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Un amore sopra le righe: trailer del film in sala dall’8 Marzo

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Un amore sopra le righe: trailer del film in sala dall’8 Marzo

Guarda il trailer italiano ufficiale di Un amore sopra le righe, nelle sale italiane dall’8 marzo con Officine UBU.

https://www.youtube.com/watch?v=XFx3dTJHb1k&feature=youtu.be

Dopo aver firmato le sceneggiature di titoli di successo come Gli Infedeli e aver recitato in L’amore dura tre anni e Love is in the air – Turbolenza d’amore, Nicolas Bedos torna sul grande schermo nei panni di Victor nella pellicola Un amore sopra le righe (titolo originale Monsieur & Madame Adelman) di cui firma anche la regia. La pellicola racconta le vicende amorose e i segreti inconfessabili di una coppia molto fuori dal comune, sullo sfondo di oltre 40 anni di storia. Victor è uno degli scrittori più affermati e famosi di Francia, ma chi c’è dietro al suo successo?

E’ presto detto: Sarah, interpretata da Doria Tillier – sua compagna anche nella vita – che mai avrebbe immaginato durante quell’incontro nel lontano 1971 di diventare la moglie di Victor e condividere con lui tutta la sua vita. 45 anni pieni di passioni, tradimenti, delusioni e successi: la commedia francese Un amore sopra le righe, vero e proprio omaggio alle donne e alla loro forza, arriverà sugli schermi italiani l’8 marzo.

Un amore sopra le righe: le prime clip dal film

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Un amore sopra le righe: le prime clip dal film

Ecco le prime clip dal film Un Amore sopra le righe, la commedia atipica, opera prima di Nicolas Bedos, che arriverà nelle sale italiane a partire dal 15 Marzo distribuito da Officine Ubu.

Guarda il trailer di Un Amore sopra le righe

Dopo aver firmato le sceneggiature di titoli di successo come Gli Infedeli e aver recitato in L’amore dura tre anni e Love is in the air – Turbolenza d’amore, Nicolas Bedos torna sul grande schermo nei panni di Victor nella pellicola Un amore sopra le righe (titolo originale Monsieur & Madame Adelman) di cui firma anche la regia. La pellicola racconta le vicende amorose e i segreti inconfessabili di una coppia molto fuori dal comune, sullo sfondo di oltre 40 anni di storia. Victor è uno degli scrittori più affermati e famosi di Francia, ma chi c’è dietro al suo successo?

È presto detto: Sarah, interpretata da Doria Tillier – sua compagna anche nella vita – che mai avrebbe immaginato durante quell’incontro nel lontano 1971 di diventare la moglie di Victor e condividere con lui tutta la sua vita. 45 anni pieni di passioni, tradimenti, delusioni e successi: la commedia francese Un amore sopra le righe, vero e proprio omaggio alle donne e alla loro forza, arriverà sugli schermi italiani l’8 marzo.

Un amore sopra le righe, recensione del film di e con Nicolas Bedos

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Tutti amano dire e dirsi che quello che vivono è “Un amore sopra le righe”, una storia vivace, interessante, coinvolgente, lontana dai cliché. Certamente è sopra le righe la relazione tra Victor e Sarah, due giovani, nella Francia degli anni ’70, che si incontrano per caso e che non si lasciano più, per i 45 anni successivi. Una relazione fatta di grandissima passione, gioia e fughe romantiche, ma anche di tradimento, di lontanza e di crescita, maturazione. Insomma una storia che nella sua complessità regala uno sguardo inedito sulle relazioni, su ciò che le tiene in piedi nel tempo, ma anche sull’ambizione, sull’aspirazione, sugli equilibri che due persone che si amano sono disposte a mantenere per andare avanti.

Una relazione grandissima passione ma anche di tradimento e maturazione

Quando si incontrano per caso, nel 1971, non immaginano che lui diventerà uno dei più importanti scrittori francesi e che si innamoreranno perdutamente. Sarah ha deciso da subito che avrebbe fatto innamorare Victor di sé, lui, come ogni uomo, è un po’ più lento ma capisce che non può fare a meno di lei, del suo sorriso, del suo supporto, dell’ispirazione che da lei arriva.

Opera prima dell’attore e sceneggiatore Nicolas Bedos, Un amore sopra le righe (Mr & Mme Adelman) è sicuramente un film che racconta una storia d’amore, ma è anche una riflessione spietata sull’ambizione di un uomo e sulla capacità dello stesso di aggrapparsi a una donna, fino a diventarne completamente dipendente, quasi succube, se solo lei volesse esercitare con spietatezza il suo potere.

un amore sopra le righe recensioneBedos, che interpreta anche Victor, e Doria Tillier, interprete di Sarah, co-sceneggiatrice e compagna nella vita del regista, restituiscono un’intesa di coppia dinamica e raccontano un amore realmente complesso, lontano dalle romanticherie e dai classici schemi cinematografici. Se tradizionalmente la commedia romantica racconta la storia d’amore al nascere, interrompendosi con un fiducioso “e vissero felici e contenti”, Un amore sopra le righe è sicuramente un film romantico, ma non è una commedia, né tantomeno una storia tradizionalmente raccontata, dal momento che ha il coraggio di raccontare l’amore in tutte le sue fasi, nel corso della vita.

Un viaggio capace di sorprendere a ogni svolta

Sfociando nel thriller, attraversando il dramma e chiaramente trovando un comodo spazio nella commedia brillante, il film di Bedos si potrebbe spiegare come un viaggio, lungo (il film dura 120 minuti), capace di sorprendere a ogni svolta svolta narrativa, incatenando lo spettatore alla sorte di Victor e Sarah. Le parabole dei due protagonisti si sviluppano parallele e in direzione inversa; all’inizio siamo abbagliati dal brillante scrittore in erba, alla fine siamo stregati da questa donna affascinante che ha abbracciato l’età con grazia, diventando sempre più bella, una donna che strega prima lo spettatore e poi il protagonista con il suo sorriso magnetico e il suo fine intelletto.

Un amore sopra le righe non regala fiori, non fa complimenti, sconvolge la quotidianità e apre gli orizzonti, svincolato dai canoni, scappa nella notte sotto la pioggia, al suono di risate giovani e ribelli, sotto un fuoco incrociato di grida di persone di mezza età in crisi di identità, abbracciando due vite così eccezionali da sembrare aliene.

Brillante, travolgente, sorprendente, è la storia d’amore che stavate aspettando.

Un amore sopra le righe da oggi al cinema, due clip dal film

Un amore sopra le righe da oggi al cinema, due clip dal film

E’ finalmente al cinema Un Amore sopra le righe, la commedia francese, opera prima di Nicolas Bedos, distribuito da Officine Ubu. Ecco due nuove clip dal film: 

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Guarda il trailer di Un Amore sopra le righe

Dopo aver firmato le sceneggiature di titoli di successo come Gli Infedeli e aver recitato in L’amore dura tre anni e Love is in the air – Turbolenza d’amore, Nicolas Bedos torna sul grande schermo nei panni di Victor nella pellicola Un amore sopra le righe (titolo originale Monsieur & Madame Adelman) di cui firma anche la regia. La pellicola racconta le vicende amorose e i segreti inconfessabili di una coppia molto fuori dal comune, sullo sfondo di oltre 40 anni di storia. Victor è uno degli scrittori più affermati e famosi di Francia, ma chi c’è dietro al suo successo?

È presto detto: Sarah, interpretata da Doria Tillier – sua compagna anche nella vita – che mai avrebbe immaginato durante quell’incontro nel lontano 1971 di diventare la moglie di Victor e condividere con lui tutta la sua vita. 45 anni pieni di passioni, tradimenti, delusioni e successi: la commedia francese Un amore sopra le righe, vero e proprio omaggio alle donne e alla loro forza, arriverà sugli schermi italiani il 15 marzo.

Un amore senza tempo – The Time Traveler’s Wife, il trailer ufficiale

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Dal 13 giugno in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW sarà disponibile Un amore senza tempo – The Time Traveler’s Wife, affascinante sci-fi romance HBO di cui viene rilasciato oggi il trailer ufficiale in italiano. Firmato da Steven Moffat, co-creatore del cult britannico Sherlock nonché showrunner di ben cinque stagioni di Doctor Who, la serie racconta il complicato amore tra Claire e Henry, messo alla prova dagli imprevedibili e incontrollabili viaggi nel tempo di lui, che intrecciano le vite passate, presenti e future dei protagonisti stravolgendo il loro destino.

A interpretare Claire e Henry due stelle di prima grandezza della TV e del cinema britannico, Rose Leslie (Il Trono di Spade, Vigil) e Theo James (The Divergent Series, Sanditon). Accanto a loro Caitlin Shorey e Everleigh McDonell nei panni di Claire da giovanissima e da bambina, e Brian Altemus e Jason David in quelli di Henry rispettivamente da adolescente e da piccolo. Desmin Borges è Gomez, amico di Claire, segretamente innamorato di lei; Natasha Lopez è Charisse, miglior amica e coinquilina di Claire; Michael Park e Jaime Ray Newman sono Philip e Lucille Abshire, genitori di Claire; Taylor Richardson e Peter Graham sono Alicia e Mark Abshire, sorella e fratello di Claire; mentre Kate Siegel e Josh Stamberg sono Annette e Richard De Tamble, genitori di Henry. Nel cast anche Chelsea Frei, Marcia DeBonis, Will Brill e Spencer House.

