La WB ha svelato una nuova immagine de Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato. Si tratta di un maxi banner in cui vediamo alcune scene, dieci per la precisione, del film
Un Matrimonio Mostruoso: trailer della nuova commedia italiana
01 Distribution ha diffuso il trailer della nuova commedia italiana Un Matrimonio Mostruoso, un film di Volfango De Biasi con Massimo Ghini, Paola Minaccioni, Ilaria Spada, Ricky Memphis, Cristiano Caccamo, Emanuela Rei, Maurizio Mattioli, Elisa Di Eusanio, Claudio Greg Gregori, Paolo Calabresi e con Sara Ciocca, Vincenzo Sebastiani, Irene Girotti, Mattia Lucentini.
Prodotto da Fulvio e Federica Lucisano una produzione Italian International Film con Rai Cinema. Dal 21 Giugno al cinema
La trama del film
Non è sempre vero che se ne vanno i migliori. É passato a miglior vita Nando, capofamiglia del clan Cornicioni. Sembra che, per una tragica fatalità, sia finito in una doccia di cemento a presa rapida. Il triste evento ha riunito la famiglia umana di Luna, figlia di Nando, e quella mostruosa del marito Adalberto. I parenti, affranti, ignorano che Nando non è nell’aldilà ma in un lontano paradiso fiscale. L’unica a sapere è sua moglie Stella, abbandonata senza un soldo e alla ricerca di un modo per saldare i debiti del “defunto” marito. Stella decide di approfittare della crisi matrimoniale tra il consuocero Vladimiro e Brunilde, riuscendo a scalzare nel cuore del vampiro la strega. Ma Brunilde non si dà per vinta… è pronta a tutto per salvare il suo secolare matrimonio.
Un matrimonio mostruoso, la recensione del sequel degli Addams italiani
Dopo l’incontro-scontro tra le due famiglie del primo film, la nascita dei gemelli e l’inevitabile rito riparatore, nel nuovo film di Volfango De Biasi si parla sì di Un matrimonio mostruoso (qui il trailer), ma non di quello tra i giovani protagonisti di due anni fa, Cristiano Caccamo ed Emanuela Rei. Che pure tornano nel cast sempre più ricco del film in sala dal 21 giugno (da 01 Distribution) insieme ai vari Massimo Ghini, Paola Minaccioni, Ilaria Spada e Paolo Calabresi, con Claudio Greg Gregori – invece del compare storico Lillo – a guidare la truppa di new entry composta da Ricky Memphis, Maurizio Mattioli ed Elisa Di Eusanio.
E’ sempre parenti-serpenti
D’altronde questo sequel pone come premessa proprio la dipartita del ‘povero’ Nando (in realtà fuggito in un paradiso fiscale), mostro tra i mostri, capofamiglia del clan Cornicioni e marito della subdola Stella di Ilaria Spada. E’ lei che, minacciata dal proprio padre (Mattioli), è costretta a trovare i soldi a lui dovuti dal marito scomparso, a ogni costo. Anche tentando di sedurre il consuocero Vladimiro, che Brunilde dovrà cercare di riconquistare prima che sia troppo tardi – e i due convolino a nozze – e con l’aiuto di un trasformato zio Nanni (Calabresi) e dell’avvocato Remo (Memphis), sicuro di aver trovato una soluzione nel codice di diritto mostruoso.
Un’esperienza mostruosa
Il desiderio dichiarato “di tornare a giocare con i personaggi del primo film” promette un “immaginario infantile, popolato da mostri grotteschi e figure della fantasia che possano divertire tutta la famiglia”, ma il rischio è che anche il pubblico del film originale possa restare deluso da uno sfruttamento piuttosto arbitrario di quello spunto che aveva regalato una versione nostrana di un tema classico, cinematografico e televisivo, variamente declinato in passato, dagli Addams e i Monsters degli anni 40 alle riedizioni moderne di Rob Zombie e Tim Burton. Purtroppo la scelta di approfittarne ancora per realizzarne un seguito appare – soprattutto a vederne il risultato – soprattutto figlia di un tentativo commerciale che mostra la sua debolezza nella svolta impartita alla storia, troppo simile ai peggiori ‘Natale a’ o le commedie degli equivoci alla Neri Parenti.
Un matrimonio mostruoso, un sequel migliore dell’originale
Un sicuro pregio di questo ‘Matrimonio’ sta nel riuscire a far rivalutare il film del 2021, del quale recupera alcuni degli elementi migliori (come l’approccio borgataro-psicanalitico della Spada e i due giovani protagonisti), inevitabilmente concedendo loro meno spazio. Per lasciarne invece a contrasti già visti o forzatamente sviluppati, spesso in doppi sensi più banali e personaggi scivolati dalla caratterizzazione più o meno riuscita alla macchietta da catalogo.
Difficile riconoscere la “commedia familiare, di costume e di classe” nel teatrino che sostituisce la liaison soprannaturale tra Pippo Franco e Barbara Bouchet con quello – salvando gli interpreti – tra Elisa Di Eusanio e la mummia dell’Egitto settentrionale, o peggio ancora tra papà ‘Romanzo Criminale’ e la ‘Isadora Duncan’ de noantri. Per non parlare dell’hully gully di gruppo. Malauguratamente, nemmeno la sostituzione del fu Lillo (citato maldestramente in una brutta scena iniziale) con il compare Greg in versione dottor Frankenstein (con ulteriori citazioni, altrettanto evitabili) aiuta, nel complesso. Peccato, perché l’evoluzione della Brunilde di Paola Minaccioni, strega d’altri in tempi in crisi di accettazione, avrebbe potuto offrire di più, e anche le fondamentali lezioni affidate nel finale alla coppia Caccamo-Rei e soprattutto a Mattioli rischiano di perdersi in un generale senso di liberazione.
Un matrimonio esplosivo: trailer del film con Jennifer Lopez e Josh Duhamel
Prime Video ha diffuso il trailer di Un matrimonio esplosivo, il nuovo film Prime Original con Jennifer Lopez e Josh Duhamel su Prime Video dal 27 gennaio 2023
Diretto da Jason Moore e scritto da: Mark Hammer, Un matrimonio esplosivo è prodotto da Todd Lieberman, David Hoberman, Alexander Young, Jennifer Lopez, Elaine Goldsmith Thomas e Benny Medina. Nel cast oltre a Jennifer Lopez e Josh Duhamel, anche Jennifer Coolidge, Sônia Braga, Cheech Marin, Selena Tan, D’Arcy Carden, Callie Hernandez, Desmin Borges, Steve Coulter, Alberto Isaac, e Lenny Kravitz
In Un matrimonio esplosivo, Darcy (Jennifer Lopez) e Tom (Josh Duhamel) riuniscono le loro famiglie, amorevoli ma sempre pronte ad esprimere giudizi, per il non plus ultra dei matrimoni, proprio quando la coppia inizia ad avere dei ripensamenti. E come se questa non fosse già una minaccia sufficiente, improvvisamente le vite di tutti sono in pericolo quando gli invitati vengono presi in ostaggio. “Finchè morte non ci separi” assume un significato tutto nuovo in questa avventura comica e adrenalinica in cui Darcy e Tom dovranno salvare i loro cari – sempre che non si uccidano prima a vicenda.
