cosa rappresenterà questo per la
rivendicazione di Daenerys al trono? Quello che sembra chiaro è che
la povera Sansa è sempre più distante, isolata, nonostante sia
nella sua stessa casa, e questo rischia di spingerla
inesorabilmente tra le braccia di Ditocorto… che non aspetta
altro.
La presa di Castel Granito
Con un lavoro di scrittura e di
montaggio alternato assistiamo alla presa di Castel Granito.
Narrativamente si tratta di un momento chiave, che però si rivela
subito una trappola ben tesa da Jaime a Daenerys e indirettamente
al fratello. Quello che è veramente degno di nota in questa
circostanza è che lo show si è raffinato anche per quello che
riguarda gli espedienti narrativi e la storia fluisce spedita,
densa e concreta, come questa sequenza dimostra. Ne segue, in
rapida successione, la presa di Alto Giardino e il colpo da maestro
di Jaime Lannister, con l’ultimo e cruciale punto che vede
protagonista Olenna Tyrell, la Regina di Spine, giunta al
capolinea.
La vendetta di Cersei
E cosa vuole davvero Cersei?
Vendetta. Gliela offre su un piatto d’argento Euron Greyjoy, quando
trascina in catane, ai piedi del Trono di Spade, Ellaria Sand,
assassina della giovane e dolce Myrcella. A questo punto sappiamo
che Ellaria è spacciata, abbiamo avuto testimonianza di ciò che è
capace di fare (vi ricorda nulla la verde esplosione del Tempio di
Bealor?) e mette a punto la vendetta perfetta. Furiosa, gloriosa,
oscura, la Regina del Sette Regni accoglie la fiducia di Occhio di
Corvo (applausi a scena aperta per lui che va a stuzzicare Jaime),
si prende la sua rivincita su Ellaria, condanna la donna a una
sorte tremenda e riesce, contro ogni preavviso, a migliorare le sua
situazione. L’aiuto di Euron le è stato prezioso, ma quanto
sopravvivrà l’avventato Greyjoy, continuando a stuzzicare il leone
che dorme nel petto dell’amante/fratello della regina?
Confessioni e veleni
Come nella scena con protagonista
Ellaria Sand, anche nel cuore di Alto Giardino, alla presenza di
Olenna Tyrell, entra in scena il veleno. Jaime abbatte le forze dei
Tyrell, ma questo non basta a Cersei, che vuole vedere morta
l’ultima della sua casa. La fiera e (possiamo dirlo con certezza
ormai) mostruosa regina vuole sangue e morte, ma il fratello, di
cuore pietoso, riesce a convincerla a concederle una morte più
dignitosa. La vecchia, esperte gicatrice e consapevole
dell’inevitabile fine che la attende, vuota il sacco, confessa: è
stata lei a uccidere quel “piccolo stronzo” di Joeffrey. Nessuno
ormai lo ricordava quasi eppure la verità investe anche lo
spettatore: Jaime e Cersei pensavano ancora a Tyrion come colpevole
per la morte del loro primogenito, ma Olenna li mette di fronte
alla verità. Quante vicende, morti, sangue si sarebbero evitati se
solo avessero saputo la verità dall’inizio? Soprattutto, in che
modo Jaime accoglierà questa notizia e cosa cambierà per lui? Si
incrinerà mai il suo cieco e folle amore nei confronti della
mostruosa sorella? Alla luce di questi fatti, ce lo auguriamo!
Il nano, il ladro, la regina e il
bastardo
Ci perdoni Peter Greenaway per aver
preso a prestito l’eco di uno dei suoi film migliori: il nodo
narrativo che vede finalmente l’incontro di Jon, Daenerys, Tyrion e
Ser Davos è senza dubbio un dei momenti più emozionanti della
puntata (dello show nel suo complesso). Si comincia con una
reunion: il bastardo e il nano si ritrovano, dopo sei stagioni,
ognuno con la sua pesante storia alle spalle, ognuno devoto a una
causa. Il giovane re del Nord poi si trova per la prima volta al
cospetto di Daenerys, e dagli occhi di Jon capiamo che quella
bellissima Regina potrebbe far breccia anche nel suo cuore, se non
fosse che ha un dovere da compiere. Sappiamo però che vuol dire per
Jon avere a che fare con il dovere e con le donne allo stesso
tempo.
Dal canto suo, Daenerys si dimostra
quella che è: altezzosa e convinta del suo essere nel giusto,
concede poi al povero elemosinante il suo vetro di drago, ma solo
dopo aver preso consapevolezza delle perdite subite dal suo
esercito. La sua sprezzante autorità si infrange contro la verità
che però nessuno consoce ancora; lo spettatore ride, mentre lei
proferisce con fierezza, dritte in faccia a Jon, le parole: “Io
sono l’ultima Targaryen”. Così non è, il pubblico lo sa e ben
presto, immaginiamo, lo sapranno anche i diretti interessati. Il re
del Nord, inoltre, esita nel voler rivelare troppo del suo passato
recente, ritorno del mondo dei morti e annessi; come mai è così
restio il Lupo Bianco?
