Da uno spot di 30 secondi per il
Burger King all’Oscar per il miglior film, annunciato niente meno
che dalla first lady Michelle Obama: nel giro di
vent’anni, Ben Affleck è riuscito a raggiungere
vette insperate di carriera.
Classe 1992, Affleck inizia
giovanissimo a coltivare il sogno di fare l’attore. Certo era in
buona compagnia: sin dalla più tenera età, stringe infatti amicizia
con un bambino di due anni più grande, un certo Matthew
Damon, con le stesse identiche velleità. Il loro sodalizio
artistico ed esistenziale crescerà negli anni, tanto che anche ad
oggi, i due si definiscono (e non abbiamo elementi per pensare il
contrario) migliori amici. Dopo aver ottenuto il diploma alla
Cambridge Rindge and Latin High School, Ben abbandona gli studi
universitari intrapresi senza troppa convinzione e decide di
dedicarsi interamente alla recitazione. A quei tempi, ben pochi
avrebbero scommesso su di lui: il suo viso da belloccio e
l’apparente inespressività lo facevano quotare inizialmente come
attore da soap-opera. Non per niente nel 1992 compariva nel cast di
Buffy-L’ammazzavampiri nel ruolo di un giocatore di basket
alquanto ininfluente.
Nello stesso anno ottiene una parte
in Scuola d’onore di Robert
Mandel, film che sarebbe caduto nell’oblio se non avesse
avuto il merito di lanciare le carriere di Matt Damon,
Chris O’Donnel e dello stesso Affleck. Negli anni
immediatamente successivi l’aspirante attore stenta a ottenere
parti decenti, e gira film mediocri come La vita è un
sogno di Richard Linklater (1993) e
Ultimo appello di Rich
Wilkes (1996), per la prima volta nel ruolo da
protagonista.
Il tanto agognato successo arriva
come un tuono nel 1997, sotto la guida della fine regia di
Gus Vas Sant nella pellicola indipendente
Will Hunting – Genio ribelle, dove recita
con l’inseparabile Matt. Le performance di entrambi sono
eccezionali e decisamente toccanti, ma la vera sorpresa sta nella
sceneggiatura scritta a quattro mani proprio dai due amici, un
lavoro che li porterà dritti sul palco dell’Academy per ricevere il
premio per la Miglior sceneggiatura originale; non male come
traguardo per due venticinquenni fino ad ora considerati dei
dilettanti. Fino ad ora, appunto: dopo l’Oscar la loro strada per
raggiungere la fama di stelle è spianata, e Ben ottiene subito una
parte nel fortunato Shakespeare in love
(1998) di John Madden, dove conosce la futura
fidanzata Gwyneth Paltrow, con cui rimarrà legato
per circa un anno. Arrivano poi i grandi blockbuster diretti dal
regista Michael Bay, grazie ai quali Affleck
impone il suo nome all’intero star system hollywoodiano: il
catastrofico Armageddon – Giudizio finale
(1998) e il colossal bellico Pearl
Harbour (2001), che avrà un successo straordinario di
pubblico in continua crescita. Nei due anni precedenti Ben aveva
recitato insieme a Damon nel controverso
Dogma di Kevin Smith
(1999) e insieme all’ormai ex Gwyneth nel romantico
Bounce (2001).
La popolarità ha però un rovescio
della medaglia, e l’attore, afflitto da un vizio dell’alcol sempre
meno controllabile, si fa rinchiudere di sua spontanea volontà
nella Promises Rehabilitation Center di Malibù. Dopo essersi
riabilitato e aver recitato in due o tre film dimenticabili, nel
2003 riveste la parte del supereroe in
Daredevil di Mark Steven
Johnson accanto alla futura moglie Jennifer
Garner. Ma il colossale flop è ora dietro l’angolo, e
porta il nome di Amore estremo – Tough
love, imbarazzante film di Martin
Brest che sulla locandina sfoggia il connubio Ben
Affleck – Jennifer Lopez, nel frattempo diventati
fidanzati anche nella vita. I due sembrano proprio inseparabili,
tanto da essere soprannominati “Bennifer”; la chiacchieratissima
coppia arriva a un passo dall’altare, Ben pazzo di lei compare nel
provocatorio video della hit “Jenny from the block” e le regala un
anello da 3 milioni e mezzo di dollari. Ma il rapporto si evolve
tormentato, e la rottura totale arriva nel luglio 2004. La fine del
loro rapporto è stata accolta con un respiro di sollievo dai fan di
Ben, preoccupati per l’inarrestabile discesa della sua carriera
sempre più trascurata: indimenticabile il disastro del secondo e
ultimo film girato con la cantante ispanica, Jersey
Girl di Kevin Smith.
Sarà un’altra Jennifer, la Garner,
a risollevare la situazione, offrendo a Ben la stabilità di un
amore incondizionato, probabilmente ciò di cui aveva più bisogno. I
due si sposano nel 2005 e avranno tre figli, Violet Anne nello
stesso anno, Seraphina Rose Elizabeth nel 2009, e l’ultimo, Samuel,
nel febbraio 2012. Sostenuto dalla moglie, Ben sfodera un grande
quanto inaspettato talento come regista: nel 2007 dirige il
fratello Casey Affleck, Ed Harris e Morgan
Freeman nel riuscitissimo Gone Baby
Gone, un thriller dai temi delicati di cui firma
anche la sceneggiatura. Nel 2010 scrive e gira The
Town, riservando a se stesso la parte del
protagonista.
Nel 2012 viene scelto da un regista
del calibro di Terence Malick per rivestire il
ruolo principale in To the Wonder, sua
ultima fatica. Nello stesso anno dirige e produce
Argo, sua consacrazione: la pellicola
narra il non facile argomento del cosiddetto Canadian Caper, ossia
l’operazione segreta congiunta tra Stati Uniti e Canada del 1979
per liberare, nell’ambito della crisi degli ostaggi, sei cittadini
americani rifugiatisi nell’ambasciata canadese della capitale
iraniana. In realtà il film è una vera e propria dichiarazione
d’amore per il cinema e la sua forza rivoluzionaria, e qui Affleck
da il meglio di sé anche come attore. Il film si aggiudica tre
premi Oscar (Miglior film, Migliore sceneggiatura non originale,
Miglior montaggio), due Golden Globe e tre British Academy Film
Awards. Nel discorso di ringraziamento agli Oscar, conclude
sincero: “Non importa come sei caduto nella vita, perché
succederà. L’importante è rialzarsi”.
Adesso lo aspettiamo al cinema con
Runner Runner, film in cui recita la
parte del cattivo accanto a Justin Timberlake e
Gemma Arterton, un film dal quale non ci
aspettiamo molto, ma in cui senza dubbio ci farà piacere
ritrovareil nostro Ben.
E lui è riuscito senza dubbio a
rialzarsi, con grinta e con spregiudicatezza, tanto che, dopo il
trionfo dello scorso anno, ha deciso di rischiare il tutto per
tutto e di accettare il ruolo del prossimo Batman cinematografico,
comparendo nel prossimo film Batman vs
Superman. La scelta, che a molti sembra azzardata, ci
confermerà ancora una volta la grandissima capacità di Ben Affleck
di trare il meglio da ogni situazione? Aspettiamo e vediamo,
intanto noi facciamo il tifo per lui.