Raya e
l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione
targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo
al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP.
Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e
Carlos López Estrada (Blindspotting) e
prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho
(Frozen
– Il Regno di Ghiaccio,
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae
ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.
Nella versione italiana del film,
il cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri
(Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa
(Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi
(Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale
Atitaya).
Gli influencer Emanuele
Ferrari, Vatinee Suvimol e
Maryna hanno prestato la propria voce per un
cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera
che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione
italiana del film.
Raya e l’Ultimo
Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto
tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una
forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono
sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella
stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria,
avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire
il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non
basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e
lavoro di squadra.
È finalmente disponibile la colonna
sonora originale del nuovo
film Disney, Raya
e l’Ultimo Drago, firmata dal
compositore James Newton Howard, nominato
agli Oscar , vincitore agli Emmy e ai Grammy (Notizie dal
mondo, La
vita nascosta – Hidden Life). La colonna sonora include
anche il nuovo brano dei titoli di coda interpretato dalla cantante
Camille Cabaltera, “Scegli” (“Lead the Way”), scritto ed
eseguito nella versione originale dall’artista e cantautrice
nominata ai Grammy, Jhené Aiko.
Nella versione italiana di Raya
e l’Ultimo Drago, che arriverà prossimamente al cinema
(salvo disponibilità dei cinema) e dal 5 marzo su Disney+
con Accesso VIP*, il cast di voci include
l’attrice Luisa Ranieri (Virana),
l’attrice e doppiatrice Jun
Ichikawa (Namaari), l’attore e
conduttore Paolo Calabresi (Tong) e
l’attrice Vittoria Schisano (Generale
Atitaya). Camille Cabaltera, oltre a
interpretare il brano nei titoli di coda della versione italiana
del film, ha prestato la propria voce per un cameo insieme agli
influencer Emanuele
Ferrari, Vatinee
Suvimol e Maryna.
A proposito della colonna sonora,
Newton Howard ha dichiarato: “Scrivere le musiche per Raya e
l’Ultimo Drago è stata un’esperienza gioiosa e creativa. Lavorare
nell’animazione è un processo veramente di team e i registi, il
cast e gli animatori hanno dato vita ai personaggi in modo assai
elettrizzante e multi-dimensionale. Ho lavorato con loro per creare
un mondo musicale vasto e vario come il mondo immaginario di
Kumandra, dove è ambientata la storia del film. La visione del
mondo dei registi era in gran parte ispirata al sud-est asiatico e
in particolare alla cultura indonesiana, quindi ho voluto trarre da
lì ispirazione per i suoni da incorporare nelle musiche. Le
tematiche affrontate dal film sulla divisione e sul processo di
guarigione di una società frammentata al suo interno sono molto
attuali e il nucleo tematico del film consente alla musica di avere
un impatto emotivo altrettanto forte. Sono entusiasta che tutti
possano ascoltarla!”
“Lead the Way” (“Scegli” nella
versione italiana) è il brano presente nei titoli di coda ed è
stato prodotto da Julian-Quán Việt Lê (Lejkeys). Il video musicale
con Jhené Aiko è stato diretto da uno dei registi di Raya e
l’Ultimo Drago, Carlos López Estrada, e uscirà a marzo.
Jhené Aiko si è ispirata per il
brano a uno dei temi del film, quello della fiducia, e racconta:
“Quello che mi piace della canzone è che è allegra e divertente, ma
porta con sé anche un messaggio per il mondo, per tutti. Un
messaggio che è molto attuale in questo momento. I temi principali
sono avere fede e fare il primo passo avendo fiducia negli altri,
capendo che possiamo ottenere molto di più quando si uniscono
davvero le forze. È stata una canzone facile da scrivere perché
questi sono tutti valori in cui credo veramente!”.
James Newton
Howard
James Newton Howard è uno dei
compositori più versatili e premiati dell’industria
cinematografica, con una carriera che dura da oltre 30
anni e consta oltre 140 progetti cinematografici e
televisivi. È stato nominato otto volte all’Oscar®
ed è stato vincitore di Emmy e GRAMMY. Howard è stato anche
vincitore del prestigioso premio ASCAP Henry Mancini alla carriera
e del BMI ICON Award.
Come produttore discografico,
arrangiatore e cantautore, ha collaborato con alcuni dei più grandi
nomi del pop, tra cui Elton John, Crosby, Stills e
Nash, Barbra Streisand, Bob Seger, Rod Stewart, Toto, Glenn Frey,
Diana Ross, Carly Simon,
Olivia Newton-John, Randy Newman, Rickie Lee
Jones e Chaka Khan.
Ha creato le colonne sonore di una
vasta gamma di film, tra cui Animali
fantastici: I crimini di Grindelwald, Lo
Schiaccianoci e i Quattro Regni, Red
Sparrow, End of Justice – Nessuno è
innocente, Detroit, Animali fantastici e dove
trovarli, Zona d’ombra, Lo
sciacallo – Nightcrawler e Maleficent. Tra
le sue più fedeli collaborazioni ci sono quelle coi registi
cinematografici M. Night Shyamalan e Francis Lawrence. Per il primo
ha infatti composto le colonne sonore di nove suoi film a partire
da Il sesto senso, mentre per Lawrence a partire dal suo
film Io sono Leggenda, passando per tutti gli episodi
del franchise Hunger Games.
Recentemente, Howard ha composto la
colonna sonora del film di Paul Greengrass, Notizie dal
mondo e i prossimi progetti cinematografici includono le
colonne sonore del film Disney Jungle Cruise e
il terzo capitolo della serie ambientata nell’universo di Harry
Potter, Animali fantastici.
Jhené Aiko
Sei volte candidata ai Grammy,
Jhené Aiko ha coronato un anno di svolta per la sua carriera con
tre nuove nomination ai Grammy per il suo capolavoro R&B,
“Chilombo”, ottenendo la prestigiosa nomination per “Album Of
The Year“. “Chilombo” è stato nominato anche
agli American Music Award come miglior album
soul / R & B femminile, due Soul Train Awards e
tre NAACP Awards. L’album è ora certificato disco di platino con
sette singoli certificati oro e platino e ha raggiunto per ben due
volte quest’anno la prima posizione nella classifica R&B di
Billboard, raccogliendo oltre 2 miliardi di stream in tutto il
mondo. Secondo Billboard, “Chilombo” ha fatto la
storia delle classifiche come il più grande debutto R&B per
un’artista donna dai tempi di “Lemonade” di Beyoncé. Jhené sta
attualmente dominando la radio urban con il suo singolo di successo
“B.S.“ in collaborazione con H.E.R. e come
featuring artist nei nuovi singoli di Big Sean, Ty Dolla
$ign e Saweetie.
La produttrice Osnat
Shurer e la co-sceneggiatrice Adele Lim
di Raya e
l’Ultimo Drago raccontano com’è nata la nuova
principessa Disney. Il film è disponibile su Disney+ (con accesso VIP) dal 5
marzo.
Raya e
l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione
targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo
al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP.
Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e
Carlos López Estrada (Blindspotting) e
prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho
(Frozen
– Il Regno di Ghiaccio,
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae
ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.
Nella versione italiana del film, il
cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri
(Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa
(Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi
(Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale
Atitaya).