Ma mentre i giovani sovrani giocano
a chi ha la voce più grossa, i grandi si occupano delle cose
importanti: sono Davos e Tyrion a chiarire le cose, a mettere le
carte in tavola, a spiegare ai bimbi qual è la vera posta in gioco.
Melisandre ha portato insieme il ghiaccio e il fuoco, ma adesso
tocca a loro imparare a collaborare. Il futuro di questa coppia,
allo stato attuale, è straordinariamente incerto: lui è semi
prigioniero su quell’isola a sud, lontano da Grande Inverno, e qui
proverà a conoscere meglio questa donna che gli ho concesso il suo
vetro magico; lei sta mettendo da parte la prudenza e vuole
spingersi in prima linea a cavallo di drago. Che sia esattamente
ciò che Cersei vuole?
Si intitola Stormborn la puntata
di Game of Thrones 7×02, che effettivamente
ci regala tempeste ed emozioni. Di seguito trovate i momenti top, i
più belli del secondo episodio dello show più amato e discusso del
mondo.
I momenti TOP di Game
of Thrones 7×02
Girl (and half man) Power
È la prima volta nella storia di
Game of Thrones che assistiamo a un consiglio di
guerra in cui le uniche a parlare sono delle donne. Daenerys, con
Yara Greyjoy, Ellaria Sand e Olenna Tyrell (Peter
Dinklage) (oltre a Tyrion) sono coloro che stanno
preparandosi a sferrare il loro attacco ad Approdo del Re. In uno
stile di guerra che mira a conquistare e non a distruggere, il
consiglio di donne guidato da un nano si rivela essere una
circostanza inedita, ma anche piacevolmente interessante.
Cersei, il Terrore Nero
Nonostante le sia dedicato poco
tempo durante la puntata, Cersei (Lena
Headey) è la protagonista di una scena molto
significativa. Il suo fedele e insidioso Maestro Qyburn le mostra
una nuova arma, progettata e costruita per uccidere i draghi. La
sua cavia è, evocativamente, il teschio di Balerion, il Terrore
Nero, il drago a cavallo del quale Aegon il Conquistatore
assoggettò tutti e Sette i Regni. La furia tranquilla e spietata di
Cersei però sembra l’unica cosa che può vantare questo soprannome.
In lutto per la morte del suo ultimo figlio, la Regina Cersei
(Lena
Headey) è effettivamente lei stessa il Terrore Nero
dei suoi nemici.
Varys
Dalla prima stagione, il
personaggio di Varys è sempre stato difficile da inquadrare. Le sua
fedeltà a Re Robert, l’odio malcelato per i Lannister, la
compassione mostrata verso Ned Stark, ma anche il suo opportunismo
e il suo essere un doppiogiochista hanno rappresentato elementi
caratterizzanti, che ne rendevano difficile la collocazione. Nei
primi minuti della puntata di Game of Thrones 7×02, Varys esce
finalmente allo scoperto, spiega chi serve davvero e lo fa nella
maniera più limpida e onesta possibile. Il suo confronto con
Daenerys ce lo mostra per la prima volta per quello che è: un uomo
astuto che si è fatto strada da solo in un mondo difficile, che sa
giocare al gioco del trono e che è pronto a dare la sua fedeltà al
sovrano che ritiene più degno di governare.
Sam l’Impavido
Ormai lo sappiamo con certezza:
l’uomo più coraggioso di Westeros è Sam Tarly. Un uomo così
consapevole dei suoi mezzi e dei suoi limiti come non ce ne sono e
nonostante questo l’unico capace di gesti così coraggiosi e
sventati che possono essere materia di storie e leggende. Il suo
incontro con Jorah Mormont riaccende in lui l’onore di Guardiano
della Notte, nel ricordo di quel lord comandante, Joer, tanto buono
con lui. Sam si offre di curare un uomo destinato alla morte, in
nome di quel Comandante. Riuscirà a salvare Jorah, il quale a sua
volta continua ad avere in mente soltanto la Regina dei Draghi?
