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Elemental: il regista e i doppiatori italiani presentano il film

Proiettato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 76, Elemental è pronto per sbarcare anche nei cinema italiani, il prossimo 21 giugno distribuito da The Walt Disney Company Italia. In occasione della presentazione italiana del nuovo film Disney-Pixar, abbiamo incontrato il regista Peter Sohn, i doppiatori italiani, Valentina Romani, Stefano Di Martino e Serra Yilmaz, e Mr. Rain, che per la versione italiana del film ha adattato la canzone ufficiale del film, “Per sempre ci sarò”.

“La storia di questo film parte 7 anni fa – ha spiegato Sohn, che vanta nel curriculum una lunga serie di titoli Pixar, da Ratouille a Monsters University, fino a Il Viaggio di Arloero a una celebrazione artistica nel Bronx, dove sono nato, dal palco potevo guardare i miei genitori nel pubblico, e lì ho potuto osservare anche un pubblico diversificato: in quel momento, ho considerato anche l’età dei miei genitori, li ho visti commuoversi, per me è stata una grande emozione, così ho riflettuto sui sacrifici che hanno fatto per portare me e mio fratello nella condizione in cui eravamo. Nel corso di questo evento ho ringraziato i miei genitori e poi, tornato alla Pixar, ho raccontato quello che era successo e loro mi hanno detto che ci avremo fatto un film.”

Una storia che nasce come una storia d’amore, spiega: “Quando ho disegnato il personaggio di fuoco l’ho disegnato su una barca in mezzo all’acqua, poi ho disegnato il personaggio d’acqua, e così ho pensato al rapporto con mia moglie, in parte italiana, sposata andando contro le volontà di famiglia, pensate che mia nonna in punto di morte mi disse: ‘sposa una coreana’. Così, per il film, mi son chiesto: ‘E se il fuoco s’innamorasse dell’acqua?’”. Da qui è nato Elemental, che vede protagonista Ember, una ragazza di fuoco, che rappresenta una prima volta nella storia della Pixar, per quello che riguarda la sua realizzazione in computer grafica. “Alla Pixar non esisteva un processo che potesse trasformare i personaggi in elementi naturali e animarli, quindi abbiamo lavorato prima alla tecnologia per realizzare l’effetto che volevamo  – nella sede di Zurigo – dallo sviluppo e applicazione tecnologica all’intervento artistico sono passati circa 3 anni. Ciascun personaggio animato, in media, conta circa 5.000 punti di controllo e articolazione che ne generano il movimento: per Ember sono 10.000, l’obbiettivo era mettere in scena un personaggio che sembrasse davvero fatto di gas.”

elementalOspiti alla conferenza anche i doppiatori italiani di Elemental. Valentina Romani nel ruolo di Ember, Stefano Di Martino in quello di Wade e Serra Yilmaz che presta invece la voce a Cinder, mamma della protagonista. “Ember è fuoco, è esuberante – spiega Valentina RomaniAl tempo stesso è molto molto sensibile, ha paura di dire la verità anche se sente il bisogno di farlo. È un carattere autentico”. Attrice molto amata per il suo ruolo in Mare Fuori, ma vista anche al cinema al fianco di Nanni Moretti, Romani è alla sua prima prova con il doppiaggio, che definisce “un viaggio magico. È stata un’esperienza nuova, sono felice e soddisfatta, e rimarrà per sempre con me. Inoltre, il film fa da lente di ingrandimento sui pregiudizi, che dovremmo cercare di abbattere”.

Al suo fianco, scelta insolita ma molto efficace in Elemental, il ballerino e showman Stefano Di Martino, che ha portato a casa davvero un ottimo lavoro: “È tutto merito di Massimiliano Manfredi, grande direttore di doppiaggio che mi ha insegnato a impostare diversamente la voce. Wade è un personaggio maschile atipico, piange continuamente, non ha paura della sua emotività e la mette a servizio della missione di conquistare Ember. È molto ingenuo, tanto che da personaggio di acqua, non si crea il problema di toccare una fiamma.” Serra Yilmaz, interprete feticcio nel cinema di Ozpetek, dà la voce alla saggia Cinder: “Mi piace il suo lato veggente, il saper annusare l’amore nell’aria, ed è una grande mediatrice. Io adoro fare doppiaggio, mi capita raramente in Italia, ma l’ho già fatto in Turchia e lo faccio sempre con molto piacere; far parte di questo lavoro: un onore. Il film mi è piaciuto non solo per la bellezza grafica o la musica meravigliosa ma anche per ciò che ci racconta, perché lo fa in una maniera che non è didattica.”

Ospite dell’incontro anche Mr. Rain, reduce dal successo di Supereroi al Festival di Sanremo 2023, che ha adattato il brano originale del film composto da Thomas Newman in “Per sempre ci sarò”, un lavoro che lui ha definito “abbastanza semplice, sono fan di Thomas Newman: ho studiato il testo originale cercando di dare una mia visione; è stata un’opportunità, un sogno”. Elemental arriva al cinema il prossimo 21 giugno, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

 
 

Elemental: ecco i dettagli del nuovo film Pixar

Elemental

Pixar Animation Studios ha svelato i primi dettagli del suo 27esimo lungometraggio, Elemental, che arriverà nel 2023. Diretto da Peter Sohn (Il viaggio di Arlo, cortometraggio Parzialmente nuvoloso) e prodotto da Denise Ream (Il viaggio di Arlo, Cars 2), il film segue le vicende di un’insolita coppia, Ember e Wade, in una città i cui abitanti sono fuoco, acqua, terra e aria, e vivono insieme. L’“ardente” giovane donna e il ragazzo “che segue la corrente” stanno per scoprire qualcosa di fondamentale: quanto hanno davvero in comune.

Elemental è un film originale ispirato all’infanzia di Peter Sohn a New York. “I miei genitori sono emigrati dalla Corea all’inizio degli anni Settanta e hanno costruito un frequentato negozio di alimentari nel Bronx”, ha affermato il regista. “Eravamo una delle tante famiglie che si erano avventurate in una nuova terra con sogni e speranze, in un unico crocevia di culture, lingue e piccoli bellissimi quartieri. Questo è quello che mi ha portato a Elemental”.

La nostra storia è basata sui classici elementi: fuoco, acqua, terra e aria”, ha aggiunto Sohn. “Alcuni elementi si mescolano tra loro, altri no. E se questi elementi fossero vivi?”.

Elemental, il primo artwork

 
 

Elemental: dal 13 settembre disponibile su Disney+

Elemental Wade e Ember
FIRE AND WATER – Set in a city where fire-, water-, land-, and air-residents live together, Disney and Pixar’s “Elemental” introduces Ember, a tough, quick-witted and fiery young woman whose friendship with a fun, sappy, go-with-the-flow guy named Wade challenges her beliefs about the world they live in. Featuring the voices of Leah Lewis and Mamoudou Athie as Ember and Wade, respectively, “Elemental” releases on June 16, 2023. © 2023 Disney/Pixar. All Rights Reserved.

Disney+ ha svelato che la giovane donna di Fuoco Ember e il ragazzo di Acqua Wade del film Disney e Pixar Elemental arriveranno sulla piattaforma streaming dal 13 settembre. Lo stesso giorno debutteranno anche il documentario sul making-of Quando c’è Chimica: La storia dietro Elemental e il cortometraggio dei Pixar Animation Studios L’appuntamento di Carl con l’amatissimo cane parlante Dug. È disponibile la key art che celebra l’imminente arrivo in streaming di Elemental.

Dopo l’uscita al cinema quest’estate, il lungometraggio originale Disney e Pixar Elemental è tra i 10 film di maggior successo del 2023 a livello mondiale, con un incasso di 480 milioni di dollari. Ambientato a Element City, dove gli elementi – Fuoco, Acqua, Terra e Aria – vivono insieme, il lungometraggio originale introduce Ember, la cui amicizia con un ragazzo di nome Wade, divertente e sdolcinato, mette alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui vivono. Elemental è diretto da Peter Sohn e prodotto da Denise Ream p.g.a., mentre Pete Docter è il produttore esecutivo. La sceneggiatura è di John Hoberg & Kat Likkel e Brenda Hsueh, con un soggetto di Sohn, Hoberg & Likkel e Hsueh.

Nella versione italiana del film, prestano le proprie voci Valentina Romani nel ruolo di Ember, una brillante ragazza di Fuoco sulla ventina con un grande senso dell’umorismo che ama la sua famiglia ma che a volte si infiamma facilmente; Stefano De Martino nel ruolo di Wade, un attento ed empatico ventenne di Acqua che non ha paura di mostrare le proprie emozioni, che sono difficili da non notare; Serra Yilmaz nel ruolo della mamma di Ember, Cinder; e Hal Yamanouchi nel ruolo del padre di Ember prossimo alla pensione, Bernie. Inoltre, Francesco Bagnaia, pilota motociclistico e campione del mondo in carica di MotoGP, interpreta uno speciale cameo nel ruolo di “Pecco”.

Il regista Pixar Peter Sohn accompagna gli spettatori in un viaggio personale e divertente alla scoperta di ciò che ha ispirato la creazione del lungometraggio Disney e Pixar Elemental. Quando c’è Chimica: La storia dietro Elemental ripercorre il viaggio dei suoi genitori dalla Corea a New York, esplora l’ex negozio di alimentari del padre nel cuore del Bronx e approfondisce la sua scelta di intraprendere una carriera nell’animazione, piuttosto che nell’attività di famiglia. Il documentario è un piacevole approfondimento sulle influenze inaspettate che hanno portato alla realizzazione di Elemental. Good Chemistry è diretto da Tony Kaplan e prodotto da Sureena Mann.

