Mentre manca ancora molto al
debutto al cinema di Rogue One A Star
Wars Story, l’atteso primo spin-off del nuovo
corso di Star Wars targato
Disney, oggi arriva un nuovo sguardo
a Darth Vader. Come
molti di voi sapranno il cattivo della saga apparirà nel film che è
un prequel della storia originale. La nuova immagine arriva dai
toys dedicati al film:
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Rogue One A Star Wars
Story: Darth Vader nel nuovo trailer ufficiale
Diretto da Gareth
Edwards su una sceneggiatura di Gary
Whitta e Chris Weitz, Rogue
One a Star Wars Story è un film prequel ambientato
negli anni tra La Vendetta dei Sith e
Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è
prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del
film Felicity Jones, Mads
Mikkelsen, Rizz Ahmed, Diego
Luna, Forest Whitaker, Jiang
Wen e Ben Mendelsohn.
Il film sarà certamente
ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e
IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars.
Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia
tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo
sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di
nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi
droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti
nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo
droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i
piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle
pronta per la battaglia.
Tom Ford ha scelto
Venezia 73 per il suo secondo, nuovo film
da regista. Lo stilista che ha esordito al Lido con A
Single Man porta questa volta nella selezione
ufficiale Nocturnal Animals, con
Amy Adams e Jake Gyllenhaal. Il
film è un inquietante thriller romantico, che esplora il sottile
confine tra amore e crudeltà, vendetta e redenzione. Susan Morrow,
una mercante d’arte di Los Angeles, conduce una vita agiata ma
vuota insieme al marito Hutton Morrow. Durante un weekend, mentre
Hutton è via per un viaggio di lavoro, Susan trova un pacco
inaspettato nella cassetta delle lettere. È un romanzo intitolato
Nocturnal Animals, scritto dal suo ex
marito, Edward Sheffield, con cui Susan non ha contatti da anni.
Insieme al manoscritto c’è un biglietto di Edward che incoraggia
Susan a leggere il libro e a chiamarlo durante la sua visita in
città. Sola nel suo letto, di notte, Susan si immerge nella
lettura. Il romanzo è dedicato a lei…
Sempre il concorso prevede oggi
El Cristo ciego di Christopher
Murray, storia di Michael, che è convinto di aver avuto
una visione divina nel deserto. I vicini non gli credono e lo
considerano folle. Una sera un suo amico d’infanzia subisce un
incidente in un lontano villaggio. Michael abbandona ogni cosa per
intraprendere a piedi nudi un pellegrinaggio nel deserto con
l’intento di guarire l’amico mediante un miracolo: sarà un viaggio
che attraverserà la disperazione di una società bisognosa di
fede.
Oggi è il giorno di Michael
Fassbender, ovvero il giorno in cui gli ormoni femminili
qui al Lido si mescolando all’aria rarefatta della Laguna e
provocano reazioni inaspettate e dai risvolti inquietanti. Già
dalle prime ore del mattino si raduna attorno al red carpet, come
un sabba satanico, una moltitudine indefinita di cosciotti e
scollature di varie forme, colore e consistenze. Perché l’età mica
conta, anzi. Le più attempate sono anche le più avide, e spesso
combattono per un posto in prima fila nel tentativo di accaparrarsi
un selfie con l’oggetto del desiderio (e attenzione, non parlo di
Fassy in quanto persona, ma proprio del suo oggetto, quello esposto
in Shame) da condividere poi su facebook
e sul gruppo dell’oratorio di Whatsapp condito di divertenti
commenti tipo ‘Un faro nella notte’ o
‘Bevete con misura’.
Se provi ad avvicinarti
ringhiano, azzannano, sputano, bestemmiano, espletano gas
corporali. Qualsiasi cosa pur di non perdere il posto in fila. A
mezzogiorno, sotto un sole cocente, sono già svenute e sbavanti che
manco i barboni nel sottopasso della stazione Termini, ma si
risvegliano in serata ai primi accenni di frescura, con gli occhi
iniettati di sangue, all’ora del Red Carpet, quando le speranze di
poter annusare l’essenza di Michael rimetteranno
in moto il loro cuore e riaccenderanno il loro spirito. Di patata,
naturalmente.
Dal canto mio, ho ufficialmente
deciso che io st’anno i selfie coi Vip li sfanculo
ufficialmente. A Cannes riesci pure pure a fare il cazzone
continuando a lavorare. Il corridoio di passaggio dei blasonati
minchioni sta vicino alla sala stampa e con un anticipo di un
quarto d’ora sulla fine delle conferenze stampa due schiaffi in
faccia a Clooney riesci a darli. Qua, è risaputo: o fai i film o ti
fai i Vip (o quantomeno speri di farteli). Oppure lavori, magari,
che c’è anche quel caso.
Comunque un tentativo di pigliare
Fassy alle spalle l’ho fatto. Non al red carpet, per carità di Dio,
che non voglio guastare tutto proprio ora che finalmente ho
guadagnato un buon rapporto con il sesso femminile. All’uscita
della conferenza. Stavo lì di passaggio e, oh, magari ce cascava.
Una spruzzata d’essenza di Fassy addosso può sempre fare comodo,
aumenta la popolarità e se la voce si espande c’è anche la
possibilità che la cameriera del ristorante dove cenerò stasera
convinca lo chef a non sostituire lo spezzatino con il Whiskas come
al solito. Però niente da fare.
Quel gran cazzone (il doppiosenso è
assolutamente voluto) ha concesso tanti autografi ma niente foto.
Mo’, sinceramente, per me l’autografo se lo po’ pure tene’. Tanto a
spacciare uno scarabocchio per una firma di una star ho imparato a
farlo la prima volta che sono sbarcato qui, nel lontano 2006,
quando ancora non potevo permettermi un letto e per non dormire in
stazione dovetti raccontare al gestore dell’hotel che ero
Russell Crowe e stavo ingrassando per interpretare
Pozzetto in un biopic. It’s a long way to the top if
you wanna rock n’ roll.
Purtroppo per i maschietti presenti,
l’euforia generale ha contagiato anche Vì, che infatti, purtroppo,
per oggi resta non pervenuta. Scherzo, naturalmente. A lei de ‘ste
cazzate non glie ne frega niente e infatti mentre quelle rendono
scivoloso il tappeto rosso con la loro bava sta in sala a guardarsi
Il Cristo Cieco. Non chiedetemi cosa sia,
ma solo il titolo è entusiasmante, perché ricorda tanto ‘Il Cristo
Canaro’ di Richard Benson. Già solo per questo, la
Coppa Collammare (un celeberrimo premio collaterale indipendente
nato durante la conferenza stampa di chiusura delle scorsa
Berlinale) per la miglior interpretazione femminile, va a
lei.
In un’intervista rilasciata al
pastore Greg Laurie, Mel Gibson ha aggiornato
circa The Resurrection, annunciato sequel
de La Passsione di Cristo, film diretto
dall’attore e regista nel 2004.
Gibson ha spiegato: “Ne stiamo
parlando. Naturalmente è un progetto molto importante. Sapete, non
è La Passione 2, è la Risurrezione. Un soggetto rilevante che deve
essere maneggiato con attenzione perché non vogliamo solo un
rendering di… insomma, leggetevi quello che è accaduto. Leggerlo,
averne effettiva esperienza e comprenderne i significati più
profondi è complicato, ma Randall Wallace è all’altezza del
compito”.