Gli influencer Emanuele
Ferrari, Vatinee Suvimol e
Maryna hanno prestato la propria voce per un
cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera
che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione
italiana del film.
Raya e l’Ultimo
Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto
tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una
forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono
sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella
stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria,
avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire
il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non
basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e
lavoro di squadra.
Don Hall, Carlos Lopez
Estrada e Qui Nguyen parlano di
Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo film della Walt
Disney Animation Studios, ambientato nel Sud Est Asiatico,
disponibile dal 5 marzo su Disney+ con accesso VIP.
Raya e
l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione
targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo
al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP.
Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e
Carlos López Estrada (Blindspotting) e
prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho
(Frozen
– Il Regno di Ghiaccio,
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae
ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.
Nella versione italiana del film, il
cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri
(Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa
(Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi
(Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale
Atitaya).
Gli influencer Emanuele
Ferrari, Vatinee Suvimol e
Maryna hanno prestato la propria voce per un
cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera
che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione
italiana del film.
Raya e l’Ultimo
Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto
tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una
forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono
sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella
stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria,
avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire
il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non
basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e
lavoro di squadra.
Era il 2018 quando la
Disney distribuiva in sala Oceania, film d’animazione originale che,
ricalcando la formula del musical tanto cara ai lungometraggi della
Casa di Topolino, apriva la strada verso una innovazione, tecnica e
narrativa, che si è interrotta per 5 anni. Fino a oggi, infatti, lo
studio ha prodotto solo sequel (Ralph
Spacca Internet e Frozen 2 – Il segreto di Arendelle) ma il
prossimo 5 marzo sarà il turno di Raya
e L’Ultimo Drago.
Il nuovo film Walt
Disney Animation arriverà su Disney+ con accesso VIP oppure, laddove
e se saranno aperti, al cinema.
La storia di Raya e L’Ultimo Drago
La storia ci trasporta
in una terra lontana e magica, il regno di Kumandra, un mondo in
cui uomini e draghi vivevano insieme in armonia, fino a che le
forze del male non hanno preso il sopravvento e trasformato tutto
il regno in pietra. Per contrastarle, gli ultimi draghi si
sacrificarono, facendo un incantesimo che intrappolò le creature.
Questo però portò alla divisione di Kumandra in piccole tribù, che
per 500 anni sono rimaste separate e diffidenti, rese ostili dalla
scomparsa dei draghi. Quando le creature maligne si risveglieranno,
Raya, principessa e guerriera, dovrà intraprendere un lungo viaggio
per cercare di riportare in vita l’ultimo drago, il solo in
possesso della magia necessaria per scacciare la minaccia e per
riunificare Kumandra.
Viaggio nel Sud Est
Asiatico
Il team creativo che ha
portato alla realizzazione di Raya
e L’Ultimo Drago è un gruppo di talenti
multietnico che ha lavorato per rendere il film il più inclusivo
possibile. La sceneggiatura è opera di Qui Nguyen
e Adele Lim, di origini vietnamiti e malesi, i
produttori sono Peter Del Vecho (già vincitore di
un premio Oscar per Frozen), nato negli USA, e
Osnat Shurer (candidata al premio Oscar
per Oceania), che invece viene da Israele. La regia è
firmata dal messicano Carlos López Estrada insieme
allo statunitense Don Hall, già vincitore
dell’Oscar per Big
Hero 6. Questo gruppo culturalmente così vario ha portato
alla realizzazione di un film che rispecchia la diversità di fonti
e background. Inoltre, la location di Kumandra, ufficialmente un
paese fittizio, è ufficialmente ispirata al sud est Asiatico, tanto
che il gruppo di filmmaker ha visitato Thailandia, Vietnam,
Cambogia, Birmania, Indonesia, Filippine e Laos prima di cominciare
a lavorare al film.
Il percorso di ricerca
ha portato sullo schermo un immaginario, dai paesaggi alle
fisionomie dei personaggi, passando per costumi e accessori, che
mai aveva raggiunto il mondo Disney e che ora ha la possibilità di
una piattaforma mondiale davvero ampia.
Un’evoluzione nella drammaturgia d’animazione Disney
Non solo ambienti e
ispirazioni ma anche la struttura narrativa di Raya
e L’Ultimo Drago indica una forte volontà dello
studio di rinnovarsi e rinnovare il linguaggio che da sempre lo ha
contraddistinto. Nel film, infatti, non ci sono canzoni, non ci
sono dunque quei momenti di svolta o di riflessione che sempre, da
Biancaneve in poi, sono stati affidati a dei testi in musica.
Principessa non canterina e guerriera, Raya si candida quindi a
diventare uno dei personaggi Disney di nuova generazione che aprirà
molte strade, non solo da un punto di vista della rappresentazione,
ma anche da un punto di vista della drammaturgia, settore che non
sempre va di pari passo con la sperimentazione tecnica, che qui,
neanche a dirlo, raggiunge nuove vette di meraviglia
visiva.
Un’avventura action tutta
al femminile
Raya
e L’Ultimo Drago è sicuramente un’avventura al
femminile. Non solo la protagonista, ma anche l’antagonista
principale e alcuni dei personaggi più importanti della storia sono
donne; da una parte c’è il comic relief, che in questo
caso è rappresentato all’ultimo drago del titolo, Sisu, una donna
appunto. Ottimista, fiduciosa, buffa e divertente, Sisu è il giusto
contraltare a Raya, che invece è totalmente orientata verso la sua
missione, concentrata e focalizzata tanto da correre il rischio di
dimenticare quali sono i valori per cui ci si batte. Di fronte alla
nostra nobile e cocciuta protagonista c’è Namaari, anche lei dedita
completamente alla sua missione, però distorta dalla paura,
incapace di guardare al futuro in maniera benevola. Si tratta forse
del personaggio più interessante, quello che più di tutto si
evolve, che impara a fidarsi degli altri e ad accogliere dentro di
sé la diversità degli altri popoli, capendo, nel profondo, che la
chiave per la sopravvivenza è l’unità.
Queste giovani donne
protagoniste dell’avventura Disney sono però travolte da quella che
sembra la cifra stilistica predominante nel film, ovvero l’azione.
Sì, perché se c’è un genere cinematografico al quale Raya sembra
rispondere, oltre all’avventura e al fantasy, è proprio l’action
che diventa protagonista nelle bellissime sequenze di
combattimento. Spada, lancia e armi che cambiano forma e utilizzo
sono i coprotagonista di danze aggressive e perfettamente
coreografate che diventano il vero centro dell’azione e che
caratterizzano tutto lo stile visivo e narrativo di Raya e L’Ultimo
Drago. Il film Disney si rivela essere un vero e proprio action
fantasy con principesse guerriere protagoniste, senza canzoni e con
una miriade di personaggi secondari divertenti e simpatici, che
riescono, ognuno a suo modo, a ritagliarsi un piccolo spiraglio di
visibilità nella storia.