Scritto e diretto dal candidato all’Academy Award® e vincitore dell’Emmy® Bob Peterson e prodotto da Kim Collins, il nuovo corto L’Appuntamento di Carl vede Carl accettare con riluttanza di andare a un appuntamento con un’amica, ma senza avere idea di come funzionino gli appuntamenti al giorno d’oggi. Dug, da sempre un amico disponibile, interviene per calmare l’agitazione di Carl prima dell’appuntamento e per offrirgli alcuni affidabili consigli su come fare amicizia… se sei un cane. Il nuovo cortometraggio, che ha debuttato nelle sale il 21 giugno insieme a Elemental, si aggiunge alla collezione di cortometraggi già disponibile su Disney+, Una vita da Dug, che segue le divertenti disavventure dell’adorabile cucciolo con il collare high-tech

 
 

Elemental, la recensione del film Disney Pixar

box office
WELCOME TO ELEMENT CITY – Disney and Pixar’s “Elemental” takes fire, water, earth and air and imagines what it would be like if they were alive and living in the same city – a place called Element City. Directed by Peter Sohn (“The Good Dinosaur,” “Party Cloudy” short) and produced by Denise Ream (“The Good Dinosaur,” “Cars 2”), Disney and Pixar’s “Elemental” releases on June 16, 2023. © 2023 Disney/Pixar. All Rights Reserved.

Era tanto tempo che la Disney Pixar non si concedeva il confortante e tradizionale lusso di una storia d’amore classica nei suoi lungometraggi animati, ma con Elemental torna a una dimensione semplice e diretta di narrazione, un racconto che rievoca il classico Romeo e Giulietta in un mondo di forze… elementali.

Elemental, la trama

La storia è quella di Ember, giovane e fumante ragazza di fuoco, che è destinata a rilevare il negozio del padre. L’uomo ha sacrificato tutta la sua vita, le sue origini, il suo passato, pur di trovare un posto nel mondo in cui costruire un futuro solido per la sua famiglia. E al sopraggiungere della vecchiaia, si sente pronto a cedere il suo posto alla figlia… o quasi. Il problema è che insieme all’insorgere dei primi acciacchi arriva nel suo negozio, inatteso e non invitato, anche Wade, un ispettore delle tubature, un ragazzo emotivo e molto dolce, fatto di acqua. Acqua e fuoco, non c’è combinazione peggiore, a quanto pare, ma la natura dei loro elementi opposti non scoraggia Wade, che è ormai completamente innamorato di questa fiamma luminosa e tenace.

Dopo una lunghissima gavetta e la finalizzazione della regia di Il Viaggio di Arlo, Peter Sohn arriva finalmente a dirigere il suo primo lungometraggio Pixar, pescando a piene mani dal suo background personale. Figlio di immigrati coreani, ha vissuto un’infanzia e un’adolescenza da semi-espiantato, dovendo costruire da solo la sua stessa storia, testimone consapevole degli sforzi e dei sacrifici che i genitori hanno fatto per crescere lui e suo fratello nel Bronx, lontanissimo dalla Corea. La sua storia si è conclusa con un felice matrimonio con una donna di origine italiana, e sebbene Corea e Italia forse non siano così agli antipodi come sicuramente lo sono l’acqua e il fuoco, la sua parabola non è molto diversa da quella di Ember.

Elemental Wade e Ember
Featuring the voices of Leah Lewis and Mamoudou Athie as Ember and Wade, respectively, “Elemental” releases on June 16, 2023. © 2023 Disney/Pixar. All Rights Reserved.

Grande umanità e sentimenti universali

La forte componente auto-biografica della storia di Elemental la rende quindi molto accessibile al pubblico. Quella di Ember è una vicenda archetipica in cui l’adolescente deve lasciare il nido e decidere, eventualmente, di seguire la propria strada invece che quella che i genitori hanno immaginato e costruito per lei. Non solo, Ember deve anche imparare a correre il rischio, a fidarsi di un altro elemento, di aprirsi a una natura così tanto diversa dalla sua: Wade infatti non solo è acqua a differenza di lei che è fuoco, ma è anche aperto, sensibile e terribilmente emotivo, cosa che Ember, per carattere e per l’esempio dei genitori, ha sempre evitato, preferendo tenere dentro tutte le sue paure e le sue emozioni.

Elemental racconta anche di mondi che collidono, di differenze che si impara a superare e di convivenza tra diversi, di coesistenza. Sì, anche di questo, come se gli altri aspetti non fossero già abbastanza strutturati e archetipici da costruirci intorno una storia. Per fortuna le ricchezza delle immagini, di Elemental City, delle animazioni, soprattutto la bellezza della fiamma di Ember, nel film, incantano gli occhi e la genuinità delle emozioni esposte inumidisce gli occhi.

Gli elementi diventano personaggi

L’aspetto tecnico è la componente di maggiore interesse in Elemental. La resa dei personaggi composti unicamente da elementi naturali (acqua, fuoco, terra e aria) senza una struttura fisica a sostenerli sembra davvero un unicum, una prima volta per il cinema e ci conferma che, nonostante qualche anno di incertezza e delle produzioni recenti che non sono al livello dei classici d’animazione che lo studio ha generato all’inizio della sua attività, la Pixar è ancora una fucina di eccellenze tecniche, che forse deve di nuovo imparare a porre la sua attenzione sulla storia, sui suoi elementi, appunto, senza per forza sentire la necessità di spuntare caselle di contenuto.

Elemental sembra un passo avanti dal punto di vista tecnico, rispetto al recente passato dello studio, benché si affatichi a inseguire troppi temi che poi non trovano il giusto spazio nel corso del film.

 
 

Elemental, il primo trailer del nuovo film Pixar

È stato distribuito il primo trailer esteso di Elemental, il nuovo film Pixar che ci porta in un mondo… elementale.

Il film introduce Ember, una tenace, acuta e “ardente” giovane donna, la cui amicizia con un ragazzo di nome Wade, divertente, sdolcinato e “che segue la corrente”, mette alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui vivono.

Diretto da Peter Sohn, prodotto da Denise Ream e con le voci di Leah Lewis e Mamoudou Athie rispettivamente nei ruoli di Ember e Wade nella versione originale del film, Elemental arriverà nel 2023 nelle sale italiane.

 
 

Elemental, il nuovo poster del film offre uno sguardo ad Element City

Elemental

Il nuovo film della Pixar, Elemental, svela qualcosa di più su di sé grazie ad un nuovo poster. Nel nuovo film del regista di The Good Dinosaur Peter Sohn, la storia è ambientata in una città in cui i residenti composti dai quattro elementi (fuoco, acqua, terra e aria) convivono. Qui la giovane, arguta e focosa Ember Lumen (Leah Lewis di Nancy Drew) fa amicizia con lo sdolcinata ragazzo d’acqua Wade Ripple (Mamoudou Athie di The Get Down), sfidando con il loro rapporto le convinzioni del mondo in cui vivono.

Il nuovo poster trasporta ora gli spettatori a Element City, come la Zootopia della Disney ma per gli elementi naturali. Quando Ember lascia la sua zona di comfort nella sua nativa Firetown, si avventura infatti in quella che la Pixar descrive come una città vivente “ispirata dalle grandi città di tutto il mondo e che abbraccia i contributi teorizzati di ogni comunità elementare – da giganteschi edifici simili a pini e grattacieli a cascata verso un’arena a forma di tornado chiamata Cyclone Stadium“.

Elemental sarà presentato al Festival di Cannes, dove sarà il film di chiusura nonché quarto lungometraggio dei Pixar Animation Studios ad essere presentato nella Selezione Ufficiale, dopo Up, Inside Out e Soul. Oltre ai due doppiatori poc’anzi citati, il film presenta anche le voci di Ronnie del Carmen (Inside Out) nei panni del padre di Ember, Bernie, che presto andrà in pensione; Shila Ommi (Teheran) nei panni della mamma in cerca d’amore di Ember, Cinder; e Catherine O’Hara (Schitt’s Creek) nei panni della mamma accogliente di Wade, Brook. Elemental della Pixar uscirà solo nelle sale il 16 giugno 2023.

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Fonte: ComicBook

 
 

Elemental, il cast vocale e le prime immagini ufficiali del film Pixar

Elemental

Il occasione del D-23, Disney ha svelato i nomi del cast vocale di Elemental, il 27esimo lungometraggio della Pixar. Diretto da Peter Sohn (Il viaggio di Arlo, cortometraggio Parzialmente nuvoloso) e prodotto da Denise Ream (Il viaggio di Arlo, Cars 2), il film segue le vicende di un’insolita coppia, Ember e Wade, in una città i cui abitanti sono fuoco, acqua, terra e aria, e vivono insieme. L’“ardente” giovane donna e il ragazzo “che segue la corrente” stanno per scoprire qualcosa di fondamentale: quanto hanno davvero in comune.

Nel film ascolteremo la voce di Mamoudou Athie, che abbiamo visto in Jurassic World – Il Dominio, e Leah Lewis, di L’altra metà.

Diretto da Peter Sohn (Il viaggio di Arlo, cortometraggio Parzialmente nuvoloso) e prodotto da Denise Ream (Il viaggio di Arlo, Cars 2), il film segue le vicende di un’insolita coppia, Ember e Wade, in una città i cui abitanti sono fuoco, acqua, terra e aria, e vivono insieme. L’“ardente” giovane donna e il ragazzo “che segue la corrente” stanno per scoprire qualcosa di fondamentale: quanto hanno davvero in comune.

Elemental è un film originale ispirato all’infanzia di Peter Sohn a New York. “I miei genitori sono emigrati dalla Corea all’inizio degli anni Settanta e hanno costruito un frequentato negozio di alimentari nel Bronx”, ha affermato il regista. “Eravamo una delle tante famiglie che si erano avventurate in una nuova terra con sogni e speranze, in un unico crocevia di culture, lingue e piccoli bellissimi quartieri. Questo è quello che mi ha portato a Elemental”.

La nostra storia è basata sui classici elementi: fuoco, acqua, terra e aria”, ha aggiunto Sohn. “Alcuni elementi si mescolano tra loro, altri no. E se questi elementi fossero vivi?”.

