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The Artist spopola ai premi della critica newyorkese on-line

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The Artist spopola ai premi della critica newyorkese on-line

I New York Film Critics Online hanno annunciato la loro lista dei vincitori di quest’anno e a farla da padrone è stato The Artist, già acclamato dalla stampa mondiale in maniera unanime.

Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno: ecco un inquietante poster

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La Warner Bros ha svelato un nuovo inquietante poster per Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno, che lascia intuire la possibilità che Bane possa porre fine al mito di Batman…

A breve avremo la possibilità di vedere nuove foto e i primi minuti di film durante la proiezione in IMAX di Mission Impossible: protocollo fantasma il 21 dicembre. Inoltre accoppiato alle proiezioni di Sherlock Holmes: Gioco di Ombre, la Warner pare voglia rilasciare il trailer ufficiale del film.

Christopher Nolan è ritornato a dirigere per la terza ed ultima volta un film incentrato sull’amatissim Uomo Pipistrello che uscirà al cinema il prossimo luglio, mentre in Italia a fine agosto. Nel cast Anne HathawayChristian Bale, Gary Oldman, Joseph Gordon-Levitt, Juno Temple, Marion Cotillard, Matthew Modine, Michael Caine, Morgan Freeman, Tom Conti, Tom Hardy.

Intanto ecco il poster:

Fonte: Worstpreview

Sherlock Holmes: Gioco di Ombre, Robert Downey Jr. e Guy Ritchie a Roma

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Si è tenuta stasera la premiere romana di Sherlock Holmes: Gioco di Ombre alla presenza del protagonista Robert Downey Jr., del regista Guy Ritchie e dei produttori Joel Silver e Lionel Wigram. Questa mattina però i quattro si sono generosamente offerti alla stampa e agli obbiettivi dei fotografi durante una conferenza stampa forse un po’ più sonnolenta di quanto non ci si aspettasse.

La prima cosa che balza all’occhio, in una generazione di appassionati di fumetti, è che questo investigatore privato è molto più simile ad un Batman che ad un gentiluomo dell’Inghilterra vittoriana. È Guy Ritchie a venirci in soccorso sottolineando che le storie di Conan Doyle sono piene di azione, come se fosse un James Bond dell’epoca ma in un contesto molto sofisticato e con intrecci intellettuali oltre che d’azione. “Poi io e Guy (Ritchie) – continua Robert Downey Jr. – abbiamo offerto un’ottica diversa sul personaggio. Infondo però Moriarty è venuto prima del Dottor No”.

Presente alla conferenza, come accennato, c’era anche Joel Silver, produttore quasi leggendario della serie di Arma Letale e delle trilogia di Matrix. “E’ stato Lionel (Wigram) a parlare per primo di una versione di Guy di Sherlock – ha detto Silver – Volevamo raccontare una storia vittoriana in modo fresco e contemporaneo. Le storie di Sherlock, poi, sono sempre state seriali, a partire dai romanzi originali: fra qualche anno, mi piacerebbe star qui a parlare di Sherlock 23, come adesso si parla di Bond 23!

E’ possibile che una delle forze del primo film, e di questo secondo capitolo, sia il fatto che al timone è stato messo un regista come Ritchie, proveniente dal cinema indipendente e quindi con una forte personalità?

Silver: “Io credo che molti di questi registi siano venuti da fuori del sistema, da produzioni indipendenti, per poi essere adottati dagli Studios e affrontare storie da blockbuster, ma sempre con uno stile originale. Mi piacerebbe produrre altre pellicole del genere, che vengono da registi indipendenti prestati alle grandi produzioni”.

Ritchie: “Ultimamente i film indipendenti si stanno “appassendo”, mentre la qualità dei film prodotti dagli Studios sta aumentando. Ritengo che questo matrimonio tra cinema indipendente e grande produzione sia un momento unico nella storia del cinema, e mi fa piacere farne parte.”

In Sherlock Holmes: Gioco di Ombre sembrano esserci molti riferimenti alla graphic novel The League of Extraordinary Gentlmen di Alan Moore. E’ un caso?