L’attore e regista sta lavorando
con Randall Wallace (sceneggiatore di
Braveheart) alla sceenggiatura. Il film
sarà basato sulla Risurrezione e su tutti quegli episodi, riportati
anche dai Testi Sacri, che prevedono la presenza di Cristo dopo il
prodigio della mattina di Pasqua.
Wallace in
particolare guida la facoltà di religione alla Duke University e ha
spiegato in un’intervista di essere molto esperto nel tema della
Risurrezione: “Ho sempre voluto raccontare questa storia. La
Passione è l’inizio, ma c’è molta altra storia da raccontare (…) La
comunità evangelica considera The Passion il più grande film
Hollywoodiano di sempre, continuano a dirci che un sequel avrebbe
ancora più successo.”
Interpretato da Jim
Caviezel, La Passione di Cristo
è costato 30 milioni di dollari ed è stato girato a Matera.
Distribuito nella primavera del 2004, il film ha portato a casa 612
milioni.
Micheal Fassbender
e Alicia Vikander sono tra gli ospiti d’onore di
questa giornata del Festival di Venezia 73. Di
seguito gli scatti della coppia che ha presentato in concorso al
Lido The Light Between
Oceans.
Venezia 73: Michael Fassbender e
Alicia Vikander presentano The Light Between Oceans
Giornata di grandi nomi e grandi
film a Venezia 73. Tante le pellicole in concorso
e tanti anche le star che hanno prestato le loro facce famose ai
flash dei fotografi. Michael Fassbender, Alicia Vikander, Amy Adams e Jeremy Renner sono solo
alcuni, i più famosi, degli ospiti di serie A di questa seconda
giornata di Festival di Venezia 73.
Di seguito gli scatti:
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La settantatreesima Mostra
Internazionale d’Arte Cinematograficadi
Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10
settembre.
Arriva dall’Hollywood Reporter la
notizia che Sebastian Stan (Captain America
Civil War) si è unito ufficialmente al cast di
Lucky Logan, il ritorno al grande schermo
di Steven Soderbergh dopo il successo della
serie tv The Knick. Il Soldato d’Inverno
dell’Universo Cinematografico Marvel andrà così ad affiancare
Daniel Craig, Channing Tatum, Hilary Swank, Katherine
Heigl, Adam Driver e Seth MacFarlane.
Il film racconta del piano
criminale di due fratelli
che dovrebbe concretizzarsi durante una gara del
campionato Nascar (l’associazione proprietaria di diversi eventi
automobilistici negli Stati Uniti ha già dichiarato il suo sostegno
al film). Si tratterebbe di una sorta di Ocean
Eleven in salsa South. Il film, le cui riprese
dovrebbero iniziare in autunno, sarà prodotto da Mark
Johnson, Gregory Jacobs
e Reid Carolin.
Tra i prossimi progetti di
Sebastian Stan figura We Have Always
Lived in the Castle, adattamento cinematografico
dell’omonimo romanzo di Shirley Jackson del 1962. Le riprese del
film sono attualmente in corso in Irlanda. È stato inoltre
confermato che l’attore tornerà nei panni del Soldato d’Inverno in
Avengers Infinity
War.
Terzo film in concorso della
seconda giornata di Venezia 73 è Arrival
(dopo The Light
Between Oceans e Les Beux Jours
d’Aranjuez ). Il film di Denis
Villeneuve, assente al Lido, è stato splendidamente
rappresentato in conferenze stampa dai suoi protagonisti:
Amy Adams e Jeremy Renner.
Venezia 73:
Arrival recensione del film
con Amy Adams
“È stata una delle grandi gioie
della mia carriera – ha commentato Amy Adams
in merito al lavoro con Villeneuve – Denis è un regista
concentrato e attento, molto calmo e sereno. Ci ha consentito di
girare con pazienza. Non avevo mai lavorato con un regista così
paziente”.
Le fa eco il collega Jeremy
Renner: “Denis è molto intelligente, non so come
faccia a tenere tutto insieme, a essere così equilibrato in tutto
quello che gli passa per la testa. Consente a tutti di fare il
meglio senza imporre l’eccellenza. Consente a tutti di collaborare
ma rimane saldamente al timore dell’opera.”
Arrival
racconta di un arrivo, appunto, uno sbarco di alieni sulla Terra
che però si risolve in maniera molto insolita, rispetto ai canoni
del genere sci-fi. Per Renner il film mostra la meraviglia
dell’umanità che riesce, nonostante tutto, a trovare un punto di
incontro, un legame nonostante tutto, nel momento più estremo.
Amy Adams,
notissima e amata per le sue straordinarie interpretazioni, ci
consegna anche in questo film una performance incredibile, ma
nonostante la sua familiarità con il grande shcermo e i grandi
registi, conferma che il genere della fantascienza non era mai
stato, prima d’ora, tra le sue predilezioni. “Non avrei mai
pensato di fare un film del genere, per me era una sfida, abbiamo
lavorato su di noi ma anche con qualcuno che non esisteva, e Denis
è stato bravissimo, è riuscito a creare un rapporto trai personaggi
e questo ambiente che in realtà non esiste.” Per quanto
riguarda invece l’immedesimazione nel personaggio di Louise, la
linguista protagonista, la Adams ha attinto anche dalla sua
esperienza personale: “Nelle prime pagine di sceneggiatura c’è
questo viaggio nel cuore di una madre, e visto che anche io sono
madre, questa vicinanza mi ha aiutata moltissimo. Poi nella seconda
parte, in cui si esplora anche il lavoro di Louise, la parte più
fantascientifica, ho cercato una connessione con gli alieni, con
l’altro.” Mentre sulla scelta che Villeneuve ha fatto, nel
volerla nel suo film, Adams ha dichiarato: “Quando mi offrono
un ruolo chiedo sempre perché abbiano pensato a me, e se la
risposta è perché vogliono qualcuno che possa piacere, dico di no.
Denis mi ha detto che gli serviva qualcosa che potesse mostrare
cosa pensava il personaggio, e mi ha detto che guardandomi
recitare, riuscivo a trasmetterlo.”
Jeremy Renner,
noto ai più per la sua pertecipazione al franchise Marvel, non è nuovo a film d’autore di un
certo spessore, e aveva già lavorato con
Villeneuve, ma in ruoli molto diversi. “Non
avevo mai interpretato un personaggio del genere. Per me poteva
essere una sfida. Inoltre molto di quello che accade non viene
detto ma solo mostrato, perciò avevo l’occaisone di fare il mio
lavoro. La parole a volte ci tradiscono, io mando al diavolo
alcunconversazioni solo perché uso male una parola. Il linguaggio
del corpo invece è inequivocabile.”
Arrival
racconta di una linguista e un matematico che vengono coinvolti dal
Governo quando un essere non identificato, presumibilmente alieno,
compare nell’atmosfera terrestre. Nelle dichiarazioni che Renner ha
rilasciato a USA Today,
il film è un thriller molto teso e intenso, ma allo stesso tempo
tocca corde molto intime. “Se siete genitori vi spezzerà”,
ha dichiarato Jeremy Renner.