Il messaggio di unità e fiducia
Al netto di ogni
innovazione drammaturgia e paesaggistica, del lavoro sui personaggi
protagonisti e delle meraviglie tecniche che ogni volta la squadra
Disney riesce a mettere sotto al naso dei suoi spettatori, il vero
cuore di Raya
e L’Ultimo Drago è un messaggio positivo ed
edificante, che predica la fiducia e la collaborazione trai
diversi, non importa quanto distanti e apparentemente in conflitto.
Sembra una beffa il fatto che questo messaggio sia stato affidato
ad un film che è stato ultimato tanti mesi prima dell’inizio della
pandemia (attualmente in corso) e che adesso sembra essere
estremamente attuale, dato lo stato di incertezza e divisione che
viviamo da ormai dodici mesi.
Raya
e L’Ultimo Drago vuole ricordarci che siamo sullo
stesso pianeta e che condividere le difficoltà, aiutandoci e
fidandoci non può fare che bene alla collettività tutta.
Disponibile dal 5 marzo su Disney+ con accesso Premier e, dove
possibile, nei cinema, Raya
e l’Ultimo Drago è il nuovo film d’animazione
Walt Disney. I registi Don Hall e
Carlos López Estrada, la produttrice Osnat
Shurer e gli sceneggiatori Qui Nguyen e
Adele Lim hanno partecipato ad un incontro on line
con la stampa, per raccontare questa nuova eroina che è principessa
e guerriera.
Una storia magica, un
viaggio avventuroso ma anche di speranza e di trasformazione. Come
si può descrivere però un personaggio come Raya?
Don Hall: “Una
delle cose che amo di Raya è il fatto che è un personaggio alquanto
complesso. Credo che sia da riconoscere che è una principessa, è la
figlia del capo, ma è anche una guerriera ed è tutta la vita che si
sta preparando per essere la custode della Gemma del Drago. Quindi
amo molto questo dualismo del personaggio. Inoltre tutto il film
verte sul tema della fiducia. Vediamo questo personaggio che ha
perso la fiducia nel popolo di Kumandra e su di lei si accumulano
notevoli pressioni. Dobbiamo vederla evolvere per recuperare la
fiducia nel mondo, e guardando il mondo sulla base delle sue
esperienze è chiaro che è difficile avere fiducia nel prossimo. Mi
piace la sua ferocia e la sua forza, mi piace il fatto che ha un
belò senso dell’umorismo ma è anche vulnerabile. Sono un suo grande
fan e amo molto anche Sisu.”
Quanto è importante
mantenere viva la fantasia nella nostra vita, soprattutto in questa
particolare fase?
Carlos López
Estrada: “Credo che in assoluto sia una delle cose più
importanti. Dobbiamo continuare ad alimentare la nostra fantasia,
dobbiamo continuare a rivolgerci a cose che possono entusiasmanti.
Io devo ringraziare la Disney, perché sono cresciuto vedendo questi
bellissimi film animati e questo ha seriamente modificato il mio
modo di vedrre le cose, la mia fantasia. E questo ha avuto un
effetto su come sono oggi. Mi auguro che Raya possa offrire
un’opportunità molto simile a grandi e piccoli. L’idea è che con
Raya si possa viaggiare in luoghi mai visti, scoprire personaggi
molto diversi e affascinanti, è un viaggio che consente di ampliare
la mente e riflettere su una serie di idee che sono importanti. Ma
al tempo stesso è anche un rifugio in un altro mondo. Penso che
questo sia un film molto importante.”
Il film è
decisamente multietnico. Quanto è stato importante per il
film?
Osnat Shurer:
“Questo progetto per alcuni di noi è molto personale. Si
trattava di capire quale fosse il messaggio da trasmettere, ma
anche di riflettere sulle divisioni che caratterizzano il nostro
mondo e su come le differenze possano creare antagonismi e quanto
sia importante superarle per noi, in tutto quello che facciamo.
Dobbiamo curarci degli altri, quindi per noi si trattava di
spostarci in un altro territorio, il Sud Est Asiatico e ci siamo
innamorati di questo senso di appartenenza di una comunità in cui
conti il noi e non l’io, nonostante le culture variegate di questo
territorio.”
Parliamo invece di Namaari
che è trai personaggi che cambia maggiormente nel corso del
film.
Adele Lim: “Io
adoro Namaari, ed è davvero il personaggio che più cambia.
All’inizio era la cattiva di turno, ma strada facendo si trasforma
e ci interessava molto capire la dinamica del suo rapporto con
Raya, dal momento che si tratta di un’amicizia femminile che in
genere non si vede spesso al cinema e nel cinema d’animazione. Lei
è Raya hanno la stessa origine: sono figlie di leader ed entrambe
vogliono la sopravvivenza del loro popolo, ma affronta questa sfida
in modo molto diverso. Ma l’esempio di Raya e dei suoi le offrono
un punto di vista differente. Lei è decisamente il mio personaggio
preferito.”
Quanto è importante
mantenere fede alle nostre tradizioni e preservarle?
Qui Nguyen:
“Sia per Adele che per me fare un film come questo, che è un
omaggio alla cultura del Sud Est Asiatico è particolarmente
importante perché è la nostra cultura e raramente nei grandi film
hollywoodiani i nostri figli possono assistere a qualcosa del
genere e identificarsi con gli eroi del grande schermo. Queste
immagini possono essere d’ispirazione per i nostri figli. Per noi è
stato un dono da parte nostra per loro, in modo tale da poterli
ispirare.”
Raya e
l’Ultimo Dragoarriverà su Disney+ il prossimo 5 marzo,
disponibile con account VIP e, dove possibile, arriverà anche sul
grande schermo.
I film biografici dedicati a celebri
icone della musica hanno sempre suscitato un certo fascino tra il
grande pubblico. Titoli come The Doors, Bird, Quando l’amore
brucia l’anima,Rocketman o il più recente
Elvis hanno infatti portato
sul grande schermo le avventurose vite di musicisti divisi tra
genio e sregolatezza, proponendo allo stesso tempo riflessioni
sulla loro genialità e la loro arte musicale. Un altro esempio
particolarmente brillante di questa tipologia di film
è Ray, il film del 2004 dedicato
all’indimenticabile Ray Charles, il cantante
e pianista non vedente pioniere della musica soul.
Diretto da Taylor
Hackford, regista anche di Ufficiale e gentiluomo
e L’avvocato del diavolo,
il film copre un arco temporale che va dall’infanzia di Charles
negli anni Trenta fino agli anni Settanta, raccontando dunque anche
il suo periodo di maggior successo. Poiché realizzato in modo del
tutto indipendente dai grandi studios cinematografici, nel film fu
inoltre possibile inserire elementi controversi come la dipendenza
dall’eroina di Charles e una raffigurazione più spinta del sesso.
Si cercò naturalmente di rimanere quanto più fedeli possibile alla
vera storia e la sceneggiatura fu approvata dallo stesso Charles,
il quale ebbe modo di leggerla in braille.