Robert Downey jr e Guy RitchieWigram: “Io sono un grande fan di quella graphic novel, e sono cresciuto con i film di James Bond, ma l’influenza, se c’è, è solo casuale. La graphic novel da me scritta, che ha dato origine al primo film, trae le sue immagini direttamente dalle storie di Doyle, e credo che tutti, sul set, abbiano condiviso quella visione.”

Ma Sherlock Holmes: Gioco di Ombre fa trasparire la grande verve comica di Robert Downey Jr., che confessa riguardo al personaggio: “Sul set, io, Guy e il resto della troupe discutevamo spesso, ma alla fine siamo riusciti a ottenere una sintesi: quello che il pubblico ha visto, è il risultato di un lavoro che ho fatto io, ma peril quale sono stato molto aiutato dal confronto continuo”.

Silver: “Anche la moglie di Robert, Susan Downey è stata fondamentale nel processo creativo. Tutti noi abbiamo cercato di rendere questo film speciale, e credo che abbiamo trovato la strada per farlo: trovo che sia il miglior sequel da noi realizzato, divertente, fresco, un grande film per le famiglie e per le feste natalizie”.

Lo Sherlock di Gioco di Ombre è molto più selvaggio rispetto a quello del primo capitolo, anche riguardo ai travestimenti…

Downey Jr.: “Si, questa volta i travestimenti sono molti di più e non è stato sempre divertente… soprattutto riguardo a quello disgustoso nella scena del treno…

Come mai per interpretare Mycroft, fratello di Sherlock, è stato scelto un attore come Stephen Fry? In Sherlock Holmes: Gioco di Ombre, tra l’altro, c’è una divertente scena in cui il personaggio si spoglia…

Ritchie: “L’idea è stata di Chris Martin (cantante dei Coldplay, ndr), nostro amico comune e anche lui fan di Holmes. Noi abbiamo subito provato a immaginarlo nel ruolo, e una volta visto Robert e io abbiamo pensato fosse fantastico. E’ una persona intellettualmente notevole… almeno finché non si spoglia!

Uno dei punti di maggior forza del primo film, che si conferma e si amplifica in questo secondo capitolo, è la grande e bellissima alchimia che c’è trai due personaggi principali. Come siete riusciti a crearla, e cosa c’è del regista in questo?

Ritchie: “Un regista una volta disse che il 90% della regia è costituito dal casting: in questo caso, ci è voluto un po’ per scegliere il partner del protagonista, ma fin dall’inizio eravamo sicuri di Robert, e quando abbiamo visto Jude dopo 30 secondi abbiamo pensato che fosse perfetto. Questa alchimia tra i due ci piace molto perché è l’essenza del film: è come se tu, regista, guidassi la carica e loro andassero da soli all’attacco.”

Downey Jr.: “Se il pubblico non avesse reagito positivamente al casting del primo film, non saremmo stati qui nel sequel; quando si torna ad un personaggio, alcune cose possono perdersi, quindi bisogna ampliare alcuni aspetti e approfondirli. Nel nostro caso, volevamo che il personaggio di Watson raccontasse una storia dolorosa, interessante e misteriosa del suo rapporto con Sherlock.”

Harrison Ford e Chadwick Boseman in 42

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Harrison Ford e Chadwick Boseman sono ufficialmente entrati a far parte del cast di 42, biopic sul leggendario giocatore

Clooney produrrà un film su The Smothers Brothers Comedy Hour

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George Clooney e il suo socio alla Smokehouse Pictures, Grant Heslov, hanno opzionato Dangerously Funny: The

Ben Kingsley entra nel cast di Ender’s Game

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Si va completando il cast di Ender’s Game, adattamento del primo romanzo del ‘Ciclo di Ender’, che a metà anni ’80 ha lanciat nell’Olimpo della fantascienza lo scrittore Orson Scott Card. Uscito in Italia col titolo de Il gioco di Ender, il primo volume della saga detiene il primato, ancora imbattuto, di aver vinto sia il Premio Hugo che il Nebula, due trai premi più prestigiosi della narrativa fantascientifica a livello mondiale. La saga è ambientata in un futuro apocalittico in cui la Terra è stata invasa a più riprese da una razza aliena, i Formics (Scorpioni); per fronteggiare la minaccia, si decide di portare i bambini più intelligenti e dotati del pianeta in una sorta di Accademia per prepararli a fronteggiare gli invasori; protagonista della saga è Ender Wiggin, un genio in erba che si rivelerà uno stratega imbattibile.

