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James Gunn vorrebbe un film standalone su Nebula

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James Gunn vorrebbe un film standalone su Nebula

Trai personaggi secondari di Guardiani della Galassia, non è un segreto che uno dei preferiti del regista James Gunn è Nebula, la figlia di Thanos, interpretata da Karen Gillan. Come abbiamo avuto modo di vedere alla fine del filmd el 2014, il personaggio sopravvive allo scontro con la sorellastra Gamora (Zoe Saldana) e sparisce. Adesso sappiamo che la rivedremo in Guardians of the Galaxy Vol. 2 al fianco della squadra di protagonisti, in una inedita veste di “buona”.

James Gunn ha di recente dichiarato che gli piacerebbe vedere Nebula a capo di un film tutto suo:

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Come Gamora, anche l’aliena blu ha le potenzialità per un film standalone, dal carisma dell’interprete fino al background vero e proprio del personaggio.

E voi che ne pensate? In attesa di capire se si possa davvero realizzare una tale prospettiva, sappiamo che vedremo il personaggio in Guardians of the Galaxy Vol. 2.

In Guardiani della Galassia Volume 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper. Confermati anche il Collezionista (Benicio Del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff.

Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

Fonte: SR

Festa di roma 2016: Into the Inferno recensione del film di Werner Herzog

Dopo tanti anni, quasi a voler aggiornare un discorso intrapreso da una vita, Werner Herzog torna a mettere i vulcani al centro della sua narrazione con Into the Inferno. Lo fa con la sua vena e la sua potenza, con la sua modestia e sfrontatezza, regalandoci immagini che tolgono il fiato e offrendo spunti a volti impensabili. Non solo richiama alcuni dei suoi lavori precedenti, ma ne utilizza alcune sequenze come materiale di repertorio. Riaffiorano così, tra nuove inquadrature di rara potenza, quelle di La Soufrière del 1977, e lui stesso si rende parte protagonista del gioco cinematografico, entrando e uscendo da immagini e narrazioni, come fosse una sorta di David Attenborough (La vita sulla terra serie TV BBC)  anarchico, che prende gli spunti che gli vengono offerti dalla linea narrativa di base per spostarsi disinvoltamente in altri territori.

Ecco quindi il rapporto tra vulcano e uomo, tra uomo e divinità, tra divinità e potere, tra bene e male. Herzog parte da uno dei tre vulcani nei quali è possibile vedere direttamente il magma in ebollizione fino ad arrivare ad un vulcano inattivo da mille anni in Corea del Nord e a raccontare come il un dittatore si sia potuto servire di tale elemento naturale per legittimare e rafforzare il potere.Into the Inferno

Il viaggio di Herzog è vastissimo, dall’Islanda alle Filippine, dall’Etiopia all’Arcipelago di Vanuatu, alla ricerca di vulcani e di uomini che hanno costruito miti, divinità, religioni, per giustificare, spiegare e legittimare la forza incontrollabile della natura. Ma come afferma lo stesso regista  “I vulcani se ne fregano di quello che stiamo facendo qui”.  E a sottolineare proprio questo concetto inserisce nel film le riprese del flusso piroclastico che uccise due vulcanologi francesi in Giappone. Lo fa dopo averli mostrati a lungo fare gli spavaldi con fiumi di lava e piogge di lapilli, in una sorta di delirio di onnipotenza che di lì a poco li avrebbe portati incoscientemente alla morte.

Ma Into the Inferno non è un film solo sui vulcani, ma sui vulcanologi e in particolare uno di loro: Clive Oppenheimer. Un personaggio intrigante e assai affascinante, bello e maledetto, di indole romantica e con una folle affinità elettiva con Werner Herzog. I due sono amici dai tempi di  una vecchia collaborazione e si respira in ogni dialogo, in ogni immagine, un intesa rara e un piglio che solo i sognatori come loro sanno far brillare. Insieme partono alla ricerca di altri loro simili, sparsi ai quattro angoli del pianeta, impegnati in ricerche che sembrerebbero veramente essere state inventate per un film di fantasia. Su tutti merita di essere citato l’antropologo cacciatore di fossili in Africa, somigliante in maniera inquietante all’attore Ron Perlman e commediante nato, tanto da riuscire a passare con ironia e disinvoltura dalle origini dell’uomo ai casinò di Las vegas.

Inutile dire che la regia di Werner Herzog è come sempre egregia, solenne, rispettosa. La costruzione della narrazione scorre come un orologio di precisione, senza mai cadere nel manierismo e donando momenti di grande cinema.

Avengers Infinity War: Spider-Man non sarà nel film?

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Avengers Infinity War: Spider-Man non sarà nel film?

Mentre l’attesa a torno a Avengers Infinity War cresce giorno dopo giorno, oggi arriva una brutta notizia per i fan Marvel e di Spider-Man. Infatti, l’attore che interpreta Peter Parker durante un’intervista rilasciata a Variety in occasione della première di The Lost City of Z, ha ammesso che Spider-Man al momento non è previsto nel film e che non sa esattamente se le cose possano cambiare. Ecco le sue parole:

Avengers Infinity War: anche i personaggi del piccolo schermo nel film?

“Al momento è tutto un po’ per aria. Credo che un qualche tipo di accordo sia possibile, ma le cose sono ancora poco chiare su ciò che che potrebbe accadere per il personaggio”.

Avengers Infinity WarDunque a quanto pare l’accordo che ha visto il personaggio apparire in Civil War era solo per la specifica opera, dunque di volta in volta Marvel e Sony dovranno accordarsi sull’eventuale impiego del personaggio nell’Universo esteso e leggendo tra le righe sembra proprio che il personaggio sia al momento tagliato dal film in attesa di trovare un accordo e di ulteriori notizie. Dunque non resta che aspettare.

Avengers Infinity Warun ruolo considerevole per Star Lord?

Avengers Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio 2018. Christopher Markus e Stephen McFeely si occuperanno della sceneggiatura del film, mentre la regia è affidata a Anthony e Joe Russo.

La verità negata: recensione del film con Rachel Weisz

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La verità negata: recensione del film con Rachel Weisz

Al cinema dal 17 novembre, è stato presentato alla Festa di Roma 2016 La verità negata (Denial), film diretto da Mick Jackson che racconta la vicenda legale che alla fine degli anni Novanta vide coinvolta la storica accademica Deborah Lipstadt, accusata di diffamazione dal saggista britannico David Irving.

Irving è uno dei più famosi negazionisti della Storia. Nei suoi numerosi volumi storici, ha propagandato a lungo la teoria che sosteneva la falsità dell’Olocausto, in una sorta di tentativo di difesa della figura storica di Hitler. La vicenda realmente accaduta si è poi conclusa nel 2000, con la sentenza della Corte Britannica che respingeva le accuse volte alla Lipstadt. Secondo il diritto inglese, è l’accusato a dover provare la sua innocenza, e così la professoressa americana si rivolge al migliore avvocato su piazza, Anthony Julius, lo stesso che prese le difese della principessa Diana durante la causa di divorzio. A Julius e al suo team è stato poi affidato il compito di dimostrare che uno dei più grandi delitti del XX secolo e della storia dell’umanità è stato tutt’altro che un’invenzione.

