AMCha
finalmente diffuso il teaser promo diLucky
Hank, l’imminente adattamento in serie del
romanzo del 1997 dell’autore vincitore del Premio Pulitzer Richard
Russo intitolato Straight
Man. La serie dovrebbe debuttare negli USA il
19 marzo su AMC e AMC+. Il video anticipa il
ritorno di Bob Odenkirk alla AMC, cinque mesi dopo
che Better
Call Saul ha concluso la sua serie
di sei stagioni. Presenta l’attore vincitore di un Emmy che
interpreta Hank, un professore universitario che sembra non piacere
a nessuno.
Lucky
Hank sarà incentrato su una storia di
crisi di mezza età ambientata al Railton College. La storia
sarà raccontata attraverso gli occhi di William Henry Devereaux,
Jr. (Odenkirk), l’improbabile presidente del dipartimento di
inglese in un college gravemente sottofinanziato nella cintura di
ruggine della Pennsylvania.Bob
Odenkirk sarà affiancato da Mireille Enos,
Olivia Scott Welch, Suzanne Cryer, Diedrich Bader, Sara Amini e
Cedric Yarbrough insieme a Kyle MacLachlan, Tom
Bower e Chris Diamantopoulos.
La serie sarà adattata e
prodotta da Aaron Zelman e Paul Lieberstein, con Peter Farrelly
alla regia. I produttori esecutivi sono Odenkirk, Farrelly,
Russo, Naomi Odenkirk e Marc Provissiero. È una produzione di
TriStar TV e Gran Via di Sony Pictures.Questo segna
l’ultima collaborazione di Odenkirk con AMC dopo aver lavorato con
loro per oltre sette anni con la serie prequel diBreaking
Bad,Better Call
Saul . Per la sua
interpretazione da protagonista nella serie AMC, ha ottenuto cinque
nomination ai Golden Globe e dieci agli Emmy, inclusa quella come
Miglior Attore in una Serie Drammatica.
A dieci anni dalla cancellazione,
dovuta alla carenza di pubblico e alla morte accidentale di tre dei
cavalli utilizzati per le riprese, Sky recupera la serie tv
Luck (2011), creata da David
Milch che combina dramma, azione e introspezione
psicologica dei personaggi grazie a un ottimo lavoro di messa in
scena e scrittura. Inoltre, lo show presenta un cast eccezionale,
capitanato da Dustin Hoffman e Nick Nolte e
un episodio pilota diretto da Michael Mann.
Luck: la trama
Luck è una serie tv ambientata nel
mondo delle corse ippiche. Fulcro della narrazione è l’ippodromo,
dove si incrociano personaggi che vi lavorano ma anche chi, su quel
mondo, specula tramite scommesse e sotterfugi vari. Dustin
Hoffman è Ace Bernstein, grande
burattinaio del mondo delle scommesse, gangster finito in galera
per salvare alcuni suoi complici. La serie muove le fila dal suo
rilascio, tuttavia senza concentrarsi esclusivamente su questo
personaggio. Luck si presenta infatti come una serie corale: già a
partire dal pilot si sviluppano almeno 4 storyline che, pur essendo
legate fra loro, riusciranno a ritagliarsi una loro dimensione
identificativa. Ci troviamo immersi nel mondo di scommettitori,
alle prese con la puntata più importante della loro vita, giovani
fantini, allenatori, dai tratti caratteriali ambigui moralmente.
C’è l’autista/scagnozzo di Chestern, Gus “Il Greco”
Demitriou (Dennis Farina) che lo aiuta
nel gestire il suo cavallo da corsa dato che Ace, come
pregiudicato, non può possederne uno; il romantico allenatore
Walter Smith (Nick Nolte), che
combatte contro il sistema marcio e corrotto di chi vuole
scommettere sui suoi cavalli, e contrappunto del personaggio di
Turo Escalante (John Ortiz), che
aveva già lavorato con Mann in Miami Vice e qui interpreta un
immigrato peruviano che si è fatto strada fino a diventare un
addestratore di cavalli, dalle tattiche poco raccomandabili. Ci
sono poi Joey Rathburn (Richard
Kind), un agente di fantini viscido e avaro e il duo di
giocatori incalliti Marcus e
Renzo (Kevin Dunn e
Ritchie Coster).
Luck: un sodalizio artistico che
porta a una scrittura e uno stile visivo ben riconoscibile
Per quanto riguarda la componente
visiva, Mann dà il meglio di sé nelle sequenze delle corse dei
cavalli: un effetto imponente, scandito da un occhio
cinematografico che riesce a mettere in evidenza particolari come i
fasci muscolari degli animali, che conferiscono sfumature
pittoriche all’inquadratura. Le corse dei cavalli si identificano
come il momento filmico in cui la potenza lirica delle immagini e
quella narrativa permettono alla serie di fare un salto di qualità.
Nonostante alcuni momenti di lenta e scialba tensione e
coinvolgimento emotivo, i momenti in cui seguiamo le corse si
confermano sempre di grande partecipazione emotiva. Merito di Milch
è il riuscire a fondere un mondo affascinante e sporco (le
scommesse e il relativo giro di affari), con l’adrenalina,
l’istintualità e il pathos della competizione.
Gli stereotipi del gangster movie e della malavita connessa a
questo genere sembrano preponderanti, con figure come scommettitori
cronici e quella del procuratore dei fantini, talmente estremi da
sembrare la riproposizione di tipologie di personaggi di contorno
di qualche gangster movie anni ’40.
Alla regia si alternano, oltre a
Michael Mann, altri navigati sceneggiatori/produttori:
Terry George (Nel Nome del Padre,
Hotel Rwanda), Allen Coulter (i
Soprano, BoardWalk Empire,
Vinyl), Phillip Noyce
(Dead Calm, Rabbit-Proof Fence),
Bryan Kirk (Game of Thrones,
Penny Dreadful), Henry Bronchtein
(i Soprano) e Mimi Leder:
quest’ultima, direttrice del finale di stagione (conseguentemente
anche di serie) a volte si appoggia troppo a certa retorica e a
certune convenzionalità (notiamo un montaggio alternato purtroppo
non sfruttato al meglio e piuttosto piatto, per esempio durante le
due gare di cavalli) ma riesce a ritagliarsi anche intuizioni più
riuscite: ad esempio l’inserimento e l’utilizzo delle due canzoni
(“Nasty Letter” di Otis Taylor per Mon Gateau ed “Elements and
Things” di Tony Joe White per Gettin’ up Morning vs. Pint of
Plain). Altra nota di merito della serie sono infatti le tracce
musicali: una soundtrack rifinita di tutto punto e che accompagna
al meglio lo sviluppo della narrazione.
Ulteriore punto di forza della
serie è la scenografia, soprattutto il come sono stati curati gli
esterni scelti per le riprese, nello specifico l’ippodromo, vero e
proprio personaggio principale della serie (già protagonista di A
Day at the Races di Sam Wood & Marx Brothers) di
Santa Anita Park, Arcadia, California, il cui fascino è suggellato
dalle svettanti e verdeggianti palme californiane e dal profilo
delle San Gabriel Mountains sullo sfondo.
Come molte serie HBO, Luck richiede
allo spettatore pazienza per poter ingranare la marcia ed entrare
nel vivo dello sviluppo narrativo. La trama è in realtà piuttosto
densa, ricca di personaggi sfumati e il montaggio non sente il
bisogno di precipitarsi e martellare i temi principali.
L’avvicendarsi degli eventi renderà ogni episodio più avvincente e
caratterizzato da una scrittura arguta e ambiziosa, che cerca di
ripagare l’attesa nel traguardo.
Nonostante la mancata conclusione
narrativa generale, tutte le altre sottotrame riescono a giungere a
una risoluzione, in particolare la storyline connessa al gruppo di
scommettitori, quasi coro greco dell’intera vicenda, onnisciente
dall’alto delle gradinate dell’ippodromo. Interessante come il loro
bagaglio linguistico sia estremamente gergale e specialistico,
quasi impenetrabile per noi spettatori, eppure emerge l’ingegno di
Milch nel riuscire a comporre dialoghi pregni di musicalità dove
spicca prepotentemente l’importanza del rapporto interpersonale e
di gruppo rispetto al linguaggio e alle parole del singolo.
Luck, come da titolo, affronta
tematiche connesse alle varie manifestazioni della fortuna nel
ciclo vitale e alla loro progressione nel tempo. La Storia, il
destino, la determinazione e le coincidenze sono il motore
trainante delle differenti storyline: la fortuna, il bene e il male
che incontriamo sembrano arrivare a noi senza troppe spiegazioni, e
resistono a giudizi morali. Ciò in cui Luck eccelle è il dipingere
la disperazione venale del gioco di azzardo, teatro di nuovi
giocatori che cercano insaziabilmente di arricchirsi in poco tempo,
e di giocatori di vecchia data che ambiscono continuamente ad
aumentare la propria fortuna, in un circolo vizioso che non conosce
tregua.
Ecco il trailer di Luck, diretto da Peggy Holmes
il film vede nel cast originale Jane Fonda, Whoopi
Goldberg, Eva Noblezada,
Simon Pegg, Flula Borg, Colin O’Donoghue, John
Ratzenberger e Adelynn Spoon. Dal 5
agosto su Apple
Tv+.
Da Apple Original Films arriva la
storia di Sam Greenfield, la persona più sfortunata del mondo che,
quando si imbatte nella Terra della Fortuna, mai vista prima, parte
alla ricerca di un po’ di buona sorte da riportare a casa per il
suo miglior amico. In quel posto, però, gli esseri umani non sono
ammessi e a Sam non resta che un’unica possibilità per riuscire
nella sua missione: collaborare con le creature magiche che vivono
lì.
Luck è prodotto da Skydance Animation ed è
doppiato, nella versione originale, da Jane Fonda, Whoopi Goldberg,
Eva Noblezada, Simon Pegg, Flula Borg, Colin O’Donoghue, John
Ratzenberger e Adelynn Spoon. Il film è diretto da Peggy Holmes, da
una sceneggiatura di Kiel Murray, con John Lasseter, David Ellison,
Dana Goldberg e David Eisenmann che producono per Skydance
Animation.
La leggendaria interprete e
vincitrice dell’EGOT Whoopi Goldberg sarà la voce
di uno dei protagonisti nell’attesissimo film d’animazione
originale di Apple/Skydance Luck.
L’attrice doppierà “The Captain”, inflessibile Capo della Sicurezza
per la Terra della Buona Sorte. Il Capitano è nota per i suoi
vigili occhi da falco e per la sua acuta capacità d’intuizione,
ancor più della sua conoscenza dei codici di Luck Security. È
impegnata nel suo lavoro di tenere lontana la sfortuna e proteggere
i ragazzi fortunati a tutti i costi. Whoopi
Goldberg si unisce ad un altro membro del cast vocale
precedentemente annunciato,
Jane Fonda.
Diretto da Peggy Holmes (“Trilli e
il segreto delle ali”, “Trilli e la nave pirata”, “La
sirenetta – Quando tutto ebbe inizio”) e scritto da Kiel Murray
(“Cars”, “Cars 3”), Luck
racconta la storia della ragazza più sfortunata del mondo, che,
dopo essersi imbattuta nel mondo mai visto prima della buona e
della cattiva sorte, deve unirsi a creature magiche per scoprire
una forza più potente persino della fortuna stessa. John Lasseter,
David Ellison, Dana Goldberg e David Eisenmann lo producono per
Skydance Animation. Goldberg fa parte dell’élite di artisti che
hanno vinto il Grammy, l’Academy Award, il Golden Globe, l’Emmy e
un Tony. È anche una prolifica produttrice, imprenditrice ed è
famosa in tutto il mondo per i sue numerose battaglie umanitarie.
Nata e cresciuta a New York City, si è esibita a San Diego e nella
Bay Area con la compagnia teatrale Blake Street Hawkeyes. È stato
lì che ha creato i personaggi che hanno dato vita allo spettacolo
teatrale “The Spook Show”, divenuto poi spettacolo di successo a
Broadway, vincitore del Grammy all’album dell’anno e nello speciale
della HBO che ha contribuito a lanciare la sua carriera. Whoopi è
apparsa di recente nell’adattamento del romanzo best-seller di
Stephen King “The
Stand“, serie limitata in streaming su CBS All Access.
La vedremo anche in un ruolo ricorrente nel prossimo “Harlem” di
Amazon.
All’inizio di quest’anno, Apple ha
annunciato un’ampia partnership pluriennale con Skydance Animation
per offrire film premium d’animazione innovativi e le prime
serie televisive animate di alta qualità in oltre 100 paesi su
Apple
TV+. Oltre a “Luck“,
il film musicale “Spellbound“, la serie TV “The Search for
Wondla” e il cortometraggio inaugurale “Blush” danno il via alla
partnership insieme a molti altri lungometraggi e a serie
televisive che saranno annunciati nel corso dell’accordo. “Blush” è
stato presentato in anteprima mondiale come parte del programma di
cortometraggi animati del Tribeca Festival, curato proprio dalla
stessa Whoopi Goldberg, lo scorso 13 giugno. I film e le serie
creati e prodotti da Skydance Animation saranno presentati in
anteprima insieme agli Apple Original Films, tra cui “Wolfwalkers”,
che ha ricevuto una nomination all’Oscar® per il miglior film
d’animazione; il Candidato all’Oscar® “Greyhound”; “Palmer”
candidato al Critics Choice Award; il film nominato ai Golden Globe
e ai Critics Choice Award “On The Rocks”; il due volte vincitore
del Critics Choice Documentary Award e vincitore del Grand Jury
Prize del Sundance Film Festival “Boys State” e il candidato
al premio Critics Choice Documentary “Fireball: Visitors from
Darker Worlds”.
Apple Original Films e Skydance
Animation hanno annunciato oggi che l’attesissimo film d’animazione
Luck uscirà in tutto il mondo il 5 agosto su
Apple
TV+.
Luck racconta la storia di Sam Greenfield, la
persona più sfortunata del mondo. Quando scopre la Terra della
Fortuna, mai vista prima, deve unirsi alle creature magiche che la
popolano per cambiare la sua sorte. Eva Noblezada (“Hadestown”,
“Miss Saigon”, “Yellow Rose”) presterà la voce a Sam, una ragazza
che, divenuta troppo grande per essere affidata a una famiglia,
scopre la Terra della Fortuna iniziando una ricerca che potrebbe
cambiare per sempre il suo destino. Simon Pegg (“Mission:
Impossible”, “L’era glaciale”, “Star Trek Beyond”) sarà la voce di
Bob, un gatto nero della Terra della Fortuna, dove Il Capitano,
doppiato dalla vincitrice dell’Oscar®, dell’Emmy, Grammy e Tony
Award, Whoopi Goldberg, è a Capo della sicurezza. Bob diventa il
partner di Sam nella ricerca di un penny fortunato che sperano
possa preservare la sua vita fortunata.
