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Toy Story 4: Andrew Stanton sul prosieguo della saga

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Toy Story 4: Andrew Stanton sul prosieguo della saga

Sin dall’annuncio di Toy Story 4 numerosi fan della saga Pixar hanno storto il naso di fronte a quella che sembrava essere un’operazione indirizzata più a cavalcare l’onda della notorietà del franchise piuttosto che parte di un piano ben definito, ebbene a sciogliere i dubbi ci ha pensato Andrew Stanton, regista di Finding Dory.

“Nessuno più di noi è intenzionato a fare un grande film su Toy Story. Conosciamo bene le difficoltà e per questo lo abbiamo rimandato in modo che potessimo farlo a dovere. So che c’è molto scetticismo a riguardo e molti si chiedono perché un quarto? Ma la verità è che abbiamo sempre avuto intenzione di continuare la storia.”

Toy Story 4, ricordiamo, sarà una commedia romantica completamente slegata dalla trilogia originale. La storia è stata ideata da Lasseter assieme a Andrew Stanton, Lee Unkrich e Pete Docter, mentre la sceneggiatura è stata curata da Rashida Jones e Will McCormack. Ricordiamo infine che Toy Story 4 uscirà nelle sale il 17 luglio 2017.

Fonte: Yahoo Movie

Toy Story 4, recensione del nuovo film Pixar

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Toy Story 4, recensione del nuovo film Pixar

Rocky, Star Trek, Batman, sono tantissimi i franchise di successo che arrivati al quarto capitolo si sono dovuti arrendere alla povertà di idee e alla pochezza di realizzazione, ma contro questa tendenza si erge Toy Story 4, il nuovo film Pixar, dal 26 giugno in sala, che prova a ribaltare la tradizione.

Il compito è difficilissimo, visto che con Toy Story 3 – La Grande Fuga, nel 2010, lo Studio aveva realizzato un capolavoro di storia, testi e sottotesti, un’addio commovente e accorato a quei personaggi che avevano visto nascere la Pixar stessa e che con essa erano cresciuti e si erano perfezionati.

Nove anni fa, Andy aveva preso la decisione di regalare tutti i suoi giocattoli a Bonnie: lo sceriffo, lo space ranger, la cowgirl, il ronzino e tutti gli altri simpatici giocattoli sono passati così di mano, da un ragazzo pronto per l’età adulta e l’università, a una bambina di tre anni, con ancora davanti tanti anni di giochi e di avventure. Una nuova vita per Woody e i suoi, che con Bonnie tornano ad essere di proprietà di qualcuno, utili a un bambino come gioco, conforto e compagnia.

La storia di Toy Story 4 si concentra però su Woody, scivolano in secondo piano sia gli altri giocattoli che il legame d’amicizia con Buzz, e il centro drammatico della storia diventa il dilemma esistenzione di un giocattolo, abituato ad essere il preferito, sempre in prima linea per difendere e proteggere il proprio bambino, che però comincia ad essere messo da parte. Se infatti il cowboy è il gioco prediletto da Andy, con Bonnie non è più così, tanto che la bimba arriva a togliere la spilla da sceriffo dal suo gilet, per appuntarla su quello di Jessie. Un passaggio di consegne al quale Woody non è affatto pronto.

Toy Story 4 parte da questo assunto e si trasforma ben presto in un on the road in cui alla girandola di avvenimenti rocamboleschi si sovrappone un torrente di emozioni che travolge lo spettatore insieme ai giocattoli protagonisti. Ovviamente non mancano gli espedienti comici esilaranti, affidati ai nuovi personaggi, i segmenti ad alto tasso di adrenalina e quelli che omaggiano con raffinatezza il cinema di genere, dal noir all’horror, ma il centro assoluto del racconto è la presa di coscienza di Woody. La sua fedeltà totale nei confronti dei suoi bambini, prima Andy e poi Bonnie, lo ha reso completamente cieco ad ogni altra cosa e presto scoprirà che l’altra faccia di questo suo altruismo totalizzante, il sano egoismo di cui sembra incapace, potrebbe essere l’inizio di una nuova magica avventura.

Ad aprirgli gli occhi ci sarà Bo Peep, la pastorella del primo Toy Story che qui torna in versione aggiornata, indipendente, brillante, intraprendente, un giocattolo molto diverso da quello che conoscevamo.

La devozione di Woody viene messa in gioco quando il cowboy decide a tutti i costi di proteggere Forky, un nuovo “giocattolo” di Bonnie, la sua coperta di Linus per affrontare l’asilo e le prime novità legate alla crescita. Per questo, il nostro eroe si troverà in una serie di situazioni in cui non solo verrà testato il suo coraggio ma soprattutto la sua natura di amico fedele e devoto al suo bambino. Ma cosa accade quando il “lavoro” di una vita, d’improvviso, si rivela non più necessario?

Se in Toy Story 3 Andy ha detto addio ai suoi giochi, in Toy Story 4 sarà Woody a dire finalmente addio a Andy, al suo ruolo di leader, ai suoi amici, insomma sarà lui a “diventare grande”, perché se è vero che è immutabile nel tempo, le sue esperienze e le sue emozioni lo arricchiscono e lo rendono, per una volta, capace di scegliere per se stesso. Per ogni essere umano arriva il momento di scegliere tra se stessi e gli altri, tra il proprio futuro e il proprio passato. In Toy Story 4 sembra che lo stesso avvenga per i giocattoli.

Se la trilogia di Toy Story era il racconto, lo sviluppo e il compimento della parabola narrativa di Andy, dal punto di vista dei suoi giocattoli, Toy Story 4 trova lo spazio per un altro racconto avvincente con protagonista assoluto Woody. Probabilmente sarà difficile eguagliare la bellezza e la grandezza dei precedenti capitoli, ma il film diretto da Josh Cooley è sicuramente un ottimo quarto capitolo, con una storia forte, grandi momenti d’azione, risate garantite sia per i grandi che per i piccoli, e quel tocco di commozione che non permetterà a nessuno di uscire dalla sala con gli occhi asciutti.

Toy Story 4, il trailer

Toy Story 4, poster e nuovo trailer ufficiale

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Toy Story 4, poster e nuovo trailer ufficiale

Disney Italia ha diffuso il poster ufficiale e il nuovo trailer italiano di Toy Story 4, l’annunciato quarto capitolo della saga animata targata Disney Pixar.

“Come molti, anch’io pensavo che la storia si fosse conclusa con Toy Story 3 – La Grande Fuga”, afferma il regista Josh Cooley. “E in effetti in quel film si concludeva la storia di Woody con Andy. Ma, come accade nella vita di tutti i giorni, ogni fine è in realtà un nuovo inizio. La vita di Woody in una nuova cameretta con nuovi giocattoli e un nuovo bambino è qualcosa che non abbiamo mai visto prima. Ci siamo chiesti come sarebbe stato e da questa domanda ha cominciato a prendere vita una nuova storia che meritava di essere esplorata”.