A vestire i panni di Ender nel film sarà Asa Butterfield (già visto ne Il bambino col pigiama a righe); del cast farà parte Hailee Steinfield (nota al grande pubblico per la sua intensissima interpretazione nel remake de Il Grinta), mentre la più recente acquisizione è quella di Ben Kingsley nel cruciale ruolo di Mazer Rakham; per quello Hyrum Graff, direttore della scuola, è ancora dato trai papabili Harrison Ford. L’inizio delle riprese è previsto per febbraio.

Fonte: Empire

Guy Ritchie dirigerà The Man From U.N.C.L.E.

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Guy Ritchie dirigerà The Man From U.N.C.L.E.

Dopo l’abbandono del progetto da parte di Steven Soderberg, la trasposizione cinematografica di The Man From U.N.C.L.E., la Warner sembra aver trovato il nuovo regista: la firma di Guy Ritchie sul contratto appare imminente. Ritchie ha infatti appena costituito una casa di produzione assieme a Lionel Wigram, produttore degli Scherlock Holmes diretti dallo stesso Ritchie, e proprio U.N.C.L.E. potrebbe essere la prima produzione della neonata compagnia.

Classica serie di azione e spionaggio risalente alla fine degli anni ’60, The Man From U.N.C.L.E (vista anche sugli schermi italiani, sebbene non con lo stesso successo avuto oltreoceano), raccontava le vicende dei due agenti segreti Napoleon Solo e Illya Kuryakin. Il ruolo di Solo era interpretato da Robert Vaughn, che con quella serie ha dato inizio a una carriera fatta di innumerevoli partecipazioni a film e serie televisive, sebbene senza aver mai realmente ‘sfondato’. Kuryakin era invece interpretato da David McCallum (che da qualche anno ha trovato una rinnovata notorietà col personaggio di Ducky Mallard, il medico legale di NCIS).

La sceneggiatura della trasposizione cinematografica della serie è stata affidata a Scott Z Burns (Contagion). Il progetto ha finora attraversato varie difficoltà: oltre l’abbandono di Soderberg, il problema principale è la scelta dei protagonisti. Il ruolo di Napoleon è stato offerto a George Clooney prima e Bradley Cooper poi, ma entrambi hanno declinato a causa di altri impegni; ultimamente è stato fatto il nome di Channing Tatum, ma non sono ancora giunte conferme in merito.

Fonte: Empire

Thor 2 ancora senza regista: la Marvel cerca in TV

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Da chi sarà diretto Thor 2? A meno di due anni dall’uscita in sala (prevista per il novembre 2013), quest’interrogativo continua

Gangster Squad: prima foto ufficiale!

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Gangster Squad: prima foto ufficiale!

Verso la fine del 2012 uscirà nelle sale Gangster Squad, terzo lungometraggio (segue Benvenuti a Zombieland 30 Minutes or Less) del giovane regista statunitense Ruben Fleischer.

Il film, un thriller-poliziesco dalle tinte noir, è basato su una serie di articoli di giornale che documentano i tentativi delle forze dell’ordine di arginare lo strapotere della criminalità organizzata nella Los Angeles del secondo dopoguerra. Il ricco cast comprende Sean Penn, Josh Brolin, Emma Stone, Ryan Gosling, Nick Nolte, Giovanni Ribisi.

Al termine dell’articolo, la prima foto ufficiale del film, che mostra, in atteggiamenti ben poco amichevoli, il gangster Mickey Cohen (Sean Penn) e l’integerrimo poliziotto John O’Mara (Josh Brolin).