Come rivelato nell’ultimo trailer,
in Rogue One A Star
Wars Story ci sarà l’attesissimo ritorno di
Darth Vader sul grande schermo.
Vista la presenza dell’iconico villain nello spin-off, molti fan
hanno cominciato a chiedersi se ci sarà anche spazio per il suo
“maestro” Palpatine.
Ospite all’Amsterdam Comic-Con,
Ian McDiarmid, storico interprete del personaggio
nella saga, ha però specificato che il suo personaggio non ci sarà:
“Non sarò presente in quel film, ma mi sembra di capire che
Darth Vader potrebbe fare un’apparizione”.
Le dichiarazioni dell’attore le
trovate anche nel video di seguito:
Rogue One A Star Wars
Story: Darth Vader nel nuovo trailer ufficiale
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Diretto da Gareth
Edwards su una sceneggiatura di Gary
Whitta e Chris Weitz, Rogue
One a Star Wars Story è un film prequel ambientato
negli anni tra La Vendetta dei Sith e
Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è
prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del
film Felicity Jones, Mads
Mikkelsen, Rizz Ahmed, Diego
Luna, Forest Whitaker, Jiang
Wen e Ben Mendelsohn.
Il film sarà certamente
ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e
IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars.
Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia
tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo
sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di
nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi
droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti
nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo
droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i
piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle
pronta per la battaglia.
Ospite d’onore della
Giornata che la SIAE dedica ai Venice Days, domani
venerdì 2 Settembre, sarà il premio Oscar Paolo
Sorrentino. Atteso alla Mostra per l’anteprima dei primi
due episodi di /*The Young Pope*/, Sorrentino riceverà lo speciale
premio /*SIAE per l’innovazione creativa, */in occasione del suo
arrivo a Venezia.
A consegnarlo sarà il direttore generale della SIAE, Gaetano
Blandini.
Il riconoscimento viene attribuito con la seguente motivazione:
“A un autore italiano che nel momento più luminoso della sua
crescita artistica, all’indomani del successo mondiale che ha
portato /*La Grande Bellezza*/fino al traguardo dell’Oscar, ha
saputo rinnovarsi attingendo al suo straordinario patrimonio di
creatività per poi sfidare nuove forme espressive e produttive,
misurandosi con linguaggi diversi e scommesse internazionali senza
venir meno alle sue radici culturali e alla sua originalità
espressiva”.
La Società Italiana degli Autori ed Editori è partner
qualificante delle Giornate degli Autori sin dalla loro fondazione
nel 2004 per l’impegno diretto delle associazioni degli autori
cinematografici e televisivi nella politica culturale e nella
promozione del cinema di qualità e della creatività. Negli anni, il
ruolo di SIAE all’interno della selezione delle Giornate è
cresciuto in maniera rilevante, in sintonia con il proprio impegno
a favore del cinema italiano.
“Siamo personalmente grati a Paolo Sorrentino – dice Giorgio
Gosetti, direttore dei Venice Days – per un’attenzione al nostro
lavoro e alla SIAE che, attraverso questo premio, valorizza i
protagonisti dell’originalità e del rinnovamento del nostro cinema
nel mondo”.
Le Giornate degli Autori – Venice
Days, sono una sezione indipendente della 73 Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia,
promossa da ANAC e 100autori. Main Sponsor: Direzione Cinema del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, BNL Gruppo BNP
Paribas. Creative Partner: Miu Miu. Partner: SIAE, Sub-ti, Premio
Lux del Parlamento Europeo. Partner Tecnici: Frame by Frame,
I-Club, L’Eco della Stampa, Europa Cinemas, Cinecittà News,
Cineurop.
Moulin
Rouge, il film musical diretto da Baz
Lurhmann e interpretato da Nicole Kidman e Ewan McGregor, si
prepara a sbarcare a teatro.
La Global
Creatures si sta occupando della trasposizione teatrale
del film del 2001, con John Logan (Il
gladiatore, Skyfall) incaricato di scrivere i testi e
Alex Timbers che si occuperà invece della
regia.
Non è la prima volta che la Global
Creatures porta a teatro un’opera di Luhrmann: precedentemente
infatti aveva già trasformato Ballroom Gara di
ballo (primo film del regista australiano) in una
produzione teatrale.
A proposito del progetto, Baz
Luhrmann ha dichiarato: “È fantastico sapere che una nuova
generazione di artisti talentuosi si occuperà di trasformare Moulin
Rouge in qualcosa di nuovo e di restituirlo al suo legittimo
habitat, cioè il teatro”.
La trama dello spettacolo sarà per
grandi linee identica a quella del film. Il debutto nei teatri e le
relative date saranno annunciate prossimamente.
Moulin
Rouge diventerà un musical a teatro
Moulin Rouge! è un
film musical del 2001 del regista Baz Luhrmann, ispirato all’opera
La traviata di Giuseppe Verdi. La pellicola è considerata
atipica nel suo genere perché i brani cantati non sono opere
originali, ma rivisitazioni di alcuni dei brani storici della
musica pop interpretati dal cast; in particolare i due attori
protagonisti Nicole Kidman e Ewan McGregor stupirono il pubblico
con le loro doti canore non essendo dei cantanti
professionisti.
Un fascino irresistibile lui, una
bellezza angelica lei. Entrambi dotati di un talento attoriale
incredibile. Michael Fassbender e Alicia Vikander sono sbarcati oggi al
Lido per presentare, insieme al regista Derek
Cianfrance, The Light Between
Oceans, in concorso a Venezia
73.
“Dopo Come un tuono, avevo
voglia di realizzare un film che non fosse tratto da un mio
soggetto”, ha detto in apertura di conferenza il regista
Derek Cianfrance. “Sin da subito ho pensato
che il romanzo avesse un grandissimo potenziale cinematografico. In
un certo senso ho sempre creduto che The Light Between Oceans fosse
il film che ero destinato a dirigere”.
I due protagonisti hanno poi parlato
dei loro personaggi all’interno del film. Michael
Fassbender ha spiegato: “Non credo che la questione
riguardi quale delle due scelte sia la più giusta, se quella di Tom
o quella di Isabel. Credo che il punto sia con quale decisione si è
disposti a vivere. Per quanto riguarda il mio personaggio, tutto
parte dal suo passato e dal fatto che ha combattuto in guerra. Non
vuole infliggere più dolore a nessuno, così quando incontra Hannah
diventa per lui insostenibile andare avanti solo per amore della
moglie”.
“Non sono una madre e calarmi
nei panni di un personaggio come quello di Isabel è stata davvero
una sfida”, ha rivelato Alicia Vikander.
“Il mio compito, da attrice, è quella di riuscire a cogliere la
psicologia di quel determinato personaggio, ma per farlo devi fare
un grandissimo lavoro su te stessa. Non sono ancora una madre,
spero di diventarlo in futuro e di avere una famiglia, ma la storia
di Isabel è qualcosa che mi ha profondamente colpito. Con Derek ne
abbiamo parlato tanto. Mi sono anche confrontata con persone che
conosco, parenti e amiche che hanno già fatto esperienza della
maternità. Il film affronta tutta una serie di tematica di cui
molto spesso si preferisce non parlare. Sono tematiche scottanti,
ma anche tematiche molto vicine al pubblico”.