Arya Homecoming
Dopo la strage di Frey, Arya
(Maisie
Williams) è diretta verso la Capitale, per uccidere la
Regina. Fino a che, incontrando il suo vecchio amico Frittella, non
scopre che a Grande Inverno i Bolton sono stati sconfitti e che suo
fratello Jon Snow è adesso il Re del Nord. Il momento in cui la
piccola lady orfana prende il sopravvento sulla donna senza volto,
la spietata assassina addestrata nella Casa del Bianco e del Nero è
breve e per molti versi significativo: la piccola Stark riacquista
la sua umanità, il suo personaggio si riscatta, ricorda il calore
di una casa e della famiglia, sensazione che in lei si era spezzata
alla fine della prima stagione, ai piedi del tempio di Baelor. La
sua parabola di riumanizzazione prosegue con una reunion
tragicamente emozionante: Nymeria, il suo Metalupo, si imbatte
nella ragazzina, a capo di un branco di lupi. Il fiero e bellissimo
animale non la accetta come amica e compagna, è cambiata, il tempo
l’ha resa ostile e selvaggia. Volta le spalle a Arya e al suo
passato: che sia forse una metafore della stessa lady Stark?
Zio Euron
Che Game of
Thrones sia pieno di famiglie con problemi è cosa
arcinota, tuttavia vedere uno zio spietato combattere contro i
propri nipoti così come Euron Greyjoy assalta Yara e Theon è stato
davvero emozionante. Complici dei guizzi di regia articolati e
coinvolgenti, l’arrembaggio della flotta Greyjoy ai danni
dell’altra flotta Greyjoy è davvero epico. Euron scendo in
battaglia come un pazzo furioso, uccide le Serpi della Sabbia,
prende in ostaggio Ellaria e la giovane Tyene e, infine, cattura
Yara, di fronte a un inerme e tormentato Theon. Il vecchio Reek
torna a fare capolino, la sua anima è completamente spezzata. Il
ragazzo fugge, salta in mare e abbandona la sorella. Sarà lei,
probabilmente insieme a Ellaria e Tyene, il dono che Euron porterà
alla Regina Cersei per ingraziarsene i favori. L’esercito
potentissimo di Daenerys subisce una drammatica sconfitta. Quale
sarà la sua prossima mossa? E come reagirà Cersei a questo dono? Ma
soprattutto cosa mai potrà adesso riscattare l’anima, la
reputazione e la vita di Theon?
Il ghiaccio e il fuoco
L’arrivo di
Melisandre a Roccia di Drago mette al corrente Daenerys
(Emilia
Clarke) che esiste un giovane uomo, il Re del Nord,
che potrebbe essere utile alla sua causa. Parallelamente, Jon
scopre che Roccia di Drago è una miniera di vetro di drago, e che
questa nuova e bellissima regina possiede dei Draghi, il cui fuoco
può uccidere gli Estranei e che adesso presiede proprio quel
castello. Due condottieri, due sovrani saggi e giovani che possono
essersi utili a vicenda e, lo spettatore sa, due personaggi che
possono vantare pari diritti sul Trono di Spade. Da una parte Dany
si dimostra saggia a parlare con servitori e alleati, dall’altra
Jon Snow (Kit
Harington) conferisce a Sansa il potere che merita
(nonostante nell’ombra ci sia sempre lo sguardo acuto e infido di
Ditocorto a tramare). Cosa potrà mai accadere al loro incontro?
L’intuizione è che Jon e Dany possano coalizzarsi per sconfiggere
il Re della Notte e lasciare la disfatta di Cersei come ultimo
ostacolo alla pace nei Sette Regni. Lo sapremo molto presto.
Glorioso esordio per la
HBO e per Game of Thrones
7×01, Dragonstone, che riporta
gli spettatori di tutto il mondo a Westeros e lo fa con colpi di
scena, vecchi amici e nuove trame. Di seguito potete leggere i
momenti TOP dell’episodio Game of Thrones
7×01, attenzione SPOILER!
Sono molte le guest-star che hanno
popolato le puntate di Game of Thrones dall’inizio
dello show fino a oggi. Soprattutto nel mondo della musica,
David Benioff e D.B. Weiss hanno sempre trovato
personaggi che si sono offerti volentieri per una apparizione. Dai
Sigur Rós per Le Nozze di Porpora ai
Coldplay per Le Nozze Rosse, i cameo musicali
erano relegati a un ruolo di contorno. Con Ed
Sheeran invece, forse a premiare il grande amore che il
cantante ha per lo show, D&D hanno fatto uno strappo alla
regola e gli hanno cucito addosso addirittura una comparsa
parlante: un soldato Lannister che cerca di tornare a casa dopo
l’intervento a favore dei Frey a Delta delle Acque. Il soldato
incrocia il suo cammino con Arya, lo rivedremo nei prossimi
episodi? C’è anche da sottolineare un aspetto che può sembrare
secondario: fino a questo momento abbiamo sentito solo poche
canzoni del mondo di George RR Martin nella serie, tra queste
ricordiamo Le piogge di Castamere. La canzone che canta Sheeran è
“una nuova”, come dice lui stesso, e si intitola Hands of Gold e
viene direttamente dalle pagine di Martin. La canzone viene
composta da un menestrello che vuole ricattare Tyrion quando lui
porta in città Shae e parla di un uomo ricco con le mani colme
d’oro e un amore segreto. La canzone serve a minacciare il nano
Lannister perché la sorella Cersei non doveva assolutamente venire
a sapere della sua “puttana”. Tuttavia, ora che Shae è fuori dai
giochi da un po’ e che Tyrion non è più in città, l’uomo con
l’amore segreto e le mani (la mano?) d’oro non potrebbe essere un
altro?