Nel 1995 Toy Story – Il Mondo dei Giocattoli rivoluzionò il cinema d’animazione come primo lungometraggio interamente realizzato con la computer grafica. Il film ottenne il più alto incasso di quell’anno e fu candidato a tre premi Oscar e due Golden Globe.  Quattro anni dopo, Toy Story 2 – Woody e Buzz Alla Riscossa vinse il Golden Globe come miglior film – commedia o musical, e un Grammy per la miglior canzone scritta per un lungometraggio, un prodotto televisivo o un altro media visivo (Randy Newman, “When She Loved Me”/ “Quando lei mi amava”). Uscito nel 2010, Toy Story 3 – La Grande Fuga ha vinto due Oscar come Miglior film d’animazione e per la Miglior canzone originale (Randy Newman, “We Belong Together”), oltre a un Golden Globe® e un BAFTA come Miglior film d’animazione, diventando inoltre il secondo lungometraggio Pixar a essere candidato all’Oscar come Miglior film.

Toy Story 4

Toy Story 4, la trama

Diretto da Josh Cooley e prodotto da Jonas Rivera e Mark Nielsen, Toy Story 4 vede Woody e Buzz alle prese con un viaggio in compagnia di vecchi amici, inaspettati ritorni e nuovi arrivi come Forky, una forchetta trasformata in un riluttante giocattolo. Quando Bonnie porta con sé tutta la banda di giocattoli in un viaggio con la sua famiglia, Woody fa un’inaspettata deviazione che lo porta a ritrovare la sua amica scomparsa da tempo, Bo Peep. I due scopriranno che le loro rispettive vite come giocattoli sono ormai agli antipodi, ma presto si renderanno conto che questo è l’ultimo dei loro problemi.

Woody ha sempre saputo quale fosse il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata prendersi cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o di Bonnie. Quando Forky, il nuovo progetto scolastico di Bonnie trasformato in un giocattolo, si autodefinisce “spazzatura” e non giocattolo, Woody decide di mostrargli gli aspetti positivi di questa nuova vita. Ma quando Bonnie porta con sé tutta la banda di giocattoli in un viaggio con la sua famiglia, Woody fa un’inaspettata deviazione, che lo porta a ritrovare la sua amica scomparsa da tempo, Bo Peep. Dopo aver trascorso anni per conto proprio, lo spirito avventuroso di Bo e la vita “on the road” hanno rovinato la sua porcellana. Woody e Bo scopriranno che le loro rispettive vite come giocattoli sono ormai agli antipodi, ma presto si renderanno conto che questo è l’ultimo dei loro problemi.

Toy Story 4, da oggi al cinema in 800 copie

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Toy Story 4, da oggi al cinema in 800 copie

La più amata banda di giocattoli torna al cinema con un’avventura completamente nuova nel nuovo lungometraggio Disney e Pixar Toy Story 4. Diretto da Josh Cooley e prodotto da Jonas Rivera e Mark Nielsen, il film è da oggi nelle sale italiane distribuito in oltre 800 copie da The Walt Disney Company Italia.

Nella versione italiana di Toy Story 4 un importante cast di voci dà vita ai nuovi giocattoli. Luca Laurenti è Forky, un cucchiaio-forchetta usa e getta trasformato in un giocattolo dalla piccola Bonnie; Corrado Guzzanti è Duke Caboom, un giocattolo degli anni ‘70 che, a cavallo della sua potente motocicletta acrobatica, è sempre pronto a mostrare le proprie pose da stuntman con sicurezza e spavalderia; Rossella Brescia è una ballerina volante tra i giocattoli a disposizione dei bambini nel parco giochi.

Il duo musicale più popolare d’Italia, Benji & Fede, fa uno speciale cameo dando voce a due ranocchiette, fra gli ambiti premi del luna park in cui è ambientata parte della nuova avventura, oltre a interpretare una nuova versione dell’iconico brano firmato da Randy Newman “Hai un Amico in Me” (“You’ve Got a Friend in Me”) che accompagna i titoli di coda del film.

Toy Story 4, recensione del nuovo film Pixar

L’atteso nuovo capitolo della saga vede inoltre il ritorno delle storiche voci di Massimo Dapporto, nei panni dello Space Ranger Buzz Lightyear, e Riccardo Cocciante, ancora una volta interprete della canzone “Hai un Amico in Me” (“You’ve Got a Friend in Me”), presente nel film insieme al nuovissimo brano “Non Permetto” (“I Can’t Let You Throw Yourself Away”). Dopo la scomparsa del celebre e amato conduttore Fabrizio Frizzi, indimenticabile voce italiana di Woody, lo sceriffo cowboy torna sul grande schermo con l’interpretazione di Angelo Maggi, già doppiatore di Tom Hanks, voce originale del personaggio.

Presentato in anteprima a Roma, durante la serata la proiezione del film è stata anticipata in sala da una performance esclusiva di Benji & Fede sul palco con Riccardo Cocciante per interpretare insieme il celebre brano che da sempre accompagna le avventure di Toy Story.

Toy Story 4 è uno dei titoli di punta che vanno ad arricchire l’offerta estiva dell’iniziativa MOVIEMENT, il movimento culturale che promuove cinema tutto l’anno e che vede per la prima volta unito tutto il mondo dell’industria cinematografica. Obiettivo di Moviement è allineare l’Italia al resto del mondo, rilanciando il cinema come forma di intrattenimento, culturale e sociale attivo 12 mesi l’anno, grazie alla sinergia, alla collaborazione e al coordinamento tra distributori, esercenti, produttori e istituzioni.

Toy Story 4, appuntamento per l’estate 2019: il primo teaser trailer

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Ecco il primo divertentissimo trailer di Toy Story 4, che annuncia l’uscita ufficiale del film durante la prossima estate 2019. Di seguito potete vedere il video, condiviso dall’account ufficiale di Instagram della Picar, in cui Woody, Buzz, Jesse e tutti i giocattoli di Andy fanno un girotondo, fino a che un oggetto che “non è un giocattolo” semina il panico.

Ecco il video:

Toy Story 4: Tom Hanks in lacrime in sala doppiaggio

A dirigere il film c’è Josh Cooley, mentre la sceneggiatura è stata firmata da Stephany Folsom, tra gli autori di Thor: Ragnarok. Il film arriverà in sala il 21 giugno 2019. Il film racconterà della relazione tra Woody e Bo Peep, che nel terzo film era stata venduta; Woody, con l’aiuto di Buzz, cercherà di ritrovarla.