Venezia 73:
The Light Between Oceansrecensione del film con Michael Fassbender e
Alicia Vikander
Sempre sui personaggi della
pellicola, Cianfrance si è così espresso: “Non credo che nel
film ci siamo personaggi buoni o cattivi, eroi o persone da
condannare. Semplicemente, si tratta di esseri umani. Si feriscono
a vicenda, ma prendono le loro decisioni con il cuore e ne
accettano le conseguenze”.
Sul profondo significato della
storia, Alicia Vikander ha dichiarato: “Credo
che questo film parli sì d’amore, di maternità e del desiderio di
costruire una famiglia, ma parla anche di brave persone dal cuore
grande che spesso si ritrovano a fare la scelta
sbagliata”.
Michael Fassbender
ha aggiunto: “Ho amato il personaggio di Tom sin da quando ho
letto il libro. Adoro la sua forza e la sua lealtà. È strano: le
persone pensano che il film sia una storia d’amore. E lo è, ma non
è soltanto questo: è una storia sulla vita. Sono sicuro che anche
ML Stedman (l’autrice del libro, NdR) volesse scrivere un’opera dal
respiro più ampio sin dal primo momento, una storia che
abbracciasse anche la guerra e le conseguenze sulle persone, così
come la morte, l’isolamento, la maternità e tante altre tematiche.
Credo comunque che il tema principale sia quello del perdono ed è
anche quello che preferisco”.
Ecco un video che pubblicizza la
nuova versione home video del classico d’animazione del 1991,
La Bella e la Bestia, in
cui sono inseriti anche alcuni momenti relativi al remake in live
action firmato Disney. In una scena in particolare possiamo vedere
Emma Watson e Dan Stevens,
interpreti di Belle e del principe, durante la fase di lettura del
copione.
La Bella e la
Bestia, targato Disney, sarà diretto
da Bill Condon, con Emma
Watson/Belle, Dan Stevens/la Bestia,
Luke Evans/Gaston, Josh
Gad che interpreterà Le Tont (in originale Le Fou),
Emma Thompson/Mrs Brick, Kevin
Kline/Maurice, Audra McDonald/Guardaroba,
Ian McKellen/Tockins e Gugu
Mbatha-Raw/Spolverina.
Alle musiche tornerà Alan
Menken già geniale compositore delle musiche del classico
del 1991, premiato con due Oscar. Il film uscirà nelle sale (anche
in 3D) il 17 marzo 2017.
La Bella e la Bestia fu il
primo film d’animazione in assoluto a essere nominato all’Oscar per
il miglior film, e rimase l’unico fino al 2010, quando, dopo che il
numero di possibili nomination per la statuetta era stato aumentato
da cinque a dieci, venne raggiunto dal film Up della Pixar.
Secondo l’organo che si occupa del
visto censura dei film negli Stati Uniti, l’MPAA, Animali Fantastici e Dove
Trovarlimerita un visto PG-13.
PG-13 vuol dire infatti che il film
è sconsigliato ai bambini al di sotto dei 13 anni non accompagnati
da un adulto.
Nelle motivazioni dell’MPAA si
legge che nel film ci sono “sequenze di azione e violenza
fantasy”. Anche se la notizia sembra destare scalpore, data la
natura fantasy del film, tutti i film della saga sono stati
classificati allo stesso modo, tranne i primi due e il sesto
capitolo.
Animali Fantastici e Dove Trovarli
uscirà il 18 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt
Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove
trovarli, che avrà esattamente 23 anni. Il film sarà
ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry
Potter. Nel cast Eddie
Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller,
Dan Folger e Alison Sudol.
La sinossi: Animali Fantastici e Dove
Trovarliinizia nel 1926
con Newt Scamander che ha appena terminato un viaggio in giro per
il mondo per cercare e documentare una straordinaria gamma di
creature magiche. Arrivato a New York per una breve pausa, pensa
che tutto stia andando per il verso giusto, se non fosse per un
No-Maj (termine americano per Babbano) di nome Jacob, una valigetta
lasciata nel posto sbagliato, e per la fuga di alcuni degli Animali
Fantastici di Newt, che potrebbero causare molti problemi sia nel
mondo magico che in quello babbano.
Animali Fantastici e Dove Trovarli
vedrà il debutto della scrittrice stessa, J.K.Rowling,
come sceneggiatrice, affiancata da Steve
Kloves, sceneggiatore dei film di Harry
Potter. Alla produzione ci
sarà David Heyman, mentre David
Yates sarà il regista.
Il canale ufficiale Youtube di Disney Italia ha diffuso una nuova clip di
Alla Ricerca di Dory, spin-off della
Pixar che ci riporta nel mondo acquatico e
variopinto di Alla ricerca di Nemo.
Andrew Stanton
dirige con Angus MacLane il film che
uscirà il 17 giugno 2016.
Con Ellen
DeGeneres, tornano anche Albert Brooks
(Marlin) e Willelm Dafoe (Branchia) si uniscono
anche Diane Keaton e Eugene Levy
che daranno la voce ai genitori di Dory. Hayden
Rolence darà la voce a Nemo mentre Ed
O’Neil sarà il polpo Hank e Ty
Burrell il beluga Bailey.
La storia è ambientata in un parco
acquatico e sembra che a seguito di un documentario sul SeaWorld
intitolato Blackfish gli autori della
sceneggiatura avrebbero preferito modificare il finale della storia
e concludere la vicenda lasciando aperta la possibilità, ai pesci
ospiti del parco, di poterlo lasciare appena l’avessero voluto. Il
documentario infatti parla di quanto sia complicato e dannoso
tenere i pesci e i grossi mammiferi acquatici in cattività.
L’arma più potente di ogni essere
vivente è il linguaggio. Che sia visivo, scritto, del corpo, o
semplicemente dello sguardo e delle emozioni, ci aiuta a stare al
mondo, ci guida e spesso ci salva. Da questo assunto Denis Villeneuve,
regista di Sicario,
racconta un misterioso incontro tra specie, pianeti, momenti.
In
Arrival, 12 misteriosi oggetti volanti
non identificati raggiungono la Terra, dislocandosi in altrettanti
luoghi. Nel Montana, l’esercito degli Stati Uniti stabilisce un
campo base per analizzare l’astronave aliena stanziatasi sul
territorio americano. Per capire la natura dell’ “arrivo”, i
militari coinvolgono una linguista (Amy Adams) e uno
scienziato (Jeremy
Renner), allo scopo di decifrare il linguaggio, la
tecnologia e le intenzioni dei visitatori.
Arrival
si basa su Storia della tua vita,
racconto inserito nella raccolta omonima di Ted
Chiang e per l’adattamento, Villeneuve si
è avvalso della penna di Eric Heisserer, avvezzo
allo sci-fi. Dopo aver dimostrato grande destrezza con il
thriller, il regista di
Prisoners si affaccia alla fantascienza,
abbracciando il genere nella maniera più pura, senza però
rinunciare all’approccio intimo nel tratteggiare i personaggi. La
sua maestria sta nel raccontare con le immagini, nello spiegare una
storia che si rivela essere più complessa di quello che si immagina
attraverso gli occhi di Amy Adams, ancora una
volta performer di grande spessore e intensità. L’attrice si fa
portatrice di sofferenze, emozioni, paure, curiosità e intelletto
che si divincolano dalla sua umanità pur fondandola e diventano
caratteristiche universali che accomunano il noto e l’ignoto.