Accolto con grande entusiamo da
critica e pubblico, Ray è ancora oggi indicato come uno
dei più interessanti biopic musicali di sempre, candidato a sei
Oscar (tra cui miglior film) e con un’interpretazione straordinaria
di Jamie Foxx nei panni di Charles. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla vera storia dietro
il film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
Ray: la trama e il cast
del film
Sin da bambino Ray
Charles nutre una forte passione per la musica, nonché un
talento straordinario nel suonare il pianoforte. Neanche la cecità
sopraggiunta all’età di 6 anni riesce ad impedirgli di perseguire
una carriera musicale, che lo porterà ad essere ben presto
famosissimo in tutti gli Stati Uniti, specializzandosi in stili
come il gospel, il country, il soul e il jazz. Allo stesso tempo,
però, Ray si trova a dover combattere contro i demoni del proprio
passato, con la dipendenza dall’eroina e contro la segregazione
razziale in quegli anni più accesa che mai. Non manca inoltre il
racconto delle sue turbolente relazioni con Della
Bea, Mary Anne Fisher e Margie
Hendricks.
Come anticipato, ad interpretare Ray
Charles vi è l’attore Jamie Foxx.
Egli, per poter dar vita in modo realistico al musicista ebbe non
solo modo di trascorrere del tempo con lui, apprendendo quanto
necessario e imparare a muoversi come lui, ma frequentò anche
un’istutito per imparare a leggere il braille e si esercitò nel
piano, suonandolo realmente durante le riprese. Egli indossò
inoltre delle speciali lenti che lo rendevano parzialmente cieco,
così da poter comprendere meglio le sensazioni provate da Charles.
Grazie a questa sua straordinaria prova attoriale, Foxx vinse poi
il premio Oscar come miglior attore.
Accanto a Foxx si possono ritrovare
diversi altri celebri attori e attrici. Kerry
Washington, con cui Foxx tornerà poi a lavorare
in Django Unchained, interpreta Della Bea Robinson,
mentre Aunjanue Ellis è Mary Ann Fisher.
Regina King è invece
Margie Hendricks, cantante delle Realettes che avrà poi una
relazione con Charles, da cui nascerà anche un figlio. Nel film
sono poi presenti Clifton Powell nei panni di Jeff
Brown, Harry Lenix in quelli di Joe Adams e
Bokeem Woodbine come Fathead Newman.
Larenz Tate interpreta invece il celebre
produttore discografico e musicista Quincy Jones. Sharon
Warren, infine, interpreta Aretha Robinson, madre di
Ray.
Ray: la vera storia dietro il film
Nel dar vita alla vita di Ray
Charles, i produttori, il regista e lo sceneggiatore James
L. White si sono assicurati di essere il più fedeli
possibile alla realtà, avvalendosi anche della supervisione dello
stesso Charles. Alcuni episodi sono però stati alterati per
necessità drammatiche. Partendo dall’inizio, ad esempio, nel film
viene mostrato che durante la morte di suo fratello George,
avvenuta nel 1935, Ray rimase immobile credendo che si trattasse di
un gioco. Nella realtà, invece, Ray tentò di salvare il fratello,
senza però riuscirci. Questo evento, come anche poi la cecità e la
scomparsa dell’amata madre, vengono indicati nel film come i
principali motivi della depressione che colpì Charles.
A farlo soffrire in particolare,
però, fu primariamente la morte della madre, che inaugurò per lui
un periodo particolarmente buio, che sfociò nella dipendenza
dall’eroina. Egli riuscì infine a disintossicarsi da questa droga
nel 1965, dopo un periodo di riabilitazione in ospedale. Nel film
non viene però menzionato che Charles superò tale dipendenza
sostituendola con l’utilizzo di marijuna e alcol. Alcune differenze
si possono poi ritrovare anche nella scena in cui Charles si
rifiuta di suonare in Georgia, il suo Stato natale, per protestare
contro la segregazione razziale. Tale decisione non avvenne per via
di una protesta di strada, ma dopo aver letto alcune lettere
inviategli dagli attivisti di colore.
Charles, a differenza di quanto
viene detto nel film, non fu mai realmente bandito dalla Georgia
per questo. Differenze, infine, si ritrovano anche nella
rappresentazione delle sue relazioni. Non è infatti vero, come si
ritrova nel film, che Charles chiese a Margie Hendricks di abortire
in quanto era ancora sposato con Della. Egli infatti accettò ogni
figlio avuto, che fosse stato concepito da sua moglie o meno.
Sempre sulla Hendricks, nel film viene collocata la sua morte al
1965, mentre nella realtà avvenne nel 1973, per cause mai del tutto
chiarite. Infine, quando nel finale Charles esegue il celebre brano
Georgia on My Mind, divenuta canzone della Georgia, sua
moglie Della non è presente come invece mostrato nel film. Questo
perché, nel 1979, i due avevano già divorziato da tempo.
Ray: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Ray grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 26 agosto alle ore 21:00
sul canale Iris.
Ray Wise, caratterista che fu il
padre di Laura Palmer nella serie cult Twin Peaks, è l’ultimo
arrivato nel già nutrito cast di X-Men –
L’inizio (X-men: First Class).
Lo stesso Wise ha rivelato la sua
partecipazione, nel piccolo ruolo di un Segretario di Stato degli
Stati Uniti, che girerà in un paio di settimane. Il cast del film è
composto nei ruoli principali da
Michael Fassbender,
James McAvoy,
Jennifer Lawrence, Rose Byrne,
Nicholas Hoult,
January Jones,, Jason Flemyng e Oliver Platt. Il film
arriverà nelle sale il 30 giugno.
Il film X-Men –
L’inizio, prequel della trilogia cinematografica
dedicata ai personaggi della Marvel, gli X-Men (X-Men,
X-Men 2, X-Men – Conflitto finale), narra le vicende di Charles
Xavier (Professor X), Erik Lehnsherr (Magneto) e del loro primo
tentativo di formare una scuola per i ragazzi mutanti.
X-Men –
L’inizio (X-Men First Class) rappresenta l’inizio
epico per la saga degli X-Men e rivela la storia degli eventi più
importanti della saga stessa. Prima che il mondo conoscesse
l’esistenza dei mutanti e che Charles Xavier e Erik Lensherr
prendessero i nomi di Professor X e Magneto, vediamo due giovani
ragazzi che scoprono i loro poteri per la prima volta. I due, che
diventeranno nemici giurati, sono amici che lavorano insieme con
altri mutanti (alcuni già conosciuti al pubblico, altri nuovi) per
fermare l’Armageddon. Ma in questo percorso, tra di loro nasce un
contrasto, che scatena l’eterna guerra tra la Confraternita di
Magneto e gli X-Men del Professor X.
Ray Winstone
potrebbe vestire i panni del cattivo in Noah,
colossal biblico di Darren Aronofski, protagonista Russel Crowe nei
panni del mitico patriarca. Il cast del film comincia dunque a
prendere forma: oltre al protagonista, sono già della partita Logan
Lerman e Douglas Booth nei panni di due dei figli, mentre Emma
Watson sarà la ragazza che avrà una storia d’amore con
quest’ultimo; ancora da decidere il ruolo della moglie di Noè: per
la parte sembra che ormai si sia giunti a un duello a due tra
Julianne Moore e Jennifer Connelly. Ray Winstone sarebbe invece
uscito vincitore in una lista di nomi che avrebbe incluso Val
Kilmer, Liv Schreiber e Liam Neeson.
