Lo scorso marzo vi avevamo
riportato la notizie che Bruce Willis avrebbe
interpretato il protagonista del remake de Il
Giustiziere della Notte, film cult del ’74
interpretato da Charles Bronson. La notizia di
oggi, come riporta Deadline, è che sarà Eli Roth
(Hostel, The Green
Inferno) a dirigere il film. Nel corso degli
anni sono stati numerosi i registi collegati al progetto, tra cui
Joe Carnahan, Gerardo Naranjo e il duo composto da Aharon Keshales
e Navot Papushado.
La versione più recente della
sceneggiatura del remake è opera di Scott
Alexander e Larry Karaszewski
(Ed Wood, Big Eyes). Allo script hanno
lavorato anche Dan Gilroy
(Nightcrawler) e Graham
Yost. L’ultima film diretto da Eli Roth è
stato il thriller/horror Knock Knock del
2015 con protagonista Keanu Reeves.
Il Giustiziere della
Notte, tratto dall’omonimo romanzo (Death Wish in
lingua originale) di Brian Garfield, l’originale di Michael Winner
racconta la storia di un architetto newyorkese, interpretato da un
superbo Charles Bronson, che, a seguito di una rapina dove la
moglie perde la vita e la figlia viene stuprata, decide di farsi
giustizia da sé scavalcando l’autorità scialba e impotente della
polizia americana. Pietra miliare nel suo genere, i temi caldi e
ancorché attuali che tratta la pellicola rendono il film
appetibile, oltre che ai nostalgici e agli appassionati, anche alle
nuove generazioni che si trovano a convivere con una violenza
criminale, una giustizia approssimativa e uno Stato
inconsistente.
Eli Roth in cerca
del cast di Green Inferno, film che
segnerà il suo ritorno alla regia. Il progetto ha preso il via da
qualche mese e al momento per i protagonisti girano i nomi di
Daryl Sabara, Kirby
BlissBlanton, Lorenza
Izzo e Ariel Levy. Il film, dai forti
contenuti ecologisti, narrerà di un gruppo di studenti attivisti
che partono da New York alla volta della giungla de Perù per
inscenare una protesta contro la deforestazione… da qui però i
fatti prenderanno una piega molto più marcatamente ‘rothiana’,
quando i protagonisti si troveranno alle prese con un gruppo di
cannibali…
Se tutto ciò vi ricorda qualcosa,
ci avete preso: lo stesso Roth ha infatti affermato che il film
vuole essere un omaggio a uno dei suoi horror preferiti,
Cannibal Holocaust di Ruggero
Deodato. Il regista ha scritto la sceneggiatura assieme a
Guillermo Amoedo; il via alle riprese è previsto
in novembre, in Perù e Cile.
“Anche da sveglio, non smettere
di sognare.” – Elf Me
Dalla notte dei tempi, c’è un
preciso periodo dell’anno – quello del Natale – in cui sogni e
desideri si fanno più vividi, intensi, fagocitati dalla sua
atmosfera accogliente e luminosa. È la festa comandata più attesa,
in fondo, il momento in cui adulti e piccini si siedono attorno a
un tavolo, o in un angolo nascosto, con in mano carta e penna, per
rimanere fedeli a un’antica tradizione: scrivere la lettera a Babbo
Natale. Un gesto simbolico, in cui ognuno incide sul foglio con
l’inchiostro ciò che vorrebbe ricevere sotto l’albero, che sia
qualcosa di materiale o affettivo. E nel mentre buttano giù due o
tre righe, magari accanto al caminetto acceso, immaginano
quell’omone dalla barba bianca il quale, una volta lette, incarica
i suoi aiutanti di fiducia, gli elfi, di far diventare le richieste
realtà. Elf Me, nuovo film
nataliziodiretto dagli YouNuts, inizia
proprio qui, al Polo Nord, nell’ azienda-dimora di Babbo Natale,
facendosi spazio fra gli affaccendati elfi dalle orecchie a punta
con il compito di monitorare tutto il comparto regali, tra
agitazioni, corse e scadenze. Il film inagura il periodo natalizio
di Amazon Prime
Video, e vuole raccontare la festività attraverso un
duplice sguardo: quello di un elfo, Trip, e quello di un bambino,
Elia, che riscoprirà la felicità del Natale grazie al tocco magico
e dolcemente divertente di un fabbricante sgangherato e burlone.
Elf Me arriva su Prime Videodal 24 novembre.
Elf Me, la trama
Nella terra di Babbo Natale numerosi
elfi sono in fermento per l’arrivo del 25 dicembre. I regali hanno
bisogno di essere realizzati e impacchettati, pronti per arrivare
puntuali nelle case dei bambini. Ognuno di loro ha una propria
mansione e ogni settore si occupa di una determinata fase di
produzione del dono. Trip fa parte degli elfi costruttori che ogni
anno vengono chiamati da Babbo Natale per mostrargli la loro ultima
creazione. Il problema, però, è che pur inventando giocattoli
divertenti, quelli di Trip spesso sono difettati oppure finiscono
per non funzionare come lui immagina.
In un momento di sconforto, dopo che
l’ultima sua creazione si rivela l’ennesimo disastro, l’elfo si
imbatte in una di quelle per cui va più orgoglioso, la macchina
spara-regali, la quale era stata scartata perché pericolosa.
Erroneamente, mentre cerca di dimostrare a se stesso quanto in
realtà valga, Trip finisce per essere lui stesso impacchettato e
spedito, arrivando in un paesello di montagna vicino Roma. Qui vive
Elia, un bambino fin troppo cinico con una madre, Ivana, una
giocattolaia, che al contrario è una grande sognatrice, e vive la
vita positivamente pur portandosi sulle spalle un peso enorme. È
che Elia, dentro al suo cuore, ha un solo desiderio: rivedere il
padre. L’incontro con Trip sarà incisivo per lui e l’elfo
pasticcione lo aiuterà a crescere e, contemporaneamente, crescerà
anche lui.
Un film italiano ambizioso
Sin dall’inizio di Elf
Me ci si accorge che il film prodotto e sceneggiato
(insieme a Giovanni Gualdoni, Leonardo Ortolani, Marcello Cavalli e
Tommaso Renzoni) da Gabriele Mainetti ha un sapore differente
rispetto ai prodotti natalizi uscenti sul nostro territorio a cui
siamo abituati. Pur conservando in alcune scene, linguaggi
e scenari quell’italianità tipica delle commedie nostrane,
con l’immancabile comicità che ci contraddistingue, Elf
Mesi abbandona a quel gusto di
internazionalità che caratterizza le pellicole
d’oltreoceano. Lo dimostra il lavoro anzitutto svolto
sugli effetti speciali, dalle dita scintillanti di Trip quando
costruisce giocattoli, a questi stessi che prendono vita, fino ad
arrivare all’iconica scena delle bici volanti. Un’operazione che
nel cinema italiano non si vede spesso, spesso sacrificata, mal
sfruttata o messa al margine, la quale però ci dimostra, con
Elf Me, che anche nel Bel Paese si hanno
le risorse giuste per puntare in alto ed eccellere nella forma.
Ma non è solo il comparto del VFX,
supervisionato da Maurizio Corridori, a dover essere elogiato: un
altro grande lavoro è stato svolto sulle scenografie,
meticolosamente curate e colorate, ma soprattutto cariche di
dettagli, che si rifanno un po’ (intenzionalmente, potremmo dire)
ai film statunitensi, a cui Elf Me
strizza l’occhio senza però diventarne copia carbone. Le reference
poi, che in realtà sono veri e propri omaggi, sono più che
evidenti, e spaziano da E.T. di
Steven Spielberg a Jumanji di Joe Johnston. Diventando
dimostrazione di quanto diceva Tarantino: la bravura sta nel saper
rubare dagli altri ma fare proprio quel lavoro, adattarlo alla
propria identità, senza cadere nella mera riproduzione. Ed è quello
che fa il film: si nutre delle storie del passato, quelle per cui
forse proviamo più nostalgia, inserendole in un prodotto fresco,
pieno di humor e moderno, in cui la nostra artigianalità si
percepisce, ma viene lavorata al contempo in qualcosa di più
ambizioso, nel quale ci si è permessi di alzare l’asticella.
Rimanendo, straordinariamente, in equilibrio.
Elia e Trip: una coppia
vincente
Pur reggendosi su una storia comune,
che bene o male altri prodotti hanno già sperimentato,
Elf Me è comunque capace di rendersi
speciale, fruibile e godibile. Mai noioso o posticcio. Una riuscita
dovuta, in primis, da un lavoro di messa in scena mirato e preciso,
esaltato da un cast valido e calzante, in cui spiccano i due
affiatati protagonisti: da una parte abbiamo il Pinocchio di
Matteo Garrone, Federico Ielapi, astro
nascente del nostro cinema, e dall’altra uno dei comici più
apprezzati a cui si è molto affezionati, Lillo
Petrolo. Un duo che convince, diverte ed emoziona,
supportato da ottimi comprimari come Claudio Santamaria nei panni di un villain che
parla ciociaro, e già tale caratteristica strappa due risate, e
Anna Foglietta, madre di Elia nonché
giocattolaia che crede ancora nei sogni.
