La Lionsgate ha
annunciato che sono cominciate in questi giorni ad Atlanta le
riprese di Insurgent, secondo capitolo
della trilogia letteraria di Veronica Roth che è
arrivata al cinema con Divergent, prima
parte della storia completa. Nel film torneranno Shailene
Woodley, Theo James e Kate Winslet, oltre a Jai Courtney, Ray
Stevenson, Zoë Kravitz, Miles Teller, Ansel Elgort, Maggie
Q e Mekhi Phifer. Al cast si unisce anche
il premio Oscar Octavia Spencer.
Il film è basato sull’omonimo romanzo di Veronica
Roth, sarà diretto da Robert Schwentke su
una sceneggiatura di Brian Duffield e
Akiva Goldsman.
Insurgent uscirà il 20 marzo 2015.
Di seguito la trama del libro: la
storia riparte esattamente da dove si era interrotto il primo
capitolo, i protagonisti arrivano nella fazione dei Pacifici, dove
trovano asilo consegnando le armi, e adeguandosi al modo di vita di
quella fazione, che rimane neutrale rispetto ai conflitti tra le
altre fazioni.
Una delegazione di Intrepidi ed
Eruditi arrivano al campo dei Pacifici, per catturare i fuggitivi,
ma questi riusciranno a scappare per rientrare in città. Giunti
all’interno della città devono nascondersi presso gli Esclusi, dove
troveranno asilo grazie al loro capo, che si scoprirà essere la
madre creduta morta di Quattro. Il libro è incentrato
sull’organizzazione da parte degli Esclusi, e dei dissidenti delle
altre fazioni, per riprendere il potere all’interno della città,
che ormai è detenuto dagli Eruditi.
Si scopre che il motivo per cui la
fazione degli Abneganti è stata praticamene distrutta, era che la
fazione custodiva un segreto, che aveva deciso di diffondere,
ovvero che l’intera città è in realtà un esperimento, volto a
migliorare l’umanità, e che la città doveva essere abbandonata una
volta raggiunto un alto numero di divergenti.
Guarda il Trailer ufficila
dell’atteso Insurgent, il secondo capitolo della saga con
protagonista l’attrice Shailene Woodley e basata
sul ciclo di romanzi di Veronica Roth.
La sinossi ufficiale del film è
questa: Una scelta può cambiare il destino di una persona… o
annientarlo del tutto. Ma qualsiasi essa sia, le conseguenze vanno
affrontate. Mentre il mondo attorno a lei sta crollando, Tris cerca
disperatamente di salvare tutti quelli che ama e se stessa, e di
venire a patti con il dolore per la perdita dei suoi genitori e con
l’orrore per quello che è stata costretta a fare. Ora che la guerra
tra le fazioni incombe e segreti inconfessabili riemergono dal
passato, Tris deve decidere da che parte stare e abbracciare
completamente il suo lato divergente, anche se questo potrebbe
costarle più di quanto sia pronta a sacrificare.
The Divergent Series Insurgent, la
cui regia è stata affidata a Robert Schwentke
(R.I.P.D, Red) uscirà nelle sale
cinematografiche statunitensi il 20 marzo 2015 nei formati 2D e
3D.
E’ da poche settimana al
cinema Insurgent, l’atteso secondo
capitolo del franchise di successo con protagonista e basati
sui romanzi “Young Adult” di Veronica Roth. Ebbene oggi come di
consueto vi segnaliamo la colonna sonora composta per l’occasione
da Joseph Trapanese, autore delle Musiche di
Oblivion.
1. Holes In The Sky – M83
With HAIM
2. Blood Hands – Royal Blood
3. Never Let You Down [feat. Lykke Li] – Woodkid
4. The Heart Of You – Anna Calvi
5. Sacrifice – Zella Day
6. Carry Me Home – Sohn
7. Warriors – Imagine Dragon
8. Convergence – Joseph Trapanese
Un progetto per J.J. Abrams e Phil
Alden Robinson. L’ultimo film di Phil Alden Robinson, che ha
firmato piccoli cult come L’uomo dei sogni con Kevin Costner,
risale al 2002, quando il regista realizzò Al vertice della
tensione con Ben Affleck.
Netflix
ha lanciato il 31 ottobre 2024 una nuova commedia-thriller tedesca,
Inspira, espira, uccidi, divertente e avvincente
al tempo stesso, che si presta a essere vista per Halloween. Basata
sull’omonimo bestseller di Karsten Dusse, la
premessa dello show è piuttosto unica. Segue Bjorn
(Tom Schilling), un avvocato difensore, che inaspettatamente si
dedica all’omicidio mentre cerca di trovare un equilibrio tra
lavoro e vita privata attraverso lezioni di mindfulness.
La serie, composta da otto episodi, è ricca di elementi
divertenti e allo stesso tempo oscuri, in quanto mostra il
personaggio di Bjorn sviluppare gradualmente vari
meccanismi di coping, tra cui l’omicidio, e farla franca. Oltre a
Tom Schilling, la serie è interpretata anche da Emily Cox, Sascha
Alexander Gersak, Michael Ihnow e altri. Martina Plura, Max
Zähle e Boris Kunz hanno diretto la serie.Con tutti gli
omicidi di alto profilo che Bjorn commette e che
alla fine lo trasformano in una mente mafiosa, esploriamo ora il
finale di Inspira, espira, uccidi e vediamo se
viene catturato per le sue azioni.
Bjorn riesce a
farla franca con gli omicidi alla fine di Inspira, espira,
uccidi?
Bjorn, un avvocato
mafioso, interpreta in Inspira, espira, uccidi un
professionista che trova estremamente difficile bilanciare la sua
vita personale con quella professionale.Il suo cliente, il leader
mafioso Dragan, lo tiene estremamente occupato e lui trova
difficile trovare il tempo per la moglie e la figlia, con un
impatto negativo sulla sua vita familiare.Vedendolo in difficoltà,
la moglie gli suggerisce di partecipare a un corso di mindfulness.
Sebbene all’inizio sia scettico, alla fine accetta l’idea e si
iscrive al corso. Per esempio, Bjorn si trasforma
in un assassino che uccide Dragan, ma lo fa in modo consapevole e
motivando le sue azioni. Poiché il corso di mindfulness gli ha
insegnato che sua moglie e suo figlio sono la cosa più importante
per lui e che non dovrebbe prestare attenzione ad altri aspetti
della vita che lo allontanano da loro, decide di uccidere il suo
cliente poiché il suo lavoro lo teneva costantemente lontano dalla
sua famiglia.
Mantiene la calma anche quando
viene interrogato dalla polizia e deve mentire, così come quando
viene interrogato da un altro capo mafia. La nuova vita mentale gli
conferisce la disinvoltura di uno psicopatico quando deve
affrontare situazioni terribili come l’eliminazione di un cadavere.
La parte migliore è che Bjorn riesce a farla
franca con gli omicidi non di uno, ma di due capi mafia, Dragan e
Boris. Si vede poi che gestisce entrambe le bande rivali con
l’aiuto dei pollici mozzati dei capi mafia, che tiene nascosti in
una scatola custodita al sicuro. Anche con due omicidi, l’ispettore
di polizia Nicole non è riuscita a trovare alcuna prova concreta
che lo colleghi direttamente a quei crimini.
Come si è trasformato
Bjorn in un assassino in Inspira, espira,
uccidi?
Tom Schilling in Inspira, espira, uccidi. Courtesy of Netflix 2024.
Bjorn si è
trasformato in un assassino in qualche modo come un effetto
collaterale delle sue lezioni di mindfulness. Tutto è iniziato
perché un fine settimana che Bjorn avrebbe dovuto
trascorrere con sua figlia Emily, riceve una telefonata da Dragan,
che gli chiede di incontrarlo immediatamente. A
Bjorn non piace l’idea di dover lavorare mentre è
con sua figlia o che Emily incontri Dragan.
Tuttavia, non avendo scelta, si
reca all’incontro con Dragan e lo nasconde nel bagagliaio della sua
auto per portarlo con sé. Tuttavia, una volta raggiunta la casa sul
lago dove Emily e Bjorn avrebbero dovuto
trascorrere una serata tranquilla e serena, Bjorn
decide di non tirare fuori Dragan dal bagagliaio della sua auto.
Ricorda che al corso di mindfulness gli era stato insegnato ad
essere presente e che, per essere presente con tutto se stesso a
Emily, doveva lasciare Dragan lì. Il boss mafioso muore ovviamente
nel bagagliaio per soffocamento. È così che Bjorn
commette il suo primo omicidio, il tutto mantenendo una grande
consapevolezza.
Björn uccide
anche Boris in Inspira, espira, uccidi?
Anche se Björn non
si trasforma esattamente in un assassino psicopatico, finisce per
uccidere un’altra persona. Poiché Boris stava facendo pressioni su
Björn per fargli organizzare un incontro con Dragan, Björn escogita
un piano elaborato per sbarazzarsi di questo problema: ingannando
Boris e facendogli credere che la polizia ha delle prove contro di
lui, consiglia a Boris di nascondersi e si offre di portarlo da
Dragan.
Boris, non sapendo nulla dei piani
di Björn accetta e, come ha fatto con Dragan,
Björn fa entrare Boris nel suo bagagliaio mentre
lui guida. Anche se Omicidio con prudenza non mostra con precisione
come Boris viene ucciso, si può benissimo supporre che
Björn abbia ucciso Boris nello stesso modo di
Dragan, soffocandolo nel bagagliaio della sua auto. Con la polizia
ancora all’oscuro dell’omicidio di Dragan e incapace di trovare
qualcosa contro Björn, quest’ultimo dirige
mentalmente le due bande rivali, tenendole letteralmente sotto il
controllo del loro capo. Inspira, espira, uccidi è
disponibile in streaming su Netflix.