Fonte: Pixar

Toy Story 4 sarà una storia d’amore

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Toy Story 4 sarà una storia d’amore

Toy Story 4 non uscirà nelle sale prima del 2017, ma recenti notizie suggeriscono che quello che vedremo non sarà un continuum del filone classico, quello incentrato sul rapporto tra i giocattoli e gli esseri umani.

La notizia arriva direttamente dallo stesso presidente delle Pixar, Jim Morris, che ha rivelato che il nuovo capitolo sarà una storia d’amore, una commedia romantica che spezzerà con i tre film precedenti.

toy-story-4La conclusione del terzo capitolo, secondo Morris, ha completato in maniera soddisfacente il racconto e non avrebbe bisogno di ulteriori aggiunte.

Ha inoltre aggiunto che la Pixar fa sequel solo di progetti di cui sono appassionati, non solo di film che garantiscono un successo al box office (Toy Story 3 nel 2010 aveva incassato un miliardo di dollari).

“Non è quello il punto”, ha detto. “Riguarda un’idea che viene accolta con entusiasmo”.

La regia sarà nuovamente affidata a John Lasseter, regista dei primi due Toy Story.

La sceneggiatura sarà scritta da Rashida Jones Will McCormack, già co-sceneggiatori della commedia romantica Separati innamorati del 2012, e torneranno Tom Hanks, Tim Allen e Joan Cusack a dare voce ai personaggi, insieme a new entries, ancora top secret, che completeranno il cast.

Il film uscirà nelle sale il 16 giugno 2017.

Fonte: Variety

Toy Story 4 sarà il primo film Pixar, dal 1995, senza un cortometraggio

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Toy Story 4 sarà il primo film della Pixar dal 1995 a non includere un cortometraggio. Per anni, il pubblico si è abituato a vedere, prima dei film dello Studio, cortometraggi divertenti e anche di un certo spessore, spesso protagonisti dei premi di categoria durante le stagioni dei premi.

Cominciò tutto con A Bug’s Life nel 1998 e la tradizione è proseguita a lungo, fino ad oggi. Di recente, il toccante Bao è stato proiettato prima de Gli Incredibili 2 e ha vinto l’Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione.

Tra pochi giorni, la Pixar tornerà al cinema con Toy Story 4, l’ultima puntata del loro franchise di punta. Per coincidenza, la quarta puntata ha qualcosa in comune con il film originale, oltre ai personaggi principali. Per la prima volta in quasi 25 anni, un film Pixar non sarà preceduto da un cortometraggio.

La Disney ha confermato la notizia a Slate. Non è stato fornito alcuna spiegazione dietro alla decisione, quindi sarà interessante vedere se qualcuno alla Pixar fornirà ulteriori dettagli in merito alla rottura dalla tradizione in un secondo momento.

Toy Story 4 è il nuovo, e forse ultimo, capitolo del franchise che ha dato inizio alla grande produzione della Pixar. Nel trailer vediamo Woody e Buzz alle prese con la loro nuova vita con Bonnie, ma incontriamo anche Forky, uno dei giocattoli più originali dell’intera saga.

Toy Story 4: presentati in anteprima 20 minuti. La descrizione delle scene

Nel 1995 Toy Story – Il Mondo dei Giocattoli rivoluzionò il cinema d’animazione come primo lungometraggio interamente realizzato con la computer grafica. Il film ottenne il più alto incasso di quell’anno e fu candidato a tre premi Oscar e due Golden Globe.  Quattro anni dopo, Toy Story 2 – Woody e Buzz Alla Riscossa vinse il Golden Globe come miglior film – commedia o musical, e un Grammy per la miglior canzone scritta per un lungometraggio, un prodotto televisivo o un altro media visivo (Randy Newman, “When She Loved Me”/ “Quando lei mi amava”). Uscito nel 2010, Toy Story 3 – La Grande Fuga ha vinto due Oscar come Miglior film d’animazione e per la Miglior canzone originale (Randy Newman, “We Belong Together”), oltre a un Golden Globe® e un BAFTA come Miglior film d’animazione, diventando inoltre il secondo lungometraggio Pixar a essere candidato all’Oscar come Miglior film.

“Come molti, anch’io pensavo che la storia si fosse conclusa con Toy Story 3 – La Grande Fuga”, afferma il regista Josh Cooley. “E in effetti in quel film si concludeva la storia di Woody con Andy. Ma, come accade nella vita di tutti i giorni, ogni fine è in realtà un nuovo inizio. La vita di Woody in una nuova cameretta con nuovi giocattoli e un nuovo bambino è qualcosa che non abbiamo mai visto prima. Ci siamo chiesti come sarebbe stato e da questa domanda ha cominciato a prendere vita una nuova storia che meritava di essere esplorata”.

Jonas Rivera, produttore di Toy Story 4, racconta il ritorno di Woody & Co

Toy Story 4 e John Lasseter: “Non si tratta di soldi ma di passione”

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Toy Story 4Proprio oggi vi abbiamo annunciato che il 16 giugno 2017 arriverà al cinema Toy Story 4. Adesso John Lasseter, regista del primo indimenticabile Toy Story e regista futuro anche di questo quarto film, parla della decisione che sta dietro alla realizzazione di questo già discusso progetto e delle motivazioni che hanno spinto lui e gli altri vertici della Pixar e della Disney a dire di sì ad una quarta avventura di Woody e Buzz.

“Un sacco di persone nell’industria credono che fare sequel sia solo una questione di soldi, ma per noi si tratta di passione. Noi facciamo dei sequel solo quando abbiamo una storia che pensiamo sia buona quanto quella del film precedente, se non di più. Non decidiamo di fare un sequel automaticamente, in base al successo del film per poi cercare di capire dopo cosa raccontare.”

Toy Story 3, uscito nel 2010, ha incassato i miliardo di dollari in tutto il mondo. E’ stato seguito da una serie di speciali televisivi che hanno portato avantile avventure dei giocattoli di Andy. Toy Story of Terror è stato trasmesso lo scorso anno, mentre per il 2 dicembre arriverà sulle tv americane Toy Story That Time Forgot.

La sceneggiatura di Toy Story 4 sarà scritta da Rashida Jones e Will McCormack che hanno già lavorato insieme, scrivendo e interpretando la commedia romantica Separati innamorati. Lavoreranno su un’idea di Lasseter, Andrew Stanton, Pete Docter e Lee Unkrich. A produrre per la Pixar ci sarà Galyn Susman.

Fonte: CBM

Toy Story 4 e Gli Incredibili 2: ecco le nuove date di uscita

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Toy Story 4 e Gli Incredibili 2: ecco le nuove date di uscita

La Disney ha annunciato le nuove date di uscita di due attesissimi film, ossia Toy Story 4 e Gli Incredibili 2. Il primo è stato è stato posticipato di circa un anno e arriverà nelle sale il 21 giugno 2019: il secondo, invece, è stato anticipato di un anno è uscirà adesso 15 giugno 2018.