Euron Greyjoy
Il fratello minore di Balon
Greyjoy e suo assassino ha cambiato rotta. Lo avevamo
lasciato mentre salpava per l’Oriente a caccia dei nipoti, Yara e
Theon, e mentre cercava di offrirsi come sposo alla regina dei
Draghi. Adesso, Occhio di Corvo ha scelto di rivolgere il suo
interesse, le sue navi e la sua ambizione a un’altra regina:
Cersei, prima del suo nome. Il personaggio, poco più che una
comparsa parlante nella sesta stagione, si mostra a tutto tondo in
un lussureggiante monologo di fronte alla regina e al suo incredulo
fratello gemello. Offre le sue navi e il suo supporto in guerra in
cambio di un matrimonio, che ovviamente la regina rifiuta, tanto da
costringere il pretendente ad andare in cerca di un regalo che
possa comprare i suoi favori. Di cosa si tratterà? Della testa
della Regina di Spine, ultima Tyrell, oppure del bastardo di Re
Robert, il giovane Gendry, che dovrebbe finalmente tornare in
questa stagione? Qualunque sia il dono che Euron porterà a Cersei,
abbiamo quasi la certezza di trovarci di fronte a due soggetti
dello stesso tipo…
Cersei e Jaime
La loro passione incestuosa è stata
la causa delle tragedie che si sono susseguite nel corso delle sei
stagioni. L’omicidio del primo cavaliere Jon Arryn ha condotto Ned
Stark al sud, e poi alla guerra dei Cinque Re. Tutti conosciamo la
storia, e l’unica costante, nonostante lontananza, mutilazioni e
cambiamenti, era che Jaime e Cersei si amavano, di un amore malato,
sbagliato e disturbato, ma sincero. Adesso che anche il loro ultimo
figlio, Tommen, è morto e il mancato padre Jaime vorrebbe conforto
tra le braccia della sorella/amante, trova solo l’aridità che la
perdita della maternità ha lasciato. Cersei è sempre stata una
donna terribile, ma allo stesso tempo una madre fiera e amorevole.
La morte di Tommen cambia ogni cosa, completa la mostruosa
trasformazione e la regina auto-incoronata, adesso, non esita a
offrirsi, pur facendosi desiderare, al migliore offerente per poter
consolidare il suo posto sul Trono di Spade. Prima di questo,
quando un germe di umanità materna era ancora in lei, non avrebbe
mai accettato di concedersi, nemmeno per la più solida delle
alleanze. Riuscirà Jaime a stare al passo della sorella? Per la
prima volta il loro rapporto è incrinato.
Il Mastino vede gli Estranei
Tornato in vita, per così dire,
nella sesta stagione, Sador Clegane si è unito ora
alla Compagnia senza Vessilli, con Thoros di Myr e Beric
Dondarrion. Entrambi sono adoratori di R’hllor e, ironia della
sorte, il Mastino ha paura solo del fuoco (a causa dell’incidente
con suo fratello, la Montagna, quando erano bambini). Nel momento
in cui l’uomo si lascia convincere e si avvicina alla fiamma per
capire meglio la natura della fede di Thoros e Beric (la stessa di
Melisandre), vede l’esercito dei non-morti mentre si fa strada da
Hardrome attraverso la Barriera. Non sappiamo esattamente cosa
questo possa significare per il personaggio, fatto sta che non
tutti riescono a vedere attraverso le fiamme i messaggi di R’hllor.
Questa esperienza cambierà Sador?
Bran Stark alla Barriera
La puntata non dimentica il povero
Bran Stark. Il ragazzo storpio è diventato il Corvo a Tre Occhi e
adesso ha la missione di mettere in guardia gli abitanti di
Westeros contro l’invasione degli Estranei. Per una vicinanza
geografica, ovviamente, comincia dalla Barriera, dove viene accolto
da uno scettico Ed Tollet che è stato lasciato in carica da Jon,
prima che scendesse al sud a riprendersi Grande Inverno. Bran è
l’unico a conoscere la vera identità di Jon, sa che non è uno Snow
e sa che è colui che più di tutti, anche più di Daenerys, può
rivendicare il Trono di Spade. Il fatto che adesso sia insieme agli
ex confratelli di Jon, rende molto concreta la possibilità per Bran
di diffondere questa verità. Per questo, la scena che sembra
superflua potrebbe riservare molte sorprese e momenti chiave.