L’ossessione per un lavoro
frustrante e insoddisfacente, la pressione familiare, il desiderio
di trascorrere più tempo con la figlia senza riuscirci davvero,
l’incomprensione della moglie: sono difficoltà in cui chiunque
potrebbe riconoscersi. Ma quando la già frenetica quotidianità
dell’avvocato Diemel si scontra con le richieste
assurde di clienti mafiosi dal temperamento esplosivo, cosa si può
fare per ritrovare un po’ di pace interiore? Creata e scritta da
Doron Wisotzky, Inspira, espira,
uccidi (titolo internazionale Murder
Mindfully, Achtsam Morden in originale
tedesco) è una serie thriller tedesca, ironica e ricca di
humor nero, tratta dall’omonimo romanzo del 2018 di
Karsten Dusse.
Composta da 8 episodi di circa 30
minuti ciascuno, la serie segue l’inatteso percorso interiore di
Björn Diemel, interpretato dall’ironico Tom Schilling, che scopre nella
mindfulness gli strumenti per rimettere ordine nella sua vita…
anche se questo comporta eliminare qualche ostacolo di troppo.
Inspira, espira,
uccidi è disponibile dal 31 ottobre su Netflix.
In foto, Tom Schilling nei panni di Björn e Sascha Geršak in quelli
di Dragan, sul set di Inspira, espira, uccidi (Achtsam Morden).
Courtesy of Netflix, 2024.
La trama di Inspira, espira, uccidi
Quando è sul punto di perdere la sua
famiglia, l’affermato e amorale avvocato Björn Diemel decide di
accontentare la moglie e partecipare a un seminario sulla
mindfulness. Grazie alle tecniche apprese, Diemel inizia a
ritrovare un equilibrio tra vita privata e lavoro,
creando piccole “isole temporali” da dedicare alla figlia Emily e
affrontando ogni ostacolo stressante con un respiro profondo. Tutto
sembra finalmente ritrovare il suo posto, finché non decide di
applicare la mindfulness anche con il suo cliente più problematico:
il folle e violento boss mafioso Dragan Sergowicz
(interpretato da Sascha Geršak).
Così, l’avvocato si ritrova
invischiato in un guaio ben più grande, con la polizia e un’intera
banda criminale alle calcagna. Eppure, nonostante l’assurda e
pericolosa situazione, Björn riesce a mantenere il sangue freddo,
trasformando la sua vita in modo radicale. Se ora eliminare qualche
“ostacolo” è diventato necessario per risolvere i suoi problemi,
lui sa che è solo una naturale conseguenza della sua nuova
e sana consapevolezza.
La terapia può salvarti… fino a prova
contraria
Omicidi a sangue freddo, malviventi
maldestri e poliziotti corrotti. Inspira, espira,
uccidi è una dark comedy che, pur
vestendo i toni leggeri di una farsa, riesce a toccare corde
profonde dello stato emotivo degli adulti di oggi. L’estrema
frustrazione, l’ansia soffocante e la rabbia latente del
protagonista, l’avvocato Björn Diemel, sono sentimenti che
rispecchiano le inquietudini di un’intera generazione,
stanca e insoddisfatta. Di fronte a un mondo caotico e
terribilmente immutabile, ciò che rimane da fare è modificare il
nostro atteggiamento verso i problemi, tentando di adattarci
anziché combattere.
E così cerchiamo soluzioni: paghiamo
uno psicoterapeuta nella speranza che ci indichi la via, ci
iscriviamo a corsi di yoga, proviamo la terapia occupazionale o ci
rivolgiamo a chi può ipnotizzarci per liberarci dai pensieri
ossessivi. Oppure, come fa Diemel, ci affidiamo alla mindfulness.
Ed è proprio questo approccio, per quanto singolare, a cambiare la
sua vita: tra un’inspirazione e un’espirazione, Diemel si
ritrova a commettere un omicidio e a scatenare una guerra
tra bande. Eppure, grazie alla sua nuova filosofia, la sua
esistenza sembra davvero migliorare… o, almeno, così crede.
In foto Tom Schilling è Björn e Murathan Muslu è Sascha. Sul set di
Inspira, espira, uccidi (Achtsam Morden). Courtesy of Netflix
2024.
Trovare pace nel proprio caos
Non sono solo le emozioni comuni a
rendere coinvolgente la surreale avventura criminale del
protagonista. Oltre ai sentimenti condivisibili, Inspira,
espira, uccidi cattura il pubblico grazie a un’intelligente
regia, che riesce a sopperire a una sceneggiatura a tratti
ripetitiva e prevedibile. Inoltre, uno dei punti di forza della
serie è il modo in cui Björn Diemel rompe la quarta
parete, rivolgendosi direttamente in camera e creando un
rapporto intimo e quasi complice con lo spettatore.
In questi intermezzi, il tempo
sembra sospendersi: il mondo intorno a Diemel si ferma per qualche
secondo, dandogli modo di raccontare o spiegare ciò che lo
spettatore ha bisogno di sapere per comprendere — o
addirittura giustificare — i suoi inganni, le sue manipolazioni e
il sangue che si ritrova inevitabilmente sulle mani. Questi momenti
non solo svelano i ragionamenti contorti del protagonista, ma anche
il tentativo di razionalizzare il caos e gli eccessi della sua
vita, trascinando lo spettatore in un vortice emotivo in cui
persino le azioni più spietate appaiono, per un attimo, stranamente
comprensibili.
Tutto è bene quel che… non finisce bene
Non è comune vedere produzioni
tedesche comparire nell’iconica Top 10 di Netflix. Eppure,
Inspira, espira, uccidi è riuscita in un’impresa
sorprendente: in soli due giorni ha scalato rapidamente la
classifica, avvicinandosi alla vetta e puntando a raggiungere il
podio, attualmente dominato da La legge di Lidia Poet.
La serie ideata da Doron Wisotzky si distingue per il suo
sarcasmo pungente, il tono semplice e diretto, una leggera
irriverenza e una spiazzante sincerità. Nonostante le
situazioni paradossali e la narrazione a tratti prevedibile,
l’atipico e goffo avvocato Björn Diemel riesce a intrattenere e a
coinvolgere il pubblico con la sua comicità disarmante.
La serie miscela perfettamente dark
comedy e momenti di introspezione, che spingono lo spettatore a
riflettere sulle follie quotidiane dell’era moderna, in cui ci si
sente sempre più soli e incompresi. Tom Schilling nei panni di
Diemel diverte e convince, anche quando le sue decisioni sfociano
nell’assurdo, lasciandoci sospesi tra il sorriso e la
perplessità. Ora, però, resta l’immancabile interrogativo:
Netflix saprà resistere alla tentazione di sfornare una seconda
stagione, rischiando di trasformare una storia già completa e
autoironica in un brodo troppo allungato per risultare
appetibile?
Dopo avervi proposto il primo
trailer ufficiale di Going In Style,
pellicola diretta da Zach Braff che vede
protagonista un cast d’eccezione composto da Michael
Cain, Morgan
Freeman e Alan Arkin, è giunto
il momento di presentarvi il medesimo trailer in versione italiana.
Vi ricordiamo che la pellicola giungerà sul mercato italiano
il 7 aprile 2017 col
titolo Insospettabili Sospetti.
Trama:
Willie, Joe e Al
decidono di progettare una rapina in banca quando il loro
fondo pensione viene prosciugato dall’azienda per cui
lavorano. Nel disperato tentativo di pagare le bollette e
portare avanti le loro famiglie, i tre rischieranno tutto pur
di riprendersi i propri soldi.
Zach Braff dirige
da una sceneggiatura di Theodore Melfi.
L’uscita di
Insospettabili Sospetti è prevista
per il 7 Aprile 2017.
Il famoso attore di ScrubsZach Braff è
anche un apprezzato regista che sa come raccontare una storia, come
emerge dal
film di rapine del 2017 Insospettabili
sospetti (Going In Style). Inoltre, con i
leggendari attori Morgan Freeman, Michael Caine, Alan Arkin e Christopher
Lloyd a guidare il cast, il film si rivela accattivante e
altamente comico. La storia vede un trio di pensionati ritrovarsi
con le spalle al muro quando le loro pensioni vengono bruscamente
cancellate. Tuttavia, poiché hanno ancora una famiglia a cui
badare, il trio tenta di mettere a segno un’audace rapina.
L’anzianità è dunque decisamente un
valore aggiunto in questa commedia d’azione, che nasconde i temi
della famiglia e della gerontologia dietro una veste isterica e
presentabile. Il film ha ottenuto un buon riscontro da parte dei
fan ma un’accoglienza contrastante da parte della critica, che ha
tenuto a sottolineare come il film non si discosti troppo dagli
schemi. Tuttavia, ci si può chiedere se il film sia basato su una
storia reale di pensionati indigenti che reclamano ciò che è loro
di diritto. In questo caso, indaghiamo sulla credibilità della
storia.
Insospettabili
sospetti è basato su una storia vera?
La risposta a questa domanda è che
no, Insospettabili sospetti non è basato su
una storia vera. Braff ha diretto il film da una sceneggiatura di
Theodore Melfi, che ha tratto la storia
dall’omonimo film di Martin Brest del 1979,
scritto da Edward Cannon. Nel XXI secolo abbiamo
assistito a numerosi remake di titoli classici, il che dimostra
l’importanza di essi nella cultura e nell’immaginario popolare.
Nell’ottobre 2012, New Line Cinema e Warner Brothers avevano
infatti reso noto che stavano opzionando il remake della commedia
del 1979. Tony Bill, co-produttore del film
originale, è anche produttore esecutivo di questo remake.
Tuttavia, il film aggiorna la trama
del film precedente per offrire una conclusione più felice. Melfi
ha insistito su questo putno, dal momento che i protagonisti
muoiono o finiscono in prigione nel finale del film del 1979. Non
si tratta affatto di un lieto fine e Melfi ha pensato che
oggigiorno non avrebbe voluto vedere un film con un finale tragico
dopo due ore in cui gli spettatori avevano fatto il tifo per gli
eroi. Cercò quindi di fare in modo che gli eroi mettessero a segno
una rapina perfetta e si allontanassero con i soldi verso il
tramonto, e i produttori furono d’accordo con lui. È così che è
nata la storia del film del 2017.