Toy Story 4 sarà una commedia romantica completamente slegata dalla trilogia originale. La storia è stata ideata da John Lasseter assieme a Andrew Stanton, Lee Unkrich e Pete Docter, mentre la sceneggiatura è stata curata da Rashida Jones e Will McCormack.

Gli Incredibili 2, Brad Bird: “Vogliamo esplorare nuovi territori”

I dettagli su Gli Incredibili 2 invece sono ancora piuttosto scarsi. In una recente intervista il regista Brad Bird aveva dichiarato: “Stiamo lavorando in maniera molto attiva e siamo tutti davvero eccitati. Stiamo cercando di spingere la storia verso territori inesplorati. Quello che vogliamo è mantenere i medesimi personaggi e le medesime sensazioni, ma indirizzare il tutto in nuove direzioni. È questa la parte più complicata di un sequel. Riuscire a ripeterti senza essere ripetitivo!”

Toy Story 4 e Gli Incredibili 2: ecco le nuove date di uscita

Ricordiamo che tra i prossimi film d’animazione in cantiere alla Pixar ci sono Cars 3, che arriverà il 16 giugno 2017, e Coco, che uscirà invece il 22 novembre 2017. Dal canto suo la Disney è a lavoro su Gigantic, che farà il suo debutto il 9 marzo 2018.

Fonte: ScreenRant

Gli Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi (The Incredibles) è un film d’animazione del 2004 diretto da Brad Bird. È una commedia che si ispira ai fumetti e i film dei supereroi.

La pellicola, la sesta prodotta dagli Pixar Animation Studios e la prima in cui la storia si basa unicamente su personaggi umani (seppur dotati di superpoteri), è stata distribuita negli Stati Uniti dal 5 novembre 2004, e in Italia dal 26 dello stesso mese.

Toy Story 4 arriverà nel 2017!

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Toy Story 4 arriverà nel 2017!

Toy Story 4Se c’è un sequel che gli amanti del cinema di qualità desiderano ardentemente è quello di Toy Story.

La Walt Disney ci accontenta tutti con l’annuncio, da parte del Chairman e CEO Bob Iger della Walt Disney Company, che nel 2017 arriverà Toy Story 4. La sorpresa ancora più bella è che il film verrà diretto nientemeno che da John Lasseter, che ha diretto il primo pionieristico Toy Story e che ha curato la parte artistica di tutta la prima trilogia.

Anche se non abbiamo la conferma ufficiale, immaginiamo che in Toy Story 4 torneremo a sentire le voci di Tom Hanks, Tim Allen, Joan Cusack e del resto del cast di giocattoli.

Toy Story 3, uscito nel 2010, ha incassato i miliardo di dollari in tutto il mondo. E’ stato seguito da una serie di speciali televisivi che hanno portato avantile avventure dei giocattoli di Andy. Toy Story of Terror è stato trasmesso lo scorso anno, mentre per il 2 dicembre arriverà sulle tv americane Toy Story That Time Forgot.

“Amiamo tantissimo vedere questi personaggi; sono come una famiglia per noi – ha dichiarato Lasseter – Non vogliamo fare nulla con loro a meno che non siano cose che superano quelle che abbiamo già fatto. Toy Story 3 concludeva in maniera perfetta la storia di Woody e Buzz con Andy, e non avremmo mai pensato di poter tornare a raccontare qualcosa di loro. Ma quando Andrew, Pete, Lee e io ci siamo messi a parlare è venuta fuori questa nuova idea, e non potevamo smettere di pensarci. E’ stato davero eccitante per me, sapevo che dovevamo fare questo film, e volevo dirigerlo io in persona.”

La sceneggiatura di Toy Story 4 sarà scritta da Rashida Jones e Will McCormack che hanno già lavorato insieme, scrivendo e interpretando la commedia romantica Separati innamorati. Lavoreranno su un’idea di Lasseter, Andrew Stanton, Pete Docter e Lee Unkrich. A produrre per la Pixar ci sarà Galyn Susman.

Fonte: CS

Toy Story 3: tragici concept di una versione mai realizzata

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Nel 2004, a seguito della rottura tra Steve Jobs della Pixar e Michael Eisner della Disney, la Disney ebbe la possibilità, a seguito degli accordi che vennero stipulati dopo la rottura, di mettere mano ai sequel dei capolavori della Pixar. Bob Iger (Disney) e i suoi cominciarono così a mettre mano a Alla ricerca di Nemo 2, a Monsters and Co 2 e a Toy Story 3.

In una versione mai realizzata di quest’ultimo film, la storia ruotava intorno a Buzz e al danneggiamento dei sui cip interni. Di seguito vediamo infatti una serie di concept con un deciso accento tragico, in cui vediamo Woody, Jess e tutti i giocattoli di Andy, preoccupati per la sorte del Ranger Spaziale loro amico.

Per fortuna le cose sono andate diversamente e nel Toy Story 3 che abbiamo poi visto al cinema Buzz è soltanto protagonista di un simpaticissimo siparietto in cui viene formattato e trasformato in un romantico tanghero.

Ecco invece i concept della storia mai realizzata:

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Toy Story 3, arriva la conferma: i giocattoli possono morire

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Toy Story 3, arriva la conferma: i giocattoli possono morire

Il regista di Toy Story 3, Lee Unkrich, ha confermato che Woody, Buzz e tutti gli altri giocattoli nell’universo animato possono davvero morire. Il primo Toy Story è uscito nel 1995, diventando uno dei film più visti dell’anno e contribuendo a rendere celebre la Pixar. Il sequel del 1999 si è rivelato un altro incredibile successo per lo studio, mentre Toy Story 3 non sarebbe arrivato nelle sale fino al 2010. N’è valsa comunque la pena aspettare, dal momento che la storia di un Andy ormai adulto che si prepara per andare al college e a dire addio alla sua infanzia ha contribuito a rendere il film incredibilmente emozionante.

I film della saga di Toy Story sono ancora oggi alcuni dei titoli più popolari di Pixar. L’idea di far prendere vita ai giocattoli quando gli umani non sono in circolazione era decisamente unica e originale, ed è riuscita a dare vita a ben tre sequel. Nel corso degli anni ci sono stati parecchi dibattiti in merito ad una questione particolarmente spinosa: i giocattoli sono effettivamente immortali poiché non invecchiano? Oppure Andy giocherebbe con i loro “cadaveri” se questi potessero morire? Adesso, è stato proprio Unkrich a stabilire la verità.