 
 

Elemental, il cantante Mr.Rain interpreta il brano originale “Per sempre ci sarò”

Elemental

Nella versione italiana del nuovo film Disney e Pixar Elemental, il cantante Mr.Rain interpreta il brano originale “Per sempre ci sarò”, di cui ha curato anche l’adattamento. Il pubblico potrà ascoltare parte della canzone durante il film e l’intero singolo nei titoli di coda del lungometraggio d’animazione che arriverà il 21 giugno nelle sale italiane. “Per sempre ci sarò” è ora disponibile sulle piattaforme digitali Link Spotify.

La colonna sonora originale del film, che include il singolo “Per sempre ci sarò” e le musiche originali composte e dirette da Thomas Newman, sarà disponibile dal 16 giugno sulle piattaforme digitali.

Nel film, il brano “Per sempre ci sarò” contribuisce a dar vita a uno straordinario viaggio attraverso Element City in cui la brillante ragazza di Fuoco, Ember, e il ragazzo di Acqua che “segue la corrente”, Wade, si rendono conto che forse non sono poi così diversi. Nella versione originale del film, il brano “Steal the Show” è interpretato dal cantautore, produttore e polistrumentista multi-platino Lauv che ha lavorato sul singolo con il compositore Thomas Newman – che ha firmato le colonne sonore dei film Pixar Alla ricerca di Nemo, WALLE e Alla ricerca di Dory – e con l’autore Michael Matosic.

Elemental è un nuovo lungometraggio originale ambientato a Element City dove gli elementi – Fuoco, Acqua, Terra e Aria – vivono insieme. La storia introduce Ember, un’“ardente” giovane donna, la cui amicizia con un ragazzo di nome Wade, divertente e sdolcinato, mette alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui vivono.

Nella versione italiana del film, prestano le proprie voci Valentina Romani nel ruolo di Ember, una brillante ragazza di Fuoco sulla ventina con un grande senso dell’umorismo che ama la sua famiglia ma che a volte si infiamma facilmente; Stefano De Martino nel ruolo di Wade, un attento ed empatico ventenne di Acqua che non ha paura di mostrare le proprie emozioni, che sono difficili da non notare; Serra Yilmaz nel ruolo della mamma di Ember, Cinder; e Hal Yamanouchi nel ruolo del padre di Ember prossimo alla pensione, Bernie. Inoltre, Francesco Bagnaia, pilota motociclistico e campione del mondo in carica di MotoGP, interpreta uno speciale cameo nel ruolo di “Pecco”.

Elemental è diretto da Peter Sohn e prodotto da Denise Ream p.g.a., mentre Pete Docter è il produttore esecutivo. La sceneggiatura è di John Hoberg & Kat Likkel e Brenda Hsueh, con un soggetto di Sohn, Hoberg & Likkel e Hsueh. Elemental arriverà il 21 giugno nelle sale italiane, insieme al nuovo cortometraggio Pixar L’Appuntamento di Carl.

 
 

Elemental della Pixar sarà il film di chiusura del Festival di Cannes 76

Elemental

I Pixar Animation Studios tornano al Festival di Cannes 76 il 27 maggio per l’anteprima mondiale del loro nuovissimo lungometraggio Elemental. Presentato Fuori Concorso, il film uscirà nelle sale il 16 giugno negli Stati Uniti e il 21 giugno in Francia. Elemental è il quarto lungometraggio dei Pixar Animation Studios ad essere presentato nella Selezione Ufficiale, dopo Up, Inside Out e Soul.

A Element City fuoco, acqua, terra e aria convivono in perfetta armonia. È qui che vivono Ember, una giovane donna impavida e arguta con una forte personalità, e Wade, un ragazzo sentimentale, amante del divertimento e che segue il flusso. La loro amicizia sfida le convinzioni di Ember sul mondo in cui vivono…

Pete Docter, chief creative officer della Pixar, ha dichiarato che il ritorno di quest’anno a Cannes è particolarmente speciale per lo studio. «Mentre emergiamo tutti dai nostri bozzoli pandemici e ci riuniamo nelle stanze delle storie, nelle giornate di animazione e nelle sessioni di brainstorming improvvisate, è una gioia e un onore riavere la Pixar sulla Croisette. Diretto dallo straordinario narratore Peter Sohn, ‘Elemental’ è divertente, pieno di cuore e, francamente, sbalorditivo da vedere. È stato creato per essere visto dal pubblico sul grande schermo e mi piace che sarà presentato in anteprima mondiale a Cannes».

Elemental, guarda il trailer

La Disney ha chiesto agli attori Adèle Exarchopoulos e Vincent Lacoste di prestare le loro voci agli incredibili personaggi di Element City, Flam (Ember) e Flack (Wade) nella versione francese.

Thierry Frémaux, Delegato Generale del Festival: «Per molti anni, il Festival di Cannes ha accolto film d’animazione provenienti da tutto il mondo. Pixar Animation Studios, con Up, diretto da Pete Docter, ha fatto la storia di Cannes aprendo la 62a edizione del Festival nel 2009. È stato un evento meraviglioso! Questa è un’altra grande opportunità, per presentare l’incredibile Elemental, per la “Last Screening” di questo 76° Festival di Cannes, e per pensare alle nostre vite in modo così potente».

 
 

Elemental della Pixar film di chiusura al Festival di Cannes 2023

Elemental

Il film Disney e Pixar Elemental, dal 21 giugno nelle sale italiane, sarà presentato in anteprima mondiale il 27 maggio come film di chiusura della 76esima edizione del Festival di Cannes.

Elemental è diretto da Peter Sohn e prodotto da Denise Ream p.g.a., mentre Pete Docter è il produttore esecutivo. La sceneggiatura è di John Hoberg & Kat Likkel e Brenda Hsueh, con un soggetto di Sohn, Hoberg & Likkel e Hsueh. La colonna sonora originale del film è stata composta e diretta da Thomas Newman.

Il film introduce Ember, una tenace, acuta e “ardente” giovane donna, la cui amicizia con un ragazzo di nome Wade, divertente, sdolcinato e “che segue la corrente”, mette alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui vivono. Nella versione italiana del film, Valentina Romani è la voce di Ember, una brillante ragazza di fuoco sulla ventina con un grande senso dell’umorismo che ama la sua famiglia ma che a volte si infiamma facilmente; Stefano De Martino è Wade, un attento ed empatico ventenne di acqua che non ha paura di mostrare le proprie emozioni, che sono difficili da non notare; Serra Yilmaz è la voce della mamma di Ember, Cinder; e Hal Yamanouchi del padre di Ember prossimo alla pensione, Bernie.

Elemental arriverà il 21 giugno nelle sale italiane insieme al nuovo cortometraggio Pixar L’Appuntamento di Carl.

 
 

Elektra: trama, cast e curiosità sul film con Jennifer Garner

Elektra Deadpool 3 film

Agli inizi del nuovo millennio una serie di primi film dedicati ai supereroi si sono manifestati sul grande schermo, anticipando il grande successo che i cinecomic avrebbero ottenuto a partire dal 2008. Tra queste pellicole si annoverano Blade, X-Men, Spider-Man, Daredevil ed Elektra. Diretto nel 2005 da Rob Bowman, quest’ultima pellicola è uno spin-off proprio di Daredevil, dove il personaggio della supereroina protagonista compariva tra i protagonisti. A interpretare il ruolo vi è anche in questo caso l’attrice Jennifer Garner, che dà qui piena centralità ad un personaggio ancora oggi confinato a quell’unico lungometraggio.

Il film, scritto da Zak Penn, Stuart Zicherman e Raven Metzner, è stato realizzato principalmente perché così previsto da obblighi contrattuali. Durante la realizzazione di Daredevil, infatti, la volontà dei produttori era quella di dar vita ad un primo tentativo di universo narrativo rappresentato da più personaggi in più film. Elektra doveva rappresentare il primo di questi, ma il suo risultato fu più deludente del previsto. A fronte di un budget di 40 milioni di dollari, questo arrivò ad incassarne pochi di più, affermandosi come un cocente flop.

Mal giudicato sia dal pubblico che dalla critica, è stato a lungo visto come il film che ha rallentato la presenza di supereroine protagoniste al cinema. Ad oggi Elektra è ricordato principalmente come uno scult, il quale potrebbe anche per questo attirare alcuni spettatori amanti del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Elektra: la trama del film

Le vicende del film si svolgono successivamente agli eventi di Daredevil. Elektra Natchios, l’assassina brutalmente uccisa dal sadico Bullseye viene ora riportata in vita da Stick, maestro cieco di arti marziali e capo della setta ninja dei Casti. L’uomo prende dunque con sé la donna, addestrandola come sua allieva e introducendola alla via del Kimagure, un’antichissima arte che conferisce a coloro che la sanno usare varie abilità, come la preveggenza e il potere di far risorgere i defunti. In breve tempo, Elektra diventa la più abile tra i discepoli di Stick, sino al giorno in cui questa non la allontana da sé senza alcuna spiegazione.

Ferita da ciò, Elektra decide di sfruttare le abilità acquisite per diventare una letale ed infallibile assassina a pagamento. Dopo aver ucciso senza troppe difficoltà il criminale De Marco e le sue guardie del corpo, l’assassina viene poi contattata da un anonimo per uccidere due persone, di cui ancora non sa l’identità. In attesa di ricevere istruzioni, Elektra si trasferisce temporaneamente su una piccola isola, dove conosce Mark Miller e sua figlia Abby. Quando scoprirà che sono proprio loro i suoi due bersagli, Elektra dovrà compiere una serie di complesse scelte tra bene e male, consapevole che ribellarsi potrebbe portarla a scontrarsi con pericoli inimmaginabili.