L’attore Ray
Winstone, visto di recente al cinema in
Noah di Darren
Aronofsky, si è unito ufficialmente al cast del
remake di Point Break. Winstone interpreterà
Pappas, ruolo che nel film originale del 1991 di Kathryn Bigelow fu
di Gary Busey. Al momento non sappiamo quali altri attori faranno
parte del cast: resta confermata la presenza di Luke
Bracey, che interpreterà il ruolo di Johnny Utah, che nel
film originale fu di Keanu Reeves, ma dopo il
forfait di Gerard Butler, ancora non è stato
comunicato chi vestirà i panni del ruolo che fu di Patrick Swayze.
A dirigere il film sarà
Ericson Core, già direttore della fotografia di
Fast and Furious, Payback, e regista di Imbattible e della
serie Tv campione di ascolti in America The Courier. Il
remake è ambientato nel mondo degli sport estremi; oltre al surf,
già protagonista del film originale, si vedranno scene di
paracadutismo, wingsuit e snowboard.
Il Daily Mail ha pubblicato una
serie di foto dal set di Noah
il kolossal biblico del regista de Il Cigno
Nero, Darren Aronofsky. Nelle foto
Ray Winstone veste i panni di Tubal-Cain, nemico di Noè, e appare
decisamente malmesso.
Il film Noah,
stando a quanto ha dichiarato il regista, sarà un adattamento
fedele della storia di Noé presente nel Vecchio Testamento. Verrà
così narrata la vicenda della costruzione della mitica Arca
costruita per salvare una coppia per ogni specie (umana inclusa)
dal diluvio universale. L’arca, per esigenza di scena, è stata
davvero costruita a Oyster Bay, New York, e sarà uno dei principali
set del film.
Nel cast Noah,
oltre al già citato Winstone, saranno presenti anche
Russell Crowe, Emma Watson, Jennifer Connelly, Anthony
Hopkins e molti altri ancora.
L’uscita del film è fissata per il
13 marzo 2014 negli USA.
Ray Stevenson,
l’attore irlandese che ha recitato in film come Punisher:
War Zone, King Arthur, i film di Thor e
l’imminente serie Ahsoka, è morto. Lo apprendiamo da Variety
che ha avuto la notizia dall’addetto stampa dell’attore. Aveva 58
anni. Non ci sono informazioni o dettagli sulla causa della morte,
per il momento.
Stevenson ha iniziato la sua carriera apparendo in programmi
televisivi negli anni ’90, quindi ha iniziato a recitare, a partire
dagli anni 2000, in film che prediligevano l’action. Il suo primo
ruolo cinematografico importante è stato nel film d’avventura di
Antoine Fuqua del 2004 King
Arthur, dove interpretava Dagonet, uno dei Cavalieri della
Tavola Rotonda. Nel film, il suo personaggio si sacrifica in
battaglia per aiutare Arthur (Clive Owen) e la sua
confraternita di guerrieri.
Nel 2008, Stevenson ha ottenuto un
ruolo da protagonista nel film Marvel, Punisher: War
Zone, dove ha interpretato il mercenario titolare, alias
Frank Castle. Il film è stato distribuito da Lionsgate in Nord
America, prima che la Disney acquisisse i diritti dell’universo
Marvel e successivamente
reintroducesse il personaggio nella serie NetflixDaredevil.
Negli anni 2010, è apparso in film
d’azione come The Book of Eli, G.I. Joe:
Retaliation e franchise come Thor
della Marvel e l’adattamento
Divergent della Lionsgate. Nel suo secondo ruolo
Marvel, Ray
Stevenson ha interpretato l’eroe asgardiano Volstagg, uno
dei Tre Guerrieri alleati del Thor di
Chris Hemsworth. È apparso nei primi tre film della
serie prima di essere ucciso da Hela di
Cate Blanchett in Thor:
Ragnarok.
Di recente, Stevenson è apparso nel
film di Tollywood candidato all’Oscar RRR nei
panni del malvagio governatore Scott Buxton. Apparirà anche nella
serie Disney + Star
Wars di questa estate Ahsoka nei
panni di un Jedi di nome Baylan Skoll, che si rivolge al lato
oscuro ed è un alleato del diabolico Grand’ammiraglio Thrawn.
Anche Ray
Stevenson , come tutto il cast di Thor, è ritornato sul
set per l’atteso sequel del film, Thor: The
Dark World. L’attore, che interpreta uno dei Tre
Guerrieri, Volstagg, ha raccontato a The Wall Street Journal come è
stato ritornare a lavorare nei panni dell’eroe asgardiano e quali
saranno le principali differenze tra le ambientazioni del primo
film e quelle di questo sequel.
Nel primo
film, Asgard è immersa nella pace che regna trai nove reami. Era al
culmine dello splendore, tutto andava per il meglio. In questo film
i reami sono dilaniati da diverse rivolte, c’è una forza oscura e
maligna e noi siamo sul punto di ingaggiare una serie di battaglie.
La bellezza e il lusso della città è svanito e tutto culminerà in
un emorme attacco al cuore di Asgard. Tutto potrebbe essere
distrutto” … “Volstagg è un grande sul campo di battaglia, E’ uno
dei tre Guerrieri e fa quello che deve, il loro tempo è trascorso a
combattere su molti fronti differenti. Non combattono sempre
insieme. Volstagg è in conflitto, ha una famiglia a cui badare,
combattono per la terra e per la propria casa così come per Asgard
stessa. Capisce benissimo la minaccia del nuovo nemico, sia sul
campo di battaglia che sulla sua casa.”
Il film MarvelThor: The
Dark World riporta sul grande schermo Thor, il potente
vendicatore, in lotta per salvare la Terra e i Nove Regni da un
oscuro nemico più antico dell’universo stesso. Dopo i film Marvel Thor e The Avengers, Thor
torna a combattere per riportare l’ordine tra i pianeti… ma
un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far
ripiombare l’universo nell’oscurità. Di fronte a un nemico al quale
né Odino né Asgard riescono a opporsi, Thor deve intraprendere il
viaggio più pericoloso e introspettivo della sua vita, che lo
ricongiungerà con Jane Foster e lo costringerà a sacrificare tutto
per la salvezza dell’intero universo.
Mtv Geek ha
recentemente incontrato il noto attore e stuntman scozzese
Ray Park a New York, il quale ha parlato dei suoi
storici personaggi di Darth Maul in
Stars Wars Episodio I – La minaccia
fantasma (1999) e di Snake Eyes nei
film G.I. Joe – La nascita dei Cobra
(2009) e G.I. Joe – La vendetta
(2012).
Nonostante abbia interpretato il
ruolo di Snake Eyes per ben due volte, Park ha dichiarato che la
sua presenza in un terzo capitolo che quasi sicuramente vedrà la
luce non è così scontata. “Sarei molto felice di tornare a
vestire i panni di Snake Eyes – ha rivelato l’attore – ma
nulla è mai sicuro o garantito nel mondo del cinema“. L’attore
ha spiegato che, se dovesse essere richiamato per questo ruolo, gli
piacerebbe mostrare il personaggio con le due spade, cavalcare una
moto ed essere accompagnato dal suo aiutante Timber.