Jon e Sansa
A Grande Inverno, il Re del Nord,
Jon, è monomaniacalmente impegnato a preparare il suo Regno per
l’arrivo del Re della Notte. Il giovane sovrano sa bene che il suo
nemico è temibile e fa della difesa della Barriera la sua priorità.
Al suo fianco Sansa Stark, inconsapevole legittima erede del Trono
del Nord, cerca di stargli accanto, lo ammira e gli vuole bene,
tuttavia per la ragazza è miope non curarsi affatto di ciò che
accade al sud e ad Approdo del Re, lei che ha tanto imparato (a sue
spese) da quella terribile donna che adesso si fa chiamare Regina.
Chi sembra sguazzare in questa situazione di conflitto trai due è,
ovviamente, Ditocorto, le cui armate servono alla causa del Nord,
ma che non è noto per la sua lealtà. Riuscirà Jon a essere così
lungimirante da accogliere i consigli di Sansa? E la ragazza sarà
in grado di manipolare Petyr Baelish a suo piacimento?
Jorah Mormont
Cuore dell’ottimismo dello show,
Sam Tarly è a Vecchia Città a studiare per diventare Maestro.
Tuttavia il suo studio, per ora, si limita a quello della cura di
vecchi e malati, che accudisce, tiene puliti e sui quali vigila.
Non c’è spazio per i libri, anche se il nostro Sam ha di molto
affinato l’ingegno e trova anche il modo per fare quello che
davvero desidera: aiutare Jon Snow e i Confratelli a distruggere
gli Estranei, lui che è stato il primo a ucciderne uno! Tuttavia,
quello che scopriamo durante il suo turno di pulizie ai malati di
Vecchia Città è che le celle che custodiscono gli affetti da morbo
grigio ospitano un malato illustre, un uomo che ha pagato per il
suo tradimento, più di una volta, un uomo completamente innamorato
e disperato, un uomo che nonostante sia a un passo dalla morte
continua ad avere a cuore una sola cosa: la sua Khaleesi.
Daenerys sbarca a Dragonstone
Da quando l’abbiamo vista esile,
argentea, prima tra le grinfie di suo fratello e poi tra quello di
Khal Drogo, nella prima stagione, Daenerys ha avuto un obbiettivo,
attraversare il mare e tornare a casa, a Westeros, dove la attende
il suo Trono. Dopo la gloriosa partenza che ha chiuso la sesta
stagione, Daenerys, Nata dalla Tempesta, è tornata a casa, è
sbarcata sulla costa di Roccia di Drago, la stessa fortezza che
l’aveva vista nascere. Tyrell, Martell e Greyjoy sono con lei, come
gli Immacolati e i Dothraki. I suoi draghi volano sui bastioni
della rocca, come a riconoscere un luogo per loro naturale (Roccia
di Drago venne costruita dai primi Targaryen che arrivarono nel
Continente Occidentale e da lì fecero partire la loro conquista).
La scena segue la regina d’argento dalla spiaggia, alle porte della
fortezza, per i corridoi, dove tira giù gli arazzi con il vessillo
di Stannis Baratheon, fino alla sala del trono e alla sala del
consiglio, dove, rivolgendosi a Tyrion, primo cavaliere, dice:
“Cominciamo”. La scena è potente, evocativa, solenne e instilla
nello spettatore anche un certo grado di soddisfazione, visto che
questo arrivo era stato preannunciato da 6 stagioni. Quale sarà la
prima mossa di Daenerys?
Arya vs i Frey
Se si temeva che l’inizio della
settima stagione fosse fiacco, allora David Benioff e D.B.
Weiss hanno trovato il modo per sorprendere e rendere
felici tutti. Accantonato il personaggio di Lady Stoneheart che nei
libri si dedica alla vendetta sui Frey, i due sceneggiatori
affidano il compito a Arya, che ormai è un’assassina provetta. Dopo
il colpo di classe nell’eliminazione di Walder Frey, la ragazza
provvede a vendicarsi di tutta la stirpe di traditori in un solo
colpo, rievocando gli omicidi della sua famiglia, con fierezza e
freddezza, e ricordando, ancora una volta, ai pochi sopravvissuti
(la nuova giovanissima moglie di Walder Frey e le cameriere) che
“Il Nord non dimentica”. La sua lista si è accorciata e la prossima
tappa è Approdo del Re e il nome da depennare è altisonante e
spaventoso: Cersei Lannister.
Cosa c’è di più bello, per un fan
di una serie tv, se non vivere in prima persona l’esperienza di un
set, sentendosi dentro un episodio?