Fonte: Entertainment Weekly

Finalmente la felicità – Trailer

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Finalmente la felicità – Trailer

Il film racconta la storia di un professore di musica di Lucca (Pieraccioni) che chiamato dalla trasmissione di Maria De Filippi “C’È POSTA PER TE”, scopre che sua mamma, scomparsa da poco, aveva adottato a distanza una bambina brasiliana. Sono passati tanti anni e quella bambina adesso è una bellissima modella. Ora che la ragazza è in Italia per lavoro, vuole incontrare il suo “fratello” italiano. I due danno così vita ad un incontro imprevisto che sarà pieno di colpi di scena e di situazioni esilaranti: per esempio il professore di musica sostiene che la madre sia stata uccisa da Barbara Bouchet..! Ma come può essere mai possibile una cosa del genere? Insomma, quello della brasiliana e del professore di musica saranno due mondi a confronto, due modi di vedere la vita, ma sicuramente, alla fine, un unico obiettivo: capire perchè il destino ha voluto che loro due s’incontrassero.

Battleship – Full Trailer Internazionale

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Battleship – Full Trailer Internazionale

Arriva il Full Trailer di Battleship, uno dei titoli più attesi del nuovo anno.La pellicola è l’adattamento cinematografico del famoso gioco Battaglia Navale diretto da . Nel cast 

Selena Gomez, da Walt Disney ad Harmony Korine

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Selena Gomez, da Walt Disney ad Harmony Korine

Selena Gomez, l’attrice – cantante giunta alla notorietà grazie alla sua partecipazione a varie serie Disney (I maghi di Waverly la più conosciuta) sembra aver deciso di dare una decisa svolta alla sua carriera, prendendo parte a Springbreakers, la nuova pellicola di Harmony Korine, regista di Gummo e Julien Donkey – Boy nonché sceneggiatore di Ken Park. Per la Gomez si tratta di una svolta a 180° gradi: dal più totale mainstream alla cinematografia indipendente. Un ‘cambio d’abiti’ che porterà l’idolo dei teen-ager a interpretare una liceale che assieme ad un gruppo di amiche porterà a compimento una rapina per potersi finanziare lo ‘Springbreak’, la classica vacanza primaverile dei college americani.

La situazione prenderà una brutta piega quando le quattro protagoniste verranno arrestate e in seguito liberate grazie all’intervento di un trafficante di droga che in cambio chiederà loro di eliminare un suo concorrente. Il cast vedrà la partecipazione di James Franco nel ruolo del trafficante, mentre nel gruppo delle protagoniste sono già entrate Emma Roberts (nipote di Julia) e Vanessa Hudgens, altro ex ‘idolo adolescenziale’ che dopo i ‘fasti’ di High School Musical ha tentato di avviare un percorso artistico di più lunga durata (vista recentemente nell’onirico Sucker Punch di Zack Snyder). L’inizio delle riprese di Springbreak – non poteva essere altrimenti… – sono previste per la prossima primavera.

Fonte: Empire

Christopher Nolan presenta il prologo de Il Cavaliere Oscuro il ritorno!

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Entertainment Weekly è riuscito ad intervistare Christopher Nolan, durante la presentazione alla stampa del prologo de Il Cavaliere oscuro il ritorno, in uscita in alcune sale selezionate IMAX americane, nel periodo natalizio accompagnato da un primo trailer del film.

Badtaste riporta l’intervista tradotta al regista:

Come molti altri film, questa sequenza d’apertura “inizia” letteralmente: siamo già nel film, è già tutto in modo. Come mai ti piace fare così?

Sapete, probabilmente non si tratta di un ragionamento intellettuale nel vero senso della parola. La mia sensazione, in particolare quando si tratta di un film d’azione, è che lo spettatore voglia essere gettato in una situazione che gli mozzi il fiato sin dall’inizio. Penso che a livello ritmico – sapete, concepisco questi film come dei brani musicali – se si inizia con un piccolo botto, si guadagna tempo poi per muoversi con calma nella storia e nei personaggi. Abbiamo molti personaggi in questo film, dobbiamo presentare molte persone, molti contatti da creare con il pubblico. Quindi penso che sia importante lanciare qualcosa di grosso sullo schermo e poi prendersi il proprio tempo.