La verità negata è tratto da una storia vera

Basato sul libro History on Trial: My Day in Court with a Holocaust Denier, della stessa Deborah Lipstadt, La verità nascosta è un procedural che si svolge per la maggior parte nelle aule di una corte e nelle stanze di avvocati, tra carte, plichi e sentenze. Senza dover neanche scegliere una parte da cui stare, Jackson espone i fatti in maniera piana, facendosi forza della veridicità della vicenda narrata, senza per cui sforzarsi a realizzare un contraddittorio cinematografico che rendesse il processo vero e proprio un momento di confronto interessanti ai fini cinematografici. Il lavoro di adattamento cinematografico è stato realizzato dall’ottimo David Hare che anche questa volta mette a punto uno script preciso e interessante.

la verità negataIl film si avvale anche di un ottimo gruppo di attori, da Rachel Weisz a Timothy Spall, passando per Tom Wilkinson e Andrew Scott, che offrono il loro talento a personaggi reali che hanno compiuto imprese straordinarie, nel bene e nel male.

La verità negata rivela però la sua ingenuità di fondo nella regia scolastica di Jackson, che non offre nemmeno il beneficio del dubbio all’accusatore. Non che un negazionistra dell’Olocausto meriti che le sue convinzioni vengano difese, ma l’assenza di contrappunto rende anche la vittoria più giusta meno dolce.

Spider-Man Homecoming: Tom Holland conferma già il sequel?

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Come molti di voi sapranno Sony e Marvel hanno unito le forze per la prima volta quest’anno per Spider-Man Homecoming, l’annunciato reboot sull’Uomo Ragno che vedrà protagonisti Tom Holland, già apparso nel ruolo in Captain America Civil War.

Ebbene molto fan si sono chiesti quando avrebbero poi rivisto Spider-Man al cinema, dato che come sappiamo non potrà essere in Avengers Infinity War. A rispondere a questa domanda oggi è stato proprio il diretto interessato Tom Holland che durante la promozione di The Lost City of Z, si è lasciato sfuggire a WWD quanto segue.

Spider-Man Homecoming: riprese acrobatiche sul set di Berlino

“Il mio prossimo progetto non posso raccontarvelo, ma abbiamo appena finito Spider-Man e stiamo iniziando a parlare del secondo film, del cattivo che vedremo e di dove andrà tutta la storia in futuro.”

Dunque queste parole sono piuttosto chiare e lo sviluppo del sequel di Spider-Man Homecoming è già in atto e non resta che aspettare ulteriori sviluppi.

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Sinossi: “Un giovane Peter Parker / Spider-Man (Tom Holland), che ha fatto il suo sensazionale debutto in Civil War, comicnia ad esplorare la sua nuova identità nei panni del tessi ragnatele in Spider-Man Homecoming”.

Spider-Man Homecoming: la Stark World Expo avrà un ruolo nella trama?

Vi ricordiamo tutte le notizie sul Marvel Cinematic Universe le trovate nel nostro canale dedicato ai Marvel Studios.

Spider-Man HomecomingDiretto da Jon WattsSpider-Man Homecoming vedrà protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael KeatonMichael Barbieri, Donald Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne Daly Kenneth Choi.

 

Festa di Roma 2016: Land of the Little People recensione

Festa di Roma 2016: Land of the Little People recensione

Continua il giro dei festival cinematografici approdando in concorso nella Selezione Ufficiale alla Festa del Cinema di Roma 2016, il film Land of the Little People del regista israeliano Yaniv Berman. Il film drammatico, prodotto grazie ad un azione di crowd-funding, è il giusto ritratto della generazione che è nata e cresciuta tra guerre e violenza e che con distacco da brivido si ritrova a giocare con armi e ad avere a che fare con la morte con estrema, anche troppa, naturalezza.

Berman racconta una realtà ai bordi di una nuova guerra che si sta consumando in Israele, con mariti che vanno in missione, mogli incinte che aspettano a casa preoccupate guardando il notiziario e bambini lasciati a crescere da soli in questi quartieri residenziali fatti di case tutte uguali e storie familiari tutte simili, a meno che non ci sia qualche padre e marito “martire”. Qui vivono quattro bambini, tre maschi e una femmina, che passano il loro tempo libero entrando di nascosto nella base militare abbandonata vicino casa per andare a caccia di animali con armi improvvisate. Il tono del film si stabilisce dalla prima scena quando Tali (Michel Pruzansky),  bella bambina dai capelli chiari e gli occhi verdi, uccide con un masso un animale agonizzante con una freddezza che fa quasi paura, per poi portarlo in offerta ad un “mostro” che loro credono viva in fondo ad un pozzo e che può dare protezione in cambio di nuove prede sanguinanti. Insieme a lei c’è Chemi (Ben Sela), il capetto del gruppo, orgoglioso del padre in guerra, Yonathan (Amit Hechter), faccia d’angelo che si diverte a costruire armi e Louie (Ido Kestler), piccolino ma spietato, che continua a provocare il fratello bullo da cui cerca di nascondersi.

La loro quotidianità cambia quando si trovano il loro territorio invaso da due militari disertori (Ofer Hayun e Maor Schwitzer) che cercano di nascondersi in attesa di tornare dalle loro famiglie. Da quel momento i bambini iniziano a “giocare alla guerra” con loro per riprendersi il territorio, in un escalation forte e cruda di violenza che si conclude nel più inaspettato dei modi.

In modo diretto il regista ci pone davanti a dei bambini quasi anestetizzati per cui la guerra è la normalità e la violenza è un gioco. Poche battute sono affidate ai quattro protagonisti ma il loro sguardo vuoto e senza umanità parla per loro, raccontando di come la guerra ti può entrare in testa e farti male anche se non sei sul campo di battaglia. Distacco, crudeltà, nessuna umanità, Land of the Little People è questo e tanto altro: non è un film facile, va digerito con calma e gli spettatori rimarranno schockati dal diverse scene quasi disturbanti, ma è pur sempre una realtà odierna esistente che andava raccontata e Berman ci è riuscito bene.

 

Doctor Strange: la trasformazione nello Stregone Supremo [Video]

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Doctor Strange: la trasformazione nello Stregone Supremo [Video]

Dopo avervi rivelato alcune anticipazioni ieri su Doctor Strange, oggi la Disney ha diffuso un nuovo contributo video del film Marvel Studios nel quale possiamo approfondire la trasformazione di Stephen Strange in Doctor Strange:

Doctor Strange è troppo potente per Avengers Infinity War?

La storia del dottor Stephen Strange, il Signore delle Arti Mistiche apparve per la prima volta sulle pagine dei fumetti Marvel nel 1963. Con l’introduzione di questo supereroe unico nel suo genere, dotato di straordinari poteri magici, l’Universo Cinematografico Marvel apre le porte a nuove e incredibili storie piene di azione e di mistero.