Un amore senza tempo – The Time Traveler’s Wife è tratta dall’omonimo, celebre romanzo di Audrey Niffenegger, già trasposto nel film campione d’incassi Un amore all’improvviso, con Rachel McAdams ed Eric Bana. L’adattamento seriale, diretto da David Nutter e targato HBO, è firmato da Steven Moffat, co-creatore del cult britannico Sherlock, nonché showrunner e produttore esecutivo di alcune stagioni di Doctor Who.

Un amore senza tempo – The Time Traveler’s Wife, la trama

All’età di sei anni, Clare Abshire incontra Henry DeTamble, il futuro amore della sua vita. Letteralmente, in quanto Henry soffre di una condizione genetica che lo fa viaggiare, incontrollabilmente e imprevedibilmente, nel tempo. Quattordici anni dopo il loro primo incontro, una giovane Claire rincontra Henry nella biblioteca dove lavora e si fa avanti, sostenendo non solo di averlo conosciuto, ma di essere la sua futura moglie. Tra i due nasce una relazione tanto magica quanto complicata: amore e perdita si intrecciano, in una storia che sfida le leggi del tempo.

Un Amore Senza Fine: trailer italiano del film con Alex Pettyfer

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Ecco il trailer di Un Amore senza Fine, storia d’amore contrastato tra due giovani interpretati da Alex Pettyfer (Magic Mike) e Gabriella Wilde (I Tre Moschettieri).

Un Amore Senza Fine con Alex Pettyfer (Magic Mike) e Gabriella Wilde (I Tre Moschettieri) racconta la storia d’amore tra una ragazza di famiglia agiata e un affascinante ragazzo. Dopo un incontro folgorante, che rivela subito la forte attrazione tra i due, la loro relazione diverrà più complicata a causa del tentativo dei genitori di separarli.

Diretto da Shana Feste (Country Strong), il dramma romantico che ha come coprotagonisti Robert Patrick, Bruce Greenwood, Rhys Wakefield, Dayo Okeniyi, Emma Rigby e Joely Richardson. Prodotto da Scott Stuber e Pamela Abdy (Identity Thief) della Bluegrass Films e da Josh Schwartz e Stephanie Savage (Gossip Girl) di Fake Empire. Scritto da Shana Feste e Joshua Safran (Gossip Girl).

Un amore in fondo al mare: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il ciclo di film di Rai 1 intitolato “Destinazione amore” offre una serie di film di carattere sentimentali che presentano di volta in volta variazioni sul tema dell’amore: amori inaspettati che sbocciano durante viaggi verso destinazioni idilliache o ancora incontri sorprendenti che nascono intorno alla buona cucina, e così via. I viaggi proposti da questi film sono però spesso anche dei viaggi interiori attraverso il tempo, durante i quali i protagonisti prendono coscienza dei propri sentimenti e ritrovano sé stessi, imparando a vivere pienamente il presente. Dopo il titolo di apertura di questo ciclo, Sognando Parigi, si continua con Un amore in fondo al mare.

Diretto nel 2022 da Maclain Nelson, già regista di altre commedie romantiche come Il Natale che ho dimenticato, L’amore per davvero e The Presence of Love, questa pellicola rientra perfettamente nel ciclo ideato da Rai 1, presentando una giovane in cerca di un equilibrio nella propria vita che si imbatte in un inaspettato lui, intraprendendo dunque un rapporto che cambierà le vite di entrambi. A fare da sfondo a questa situazione vi è il paradisiaco contesto delle Hawaii, dove è stato girato il film. In particolare si annovera come location il Kahala Hotel & Resort di Honolulu, lo stesso hotel in cui è stato girato anche il film Amore alle Hawaii (2021).

Per tutti gli appassionati del genere, Un amore in fondo al mare (il cui titolo originale è in realtà Hidden Gems, ovvero gemme nascoste) è dunque un film da non perdere, in quanto offre tutto ciò che si può desiderare da un titolo di questa tipologia. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Un amore in fondo al mare

Protagonista del film è Addie, che si ritrova alle Hawaii per il matrimonio di sua sorella, di cui è damigella d’onore. Durante una tranquilla sessione di paddleboard yoga, accade però un incidente che la destabilizza completamente: perde nell’acqua il suo anello, un oggetto a cui tiene tantissimo essendo un ricordo di sua nonna. Devastata dalla perdita del prezioso gioiello di famiglia, Addie rifiuta di accettare la sua sfortuna ed è decisa a recuperare l’anello dai fondali marini. Nella sua ricerca per riavere il tesoro perduto, Addie assume Jack, un istruttore di immersioni locale.

Nonostante la donna abbia un certificato da sub, l’uomo, dalla natura indipendente e solitaria, rifiuta la sua collaborazione e vorrebbe portare avanti il lavoro da solo. Addie e Jack riescono infine a trovare un compromesso per collaborare, mettendo da parte le loro differenze caratteriali. Mentre si immergono nelle acque cristalline delle Hawaii, la donna scopre non solo la bellezza mozzafiato del mare, ma anche le meraviglie nascoste che l’isola ha da offrire. Jack diventa allora la guida personale di Addie, conducendola in scenari pittoreschi e romantici che finiscono per avvicinarli sentimentalmente sempre più.

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Il cast di Un amore in fondo al mare

L’attrice statunitense Hunter King, nota per aver interpretato Adriana Masters in Hollywood Heights – Vita da popstar e Summer Newman in Febbre d’amore, interpreta la protagonista Addie, mentre l’attore canadese Beau Mirchoff è Jack, il marinaio e maestro di sub che aiuterà Addie a cercare l’anello perduto. Mirchoff è noto per aver interpretato Casey Rhodes nella trilogia di Detective Knight e Steve Sheridan nella serie Narcos: Messico. Recita poi nel film l’attrice e sceneggiatrice Eliza Hayes Maher nel ruolo della sorella di Addie, Kate.

Jordan Matlock interpreta invece il personaggio Nathan, mentre Diane Sargent ricopre il ruolo di Betty e Brian Connors quello di Robert. L’attrice Isabelle Du interpreta Kara, mentre l’attrice e produttrice Marita de Lara, celebre per aver partecipato a General Hospital e This Is Us, è Hannah. Adam Johnson, volto di Un’estate per diventare grande e della saga di Scoot poliziotto a 4 zampe, per Un amore in fondo al mare è Doug Chamberlain. Infine, l’attrice Joan Powers interpreta Michelle, l’istruttrice di sup-yoga.

Il trailer di Un amore in fondo al mare e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 5 luglio alle ore 21:25 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione. Di seguito, ecco invece il trailer, di cui però non esiste la versione italiana.

Fonte: IMDb

Un amore di testimone: recensione del film con Patrick Dempsey

Un amore di testimone: recensione del film con Patrick Dempsey

Un amore di testimone è il film del 2008 diretto da Paul Weiland e con protagonisti Patrick Dempsey, Michelle Monaghan, Kevin McKidd, Sydney Pollack, Busy Philipps

InUn amore di testimone un’amicizia nata tra le lenzuola ai tempi dell’università. Una stanza al buio, la scelta di una maschera sadomaso per rendere l’incontro off-limits e Tom (Patrick Dempsey) che finisce nel letto della ragazza sbagliata. Ovviamente quella notte andrà in bianco, ma da quel momento Anna (Michelle Monaghan), da comico errore di una notte decisamente troppo alcolica, diventerà la sua migliore amica. E dopo dieci anni nulla è cambiato. Tom è il solito casanova assetato di donne, e Anna la sua adorata e affezionata spalla, sua dama ai matrimoni nonché sua  confidente d’eccezione. Non c’è romanticismo tra i due, ma quando, in Scozia, Anna incontrerà il duca dei suoi sogni e con cui deciderà di convolare a nozze, Tom non potrà più nascondere i suoi sentimenti. E allora da “damigella d’onore”, in qualità di suo migliore amico, si trasformerà nel guastafeste di turno, ostinato a trovare nella vita edulcorata del lord scozzese scabrosi nei che possano far desistere Anna dallo sposarlo.

Un amore di testimone, l’analisi

Un amore di testimone è una commedia anglo-americana realizzata dal creativo e regista (per lo più televisivo) britannico Paul Weiland, conosciuto soprattutto per aver ideato alcuni tra gli spot pubblicitari più premiati e per aver diretto Rowan Atkinson nella serie Mr Bean, padrona indiscussa del british humour da tubo catodico.

Non sempre un talento riesce a trovare il modo di esprimersi attraverso tutti i canali e linguaggi, quello che risulta creativo nella pubblicità o in televisione non è necessariamente originale al cinema così com’è valido il contrario. E parlando di Paul Weiland e del suo amore di testimone, non si può certo dire che il linguaggio cinematografico sia proprio nelle sue corde. Che fosse una commedia piena di cliché era chiaro sin dall’inizio, è bastata l’intro dell’errore di letto a dichiarare l’intento del film e la sua formula banale. Non era un mistero neanche che fosse una commedia assolutamente prevedibile e senza colpi di scena. Magagne su cui, tuttavia, avremmo potuto chiudere un occhio, considerando la fiacca e trita retorica che ormai regna nella maggior parte delle commedie rosa, come se il romanticismo  al cinema fosse l’equivalente di “storia frivola, inconsistente ed effimera, priva di qualunque  accortezza stilistica e sostanza narrativa”.