Elektra cast

Elektra: il cast del film

Ad interpretare Elektra vi è l’attrice Jennifer Garner, che riprende così il ruolo dopo averlo interpretato in Daredevil. L’interprete, però, ha in seguito rivelato di odiare profondamente il film e di essere stata costretta a prendervi parte per via di obblighi legali conseguenti alla sua partecipazione a Daredevil. Nel corso delle riprese l’attrice andò anche incontro a diverse problematiche. Per il ruolo l’attrice avrebbe dovuto bucarsi le orecchie per poter portare i vistosi orecchini previsti come parte del costume di Elektra. La Garner rifiutò però di farsi i buchi e così tale accessorio venne scartato.

Inoltre, durante le riprese del combattimento tra spade, Jennifer Garner si è fatta accidentalmente tagliare le nocche da Will Yun Lee, interprete di Kirigi. L’attrice si è poi fatta sistemare le nocche e quando lei e Lee hanno ripreso le riprese, lui l’ha colpita di nuovo nello stesso identico punto. Nel film sono poi presenti gli attori Goran Visnjic nei panni di Mark Miller e Kirsten Prout in quelli di Abby Miller. Il celebre attore Terence Stamp ricopre invece il ruolo di Stick, il maestro di Elektra, mentre Cary-Hiroyuki Tagawa è Roshi, leader del gruppo di assassini noto come la Mano. Originariamente era previsto anche un cameo di Ben Affleck nuovamente nei panni di Daredevil, ma questo è stato poi eliminato in fase di montaggio.

Elektra: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Elektra è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 3 maggio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 

 

 
 

Elektra, 10 cose da sapere sul personaggio interpretato da Jennifer Garner

Elektra Deadpool 3

Il personaggio di Jennifer Garner entrerà ufficialmente a far part del MCU in Deadpool 3 dopo aver già interpretato il personaggio in Daredevil (2003) e Elektra (2005). Dopo Wolverine (Hugh Jackman) un altro personaggio del passato franchise MCU entrerà in questa nuova Fase. Questi due arrivi confermati annunciano che il film avrà a che fare con il multiverso. Ecco le cose più importanti da ricordare su Elektra Natchios in Daredevil (2003) e Elektra (2005) prima dell’ingresso del personaggio nel MCU in Deadpool 3.

1L’Elektra di Jennifer Garner in Deadpool 3 deve essere collegata al Multiverso

Deadpool 3

Il modo in cui Jennifer Garner apparirà in Deadpool 3 deve necessariamente essere collegato al multiverso. La Saga del Multiverso del MCU ha già utilizzato questo concetto per riportare in vita i personaggi Marvel del passato. Tra questi, le versioni di Spider-Man di Tobey Maguire e Andrew Garfield in Spider-Man: No Way Home e i camei degli Illuminati in Doctor Strange nel Multiverso della follia. La storia di Deadpool 3 probabilmente vedrà Deadpool visitare diversi universi, in modo simile a come Wade Wilson ha visitato diverse linee temporali in Deadpool 2. Anche se i precedenti film di Elektra si concludono con l’addio del personaggio ad Abby e Mark, ora Deadpool 3 può rivelare cosa è successo 20 anni dopo.

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Elegia Americana, recensione del film di Ron Howard

Elegia Americana recensione

Insieme a Mank, a Il processo dei Chicago 7 e ad altri titoli che arriveranno a breve sulle piattaforme dell’on demand, Elegia Americana di Ron Howard è trai titoli che più di tutti stanno mirando alla stagione dei premi 2021, che, per ragioni “pandemiche”, è stata spostata alla primavera del prossimo anno invece che al tradizionale periodo di fine inverno. Dunque, anche il film di Howard, adattamento dell’omonimo romanzo autobiografico, arriva direttamente nelle nostre case, su Netflix, a partire del 24 novembre.

La storia è raccontata da J.D. Vance, secondogenito di Bev, donna sola e problematica, che cerca di crescere alla bell’e meglio i due figli, con J.D. c’è Lindsay, una ragazza intelligente e concreta, più grande di lui. Ad aiutare Bev con il suo carattere turbolento, la tendenza a fare le scelte sbagliate e i due figli, c’è Mamaw Vance, madre della donna difficile e nonna burbera ma che profonde un solido e testardo impegno nella salvaguardia dei ragazzi dalla sua stessa figlia. La storia ripercorre a ritroso l’adolescenza di J.D., la sua lotta personale per sollevarsi e staccarsi dall’eredità della famiglia, la sua ferma volontà di laurearsi a Yale, uno dei college più prestigiosi d’America, e l’ambizione di diventare avvocato. Tutto nell’arco di una sola giornata in cui è costretto a tornare a casa perché la madre è andata in overdose ed è in ospedale.

L’Elegia Americana che ha fatto flop negli USA

Accompagnato da una scia di critiche negative che arrivano da Oltreoceano, Elegia Americana è un realtà un bel film, una storia di riscatto solida, un racconto che fila dritto senza colpi di scena, un affresco familiare lungo tre generazioni, tutto raccontato dal punto di vista del protagonista e autore del romanzo da cui il film è tratto. Ma allora perché dagli USA si sono levate voci contrarie? Semplicemente perché Ron Howard, e con lui la sceneggiatrice Vanessa Taylor, mette da parte tutto l’aspetto sociale del romanzo originale e si concentra solo su quello intimo e personale, per cui il pubblico europeo è meglio disposto a raccogliere un racconto che si concentra su sentimenti universali e lascia da parte l’analisi sociale di un Paese straniero.

Il titolo stesso del film (e del romanzo) ci dà la chiave di lettura del racconto originale, ovvero Hillbilly Elegy: A Memory of a Family and a Culture in Crisis. Hillbilly è il nomignolo dispregiativo con cui in gergo si indicano le popolazioni originarie degli Appalachi, e Vance è un figlio delle montagne del Kentuchy, che per luogo comune sono considerate il luogo più arretrato di tutti gli Stati Uniti. Ebbene, il romanzo dà molta importanza quindi non solo al riscatto sociale di J.D. ma anche all’aspetto sociologico della sua presenza in un college di prestigio, con il suo retaggio familiare e culturale, aspetto che nel film è stato liquidato semplicemente da una battuta all’inizio della storia.

Due grandi interpreti: Glenn Close e Amy Adams

Hillbilly Elegy Amy AdamsCon buona pace di J.D., interpretato da Gabriel Basso, che è il protagonista e la voce narrante, il film si fonda principalmente sulle interpretazioni di Glenn Close e Amy Adams. Le due grandi attrici sono alle prese con due ruoli duri e difficili, sopra le righe, sono entrambe imbruttite, rese goffe dal personaggio che incarnano, messe alla prova da un ruolo gridato, in cui alzare la voce, picchiare duro, essere sgradevoli è quanto richiesto dalla storia. E nonostante entrambe siano in grado di dare vita a grandi interpretazioni misurate ed eleganti, anche di fronte alla ferocia delle due donne che interpretano, non fanno una piega e consegnano allo spettatore uno spettacolo di altissima qualità artistica.

L’apporto di Ron Howard è come al solito “invisibile”, il regista si mette completamente al servizio della storia, sceglie in molti momenti, soprattutto in alcune delle sequenze di colluttazioni, che sono anche le più dolorose emotivamente, di rimanere vicinissimo ai personaggi, ai loro volti feriti, alla loro sofferenza, risultato di un disagio sociale che però non viene mai davvero raccontato. Ad impreziosire questo lavoro discreto e impeccabile c’è Hans Zimmer, che per una volta mette da parte le sue musiche trionfali e, insieme a David Fleming, accompagna con delicatezza tutta la storia di J.D., la sua tenacia, il suo riscatto, la sua forza di volontà nello staccarsi e guardare avanti per non affogare e per darsi una possibilità.

Elegia Americana racconta gli affetti, la famiglia, nella sua declinazione problematica e turbolenta, ma allo stesso tempo racconta il coraggio di lottare per se stessi, nonostante quella famiglia, la forza che ci vuole a costruirsi una vita tutta nuova per sé, a realizzare un sogno, senza rinnegare se stessi ma lottando per quello in cui si crede.

 
 

Elden Ring: Alex Garland in trattative con la star di Warfare per dirigere l’adattamento

Elden Ring film

Secondo alcune indiscrezioni, Alex Garland avrebbe messo gli occhi sulla star di Warfare per il ruolo da protagonista nel suo nuovo film A24 Elden Ring con Peter Rice, basato sull’omonimo videogioco acclamato dalla critica. Ambientato in un mondo dark fantasy, il gioco è basato su una storia scritta dall’autore di Game of Thrones George R.R. Martin. In precedenza, era stato annunciato che Martin avrebbe ricoperto il ruolo di produttore del film A24 di Garland insieme ad Andrew Macdonald, Allon Reich e Vince Gerardis.

Secondo Deadline, Garland è in trattative con Kit Connor, con cui ha lavorato in Warfare, per il ruolo di protagonista nel nuovo adattamento cinematografico. Non è chiaro a che punto siano le trattative, ma secondo alcune fonti entrambi sarebbero interessati a valutare l’opzione, pur continuando a definire alcuni dettagli fondamentali, tra cui il calendario delle riprese.

Cosa significa questo per l’adattamento cinematografico di Elden Ring

Connor è noto soprattutto per il ruolo che lo ha reso famoso nella serie Netflix Heartstopper, dove interpreta Nick Nelson al fianco di Charlie Spring, interpretato da Joe Locke. Da allora, è diventato facilmente una delle giovani star emergenti del settore. Ad esempio, ha lavorato con Garland in Warfare, con Charles Melton, Joseph Quinn e Will Poulter. La star è anche prevista nel cast di A Cuban Girl’s Guide to Tea and Tomorrow di Netflix. Inoltre, Connor ha già in programma un’altra reunion del cast di Warfare con Poulter nel film medievale sugli zombie Rapture.