Il Dottor Stephen Strange era uno stimato ma arrogante chirurgo, finché un tragico incidente non lo ha privato delle sue capacità mediche e della sua carriera. Così, Strange decide di partire alla ricerca di una cura: i suoi viaggi lo conducono fino all’Antico, un enigmatico maestro che si offre di istruirlo nelle Arti Mistiche.

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Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

L’uscita di Doctor Strange è prevista per il 26 Ottobre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

Dai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Box Office ITA: Inferno conquista il box office

Box Office ITA: Inferno conquista il box office

Inferno apre in vetta al box office italiano, seguito da Pets – Vita da animali e Qualcosa di nuovo. Come prevedibile, Inferno conquista il box office italiano con un incasso di 4,5 milioni di euro registrato in circa 670 copie. Uscito a sette anni di distanza da Angeli e Demoni, il film di Ron Howard ottiene un’eccezionale media per sala pari a 6700 euro.

Così Pets – Vita da animali scende in seconda posizione con altri 2,9 milioni di euro, giungendo a ben 8,7 milioni alla sua seconda settimana di programmazione.Il terzo gradino del podio è occupato dalla new entry Qualcosa di nuovo, che esordisce con 772.000 euro in 354 sale a disposizione. Bad Moms – mamme molto cattive apre al quarto posto con 573.000 euro, mentre Alla ricerca di Dory arriva alla bellezza di 14,7 milioni di euro con altri 360.000 euro.

Seguono Café Society (328.000 euro) e Mine (325.000 euro), giunti rispettivamente a 3,1 milioni totali e 1,1 milione globale. Bridget Jones’s Baby precipita in ottava posizione con altri 262.000 euro, arrivando a quota 5,5 milioni. La verità sta in cielo raccoglie altri 242.000 euro totalizzando 1 milione, mentre Deepwater – Inferno sull’Oceano giunge a 897.000 complessivi con altri 157.000 euro. Da segnalare infine l’undicesima pozione dell’acclamato Neruda, che debutta con 148.000 euro in una settantina di copie.

Festa di Roma 2016: La verità negata con Rachel Weisz

Festa di Roma 2016: La verità negata con Rachel Weisz

Oggi alla Festa del cinema di Roma 2016 è il giorno di La verità negata, il nuovo film di Mick Jackson che vede protagonisti Rachel Weisz, Tom Wilkinson e Timothy Spall.

Basato sul famoso libro “Denial: Holocaust History on Trial” di Deborah E. Lipstadt, La verità negata racconta della battaglia legale intrapresa dall’autrice, interpretata dal premio Oscar Rachel Weisz, contro il negazionista David Irving (Timothy Spall) che negava l’Olocausto e che citò la scrittrice in giudizio per diffamazione. Il sistema legale britannico prevede in questi casi che l’onere della prova spetti all’imputato; toccò quindi a Lipstadt e al suo gruppo di avvocati guidato da Richard Rampton (Tom Wilkinson) provare una verità fondamentale, ovvero che l’Olocausto, uno degli eventi più gravi e significativi del XIX secolo, era tutt’altro che un’invenzione. 

La verità negata  – Diretto da Mick Jackson, vincitore dell’Emmy Award (Temple Grandin; Temple Grandin – Una donna straordinaria), e adattato per lo schermo da David Hare, candidato al premio Oscar e al BAFTA con il film The Reader (The Reader – A voce alta), La verità negata (Denial) è un film avvincente, basato su uno dei più importanti e recenti casi legali sull’argomento. I produttori sono Gary Foster e Russ Krasnoff.

Alla Festa del cinema di Roma Viggo Mortensen con Captain Fantastic

La Festa del Cinema di Roma e Alice nella città presentano oggi Captain Fantastic, secondo lungometraggio firmato da Matt Ross, già interprete per registi del calibro di Martin Scorsese, Terry Gilliam e John Woo.

Captain Fantastic: nuovo trailer con Viggo Mortensen

Captain Fantastic è un film che attraversa i generi, in grado di alternare sequenze spassose a momenti di pura commozione, anche grazie alla straordinaria interpretazione di Viggo Mortensen, uno degli attori più amati del cinema americano per i suoi ruoli ne Il Signore degli Anelli, A History of Violence e La promessa dell’assassino, che gli è valso la candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista. Mortensen interpreta Ben, un padre che vive isolato con sua moglie e i sei figli nelle foreste del Nord America: una tragedia li costringerà ad affrontare il mondo esterno e un sistema di valori completamente diverso.Captain Fantastic sarà nelle sale italiane a dicembre distribuito da Good Films.  Viggo Mortensen incontrerà sempre domani il pubblico per uno degli incontri ravvicinati più attesi di questa edizione.

The World of Gilbert & George: alla Festa del Cinema

The World of Gilbert & George: alla Festa del Cinema

Gilbert&George sbarcano all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, incontrano il pubblico e presentano The World of Gilbert & George (1981, 69’), da loro scritto, diretto e interpretato, l’unico lungometraggio firmato dai due artisti e realizzato in tempi di arte povera e avanguardia concettuale. Il film battezzò la nascita di un rivoluzionario linguaggio: tra le geometrie dell’Union Jack, i colori dei fiori, i cieli di Londra, le architetture vittoriane, le emozioni eccessive, i ragazzi di strada, i barboni, i corpi, e i gesti, esplode un inno d’amore per la città come condizione umana.

Pellicola persa, ritrovata e ora infine restaurata dalla Cineteca Nazionale in collaborazione con Milestone Film&Video, The World of Gilbert & George è l’opera seminale che precede di dieci anni l’esplosione della giovane arte britannica e la trasformazione di Londra nel centro della cultura visiva contemporanea. L’evento è a cura di Mario Codognato e Alessandra Mammì.

The World of Gilbert & George

Gilbert & George alla Festa del Cinema (per pubblico e accreditati)

– Lunedì 17 ottobre ore 19:30 MAXXI: proiezione The World of Gilbert&George

– Martedì 18 ottobre ore 16 Sala Petrassi (ingresso libero): incontro con Gilbert&George e a seguire proiezione The World of Gilbert&George

– 18 ottobre ore 21 Casa del Cinema: Gilbert&George introducono Shaolin Martial Arts di Chang Cheh

 

Festa di Roma 2016: Ieri oggi domani, la storia dei David di Donatello

Oggi alla Festa del cinema di Roms 2016 sarà presentato Ieri oggi domani di Giorgio Treves – I 60 anni di vita del Premio David di Donatello sono una lunga storia di successi, di famosi attori e registi premiati, di film di grande riscontro popolare e di opere di qualità che hanno segnato la storia e l’identità del cinema italiano. Vetrina glamour del meglio del nostro cinema, veicolo di promozione, stimolo al rinnovamento, ma anche specchio della storia del nostro Paese che il Premio ha documentato con i film premiati e candidati. Un viaggio nella creatività cinematografica Italiana che rivive attraverso film, repertori, testimonianze e i ricordi di tanti suoi protagonisti: a cominciare dal suo indimenticabile animatore Gian Luigi Rondi, omaggiato dalla Festa del Cinema di Roma, a Tornatore, da Moretti ai fratelli Taviani, dalla Lollobrigida alla Buy, alla Bruni Tedeschi, a Morricone, Storaro, ai più giovani Mainetti, Munzi, Rohrwacher, Costanzo, Garrone, alla von Trotta e tanti altri. Passando dalle immagini straordinarie dei David del passato, in cui la statuetta è ripresa nelle mani di Marilyn Monroe (qui sublime accanto ad Anna Magnani che le fa da suggeritrice alla consegna), Ingrid Bergman, De Sica, Polanski, Disney, Leone, Antonioni…i più grandi maestri e divi del cinema mondiale, fino alle premiazioni contemporanee, che continuano a vedere in questo premio un simbolo ambito, la traccia tanto di un sogno, quanto della realtà cinematografica (e non solo) del nostro tempo.

