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Quattro Metà: trailer del film Netflix italiano

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Quattro Metà: trailer del film Netflix italiano

Netflix ha diffuso il trailer di Quattro Metà, la commedia corale diretta da Alessio Maria Federici, scritta da Martino Coli e interpretata da Ilenia Pastorelli, Matilde Gioli, Giuseppe Maggio e Matteo Martari, in arrivo solo su Netflix dal 5 gennaio. Il film è una produzione Cattleya e Bartlebyfilm in collaborazione con Vision Distribution e in associazione con IMPREBANCA S.p.A.

La trama

Che per ogni persona esista un’anima gemella è una teoria molto romantica ma forse poco scientifica, e per Luca e Sara la tentazione di metterla alla prova è forte.  Ma soprattutto, quest’anima gemella, com’è fatta? Ci somiglia o è il nostro opposto? È così che quasi per sfida i due invitano a cena quattro amici che, guarda caso, sono single: Chiara, Matteo, Giulia e Dario. 4 Metà – che ha ispirato l’omonimo romanzo di Martino Coli, in uscita dall’11 gennaio con Sperling & Kupfer – è una commedia romantica che racconta le storie di quattro personaggi e delle quattro coppie che questi potrebbero formare in due possibili realtà alternative. Chi si innamorerà di chi?

  • ILENIA PASTORELLI è CHIARA: Medico anestesista, solo apparentemente svagata e ingenua, Chiara è una donna istintiva e passionale che ha le idee piuttosto chiare: è in cerca di una storia seria. Non ha paura di ammetterlo, e non ha paura di viverne una. Praticamente irresistibile.
  • MATILDE GIOLI è GIULIA: Ricercatrice in statistica e matematica per la finanza, Giulia è una donna consapevole delle proprie potenzialità, nel lavoro come nella vita privata. Pragmatica, schietta, non si aspetta molto dagli altri -e in questo forse si sbaglia- ma a sé stessa chiede tutto. Forse troppo?
  • GIUSEPPE MAGGIO è DARIO: Avvocato, donnaiolo, Dario sa di piacere. Sarà la battuta pronta, sarà quello sguardo un po’ così, ma le ragazze non sembrano in grado di resistergli. Tranne una…In realtà, dietro quell’aria strafottente, anche lui ha un cuore. E forse sta solo aspettando la persona giusta per dimostrarlo.
  • MATTEO MARTARI è MATTEO: Collabora con una una casa editrice ma non è affatto un noioso intellettuale. Spontaneo e affettuoso, Matteo, come Chiara, non ha paura di mettersi in gioco. Ama scherzare ma non è di quelli che ruba la scena. Anzi: più di una volta dimostrerà di essere in grado di farsi da parte…

Quattro Metà: la nuova commedia corale su Netflix dal 5 gennaio

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Quattro Metà: la nuova commedia corale su Netflix dal 5 gennaio

Quattro Metà la commedia corale diretta da Alessio Maria Federici, scritta da Martino Coli e interpretata da Ilenia Pastorelli, Matilde Gioli, Giuseppe Maggio e Matteo Martari arriva solo su Netflix dal 5 gennaio. Il film è una produzione Cattleya e Bartlebyfilm in collaborazione con Vision Distribution e in associazione con IMPREBANCA S.p.A.

Che per ogni persona esista un’anima gemella è una teoria molto romantica ma forse poco scientifica, e per Luca e Sara la tentazione di metterla alla prova è forte.  Ma soprattutto, quest’anima gemella, com’è fatta? Ci somiglia o è il nostro opposto? È così che quasi per sfida i due invitano a cena quattro amici che, guarda caso, sono single: Chiara, Matteo, Giulia e Dario. Quattro Metà – di cui da oggi sono disponibili anche il poster e le prime foto – è una commedia romantica che racconta le storie di quattro personaggi e delle quattro coppie che questi potrebbero formare in due possibili realtà alternative. Chi si innamorerà di chi?

I personaggi

ILENIA PASTORELLI è CHIARA: Medico anestesista, solo apparentemente svagata e ingenua, Chiara è una donna istintiva e passionale che ha le idee piuttosto chiare: è in cerca di una storia seria. Non ha paura di ammetterlo, e non ha paura di viverne una. Praticamente irresistibile.

MATILDE GIOLI è GIULIA: Ricercatrice in statistica e matematica per la finanza, Giulia è una donna consapevole delle proprie potenzialità, nel lavoro come nella vita privata. Pragmatica, schietta, non si aspetta molto dagli altri -e in questo forse si sbaglia- ma a sé stessa chiede tutto. Forse troppo?

GIUSEPPE MAGGIO è DARIO: Avvocato, donnaiolo, Dario sa di piacere. Sarà la battuta pronta, sarà quello sguardo un po’ così, ma le ragazze non sembrano in grado di resistergli. Tranne una…In realtà, dietro quell’aria strafottente, anche lui ha un cuore. E forse sta solo aspettando la persona giusta per dimostrarlo.

MATTEO MARTARI è MATTEO: Collabora con una una casa editrice ma non è affatto un noioso intellettuale. Spontaneo e affettuoso, Matteo, come Chiara, non ha paura di mettersi in gioco. Ama scherzare ma non è di quelli che ruba la scena. Anzi: più di una volta dimostrerà di essere in grado di farsi da parte…

Quattro matrimoni e un funerale: tutte le curiosità sul film con Hugh Grant

Autore di commedie romantiche ormai divenute grandi classici del cinema, Richard Curtis è la mente dietro Notting Hill, Il diario di Bridget Jones e Love Actually – L’amore davvero. Uno dei suoi primi grandi successi, però, è la commedia del 1994 Quattro matrimoni e un funerale. Curtis ha raccontato di aver avuto l’ispirazione per la storia qui narrata sfogliando alcune vecchie agende, rendendosi conto di essere stato a settantadue matrimoni in dieci anni.

Ad aver diretto il film vi è Mike Newell, regista distintosi anche per i film Donnie Brasco, Harry Potter e il Calice di Fuoco e Prince of Persia – Le sabbie del tempo. Realizzato in sei settimane e costato poco più di quattro milioni di dollari, Quattro matrimoni e un funerale è poi diventò un inaspettato successo al botteghino e all’epoca diventò anche il film britannico di maggior incasso nella storia, con un botteghino mondiale di 245.7 milioni di dollari. Ricevette poi due nomination all’Oscar, come Miglior film e per la Migliore sceneggiatura originale.

Per gli appassionati di questo genere, si tratta dunque di un classico da recuperare, capace di divertire ed emozionare scena dopo scena. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Quattro matrimoni e un funerale. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad altre curiosità legate al film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama di Quattro matrimoni e un funerale

Protagonista del film è Charles, un inguaribile donnaiolo, che per nulla al mondo sembra voler rinunciare alla propria libertà e alla bellezza della conquista, almeno finché, durante il matrimonio degli amici Angus e Laura, non incontra la bellissima e seducente Carrie, con cui passa una notte indimenticabile. Tuttavia, la mattina seguente Carrie deve ripartire per gli Stati Uniti. I due, però, si rincontreranno ancora e ancora ad altri matrimoni, scontrandosi ogni volta con un amore apparentemente impossibile a cui non sembrano però poter sfuggire in alcun modo.

Quattro matrimoni e un funerale canzone

Il cast del film: da Hugh Grant ad Andie MacDowell

Ad interpretare Charles vi è l’attore Hugh Grant, divenuto celebre proprio grazie a questo ruolo. Per il provino, l’attore ha fatto ascoltare una cassetta di quando era testimone di nozze del fratello, convincendo così i produttori di essere l’interprete giusto per la parte. Inizialmente, però, Alan Rickman (oggi celebre per il ruolo di Severus Piton nella saga di Harry Potter era stato preso in considerazione per Charles, ma alla fine si è deciso che era troppo vecchio per la parte, che andò così a Grant.

Per interpretare questo ruolo, inoltre, Grant ha dovuto imparare il linguaggio dei segni per le scene con il fratello David, interpretato da David Bower. Inoltre, come noto, durante la lavorazione di questo film, Grant pensava che fosse terribile, scontento in particolare della regia di Newell. Quando però la pellicola divenne un grande successo, si disse lieto di essere stato smentito.

Per il ruolo di Carrie, invece, si ritrova l’attrice e modella Andie MacDowell, che ottenne il ruolo “rubandolo” a Sarah Jessica Parker, che si era presentata ai casting. Per recitare nel film MacDowell ha rinunciato a un compenso per la sua partecipazione, prendendo invece punti percentuali. In questo modo ha guadagnato 2 milioni di dollari, contro i 100.000 di Grant. Tuttavia, la sua Carrie è poi stata votata come uno dei personaggi cinematografici più fastidiosi di tutti i tempi.

Completano il cast l’attore James Fleet nel ruolo di Tom, Simon Callow in quello di Gareth, John Hannah in quello di Matthew e Charlotte Coleman per quello di Rossella. I quattro sono i migliori amici di Charles, presenti con lui ad ogni matrimonio. A loro si aggiunge poi anche la celebre attrice Kristin Scott Thomas nel ruolo di Fiona. In ultimo, Rowan Atkinson, celebre per il ruolo di Mr. Bean e frequente collaboratore di Curtis, interpreta qui Padre Gerald. Dei film in cui ha recitato, Atkinson considera questo il suo preferito.

Quattro matrimoni e un funerale cast

La colonna sonora e la canzone del film

Il film è stato accompagnato da una colonna sonora di canzoni popolari, tra cui una cover di “Love Is All Around” dei Troggs eseguita dai Wet Wet Wet che è rimasta al numero 1 della UK Singles Chart per quindici settimane ed all’epoca è stata il nono singolo più venduto di tutti i tempi in Gran Bretagna. Questa canzone sarebbe stata successivamente adattata in “Christmas Is All Around” e cantata dal personaggio di Billy Mack nel film di Richard Curtis del 2003 Love Actually, in cui compare come protagonista anche lo stesso Grant.