Con il coinvolgimento di Martin in Elden Ring e il successo commerciale del video, l’adattamento in arrivo è uno dei titoli ad alto potenziale della A24. Se Connor e Garland raggiungeranno un accordo, questo potrebbe spingere ulteriormente la star di Heartstopper verso il successo di critica e la celebrità nel franchise fantasy. Dato l’investimento e il forte team creativo, è anche molto probabile che l’adattamento in arrivo vedrà la partecipazione di nomi noti del settore.

 
 

El Presidente: Tom Cruise chiama Jack Nicholson

tom cruise

Risale all’ormai lontano 2013 l’annuncio di El Presidente, commedia prodotta dalla Warner Bros che avrà come protagonista Tom Cruise. Da allora sono trapelate ben poche notizie inerenti il progetto, ma, in giornata, The Hollywood Reporter ha svelato in esclusiva non solo il nome di colui che si occuperà della regia, ma anche i piani di Cruise per il ruolo di Presidente.

Secondo quanto evidenziato, Tom Cruise, che sembra acquisire sempre più potere nell’economia della produzione, non solo per la regia ha voluto puntare fortemente su Doug Liman, con cui ha già lavorato in Edge Of Tomorrow, film d’azione dalle tematiche sci-fi che vedrà la luce entro il prossimo anno, ma starebbe addirittura tentando di coinvolgere Jack Nicholson a vestire i panni del Presidente. Sembrerebbe che l’opera di convincimento sia culminata in una visita a domicilio in cui Cruise, con cui Nicholson collaborò in Codice d’Onore, avrebbe addirittura affermato che in caaso di rifiuto avrebbe rinunciato a prendere parte alla pellicola.

In attesa di sciogliere le riserve circa la volontà di Nicholson, vi ricordiamo che la sceneggiatura, firmata Jesse ArmstrongDaniel J. Goor e revisionata da Paul Attanasio, racconta di un agente del Secret Service Americano (Tom Cruise) il cui compito sarà quello di proteggere un alcolizzato, rude e donnaiolo ex-Presidente degli Stati Uniti.

Fonte: The Hollywood Reporter

 
 

El paraíso: recensione del film di Enrico Maria Artale #Venezia80

El paraiso recensione

Un uomo se ne sta appoggiato alla porta del bagno delle donne, dal quale esce poi una distinta signora che capiamo essere la madre di lui. Prima di tornare sulla pista da ballo del locale in cui si trovano, l’uomo blocca la donna e con fare amorevole le pulisce il naso da un velo di cocaina che le era sfuggito. Inizia così El paraíso, il nuovo film di Enrico Maria Artale presentato nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia. Una prima scena che ci descrive già con grande precisione il rapporto intenso, a tratti morboso, esistente tra la madre e il figlio protagonisti.

Sulla loro relazione si costruisce dunque un film che Artale scrive ricercando percorsi inaspettati ed emozioni sincere, con l’obiettivo di indagare la sottile linea che distingue amore e follia, ma anche semplicemente di offrire una buona storia, che dimostri la forza di rimanere nella mente dello spettatore ben oltre la visione. E di momenti particolarmente toccanti ce ne sono in El paraíso, che piano piano porta alla luce le proprie vere intenzioni e si rivela essere un’opera di genere che utilizza il melodramma e la telenovelas sudamericana come punti di partenza per identificare le emozioni dei propri personaggi.

El paraíso, la trama del film

Proagonista del film è Julio Cesar (Edoardo Pesce), un uomo di quasi quarant’anni che vive ancora con sua madre (Margarita Rosa De Francisco), una donna colombiana dalla personalità trascinante. I due condividono praticamente tutto: una casetta sul fiume piena di ricordi, i pochi soldi guadagnati lavorando per uno spacciatore della zona, la passione per le serate di salsa e merengue. Un’esistenza ai margini vissuta con amore, al tempo stesso simbiotica e opprimente, il cui equilibro precario rischia però di andare in crisi con l’arrivo di Ines (Maria Del Rosario), giovane colombiana reduce dal suo primo viaggio come “mula” della cocaina.

Ossessioni e possessioni

A partire dall’arrivo di questa figura estranea, dunque, si sviluppa una crescente gelosia che da una parte porta alla luce tutta l’ossessione della madre nei confronti del figlio, mentra dall’altra permette a Julio Cesar di assaporare una libertà che gli è nuova. Ines risulta dunque essere il mezzo di contrasto per far emergere tutta una serie di non detti, segreti, ossessioni, paure ma, soprattutto, sentimenti. Perché El paraíso vuole prima di tutto essere questo, un film di emozioni ricercate e raccontate con sincerità, provate da personaggi che non sanno come esprimerle e nel cercare di farlo sono pronti anche a sbagliare.

Proprio per via di questa loro incapacità nel gestire le proprie emozioni, ciò che li circonda sembra venire in loro soccorso, dando forma al loro mondo emotivo attraverso colori, luci, sapori e odori. Artale ha infatti rivelato di aver concepito la messa in scena del film non solo come un richiamo ad un contesto altro, la Colombia, sempre nei pensieri dei protagonisti per svariati motivi, ma anche per raccontare attraverso le immagini ciò che essi non sanno dirsi. Assistiamo dunque ad un film dai toni molto caldi, talvolta acidi, che ci descrivono bene il senso di ossessione che si sviluppa tra Julio Cesar, sua madre e Ines, senza che debbano esternarlo loro a parole.

El paraiso Margherita Rosa de Francisco Baquero Edoardo Pesce

I corpi tragici di El paraíso

Ma se è vero che i personaggi non comunicano davvero tra loro, di certo lo fanno i loro corpi. Artale mantiene una certa vicinanza nei loro confronti, ma non stringe mai troppo su di loro così da lasciargli libertà di movimento ed espressione. Ed è così che i protagonisti hanno modo di trovare la loro dimensione nello spazio, nella casa angusta e labirintica costruita per loro. I loro corpi parlano, si esprimono, manifestano intenzioni ed impulsi, come si può notare ad esempio dal lavoro compiuto dall’attrice Margarita Rosa De Francisco, che con il ruolo della madre dà vita ad una grande prova attoriale.

I corpi dunque comunicano molto più delle parole in El paraíso, ma sono anche lo strumento attraverso cui si esprime il più forte dei legami possibili, che non manca di manifestarsi in un paio di scene che si assesteranno come duri colpi per stomaci deboli. Probabilmente ad essere ricordate saranno in particolare questo tipo di scene, che lo stesso regista ha affermato essere state le immagini da cui si è poi costruito il racconto dell’intero film, ma in El paraíso c’è molto di più, a partire da una generale atmosfera di malinconia, data dal cambiamento più sù descritto e che ci presenta una madre e suo figlio in tutta la loro tragicità di esseri umani.

 
 

El Paraiso: intervista ai protagonisti del film di Enrico Maria Artale

In occasione della presentazione, in Concorso, alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia edizione 80, di El Paraiso, il regista Enrico Maria Artale e i protagonisti Edoardo Pesce e Margarita Rosa de Francisco hanno parlato del film.

El Paraiso, la trama

Julio Cesar ha quasi quarant’anni e vive ancora con sua madre, una donna colombiana dalla personalità trascinante. I due condividono praticamente tutto: una casetta sul fiume piena di ricordi, i pochi soldi guadagnati lavorando per uno spacciatore della zona, la passione per le serate di salsa e merengue. Un’esistenza ai margini vissuta con amore, al tempo stesso simbiotica e opprimente, il cui equilibrio precario rischia di andare in crisi con l’arrivo di Ines, giovane ragazza colombiana reduce dal suo primo viaggio come “mula” della cocaina. Tra desiderio e gelosia la situazione precipita rapidamente, al punto che Julio si troverà a compiere un gesto estremo, in un viaggio doloroso che lo porterà per la prima volta nella sua terra di origine.

 
 

El Paraiso: il trailer del film con Edoardo Pesce

El Paraìso di Enrico Maria Artale, con Edoardo Pesce (David di Donatello per Dogman di Garrone), Margarita Rosa De FranciscoMaria del Rosario e Gabriel Montesi, presentato in Orizzonti alla 80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, dove è valso il Premio Orizzonti per la Miglior Sceneggiatura a Enrico Maria Artale e il Premio Orizzonti per la Miglior Interpretazione Femminile a Margarita Rosa De Francisco, sarà in sala il 6 giugno distribuito da I Wonder Pictures.

Il film ha vinto anche il Premio Arca – Cinema Giovani come Miglior Film Italiano a Venezia, votato da una giuria di giovani tra i 18 e i 26 anni, ed è stato presentato in numerosi festival in tutto il mondo, tra cui quelli di Santa Barbara, Haifa, San Paolo.

Julio Cesar ha quasi quarant’anni e vive ancora con sua madre, una donna colombiana dalla personalità trascinante. I due condividono praticamente tutto: una casetta sul fiume piena di ricordi, i pochi soldi guadagnati lavorando per uno spacciatore della zona, la passione per le serate di salsa e merengue. Un’esistenza ai margini vissuta con amore, al tempo stesso simbiotica e opprimente, il cui equilibro precario rischia di andare in crisi con l’arrivo di Ines, giovane ragazza colombiana reduce dal suo primo viaggio come “mula” della cocaina. Tra desiderio e gelosia la situazione precipita rapidamente, al punto che Julio si troverà a compiere un gesto estremo, in un viaggio doloroso che lo porterà per la prima volta nella sua terra di origine.

«Il film – afferma il regista – è una storia d’amore tra una madre e un figlio, una tragedia colorata che affonda i propri eroi nelle sfumature cangianti dei loro umori più intimi, nella delicatezza e nella violenza. È il racconto quasi mitologico di un legame basato sul sangue che ho tentato di sottrarre al giudizio, senza voler stabilire se ciò che unisce profondamente i due protagonisti sia un atto di amore, più forte delle convenzioni sociali, o un atto psichico disfunzionale che dimostra l’impossibilità di accettare una naturale separazione. Possiamo davvero tracciare una linea che distingua amore e follia, la forza irriducibile del sentimento dalla paura profonda di restare soli per sempre?».