E in fondo la bellezza di
Elf Me si ritrova proprio in loro, nei
characters, ognuno dei quali si muove lanciando messaggi diversi,
ma importanti nella stessa misura. Dal non smettere di sognare,
colonna portante del film, perché come dice Peter Pan “solo
così si impara a volare”, a quanto sia bello crescere e
consapevolizzarsi, senza però rinunciare alle proprie unicità, alle
tematiche del bullismo, dell’altruismo, della famiglia, il focolare
acceso che mai si spegne. Fino ad arrivare all’importanza della
diversità e delle nostre imperfezioni, rappresentate in tal senso
da Trip, che pur essendo un elfo combinaguai ha una creatività da
invidiare, e da Elia, che fa della sua dislessia un punto di forza.
E allora, se ci pensiamo bene, non si racchiude in tutto questo il
vero senso del Natale?
Prime Video ha
svelato oggi le prime immagini e clip di Elf
Me, il nuovo film diretto
da YouNuts! che vede protagonista
Lillo
Petrolo con Anna
Foglietta, Claudio
Santamaria e Federico
Ielapi. Nel cast anche Giorgio
Pasotti e Caterina
Guzzanti. Gabriele Mainetti, Giovanni
Gualdoni, Leonardo Ortolani, Marcello
Cavalli firmano soggetto e sceneggiatura, quest’
ultima scritta anche da Tommaso Renzoni.
Elf Me,
co-prodotto da Lucky Red, Goon Films e Amazon Studios, affiancati
da alcuni dei migliori professionisti del settore che hanno
contribuito a realizzare un film di grande impatto
visivo, sarà il film di Natale disponibile in esclusiva su
Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo dal 24 novembre 2023.
Lillo Petrolo è Trip, un elfo costruttore
anticonvenzionale al servizio di Babbo Natale. I giocattoli a cui
dà vita con la magia sono infatti molto particolari e, a volte, un
po’ fuori controllo. Un pasticcio più grande del solito lo porta a
conoscere Elia (Federico Ielapi), un ragazzino
perseguitato dai bulli della scuola e con una madre giocattolaia
(Anna
Foglietta) i cui affari non vanno per niente bene.
L’incontro con Trip cambia le loro vite e grazie a lui il business
di giocattoli ha finalmente una svolta positiva. Ma
proprio quando le cose sembrano andare per il verso giusto
arriva un imprenditore senza scrupoli (Claudio
Santamaria) a metter loro i bastoni tra le ruote.
CineFix ha diffuso un
trailer rimontato di Elf, la commedia natalizia
con Will Ferrell, in cui però i toni, i tempi e le
atmosfere vengono manipolate dal montaggio per un risultato
straniante.
Ecco Elf in versione horror
Elf è un film commedia
diretto da Jon Favreau con protagonista
Will Ferrell.
Buddy, un simpatico orfanello che
accidentalmente finisce nel sacco dei giocattoli di Babbo Natale,
si ritrova al Polo Nord nel suo laboratorio crescendo assieme agli
elfi. Una volta cresciuto, ormai trentenne, Papà Elfo è costretto a
raccontargli la verità: il vero padre di Buddy, mai venuto a
conoscenza della nascita del pargolo, è il capo di una famosa casa
editrice ed è residente con la sua nuova famiglia a New York. Buddy
a questo punto, vestito da elfo, parte per la Grande Mela alla
ricerca del padre Walter. Buddy intraprende un lungo viaggio dal
Polo Nord a New York dove incontra Jovie di cui si innamora.
Elf ha avuto recensioni positive da
parte della critica. Sul sito Rotten Tomatoes ha una valutazione
dell’84% basata su 188 recensioni, mentre su Metacritic un 64 su
100 basato su recensioni. Il critico Roger Ebert diede al film
3 stelle su 4.
Con la vittoria in Pennsylvania,
Joe Biden ha vinto le Elezioni 2020 ed è il 46°
Presidente degli Stati Uniti d’America. Dopo la vittoria di Trump e
dei Repubblicani nel 2016, i Democratici hanno riconquistato la
Casa Bianca e il mondo di Hollywood, tendenzialmente appartenente
alla schiera degli asinelli, festeggia la notizia sui social.
Ecco come il mondo dello spettacolo
sta festeggiando la vittoria di Biden, la sconfitta di Trump e la
prima Vice Presidente donna della storia degli USA, Kamala
Harris.
Congratulations, @JoeBiden
and @KamalaHarris.
Our two countries are close friends, partners, and allies. We share
a relationship that’s unique on the world stage. I’m really looking
forward to working together and building on that with you both.
What a tremendous moment in our nation’s
history ! 🇺🇸 Congrats to our new President @JoeBiden
and the First Female Vice President in our history @KamalaHarris
🙌🏼🙌🏼🙌🏼
The entire neighborhood honking and
screaming, dogs barking… after a much needed rain in LA this
morning… Overcast but sun coming through. pic.twitter.com/5E7xnA5vMG
La prossima settimana inizieranno
le riprese di Interstellar,
sci-fi su cui è al lavoro niente meno che Christopher
Nolan. Il cast non è però ancora al completo e proprio
oggi The Wrap ha annunciato una new entry importante. L’attore in
questione è Elyes Gabel, celebre per la sua
partecipazione alla serie tv Il Trono di Spade, nel ruolo di
Rakharo. Gabel ha anche avuto un ruolo nel recente film
World War Z.
Interstellar, il film
Dal celebrato regista Christopher Nolan (la serie di “The Dark
Knight”, “Inception”), Interstellar
vede come interpreti il premio Oscar Matthew McConaughey (“Dallas Buyers Club”), il
premio Oscar Anne Hathaway (“Les Miserables”), la candidata
all’Oscar Jessica Chastain (“Zero Dark Thirty”),
Bill Irwin (“Rachel Getting Married”), il premio
Oscar Ellen Burstyn (“Alice Doesn’t Live Here
Anymore”) ed il premio Oscar
Michael Caine (“Le regole della casa del
sidro”).
Il cast principale include anche
Wes Bentley,
Casey Affleck, David Gyasi, Mackenzie Foy e
Topher Grace. La trama: Quando i nostri giorni
sulla Terra stanno per giungere al termine, un team di esploratori
dà il via alla missione più importante nella storia dell’uomo: un
viaggio attraverso la galassia per scoprire se l’uomo potrà avere
un futuro tra le stelle.
Diretto da
Christopher Nolan, il film è stato sceneggiato da
Jonathan Nolan e
Christopher Nolan. Emma Thomas, Christopher
Nolan e Lynda Obst hanno prodotto
Interstellar
con Jordan Goldberg, Jake Myers, Kip Thorne e
Thomas Tull come produttori esecutivi. Il team
creativo dietro la macchina da presa del film di Nolan, è stato
guidato dal direttore della fotografia Hoyte Van
Hoytema (“Her”), lo scenografo candidato all’Oscar
Nathan Crowley (“The Dark Knight”), il montatore
candidato all’Oscar Lee Smith (“The Dark Knight”)
e la costumista candidata all’Oscar Mary Zophres
(“Il Grinta”). La colonna sonora è stata composta dal premio Oscar
Hans Zimmer (la trilogia di “The Dark Knight” “Il
Re leone”).
Il teatro e il cinema sono da
sempre rimasti legati da un rapporto di grande tensione reciproca,
una spietata guerra fredda che nel corso dei decenni non ha mancato
di lasciare sul capo una miriade di morte e feriti da ambo le
parti. Il legame di incontro-scontro che sembra connettere in
maniera alquanto paradossale e ossimorica l’Arte Nobile e la
Settima Arte ha potuto ben rivelarsi fin dal transito – tutt’altro
che indolore – dal Positivismo ottocentesco alla nuova modernità
novecentesca, momento cruciale durante il quale il cinema iniziò a
perdere parte della propria natura “baracconesca” originaria per
iniziare un lento ma inesorabile (e necessario) processo di
legittimazione culturale e identitaria che l’avrebbe condotto a un
definitivo riconoscimento istituzionale e mediale, giunto non prima
del decennio successivo. Ed proprio durante questo delicato
passaggio storiografico che il teatro, consacratosi orami dal XVII
secolo in Europa come più alta forma di rappresentazione e
comunicazione artistica, iniziò a storcere il naso nei confronti di
questa nuova piccola forma di mostrazione, rivendicando a gran
voce, con toni enfatici e borgheseggianti, la propria centralità in
quanto summa maxima delle arti della meraviglia e della
visione.
Malgrado schiere di intellettuali e
critici provenienti dal vasto campo dello scibile (letteratura,
pittura, danza, musica ecc.) continuarono a lungo – almeno fino
alla metà degli anni ’10 – a rifiutare l’idea che il cinema potesse
essere considerato niente più che uno dei tanti “spettacoli della
visione” al pari dei teatri ottici e delle lanterne magiche, molti
dei primi “cinematografari” (come venivano all’epoca chiamate
quelle figure ibride invischiate nelle varie fasi del lavorazione
filmica) decisero di chiedere aiuto proprio agli uomini di cultura
e di spettacolo, i special modo a scrittori e commediografi, per
realizzare i loro primi racconti di finzione, tant’è che già a
partire dal periodo 1905-1908 il coinvolgimento dei registi
teatrali e degli scenografi all’interno della produzione filmica fu
alquanto intenso e fruttuoso.