Il trailer di Quattro matrimoni e un funerale e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Quattro matrimoni e un funerale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 15 luglio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Quattro clip di Jack Reacher con Tom Cruise

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Quattro clip di Jack Reacher con Tom Cruise

Jack Reacher-filmEcco quattro clip del film Jack Reacher con protagonista Tom Cruise, Rosemund Pike, Robert Duvall e Warner Herzog. La pellicola distribuita dalla Universal Pictures uscirà 5 Gennaio 2013.

Quattro character poster di Fright Night

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Worstpreviews.com ha pubblicato oggi quattro character poster del remake di Fright Night, con con protagonisti Anton Yelchin, Colin Farrel, Imogen Poots e David Tennant.

Quattro amiche e un paio di jeans, la reunion dopo 20 anni alla premiere di Barbie

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Il cast di Quattro amiche e un paio di jeans si è riunito dopo 20 anni. Basato sul romanzo omonimo, Quattro amiche e un paio di jeans è una commedia di formazione del 2005 che racconta di un gruppo di quattro ragazze, migliori amiche, che rimangono in contatto tra loro attraverso un paio di jeans magici che si adattano miracolosamente a ciascuno dei loro corpi. Il film è diretto da Ken Kwapis e vede protagonisti Amber Tamblyn, America Ferrera, Blake Lively e Alexis Bledel nei panni delle quattro protagoniste. Il cast è poi tornato nel 2008 per un sequel.

Quasi 20 anni dopo l’uscita del primo film, il cast di Quattro amiche e un paio di jeans si è riunito in occasione di una proiezione speciale di Barbie. America Ferrera, co-protagonista del film di Greta Gerwig, ha pubblicato un breve video su Instagram in cui compare con Lively, Tamblyn e Bledel che si uniscono a lei per celebrare il suo successo.

La clip mostra il quartetto che scatta una serie di foto insieme. In sottofondo, Ferrera ha aggiunto l’audio del film. Sotto la didascalia del post, ha scritto: “La Sorellanza è arrivata tutta vestita di rosa per celebrare la mia interpretazione in Barbie ieri sera. Amo queste donne con tutto il cuore”.

Quasi Orfano: trailer del film con Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini

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Guarda il trailer ufficiale del film Quasi Orfano di Umberto Carteni con protagonisti Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini. Nel cast anche Antonio Gerardi, Grazia Schiavone, Adriano Pappalardo e con Nuncia Schiano e con la partecipazione di Bebo Storti. Quasi Orfano è una produzione RODEO DRIVE con RAI CINEMA, al cinema dal 06 ottobre. 

La trama

Valentino e Costanza sono marito e moglie, vivono a Milano e hanno fondato un famosissimo brand nel mondo del design. Valentino, di origine pugliese, ha progressivamente tagliato i ponti con la sua famiglia, al punto di dichiararsi orfano e cambiare cognome. La famiglia di Valentino, colorita e numerosa, tenta di riallacciare i contatti presentandosi all’improvviso a Milano.

Quasi orfano: la recensione del film con Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini

In Quasi orfano la famiglia è al centro della trama mettendone a fuoco i pregi e i difetti. Nel film di Umberto CarteniRiccardo Scamarcio e Vittoria Puccini sono Valentino e Costanza. Marito e moglie, vivono a Milano e hanno fondato un famosissimo brand nel mondo del design. Valentino, di origine pugliese, ha progressivamente tagliato i ponti con la sua famiglia, al punto di dichiararsi orfano e cambiare cognome. La famiglia di Valentino, colorita e numerosa, tenta di riallacciare i contatti presentandosi all’improvviso a Milano. Il film sarà in sala dal 6 ottobre e le premesse per fare bene non mancano.

Quasi orfano, la trama

Pregiudizi, conflitti familiari e romanticismo. Questi sono i tre ingredienti che rendono Quasi orfano un film dignitoso che entra nel panorama delle commedie italiane. I pregiudizi riguardano tutti i personaggi: i membri della famiglia Tarocco, provenienti dalla Puglia, e la famiglia di Costanza. Un argomento significativo del film è la differenza nel ritratto che viene fatto del nord e del sud Italia. Nessuna esclusione di colpi, poiché vengono descritti pregi e difetti da una parte e dall’altra. Milano, la grande città del nord Italia, così caotica ma funzionante allo stesso tempo. La città per eccellenza che come diceva Pasolini schiaccia l’uomo e lo limita. Dall’altra parte Monopoli, nella periferia della Puglia, disorganizzata ma colorata. Ricca di bellezza, aperta e immutabile.

Così il contrasto centro-periferia si rispecchia nelle caratteristiche dei personaggi. Valerio, nel film, ne incarna perfettamente i pregi e difetti. In questo caso, il personaggio di Riccardo Scamarcio è scisso tra questi due mondi. Vive in un mondo patinato, dove le persone che lo circondano hanno più timore che affetto per lui. Veste come un borghese con il maglioncino a collo alto, stile Steve Jobs e rivendica i suoi progetti come se fosse il fautore del cambiamento. Gli basterà sentire un fischio – il richiamo della famiglia Tarocco – per riportarlo con i piedi per terra. Un riflesso incondizionato per cui appena sente la nipote fischiare risponde allo stesso modo. Il fischio, un atto che in città non è contemplato, riunisce così la famiglia Tarocco.

Invece, Costanza rappresenta in tutta la sua alterità i pregiudizi sul nord Italia. Il personaggio interpretato da Vittoria Puccini subisce, forse, il cambiamento più totale alla fine del film. Quando il suo arco narrativo inizia lei è già intrappolata in un matrimonio infelice, un padre opprimente e un lavoro insoddisfacente. Vittima anche lei di uno stereotipo attuale: la donna offuscata dal potere maschile. Lo vediamo quando il padre continua a dare man forte al personaggio di Valerio e quando Valerio stesso la sminuisce chiamandola “musa”, nonostante le idee dei progetti in comune siano stati creati proprio da lei.

Quasi Orfano film recensione
Foto di F. Cassaro

La famiglia è il bene più prezioso

Il film vive di contrasti, non solo geografici, ma anche sentimentali. Da una parte la famiglia Tarocco accoglie Costanza come una figlia, dall’altra invece il personaggio di Bebo Storti incarna tutta la glacialità del manager milanese. In Quasi orfano si da spazio ai sentimenti e ai romanticismi che sono propri della natura della famiglia Tarocco. Proprio l’aspetto romantico e sentimentale è stato quello che maggiormente è stato esplorato in Quasi orfano, piuttosto che nel film originale francese (da cui il remake italiano prende ispirazione). Lo vediamo nella focosità della coppia composta da Nicola (Antonio Gerardi) e Lulù (Grazia Schiavo) ma anche e soprattutto dalla dolcezza dell’abbraccio tra Mà e Pà – Nunzia Schiano e Adriano Pappalardo.

Due amori semplici che non cercano di strafare. Si aggrappano alla vita quotidiana come fosse il loro pane. Nicola e Lulù sono dei genitori apprensivi e nonostante siano entrambi giovani vedono il cambiamento come qualcosa di impossibile da attuare. Hanno lo sguardo disilluso perché la loro terra madre gliel’ha imposto. Tutto cambia quando ricevono l’invito alla festa dello zio famoso – Valerio. Lì allora tutto cambia: “Andiamo a Milano, sono anni che non usciamo dalla Puglia“. Ancora una volta il pregiudizio si annida nella trama del film. Ma sarà proprio nel grigiore e nella piattezza di Milano che Nicola e Lulù ritroveranno se stessi, come singoli e come coppia.

Confinati al ruolo di Mà e Pà, Nunzia Schiano e Adriano Pappalardo, interpretano marito e moglie Tarocco. Ad Adriano Pappalardo è affidato il compito di marito testardo e “capoccione” che, chiuso nella sua bolla a Monopoli, non accetta il cambiamento. La gestione dell’ostello gli sta sfuggendo di mano complice le sue antipatie verso i turisti che provengono dal nord Italia. La sua bussola, il suo fiore di lillà, è il personaggio di Nunzia Schiano alla quale è affidato un doppio compito. Riportare a casa il figlio Valerio e farlo riappacificare con la sua amata Costanza. Circondata da soli uomini per tutta la vita, Mà tiene in realtà le redini della famiglia: nei Tarocco vige il matriarcato.

Alla riscoperta delle radici

Con pazienza e saggi consigli Mà riesce a tessere la sua tela: “Come fai ad essere sempre così felice?” le domanderà Costanza durante una passeggiata. Non c’è nessun segreto per la felicità di Mà: “Mi sono riunita con entrambi i miei figli, cosa altro posso volere di più“. Ancora una volta, la famiglia il bene più prezioso. Così il personaggio della Schiano riesce a smuovere dal torpore Costanza che si immedesima per un momento in una donna del sud, pronta a fare a cazzotti per gelosia. Riesce anche in un certo senso a colmare quel vuoto della figura materna per il personaggio della Puccini. Come una fata turchina riesce a mettere tutto in ordine.

Così Valerio prende la decisione che gli cambierà la vita e anche Costanza, per amore, lo seguirà. Il viaggio della coppia che all’inizio sembrava così tormentato e circoscritto tra le mura dei grattacieli di Milano, si apre alla vastissima campagna pugliese. Ma niente resta com’è: la famiglia Tarocco si apre al mondo e agli altri, accogliendo benevolmente i suoi ospiti nel nuovo B&B di famiglia. Non c’è più spazio per i conflitti e i pregiudizi, quello che conta è solo l’Amore.