Quante scene hai girato in IMAX?
Circa il doppio rispetto al Cavaliere Oscuro, almeno. L’ultima volta si trattava di circa 25 minuti. Ovviamente non avendo ancora montato il resto del film non so quale sarà la durata complessiva, ma penso che si aggiri intorno ai 40-50 minuti complessivi. In pratica tutte le scene d’azione, e alcune scene di ampio respiro che non sono necessariamente d’azione. Persino alcuni dialoghi e alcuni momenti intimi e drammatici, cosa che non avevamo mai fatto prima d’ora.

Hai mai pensato di girare un intero film in IMAX?
No, perché le cineprese IMAX fanno molto rumore e sono enormi, non sarebbe stato bello per gli attori lavorare con queste cineprese anche durante tutte le sequenze drammatiche. Tuttavia, devo dire che abbiamo girato alcune scene molto intense davanti a questa cinepresa enorme, che sembra quasi un generatore, e gli attori hanno comunque fatto un lavoro spettacolare.

E lo faresti? Gireresti mai un film in IMAX?
Oh, dipende dal film. Non amo doppiare, preferisco la presa diretta. Non mi piace registrare i dialoghi successivamente. E così, a meno che non creino una cinepresa IMAX che sia abbastanza silenziosa per farci registrare le scene di dialogo, penso che lavoreremo sempre con le 35mm o 65mm come per Inception.

Chi attendeva da tempo il film si metterà ad analizzare ogni dettaglio di questo prologo. La cosa ti entusiasma o ti innervosisce?
Mi entusiasma. Sono solo un po’ nervoso nel senso che, siccome il resto del film non è ancora pronto, ci troviamo ancora in un processo creativo in evoluzione. Spero che le reazioni non mi influenzino. Cercheremo di lavorare sotto vuoto, senza farci influenzare troppo.

Quanto del film emerge nella sala di montaggio? Oppure tutte le scene combaciano assieme nella tua mente?
In sala di montaggio è sempre diverso. Si scoprono tantissime cose, è un lungo processo di riscoperta.

Vi ricordiamo che l’uscita dell’attesissimo terzo ed ultimo capitolo del pipistrello targato Nolan è prevista per il 20 Luglio 2012. In Italia, invece l’attesa sarà ancor più lunga  29 Agosto 2012. Nel cast Anne HathawayChristian Bale, Gary Oldman, Joseph Gordon-Levitt, Juno Temple, Marion Cotillard, Matthew Modine, Michael Caine, Morgan Freeman, Tom Conti,Tom Hardy.

Fonte: EW via Badtaste

The Artist – Intervista a Michel Hazanavicius

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The Artist – Intervista a Michel Hazanavicius

Dopo il grande successo al Festival Di Cannes arriva nelle sale italiane The Artist. A parlarci del film è il regista Michel Hazanavicius.

Alan Menken per la colonna sonora di Mirror Mirror

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La Relativity continua a produzione del suo Mirror Mirror in segreto e neanche troppo tacito contrasto con la Universal che invece sta producendo Biancaneve e il Cacciatore.

In arrivo il remake di American Psycho

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In arrivo il remake di American Psycho

La Lionsgate ha deciso portare avanti il progetto del remake di American Psycho, che nell’originale vedeva un elegante Christian Bale trasformarsi in feroce assassino nella

L’Ultimo Pastore e le sue 600 pecore in Piazza Duomo: intervista al regista Marco Bonfanti

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Lo scorso primo di ottobre le redazioni nazionali e internazionali ( Il Washington Post per citarne una) pubblicano una notizia che fa strabuzzare gli occhi ai lettori: piazza del Duomo, a Milano, alle prime ore dell’alba è stata “invasa” da 600 pecore. Incredibile!

American Pie Reunion: ecco il poster ufficiale

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American Pie Reunion: ecco il poster ufficiale

Oggi WorstPreviews.com ha pubblicato il poster ufficiale di American Reunion, il quarto episodio cinematografico della serie di American Pie.