Il discorso che Joe fa dopo il
trapianto di reni di Willie e Al sembra quasi un discorso funebre,
anche se poi si rivela essere un discorso nuziale. Questa scena è
stata scritta in omaggio al film precedente, dove i personaggi di
Willie e Al muoiono di vecchiaia poco dopo la rapina. La
sceneggiatura di Melfi è stravagante e adrenalinica e Braff ha
affermato che il cast di veterani è stato coinvolto dopo il loro
apprezzamento della sceneggiatura. Sir Michael Caine dirà in seguito che questo è
stato uno dei film più felici della sua lunga carriera di
attore.
Le riprese si sono svolte durante le
vacanze estive e la star ha potuto raddoppiare il programma come
una vacanza in famiglia. Portò con sé la famiglia, trovò un
alloggio vicino al set e si godette le vacanze con la famiglia.
Tornando all’aspetto dell’aderenza con la realtà, gli attori
veterani hanno eseguito da soli la maggior parte delle acrobazie e
le controfigure non hanno dovuto fare molto. Secondo il regista,
gli attori erano fin troppo felici di eseguire l’azione vera e
propria perché possedevano una sorprendente scarica di adrenalina.
Inoltre, Joey King ha trascorso settimane con un
vero e proprio allenatore di softball per realizzare le sue scene
con questo sport.
Anche il veicolo della rapina
risulta piuttosto realistico. Il team di produzione ha preso in
considerazione diversi veicoli per la loro interpretazione, tra cui
la Mystery Machine di “Scooby-Doo”. La
banca fittizia, chiamata Williamsburg Savings Bank
(WSB), forse è un po’ meno fittizia di quanto si pensi. Una banca
con questo nome è infatti esistita fino a quando la HSBC
Bank ha rilevato le operazioni. Le scene sono state girate
anche nella vecchia sede della WSB nel quartiere
di Brooklyn.
Durante la rapina, Joe, Al e Willie
nascondono le loro identità indossando le maschere rispettivamente
di Frank Sinatra, Dean Martin e
Sammy Davis Jr.. Conosciuti collettivamente come
il “Rat Pack”, l’iconico trio ha recitato
nell’originale “Ocean’s 11”. Un altro film di rapine a cui
si fa riferimento nel film è “Quel pomeriggio di un giorno da
cani” di Sidney Lumet, un classico del
genere. Considerando tutti gli aspetti, il film è abbastanza
consapevole dei suoi predecessori e, anche se non è così realistico
e non propone una storia realmente avvenuta, regala decisamente più
di una bella risata.
Quello del revenge
movie è da sempre un filone di film particolarmente
popolari e acclamati, dove il protagonista di turno intraprende una
spedizione punitiva nei confronti di quanti hanno ucciso o rapito
dei suoi cari. Da prima genere prettamente pensato per un pubblico
maschile, negli ultimi anni, fortunatamente, sono stati realizzati
sempre più film dove ad andare in cerca di vendetta è un
personaggio femminile. Da Il
buio nell’anima a Colombiana, da Peppermint
– L’angelo della vendetta fino al recente Becky. Un particolare
esempio di revenge movie è però quello rappresentato da
Insospettabile follia.
In questo caso, infatti, ad andare
in cerca di vendetta non è l’eroe di turno, bensì il vero e proprio
antagonista del film, il cui punto di vista è però centrale
all’interno del racconto. Diretto da Doug
Campbell, questo film offre dunque un percorso alternativo per
i canoni di questo genere, che vengono qui tutto sommato rispettati
seppur, appunto, sotto una diversa prospettiva. Si costruisce così
un film dalla premessa avvincente e dallo sviluppo intrigante, che
non mancherà di entusiasmare i fan delle opere di questo tipo.
Disponibile ora grazie alla sua
messa in onda televisiva, è dunque questo un buon titolo da vedere
se si è in cerca di una serata “da brivido”. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Insospettabile follia. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Insospettabile
follia
Protagonista del film è
Trudee Smith, una giovane ladruncola e truffatrice
che mette a segno piccoli furti insieme all’amato fratello
Pete. Il prossimo obiettivo che i due hanno
individuato è il mercatino dell’usato organizzato da Marcia
Clattenburg fuori dal garage della sua casa in un
tranquillo e benestante sobborgo. Purtroppo questa volta le cose
non vanno per il verso giusto. Durante il tentativo di furto,
infatti, Pete rimane ucciso. In preda alla rabbia e alla
disperazione per la perdita del fratello, Trudee inizia a preparare
il suo piano di vendetta contro Marcia.
Quattro mesi dopo, sotto le mentite
vesti di una appassionata di mercatini dell’usato, la ragazza si
riaffaccia nella vita di Marcia, con la quale poco a poco riesce a
entrare in confidenza e a stringere amicizia. Mentre prepara
meticolosamente il suo piano di vendetta, Trudee non sa che
Candice, la figlia di Marcia, giovane giornalista
e blogger, trova piuttosto strano il rapporto che si è instaurato
tra la giovane ragazza e sua madre e ha iniziato ad avere dei seri
sulle reali intenzioni di Trudee, il cui piano mortale è ora a
rischio.
Ad interpretare Trudee Smith vi è
l’attrice Juliana Destefano, nota per aver
recitato in un episodio della serie Tredici e nei film
Sorelle di sangue e Trinity – Intrecci
pericolosi. Nel ruolo di suo fratello Pete vi è invece
Christian Seavey, mentre Arye’
Campos interpreta Marcia. Completano il cast
Autumn Noel nel ruolo di Candice, Matthew
Pohlkamp in quello di Rick Breedlove, padre di
Trudee, e Shaun Duke Jr. in quello del detective
West. Pascale Roger-McKeever interpreta infine
Evelyn Rodgers, capo dell’associazione di quartiere.
La spiegazione del finale
del film
Nel corso del film, Trudee – grazie
anche all’aiuto di suo padre Rick – riesce da prima a sottrarre una
grossa somma di denaro a Marcia e in seguito a far arrestare sua
figlia Candice per un presunto omicidio. Ma Trudee intende portare
via alla donna ogni cosa e il prossimo obiettivo è sottrarle la
casa. Mentre Marcia pulisce quest’ultima, Trudee le fa notare che
le era sfuggito un punto, riferendosi alla macchia di sangue
lasciata dalla morte di Pete. Questo dettaglio porta Marcia a
nutrire dei primi sospetti nei confronti di Trudee.
Per verificare i suoi dubbi, afferma
che Pete meritava di morire, facendo dunque esplodere la rabbia
della ragazza. Trudee chiama dunque suo padre ed esprime il
desiderio di uccidere Marcia, che però sta ascoltando di nascosto
la telefonata. A quel punto, Marcia rintraccia Trudee nel
nascondiglio di lei e Rick e ascoltato il loro piano per prenderle
la casa. I due si accorgono poi della sua presenza e la catturano,
ordinandole di firmare per consegnargli la casa. Ma Trudee non si
accontenta, vuole uccidere la donna e far passare la cosa come un
suicidio.
Rick cerca di fermare la figlia, ma
viene messo ko. In quel momento, però, si odono le sirene della
polizia, richiamata sul luogo grazie ad un segnale di soccorso
inviato da Marcia. Inizialmente Trudee tenta di fuggire, ma Marcia
riesce a sottometterla e a stenderla con un bidone della
spazzatura. Nelle scene finali del film, Candice – che intanto è
stata rilasciata di prigione – rivela che sia Trudee che Rick sono
stati arrestati per i loro crimini e che lei e sua madre possono
ora tornare a vivere nella loro casa.
Dove vedere Insospettabile follia in streaming
e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
sabato 13 luglio alle ore 21:20
sul canale Rai 2. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Nora Ephron è
universalmente riconosciuta come una delle migliori sceneggiatrici
della commedia romantica
statunitense. Negli anni ha infatti regalato al cinema opere
iconiche come Harry, ti presento
Sally…, C’è posta per te e Julie & Julia. Tra i
suoi lavori più apprezzati si annovera però anche il film del 1993
intitolato Insonnia d’amore, il cui titolo originale è
Sleepless in Seattle. Giocando ancora una volta con i
sentimenti dei protagonisti, l’autrice, qui anche regista,
costruisce la romantica vicenda di due personaggi attratti l’uno
dall’altra ma separati da una considerevole distanza
geografica.
Come sempre, la Ephron si dimostra
una maestra nel dar vita ad una serie di ostacoli che arricchiscono
il racconto, evitando con grande astuzia cliché e simili. Prende
così vita uno dei film sentimentali più noti degli anni Novanta,
apprezzato ancora oggi come modello esemplare per il suo genere di
riferimento. Ad arricchire questo vi sono anche le interpretazioni
di due tra i maggiori interpreti di Hollywood del momento, che
hanno saputo rendere particolarmente umani e memorabili i
rispettivi personaggi. A dare ulteriore prestigio al film vi sono
poi i risultati da questo ottenuti in seguito alla sua
distribuzione in sala.
Insonnia d’amore arrivò
infatti ad affermarsi come uno dei titoli più redditizi del suo
anno, guadagnando un totale di 227 milioni di dollari a livello
mondiale a fronte di un budget di soli 21. Il film venne poi
candidato al prestigioso premio Oscar nelle categorie per la
miglior canzone originale “A Wink and a Smile”, e per la
miglior sceneggiatura originale. Ancora oggi questo è il film
perfetto da riguardare in occasione di una serata di puro piacere,
ma prima di fare ciò è certamente utile scoprire alcune delle
principali curiosità legate a tale opera. Proseguendo nella lettura
sarà dunque possibile scoprire molte di queste, dalla trama al cast
alle piattaforme su cui è disponibile il film.