Ma la nota veramente stonata della pellicola di Paul Weiland è la sua profonda inettitudine a stimolare anche la fantasia e il sogno d’amore della più romantica delle donne. Non genera alcuna piacevole immedesimazione, nessuna forma di tenera sublimazione, né tantomeno quella conviviale forma di abbandono che, di solito, si prova assistendo ad un accadimento già scritto. Alle volte, lasciarsi trasportare da storie presumibili, è garanzia di appagamento emotivo. E’ come vedere per l’ennesima volta la stessa scena o lo stesso episodio di una serie tv: sapere come va a finire ti consente di godere maggiormente dei dettagli della storia e di trovare rifugio nella sua certezza, gravida di inequivocabili punti fermi. Un amore di testimone è purtroppo non molto di più della brutta copia de Il matrimonio del mio miglior amico.

Un amore di mamma: recensione del film Netflix

Un amore di mamma: recensione del film Netflix

Una nuova commedia spagnola del regista Paco Caballero è uscita su Netflix giusto in tempo per la festa della mamma: si tratta di Un amore di mamma (Amor de Madre), interpretata da Carmen Machi, Quim Gutiérrez, Yolanda Ramos, Celia Freijeiro, Juanjo Cucalón e Justina Bustos. Dopo Donde caben dos, Caballero dimostra di aver trovato la sua idea di commedia leggera, il cui fine principale è sorprendere lo spettatore con un torrente di risate, piuttosto che innovare e sperimentare con la tradizione. Le sue sono storie che ruotano intorno alla tematica amorosa, mai sviscerandola nel suo senso più comune della relazione tra innamorati, e soffermandosi piuttosto sul concetto primigenio del sentimento affettivo: il rapporto madre-figlio.

Un amore di mamma, quando l’amore è in…famiglia

In Un amore di mamma, José Luis (Quim Gutiérrez) è stato appena piantato all’altare, e come se non bastasse, Mari Carmen (Carmen Machi), mamma iperattiva e alquanto oppressiva, ha insistito per accompagnarlo in viaggio di nozze con la scusa di non perdere la valanga di soldi spessi. Ogni minuto che passano alle Mauritius, José Luis si sente sempre più infelice e fallito mentre, in maniera totalmente opposta, Mari Carmen dimostra di sapersi divertire un mondo, vivendo tutte le esperienze che ha sempre desiderato e rivelandosi la donna meravigliosa che è veramente, e che la sua famiglia non riesce a scovare al di là della sua figura di madre.

Un amore di mamma mira, in maniera molto onesta, ad essere una fresh comedy da piattaforma, da domenica pomeriggio, lanciata in occasione della festività più opportuna, quella della mamma. In questo senso, è puntuale come un orologio svizzero nel raggiungere il suo obiettivo, ossia inondare i nostri divani di risate (non mancherà neanche qualche lacrima) e spazzare via i dolori che ci circondano, ogni volta che accendiamo la televisione.

L’assunto di partenza è semplice ma quanto mai incisivo, nutrimento efficace per l’idea di commedia attuale, immediata e di tendenza, requisiti imprescindibili per le piattaforme streaming che frequentiamo quotidianamente. La stragrande maggioranza delle madri conosce a fondo i propri figli, ma… Quanto sappiamo davvero delle nostre madri? Siamo certi che abbiano dato tutto per la famiglia, che sono le donne della nostra vita: ma chi sono state, prima di diventare le nostre madri?

Un amore di mamma recensione filmQuando la moglie diventa la mamma

È impossibile immaginare una madre migliore per questo film di quella interpretata da Carmen Machi, che regge il carico emotivo del film sulle sue spalle e dimostra ancora una volta di essere un’attrice a tutto tondo nel panorama del cinema spagnolo, capace di commuovere con un buon dramma, ma anche di mettersi volontariamente in situazioni ridicole e uscirne a testa alta.

E’ la prima volta che Carmen Machi e Quim Gutiérrez lavorano insieme e già dimostrano di poter comprendere efficacemente tono e finalità dell’opera che andranno ad impreziosire, muovendosi accuratamente tra risate ed emozioni, al ritmo di una colonna sonora pop che mira a coinvolgere un preciso target di spettatori: quello dei genitori, che sono stati figli e, troppo spesso, si dimenticano che non smetteranno mai di esserlo. Adulti che stanno pian piano abbracciando il mondo del cinema da casa, del pomeriggio di weekend passato sul divano, nonché fetta di spettatori che Netflix sta sempre più cercando di fidelizzare.

Non mancano gag spassose, come quando la mamma applica a José Luis, suo malgrado, la crema solare sul viso, o quando la direttrice dell’hotel dove alloggiano spiega che ha cacciato altre coppie per non essere passate dall’altare… costringendoli a spacciarsi per sposi (con tutti gli equivoci possibili che entrano in gioco). Non vi è nulla di volgare o fuori luogo a livello di scrittura, e manca quel pizzico di sana e aspra satira che tanto piace ai giovani registi delle commedie moderne, ma questo perché Un amore di mamma vive di comicità impostata, sketch rassicuranti e riconoscibili che non ricercano un’opportunità per brillare, ma senso comico da reiterare.

Il messaggio di Un amore di mamma è univoco, e funziona al di là di uno script prevedibile e del tono umoristico tipico delle commedie spagnole: spazziamo via ogni rimorso o traccia di costernazione filiale perché é, e sarà ancora, tempo di stare con chi ci sarà sempre, si metterà in ridicolo per noi, e non penserà due volte a riportarci sulla strada del sorriso.

Un amore di gioventù: recensione del film

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Un amore di gioventù: recensione del film

Alla sua terza prova di regia, Mia Hansen Løve si conferma a soli 31 anni, una delle più promettenti e interessanti registe del cinema francese, e non solo. Come i precedenti Tutto è perdonato (2007) e il Padre dei miei figli (2009), anche Un amore di gioventù nasce dalla stessa sensibilità ed evidenza: “il bisogno di superare un vuoto affettivo”, esistenziale, e di farlo con l’aiuto dell’Arte. Ma la passione e il tormento provati dalla giovane Camille (cui Lola Créton cede il fascino acerbo e fotogenico di un’esordiente) per la fine del suo primo amore, non sono soltanto il frutto di una riflessione autobiografica, ma, come tiene a precisare l’autrice stessa, materiale cinematografico,  che come tale deve essere trattato.

E la Hansen, non c’è che dire, lo fa con grazia e tenerezza. Attraverso uno sguardo semplice, minimale, che segue scrupolosamente i moti d’animo della protagonista, senza mai essere invadente. Quasi come un leale confidente, che a volte indugia sul disagio di chi soffre ma solo perché spera venga presto superato.

Ma tra il punto di rottura e la “rinascita” c’è un tempo interminabile nel mezzo; e qui il meccanismo narrativo un po’ si inceppa nel tentativo di restituirne la pienezza. Risulta quantomeno strano l’improvviso ritorno di fiamma, dopo anni di crescita e cambiamento . Un cambiamento che per Camille si nutre della passione per l’Architettura, e della relazione con il suo insegnante. I luoghi di certo hanno un’anima e lei riesce a comprenderne il linguaggio. Questo l’aiuta a dare una forma sensata, ragionata, a una realtà che fugge; proprio allo stesso modo in cui un buon architetto si sforza di trovare il barlume nell’oscurità della materia. Non è forse un caso che la luce sia un’altra componente integrante del film. Attraversa il paesaggio e si diffonde, fino ad accarezzare il volto di Camille e a raccogliere l’emozione di un’istante: l’istante che l’amore rende eterno.

Un Amore Così Grande: trailer del film

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Un Amore Così Grande: trailer del film

Medusa Film e hanno diffuso il trailer ufficiale di Un Amore Così Grande, il film di Cristian De Mattheis con protagonisti Giuseppe Maggio, Francesca Loy, Franco Castellano, Eleonora Brown, Fioretta Mari, Riccardo Polizzy Carbonelli e Daniela Giordano

 

Un Amore Così Grande

Il protagonista Vladimir (Giuseppe Maggio) parte dalla Russia, San Pietroburgo, dopo aver perso la mamma (Daniela Giordano) alla volta dell’ Italia, Verona, alla ricerca del padre (Franco Castellano) che non aveva mai conosciuto. Quest’ultimo ha abbandonato la madre di Vladimir a San Pietroburgo quando lui aveva pochissimi anni. A Verona incontra Veronica (Francesca Loy), la figlia benestante di un’industriale (Jgor Barbazza), che di professione fa la guida turistica. Qui nasce il grande amore tra i due ragazzi. Un amore pieno di ostacoli e di insidie, una fra queste la nonna di Veronica (Fioretta Mari) che tenta di ostacolare i due con ogni mezzo. A Verona Vladimir incontra i ragazzi de “Il Volo” ed il loro manager (Riccardo Polizzy Carbonelli).

Sarà proprio lui a convincere  Ignazio, Piero e Gianluca che Vladimir è un vero talento della Lirica  e che possiede una voce come poche che lui abbia sentito. Ma purtroppo gli eventi che si presenteranno  dinanzi alla loro vita non sono ancora finiti, prima del trionfo dell’amore bisognerà aspettare e soffrire ancora per molto.