A loro si unisce anche Flula Borg (“Suicide Squad 2”, “Pitch Perfect”, “Trolls
World Tour”), che presterà la voce a Jeff, l’Unicorno, uno
straordinario ingegnere capace di progettare strutture
incredibili e che si occupa della manutenzione della macchina
magica che distribuisce la buona e la cattiva sorte al mondo umano;
il suo sogno è di ritrovarsi un giorno con il suo unico vero
amore, il CEO di Buona Fortuna, Il Dragone, doppiato dalla due
volte vincitrice del premio Oscar® Jane Fonda. Lil Rel Howery
(“Free Guy – Eroe per gioco”, “Gli amici delle vacanze”, “Judas and
the Black Messiah”) fornirà la voce a Marv, il proprietario del
negozio “Flowers & More” dove Sam trova il suo primo
lavoro: un personaggio ottimista, ben vestito e sempre pronto
a regalare una parola
di incoraggiamento alla sfortunata Sam.
Altri membri del cast includono Colin O’Donoghue (“C’era una
volta”, “The Right Stuff – Uomini veri”, “Il rito”) che fornirà la
voce a Gerry, un leale folletto che adora il suo lavoro con Bob
agli “Arrivi” e “Partenze” nella Terra della Buona
Fortuna; è sempre il primo a offrirsi volontario per qualsiasi
compito, portando buon umore ovunque vada. John Ratzenberger (“Cin
cin”, “L’Impero colpisce ancora”, “Quell’ultimo ponte”) doppierà
Rootie, uno sfortunato incallito auto-nominatosi sindaco di Cattiva
Sorte, che gestisce “The Lucky Shot”, l’unico abbeveratoio della
sfortuna, dove è specializzato in consigli gratuiti. Adelynn Spoon
(“Watchmen”, “Tell Me Your Secrets”, “Il colore delle magnolie”)
sarà la voce di Hazel, la coinquilina e migliore amica di Sam
alla Summerland Home for Girls, che ha cinque anni e crede che sarà
adottata per sempre dalla sua famiglia non appena troverà un
vero penny fortunato, che Sam è determinata a cercare.
Magico e avventuroso, il film d’animazione “Luck” è diretto
dalla regista vincitrice di un Emmy Peggy Holmes (“La
sirenetta – Quando tutto ebbe inizio”, “Trilli e il segreto
delle ali”, “Trilli e la nave pirata”); la sceneggiatura
originale è scritta da Kiel Murray (“Raya e l’ultimo drago” “Cars
3,” “Cars”) e Jon Aibel e Glenn Berger (“Kung Fu Panda 2,”
“Trolls”). John Lasseter, David Ellison, Dana Goldberg e David
Eisenmann producono per Skydance Animation.
“Luck” si unisce alla rosa in espansione dei titoli nati
dalla partnership tra Apple Original Films e Skydance Animation,
come l’attesissimo film “Spellbound” e la serie animata “The Search
for WondLa”, insieme a molti altri lungometraggi e serie televisive
ancora da annunciare. “Luck” segue la recente nomination NAACP di
Apple/Skydance per il miglior cortometraggio animato e la
nomination agli Annie Awards per la Migliore Musica per “Blush”,
scritto e diretto dal regista vincitore di un Emmy Joe Mateo (“Prep
& Landing”, “Big Hero 6”), composta dalla vincitrice degli
Hollywood Music in Media Awards Joy Ngiaw (“Red,” “Fish Head”), ora
in streaming su Apple
TV+.
I film e le serie creati e prodotti da Skydance Animation
saranno presentati in anteprima insieme agli Apple Original Films,
tra cui il vincitore dell’AFI Award “CODA”, due volte nominato ai
SAG Award e il primo film con un cast prevalentemente sordo a
ricevere una nomination Outstanding Performance per il cast in un
film; l’acclamato “Macbeth” di Joel Coen, candidato ai SAG
Award e vincitore dell’AFI Award, con Denzel Washington e Frances
McDormand; “Swan Song” con Mahershala Ali e Naomie Harris,
tutti ora in streaming in tutto il mondo su Apple TV+. Tra gli
altri film Apple Original che verranno presto presentati in
anteprima c’è l’adattamento YA “Il cielo è ovunque”, diretto da
Josephine Decker e interpretato da Grace Kaufman, Cherry Jones e
Jason Segel; “Emancipation”, del regista Antoine Fuqua,
interpretato e prodotto dal candidato all’Oscar® Will Smith;
“Killers of the Flower Moon” di
Martin Scorsese, con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro; “Sharper”,
in collaborazione con A24,
Brian Gatewood e Alessandro Tanaka, interpretato e prodotto dal
premio Oscar® Julianne Moore, e altro ancora.
Con un budget di 150 milioni di
dollari – il più alto tra quelli delle opere in vendita al Festival
2019 – il film racconta di un gruppo di eroi che cercheranno di
impedire lo schianto della luna sulla TerraLucisano
Media Group S.p.A. (AIM: LMG), società quotata su Aim a
capo del noto gruppo attivo nel settore audiovisivo, annuncia di
avere acquisito i diritti per l’Italia di
“Moonfall”, kolossal fantascientifico diretto da
Roland Emmerich, regista tedesco noto per aver
firmato blockbuster di successo in tutto il mondo come
“Independence Day”, “Stargate”,
“Godzilla”, “The Day After
Tomorrow” e “2012”.
Moonfall è un progetto da
150 milioni di dollari – il budget più alto tra i
film in vendita al mercato del Festival
di Cannes 2019 – e si muoverà sulla scia di “Independence Day”
e “2012”, come ha dichiarato lo stesso regista, rivelando che il
film racconterà la missione impossibile di un manipolo di eroi
chiamati a salvare l’umanità quando la luna uscendo dalla propria
orbita minaccerà di distruggere la terra. Una nuova
spettacolare epopea fantascientifica speziata di umorismo e
arguzia che, come ha sottolineato Emmerich, nasce dal fascino che
la Luna – “l’oggetto più strano che esista” – esercita su di
lui.
Il film sarà prodotto dalla
Centropolis Entertainment di Roland ed Ute
Emmerich, i cui film ad oggi hanno incassato più di 4 miliardi di
dollari nel mondo, ed è stato scritto e sviluppato dallo stesso
Emmerich con Harald Kloser (“2012,” “White House
Down,” “Independence Day: Resurgence”) e da Spenser
Cohen.
“L’acquisizione di ‘Moonfall’
rappresenta un ulteriore passo verso la crescita delle attività di
distribuzione del Gruppo, a cui avevamo dato un impulso importante
già lo scorso anno, qui a Cannes, rilevando i diritti di ‘Midway’,
un altro kolossal firmato da Roland Emmerich in uscita nei prossimi
mesi, da cui ci aspettiamo grandi soddisfazioni”, ha
commentato Federica Lucisano, Amministratore
Delegato di Lucisano Media Group.
Uno dei maestri dell’horror e
thriller mondiale è stato sicuramente Lucio Fulci,
sottovalutato o forse sottostimato dai suoi contemporanei, oggi
invece è figura di riferimento per molti registi (due per tutti,
Quentin Tarantino e Wes Craven),
che hanno ammirato il lavoro dell’eclettico regista, capace di
spaziare nei generi e condire ogni sua pellicola con un tocco tanto
personale quanto originale.
Autore di autentici gioielli di
genere come Zombi 2, Paura
nella Città dei Morti Viventi o Quella
Villa Accanto al Cimitero,Fulci ha
sempre tenuto un filo conduttore nelle sue pellicole che si può
trovare nel rapporto tra violenza e paura.
Proprio di quest’ultima ci parla
nel breve messaggio audio che vi riportiamo in calce all’articolo.
Il messaggio è l’introduzione a un Cd di 28 brani intitolato
Lucio Fulci’s Horror & Thriller, raccolta
di alcune delle sue tracce più famose (scritte da compositori quali
Ennio Morricone, Francesco De Masi e
Franco Piana) prese da film quali Lo
Squartatore di New York o Una Lucertola
con la Pelle di Donna.
Arriva dalle pagine di The
Sandman e dalla sua popolare serie a fumetti e
diventerà presto anche una serie
tv Lucifer targata Fox, che oggi
diffonde la prima foto ufficiale:
Cresce l’attesa per scoprire molto
di più su Lucifer, l’attesissima
nuova serie televisiva basata sul noto fumetto della
Vertigo e che sarà trasmesso dal network americano
Fox che oggi diffonde il poster ufficiale.
La Fox sta avendo qualche problema
non calcolato per la produzione di
Lucifer. L’associazione
statunitense One Million Moms, interessata a
proteggere i bambini dalle cattive influenze, è in procinto di
dichiarare guerra alla casa di produzione proprio per questo
prodotto che chiedono venga cancellato prima ancora di essere messo
in onda.
La serie è incentrata
sul noto personaggio creato da Neil Gaiman e
pubblicato da Vertigo e segue le “avventure” del Signore
dell’Inferno, interpretato da Tom Ellis, che lascia il suo regno
per trasferirsi a Los Angeles, dove apre un bar dal nome Lux.
Nella petizione lanciata
dall’associazione si legge che la serie potrebbe “glorificare
Satana facendolo apparire come una persona simpatica e
premurosa”.
In merito alla petizione ecco cosa
ha dichiarato invece il creatore del personaggio, Neil
Gaiman in persona.
Sembra solo ieri (ma era il
1991) che le ‘Madri Preoccupate d’America’ annunciavano che
avrebbero boicottato SANDMAN perché conteneva personaggi Bi e
Transessuali, Gay e Lesbiche. Wanda era quella che le scombussolava
di più: l’idea di una Donna Trans in un fumetto… Ci dissero che
stavano organizzando il boicottaggio di SANDMAN, e che si sarebbero
fermate solo se avessimo scritto alla American Family Association
con la promessa di rimetterlo sulla retta via. Mi chiedo se abbiano
notato che l’ultima volta non ha funzionato, o…
Arriva da TVLine la
conferma che l’attore Tom Ellis è stato ingaggiato
per interpretare il ruolo da protagonista in Lucifer,
la nuova serie televisiva in sviluppo in casa FOX
basata sul personaggio introdotto in Sandman di
Neil Gaiman.Tom Ellis, attore di
origine gallese è meglio conosciuto per aver interpretato
Robin Hood in Once Upon a
Time. Vi ricordiamo che il pilot di
Lucifer sarà diretto da Len
Wiseman (Underworld) e vedrà produttori
esecutivo Tom Kapinos, Jerry Bruckheimer e
Jonathan Littman.
Il network americano della FOX ha
diffuso il primo trailer dell’annunciata nuova serie
televisiva Lucifer, basata sul
personaggio apparso in Sandman di Neil
Gaiman.dell’universo della DC Comics:
Il network americano della
FOX ha diffuso due nuovi promo inediti di
Lucifer, l’attesa nuova serie televisiva
basata sul personaggi creato da Neil Gaiman.
https://youtu.be/orUqhQjG978
https://youtu.be/TYQ2XuzbzBQ
Lo show racconta la storia
di Lucifer (Tom Ellis) che dopo il
suo abbandono degli Inferi si trasferisce a Los Angeles, dove apre
un locale chiamato Lux.
Kevin Alejandro,
noto per aver partecipato ad Arrow e
Golden Boy, si è unito al cast della
serie Fox Lucifer, basata sull’omonima
serie a fumetti drammatico/procedurale. Stando a quanto riferisce
Deadline, l’attore sarà un regular della serie
e interpreterà Dan, un detective della omicidi che prova
risentimento nei confronti di Lucifer, per via della sua
connessione con la moglie e con la figlia. Alejandro rimpiazzerà
Nicholas Gonzalez, che nel pilot interpretava lo
stesso personaggio.
L’attore ha interpretato Sebastian
Blood in Arrow 2 e ora si unisce al cast
già formato da Lauren German, Lesley Ann-Brandt e
Tom Ellis che interpreta il signore dell’inferno
in persona.
Dopo tante
preghiere e un po’ di attesa, Lucifer torna a fare
bella mostra di sé grazie al salvataggio compiuto da
Netflix. La piattaforma ha dato infatti
ascolto ai fan dello show, che a gran voce avevano chiesto di
salvare questo Barabba dal limbo produttivo in cui Fox l’aveva
scaraventato.
E così, come un
anti-Cristo redivivo dal sepolcro, la serie con protagonista
Tom Ellis e Lauren German torna “a riveder le stelle”
grazie al servizio di streaming, accolta trionfante dalla frangia
di appassionati, e con un po’ di timore da tutti gli altri. Se i
primi, infatti, si sono subito spesi in salamelecchi e inchini, gli
altri si son giustamente chiesti come, l’arrivo su Netflix, avesse
potuto incidere sugli equilibri di un serial che, pur essendo stato
creato da Tom Kapinos (Californication),
non è mai stato veramente sconvolgente dal punto di vista della
rappresentazione della sessualità o di altri contenuti VM, salvo
ovviamente l’aspetto sanguinolento CGI oriented.
Il cambiamento è anche strutturale,
perché Lucifer passa da un formato ampio, 13 episodi la prima
stagione, 18 la seconda e 29 la terza, ad uno più conforme allo
stile di Netflix, con soli 10 episodi, dal minutaggio appena più
lungo, e con la possibilità che il diavolo infiammi lo spettatore
senza preoccuparsi più del cilicio costrittivo imposto dal rating e
da censure varie ed eventuali. A queste domande è facile trovare
risposta sin dall’inzio di questo nuovo ciclo.
Lucifer è cambiato poco e niente, tranne che per
il fatto che la stagione è più corta e questo influisce
positivamente sul ritmo del racconto.
Avevamo lasciato
la serie con un notevole cliffangher di chiusura per la terza
stagione. Dopo innumerevoli episodi a speculare su come e quando
Chloe avrebbe scoperto la vera identità di
Lucifer, la rivelazione arriva in chiusura di
stagione, giusto un attimo prima che Fox cancellasse la serie
scaraventando rovinosamente i fan dal paradiso all’inferno. Il
nuovo corso Netflix non riprende le cose esattamente da quel punto,
ma lascia passare un mese dalla fine della stagione precedente, con
Lucifer che si strugge per amore verso una Chloe
che si è presa una vacanza con Trixie, allontanandosi volutamente
da Los Angeles e da quel diavolo che un po’ la spaventa e un po’,
evidentemente, la conturba.