Il poster viene curiosamente messo a

Al via il Christmas Film Festival

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Al via il Christmas Film Festival

Prende il via dal 27 dicembre al  6 gennaio ad Alleghe e Selva di Cadore  la IV edizione del Christmas Film Festival. Gli splendidi scenari naturali dolomitici e il lago di Alleghe saranno i set privilegiati della manifestazione con rassegna cinematografica, concorso di cortometraggi, fiabe, concerti,  escursioni, visite guidate, degustazioni per conoscere il territorio delle Dolomiti Orientali. 

Krokodyle Miglior Fantasy al CineFantasy 2011

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Krokodyle Miglior Fantasy al CineFantasy 2011

Continua l’incredibile successo estero di Krokodyle, il film di Stefano Bessoni che, snobbato da noi in Italia, sta mietendo un successo dopo l’altro nei festival di genere horror e fantastico di tutto il Mondo.

The World Makes Zombies: primi cinque spot!

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The World Makes Zombies: primi cinque spot!

Arrivano i primi cinque spot di The world makes zombie, progetto sperimentale sul tema degli zombie realizzato dal Leonardo Cruciano Workshop, Interzone Visions, Revok film e Onda Videoproduzioni.

 

Vi ricordiamo che ad A occuparsi della parte produttiva e realizzativa in senso stretto, tre case di produzione: la Interzone Visions (www.interzonevisions.com), la Revok – Film & Media Production (http://www.revokfilm.com/) e la Onda Videoproduzioni (www.ondavideoproduzioni.com), responsabili della parte relativa ad attrezzatura, produzione, shooting, post-produzione. Mentre il special make-up originale è del The world makes zombies: il Made in Italy al lavoro!

Nudi e Felici – Trailer Italiano

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Nudi e Felici – Trailer Italiano

La storia racconta di una coppia, interpretata da Jennifer Aniston e Paul Rudd, che si lascia alle spalle la vita caotica di New York per cercare un po’ di pace lontano dal logorìo della vita moderna. Il film è diretto da David Wain ed uscirà a Luglio 2012. Nel cast Jennifer Aniston, Paul Rudd, Malin Akerman, Ray Liotta, Kathryn Hahn, Lauren Ambrose, Justin Theroux, Alan Alda, Kerri Kenney, Joe Lo Truglio, Michaela Watkins, Todd Barry, Patricia French.

Helen Mirren sarà la signora Hitchcock?

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Helen Mirren sarà la signora Hitchcock?

Ci sono buone possibilità che le trattative finalizzate a portare Helen Mirren (The Queen) nel cast di Alfred Hitchcock

What Happened to Monday? Sarà diretto da Morten Tyldum

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La Vendome Pictures ha dichiarato che Morten Tyldum (Headhunters) dirigerà What Happened to Monday?: per il

Richard Jenkins in A.C.O.D.

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Richard Jenkins (Burn After Reading) entra nel cast di A.C.O.D., che sta per Adult Children of Divorce, commedia

Tom Wilkinson sarà Latham Cole in Lone Ranger

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Tom Wilkinson sarà Latham Cole in Lone Ranger

Ora è ufficiale: Tom Wilkinson (Michael Clayton), in trattativa per la parte da qualche mese,interpreterà il cattivo

Frankenstein Junior: il film cult di Mel Brooks

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Frankenstein Junior: il film cult di Mel Brooks

Frankenstein Junior è il film culto del 1974 di Mel Brooks con protagonisti nel cast Gene Wilder (Dottor Frederick Frankenstein), Marty Feldman (Igor), Peter Boyle (la creatura), Madeline Kahn (Elizabeth), Cloris Leachman (Frau Blücher), Teri Garr (Inga).

La trama di Frankenstein Junior

Brooks ambienta la sua storia nel 1900, a New York, dove un giovane neurochirurgo, il Dottor Frederick Frankenstein sto sostenendo con vigore, durante una lezione universitaria, che il sistema nervoso centrale non può essere riparato. Il Dottor enuncia con maggior enfasi questa tesi soprattutto per allontanare le nubi di vergogna che gravano sul suo nome; egli è infatti il nipote del famoso Barone Viktor von Frankenstein, conosciuto per i suoi esperimenti che rasentavano la necrofilia.