Festa di Roma 2016: Ieri oggi domani, la storia dei David di Donatello 

CON – IN ORDINE DI APPARIZIONE Gian Luigi Rondi, Manuela Pineschi, Enrico Lucherini, Caterina D’Amico, Gina Lollobrigida, Giuseppe Tornatore, Paolo Taviani, Vittorio Taviani, Nanni Moretti, Matteo Garrone, Francesco Munzi, Giuliano Montaldo, Stefano Rulli, Krzysztof Zanussi, Margarethe von Trotta, Luca Bigazzi, Isabella Cocuzza, Arturo Paglia, Vittorio Storaro, Dante Ferretti, Gabriella Pescucci, Ennio Morricone, Francesca Archibugi, Saverio Costanzo, Gabriele Mainetti, Margherita Buy, Valeria Bruni Tedeschi, Alba Rohrwacher

Festa di Roma 2016: Irréprochable di Sèbastien Marnier

Festa di Roma 2016: Irréprochable di Sèbastien Marnier

Alla Festa del Cinema di Roma 2016 sarà presentato oggi Irréprochable di Sébastien Marnier con protagonisti Marina Foïs e Jérémie Elkaïm.

Irréprochable racconta di Costance disoccupata da un anno che decide di ritornare nella città natale. Un giorno scopre però che c’è un posto libero nell’agenzia immobiliare in cui aveva cominciato la sua carriera. L’ex capo però le preferisce una candidata più giovane e Constance, a quel punto, non si lascia intimorire e progetta di riprendersi quel posto a tutti i costi.

Festa di Roma 2016: Irréprochable di Sèbastien Marnier

Jovanotti selvaggio sul red carpet della Festa di Roma 2016

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Jovanotti selvaggio sul red carpet della Festa di Roma 2016

E’ stato Lorenzo Cherubini Jovanotti il protagonista assoluto di oggi  alla Festa del cinema di Roma 2016, il cantante ha attraversato selvaggiamente il red carpet prima di incontrare il pubblico dell’Auditorium. Ecco tutte le foto:

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Caschi nerd per la moto: Spider-Man, Venom e Star Wars

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Caschi nerd per la moto: Spider-Man, Venom e Star Wars

Dopo avervi segnalato le tute da motociclista a tema Batman e Superman, oggi arrivano i caschi nerd per la moto griffati con loghi e disegni che omaggiano Spider-Man, Venom e Star Wars prodotti da HJC.

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Festa di Roma 2016: La Principessa e l’Aquila recensione

Festa di Roma 2016: La Principessa e l’Aquila recensione

Per il suo esordio alla regia, Otto Bell decide di raccontare in un avvincente documentario, The Eagle Huntress, distribuito in Italia da I Wonder Pictures con il titolo La Principessa e l’Aquila, la storia vera di Aisholpan, una tredicenne mongola con un sogno che va contro la tradizione e i costumi della sua tribù.

La ragazza desidera diventare una cacciatrice con l’aquila, una disciplina vera e propria che nei millenni è sempre stata una prerogativa maschile e che ha fatto eccellere la sua famiglia, prima il nonno e poi il padre, nella comunità mongola di appartenenza, con diverse vittorie al Golden Eagle Festival, a cui partecipano tutti i cacciatori delle tribù circostanti. Nonostante la diffidenza e la disapprovazione degli anziani, Aisholpan, sostenuta dal padre, e dopo aver ricevuto la benedizione del nonno, comincia il suo addestramento. La cattura dei cucciolo di aquila, la formazione di un legame con il regale rapace, la tecnica di caccia vera e propria, fino al momento dell’esordio all’importante evento.

La Principessa e l’Aquila arriva alla Festa di Roma con una potenza insospettata

Dopo aver registrato un grande successo al Sundance, al Telluride e a Toronto, La Principessa e l’Aquila arriva alla Festa di Roma con una potenza insospettata. La storia alquanto lineare ma incredibile si avvale di un racconto ricco di momenti di tensione, con note poetiche e tratti in cui il ritmo diventa da film sportivo pur rimanendo fedele alla sua natura di racconto di formazione.

Il paesaggio innevato delle montagne della Mongolia costituisce un paesaggio bello e terribile, uno sfondo possente e crudele, così come lo è la natura in quelle fredde lande, al coraggio di una ragazzina che ha sfidato un pregiudizio. Il film si rivela anche essere una storia di emancipazione femminile in senso più ampio, nel momento in cui fotografa la prima donna che in punta di piedi si fa largo in un mondo che la tradizione ha sempre voluto essere riservato agli uomini.

La Principessa e l’AquilaCiò che coinvolge però nel film di Bell sono le location e la scelta di riprenderle con tecniche d’avanguardia che si discostano dal classico documentario didascalico, raccontando le vicende con il coinvolgimento in prima persona dei protagonisti ma anche utilizzando espedienti drammaturgici e tecnici (tempi di montaggio e angolazioni di ripresa) da cinema action.

La Principessa e l’Aqulia è un’immersione nella natura, nella tradizione ma anche nel sentimento fervido di rivalsa e affermazione, portato a compimento con modestia e naturalezza e con incredibile determinazione.

Festa di Roma 2016, Bernardo Bertolucci: “Al cinema sono un voyeur senza freni”

Era uno degli incontri più attesi qui alla Festa del Cinema di Roma 2016 e Bernardo Bertolucci non ha deluso le aspettative regalando un’ora e mezza di racconti, dietro le quinte inediti e ricordi legati al suo cinema e ai suoi protagonisti. Regista di culto, sognatore, premiato più volte anche dalla Academy ha dato vita a capolavori come Novecento, Ultimo Tango a Parigi e L’Ultimo imperatore e a 76 anni, costretto su una sedia a rotelle non vuole smettere di lavorare ma soprattutto imparare.

L’incontro è iniziato con una standing ovation spontanea all’entrata del regista in sala, che visibilmente emozionato ha preso parola e ha iniziato la conversazione con Antonio Monda.

“Gli anni ’60 erano anni di grande passione e il mondo ha dovuto accettare un nuovo modo di fare cinema” inizia così Bertolucci, ricordando gli anni in cui la sua carriera ha preso il via, “Io stesso avevo un grande amore per Godard, quasi aggressivo. Avrei picchiato chi mi diceva che non gli piacevano le sue opere.”