Un matrimonio esplosivo: nuovo trailer del film con Jennifer Lopez e Josh Duhamel
Diretto da Jason Moore e scritto da Mark Hammer, Un matrimonio esplosivo è prodotto da: Todd Lieberman, David Hoberman, Alexander Young, Jennifer Lopez, Elaine Goldsmith-Thomas e Benny Medina.Protagonisti del film sono Jennifer Lopez, Josh Duhamel, Jennifer Coolidge, Sônia Braga, Cheech Marin, Selena Tan, D’Arcy Carden, Callie Hernandez, Desmin Borges, Steve Coulter, Alberto Isaac, e Lenny Kravitz.
In Un matrimonio esplosivo, Darcy (Jennifer Lopez) e Tom (Josh Duhamel) riuniscono le loro famiglie, amorevoli ma sempre pronte ad esprimere giudizi, per il non plus ultra dei matrimoni, proprio quando la coppia inizia ad avere dei ripensamenti. E come se questa non fosse già una minaccia sufficiente, improvvisamente le vite di tutti sono in pericolo quando gli invitati vengono presi in ostaggio. “Finchè morte non ci separi” assume un significato tutto nuovo in questa avventura comica e adrenalinica in cui Darcy e Tom dovranno salvare i loro cari – sempre che non si uccidano prima a vicenda.
Un matrimonio esplosivo, la recensione del film con Jennifer Lopez e Josh Duhamel
Una nuova commedia romantica si aggiunge al palmares di Jennifer Lopez e Josh Duhamel che guidano – letteralmente – il film Un matrimonio esplosivo. La pellicola di Amazon Prime Video sarà disponibile sulla piattaforma dal 27 gennaio. Il regista, Jason Moore, presenta questo film a tratti audace che ha a tutti gli effetti le caratteristiche di una classica romcom americana ma che si trasforma presto in un bad-ass movie. Darcy e Tom riuniscono le loro famiglie per un matrimonio di gruppo, ma la cerimonia viene sospesa quando degli uomini armati prendono tutti in ostaggio. “Finché morte non ci separi” assume un significato del tutto nuovo in questa esilarante e adrenalinica avventura, quando Darcy e Tom dovranno salvare i loro cari, se non si uccideranno prima a vicenda.
Un matrimonio esplosivo, la trama
Jennifer Lopez dopo Marry Me – Sposami torna in una commedia romantica un po’ fuori dagli schemi. Ci troviamo nelle Filippine e L-O-V-E di Nat King Cole risuona nelle nostre orecchie. Sembrerebbe andare tutto bene, le dinamiche sono abbastanza semplici: la futura sposa affronta i problemi pre-matrimonio, una suocera invadente (Jennifer Coolidge), una madre contrariata (Sônia Braga) e l’ex fidanzato storico che si presenta senza avvisare (Lenny Kravitz). Ci troviamo in un resort esclusivo delle Filippine che data la presenza della Coolidge confondiamo Un matrimonio esplosivo con un episodio di The White Lotus. La coppia formata dalla Lopez e da Duhamel capovolge gli stereotipi di genere: Tom vuole un matrimonio in pompa magna, lo organizza alla perfezione creando dei centro tavola a forma di ananas luccicanti invidiabili. Darcy, avvocato di carriera, non sogna nulla del genere, anzi predilige una cerimonia intima con l’amore della sua vita.
Un matrimonio esplosivo vira presto sul “bad-ass movie” quando parallelamente a una crisi coniugale tra la coppia compaiono i pirati e rapiscono gli ospiti. Il crescendo di suspence verso quello che accadrà nel film è ovviamente avvolto da tutte le questioni interne tra la coppia. Da una parte, dunque, ci sono i parenti e amici degli sposi rapiti dai pirati che chiedono un riscatto stranamente abbastanza salato. Dall’altra Darcy e Tom che litigano su chi dei è pronto a fare il sacrificio più grande per salvare la relazione. “Non tutto è una questione di soldi!“, esclama la futura sposa Darcy alla cena di prova del suo idilliaco matrimonio, ma effettivamente presto lo diventerà.
Un piano con un solo passaggio
Mentre cercano di risollevare le sorti della loro storia d’amore – apparentemente – tormentata – Darcy e Tom si improvvisano killer di pirati. Il compito gli riesce molto bene dato che, per una serie di coincidente fortuite, riescono a far fuori parte della banda di pirati che li ha colpiti. Il regista Jason Moore (Pitch Perfect) cerca dare una nuova luce al genere delle commedie romantiche aggiungendo sangue, violenza e omicidi. Un matrimonio esplosivo va controtendenza anche rispetto alle pellicole proposte quest’anno che tentano di fare una critica alla borghesia moderna. Prima con The Menu e poi con Triangle of Sadness. La critica è velata pressoché inesistente dato che sono sempre i “buoni” ad avere la meglio.
Oltre alla parte cruenta in Un matrimonio esplosivo una buona dose di umorismo è portata in scena da Jennifer Coolidge che sembra non aver mai abbandonato il ruolo di The White Lotus e rende comici anche i momenti di massima tensione del film. In più di una occasione le risate sono affidate al suo personaggio di mamma chioccia. Darcy e Tom riescono in qualche modo a cavarsela e le varie peripezie che affrontano per avere la meglio sui pirati si muovono parallelamente alla risoluzione del loro rapporto. Ci sono, infatti, diversi momenti chiarificatori della loro storia d’amore che aiuteranno i due ad accettare le differenze l’uno dell’altro.
Pirati, amore e fantasia
Ma se fino a questo punto di Un matrimonio esplosivo abbiamo visto soltanto sequenze di combattimento arrangiate accompagnate da una buona dose di fortuna, arriva lo sconvolgimento di trama. Sean, interpretato da Lenny Kravitz, è in realtà il mandante di questo rapimento. Tom è il primo a smascherarlo con un atto di coraggio e mettendo a repentaglio la sua vita. Sean ha affidato ai mercenari balinesi di attaccare il matrimonio di Darcy per chiedere un riscatto a Robert (Cheech Marin), il padre della sposa. Ma come se non fosse abbastanza: la compagna di Robert è in realtà complice di questo attacco, palesa la sua vera identità e cerca in tutti i modi di uccidere i due futuri coniugi.
L’amore in Un matrimonio esplosivo è centrale e viene narrato sotto le sue più contrastanti sfaccettature. Quello per i figli, l’amore per la famiglia, per il partner. L’amore più vanitoso, più ricercato, più nascosto, ma non è totalizzante. Non si riesce a entrare in empatia o quanto meno a simpatizzare per Darcy e Tom. A causa della scarsa chimica che riecheggia per tutto il film tra gli stessi attori la loro relazione appare piatta. Per cui alla fine, quando il risvolto di trama è il consueto E vissero per sempre felici e contenti, l’unica cosa che rimane impressa è l’immagine di Jennifer Coolidge con un mitra in mano che fa un agguato ai pirati.
Un Matrimonio da Favola: recensione del film dei Vanzina
I fratelli Vanzina tornano dietro la macchina da presa con un racconto dal sapore “amarcord” dopo l’incursione recente nello spensierato mondo di Sapore di Te, e lo fanno confezionando una commedia corale che nelle intenzioni si avvicina al gusto delle commedie francesi più recenti e campioni d’incassi. Stiamo parlando di Un Matrimonio da Favola, loro prossima fatica in uscita il 10 Aprile.