Insonnia d’amore: la trama del
film
Protagonista del film è Sam Baldwin,
giovane architetto rimasto da poco vedovo. Per tentare di elaborare
il lutto, egli decide di trasferirsi da Chicago a Seattle con suo
figlio Jonah, di 8 anni. Nonostante il passare del tempo, però, Sam
sembra non riuscire proprio ad accettare l’assenza dell’amata
moglie. Stanco di vedere il padre così triste, suo figlio decide di
attuare un piano per aiutarlo. Jonah si rivolge infatti ad un noto
programma radiofonico, confidando il desiderio di vedere il padre
nuovamente innamorato e felice. Il caso di Sam raggiunge in breve
una portata nazionale, suscitando la commozione di numerose
donne.
Tra queste vi è la giornalista Annie
Reed, la quale però vive a Baltimora, dall’altra parte degli Stati
Uniti. La donna, inoltre, è prossima alle nozze con il fidanzato
Walter Jackson, un brav’uomo per il quale tuttavia non avverte quel
sentimento magico sperato. Dopo aver scritto quasi per gioco a Sam,
la lettera di Annie viene pescata tra tante, suscitando l’interesse
dell’architetto. Ha così inizio un’accesa corrispondenza tra i due,
che porterà entrambi a riscoprire l’amore. La distanza che li
separa è però considerevole, e i due dovranno mettercela tutta per
riuscire ad incontrarsi e coronare i loro desideri.
Insonnia d’amore: il cast del
film
Come sempre accade per questo genere
di film, molto del successo si basa sulla giusta scelta degli
interpreti principali e sulla chimica di coppia che si forma tra
questi. Per il ruolo di Sam Baldwin, dunque, vennero condotte
lunghe ricerche che portarono a considerare attori come
Dennis Quai, Michael Keaton e John
Travolta. Alla fine, tuttavia, venne scelto Tom
Hanks, il quale era diventato disponibile in seguito
allo stop di un suo altro progetto. L’attore viveva però un periodo
particolarmente impegnato, e mentre recitava in Insonnia
d’amore doveva anche registrare le sue battute di dialogo per
il film Pixar Toy Story. Per il ruolo di Annie Reed, allo
stesso modo, vennero considerate diverse attrici.
Tra queste si annoverano
Julia Roberts, celebre per le sue commedie
romantiche, Kim Basinger, Michelle
Pfeiffer e Jodie Foster. Tutte finirono
però con il rifiutare il ruolo, o per via di altri impegni o non
credendo nella validità del progetto. Alla fine, fu Meg
Ryan ad ottenere la parte. L’attrice era già divenuta
celebre per aver recitato nel precedente film della Ephron
Harry, ti presento Sally…. Accanto a loro, nel ruolo del
fidanzato Walter, vi è invece l’attore Bill
Pullman, noto per Independence Day. Ross
Malinger, che oggi non svolge più la professione di
attore, interpreta invece Jonah, il figlio di Sam. Vi sono poi le
attrici Rosie O’Donnell nei panni di Becky,
Gaby Hoffmann in quelli di Jessica, e
Carey Lowell come Maggie Abbott, la defunta moglie
di Sam.
Insonnia d’amore: le frasi più
belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di Insonnia d’amore grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e
Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato
5 dicembre alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Nel film sono inoltre presenti
diverse frasi oggi entrate a far parte dell’immaginario comune. Si
tratta di battute e affermazioni che descrivono alla perfezione non
solo il contesto in cui si svolge la storia ma anche i protagonisti
che le pronunciano. Di seguito si riportano le più belle e più
importanti del film.
“Il destino è una cosa che ci siamo inventati per non
affrontare il fatto che tutto succede in modo assolutamente
casuale.” (Annie Reed)
“Tu non vuoi essere innamorata, tu vuoi essere innamorata
in un film!” (Becky)
“È più facile essere uccisi da un terrorista che sposarsi
dopo aver superato i quaranta.” (Victoria)
“Te lo mostro io un segno… Dov’è Seattle? Dov’è Baltimora?
Aha, qui! Uno, due, tre, quattro! Ci saranno venti stati tra qui e
Baltimora. Questo è un segno!” (Sam Baldwin)
Insonnia d’amore è
un film del 1993 diretto da Nora Ephoron che vede
protagonisti Tom
Hanks (Sam Baldwin), Meg Ryan (Annie
Reed), Bill Pullman (Walter), Ross
Malinger (Jonah Baldwin), Rosie O’Donnell
(Becky), Carey Lowell (Maggie Abbott Baldwin).
Trama: Sam
Baldwin, giovane architetto rimasto vedovo, si trasferisce da
Chicago a Seattle con il figlio Jonah, 8 anni, sperando che il
cambio d’aria li aiuti a superare il dolore. A un anno e mezzo
dalla perdita, Jonah, di nascosto, chiama una trasmissione
radiofonica per parlare del padre, solo e triste. Spinto dal
figlio, controvoglia, anche Sam parla alla radio della sua
condizione. Tra gli ascoltatori c’è Annie, giovane giornalista di
Baltimora ormai a un passo dal matrimonio con l’ipocondriaco
Walter. La ragazza sente subito un magico feeling con il giovane
vedovo, “l’insonne di Seattle”. Amore? Pietà? Un fragile e
prevedibile desiderio di fuga dal matrimonio e dalle
responsabilità? Senz’altro qualcosa che Annie non può ignorare…
Insonnia d’amore
recensione
Analisi: Bravi
interpreti, musiche sognanti, dialoghi frizzanti, l’amore, il
destino (alleato fedele degli sceneggiatori!), il dolore: tutto
questo è Insonnia d’amore, commedia
sentimentale di Nora Ephron ispirato da
Un amore splendido, titolo del 1957 (con
Cary Grant e Deborah Kerr) che
trova generosamente spazio nei televisori e nelle parole dei
personaggi, con le storie dei due film che si inseguono senza
creare eccessivi e sgradevoli corto circuiti.
La nascita di un amore che
congiunge East e West Coast di un America piovosa e scintillante ha
in Jonah Baldwin (Ross Malinger) il suo
irriverente e precoce cupido di 8 anni. Il piccolo è davvero un
gioiellino e strappa più di un sorriso. Irresistibili i siparietti
con Victoria (Barbara Garrick), la iena che esce
con papà Sam (Tom Hanks). E nei panni del
messaggero d’amore, Jonah, non è niente male. Come biasimarlo:
Annie (una Meg Ryan d’incanto), come nuova mamma,
ce la vede proprio bene.
Anche la più semplice delle
commedie, per essere di qualità, non deve cedere alla
semplificazione estrema dei personaggi e delle situazioni. Una
tentazione che Insonnia d’Amore rifugge
agilmente. Lo dimostra, su tutto, la caratterizzazione di Walter
(Bill Pullman), promesso sposo di Annie.
È carino, affermato (è vice
direttore del giornale in cui lavora la Reed), elegante, ma è anche
e soprattutto ipocondriaco, paranoico, poco avventuroso, ingessato.
Tuttavia, questo sbilanciamento sul versante della noia e
dell’ordinarietà, non lo rende un fantoccio insapore da sposare per
una vita monotona. Non è l’uomo per Annie, probabilmente, e quando
lei glielo fa capire, Walter non azzarda un “non sai che ti perdi”:
la sparata tipica dei bellimbusti, tanto utili in certe pellicole
magari piene di colore, ma paludate in un eterno bianco e nero
sentimentale, morale, narrativo.
Ulteriore merito del film di Ephron
è il non dimenticare mai il dramma all’origine della storia – la
morte di una giovane moglie e madre – senza tuttavia zavorrare di
amaro miele e strazi l’intero lungometraggio. E il messaggio è
chiaro sin dall’inizio: c’è il diritto di cercare un’altra storia
d’amore. Non il dovere di appaiarsi per forza con qualcuno, né di
lasciarsi corrodere dall’insonnia e dal dolore. Né di accettare – è
il caso di Annie – una relazione che non ha più niente da dire;
accettarla magari solo per ragioni anagrafiche, per disincanto, per
pigrizia, per quella ragion di stato che si accoccola sulle spalle
dei trentenni e consiglia navigazioni rigorosamente
sottocosta.
Oggi noto per grandi blockbuster
come Il cavaliere oscuro, Inception e Tenet, il regista Christopher
Nolan ha iniziato la propria carriera dirigendo alcuni
sofisticati thriller che già lasciavano intravedere tutte le sue
capacità e i suoi interessi cinematografici. Dopo aver esordito
come Following, ed aver acquisito grande popolarità con
Memento, Nolan si è poi dedicato a
Insomnia, forse uno dei suoi film meno
citati ma altrettanto ricco di fascino. Uscito nel 2002, questo
rappresenta un vero e proprio unicum nella filmografia di Nolan,
essendo l’unico film dove egli non ha anche scritto la
sceneggiatura, affidata invece a Hillary
Seitz.
Insomnia, inoltre, non è un
progetto originale, ma è invece il remake di un omonimo thriller
norvegese del 1997, diretto da Erik Skjoldbjærg.
Nolan accettò però di dirigere tale rifacimento poiché affascinato
dalla complessa storia che questo presenta, ritrovandovi una serie
di tematiche a lui particolarmente care. Girato nei freddi ambienti
dell’Alaska e della Columbia Britannica, il film è così una
continua trappola per lo spettatore, costretto a confrontarsi con
eventi e personaggi che sono ben lontani da ciò che sembrano essere
in apparenza. Costato appena 46 milioni di dollari, anche questo
film di Nolan si affermò come un grande successo.
Il film arrivò infatti a superare i
113 milioni di incasso, con la critica nella sua quasi totalità
impegnata ad elogiare l’opera come uno dei thriller psicologici più
importanti e avvincenti degli ultimi tempi. Per gli amanti del
cinema di Nolan, si tratta di un titolo imperdibile. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Insomnia: la trama del film
La vicenda narrata si svolge a
Nightmute, in Alaska, dove per sei mesi il sole non tramonta mai,
costringendo gli abitanti del luogo a confrontarsi anche con gli
aspetti più negativi di questa luce perenne. Protagonista è
l’anziano Will Dormer, veterano della squadra
omicidi di Los Angeles, che si ritrova spedito lì a causa del suo
aver falsificato le prove contro un uomo accusato di pedofilia.