Dopo un attimo di
smarrimento, in cui la serie ha bisogno di far ordine tra le carte
sparpagliatesi sul tavolo, lo show gioca subdolamente con lo
spettatore, riportandolo ben presto sulla strada fin troppo nota di
quel serial da sempre a metà tra un criminal drama e una
versione per scolarette di Californication, con
una manciata di riferimenti provenienti da tutto ciò che rimane
dalle ceneri di Streghe,
Teen Wolf, Grimm e tutte quelle altre serie tv basate
sul sovrannaturale che da almeno un ventennio scorrazzano
liberamente tra i palinsesti della via cavo US.
Fino ad oggi,
Lucifer è sempre stato uno show diesel, a lenta
carburazione, che ha avuto spesso bisogno di numerose puntate per
muovere (lentamente) i pezzi sulla sua scacchiera, ma sotto l’egida
Netflix lo show ha subìto una brusca accelerata, eliminando tutto
ciò che era superfluo, e concentrandosi sostanzialmente solo sui
personaggi e la loro maturazione psicologica, lasciando in
sottofondo, dove è giusto che resti, quella traccia criminal drama
che appartiene comunque al suo DNA.
La gestione e la
costruzione del tempo è infatti il più grande cambiamento che lo
show ha subìto nel passaggio a Netflix. Non solo perché, come
detto, la stagione dura nel complesso circa la metà rispetto al
passato, ma anche perché è proprio il modo in cui il tempo
trascorre nella serie ad essersi contratto. Se in passato non si
aveva mai un’idea veramente chiara di quanto tempo trascorresse tra
certi eventi ed altri, oggi abbiamo un chiaro indizio del fatto che
l’intera stagione si sviluppi nell’arco di quasi un anno,
concentrando quindi, in 10 episodi di circa 50 minuti, una
considerevole quantità di tempo e un mucchio di risvolti narrativi
e sentimentali, snocciolati nell’arco di 9/10 mesi. Considerando la
ricchezza di svolte narrative, avvenimenti e situazioni da gestire,
non è poco per lo sviluppo di un cast così nutrito di
personaggi.
Tutto questo si
traduce in uno show che, come da impostazione delle stagioni 2 e 3,
si prende il tempo che serve per parlare dei personaggi e dei loro
turbamenti, ma che si libera anche di tante situazioni del tutto
accessorie che, in passato, non facevano che mettere sotto i
riflettori il fare – spesso macchiettistico – di Lucifero.
Quest’aspetto del personaggio viene però conservato e piegato in
maniera più funzionale alla narrazione, cadenzato anche da un
montaggio più veloce e sintetico. Un pregio, a nostro giudizio,
dell’intero show, è stato proprio quello di diventare un racconto
corale in cui, benché nessuno dei personaggi abbia lo stile (e la
versatilità recitativa) del Lucifero di Tom Ellis, ognuno ha dei momenti di interesse
e coinvolgimento per lo spettatore.
L’avvento di
Netflix non ha quindi contaminato lo show, né ha utilizzato
l’assenza della censura tipica delle tv in chiaro per spendersi in
un tripudio di sesso e droghe pesanti, semmai ha semplicemente reso
l’intero show più denso e dinamico a patto che, ovviamente, lo
spettatore sia a suo agio con il tempo televisivo che trascorre
così rapidamente. I salti temporali, in effetti, non sono gestiti
benissimo, ed anzi a metà stagione si compie inspiegabilmente un
salto di qualche mese, raccontato allo spettatore solo per mezzo di
un breve dialogo tra Maze e Linda. L’ellissi temporale non è
gestita bene, ma in fin dei conti non lede al carisma dello show,
in debito in egual misura all’aspetto sovrannaturale e verso quello
poliziesco.
Se l’aspetto investigativo, in
questo ciclo, sembra però un pochino sottotono, quel che ne ha
guadagnato è lo sviluppo morale e, soprattutto, emotivo dei
personaggi, praticamente tutti intenti a fare i conti con un nuovo
lato di sé stessi, chi per puro caso (Maze), chi per motivazioni
più profonde (Dan), chi per un inaspettato plot twist (Laura e
Amenadiel). Il risultato è un nuovo cambio di rotta per una serie
che, comunque, sin dai suoi esordi ha sempre cercato di affiancare
ai suoi personaggi tematiche nuove e modi alternativi di affrontare
le stesse, cercando di mantenersi comunque in equilibrio sulle sue
venature più squisitamente sovrannaturali. Venature che qui si
mostrano – finalmente – con maggior concretezza, in una serie di
situazioni che lasciano ben sperare per il futuro, augurato ma non
ancora confermato, della serie.
Lucifer è quindi cambiato? Potremmo dire che
l’approdo a Netflix ha portato dei cambiamenti e che i fan della
prima ora se ne sono accorti, ma la verità (che questi stessi fan
ben conoscono) è che la serie ha sempre avuto voglia di non
adagiarsi sugli allori del carisma del suo protagonista, mettendosi
in gioco con una serie di ritratti e personaggi secondari che in
questa nuova veste emergono più valorizzati e divertiti che
mai.
Il pregio del
passaggio a Netflix è stato quello di lasciare lo show libero di
esprimersi come voleva, scendendo a patti col diavolo solo per la
volontà di ridurre il numero di episodi per stagione e, di
conseguenza, l’investimento economico. Un risparmio che, per
fortuna, non ha leso né al cast né al resto dell’impianto
produttivo, mantenendo intatti il divertimento e l’esagerazione
che, dal primo episodio, complice l’interesse per Gaiman, aveva
spinto gli spettatori a sedersi davanti alla tv.
A pochi giorni dall’uscita nelle
sale del suo terzo lavoro da regista, prevista per il 25 gennaio,
Luciano Ligabue parla di Made in
Italy, ritorno dietro la macchina da presa per il
rocker emiliano a 20 anni dall’esordio con
Radiofreccia. Accanto a lui i protagonisti
Stefano Accorsi e Kasia Smutniak
e il cast.
Il film nasce dall’album
Made in Italy [del 2016 ndr], in che modo?
Luciano Ligabue:
“Nasce come progetto “balordo”. Oggi è anacronistico fare un
concept album, la musica si ascolta con una certa velocità
[…], chiedere a qualcuno di ascoltare un album intero è al
limite della presunzione, ma era ciò che volevo fare. Da lì ho
contattato Domenico Procacci [produttore del film ndr],
che ha amato il disco, e a quel punto sono cadute le mie resistenze
a fare un altro film. Fare film infatti è un mestiere faticosissimo
per me, che sono abituato a fare i conti con emozioni che
fluiscono. […] Significa un po’ “progettare” le emozioni,
fare in modo che una serie di pezzetti di pochi secondi riescano,
attraverso un processo molto mentale, a produrre qualcosa che tu
vorresti fosse di cuore”. “Mi sono riavvicinato alla regia
perché non avevo più la scusa di non avere una storia da
raccontare”. E sul suo approccio da regista precisa: “Ho
voluto sempre essere il più specifico possibile, già dai tempi di
Radiofreccia. […] Continuano ad
interessarmi storie specifiche che non per forza raccontano di
tutti. Poi, se altri vi si riconoscono, vuol dire che l’opera di
fantasia ha funzionato”.
Il concetto di
cambiamento è centrale nel film, ce ne parla?
Luciano Ligabue: “Il
cambiamento fa paura, siamo propensi a pensare che non porti buone
cose. Se poi ti ancori alle certezze, hai ancora meno voglia di
avventurartici. Però, il cambiamento è il movimento naturale della
vita. Più che gli eventi, è come noi reagiamo agli eventi a
produrre la nostra realtà. […] Riko sente che ciò che ha
gli va stretto, nonostante lo ami. Ha bisogno di cambiare il punto
di vista. Il film è il racconto di questo suo percorso”.
È difficile tenere insieme
storia d’amore e un discorso forte sull’Italia, come lei fa
qui?
Ligabue: “Ho cominciato a
raccontare del mio sentimento verso il paese dieci anni fa, con
Buona notteall’Italia. […]
Con questa e altre canzoni volevo raccontare l’amore per questo
Paese, che non viene meno nonostante la frustrazione per tutti i
problemi irrisolti. Nel film racconto questo sentimento attraverso
gli occhi di chi ha meno privilegi di me. Riko vive una vita
normale […] e ha un rapporto molto forte con le
radici. […] Mi interessava soprattutto raccontare gli
stati d’animo di un gruppo di persone per bene che, come tali
mediamente non hanno voce in capitolo, o non vengono raccontate
perché non sono interessanti dal punto di vista
drammaturgico”.
Crede sia possibile
spezzare il cordone ombelicale che la lega così fortemente alla
provincia?
Ligabue: “No, non credo, perché
ci vivo da un numero inenarrabile di anni e ci vivo bene. È la mia
dimensione ed è anche per questo che magari il mio raggio d’azione
è limitato geograficamente, perché voglio raccontare ciò che
conosco bene”.
Come avete lavorato ai
vostri personaggi e com’è stata quest’esperienza?
Kasia Smutniak: “Il personaggio
di Sara è stato difficile da affrontare. Mi ha aiutato poter
lavorare su una base di musica e parole ed avere molto chiaro il
mondo nel quale mi trovavo, il mondo di Luciano. […] Mi
sono ispirata alla forza delle donne. Di Sara mi piace la coerenza,
il suo stare coi piedi per terra. È una donna che sa quello che
vuole. […] Nei momenti difficili prende una decisione e
non ha paura di farlo”.
Stefano Accorsi: “Riko è un
uomo che sta, sta in questa sua vita avendo vissuto anche anni
molto diversi per questo paese. Lo troviamo in un momento di
crisi. […] Il bello è che non succede nulla di eclatante
nella sua vita, se non cose normali. È il suo modo di rapportarsi a
queste cose che cambia. Cambiando punto di vista, Riko si rigenera.
È raro mettere in scena questo tipo di personaggi raccontati in
questo modo. Di solito si cercano sempre i cattivi, o anche
qualcosa di straordinario. Invece qui non è così. […]
Questo è ciò che ci ha permesso di interpretare i personaggi in
modo autentico.”
Fausto Maria Sciarappa [nel film
interpreta Carnevale, amico di Riko ndr]: “C’è una canzone di
Luciano, […] G come giungla, che dice: non basta restare
al riparo, chi vuol sopravvivere deve cambiare. […] Ho
vissuto sulla mia pelle questo cambiamento. Negli anni ’90 ho
lasciato l’Italia per l’Inghilterra, dove sono stato dieci anni.
Vedere il film alla proiezione a Correggio mi ha emozionato. Una
cosa che ha detto Luciano mi ha colpito molto: che uno dei suoi
obiettivi era quello di far venire la nostalgia dell’Italia non
agli italiani all’estero, ma a quelli che vivono in
Italia”.
La conferenza stampa di presentazione
del film È nata una star? Si è svolta venerdì 16 Marzo a
Roma. Presenti all’incontro Luciana Littizzetto, Rocco Papaleo,
Pietro Castellitto e Lucio Pellegrini. Maggior risalto, da parte
degli attori e del regista, è stato dato al messaggio che la
pellicola intende veicolare più che agli elementi frivoli e
piccanti della storia.
In arrivo al cinema il prossimo 27
agosto, Minions racconta le avventure dei
piccoli aiutanti dei malvagi prima che trovassero in Gru,
protagonista di Cattivissimo Me, il
padrone ideale da servire.
A doppiare il film per la versione
italiana sono stati chiamati Luciana Littizzetto e
Fabio Fazio. Ecco cosa hanno raccontato
sull’esperienza in sala di doppiaggio con Fiamma
Izzo.
Scarlet Sterminator è la
madre di tutte le cattive, icone di stile e determinazione. Mentre
suo marito Herb è uno scienziato pazzo e un gran fustacchione.
Intanto, siete sposati?
Fabio Fazio:Si ci ha sposati Terrence Hill a
Sanremo.
Luciana
Littizzetto: Adesso c’è il divorzio breve potremmo
pensarci, comunque lui è innamoratissimo di me che sono spietata,
perfida, cattiva feroce ma ho anche questa parte morbida e docile
perché sono innamorata di lui che è mio marito ed è un cretino
totale! Ma è quello che capita alle grandi donne di potere che
hanno questa parte fragile che si innamorano facilmente di balenghi
che non ti immagineresti mai… poi leggi tu il sotto
testo….
Fabio tu hai fatto fatica a
manifestare tutto il tuo amore?
F.F.: Quello è
il lavoro, il professionismo… L.L: … è fare finta. F.F.: È fare finta, poi noi ormai siamo
oltre. L.L.: Noi battibecchiamo spesso ma nella vita
normale non litighiamo. F.F.: Ci vorrebbe pure…! Il film come avete
capito è totalmente autobiografico per quanto riguarda Luciana, è
la storia della sua vita. L.L: Ma anche per te! F.F.: Si per certi versi anche per me, io sto
scontando una pena e i servizi sociali mi hanno affidato
Luciana. L.L: E poi non so se notate la fisicità di
Fabio somiglia molto a quella di… F.F.: Jon Hamm che ha doppiato… L.L.: No a Herb che ha queste lunghissime
gambe magre, un po’ senza culo e questo nasone!
Essere scelti per un
personaggio dei cartoni animati aumenta la propria autostima o la
mette in discussione?
F.F.: La
aumenta enormemente, diventare voce di un cartone vuol dire che si
finisce nell’immaginario dei bambini, ho due figli piccoli e lo
confesso, l’ho fatto soprattutto per piacere a loro… L.L.: … e guadagnare punti. F.F.: E guadagnare punti e ho sempre
desiderato avere questa possibilità, finire in un cartone animato
significa, ora esagero, trascendere dall’aspetto umano, diventi più
che umano, immortale, è una cosa meravigliosa. A noi a Sanremo
hanno dedicato una volta una storia di Topolino, più di quello non
c’è. L.L: E ti da la possibilità di recitare di
nuovo, io nasco come attrice… F.F.: Chi, tu? L.L: Si attrice e doppiatrice… F.F.: Quando? L.L.: Vedete la fatica?!? Si attrice di
telenovela dove facevo i bambini maschi. F.F.: Come Rita Pavone con
Giamburrasca! L.L.: (ride) Si uguale! Nella televisione non
reciti, sei tu. Quindi l’idea di recitare ed essere diretta da
Fiamma Izzo vuol dire essere portata per mano da
una persona che sa tutto, ma è anche libera e talmente
professionista, che ti fa fare quello che vuoi tu ma ti dice anche
come puoi modificare e cambiare, che non è da tutti.