EL PARAISO è una produzione Ascent FilmYoung Films con Rai Cinema, prodotto da Matteo Rovere, Andrea Paris, Carla Altieri, Roberto De Paolis.

 
 

El olvido que seremos, recensione del film con Javier Cámara #RFF15

El olvido que seremos recensione

Arriva a Roma nella Selezione Ufficiale della Festa del Cinema il nuovo film del regista premio Oscar con Belle Époque, Fernando Trueba. El olvido que seremos vuole coniugare pubblico e privato in un affresco familiare, sociale e politico della Colombia recente, mostrando un esempio di rara virtù ma anche di profonda umanità e umiltà. A interpretare il medico e attivista per i diritti umani Hector Abad Gomez, un bravissimo Javier Cámara (Parla con lei, Truman – Un vero amico è per sempre).

El olvido que seremos, la trama

Colombia 1983. Héctor Jr, Juan Pablo Urrego, studia all’università di Torino quando viene richiamato in Colombia, dove vive la sua famiglia, per la cerimonia d’addio del padre, Héctor Abad Gómez, Javier Cámara, all’insegnamento universitario. Medico impegnato in campagne di salute pubblica, insegnante ad Antiochia e noto attivista per i diritti umani, Abad Gómez è sempre stato inviso alle autorità per le sue aspre critiche al governo e alle sue politiche e viene spedito in pensionamento anticipato. Il viaggio verso casa è l’occasione per il figlio di ripensare all’infanzia a Medellín nei primi anni ’70, allo stretto rapporto col padre, alla felice vita di famiglia con la madre e le sorelle. Un periodo aureo in cui la figura del padre è stata per Héctor un punto di riferimento indiscusso. Il presente non è altrettanto roseo e mentre il clima in città si fa pesante, con uccisioni e sparizioni ad opera di gruppi paramilitari, che mirano a colpire qualsiasi forma di dissenso o opposizione sociale e politica, anche Abad Gómez è sempre più a rischio.

Héctor Abad Gómez, l’apostolo dei diritti umani

Sembra lo chiamassero così gli abitanti di Antiochia, soprattutto i meno fortunati, perché è stato il primo ad occuparsi di loro, a dire che la salute pubblica doveva essere un diritto di tutti e ad impegnarsi in prima persona affinché ciò si realizzasse: per far avere a tutti l’accesso all’acqua potabile, con massicce campagne di vaccinazione e di igiene pubblica, ma anche fornendo quando poteva, un aiuto che andava al di là della sua professione. Héctor Abad Gómez è descritto come un uomo dalla sconfinata bontà, che faceva del bene con estrema naturalezza e spontaneità. È con altrettanta facilità e naturalezza che sarà ucciso da gruppi paramilitari in una Colombia dominata dalla violenza. Attraverso le sue scelte Abad Gómez era entrato a far parte di un’opposizione libera: con la fondazione del Comitato per la difesa dei diritti umani ad Antiochia; con la sua attività di editorialista per diversi giornali del paese, in cui denunciava le condizioni di arretratezza e di mancanza delle più elementari misure sanitarie in molta parte della Colombia; con l’attività di politico nel Partito Liberale; fino alla candidatura a sindaco di Medellín per questo stesso partito.

Tuttavia, ciò che interessa a Fernando Trueba non è etichettare politicamente il personaggio. Infatti nel film – adattamento ad opera di David Trueba, fratello del regista, del romanzo El olvido que seremos, scritto dal figlio di Abad Gómez e diventato un testo di culto in America Latina – il protagonista lamenta di essere bersaglio di critiche sia da destra che da sinistra. Intento del regista è dipingere un uomo che aveva a cuore la sua professione e il prossimo e solo in virtù di questo, dei valori umani più alti, non di una appartenenza politica, si impegnava.

Un saga familiare e uno sguardo ampio alla collettività

El olvido que seremosSi potrebbe dire che il padre domina sull’attivista in questo ritratto, che si sarebbe potuto esaltare di più la lotta e l’impegno del protagonista. Non è poi così vero, Trueba trova un equilibrio tra pubblico e privato. Ed è proprio attraverso il secondo che riesce a coinvolgere lo spettatore, facendo presa anche su chi era politicamente lontano dal protagonista. Abad Gómez è un padre di famiglia premuroso e gioviale, con un rapporto privilegiato con l’unico figlio maschio, ma che adora la moglie e le figlie. La vicenda della famiglia nella prima parte del film ha toni allegri e leggeri, e il personaggio principale non può non creare empatia, grazie ad una interpretazione di grande livello da parte di Javier Cámara. La gioiosità del suo personaggio, pur costretto ad operare in contesti difficili in un paese dalle forti criticità, è contagiosa e va di pari passo con la scelta dell’immagine a colori.

Nella seconda parte domina invece il bianco e nero. In quell’universo sereno si affaccia il dolore, la scomparsa di una figlia. L’allegria dell’inizio lascia il posto a una malinconia che non impedisce però al protagonista di dedicarsi a ciò in cui crede. Cámara dà al personaggio moltissime sfumature e tocca diversi registri.

L’ultima parte, la più poetica, è quella in cui sembra essere contenuto il messaggio principale del film. Molti come Abad Gómez sono diventati eroi loro malgrado: volevano solo fare del bene alla collettività, non avevano nessun desiderio di apparire, di essere riconosciuti, non erano mossi da ambizioni personali. Il protagonista, insomma, non fa ciò che fa per essere ricordato. È questo il senso della poesia Aquì, hoy, un testo attribuito a Jorge Luis Borges, che compare nel film e contiene le parole del titolo, El olvido que seremos – l’oblio che saremo.

Tutto il cast del film offre buone prove: un gruppo di donne che si muovono quasi all’unisono intorno a Héctor  e Héctor Jr: la moglie Cecilia, interpretata da Patricia Tamayo, le figlie Mariluz, Maria Teresa Barreto, Clara, Laura Londoño , Vicky, Elizabeth Minotta, Martha, Kami Zeha  e Sol Camila Zárate. Anche i due bambini che interpretano Hector e Sol da piccoli, Nicolás Reyes Cano e Luciana Echeverry, sono molto spontanei e credibili, cosa non facile da ottenere.

El olvido que seremos è prodotto da Caracol Televisión e Dago García Producciones. Per il momento è prevista un’uscita in Francia a primavera. La speranza è di vederlo presto anche in Italia.

 
 

El Nido dal 20 Giugno sulle migliori piattaforme digitali

El Nido film 2022 blu yoshimi
Foto di Emanuela Scarpa

El Nido, opera prima di Mattia Temponi è una coproduzione italo-argentina, ed è prodotto da Alba Produzioni per l’Italia, 3C Films Group per l’Argentina. Il film sarà disponibile dal 20 giugno (distribuito da Minerva Pictures) sulle migliori piattaforme digitali: SKY PRIMAFILA, CHILI, RAKUTEN, GOOGLE PLAY, AMAZON, APPLE TV.

El Nido è un horror psicologico, che utilizza un genere popolare per mostrarci le distorsioni del nostro mondo. Una riflessione attorno alla nostra contemporaneità e a certe alienazioni dei rapporti umani. Il film, interpretato da Luciano Cáceres (Gato Negro) e Blu Yoshimi (Piuma), è un racconto a più livelli, ricco di colpi di scena, climax e tensioni, sullo sfondo un mondo di finzione immersivo e credibile dove prendono vita personaggi tridimensionali.

El Nido, la trama

Dentro un “EL NIDO”, un rifugio moderno e accogliente, due sconosciuti si incontrano…SARA (Blu Yoshimi): una ragazza problematica e di buona famiglia. IVAN (Luciano Cáceres): un uomo all’apparenza anonimo e innocuo, ma che nasconde un passato oscuro. Sono al sicuro e protetti dal mondo esterno, però la ragazza è stata infettata e si sta lentamente trasformando in un mostro. Ma invece di ucciderla, IVAN decide che proverà a curare SARA. Così comincia la loro discesa in una spirale di manipolazione e inganni.

 
 

El Muerto: Sony annuncia un nuovo film Marvel!

Bad Bunny el muerto

Sony Pictures ha annunciato il suo primo film Marvel con un protagonista latino, il rapper/attore Bad Bunny infatti reciterà in El Muerto. Dopo aver riavviato Spider-Man come parte del Marvel Cinematic Universe, Sony ha lavorato per trovare altri film Marvel da realizzare utilizzando le centinaia di personaggi dei fumetti a cui ha accesso. Venom con Tom Hardy è stato l’inizio di questa ricerca nel 2018, che da allora ha visto uscire un sequel, seguito da Morbius con Jared Leto. Questi film sono solo l’inizio dei piani di Sony per il proprio universo Marvel con protagonisti i cattivi di Spider-Man e personaggi secondari.

L’attuale lista di film per Spider-Man Universe di Sony ha diversi progetti che hanno ufficialmente una data di uscita nelle sale, a partire da Kraven the Hunter con Aaron Taylor-Johnson all’inizio del 2023. Lo studio ha anche recentemente confermato che Madame Web con Dakota Johnson e Sydney Sweeney uscirà nei cinema nell’estate del 2023. Oltre ai piani per due sequel di Spider-Man: Into the Spider-Verse, Sony sta anche sviluppando film indipendenti per personaggi Marvel come Spider-Woman, Nightwatch, Silver Sable, Black Cat, Jackpot e altri.

Ora, la Sony ha confermato la sua intenzione di realizzare un altro film Marvel, incentrato su El Muerto. Come parte del panel Sony al CinemaCon a cui Screen Rant ha partecipato, lo studio ha annunciato che il rapper/attore Bad Bunny interpreterà il cattivo di Spider-Man, che è anche un wrestler. El Muerto debutterà nelle sale il 12 gennaio 2024. Bad Bunny ha condiviso una breve dichiarazione sul casting al panel:

Amo il wrestling e ora sono un wrestler. È il ruolo perfetto. Sarà epico.