Secondo Unkrich, i giocattoli possono morire nell’universo di Toy Story se vengono distrutti. Il regista ha risposto via Twitter ad un fan che gli ha chiesto di risolvere un dibattito che stava avendo con la sua ragazza. La risposta di Unkrich è stata: “Vivono finché esistono. Ma se dovessero venire completamente distrutti? Tipo in un inceneritore? Game over!”

Se in Toy Story i giocattoli possono morire, sono anche in grado di creare la vita?

Anche se Unkrich ha chiarito che i giocattoli possono morire, Toy Story 4 ha generato un’altra domanda senza risposta: i giocattoli possono creare la vita? Forky è stato creato perché Bonnie si sentiva sola a scuola, e non riuscendo a fare amicizia con gli altri bambini si era creata un nuovo amichetto nato da un ammasso di scarti di immondizia.

Dopo che Bonnie ha costruito Forky e ha messo il suo nome sul fondo del suo bastone, Forky è diventato un giocattolo senziente. Josh Cooley, il regista di Toy Story 4, ha cercato di spiegare questo mistero affermando che l’amore e la cura di un bambino possono creare la vita nell’universo di Toy Story e che Forky aveva chiaramente un posto speciale nel cuore di Bonnie.

Toy Story 3 usato contro la Disney

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toy story 3

Un nutrito gruppo di dipendenti del Disneyland Resort si è riunito, complice il loro sindacato, per protestare contro una nuova forma contrattuale: secondo le nuove direttive, i dipendenti in mansioni “minori”, come fattorini, uomini delle pulizie, saranno costretti a pagare le spese sanitarie per sè e i propri figli, spese che invece erano fino ad ora a spese della stessa Disney.

Toy Story 3 La Grande Fuga recensione

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Toy Story 3 La Grande Fuga recensione

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Andy è ormai cresciuto e Woody, Buzz e gli altri giocattoli sono molto incerti riguardo al loro futuro: finiranno sul marciapiede (nella spazzatura) o in soffitta? Sicuramente non potranno seguire il loro padrone al college! Comincia così la terza avventura dei giocattoli più famosi del grande schermo, che si troveranno a dover combattere contro dei bambini dell’asilo SunnySide, dove finiranno per sbaglio, ed a sventare gli oscuri piani di Lotso, un orsacchiotto peloso e rosa che profuma di fragole, ma che ha un cuore nero…

Toy Story 3 : dei grafici ci dicono quanto si piange!

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Toy Story 3 : dei grafici ci dicono quanto si piange!

Toy Story 3 è universalmente riconosciuto come il miglior prodotto Pixar. Ci sono tantissimi fan della grande fabbrica di sogni che continuano a preferire Wall-E oppure UP, eppure di fronte all’epica avventura della crescita, dell’abbandono dell’infanzia e del mondo dei giocattoli, il cuore di ognuno sussulta e si commuove.

Ecco che sul blog di appassionati di Oh My Disney, compaiono una serie di grafici che ci informano su quanto si piange in Toy Story 3 in maniera precisa e metodica, con tanto di variazioni di scena, di livelli di risate e di interiezioni sparse.

Ecco i grafici. Provate a controllare se vi ci rispecchiate!grafico 2 grafico 3 grafico 6 grafico 7 toy story 3 grafico 5 toy story 3 grafico 4 toy story 3 grafico 1

Toy Story 3 – La grande fuga: recensione del film

Toy Story 3 – La grande fuga: recensione del film

Toy Story 3 – La grande fuga (Toy Story 3) è il film d’animazione del 2010 diretto da Lee Unkrich e sequel di Toy Story – Il mondo dei giocattoli e Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa. Le voci originali sono di  Tom Hanks, Tim Allen, Joan Cusack, Don Rickles, Wallace Shawn, Michael Keaton, Timothy Dalton, Bonnie Hunt e Whoopi Goldberg.

La trama

Se Toy Story ha rappresentato una pietra miliare del panorama cinematografico della tua infanzia, è inevitabile attendere con trepidazione il terzo e ultimo capitolo della saga dei giocattoli più amati del cinema. E quando Toy Story 3 si rivela un gioiello in grado di suscitare una varietà di emozioni, allora non puoi che dire “grazie”. Spesso il cinema ci ha abituati a sequel poco riusciti o che facevano rimpiangere il primo titolo che dà avvio a una data trilogia/saga, soprattutto quando si arriva al capitolo numero 3. Toy Story 3 – La grande fuga è una piacevole eccezione, in grado persino di superare il secondo capitolo e di classificarsi come la pellicola più matura della saga sui giocattoli di Andy.

Benché le premesse della storia fossero chiare dai trailer promozionali – la partenza di Andy per il college, il destino incerto dei giocattoli che vengono dati in beneficenza a un asilo -, è decisamente sorprendente scoprire come una pellicola d’intrattenimento destinata soprattutto ai bambini sia in grado di optare per scelte coraggiose e, in alcuni casi, alquanto dark. Perché se i momenti divertenti non mancano (in particolare un’esibizione di Ken e la versione spagnola di Buzz Lightyear), diversi frangenti si tingono di venature horror che ci presentano il Sunnyside come un luogo tutt’altro che ‘soleggiato’: un asilo-prigione dal quale Woody, Buzz e i loro amici desiderano (e a ragione) di scappare. Pensiamo al primo momento in cui i bimbi irrequieti dell’asilo strapazzano i giocattoli, i quali si sentono a dir poco torturati, come testimoniato dalle tinte horror della musica…

Toy Story 3 – La grande fuga, una divertente avventura

Toy Story 3 - La grande fuga

Ma, sia chiaro, Toy Story 3 è tutt’altro che una pellicola paurosa! C’è tensione, ma anche azione, gag esilaranti e, soprattutto, momenti commoventi: la nostalgia è il sentimento dominante dei giocattoli, che bramano rimanere con Andy, e di Andy stesso, il quale si trova a vivere uno dei momenti più difficili dell’adolescenza: quello in cui ti rendi conto di essere cresciuto, di dover proseguire per la tua strada chiudendo le brecce al passato e imparando a cavartela da solo senza la famiglia; momenti vissuti da tutti noi, che ci consentono di provare una forte empatia con il personaggio del diciassettenne Andy. Impossibile trattenere le lacrime e restare indifferenti al profondo legame che unisce tutti i giocattoli: se uno di loro è in difficoltà, tutti si mobilitano per salvarlo e, se alla fine la speranza viene meno, basta tenersi tutti per mano per darsi forza e affrontare con dignità le fiamme del pericolo.