Un Amore Così Grande su Prime Video

Un Amore Così Grande su Prime Video

Un San Valentino all’insegna di Un Amore Così Grande, il film che vede la partecipazione del giovane trio Il Volo. Da oggi disponibile su Amazon Prime Video

Un Amore Così Grande: la trama

Chi, nella sua vita, non ha sognato di vivere un grande amore. Un amore viscerale, passionale, che va contro tutti e tutto pur di essere vissuto. Un amore come quello di Romeo e Giulietta che ha reso Verona la città dell’amore per eccellenza. Ed è proprio Verona la cornice dell’amore raccontato nel film Un Amore Così Grande. Il film che vede la partecipazione del giovane trio Il Volo, i quali concedono la loro canzone Un amore Così Grande come colonna sonora del film omonimo. Verona, una città che con la sua Arena diventa una città artistica di altissimo livello. E così amore e arte si incrociano per diventare una cosa sola. Tutto questo viene raccontato con maestria nel dramma romantico che da oggi è disponibile su Amazon Prime Video con il catalogo si CG Entertainment. Un film ideale per chi si vuole emozionare in questo weekend di San Valentino.

Un Amore Così Grande diretto da Cristian De Mattheis, vede protagonista Vladimir (Giuseppe Maggio) un figlio d’arte. Il giovane ragazzo parte dalla Russia, San Pietroburgo, dopo aver perso la mamma (Daniela Giordano) alla volta dell’Italia, Verona, alla ricerca del padre (Franco Castellano), un musicista, che non aveva mai conosciuto. Quest’ultimo ha abbandonato la madre di Vladimir a San Pietroburgo quando lui aveva pochissimi anni. A Verona incontra Veronica (Francesca Loy), la figlia benestante di un industriale (Jgor Barbazza), che di professione fa la guida turistica. Qui nasce il grande amore tra i due ragazzi. Un amore pieno di ostacoli e di insidie, una fra queste la nonna di Veronica che tenta di ostacolare i due con ogni mezzo. A Verona Vladimir incontra i ragazzi de “Il Volo” ed il loro manager. Sarà proprio lui a convincere Ignazio, Piero e Gianluca che Vladimir è un vero talento della Lirica e che possiede una voce come poche che lui abbia sentito. Così come l’amore anche il suo lancio da cantante lirico è travagliato. Purtroppo gli eventi che si presenteranno dinanzi alla loro vita non sono ancora finiti, prima del trionfo dell’amore bisognerà aspettare e soffrire ancora per molto.

Un Amore Così Grande distribuito da Blue Penguin Film e prodotto da A.C. Production, nato da un’idea di Francesca Andreoli e scritto da Cristian De Mattheis, Cristiano Malacrino, vede la partecipazione di Giuseppe Maggio, Francesca Loy, Piero Barone, Ignazio Boschetto, Gianluca Ginoble per il trio Il Volo, Eleonora Brown, Riccardo P. Carbonelli, Fioretta Mari, Franco Castellano e Daniela Giordano.

Un amore all’altezza: tutte le curiosità sul film con Jean Dujardin

Da quando nel 2012 ha vinto l’Oscar come miglior attore per The Artist, Jean Dujardin ha conquistato una popolarità senza precedenti, recitando da quel momento in numerosi film sempre diversi tra loro. Egli è infatti passato dal biografico The Wolf of Wall Street alla commedia Grandi bugie tra amicidal dramma storico di L’ufficiale e la spia al grottesco Doppia pelle. Nel corso di questi anni non ha però mancato di recitare anche in una commedia sentimentale come Un amore all’altezza, uscito al cinema nel 2016 per la regia di Laurent Tirard. All’interno di questo si snoda una vicenda che sfida il pregiudizio per aprirsi al sentimento vero.

Scritto dallo stesso Tirard insieme a Grégoire Vigneron, il film è il rifacimento in chiave francese del film argentino Corazon de Leon, del 2013. Inserendosi in pieno nei canoni della commedia francese, Un amore all’altezza si concentra sul raccontare determinati sentimenti, i quali sono però ostacolati da una serie di pregiudizi che i personaggi hanno sviluppato anche per via di influenze esterne. Si generano così situazioni molto comiche, come anche altre molto romantiche, e alla fine il racconto riesce non solo a coinvolgere ma a dimostrare come, nel momento in cui si abbandona ogni pregiudizio, si sia in grado di vivere più serenamente ciò che ci circonda.

Apprezzato da critica e pubblico, Un amore all’altezza è certamente tra le più affascinanti commedie francesi degli ultimi anni, merito anche di una coppia di protagonisti particolarmente affiatata. Per gli amanti del genere è dunque un titolo da non perdere, che può regalare diverse piacevoli sorprese. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Un amore all’altezza: la trama del film

Protagonista del film è Diane Duchene, donna affascinante, avvocato di successo e con un matrimonio fallito alle spalle. Da quando è tornata ad essere una donna single, Diane si concede una serie di appuntamenti al buio, ed è così che finisce per incontrare Alexander. Parlando con lui al telefono, egli si dimostra simpatico, intelligente e ricco di carisma, rivelando inoltre di essere anche un noto architetto. Diane ne rimane assolutamente affascinata e non vede dunque l’ora di incontrare quello che sembra essere un uomo assolutamente perfetto.

In occasione del loro incontro, però, Diane si trova davanti a qualcosa di inaspettato: Alexander, infatti, è alto soltanto 136 centimetri, uno “gnomo”, come si autodefinisce scherzosamente lui. Anche se Diane e Alexandre inizieranno una relazione romantica, facilitata dall’autoironia di lui, non potranno evitare gli imbarazzi derivati dall’evidente diversità, fino ad arrivare alla crisi del rapporto, nonostante un’evidente affinità tra loro. Divisa tra ciò che prova e ciò che gli altri pensano, Diane si troverà dunque a dover imparare a vedere oltre le apparenze, superando i pregiudizi e abbandonandosi a nuovi sentimenti.

Un amore all'altezza cast

Un amore all’altezza: il cast del film

Come anticipato, nel ruolo di Alexander vi è l’attore Jean Dujardin. Qui interprete di un personaggio alto solo 136 centimetri, egli vanta in realtà un’altezza pari a 182 centimetri. Nel renderlo più basso non sono stati usati particolari effetti speciali, bensì diversi trucchi della macchina da presa, posizionata in angolazioni favorevoli all’effetto da raggiungere. Ad esempio, egli veniva ripreso dall’alto, in ginocchio o seduto su uno sgabello con ruote. Durante le sue scene di dialogo con gli altri personaggi, spesso girate senza questi trucchi, lui doveva guardare più in alto della testa altrui, mentre gli altri dovevano guardare più in basso del petto di lui. Al montaggio l’effetto finale risultò perfetto.

Nel ruolo di Diane Duchene, invece, si ritrova l’attrice Virginie Efira, vista anche in 7 uomini a mollo e Elle e recentemente distintasi come protagonista di Benedetta. Raccontando del suo personaggio, la Efira ha dichiarato di essere rimasta affascinata dal percorso di Diane. Recitare facendo finta che Dujardin fosse molto basso, però, le ha richiesto tanta immaginazione e anche un po’ di fatica. Accanto a lei, nel ruolo del suo patrigno Philippe si ritrova Bruno Gomila, mentre Christian Valsamidis è un amico di lei. L’attore Cédric Kahn, noto per i film Dopo l’amore e Cold War, interpreta invece l’ex marito di Diane, Bruno Cassoni. Stéphanie Papanian, infine, è Coralie.

Un amore all’altezza: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Un amore all’altezza è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV+, Infinity+ e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Un amor: recensione del film di Isabel Coixet – #RoFF18

Un amor: recensione del film di Isabel Coixet – #RoFF18

Un amor, titolo dato al nuovo film della spagnola Isabel Coixet, potrebbe a primo impatto portarci fuori binario. La storia, in Concorso alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma nella sezione Progressive Cinema, prima di essere un racconto d’amore non ordinario, come si potrebbe pensare dalle immagini ufficiali o dalla sua breve sinossi, è un inno al raggiungimento della libertà interiore (e sociale), quella ottenuta in seguito a una forte resistenza ma anche resilienza. La regista, le cui donne che si devono confrontare con i problemi della vita sono colonna portante della sua filmografia, per il suo nuovo lavoro affida a Natalie, protagonista di Un amor, il compito di parlarci di quanto questo possa essere complicato e distruttivo se non decidiamo di agire – e reagire – agli eventi che ci sovrastano.

A fare da sfondo a un racconto in cui è ancora una volta l’empowerment femminile a dominare, una campagna rurale spagnola dominata da misoginia, pregiudizi e a volte chiusura mentale. Sono proprio questi, però, che a forza di dare a Natalie tutti i giorni uno schiaffo in faccia non proprio piacevole, le daranno la giusta carica per ribellarsi e poter, alla fine, farsi valere. Un amor è tratto dall’omonimo romanzo best seller di Sara Mesa, e ha come interpreti principali Laia Costa nel ruolo di Natalie e Hovik Keuchkerian in quello di Andreas.

La trama di Un amor

Natalie (Laia Costa) faceva la traduttrice simultanea per i rifugiati, prima di decidere di trasferirsi a La Escapa, un paese rurale della Spagna. Il dolore provocato dal suo precedente lavoro era diventato insostenibile per lei, tanto da provocarle incubi. Ma la scelta di andare ad abitare in una remota campagna si rivela non essere quella adatta. Sin dal suo arrivo, la donna si trova a dover affrontare una serie di situazioni spiacevoli, prima fra queste una casa che sta crollando a pezzi, fatiscente, ma il cui burbero proprietario non vuole riparare. Anzi, la tratta con disprezzo, le inveisce contro senza il minimo scrupolo. Anche il vicinato non è molto trasparente: c’è chi è sospettoso, c’è chi invece mostra bontà ma non riesce a nascondere una fin troppo palese malizia.