Un Matrimonio da Favola, il film
La storia ruota intorno a Daniele (Ricky Memphis), un impiegato di una banca svizzera trapiantato per necessità da Roma a Zurigo, che si appresta a sposare Barbara, la bellissima figlia del banchiere presso cui lavora. In occasione del matrimonio riunisce gli inseparabili amici del liceo, i quali però si sono persi di vista per vent’anni: Luca (Adriano Giannini), l’affascinante migliore amico con l’istinto del viaggiatore, ora fa la guida turistica; Giovanni (Emilio Solfrizzi) che sognava di diventare agente di Borsa, ora vende… borse in un negozio ed è sposato con Paola (Paola Minaccioni), avvocato divorzista inflessibile ed in carriera affetta da gelosia patologica che mal sopporterebbe la liaison del marito con la bella- e schietta- commessa Sara (Ilaria Spada), in trasferta con lui a Zurigo in occasione del matrimonio; ci sono poi Alessandro (Giorgio Pasotti) che si è dedicato alla carriera militare come voleva suo padre, impedendosi così da solo di esprimere liberamente la sua vera natura (è gay infatti e convive col compagno Roberto) e infine c’è Luciana (Stefania Rocca), l’asso della squadra di calcio che ha abbandonato la carriera sportiva ripiegando su un matrimonio col perito della sua assicurazione dopo un grave incidente, il pignolo ed insopportabile Fabio (Riccardo Rossi).
In una girandola di intrighi, coppie che si scambiano, gag comiche e situazioni paradossali che ricordano da vicino la struttura della pochade francese, i cinque amici rimettono in discussione le loro vite, preparandosi ad affrontare al meglio il secondo tempo della loro esistenza, che li aspetta. Nonostante l’idea promettente su carta, gli interessanti spunti narrativi si perdono in una messinscena caotica e boccaccesca, con gag viste e straviste con non aggiungono niente di nuovo alla classica tradizione della commedia vanziniana. Qui i due fratelli riescono a confezionare un prodotto d’intrattenimento più godibile, ma la debolezza tecnica tende a trascinare tutto il sistema nello strapiombo del cliché, della noia e della monotonia visiva, concedendo solo qualche battuta qua e là e regalando momenti più divertenti (perché veri e schietti) al personaggio dello zio ladro, interpretato da uno scoppiettante e brioso Max Tortora. Il film, più che il sapore d’amarcord, sembra avere il sapore del già visto e della prevedibilità più scontata.
Un matrimonio da Favola: il cast presenta il film
Il film Un Matrimonio da
Favola è stato presentato oggi nella cornice del
cinema Adriano da una gran parte del cast (Ricky Memphis,
Emilio Solfrizzi, Andrea Osvart, Giorgio Pasotti, Stefania Rocca,
Ilaria Spada e Max Tortora), dal regista
Carlo Vanzina e dallo sceneggiatore Enrico
Vanzina e dal produttore Paolo Del Brocco
(delegato per Rai Cinema) e Federica Lucisano.
La prima nota… di regia riguarda proprio lo stile dei Vanzina: perché il film comincia con un ritmo concitato per poi prendere una piega più intimista, dal sapore “amarcord” e malinconico, pur non rinunciando allo stile da commedia vanziniana?
Per Enrico il film è tendenzialmente comico, e mostra-lanciando uno sguardo a tratti malinconico- come sono cambiate le vite di un gruppo di amici e “compagni d’armi” che poi si sono persi, ritrovati (nonostante le pieghe che hanno preso le loro vite) e decidono di vivere al meglio il loro secondo tempo.
La prima domanda riguarda le fonti d’ispirazione del film: affondano le radici nella vita reale?
La storia affonda le radici in una tradizione nostrana popolata di barzellette e dintorni, ma a Vanzina piaceva l’idea che una donna idealizzata e perfetta come la Osvart potesse tradire, a pochi passi dal matrimonio, il suo uomo. Inoltre la loro ispirazione è più che altro Il Grande Freddo di L. Kasdan, l’idea di un bilancio tra amici dopo vent’anni.
I personaggi sembrano avere una doppia vita: con una prima parte da commedia degli equivoci e poi una seconda, con un cambio di rotta e con i personaggi che cominciano a cambiare percorso.
Pasotti (il primo a parlare) spiega che la difficoltà del suo personaggio è la sua sessualità, la sua difficoltà di confessare la propria omosessualità; Pasotti ha cercato di trovare la giusta misura senza calcare la mano o sforare nel piano della macchietta.
Per Stefania Rocca il passaggio è voluto: l’amicizia permette ai cinque amici di “svegliarsi” dal torpore nel quale stanno vivendo e di capire cosa vogliono davvero.
Emilio Solfrizzi ritiene che il suo personaggio, un uomo medio che ha accantonato i suoi sogni per sistemarsi accontentandosi di ciò che il destino gli ha offerto: non è soddisfatto del suo lavoro, del suo matrimonio né tantomeno della sua bellissima e giovanissima amante. È un fallimento uomo, uno shlemiel destinato a perdere che alla fine, proprio perché ha cercato di ottenere troppo, non gli è rimasto niente in mano. L’unica consolazione sono gli amici, che non lo giudicano mai e lo accettano per quello che è.
Max Tortora, dopo essersi calato nei panni dello zio, interpreta un personaggio che non ha una parabola: il suo è un disturbatore, una macchietta umana.
Ricky Memphis interpreta il personaggio tragicomico di un (quasi) marito tradito, tipico della commedia all’italiana.
Ilaria Spada si è confrontata con il personaggio “indiscreto” di Sara: un’amante (inconsapevole) che di solito è una disturbatrice vista non troppo bene, che in realtà porta in sé dei grandi sogni e un’enorme positività, che la sostengono nonostante la sua fragilità latente.
Andrea Osvart ha amato il personaggio di Barbara, una donna in grado di vivere le sue emozioni e di affrontare in faccia i suoi dubbi e le sue insicurezze: non è un personaggio ambiguo, è solo una ragazza viziata che, allo stesso tempo, ha dei dubbi enormi di fronte ad una grande scelta da compiere.
Adriano Giannini (non presente, ma messo in luce da Vanzina) non è mai stato valorizzato dalla commedia: invece, nonostante l’aspetto molto attraente, riesce a calarsi bene in un ruolo per lui inusuale.
È stato difficile raccogliere un cast di grosso calibro per la commedia italiana, avvicendando attori navigati e nuove scoperte (come Ilaria Spada).
Il personaggio dello zio ladro, interpretato da Tortora, e la bionda “bollente” della Osvart sono due personaggi dall’eco hitchcockiana: uno nasce proprio da un aneddoto legato al maestro del brivido stesso, e l’altra invece ricorda le splendide attrici altere che popolavano i suoi film.
Il film uscirà in 180- fino ad un massimo di 400 copie in tutta Italia il prossimo 10 Aprile.