Passando alle questioni meramente tecniche, non si può che lodare in primis la sceneggiatura, in grado di dare spazio a tutti i protagonisti senza sacrificare nessuno, e di introdurre nuovi personaggi efficaci e sorprendenti: tra questi, l’irresistibile Ken (purtroppo non al top per via del doppiaggio non all’altezza di Fabio De Luigi, mentre in generale il doppiaggio italiano si rivela soddisfacente). La Pixar continua a superare se stessa anche nella resa visuale dei personaggi e degli ambienti, talmente verosimili da regalare una forte impressione di realtà. Quanto al 3D, benché non particolarmente notevole, si fa apprezzare parecchio e, soprattutto, ci offre dei momenti indimenticabili di estetica e poesia nel corto Quando il giorno incontra la notte che precede la pellicola.

Un merito supplementare: grazie agli occhialini è possibile nascondere le lacrime che Toy Story 3 ci induce a versare nella sequenza finale, durante la quale non vuoi rassegnarti che questo sia il capitolo conclusivo e tu, proprio come Andy, sei costretto a dire addio a Woody, Buzz e i loro compagni. E allora, citando Andy, non puoi che dire: “Grazie, ragazzi”.

Toy Fair: i set lego per Star Wars, Marvel e molti altri

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lego-logoPrende il via a New York la Toy Fair, convention newyorchese dedicata esclusivamente ai giocattoli di cui Lego è sicuramente un marchio protagonista.
Ecco quindi che da Comingsoon.net arrivano oltre 300 foto dedicate all’esposizione dei mattoncini colorati, in cui troviamo tra i marchi riprodotti Star Wars, Ghostbusters, Marvel e, ovviamente, The Lego Movie.
Qua sotto potete ammirare una foto gallery riassuntiva mentre cliccando qui avrete la gallery completa

 

Toy Fair: action figure da Game of Thrones, Marvel, Godzilla e altri

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Kotobukiya-toy-fair-2014-image-1-600x400Dopo avervi riportato le riproduzioni Lego di alcuni famosi film ora vi mostriamo le immagini delle tantissime action figure e di varia oggettistica presente alla Toy Fair di New York; da Godzilla a Game of Thrones passando per Marvel,DC Comics, Star Wars e Hunger Games la lista è lunga e corposa.
Qua sotto potete ammirare una gallery riassuntiva mentre a questi link (link1 e link2) trovate le foto gallery complete.

Fonte: Collider

Toy Fair 2014: i video del panel Disney

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Toy_Fair_2014_Disney_Event_38La Disney Consumer Products ha dato il via Lunedì mattina ad un evento speciale durante i Toy Fair 2014 nel quale hanno presentato i prodotti  basati su i prossimi film tra cui Star Wars Rebels, Planes Fire & Rescue, The Amazing Spider-Man 2, Guardian of the Galaxy e il nuovo spettacolo di animazione Disney XD in uscita in autunno.

L’evento è stato ancora una volta presentato da Jim Babcock, direttore delle comunicazioni interne alla Walt Disney

The Amazing Spider-Man 2

L’evento dedicato al sequel del film di Marc Webb è iniziata con la proiezione del più recente trailer, seguita dalla presentazione dell’action figure di Electro accompagnato dall’arrivo della piccola star Jorge Vega, un attore bambino che appare nel film ed è coinvolto nello scontro tra Spider Man e Rhino nel film. Il bambino ha parlato di quanto era legato a Andrew Garfield come nuovo Spider-Man, a quel punto è comparso proprio l’attore:

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Guardian of the Galaxy

Pare che CS.net non sia riuscito a filmare un video per intero dell’evento ma riferiscono che è stata mostrata una featurette del film  con interviste a Kevin Feige, Chris Pratt , James Gunn e altri, così come alcune sequenze riprese del film , che probabilmente saranno quelle che vedremo oggi nell’atteso trailer. Nel filmato c’era una particolarmente divertente scena tra Chris Pratt e Djimon Hounsou , dove il primo sta cercando di spiegare a quest’ultimo che è “Star -Lord , il leggendario” , ma il personaggio di Hounsou non ha mai sentito parlare di questo leggendario personaggio.

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Fonte: Comingsoon.net 

Toxic Avengers: al via il reboot con Macom Blair alla regia

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Toxic Avengers: al via il reboot con Macom Blair alla regia

Variety riporta che Macon Blair (I Don’t Feel At Home in This World Anymore) è stato scelto dalla Legendary per scrivere e dirigere un reboot del cult The Toxic Avenger .

L’esordio alla regia di Blair, I Do not Feel At Home in This World Anymore, è stato presentato per la prima volta nel 2017 e ha vinto il Gran Premio della giuria al Sundance Film Festival. Sullo schermo, Blair ha recitato in Blue Ruin, Green Room, Murder Party, Gold, La truffa dei Logan, American Woman e nel film horror di Netflix Hold the Dark.

La commedia originale del 1984, prodotta da Lloyd Kaufman e Michael Herz, è ambientata nella città fittizia di Tromaville, NJ, e incentrata su un custode in un centro benessere che viene lanciato dalla finestra del secondo piano da un gruppo di bulli, atterrando in un bidone di rifiuti tossici. I prodotti chimici lo portano a trasformarsi nel Vendicatore tossico, che ha dimensioni e forza sovrumane e contrasta i bulli e la corruzione.

Il film originale ha dato il via a un franchise, tra cui sequel, The Toxic Avenger Part II, The Toxic Avenger Parte III: The Last Temptation of Toxie e Citizen Toxie: The Toxic Avenger IV, nonché a una strana produzione musicale, un film per bambini, una serie di cartoni animati e un fumetto Marvel.

Kaufman e Herz lavoreranno come produttori al riavvio per Troma Entertainment, con Alex Garcia e Jay Ashenfelter che supervisionano per Legendary. Lo studio ha acquisito i diritti sul film a dicembre.

Toxic Avenger: Jacob Tremblay nel cast con Peter Dinklage

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Jacob Tremblay è stato scelto per recitare, al fianco di Peter Dinklage, in Toxic Avenger, che sarà prodotto da Legendary. Macon Blair è stato scelto in veste di regista del film. Sarà una rivisitazione contemporanea della commedia d’azione a basso budget di successo prodotta da Troma Entertainment del 1984.

The Toxic Avenger sarà una storia che, dietro la maschera di commedia irriverente, sul genere di Deadpool, porterà con sé contenuti importanti, come temi ambientali, sovvertendo i canoni del genere supereroistico hollywoodiano.

Quando un uomo qualunque in difficoltà viene spinto in una vasca di rifiuti tossici, viene trasformato in un mostro mutante che da emarginato, evitato dalla gente, diventa un eroe sfortunato, mentre lotta per salvare suo figlio, i suoi amici e la sua comunità dalle forze della corruzione e dell’avidità. Lloyd Kaufman e Michael Herz della Troma ricopriranno il ruolo die produttori.