Per Natalie le cose peggiorano quando l’abitazione in cui vive inizia ad avere problemi di infiltrazioni, fino a quando a causa delle piogge non si allaga tutta, costringendola a mettere dei secchi per arginare il problema. Una sera arriva alla sua porta Andreas (Hovik Keuchkerian), un uomo la cui età potrebbe essere superiore alla quarantina, e il cui aspetto fisico non è proprio dei migliori e affascinanti. Egli si offre di darle una mano in cambio di qualcosa di molto specifico: entrare in lei. Dopo un primo rifiuto, la donna capirà di non avere alternative e alla fine accetterà. Da quel momento instaurerà con lui una relazione quasi ossessiva, oltre che malsana. Questo, però, la porterà paradossalmente a una rinascita.

Un amor Laia Costa e Hovik Keuchkerian

Una protagonista inaspettata

Isabel Coixet per il suo Un amor decide di utilizzare il 4:3; una scelta che se all’inizio è quasi incomprensibile, soprattutto per i panorami rurali e montuosi filmati il cui skyline perde di maestosità a causa del formato, comprendiamo solo in seguito essere lo strumento adatto per poterci restituire i sentimenti – e la condizione – di Natalie. Grazie infatti a queste inquadrature ristrette, il campo si concentra tutto sulla protagonista. La macchina da presa aderisce a lei, e in quello spazio chiuso – dove non riusciamo a vedere molto altro – possiamo percepire la sofferenza di una donna che si sente stretta in una morsa dalla quale non riesce a liberarsi. Ha cambiato vita per allontanarsi da un lavoro che le provocava incubi per quanto emotivamente stancante, ma il suo trasferimento si è trasformato in un altro brutto sogno in cui il proprietario di casa è un maschilista arrogante, gli uomini quasi tutti maliziosi e i vicini di casa sospettosi e analizzatori. In un ambiente per certi versi così ostile e ambiguo, Natalie trova riparo in una relazione amorosa (o dovremmo dire sessuale) con Andreas, ma nella quale niente è sano se non il suo bisogno di stare bene.

Crede di aver trovato qualcuno con cui vivere la sua vita solitaria, che però a stento conversa con lei. L’amore, dunque, diventa solo pretesto per farle risolvere i suoi dubbi esistenziali. È l’escamotage narrativo perfetto, non il viaggio. È l’inizio, non la fine. Tanto che questo singolare legame – in cui c’è comunque una necessità da parte della regista di sovvertire gli stereotipi di età – nasce verso il secondo atto e si consuma anche molto brevemente. Quello che resta, che impregna e bagna ogni sequenza, la ravviva e la colora, è solo Natalie, che da tutte queste esperienze e vicissitudini rinasce, nelle ultime battute, come una fenice dalle proprie ceneri. Il finale di Un amor è fra gli inserti più belli e puri; è catartico, potremmo dire quasi sublime: è equilibrato ma impattante, semplice ma significativo. Di cui difficilmente potremo dimenticarci. E applausi a Laia Costa.

Un amico straordinario: il trailer del film con Tom Hanks

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Un amico straordinario: il trailer del film con Tom Hanks

Si intitola Un amico straordinario il nuovo film con Tom Hanks, che in originale è A Beautiful Day in the Neighborhood e che racconta di Fred Rogers, figura iconica diventata protagonista di un tradizionale trattamento biografico di Hollywood. Ecco il primo trailer italiano del film che vede Tom Hanks alla ribalta nella stagione dei premi con una nuova interpretazione magistrale.

Un amico straordinario è diretto da Marielle Heller (Copia Originale) e uscirà in tempo per i prossimi Oscar, con Hank in pole position per una candidatura. Un amico straordinario ruota intorno alla dinamica tra Rogers e il cinico giornalista Lloyd Vogel (Matthew Rhys), che ha il compito di scrivere un profilo di Rogers per una rivista. Le loro interazioni hanno aiutato a cambiare la prospettiva di Vogel sulla vita.

Il 2 volte premio Oscar© Tom Hanks in un’emozionante storia sulla scoperta di se stessi. Un Amico Straordinario si ispira alla vera storia di Fred Rogers, icona della televisione americana, autore e protagonista del famoso show per ragazzi Mister Rogers’ Neighborhood. Il film racconta il rapporto d’amicizia tra Rogers, interpretato da Tom Hanks, e un cinico giornalista incaricato dalla rivista Esquire di scrivere un articolo su di lui.

Il poster di Un amico straordinario

Un Amico molto speciale: clip con Tahar Rahim e Victor Cabal

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Un Amico molto speciale: clip con Tahar Rahim e Victor Cabal

Guarda una nuova clip del film, distribuito da M2 Pictures, Un Amico molto speciale di Alexandre Coffre, con Tahar Rahim e Victor Cabal, nelle dal 4 Dicembre.

un amico molto specialeSinossi: È la vigilia di Natale e Antoine, sei anni, ha una sola idea in mente: incontrare Babbo Natale e fare un giro in slitta con lui tra le stelle. Così, quando Babbo Natale gli cade come per magia sul balcone, Antoine è troppo stupito per capire che sotto il classico costume rosso e bianco si nasconde in realtà un ladro intento a svaligiare gli appartamenti dei quartieri alti. Nonostante tutti gli sforzi dell’improvvisato Babbo Natale per sbarazzarsi del determinato Antoine, i due finiranno per formare un’improbabile coppia in giro per i tetti di Parigi, ognuno intento a realizzare il proprio sogno in una notte magica dove tutto può accadere…

Un amico molto speciale recensione del film di Alexandre Coffre

Un amico molto speciale recensione del film di Alexandre Coffre

Un amico molto specialeAntoine (Victor Cabal), un vivace bimbo di sette anni, coltiva un grande sogno: incontrare Babbo Natale e poter fare un giro sulla sua slitta per raggiungere la stella dove crede che si trovi il suo papà. Quando Babbo Natale in persona piomberà sul balcone di casa, il piccolo Antoine non vorrà farsi sfuggire l’occasione di poter realizzare il suo sogno anche se, sotto la casacca bianca e rossa del vecchietto, si cela in realtà un giovane topo d’appartamento (Tahar Rahim).

Un amico molto speciale, il terzo lungometraggio di Alexandre Coffre, presenta la classica struttura narrativa del film natalizio per famiglie. La differenza la fanno il tentativo di un maggior realismo nella presentazione delle vicende ma soprattutto nella descrizione dei sentimenti ed un irresistibile attore esordiente, Victor Cabal, che duettando con il sempre bravo Tahar Rahim, riesce a tenere in piedi una storia tutto sommato abbastanza convenzionale nell’ambito del filone Natalizio. Poi c’è Parigi e soprattutto i suoi tetti, da poco entrati a far parte del patrimonio dell’Umanità. Un amico molto speciale posterIl ladro, in principio riluttante, vista la naturale propensione del bambino ad arrampicarsi, decide infatti di sfruttare la sua credulità per svaligiare una serie di appartamenti nei quartieri alti di Parigi e lo porta con se in un’avventurosa odissea alla ricerca dell’oro che, dice al piccolo Antoine, servirà come carburante per la slitta. Il giovane che non ha avuto un’infanzia molto facile, inizierà però ad affezionarsi al suo piccolo assistente.

Coffre si è entusiasmato per questo soggetto proprio perché il tema si avvicinava molto alle relazioni padre/figlio ed in più c’era la magia del Natale che gli ricordava le sue prime esperienze da spettatore cinematografico quando i genitori, a Natale appunto, lo portavano al cinema. Questa magia passa attraverso gli occhi ingenui del piccolo Antoine che crede ancora nelle favole. Tutto ciò viene messo in evidenza da una scenografia e dalla fotografia particolarmente curate che rendono perfettamente come, durante quella magica notte, anche il quotidiano possa rivestirsi di una scintillante patina se guardato attraverso gli occhi di un bambino. Un altro punto di forza del film sono le scene d’azione e le acrobazie che però non rubano spazio alla storia ed all’esplorazione dell’evolversi della relazione tra i due protagonisti.

Il film di Alexandre Coffre commuove, emoziona e diverte senza scadere nel classico buonismo spicciolo natalizio. In questo senso può essere considerato nonostante tutto un film natalizio che esce dai soliti binari e che può piacere tanto ai piccoli spettatori quanto a quelli più grandi.

Un amico molto speciale dal 4 Dicembre al cinema

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Un amico molto speciale dal 4 Dicembre al cinema

un amico molto specialeArriverà al cinema il 4 Dicembre Un amico molto speciale di Alexandre Coffre con Tahar Rahim e Victor Cabal.

È la vigilia di Natale e Antoine, sei anni, ha una sola idea in mente: incontrare Babbo Natale e fare un giro in slitta con lui tra le stelle. Così, quando Babbo Natale gli cade come per magia sul balcone, Antoine è troppo stupito per capire che sotto il classico costume rosso e bianco si nasconde in realtà un ladro intento a svaligiare gli appartamenti dei quartieri alti. Nonostante tutti gli sforzi dell’improvvisato Babbo Natale per sbarazzarsi del determinato Antoine, i due finiranno per formare un’improbabile coppia in giro per i tetti di Parigi, ognuno intento a realizzare il proprio sogno in una notte magica dove tutto può accadere…

Un altro progetto per Bruce Willis

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Un altro progetto si aggiunge alla lunga lista dei film nei quali vedremo in azione Bruce Willis, tra questi I mercenari – The Expendables, Red, Catch .44, Kane & Lynch.