Come di consueto negli Incontri Ravvicinati ideati dal direttore della Festa vengono mostrate al pubblico clip che raccontano la carriera dell’ospite in sala per poi raccontare qualcosa a riguardo: con il maestro Bernardo Bertolucci l’incontro sarebbe potuto durare anche fino alla sera tardi. Un infinita fonte di storie appassionanti e curiose, raccontate con occhi sognanti, che hanno fatto la gioia di tutti i cinefili in sala, lasciandoli decisamente arricchiti.

Non si poteva che iniziare con una clip tratta dal film “Il conformista” del 1970 tratto dal romanzo di Moravia dove Bernardo Bertolucci si lascia andare ad una delle affermazioni più forti dell’incontro: “Chi ama la macchina da presa, non tutti ma i registi a cui mi sento più vicino, sono in realtà voyeur. Dico voyeur senza giudizio o condanna, perché quando metto l’occhio sul buco della cinepresa è un po’ come mettere l’occhio sul buco della serratura. Nella vita sono meno voyeur, ma al cinema sono senza freni.” 

bernardo bertolucci

“Ultimo Tango a Parigi” del 1972 con Marlon Brando fu una delle pellicole più acclamate di Bernardo Bertolucci anche perché creò molto scandalo e fu oggetto di censura e il regista così ricorda l’origine dell’idea: “Un mio amico distributore di New York mi chiese se mi poteva produrre un film e dopo averci pensato un po’ gli scrissi una paginetta e gliela inviai. Era la storia di un uomo e una donna che si incontravano in un appartamento vuoto solo per fare l’amore. Però non sapevano come si chiamavano e non volevano sapere chi fossero, era un modo per staccarsi dalla loro identità sociale diciamo. Da questa idea mi è venuta la storia di Ultimo Tango, un film non molto facile da produrre ma dopo un po’ di tentativi ci riuscimmo.”

“Prima di iniziare a girare ci fu la prima grande mostra di Francis Bacon a Parigi e io ci portai Brando, Scarfiotti che era lo scenografo, Gitt Magrini la costumista, Vittorio Storaro con cui ero al terzo film e tutti capirono che cosa volevano dire i primi piani.” continua Bertolucci ricordando la lavorazione , “Dissi a Marlon ‘Questi ritratti di Bacon che sono così disperati e in qualche modo feroci, io vorrei che i tuoi primi piani avessero questo tipo di immediatezza e forza’. Lui rimase molto impressionato, non sapeva nemmeno chi fosse Bacon ma poi nel film penso sia riuscito ad arrivare al massimo di questo.”

A seguire sono state presentate le clip del film che gli valse l’Oscar per miglior regia e miglior sceneggiatura originale, “L’ultimo imperatore”, girato in Cina , un paese non così lontano secondo lui visto che il giallo imperiale “è uguale al giallo di Parma”, la sua città. Riguardo questo film così scenograficamente imponente ha voluto fare una riflessione sull’uso del digitale. Sarebbe stato meglio girarlo in digitale? “Non penso, il digitale è troppo definito, non c’è molto fuori fuoco (che invece c’è sempre su pellicola), lo trovo troppo ingessato” risponde il regista, “ Il mio ultimo film di 4 anni fa, ‘Io e te’ l’ho fatto su pellicola ma se ne dovessi farne uno ora lo farei in digitale, per esplorare questo mondo. Tanto abbiamo tempo, possiamo fare tutto.”

Oltre alla clip del film del 2012 ‘Io e Te’ è stato scelto anche ‘Il Tè nel deserto’ e il cult ‘Novecento’, uno dei film a cui è più legato sia perché è stato girato nelle sue terre ma anche perché è un omaggio al padre.

Ha concluso l’incontro un film scelto dal regista, un vero e proprio gioiellino, ‘Le Plaisir‘ di Max Ophulus del 1952, film in tre parti. “Dopo la visione del primo episodio mi venne la febbre e così successe anche con il secondo. Avevo quasi paura a vedere il terzo!” ha raccontato il regista, lasciandoci con una testimonianza che ci ha fatto capire la misura in cui lui ama il cinema, una passione che lo porta a stare anche male. Un esempio e un incontro che difficilmente scorderemo.

Festa di Roma 2016: Tramps recensione del film di Adam Leon

Festa di Roma 2016: Tramps recensione del film di Adam Leon

Dopo l’esordio nella serie A, al Festival di Cannes 2012 con Gimme the Loot, Adam Leon torna a un festival Intarnazionale, la Festa di Roma 2016, per presentare nella selezione ufficiale della kermesse capitolina il suo secondo lungometraggio da regista, Tramps.

In inglese, ‘tramp’ significa ‘vagabondo’ e i due girovaghi, i Tramps del titolo, sono effettivamente due giovani che per uno sfortunato e illecito caso si trovano a gironzolare per la periferia di Ney York per un giorno e una notte, all’inseguimento di una valigetta che custodisce un contenuto misterioso e prezioso. Ellie e Danny non sono particolarmente onesti né ambiziosi, ma si incontrano nel mezzo della loro giovinezza e le loro strade finiscono per sovrapporsi, raccontandoci una storia romantica originale e inaspettate, che fa sorridere e illumina lo spirito come un’assolata giornata di primavera.

Tramps illumina lo spirito come un’assolata giornata di primavera

Elementare nella struttura e nella vicenda (scambio di “refurtiva” con equivoco), Tramps si fa forte di un’ambientazione newyorkese insolita, in cui la città che non dorme mai viene ripresa evitando la celebre skyline, l’Isola di Manhattan e tutti i luoghi iconici che la raccontano più spesso al cinema. Anime girovaghe in questa inedita New York City sono i giovani eroi, interpretati con brio e leggerezza da Callum Turner e Grace Van Patten. Alto, imbranato e dinoccolato lui, misteriosa e imbronciata lei, i due formano una coppia cinematografica perfetta e non importa che dalle prime inquadrature sappiamo che i due finiranno per innamorarsi, perché il loro percorso è originale e spensierato, divertente e infine imprevedibile. Il mistero iniziale, che si rivela essere il pretesto narrativo superficiale, si dissipa non appena i due protagonisti condividono la prima inquadratura.

Senza scomodare i grandi classici della commedia romantica e regalando quel sorriso disteso e tranquillo che dà una bella giornata di sole, Tramps si rivela a sorpresa una commedia godibile, in cui l’amore arriva, atteso e prevedibile, ma con una ventata fresca di gioia, nella confusione di due vite in via di definizione.tramps-film

Festa di Roma 2016: Maccio Capatonda e Mariottide, un Fantozzi moderno

Arriverà il prossimo 26 ottobre su Infinity Mariottide, la sitcom di Maccio Capatonda, con protagonista il personaggio reso celebre dal comico nelle comparsate in tv, in radio e adesso anche online, grazie alla piattaforma.

A presentare il prodotto, alla Festa di Roma 2016 nell’ambito della sezione autonoma di Alice nella Città, c’è proprio lui, Maccio (ovvero Marcello Macchia), in compagnia di Herbert Ballerina (Luigi Luciano) e Francesco Mandelli, guest star di uno degli episodi (in tutto 20) mostrati in anteprima.