Jacob Tremblay ha ricevuto una nomination ai SAG per la sua straordinaria interpretazione in Room del 2015, al fianco della vincitrice dell’Oscar Brie Larson, e nel 2017 ha recitato in Wonder, film di grande successo di critica e pubblico. È stato il protagonista della commedia di successo della Universal, Good Boys, nel 2019.

Prossimamente, Tremblay presterà la voce a Flounder, il pesciolino amico di Ariel, nell’imminente adattamento live-action della Disney de La Sirenetta, nonché il personaggio principale del prossimo film Disney e Pixar Luca.

Tower Heist: in Blu-ray e DVD dal 28 Marzo 2012.

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Tower Heist: in Blu-ray e DVD dal 28 Marzo 2012.

In occasione dell’uscita di TOWER HEIST – COLPO AD ALTO LIVELLO disponibile in Blu-ray e DVD dal 28 Marzo, la Universal presenta IL “PREMIO SPECIALE TOWER HEIST”

Tower Heist: colpo ad alto livello – Trailer italiano

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Un gruppo di dipendenti di una grande azienda americana viene truffato dal loro stesso datore di lavoro, un ricco uomo d’affari di Wall Street che vive agli arresti domiciliari in un attico a Manhattan. Traditi e umiliati gli uomini progettano di rapinare la loro stessa azienda, guidati dal manager Josh Kovacs e da Slide, un criminale fatto uscire di prigione proprio per questa occasione.

Tower Heist: attori a volontà!

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Il nuovo film di Brett Ratner, Tower Heist sta componendo pian piano un cast ricco di interessantissimi attori.

Tower Heist Full Trailer!

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Tower Heist Full Trailer!

Ecco il Full Trailer  ufficiale di Tower Heist, la commedia d’azione di Brett Ratner con Ben Stiller, Eddie Murphy, Matthew Broderick, Téa Leoni, Gabourey Sidibe, Casey Affleck, Stephen Henderson, Judd Hirsch, Michael Peña e Alan Alda.

Tower Heist – Colpo ad alto livello: recensione

Tower Heist – Colpo ad alto livello: recensione

Arriva nelle sale italiane Tower Heist – Colpo ad alto livello, commedia che parla di poveri che tentano di derubare i ricchi. Un gruppo di addetti alla manutenzione, per punire l’uomo che li ha defraudati delle loro pensioni, un ricco uomo d’affari di Wall Street che vive in un attico a Manhattan, organizzano un furto in grande stile, guidati dal loro direttore.

In Tower Heist – Colpo ad alto livello un gruppo di addetti alla manutenzione, per punire l’uomo che li ha defraudati delle loro pensioni, un ricco uomo d’affari di Wall Street che vive in un attico a Manhattan, organizzano un furto in grande stile, guidati dal loro direttore.

Tower Heist – Colpo ad alto livello, il film

Gli ingredienti che si mescolano nell’opera sono tutti quelli di una commedia alla “Colpo Grosso” anche se gli splendori di quel film non sono minimamente paragonabili al tiepido luccichio che emana questa pellicola. Il problema di fondo del il film diretto da Brett Ratner è che escluso il simpatico siparietto fra i personaggi di Ben Stiller e Tea Leoni, non ci sono altri spunti e il tutto pecca di originalità. Le vicende narrate come gli espedienti che mandano avanti il racconto sono già visti e nulla possono il talento comico di Ben Stiller o quello un po’ arrugginito di Eddy Marphy che solo in alcuni tratti riescono ad esaltare il film.

Pur impreziosito da un cast di caratteristi niente male il film a stento decolla, rimanendo sempre in una sufficiente aurea d’immobilità.  Per quanto ci si aspetti una svolta che faccia cambiare ritmo all’azione, quando arriva è così blanda che la si avverte appena, diventando anche in molte occasioni prevedibile e ripetitiva.

Nota positiva è la performance di Matthew Broderick, attore poco utilizzato dall’industria ma che possiede delle buone doti di autoironia. D’altro canto invece la presenza di Casey Affleck non fa altro che insinuare nello spettatore più arguto la nostalgia per i bei momenti passati insieme nella saga di Ocean’s, ricordato a tratti anche dalle musiche qui composte da Christophe Beck.

Tower Heist è una commedia che rasenta la sufficienza, a tratti piacevole ma completamente incostante. Da attori di questo calibro ci si aspetta sempre qualcosa in più che per ovvie ragioni molto spesso non si verifica.

Tout nous sépare: recensione del film di Thierry Klifa

Tout nous sépare: recensione del film di Thierry Klifa

Presentato all’interno della Selezione Ufficiale della dodicesima edizione della Festa del cinema di Roma, Tout nous sépare scritto e diretto da Thierry Klifa combina borghesia e mondo criminale in un racconto noir dalle tinte forti.

Il film è ambientato in una cittadina della costa francese, tra Sete e Perpignan. Una madre e una figlia rimangono invischiate, a seguito di un omicidio, in un pericoloso giro criminale.

Il regista delinea due mondi molto diversi tra loro ma che nel corso del film finiscono per intersecarsi. Il primo è quello borghese al quale appartengono le due protagoniste. La macchina da presa si muove soprattutto all’interno della loro grande casa piena di libri e di quadri. Il secondo mondo è quello criminale caratterizzato da squallidi palazzoni (mostrati con campi lunghissimi), combattimenti clandestini tra cani, risse, droga e soldi sporchi. Il mondo criminale viene dipinto con inquadrature nervose, concitate.

Tout nous sépare, la recensione

Per quanto riguarda i personaggi la madre (Louise), interpretata da Catherine Deneuve, è delineata come una donna molto forte che deve proteggere la figlia insabbiando il violento omicidio di cui si è macchiata. Già dalla sua presentazione, mentre sorveglia il cantiere a cui lavora, ne scopriamo le caratteristiche: esercita la sua autorità ma vuole proteggere la facciata per bene che ha adottato in pubblico. La figlia Julia, interpretata da Diane Kruger, è una donna fragile, in contrasto. È storpia e tossicodipendente. Il personaggio ci viene presentato a letto, mentre indossa soltanto una leggerissima camicia da notte. Julia nasconde anche un animo sensibile e innamorato del suo pusher Rodolphe, interpretato da Nicolas Duvauchelle. Quest’ultimo, in coppia con Ben (Ken Samaras), rappresenta una variante a metà tra il mondo criminale, come estrazione, e quello borghese, come sensibilità.

Samaras in particolare è un noto rapper francese e per questo film ha dovuto letteralmente cambiare stile, approccio al modo di esporsi di fronte a un pubblico, sia pure mediato dalla macchina da presa. Nicolas Duvauchelle ha già lavorato con Klifa nel 2011 nel film Le yeux de sa mère. I due attori si contrappongono così a due veterane del cinema, come la Deneuve e la Krueger.