Più che la ricerca dell’altro,
Arrival è un invito alla cooperazione e
alla conoscenza reciproca, proprio attraverso quel linguaggio
totale che si astrae dalla lingua parlata. I canoni dello sci-fi
vengono toccati con rispetto della tradizione ma non si rinuncia al
tentativo di fare propria una storia principalmente umana, che, nel
colpo di scena finale, si rivela nella sua universalità.
Nell’incontro con l’altro, Villeneuve ci invita ad
accettare, amare e scoprire noi stessi.
Sorprendendo, affascinando e
intrappolando lo spettatore con una tensione narrativa raffinata e
costante, Denis Villeneuve rivela un aspetto più
umano, tenero, e forse per questo più potente, della sua
personalità registica, confezionando una preziosa esperienza
cinematografica.
Immaginate di poter staccare la
spina e allontanarvi dalla rumorosa vita quotidiana, anche solo per
pochi giorni, per rifugiarvi in un piccolo angolo di paradiso. Come
trascorrereste la vostra piccola fuga dal mondo?
In una Parigi estiva e desolata si insidia Les Beaux
Jours d’Aranjuez l’ultima silenziosa fatica
cinematografica di Wim Wenders.
Tratto dall’opera teatrale dello
scrittore austriaco Peter Handke, il film si
svolge interamente in un giardino in una dimensione vuota, sospesa
nel tempo e nello spazio, all’interno della quale due persone, un
uomo e una donna, si interrogano sulla vita, il sesso, l’amore, il
potere dei sentimenti, condividendo ricordi più o meno lontani del
loro passato. Tutto questo Wenders lo fa attraverso le parole di
uno scrittore che, seduto alla scrivania con la sua macchina da
scrivere, immagina la storia che si concretizza come per magia
davanti ai nostri e ai suoi occhi.
Tutto è silenzioso e statico e il
3D, che potrebbe sembrare un po’ fine a se stesso e poco adatto ad
un film di questo genere, aiuta invece a dare alla scena una
profondità che in realtà la location non possiede. Il
giardino diventa un confessionale a cielo aperto dove i
protagonisti continuano ad interagire tra loro scambiandosi domande
e raccontando episodi lontani e dimenticati senza seguire una vera
e propria logica, abbandonandosi ad una sorta di disarmante flusso
di coscienza. Come in una lunga ed estenuante seduta di bird
watching, i due restano seduti per ore avvolti dai dolci suoni
della campagna estiva francese a conversare e ad osservare il
meraviglioso spettacolo pacifico dinnanzi ai loro occhi; le uniche
interruzioni concesse sono gli intermezzi musicali offerti dal
jukebox dello scrittore che spesso interferisce con lo
svolgersi degli eventi.
Un esperimento, quello di Wim
Wenders, estremamente complesso che non segue nessuna delle regole
convenzionali del cinema e si trasforma in un film dalla staticità
quasi snervante. L’opera cinematografia in questo caso sembra
infatti non avere più bisogno della dimensione visiva; chiudendo
gli occhi e affidando al solo udito la comprensione si riesce
infatti a godere della stessa pace dei protagonisti.
Arriva dall’Hollywood Reporter la
notizia che Natalie Dormer (Game of Thrones, Hunger Games) affiancherà Mel
Gibson e Sean Penn nell’adattamento
cinematografico di The Professor and the
Madman, bestseller scritto da Simon Winchester.
La trama del romanzo ruota attorna
alla creazione dell’Oxford English Dictionary. Nel film Mel Gibson
interpreterà il professor James Murray, che nel
1857 fu incaricato di compilare il celeberrimo dizionario. Sean
Penn invece vestirà i panni di WC Minor, il quale
inserì nel testo più di diecimila voci. L’uomo era anche noto per
essere stato rinchiuso in un manicomio criminale a causa della sua
instabilità mentale. La Dormer interpreterà infatti la vedova di un
uomo ucciso proprio dal personaggio di Penn.
La pellicola segnerà il debutto
dietro la macchina da presa di Farhad Safinia,
sceneggiatore di Apocalypto. Lo script
porterà la firma dello stesso Safinia in collaborazione con John
Boorman e Todd Komarnicki.
Prima che il casting di Brie Larson venisse ufficializzato,
Natalie Dormer è stata per parecchio tempo la
scelta dei fan per il ruolo di Captain Marvel.
Intanto, nonostante la fine della
sua esperienza con la serie HBO, Natalie Dormer ha
altri progetti in cantiere: la vedremo in Official
Secrets, in In Darkness e anche in
Patient Zero.
Open Road Films e Mattel hanno diffuso online
il trailer ufficiale di Max Steel,
adattamento della serie di giocattoli della Mattel. Nel cast del
film figurano Ben
Winchell, AAna Villafañe, Andy Garcia
e Maria Bello.
Il film vedrà
protagonista Ben Winchell come Max
McGrath e Ana Villafane come Sofia
Martinez. Scritto da Christopher
Yost (Thor The Dark World )
sarà direttoda Stewart Hendler. Il film è
descritto come una storia delle origini del personaggio. La trama
racconterà le avventure del sedicenne Max McGrath.
Le riprese si sono svolte
a Wilmington , North
Carolina. Max
Steeluscirà in America il prossimo 21 ottobre.
In Italia arriverà nel 2017 grazie a Lucky
Red.
Max
Steelè una linea di action figures prodotta
dalla Mattel a partire dal 1999. Molto simile alla coeva linea
Action Man della Hasbro, è quasi interamente costituita da versioni
diverse di Max Steel, il personaggio principale, uno o due dei suoi
nemici, un paio di veicoli e due o tre pacchetti speciali.Max Steel
era in origine una action figure da 12″ (la medesima altezza di
Barbie e di G.I. Joe), con braccia e gambe snodabili,
e “vestibile”, cioè con abiti in stoffa che potevano essere
cambiati, e quindi accessoriato di completi alternativi militari,
d’avventura o sportivi. Gli abiti non erano collegati alla serie
televisiva e questo tipo di accessori non lo rendevano molto
dissimile dall’action figure storica di casa Mattel prodotta tra
gli anni settanta e ottanta, di cui Max Steel rappresenta in un
certo senso l’erede, cioè Big Jim. Questa prima versione di Max
Steel era inoltre calata in una tematica d’azione, spionistica con
sfumature fantascientifiche, che lo contrapponeva ad alcuni
nemici.Attualmente è invece una action figure di dimensioni ridotte
a circa la metà: 6″ (cioè 16cm), meno snodabfotile, non
“vestibile”, cioè realizzato in un unico stampo che comprende una
tuta integrale, e calato in una tematica completamente
fantascientifica, corredato di accessori e veicoli, e contrapposto
a una serie di nemici non umani.
Jason, Trini, Zack, Billy e
Kimberly, ovvero, Austin St. John, Thuy Trang, Walter
Jones, David Yost e Amy Jo Johnson
avranno il volto di Dacre Montgomery
(Betrand The Terrible), Naomi
Scott (The Martian),
Ludi Lin (Marco Polo),
RJ Cyler (Me And Earl And The Dying
Girl) e Becky Gomez
(Empire). Elizabeth Banks sarà Rita Repulsa.