Arrivato a Nightmute, Will si trova subito a dover indagare
sull’omicidio della diciassettenne Kay Connell. Ad
aiutarlo al caso, per sua fortuna, vi è il collega Hap
Eckhart.
Guidati dalla detective locale
Ellie Burr, i due poliziotti iniziano a cercare
quanti più indizi possibili sulla morte della giovane, individuando
una serie di sospettati. A destare particolarmente interesse, però,
è il ritrovamento del diario della giovane, dove questa raccontava
di avere una vera e propria ossessione per i romanzi polizieschi di
Walter Finch, scrittore residente in quella stessa
città. Più scoprono cose, però, più sembra loro di allontanarsi
dalla verità. A complicare le cose, inoltre, vi è l’insonnia di cui
Will ha iniziato a soffrire per il sole perenne. Sarà proprio la
mancanza di sonno, però, a condurlo sulle giusta strada.
Insomnia: il cast del film
Ad interpretare il protagonista, il
controverso agente Will Dormer vi è l’attore premio Oscar Al Pacino.
Egli, noto per il suo essere un interprete particolarmente
metodico, si preparò al ruolo approfondendo molto il personaggio,
la sua storia e le sue motivazioni. Studiò gli effetti
dell’insonnia e incontrò alcune persone che ne sono affette, al
fine di poter dar vita ad un interpretazione più realistica. A lui,
Nolan concesse la possibilità di sperimentare molto con il
personaggio. Nei panni del suo collega, l’agente Hap Eckhart, vi è
invece l’attore Martin Donovan, mentre la modella
Crystal Lowe è la giovane Kay Connell, la ragazza
uccisa su cui indagano i due agenti.
Nel film spicca poi Robin Williams
nei panni del misterioso scrittore Walter Finch. L’attore noto per
commedie come Mrs. Doubtfire è stato
fortemente voluto da Nolan per i panni dell’antagonista. Il regista
desiderava infatti mostrare il premio Oscar in un vesti
completamente inedita dalle sue solite. Nonostante sia uno dei
protagonisti, Williams non compare però nel film che dopo un’ora
dall’inizio. L’attore ha poi affermato che l’isolamento delle
riprese in esterni in Alaska ha contribuito alla sua ricaduta
nell’abuso di alcol. Nel film è infine presente anche la premio
Oscar Hilary Swank,
nei panni della detective Ellie Burr. L’attrice, al contrario dei
suoi colleghi, preferiva fare poche riprese, mantenendo così la
concentrazione sul personaggio.
Insomnia: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Insomnia
è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV,
Chili, Infinity e Tim Vision. Per
vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di venerdì 23 giugno
alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Insieme per forza
segna la terza collaborazione tra Adam Sandler e Drew Barrymore, dopo Prima o poi
me lo sposo (1998) e 50 volte il primo bacio (2004).
Ancora una volta, il duo artistico, nonostante l’avventura surreale
in cui la sceneggiatura del film li catapulta, si dimostra
all’altezza della situazione, riuscendo, grazie alla favolosa
alchimia che li contraddistingue, a risollevare le sorti di una
commedia romantica certamente non esule da difetti.
In Insieme per
forza dopo un disastroso appuntamento al buio, Lauren
(Drew
Barrymore) e Jim (Adam
Sandler), due genitori single, hanno le idee chiare:
non intendono vedersi mai più. Ma senza saperlo, entrambi
organizzano la stessa vacanza in un safari con i propri figli e si
ritrovano a dover condividere la stessa suite in un lussuoso resort
africano, per un’intera settimana.
Insieme per forza, il film
Frank Coraci, che
aveva già diretto Sandler e la Barrymore in Prima o poi
me lo sposo, trasferisce questa volta i due
protagonisti in un’Africa tanto lussureggiante quanto a tratti
inverosimile, che poco ha in comune con la genuinità del racconto
di fondo, il cui centro è rappresentato dall’importanza della
famiglia e dal bisogno, in quanto genitori, di assumersi le proprie
responsabilità. A stonare all’interno del film – strano a dirsi – è
dunque la location estremamente irreale, testimone non solo delle
disavventure di questa famiglia allargata, ma anche dei numerosi
siparietti musicali (divertenti ma che alla lunga annoiano) del
gruppo vocale dei Thatoo che, irrompendo sulla scena, commentano
tutto quello che succede ai due protagonisti.
Non solo l’importanza della
famiglia, ma anche dell’amore. In effetti, guardando Insieme per
forza si ha l’impressione di rivedere uno di quei vecchi family
movie della Disney, confezionati appositamente per un pubblico
composto da famiglie, in cui a trionfare sono sempre e comunque i
buoni sentimenti. Indubbiamente il film non brilla per originalità
e, forse, non vuole nemmeno esserlo. Non ha la pretesa di fingersi
qualcos’altro: conosce i suoi limiti e riesce a trasformarli (a
parte quando calca troppo la mano) nei suoi punti di forza. E’
onesto con il pubblico, perfettamente consapevole che si tratta di
un prodotto costruito attorno agli equilibri che i due attori
principali sono in grado di creare recitando fianco a fianco.
Insieme per
forza, nei cinema italiani dal 2 Luglio, è una
commedia che vive di eccessi e di situazioni spesso paradossali.
Ciononostante, pur gonfiando in modo sfrenato alcuni dei suoi
momenti, riesce nell’intento di far ridere e di intrattenere.
Adam Sandler e Drew Barrymore si confermano, per la terza
volta, una delle coppie meglio assortite di Hollywood, ed è proprio
alla loro incredibile armonia sul grande schermo che si deve la
riuscita (anche se non assoluta) della pellicola.
In occasione dell’imminente uscita
italiana di Insieme per forza, la nuova
commedia romantica che vede recitare insieme per la terza volta
Drew Barrymore e Adam Sandler,
abbiamo incontrato il produttore del film, Mike
Karz.
Karz, che vanta oltre 25 anni di
esperienza come produttore di successo per il cinema e per la
televisione, nonché come scrittore televisivo ed executive, ha
parlato del film, dell’incredibile rapporto che esiste tra Drew
Barrymore e Adam Sandler, e anche di alcune curiosità legate al suo
mestiere. Ecco quello che ci ha raccontato.
Com’è nata l’idea di
realizzare questo film?
“Sembra incredibile, ma ci sono
voluti quasi 10 anni per realizzare questo film. Qualche anno fa ho
letto che esistono alberghi che offrono la cosiddetta “familymoon”,
una vacanza per le neo coppie che hanno figli da matrimoni
precedenti. Gli sposi novelli possono portare con sé i propri figli
in luna di miele, trascorrendo così un bel momento insieme, lontano
dalle pressioni della vita di tutti i giorni. Ho pensato che poteva
essere un’idea piuttosto interessante per un film. Dopo aver
ricevuto la sceneggiatura, ho proposto la cosa ad Adam, che ha
subito amato il progetto. Così, ha chiamato Drew: era da parecchio
tempo che voleva tornare a lavorare con lei. Drew ha subito
accettato. Anche la Warner Bros. ha amato immediatamente il film,
che è poi arrivato nelle mani del regista Frank Coraci, che aveva
già diretto Adam e Drew in Prima o poi me lo sposo. In un batter
d’occhio, ci siamo ritrovati a girare in Africa. Ecco come sono
andate le cose”.
Perché avete scelto di
ambientare il film in Africa?
“Siamo rimasti affascinati
dall’Africa e abbiamo pensato che potevamo divertirci parecchio con
gli animali. Cosa ancora più importante, penso che in nessun altro
film venga mostrata l’Africa nella maniera in cui viene mostrata in
questo film. Penso che sia un film davvero divertente da vedere
anche per questo motivo. Adam, soprattutto, è rimasto entusiasta
della scelta della location. E’ fermamente convinto che la location
debba essere funzionale alla storia, e mai come in questo film lo
è: l’Africa rende ancora più complicato questo viaggio pazzesco che
intraprendono il suo personaggio e il personaggio di
Drew”.
Quali sono gli aspetti
legati al lato umano di questa storia che l’hanno convinta a
produrre il film?
“Mi interessava il rapporto che
esiste tra i due personaggi principali della storia. Due persone
che hanno paura di intraprendere una nuova relazione. Eppure,
contro ogni previsione, alla fine riescono a superare tantissimi
ostacoli. Inoltre, mi interessava l’esplorazione delle dinamiche
familiari: vedere come due famiglie diverse potessero alla fine
interagire l’una con l’altra. Penso che gli sceneggiatori abbiano
fatto un lavoro incredibile”.
Come spiega l’alchimia che
esiste tra Drew Barrymore e Adam Sandler?
“Drew e Adam hanno un’alchimia
incredibile. Credo che la motivazione principale di quest’alchimia
sia il fatto di essere davvero cresciuti insieme. Sono grandissimi
amici e si rispettano moltissimo. Amano lavorare insieme. Credo che
il film sia una testimonianza di quanto si siano divertiti a
girarlo”.
Quanto ha influito il fatto
che Adam e Drew siano adesso due genitori sul loro modo di
recitare?
“Adam e Drew sono entrambi
genitori adesso, quindi hanno avuto la possibilità di approcciarsi
alla storia in un modo che forse prima non sarebbe stato possibile.
Penso che questo sia il film perfetto per dove si trovano adesso
con le loro vite. Il fatto di essere due genitori davvero
incredibili ha permesso loro di approcciarsi alla storia nel modo
giusto. Amano i loro figli tantissimo e penso che abbiamo
trasportato tutto quest’amore all’interno del film”.
Quali sono i punti di forza
di questa commedia?
“Credo che ce ne siano
parecchi. E’ una commedia, ma è anche un film in grado di attirare
il pubblico più diversificato. E’ una commedia romantica, ma si
parla anche dell’importanza della famiglia. C’è poi
quest’incredibile avventura che riguarda il viaggio dei
protagonisti in Africa. Insomma, la storia può essere letta da più
punti di vista e attrarre tante tipologie di pubblico”.