Il film è ben costruito e Klifa si ispira in maniera precisa al cinema di Jean – Pierre Melville, maestro del noir e del poliziesco, indugiando anche in oggetti di scena che omaggiano il genere, come il poster de L’uomo che sapeva troppo di Alfred Hitchcock. Il regista ritrae inoltre in modo efficace l’inevitabile scambio che esiste tra borghesia e criminalità e la conseguente contaminazione reciproca con un sottile richiamo a La caduta degli dei di Visconti.

Tournée: recensione del film di Mathieu Amalric

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Tournée: recensione del film di Mathieu Amalric

Esce nelle sale italiane il prossimo 16 Marzo Tournée di Mathieu Amalric, attore francese pluripremiato, ora regista di un film che all’ultimo Festival di Cannes ha vinto proprio la palma d’oro per la miglior regia. Forte di questo, ci si concentra sulle immagini e la storia perché i dialoghi, complice quasi certamente la traduzione in italiano, sono a volte incomprensibili.

La storia principale di Tournée riguarda un gruppo di personaggi; da questi partiranno poi due racconti: motore della storia principale è Joachim, ex divo della televisione francese, fuggito in America a cercare fortuna, torna in patria come impresario con un carico di ballerine di New Burlesque nel quale vede vita, vitalità e novità. Le ha riunite scegliendole in varie città statunitensi, ognuna con una caratteristica diversa e una storia da raccontare, ognuna con un suo modo di interpretare il burlesque di cui però tutte e quattro rappresentano l’essenza principale: non è un gioco per rifatte dai corpi perfetti, ma piuttosto donne che così prendono in giro i loro difetti e mettono in gioco se stesse e il pubblico, finendo poi con apprezzare anche quello che non va.

Tournée, film

Joachim le ha selezionate una ad una, perché normalmente lavorano da sole, tra di loro c’è anche un uomo, e ha promesso loro una tournée in Francia, prima nelle città più piccole e di porto, per poi arrivare a Parigi. Sulla strada per la capitale però capita un imprevisto e Joachim deve abbandonare il suo gruppo per correre a Parigi a risolvere il problema, ritornando di colpo in quella realtà che aveva abbandonato: l’amico ex collega regista televisivo di successo che lo aiuta con molti sforzi e poca voglia, l’impresario parigino che ha rimpiazzato lo spettacolo di sconosciute glitter di Joachim con uno spettacolo serio che ha però per protagonista una star, una vecchia fiamma che non aspettava di vederlo per potersi finalmente infuriare per il trattamento ricevuto.

Persa ogni speranza di riconquistare Parigi, Joachim torna dal gruppo di signore americane che chiedono di vedere la Francia, ma che per ora vedono solo filtrata dalle catene di alberghi tutti uguali, in cui lavorano concierge del tutto simili (è in realtà lo stesso attore che fa lo stesso ruolo in due hotel differenti) che ormai è la sua nuova famiglia. La sensazione che si ha guardando Tournée è quella di assistere ad un esperimento di incrocio culturale: Amalric prende infatti delle ultraquarantenni attrici di avanspettacolo e le mette in gioco in un’ambientazione a loro totalmente estranea, per vedere cosa succede.

L’idea di Tournée viene da un libro degli inizi del secolo scorso di Colette, “L’altra faccia del Music Hall” poi contaminato da un articolo sul new burlesque che il regista lesse più di sei anni fa. L’operazione, più che far interessare alla disciplina dello spettacolo, ormai di gran moda, si concentra sulle donne e su cosa le spinge e che cosa esprimono attraverso questo spettacolo. Amalric porta sullo schermo la vita di queste donne che hanno trovato in questa arte un sistema per affrontare i loro problemi sia di accettazione del proprio fisico che un modo per avere la possibilità di dimenticare o sminuire una situazione familiare magari difficile.

Delle quattro donne protagoniste non conosciamo niente di più che il nome, Amalric lascia infatti che siano i loro corpi a parlare, i tatuaggi le rughe, le pance e i fondoschiena. Su di loro infatti la macchina da presa indugia in dettagli molto stretti, mentre l’impresario Joachim è quasi sempre ripreso inquadrato in qualcos’altro, una volta la cabina telefonica, in un altro momento è l’apertura sul palco che gli permette di vedere una delle ragazze mentre mette in scena in suo spettacolo. D’altra parte Joachim e le performers sono rappresentazioni di due stati d’animo opposti: la libertà che le donne hanno trovato attraverso il burlesque e dall’altro lato la costrizione, data dalla famiglia, dalle amicizie, dalla rigidità degli schemi, come ad esempio quello che non permette al concierge di abbassare la musica dell’albergo perché “è stata programmata così”, in cui invece fino a quel momento ha vissuto Joachim.

Touched With Fire: Katie Holmes e Luke Kirby nel trailer

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Touched With Fire: Katie Holmes e Luke Kirby nel trailer

Katie Holmes Luke Kirby sono i protagonisti del trailer ufficiale di Touched With Fire, pellicola scritta, diretta, editata e musicata dal regista Paul Dialo.

La pellicola, basata sull’omonimo romanzo di Kay Redflield Jamison pubblicato nel 1996, racconta la storia di due poeti affetti da disturbo bipolare che, incontrandosi in un ospedale psichiatrico, finiranno con lo scoprire una forte affinità che li condurrà ad instaurare un profondo legame d’interdipendenza.

Ecco quanto dichiarato da Dalio in merito al film:

“Quando lessi Touchet With Fire fu una rivelazione, inizi pensando di essere un difetto genetico e finisci col credere che sia un dono. Parti col pensare che a malapena riuscirai a confrontarti con la vita e finisci col credere di poter realizzare qualcosa di davvero significativo.”

Il regista ha basato entrambi i personaggi su esperienze che ha affrontato nel corso della vita, essendo egli stesso affetto da disturbo bipolare.

Prodotto da Spike Lee il film arriverà nelle sale il 12 febbraio 2016.

Fonte: Entertainment Weekly

Touch, il trailer del film dal 29 agosto al cinema

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Touch, il trailer del film dal 29 agosto al cinema

Ecco il trailer di Touch, il film di Baltasar Kormakur, che arriverà in sala il prossimo 29 agosto con Universal. Il film è stato presentato in anteprima al Festival di Taormina. Nel cast del film Mitsuki Kimura, Pálmi Kormákur Baltasarsson, Egill Ólafsson, Yôko Narahashi.

Touch, la trama

Una storia romantica ed emozionante che attraversa decadi e continenti. Touch segue il viaggio emotivo di un uomo alla ricerca del suo primo amore, scomparso cinquanta anni fa, prima che il suo tempo finisca.

Touch, il poster