Luciana visto la tua
esperienza, come se l’è cavata Fabio?
L.L.:
Benissimo, si che è un cretino, ma lui ha iniziato facendo
l’imitatore e questo vuol dire che ha una padronanza della voca
pazzesca, tant’è che diventa la voce degli altri. Quindi per lui
questo è stato il primo esperimento ma in realtà è una cosa che gli
veniva abbastanza facile. F.F.: Sei stata molto gentile… è stata
un’esperienza molto divertente, la prima e forse anche l’ultima, ma
Fiamma mi ha aiutato in tutto aldilà della direzione, gli aspetti
tecnici, ma proprio nel trovare la voce adatta al personaggio, e
farsi venire un’idea che per me era difficile. Luciana ha fatto
qualunque cosa e infatti è arrivata lì e sembrava Sandra
Bullock… L.L.:… si stessa fisicità… F.F.: A parte quello, la voce era sovrapposta
e identica, io invece ho fatto togliere la voce originale perché mi
distraeva… L.L.: Perché tu sei uno straccia palle! No
perché sei professionista, perché sei pignolo!
Avete lavorato insieme
durante i turni di doppiaggio?
F.F.: No! No
per carità questa è stata una clausola, stanze separate! L.L.: Piste separate! Abbiamo cominciato con
lui perché essendo alle prime armi ci è voluto molto più tempo,
no?! Poi non voleva vedere me perché magari gli mettevo
l’agitazione quindi il primo giorno ha fatto tutto lui da solo,
ripetendo ossessivamente le cose perché sbagliava molto! Poi sono
arrivata io e in un attimo… F.F.: Come in montagna il primo che parte è
quello più bravo perché deve tirare i compagni. L.L.: Peccato che poi l’hai dovuta rifare per
metà! F.F.: No non è vero ci tenevo a rifarla… per
me è stato tutto difficile, trovare lo studio! E capire se riuscivo
a fare due cose insieme, vedere e parlare, e fare tutto prima
dell’arrivo di Luciana… che era la cosa più importante. L.L.: Io non l’ho visto mentre doppiava,
mentre lui invece mi ha visto, e avrei voluto vederlo. F.F.: Io ho impiegato un attimo! L.L.: Lui sempre un attimo!
Se dovreste scegliere un
cattivo da adorare, come fanno i Minions, chi
scegliereste?
F.F.: Oggi ce
l’hanno fatta spesso questa domanda, eppur essendo in due stanze
diverse con gruppi diversi abbiamo detto lo stesso nome, per dire
quanto siamo affini, il dittatore coreano. L.L.: Kim Jong-un.
F.F.: Il cattivo vero non puoi adorarlo, uno che fa un po’
ridere si. E lui è un po’ ridicolo, e potrebbe essere quello che
oggi i Minions cercano, fisicamente gli assomiglia anche
no? L.L.: Si un enorme pinolo obeso. F.F.: Un enorme Minions, anche perché con i
cattivi veri non ci puoi né scherzare né esserci complice.
Secondo voi qual è il mix
di successo di questo film?
F.F.: Hanno un
linguaggio totalmente surreale, dicono una parola e quella assume
un significato pazzesco! L.L.: Cuccaraccia! F.F.: (ride) Libertà assoluta, ecco sono
liberi, c’è molta libertà nell’essere cattivi nel poter dire cose
apparentemente senza senso e magari dire una parola e tutto il
resto diventa inutile e quindi sconvolge l’ordirne logico delle
cose, la cattiveria diventa bontà, fai il tifo per i cattivi è
tutto uno sconvolgimento dell’ordine stabilito. L.L.: Che poi funziona con i bambini piccoli,
con quelli un po’ più grandi, con gli adolescenti e gli adulti.
Hanno un pubblico pazzesco!
Lucia Ocone è
un’apprezzata attrice, attiva tanto al cinema quanto in
televisione. La sua partecipazione a film di grande successo le ha
fatto guadagnare le attenzioni di pubblico e critica, e i suoi
ruoli di rilievo le hanno più volte permesso di mettere in mostra
le sue doti attoriali.
2. Ha recitato in
televisione. L’attrice ha recitato anche in popolari serie
televisive come Lo zio d’America (2002), Una famiglia
in giallo (2005), 7 vite (2007), I liceali 3
(2011), Il commissario Manara (2009-2011) e Tutti
insieme all’improvviso (2016).
Lucia Ocone Instagram
3. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 85 mila persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate in momenti di svago, ma non mancano anche immagini e video
promozionali dei progetti cinematografici e televisivi a cui
l’attrice ha preso parte.
Lucia Ocone figli
4. Non ha figli.
In un’intervista l’attrice ha dichiarato di non essere sposata e di
non avere figli. Ha aggiunto che non sopporta il giudizio rivolto
alle donne non sposate e non madri, frutto di una cultura
primitiva. L’attrice è una forte sostenitrice del fatto che si
possa essere realizzate e in pace con sé stesse anche senza un
compagno o dei figli.
Lucia Ocone Quelli che il
calcio
5. Ha preso parte al
programma televisivo. L’attrice è ospite ricorrente nel
programma, dove è apparsa per la prima volta nel 2005. Prenderà
parte poi fino all’edizione del 2009. Nel 2015 torna a far parte
del programma, di cui è tutt’ora tra i membri del cast principale,
imitando diversi personaggi famosi d’attualità e portando in scena
personaggi di sua invenzione.
Lucia Ocone Anna Moroni
6. È tra le sue imitazioni
più celebri. Una delle interpretazioni più riuscite
dell’attrice è quella di Anna Moroni, celebre cuoca e personaggio
televisivo, apparso per anni nel programma La prova del
cuoco. L’imitazione della Ocone ripercorreva tutte le
principali caratteristiche della cuoca, e ha mostrato le vere
potenzialità dell’attrice come interprete.
Lucia Ocone Mina
7. Ha imitato la celebre
cantante. Un’altra delle più celebri imitazioni è quella
della cantante Mina, che l’attrice ha interpretato
più volte all’interno del programma Quelli che il calcio.
Nei panni della cantante, la Ocone si sbizzarrisce a dire la
propria opinione sull’attuale panorama musicale italiano.
Lucia Ocone Poveri ma ricchi
8. Ha recitato nel film di
Fausto Brizzi. Nel film Poveri ma ricchi
l’attrice interpreta Loredana Bertocchi, moglie del personaggio
interpretato da Christian De Sica. La vicenda del
film ruota intorno all’incredibile vincita di cento milioni di euro
da parte della famiglia protagonista, la quale vede cambiare
improvvisamente il proprio status economico e trovandosi ad
affrontare situazioni sempre più comiche.
Lucia Ocone Paola Cortellesi
9. Ha più volte recitato
con l’attrice. La Ocone e la Cortellesi hanno recitato
insieme nel film Nessuno mi può giudicare, ma hanno anche
diviso più volte la scena all’interno del programma Quelli che
il calcio, dove hanno dato vita a duetti comici imitando
personalità dello spettacolo o personaggi di loro invenzione.
Lucia Ocone età e altezza
10. Lucia Ocone è nata ad
Albano Laziale, il 3 maggio 1974. L’altezza complessiva
dell’attrice è di 165 centimetri.
Si è spenta in un ospedale di
Segovia, vicino Madrid, l’attrice Lucia Bosé: ad
annunciarlo è stato il figlio Miguel via Twitter, dal
Messico, dove vive con due dei quattro figli. L’attrice è morta a
causa delle complicazioni seguite a una polmonite, alcuni giornali
spagnoli parlano di coronavirus, ma non ci sono conferme
ufficiali.
La diva dai capelli blu aveva
lasciato la carriera per la famiglia e si è spenta in solitudine a
causa della specificità del virus, che prevede l’isolamento dei
malati. Era nata a Milano il 28 gennaio 1931 con il nome di
Lucia Borioni.
Notata, giovanissima, da
Luchino Visconti, partecipa e vince la gara di
Miss Italia nel 1947. Di lì a qualche anno, debutta al cinema. Si
fa notare in Non c’è pace tra gli ulivi
(1950) di Giuseppe De Santis, ma soprattutto
Cronaca di un amore (1950) di
Antonioni per il quale recita anche ne
La signora senza camelie (1953).
Dopo 17 film si sposò e lasciò il
cinema ma rimase un personaggio molto popolare. Tornò sugli schermi
alla fine degli anni sessanta, per lo più in ruoli secondari in
pellicole quali Sotto il segno dello
scorpione dei Taviani;
Metello di Mauro
Bolognini, Fellini Satyricon, di
Federico Fellini.
Tra le sue interpretazioni recenti,
ricordiamo Cronaca di una morte
annunciata (1987), di Francesco
Rosi, L’avaro (1990) di
Tonino Cervi, Volevo i
pantaloni (1990) di Maurizio Ponzi,
I Viceré (2007) di Roberto
Faenza.
Nel 2017 riceve il Wilde Vip
European Award per l’arte e la cultura, onorificenza conferita
dalla Dreams Entertainment con l’Osservatorio Parlamentare
Europeo.
Luci della città è
il film culto di Charlie Chaplin del 1931 con protagonisti nel
cast Charlie
Chaplin, Virginia Cherrill, Henry Myers.
Luci della
città (City Lights) è un film muto del 1931 interpretato,
scritto, diretto e prodotto da Charlie Chaplin. Chaplin con la sua
consueta maestria si prende beffa dei ricchi, dei loro vizi e
difetti ed esalta al contempo la vera ricchezza delle persone
semplici, basata sulla generosità. Anche in questo film alterna con
inimitabile capacità momenti di alta comicità a momenti di profonda
malinconia e drammaticità.
Un vagabondo vive di stenti, ma in
fondo anche con infinita speranza in un futuro migliore, la sua
quotidiana povertà; in una notte passata al molo, solo
apparentemente come tante altre, salva la vita di un aristocratico
che vuole suicidarsi in mare perché lasciato dalla moglie.
Apprezzato molto il gesto del vagabondo, il nobile lo ospita a casa
e lo riempie di affetto; ma il giorno dopo, passata la sbronza, non
si ricorderà più di lui e lo caccerà da casa. E questa amicizia
nata da una tragedia continuerà con questi alti e bassi dovuti
all’alcool, che porterà sbalzi di umore e continui cambiamenti di
atteggiamento dal parte del ricco infelice. Il vagabondo però ha
conosciuto anche una bella fioraia cieca e cerca un modo per
aiutarla finanziariamente. E sarà questa sua enorme generosità
verso lei che gli porterà non pochi problemi. Ma guadagnerà un
lauto compenso finale che va oltre il vile denaro.
Quando nel 1929 Charlie Chaplin cominciò a interessarsi al suo
nuovo film (Luci della città), il sonoro era
diventato ormai pressoché irrinunciabile per qualsiasi regista
dell’epoca.
Sydney, fratello e manager del
famoso Tramp, non esitò a proporgli l’idea di una pellicola
sonorizzata, ma Charlie era molto scettico rispetto alla nuova
invenzione e tentò in tutti i modi di restare alla pantomima che lo
aveva reso celebre. Fino al 1940 (con Il grande dittatore) presentò
solo film muti.
Decise infatti di continuare con il
muto e di realizzare Luci della città, quello che
diventerà il suo film più apprezzato dalla critica. Questa volta la
leading-lady sarebbe stata Virginia Cherrill, graziosa ventiduenne
bionda, che avrebbe impersonato una fioraia cieca.
Chaplin raccontò di averla conosciuta ad un
incontro di boxe nel 1928 e di averla scritturata immediatamente
per il suo imminente lavoro.
Luci della
città
Varie vicissitudini coinvolsero
Charlie durante la realizzazione di Luci della
città. Una tra le più importanti: la fioraia avrebbe
dovuto scambiare il piccolo vagabondo per un milionario ma Chaplin
non sapeva come ottenere tale risultato. Prima di trovare una
soluzione rifece la scena molte volte, provando i più svariati
espedienti. Tale scena alla fine è divenuta la più ripetuta nella
storia del cinema, per un totale di 342 ciak.
Accusato di essere un nevrotico
perfezionista anche dai suoi collaboratori, che però avevano per
lui una grande ammirazione, anche in questo film a causa di queste
sue manie non mancano altri aneddoti:
– Luci della
città rimase in lavorazione per ben tre anni e vennero
utilizzati ben 100.000 metri di pellicola, tempi assurdi anche per
i mezzi odierni.
– non mancarono i soliti dissidi e
i licenziamenti, i più clamorosi furono sicuramente quello
dell’attore scelto per la parte del milionario, Henry Clive, che
rifiutatosi di buttarsi nell’acqua fredda per la scena del suicidio
venne sostituito da Henry Myers, mentre l’altro riguardò la
protagonista, Virginia Cherrill, che lo innervosì talmente durante
le riprese della scena finale che la allontanò dal set
temporaneamente.
– compositore delle musiche di
molti suoi film, ebbe da ridire, come sempre, con gli arrangiatori
perché essi insistevano nel dare un’impronta più comica alla musica
mentre Chaplin insisteva a volere un “contrappunto di grazia e
delicatezza, che esprimesse il sentimento, senza il quale l’opera
d’arte è sempre incompleta” (Chaplin).
Questi aneddoti riescono forse a
far cogliere ancora di più la grandezza di un
regista/attore/compositore/mimo/circense, che proprio grazie alle
sue maniacali ossessioni per la perfezione regala ancora oggi
quelle stesse emozioni per le quali si batteva, e riesce a far
sentire inadeguati, per loro stessa ammissione, molti dei grandi di
oggi.
Con la presentazione del bando
ufficiale prende il via il Lucca Project Contest
2014 che giunge quest’anno alla sua decima edizione. Il
concorso per progetti di storie a fumetti, dedicato agli aspiranti
professionisti del settore, è organizzato da Lucca Comics & Games con la
collaborazione di Edizioni BD.
Il concorso anche quest’anno mira
all’individuazione di un progetto di storia a fumetti che,
selezionato da una giuria di professionisti, si trasformi in una
vera e propria pubblicazione cartacea. Lo scopo è anche quello di
dare ad aspiranti giovani fumettisti una prima possibilità per
trasformare la propria passione e il proprio talento in una
professione. In questi dieci anni, il Lucca Project Contest ha
rappresentato in più casi un esordio nel mondo del lavoro e
dell’editoria a fumetti, ed è diventato in Italia un trampolino di
lancio unico nel suo genere.