A partire dal 1911 i cineasti
iniziarono un sostanzioso processo di adattamento di testi
teatrali, più o meno famosi, appartenente alla tradizione colta e
popolare ormai ben consolidata, coinvolgendo nel frattempo una
serie di autori come Pirandello, D’Annunzio Verga nella
realizzazione di sceneggiature originali destinate direttamente al
grande schermo, nel mentre in cui i discorsi riguardo la presunta
specificità del teatro e della forma filmica iniziavano a
farsi sempre più agguerrite. A partire dal 1910, infine, si mise in
moto un esodo di massa che, dai palcoscenici teatrali di tutta
Europa, condusse moltissimi attori e attrici nella condizione di
farsi immortale dall’obiettivo della macchina da presa, in ruoli
che li avevano già resi celebri e che ora potevano essere
riproposti per un pubblico immensamente più vasto e dichiaratemene
interculturale. Ben presto nomi celebri nomi come quelli di
Asta Nielsen (prima grande donna di teatro
approdata sullo schermo), Francesca Bertini,
Lyda Borelli, Pina Menichelli,
Leda Gys, Ermete Zacconi,
Max Linder e Emilio Ghione
iniziarono a popolare l’immaginario visivo delle platee di tutto il
mondo, uscendo dall’anonimato tipico dei primi volti di celluloide
e dando vita a un processo di riconoscibilità duraturo – ed
economicamente fruttuoso – che avrebbe condotto, nel periodo
1913-1920, all’esplosione del fenomeno divistico.
In realtà, ancor prima che al
cinema, la tendenza divistica aveva già iniziato a dare i suoi
frutti proprio nel teatro, grazie ad alcune celebri interpreti come
Sarah Bernhardt e Emma Gramatica,
le quali seppero conquistare elogi nazionali e internazionali
attraverso performance memorabili capaci di dare vita a vere e
proprie fazioni di ammiratori e sostenitori. Se però il destino
cinematografico della maggior parte di questi soggetti ha finito
per replicare e rafforzare – con esiti a volte eccezionali ma anche
disastrosi – la propria precedente fama, vi è, in mezzo a tutto
questo marasma recitativo, una figura fra le più grandi in assoluto
del teatro del XIX secolo, una donna di straordinaria capacità e
bellezza tanto da far perdere la testa al grande Vate D’Annunzio,
una stella fiammante dell’arte italica che decise però di rimanere
a lungo lontano dagli angusti spazi fittizi degli studi
cinematografici e che fece il suo primo e unico debutto filmico in
tarda età, regalando uno straordinario e commosso testamento
artistico su celluloide destinato purtroppo a cadere quasi subito
nell’oblio e a eclissarsi nelle inesorabili spire del tempo.
Nel 1909, a quasi sessant’anni di
età e con una folgorante carriera durata oltre un quarantennio, la
grande attrice pavese Eleonora Duse decise, a
sorpresa, di ritirarsi definitivamente da quelle scene che, fin dal
lontano 1878, l’avevano consacrata nell’Olimpo dei grandi grazie ad
alcune celebri interpretazioni appartenenti a un campionario ricco
e variegato che da Ibsen passava con disinvoltura attraverso Verga,
Boito, Zola, fino a giungere direttamente a Shakespeare. Avendo
costruito la sua intera carriera su una forte naturalezza
espressiva e un invidiabile dosaggio di espressioni e gestualità
controllate, la Duse si era sentita sempre più scontenta di sé
stessa incapace di arrestare l’avanzare inesorabile del tempo,
dovendo nel frattempo convivere con un principio di depressione che
le causò un progressivo allontanamento anche dalla società.
Alle soglie del 1915, in
una maniera assolutamente inaspettata, ecco che dagli Stati Uniti
giunse un’insolita e inimmaginabile proposta di collaborazione da
parte di un ormai celebre e competente regista cinematografico di
nome David W. Griffith, impiegato presso la
Triangle Film Corporation (germe della futura MGM) e forte del
recentissimo successo del kolossal storico Nascita di
una nazione, grazie al quale aveva contribuito al
fondamentale processo di istituzionalizzazione del linguaggio
cinematografico. Griffith, esperto direttore di attori e già
mentore di una grande star come Lillian Gish, dopo
aver ammirato la recitazione della Duse durante uno dei suoi tour
americani, aveva per l’appunto deciso di convocarla nell’ancora
giovane Hollywood per impiegarla all’interno di un ambizioso
progetto del quale, però, mai nulla di chiaro e certo è trapelato
sino a noi, forse una nuova epopea storico-moraleggiante sul
modello dei già collaudati successi del passato. Ciò che pare certo
comunque è che la Duse, dopo un attimo di titubanza e un sano
spavento che ben traspare dalla animose e poetiche lettere inviate
di frequente alla figlia Enrichetta, fosse proprio sul punto di
accettare l’offerta, quand’ecco che, proprio come nel più classico
dei colpi di scena cinematografici, le pervenne – in perfetto
tempismo – un’ennesima e altrettanto inaspettata offerta di lavoro,
questa volta da una casa di produzione italiana, la torinese
Ambrosio Film, la quale interpellava direttamente la celebre
artista per proporle di partecipare a una piccola ma ambiziosa
produzione tutta nazionale.
Il progetto, capitanato dal
produttore Arturo Ambrosio e dall’attore
Febo Mari – qui impiegato anche come soggettista,
attore protagonista e regista –, avrebbe dovuto riguardare un
fedele adattamento del romanzo Cenere
della scrittrice Grazia Deledda, un cupo e
tormentato melodramma popolare di ispirazione verista incentrato
sulle vicessitudini di Rosalia, una povera donna sarda che, dopo
aver dato alla luce un figlio e averlo abbandonato al proprio
destino, a distanza di anni si vede visitata proprio dal giovane,
ormai diventato adulto e deciso a riallacciare i rapporti con la
genitrice mai conosciuta. Dopo un epilogo pieno di pathos
e sani abbracci consolatori, l’anziana donna muore sola e
abbandonata dal figlio Anania, ormai caduto nelle grinfie di una
gelida e spietata donna senza scrupoli del tutto insensibile
all’amore del giovane per l’unica sua parente.
Dopo molti notti insonni e
un’interminabile corrispondenza privata segnata da dubbi e umori
discordanti, l’anziana attrice italiana decise di optare alla fine
per la proposta proveniente da Torino, un pò sicuramente seguendo
un certo patriottismo artistico e un pò anche allettata dalla
promessa, avanzatale dai vertici della casa torinese, di poter
collaborare assieme alla Deledda e al regista Mari alla stesura del
soggetto e della sceneggiatura, una promessa di piena libertà
creativa che raramente aveva avuto modo di sperimentare durante la
propria carriera teatrale.
Recatasi a Torino e messasi subito
al lavoro, la Duse – così come ci testimoniano ancora una volta i
carteggi privati e alcuni documenti di lavorazione –, si immerse
anima e corpo nel progetto, cercando di elaborare un adattamento
del racconto che potesse mediare fra una certa integrità con la
narrazione orinale e una forte valorizzazione della componente
drammatica, cercando nel frattempo di allenare nuovamente le
proprie qualità attoriali per plasmare su di sé uno stile
recitativo estremamente contenuto ed essenziale, che potesse
risultare comunicativo senza apparire eccessivo o plateale. Al
momento di recarsi sul set per dare inizio al primo giro di
manovella, alcuni aneddoti riportano che la diva si sentisse a tal
punto intimorita dall’obiettivo della macchina da presa da volersi
mantenere il più possibile sullo sfondo della scena,
involontariamente regalando un’inconsueta dignità e umiltà “fisica”
al suo personaggio di madre Rosalia. Riguardando oggi, a distanza
di oltre un secolo, quelle cupe e sbiadite immagini su pellicola,
non può non risaltare subito una grande naturalezza e veridicità
nei piccoli gesti di questo fragile corpicino di vecchia, avvolta
da capo a piedi in uno scialle nero che pare un sudario d’ombra, un
povero vestiario capace di imbrigliare un decrepito cadavere umano
segnato dalle cicatrici della propria vita passata e dal dolore
presente per un figlio circuito e ammaliato da una terribile
femme fatale sarda, interpretata dalla collega di teatro
Misa Mordeglia Mari (all’epoca compagna del
regista Febo Mari). La cruda e tagliente fotografia di
Eugenio Bava – poco noto padre del futuro maestro
e artigiano dell’horror nostrano Mario Bava –
riesce perfettamente a ritrarre tanto gli spigolosi ambienti in
esterni delle alture di Ala di Stura e Valli di Lanzo (scelte dalla
produzione al posto dei veri esterni sardi per pure ragioni legate
al contenimento dei costi) quanto gli opprimenti e spogli interni
della modesta e bucolica abitazione della protagonista, la quale
appare per tutto il film come una piccola presenza sul fondo della
narrazione e della scena, quasi come in una ossimorica collimazione
fra il kammerspiel e la durezza scenografica
dell’espressionismo.