Un matrimonio all’inglese: recensione del film con Colin Firth
Dalla pièce teatrale di Noel Coward, un bel film sulle dinamiche familiari, e su come sia difficile conciliare aspetti diversi di persone che si ritrovano a convivere forzatamente. Regine della scena sono la bella Jessica Biel, novella sposina di Ben Barnes, detentrice delle easy cirtues, i facili costumi del titolo, e l’eccezionale Kristin Scott Thomas, nervosa e dittatrice madre di Barnes. A completare i quadro uno sciatto e depresso Colin Firth nei panni del padre reduce di guerra e Kris Marshall, comprimario che resta impresso in qualunque sua performance (Love Actually, Funeral Party) che qui interpreta il maggiordomo complice della bella americana trapiantata nelle fredda e nebbiosa campagna inglese.
In Un matrimonio all’inglese un giovane appartenente alla borghesia inglese, durante i suoi viaggi incontra un bellissima e giovane vedova americana, se ne innamora e la sposa, ma viene il momento di presentarla alla propria famiglia e proprio in questi casi, le cose non vanno sempre bene. Sulla scia di Ti presento i miei, un’altra sulle dinamiche familiari, questa volta però raffinata dalla postdatazione degli eventi, ambientati all’inizio del XX secolo.
Un matrimonio all’inglese, il film
Tutto sembra cominciare bene per i novelli sposi, almeno fino a che le due donne, madre e moglie, si dichiarano guerra con colpi bassi e gag esilaranti. Una commedia ironica e divertente con un finale a sorpresa che intesse nella trama una vena malinconica rappresentata da Firth, decisamente in grande forma. Da notare anche la performance della Biel, lasciate alle spalle le serie tv e le commedie demenziali, regala un bel ritratto di donna indipendente e ribelle, affiancata da una sempre splendida Kristin Scott Thomas. Barnes, reduce dalle battaglie di Narnia, e prossimamente al cinema nei panni di Dorian Grey (ancora al fianco di Firth) risulta un po’ offuscato da tanta bravura.
Un matrimonio all’inglese, scritto e girato da Stephan Elliott, che si basa soprattutto sui personaggi, su una buona scrittura e sulla campagna inglese, sempre in ottima forma. Piacevole, sicuramente tra i più belli visti a Roma nella Selezione Ufficiale del Festival Internazionale del film.
Un marito sospetto: la vera storia che ha ispirato il film
Innumerevoli sono i casi di film più o meno liberamente ispirati ad alcuni casi di cronaca. Il più delle volte questo tipo di opere hanno l’obiettivo di offrire storie talvolta poco note, dalle quali far emergere riflessioni, paure o anche una semplice voglia di intrattenimento. Un titolo che nel 2019 ha suscitato una certa attenzione in Francia è stato Un marito sospetto, diretto da Christophe Lamotte. Inizialmente proposto come miniserie in due puntate, questo è poi stato riadattato come film, trovando distribuzione internazionale. Arriva infatti ora anche sulla televisione italiana, proponendo il racconto di un terribile caso di cronaca rimasto irrisolto.
Sulla base di ciò, Un marito sospetto offre allora un’ampia serie di suggestioni, dubbi e paure che mano mano si insidiano sempre di più nei protagonisti, senza fornire risposte facili. È dunque un titolo perfetto per gli amanti del thriller, che potranno qui ritrovare tutto ciò che rende affascinanti questa tipologia di opere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Un marito sospetto
Protagonista del film è Alice, infermiera quarantenne la cui vita serena accanto al marito Thomas Kertez e al figlio Romain viene sconvolta da un terribile sospetto. L’uomo che da sempre le è accanto non sarebbe la persona tranquilla e gentile che pensa di conoscere. Thomas sarebbe in realtà Antoine Durieux-Jelosse, un efferato assassino sparito nel nulla quindici anni prima dopo aver selvaggiamente massacrato la sua famiglia. A sostenere questa terribile verità è Sophie Lancelle, capo della polizia, che in tutti questi anni non ha mai abbandonato le ricerche per rintracciare l’uomo responsabile di quell’atroce delitto.
Nonostante Thomas proclami ad alta voce la sua innocenza, l’uomo si ritrova sempre più nel mezzo di un turbinio di sospetti, intrappolato nella lotta tra due donne ferocemente opposte: da una parte sua moglie, che non vuole credere di aver vissuto tutto questo tempo accanto a un assassino, dall’altra Sophie, fermamente convinta che sia lui uno dei criminali più ricercati degli ultimi anni. Mentre il confine netto tra verità e bugia inizia a sfocarsi, anche le certezze di Alice cominciano a vacillare e l’unico modo per porre fine alla vicenda, nel bene o nel male, sarà far emergere una volta per tutte la verità.
Ad interpretare Alice vi è l’attrice Laurence Arné, nota in particolare per la serie Workingirls e il film Ti presento i tuoi. Il ruolo di Thomas, il marito sospetto del titolo, è invece ricoperto dall’attore Kad Merad, noto per i film Giù al nord e Supercondriaco – Ridere fa bene alla salute. L’attrice Géraldine Pailhas, nota per aver interpretato Dona Ana in Don Juan DeMarco – Maestro d’amore, con Johnny Depp e Marlon Brando, interpreta invece qui il capo della polizia Sophie Lancelle. Gaspard Pasquet è invece l’interprete di Romain, figlio di Alice e Thomas.
Un marito sospetto: la vera storia dietro il film
Pur cambiando i nomi dei protagonisti della vicenda, il film è chiaramente ispirato ad un caso di cronaca nera, noto come il Massacro di Nantes, avvenuto nel 2011 e che ha sconvolto la Francia. Quell’anno, infatti, il 21 aprile furono ritrovati i corpi senza vita di cinque membri della famiglia Dupont de Ligonnès, a Nantes. Questi appartenevano ad Agnès e ai suoi quattro figli Arthur, Thomas, Anne e Benoit. Ad essere da subito sospettato dell’omicidio è stato il membro mancante della famiglia, ovvero Xavier, marito di Agnès e padre dei quattro ragazzi. Le vittime sono state drogate e poi uccise con un fucile lungo calibro 22 mentre dormivano, per poi essere seppellite sotto il patio nel giardino sul retro della loro casa.
Già dai primi giorni di aprile si iniziarono a notare strani comportamenti da parte della famiglia, che sembrava in procinto di trasferirsi. Xavier viene infatti visto più volte caricare l’auto con grandi bagagli e tutti i pagamenti in sospeso della famiglia vennero saldati in quei giorni. Dall’11 aprile Xavier inizia però a spostarsi in varie località della Francia, venendo avvistato o tramite telecamere di sorveglianza o tramite i pagamenti da lui effettuati. I vicini iniziano però a sospettare che il resto della famiglia sia ancora in casa e pertanto allertano la polizia, che il 21 aprile individuerà appunto i corpi. Da subito Xavier fu accusato degli omicidi, avendo inoltre acquistato diversi chili di calce nei giorni precedenti ed aver ereditato poche settimane prima lo stesso fucile con cui la famiglia è stata poi uccisa.
Quando il mandato d’arresto nei confronti di Xavier è stato emanato, però, di lui non vi era ormai più traccia. Probabilmente scappato definitvamente subito dopo aver commesso l’omicidio, Xavier non è infatti mai stato trovato, facendo di questo un caso irrisolto. Negli anni sono giunte varie segnalazioni di avvistamento, ma nessuna ha mai portato ad effettive conferme né di conseguenza a localizzare la posizione dell’uomo. Alcune teorie sostengono che Xavier possa essersi suicidato, ma se così fosse il corpo non è mai stato ritrovato. La polizia spera ancora oggi di individuare Xavier, ma è difficile se non impossibile stabilire in quale parte del mondo egli si trovi ora.