 

Un altro piccolo favore: la spiegazione del finale del film con Anna Kendrick

Ammettiamolo… ma davvero Un piccolo favore aveva bisogno di un sequel? A quanto pare sì, perché il finale sconvolgente di Un altro piccolo favore dimostra che c’erano ancora molte cose da raccontare.

Attenzione: seguono spoiler!

Alla fine del primo film, grazie a una diretta segreta di Stephanie (interpretata da Anna Kendrick), Emily (Blake Lively) finiva in prigione. Viene rivelato che il suo vero nome è Hope McLanden, e che in passato ha ucciso sia il padre violento che, da adulta, la sorella gemella Faith.

Sembra un finale perfetto per un thriller, con la colpevole dietro le sbarre… ma non è così semplice. Sette anni dopo, la storia riprende: Emily è uscita dal carcere grazie a un ricorso e si trova a Capri, pronta a sposare un mafioso affascinante, Dante (Michele Morrone). E Stephanie? Anche lei è lì, invitata al matrimonio per motivi misteriosi.

Un altro piccolo favore – Prime Video

Una nuova sorella spunta fuori: Charity è viva

Il colpo di scena più grosso arriva nel finale: scopriamo che Hope (Emily) e Faith avevano una terza sorella, una gemella omozigote nata insieme a loro e creduta morta alla nascita. Il suo nome è Charity, ed è stata cresciuta segretamente dalla zia Linda (Allison Janney). Linda, presente anche lei al matrimonio, vuole che Charity rubi l’identità di Emily per avere accesso ai soldi della Mafia.

Durante la festa di nozze, c’è tensione e mistero. Dante viene ucciso quella sera da una persona sconosciuta e anche Sean (Henry Golding), ex marito di Stephanie, viene trovato morto. Stephanie è tra le prime sospettate.

Emily inscena il suicidio… ma le cose si complicano

Emily si comporta in modo strano e durante un confronto privato con Stephanie si taglia la gola, facendo sembrare che si sia tolta la vita. Stephanie viene arrestata, ma grazie all’aiuto di un agente dell’FBI e di una cameriera, riesce a fuggire. Tuttavia, viene catturata dalla madre di Dante, Portia, e tenuta prigioniera.

Portia la interroga con un siero della verità: scopre che Stephanie non ha ucciso Dante, ma decide comunque di sbarazzarsene. A sorpresa, Emily torna e la salva.

Un altro piccolo favore – Prime Video

La verità su Charity e Linda viene a galla

A questo punto si scopre tutto: Linda ha rubato Charity da neonata, mentendo alla madre Margaret dicendo che era morta. Charity è cresciuta nella criminalità, manipolata da Linda.

Charity è anche responsabile delle morti di Sean e Dante, mentre Emily era stata minacciata. Le cose si complicano quando Charity prende in ostaggio il figlio di Emily, Nicky, durante una delle dirette di Stephanie.

Il confronto finale avviene su un balcone: Linda punta una pistola a Nicky e cerca di convincere Charity a uccidere Stephanie. Ma Charity, desiderosa di avere un vero legame con la sorella, si rifiuta… e spinge Linda giù da una scogliera.

Il colpo di scena finale: chi è davvero in prigione?

Alla fine, Emily e Charity stringono un patto: Emily fingerà di essere arrestata, ma in realtà è Charity a prendere il suo posto in prigione. Stephanie torna a casa e decide di crescere Nicky, cercando di dargli una vita normale.

Un altro piccolo favore – Prime Video

Un piccolo favore 3 è possibile? Il finale lascia la porta aperta

E Emily? È viva e nascosta a Roma. Lì incontra Portia, la madre di Dante, che la considera ormai “di famiglia”. Portia le consegna una busta con dentro un nuovo “favore” da fare – probabilmente un altro omicidio o un’azione criminale. Non vediamo mai cosa c’è dentro, ma il messaggio è chiaro: la storia non è finita.

Questo finale lascia spazio a un possibile terzo capitolo, in cui Emily potrebbe tornare a colpire, magari più pericolosa e imprevedibile che mai. La frase “ho bisogno di un altro piccolo favore” è un evidente richiamo al titolo e un gancio perfetto per continuare la saga.

Un altro piccolo favore: il trailer italiano del film con Anna Kendrick e Blake Lively

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Prime Video ha diffuso il primo trailer di Un altro piccolo favore che debutterà sulla piattaforma il 1° maggio in Italia. Diretto ancora una volta da Paul Feig, il film è prodotto da Feig e Laura Fischer. Il film è il sequel di Un piccolo favore del 2018 basato sui personaggi creati da Darcey Bell. Nel cast principale tornano Blake Lively e Anna Kendrick, con Andrew Rannells, Bashir Salahuddin, Elizabeth Perkins, Michele Morrone, Alex Newell, Elena Sofia Ricci, con Henry Golding e Allison Janney.

La trama di Un altro piccolo favore

Stephanie Smothers (Anna Kendrick) ed Emily Nelson (Blake Lively) si ritroveranno in Italia, nella splendida isola di Capri, per lo stravagante matrimonio di Emily con un ricco uomo d’affari italiano. Insieme agli affascinanti ospiti, non mancheranno omicidi e tradimenti per un matrimonio che avrà più svolte sorprendenti e mozzafiato di quelle che punteggiano la strada che da Marina Grande porta alla piazzetta di Capri.

Un altro piccolo favore: ecco il titolo ufficiale del sequel con Anna Kendrick e Blake Lively

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Il sequel di Un piccolo favore (qui la recensione), il thriller comico del 2018 diretto da Paul Feig e interpretato da Blake Lively e Anna Kendrick, ha ottenuto un titolo ufficiale ed è stato fissato come première della serata di apertura dell’SXSW.

In originale si intitolerà Another Simple Favor, e in italiano sarà Un altro piccolo favore. Nella storia, Stephanie Smothers (Kendrick) e Emily Nelson (Lively) si recano a Capri, in Italia, per il matrimonio di Emily con un ricco uomo d’affari italiano dove, come rivela la sinossi, si verificano “omicidi e tradimenti”. Il cast include anche Andrew Rannells, Bashir Salahuddin e Henry Golding, che hanno recitato nel film originale, più Elizabeth Perkins, Michele Morrone, Alex Newell e Allison Janney. La première è un ritorno all’SXSW per Feig, i cui film Le amiche della sposa e Spy sono stati presentati in anteprima al festival rispettivamente nel 2011 e nel 2015.

Un piccolo favore 2 si intitolerà Another Simple Favor

Another Simple Favor è stato scritto da Jessica Sharzer e Laeta Kalogridis basandosi sui personaggi di Darcey Bell. Feig produce con Laura Fischer tramite Feigco Entertainment, mentre i produttori esecutivi includono Jennifer Booth, Jessica Sharzer e Marco Valerio Pugini. Lo studio è Lionsgate.

“Quando abbiamo visto questo film lo scorso autunno, abbiamo capito subito che doveva aprire SXSW: ci ha dato quella sensazione elettrica per cui viviamo come programmatori”, ha affermato Claudette Godfrey, vicepresidente di cinema e televisione di SXSW. “Paul Feig e SXSW condividono un amore ineguagliabile per la commedia audace e senza paura. Da quell’indimenticabile proiezione notturna di “Bridesmaids” alla rumorosa prima mondiale di “Spy”, i suoi film catturano esattamente ciò che rende speciale il nostro festival: progetti incredibilmente divertenti che superano i confini. Siamo più che entusiasti di riunirci a Paul e dare il via al festival con un film che ha fatto ridere, applaudire e desiderare immediatamente di rivederlo!”

Un altro piccolo favore debutterà il 1° maggio in Italia su Prime Video.

Un altro piccolo favore, il trailer ufficiale

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Un altro piccolo favore, il trailer ufficiale

Prime Video ha diffuso il trailer ufficiale di Un altro piccolo favore che debutterà sulla piattaforma il 1° maggio in Italia. Diretto ancora una volta da Paul Feig, il film è prodotto da Feig e Laura Fischer. Il film è il sequel di Un piccolo favore del 2018 basato sui personaggi creati da Darcey Bell. Nel cast principale tornano Blake Lively e Anna Kendrick, con Andrew Rannells, Bashir Salahuddin, Elizabeth Perkins, Michele Morrone, Alex Newell, Elena Sofia Ricci, con Henry Golding e Allison Janney.

La trama di Un altro piccolo favore

Stephanie Smothers (Anna Kendrick) ed Emily Nelson (Blake Lively) si ritroveranno in Italia, nella splendida isola di Capri, per lo stravagante matrimonio di Emily con un ricco uomo d’affari italiano. Insieme agli affascinanti ospiti, non mancheranno omicidi e tradimenti per un matrimonio che avrà più svolte sorprendenti e mozzafiato di quelle che punteggiano la strada che da Marina Grande porta alla piazzetta di Capri.

Un altro nuovo poster per Hitchcock

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Direttamente da Impawards arriva un nuovo poster internazionale per il biopic Hitchcock, il film in uscita il prossimo 23 novembre che racconterà

Un altro Mondo: recensione del film di Silvio Muccino

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Un altro Mondo: recensione del film di Silvio Muccino

Un nuovo capitolo delle saghe mucciniane “borghesia e conflitti familiari”. Questa volta è il fratello Silvio, senza più zeppola, a dirigere il secondo film, firmandone nuovamente anche la sceneggiatura, scritta insieme all’inseparabile Carla Vangelista.