Dopo una lavorazione
estremamente lunga e travagliata, soprattutto dovuta alla maniacale
cura voluta dalla Duse nella preparazione della propria
impostazione recitativa, attraverso un lavoro di asciugatura e
sottrazione che mal si sposava con l’istrionismo di Mari, alla fine
la produzione riuscì a portare a casa un prodotto della durata di
poco più di mezz’ora, di fatto un cortometraggio che fu infine
l’unica scelta obbligata a causa dell’eccessivo affaticamento
dell’attrice e dell’effettiva incapacità del regista di condurre in
porto un progetto nato dalle più nobili intenzioni ma caduto ben
presto sotto l’influsso di una cattiva stella. Pare inoltre che,
prima ancora di essere distribuito nella sua versione attuale, al
cortometraggio mancassero numerose sequenze che non furono
possibili da girare (dunque avvalorando la tesi di una
pianificazione iniziale molto più articolata), mentre altre fonti
riportano esattamente la versione contraria, ovvero che l’intera
produzione fosse già stata elaborata in vista di un’opera “breve”
alla portata di un’attrice anziana come al Duse. Nell’impossibilità
fisiologica di verificare l’una o l’altra versione e dovendoci
dunque attenere al prodotto a noi attualmente pervenuto, quello che
possiamo constatare è sicuramente la chiara sensazione di un’opera
“a metà”, un racconto sicuramente suggestivo a livello visivo –
così come prevedeva il proto-genere del dramma popolare del tempo –
ma “azzoppato” e manchevole nella sua struttura drammaturgica.
Una volta ultimato, il film faticò
moltissimo a trovare una regolare distribuzione a causa del suo
insolito formato, e una volta lasciato libero di circolare non
riscosse alcun successo, né di pubblico né tantomeno da parte della
critica, la quale non mancò di sottolineare una certa natura
melensa dell’intera narrazione unita a performance attoriali non
certo esaltanti. Il film, con grande rammarico dei suoi produttori
– e soprattutto della povera Duse che tanto vi aveva investivo
emotivamente e professionalmente – venne ben presto mandato fuori
dal normale circolo di visione dell’esercizio nelle sale i venne
lasciato in giacenza nei bui scantinati dei magazzini dell’Ambrosio
Film, mentre le pallide ombre contenute sulla fragile pellicola di
celluloide iniziarono ben presto a sbiadire sotto i colpi
inesorabili della polvere e dell’umidità.
In seguito a quest’unica e
deludente esperienza col cinematografo, vissuta purtroppo fra ansie
e nervi tesi, la Duse decise di non prestare mai più il proprio
volto e il proprio corpo alla macchina da presa, poiché essa stessa
non mancò di erigersi a spietata detrattrice e critica nei
confronti della propria recitazione, considerata in quella
specifica occasione ben poso all’altezza e per nulla soddisfacente.
Fu la stessa Duse a pronunciare una lapidaria e insieme perfetta
sentenza a riguardo, affermando semplicemente che «…il
cinematografo mi fa paura!». Un grosso peccato, poiché la
settima arte si è privata – forse troppo precocemente e in maniera
eccessivamente brusca – di una delle sue potenziali glorie,
sbocciata e appassita nell’arco di poco meno di 800 metri di
pellicola.
Ma forse fu proprio
questa esperienza estremamente negativa vissuta col cinematografo a
rinnovare, seppur per poco ancora, la forza d’animo di questa
straordinaria interprete, la quale, rinsavita da un eccesso di
autocritica grazie a un corroborante soggiorno a Viareggio ospite
dell’armatore Riccardo Garré, decise di ritornare nuovamente sul
palcoscenico, vero habitat naturale che fu sua culla e che
divenne infine anche la sua tomba. Il 21 aprile 1924, infatti,
durante l’ultima (imprevista) turnée americana a Pitzburg – nella
terra di colui che avrebbe forse potuto essere un mentore migliore
rispetto a Febo Mari –, Eleonora Duse si spense all’età di
sessantasei anni, dopo una lunghissima e folgorante carriera e
forse con l’unico vero rimpianto di non essere riuscita, a
differenza di altre sue colleghe, a trasportare il proprio talento
attoriale anche negli angusti e desaturati spazi dello schermo
cinematografico.
Fortunatamente per noi,
contrariamente alle performance in diretta eseguite su un proscenio
teatrale, le immagini impresse su pellicola, per quanto sbiadite e
tremolanti possano essere, rimangono come segno tangibile nel
tempo, ed è grazie al preziosissimo e provvidenziale lavoro di
restauro operato dalla Fondazione Cineteca Italiana di
Milano nel 2011 che oggi è ancora possibile visionare su
supporto digitale e in DVD l’unica e irripetibile apparizione della
celebre diva nostrana dinnanzi all’obiettivo filmico, a
dimostrazione di come, ancora a distanza di oltre un secolo, il
personaggio della madre Rosalia e la sua interprete possono
rivivere fulgidamente in un piccolo (grande) pezzo della
nostra storia del cinema (non più)
dimenticato.
Considerata una delle migliori
attrici del panorama cinematografico italiano, Elena Sofia
Ricci ha negli anni dato prova di grande versatilità,
muovendosi con naturalezza dal cinema alla televisione. Sul piccolo
schermo è infatti nota per diverse acclamate fiction, come anche
programmi pensati per un pubblico più di nicchia. Premiata e
apprezzata, l’attrice è tutt’oggi uno dei volti di punta dello
spettacolo italiano.
Ecco 10 cose che non sai di
Elena Sofia Ricci.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Elena Sofia Ricci: i film e le
fiction
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice ottiene notorietà al cinema
grazie a film come Zero in condotta (1983), Io e mia
sorella (1987), Ne parliamo lunedì (1989),
Stefano Quantestorie (1993), Commedia sexy
(2001), Il pranzo della domenica (2003) e Ex
(2009), con Riccardo
Scamarcio. Negli ultimi anni ha invece preso parte a
film di rilievo come Mine vaganti
(2010), Genitori & figli – agitare bene prima dell’uso
(2010), Allacciate le
cinture (2014), con Kasia
Smutniak, Ho ucciso Napoleone (2015), con
Micaela
Ramazzotti, Il tuttofare (2018) e Loro 1 e
Loro 2
(2018), con Toni
Servillo.
9. È nota per i suoi ruoli
televisivi. Molte le fiction o film per la TV interpretati
dall’attrice. Tra i più noti si ricordano Caro maestro
(1996-1997), Orgoglio (2004-2006), Giovanni Falcone –
L’uomo che sfidò Cosa Nostra (2006), e I Cesaroni
(2006-2012), dove recita accanto ad Alessandra
Mastronardi, e che la rende ulteriormente popolare.
Successivamente, prende parte a Tutti i rumori del mondo
(2007), Amiche mie (2008), Che Dio ci aiuti
(2011-in corso), Don Matteo 12 (2020) e Vivi e lascia
vivere (2020).
8. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Nel corso della sua carriera l’attrice ha
ricevuto numerose lodi per alcune delle sue interpretazioni
cinematografiche. È infatti stata nominata per ben quattro volte ai
David di Donatello, riportando tre vittorie. La prima fu come
attrice non protagonista per Io e mia sorella, mentre in
seguito vinse come attrice protagonista per Ne parliamo
lunedì e Loro.
Elena Sofia Ricci è su
Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 398 mila persone. All’interno
di questo l’attrice è solita condividere foto relative a momenti di
quotidianità, siano essi condivisi con la propria famiglia che con
amiche o altri personaggi dello spettacolo. Non mancano poi anche
sue curiosità personali.
6. Utilizza il social per
promuovere il suo lavoro. Oltre a condividere la propria
quotidianità sul social, l’attrice utilizza questo anche come
canale di promozione dei propri progetti, siano essi
cinematografici o televisivi. Qui si possono infatti ritrovare
locandine, video o foto di backstage tratte dai set
frequentati.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Elena Sofia Ricci: suo marito e i
figli
5. È sposata con un
compositore. Dal 2003 l’attrice è sposata con il
compositore Stefano Mainetti, autore di numerose colonne sonore il
cinema e la televisione. Dalla loro unione è nata una figlia
chiamata Maria. La Ricci aveva giù avuto una figlia, nata nel 1996,
e avuta dalla relazione con il regista Pino Quartullo.
4. Lei e il marito hanno
collaborato a teatro. Da sempre appassionata di teatro,
l’attrice non ha mai smesso di recitare anche per il palcoscenico,
e nel 2016 ha debuttato con la sua prima regia. Lo spettacolo si
intitolava Mamma Mia Bella!, e per l’occasione ha avuto
modo di collaborare insieme al marito, il quale ha composto le
musiche presenti nello spettacolo.