Sono ammessi al concorso progetti di
opere a fumetti indipendentemente dalla tipologia (volume unico,
miniserie, serie eccetera), genere narrativo, target di
riferimento, tecniche utilizzate (bianco e nero, colore eccetera),
età, nazionalità e professione dei proponenti. Tra i partecipanti
saranno selezionati i finalisti, tra i quali la giuria di esperti
individuerà il progetto che
sarà pubblicato da Edizioni BD,
presentato in occasione di Lucca Comics & Games 2015 e
distribuito a livello nazionale. Inoltre, per il progetto vincitore
è previsto un contributo in denaro per la realizzazione di € 1.800.
La finestra – inderogabile – per partecipare va dal 9 giugno al 19
settembre 2014 e l’iscrizione andrà effettuata sull’apposita area
del sito www.luccacomicsandgames.com. Sullo stesso sito è
consultabile il bando ufficiale.
Perciò invitiamo tutti gli aspiranti
autori a partecipare: si tratta di un’occasione unica, di un
anniversario speciale e di una possibilità concreta di veder
pubblicato il proprio progetto, come testimoniano le pubblicazioni
dei progetti vincitori delle passate edizioni.
2005 – Ford Ravenstock – specialista
in suicidi, di Susanna Raule e Armando Rossi 2006 – Il cimitero dei
calamari, di Tommaso Destefanis e Tiziano Angri
2007 – Aelis, di Nora Moretti
2008 – Pan, di Elia Morettini e Vanessa Cardinali
2009 – Cuore Nero, di Domenico Cucci
e Marco Cito
2010 – Nelle lande dei giganti, di Francesca Santi e Matteo
Berton
2011 – Paganini, di Paolo D’Antonio
2012 – Delitto d’autunno – un’indagine di Andrè Dupin, di
Gianfranco Vitti, Gabriele Benefico e Fabrizio Liuzzi 2013 – La
città dei cuori innocenti, di Silvia Vanni
Torna il Lucca Film Festival e
Europa Cinema e tornano le mostre che ormai da anni lo
accompagnano, rendendo omaggio, non solo attraverso le proiezioni,
ai grandi registi internazionali ospiti della manifestazione. Dopo
quelle di Peter Greenaway, David Lynch e lo scorso anno David
Cronenberg, che ha portato a Lucca anche Jeremy Irons, il Comitato
Nuovi Eventi per Lucca, grazie al sostegno di Banca Société
Générale, main sponsor degli eventi espositivi, produce e organizza
per questa edizione del festival ben quattro mostre, tutte in
anteprima italiana. George Romero, Mario Monicelli, Marco
Bellocchio e i Mondo Movie di Gualtiero Jacopetti saranno i
protagonisti che approderanno quest’anno, oltre che a Lucca e
Viareggio, anche nella città di Barga, nella Media Valle del
Serchio.
Al Palazzo Ducale di Lucca,
dal 26 marzo al 1 maggio, si tiene una grande mostra
dedicata a George Romero, regista e sceneggiatore
statunitense, maestro dell’horror, ospite d’onore di Lucca
Film Festival e Europa Cinema 2016 dal 3 al
10 aprile: 40 oggetti tra locandine, fotobuste e manifesti
originali italiani del suo cinema, in un percorso cronologico ben
definito. Nelle prime stanze ci saranno i manifesti e le fotobuste
della trilogia degli Zombi (La notte dei morti
viventi del 1968; Zombi del 1978 e Il giorno
degli zombi del 1985), a seguire i grandi manifesti (due metri
per 140) dei film Creepshow del 1982, La città verrà
distrutta all’alba del 1973 e di tanti altri di quegli anni e
infine un omaggio al New Horror americano, filone
cinematografico di cui Romero è da considerarsi il padre fondatore,
con una serie di manifesti originali americani autografati dai più
importanti attori ed autori del periodo (1968-85), tra i quali
ricordiamo Wes Craven, H. G. Lewis e Brian Yuzna. La peculiarità
dei manifesti, delle locandine e delle fotobuste in mostra è quella
di essere delle vere e proprie illustrazioni curate dai più
importanti disegnatori dell’epoca. I pezzi provengono dalla
collezione privata del critico cinematografico e collezionista
Paolo Zelati e la mostra fa parte di una progettualità espositiva
più ampia, sempre presente a Palazzo Ducale nelle solite date e con
forti connotazioni musicali, frutto delle collaborazioni con
l’associazione di compositori Cluster e la Scuola di Musica
Sinfonia di Lucca.
Viareggio ospita
invece due mostre che celebrano due grandi registi del cinema
italiano: Mario Monicelli e Marco
Bellocchio. Alla GAMC – Galleria d’arte moderna e
contemporanea, si tiene MARIO. Chiara
Rapaccini e Andrea Vierucci per Monicelli,
un’istallazione dell’artista Chiara Rapaccini con il
fotografo Andrea Vierucci (2 aprile – 16 maggio), mentre
Villa Argentina omaggia Bellocchio con una serie
inedita di dipinti e disegni realizzati dal maestro (2 aprile – 1
maggio), a cura di Alessandro Romanini: Marco
Bellocchio. La Pittura Dietro l’Obiettivo.
Per il progetto
MARIO, Chiara Rapaccini, in
arte RAP, compagna di una vita di Monicelli,
si è ispirata alle fotografie del suo archivio privato, scattate
dai più grandi fotografi di scena tra gli anni ‘60 e ‘90 sui set di
molti dei capolavori del regista. Queste foto erano state gettate
via, insieme ad altri documenti preziosi, dallo stesso Monicelli,
come “documenti del passato senza nessun valore”. Chiara le ha
recuperate e negli anni le ha catalogate, ordinate e archiviate,
lasciandosi ispirare dai forti contrasti del bianco e nero della
pellicola, dalla loro straordinaria forza espressiva (sono immagini
di Secchiaroli, Strizzi, Doisneau), dai ritratti dei grandi attori
della commedia cinematografica italiana. RAP ha lavorato con
acrilico e punta secca sulle immagini, le ha stampate su grandi
lenzuoli di lino, per poi intervenire nuovamente con pennello e
ricamo. Con la tecnica del fumetto e della scrittura libera, ha
“dialogato” con i protagonisti del grande cinema italiano, Sordi,
Totò, la Magnani, Mastroianni dando vita così a dei “Fantasmi”
fluttuanti che poi Andrea Vierucci ha fotografato all’interno di
un’architettura post industriale dall’atmosfera spettrale e
monumentale.
Marco Bellocchio. La
pittura dietro l’Obiettivo raccoglie, dal 9 aprile al
1 maggio, oltre 100 opere del maestro. Il primo nucleo è composto
da 12 dipinti realizzati in età giovanile, fra i 20 e i 23 anni,
quando il suo sguardo iniziava e concepire il mondo in termini
cinematografici, ma la mano si esprimeva ancora con il pennello.
Sono dipinti realizzati mentre si diffondeva a livello
internazionale la Pop Art, che sarebbe stata consacrata
definitivamente nel 1964 alla Biennale di Venezia. La figura umana
rappresenta il fulcro e l’impalcatura filosofica e formale di
questi dipinti, la pittura diventa strumento d’indagine sociale e
introspezione psicologica, come molto del suo cinema.
A questo nucleo si aggiungono
circa 100 opere su carta, nate durante la realizzazione dei suoi
film, a partire dal primo “I pugni in tasca”, nel 1966, sino al
pluripremiato “Sangue del mio sangue”, del 2015: disegni e
bozzetti, ma anche vere e proprie opere, complete dal punto di
vista espressivo, una sorta di “pre-visualizzazione” filmica dei
personaggi e dei loro tic comportamentali, del loro profilo
psicologico, ma anche dei costumi e degli ambienti, delle
scenografie e delle condizioni illuminotecniche, atmosferiche e
cromatiche. La maggior parte di queste opere sono corredate da
appunti e frasi stese con tratto rapido, note tecniche di ripresa o
destinate ai collaboratori (scenografi, direttori della fotografia,
costumisti).
Nel centro storico di
Barga, infine, alla Galleria Comunale e alla
Galleria Bel Canto, sempre a cura di Paolo Zelati,
dal 1 aprile al 1 maggio 2016, si tiene la mostra
Lo sguardo Selvaggio – I mondo movies in
Italia, dedicata a Gualtiero
Jacopetti, il giornalista, sceneggiatore e regista che
diresse, insieme a Franco Prosperi e Paolo
Cavara, il film-documentario “Mondo Cane”, vero
capostipite dei “Mondo movie” o shockumentary, che con le
loro immagini forti e scioccanti invasero le sale cinematografiche
italiane a partire dagli anni Sessanta. Una vera e propria
carrellata nel genere che Jacopetti ha contribuito a creare,
attraverso manifesti, locandine e fotobuste originali sia di “Mondo
cane” che degli altri film del regista, ma anche una serie di 30
fotobuste che illustreranno altrettanti “Mondo movie”, realizzati
nel corso degli anni Sessanta e Settanta.
Il Lucca Film Festival e Europa
Cinema, presieduto da Nicola Borrelli, è tra gli eventi di punta
delle manifestazioni organizzate e sostenute dalla Fondazione Cassa
di Risparmio di Lucca, le sue mostre sono prodotte e organizzate
dal Comitato Nuovi Eventi per Lucca, con il sostegno di Banca
Société Générale. Il Festival si avvale inoltre del supporto di
Gesam Gas & Luce SpA, Banca Pictet, Banca Generali Private Banking,
Banca Carismi, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Stonecycle, Il
Ciocco S.p.A., Il Ciocco International Travel Service S.r.l.,
Idrotherm 2000, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo, Regione Toscana, Comune di Lucca, Comune di Viareggio
Provincia di Lucca e della collaborazione di Fondazione Sistema
Toscana, Fondazione Giacomo Puccini e Puccini Museum – Casa Natale,
Fondazione Centro Arti Visive, CG Entertainment, Photolux Festival.
Si ringrazia Lucca Comics & Games, la Direzione
Regionale di Trenitalia, Unicoop Firenze e il Corso di Laurea in
Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione del Dipartimento
di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa per la
collaborazione.
Sofidel, tra i leader mondiali nella
produzione di carta per uso igienico e domestico, noto in
particolare in Italia e in Europa per il marchio Regina, è
nuovamente sponsor del Lucca Film Festival 2024 (Lucca,
21-29 settembre) e in particolare della seconda edizione diLucca Film Festival for Future, il
concorso riservato ai cortometraggi che trattano tematiche
legate alla salvaguardia del futuro sia dal punto di vista
ambientale sia sociale.
Giovani registi e filmmaker italiani
e internazionali (fino a 35 anni) possono candidare la propria
operaentro lunedì 15 luglio 2024, iscrivendosi sulle
piattaforme Filmfreeway e
Festhome. I corti dovranno trattare le seguenti
tematiche: green, salvaguardia dell’ambiente, temi socialmente
rilevanti e nuove generazioni, avere una durata massima di 29
minuti, essere in anteprima per l’Italia e realizzati non prima del
2022.
Curato da Leonardo Galeassi, nella
scorsa edizione il concorso ha registrato ben 256 candidature da
tutto il mondo. Una giuria composta dai rappresentanti dei 10
Festival della rete “Film For Our Future”, selezionerà i 10
finalisti in concorso nei giorni del festival. Le opere finaliste
concorreranno per il premio, del valore di € 1.000, che sarà
assegnato da una giuria composta da nomi di spicco nel panorama
cinematografico durante la serata conclusiva del
festival, in programma sabato 29
settembre presso il cinema Astra di Lucca.
L’intera
selezione finale del concorso sarà proiettata durante la settimana
del festival in orario mattutino per le scuole e in orario
pomeridiano e serale per il pubblico. Sarà possibile vedere
gratuitamente i corti anche on demand sulla pagina dedicata del
portale Festival Scope.
Ambra Taccola, Group
Communication Manager di Sofidel commenta: “In linea con la
tagline “Clean Living” della nostra azienda, la collaborazione tra
Sofidel e Lucca Film Festival ha l’obiettivo di continuare a
diffondere la cultura della sostenibilità attraverso progetti
culturali e di educazione rivolti in particolare alle nuove
generazioni per sensibilizzare il pubblico sulla necessità di una
nuova cultura di tutela del futuro sia dal punto di vista
ambientale sia sociale. Il linguaggio cinematografico, grazie
all’uso di immagini, dialoghi e suoni e, nello specifico, la
sinteticità del cortometraggio, permettono di veicolare i messaggi
in maniera coinvolgente e senza filtri”.
Nicola Borelli di Presidente
Lucca Film Festival aggiunge: “Per il Festival è una grande
soddisfazione rinnovare la sinergia con una realtà internazionale
come Sofidel e ospitare la seconda edizione del Lucca Film Festival
for Future. Insieme daremo a tanti giovani registi di tutto il
mondo la possibilità di portare sul grande schermo il loro sguardo
sul presente e sul futuro. L’obiettivo è sempre quello di
sensibilizzare il pubblico su temi attuali che riteniamo di
cruciale importanza, perché la salute e la tutela del Pianeta
riguarda tutti noi: anche quest’anno lo faremo con energia ed
entusiasmo”.
Il concorso riservato ai corti
incentrati sulle tematiche di sostenibilità nasce anche dalla
collaborazione con i festival della rete internazionale “Film For
Our Future” e con la rete EURASF (European Network of Science
Communicators, Filmmakers, Film Producers and Festival
Organizers).
Tutte le informazioni per candidare
il proprio cortometraggio, insieme al bando di concorso, sono
disponibili a questa
pagina.
Il Lucca Film
Festival si tinge di green.Sofidel,
azienda toscana tra i leader mondiali nella produzione di carta per
uso igienico e domestico, nota in particolare in Italia e in Europa
per il marchio Regina, è sponsor del Festival 2023 e in
particolare della prima edizione diLucca Film
Festival for Future, il concorso riservato ai
cortometraggi che trattano tematiche green legate alla salvaguardia
dell’ambiente, nell’ambito del Lucca Film Festival (LFF) in
programma a Lucca dal 23 settembre al 1° ottobre.