Bryan Cranston presta il suo volto a
Zordon.
Ecco la trama:
Power Rangers segue cinque ragazzi delle
superiori, piuttosto ordinari, che devono diventare qualcosa di
straordinario quando scoprono che la loro piccola città, Angel
Grove, insieme a tutto il mondo, è minacciata da una potenza
aliena. Scelti dal destino, i nostri eroi capiranno presto che sono
gli unici che possono salvare il pianeta. Ma per farlo, devono
imparare a gestire la loro vita di tutti i giorni con l’essere un
Power Ranger.
Il 12 aprile 2016 a Vancouver sono
cominciate le riprese del reboot sui Power
Rangers, film diretto da Dean
Israelite e scritto da Ashley Miller e
Zack Stenz, che hanno all’attivo le sceneggiature
di X-Men L’Inizio e di
Thor.
Il concorso di
Venezia 73 entra oggi nel vivo con ben tre film in
concorso di altrettanti registi che, tra passato presente e
promettente futuro, arricchiscono la mostra di una vera e propria
parata di star.
The Light Between
Oceans, di Derek Cianfrance con
Michael Fassbender e Alicia
Vikander, Arrival di
Denis Villeneuve con Amy Adams e
Jeremy Renner e Les beaux jours
d’Aranjuez di Wim Wenders sono i
film del Concorso ufficiale che si candidano al Leone d’Oro.
La sezione Orizzonti,
São Jorge di Marco
Martins e Laavor Et Hakir di Rama
Burshtein.
C’è davvero tanta attesa per
The Light Between Oceans. E non solo
perché stiamo parlando del film che segna il ritorno dietro la
macchina da presa dell’acclamato Derek Cianfrance
(Blue Valentine, Come un tuono), ma anche
perché è il film che vede recitare insieme, per la prima volta, una
delle coppie più amate e chiacchierate del momento: Michael
Fassbender e Alicia Vikander.
Melodramma dal forte impatto
visivo, The Light Between Oceans (in
italiano La Luce sugli Oceani) è
l’adattamento cinematografico del bestseller di ML
Stedman. All’apparenza Derek Cianfrance
sembra costruire la più potente delle opere d’arte, aiutato dalle
splendide immagini di Adam Arkapaw (già direttore
della fotografia di Macbeth) e
dalle musiche solenni di Alexandre Desplat.
Il film vanta inoltre una coppia di
protagonisti in perfetta sintonia e una co-protagonista che
dimostra di essere ormai un’interprete matura e consapevole.
Michael Fassbender e Alicia
Vikander si confermano attori straordinari in grado di
tratteggiare sullo schermo due personaggi complessi e sfaccettati,
il primo con la sua ormai comprovata bravura, la seconda con
sorprendente e disinvolta pacatezza. A loro si aggiunge una
comprimaria di tutto rispetto, Rachel Weisz, che
ottimamente incarna tutta la disperazione e l’afflizione che il suo
personaggio richiede.
The Light Between
Oceanstrailer italiano con
Michael Fassbender e Alicia Vikander
Dove il lavoro di Cianfrance si
rivela purtroppo fallimentare è proprio nella trasposizione della
fonte letteraria. Nonostante non tradisca il materiale di partenza
riproponendo quanto raccontato nel romanzo senza alcun pretenzioso
stravolgimento narrativo, il regista (autore anche della
sceneggiatura) fatica a far collimare una prima parte dai tempi
dilatati ma comunque solida ad una seconda dove sfortunatamente si
palesa l’incapacità di riuscire a gestire tutta una serie di eventi
che, nell’opera della Stedman, conducono ad una più profonda
riflessione sull’amore e sulle responsabilità dell’essere umano.
Cianfrance gioca così a rincorrere personaggi, dinamiche e
sviluppi, e non lascia allo spettatore la reale possibilità di
cogliere il lato viscerale, quello più intenso, di una storia dallo
sconfinato potenziale emotivo.
Pur avvalendosi dunque di un cast
straordinario e di un comparto tecnico di pregevole fattura, a
The Light Between Oceans manca totalmente
la potenza emotiva del materiale di partenza, configurandosi come
una dramma che fallisce proprio là dove dovrebbe dimostrarsi
vincente: far leva sulle emozioni e scuotere l’animo dello
spettatore.
Quanto vorrei che la vita
fosse un musical. E in particolare, la vita qui, alla Mostra del
Cinema, con Baratta e Barbera che intonano un duetto giocando sulle
assonanze dei loro nomi e la loro vicinanza al campo semantico dei
vini e dei posti dive ci si ubriaca di brutto. Con gli addetti alla
sicurezza che ti controllano le borse in movimenti coordinati come
se fosse nuoto sincronizzato cavalcando le note di ‘Isis
cos I’m cool’, con i colleghi che in conferenza stampa
pongono le classiche domande in rima baciata, del tipo ‘qual
facezia essere a Venezia’, e gli intervistati che rispondono in
contrappunto con entusiasmo fuori dal comune anche di fronte alle
più imbarazzanti delle questioni. E come vorrei essere il
protagonista di un musical io, in grado di far fronte alle
scempiezze della vita danzando e cantando come uno stronzo anche
quando per correre all’appuntamento di turno, per il quale sono
incontrovertibilmente in ritardo, mi incaglio lo scroto nella zip
dei pantaloni. Invece di un lacerante urlo di dolore, come per
magia uscirebbe dalle mie labbra un soave ritornello che recita
‘This is the wonderful Land of Sticazzi – oh! oh! –
Sticazzi! – Let’s do the Sticazzi agaiiiin!’, e mi
metterei a sgambettare con eleganza con lo sfondo dei pianeti o di
qualsiasi altra cazzata vi venga in mente dopo una gita sotto
acido.
Ecco,
La-La-Land, il film d’apertura di
quest’anno, è un po’ così. Però è bello. Perché in finale il cinema
consiste anche nel riuscire a emozionare lo spettatore anche a
seguito delle peggiori cazzate. Non deve essere realistico, basta
che sia presente a sé stesso e a me, che sono un tipo semplice, mi
basta e mi avanza. So che ‘a me mi’ non si dice ma provateci voi a
stare attenti all’ortografia e alla grammatica con lo scroto
incagliato nei pantaloni.
Applausi a scena aperta, da
parte di tutta la sala. Dopo Whiplash è
stato deciso che in ogni film in cui compaia anche alla lontana un
pezzo jazz, fosse anche la suoneria d’attesa del Radio Taxi, ci
deve stare J.K. Simmons, per cui aspettatevi interminabili
improvvisazioni ‘à-la-bite-de-chien’ anche nel
prossimo film di Batman, se tanto mi dà tanto.