“La cosa che mi piace del personaggio è che è indefinito nella sua povertà e tristezza – ha spiegato Maccio, parlando di Mariottidelui è forse il personaggio più a fuoco che ho fatto perché si porta dietro tutto un mondo, come era Fantozzi. Si porta dietro il figlio, l’amico del figlio che cerca di aprirgli gli occhi, la ragazza che non lo ama, tutti quei personaggi che formano il suo mondo. È un mondo che si adatta a essere raccontato nella sua quotidianità, nella forma di sit-com. Ci puoi mettere dentro ciò che vuoi: la demenzialità, la satira.”

Mariottide arriverà il prossimo 26 ottobre su Infinity

E in verità il mondo di Mariottide si sposa alla perfezione con la formula della situation comedy, senza la necessità di esporre una trama orizzontale ma procedendo per situazioni, appunto, funzionali e compiute.

In Mariottide, la sit-com, ritroviamo i personaggi, ma anche il linguaggio del tutto stravolto, i giochi di parole, le freddure linguistiche, una cosa che “ha sempre fatto parte del personaggio”.

La serie segue le tristi vicende di padre e figlio, Mariottide a Fernandello, e quindi Maccio e Herbert sono i protagonisti principali. Intorno a loro però si muovono una serie di ospiti d’eccezioni, le cosiddette special guest, da Nino Frassica ai comici Ale e Franz, fino allo stesso Francesco Mandelli, presente alla Festa di Roma. “Hanno detto tutti di sì, subito, forse minacciati da qualcuno – ha scherzato CapatondaAle e Frantz, Bebo Storti, Giuliano Sangiorgi, Federico Russo, Raul Cremona. Alcuni episodi vedono anche due ospiti, per esempio nella puntata di Giuliano c’è anche Rocco Tanica.”maccio-capatonda-mariottide

Trai personaggi ricorrenti c’è anche Lele Mosina, l’agente di mariottide, interpretato da Nino Frassica. Questo ruolo dell’agente è emblematico per notare anche che nella serie i due “poveracci” protagonisti sono anche gli unici personaggi che restano buoni, mentre il contorno è cattivo, e tende a fruttare la loro ingenuità. “Si può cambiere tema, ma rimaniamo fedeli alla ‘sfiga estrema’ dei personaggi. Raccontiamo anche il Paese in qualche modo.”

Intesa anche come una riflessione sulla società, nella più spassionata delle intenzioni, Mariottide porta su Infinity la comicità demenziale del personaggio che si è fatto amare nel corso degli anni e che si presenta ora nella sua forma matura.

Logan: un nuovo indizio da Hugh Jackman

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Logan: un nuovo indizio da Hugh Jackman

Hugh Jackman continua a disseminare i social network di indizi su quello che potremo vedere in Logan, il terzo, nonchè ultimo, capitolo della saga dedicata a Wolverine, mutante interpretato dall’attore a partire dal 2000, anno di debutto di X-Men.

Nell’ultimo post pubblicato dall’attore su Twitter ci viene proposta una nuova e misteriosa foto promozionale.

Logan: il teaser poster italiano di Wolverine 3 con Hugh Jackman

Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta (se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti Marvel al cinema, una sorta diRobert Downey Jr per il corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con Logan.

Logan ha un’uscita prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è James Mangold (già regista di Wolverine L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh Jackman, Boyd Holbrook, Richard E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La Salle, Elise Neal e Patrick Stewart.

Fonte: Comic Book Movie

xXx The Return of Xander Cage: Vin Diesel e Ruby Rose sul set

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xXx The Return of Xander Cage: Vin Diesel e Ruby Rose sul set

Vin Diesel è certamente uno degli attori più attivi sui social network a cui spesso fa ricorso per aggiornare i fan circa lo status di lavorazione delle pellicole a cui prende parte. Ebbene gli ultimi aggiornamenti dell’attore riguardano xXx The Return of Xander Cage, pellicola che sancisce il ritorno nella saga di Diesel.

L’attore ha infatti postato tramite Instagram una foto che lo ritrae sul set in compagnia di Ruby Rose ed un’immagine promozionale che vede protagonista proprio il personaggio da lui interpretato.

Just wait…

Una foto pubblicata da Vin Diesel (@vindiesel) in data: 13 Ott 2016 alle ore 15:46 PDT

xXx Il ritorno di Xander Cage è il nuovo capitolo del franchise XXX e nuovo spettacolare film d’azione che vede il ritorno di Vin Diesel nel ruolo di   Xander Cage e con Deepika Padukone Nina Dobrev, Ruby Rose, Samuel L. Jackson, Donnie Yen ,Tony Jaa e Toni Collette.

xXx Return of Xander Cage Miss Colombia sarà il love interest di Vin Diesel

D.J. Caruso dirige il film su una sceneggiatura di F. Scott Frazier. Le riprese sono attualmente in corso tra Toronto e la Repubblica Dominicana. Il film arriverà nelle sale il 20 gennaio 2017.

Jack Reacher Punto di Non Ritorno: una carrellata di clip

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Jack Reacher Punto di Non Ritorno: una carrellata di clip

La Paramount Pictures ha rilasciato, a supporto della campagna pubblicitaria di Jack Reacher Punto di Non Ritorno, due nuove clip ed uno spot della pellicola che vede protagnisti Tom Cruise Cobie Smulders.

Vi ricordiamo che la pellicola arriverà nelle sale statunitensi tra meno di una settimana, il prossimo 21 ottobre.

Jack Reacher Punto di Non Ritorno: trailer italiano con Tom Cruise e Cobie Smulders

Il primo film era l’adattamento cinematografico del romanzo La prova decisiva, scritto da Lee Child nel 2005. Il sequel sarà l’adattamento del romanzo Punto di non ritorno. Nel cast di Jack Reacher Punto di Non Ritorno ci sono Tom Cruise, Cobie Smulders, Aldis Hodge, Danika Yarosh e Patrick Heusinger. Edward Zwick, che aveva già diretto Tom in L’Ultimo Samurai, tornerà a lavorare con la star di Hollywood per il film che arriverà nei cinema USA il 21 ottobre 2016.

Di seguito la sinossi del primo film: In una città pacifica e tranquilla, cinque persone sono uccise da un cecchino. Gli indizi portano velocemente ad un ex soldato di nome James Barr. Tace durante l’interrogatorio, ma scrive il nome di Jack Reacher, un ex poliziotto militare. Durante il trasporto verso il carcere viene lasciato in balia di altri carcerati che lo riducono in coma. La polizia non ha idea di come rintracciare Jack Reacher ma è lui a presentarsi spontaneamente, intenzionato a confermare la condanna di Barr a causa di un crimine da lui commesso in passato, ma sa anche che questi non avrebbe mai chiesto il suo aiuto se fosse davvero colpevole.

Tra i prossimi progetti di Tom Cruise figurano lo sci-fi Mena, che lo vedrà di nuovo collaborare con Doug Liman (già regista di Edge of Tomorrow), e l’annuncio reboot de La Mummia. L’attore tornerà anche protagonista dell’annunciato sesto capitolo della saga di Mission Impossible.