Game of Thrones, in Italia il
Trono di Spade, è la serie fenomeno mondiale di
HBO, che ha appassionato milioni di persone sin
dal suo esordio, sette anni fa. Con una stagione record alle
spalle, la settima, lo show è pronto a replicare il successo con
l’uscita in DVD e Blu-Ray, distribuito da Warner Bros Entertaiment
Italia, disponibile già dal 14 dicembre.
Siamo stati all’evento organizzato
da HBO UK a Londra, che per l’occasione ha
convocato due eccezionali “White Walkers” presenti sul tappetto,
rigorosamente blu, pronti a terrorizzare gli spettatori.
Nulla è stato lasciato al caso, la
location scelta per il lancio del cofanetto è stata il Backyard
Cinema, centro famoso per il suo “unconventional cinema”: situato
dentro a un mercato all’esterno, sembra non esserci nulla se non
una piccola grotta dalla quale si accede in sala. Presa la nostra
lanterna ci siamo inoltrati alla scoperta della sala segreta,
passando sopra un ponte dentro una struttura allestita in pieno
stile “barriera” con la colonna sonora della serie a tutto
volume.
1 di 9
Ad accoglierci nel cinema un maxi
schermo con la copertina del Trono di Spade, puff
colorati come sedute, gadget straordinari (agenda di Game of
Thrones, DVD settima stagione, funko pop), drink preparati per
l’occasione come una vera pozione e il Trono dei sette regni pronto
per accoglierci per una foto ricordo.
Non solo la cura nei dettagli ha
reso questo evento unico e indimenticabile, ma avere la possibilità
di poter vedere alcuni episodi della serie su grande schermo non ha
prezzo. Il cinema è pur sempre il cinema e il suo fascino rimane
indiscutibile, la scelta dell’episodio 4 della settima stagione non
è stato casuale, “The Spoils of War” è forse il più
scenografico degli ultimi e questa visione ha reso ancora più
giustizia alle scene di combattimento che vedono protagonista
Daenerys in groppa al suo Drogon.
<ifrale=”text-align: justify;”>Vi ricordiamo che il primo
e l’ultimo episodio della settima
stagione del Trono di Spade hanno registrato il
maggior numero di ascolti nella storia di HBO e la serie resta il
Drama più premiato nella storia degli Emmy Awards con 109
nomination ed i premi per Miglior Drama ottenuti sia nel 2015 che
nel 2016.
I boxset contengono nuovi
incredibili contenuti speciali tra i quali i commenti audio di ogni
episodio e due nuove featurette del dietro le quinte.
Ora sapete qual è il regalo giusto per il prossimo Natale.
La
serie
tv racconta le avventure di molti personaggi ed è
ambientata in un grande mondo immaginario costituito principalmente
dal continente Occidentale (Westeros) e da quello Orientale
(Essos). Il centro più grande e civilizzato del continente
Occidentale è la città capitale Approdo del Re, dove si trova il
Trono di Spade dei Sette Regni.
La lotta per la conquista del trono
porta le più potenti e nobili famiglie del continente a scontrarsi
o allearsi tra loro in un contorto gioco di potere, che coinvolge
anche l’ultima discendente della dinastia regnante deposta. Gli
intrighi politici, economici e religiosi dei nobili lasciano la
popolazione nella povertà e nel degrado, mentre il mondo viene
minacciato dall’arrivo di un inverno diverso dai precedenti, che
risveglia creature leggendarie dimenticate e fa emergere forze
oscure e magiche.
Di recente ci sono stati dei rumors
per cui un personaggio creduto morto in Game of
Thrones sarebbe tornato a partecipare alla serie,
almeno per un flashback. Un video rumato dal set di
Game of Thrones 6 in Spagna sembra
confermare questa ipotesi e anche una serie di altre congetture che
ne conseguirebbero.
Il set è quello di
Castillo de Zafra in Spagna e sembra che potrebbe servire per
ricostruire La Torra della Gioia a Dorne, edificio fortificato dove
venne rinchiusa Lyanna Stark, sorella di Ned, dal principe Raeghar
Tagaryen, e dove la giovane “rosa d’inverno” morì in un letto di
sangue, sussurrando all’orecchio del fratello “Promettilo Ned”. Nei
romanzi, Lord Eddard arrivò alla fine della guerra alla Torre per
liberare la sorella in compagnia di Howland Reed, Lord William
Dustin, Ethan Glover, Martyn Cassel, Theo Wull e Ser Mark Ryswell.
Per liberare Lyanna hanno dovuto combattere contro tre membri della
guardia reale: Ser Arthur Dayne, Ser Oswell Whent e il Lord
Comandante Gerold Hightower. Solo Ned e Howland sopravvissero allo
scontro.