In Un altro Mondo Andrea (Silvio Muccino) è un ventottenne mantenuto, che vive nel suo splendido appartamento romano insieme alla bulimica fidanzata Livia (Isabella Ragonese). Una vita fatta di feste, nottate brave e poche responsabilità. Insomma una di quelle vite che ormai soltanto quel 10% di famiglie italiane può permettersi di fare. Ma come le saghe mucciniane insegnano, anche questi alto borghesi hanno le loro storie tristi. Andrea infatti è stato abbandonato dal padre ancora bambino, ed ha una madre che gli passa un lauto assegno, ma di sicuro non riesce a trasmettergli alcun affetto, visto l’inevitabile scopa in culo da donna ricca e frustrata che si ritrova. Ma ecco che una lettera vola tra le sue mani: è il padre in punto di morte che chiede di rivederlo. Andrea parte dunque per Nairobi dove conoscerà il suo fratellino keniota Charlie.

Il confronto con questa realtà nuova e completamente opposta al suo dorato mondo romano cambierà la disposizione delle carte in tavola. Trasportato a Roma, Charlie si inserirà nella soluzione chimica inerte di relazioni familiari di Andrea e sconvolgerà il tutto portando dell’inevitabile entropia.

Un altro Mondo

Una trama che di suo ha davvero poco di originale. La sceneggiatura è incentrata su delle caratterizzazioni piuttosto scontate. Andrea è colui che si sveglia tardi la mattina, che ha una madre fredda e che chiama per nome, che ha una fidanzata stupenda ma che vomita ogni volta che mangia troppo. Uno che potrebbe avere tutto ma non è felice. La sua controparte africana, il fratellino Charlie, ha perso entrambi i genitori ed è in realtà un borghese piccolo piccolo del Kenya. Non esistono altri appigli sui quali ricamare. Personaggi dunque che si presentano piatti. Muccino poi correda le immagini con una regia estremizzata e fastidiosa a volte. Tagli di luce teatrali a Roma, immagini gialle e sature in Africa, dove dalla steadycam si passa alle riprese a mano, eccessivamente abusate.

In Un altro Mondo il cambiamento di Andrea-Silvio è banalizzato nel rapporto con il migliore amico, tramite chiamate senza risposta e attese vane di sms al cellulare. Come la madre Cristina, i personaggi rivelano con confessioni la propria evidente e complicata psicologia. Solo Charlie, in quanto bambino senza peli sulla lingua, regala ogni tanto un colore ai dialoghi e qualche risata in più. Rimangono al margine interpreti solitamente eccellenti come Maya Sansa, rinchiusa nel continente africano (un’amica del padre di Andrea), o Isabella Ragonese, che nonostante la sua presenza scenica non ha spazio per spiccare.

Poteva essere anche un film per famiglie e in particolare per bambini, se magari l’avessero incentrato sulla figura di Charlie e si fossero evitate le scene di sesso spinto. Ma la realtà è che la storia è imperniata su una figura di bamboccione viziato, che si imbarca in una presa di responsabilità troppo grande.

Un altro mondo un documentario di Thomas Torelli

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camminata a tre Un altro mondoUn altro mondo è un film documentario che vuole raccontare la nostra vera forza e chi siamo realmente, sfidando la visione moderna del mondo e riscoprendo i sistemi di valori delle società antiche, come quella dei nativi americani. Si tratta di un viaggio che mette in luce come la fisica quantistica stia riscoprendo le conoscenze degli antichi popoli tribali, di come loro interpretavano la connessione tra l’uomo e l’universo. Il film dimostra anche scientificamente come siamo tutti collegati, concetto meglio espresso nel saluto Maya In Lak’ech, che significa “Io sono un altro te stesso” e dimostra anche quanto sia innaturale il senso di separazione che caratterizza gran parte del pensiero moderno.

Thomas Torelli, che già ha realizzato documentari di inchiesta come “Zero-Inchiesta sull’11 settembre” e “Sangue e cemento” che indagava sul terremoto avvenuto a L’Aquila nel 2006, sposta ora l’attenzione dagli eventi esterni alla forza interiore della persona. Indagando, questa volta su come la forza interiore possa essere la valvola di attivazione di una vera rivoluzione, personale e globale.

Screen Shot 2013-11-27 at 17.11.03 A coadiuvare la tesi ci sono interviste realizzate in giro per il mondo, dal Messico al Giappone, con studiosi, scenziati, filosofi, di culture ed estrazioni diverse, da Masaru Emoto, ricercatore giapponese scrittore di numerosi saggi, tra i quali il best seller I messaggi dell’acqua, Vittorio Marchi, fisico quatistico italiano e Rainbow Eagle, nativo americano e scrittore di saggi sui nativi americani.

La trattazione di una tematica di fatto astratta porta ad una opera in cui il valore della visione e l’impressione della visione ha un ruolo fondamentale, come conferma lo stesso regista nelle note di regia: “E’ un documentario che nasce dall’idea e forse dall’ambizione  di provare a raccontare un cambiamento che volenti o nolenti, e che ci si creda o no, il mondo si sta preparando ad affrontare. Un cambiamento nelle coscienze, nei costumi, e nel modo di vedere le cose. In sostanza, una diversa consapevolezza di noi stessi. Un cambiamento di cui si sta parlando molto in questo periodo, perché legato agli anni che stiamo vivendo, ma che in realtà durerà molto più tempo. Con questo film, cercheremo di raccontare come l’uomo, concentrandosi su un certo tipo di stile di vita si sia perso e che per ritrovarsi, dovrà guardarsi in dietro (nelle culture passate) e avanti (nelle scienze che sempre di più confermano antiche saggezze). Tutto il film dovrà sembrare un lungo sogno che però non finisce con il nostro risveglio, ma che può ricominciare con una nuova consapevolezza”

Il documentario inoltre ha sfruttato dei nuovi canali di distribuzione e Un altro mondorealizzazione: è attiva una campagna su Indiegogo, portale di progetti per il crowdfunding, per il sostegno alla finalizzazione dell’opera e il produttore associato è Own air piattaforma italiana per lo streaming legale di film e documentari.

Per invece vedere il documentario “alla vecchia maniera” in una sala cinematografica, lo si potrà fare il prossimo 22 Marzo all’interno del Rome Independent Film Festival, presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma.

Ecco il link per saperne di più e sostenere il progetto è il seguente. 

Un altro giro: la recensione del film con Mads Mikkelsen #RFF15

Un altro giro: la recensione del film con Mads Mikkelsen #RFF15

 Una teoria del filosofo norvegese Finn Skårderud sostiene che l’essere umano nasca con un deficit di 0,5% di alcol nel sangue. Cosa succederebbe dunque se si provasse a colmare tale mancanza, mantenendo poi costante il nuovo livello alcolemico? È questa la domanda a cui tenta di rispondere il regista danese Thomas Vinterberg (Il sospetto, Kursk) con il suo nuovo film Un altro giro.

Sviluppando questa premessa egli arriva così a costruire un film che è tanto un ode all’alcol quanto una riflessione sulla mezza età e sulla necessità di sentirsi liberi. Dotato di grande umorismo, ma anche di una forte componente drammatica, il film si è affermato come uno dei migliori visti durante la Festa del Cinema di Roma. Qui è stato accolto dopo il mancato svolgimento del Festival di Cannes.

La storia è quella di Martin (Mads Mikkelsen), annoiato professore di storia consapevole di vivere una vita ogni giorno più grigia e priva di stimoli. In seguito ad un crollo emotivo durante il compleanno di un suo storico amico, egli viene introdotto ad una particolare teoria. Secondo questa, mantenendo un livello costante di alcol nel sangue si può aumentare la creatività e ridurre la pressione dei propri problemi. Questi, insieme ai tre amici, anche loro insegnanti e con esistenze problematiche, decide di intraprendere tale esperimento. I primi risultati si rivelano per loro emozionanti e particolarmente positivi. Ben presto i loro eccessi presenteranno però anche l’altro lato della medaglia, con cui i quattro dovranno inevitabilmente fare i conti.

Un altro giro: un brindisi alla vita

Un film che elogia gli aspetti positivi dell’alcol sembra una vera e propria follia. Eppure, in mano a Vinterberg tale premessa è diventata l’occasione per una riflessione sulla società e le sue problematiche. Tutto nasce dalle ricerche condotte su grandi personalità della storia, da Churchill ad Hemingway, i quali hanno dato il meglio di sé grazie all’influenza degli alcolici. Il regista, pur non nascondendo mai gli inevitabili effetti negativi, dimostra il potenziale di tali bevande nell’aiutare gli oppressi a sentirsi più disinibiti. L’alcol diventa così il pretesto per parlare di personalità apparentemente giunte al capolinea. Grazie a quella che viene ritratta come una vera e propria bevanda magica, i quattro protagonisti riescono invece a riscoprire quel senso di libertà tanto tipico dei giovani che riempiono le prime immagini del film.

Ha così per loro inizio una rinascita che li porta ad essere protagonisti dei momenti migliori del film, carichi di un umorismo tanto semplice quanto efficace. Può infatti essere scontato ridere nel guardare quattro uomini adulti in preda all’ubriachezza. Vinterberg, però, arricchisce tali sequenze facendo mantenere ai personaggi credibilità e umanità, e sono proprio tali valori a renderli tanto comprensibili da generare la risata. Su di loro, quasi come fosse un documentario, il regista costruisce poi lo svolgersi della teoria, da confermare o sfatare. Il risultato di questa può forse essere prevedibile, ma le conclusioni a cui il film giunge sono piuttosto inaspettate.