 
 

El Muerto: slitta la data d’uscita del film con Bad Bunny

El Muerto sony

SONY Pictures ha deciso di rimuovere dalla sua schedule di uscite El Muerto, il film affidato a Jonas Cuaron che doveva avere come protagonista Bad Bunny. A causa dello sciopero degli sceneggiatori, il film è ora sospeso, anche se lo studio sembra intenzionato a portarlo avanti.

Sebbene El Muerto non sia stato ancora cancellato del tutto, il frenetico programma di tournée del rapper e wrestler professionista Bad Bunny potrebbe ulteriormente rendere difficile la realizzazione del film, quindi questo potrebbe essere un ulteriore difficoltà sulla via della realizzazione.

Il cast di supporto non era stato finalizzato, ma secondo quanto riferito lo studio stava corteggiando Mercedes Varnado, la wrestler prestata alla serialità con The Mandalorian, per un ruolo sconosciuto, e Marvin Jones III per interpretare il malvagio Tombstone.

Il progetto dovrebbe essere il primo, tratto dai fumetti Marvel, a vedere protagonista un personaggio latino, il che potrebbe essere invece un incentivo importante per portare avanti la produzione, nonostante le difficoltà.

Il film dovrebbe essere il sesto film dell’universo di Spider-Man di Sony, che è iniziato con i due film di Venom, è proseguito con Morbius, poi con Kraven – Il Cacciatore del quale abbiamo visto di recente il trailer, e infine Madame Web, attualmente in fase di riprese.

Un lottatore ottiene il super potere attraverso una maschera mistica che originariamente ha combattuto Spider-Man in un incontro di wrestling di beneficenza in cui ha quasi smascherato il webslinger prima di essere punto da Spider-Man con un veleno paralizzante“, si legge nella sinossi ufficiale.

 
 

El Muerto: rivelata la data delle riprese del film Bad Bunny di Sony

El Muerto sony

Oggi arriva un aggiornamento importante per El Muerto e riguarda la sua data di inizio produzione. Questo prossimo film di supereroi che diventerà il quinto film dell’universo di Spider-Man di Sony, che è iniziato con i due film di Venom, Morbius, e il film di prossima uscita Kraven the Hunter, non aveva ricevuto aggiornamenti da un pò. El Muerto sarà interpretato dal cantante Bad Bunny nei panni di Juan Carlos Sanchez, un lottatore con una forza sovrumana.

Secondo quanto riferito, El Muerto inizierà la produzione il 7 agosto 2023 a Los Angeles, in California. Anche se al momento non sappiamo se questa data sarà confermata considerando lo sciopero degli sceneggiatori ad Hollywood che sta paralizzando molte delle produzione in corso.

Quando è la data di uscita di El Muerto?

El Muerto uscirà il 12 gennaio 2024 per Sony Pictures. Gli unici dettagli attualmente noti su El Muerto sono il team creativo del film. Jonás Cuarón sarà il regista, mentre Garreth Dunnet-Alcocer è stato assunto per scrivere la sceneggiatura.

Un lottatore ottiene il super potere attraverso una maschera mistica che originariamente ha combattuto Spider-Man in un incontro di wrestling di beneficenza in cui ha quasi smascherato il webslinger prima di essere punto da Spider-Man con un veleno paralizzante“, si legge nella sinossi ufficiale.

 

 
 

El Muerto: lo spin-off Sony di Spider-Man si troverebbe “a un punto morto”

Nell’aprile 2022 era stato rivelato che un inatteso film spin-off di Spider-Man era in lavorazione alla Sony, basato su un personaggio di Spider-Man particolarmente poco conosciuto, apparso solo in due numeri dei Marvel Comics: El Muerto. Ad interpretare questo ruol era stato scelto Bad Bunny, rapper e musicista portoricano. Ora però, El Muerto, previsto per il 2024, ha ricevuto un aggiornamento che non promette bene. Sembra infatti che il film stia affrontando alcune battute d’arresto e Bad Bunny ha recentemente rilasciato un’intervista con Time nel corso della quale si è discusso brevemente di ciò.

L’attore ha infatti rivelato che le riprese non sono ancora effettivamente iniziate. L’addetto stampa di Bad Bunny ha chiarito in seguito che El Muerto sarebbe “a un punto morto” ma che si trova ancora in fase di sviluppo. I rappresentanti della Sony hanno però rifiutato di commentare la situazione. A parte la data di uscita del film, fissata al 12 gennaio 2024, gli unici dettagli attualmente noti su El Muerto sono il team creativo del film. Jonás Cuarón sarà il regista, mentre Garreth Dunnet-Alcocer è stato assunto per scrivere la sceneggiatura.

Dall’annuncio iniziale dello spin-off, però, non ci sono stati aggiornamenti ufficiali, il che, alla luce anche delle affermazioni di Bad Bunny, lascia immaginare che sicuramente la data d’uscita preannunciata non potrà essere rispettata. È possibile che Sony stia rivalutando i suoi piani per El Muerto, data la risposta piuttosto mista ricevuta all’annuncio del progetto nel 2022, e non sarebbe una gran sorpresa se il film venisse eliminato del tutto. La poca notorietà del personaggio, infatti, avrebbe fatto dubitare i fan circa la necessità di questo progetto al posto di altri più attesi. Non resta dunque che attendere aggiornamenti, per scoprire se El Muerto si inserirà nei piani dell’Universo di Spider-Man della Sony o meno.

Fonte: ScreenRant

 
 

El Muerto: lo spin-off di Spider-Man ha trovato il suo regista

El Muerto sony

All’inizio di quest’anno al CinemaCon, la Sony Pictures ha annunciato che era in fase di sviluppo un film incentrato sul personaggio relativamente oscuro di Spider-Man, El Muerto, e il progetto ha ora arruolato uno sceneggiatore e un regista. Secondo The Wrap, il regista messicano Jonás Cuarón dirigerà il film, mentre Gareth Dunnet-Alcocer (Blue Beetle) sta attualmente lavorando alla sceneggiatura. Jonás, figlio del premio Oscar Alfonso Cuarón, ha già diretto nel 2015 Desierto con Gael García Bernal.

L’audace spin-off di Spider-Man sarà interpretato dal vincitore del Latin Grammy e dall’artista discografico platino Bad Bunny, nel ruolo del superpotente Luchador Juan Carlos Sanchez. Il personaggio ha fatto solo alcune apparizioni nei fumetti, ma lo studio evidentemente ha deciso di espandere la sua storia per accogliere Bad Bunny, che si diceva stesse cercando la “proprietà da supereroe giusta per se stesso”. El Muerto sarà il primo supereroe latino a essere il protagonista del suo film nell’Universo Marvel di Sony, che include anche le prossime uscite Madame Web, Kraven the Hunter e Spider-Woman. È stato anche confermato che un terzo film di Venom è in fase di sviluppo, insieme a Spider-Man: Across the Spider-Verse, parti 1 e 2.

Bad Bunny, alias Benito Antonio Martínez Ocasio, ha debuttato come attore nel recente film d’azione Bullet Train e ha anche una certa esperienza di wrestling avendo gareggiato in due partite di alto profilo in WWE. El Muerto può sembrare una scelta insolita per dirigere il suo film autonomo, ma i fan sono abituati al fatto che la Sony Pictures prenda decisioni strane in questa fase. Forse c’è ancora speranza per quel film da solista di zia May?

 
 

El Muerto: il film è ancora in sviluppo anche senza Bad Bunny

El Muerto sony

L’anno scorso al CinemaCon, Sony Pictures ha annunciato che era in fase di sviluppo un film incentrato sull’oscuro personaggio di Spider-Man, El Muerto, con il regista messicano Jonás Cuarón alla regia e Gareth Dunnet-Alcocer (Blue Beetle) a scrivere la sceneggiatura.

Lo spin-off di Spider-Man aveva arruolato il vincitore del Latin Grammy e del disco di platino Bad Bunny per interpretare il superpotente Luchador Juan Carlos Sanchez, ma in seguito abbiamo appreso che l’attore di Bullet Train è stato costretto ad abbandonare il progetto a causa di un conflitto di programmazione. “È pazzesco. A volte non riesco ancora a crederci, ma è il risultato del mio lavoro”, ha detto Bad Bunny parlando dell’ingresso nell’Universo Marvel in quel momento.

“Per come sono, per come lavoro, sono così orgoglioso, molto felice di questo personaggio, di questa opportunità di essere il primo latinoamericano. Non si tratta di ‘sarò il primo latinoamericano ad interpretare un ruolo’, si tratta di riguardare il primo personaggio principale latinoamericano, questa è la cosa importante. Quindi è qualcosa di enorme e sarà epico. So che le persone saranno orgogliose del mio lavoro.”

Report successivi hanno indicato che il film era stato accantonato (o forse addirittura scartato del tutto), ma secondo Variety, El Muerto è ancora molto in fase di sviluppo, con lo studio attualmente alla ricerca di un altro attore per interpretare il protagonista.

Si ritiene che la rimozione di El Muerto dal programma della Sony sia dovuta ai recenti scioperi di Hollywood, poiché la sceneggiatura aveva ancora bisogno di un po’ di lavoro prima che le riprese potessero iniziare. Una volta risolti gli scioperi, sembra che i piani per il progetto siano ripresi.

Se il film dovesse mai vedere la luce, El Muerto vedrà il primo supereroe latino a essere il protagonista del suo film nella SSU (Sony Spider-Man Universe), che include anche le prossime uscite Madame Web, Kraven Il Cacciatore, un trequel di Venom e Spider-Man: Beyond the Spider-Verse.