Un marito sospetto: dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 giugno alle ore 21:30 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.
Fonte: IMDb
Un marito a metà: trailer della commedia francese
Guarda il trailer italiano di Un marito a metà, in arrivo nei cinema italiani a partire dal 30 agosto distribuito da Officine UBU. Cosa succede quando una moglie scopre che il proprio marito ha un’amante? Le conseguenze possono essere esilaranti se la soluzione è originale; un inaspettato affidamento congiunto a settimane alterne! Questo è quello che accade a Jean, protagonista della nuova scoppiettante commedia francese diretta da Alexandra Leclère.
Jean (Didier Bourdon), affascinante professore di Lettere alla Sorbona di Parigi, è l’oggetto del desiderio, conteso in uno spassoso triangolo amoroso, che si ritroverà vittima di un diabolico piano ideato dalla moglie Sandrine (Valérie Bonneton) con la complicità della giovane amante Virginie (Isabelle Carré). Le due rivali in amore, disposte a tutto pur di trattenerlo a sé, troveranno un accordo inusuale e si divideranno, tra numerose difficoltà, ripicche ed esilaranti colpi bassi, l’amore e le attenzioni di Jean.
La regista Alexandra Leclère, prendendo spunto dalla quotidianità e da un suo vissuto personale, dà vita a una commedia brillante e ricca di colpi di scena in cui rovescia gli stereotipi sull’adulterio e sulla coppia. Un trio affiatato, un film tutto da ridere e un finale inaspettato fanno di UN MARITO A METÀ la perfetta commedia estiva per affrontare – con il giusto cinismo e un tocco di malizia – il rientro in città. UN MARITO A META’ arriverà al cinema a partire dal 30 agosto con Officine UBU.
Un marito a metà, la trama
Sandrine, sposata da 15 anni e con due figli, scopre che il marito Jean ha una relazione con un’altra donna. Superato lo shock iniziale, Sandrine decide di incontrare la rivale Virginie e le propone un insolito accordo: condividere il marito a settimane alterne, una sorta di affidamento congiunto. Inaspettatamente Virginie accetta e le due donne impongono a Jean un bizzarro triangolo amoroso e un nuovo stile di vita. Ma quello che per Jean sembra un sogno che diventa realtà, si rivelerà ben presto un incubo carico di imprevedibili conseguenze!
Un Marito a Metà: condivideresti tuo marito? Partecipa all’anteprima!
Uscirà il prossimo 30 agosto in sala Un Marito a Metà, la nuova commedia che arriva dalla Francia, firmata da Alexandra Leclère e con protagonisti Valérie Bonneton, Didier Bourdon, Isabelle Carré, Laurent Stocker.
Sandrine, sposata da 15 anni e con due figli, scopre che il marito Jean ha una relazione con un’altra donna. Superato lo shock iniziale, Sandrine decide di incontrare la rivale Virginie e le propone un insolito accordo: condividere il marito a settimane alterne, una sorta di affidamento congiunto. Inaspettatamente Virginie accetta e le due donne impongono a Jean un bizzarro triangolo amoroso e un nuovo stile di vita. Ma quello che per Jean sembra un sogno che diventa realtà, si rivelerà ben presto un incubo carico di imprevedibili conseguenze!
E voi? Condividereste il marito o il fidanzato? Sarà questa la domanda a cui le spettatrici saranno chiamate a rispondere in occasione della proiezione GRATUITA del film a Roma e Milano.
Martedì 17 luglio alle ore 11.00 al Moderno The Space di Roma e Mercoledì 18 luglio alle 10.30 presso l’Anteo di Milano, sarà possibile vedere il film gratuitamente in anteprima, grazie a Cinefilos.it. Le proiezioni sono riservate a donne dai 25 anni in su e per partecipare basta inviare una e-mail all’indirizzo [email protected] comunicando NOME, COGNOME, ETA’. L’invito è valido per la persona che fornirà il nominativo, più un accompagnatore/accompagnatrice!
NB – Sarà permesso l’accesso in sala solo alle candidate che riceveranno una e-mail di conferma in risposta al loro invio.
Un marito a metà al cinema dal 30 Agosto!
Cosa succede quando una moglie scopre che il proprio marito ha un’amante? Le conseguenze possono essere esilaranti se la soluzione è originale; un inaspettato affidamento congiunto a settimane alterne! Questo è quello che accade a Jean, protagonista della nuova scoppiettante commedia francese diretta da Alexandra Leclère intitolata UN MARITO A METÀ, in arrivo nei cinema italiani a partire dal 30 agosto distribuito da Officine UBU.
Jean (Didier Bourdon), affascinante professore di Lettere alla Sorbona di Parigi, è l’oggetto del desiderio, conteso in uno spassoso triangolo amoroso, che si ritroverà vittima di un diabolico piano ideato dalla moglie Sandrine (Valérie Bonneton) con la complicità della giovane amante Virginie (Isabelle Carré). Le due rivali in amore, disposte a tutto pur di trattenerlo a sé, troveranno un accordo inusuale e si divideranno, tra numerose difficoltà, ripicche ed esilaranti colpi bassi, l’amore e le attenzioni di Jean.
La regista Alexandra Leclère, prendendo spunto dalla quotidianità e da un suo vissuto personale, dà vita a una commedia brillante e ricca di colpi di scena in cui rovescia gli stereotipi sull’adulterio e sulla coppia. Un trio affiatato, un film tutto da ridere e un finale inaspettato fanno di UN MARITO A METÀ la perfetta commedia estiva per affrontare – con il giusto cinismo e un tocco di malizia – il rientro in città. UN MARITO A META’ arriverà al cinema a partire dal 30 agosto con Officine UBU.
SINOSSI: Sandrine, sposata da 15 anni e con due figli, scopre che il marito Jean ha una relazione con un’altra donna. Superato lo shock iniziale, Sandrine decide di incontrare la rivale Virginie e le propone un insolito accordo: condividere il marito a settimane alterne, una sorta di affidamento congiunto. Inaspettatamente Virginie accetta e le due donne impongono a Jean un bizzarro triangolo amoroso e un nuovo stile di vita. Ma quello che per Jean sembra un sogno che diventa realtà, si rivelerà ben presto un incubo carico di imprevedibili conseguenze!
Un mafioso per Nick Cassavetes
Pare che Nick Cassavetes (John Q., Le pagine della nostra vita) sarebbe intenzionato portare sullo schermo la vita del boss mafioso John Gotti ed a suo figlio, John Gotti Jr.
Un Lupo Mannaro Americano a Londra: Max Landis sta scrivendo il remake?
Lo sceneggiatore Max Landis (Chronicle) ha aggiornato questa mattina il suo profilo Twitter, condividendo qualcosa di piuttosto interessante. Landis ha infatti scritto: “Dal momento che me lo stanno chiedendo da tutta una vita: c’è soltanto uno dei film di mio padre (John Landis, NdR) che vorrei provare a rifare. E lo sto già facendo”.