Fonte: Paramount Pictures

London Film Festival 2016: tutti i vincitori

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London Film Festival 2016: tutti i vincitori

Il London Film Festival 2016 ha annunciato i vincitori di quest’anno e a trionfare è stato il film Certain Women diretto da Kelly Reichardt. Miglior opera prima invece va a Julia Ducournau per Raw. La giuria quest’anno ha dato anche una menzione speciale a Divines di Uda Benyamina.

Miglior documentario The Grierson Award: Starless Dreams scritto diretto e prodotto da Mehrdad Oskouei. Miglior cortometraggio è invece 9 Days – From My Window in Aleppo, diretto da Issa Touma, Thomas Vroege and Floor van de Muelen.

Festa di Roma 2016: Kicks recensione del film di Justin Tipping

Festa di Roma 2016: Kicks recensione del film di Justin Tipping

Kicks di Justin Tipping è stato presentato nella sezione Alice nella Città della Festa di Roma 2016 raccogliendo nuovi consensi dopo l’apertura del Tribeca Film Festival. Tipping è giovanissimo ma ha già le idee chiare su quale grammatica audiovisiva utilizzare per raccontare una storia che affonda le sue radici nelle contraddizioni dei nostri tempi, dove il confine tra Bene e Male troppo spesso si perde e non è facile segnare il confine tra i due in modo manicheo.

Il protagonista, Brandon, è un quindicenne dei sobborghi di Los Angeles che vive le contraddizioni quotidiane di ogni adolescente: non è atletico come il suo miglior amico Rico, non è vincente, non ha successo con le ragazze ed è anche povero tanto da non potersi comprare nemmeno un nuovo paio di scarpe da ginnastica, che rappresentano un vero status presso le “gang” urbane. Tutto cambia quando acquista un paio di Air Jordans, talmente belle e vistose da attirare l’attenzione del bullo locale Flaco, innescando così un crescendo di violenza che spingerà Brandon oltre ogni limite, pur di recuperare quelle scarpe.

kicksKicks rischiava, almeno su carta, di diventare il classico racconto di formazione (o de-formazione?) di un adolescente cresciuto in un contesto socio – culturale difficile; ma l’abilità di Tipping sta proprio nell’utilizzo di un linguaggio onirico, sospeso e rarefatto per raccontare l’Io interiore  del giovane protagonista e le conseguenze fenomenologiche sulla realtà  innescate dalle sue scelte. Rievocando un clima ed un gusto tesi e adrenalinici simili a pietre miliari del cinema come American History X, è affascinante osservare come si può raccontare un’apparente storia di banale violenza attraverso un punto di vista unico, giocando con le inquadrature e sfruttando la metafora – vincente – dell’astronauta, alter ego ideale di Brandon che con i suoi lenti movimenti lunari distorce la lente del reale, sublimando l’immaginario ma soprattutto le complesse sfumature dell’interiorità inquieta di un quindicenne.

Il confine tra Bene e Male, in Kicks, ha contorni indefiniti e confusi: chi è il “buono”? E chi il “cattivo”? Quali sono le ragioni – sempre futili – che spingono a valicare in modo indiscriminato i due lati opposti della barricata?

Invece di fornire risposte certe o lunghe spiegazioni moraleggianti il regista preferisce limitarsi a narrare gli eventi: reali, onirici, crudeli o rarefatti, ma pur sempre eventi che compongono, come frammenti (non a caso il film è diviso in ideali capitoli ispirati a versi e titoli di canzoni hip-hop e rap) il racconto della turbolenta formazione di un giovane uomo in fieri.

Festa di Roma 2016: The Rolling Stones Olé Olé Olé recensione

La musica dei Rolling Stones. I loro riff di chitarra, il rock e il roll (letteralmente), il funky e quel ritmo inconfondibile che ha inebriato, per oltre cinquant’anni, appassionati in ogni angolo del globo. Quel ritmo che, ancora oggi, anche se Mick, Keith, Ronnie e Charlie hanno (quasi) tutti passato i settant’anni, suona come una sorta di ipnotico ed arcaico incantesimo sciamanico capace di liberare i popoli, perché la ribellione passa anche attraverso la musica stessa.

The Rolling Stones Olé Olé Olé: A Trip Across Latin America, diretto da Paul Dugdale è la conferma definitiva che nel mondo ci sono ancora troppi paesi che cercano di liberarsi da anni di oppressione, repressione, dittature e libertà mancate (e negate), ma soprattutto che I Rolling Stones possono ancora ricoprire il loro ruolo di “sciamani onorari del Rock’ n’ Roll” con la loro carica sovversiva, eccessiva, dirompente e sfacciata.

Attingendo a piene mani da una grammatica visiva tipica delle avanguardie anni ’60-’70, Dugdale segue ufficialmente gli Stones durante il loro ultimo tour attraverso l’inesplorato – e pioneristico – Sudamerica: dieci tappe, le più importanti capitali passando dal Cile all’Argentina, dall’Uruguay al Messico e il Perù fino alla meta definitiva: quel concerto gratuito tenutosi il 25 Marzo 2016 a Cuba e che ha segnato uno spartiacque nella storia del paese, segnando la sua definitiva apertura verso nuovi orizzonti dopo 80 anni di embarghi, repressioni, chiusure, divieti e privazioni.

La scelta di Dugdale di utilizzare uno stile grezzo, scarno, poco patinato, anarchico nel gusto delle inquadrature e del punto di vista adottato, non fa altro che confermare la tesi fondamentale sottesa all’intero documentario: il potere anarchico e sovversivo del puro Rock ‘n Roll è ancora capace di inquietare i governi repressivi e dittatoriali, e continuerà a farlo finché quest’ultimi avranno una ragion d’essere. Non è un caso se proprio questo genere musicale è il primo ad essere vietato: l’anarchia insita in parole, testi ma soprattutto atteggiamenti è un pericolo sovversivo per lo status quo delle cose.

rolling-stones

E chi meglio dei Rolling Stones, la band più longeva, la più irreprensibile e scandalosa, può incarnare tale minaccia? Dietro il ghigno mefistofelico di Keith Richards e Mick Jagger si nasconde la possibilità – e la speranza – per tante persone di potersi finalmente emancipare dai poteri forti, affermando il “proprio” stile di vita e la propria indipendenza. La macchina da presa di Dugdale durante questo selvaggio on the road che è The Rolling Stones Olé Olé Olé: A Trip Across Latin America scruta volti, espressioni, entusiasmi e lacrime dei fan, che oltre al fanatismo nascondono speranze e desideri che, in una realtà contraddittoria come il Sudamerica, spesso sono stati affidati alla musica e al ritmo.

The Wolf Man: Dave Callaham riscriverà lo script

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The Wolf Man: Dave Callaham riscriverà lo script

Da tempo la Universal Pictures ha annunciato l’intenzione di portare al cinema il nuovo Monster Universe, ossia un universo allargato che abbracci i reboot dei classici del genere horror portati al successo dalla casa di produzione tra gli anni trenta e cinquanta.

Tra questi salta all’occhio il reboot di The Wolf Man, pellicola la cui sceneggiatura era stata inizialmente affidata ad Aaron Guzikowski, salvo poi essere stata riassegnata a Dave Callaham per una seconda stesura.