In merito a Darth Maul, invece, è
molto difficile che la Disney progetti un suo ritorno nei prossimi
film della saga di Star
Wars, nonostante il personaggio sia stato reinserito per
il cartone animato de La guerra dei Cloni. Ad ogni
modo, Park ha svelato ad Mtv che non gli dispiacerebbe ritornare a
vestire nuovamente i panni anche di Darth Maul. “Datemi solo
acqua e cibo e sono già lì“, ha così ironizzato l’attore.
Ray Park ha iniziato la sua carriera
nel 1997 come stuntman nel film Mortal Kombat:
Distruzione totale. E’ stato anche la controfigura di
Christopher Walken nelle scene di combattimento de Il
mistero di Sleepy Hollow, mentre il primo ruolo da
attore, con tanto di dialoghi, è stato nella parte di Toad in
X-Men del 2000.
Dal gangster di Quei bravi
ragazzi all’avvocato di Storia di un
matrimonio, nel corso della sua carriera l’attore
Ray Liotta ha dato vita a personaggi divenuti
memorabili, che gli hanno permesso di affermarsi come un attore
particolarmente carismatico. Sempre alla ricerca di personaggi
diversi tra loro, con cui poter mettere in mostra sfumature
differenti del proprio talento, l’attore può vantare collaborazioni
con alcuni tra i maggiori registi di Hollywood, i quali hanno
sempre saputo tirare fuori il meglio di lui.
9. È stato anche produttore
di diversi film. A partire dalla fine degli anni Novanta,
Liotta si è concentrato anche sull’attività di produttore,
ricoprendo tale ruolo per diversi titoli, da lui interpretati o
meno. Il primo di questi è il crime Phoenix: Delitto di
polizia (1998), poi seguito da Narc – Analisi di un
delitto (2002) e Doppia ipotesi per un delitto
(2005). È poi stato produttore esecutivo del film musical Ti va
di ballare? (2006), con Antonio
Banderas. In seguito, invece, si è occupato di
produrre altri titoli di cui è stato anche interprete, sentendosi
particolarmente legato a questi. Si tratta dei film La
linea (2009), Il Guinness dei pupazzi di neve (2010)
e The Identical (2014).
8. Ha ricevuto importanti
riconoscimenti. Nel corso della sua carriera l’attore ha
ricevuto riconoscimenti e nomination ad alcuni tra i maggiori premi
dell’industria. Liotta venne infatti nominato come miglior attore
non protagonista ai Golden Globe nel 1987 per Qualcosa di
travolgente. Da lì ottenne particolare visibilità, venendo poi
nominato ai SAG Awards nel 1999 e nel 2016 come miglior attore di
una miniserie o film TV per The Rat Pack e Texas
Rising. Prestigioso riconoscimento è anche quello ottenuto per
un altro dei suoi ruoli televisivi. Nel 2005 ha infatti vinto un
Emmy Awards come miglior guest star per la serie E.R. – Medici
in prima linea.
Ray Liotta in Quei bravi
ragazzi
7. Non ha incontrato il
vero gangster da lui interpretato. Ad avere reso per
sempre celebre Liotta come attore, è il ruolo del mafioso Henry
Hill in Quei bravi ragazzi. Il personaggio è basato sul
vero Hill, nota personalità della criminalità statunitense.
Contrariamente a quanto però di solito avviene, Liotta non ha mai
incontrato il gangster, poiché Scorsese glielo impedì. Il regista,
infatti, non aveva ancora mai lavorato con l’attore e non
conoscendolo ritenne necessario assisterlo nella costruzione del
personaggio. Permettergli di incontrare Hill avrebbe invece
rischiato di farlo influenzare da questi e stravolgere
l’interpretazione.
6. Venne scelto per una sua
qualità. Scorsese notò Liotta nel film Qualcosa di
travolgente, e venne subito colpito dalla sua energia. I due
iniziarono così ad incontrarsi più volte, con il regista che
tentava di capire se egli fosse davvero la persona giusta per la
parte. Se ne convinse nel momento in cui, durante il Festival di Venezia, Liotta cercò di
avvicinarsi a lui, venendo però respinto più volte dalle sue
guardie del corpo. Notando la scena, Scorsese rimase colpito da
come Liotta manteneva la calma nonostante venisse respinto
malamente. Tale sua qualità lo rendeva estremamente simile a Henry
Hill, notoriamente silenzioso e pacato. Fu in seguito a ciò che
Liotta ottenne definitivamente la parte.
Ray Liotta: la sua risata
5. È rimasta iconica la sua
particolare risata. Tra le scene più celebri di Quei
bravi ragazzi vi è quella che vede gli attori Joe
Pesci e Liotta intenti a bere e scherzare in un locale.
Tutto ha poi inizio nel momento in cui Pesci si lancia nel racconto
di un particolare aneddoto, che genera l’ironia di Liotta. L’attore
improvvisò così in quel momento una risata che divenne in seguito
estremamente iconica. Il modo in cui si contrae il suo volto, e la
voce stridula hanno poi contribuito alla fama della scena. Da lì,
Liotta viene spesso ricordato per quel celebre momento della sua
carriera.
Ray Liotta in Blow
4. Ha interpretato il padre
di Johnny Depp. Nel film Blow, incentrato sulla
vita del celebre narcotrafficante George Jung, Liotta ha
interpretato il padre George, una delle figure più significative
per il protagonista. Pur essendo di soli otto anni più grande di
Depp, Liotta è risultato particolarmente credibile nella parte,
ricevendo numerose lodi. In particolare, i fan del film ricordano
il grande legame tra i due interpreti, e che ha permesso di dar
vita ad un convincente e commovente rapporto tra padre e
figlio.
Ray Liotta e il doppiaggio di Bee
Movie
3. Ha doppiato sé
stesso. Nel film d’animazione del 2007 Bee Movie,
l’attore compare tra i doppiatori dando voce ad un curioso
personaggio. Liotta, infatti, realizza il doppiaggio della versione
animata di sé stesso. Il cameo è tutt’oggi particolarmente celebre
non solo per la grande somiglianza del personaggio con il vero
Liotta, ma anche per una serie di riferimenti alla carriera
dell’attore. Nella scena in cui è presente, infatti, si può notare
il personaggio impugnare il premio Emmy, realmente vinto da Liotta.
Inoltre, l’ape protagonista si riferisce a lui affermando che egli
non è un “goodfella” ma un “bad-fella”. Questo è
un riferimento al film Quei bravi ragazzi, il cui titolo
originale è Goodfellas.
Ray Liotta: il suo patrimonio
2. Vanta un ricco
patrimonio. Grazie alle sue numerose interpretazioni in
noti film o serie televisive, Liotta vanta uno status non
indifferente all’interno di Hollywood. Come visto, inoltre, negli
anni Liotta si è occupato anche di attività collaterali, come la
produzione di alcuni film. I premi vinti, e gli altri onori
ricevuti nel corso della sua carriera, lo hanno oggi portato a
possedere il considerevole patrimonio di circa 14 milioni di
dollari.
Ray Liotta: età, altezza e le
origini italiane
1. Ray Liotta è nato a
Newark, nel New Jersey, Stati Uniti, il 18 dicembre del
1954. L’attore è alto complessivamente 182 centimetri. Liotta è
stato adottato quando aveva solo 6 mesi da Mary e Alfred, figli di
immigrati di italiani. Egli è così cresciuto nutrendo in sé un
forte rapporto nei confronti del Bel Paese. In seguito,
rintracciando i suoi veri genitori, ha scoperto che da parte loro
possiede vere origini italiane, come anche scozzesi.