Quasi orfano: il cast del film racconta l’importanza delle proprie radici

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La famiglia è il bene più prezioso. Se c’è una morale nel nuovo Quasi orfano di Umberto Carteni – regista di Divorzio a Las Vegas – presentato alla stampa e in arrivo al cinema dal 6 ottobre è proprio questa. Per quanto cerchiamo di rinnegarle e allontanarci dalle nostre radici esse trovano sempre il modo di raggiungerci. È un aspetto che viene sottolineato bene nel film – e anche in conferenza stampa. Basta un semplice fischio e ci ritroviamo a far parte per un attimo della famiglia Tarocco. Nel film Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini sono Valentino e Costanza. Marito e moglie, vivono a Milano e hanno fondato un famosissimo brand nel mondo del design. Valentino, di origine pugliese, ha progressivamente tagliato i ponti con la sua famiglia, al punto di dichiararsi orfano e cambiare cognome. La famiglia di Valentino, colorita e numerosa, tenta di riallacciare i contatti presentandosi all’improvviso a Milano.

Quasi orfano, la conferenza stampa

Il film è una commedia, ripresa da un film francese, ma ciò non toglie dignità al prodotto. “Credo che in Francia ci sia un motore dietro le commedie francesi diverso, le lega al mercato. I francesi vanno al cinema e lo Stato tutela gli esercenti” dice Riccardo Scamarcio in conferenza stampa, continuando poi: “Anche in Italia abbiamo questo motore creativo, però non c’è nulla di male a prendere spunto da film stranieri“. Concorda con questo aspetto anche il regista, Umberto Carteni, che afferma: “Al di là che grande cultura del cinema francese, questa storia è attinente soprattutto a quello che succede in Italia. Perché spesso le grandi diversità vengono viste con una accezione negativa mentre invece fanno parte delle nostre ricchezze“.

Un film alla riscoperta delle proprie origini

Sulla scia del famosissimo Benvenuti al Sud, il film ripercorre degli stereotipi tra nord e sud. Ma non solo, sottolinea anche una barriera comunicativa costante tra i due protagonisti, Valentino e Costanza, che va oltre il semplice dialetto differente. La coppia infatti vive di questa profonda incomunicabilità, frutto del fatto che i due protagonisti hanno perso di vista la loro vera identità. Ne parla nello specifico Vittoria Puccini: “Il personaggio di Costanza viene completamente ribaltato. Il suo arco narrativo è sempre in crescita. Prima insegue il successo professionale però poi con l’incontro con la famiglia Tarocco ritrova anche la passione interiore, la vitalità, che aveva perso“. Continua dicendo: “Quello che più mi ha divertito del film è l’ironia che viene esasperata da certi aspetti e certi caratteri di queste due realtà – nord e sud – attingendo però a delle verità seppur estremizzate per creare la commedia”.

Un argomento significativo del film è la differenza nel ritratto che viene fatto del nord e del sud Italia. Nessuna esclusione di colpi, poiché vengono descritti pregi e difetti da una parte e dall’altra. Riccardo Scamarcio – che è anche produttore del film – tende però a sottolineare un altro aspetto chiave: “Il film è un film nazional-popolare. Tocca dei punti fondamentali e attuali perché vediamo l’evolversi anche della società. Tutto in chiave leggera e ironica che ha come tema centrale la rivalutazione delle proprie origini. Il film fa tutto questo in modo molto intelligenti centrando il focus su alcuni paradossi che l’Italia socialmente ha prodotto. In questo film, per esempio, le donne del sud sono più emancipate. Al sud la famiglia è matriarcale, le donne comandano. Recitare in questo film per me è stata una liberazione perché ho potuto restituire ai Pugliesi la loro integrità”.

Il film vive proprio di contrasti, non solo geografici, ma anche sentimentali. Da una parte la famiglia Tarocco accoglie Costanza come una figlia, dall’altra invece il personaggio di Bebo Storti incarna tutta la glacialità del manager milanese. In Quasi orfano si da spazio ai sentimenti e ai romanticismi che sono propri della natura della famiglia Tarocco. Proprio l’aspetto romantico e sentimentale è stato quello che maggiormente è stato esplorato in Quasi orfano, piuttosto che nel film originale francese. Lo vediamo nella focosità della coppia composta da Nicola (Antonio Gerardi) e Lulù (Grazia Schiavo) ma anche e soprattutto da Mà e Pà – Nunzia Schiano e Adriano Pappalardo.

Quasi orfano conferenza stampa

Il messaggio di speranza per il cinema

L’uscita in sala di Quasi orfano è prevista per il 6 ottobre. Il regista e il resto del cast sperano di poter attrarre un gran numero di persone per la loro commedia all’italiana. Il regista ha parlato di questo grande potere che il cinema regala ai suoi film: “È una grande responsabilità. Speriamo di conciliare il pubblico in sala perché ci rendiamo conto che ormai sugli schermi di casa c’è tanta offerta. Dobbiamo cercare di motivare la gente in più possibile“. Con la pandemia, il settore cinematografico è stato sicuramente uno dei più colpiti.

Molte sale sono state costrette a chiudere poiché non riuscivano a sostenere i costi. Riccardo Scamarcio ha parlato di questo rapporto cinema-spettatore augurandosi che il suo nuovo film riesca a risollevare le sorti del cinema italiano, lanciando un messaggio di speranza: “L’arrivo del Covid ha spezzato il rapporto tra cinema e spettatore. È importante riacquistare di nuovo questo rapporto. Le piattaforme sono degli strumenti che hanno tantissimo da offrire. credo che alla fine però la cosa che faccia la differenza siano sempre i buoni film che sono contenuti al loro interno. Io sono convinto che il cinema non morirà mai”.

La famigerata famiglia Tarocco

La famiglia Tarocco non vive di fama, anzi al contrario i personaggi di Quasi orfano sono tutti personaggi famigerati. Ma quanto aiuta l’essere famigerati nel mondo del cinema? Nunzia Schiano ha la risposta: “Io già sono famigerata, non famosa. Quindi sono proprio nel mio. A volte è utile essere famigerati. Il nostro mestiere comprende queste distonie. L’essere umano ha mille sfaccettature, quindi c’è una certa libertà anche nella gestione. Se dovessi scegliere preferisco essere famigerata“. Anche Grazia Schiavo si definisce famigerata: “Quando sei un personaggio famigerato nel lavoro puoi portare in scena parti dimenticate che ritrovi dentro di te. A volte queste parti dimenticate sono le nostre radici, non dobbiamo vergognarci“.

Quasi orfano: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

Nel 2018 l’attore e regista francese Dany Boon, celebre per i film Giù al Nord e Supercondriaco – Ridere fa bene alla salute, ha realizzato il film Ti ripresento i tuoi (titolo italiano di La ch’tite famille, ovvero La piccola famiglia). Si tratta di una commedia che affronta il tema delle proprie origini e lo scontro con determinate differenze culturali. Di questo grande successo nel 2022 è poi stato realizzato un remake italiano, dotato di una sua profonda aderenza al panorama sociale del nostro paese: Quasi orfano (qui la recensione), diretto da Umberto Carteni (Divorzio a Las Vegas, La seconda chance).

Sulla scia del famosissimo Benvenuti al Sud, il film ripercorre dunque gli stereotipi tra Nord e Sud, ponendo però al centro del proprio racconto la famiglia di sangue come anche quello snaturarsi che porta ad allontanarsi dalle proprie origini e perdere la propria identità. Tra equivoci, situazioni estremamente comiche e sentimenti che pervadono l’intero racconto Quasi orfano si è affermato come uno dei titoli più apprezzati di questo genere del suo anno. Ad arricchirlo, vi è un cast di grandi interpreti, ma anche di suggestive location che portano lo spettatore dal Nord al Sud.

Per chi è in cerca di una valida commedia capace di offrire spunti di riflessioni sempre validi sull’identità italiana, è dunque questo un film da non perdere, che si può ora riscoprire grazie al suo passaggio televisivo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Quasi orfano. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location dove si sono svolte le riprese. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Quasi orfano cast
© 01 Distribution

La trama e il cast di Quasi orfano

Protagonisti del film sono Valentino e Costanza, marito e moglie che vivono a Milano e hanno fondato un famosissimo brand nel mondo del design. Valentino, di origine pugliese, ha progressivamente tagliato i ponti con la sua famiglia, al punto di dichiararsi orfano e cambiare cognome. La sua famiglia, colorita e numerosa, tenterà però di riallacciare i contatti con lui, presentandosi all’improvviso a Milano. Quando poi un improvviso incidente fa dimenticare a Valentino ogni cosa accadutagli dopo i 20 anni, per lui sarà davvero l’occasione riscoprire le proprie origini e il mondo che lo circonda.

Ad interpretare Valentino in Quasi orfano vi è l’attore Riccardo Scamarcio, mentre sua moglie Costanza è interpretata dall’attrice Vittoria Puccini. Completano il cast gli attori Antonio Gerardi nel ruolo di Nicola e Grazia Schiavone in quello di Lulu. Ad interpretare i genitori di Valentino, invece, si ritrovano Adriano Pappalardo e Nuncia Schiano. Presente nel film anche la conduttrice radiofonica Ema Stokholma, con il ruolo di Madame Gignac. Bebo Storti, invece, interpreta il manager milanese Sergio, mentre l’attore Paolo Sassanelli interpreta Pino.

Quasi orfano location
© 01 Distribution

Le location del film: ecco dove è stato girato

Girato tra Milano e Monopoli, in Puglia, Quasi orfano contrappone dunque la metropoli all’ambiente più naturale della campagna. Per quanto riguarda il primo di questi due ambienti, si ritrovano il quartier generale dell’azienda “Chromavis” specializzata nella produzione di cosmetici, situata a Offanengo (CR), dove sono stati ricostruiti gli uffici dello studio di architettura “Vale Rocco”. Sono poi presenti il MUDEC – Museo delle Culture, nel quartiere di Porta Genova, dove sono state effettuate le riprese di un evento molto importante per il protagonista. Altra location è quella del cosiddetto “bosco verticale”.

L’edificio, oggetto di scherno nel film, è rappresentativo di una nuova architettura della biodiversità, costruito in piazza Gae Aulenti, nell’area Porta Nuova. Qui sono state realizzate le riprese del modernissimo appartamento di Valentino e Costanza. Sono poi presenti anche i celebri Navigli di Milano, dove Costanza passeggia con Valentino nella speranza che ricordi il loro primo bacio. Grande protagonista di Quasi orfano, però, è la Masseria della famiglia di Valentino. Questa si trova nelle campagne di Cisternino (BR). Presente è poi la citata città di Monopoli, della quale vengono mostrati diversi ambienti.