Qual è la parte del suo
lavoro che odia di più?
“La parte più difficile, per
me, è quando il film è finito e devi aspettare che venga
rilasciato. Devi aspettare per sapere se alla gente piacerà o meno,
se il pubblico lo accoglierà positivamente o no, ed è una cosa
piuttosto snervante. Ecco, questa è la sfida più grande per me e la
cosa che mi mette più alla prova. Tutto il resto, lo
adoro”.
Le piacerebbe produrre un
film girato in Italia?
“Certamente. L’Italia ha delle
location incredibili. Sarebbe fantastico, ad esempio, girare una
commedia romantica in Italia. Se dovessi scegliere qualcuno,
probabilmente scegliere di nuovo Drew Barrymore. Ad ogni modo,
spero che gli italiani apprezzino Insieme per forza”.
In futuro realizzerà un
film ambientato nel giorno dell’anno più importante per il
football, la domenica del Super Bowl. Può svelarci qualche
dettaglio a riguardo?
“Si tratta di un film che
realizzerò con la Warner Bros. Si chiamerà probabilmente Super
Sunday. Il Super Bowl è uno degli eventi più importanti per gli
americani. Si tratterà di una storia d’amore ambientata durante il
giorno del Super Bowl. Inizieremo a girare il prossimo anno e
probabilmente uscirà nel 2016”.
Insieme per forza, diretto da
Frank Coraci e prodotto da Mike Karz, Adam
Sandler e Jack Giarraputo, uscirà al
cinema in Italia il prossimo 2 Luglio.
E’ dai tempi di William
Friedkin e del suo Esorcista che
la possessione al cinema ha assunto non solo il ruolo di
spauracchio prediletto da registi e sceneggiatori, ma anche quello
di grande elemento di intrattenimento per gli amanti delle storie
di fantasmi, spiriti e demoni. Due anni fa, era il 2011,
Insidious ci aveva regalato forti
emozioni che ci ha fatto ricordare da vicino il terrore puro visto
e raccontato al cinema nei suoi anni d’oro.
Forte di un grande successo in patria
e in tutto il mondo, e soprattutto di una squadra creativa che lo
accompagna in ogni suo progetto (tra gli altri lo sceneggiatore
Leigh Whannell, che lo ha seguito anche nel cult
Saw – L’enigmista), il regista
James Wan porta al cinema per la seconda volte le
disavventure della famiglia Lambert. Dal successo del primo film
possiamo già prevedere che Insidiuos 2
sarà una vera garanzia, soprattutto perché, così come il
leggendario Scream, è una storia dell’orrore che segue le
vicissitudini fuori dall’ordinario di una famiglia e quindi degli
stessi personaggi che con il tempo impareranno a fare i conti con
gli spiriti e con un passato oscuro da cui viene generato lo stato
attuale delle cose.
In questo secondo capitolo
ritroviamo la famiglia Lambert alle prese con un trasloco e con una
nuova casa. I nostri protagonisti tentano di rimettere insieme le
loro vite e i loro legami dopo le traumatiche esperienze vissute
nella “vecchia casa”, ma qualcosa ben presto farà capire loro che
non c’è spostamento o trasloco che possa arginare un male che è
fortemente legato alle loro stesse vite e al loro stesso
passato.
Il film, che arriverà da noi il
prossimo 10 ottobre, ha già fatto record d’incassi negli Stati
Uniti, il che ci fa ben sperare per un sequel all’altezza delle
atmosfere cupe e strabordanti di suspence che hanno fatto la
fortuna del primo Insidious.
A guidarci in questa seconda
disavventura ritroviamo i Lambert al completo, interpretati ancora
da Patrick Wilson, Rose Byrne, Lin Shaye e
Ty Simpkins qui impegnati ad indagare su un
mistero risalente all’infanzia, un evento oscuro responsabile degli
eventi di possessione che si trovano adesso a contrastare.
Insidious è il
film del 2010 diretto da James
Wan e con protagonisti nel cast Patrick
Wilson, Rose Byrne, Ty Simpkins, Lin Shaye, Leigh
Whannell
James Wan ci riprova. Dopo aver scosso il mondo
dell’horror con Saw – L’Enigmista (2004) e dopo la
parentesi meno remunerativa di Dead Silence (2007), torna ora nelle
sale con Insidious, ghost-story ambiziosa che strizza
l’occhio ad innumerevoli classici del genere. In molti hanno storto
il naso, tra critici ed appassionati del genere, quando la
diffusione del primo materiale promozionale lasciava presagire
l’ennesima vicenda soprannaturale, patinata e schiava di quei
meccanismi scenici e registici che Hollywood sembra voler applicare
a quasi ogni sua creatura, trasformando anche la più buona delle
idee in un prodotto mediocre.
Insidious, sorprendentemente, riesce in
buona parte a distaccarsi da quel pantano di remake scialbi e
stanchi che hanno affossato l’horror, proponendoci una storia
sinistra ed ottimamente orchestrata che, pur non inventando nulla
di particolarmente originale, si fa carico di tutti i luoghi comuni
del genere utilizzandoli in maniera efficace: porte cigolanti,
sussurri ed apparizioni agghiaccianti fanno capolino in una
sceneggiatura che gioca le sue carte migliori nei primi due atti
della pellicola, a fronte di un terzo più confusionario e fuori
controllo.
Nell’epoca del gore più
gratuito e fine a se stesso, dove il mercato sembra voler imporre
agli autori la necessità di mostrare più violenza possibile, Wan
gioca tutto sull’atmosfera, su di un impianto sonoro quasi
minimale, avvalendosi anche di una fotografia chiaroscurale sempre
al servizio della storia e ricca di zone d’ombra in cui nascondere
i suoi spettri, in un continuo gioco di equilibri tra il “vedo/non
vedo”; carrelli lenti, inquadrature fisse e ben studiate, che
rivelano un lavoro di storyboard senza dubbio notevole,
rappresentano i trucchi vincenti di una regia furbissima nel suo
voler sempre spiazzare le attese dello spettatore, che si ritrova
suo malgrado a gettare l’occhio in ogni angolo della scena, sicuro
di scorgere uno dei molti spettri di cui la pellicola è
disseminata, un campionario di fantasmi spaventoso, grottesco e
sostenuto da un mirabile lavoro di make-up.
I veterani del genere, inoltre,
potranno compiacersi dei continui rimandi, sia in termini di
mood che di situazioni, agli intramontabili capostipiti di
cui Insidious è debitore: echi di pietre
miliari come Gli Invasati di Robert
Wise (1963), Amytiville Horror
di Stuart Rosenberg (1979), Poltergeist di Tobe
Hooper (1982) ed anche lo stesso
L’Esorcista di William
Friedkin (1973) sono sparsi ovunque.
Insidious
Non tutto comunque funziona, a
partire dal comparto attoriale, dove l’unica prova pregevole e
coinvolgente è rappresentata dal personaggio della medium
interpretato da Lin Shaye, in grado di gelare il sangue persino in
una sequenza (una delle migliori del film) prettamente descrittiva;
Non splende affatto invece
Patrick Wilson, troppo ingessato e spaesato nei panni
di un padre in procinto di rischiare tutto per salvare suo figlio,
un anonimo (ma gli va concessa l’attenuante della giovane età)
Ty Simpkins. Chiude la lista dei comprimari
Rose Byrne, che qui interpreta in maniera appena
discreta una madre apprensiva e sconvolta dagli eventi.
Un plauso invece agli attori che
danno “corpo” e “forma” a spiriti e demoni, tutti inquietanti ed
espressivi; l’ultimo vero neo del film è rappresentato dall’atto
finale, che alterna momenti di indubbio fascino visionario ad altri
decisamente più gratuiti e scontati, andando in parte a scalfire
quanto di buono fatto precedentemente, per poi affidare la
conclusione dell’opera ad un colpo di scena piuttosto
prevedibile.
Insidious, nonostante diversi difetti,
resta quindi consigliatissimo a tutti coloro che, tra una lista fin
troppo lunga di horror deludenti, cercano un prodotto efficace, dal
sapore quasi vintage e, finalmente, davvero in grado di
spaventare.
L’ultimo capitolo della saga di
Insidious ad essere arrivato nelle sale è
stato
Insidious – L’ultima chiave del 2018, che in realtà è un
prequel ai primi due film del franchise horror partorito dalla
mente di
James Wan. Da allora non ci sono stati più aggiornamenti sul
futuro della saga, ma adesso è stata l’iconica Lynn
Shaye a parlarne in una recente intervista con
ComingSoon.net.
L’attrice, che è apparsa in tutti e
quattro i film del franchise nei panni della medium Elise Rainier,
ha spiegato che ora come ora non conosce i piani della Blumhouse in merito alla saga, ma che ovviamente
amerebbe tornare per un eventuale nuovo film. “Penso che ora
come ora siamo tutti preoccupati in merito al film horror della
nostra società. Stiamo già vivendo una sorta di horror”, ha
ironizzato l’attrice in merito a quanto sta accadendo nel mondo.
“Ad un certo punto sembrava che James Wan avesse in mente un
altro Insidious, poi non ho avuto più aggiornamenti in merito.
Credo che al momento siano tutti abbastanza preoccupati. A me
andrebbe bene realizzarne un altro. D’altronde il mio personaggio è
già nell’Altrove, quindi sarebbe tutto molto differente.”
Insidious è il film che ha dato il via ad una
delle saghe horror più viste degli ultimi anni, capostipite di un
sequel e due prequel. Nella fattispecie, il primo film del 2010 è
il terzo andando nell’ordine cronologico degli eventi. L’ultima
capitolo del franchise,
Insidious – L’ultima chiave, è il capitolo della serie che
ha incassato di più al box office.
Sony Pictures ha
diffuso il trailer ufficiale di Insidious:
La Porta Rossa, il quinto capitolo della
serie horror di culto che è diretto e interpretato da
Patrick Wilson.