Ray Liotta, il formidabile attore la cui
carriera è sbocciata con il classico di Martin
ScorseseQuei bravi ragazzi, è morto.
Deadline riporta che l’attore è
morto nel sonno nella Repubblica Dominicana, dove stava girando il
film Dangerous Waters. Liotta aveva 67 anni e
lascia una figlia, Karsen. Era fidanzato con Jacy
Nittolo.
La carriera di Ray Liotta stava attraversando una
rinascita. I suoi recenti titoli comprendono The Many
Saints of Newark, Marriage Story e
No Sudden Move. Ha terminato Cocaine
Bear, diretto da Elizabeth Banks, e
avrebbe dovuto recitare nel film della Working Title The
Substance al fianco di Demi Moore e
Margaret Qualley.
Ha anche recitato con Taron
Egerton nella serie Apple
TV+Black Bird.
Con Qualcosa di
travolgente di Jonathan Demme ha
ottenuto una nomination ai Golden Globe, e poi ha interpretato la
superstar Shoeless Joe Jackson in L’uomo
dei sogni. Ha poi seguito rapidamente il ruolo del
gangster Henry Hill in Quei bravi ragazzi di
Scorsese, al fianco di Robert De Niro e
Joe Pesci in quello che sarebbe stato il ruolo
decisivo della sua carriera. Ray Liotta era
un perfetto Henry Hill, che raccontava una storia della sua
crescita in una banda criminale organizzata, quella che ha portato
a termine la famosa rapina alla Lufthansa all’aeroporto
internazionale John F. Kennery nel 1978, rubando oltre 5 milioni di
dollari in contanti e gioielli conservati nell’edificio del cargo
aereo della compagnia aerea tedesca.
Ray Liotta potrebbe andare a interpretare la parte
del cattivo nel drammatico The Rut, per la regia di Karyn Kusama;
l’attore italoamericano, a settembre nei cinema con
Ray Liotta (Quei
bravi ragazzi, Blow, Hannibal,
Cogan-Killing Them Softly), che aveva già partecipato
nel 1999 a I Muppet venuti dallo spazio,
entra a far parte del cast de I Muppet 2,
di cui fanno già parte Ricky Gervais (Stardust, Una notte
al museo 2, Spy Kids 4), Tina Fey (L’uomo dell’anno, Notte folle a
Manhattan) e Ty Burrell (Fratelli in erba,
L’incredibile Hulk).
Ray Liotta, star del mitico
theGodfellas (
Quei bravi ragazzi ), farà parte del cast
di The Field debutto alla regia
dell’indiano Rohit Karn Batra e prodotto dalla
Brillstein
Entertainment. Le
riprese inizieranno quest’autunno in
India. Per ora
sappiamo che il film sarà un Thriller in cui confluiscono
molteplici trame e sarà ambientato a Nuova Delhi. Il fulcro della
storia è una missione sotto copertura all’interno della mafia
indiana, un pretesto per trattare temi più universali e filosofici
come l’avidità, la corruzione ed il senso di lealtà.
Liotta interpreta un trafficante d’armi colto nel
pieno di questa guerra tra clan
rivali. Il cast
include naturalmente delle star di Bollywood tra cui Ronit
Roy, Neeraj Kabi, Vineet
Singh e l’attrice Radhika Apte. “ Essendo
un suo grande ammiratore è per me un onore avere Ray all’interno
del cast in un ruolo centrale scritto apposta per lui” dice
Batra. “La
carriera di Ray è caratterizzata per l’incredibile varietà dei
ruoli che ha interpretato” Aggiunge Jai Khanna uno
dei producer “ Siamo terribilmente eccitati di averlo a
bordo!”. Rohit Karn Batra ha
precedentemente vinto il premio della giuria come miglior
cortometraggio all’ Palm Beach International film
con
Roundabout. Ray
Liotta non è l’unica star hollywoodiana a sabrcare in India. Anche
Harvey Keitel debutterà in una produzione Indiana
intepretando un maestro di scuola americano
espatriato. Il film
si intitola Against itself ed è stato
diretto daVikramaditya
Motwane.
Ray Fisher è
balzato
agli onori della cronaca per quello che ha definito il
comportamento di Joss Whedon“grossolano,
abusivo, non professionale e assolutamente inaccettabile”
sul set delle riprese di Justice
League.
Dopo aver provocato un’onda d’urto
a Hollywood, gli accordi di non divulgazione hanno impedito
all’attore di condividere la maggior parte dei dettagli, mentre le
conclusioni poco incoraggianti dell’indagine della WarnerMedia non
hanno fatto luce sulle ripercussioni per le persone coinvolte
(Fisher ha spesso citato Geoff Johns e Jon Berg
per la loro presunta complicità nelle azioni di Whedon).
La carriera di Joss
Whedon è apparentemente finita dopo che sono emerse
analoghe denunce di comportamenti abusivi e Fisher ha ampiamente
voltato pagina, come ha riconosciuto parlando del suo ruolo di
Lymon, il migliore amico del protagonista Boy Willie Charles,
interpretato da John David Washington, in The Piano Lesson
di Netflix.
“Ciò che ha aiutato
l’intero processo è, devo ammetterlo, August Wilson”, ha
spiegato l’attore di Rebel
Moon. “La giustapposizione che esisteva
all’interno dell’opera, all’interno del personaggio.Credo che ci sia un po’ di Lymon Jackson in tutti
noi.In quest’opera c’è un’innocenza che molti
perdono con il passare del tempo, soprattutto quando si sopportano
tali difficoltà”.
“Per me è stato un modo per
ripulire il palato in molti modi, perché ho affrontato delle
difficoltà specifiche nella mia vita e alcune difficoltà di
carriera.Poter rientrare in questo spazio e dire:
‘Non voglio essere attaccata a questo.Non voglio
provare risentimento per qualcosa che è successo”.Voglio andare avanti, e questo è ciò che Lymon
rappresenta”, ha concluso Fisher.
Sebbene le parole di Fisher non
abbiano avuto l’impatto che sperava alla Warner Bros, hanno portato
altri a parlare di Whedon e non ricordiamo l’ultima volta che
abbiamo visto i nomi di Johns o Berg legati a progetti
importanti.
Ambientato nella Pittsburgh del
1936, all’indomani della Grande Depressione, The Piano
Lesson segue la vita della famiglia Charles nella casa dei
Doaker Charles e di un cimelio, il pianoforte di famiglia, che
documenta la storia della famiglia attraverso le incisioni fatte
dal loro antenato schiavo.
Diretto da Malcolm
Washington, il film è interpretato da
Samuel L. Jackson,
John David Washington, Ray Fisher, Danielle Deadwyler, Michael
Potts e Corey Hawkins. Il film arriverà nelle sale l’8
novembre e su Netflix il 22 novembre.
Forse non tutti sanno che Ray
Fisher, interprete di Cyborg in
Justice
League, ha sostenuto un provino nel 2014 per Star
Wars, probabilmente per provare ad ottenere la parte
di Finn, personaggio poi interpretato nella trilogia sequel da
John Boyega. Di recente, attraverso il suo
canale Twitch,
l’attore ha ricordato proprio l’audizione per entrare a far parte
del cast della celebre saga fantascientifica.