La teoria prevalente in rete è che
questo sia un flashback in cui vediamo Ned che prova a salvare sua
sorella ma che in realtà la trova poi morta nel suo stesso sangue,
dopo che ha dato alla luce il figlio del principe Raeghar, Jon
Snow.
Ovviamente si tratta sempre di
congetture e dal video non si ha nemmeno la certezza che quello che
vediamo combattere sia effettivamente Sean Bean.
Ma se così dovesse essere sarebbe davvero il caso di spiegare le
origini di Jon, ora che, come abbiamo visto, tornerà in vita per via di
non sappiamo ancora bene quale prodigio.
Dopo David Bradley,
che da buffo bidello di Hogwarts si è trasformato in Walder Frey,
l’uomo più odiato dei Sette Regni, e dopo la Signora Granger
interpretata brevemente da Michelle Fairley,
compianta Lady Tully-Stark, il cast di Game of Thrones
6 accoglie un nuovo attore che si è fatto le ossa nel
franchise di Harry Potter.
Stiamo parlando di Freddie
Stroma, che in Harry Pottere
il Principe Mezzo Sangue è stato l’agguerrito Cormac
McLaggen, desideroso di strappare Hermione e il posto da portiere
nella squadra di Quiddich a Ron Weasley, e che invece in
Game of Thrones interpreterà Dickon
Tarly, fratello minore dell’amatissimo Sam (John
Bradley) e erede di Lord Tarly.
Tutto ciò che sappiamo di questo
nuovo personaggio è quello che Sam ha raccontato a Jon nei romanzi
di Martin, ovvero che è un giovanotto robusto e capace con la
spada, che è stato da sempre preferito dal padre per le sue doti
nell’arte della guerra e che Sam è stato costretto dal padre
ad arruolarsi nei Guardiani della Notte per permettere al più
giovane fratello di diventare il suo erede.
Nel cast di Game of
Thrones 6 tornano Peter Dinklage, Lena
Headey, Emilia Clarke, Nikolaj Coster-Waldau, Kit Harington,
Natalie Dormer, Maisie Williams e Sophie
Turner.
Trama: Le estati durani
decenni. Gli inverni possono durare anche una vita. E la battaglia
per il Trono di Spade continua. Da sud, dove il calore genera
trame, passioni e intrighi, alle vaste e selvagge terre orientali,
in cui una giovane regina solleva un esercito. Per tutto il tempo,
nel gelido nord, una parete di 800 metri di ghiaccio protegge
precariamente il regno devastato dalla guerra dalle forze oscure
che si trovano al di là. Re e regine, cavalieri e rinnegati,
bugiardi, signori e uomini onesti… giocano tutti il ‘gioco dei
troni’.
Una serie originale sulla base dei
best-seller di George RR Martin, la saga de Le
Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Secondo quanto
riporta Deadline, Melanie
Liburd, magnifica attrice britannica vista in
Dracula, si sarebbe unita al cast di
Game of Thrones 6 per interpretare il
ruolo noto come quello de “la sacerdotessa rossa”. Ovviamente il
nome potrebbe essere attribuito anche a Melisandre (Carice
Van Houten), l’odiata piromane che va in giro a bruciare
bambini per i Sette Regni.
L’interpretazione più banale di
questa notizia è che si tratta soltanto di un’altra sacerdotessa
del culto di R’hllor, ma qualcuno si azzarda addirittura a
definirla una nuova incarnazione del personaggio di Melisandre.
Probabilmente sarà le la donna rossa che incontreranno Varys e
Tyrion, così come era emerso da alcuni dettagli trapelati in rete
qualche mese fa.
Nel cast di Game of
Thrones 6 tornano Peter Dinklage, Lena
Headey, Emilia Clarke, Nikolaj Coster-Waldau, Kit Harington,
Natalie Dormer, Maisie Williams e Sophie
Turner.
Trama: Le estati durani
decenni. Gli inverni possono durare anche una vita. E la battaglia
per il Trono di Spade continua. Da sud, dove il calore genera
trame, passioni e intrighi, alle vaste e selvagge terre orientali,
in cui una giovane regina solleva un esercito. Per tutto il tempo,
nel gelido nord, una parete di 800 metri di ghiaccio protegge
precariamente il regno devastato dalla guerra dalle forze oscure
che si trovano al di là. Re e regine, cavalieri e rinnegati,
bugiardi, signori e uomini onesti… giocano tutti il ‘gioco dei
troni’.
Una serie originale sulla base dei
best-seller di George RR Martin, la saga de Le
Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Sono cominciati i casting per
Game
of Thrones6 e trai tanti
personaggi che si cercano ce n’è anche uno, donna, trai 20 e i 30
anni, “bellissima, intensa e magnetica”. Si potrebbe trattare di
una nuova sacerdotessa rossa, Kinvara, almeno
stando a quanto si deduce dal dialogo trapelato (fonte) e utilizzato per il
provino dell’attrice inglese Tehmina Sunny, che
concorrerebbe a questo misterioso ingaggio.