In Insidious:
La Porta Rossa, il cast originario del franchise
horror si riunisce nell’ultimo capitolo della terrificante saga
della famiglia Lambert. Per mettere a tacere i loro demoni una
volta per tutte, Josh (Patrick Wilson) e Dalton
(Ty Simpkins), ormai in età da college, devono spingersi
nell’“Altrove” più a fondo di quanto non abbiano mai fatto,
affrontando l’oscuro passato della loro famiglia e una serie di
nuovi e più spaventosi terrori che si nascondono dietro la porta
rossa.
Il capitolo finale della serie
horror di culto sta per arrivare al cinema! Insidious: La
Porta
Rossa, diretto e
interpretato da
Patrick Wilson arriverà al cinema dal 5 Luglio
distribuito da Sony Pictures Italia.
In Insidious: La
Porta Rossa, il cast originario del franchise
horror si riunisce nell’ultimo capitolo della terrificante saga
della famiglia Lambert. Per mettere a tacere i loro demoni una
volta per tutte, Josh (Patrick Wilson) e Dalton
(Ty Simpkins), ormai in età da college, devono spingersi
nell’“Altrove” più a fondo di quanto non abbiano mai fatto,
affrontando l’oscuro passato della loro famiglia e una serie di
nuovi e più spaventosi terrori che si nascondono dietro la porta
rossa.
Torna sugli schermi il 18
gennaio, Insidious: l’ultima chiave, un nuovo
capitolo della saga horror.
Insidious: l’ultima chiave – Un
mondo del terrore
Questo piccolo microcosmo orrorifico
è nato nel 2010 dalla fertile mente del regista James
Wan, ormai noto nell’ambito del cinema horror per aver
portato nuova linfa al genere, con film campioni di incassi come
Saw-L’Enigmista, The Conjuring e, appunto,
Insidious. A produrre, oltre lo stesso Wan,
sono Oren Peli (regista di Paranormal
Activity) e la Blumhouse di Jason Blum.
Dove eravamo rimasti
Nata dalla penna dello sceneggiatore
Leigh Whannell (che nei film interpreta anche Specs), la storia di
Insidious segue principalmente le vicende della medium Elise Rainer
(Lin Shaye) e dei vari casi che di volta in volta
deve affrontare. Elise ha messo su infatti una sorta di squadra
assieme ai due giovani e simpatici Specs (Leigh
Wallen) e Tucker (Angus Sampson), che la
aiutano con i loro macchinari di rilevazione.
Nei primi due capitoli Elise aiuta
la famiglia Lambert, il cui piccolo figlio Dalton sembra caduto in
un coma irreversibile, quando in realtà è stato confinato nel
cosiddetto “Altrove” da un demone maligno.
Nel terzo capitolo,
Insidious 3 – L’Inizio, la medium similmente
aiuterà Quinn Brenner a disfarsi di un’entità malefica che la ha
presa di mira.
La trama di
Insidious: l’ultima chiave
Il vero inizio della saga però, è
narrato in questo quarto capitolo. Assistiamo alla prima infanzia
di Elise Rainer e alla nascita dei suoi poteri psichici. Tornati ai
giorni nostri, un’ormai anziana Elise dovrà fare ritorno alla sua
casa natia ed affrontare i demoni, reali e spettrali, che essa
racchiude.
Un classico che ritorna
L’intera saga di Insidious ha mirato
sin dagli inizi alla rivisitazione del grande classico della casa
stregata, rileggendolo in chiave moderna e intelligente. Ma se nei
primi capitoli si faceva un uso sapiente dello spavento indotto
senza troppi effetti speciali (ma solamente giocato sulla
psicologia dello spettatore) questo quarto capitolo perde
originalità sia in fatto di narrazione che di messa in scena.
La storia è davvero troppo simile
alle precedenti, complice anche la presenza dei medesimi personaggi
(che stemperano, al solito, il clima cupo con battute già sentite)
e di un mostro quasi uguale a quelli dei capitoli di cui sopra.
A causa del buon successo del
franchise, forse gli autori non hanno voluto azzardare in eccessivi
cambiamenti stilistico-narrativi, che però questa volta finiscono
per tirare troppo per le lunghe una storia di cui già si conosce il
finale (la trama di Insidious 4 infatti è direttamente collegata ai
primi due capitoli, e questo fa perdere allo spettatore il piacere
di scoprire come andrà a finire).
Le citazioni dei grandi
classici del genere – primaria caratteristica dei primi Insidious –
sono meno sorprendenti.
Certo la coerenza narrativa c’è, la
saga funziona grazie anche ai personaggi ormai noti, ma si ha
l’impressione di assistere più ad una serie tv che ad un film a sè
stante.
Sulla scia delle vecchie saghe
horror di serie B, la visione di Insidious: L’Ultima
Chiave cela qualcosa di nostalgico. Il ricordo va
istintivamente alle innumerevoli VHS che racchiudevano le saghe di
Venerdì 13, Hellraiser e tanti
altri horror pieni di capitoli più o meno riusciti.
In questo senso, quella di Insidious
potrebbe essere una discreta “operazione nostalgia” che cavalca
l’onda incredibilmente attuale del revival anni ‘80 e di tutto ciò
che ne consegue.
SonyPicturesIT ha diffuso un nuovo
contenuto promozionale per Insidious: L’Ultima
Chiave, il film horror in arrivo al cinema dal prossimo 18
Gennaio.
Le menti creative dietro il successo
della trilogia di Insidious tornano con Insidious: L’Ultima
Chiave e torna anche Lin Shaye nella
parte della dottoressa Elise Rainier, la brillante
parapsicologa che stavolta deve affrontare la sua ossessione più
terribile, proprio all’interno della sua famiglia.
Il film è scritto dal cocreatore
Leigh Whannell (Saw), che ha
realizzato la trilogia e ha diretto l’episodio n. 3; prodotto da
Jason Blum (lnsidious, La notte del
giudizio, Scappa-Get Out), da Oren Peli
(Paranormal Activity) e dal cocreatore
James Wan (L’evocazione-The Conjuring,
Fast&Furious 7); e diretto da Adam
Robitel (The Taking of Deborah
Logan).
Nel cast, insieme a Shaye, Angus Sampson, Whannell, Josh
Stewart, Caitlin Gerard, Kirk Acevedo, Javier Botet, Bruce Davison,
Spencer Locke, Tessa Ferrer, Ava Kolker e Marcus
Henderson.
Steven Schneider, Brian
Kavanaugh-Jones, Charles Layton, Bailey Conway Anglewicz, Couper
Samuelson e Whannell sono i produttori
esecutivi. La Sony Pictures Worldwide Acquisitions (“SPWA”) ha
prodotto e finanziato Insidious: L’Ultima Chiave.
Il film sarà distribuito nelle sale italiane il 18 gennaio da
Warner Bros. Entertainment.
Debutterà al cinema il 18 Gennaio
2018 Insidious: L’Ultima Chiave, il nuovo
capitolo del franchise Horror Insidious.
Diretto da Adam Robitel e prodotto da
Jason Blum e Oren Peli, James Wan Insidious:
L’Ultima Chiave vede protagonista assoluta Lin
Shaye.
Le menti creative dietro il successo
della trilogia di Insidious tornano con INSIDIOUS: L’ULTIMA
CHIAVE e torna anche Lin Shaye nella parte della dottoressa
Elise Rainier, la brillante parapsicologa che stavolta deve
affrontare la sua ossessione più terribile, proprio all’interno
della sua famiglia.
Il
film è scritto dal cocreatore Leigh Whannell
(Saw), che ha realizzato la trilogia e ha diretto l’episodio n. 3;
prodotto da Jason Blum (lnsidious,
La notte del giudizio,
Scappa – Get Out), da Oren Peli
(Paranormal
Activity) e dal cocreatore James Wan
(L’evocazione – The Conjuring, Fast & Furious 7);
e diretto da Adam Robitel (The Taking of Deborah
Logan).
Nel cast, insieme a Shaye, Angus Sampson,
Whannell, Josh Stewart, Caitlin Gerard, Kirk Acevedo, Javier Botet,
Bruce Davison, Spencer Locke, Tessa Ferrer, Ava Kolker e Marcus
Henderson. Steven Schneider, Brian
Kavanaugh-Jones, Charles Layton, Bailey Conway Anglewicz, Couper
Samuelson e Whannell sono i produttori esecutivi. La
Sony Pictures Worldwide Acquisitions (“SPWA”) ha prodotto e
finanziato INSIDIOUS: L’ULTIMA CHIAVE. Il film sarà
distribuito nelle sale italiane il 18 gennaio da Warner Bros.
Entertainment
Jason Blum e
la sua Blumhouse Pictures hanno comunicato di aver
ingaggiato Dermot Mulroney per il prossimo
Insidious: Chapter 3 di cui ancora si sa poco o
nulla sia a livello di trama che altri componenti del cast, non
sono infatti stati confermati i protagonisti dei capitoli
precedenti ovvero Patrick Wilson e Rose
Byrne.
Inoltre sappiamo già che alla regia non ci sarà più James
Wan ma bensì Leigh Whannell; Wan però
rimane come produttore e consulente insieme a Oren
Peli. Di seguito un’immagine di benvenuto a Mulroney
nel cast di Insidious
Insidious è il
film che ha dato il via ad una delle saghe horror più viste degli
ultimi anni, capostipite di un sequel e due prequel. Nella
fattispecie, questo film è il terzo andando nell’ordine cronologico
degli eventi.
Tra eventi inquietanti,
manifestazioni di carattere soprannaturale e possibilità di
esplorare tanti e diversi universi, questo lungometraggio ha
spaventato, affascinato e coinvolto milioni di persone in tutto il
mondo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Insidious, uno dei film horror per
ecellenza.