(Ang)
E in effetti… ‘This is the Isis
of the night, the night oh yeahh!’ Ti canterebbe
Corona – non Fabrizio, ci riferiamo alla
gnoccolona anni ’90 che quando s’è scoperto che non cantava con la
voce sua ci ha provocati certi traumi che manco la scena della
mamma di Bambi – mentre fai dribbling tra i macigni messi per
evitare camion omicidi. Perché qui al Lido, come s’è più volte
detto e come hanno ribadito nella conferenza d’apertura, quest’anno
con la sicurezza si fa sul serio. Ti pigliano il badge, te lo
osservano con cura. Stringono gli occhietti tre quattro volte per
capire se sei davvero tu. Insomma, ci dedicano il tempo. Anche
perché metà della gente ha la foto del tesserino che assomiglia al
massimo a suo figlio ora, se solo ne avesse uno, quindi vabbè… alla
fine famo a fidasse e tanti saluti. Ho visto anche io La La
Land, e mi sono immaginata noi romani sul GRA –
che qui sono abituati a chiamarlo ‘Sacro’ per via del Leone d’oro
di qualche anno fa, ma per noi è profanissimo – sotto al sole,
imbottigliati come criceti in una ruota, a cantare tutti insieme
‘It’s another sunny day!’, ballando fuori dalla macchina sorridenti
e gioiosi. Ma sul film si è già espresso Ang, quindi andiamo avanti
e cambiamo argomento:
Secondo il modello di sviluppo a
fasi di Freud, la fase anale è il secondo periodo
di sviluppo del bambino: essa succede alla fase orale e precede la
fase fallica. Si colloca a un’età compresa fra i 18 e i 36 mesi
circa. Per bimbo Gabriele Muccino questo passaggio
si manifesta eccezionalmente alla soglia dei cinquanta. Avete
presente quando da bambini vi fissate con una parolaccia e
continuate a ripeterla compulsivamente con delle varianti? Facciamo
un esempio a tema. Diciamo che scoprite la parola
‘culo’. Per giorni e giorni, e la felicità dei
vostri parenti e di chi vi sta attorno, o per mesi, o addirittura
anni, è tutto un susseguirsi di ‘culone, culetto, culaccio, culino,
inculata, culacchione, culatello, culinaria’ (……….. aggiungere ad
libitum). Ecco, tutti sanno che nei film di Muccino ci sono sempre
scene in cui la gente grida parolacce in maniera concitata,
peraltro, di solito, termini mai usati durante un’autentica
litigata (tipo in Baciami ancora, che era
tutto un ‘fottiti’ e ‘fottutissimo’. Ma chi cazzo dice ‘fottiti’ e
‘fottutissimo’ quando bisticcia in Italia?). Ecco, ne
L’Estate addosso è uguale, ma tutto
declinato in chiave gay. Che sostanzialmente è una storia di gente
che scopre che esistono gli omosessuali e, dapprima intimorita, poi
gli si apre un mondo, che viene accolto con un entusiasmo affannato
e contagioso. La ragazzetta protagonista, dapprima suorina
virginale e introversa, si trasforma nel giro di tipo dieci secondi
in una specie di degustatrice ufficiale di orge, saltando da una
strusciata lesbo in discoteca a un convegno di rappresentanze
falliche come se si trovasse su un trampolino elastico. Aiutano i
dialoghi, col protagonista maschile che vive al centro di Roma ma
parla come er peggio trucido de Torpigna, ed è commovente quando
elemosina l’amore della bella – che, come facilmente intuibile, la
dà a qualsiasi composto contenente azoto sulla faccia del pianeta
tranne che a lui, compreso un barattolo di varecchina – aggrottando
le ciglia come se stesse per aggredirla, stravolto da cotanto
desiderio, e finendo invece pè fasse na pippa al bagno come il
peggiore dei disperati. Un film generazioanale, oserei dire. E, no,
non è un refuso. Noi a bimbo Gabriele gli vogliamo bene, e speriamo
che superi questa difficile fase di crescita quanto prima. Intanto
però, oltre all’Estate, guardando il film addosso se semo fatti
pure altro.
Chiudiamo anche noi con una foto di
euforia paradossa, scattata dopo la proiezione al baretto che c’ha
servito il necessario caffè. E stiamo solo al primo giorno. Chissà
quali altre meraviglie ci attendono.
Si è tenuta questa sera alla
presenza di Emma Stone e Damien
Chazelle la cerimonia d’apertura del Festival di Venezia 73. Presenti
sul red carpet la madrina, Sonia Bergamasco, Emma
Stone, le giurie internazionali, Kim
Ki-Duk e tanti altri ospiti.
Di seguito gli scatti:
[nggallery id=2918]
La settantatreesima Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido
dal 31 agosto al 10 settembre.
Secondo quanto riportato da
Deadline, il premio Oscar Anne Hathaway
(Les misérables, Interstellar) sarà la protagonista
dell’adattamento cinematografico di Live Fast Die
Hot, bestseller scritto dall’attrice Jenny
Mollen (Crazy, Stupid, Love). I
diritti di sfruttamento dell’opera sono stati acquistati di recente
dalla Warner Bros. La Hathaway figurerà anche nelle vesti di
produttrice insieme a Gail Berman. La storia del romanzo racconta
le vicissitudini della stessa Mollen alle prese con la maternità e
i suoi viaggi in giro per il mondo.
L’ultima volta che abbiamo visto
Anne Hathaway sul grande schermo è stato in
Alice Attraverso lo Specchio, sequel di
Alice in Wonderland in cui l’attrice è
tornata a vestire i panni della Regina Bianca.
Tra i suoi prossimi progetti
figurano Colossal, il film sci-fi che
vede l’attrice premio Oscar recitare al fianco di Dan
Stevens (Downton Abbey, La bella e la bestia) e
Jason Sudeikis (Come ti spaccio la
famiglia, Mother’s Day), e
il reboot al femminile di Ocean’s Eleven,
dal titolo Ocean’s
Eight, in cui reciterà al fianco
di Sandra Bullock, Cate Blanchett, Helena Bonham
Carter, Elizabeth Banks, Rihanna e Mindy
Kaling.
Lo spin-off tutto al femminile di
Ocean’s Eleven che sarà diretto da
Gary Ross (Hunger
Games).
Alcuni giorni fa era circolato in
rete il rumor secondo il quale la Warner Bros. aveva contattato
Daniel Radcliffe per proporgli di tornare a
vestire i panni di Harry Potter ancora una volta
per l’adattamento cinematografico di Harry Potter and
the Cursed Child, il nuovo libro di JK
Rowling da cui è tratto l’omonimo spettacolo teatrale.
In seguito alla diffusione della
notizia, la Warner Bros. è intervenuta pubblicamente sulla
questione, rivelando attraverso un comunicato che non ci sono piani
per la realizzazione di un nuovo film. Queste le parole della
major:
“Harry Potter and the Cursed
Child è uno spettacolo teatrale, il film non è in
programma”.
Harry Potter and the
Cursed Child è diviso in due parti. La storia
si concentra sugli anni da “babbano” di Harry, quando era soltanto
un orfano sfortunato che viveva in un sottoscala ed era malmenato
dal prepotente cugino. Nei panni di Ron e Hermione ci sono
Noma Dumezweni e Paul Thornley.
Alla regia John Tiffany.
Gli eventi vedranno coinvolto Harry,
ormai adulto, che lavora al Ministero della Magia, un marito e un
padre di tre ragazzini che vanno a scuola. “Mentre Harry
convive con un passato che si rifiuta di stare dove dovrebbe, il
suo figlio minore, Albus, deve combattere con l’eredità di una
famiglia famosa che non avrebbe mai voluto avere. E mentre passato
e presente si fondono, padre e figlio scoprono una scomoda verità:
spesso l’oscurità proviene da posti insospettabili”.