Il trailer di Quasi orfano e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Quasi orfano grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 25 aprile alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

Quasi Orfano con Riccardo Scamarcio arriva su SKY

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Quasi Orfano con Riccardo Scamarcio arriva su SKY

Arriva su Sky QUASI ORFANO, divertente commedia di Umberto Carteni, in prima tv lunedì 20 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.  

Nel film – remake della pellicola francese Ti ripresento i tuoi – un grande cast corale che comprende Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini, Antonio Gerardi, Grazia Schiavo, Adriano Pappalardo, con Nunzia Schiano e con la partecipazione di Bebo Storti.

La trama del film

Valentino e Costanza sono marito e moglie, vivono a Milano e hanno fondato un famosissimo brand nel mondo del design. Valentino, di origine pugliese, ha progressivamente tagliato i ponti con la sua famiglia, al punto di dichiararsi orfano e cambiare cognome. La famiglia di Valentino, colorita e numerosa, tenta di riallacciare i contatti presentandosi all’improvviso a Milano.

QUASI ORFANO – Lunedì 20 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Quasi nemici, recensione del film con Daniel Auteuil

Quasi nemici, recensione del film con Daniel Auteuil

Arriva al cinema l’11 ottobre Quasi nemici, la commedia diretta da Yvan Attal con Daniel Auteuil Camélia Jordana.

Neïla (Camélia Jordana) è una giovane francese, immigrata di seconda generazione, che sogna un futuro da avvocato. Si iscrive a legge in una prestigiosa università parigina, ma il primo giorno di lezione si scontra con Pierre Mazard (Daniel Auteuil), un professore dall’atteggiamento provocatorio e razzista, che le ricorda di non essere nel posto adatto a una ragazza “della banlieue”. Lo scontro, ripreso, finisce sul web e mette nei guai il professore, già noto per le sue posizioni e a rischio licenziamento. Per riabilitarsi ed evitare conseguenze, Mazard accetta di preparare la ragazza per un concorso di retorica. La frequentazione farà scoprire ad entrambi l’altro, al di là dei pregiudizi.

Settimo film dell’attore e regista Yvan Attal, Quasi nemici è una commedia sull’integrazione e il pregiudizio, che nel titolo italiano (l’originale è Le brio) richiama Quasi amici di Olivier Nakache e Éric Toledano, successo indiscusso del 2011 che seppe coniugare questi temi e il discorso sulla disabilità in un mix vincente di ironia e spontaneità. Il lavoro di Attal, in sala dall’11 ottobre, vuole tenere insieme una trama classica con il cinismo politicamente scorretto del protagonista Daniel Auteuil, stemperando con il secondo e con la freschezza interpretativa della giovane Camélia Jordana (Due sotto il burqa), il meccanicismo di un canovaccio ampiamente prevedibile.

Quasi nemiciTutto è possibile nel cinema, soprattutto se si punta sugli attori giusti e se si ha il  coraggio di osare quanto basta a far respirare allo spettatore un’aria autentica e a suscitare emozioni. Qui l’obiettivo è raggiunto solo per metà. La coppia cinematografica c’è: Daniel Auteuil   entra ottimamente nei panni del burbero professor Mazard, bravissimo ad insegnare ai suoi studenti come convincere – “l’importante è avere ragione” è il suo motto – ma che, per far posto al potere della parola, ha dimenticato il valore della sincerità e della semplicità e con le sue provocazioni ha finito per allontanare da sé tutti. La giovane Camélia Jordana, energica e determinata nei panni di Neïla,  è l’ideale per aprire un varco nella dura corazza del professore e scardinarne le convinzioni. La sua interpretazione le è valsa il Premio César 2018 come Miglior Promessa Femminile. 

I duelli a colpi di battute sferzanti tra i due, che caratterizzano l’apprendistato della ragazza, sono la parte più godibile del film. La sceneggiatura dà il suo meglio quando si tratta di costruire scambi serrati e ironici. Funziona assai meno quando si trova ad articolare una trama, costringendo i suoi autori ad aggrapparsi a uno schema rigido e prevedibile: la protagonista combattuta tra il nuovo ambiente e il suo futuro da un lato e gli amici d’infanzia, le origini dall’altro, ed il rapporto con Pierre che si costruisce, si rompe improvvisamente, poi si ricompone, rendendo tutto troppo meccanico (non si cade, però, nel cliché della relazione sentimentale docente – allieva).  Si rinuncia così alla parte più interessante: approfondire realmente l’evoluzione del rapporto umano tra i due protagonisti, entrando nella sua e nella loro complessità.    

La commedia, dunque, fa anche sorridere, ma spreca parte del suo potenziale percorrendo sentieri fin troppo noti. Non bastano due interpretazioni pur brillanti a renderla del tutto convincente.

Quasi amici: stasera in tv su Canale 5

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Quasi amici: stasera in tv su Canale 5

Andrà in onda su canale 5 Quasi amici (recensione), la commedia francese campione d’incassi con protagonisti con François Cluzet e Omar Sy. Diretta da  da Olivier Nakache, Eric Toledano, Quasi amici è uscito al cinema il 24 febbraio 2012.

Quasi amici, la trama

In Quasi Amici Quasi amici, ispirato ad una storia vera, racconta l’incontro tra due mondi apparentemente lontani. Dopo un incidente di parapendio che lo ha reso paraplegico, il ricco aristocratico Philippe (François Cluzet) assume Driss (Omar Sy), ragazzo di periferia appena uscito dalla prigione, come badante personale. Per dirla senza troppi giri di parole, la persona meno adatta per questo incarico.

L’improbabile connubio genera altrettanto improbabili incontri tra Vivaldi e gli Earth, Wind and Fire, dizione perfetta e slang di strada, completi eleganti e tute da ginnastica. Due universi opposti entrano in rotta di collisione ma per quanto strano possa sembrare prima dello scontro finale troveranno un punto d’incontro che sfocerà in un’amicizia folle, comica, profonda quanto inaspettata.

Quasi amici – Intouchables, 10 curiosità sul film campione d’incassi

  1. Anche se nella vita vera il personaggio di ‘Driss’ era un giovane algerino di nome Abdel, i registi Éric Toledano e Olivier Nakache hanno cambiato la nazionalità del personaggio in un Africano occidentale, perché avevamo amato lavorare con con Omar Sy su Troppo amici (2009), e lo volevano davvero per interpretare la parte. Sy ha anche avuto l’esperienza di vivere nella periferia francese impoverita, proprio come Driss.
  2. Nel 2012, Éric Toledano ha dichiarato di aver ricevuto più di 3.000 messaggi di ringraziamento da persone che vivono su una sedie a rotelle in tutto il mondo.
  3. Con 8,8 milioni di spettatori, questo è stato il film di maggior successo in Germania nel 2012 (battendo Skyfall (2012), L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva (2012) e The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2 (2012) È il film francese di maggior successo nella storia del cinema tedesco.
  4. A partire dal 2013, questo film è stato il film di maggior successo in lingua francese di tutti i tempi in Germania (8,9 milioni di biglietti), Spagna (2,5 milioni di biglietti), Italia (2,5 milioni), Paesi Bassi (1,2 milioni), Svizzera, Austria, Israele, Danimarca, Islanda, Estonia, Corea del Sud (1,7 milioni di biglietti), Messico (1,6 milioni), Brasile (1 milione), Colombia (500000 biglietti), Venezuela, Perù, Hong Kong, Nuova Zelanda e Norvegia.
  5. 9 settimane dopo la sua uscita, divenne il secondo film francese di maggior successo. Giù al nord (2008) è il più riuscito.
  6. La colonna sonora  è stata scritta dal compositore italiano Ludovico Einaudi.
  7. Durante la gara automobilistica nella parte iniziale del film, la maggior parte delle acrobazie sono state fatte da uno stuntman professionista, ma in alcuni momenti Omar Sy ha guidato davvero l’auto.
  8. Il film ha avuto numerosi remake di successo, soprattutto quello indiano con star di Bollywood. Negli USA il film ha avuto un remake con protagonisti Kevin Hart e Bryan Cranston.
  9. La macchina sportiva che Driss guida per Philippe è una Maserati Quattroporte.
  10. Il primo film ad essere onorato dalla Christopher & Dana Reeve Foundation, un’organizzazione no-profit statunitense con l’obiettivo di aiutare le persone che soffrono di paralisi e sostenere la ricerca avanzata.

Quasi Amici: recensione del film con Omar Sy

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Quasi Amici: recensione del film con Omar Sy

Tratto da una storia vera, Quasi Amici racconta la storia di Dris che si ritrova a fare da badante a Philippe, un ricchissimo paraplegico completamente incapace di prendersi cura di se stesso, a causa dell’incidente di parapendio che l’ha ridotto su una sedia a rotelle, immobile dalla base del collo in giù.

Dris è ciò che di meno appropriato si possa immaginare per prendersi cura di un uomo in quello stato: rozzo, un po’ ignorante, di modi bruschi e senza alcuna pietà…ma a pensarci bene, è proprio quello che cerca il ricco Philippe, nessuna pietà, nessun riguardo particolare o delicatezza eccessiva per la sua condizione. Così il giovane, un ragazzo di colore che vive in un piccolo appartamento con tantissimi fratelli e sorelle, si ritroverà solo in una elegante stanza di un palazzo a fare da badante a questo ricco signore che non può muoversi.

All’inizio il loro rapporto sembra fare attrito e genera la preoccupazione di coloro che da sempre sono intorno a Philippe, ma a poco a poco Dris farà breccia in lui e trai due nascerà un vero affetto, basato soprattutto sulla particolare vitalità del giovane capace di riportare alla vita un’intera famiglia prima soppressa dal peso dell’immobilità del capofamiglia.