Registi e filmmaker
italiani e internazionali possono candidare la propria
operaentro venerdì 28 luglio 2023,
inviandola come link video all’indirizzo
[email protected] oppure iscrivendosi sulle piattaforme
Filmfreeway e Festhome. I corti dovranno avere una durata max di 29
minuti, essere in anteprima per l’Italia e realizzati non prima del
2021. Tra tutti quelli pervenuti, ne verranno selezionati
15 da tutto il mondo, che saranno proiettati durante le
giornate del festival e concorreranno all’assegnazione dei premi.
La selezione si propone di mettere in scena le più innovative e
interessanti modalità di racconto narrativo, documentario e
interattivo.
Sofidel ha fatto
della sostenibilità una leva strategica di crescita, riuscendo a
integrarla concretamente nelle sue politiche di sviluppo
industriale. Da questo impegno nasce la volontà di diffondere la
cultura della sostenibilità attraverso progetti di educazione
rivolti in particolare alle nuove generazioni, e, da quest’anno,
anche grazie al linguaggio della Settima Arte. La prima
edizione del concorso Lucca Film Festival for
Future punta, infatti, a sensibilizzare il pubblico
sulla necessità di una nuova cultura di tutela e valorizzazione
dell’ambiente e della natura.
Elena
Faccio, Group Creative & Communication Director di Sofidel
commenta: “Lucca Film Festival è un appuntamento prestigioso,
atteso a livello nazionale e internazionale dagli appassionati di
cinema e non solo: siamo molto orgogliosi di essere presenti con
questa iniziativa dedicata al cinema green. Siamo impegnati a
diffondere la cultura della sostenibilità da oltre 15 anni,
convinti che sia un tema che può essere espresso con molteplici
linguaggi. Raccontarlo attraverso l’arte cinematografica permette
di raggiungere e sensibilizzare nuovi pubblici su tematiche urgenti
che coinvolgono tutti”.
Nicola
Borelli di Presidente Lucca Film Festival aggiunge:
“Sofidel entra a far parte della famiglia dei sostenitori del
festival per un obiettivo ambizioso, ma non impossibile, che
rientra nel grande tema della sostenibilità. Il cinema è prima di
tutto una forma di comunicazione e il nostro comune interesse è
promuovere la tutela dell’ambiente, coinvolgendo concretamente i
giovani e contrastando l’effetto ‘goccia nell’oceano’, ovvero di
percepire il proprio contributo come minuscolo rispetto al sostegno
totale necessario. Ma noi siamo convinti che l’oceano sia fatto di
gocce e che ognuna di queste possa fare la differenza”.
Il concorso
riservato ai corti incentrati sulle tematiche green nasce anche
dalla collaborazione con i festival della rete internazionale “Film
For Our Future” e con la rete EURASF (European Network of
Science Communicators, Filmmakers, Film Producers and Festival
Organizers).
A valutare le opere
sarà una giuria composta dai rappresentanti dei 10 Festival della
rete “Film For Our Future” che comunicheranno i risultati entro il
15 settembre 2023. Nel corso della serata conclusiva del
festival di sabato 30 settembre, presso il cinema Astra di
Lucca, verranno proclamati i vincitori e assegnato il primo premio
del valore di 1.000 euro.
Durante la
settimana del festival, l’intera selezione finale del concorso sarà
proiettata sia in orario mattutino per le scuole sia in orario
pomeridiano e serale per il pubblico. Sarà possibile vedere
gratuitamente i corti anche on demand sulla pagina dedicata del
portale Festival Scope.
Tutte le
informazioni per candidare il proprio cortometraggio sono
disponibili a questa
pagina.
Aperte le
iscrizioni ai concorsi internazionali per lungometraggi e
cortometraggi del Lucca Film Festival e Europa Cinema
2020, il festival in programma dal 18 al
26 aprile 2020 tra Lucca e
Viareggio,unodegli
eventi di punta tra le manifestazioni organizzate e supportate
dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Il
festival,che ha portato negli anni in
Toscana grandi nomi del cinema internazionale
da Oliver Stone a David
Lynch, da Rutger
Hauer a George Romero, è da
sempre impegnato a valorizzare produzioni contemporanee
indipendenti e il concorso rappresenta una vetrina internazionale
grazie al quale registi da tutto il mondo potranno candidare i
propri film alla sezione competitiva in programma al festival.
Concorso
Lungometraggi
I film
selezionati per il concorso lungometraggi saranno 12 e competeranno
per l’assegnazione di tre premi: il Miglior
lungometraggio (3000 euro), assegnato da una giuria
composta da nomi di spicco nel panorama
cinematografico, Miglior lungometraggio – giuria
studentesca, conferito da una giuria di studenti
universitari e Miglior
lungometraggio– giuria
popolare (premio del pubblico). I film possono
essere iscritti entro il 28 febbraio. La giuria internazionale
delle precedenti edizioni è stata composta da celebrità del mondo
del cinema quali Paulo Branco, Daniele Gaglianone, Cristi Puiu,
Rutger Hauer e Philip Groening. Il comitato di selezione sarà
composto da Martino Martinelli, Stefano Giorgi e Cristina
Puccinelli. Le pellicole selezionate saranno annunciate (sul
sito e sulla pagina Facebook della manifestazione) entro il 27
marzo 2020 (per informazioni: [email protected]).
Il bando completo è disponibile sul sito del
Festival: www.luccafilmfestival.it/iscrizione-concorso-lungometraggi-2020
Concorso
Cortometraggi
Confermata la
storica competizione dei cortometraggi –
alla sua quindicesima edizione
– cheoffre
un premio in denaro per l’opera
vincitrice del valore di 500 euro. Le candidature
potranno essere presentate entro il 28
febbraio, inviando il lavoro sotto forma di link
a [email protected] oppure
iscrivendosi sulle piattaforme
di Filmfreeway e Festhome. Sono più
di 300 i lavori che ogni anno arrivano al vaglio del
comitato di selezione; tra gli autori anche nomi celebri, come
quello di Adan Jodorowsky, figlio del celeberrimo artista cileno,
ma anche registi del calibro di Luca Ferri, Adriano Valerio,
Giuseppe Boccassini, Giuseppe Spina, Leonardo Carrano. Le
opere selezionate dal comitato presieduto da Rachele Pollastrini
saranno annunciate ufficialmente (sul sito e sulla pagina Facebook
della manifestazione) entro il 27 marzo (per informazioni scrivere
a [email protected]) Il bando è
disponibile sul sito del
festival: www.luccafilmfestival.it/iscrizione-al-concorso-di-cortometraggi-2020 .
Per iscriversi
alle giurie studentesca bisogna inviare
una e-mail a [email protected] con oggetto:
“LFFEC20 Giuria Studentesca” (entro il 27
marzo).
Il Lucca Film
Festival e Europa Cinema, presieduto da Nicola Borrelli, è un
evento a cadenza annuale di celebrazione e diffusione della cultura
cinematografica che coinvolge ogni anno un pubblico sempre più
ampio. Grazie a proiezioni, mostre, convegni e concerti il Festival
si distingue tra i tanti grazie a programmazioni audaci ma al
contempo attentamente studiate.
Il Lucca Film
Festival e Europa Cinema è tra gli eventi di punta delle
manifestazioni organizzate e sostenute dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Lucca. Banca Generali Private e Banca Pictet sono i
Main Sponsor della manifestazione e le mostre sono prodotte con il
sostegno di Societe Generale. Il festival si avvale inoltre del
supporto di Fondazione Banca del Monte di Lucca, Lucar S.p.A,
ICare, Martinelli Luce, Wella, Lions Club Lucca Le Mura,
Luccaorganizza, Il Ciocco S.p.A, Cantina Campo alle Comete,
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo,
Regione Toscana, Fondazione Sistema Toscana, Comune di Lucca,
Comune di Viareggio della collaborazione e co produzione di
Provincia di Lucca, Robert F. Kennedy Human Rights Italia, Teatro
del Giglio di Lucca, Fondazione Giacomo Puccini e Puccini Museum –
Casa Natale, Fondazione Carlo Ludovico Ragghianti, Fondazione UIBI,
Università degli Studi di Firenze, Accademia di Belle Arti di
Carrara, CNA Cinema e Audiovisivo Toscana, Istituto Luigi
Boccherini e Liceo Artistico Musicale e Coreutico Augusto
Passaglia. Si ringraziano anche Federazione Italiana Teatro Amatori
(FITA), Lucca Comics & Games, la Direzione
Regionale di Trenitalia, Unicoop Firenze, Confcommercio delle
Province di Lucca e Massa Carrara, il Corso di Laurea in Discipline
dello Spettacolo e della Comunicazione del Dipartimento di Civiltà
e Forme del Sapere dell’Università di Pisa e Photolux Festival per
la collaborazione
Si tiene
dal21 al 29 settembre 2024 la
ventesima edizione del Lucca Film Festival, con la
direzione artistica di Nicola Borrelli. Un ricco
programma con numerosi ospiti, da Chiara
Mastroianni, madrina del festival a Paul
Schrader, Ethan Hawke, Matthew Modine,
Pupi Avati, Ruben Östlund, Tonino De Bernardi, Massimo
Gaudioso, Federico Cesari, Francesco Costabile, Francesco Di Leva,
Francesco Gheghi, a Carolina Crescentini,
che presiederà la giuria del concorso LFF for Future. Ricco e
variegato il Lucca Film Festival 2024: la mostra dedicata a
Marcello Mastroianni e numerose proiezioni per un totale di 50
opere in anteprima italiana, provenienti da tutto il mondo, tra cui
12 lungometraggi, 12 cortometraggi, 10 corti a tema ambientale LFF
For Future, 10 opere prime italiane per Buona la prima!.
Per il concorso internazionale cortometraggi e lungometraggi è
prevista la giuria popolare, le proiezioni dei concorsi traslocano
al Cinema Astra (lunghi/corti/LFF For Future) e all’Auditorium
Banca del Monte (Buona la prima!).
Per la
sezione lungometraggi questa edizione segna il
record di partecipazione per il Lucca Film Festival 2024: sono
oltre 230, infatti, le opere giunte da ogni parte del mondo per il
concorso internazionale, curato da Stefano Giorgi
e da Mattia Fiorino. 12 lungometraggi in
anteprima italiana per esplorare temi universalmente importanti e
indagare culture cinematografiche da ogni parte del mondo. Il
concorso di quest’anno è composto interamente da opere
prime, per la maggior parte extra-europee: dal saudita
Norah, vincitore del Premio della Giuria nella sezione
Un Certain Regard del festival
di Cannes, all’americano African Giants, vincitore del
Premio per la miglior sceneggiatura allo Slamdance Film Festival.
Peculiare anche la presenza di opere narrativamente imponenti come
il giapponese REI e dell’iraniano The Old
Bachelor, vincitori dei due premi principali del festival di
Rotterdam (Tiger Award e VPRO Big Screen Award), entrambi dalla
durata di oltre 3 ore. Il concorso lungometraggi vuole proporre una
panoramica delle opere più interessanti del cinema mondiale, ecco
perché la selezione non si cura della provenienza delle opere ma
solo della loro qualità artistica: per il primo anno il festival
ospiterà un’opera proveniente dall’Arabia Saudita e un’opera
proveniente dall’India (Swaha); dopo il successo del russo
After e del ceceno The Cage is looking for a bird
nel 2023, ecco tornare in concorso Liar, della regista
russa Yulia Trofimova. Come ogni anno, il premio per il vincitore
sarà di 3mila euro.
Chiara
Mastroianni inaugurerà il Lucca Film Festival con omaggio
al padre Marcello, il pomeriggio del 21 settembre a Palazzo
Pfanner con la mostra Marcello l’antidivo di
successo, aperta al pubblico fino al 27 ottobre.
L’esposizione è un omaggio a Marcello Mastroianni, nel Centenario
dalla nascita e presenta manifesti originali, locandine, fotobuste
e bozzetti del corredo pubblicitario dell’epoca all’uscita dei
film, tutti provenienti dalla sterminata collezione di Alessandro
Orsucci. Centrale in questa esposizione è anche la musica per film,
con un allestimento unico di colonne sonore originali in vinile,
corredate di copertine originali anch’esse, spesso disegnate,
insieme a libri e spartiti musicali. “La mostra –
spiega il curatore Alessandro Orsucci –
propone una ricognizione delle pellicole, dei generi, delle
straordinarie collaborazioni dell’attore, in base a una ricerca
fatta sulla filmografia, che mi ha permesso di selezionare le opere
proprio tenendo conto dell’importanza del film e soprattutto del
lavoro di Marcello con gli altri”. L’attore aveva, tra
l’altro, un particolare legame con Lucca: la sua amata casa di
campagna, si trovava infatti a Pescaglia, sulle colline lucchesi,
un casale settecentesco dove trascorreva molto del suo tempo libero
insieme alla famiglia e ai più grandi nomi del cinema che lo
venivano a trovare. La sera sempre del 21 l’apertura ufficiale del
festival con Chiara Mastroianni e il ricordo a Marcello che
continua con Flavio De Bernardinis e, a seguire,
la proiezione di Casanova 70, diretto nel 1965 da Mario
Monicelli.
Sarà invece
l’attrice Carolina Crescentini (Notte prima
degli esami – Oggi, Parlami d’amore, I demoni di San Pietroburgo,
Boris, I bastardi di Pizzofalcone) a presiedere la giuria
della seconda edizione di LFF for Future, il
concorso a cura di Leonardo Galeassi, nato nel
2023 in collaborazione con il Gruppo Sofidel,
azienda leader nella produzione di carta per uso igienico e
domestico, nota nel mondo per il marchio Regina. La Crescentini,
che ha da poco terminato le riprese della nuova serie NetflixMrs Playmen, diretta da Riccardo
Donna nei panni della protagonista, sarà affiancata in giuria – per
assegnare il premio di 1.000 euro – da Luca Luisa
della storica associazione culturale La Cappella Underground e
membro del Trieste Science+Fiction Festival, dal produttore,
regista e filmmaker Andrea Morghen e dal regista e
docente Giacomo Nencioni. Salvaguardia del futuro
dal punto di vista ambientale e sociale è il tema cardine
dell’edizione di quest’anno che conta ben dieci cortometraggi di
giovani registi e filmmaker internazionali. Dieci corti, di cui 8
in anteprima italiana e 1 (l’argentino Cuando Todo Arde)
in anteprima europea. Dal documentario alla fantascienza, passando
per narrazioni sperimentali, i corti in concorso declinano il tema
della sostenibilità in maniera ricca ed eterogenea. La giuria del
concorso sarà anche protagonista, sabato 28
settembre, di un incontro con il pubblico dopo la
proiezione dei corti alle ore 17.30.