 
 

El Muerto: Bad Bunny abbandona il film di supereroi Sony

Bad Bunny el muerto

Secondo quanto riferito, Bad Bunny è uscito dal film El Muerto di Sony. È stato recentemente annunciato che l’imminente film dell’universo di Spider-Man di Sony, El Muerto, sarebbe stato posticipato a tempo indeterminato dalla data di uscita originale del 12 gennaio 2024. Il film era impostato per vedere l’interpretare il cantante / attore Bad Bunny nei panni di Juan-Carlos Sánchez e essere diretto da Jonás Cuarón.

Secondo One Take News, Bad Bunny non interpreterà più il ruolo principale nel film. Tuttavia, il film è ancora nei piani e Sony cercherà un altro attore per riformulare il ruolo da protagonista del film. Non è noto se Bad Bunny rimarrà nel progetto come produttore esecutivo. Il motivo della sua partenza al momento non è stata resa nota, ma si dice che sia il risultato del suo fitto programma di tournée e dei continui ritardi durante lo sciopero degli sceneggiatori. Lo sviluppo del progetto è iniziato quando i dirigenti di Sony sono rimasti colpiti dalla sua interpretazione in Bullet Train del 2022 e hanno voluto costruire un altro progetto attorno a lui.

Quello che sappiamo sul film El Muerto

Il cast di supporto non era stato finalizzato, ma secondo quanto riferito lo studio stava corteggiando Mercedes Varnado, la wrestler prestata alla serialità con The Mandalorian, per un ruolo sconosciuto, e Marvin Jones III per interpretare il malvagio Tombstone. Il progetto dovrebbe essere il primo, tratto dai fumetti Marvel, a vedere protagonista un personaggio latino, il che potrebbe essere invece un incentivo importante per portare avanti la produzione, nonostante le difficoltà.

Il film dovrebbe essere il sesto film dell’universo di Spider-Man di Sony, che è iniziato con i due film di Venom, è proseguito con Morbius, poi con Kraven – Il Cacciatore del quale abbiamo visto di recente il trailer, e infine Madame Web, attualmente in fase di riprese. “Un lottatore ottiene il super potere attraverso una maschera mistica che originariamente ha combattuto Spider-Man in un incontro di wrestling di beneficenza in cui ha quasi smascherato il webslinger prima di essere punto da Spider-Man con un veleno paralizzante“, si legge nella sinossi ufficiale.

 
 

El Muerto: 9 personaggi che potrebbero apparire nel nuovo film Sony

Bad Bunny el muerto

Di recente si è diffusa la notizia inaspettata che il popolare rapper Bad Bunny si sarebbe unito allo Spider-Man Universe della Sony con il film El Muerto, nel ruolo del protagonista, Juan-Carlos Sánchez, che è apparso in alcuni fumetti assieme a Spider-Man, ma non è comunque tra gli eroi più popolari di casa Marvel. Il film arriverà nelle sale il 12 gennaio 2024 e, sebbene si sappia ancora poco riguardo alla produzione, sono già iniziate le supposizioni riguardo agli altri eroi che potrebbero presentarsi in questo adattamento.

1Silk

El Muerto potrebbe trovarsi in una situazione difficile cercando di conquistare già in partenza una fetta di pubblico, dato che si tratta di un personaggio sconosciuto ai più, che ricordano probabilmente solo i fan più appassionati di fumetti. Logicamente, il film potrebbe decidere di includere alcuni eroi o villain di successo per attirare più spettatori, ma è anche vero che questi potrebbero distrarre dal focus di El muerto come protagonista.

Per questo motivo, se il film volesse introdurre altri alleati dell’Uomo Ragno, probabilmente vorrebbe limitarsi ad alcuni dei meno conosciuti, il che potrebbe significare Cindy Moon, alias Silk, un personaggio unico nella famiglia di Spider e non molto conosciuto al di fuori dei fan sfegatati dei fumetti. Questo potrebbe essere un buon pretesto per avviare poi una serie televisiva con Silk come protagonista – oppure El Muerto potrebbe continuare parte della sua storia se la serie dovesse uscire prima.

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El Muerto e altri 8 film Marvel e DC che nessuno aveva chiesto

Se speravate che la Sony Pictures potesse rilasciare annunci su Spider-Woman, Black Cat, o anche The Amazing Spider-Man 3 al CinemaCon, allora rimarrete senza dubbio molto delusi. Abbiamo ottenuto alcuni aggiornamenti sul franchise animato Spider-Verse e la conferma che Venom 3 è in arrivo, ma la “grande” notizia dello studio è che il rapper (e wrestler professionista) Bad Bunny sarà il protagonista di El Muerto.

Personaggio le cui apparizioni nei fumetti si possono contare sulle dita di una mano,El Muerto  è uno dei più oscuri alleati/nemici dell’Uomo Ragno, e questo non è sicuramente un film che i fan Marvel hanno richiesto a gran voce. Tuttavia, non sarebbe la prima volta che Hollywood ha realizzato un cinecomic “non richiesto“: grazie a ComicBookMovie, diamo un’occhiata agli altri predecessori, o meglio film non proprio riusciti e neanche richiesti, di casa Marvel e DC.

1Birds of Prey

Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn

Sarebbe sbagliato dire che i fan non hanno chiesto un film di Birds of Prey: è meglio dire che non hanno chiesto questa versione della squadra. C’era molto da amare in questo film grazie ad alcune grandi interpretazioni, scenografie memorabili e il ritmo eccentrico, ma con alcune caratterizzazioni piuttosto bizzarre dei personaggi (la strana Huntress, un’irriconoscibile Cassandra Cain e una debole b), il film non è riuscito a colpire i cuori di tutti.

La Warner Bros. avrebbe fatto meglio a prendere nota di ciò che i fan avrebbero effettivamente desiderato, così Birds of Prey probabilmente sarebbe stato fantastico. Invece, questo palese tentativo di sfruttare la popolarità di Harley Quinn si è ritorto contro lo stesso progetto, e ha messo fine ad un altro promettente franchise prima che potesse partire.

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El Jockey: recensione del film di Luis Ortega – Venezia 81

El Jockey recensione film

Per analizzare al meglio El Jockey, il nuovo film di Luis Ortega in Concorso all’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, possiamo iniziare da Luigi Pirandello e il suo concetto di maschere. Queste rappresentano le molteplici identità che ogni individuo adotta per vivere e integrarsi nella società, ma non sempre la maschera che si indossa, o in cui ci si è trasformati, ci soddisfa. Quando la crisi esistenziale bussa alla porta, l’unica via d’uscita sembra essere la liberazione da quell’identità costruita nel tempo, per evitare l’autodistruzione e ricominciare d’accapo. “Morire per rinascere”, come afferma Abril a Remo in El Jockey, è il cuore pulsante dell’intera pellicola, tema cardine che funge da apertura e chiusura di una storia destinata, però, a ripetersi all’infinito.

Scritto a sei mani dal regista insieme a Rodolfo Palacios e Fabián Casas, il film offre una potente riflessione sull’importanza di cercare il proprio io, anche a costo di trasformarsi profondamente, esplorando il bisogno di spogliarsi di quelle identità imposte dalla vita, quegli abiti che, col tempo, smettono di calzare a pennello, soffocandoci. Nel cast spiccano l’argentino Nahuel Pérez Biscayart, premiato come Migliore promessa maschile ai César 2018, e Úrsula Corberó, che dopo il successo de La Casa di Carta è riuscita a guadagnarsi nuovi ruoli di valore, impedendo così di rimanere impigliata nel solo personaggio di Tokyo.

El Jockey, la trama

Remo Manfredini è un fantino di grande successo, acclamato da tutti e considerato la carta vincente di Sirena, un gangster e imprenditore che gestisce la scuderia per cui Remo gareggia. Se sul piano delle performance Remo è imbattibile, il suo animo è tutt’altro che saldo. Ed è proprio questo che lo conduce in una spirale autodistruttiva, segnale di un crollo imminente, il quale si manifesta in tutta la sua drammaticità il giorno della gara più importante della sua carriera—quella che potrebbe liberarlo dai debiti. L’incidente che subisce durante la competizione, invece di segnare la fine, si trasforma però in un’opportunità: dall’ospedale in cui viene ricoverato, Remo fugge, determinato a cercare il suo vero io.

Cercare se stessi, cersarsi in altre vite

I novantasette minuti di El Jockey si fanno sentire intensamente. Fin dalle prime inquadrature, il film ci immerge nella vita di Remo, intrappolato in un’identità che non gli appartiene. Questo dramma surreale, ricco di metafore e simboli, dipinge il ritratto di un uomo che vede nel suo incidente un’opportunità irripetibile: abbandonare il vecchio sé per esplorare nuove versioni di sé stesso, nella speranza di trovare la libertà. Libertà, soprattutto, dal dolore profondo generato da una frattura interiore che non sa come sanare.

La fuga dall’ospedale, con indosso un cappotto e una borsa da donna, segna il punto di svolta in un’esistenza ormai al collasso, che solo una trasformazione radicale può salvare. Il peso che lo ha consumato e logorato ha un nome: Sirena, il gangster a capo della scuderia per cui lavora. È proprio quando Remo inizia a distaccarsi dalle dinamiche del mondo equestre e, soprattutto, dalla mafia che gli ruota attorno, che ritrova forza e determinazione. Si sente così leggero che persino una bilancia non registra più il suo peso, che ritorna solo quando gli scagnozzi di Sirena salgono con lui: una metafora tagliente di una società che tiene tutti in una morsa spietata.

El Jockey ci dice dunque che combattere per riconquistare sé stessi è possibile, sia sperimentando nuove sfaccettature della propria personalità, sia riscoprendo versioni passate di chi eravamo, o riprendendo il filo da dove si era spezzato. Nonostante ciò, questo processo è ciclico, perché prima o poi sentiremo di nuovo il bisogno di cambiare. È una spirale infinita, parte integrante dell’essere umani. Il film ci suggerisce così che la continua scoperta di sé non si interrompe nemmeno con la morte, perché c’è sempre una rinascita. E il gioco ricomincia. Ma non per questo bisogna smettere di farlo.