Quasi Amici, il film

Quasi Amici film

Il film, raccontatoci da Eric Toledano e Olivier Nakache, anche sceneggiatori, si offre con grande appetibilità all’occhio regalando grandi immagini paesaggistiche ma riuscendo anche ad entrare letteralmente nel dettaglio dei personaggi, avvicinandoci a loro e facendoci affezionare. E tutta la storia è una continua cascata di battute divertentissime, senza peli sulla lingua e decisamente dissacranti.

Ad interpretare i due protagonisti abbiamo Francois Cluzet, nei panni di Philippe e Omar Sy in quelli di Dris. La bravissima coppia mette in scena due mondi separati, che hanno ben poco in comune ma che riescono a capirsi e a diventare comunicanti. Le musiche, affidate all’italiano Einaudi accompagnano con eleganza le scene aggiungendo profondità al racconto.

Quasi Amici però racconta anche il disagio sociale di chi è costretto a fare delle scelte, di chi pur avendo tutto non possiede nulla e queste due realtà vengono messe a confronto e compenetrandosi mettono in piedi un grande affresco emotivo in questo film che già in Francia ha sbancato il box office. Quasi amici racconta di una storia semplice, forse assurda nelle sue dinamiche ma realmente accaduta, il che rende il film più romantico e gradevole.

Quasi amici: Neil Burger per il remake con Bryan Cranston e Kevin Hart

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Deadline rivela che Neil Burger (Limitless, Divergent) dirigerà Bryan Cranston e Kevin Hart nel remake a stelle e strisce di Quasi amici (Intouchables), il film di Olivier Nakache ed Eric Toledano che ha lanciato la carriera di Omar Sy raccogliendo più di 400 milioni di dollari al box office internazionale.

La Weinstein Company, che ha distribuito l’originale francese in Usa acquistando i diritti per il remake, ha fissato l’inizio delle riprese per il 15 gennaio a New York. Neil Burger non lavorerà più sulla base dello script di Paul Feig ma su quello di Jon Hartmere, che rappresenta una nuova lettura della sceneggiatura originale.

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A Burger l’arduo compito di dirigere due pezzi da novanta come Bryan Cranston e Kevin Hart con l’obiettivo di ricreare l’alchimia trovata dai protagonisti Omar Sy e François Cluzet; un’alchimia che ha decretato il successo globale di Quasi amici, riuscito racconto dell’inedita amicizia tra un ricco tetraplegico e il suo “badante”.

Il film Quasi Amici è ispirato alla vera storia del tetraplegico Philippe Pozzo di Borgo (autore di Le Second Souffle) e del suo aiutante domestico Yasmin Abdel Sellou, che nel film viene chiamato Driss.

La trama di Quasi amici racconta l’incontro tra due mondi apparentemente lontani. Dopo un incidente di parapendio che lo ha reso paraplegico, il ricco aristocratico Philippe assume Driss, ragazzo di periferia appena uscito dalla prigione, come badante personale. Per dirla senza troppi giri di parole, la persona meno adatta per questo incarico. L’improbabile connubio genera altrettanto improbabili incontri tra Vivaldi e gli Earth, Wind and Fire, dizione perfetta e slang di strada, completi eleganti e tute da ginnastica. Due universi opposti entrano in rotta di collisione ma per quanto strano possa sembrare prima dello scontro finale troveranno un punto d’incontro che sfocerà in un’amicizia folle, comica, profonda quanto inaspettata.

Quasi amici in streaming si può trovare su Infinity 

La colonna sonora di QUASI AMICI è composta da Ludovico Einaudi. Tra le tracce usate per la soundtrack del film c’è la famosa traccia Fly di Ludovico Einaudi.

Ecco la colonna sonora di QUASI AMICI completa: 

Nel cast di Quasi Amici, il film originale vede protagonisti François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny e Andrey Fleurot.

Fonte

 

Quasi Amici: il remake americano ha una data d’uscita

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La Weinstein Company ha annunciato la data d’uscita in sala del remake americano di Quasi Amici (Intouchables) con protagonisti Kevin Hart e Bryan Cranston.

Il film arriverà in sala il 9 marzo 2018, e sarà in competizione al botteghino con Nelle pieghe del tempo di Ava Duvernay e con Gringo, commedia action con Charlize Theron e Joel Edgerton. Mentre arriverà a poca distanza da Black Panther e Pacific Rim Uprising.

A Neil Burger l’arduo compito di dirigere due pezzi da novanta come Bryan Cranston e Kevin Hart con l’obiettivo di ricreare l’alchimia trovata dai protagonisti Omar Sy e François Cluzet; un’alchimia che ha decretato il successo globale di Quasi amici, riuscito racconto dell’inedita amicizia tra un ricco tetraplegico e il suo “badante”.

Il film Quasi Amici è ispirato alla vera storia del tetraplegico Philippe Pozzo di Borgo (autore di Le Second Souffle) e del suo aiutante domestico Yasmin Abdel Sellou, che nel film viene chiamato Driss.

La trama di Quasi amici racconta l’incontro tra due mondi apparentemente lontani. Dopo un incidente di parapendio che lo ha reso paraplegico, il ricco aristocratico Philippe assume Driss, ragazzo di periferia appena uscito dalla prigione, come badante personale. Per dirla senza troppi giri di parole, la persona meno adatta per questo incarico. L’improbabile connubio genera altrettanto improbabili incontri tra Vivaldi e gli Earth, Wind and Fire, dizione perfetta e slang di strada, completi eleganti e tute da ginnastica. Due universi opposti entrano in rotta di collisione ma per quanto strano possa sembrare prima dello scontro finale troveranno un punto d’incontro che sfocerà in un’amicizia folle, comica, profonda quanto inaspettata.

La colonna sonora di QUASI AMICI è composta da Ludovico Einaudi. Tra le tracce usate per la soundtrack del film c’è la famosa traccia Fly di Ludovico Einaudi.

Ecco la colonna sonora di QUASI AMICI completa:

Nel cast di Quasi Amici, il film originale vede protagonisti François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny e Andrey Fleurot.

Quasi Amici: Colin Firth e Kevin Hart per il remake USA

Quasi AmiciIl remake del dramma francese Intouchables, da noi Quasi Amici, sembra aver trovato nuova linfa vitale. Colin Firth, da tempo accostato al progetto, sarà affiancato da Kevin Hart nel ruolo di co-protagonista. Il film narra la commovente storia realmente accaduta e il rapporto tra un ricco tetraplegico e la sua badante immigrata. Su Paul Feig, che un tempo era stato accreditato come ideale per dirigere il film, ora viene messo in forte dubbio e la sua presenza non pare più così certa.

Il film si troverà nella difficile posizione di replicare il successo totale e meritato della commedia francese con protagonisti Omar Sy e François Cluzet e diretto da Olivier Nakache e Éric Toledano.

Fonte: Blogs.indiewire.com

Quasi amici: 10 cose che non sai sul film

Quasi amici: 10 cose che non sai sul film

Quasi amici è un film brillante che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo, negli ultimi anni, con la sua leggerenza e, allo stesso tempo, profondità di analisi di un rapporto inaspettato e delle sue conseguenze.

Il film, tratto da una storia vera, incoraggia a non abbattersi mai per nessuna ragione al mondo e di proseguire nel cammino della vita imparando a vivere in maniera positiva.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Quasi amici.

Quasi amici film

quasi amici

1. È stata cambiata la nazionalità di uno dei due protagonisti. Quasi amici è un film che si basa su una storia vera, con Driss che in realtà di chiama Abdel ed è di origine algerina. Per realizzare il film, i registi Èric Toledano e Olivier Nakache hanno deciso di cambiare la nazionalità del personaggio per poter ingaggiare Omar Sy, con cui avevano già lavorato in Troppo amici (2009).

2. Si è dato risalto ad un contrasto specifico. In Quasi amici, il nervosismo e il leggero movimento di Driss nella prima scena in cui incontra Philippe era intenzionale. Ciò è stato voluto per mostrare il contrasto tra la mobilità di Driss con l’immobilità di Philippe.

3. È stato onorato da una famosa associazione. Quasi amici, oltre a riscuotere consensi in tutti il mondo, è ricevuto anche gli onori dalla Christopher & Dana Reeve Foundation, un’organizzazione no-profit americana con l’obiettivo di aiutare le persone che soffrono di paralisi, sostenendo la ricerca avanzata. Il 28 novembre del 2012 i registi hanno ricevuto il premio HOPE dalla fondazione.

Quasi amici streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse rivedere o vedere per la prima volta Quasi amici, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle diverse piattaforme digitali in streaming di Rakuten Tv, Chili, Infinity e Netflix.

Quasi amici storia vera

5. Il film si basa su una storia vera. Quasi amici è il racconto una storia vera che ha visto coinvolti Philippe Pozzo di Borgo ed il suo aiutante Abdel Sellou. Sembra che i registi abbiano scoperto la storia della loro amicizia grazie al film documentario À la vie, à la mort (2003).

6. Dalla storia vera sono nati due libri. La storia vera che ha avvolto i due protagonisti non poteva che dare vita a due libri e a due punti di vista differenti. Borgo Philippe Pozzo ha realizzato il libro Il diavolo custode (Quasi amici) nel qualche racconta l’uscita dalla depressione grazie all’amicizia con Abdel e la volontà di ricostruirsi una nuova vita, mentre Abdel Sellou ha dato alle stampe Mi hai cambiato la vita.

Quasi amici: colonna sonora

7. Ludovico Einaudi ha lavorato per questo film. Sebbene la colonna sonora di Quasi amici sia composta da diverse musiche, la maggior parte di queste sono state realizzate da Ludovido Einaudi. Le sue tracce si intitolano Fly, Writing Poems, L’origine nascosta, Cache-Cache e Una mattina.

Quasi amici cast

quasi amici

8. François Cluzet ha incontrato il vero Philippe. Per potersi immedesimare nel suo personaggio, François Cluzet ha deciso di incontrare Philippe Pozzo di Borgo, imparando da lui la gioia della vita che lo tiene vivo e il fatto di interagire con le persone. Tra le altre cose, Cluzet ha imparato anche delle specifiche posizioni della testa per rappresentare il suo personaggio tetraplegico.