La cosa interessante dell’intervento
di Ray
Fisher è stato il fatto che l’attore ha messo a
paragone l’audizione sostenuta per Star
Wars con quella fatta più o meno nello stesso periodo
per Justice
League. All’epoca Fisher era un attore praticamente
sconosciuto, attivo essenzialmente in campo teatrale. Grazie al
casting nel cinecomic di Zack
Snyder, l’attore ha conosciuto la fama internazionale,
nonostante il film sia stato purtroppo un disastro a causa di una
post-produzione eccessivamente travagliata.
A proposito del provino per Star
Wars, Ray
Fisher ha raccontato: “Durante
quell’audizione non ero neanche consapevole di cosa stessi
effettivamente leggendo. Penso che non si sia andati neanche oltre
il mettere qualcosa di mio su un nastro per ottenere una
registrazione di ciò che avevo fatto. Per quanto riguarda Justice League, quello è stato un classico
esempio di audizione, in cui ho incontrato gente coinvolta nella
produzione, ci sono stati dei test e cose simili. Credo che la mia
esperienza con Star
Wars si possa paragonare a quella di un bambino che compie il
suo primo passo… il primo passo di un processo che si è poi
concretizzato a pieno con la mia esperienza in Justice
League.”
Ray Fisher è il “cuore” di Justice League per Zack Snyder
Ray
Fisher non ha mai fatto mistero di quanto
Justice
League sia stato importante per lui. Di recente
l’attore, sulla scia dell’ufficializzazione dell’arrivo della
Snyder
Cut del film su HBO Max il prossimo anno, aveva dichiarato:
“Non voglio lodare Chris Terrio e Zack Snyder per avermi
semplicemente fatto recitare in Justice League. Voglio lodarli per
avermi dato potere (un uomo di colore senza alcuna esperienza
cinematografica) attraverso un posto al tavolo dei creativi,
ascoltando i miei spunti prima ancora che ci fosse una
sceneggiatura”. Il regista Zack
Snyder lo aveva addirittura definito “il
cuore del film.”
Vi ricordiamo che la
Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di
Warner Bros
HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile
scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà
su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile
nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in
esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare
che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su
SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque
non ci resta che aspettare ulteriori notizie.
Si
intitolerà Exsuscito, Ray Donovan
3×12, a dodicesima ed ultima puntata della terza
stagione dello show di successo trasmesso dal network americano
Showtime.
In Ray Donovan 3×12 dopo
aver tenuto nascosto la verità fin troppo a lungo e dopo essersi
consultati sul da farsi diverse volte, Abby e
Terry giungono ad un accordo e decidono finalmente
di confessare a Ray tutto ciò che c’è da sapere su
Bridget nel tentativo di liberarsi la coscienza e
lasciando così a Ray la possibilità di agire.
Si intitolerà Swing
Vote, Ray Donovan 3×06, la sesta puntata della terza
stagione della serie televisiva Ray
Donovan, che andrà in onda sul network americano
Showtime.
In Ray Donovan 3×06 Paige
fa di tutto per cercare di concludere l’affare che riguarda il suo
team di football; nel frattempo, Ray dovrà fare di tutto per
proteggere gli interessi del governatore Verona e la sua vita,
mentre i partner commerciali di Mickey decidono che è giunto il
momento di far pressione sul loro socio.
Si intitolerà Ding
, Ray Donovan 3×02, la seconda
puntata della terza stagione della serie di successo trasmessa dal
network americano della HBO.
In Ray Donovan
3×02 Paige Finney chiede a
Ray di proteggere un atleta da un ufficiale della
Marina, ma non racconta tutta la loro storia a
Ray; intanto, in prigione, Terry
finisce nel bel mezzo di una rissa fra detenuti,
Mickey prova a prendere le redini della società
diGary, ma le prostitute trovano la sua gestione
datata ed infine Bridget prova a portare a casa
Ray per una cena di famiglia.
Ray
Donovan è una serie televisiva creata
da Ann Biderman per Showtime, trasmessa dal 30
giugno 2013.La
serie ha per protagonista Liev Schreiber nel ruolo di Ray
Donovan.
Il faccendiere Ray
Donovan risolve con abilità e destrezza i problemi di molte
personalità di spicco di Los Angeles, atleti, cantanti e
uomini d’affari, ma con la stessa abilità non riesce a risolvere i
suoi problemi personali. I suoi problemi si complicano quando il
padre, con cui ha da sempre un rapporto conflittuale, viene
inaspettatamente scarcerato, sconvolgendo la sua vita e il suo
nucleo familiare.
Si intitolerà Breakfast of
Champions, Ray Donovan 3×04, la quarta puntata
della terza stagione della serie televisiva targata Showtime.
In Ray Donovan 3×04 Terry fa fatica ad
adattarsi alla vita fuori dalla prigione e non gradisce la festa
che Mickey ha organizzato per il suo ritorno a
casa, Abby si reca aBoston per
ritrovare la famiglia che non vede da anni, Conor
organizza un party a casa sua approfittando dell’assenza dei
genitori e la situazione gli sfugge presto di mano ed infine
Bridget, infuriata con l’insegnante di matematica,
scopre che quest’ultimo nasconde un tragico passato.
Guarda il promo esteso
di Ray Donovan 3, l’attesissimo
terzo ciclo dello show di successo con
protagonista Liev Schreiber.
Ray
Donovan è una serie televisiva creata
da Ann Biderman per Showtime, trasmessa dal 30
giugno 2013.La
serie ha per protagonista Liev Schreiber nel ruolo di Ray
Donovan.
Il faccendiere Ray
Donovan risolve con abilità e destrezza i problemi di molte
personalità di spicco di Los Angeles, atleti, cantanti e
uomini d’affari, ma con la stessa abilità non riesce a risolvere i
suoi problemi personali. I suoi problemi si complicano quando il
padre, con cui ha da sempre un rapporto conflittuale, viene
inaspettatamente scarcerato, sconvolgendo la sua vita e il suo
nucleo familiare.
Si intitolerà The
Captain, Ray Donovan 2×12,
il dodicesimo e ultimo episodio della seconda stagione
di Ray Donovan, la serie Televisiva trasmessa sul network
americano di Showtime con Liev Schreiber.
In Ray Donovan 2×12,
Mickey (Jon Voight) escogita un nuovo
piano, mentre Abby (Paula Malcolmson) è
divisa fra Ray (Liev Schreiber) e il
poliziotto Jim (Frank Wahley). Il
matrimonio fra Ray e Abby è ormai al
capolinea e alla donna non resta altro che scegliere: chi fra Ray e
l’agente Jim sarà il prescelto?
Si intitolerà
Rodef, Ray Donovan
2×11, l’undicesimo episodio della seconda
stagione di Ray Donovan, la serie TV
di Showtime interpretata da Liev Schreiber.
In Ray Donovan 2×11,
Ray (Liev Schreiber) si prepara nel
caso venisse arrestato. Nel frattempo la truffa ordita
daMike (Jon Voight) non va come era stato
previsto.