Elena Sofia Ricci in I
Cesaroni
3. Non rimpiange di aver
abbandonato la serie. Dopo aver ricoperto il ruolo di
Lucia Liguori per ben cinque stagioni de I Cesaroni,
l’attrice decise di non tornare per la sesta stagione, sentendo che
il suo personaggio non aveva altro da aggiungere alla propria
storia. Inizialmente, in realtà, l’attrice aveva in mente di
abbandonare dopo la terza stagione, ma fu convinta a rimanere dal
produttore Carlo Bixio.
Elena Sofia Ricci, oggi
2. Reciterà in un atteso
film per il cinema. Negli ultimi anni la Ricci sembra aver
ripreso a recitare con maggior frequenza per il grande schermo, e
dopo aver ottenuto numerose lodi per il suo ruolo in Loro,
è pronta a tornare al cinema con il film Supereroi, atteso
nuovo film di PaoloGenovese,
dove avrà modo di recitare accanto agli attori Alessandro
Borghi e Jasmine
Trinca.
Elena Sofia Ricci: età e
altezza
1. Elena Sofia Ricci è nata
a Firenze, in Italia, il 29 marzo 1962. L’attrice è alta
complessivamente 167 centimetri.
Elena Cotta: “Onorata e felice
di presentare, questa sera, a L’Isola del Cinema, il film che mi ha
regalato la coppa volpi a Venezia, un premio che dona lustro alla
mia carriera”
Secondo appuntamento con il concorso
Groupama Assicurazioni – Opera Prima, questa sera è il turno di
“Via Castellana Bandiera” di Emma Dante, grande successo della
scorsa edizione della Mostra Cinematografica di Venezia.
In occasione della presentazione a
L’Isola del Cinema, la pellicola verrà presentata dalla
protagonista, l’attrice Elena Cotta, che si dichiara onorata di
introdurre il film che le ha regalato la vittoria della prestigiosa
Coppa Volpi a Venezia, ovvero il premio alla migliore
interpretazione femminile.
La storia di “Via Castellana
Bandiera” è ambientata a Palermo, per buona parte nel budello di
strada della zona Fuera che dà il titolo al film. Protagonista è un
duello al femminile, definito “forte e silenzioso, testardo e
insolente, in una Sicilia fuori dal tempo, come nel Far West o in
una tragedia greca”. A dargli vita sono Rosa (Emma Dante),
siciliana che vive a Milano, arrivata nel capoluogo siciliano con
la compagna Clara (Alba Rohrwacher) e Samira (Elena Cotta),
albanese in Sicilia da anni, che trovandosi, in una calda domenica
pomeriggio, con le loro auto in direzioni opposte, su una strada
stretta, l’una di fronte all’altra, non accennano a voler cedere il
passo. Uno scontro che attira l’attenzione degli abitanti del
quartiere, pronti a scommettere su chi cederà per prima. Il film è
tratto dall’omonimo romanzo di Emma Dante.
Disney+ ha annunciato che l’attesissima
seconda stagione di Abbott Elementary, serie acclamata
dalla critica, arriverà sulla piattaforma streaming il 1° marzo con
i primi 10 episodi. Ulteriori episodi saranno disponibili su
Disney+ nel corso dell’anno.
Abbott Elementary è una
commedia ambientata sul posto di lavoro che segue un gruppo di
insegnanti dediti e appassionati – e una preside un po’ fuori dalle
righe – alle prese con il sistema scolastico pubblico di
Filadelfia. Nonostante le difficoltà, sono determinati ad aiutare i
loro studenti ad avere successo nella vita e, sebbene questi
incredibili dipendenti pubblici siano in minoranza e sottopagati,
amano quello che fanno, anche se non concordano con l’atteggiamento
non proprio esemplare del distretto scolastico nei confronti
dell’educazione dei bambini.
Quinta Brunson, che ha recentemente
vinto il Golden Globe® come miglior attrice in una serie televisiva
musicale o comedy, è la creatrice della serie e l’interprete di
Janine Teagues, ed è executive producer insieme a Justin Halpern e
Patrick Schumacker della Delicious Non-Sequitur Productions, e a
Randall Einhorn. Oltre alla Brunson, il cast comprende Tyler James
Williams nel ruolo di Gregory Eddie, Janelle James in quello di Ava
Coleman, Lisa Ann Walter nei panni di Melissa Schemmenti, Chris
Perfetti nel ruolo di Jacob Hill, William Stanford Davis nei panni
di Mr. Johnson e la vincitrice del premio Emmy® Sheryl Lee Ralph
interpreta Barbara Howard.
Disney+ è disponibile al prezzo di 8,99
euro al mese, senza costi aggiuntivi e con la possibilità di
disdire in qualsiasi momento. Ci sono contenuti per tutti, con
nuove serie TV, film di successo e titoli originali esclusivi in
arrivo nel corso di tutto l’anno dei sei brand principali: Disney,
Pixar, Marvel, Star
Wars, National Geographic e Star. Tra le serie in streaming in
esclusiva su Disney+ ci sono Modern Family,
la serie comedy di successo Only Murders in the Building e la pluripremiata
The Bear. Con un’infinita library di intrattenimento, che
spazia dai documentari ai film drammatici acclamati dalla critica,
dalle commedie ai classici d’animazione, su Disney+ sono disponibili molte delle
storie che il pubblico si aspetta e molte altre che non si
aspetterebbe.
Guarda il promo ufficiale
di Elementary 4×04, il quarto atteso
episodio che si intitolerà “All My Exes Live in Essex” e
che andrà in onda sul network americano della NBC come di
consueto.
Elementary è una
serie televisiva statunitense di genere giallo poliziesco, in onda
sulla CBS dal 27 settembre 2012 negli Stati Uniti. In Italiaè
trasmessa dal 13 gennaio 2013, in chiaro su Rai 2 e a pagamento su
Fox Crime.
La serie è basata su una rilettura
in chiave moderna del personaggio di Sherlock Holmes di sir Arthur
Conan Doyle, riambientando a New York le indagini del celebre
detective, interpretato da Jonny Lee Miller con Lucy Liu nei panni
della versione femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni
consulente per Scotland Yard in Gran Bretagna e dopo essere uscito
da una clinica per disintossicarsi dall’alcoole dalle droghe,
Sherlock Holmes si stabilisce negli Stati Uniti a New York City,
dove accetta di collaborare con la polizia e risolvere diversi casi
con l’aiuto della logica e del suo intuito. Il detective è
affiancato, inizialmente suo malgrado, dall’ex chirurgo Joan
Watson, la sua terapista di riabilitazione, che diventa in seguito
sua assistente investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto
del New York City Police Department sono il capitano Thomas Gregson
(ispirato all’ispettore Tobias Gregson che compare in alcuni libri
di Arthur Conan Doyle) e il detective Marcus Bell.
Guarda le prime clip inedite
di Elementary 4×01, il primo
episodio della quarta stagione che si intitolerà “The
Past is Parent” e che andrà in onda questa settimana sul network
americano della CBS.
Si intitola The Eternity
Injection, Elementary 3×09, il nono
episodio della terza stagione della serie
televisiva Elementary, che andrà in
onda sul network americano CBS.
https://www.youtube.com/watch?v=KcUTZcsP5Ig
In Elementary 3×09 quando
un’infermiera Watson con cui lei lavorava chiede il suo
aiuto per trovare una loro conoscenza
scomparsa, il percorso della donna conduce Watson
e Holmes ad un’altra persona che è scomparsa.
Inoltre, Sherlock lotta con la sua sobrietà quando
trova il processo di recupero monotono.
Si intitola Terra
Pericolosa, Elementary 3×06, il
sesto episodio della terza stagione della serie televisiva
Elementary, che andrà in onda sul network
americano CBS.
https://www.youtube.com/watch?v=cyt5-qO-Sxw
In
Elementary 3×0 Holmes e Watson cercano un
ladro che ha commesso un omicidio per rubare una
mappa rara. Nel frattempo, Watson diventa preoccupate per la
crescente interferenza di Sherlock nella fiorente
vita personale di Kitty.
Elementary è una
serie televisiva statunitense di genere giallo poliziesco, in onda
sulla CBS dal 27 settembre 2012 negli Stati Uniti. In Italia è
trasmessa dal 13 gennaio 2013, in chiaro su Rai 2 e a pagamento su
Fox Crime.
La serie è basata su una rilettura
in chiave moderna del personaggio di Sherlock Holmes di sir Arthur
Conan Doyle, riambientando a New York le indagini del celebre
detective, interpretato da Jonny Lee Miller con Lucy Liu nei panni
della versione femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni
consulente per Scotland Yard in Gran Bretagna e dopo essere uscito
da una clinica per disintossicarsi dall’alcool e dalle droghe,
Sherlock Holmes si stabilisce negli Stati Uniti a New York City,
dove accetta di collaborare con la polizia e risolvere diversi casi
con l’aiuto della logica e del suo intuito. Il detective è
affiancato, inizialmente suo malgrado, dall’ex chirurgo Joan
Watson, la sua terapista di riabilitazione, che diventa in seguito
sua assistente investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto
del New York City Police Department sono il capitano Thomas Gregson
(ispirato all’ispettore Tobias Gregson che compare in alcuni libri
di Arthur Conan Doyle) e il detective Marcus Bell.