9. La realizzaione del film è dipesa da Omar Sy. L’attore francese aveva già lavorato in tre film dei registi di questo film e, quando questi avevano intenzione di realizzarlo, sapevano già chi chiamare. Tuttavia, Sy è stato praticamente l’ago della bilancia perché se lui non fosse salito sulla barca la sceneggiatura non si sarebbe mai fatta.

Quasi amici finale

10. Ognuno prende la propria strada. Un film come Quasi amici raccoglie il significato di come da un rapporto inaspettato possano nascere profondi legami, di come si possa ritrovare la forza di vivere la vita e di combattere tutti gli ostacoli che si presentano sul proprio percorso. Ma anche di come, inevitabilmente, prima o poi ognuno deve seguire la sua strada, sapendo che il legame esistente non si spezzerà mai.

Fonti: IMDb, Comingsoon

Quasi amici, trailer e poster italiani

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Il 24 febbraio uscirà in Italia Quasi amici (in originale Intouchables), il campione di incassi in Francia pluricandidato ai César. Ecco la locandina e il trailer in italiano.

Intouchables è stato un caso in Francia, un vero e proprio record al box office, con oltre 2 milioni di presenze in cinque giorni. Uscito oltralpe a novembre, il film è ancora saldamente sul podio del botteghino francese, diventando il film più visto di sempre, e ha registrato un incasso straordinario: oltre 150 milioni di euro raccolti nella sola Francia!

Il 24 febbraio la Medusa Film distribuirà in Italia il film diretto da Olivier Nakache ed Eric Toledano con il titolo Quasi amici. Protagonisti due strepitosi attori, l’oramai affermato Omar Sy e François Cluzet, uno dei migliori attori della cinematografia francese.

Questa la trama:

Dopo un incidente di parapendio che lo ha reso paraplegico, il ricco aristocratico Philippe (François Cluzet) assume Driss (Omar Sy), ragazzo di periferia appena uscito di prigione come badante personale, ovvero la persona meno adatta per l’incarico.
L’improbabile connubio genera altrettanto improbabili incontri tra Vivaldi e gli Earth, Wind, dizione perfetta e slang, completi eleganti e tute da ginnastica. Due universi opposti entrano in rotta di collisione. Ma per quanto strano possa sembrare, troveranno un punto di incontro che sfocerà in un’amicizia folle, comica, profonda quanto inaspettata che li renderà… Intoccabili.

http://www.youtube.com/watch?v=b5bPnrXYxN4

 

Quasi Amici Intouchables stasera in TV

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quasiamiciSerata all’insegna della comicità francese quella in programma in prima serata su canale 5. Infatti alle ore 21 andrò in onda il film Quasi Amici Intouchables diretto da Olivier Nakache e Éric Toledano e con protagonisti François Cluzet e Omar Sy.

LEGGI ANCHE: Quasi Amici – recensione

LEGGI ANCHE: Quasi Amici: Colin Firth e Kevin Hart per il remake USA

Il film termina con delle immagini dei veri protagonisti della vicenda, da cui è stato tratto il film; alcune didascalie nei titoli di coda raccontano la vita di Abdel Yasmin Sellou e di Philippe Pozzo di Borgo, rispettivamente il “badante” e il malato, dopo il loro addio. Philippe vive in Marocco, si è risposato ed è padre di due bambini, Abdel ha fondato una propria impresa ed è padre di tre bambini.

Tra i contenuti speciali dell’edizione home video è incluso un lungo documentario che racconta la loro vita dal titolo Quasi Amici: ritratto dei veri protagonisti.

A sole nove settimane dalla sua uscita in Francia (2 novembre 2011), Quasi amici è diventato il secondo film francese di maggior successo di tutti i tempi (dopo il film del 2008 Giù al nord). È uscito nelle sale cinematografiche italiane il 24 febbraio 2012. In Italia, il film ha incassato 14.961.389 € ed è stato visto da 2.495.738 spettatori, risultando essere il film francese di maggior successo.

Trama: Quasi amici, ispirato ad una storia vera, racconta l’incontro tra due mondi apparentemente lontani. Dopo un incidente di parapendio che lo ha reso paraplegico, il ricco aristocratico Philippe assume Driss, ragazzo di periferia appena uscito dalla prigione, come badante personale. Per dirla senza troppi giri di parole, la persona meno adatta per questo incarico. L’improbabile connubio genera altrettanto improbabili incontri tra Vivaldi e gli Earth, Wind and Fire, dizione perfetta e slang di strada, completi eleganti e tute da ginnastica. Due universi opposti entrano in rotta di collisione ma per quanto strano possa sembrare prima dello scontro finale troveranno un punto d’incontro che sfocerà in un’amicizia folle, comica, profonda quanto inaspettata.

Quasi amici candidato francese agli Oscar 2013

Dopo la classifica parziale dei film che concorreranno per entrare nella cinquina del miglior film straniero agli Oscar 2013, veniamo ora a sapere da Comignsoon.it che la Francia

Quasi a Modo: trailer del film in arrivo su Disney+

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Quasi a Modo: trailer del film in arrivo su Disney+

Disney+ ha diffuso il trailer di Quasi a Modo di Searchlight Pictures. La commedia con Kevin Heffernan, Adrianne Palicki, Steve Lemme, Jay Chandrasekhar, Paul Soter ed Erik Stolhanske debutterà il 20 aprile in esclusiva su Disney+ in Italia

Dal team che ha realizzato Super Troopers 1 e 2 e Festa della birra, Quasi a Modo è la storia di uno sfortunato gobbo in cerca dell’amore che si ritrova però nel mezzo di una faida tra il Papa e il Re di Francia, dove ognuno ordina al gobbo di uccidere l’altro.

Searchlight Pictures presenta Quasi a Modo, un film di Broken Lizard diretto da Kevin Heffernan.  Heffernan, Steve Lemme, Jay Chandrasekhar, Paul Soter ed Erik Stolhanske hanno scritto la sceneggiatura, oltre a essere produttori esecutivi e protagonisti. Richard Perello ha prodotto il film, interpretato anche da Adrianne Palicki. Il direttore della fotografia è Joe Collins, la scenografa è Bianca Ferro, la costumista è Kelly Kwon, la responsabile del reparto parrucco è Lorna Reid, la responsabile del reparto trucco è Amy Sparks, il line producer è Matt Medlin e la direttrice del casting è Wendy O’Brien. Quasi a Modo è supervisionato da Richard Ruiz, Searchlight Pictures’ VP of Production e dal Creative Executive Apolline Berty.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Quarto spot tv per Una Notte da Leoni 3

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Quarto spot tv per Una Notte da Leoni 3

Ecco un quarto spot tv di Una notte da leoni 3, in cui torna il Wolf Pack più famoso e amato del grande schermo.

Ecco la trama del film: Tijuana in Messico, una location che calza a pennello ad una serie incentrata sull’esagerazione e che, in questo terzo film, racconterà della fuga di Alan dall’ospedale psichiatrico in cui è stato rinchiuso e dei tentativi dei suoi amici di riacciuffarlo prima che sia troppo tardi. Oltre a Tijuana, il folle viaggio dei protagonisti di Una notte da leoni 3 toccherà anche Los Angeles e Las Vegas. Lì dove tutto ha avuto inizio. Riprese del film al via entro la fine del mese di giugno 2012.

Vi ricordiamo che la pellicola uscirà il 30 Maggio 2013.  Una notte da leoni 3 di Todd Phillips vede il ritorno del trio delle meraviglie formato da Bradley Cooper, Zach Galifianakis e Ed Helms che questa volta riusciranno a passare grandi guai anche lontani da addii al celibato e da matrimoni in grande stile. Tornano nel film anche Justin Bartha, Heather Graham, Jeffrey Tambor, Gillian Vigman, Sasha Barrese e Jamie Chung.

Quarto Potere: le curiosità più interessanti sul film di Orson Welles

Quarto Potere, il capolavoro di Orson Welles del 1941, torna al cinema dal 24 marzo in versione restaurata e rimasterizzata. È l’occasione per vedere o rivedere sul grande schermo uno dei più importanti e più bei film della storia del cinema, in cui Welles fece infatti confluire in questo suo primo lungometraggio da regista un tale conoscenza della tecnica e del linguaggio cinematografico da aver aperto poi la strada alle innovazioni venute negli anni e nei decenni successivi. Dal racconto portato avanti da più punti di vista attraverso l’uso di flashback fino all’utilizzo della profondità di campo, con cui ha costruito immagini capaci di narrare su più livelli; dalla riflessione sul potere dei media fino alle nostalgiche note di un uomo in cerca della propria infanzia negata.

Al di là della storia vera dietro il film (liberamente ispirato alla vita dell’imprenditore William Randolph Hearst, il quale si oppose fermamente alla realizzazione della pellicola) o alle vicende sulla paternità della sceneggiatura (oggi attribuita tanto a Welles quanto a Herman J. Mankiewicz), Quarto Potere è ricco di numerose altre curiosità che contribuiscono al suo mito e alla sua aura di opera unica, irripetibile, realizzata nonostante numerose forze avverse. Un film che proprio per la cura con cui è stato pensato e realizzato è riuscito ad essere precursore tanto da un punto di vista tecnico quanto tematico, anticipando molti dei problemi legati ai media e all’identità su cui oggi si dibatte.

Quarto Potere: alcune curiosità sulla trama

In origine, il film doveva essere basato sulla vita di Howard Hughes, il celebre aviatore, regista e produttore cinematografico statunitense, ma anche grande uomo d’affari, investitore e filantropo, nonché uno degli uomini più influenti a livello finanziario nel mondo. Alla fine, però Orson Welles si rese conto che nessuno avrebbe creduto alla maggior parte delle cose che Hughes aveva fatto, così decise di fare del protagonista Kane un barone dei media. Nel 2005, tuttavia, il regista Martin Scorsese ha realizzato un biopic sulla vita di Hughes, intitolato The Aviator e interpretato da Leonardo DiCaprio.