John Landis ha diretto tutta una serie di pellicole cult nel corso della sua brillante carriera, come The Blues Brothers, Una poltrona per due, I tre amigos!, Il principe cerca moglie e, naturalmente, il più iconico di tutti: Un lupo mannaro americano a Londra. Secondo quanto riportato da Bloody Disgusting, sarebbe proprio l’horror del 1981 con protagonista David Naughton la pellicola che Max Landis avrebbe intenzione di riportare sul grande schermo.
La fonte è giunta a questa conclusione dopo gli ultimi tweet di Landis sul proprio profilo Twitter: parlando dei suoi progetti futuri, infatti, lo sceneggiatore ha utilizzato la parola “Moors” in riferimento ad uno di questi. Ecco: una delle più celebri battute nella versione originale di Un lupo mannaro americano a Londra recita proprio “Keep clear of the moors”.
Sarà dunque proprio questo film di papà John che Max vuole riportare al cinema? Al momento non ci sono ancora conferme ufficiali, ma vi terremo aggiornati.
Un Lupo Mannaro Americano a Londra: Max Landis sta scrivendo il remake?
Un lupo mannaro americano a Londra (An American Werewolf in London) è un film horror del 1981 scritto e diretto da John Landis.
Gli effetti speciali vennero curati da Rick Baker: il suo lavoro fu premiato con un premio Oscar al miglior trucco.
Fonte: CS
Un Lupo Mannaro Americano a Londra: al via il remake
Max Landis, figlio di John Landis, è al lavoro sulla sceneggiatura del remake di Un Lupo Mannaro Americano a Londra. Il giovane filmmaker, figlio d’arte, ha comicniato a lavorare ufficialmente al progetto di cui si parlava già lo scorso agosto.
Un Lupo Mannaro Americano a Londra: Max Landis per il remake
Deadline ne dà la conferma, specificando pure che il film, prodotto da Universal,non condividerà il nascente Universo Condiviso dei Mostri. Al fianco di Landis lavoreranno, direttamente da The Walking Dead, Robert Kirkman e David Albert.
Un Lupo Mannaro Americano a Londra è diventato un vero classico e considerato un culto già nel 1981, all’uscita in sala. Il film ha ricevuto grande plauso di critica e pubblico, conquistando l’Oscar per il miglior trucco, nell’anno di istituzione del premio di categoria. Scritto e diretto dell’icona del cinema degli anni ’80, John Landis, il film affonda le sue radici nei toni comico orrorifici che speriamo di trovare anche nel remake.
Il film originale racconta di David (David Naughton) che, azzannato da un lupo mannaro in una brughiera inglese, si rende conto di essere a sua volta diventato un licantropo che, nelle notti di plenilunio, si trasforma in mostro sanguinario.
Fonte: SR
Un Le Carre per Justin Kurzel
Dopo la relativa notorietà ottenuta con The Snowtown Murders, Justin Kurzel sarà prossimamente all’opera su Our Kind Of Traitor, tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carre, uscito nel 2010; la vicenda vede protagonista una giovane coppia convinta ad aiutare un criminale russo a scappare negli Stati Uniti.
La storia, che si snoderà tra Londra, Parigi, Tangeri e Mosca, è stata adattata per il grande schermo da Hossein Amini (Drive). L’inizio delle riprese è previsto per il prossimo autunno. Kurzel si è detto entusiasta di poter lavoraal progetto, da lui definito un thriller contemporaneo e muscolare, con personaggi con cui chiunque potrà immedesimarsi. Il regista ha inoltre individuato nella vicenda, un rapporto ‘surrogato’ della relazione padre-figlio, simile per certi versi a quello presente in Snowtown, film tratto da una vicenda di torture e omicidi realmente accaduta in Australia.
Fonte: Empire
Un Isaac Newton in versione Fast and Furious
Un irriconoscibile Mark Hamill presenta Sushi girl
Lo ricordiamo per la sua chioma bionda e i suoi occhi azzurro
ghiaccio, mentre agita una spada in qualche angolo dello Spazio
proclamando la celebre frase “Che la forza sia con te”.
Un Invito infernale per Luke Wilson
Luke Wilson sale a bordo del nuovo
film di Karyn Kusama, già regista di Jennifer’s Body. Invitato a un
party dalla ex moglie, Will (questo il nome del personaggio
interpretato da Wilson) si accorge che qualcosa di malvagio ha
posseduto l’ex consorte e che anche i suoi nuovi amici ne sono
coinvolti. Del cast fanno parte anche Zachary Quinto, Topher Grace
e Johnny Galecki ( praticamente Leonard Hofstadter che cena assieme
a Spock e Venom…) La sceneggiatura è stata curata da
Phil Hay e Matt Manfredi (che con Kusama avevano già collaborato in
Aeon Flux). Inizio delle riprese è fissato per la fine
dell’estate.
Fonte: Empire
Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente recensione
È possibile parlare della questione israelo-palestinese coniugando riflessione e divertimento, leggerezza e profondità, realismo e favola? A giudicare dall’esordio alla regia del giornalista e scrittore francese Sylvain Estibal, sembra di sì.
La freschezza e la
verve di Un insolito naufrago nell’inquieto mare
d’Oriente, commedia premio César al miglior esordio,
si devono innanzitutto al soggetto. Jaffar è un pescatore
palestinese. Il pesce è poco, la vita dura nella striscia di Gaza,
la casa dove vive con la moglie Fatima è un rudere, da condividere
con soldati israeliani che ne hanno fatto la loro postazione. Un
giorno, l’uomo si ritrova nella rete un maialino. Vorrebbe
liberarsene – da musulmano non può avere alcun contatto coi maiali
– ma poi pensa di sfruttare l’animale per un insolito business. Da
qui una serie di avventure in cui Jaffar dovrà destreggiarsi, in un
crescendo di difficoltà e pericoli, sempre più consapevole
dell’insensatezza di un conflitto alimentato da pregiudizi e
stereotipi.
L’idea di introdurre un animale, il buffo maialino, e che il destino del protagonista dipenda da esso, è vincente, ma anche che questo animale, considerato impuro sia dai palestinesi che dagli israeliani, costringa di fatto i due popoli ad entrare in contatto. Inoltre, inviso a entrambe le comunità e indifeso, è l’emblema della vittima innocente, capitata nel posto sbagliato. I suoi (tra)vestimenti e il farne un maiale da riproduzione, con tutte le complicanze del caso, fanno il resto, regalando situazioni spassose e gag esilaranti in una commedia rutilante, grazie al singolare connubio tra Jaffar e il suino, due malcapitati.
Jaffar è il classico
perdente contro cui tutto sembra accanirsi, ma non si dà mai per
vinto e cerca pragmaticamente di risolvere i problemi. Un po’ buono
a nulla, un po’ sfortunato, di carattere mite, è un misto di
malinconica disillusione e fiducia nel futuro, nonostante tutto.
Sasson Gabay lo rende con perfetta aderenza. In più, una galleria
di riuscite caratterizzazioni.