Si intitola Bella,
Elementary 3×02, la seconda puntata
dell’atteso terzo ciclo di episodi della Sherlock americano
trasmesso dal network della NBC e con protagonisti Jonny Lee Miller
e Lucy Liu.
http://youtu.be/L01GAtAkwPM
In Elementary 3×02
Quando un innovativo programma di software di intelligenza
artificiale viene rubato, Sherlock accetta di
occuparsi del caso, ma arruola l’aiuto di Joan per risolverlo
quando diventa più interessato a smentire le
capacità del computer che trovare il ladro. Nel frattempo, Joan
affronta Sherlock circa le sue motivazioni dopo
che lei viene a sapere che è stato in contatto diretto con il suo
fidanzato, Andrew, a sua insaputa
Elementary è una
serie televisiva statunitense di genere giallo poliziesco, in onda
sulla CBS dal 27 settembre 2012 negli Stati Uniti. In Italia è
trasmessa dal 13 gennaio 2013, in chiaro su Rai 2 e a pagamento su
Fox Crime.
La serie è basata su una rilettura
in chiave moderna del personaggio di Sherlock Holmes di sir Arthur
Conan Doyle, riambientando a New York le indagini del celebre
detective, interpretato da Jonny Lee Miller con Lucy Liu nei panni
della versione femminile di Watson.
Il network americano della
CBS ha diffuso una nuova clip di Elementary
3×18, il diciottesimo episodio che si
intitola “The View From Olympus”:
Elementary è una serie televisiva statunitense
di genere giallo poliziesco, in onda sulla CBS dal 27 settembre
2012 negli Stati Uniti. In Italia è trasmessa dal 13 gennaio 2013,
in chiaro su Rai 2 e a pagamento su Fox Crime.
La serie è basata su una rilettura
in chiave moderna del personaggio di Sherlock Holmes di sir Arthur
Conan Doyle, riambientando a New York le indagini del celebre
detective, interpretato da Jonny Lee Miller con Lucy Liu nei panni
della versione femminile di Watson.
Si intitola “The Adventure of the
Nutmeg Concoction” , Elementary 3×07, la
settima puntata della serie televisiva di successo trasmessa dal
network americano della CBS.
https://www.youtube.com/watch?v=jO0iZBRBPgo
Elementary
è una serie televisiva statunitense di genere giallo poliziesco, in
onda sulla CBS dal 27 settembre 2012 negli Stati Uniti. In Italia è
trasmessa dal 13 gennaio 2013, in chiaro su Rai 2 e a pagamento su
Fox Crime.
La serie è basata su una rilettura
in chiave moderna del personaggio di Sherlock Holmes di sir Arthur
Conan Doyle, riambientando a New York le indagini del celebre
detective, interpretato da Jonny Lee Miller con Lucy Liu nei panni
della versione femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni
consulente per Scotland Yard in Gran Bretagna e dopo essere uscito
da una clinica per disintossicarsi dall’alcool e dalle droghe,
Sherlock Holmes si stabilisce negli Stati Uniti a New York City,
dove accetta di collaborare con la polizia e risolvere diversi casi
con l’aiuto della logica e del suo intuito. Il detective è
affiancato, inizialmente suo malgrado, dall’ex chirurgo Joan
Watson, la sua terapista di riabilitazione, che diventa in seguito
sua assistente investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto
del New York City Police Department sono il capitano Thomas Gregson
(ispirato all’ispettore Tobias Gregson che compare in alcuni libri
di Arthur Conan Doyle) e il detective Marcus Bell.
Si intitola Just a Regular
Irregular, Elementary 3×03, il
terzo episodio della serie televisiva di successo, ennesimo
adattamento del noto personaggio di Arthur Conan Doyle, Sherlock
Holmes e trasmessa dal network della NBC.
https://www.youtube.com/watch?v=PhuilIXuiuE
Elementary è una serie
televisiva statunitense di
genere giallo poliziesco, in onda sulla CBS dal
27 settembre 2012 negli Stati Uniti.
In Italia è trasmessa dal 13 gennaio 2013, in
chiaro su Rai 2 e a pagamento su Fox
Crime.
La serie è basata su una rilettura
in chiave moderna del personaggio di Sherlock Holmes di
sir Arthur Conan Doyle, riambientando a New York le
indagini del celebre detective, interpretato da Jonny Lee
Miller con Lucy Liu nei panni della versione
femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni
consulente per Scotland Yard in Gran Bretagna e
dopo essere uscito da una clinica
per disintossicarsi dall’alcool e
dalle droghe, Sherlock Holmes si stabilisce negli
Stati Uniti a New York City, dove accetta di collaborare con
la polizia e risolvere diversi casi con l’aiuto della logica e del
suo intuito. Il detective è affiancato, inizialmente suo malgrado,
dall’ex chirurgo Joan Watson, la sua terapista di
riabilitazione, che diventa in seguito sua assistente
investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto
del New York City Police Department sono il capitano
Thomas Gregson (ispirato all’ispettore Tobias Gregson che compare
in alcuni libri di Arthur Conan Doyle) e il detective Marcus
Bell.
Si intitola The Five Orange
Pipz, Elementary 3×02, il secondo episodio della
terza stagione della serie
televisiva Elementary, che andrà in
onda sul network americano CBS.
https://www.youtube.com/watch?v=FdaAfoDbe9U
In Elementary
3×02 Quando Holmes e Watson uniscono le forze su
un duplice omicidio, la nuova
apprendista di Sherlock, Kitty, minaccia l’indagine quando consente
alla gelosia del rapporto di lavoro tra
Sherlock e Joan di ignorare il
suo buon senso.
Elementary è
una serie televisiva statunitense di
genere giallo poliziesco, in onda sulla CBS dal
27 settembre 2012 negli Stati Uniti.
In Italia è trasmessa dal 13 gennaio 2013, in
chiaro su Rai 2 e a pagamento su Fox
Crime.
La serie è basata su una rilettura
in chiave moderna del personaggio di Sherlock Holmes di
sir Arthur Conan Doyle, riambientando a New York le
indagini del celebre detective, interpretato da Jonny Lee
Miller con Lucy Liu nei panni della versione
femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni
consulente per Scotland Yard in Gran Bretagna e
dopo essere uscito da una clinica
per disintossicarsi dall’alcool e
dalle droghe, Sherlock Holmes si stabilisce negli
Stati Uniti a New York City, dove accetta di collaborare con
la polizia e risolvere diversi casi con l’aiuto della logica e del
suo intuito. Il detective è affiancato, inizialmente suo malgrado,
dall’ex chirurgo Joan Watson, la sua terapista di
riabilitazione, che diventa in seguito sua assistente
investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto
del New York City Police Department sono il capitano
Thomas Gregson (ispirato all’ispettore Tobias Gregson che compare
in alcuni libri di Arthur Conan Doyle) e il detective Marcus
Bell.
Si intitola Enough Nemesis to
Go Around, Elementary 3×01, la prima puntata dell’atteso
terzo ciclo di episodi della serie di successo trasmessa dal
network americano della CBS.
https://www.youtube.com/watch?v=3LJOCyDqVBc
Elementary è una serie
televisiva statunitense di
genere giallo poliziesco, in onda sulla CBS dal
27 settembre 2012 negli Stati Uniti.
In Italia è trasmessa dal 13 gennaio 2013, in
chiaro su Rai 2 e a pagamento su Fox
Crime.
La serie è basata su una rilettura
in chiave moderna del personaggio di Sherlock Holmes di
sir Arthur Conan Doyle, riambientando a New York le
indagini del celebre detective, interpretato da Jonny Lee
Miller con Lucy Liu nei panni della versione
femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni
consulente per Scotland Yard in Gran Bretagna e
dopo essere uscito da una clinica
per disintossicarsi dall’alcool e
dalle droghe, Sherlock Holmes si stabilisce negli
Stati Uniti a New York City, dove accetta di collaborare con
la polizia e risolvere diversi casi con l’aiuto della logica e del
suo intuito. Il detective è affiancato, inizialmente suo malgrado,
dall’ex chirurgo Joan Watson, la sua terapista di
riabilitazione, che diventa in seguito sua assistente
investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto
del New York City Police Department sono il capitano
Thomas Gregson (ispirato all’ispettore Tobias Gregson che compare
in alcuni libri di Arthur Conan Doyle) e il detective Marcus
Bell.
Arriva
un nuovo nome che entra a far parte del cast di Elementary
3, l’atteso terzo ciclo della serie della serie di
successo targata FOX e basata sui personaggi creati da Arthur
Conan Doyle. Si tratta di Ophelia
Lovibond che sarà Kitty Winter.