Una sottotrama riguardava invece una relazione clandestina di Susan Alexander Kane, moglie del protagonista. Si dice che la cosa fosse basata sulla presunta relazione di Marion Davies, amante di Hearst, con Charles Chaplin. Quando l’ira di Hearst nei confronti del film si fece sempre più insistente, Welles ordinò di eliminarla dalla sceneggiatura, temendo serie ripercussioni. A rendere così pericoloso raccontare di questa vicenda vi era il suo esito: Welles sostenne che Davies ebbe davvero una relazione con Chaplin e che Hearst, nel tentativo di sparare a quest’ultimo finì invece per colpire il produttore Thomas H. Ince, il quale morì poi per la ferita,

Quarto Potere trama

Il cast di Quarto Potere

Oltre a scrivere, dirigere e produrre il film, Orson Welles interpreta anche il protagonista, Charles Foster Kane, tanto nella sua giovinezza quanto nella sua vecchiaia, cosa che gli richiese dunque numerose ore al trucco. Per il suo lavoro in questo film, Welles è poi stato il primo in assoluto ad essere nominato agli Oscar come Miglior attore, Miglior regista e Miglior sceneggiatura originale per lo stesso film. Vinse però solo il premio per l’ultima di queste tre categorie. L’attrice Dorothy Comingore, invece, interpreta la moglie di Kane, Susan. Come noto, durante le riprese, Welles iniziò a trattare terribilmente l’attrice, umiliandola deliberatamente davanti al cast e alla troupe. Questo per far sì che lei lo odiasse realmente, rafforzando la sua interpretazione.

L’attore William Alland, invece, il reporter Jerry Thompson, il cui volto però non si vede mai completamente nel film, rimanendo sempre nell’ombra e permettendo dunque di non renderlo un vero personaggio quanto uno strumento attraverso la cui ricerca emerge la storia. Il film rappresenta poi il debutto cinematografico di Ray Collins (nei panni di Jim W. Gettys, rivale politico di Kane), Joseph Cotten (nel ruolo di Jedediah Leland, il migliore amico di Kane), Agnes Moorehead (nel ruolo di Mary Kane, madre del protagonista). Cotten, in particolare, intraprenderà a partire da qui una fortunata collaborazione con Welles, recitando in diversi altri suoi film.

Chi è Rosabella e qual è il suo significato nel finale?

Tutto il film si costruisce sul mistero dell’ultima parola pronunciata dal protagonista prima di morire: Rosabella. Parte da qui l’indagine del reporter Jerry Thompson, il quale è convinto che dietro quel nome si celi la chiave per comprendere la vita di Charles Foster Kane. Tuttavia, né lui né altri scopriranno mai la verità. Con l’ultima inquadratura, però, Welles permette agli spettatori di svelare l’arcano: “Rosabella” è il marchio dello slittino con cui Kane da piccolo stava giocando quando fu costretto a lasciare la sua casa in Colorado. Quella slittino, dunque, assume il significato dell’infanzia di cui il protagonista è stato privato e a cui, in punto di morte, egli vorrebbe tornare. Nel tempo, tuttavia, Welles ripudiò quella svolta, giudicandola semplicistica.

Quarto Potere cast

Altre curiosità su Quarto Potere

Gli studiosi e gli storici del cinema considerano questo film come il tentativo di Orson Welles di creare un nuovo stile cinematografico studiando varie forme di cinema e combinandole in una sola. Tuttavia, Welles ha dichiarato che il suo amore per il cinema è iniziato solo quando ha iniziato a lavorare al film. Quando gli fu chiesto dove avesse trovato la fiducia, come regista esordiente, per dirigere un’opera così radicalmente diversa dal cinema di quegli anni, rispose: “Ignoranza, ignoranza, pura ignoranza. Non c’è confidenza che la eguagli. Solo quando si conosce qualcosa di una professione, credo, si è timidi o attenti“.

Con questo film, dunque, Welles sembro dimostrare che “non c’è bisogno di preparazione“. Welles imparò delle tecniche (come guardare in alto per i personaggi importanti e in basso per quelli secondari) e fu influenzato dal film western Ombre rosse (1939) di John Ford, che si dice abbia guardato quasi 40 volte durante la produzione di Quarto Potere. L’“inutile preparazione” costò però a Welles la carriera, secondo il regista Robert Wise, che montò questo film e il successivo L’orgoglio degli Amberson (1942) sempre di Welles: “Semplicemente, dopo quel magnifico inizio, non ha mai sfruttato il suo talento. È stata colpa sua, della sua mancanza di disciplina“.

A dimostrazione anche dell’impazienza di Welles di girare, senza dunque aspettare che tutto fosse pronto e pianificato, vi è anche una delle prime scene del film, quella in cui dei giornalisti discutono sul cinegiornale dedicato alla vita di Kane. Poiché il set inizialmente scelto non era ancora stato del tutto allestito, Welles usò per questa scena la sala di proiezione della RKO. Tra i giornalisti che compaiono nel gruppo, inoltre, figura anche Joseph Cotten (l’interprete di Leland), il che non ha alcun senso dal punto di vista della coerenza del racconto, a riprova che il cast non era stato ancora definito con precisione.

Quarto Potere torna al cinema dal 10 ottobre

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Quarto Potere torna al cinema dal 10 ottobre

Torna nelle sale italiane con I WONDER CLASSICS, la divisione di I Wonder Pictures dedicata alla riscoperta dei classici d’autore, QUARTO POTERE (CITIZEN KANE), il film cult diretto da Orson Welles che uscì negli Stati Uniti nel 1941 e in Italia nel dopoguerra. Dopo l’uscita nei cinema italiani a marzo 2024 e l’ottimo successo di pubblico arriva nuovamente in sala in versione originale sottotitolata dal 10 ottobre, in occasione dell’anniversario della morte di Orson Welles.

A più di 80 anni dall’uscita, QUARTO POTERE (CITIZEN KANE) è un film di straordinaria attualità: il suo ritorno in sala cade non solo in un anno in cui 2 miliardi di cittadini in 76 Paesi sono chiamati alle urne e in un momento caldissimo della corsa elettorale alla Casa Bianca, ma anche in un periodo storico in cui la riflessione sul potere politico e mediatico, tema centrale del film, è all’ordine del giorno.

quarto potereQUARTO POTERE (CITIZEN KANE) si presenta come un’inchiesta giornalistica sulla vita di Charles Foster Kane, personaggio pubblico e tycoon per eccellenza, proprietario di ben 37 testate giornalistiche e di svariate emittenti radiofoniche, candidato governatore e protagonista di scandali clamorosi che, finiti sulle prime pagine dei quotidiani, troncano la sua avanzata verso la presidenza degli Stati Uniti. L’enorme potere dei media sull’opinione pubblica e sulla società diventa così uno dei temi centrali del film, proponendo una chiave interpretativa anche del nostro presente. La figura di Kane, in cui pubblico e privato si mescolano inscindibilmente, è indagata da un giornalista attraverso cinque interviste a persone a lui vicine, che ne restituiscono un ritratto complesso e contraddittorio. Ma è davvero possibile definire l’essenza profonda di un uomo, per quanto la sua vita sia stata di pubblico dominio?

Definito da Jorge Luis Borges come “il lavoro di un genio” e da Steven Spielberg come “una grande esperienza”, QUARTO POTERE (CITIZEN KANE) ha rivoluzionato la storia del cinema, diventando secondo la BBC e l’American Film Institute il miglior film americano di sempre.

QUARTO POTERE (CITIZEN KANE) torna nei cinema dal 10 ottobre con I Wonder Classics in collaborazione con Unipol Biografilm Collection. 

La trama di Quarto Potere

Charles Foster Kane, magnate e media tycoon, muore abbandonato da tutti nella sua lussuosa residenza, Xanadu. Ma, prima di spegnersi, pronuncia la parola “Rosebud”. Chi o cos’è Rosebud? E cosa si nasconde tra le pieghe della vita di un individuo che, come lui, è stato in grado di incarnare il Sogno Americano finché quel sogno non è diventato un incubo? Nell’anno delle presidenziali Usa e in uno scenario mediatico rivoluzionato dal web e dai social, torna al cinema Quarto Potere (Citizen Kane) e si rivela ora più attuale che mai, capace di parlarci con inalterata lucidità del potere dei media, delle loro ingerenze nella politica e dei riflessi che questo potere ha su tutti noi. E di appassionarci con una storia di sfrenata ambizione, ascesa e caduta, alla ricerca di quel lato più intimo di ogni individuo, che persino oggi – con le nostre esistenze moltiplicate dagli schermi di centinaia di device elettronici – è forse destinato a rimanere inaccessibile

Quarto Potere di nuovo al cinema con I Wonder Pictures

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Quarto Potere di nuovo al cinema con I Wonder Pictures

Torna nelle sale italiane con I WONDER CLASSICS, la divisione di I Wonder Pictures dedicata alla riscoperta dei classici d’autore, QUARTO POTERE (CITIZEN KANE), il film cult diretto da Orson Welles che uscì negli Stati Uniti nel 1941 e in Italia nel dopoguerra.

QUARTO POTERE (CITIZEN KANE), a più di 80 anni dall’uscita, è un film di straordinaria attualità: il suo ritorno in sala cade in un anno in cui 2 miliardi di cittadini in 76 Paesi, Stati Uniti compresi, saranno chiamati alle urne, e in un momento storico in cui la riflessione sul potere dei media – social e tradizionali – è quanto mai urgente, a partire dai recentissimi casi di cronaca italiani.