Ecco cosa si dice nel dialogo:
Kinvara: I suoi draghi sono fuoco fatto
carne. Un dono del Signore della Luce. Ma ne avete già sentito
parlare, giusto? Sul Lungo Ponte di Volantis? I draghi purificano
migliaia di non credenti, bruciando a distanza la loro carne e i
loro peccati”
Tyrion/Varys: “Idealmente ci piacerebbe
evitare di purificare i non credenti. La Madre dei Draghi ha
seguaci di fedi diverse”
Kinvara: “Volete che si obbedisca alla
vostra regina e che lei sia adorata. E quando lei non c’è, si vuole
che i suoi consiglieri siano adorati e che si obbedisca
loro”.
Tyrion: “Mi accontenterei del fatto che mi
si obbedisca”
Kinvara: “Nominerò dei sacerdoti.
Diffonderanno la parola. Daenerys è stata mandata a guidare il
popolo contro il buio, per questa guerra e la Grande Guerra che
verrà”
Varys: “Mi sembra eccellente. Un uomo di
nome Stannis Baratheon è stato nominato “il Prescelto” da una delle
vostre sacerdotesse. Anche lui ha avuto un destino glorioso. Ha
attaccato Approdo Del Re ed è stato sonoramente sconfitto dall’uomo
in piedi accanto a me. L’ultima volta che ne ho sentito parlare è
stato perché ha perso di nuovo. Questa volta a Grande Inverno…
questa volta per sempre”.
La scena potrebbe senza dubbio
essere un seguito ideale a ciò che abbiamo intravisto nella quinta
stagione in cui, a inizio ciclo, Varys e Tyrion hanno assistito a
una predica di una giovane e avvenente sacerdotessa di R’hllor,
compagna di culto di Melisandre.
Alla luce delle ultime decisioni
funestre della sacerdotessa al servizio di Stannis Baratheon,
quanto potrà essere utile a Daenerys una tale consigliera? Inoltre,
rivedremo mai Thoros di Myr, unico adepto del Dio Rosso a ispirare
anche una pur minima simpatia?
Nel cast di Game
of Thrones 6 sono confermati per ora
Peter Dinklage, Lena Headey, Emilia Clarke, Nikolaj
Coster-Waldau, Natalie Dormer, Maisie Williams e
Sophie Turner.
Trama: Le estati durani
decenni. Gli inverni possono durare anche una vita. E la battaglia
per il Trono di Spade continua. Da sud, dove il calore genera
trame, passioni e intrighi, alle vaste e selvagge terre orientali,
in cui una giovane regina solleva un esercito. Per tutto il tempo,
nel gelido nord, una parete di 800 metri di ghiaccio protegge
precariamente il regno devastato dalla guerra dalle forze oscure
che si trovano al di là. Re e regine, cavalieri e rinnegati,
bugiardi, signori e uomini onesti… giocano tutti il ‘gioco dei
troni’.
Una serie originale sulla base dei
best-seller di George RR Martin, la saga de Le
Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Non solo volti nuovi e sconosciuti,
la serie HBO si affida anche a pezzi da novanta, e per la sesta
stagione lo fa con un grandissimo del grande schermo, Ian
McShane. Watchers on the Wall riferisce che l’attore,
anche celeberrimo volto del piccolo schermo, è il primo nome a
entrare ufficialmente nel cast di Game of Thrones
6.
Il suo ruolo, stando a quello che è
trapelato fino a ora, sarà molto breve, ma avrà un ruolo chiave
nella storia. Per quanto riguarda invece il personaggio che
l’attore interpreterà, ci sono per ora solo congetture che
farebbero pensare che McShane possa interpretare o Lord Tarly,
padre di Sam, oppure Euron Greyjoy, zio di Theon e figura di grande
carisma.
Nel cast di
Game of Thrones 6 tornano Peter
Dinklage, Lena Headey, Emilia Clarke, Nikolaj Coster-Waldau, Kit
Harington, Natalie Dormer, Maisie Williams e
Sophie Turner.
Trama: Le estati durani
decenni. Gli inverni possono durare anche una vita. E la battaglia
per il Trono di Spade continua. Da sud, dove il calore genera
trame, passioni e intrighi, alle vaste e selvagge terre orientali,
in cui una giovane regina solleva un esercito. Per tutto il tempo,
nel gelido nord, una parete di 800 metri di ghiaccio protegge
precariamente il regno devastato dalla guerra dalle forze oscure
che si trovano al di là. Re e regine, cavalieri e rinnegati,
bugiardi, signori e uomini onesti… giocano tutti il ‘gioco dei
troni’.