La Warner Bros. ha diffuso online
la versione italiana del primo trailer di Justice League mostrato in
esclusiva al Comic Con di San Diego 2016. Potete vederlo di
seguito:
Sinossi: Alimentato dalla sua
fede verso l’umanità, restaurata e ispirata dall’atto altruistico
di Superman, Bruce Wayne chiede l’aiuto all’alleata, Diana Prince,
per affrontare un nemico ancora più grande. Insieme, Batman e
Wonder Woman lavoreranno velocemente per trovare
e reclutare una squadra di metaumani per controbattere questa
grande minaccia che li attende. Ma nonostante la formazione di
una squadra di eroi senza precedenti composta da Batman,
Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e The
Flash potrebbe già essere troppo tardi per salvare il
pianeta da un attacco di proporzioni catastrofiche.
Justice
League sarà diretto ancora una volta da Zack
Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film
vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal
Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray
Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche:
Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K.
Simmons e Jeremy Irons. I produttori
esecutivi del film sono Wesley Coller,
Goeff Johns e Ben Affleck
stesso.
Tutte le news sul mondo dei film
della DC COMICS
nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.
Nonostante l’accoglienza tiepida in
patria, Warcraft ha raccolto consensi e
un buon incasso in Cina. Ecco perché un nuovo capitolo della saga
non è un’ipotesi da escludere a priori.
In una recente intervista con
Thrillist, il regista Duncan Jones ha parlato
proprio della possibilità di tornare dietro la macchina da presa
per dirigere un nuovo film, spiegando quanto segue:
“Se ci fosse l’opportunità per
un nuovo capitolo? Diciamo che la sensazione che ho è quella di
aver fatto un ottimo lavoro col primo film e di aver quindi
spianato la strada… Mi piacerebbe capitalizzare su tre anni e mezzo
di duro lavoro e di divertirmi con un mondo che, ormai, abbiamo già
allestito dopo il duro lavoro del primo film. Per cui, chi può
dirlo? O magari sono semplicemente un masochista”.
Da Legendary Pictures e Universal
Pictures arriva Warcraft – L’Inizio,
l’epica avventura di un conflitto tra mondi in collisione, basata
sul fenomeno mondiale di Blizzard Entertainment.
Il pacifico regno di Azeroth è sul
piede di guerra e la sua civiltà è costretta ad affrontare una
terribile stirpe di invasori: i guerrieri Orchi dell’Orda in fuga
dalla loro terra agonizzante e pronti a colonizzarne
un’altra. Quando il portale che
collega i due mondi si apre, l’esercito di Roccavento va incontro
alla distruzione, mentre l’Orda rischia l’estinzione. Da fronti
opposti, due eroi affronteranno un conflitto che deciderà il
destino delle loro famiglie, dei loro popoli e della loro
terra.
Così ha inizio una spettacolare saga
di potere e sacrificio, durante la quale la guerra avrà molte
facce, ed ognuno combatterà per la propria causa. Non ci sono buoni
e cattivi, ma solo il desiderio di proteggere la propria famiglia e
il proprio popolo.
Diretto da Duncan
Jones (Moon, Source Code) e
basato su una sceneggiatura di Charles Leavitt e
Jones stesso, il film, che ha come protagonisti Travis
Fimmel, Paula Patton, Ben Foster, Dominic Cooper, Toby Kebbell, Ben
Schnetzer, Rob Kazinsky e Daniel Wu, è
l’adattamento cinematografico del gioco di ruolo War of
Warcraft ed è una produzione Legendary Pictures, Blizzard
Entertainment e Atlas Entertainment production.
Warcraft – L’Inizio è arrivato nelle sale
italiane il primo giugno 2016.
In occasione della promozione di
The Light Between
Oceans, Alicia Vikander ha avuto
la possibilità di parlare di Tomb Raider,
nuovo adattamento per il grande schermo dedicato alle avventure di
Lara Croft.
Intervistata da Collider, l’attrice
premio Oscar ha spiegato: “Non avevo ancora provato il
reboot del videogioco, e adesso sì, quindi è diverso. Hanno dato
nuova vita al gioco, visivamente ha un aspetto del tutto nuovo, e
come ho già detto è una storia delle origini di Lara
Croft”.
Parlando invece dei blockbuster e
di cosa significa esserne protagonista, ha aggiunto: “Ci sono
alcuni grandi blockbuster con cui sono cresciuta che amo
profondamente. Il brivido di poter fare parte di uno di questi è
straordinario. Da piccola giocavo a Tomb Raider, poi Angelina Jolie
l’ha resa un’icona. È avvincente provare a seguirne le orme, la
speranza è di poter proporre qualcosa di fresco e nuovo”.
Alicia Vikander è
nota per aver interpretato Ex
Machina, The Man From U.N.C.L.E. e ha vinto
l’Oscar per The Danish
Girl. Sarà nel prossimo Jason Bourne al fianco di
Matt Damon. A dirigere il nuovo film sarà Roar
Uthaug (L’onda) e racconterà la storia di una giovane
Lara Croft impegnata a sopravvivere dalla sua
prima avventura. Il produttore sarà Graham King.
Tomb Raider arriverà al cinema il 16
marzo 2018.
La Sony Pictures ha confermato che
Karen Gillan, star di Guardiani della
Galassia e della serie tv Doctor Who, farà parte del cast
dell’annunciato sequel di Jumanji.
L’attrice andrà così ad affiancare Dwayne Johnson, Jack
Black, Kevin Hart e Nick Jonas. A detta
di Dwayne Johnson, che ha annunciato l’ingresso della Gillan con un
posto sul proprio profilo Facebook, l’attrice interpreterà il ruolo
più importante del sequel.
Questo le parole di Johnson:
“Ci volevano fegato e talento per resistere al colpo dei modi
rocchettari di Nick, all’energia infinita e al genio di Jack, ai
tempi e all’abilità magistrali di Kevin e a quel tizio grosso,
scuro, calvo e tatuato che se ne sta lì, seducente, caliente,
brillante, macho, tipo che non riesci a staccare gli occhi da lui…
scusate, mi sono ubriacato di nuovo di esaltazione.
Signore e signori, sono fiero
di annunciare il nome della ragazza che interpreterà il ruolo più
importante nel nostro film: la talentuosa, bellissima e disposta a
una bella rissa in stile scozzese in qualsiasi momento… Miss Karen
Gillan!” Oltre a Guardiani della
Galassia, al cinema la Gillan ha recitato anche
in Oculus Il Riflesso del Male e ne
La Grande Scommessa.
La pellicola, tratta dall’omonimo
albo illustrato per bambini scritto da Chris Van Allsburg nel
1981, si baserà su uno script di Scott Rosenberg
e Jeff Pinkner, che fanno riferimento alla bozza redatta
inizialmente da Chris McKenna e Erik Sommers. Le riprese
inizieranno il prossimo mese a Honolulu.
Il cast della pellicola originale
includeva Robin Williams, Bonnie Hunt e una
giovanissima Kirsten Dunst.