Il Lucca Film
Festival, grazie al sostegno di
SIAE, indice la prima edizione
del concorso “Buona la prima!”, riservato
alle opere prime di nazionalità italiana in formato cortometraggio
curato dalla direttrice artistica Cristina
Puccinelli. L’intento è quello di aiutare gli autori
emergenti ad avere maggiore visibilità. Su dieci film selezionati,
saranno assegnati tre premi da una giuria di professionisti del
settore: miglior opera prima, miglior sceneggiatura e miglior
colonna sonora. Quest’ultimo riconoscimento sarà assegnato in
collaborazione con il Conservatorio Luigi Boccherini di Lucca e il
Master M.A.I. (Musica Applicata all’Immagine). Sempre in
collaborazione con SIAE, il corso di sceneggiatura,
“Scrivere Cinema”, nato
con l’obiettivo di aiutare giovani aspiranti autori ad affinare
l’arte della scrittura cinematografica. Il corso sarà tenuto dalla
sceneggiatrice e regista Cristina Puccinelli
– della direzione artistica del festival – e una lezione sarà
tenuta dallo sceneggiatore Massimo Gaudioso. Alla
fine del corso gli studenti consegneranno un soggetto per
cortometraggio e il migliore verrà premiato il 29 settembre con un
riconoscimento di 1.000 euro destinati allo sviluppo dello stesso
lavoro. Una giuria di esperti decreterà il vincitore a proprio,
insindacabile giudizio.
Per il
concorso internazionale cortometraggi, curato da
Laura Da Prato e da Dario Ricci,
alla sua decima edizione, sono oltre 500 le opere giunte da ogni
parte del mondo: i 12 cortometraggi selezionati saranno valutati da
una giuria professionale composta dal produttore Simone
Gandolfo, dal regista e autore Rai Luca
Rea e dalla Make up artist Dalia Colli e
saranno proiettati al Cinema Astra il 26 settembre dalle ore 17:00
e il 27 settembre dalle ore 15:00. 4 fuori concorso e 12 in
concorso, tra cui 3 anteprime europee – The Bug, To Whip A
Horse e Stereo-Vision e una prima
mondiale, The most beautiful day in life, dalla
Cina, indagheranno le relazioni familiari e sentimentali,
presentate sotto molteplici punti di vista talvolta inediti
(come Forever Yours, Binaud et
Claude, Dissolution, Mum, Este
no es Noruega), con un tocco di ironia e dark humor e
sconfinando talvolta nel cinema dell’orrore (Stereo
Vision, Cults). Storie al limite dell’irrealtà
ma radicate profondamente nel contemporaneo come il
pluripremiato I am not a Robot (Vincitore del
festival fantastico di Sitges e del Melies
d’Argent), l’austriaco Nightfaces e
il russo The bug, di kafkiana memoria. Evento
speciale il corto Good Boy, diretto da Tom Stuart e
interpretato da Ben Whishaw, prodotto dall’italiana Elettra
Pizzi e selezionato per la short list dei Premi Oscar 2024, sarà
proiettato al Cinema Astra domenica 29 settembre alle 20:30 e vedrà
uno speciale collegamento in diretta da Londra coi suoi
protagonisti.
Sabato 28 settembre
2024 torna Lucca Effetto Cinema, l’evento open-air
parte del Lucca Film Festival, con la direzione artistica di
Irene Passaglia, che trasformerà il centro storico
in un palcoscenico a cielo aperto. Organizzato con il Comune di
Lucca e la Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest, vedrà la
partecipazione di 40 esercizi pubblici e 20 compagnie teatrali e di
danza. Le performance, ispirate a celebri film, si alterneranno
nelle aree tematiche della città. Novità di quest’anno è
l’Estemporanea di Pittura “ENTRA IN SCENA!“, dove
artisti interpreteranno scene iconiche del cinema. Previsti premi
per le migliori performance e scenografie.
Ricco il parterre
di ospiti di questa edizione: il regista e
sceneggiatore statunitense Paul Schrader,
Leone d’Oro alla carriera nel
2022, protagonista, al Cinema Astra, di una
masterclass, il 26 settembre alle 12:00, aperta al pubblico e di
una retrospettiva di suoi film, che il 27 settembre riceverà il
Premio alla Carriera. Quindi l’attore,
sceneggiatore, scrittore, regista e produttore statunitense
Ethan Hawke, che il 26 settembre alle 21:00
presenterà, in anteprima italiana, il suo ultimo film
Wildcat e riceverà il Golden Panther
Award. Il 27 settembre, alle ore 18:00, presso la
Chiesa di S. Francesco, Hawke, terrà una masterclass aperta al
pubblico, in collaborazione con la Scuola IMT,
nell’ambito della BRIGHT-NIGHT 2024, Notte europea delle
ricerca e consegnerà il Premio alla carriera a Paul
Schrader, che lo ha diretto in First Reformed – La creazione a
rischio. Quindi l’attore Matthew Modine, che
presenterà il 25 settembre alle 21:00 in un incontro moderato da
Silvia Bizio il corto The Martini Short,
commedia esistenziale di Stephen Wallis che racconta di un regista
cinematografico malato mentre inizia a girare quella che crede
essere la propria, ultima opera. Altro ospite d’eccezione, il
regista svedese Ruben Östlund, due volte
Palma d’Oro a Cannes, nel 2017 e nel 2022,
rispettivamente per The Square e Triangle of
Sadness, che terrà una masterclass il 28 settembre, riceverà
il Golden Panther Award il 29 settembre e sarà
omaggiato con una retrospettiva dei suoi film. Illuminano il
parterre di Lucca FF anche il regista Pupi Avati,
domenica 22 settembre alle 21:00 e omaggiato con la proiezione del
suo classico horror La casa dalle finestre che ridono, il
regista Tonino De Bernardi, che il 24 settembre
riceverà il Premio alla Carriera, il regista e sceneggiatore
Massimo Gaudioso che terrà una masterclass il 22
settembre e l’attore Federico Cesari, che riceverà
il Premio Nuovi Protagonisti e terrà un incontro con il
pubblico.
Chiuderà il
festival un’altra anteprima, la proiezione di Familia,
diretto da Francesco Costabile recentemente presentato alla Mostra
del cinema di Venezia, che vedrà ospite il regista, l’attore
Francesco Di Leva e il giovane attore Francesco Gheghi, vincitore
del Premio Orizzonti come miglior attore. La proiezione, in
collaborazione con Fice, segna il passaggio di testimone tra due
manifestazioni di cinema, il Lucca Film Festival e Le Giornate del
cinema d’essai, connubio tra festival e industry. Sempre fuori
concorso e nella sezione dedicata ai giovani registi toscani la
proiezione, il 23 settembre al cinema Astra alle ore 21 l’omaggio a
Mario Tobino con il documentario Mario Tobino per le Antiche
Mura, omaggio al grande psichiatra e scrittore nato a
Viareggio, che sarà presentato dalla regista Maria Erica Pacileo e
dal produttore Fernando Maraghini. Sempre nella sezione dedicata
agli autori toscani la proiezione di C’è un posto nel
mondo di Francesco Falaschi, che vedrà ospiti il regista e gli
interpreti Cristiana Dell’Anna, Daniele Parisi e Luigi Fedele.
Per la sezione
Focus, tra gli altri, la proiezione del film Roma blues di
Gianluca Manzetti con Francesco Gheghi e Warpigs,
diretto da Giacomo Pellegrini, la storia di due soldati americani
durante la Seconda Guerra Mondiale.
Un nuova
collaborazione per il festival, con ACLI Lucca, per il film
Recinti urbani, scritto e diretto da Francesco Cerrone,
che sarà proiettato domenica 29 settembre presso il Complesso San
Micheletto. In collaborazione con l’associazione 50&più,
il 25 settembre alle ore 17:00 al Complesso San Micheletto,
presentato da Flavio De Bernardis, la proiezione di Matrimonio
all’italiana, di Vittorio De Sica, datato 1964, con Marcello
Mastroianni. Venerdì 27 settembre, presso l’ Auditorium Banca del
Monte alle ore 17:00, in collaborazione con l’associazione
50&più e in collaborazione con la Fondazione Giacomo Puccini,
in occasione dell’anniversario dei 100 anni della morte del
compositore nato e vissuto a Lucca, la proiezione di Puccini by
William Friedkin diretto da Federico Salvetti nel 2017.
Venerdì 27
settembre, presso l’ Auditorium Banca del Monte alle ore 18:00, in
collaborazione con Lions Club Lucca Le Mura la proiezione del film
Lucca Effetto Cinema, diretto nel 2022 da Gino
Bertini.
AL Lucca Film
Festival, la IX edizione di Over The Real, Festival Internazionale
di Video e Multimedia Art, che presenta la mostra multimediale
“Ipotesi di futuro”, a cura di Veronica D’Auria, Lino Strangis e
Maurizio Marco Tozzi, in programma nelle splendide sale di Villa
Bottini a Lucca dal 21 al 29 settembre, con inaugurazione venerdì
20 settembre alle ore 18. Il tema della mostra verte su opere che
hanno cercato di confrontarsi con i concetti di metamorfosi,
cambiamenti e mutazioni che sono alla base del comportamento di
tutto ciò che esiste in senso atavico ma anche espressione
particolare di un’epoca come quella corrente, caratterizzata da
importanti variazioni storiche. Fra gli artisti partecipanti Chiara
Passa, Matteo Donà, Alberto Papotto, Simone Cavallo, Chiara
Ciccarelli. Infine sarà a disposizione del pubblico un collegamento
interattivo con il Museo del Metaverso, un museo virtuale nato nel
2007 in Second Life, da Rosanna Galvani, per la valorizzazione del
patrimonio artistico creato in quel mondo virtuale. La mostra è
realizzata con il sostegno di: Regione Toscana, GiovaniSì,
Toscanaincontemporanea2024, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca,
Fondazione Banca del Monte di Lucca, dottor Emanuel Bertuccelli
Private Banker Mediolanum Viareggio, la compartecipazione di The
Lands of Puccini e Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest.
La sezione
Educational del Lucca Film Festival si arricchisce grazie al
contributo del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’ambito
del programma Cinema e Immagini per la Scuola. Tra gli eventi di
spicco: la masterclass di Paul Schrader (26
settembre, alle ore 10:00, Cinema Astra dopo la proiezione del film
Mishima), la proiezione fuori concorso del documentario
Mario Tobino per le Antiche Mura con la regista
Maria Erica Pacileo e il produttore
Fernando Maraghini (24 settembre, ore 10:00,
Cinema Astra), Banksy Unauthorized (25 settembre, ore 10,
Auditorium San Micheletto) altro interessante documentario
presentato dal Prof. Alessandro Romanini e la
presentazione di Maria Montessori – La Nouvelle Femme (25
settembre, ore 10:00, Cinema Astra). Questi appuntamenti offrono
agli studenti un’opportunità unica di approfondimento nel mondo del
cinema e della cultura e le masterclass possono essere seguite in
diretta streaming su Zoom. Inoltre LFF avvia un progetto annuale
dedicato alle scuole dal titolo “Rise! Storie in
Movimento”, con l’obiettivo la costruzione di un
ecosistema narrativo digitale.
Quindi l’evento,
curato dal giornalista e critico Mario
Serenellini, Tam Tam Truffaut : gli
esordi, omaggio al cinema del Maestro della Nouvelle
Vague, con Il Cinema Che Migliora La Vita, (Radio-Canada, 1971)
nell’edizione italiana a cura di Mario Serenellini, in versione
originale con i sottotitoli italiani ed estratti dal film
I 400 colpi. A Montreal, nel 1971, il cineasta, a 39
anni, sente il bisogno di parlare non soltanto dei suoi film ma
anche di sé stesso. Una lucida introspezione, nell’anno in cui è
morta la madre ed esce dalla depressione dopo la relazione con
Catherine Deneuve. L’infanzia e l’adolescenza, l’apprendistato
esistenziale e cinematografico, i grandi maestri da Hitchcock a
Welles, la delinquenza giovanile, il servizio militare. E,
naturalmente, le donne.
Il regista statunitense
premio Oscar ed esponente di punta della New Hollywood
WilliamFriedkin sarà tra gli ospiti del
Lucca Film Festival e Europa Cinema 2016, la
kermesse cinematografica che si terrà dal 3 al 10
aprile a Lucca e a Viareggio. All’autore di film culto
quali L’esorcista, Il braccio violento della
legge e Vivere e morire a Los Angeles, sarà dedicato
un omaggio che comprenderà la proiezione delle sue pellicole più
note, la consegna del premio alla carriera e una masterclass.
Inoltre, durante la sua permanenza in Italia, sarà realizzato un
documentario dal titolo “Puccini by Friedkin”, che esplorerà il
rapporto del “regista del male” con il grande compositore
lucchese.
Il red carpet del festival, che nei
giorni scorsi ha annunciato anche la presenza del maestro
dello zombie movie George Romero, si tinge sempre più di
“terrore” con la presenza di Friedkin, uno dei maggiori innovatori
dei generi horror e poliziesco nella sezione curata da Daniela
Catelli, Nicola Borrelli e Stefano Giorgi. Friedkin sarà presente
alle attività a lui dedicate in occasione della manifestazione, che
si apriranno il 2 aprile a Lucca con una
conferenza stampa e continueranno la sera del 3 con la
consegna del premio alla carriera, oltre che con la
consegna di un riconoscimento da parte della Fondazione Giacomo
Puccini. Dopo la premiazione, il regista introdurrà al pubblico il
film Il salario della paura. La mattina del 4
aprile, sempre a Lucca, sarà possibile assistere a una
masterclass tenuta dal regista, che la sera del 5
aprile sarà invece a Viareggio per la presentazione di
Amarcord, l’indimenticabile capolavoro di Federico Fellini
nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna.
In programma anche una retrospettiva
che comprenderà le pellicole più amate dell’autore. Da
L’esorcista (1973), controversa pietra miliare del cinema
horror, a Il braccio violento della legge (1971), che
riscrisse i parametri del genere poliziesco aggiudicandosi ben
cinque Oscar; da Il salario della paura (1977), storia di
quattro fuorilegge in fuga, a Killer Joe (2011),
adattamento dell’omonimo lavoro teatrale del premio Pulitzer Tracy
Letts, presentato alla 68/ma Mostra di Venezia e con uno
straordinario Matthew McConuaghey nel ruolo di protagonista, per
terminare con Bug (2006), una torbida vicenda in cui la
paranoia è la vera protagonista.