Kitty sarà la
nuova “protetta” di Sherlock e la nuova
rivale di Joan Watson. La seconda stagione è terminata con Sherlock
che accettava un lavoro a Londra nel MI6, una volta che Watson
aveva lasciato casa sua. Le ragioni che portano Kitty a legarsi a
Sherlock sono poco chiare e queto nuovo accordo avrà delle
ripercussioni sulla relazione
fra Joan eSherlock. È
probabile che il legame fra Kitty e Sherlock nasca in Inghilterra e
si sviluppi negli States.
Elementary è una serie
televisiva statunitense di
genere giallo poliziesco, in onda sulla CBS dal
27 settembre 2012 negli Stati Uniti.
In Italia è trasmessa dal 13 gennaio 2013, in
chiaro su Rai 2 e a pagamento su Fox
Crime.
La serie è basata
su una rilettura in chiave moderna del personaggio di Sherlock
Holmes di sir Arthur Conan Doyle, riambientando
a New York le indagini del celebre detective,
interpretato da Jonny Lee Miller con Lucy
Liu nei panni della versione femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni
consulente per Scotland Yard in Gran Bretagna e
dopo essere uscito da una clinica
per disintossicarsi dall’alcool e
dalle droghe, Sherlock Holmes si stabilisce negli
Stati Uniti a New York City, dove accetta di collaborare con
la polizia e risolvere diversi casi con l’aiuto della logica e del
suo intuito. Il detective è affiancato, inizialmente suo malgrado,
dall’ex chirurgo Joan Watson, la sua terapista di
riabilitazione, che diventa in seguito sua assistente
investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto
del New York City Police Department sono il capitano
Thomas Gregson (ispirato all’ispettore Tobias Gregson che compare
in alcuni libri di Arthur Conan Doyle) e il detective Marcus
Bell.
La serie è stata
ideata da Rob Doherty, che è anche produttore esecutivo
e showrunner, con Sarah Timberman e Carl Beverly come
produttori esecutivi. L’episodio pilota è diretto da Michael
Cuesta, anch’egli tra i produttori esecutivi della serie.
Il 23
ottobre 2012, la CBS ha ordinato nove episodi aggiuntivi, per
un totale così di 22 episodi; il 14 novembre 2012 la CBS
ha ordinato la produzione di altri due episodi, portando la prima
stagione della serie a 24 episodi complessivi. Il 27
marzo 2013, grazie ai buoni ascolti ottenuti dalla prima
stagione, la serie è stata rinnovata per una seconda stagione.
Alla fine di
gennaio 2014 il canale a pagamento WGN America ha comprato i
diritti di trasmissione di Elementary per un
valore che ammonta ad almeno 1 milione di dollari a episodio.
Elementary probabilmente verrà trasmesso su WGN a partire
dall’autunno 2015. Il 13 marzo 2014 la CBS ha rinnovato la
serie per una terza stagione.
Manca molto all’inizio
di Elementary 3, l’atteso terzo
ciclo della serie della serie di successo targata FOX e basata
sui personaggi creati da Arthur Conan Doyle. Oggi nell’attesa
vi segnaliamo alcune anticipazioni. Oggi arriva la notizia che
l’attrice Gina Gershon è entrata a far
parte del cast cast e sarà la nemesi della bella Watson
interpretata da Lucy Liu.
L’attrice
interpreterà Elana March, una socialite
che Joan (Lucy Liu) sospetta sia al capo di un cartello della
droga. Joan, però, non è in grado di provare la sua colpevolezza e
i legami che esistono fra Elana e il cartello e spera di poter
trasformare uno degli account della donna in uno testimone nel
corso della discussione del caso in tribunale. La caccia di Joan
diventa subito qualcosa di personale ed Elana farà di tutto per
evitare la prigione.
Elementary è una serie
televisiva statunitense di
genere giallo poliziesco, in onda sulla CBS dal
27 settembre 2012 negli Stati Uniti.
In Italia è trasmessa dal 13 gennaio 2013, in
chiaro su Rai 2 e a pagamento su Fox
Crime.
La serie è
basata su una rilettura in chiave moderna del personaggio
di Sherlock Holmes di sir Arthur Conan Doyle,
riambientando a New York le indagini del
celebre detective, interpretato da Jonny Lee
Miller con Lucy Liu nei panni della versione
femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni
consulente per Scotland Yard in Gran Bretagna e
dopo essere uscito da una clinica
per disintossicarsi dall’alcool e
dalle droghe, Sherlock Holmes si stabilisce negli
Stati Uniti a New York City, dove accetta di collaborare con
la polizia e risolvere diversi casi con l’aiuto della logica e del
suo intuito. Il detective è affiancato, inizialmente suo malgrado,
dall’ex chirurgo Joan Watson, la sua terapista di
riabilitazione, che diventa in seguito sua assistente
investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto
del New York City Police Department sono il capitano
Thomas Gregson (ispirato all’ispettore Tobias Gregson che compare
in alcuni libri di Arthur Conan Doyle) e il detective Marcus
Bell.
La serie è
stata ideata da Rob Doherty, che è anche produttore esecutivo
e showrunner, con Sarah Timberman e Carl Beverly come
produttori esecutivi. L’episodio pilota è diretto da Michael
Cuesta, anch’egli tra i produttori esecutivi della serie.
Il 23
ottobre 2012, la CBS ha ordinato nove episodi aggiuntivi, per
un totale così di 22 episodi; il 14 novembre 2012 la CBS
ha ordinato la produzione di altri due episodi, portando la prima
stagione della serie a 24 episodi complessivi. Il 27
marzo 2013, grazie ai buoni ascolti ottenuti dalla prima
stagione, la serie è stata rinnovata per una seconda stagione.
Alla fine
di gennaio 2014 il canale a pagamento WGN America ha comprato i
diritti di trasmissione di Elementary per un
valore che ammonta ad almeno 1 milione di dollari a episodio.
Elementary probabilmente verrà trasmesso su WGN a partire
dall’autunno 2015. Il 13 marzo 2014 la CBS ha
rinnovato la serie per una terza stagione.
Mentre cresce l’attesa per i prossimo episodi di Elementary 3,
oggi arriva la notizia che un nuovo attore è entrato a far parte
del cast dello show di successo trasmesso dal network americano
CBS.
Si tratta di Stuart Townsend che interpreterà il nuovo capo di
Joan, Del, che farà il suo debutto nei primi episodi della nuova
stagione nel 2015 e che rimarrà colpito dall’operato della donna e
vorrebbe far diventare il loro rapporto lavorativo più stabile e
continuativo nel tempo; non sappiamo se Del potrebbe diventare un
nuovo interesse sentimentale per Joan, che non rimarrà indifferente
al fascino del capo sebbene stia già uscendo con Andrew, ma siamo
sicuri che Sherlock non rimarrà in panchina a guardare.
Elementary è una serie televisiva statunitense di genere giallo
poliziesco, in onda sulla CBS dal 27 settembre 2012 negli Stati
Uniti. In Italia è trasmessa dal 13 gennaio 2013, in chiaro su Rai
2 e a pagamento su Fox Crime.
La serie è basata su una rilettura in chiave moderna del
personaggio di Sherlock Holmes di sir Arthur Conan Doyle,
riambientando a New York le indagini del celebre detective,
interpretato da Jonny Lee Miller con Lucy Liu nei panni della
versione femminile di Watson.
Manca molto
all’inizio di Elementary 3, l’atteso
terzo ciclo di episodi della serie adattamenti americano delle
avventure di Sherlock Holmes. Ebbene oggi in attesa vi segnaliamo
alcune anticipazioni sullo show che verrà.
In Elementary
3, Watson darà la caccia ad Allison,
una donna che ha preso il controllo di un cartello della droga dopo
la morte del marito e che sembra essere sempre un passo avanti alla
detective.
Elementary è una serie
televisiva statunitense di
genere giallo poliziesco, in onda sulla CBS dal
27 settembre 2012 negli Stati Uniti.
In Italia è trasmessa dal 13 gennaio 2013, in
chiaro su Rai 2 e a pagamento su Fox
Crime.
La serie è basata
su una rilettura in chiave moderna del personaggio di Sherlock
Holmes di sir Arthur Conan Doyle, riambientando
a New York le indagini del celebre detective,
interpretato da Jonny Lee Miller con Lucy
Liu nei panni della versione femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni consulente per Scotland
Yard in Gran Bretagna e dopo essere uscito da una
clinica per disintossicarsi dall’alcool e
dalle droghe, Sherlock Holmes si stabilisce negli
Stati Uniti a New York City, dove accetta di collaborare con
la polizia e risolvere diversi casi con l’aiuto della logica e del
suo intuito. Il detective è affiancato, inizialmente suo malgrado,
dall’ex chirurgo Joan Watson, la sua terapista di
riabilitazione, che diventa in seguito sua assistente
investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto del New York City Police
Department sono il capitano Thomas Gregson (ispirato
all’ispettore Tobias Gregson che compare in alcuni libri di Arthur
Conan Doyle) e il detective Marcus Bell.
Manca molto all’inizio
di Elementary 3, l’atteso terzo
ciclo di episodi della serie di successo targata FOX e basata sui
personaggi creati da Arthur Conan Doyle. Oggi nell’attesa vi
segnaliamo alcune anticipazioni.