Così il giovane medico ha cambiato la pronuncia del suo nome in Frankenstin e cerca in ogni modo di distanziarsi dalla mediocre reputazione del nonno. Un giorno però gli viene consegnato il testamento del Barone, che lo dichiara suo unico erede e lo spinge malvolentieri ad un viaggio in Romania, per regolare le questioni burocratiche relative ai possedimenti e al castello del nonno. Nel uso viaggio incontra Inga, la sua procace assistente, Igor -un maiuscolo Marty Feldman- aiutante e nipote anche lui del famoso Igor aiutante del Barone e Frau Blücher, misteriosa domestica che si rivelerà ben più di una semplice cameriera. Frederick troverà ben presto la sua strada e scoprirà segreti e possibilità che non aveva osato immaginare.

Frankenstein Junior, il film

Facendo il verso al Frankenstein di James Whale del 1931 e al suo seguito La moglie di Frankenstein, il genio di Mel Brooks ha portato sullo schermo Frankenstein Junior, uno dei suoi film di maggiore successo e senza dubbio una pietra miliare del cinema mondiale con un enorme successo di critica e pubblico.

Mel Brooks in Frankenstein Junior, rivede e corregge il romanzo di Mary Shelley, sfruttando la grande popolarità del film su di esso basato diretto da Whale, riprendendone lo stile e modificandone le situazioni rilette in chiave più che comica.

Frankenstein Junior  è interamente girato in bianco e nero, lo stile di ripresa, le dissolvenze che ci portano da un luogo all’altro e i tagli di scena sono ripresi dal cinema dei primi anni ’30 e addirittura alcuni oggetti di scena usati da Whale sono stati riproposti da Brooks nella stessa posizione del film originale. L’intento del regista è quindi palesemente quello di omaggiare il classico dell’horror, pur sbeffeggiandone i personaggi e realizzando caricature efficaci ed esilaranti dei personaggi principali.

Molteplici sono le battute divenute leggendarie, dalla più famosa <<Si può fare!>> a quella eccezionale di Igor <<Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere… (e giù il diluvio)>>. Poche sono le pellicole che entrano così tanto nel DNA dei cinefili da costituire parte integrante del loro linguaggio quotidiano.

Frankenstein Junior è riuscito proprio a far questo: penetrare nella memoria comune con una colonna sonora disturbante, una messa in scena perfettamente fedele ai canoni estetici del cinema horror degli anni ’30, un sonoro (letteralmente) da Oscar e un cast perfettamente assortito e calato in maniera addirittura seriosa nel ruolo. Ed è qui che nasce la comicità più pura, ovvero nel contrasto vivace tra la considerazione di sé che ha il personaggio e la considerazione che lo spettatore ha pian piano del personaggio stesso. Gene Wilder in stato di grazia è un magnifico professor Frankenstein che, in un percorso di formazione, prende coscienza delle proprie capacità, del proprio destino e addirittura dei veri desideri del suo cuore.

Parallelamente a lui c’è Peter Boyle, che interpreta la creatura, il mostro reietto che spaventa la società, pur dimostrando chiaramente il suo terrore per ciò che lo circonda, per il fuoco addirittura. Con lui Frederick instaura un rapporto paterno ed entrambi troveranno sostegno reciproco davanti alle avversità del finale. Infine l’uno salverà l’atro, ricevendo in dono un ‘grande’ beneficio per la sua vita…coniugale.

Un sotteso senso di mistero si mescola alla battuta di spirito, con un risultato che conduce ad una delle migliori commedie di sempre, realizzata con grande bravura da parte degli attori, ma soprattutto che porta la firma geniale e la battuta fulminante della grande stella Brooks.

Le Idi di Marzo: Clooney porta al cinema il cinismo della politica

Il prossimo 16 di dicembre uscirà nelle sale cinematografiche italiane il nuovo film diretto da George Clooney, Le idi di marzo, quarto lavoro alla regia dell’attore statunitense che del film è anche interprete co-protagonista. Le idi di marzo è un emozionante quanto amaro thriller politico ambientato in Ohio durante  le primarie del Partito Democratico. Mike Morris (George Clooney) è il candidato sfidante e meno accreditato ma che conquista progressivamente consensi grazie alla sua idealista e onesta interpretazione dei valori costituzionali.