Insidious film
1. James Wan ha lavorato al
film con The Conjuring in mente. Mentre stava girando il
primo capitolo di Insidious,
James Wan aveva già il franchise di The Conjuring in mente. Non a caso, infatti, è
possibile notare alcuni spunti, tratti dai primi due film di
Insidious, che hanno dato vita ad una delle saghe horror
più seguite, e i primi film dell’altro franchise. Di fatto, con la
creazione di questi due franchise, Wan è diventato uno dei maggior
registi dei film horror e del cinema in generale.
2. S’intravede
Saw. Nella prima metà del film, dietro al personaggio di
Patrick Wilson, è possibile vedere un
personaggio molto conosciuto. Si tratta del protagonista del film
Saw – L’Enigmista, disegnato sulla lavagna con il numero
otto scritto al di sotto.
3. Non sangue, ma
rossetto. Quando le lenzuola vengono trovate con delle
impronte rosse di mani, questo è stato confuso per sangue, ma in
realtà era rossetto rosso. Il demone dalla faccia rossa (noto come
“il demone del rossetto”) lascia impronte delle mani ovunque,
mostrando di essere molto vicino a Dalton ad un certo punto del
film.
Insidious streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo
film, è possibile farlo grazie alla sua presenza su diverse
piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili,
Google Play e iTunes.
Insidious cast
5. Ethan Hawke sarebbe
potuto essere nel cast. Pare che la prima scelta per il
ruolo di Josh Lambert fosse Ethan Hawke. Tuttavia, l’attore ha deciso di
rifiutare il ruolo, anche se non sono chiari i motivi, che poi è
andato a Patrick Wilson.
6. Patrick Wilson in un
ruolo da perseguitato. In Insidious, Patrick
Wilson interpreta il ruolo di Josh Lambert, perennemente
perseguitato dai fantasmi che vogliono invadere il suo corpo. Tutto
ciò si può intendere quasi come l’opposto della serie tv A
Gifted Man (2011) in cui Micheal Holt, il personaggio di
Wilson) è in grado di vedere il fantasma di Anna Paul, sua moglie
defunta, al fine di migliorarlo come medico e come persona.
7. Un attore che è anche
compositore. In Insidious è presente un demone
che è interpretato da Joseph Bishara. Ma costui
non ha lavorato al film sono in quanto attore: infatti, egli è
stato anche il compositore del lungometraggio, realizzando la
colonna sonora.
Insidious trailer
8. Un trailer
fenomenale. Prima di mettersi alla prova con il film di
James Wan, è consigliabile dare un occhio al trailer. Ci si
accorgerà subito di come questa prima visione farà capire la
direzione e il senso del film, oltre che assaggiare il livello di
paura intrinseco.
Insidious sequel
9. È stato realizzato un
prequel. Dato l’enorme successo generato dal Insidious, si
è deciso di dare vita a un film sequel. Nel 2013, infatti, è stato
realizzato Oltre i confini del male: Insidious 2 che vede
nuovamente protagonisti Patrick Wilson e Rose Byrne.
10. Sono usciti due film
prequel. Con il successo dei due film di Insidious,
realizzare altri film legati a questo molto era scontato. Non a
caso, sono stati realizzati ben due prequel: nel 2015 è uscito
Insidious 3 – L’inizio e nel 2018 è arrivato al cinema
Insidious – L’ultima chiave, prequel del terzo
capitolo.
La Warner Bros ha diffuso il motion
poster di Insidious: L’Ultima Chiave, il film
di Adam Robitel e prodotto da Jason Blum,
Oren Peli, James Wan e con Lin
Shaye.
Le menti creative dietro il
successo della trilogia di Insidious tornano
con Insidious: L’Ultima Chiavee torna anche
Lin Shaye nella parte della dottoressa Elise Rainier, la brillante
parapsicologa che stavolta deve affrontare la sua ossessione più
terribile, proprio all’interno della sua famiglia.
Il film è scritto dal co-creatore
Leigh Whannell (Saw), che ha
realizzato la trilogia e ha diretto l’episodio n. 3; prodotto da
Jason Blum (lnsidious, La notte del
giudizio,
Scappa – Get Out), da Oren Peli (Paranormal
Activity) e dal co-creatore James Wan
(L’evocazione-The Conjuring, Fast & Furious 7); e
diretto da Adam Robitel (The Taking of Deborah
Logan).
Nel cast, insieme a Shaye, Angus
Sampson, Whannell, Josh Stewart, Caitlin Gerard, Kirk Acevedo,
Javier Botet, Bruce Davison, Spencer Locke, Tessa Ferrer, Ava
Kolker e Marcus Henderson.
Steven Schneider, Brian
Kavanaugh-Jones, Charles Layton, Bailey Conway Anglewicz, Couper
Samuelson e Whannell sono i produttori esecutivi. La Sony
Pictures Worldwide Acquisitions (“SPWA”) ha prodotto e finanziato
INSIDIOUS: L’ULTIMA CHIAVE. Il film sarà
distribuito nelle sale italiane il 18 gennaio da Warner Bros.
Entertainment.
Lin
Shaye è pronta a tornare a vestire i panni della
parapsicologa Elise Rainer in Insidius Chapter
4, quarto capitolo della fortunata saga horror
inaugurata nel 2010 da James Wan, a
testimoniarlo una nuova immagine promozionale che la ritrae in
compagnia di Tessa Ferrer, interprete
di un nuovo personaggio di nome Aubrey.
Lin Shaye, che è
stata presente in tutti e tre i film, ritorna come la parapsicologa
Elise Rainier. Sony Pictures Worldwide Acquisitions finanzierà
il film. Sony si occuperà della distribuzione internazionale,
mentre Universal si occuperà della distribuzione domestica. La
pellicola ha come data prevista d’uscita quella del 20 Ottobre
2017.
Insidious Chapter
4 sarà scritto dal co-creatore della serie, Leigh
Whannell, con Jason Blum, Oren Peli e il
co-creatore James Wan alla produzione.
Adam Robitel, che ha diretto l’horror indie
The Taking of Deborah Logan, dirigerà la
pellicola; Steven Schneider(Paranormal
Activity), Brian Kavanaugh-Jones e
Charles Layton saranno i produttori esecutivi.
Lin Shaye riprenderà il ruolo di Elise
Rainier in questo quarto film.
Arriva online il primo trailer
di Insidious Chapter 3, terzo
capitolo della saga creata da James Wan. Per
il terzo film il timone passa però a Leigh
Whannell, sceneggiatore di molti film di Wan,
compreso il primo capitolo di
Insidious.
In questo capitolo l’attenzione sarà
concentrata maggiormente su The Further, l’extra
dimensione oscura rivelata nel primo film, e sul
principio dell’infestazione della famiglia Lambert.
Il cast è al completo e sappiamo che non si rivedranno più
i volti di Rose Byrne e Patrick
Wilson mentre resta Lyn Shaye
affiancata da Dermot Mulroney.
Sebbene la sceneggiatura del film
sia completa ancora non si conosce la trama. La cosa certa è che
Insidious Chapter 3 non sarà in alcun
modo connesso al finale del precedente capitolo.
Ecco un trailer per
Insidious Chapter 3, terzo capitolo,
nonché prequel, della serie nata dall’ingegno del duo composto
da James Wan e Leigh
Wannell:
Vi ricordiamo che, per
questa terza incarnazione, la pellicola non sarà diretta come in
passato dal solito James Wan, ma sarà lo
stesso Leigh Wannell a raccoglierne
l’eredità, non limitandosi più a firmarne la sceneggiatura.
In questo capitolo l’attenzione sarà
concentrata maggiormente The Further, l’extra
dimensione oscura rivelata nel primo film, e sul
principio dell’infestazione della famiglia Lambert.
Nel cast non troveremo
più i volti di Rose Byrne e
Patrick Wilson, mentre è confermata la presenza
di Lyn Shaye che per l’occasione sarà
affiancata da Dermot
Mulroney, Angus
Sampsone Stefanie
Scott.
Insidious Chapter 3
è atteso nelle sale americane il
prossimo 29 maggio 2015.
Focus Features ha diffuso il
trailer internazionale di Insidious Chapter
3, terzo capitolo, nonché prequel, della serie nata
dall’ingegno del duo composto da James
Wan e Leigh Wannell. Potete
vederlo di seguito:
Vi ricordiamo che, per questa terza
incarnazione, la pellicola non sarà diretta come in passato dal
solito James Wan, ma sarà lo
stesso Leigh Wannell a raccoglierne
l’eredità, non limitandosi più a firmarne la sceneggiatura.
In questo capitolo l’attenzione
sarà concentrata maggiormente The Further, l’extra
dimensione oscura rivelata nel primo film, e sul
principio dell’infestazione della famiglia Lambert. Nel cast non
troveremo più i volti di Rose Byrne e
Patrick Wilson, mentre è confermata la presenza
di Lyn Shaye che per l’occasione sarà
affiancata da Dermot
Mulroney, Angus
Sampsone Stefanie
Scott.
Insidious Chapter 3
è atteso nelle sale americane il
prossimo 29 maggio 2015.
A pochi giorni di
distanza dalla pubblicazione di un breve
teaser, Insidious Chapter 3, terzo
capitolo, nonché prequel, della serie nata dall’ingegno del duo
composto da James
Wan e Leigh Wannell, si mostra
in un primo ed inquietante trailer che non tradisce le atmosfere
del film:
Vi ricordiamo che, per questa terza
incarnazione, la pellicola non sarà diretta come in passato dal
solito James Wan, ma sarà lo
stesso Leigh Wannell a raccoglierne
l’eredità, non limitandosi più a firmarne la sceneggiatura.
In questo capitolo l’attenzione sarà
concentrata maggiormente The Further, l’extra
dimensione oscura rivelata nel primo film, e sul
principio dell’infestazione della famiglia Lambert.
Nel cast non troveremo
più i volti di Rose Byrne e
Patrick Wilson, mentre è confermata la presenza
di Lyn Shaye che per l’occasione sarà
affiancata da Dermot
Mulroney, Angus
Sampsone Stefanie
Scott.
Insidious Chapter 3
è atteso nelle sale americane il
prossimo 29 maggio 2015.