QUARTO POTERE (CITIZEN KANE) si presenta come un’inchiesta giornalistica sulla vita di Charles Foster Kane, personaggio pubblico e tycoon per eccellenza, proprietario di ben 37 testate giornalistiche e di svariate emittenti radiofoniche, candidato governatore e protagonista di scandali clamorosi che, finiti sulle prime pagine dei quotidiani, troncano la sua avanzata verso la presidenza degli Stati Uniti. L’enorme potere dei media sull’opinione pubblica e sulla società diventa così uno dei temi centrali del film, proponendo una chiave interpretativa anche del nostro presente. La figura di Kane, in cui pubblico e privato si mescolano inscindibilmente, è indagata da un giornalista attraverso cinque interviste a persone a lui vicine, che ne restituiscono un ritratto complesso e contraddittorio. Ma è davvero possibile definire l’essenza profonda di un uomo, per quanto la sua vita sia stata di pubblico dominio?

Definito da Jorge Luis Borges come “il lavoro di un genio” e da Steven Spielberg come “una grande esperienza”, QUARTO POTERE (CITIZEN KANE) ha rivoluzionato la storia del cinema, diventando secondo la BBC e l’American Film Institute il miglior film americano di sempre.

QUARTO POTERE (CITIZEN KANE) sarà nei cinema dal 24 marzo in versione originale sottotitolata. 

Quarto Potere – la trama

Charles Foster Kane, magnate e media tycoon, muore abbandonato da tutti nella sua lussuosa residenza, Xanadu. Ma, prima di spegnersi, pronuncia la parola “Rosebud”. Chi o cos’è Rosebud? E cosa si nasconde tra le pieghe della vita di un individuo che, come lui, è stato in grado di incarnare il Sogno Americano finché quel sogno non è diventato un incubo? Nell’anno delle presidenziali Usa e in uno scenario mediatico rivoluzionato dal web e dai social, torna al cinema Quarto Potere (Citizen Kane) e si rivela ora più attuale che mai, capace di parlarci con inalterata lucidità del potere dei media, delle loro ingerenze nella politica e dei riflessi che questo potere ha su tutti noi. E di appassionarci con una storia di sfrenata ambizione, ascesa e caduta, alla ricerca di quel lato più intimo di ogni individuo, che persino oggi – con le nostre esistenze moltiplicate dagli schermi di centinaia di device elettronici – è forse destinato a rimanere inaccessibile.

Quartet: trailer e clip dell’esordio da regista di Dustin Hoffman

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Da tempo si era parlato di un debutto alla regia del grande Dustin Hoffman, che dopo anni di onorato impegno al servizio della recitazione ha deciso di passare dietro la macchina da presa

Quartet: recensione del film di Dustin Hoffman

Quartet: recensione del film di Dustin Hoffman

Con una carriera d’attore che dura da oltre cinquant’anni ed esperienze di regie teatrali, Dustin Hoffman è passato dietro la macchina da presa per dirigere Quartet, pièce teatrale dell’omonima opera scritta e sceneggiata da Ronald Harwood e basata sul documentario Il Bacio di Tosca di Daniel Schmid.

Beecham House è la residenza per musicisti e cantati lirici in pensione e presto accoglierà una nuova ospite, Jean Horton la grande diva (Maggie Smith). Lo shock maggiore sarà da parte di Reggie Paget (Tom Courtenay), Wilf Bond (Billy Connolly) e Cissy Robson (Pauline Collins). Ella era la componente del loro quartetto di canto ma decise di intraprendere una brillante carriera da solita, alimentando le invidie che hanno finito per rovinare le amicizie e il suo matrimonio con Reginlad, quest’ultimo reagirà molto male al suo arrivo, ma è previsto un concerto di gala molto importante a cui il quartetto non può mancare.

Dustin Hoffman si confronta con una sceneggiatura che tocca argomenti importanti della vita di un artista e di ciò che inevitabilmente l’arte porta e toglie quando arriva l’invecchiamento, quindi coinvolge temi delicati e li inquadrati con ottimismo mantenendo sempre come fulcro della vicenda l’umorismo e lo spirito degli ospiti della casa che nella quiete di questa villa riescono a rivalutare il proprio passato insieme. Di fatti la struttura portante di tutto il film sono i personaggi, ben approfonditi e sviluppati sin nei particolari, perciò il regista, sceglie un imponente cast che dirige con una certa consapevolezza. Maggie Smith ci regala un’altra grande performance, il suo personaggio rappresenta la rabbia e la frustrazione della vecchiaia, poiché questa le ha portato via sia la forza che il talento, simbolo di tutta la sua vita.

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I sorrisi e le risate più riuscite sono da parte di Billy Connelly, inguaribile donnaiolo in grado di coinvolge e riunire ogni residente della casa. Mentre la dolcezza e il pathos lo restituisce magneticamente il personaggio di Pauline Collins che soffrendo di demenza senile alterna scene esuberati a scene drammatiche.

Dal punto di vista della trasposizione per immagini, Hoffman preferisce non abbandonarsi a virtuosismi estetici, in maniera tale da riprendere con stile classico ma curato nei dettagli, come ci viene proposto sin dall’incipit. Ciò ha permesso che il montaggio di Barney Pilling (An Education) fosse molto musicale e sposato alla ritmica delle musiche liriche di Giuseppe Verdi a quelle di Dario Marianelli (Anna Karenina) conferendo al taglio per immagini un elemento di forte dinamismo nelle sequenze.

Dustin Hoffman centra la commedia e coglie l’essenza e le sfumature della storia, aggiungendo quel tocco di brio che è molto vicino alla sua ecletticità. La bravura è stata riunire attori, lirici e musicisti, in maniera tale da mettere in moto delle sinergie di emozioni che ammaliano e coinvolgono lo spettatore pur non sapendone molto di opera. Quartet sarà nelle sale cinematografiche a partire dal 24 Gennaio.

Quartet esordio alla regia per Dustin Hoffman

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È stato rilasciato online il primo trailer del debutto alla regia di Dustin Hoffman, Quartet. Nel cast tanti nomi di star come Maggie Smith, Billy Connolly, Pauline Collins, Tom Courtenay,

Quanto sono alti gli Avengers?

Quanto sono alti gli Avengers?

Con The Avengers abbiamo assistito alla prima apparizione dei Vendicatori in quanto team. Nel 2012, sei eroi MCU già celebri si uniscono e il film si dimostra un successo al botteghino su scala mondiale. Grazie agli effetti visivi della fotocamera e agli effetti speciali tanto cari ai film Marvel, gli Avengers risaltano alquanto mastodontici rispetto al mondo attorno a loro. Nonostante ciò, l’MCU è riuscito a creare un universo credibile per il pubblico.

La bellezza del gruppo originario degli Avengers sta proprio nella creazione di un team di eroi molto diversi tra loro ma comunque uniti. I fan della Marvel hanno sempre fatto paragoni tra i Vendicatori e ognuno di loro ha i propri punti di forza e di debolezza. L’altezza è uno degli aspetti più discussi e più evidenti degli Avengers. Quanto sono realmente alti questi sei eroi?

Black Widow

Black Widow Captain America Avengers

La più bassa dei sei Avengers originali è Black Widow.  Anche se Scarlett Johansson – l’attrice che interpreta l’eroina – è alta solo 160 cm, grazie al digitale e alle inquadrature nell’MCU Natasha Romanoff riesce a guadagnare qualche centimetro. Black Widow non è un super soldato e non è neppure così alta, ma ha dimostrato più e più volte che sa difendersi anche dagli avversari tosti. Non dimentichiamo infine la sua acutezza e la sua mente brillante, elementi essenziali per un supereroe.

Hawkeye

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Interpretato da Jeremy Renner, Hawkeye è poco più alto di Natasha. Occhi di falco sfiora i 175 cm. Nella vita reale, Renner è poco più alto (arriva a 180 cm), ma ha il fisico perfetto per interpretare l’arciere e tiratore esperto dell’MCU.

Non sarà il più alto della squadra, ma Occhio di Falco svolge un ruolo significativo negli Avengers. Inoltre, il personaggio di Renner è cresciuto enormemente nel corso degli anni, non in altezza ma in notorietà, ed ha ottenuto addirittura una serie da solista su Disney+.

Captain America

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Prima che gli effetti del Siero del Super Soldato facciano effetto, Steve Rogers è un soggetto piccolo e leggero: pesa 40 kg ed è alto meno di 165 cm. Quando diventa Capitan America, l’eroe arriva quasi a 190 cm. Il suo interprete, l’attore Chris Evans è molto alto nella vita reale (183 cm), ma comunque non arriva ai numeri di Cap.

Il fisico di Rogers viene completamente trasformato dal siero e diventa il corpo perfetto per un guerriero umano ma superdotato in forza, velocità e capacità di guarigione. L’alta statura di Capitan America è coerente anche con il ruolo di leader e di bussola morale che Steve svolge rispetto agli altri Avengers.

Iron Man

Iron Man Avengers

Il ruolo svolto da Tony Stark nell’MCU, gli ha fatto guadagnare il soprannome di “padrino dell’MCU“. Il franchise ha infatti aperto i battenti con Iron Man del 2008. Nella sua armatura, Iron Man è molto alto: arriva a 190 cm. L’interprete di StarkRobert Downey Jr. non raggiunge di certo l’altezza del suo alter ego: l’attore è alto 174 cm.

Thor

Thor Hulk Avengers

Gli Dei sono in genere raffigurati come creature alte e il Dio del Tuono non fa eccezione: Thor arriva facilmente a 2 metri. Con tutta la sua stazza brandisce il potente martello, il Mjolnir, e si lancia in battaglia per proteggere la Terra e Asgard, la sua patria. Chris Hemsworth, l’attore australiano che interpreta Thor, è un po’ più basso nella vita reale, ma solo di 7 cm. Forse non si percepisce troppo vedendolo insieme agli altri Avengers ma Thor è, insieme ad Hulk, il più alto del gruppo.

Hulk

Hulk in She-Hulk Episodio 1

Bruce Banner è alto ”solo”’ 180 cm, ma quando si trasforma nel mostruoso Hulk, diventa più alto di tutti gli altri Avengers. Come abbiamo visto anche in She-Hulk: attorney at Law, con i suoi 2 metri e 60 il personaggio di Mark Ruffalo sovrasta i suoi compagni e qualsiasi limite umano.