L’alcol sembra infatti qui servire ad ognuno dei personaggi per prendere coscienza dei propri limiti. Ma sfuggire a lungo da questi non è possibile, e ben presto arriva dunque il momento di fare i conti con la propria vita. È così che dopo tanto divertimento, con sequenze realmente memorabili, si entra in un terzo atto ben più introspettivo e cupo. Un cambio di registro certamente rischioso, ma che permette di esaltare il racconto di quattro amici e del loro desiderio di sentirsi nuovamente parte della vita. Poiché, oltre a trattare del ruolo e del peso dell’alcol nelle passate e presenti generazioni, il cuore narrativo non ruota che intorno ad una storia di esseri umani fragili e feriti dalla mezza età. Questi non aspirano ad altro se non ad una seconda possibilità.

Another Round Mads Mikkelsen
DRUK

Un altro giro: la recensione

Con Un altro giro (di bevute, ma anche della giostra della vita) si costruisce così un discorso più universale di quanto si potrebbe pensare. Tale capacità è data in primo luogo dal grande intrattenimento fornito, composto da una sovrabbondanza di colori, musiche, luoghi, ma anche dalla grande umanità dei personaggi. La stessa sceneggiatura, scritta da Vinterberg insieme a Tobias Lindholm, è un tripudio di situazioni che danno vita ad un’epica dell’alcol, risultando avvincente ed emotivamente toccante su più fronti. Questa non è però certo priva di pecche. Specialmente nel corso del terzo atto, qui particolarmente complesso per contenuti, si avverte infatti un’incertezza nei confronti del finale. Questo sembra più volte sul punto di arrivare, salvo poi ritardare ancora di qualche scena il suo arrivo vero e proprio.

Lo spettatore dovrebbe in realtà qui riabituarsi ad un ritmo più pacato, ben lontano da quello festoso e comico che ha caratterizzato i primi due terzi del film. Per contenuti e riflessioni è infatti questo il momento più complicato dell’opera. Attraverso questo si può però evincere tutta la forza della storia e della pellicola in sé. La possibile frustrazione avvertita nell’attesa del vero finale viene però infine ampiamente ricompensata. Un gigantesco Mads Mikkelsen (ma anche gli altri tre co-protagonisti non sono da meno) si lancia infatti in quella che è probabilmente una delle sequenze finali di maggior impatto viste di recente. Durante questa Un altro giro riafferma tutta la sua forza, la sua vitalità e il suo valore più profondo.

Un altro Giro: Chris Rock dirigerà il remake americano

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Un altro Giro: Chris Rock dirigerà il remake americano

Chris Rock ha firmato per dirigere Another Round, basato su Un altro Giro, la commedia del 2020 diretta da Thomas Vinterberg che ha vinto l’Oscar per il miglior lungometraggio internazionale e il BAFTA.

Il film è una produzione Appian Way e Makeready per Fifth Season. Jennifer Davisson e Leonardo DiCaprio stanno producendo per Appian Way, mentre Brad Weston e Collin Creighton stanno producendo per Makeready. Stuart Bloomberg ha scritto una bozza e ora porteranno un nuovo sceneggiatore a lavorare con Rock.

Rock ha fatto della regia di questo film una priorità e la aggiunge a un adattamento basato sulla Universal di King: A Life, il libro di Jonathan Eig su Martin Luther King Jr., insieme a una sceneggiatura senza titolo che Rock sta scrivendo e che sarà prodotta da Peter Rice.

Rock si è affermato come regista di successo con Top Five, che ha anche scritto e che è diventato il più grande affare al Toronto Film Festival del 2014, dove la Paramount Pictures ha acquistato i diritti mondiali. Rock ha anche diretto Head of State e I Think I Love My Wife. Ha anche vinto quattro Emmy e tre Grammy.

Scritto da Vinterberg e Tobias Lindholm, il film danese Un Altro Giro vede protagonisti Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Magnus Millang e Lars Ranthe nel ruolo di quattro insegnanti di scuola superiore che conducono un esperimento per mantenere un livello costante di ebbrezza durante la loro giornata lavorativa. Irrequieti e annoiati, agiscono in base alla teoria secondo cui un certo livello di alcol aumenta la creatività e la felicità. Michael Hampton di Appian Way supervisionerà il progetto.

Un altro Ghostbusters al maschile? Chris Pratt: “Tutte c*****e”

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ghostbusters-1É da mesi ormai che si parla di un nuovo reboot di Ghostbusters che dovrebbe vedere protagonisti Chris Pratt e Channing Tatum, con i Fratelli Russo (Captain America The Winter Soldier) in cabina di regia.

Proprio di recente, lo sceneggiatore di tale presunto film, Drew Pearce (Iron Man, Mission Impossible: Rogue Nation), ha gettato nuova luce sul progetto, rivelando che il reboot al maschile è effettivamente in cantiere, ma che non ci sarebbe ancora nessuna sceneggiatura pronta e che la presenza nel cast delle due star hollywoodiane sopracitate sarebbe ancora incerta.

Lo stesso Chris Pratt, infatti, avrebbe dichiarato in una recente intervista di non sapere assolutamente nulla della cosa: “Nessuno me ne ha mai parlato. Mai. Ho incontrato Channing solo un paio di volte. Per quanto ne so, sono tutte c*****e.”

Adesso, è stato proprio il papà degli Acchiappafantasmi, ossia Ivan Reitman, a prendere parola e a chiarire in merito alla situazione del franchise, negando l’esistenza dell’ormai chiacchieratissimo reboot al maschile:

“C’è stata molta eccitazione nell’ultimo periodo riguardo a Ghostbusters e al futuro del franchise – ha detto Reitman – Da produttore del nuovo reboot tutto al femminile di Paul Feig mi sento in dove di chiarire la situazione. Ci sarà un solo nuovo film sui Ghostbusters e sarà quello di Paul. Il resto sono soltanto voci.”

É innegabile che la situazione sia alquanto confusa al momento. Voi cosa ne pensate? Vi terremo aggiornati su tutti i dettagli.

Ghostbusters 3 è diretto da Paul Feig, regista che negli Stati Uniti ha riscosso grande successo di pubblico grazie al suo film tutto al femminile Le Amiche della Sposa, dove era già presente l’attrice comica americana Melissa McCarthy, protagonista negli ultimi anni di diverse nuove commedie tra cui Corpi da Reato con Sandra Bullock e Io sono tu con Jason Bateman.

Kristen Wiig (Le Amiche della Sposa, Walter Mitty), Melissa McCarthy (Corpi da Reato, Tammy), Leslie Jones (Saturday Night Live, Top Five) e Kate McKinnon (Saturday Night Live, Life Partners) saranno le quattro protagoniste del film.

Nel realizzare il remake del film del 1984 di Ivan Reitman, Feig ha dichiarato di voler adottare un tono spaventoso e allo stesso tempo comico, che però non abbia nessuna soluzione di continuità con il sequel del film del 1989, nè con la serie animata The Real Ghostbusters

A completare il cast la presenza maschile di Chris Hemsworth. Il film uscirà al cinema il 22 luglio 2016 negli Stati Uniti.

Fonte

Un altro Ferragosto: trailer del nuovo film di Paolo Virzì

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Un altro Ferragosto: trailer del nuovo film di Paolo Virzì

È disponibile il Trailer Ufficiale di Un altro Ferragosto, il nuovo film di Paolo Virzì, prodotto da Lotus Production, una società Leone Film Group con Rai Cinema, in associazione con Tenderstories, e distribuito da 01 Distribution, al cinema dal 7 marzo.

Seguito dell’acclamato Ferie d’Agosto del 1996, film cult che valse a Paolo Virzì il David di Donatello come Miglior Film, Un altro Ferragosto vede il ritorno a Ventotene delle due famiglie di villeggianti, i Molino e i Mazzalupi.

Paolo Virzì dirige un cast stellare composto da Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Laura Morante, Andrea Carpenzano, Vinicio Marchioni,, Anna Ferraioli Ravel, con la partecipazione di Emanuela Fanelli, Rocco Papaleo, Paola Tiziana Cruciani, Agnese Claisse.

E che vede tra gli altri interpreti: Gigio Alberti, Claudia Della Seta, Lorenzo Fantastichini, Liliana Fiorelli, Raffaella Lebboroni, Milena Mancini, Maria Laura Rondanini, Ema Stokholma, Lele Vannoli, Silvio Vannucci.

Gli attori di “Ferie d’Agosto” durante le riprese del nuovo film di Virzì, hanno fatto un tuffo nel passato, per raccontare quell’esperienza speciale, fatta di risate e serate in compagnia. I loro ricordi sono stati racchiusi in un video.

La trama di Un altro Ferragosto

In una sera d’agosto del 1996, nella casa di Ventotene dove il giornalista Sandro Molino trascorreva le vacanze, la sua compagna Cecilia gli rivelò di essere incinta. Oggi Altiero Molino è un ventiseienne imprenditore digitale e torna a Ventotene col marito fotomodello per radunare i vecchi amici intorno al padre malandato e regalargli un’ultima vacanza. Non si aspettava di trovare l’isola in fermento per il matrimonio di Sabry Mazzalupi col suo fidanzato Cesare: la ragazzina goffa figlia del bottegaio romano Ruggero, è diventata una celebrità del web e le sue nozze sono un evento mondano che attira i media e anche misteriosi emissari del nuovo potere politico. Due tribù di villeggianti, due Italie apparentemente inconciliabili, destinate ad incontrarsi di nuovo a Ferragosto, per una sfida stavolta definitiva.

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