William Friedkin ha diretto il
Gianni Schicchi alla Washington National Opera e Suor
Angelica e IlTabarro alla Los Angeles
Opera’s. Friedkin ha riconosciuto nel confronto con l’opera del
Maestro lucchese:”una delle maggiori soddisfazioni della sua
carriera”. Per questo l’organizzazione del Festival in
collaborazione con la Fondazione Giacomo Puccini produrrà un
documentario di 52 minuti, in cui il regista
statunitense illustrerà il suo rapporto con il grande Maestro
lucchesi. Il documentario sarà il primo di una serie che ogni anno
sarà proposta al testimonial del festival per raccontare la
relazione tra il cinema e l’opera e la musica del
musicista lucchese.
Il Lucca Film Festival e Europa
Cinema, presieduto da Nicola Borrelli, è tra gli eventi di punta
delle manifestazioni organizzate e sostenute dalla Fondazione Cassa
di Risparmio di Lucca, le sue mostre sono prodotte e organizzate
dal Comitato Nuovi Eventi per Lucca, con il sostegno di Banca
Société Générale. Il festival si avvale inoltre del supporto di
Gesam Gas & Luce SpA, Banca Pictet, Banca Generali Private Banking,
Banca Carismi, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Stonecycle, Il
Ciocco S.p.A., Il Ciocco International Travel Service S.r.l.,
Idrotherm 2000, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo, Regione Toscana, Provincia di Lucca, Comune di Lucca,
Comune di Viareggio, Comune di Barga e della collaborazione di
Fondazione Sistema Toscana, Fondazione Giacomo Puccini e Puccini
Museum – Casa Natale, Fondazione Centro Arti Visive, CG
Entertainment, Photolux Festival. Si ringraziano anche Lucca Comics & Games, la Fondazione
Carlo Ludovico Ragghianti, la Direzione Regionale di Trenitalia,
Unicoop Firenze e il Corso di Laurea in Discipline dello Spettacolo
e della Comunicazione del Dipartimento di Civiltà e Forme del
Sapere dell’Università di Pisa per la collaborazione.
Il Lucca Film Festival e Europa
Cinema è un evento a cadenza annuale di celebrazione e diffusione
della cultura cinematografica. Attraverso proiezioni, mostre,
convegni e concerti – spaziando dal cinema mainstream allo
sperimentale – il festival riesce a coinvolgere ogni anno un
pubblico sempre più ampio. Nel corso delle edizioni il Festival è
riuscito a distinguersi tra i tanti, mediante programmazioni
audaci, ma al contempo attentamente studiate; è stato capace di
omaggiare personalità affermate del mondo del cinema, di
riscoprirne altre e “scommettere” su di nuove. A coronare il tutto
contribuiscono le belle cornici di Lucca e Viareggio, città in cui
il festival si è ormai imposto, diventando un appuntamento atteso
ed imperdibile in Italia e in Europa.
È ufficiale il calendario del
nuovo gruppo degli autori di Mostri che sarà presente da Giovedì 29
Ottobre a Domenica primo Novembre presso il padiglione Giglio allo
stand BUGS Comics E327. Tra autori Bonelli (Zagor, Martin Mystère e
Dragonero), Glénat, Ed. Ink (Denti), ESH e Kawana, si alterneranno
alle dediche i nuovi volti di MOSTRI ! Cristiano Crescenzi, Antonio
De Luca, Adriana Farina, Valerio Giangiordano, Riccardo Latina e
Alessio Maruccia disegneranno per il pubblico le ultime white cover
del numero zero e presenteranno il numero uno della rinascita del
magazine horror a fumetti più atteso. Allo stand saranno presenti
per dediche anche gli sceneggiatori Massimiliano Filadoro,
Gianmarco Fumasoli, Andrea Guglielmino e Marco Scali, nonché alcuni
degli autori dei prossimi numeri di Mostri, Francesco Lo Storto,
Marcello Mangiantini e Andrea Olimpieri. Troverete inoltre
l’immortale Paolo Altibrandi alle prese con alcune white cover
speciali. Vi aspettiamo al Padiglione Giglio. Stay Monster!
A un mese dall’avvio
dell’edizione 2017, il Lucca Comics si
presenta come il maggiore evento transmediale europeo per
spettatori e indotto.
Per impatto economico, presenze e
biglietti venduti, Lucca Comics & Games si pone come
una tra le principali manifestazioni europee dell’intrattenimento.
Lo dicono due progetti di ricerca paralleli svolti da Vodafone e
dalla Scuola IMT Alti Studi Lucca che permettono alla
manifestazione di fornire un alto grado di precisione di
informazioni e, quindi, di poter essere meglio valutata da tutti i
soggetti interessati – dagli espositori ai clienti, alla pubblica
amministrazione, fino alla pubblica opinione. “La ricerca conferma
coi numeri l’importanza raggiunta dalla manifestazione a livello
internazionale – sottolinea Alessandro Tambellini,
sindaco di Lucca – e la preziosa ricaduta economica tanto da porsi
come volano del settore turistico e commerciale di un territorio
ben oltre quello rappresentato dalla città di Lucca”.
I numeri, nero su
bianco. L’analisi parte dal numero dei visitatori da
ticketing indicati dal fornitore per la vendita dei biglietti (Best
Union), e dallo studio sull’impatto socio-economico generato dai
visitatori da ticketing (Scuola IMT Alti Studi Lucca); inoltre, per
l’edizione del 2016, grazie all’utilizzo della tecnologia Vodafone
Analytics, è stato possibile ottenere informazioni relative
all’affluenza reale durante la manifestazione, alle presenze orarie
del pubblico con o senza biglietto, ai giorni di presenza alla
manifestazione, e alla provenienza dei visitatori (Italia ed
estero).
Sui cinque giorni di
manifestazione 2016, si possono dunque comunicare con un minimo
grado di approssimazione statistica (vedi tabella
1):
le presenze complessive da ticketing (turnstile
attendees): 271.208
i visitatori unici da ticketing
(single acts of purchase): 210.652
le presenze totali (total visits):792.465
i visitatori unici totali (unique visitors):447.525
Questo pone Lucca Comics & Games per prima tra
le manifestazioni internazionali a comunicare visitatori e presenze
da ticketing ed extraticketing secondo le modalità generalmente in
uso in Occidente, nonostante l’estrema peculiarità di un evento che
non è concentrato in un polo fieristico o in uno stadio, ma sparso
su un intero (e unico) centro storico cittadino.
Vodafone Analytics elabora i dati
della rete 4G di Vodafone, che oggi copre il 97,4% della
popola-zione in Italia, e genera 20 miliardi di nuovi record di
informazioni al giorno. “Si tratta di una tec-nologia che consente
di elaborare ed analizzare informazioni anonimizzate e aggregate
irreversi-bilmente, con l’obiettivo di trasformarle in conoscenza
da restituire come valore aggiunto al terri-torio”, afferma
Filippo De Vita, responsabile di Vodafone
Analytics. Grazie a ciò è possibile avere accesso a strumenti di
misura su presenze, mobilità e flussi della popolazione in oggetto,
utili ad esempio per la gestione in sicurezza dei grandi eventi sul
territorio. La tecnologia è stata realizzata nel totale rispetto
della privacy dei clienti in quanto non elabora in nessun modo dati
personali, ma informazioni aggregate e anonimizzate
irreversibilmente che non permettono di risalire all’identità o ai
comportamenti della singola persona. I clienti Vodafone che formano
il campione statistico, possono, inoltre, in ogni momento scegliere
di non essere inclusi nelle analisi statistiche ed esercitare il
loro diritto di opposizione inviando un semplice SMS (tutti i
dettagli sono su vodafone.it/per il consumatore/privacy
e sicurezza).
Oltre 447.000 visitatori
unici in cinque giorni di manifestazione.L’analisi delle
informazioni rivela che, distribuiti nei cinque giorni di Lucca Comics & Games 2016 (28
ottobre – 1 novembre), sono circolati nel centro storico (inteso
come sopra e all’interno della cerchia muraria) in totale 447.525
visitatori unici, comprensivi dei 210.652 visitatori unici da
ticketing (a fronte di 271.208 biglietti venduti). La maggior
parte (in media il 64,88%) si intrattiene tra le 3 e le 9 ore. E se
prevedibilmente la maggior parte viene per un giorno (275.893
visitatori), sono ben 171.632 (un sostanzioso 40% circa) coloro che
restano a Lucca Comics & Games da un minimo di
due a un massimo di cinque giorni, con ovvie ricadute di indotto
per tutto il territorio (vedi tabella 2).
Un impatto economico di
quasi 56 milioni di euro (e solo dai visitatori con
biglietto). Il progetto triennale di ricerca scientifica
accademica che la Scuola IMT Alti Studi sta portando avanti grazie
al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, rivela
che nei cinque giorni dell’edizione 2016, solo i 210.652 visitatori
unici da ticketing hanno portato un benefico indotto di 55,8
milioni di euro, considerando le spese per acquisti in
manifestazione, vitto e alloggio, shopping esterno ai padiglioni
della fiera (vedi tabella 3). Di questa positiva
ricadutahanno beneficiato in primis ovviamente la città di Lucca e
le cittadine limitrofe, ma anche in generale la Toscana e in alcuni
casi anche le regioni confinanti. “Seppure dettagliata – sottolinea
Francesco Caredio, presidente di Lucca Crea, la
società che organizza Lucca Comics & Games – la ricerca
prende in considerazione solo i visitatori che pagano il biglietto
di ingresso del Festival. Non è compreso quel piccolo esercito di
addetti ai lavori, operatori, ospiti e anche semplici curiosi. Si
può ipotizzare che, se fossero considerati, farebbero lievitare
l’indotto in termini economici a circa 80 milioni di
euro”.
A proposito di indotto, la
tabella 4, ci mostra dove si trovano i nostri visitatori 6 ore
prima e 6 ore dopo la manifestazione, indicatore interessante per
capire dove pernottano i visitatori prima e dopo la visita in
manifestazione.
Il ticketing cap
funziona. La massima concentrazione si è verificata
domenica 30 ottobre 2016 (giornata in cui peraltro è stato
raggiunto il limite massimo di 80.000 biglietti venduti), con
199.465 visitatori unici che sono circolati in centro nell’arco
della giornata. Va precisato che nel corso della giornata del 30
ottobre, quindi quella a maggiore affluenza, la presenza
contemporanea dei visitatori ha raggiunto la vetta alle ore 16.00
con 51.715 visitatori presenti (vedi tabella 5). Quindi,
si può dire che stanno funzionando le soluzioni adottate in questi
ultimi tre anni dall’organizzazione per garantire la massima
sicurezza di tutti e una maggior vivibilità della manifestazione
anche nelle ore di punta. Tra gli accorgimenti adottati negli
ultimi anni, vanno ricordati il limite di 80.000 biglietti
giornalieri disponibili, la distribuzione dei padiglioni su più
aree del centro storico, l’allungamento degli orari di apertura dei
padiglioni, la segnaletica e il design interno dei padiglioni, la
collaborazione con le autorità preposte alla sicurezza per il
servizio di osservazione e controllo. Nel momento di maggior
affollamento della giornata più partecipata, in centro erano dunque
presenti meno di 52.000 persone contemporaneamente, compresi i
residenti. “Ci piace sottolineare – sottolinea Francesco
Raspini, assessore del Comune di Lucca con delega alla
sicurezza – che l’allargamento della manifestazione a quasi tutta
la città, permette di fatto ai visitatori una maggiore vivibilità
dell’evento e una migliore fruibilità degli spazi, nella stessa
direzione va anche il provvedimento del tetto di 80.000 biglietti
giornalieri che ripeteremo anche quest’anno”.
Dalla provincia di Lucca
all’Australia: la provenienza dei visitatori.Attraverso
l’analisi delle informazioni fornite da Vodafone, si è potuta
stabilire anche la provenienza dei visitatori: per quelli
provenienti dall’estero l’informazione si ottiene considerando il
momento in cui il cellulare aggancia una cella dei principali
aeroporti attorno a Lucca (Pisa su tutti). I dati anche in questo
caso sono sorprendenti. Ben 23.674 visitatori unici provengono
dall’estero, il 5,29% del totale. Di questi, 3.787 vengono dalla
Francia, 3.101 dalla Svizzera, 2.201 dall’Olanda e così via
(vedi tabella 6). Molto interessante il dato delle
presenze da altri continenti: hanno preso l’aereo e sono venute a
Lucca Comics & Games dagli Stati
Uniti 1.538 persone, dal Giappone 497, dall’Australia 95.
Come si vede dalla mappa, la
provenienza dall’Italia copre la maggior parte del territorio
nazionale, con ovvia concentrazione nella provincia di Lucca. Tra i
comuni italiani (veditabella 7), troviamo le
principali metropoli italiane nelle prime posizioni per provenienza
dei nostri visitatori: Roma, Firenze, Genova, Milano.
Un alto tasso di
gradimento. Le interviste anonime su un mega-campione di
oltre 9.000 visitatori con biglietto, condotte nel 2016 sul campo e
online dalla Scuola IMT Alti Studi Lucca secondo standard
scientifici accademici internazionali, hanno rilevato come la
percezione positiva della manifestazione sia molto elevata, e si
estenda alla città e ai comuni limitrofi (vedi tabelle
8-9-10). Il 92% degli intervistati si è dichiarato molto
soddisfatto o soddisfatto della manifestazione, e il 98% afferma di
avere intenzione di ritornarci. Anche la splendida Lucca esce
vincitrice: il 62% dei visitatori torna a casa con una percezione
migliore della città.
Il pubblico si dimostra
interessato ad attività culturali anche nei momenti di “tempo
libero” lasciato dalla manifestazione: il 41% visita musei e
monumenti l’11% visita altre città vicine. L’’8% preferisce fare
attività sportiva e ben il 34% fa acquisti al di fuori della
manifestazione.
La Scuola IMT Alti Studi Lucca è
al primo posto nella classifica dell’Anvur, l’Agenzia nazionale per
la valutazione della ricerca e dell’università. “Esprimo
soddisfazione per questa collaborazione ormai consolidata –
commenta il professor Pietro Pietrini, direttore
della Scuola IMT – che vede i ricercatori della Scuola dare un
riscontro con metodo scientifico ai dati di flusso e partecipazione
legati a questa importante manifestazione, al fine di poter
potenziare ulteriormente l’attrattività dell’evento e valorizzare
Lucca come importante punto di riferimento turistico”.