Il film mette in discussione gli stereotipi sul conflitto e i suoi attori, evitando di schierarsi: mostra il desiderio di normalità da entrambe le parti, la sua evidente assenza con un’attenzione registica ai particolari quotidiani, ai paesaggi e agli interni desolanti; smaschera con l’ironia l’insensatezza del fondamentalismo e di quanti, israeliani e palestinesi, perpetuano lo status quo; indica la strada della pace e del dialogo, rendendo protagonisti un palestinese, Jaffar, e un’israeliana, Yelena (Myriam Tekaïa), che guardano alla concretezza delle cose senza farsi imprigionare da steccati ideologici.
Questa commedia surreale non piacerà a chi tiene alla mimesi realistica in tutto e per tutto. Tuttavia, il contesto vivido e verosimile riesce a dar conto del reale.
Nell’ultima parte si perde un po’ di mordente, il guizzo comico si fa più blando in favore della favola vera e propria, si cerca la poesia in modo un po’ troppo scontato e retorico.
Un inganno di troppo: la spiegazione del finale della serie Netflix
La miniserie Un inganno di troppo di Netflix è un giallo dal ritmo incalzante che ha inizio con Maya (Michelle Keegan) che partecipa al funerale del marito Joe. Una volta tornata a casa, la donna riguarda il video prodotto dalla telecamera di sorveglianza, per vedere cosa ha fatto sua figlia durante la sua assenza. Con sua sorpresa, nel video vede proprio Joe prendere in braccio la figlia e coccolarla. Quando si confronta con lei, però, questa nega di aver visto il papà, così Maya ha affrontato Izabella, la tata. Ma Izabella, per tutta risposta, spruzza dello spray al peperoncino su Maya, ruba il video e scappa. Questo incidente spinge Maya a iniziare a indagare sul video. Il tutto è poi culminato in un finale in parte confuso e in parte avvincente che ora approfondiamo.
Come è morto Joe in Un inganno di troppo?
Il mistero più grande di Un inganno di troppo è l’identità dell’assassino di Joe, con la serie che ha creato diversi depistaggi a riguardo. La morte di Joe non è stata causata da ladri motociclisti. Inoltre, non è stato ucciso dalla sua famiglia d’origine, nonostante la serie lo lasci intendere in alcuni momenti. Si scopre infatti che Maya ha ucciso Joe dopo aver saputo che era stato lui a uccidere sua sorella – una rivelazione che molti spettatori hanno criticato poiché genera dei buchi nella trama.
Come ha fatto Joe ad apparire nella telecamera?
Dal momento che Joe è morto, ci si chiede come mai fosse presente nel video registrato dalla telecamera. Alla fine del settimo episodio di Un inganno di troppo viene rivelato che il video non era reale. Izabella e il suo ragazzo, Luka, hanno lavorato insieme per creare un video deepfake. Il filmato combinava un video di Luka che entrava nella stanza e il video del matrimonio di Joe. La madre di Joe, Judith, ha assunto la coppia per realizzare e piazzare il video perché credeva che Maya avesse avuto un ruolo nella morte del figlio. L’obiettivo era far sì che Maya avesse un crollo mentale, a quel punto avrebbe ammesso ciò che era realmente accaduto a Joe.
La morte di Claire in Un
inganno di troppo
Una delle due grandi morti che animano la trama di Un inganno di troppo è quella di Claire. Nel primo episodio, si stabilisce che sia Joe che Claire sono stati uccisi dalla stessa pistola, restringendo la rosa dei sospettati ai personaggi che avrebbero avuto accesso alla stessa arma e al movente per ucciderli entrambi. Si tratta però di un falso, perché Joe e Claire non sono stati uccisi dalla stessa persona. Piuttosto, Joe ha ucciso Claire con la pistola di Maya, che poi ha usato per uccidere lui. È molto probabile che Joe abbia usato la pistola di Maya per renderla sospetta se la polizia avesse mai trovato l’arma.
Cosa è successo a Maya dopo la rivelazione di Joe?
Dopo aver saputo del deepfake, Maya ha deciso di affrontare Judith. Pensava di essere al sicuro perché lei e il detective avevano installato una telecamera che riprendeva in diretta l’intero incontro. Inoltre, aveva già eliminato altri personaggi che l’avevano attaccata, usando il suo addestramento da soldato. Nonostante ciò, il confronto è andato a rotoli quando il cognato di Maya è riuscito ad afferrare la sua pistola. Le spara più volte al petto e lei muore sul colpo. D’altronde, lo show ha ripetutamente preannunciato che l’eccessiva sicurezza di Maya sarebbe stata la sua rovina.
La malattia del detective Kierce
Nel corso di Un inganno di troppo, il detective Kierce ha mostrato i sintomi di una grave malattia, rivelata nel quinto episodio come una malattia degenerativa del cervello. Ha avuto allucinazioni del suo sponsor degli alcolisti anonimi, Nicole, senza rendersi conto che non era reale. Kierce soffre di vertigini e vuoti di memoria che lo portano a schiantarsi con l’auto contro una recinzione. Le mani gli tremavano e la vista gli si annebbia. Ha persino avuto idee suicide che avrebbero potuto avere conseguenze tragiche.
Chi era Tommy Dark?
Tommy Dark è una parte importante della cospirazione commessa dalla famiglia Burkett in Un inganno di troppo. Dark era il proprietario di una ditta di sicurezza navale e il capitano di uno yacht. All’inizio di Fool Me Once, era scomparso da sei settimane. Quando Maya iniziò a indagare sull’omicidio di Claire, scoprì che l’uomo aveva parlato a Claire dei suoi trascorsi con i Burkett. Maya scoprì poi che Tommy Dark veniva pagato dai Burkett ogni mese per il suo silenzio. Alla fine Joe uccise Tommy per farlo tacere.
Il significato del finale di Un
inganno di troppo
Includendo la telecamera della tata nel climax della serie, Un inganno di troppo invia il messaggio che i segreti non possono rimanere nascosti per sempre. È diventato di dominio pubblico che Maya ha ucciso Joe solo per vendicarsi dell’omicidio di Claire. Tutti gli omicidi precedenti di Joe sono venuti fuori, mostrando quanto i Burketts abbiano nascosto per proteggere la loro immagine. Hanno inconsapevolmente rivelato al mondo intero la corruzione della loro azienda. Inoltre, Un inganno di troppo commenta le azioni spregiudicate delle grandi aziende e la big pharma. La serie sottolinea infatti che aziende come Lambur Pharma nascondono nell’armadio molto più di quanto vogliano far sapere al pubblico.
Un inedito Jim Carrey nel primo trailer del thriller Dark Crimes
E’ un inedito Jim Carrey quello protagonista del primo trailer di Dark Crimes, thriller diretto da Alexandros Avranas e girato in Polonia.
L’attore con una barba lunghissima ed un evidente accento polacco veste i panni di un detective che indaga sull’omicidio di un importante uomo d’affari, che pare ricalcato su quello che un noto scrittore ha scritto in un suo romanzo.
Diretto da Alexandros Avranas e sceneggiato da Jeremy Brock, Dark Crimes conta nel cast anche Agata Kulesza, Maton Csokas e Charlotte Gainsbourg. Da tempo parcheggiato dalla produzione in attesa di una data d’uscita soddisfacente, il film debutterà ora su DirectTV il 19 aprile, per poi uscire nelle sale americane l’11 maggio.