Il film, che dovrebbe seguire il reboot de La Mummia, che vede protagonista Tom Cruise, subirà quindi alcune modifiche, dunque potrebbero allungarsi i tempi di produzione, anche se al momento ancora non si hanno notizie in merito al nuovo protagonista del film, sebbene in passato si era fatto il nome di Dwayne Johnson.

Fonte: Comic Book Movie

Festa di Roma 2016: Afterimage recensione del film di Andrzej Wajda

Un uomo che sprofonda in un cieco incubo kafkiano a base di burocrazia, realismo socialista, leggi da rispettare, imposizioni da seguire e oppositori. L’ultimo film di Andrzej Wajda, regista polacco che ci ha lasciato a pochi giorni dall’inizio della Festa del Cinema di Roma 2016, è involontariamente una sorta di testamento spirituale; un lascito malinconico di un artista su un artista, mentre entrambi sono colti in un dialogo serrato sull’Arte – sul suo ruolo intrinseco politico e sociale –  e sulla figura dell’Artista stesso, interprete profetico delle forme, precursore dei tempi e negromante delle famose Powidoki – Immagini Residue (Afterimage) che danno il titolo alla versione italiana del film.

Wajda sceglie di raccontare la storia – vera – del pittore polacco Władysław Strzemiński, co – ideatore della teoria dell’Unismo, amico, studente e collaboratore di Malevič, Chagall e KandinskiJ; teorico dell’arte (sua la famosa Teoria della Visione), fondatore del Museo d’Arte Moderna di Łódź, docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti ma soprattutto visionario, talento determinato e inflessibile che decise di non piegarsi ai miseri ricatti e alle intimidazioni messe in atto dal Partito Comunista al potere dal 1948 al 1952. L’arco del film copre appunto questo lasso di tempo nella vita – ormai agli sgoccioli – del pittore, malato di tubercolosi e afflitto da un grave handicap (non aveva un braccio ed una gamba), che non fu però risparmiato dalle persecuzioni messe in atto dal Partito Comunista russo, pronto ad omologare tutti i propri paesi satelliti sotto un’unica bandiera, un unico simbolo, un unico credo, eliminando chiunque rappresentasse un oppositore.afterimage La damnatio memoriae applicata su Strzemiński è logorante: prima viene ostracizzato dalla vita pubblica, poi gli viene tolto il lavoro, la possibilità di dipingere, di esprimersi liberamente, di parlare e di comunicare la propria posizione. Con la stessa sublime visione attraverso la quale aveva già raccontato la Polonia post Seconda Guerra Mondiale, anche in Afterimage Wajda sceglie di narrare una vicenda umana che diventa specchio dei mutamenti storici, si interseca con gli eventi, finisce per diventare proprio “La Storia” restituendo una lucida ed implacabile visione dei fatti che si trasformano in un pubblico manifesto alla libertà d’espressione (e non solo artistica).

Thor 3: Cate Blanchett stuzzica i fan e commenta il film

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Dopo le parole del regista di Taika Waititi su Thor 3, adesso a parlare di uno dei prossimi film del Marvel Cinematic Universe è l’attrice Cate Blanchett, che come sapete fa parte del cast.

Cate Blanchett è stata solo l’ultima grande star in ordine di tempo ad entrare a far parte dell’Universo e a proposito della battuta di qualche tempo fa di Mark Ruffalo che l’ha definita nel film “il peggio del peggio” lei ha risposto:

[Ride] Ha detto questo? beh lui è più verde del verde! Non ho lavorato molto con Mark, purtroppo. Ma ho avuto la possibilità di lavorare con Chris [Hemsworth] e in poche parole è delizioso! è assolutamente favoloso. Tutto era semplicemente un caos molto divertente. Hai visto il film di Taika Waititi? beh il film è in mani sicure. E’ meraviglioso – io lo mangerei a colazione se potessi. E’ assolutamente delizioso, irriverente e la cosa è fantastica perché la Marvel è un po’ così.

Thor 3 Ragnarok: Taika Waititi sta ignorando il resto del MCU

Da queste parole si evince che l’attrice ha speso molto più tempo sul set insieme a Chris Hemsworth che fa Thor e a tal proposito ha rivelato:

Lui è un grande, e sapete meglio di me, la Marvel sta facendo tanti di questi colossal in una volta sola che non ha nemmeno tempo per ingrassare. Io amo Chris in questi film in cui riesce a tirar fuori quel lato davvero giocoso che arriva poco in altri film.

Thor 3Thor Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

Doctor Strange è troppo potente per Avengers Infinity War?

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Doctor Strange è troppo potente per Avengers Infinity War?

Sebbene non abbiano ancora avuto modo di vedere Doctor Strange, il cui debutto nelle sale è previsto per il 26 Ottobre, molti fan del Marvel Cinematic Universe sono preoccupati per l’impatto che il personaggio, ritenuto troppo potente rispetto ai Vendicatori, avrà su Avengers Infinity War.

A sciogliere ogni dubbio ci ha pensato Kevin Feige che ha così commentato le straordinarie capacità del dottore interpretato da Benedict Cumberbatch. “Non è così potente. Senza dire troppo non sarà esperto quando affronterà le cose che accadranno nel film e così sarà anche alla fine delle pellicola. Ci sarà una curva di apprendimento come c’è stata per tutti gli eroi… e nel prossimo Avengers saranno chiamati ad affrontare un nemico davvero duro.”

Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

L’uscita di Doctor Strange è prevista per il 26 Ottobre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

Dai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Fonte: Comic Book Movie

Batman: Jeffrey Dean Morgan spera ancora di poterlo interpretare

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Mentre cresce l’attesa di vedere nuovamente Batman di Ben Affleck in azione in Justice League, oggi l’attore Jeffrey Dean Morgan ha ammesso durante un’intervista rilasciata a Cinemablend di sperare sotto sotto di poter indossare il mantello di Batman in un film basato magari su Flashpoint.

Infatti, per coloro che non conoscono la storia di Flashpoint, è una serie di The Flash, in cui Barry Allen salva la madre e così facendo cambia l’intero universo DC Comics, dove Bruce Wayne non è diventato mai Batman perché i suoi genitori non sono mai stati uccisi, e il costume da pipistrello è indossato da Thomas Wayne. A tal proposito ecco le parole di Jeffrey Dean Morgan che ha interpretato il padre di Bruce Wayne in Batman v Superman:

“Magari quando Zack Snyder  mi ha scelto è sempre stato quello il traguardo [Ride] … spero che la DC riesca a trovare una soluzione e magari tra qualche anno potrò essere il Batman di Flashpoint. Sarebbe fantastico“.

Batman: i 15 film più costosi della storia della DC

Per i fan che non vogliono aspettare, Flashpoint è attualmente al centro della narrazione della terza stagione di The Flash, la serie televisiva targata The CW.

Tutte le news sul mondo dei film della DC COMICS nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.

 BatmanVi ricordiamo che vedremo Batman prossimamente in Justice League che sarà diretto ancora una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

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