Enter the Void: recensione del film di Gaspar Noé

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Enter the Void: recensione del film di Gaspar Noé

La vicenda messa in scena da Gaspar Noé in Enter the Void si snoda tra gli appartamenti fatiscenti e i night club di una Tokyo dai colori contemporaneamente oscuri ed accecanti e ha come obiettivo “dichiarato” (durante uno dei dialoghi iniziali) quello di mettere in scena il contenuto del libro The Tibetan Book of the Dead, un testo che parla del viaggio che compie l’anima dopo la morte.

In Enter the Void Oscar (Nathaniel Brown) è uno spacciatore, sua sorella Linda (Paz de la Huerta) una spogliarellista. I due sono orfani e vivono insieme in un piccolo appartamento di Tokyo cercando di tenere fede ad un patto di sangue fatto quando erano ancora bambini: quello di non separarsi mai. Una sera il ragazzo, entrato in un locale per vendere della droga ad un conoscente, è vittima di una “soffiata” e rimane ucciso nel tentativo di sfuggire alla polizia. Tuttavia la sua anima, per mantenere la promessa fatta alla sorellina, si staccherà dal suo corpo, ma non abbandonerà il mondo dei vivi. Oscar, da questo momento, non avrà più consistenza corporea e sarà un semplice spettatore degli eventi. Egli, infatti, potrà solo rivedere -attraverso una lunga serie di flashback- il suo passato ed assistere impotente -fluttuando sopra e attraverso la città di Tokyo- al “presente” di Linda e dei suoi amici.

Il film di Noé, lungi dall’essere un prodotto comune, colpisce soprattutto per le scelte “di rottura” compiute dal regista: già a partire dai titoli di testa, infatti, lo spettatore si trova di fronte ad un’esperienza visiva talmente forte da risultare, a tratti, addirittura fastidiosa. Le scritte iniziali, lanciate ad una velocità/luminosità folle, lasciano subito lo spazio ad una serie di inquadrature girate quasi esclusivamente in soggettiva: il pubblico vede con gli occhi di Oscar dai primi minuti fino alla fine del film.

Enter the Void film

Enter the Void, in questo senso, è divisa in tre sezioni ben distinguibili. Durante la prima parte Oscar è ancora vivo e la soggettiva è resa in modo così realistico che lo spettatore non solo vede attraverso lo sguardo del protagonista, ma partecipa alle sue visioni allucinatorie e addirittura percepisce i suoi battiti di ciglia. Nella seconda sezione del film, invece, sono messi in scena i ricordi di Oscar e il ragazzo, nonostante sia fisicamente presente, è sempre ripreso di spalle. Infine, nell’ultima parte, quella che mostra ciò che vede l’anima del protagonista, la soggettiva si concretizza in una serie di immagini in continuo movimento: l’occhio di Oscar -che vede ma non è visto- sorpassa i muri, si avvicina ai corpi, distorce le profondità.

Nonostante le scelte coraggiose del regista facciano di Enter The Void un film sicuramente interessante, la durata esagerata (143’), la mancanza di una vera storia e l’impressione che Noé esageri con la creazione di un universo onirico -con l’uso di colori, effetti speciali e movimenti di macchina non sempre “giustificati” dalla storia- rendono la fruizione a tratti difficoltosa. L’impressione è che le ultime due ore di film non riescano a reggere il confronto con la prima mezz’ora e che il “trip dell’anima di Oscar”, con lo scorrere dei minuti, diventi sempre meno interessante. D’altra parte, però, si esce dalla sala con una sensazione duplice: l’affaticamento retinico, infatti, si accompagna alla consapevolezza di aver avuto -grazie soprattutto alla bravura di un regista che ha osato sperimentare- un’esperienza visiva fuori dall’ordinario. Letteralmente un film “da vedere”.