In Elementary
3,la relazione
fra Sherlock e Joan non
è in buon stato. Pare che stia per arrivare un’attrice a
interpretare Kitty Winter, una donna
che era una delle “protette” di Holmes. Pare che il detective la
metterà sotto la sua ala protettiva, in modo molto simile a quello
visto con Watson prima che prendesse il suo lavoro a M16.
Elementary è una serie
televisiva statunitense di
genere giallo poliziesco, in onda sulla CBS dal
27 settembre 2012 negli Stati Uniti.
In Italia è trasmessa dal 13 gennaio 2013, in
chiaro su Rai 2 e a pagamento su Fox
Crime.
La serie è basata
su una rilettura in chiave moderna del personaggio di Sherlock
Holmes di sir Arthur Conan Doyle, riambientando
a New York le indagini del celebre detective,
interpretato da Jonny Lee Miller con Lucy
Liu nei panni della versione femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni
consulente per Scotland Yard in Gran Bretagna e
dopo essere uscito da una clinica
per disintossicarsi dall’alcool e
dalle droghe, Sherlock Holmes si stabilisce negli
Stati Uniti a New York City, dove accetta di collaborare con
la polizia e risolvere diversi casi con l’aiuto della logica e del
suo intuito. Il detective è affiancato, inizialmente suo malgrado,
dall’ex chirurgo Joan Watson, la sua terapista di
riabilitazione, che diventa in seguito sua assistente
investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto
del New York City Police Department sono il capitano
Thomas Gregson (ispirato all’ispettore Tobias Gregson che compare
in alcuni libri di Arthur Conan Doyle) e il detective Marcus
Bell.
La serie è stata
ideata da Rob Doherty, che è anche produttore esecutivo
e showrunner, con Sarah Timberman e Carl Beverly come
produttori esecutivi. L’episodio pilota è diretto da Michael
Cuesta, anch’egli tra i produttori esecutivi della serie.
Il 23
ottobre 2012, la CBS ha ordinato nove episodi aggiuntivi, per
un totale così di 22 episodi; il 14 novembre 2012 la CBS
ha ordinato la produzione di altri due episodi, portando la prima
stagione della serie a 24 episodi complessivi. Il 27
marzo 2013, grazie ai buoni ascolti ottenuti dalla prima
stagione, la serie è stata rinnovata per una seconda stagione.
Alla fine di
gennaio 2014 il canale a pagamento WGN America ha comprato i
diritti di trasmissione di Elementary per un
valore che ammonta ad almeno 1 milione di dollari a episodio.
Elementary probabilmente verrà trasmesso su WGN a partire
dall’autunno 2015. Il 13
marzo 2014 la CBS ha rinnovato la serie per una terza stagione.
Cresce l’attesa per i prossimi
episodi Elementary 3, il terzo ciclo
di episodi della serie di successo basata sui personaggi creato da
Arthur Conan Doyle e trasmessa dal network
NBC.
In Elementary 3 dove il nuovo
ragazzo di Joan non piacerà per niente a
Sherlock e quando ci sembrerà che la vita della ragazza sembra
essere tornata alla normalità, cambierà tutto.
Elementary è una serie
televisiva statunitense di
genere giallo poliziesco, in onda sulla CBS dal
27 settembre 2012 negli Stati Uniti.
In Italia è trasmessa dal 13 gennaio 2013, in
chiaro su Rai 2 e a pagamento su Fox
Crime.
La serie è basata
su una rilettura in chiave moderna del personaggio di Sherlock
Holmes di sir Arthur Conan Doyle, riambientando
a New York le indagini del celebre detective,
interpretato da Jonny Lee Miller con Lucy
Liu nei panni della versione femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni
consulente per Scotland Yard in Gran Bretagna e
dopo essere uscito da una clinica
per disintossicarsi dall’alcool e
dalle droghe, Sherlock Holmes si stabilisce negli
Stati Uniti a New York City, dove accetta di collaborare con
la polizia e risolvere diversi casi con l’aiuto della logica e del
suo intuito. Il detective è affiancato, inizialmente suo malgrado,
dall’ex chirurgo Joan Watson, la sua terapista di
riabilitazione, che diventa in seguito sua assistente
investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto
del New York City Police Department sono il capitano
Thomas Gregson (ispirato all’ispettore Tobias Gregson che compare
in alcuni libri di Arthur Conan Doyle) e il detective Marcus
Bell.
Cresce l’attesa per i prossimi
episodi di Elementary 3, terzo ciclo di
puntate della serie televisiva di successo trasmessa dal network
americano della CBS, e oggi in attesa arrivano nuove
anticipazioni:
Elementary, la decisione di
Sherlock di non partecipare più alle riunioni
degli alcolisti anonimi potrebbe compromettere la sua sobrietà e
nei prossimi episodi scopriremo se l’uomo è in pericolo ora che ha
deciso di prendere le distanze dal gruppo.
Elementary è
una serie televisiva statunitense di genere giallo poliziesco, in
onda sulla CBS dal 27 settembre 2012 negli Stati Uniti. In Italia è
trasmessa dal 13 gennaio 2013, in chiaro su Rai 2 e a pagamento su
Fox Crime.
La serie è basata su una rilettura
in chiave moderna del personaggio di Sherlock Holmes di sir Arthur
Conan Doyle, riambientando a New York le indagini del celebre
detective, interpretato da Jonny Lee Miller con Lucy Liu nei panni
della versione femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni
consulente per Scotland Yard in Gran Bretagna e dopo essere uscito
da una clinica per disintossicarsi dall’alcool e dalle droghe,
Sherlock Holmes si stabilisce negli Stati Uniti a New York City,
dove accetta di collaborare con la polizia e risolvere diversi casi
con l’aiuto della logica e del suo intuito. Il detective è
affiancato, inizialmente suo malgrado, dall’ex chirurgo Joan
Watson, la sua terapista di riabilitazione, che diventa in seguito
sua assistente investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto
del New York City Police Department sono il capitano Thomas Gregson
(ispirato all’ispettore Tobias Gregson che compare in alcuni libri
di Arthur Conan Doyle) e il detective Marcus Bell.
E’ iniziata solo
ieri, Elementary 3, l’atteso
terzo ciclo di episodi della serie televisiva di successo trasmessa
dal network americano della FOX e basata sui personaggi creati
da Arthur Conan Doyle. Nell’attesa dei prossimi episodi vi
sveliamo alcune anticipazioni:
In Elementary 3 un
segreto dal passato di Kitty Winter farà
capire alla ragazza che è meglio non competere
con Joan, ma di instaurare un rapporto
amichevole con lei
Elementary è una serie
televisiva statunitense di
genere giallo poliziesco, in onda sulla CBS dal
27 settembre 2012 negli Stati Uniti.
In Italia è trasmessa dal 13 gennaio 2013, in
chiaro su Rai 2 e a pagamento su Fox
Crime.
La serie è basata
su una rilettura in chiave moderna del personaggio di Sherlock
Holmes di sir Arthur Conan Doyle, riambientando
a New York le indagini del celebre detective,
interpretato da Jonny Lee Miller con Lucy
Liu nei panni della versione femminile di Watson.
Dopo essere stato per anni
consulente per Scotland Yard in Gran Bretagna e
dopo essere uscito da una clinica
per disintossicarsi dall’alcool e
dalle droghe, Sherlock Holmes si stabilisce negli
Stati Uniti a New York City, dove accetta di collaborare con
la polizia e risolvere diversi casi con l’aiuto della logica e del
suo intuito. Il detective è affiancato, inizialmente suo malgrado,
dall’ex chirurgo Joan Watson, la sua terapista di
riabilitazione, che diventa in seguito sua assistente
investigativa.
A coadiuvare le indagini per conto
del New York City Police Department sono il capitano
Thomas Gregson (ispirato all’ispettore Tobias Gregson che compare
in alcuni libri di Arthur Conan Doyle) e il detective Marcus
Bell.
La serie è stata
ideata da Rob Doherty, che è anche produttore esecutivo
e showrunner, con Sarah Timberman e Carl Beverly come
produttori esecutivi. L’episodio pilota è diretto da Michael
Cuesta, anch’egli tra i produttori esecutivi della serie.
Il 23
ottobre 2012, la CBS ha ordinato nove episodi aggiuntivi, per
un totale così di 22 episodi; il 14 novembre 2012 la CBS
ha ordinato la produzione di altri due episodi, portando la prima
stagione della serie a 24 episodi complessivi. Il 27
marzo 2013, grazie ai buoni ascolti ottenuti dalla prima
stagione, la serie è stata rinnovata per una seconda stagione.
Alla fine di
gennaio 2014 il canale a pagamento WGN America ha comprato i
diritti di trasmissione di Elementary per un
valore che ammonta ad almeno 1 milione di dollari a episodio.
Elementary probabilmente verrà trasmesso su WGN a partire
dall’autunno 2015. Il 13 marzo 2014 la CBS ha rinnovato la
serie per una terza stagione.