Un incontro cruciale nella nuova foto di X-Men giorni di un futuro passato
Bryan Singer proprio non resiste a farci assaggiare a piccoli bocconi quello che sarà il suo prossimo lavoro con gli X-Men. Eccolo infatti di nuovo attivo su Twitter, dove ha postato una nuova foto dal set di X-Men: giorni di un futuro passato intitolata ” un incontro cruciale “. Nella foto vediamo la stanza ovale in cui siede il Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. Siamo ovviamente negli anni ’70, in quella parte del film che si svolgerà indietro nel tempo.
La trama di X-Men: giorni di un futuro passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione. Vi ricordiamo che nel cast sono confermatissimi Hugh Jackman, Ian McKellen, James McAvoy, Halle Berry, Jason Flemyng, Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, Nicholas Hoult, Peter Dinklage e Patrick Stewart. Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men: giorni di un futuro passato. Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.
Un Hulk movie? Ok, ma dopo The Avengers 2. Parola del boss Marvel Kevin Feige
Il presidente dei
Marvel Studios Kevin Feige, intervistato da
MTV, ha parlato della possibilità di vedere nei prossimi anni un
nuovo film interamente dedicato a Hulk,
Un horror thriller per Alexander Skarsgard
Dopo aver ottenuto una cera notorietà con la serie vampiresa True Blood, Alexander Skarsgard aveva decisamente abbandonato il genere horror (lo abbiamo visto in Melancholia e attualmente in Battleship) ; l’attore sembra ora in procinto di tornare sul luogo del delitto, col ruolo di protagonista in Hidden. Scritto e diretto dai gemelli Matt e Ross Duffer, il film avrà come protagonista una famiglia che si barrica in un bunker sotterraneo dopo che un certo evento (non ci sono ancora dettagli in merito) ha cominciato ad avere effetti deleteri sugli esseri umani. Trai prossimi lavori di Skarsgard, vi sono Disconnect, incentrato su Internet, il thriller The East, il dramma famigliare What Maisie Knew.
Fonte: Empire
Un horror per Sam Claflin
Il film, diretto da John Pogue (già sceneggiatore di U.S. Marshals) sarà incentrato su un professore che raduna i suoi studenti migliori per un particolare esperimento: creare un poltergeist tramite le proprie energie negative; del cast farà parte anche Jared Harris. Sul ruolo coperto da Claflin non vi sono ancora certezze, sebbene si immagina sarà uno dei ragazzi coinvolti nell’esperimento.
Fonte: Empire
Un horror per Ethan Hawke
Si intitolerà Sinister uno dei prossimi film che vedranno protagonista Ethan Hawke, per la regia di Scott Derrickson (The Exorcism of Emily Rose, Ultimatum alla Terra). Il film appartiene al classico filone delle ‘case stregate’, con Hawke nei panni di uno scrittore di thriller che per trovare l’ispirazione si reca in una casa teatro del massacro di una famiglia; nella stessa casa, troverà i video di altre uccisioni avvenute lì, finendo per diventare protagonista di un’indagine dai risvolti paranormali e vedendo messa in pericolo la sua stessa famiglia.
Stando a queste anticipazioni, Sinister sembra destinano a non essere particolarmente originale, ricordando innumerevoli precedenti (1408 con John Cusack uno degli esempi più recenti); al film parteciperà anche Vincent D’Onofrio. Il regista Scott Derrickson ha una lunga consuetudine con l’horror: ha invatti diretto alcuni sequel, come Hellraiser: Inferno e Urban Legends: Final Cut, prima dei già citati The Exorcism Of Emily Rose e del remake di Ultimatum alla Terra; recentemente, il suono nome è stato collegato ai progetti di altri remake, come quelli di Poltergeisy e de Gli Uccelli; inoltre è dato come possibile regista delle trasposizioni dei romanzi del Ciclo di Hyperion dello scrittore di fantascienza Dan Simmons.
Fonte: Empire
Un grande mistero di Batman Begins è stato risolto [Video]
A distanza di molti anni dall’uscita di Batman Begins, un grande mistero sembra essersi finalmente risolto. Infatti, molti far ricorderanno un teaser trailer del film che conteneva un monologo di Christian Bale, poi scomparso nel film. Ebbene oggi finalmente Jonathan Nolan ha fornito una risposta in merito a questa domanda:
“Ho scritto quel dialogo per il teaser in un paio d’ore mentre mio fratello stava girando la scena in cui Bruce Wayne viene arrestato per aver rubato forniture della Wayne Corp. E’ stato scritto appositamente per il trailer. No avrebbe funzionato nel film”
Ecco il teaser:
Finalmente dunque sappiamo perché non abbiamo visto la scena nel film.
Un Giorno Speciale: recensione del film
Presentato alla 69^ edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Un Giorno Speciale di Francesca Comencini (Lo spazio bianco, Mi piace lavorare – Mobbing) arriverà nelle nostre sale il prossimo 4 Ottobre.
Tratto dal libro “Il cielo con un dito” di Claudio Bigagli, il film racconta la storia di Marco (Filippo Scicchitano, Scialla!), e Gina (Giulia Valentini), due ragazzi giovanissimi che vogliono cambiare le proprie vite e che s’incontrano nel giorno preciso in cui questo può succedere. Lei ha un appuntamento da un politico che potrebbe aiutarla a entrare nel mondo dello spettacolo e lui è l’autista, al suo primo giorno di lavoro, che ha il compito di accompagnarla.
Un Giorno Speciale, il film
L’esperienza in ambito documentaristico della Comencini, il montaggio lineare, asciutto di Massimo Fiocchi e Chiara Vullo, e la scelta della telecamera digitale Red Epic da parte di Luca Bigazzi (This Must Be The Place, il Divo) determinano il tono e il ritmo di tutto il film: dalle inquadrature poco dopo l’alba dei palazzi di periferia da cui escono le fastidiose voci dei programmi televisivi, alle passeggiate di Marco e Gina fuori Roma oppure circondati dai turisti che affollano le vie del centro.
Alcune sequenze sono riprese, invece, con uno sguardo più intimo anche se privo di giudizi morali, come la preparazione di Gina da parte della madre per il suo appuntamento, che la regista ha voluto interpretare come un rito di passaggio dall’adolescenza alla vita adulta, quasi fosse il giorno del suo matrimonio. La volontà di riprendere con semplicità e leggerezza questa storia, che approccia in crescendo temi d’attualità come l’inquinamento culturale prodotto dalla TV e gli scandali sessuali nella politica, raggiunge lo scopo di far sentire la pesantezza dell’esperienza che stanno vivendo i due ragazzi, un’esperienza dura e amara.
Molto interessante è lo scambio di ruoli che avviene tra i due protagonisti alla fine del film, dove la ribellione solo apparente e superficiale dell’una diventa lo sfogo rabbioso contro la società ipocrita dell’altro. Infatti, nella visione della Comencini, la figura femminile è rappresentata forte e coraggiosa finché non deve affrontare il mondo degli uomini, fatto di potere e compromessi. Sia la Valentini che Scicchitano si calano perfettamente nei rispettivi ruoli, mostrandoci in modo convincente la forza e la debolezza, la muta disperazione e la viscerale rabbia dei loro personaggi. L’unica nota negativa è il finale, che lascia qualche dubbio d’interpretazione al pubblico.