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Dai media tedeschi critiche ai Taviani: Il festival giusto, i vincitori sbagliati

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La 62ma edizione del Festival di Berlino si è chiusa ieri, domenica 19 febbraio, con l’assegnazione dell’Orso d’Oro al film Cesare deve morire dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani.

Box Office USA del 20 febbraio

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Denzel Washington è una sicurezza per il box office, oltre che assicurare un’ottima interpretazione, questa volta di un agente della CIA corrotto, ma in fondo neanche troppo, che lo vede protagonista in Safe House del quasi esordiente Daniel Espinosa.

Il film arriva in prima posizione del botteghino statunitense con un incasso di 24 milioni di dollari questa settimana, per un totale di 78. Le atmosfere d’azione e di sparatorie del primo in classifica si contrappongono specularmente alle atmosfere drammatiche e di amore impossibile che promette The vow, in cui un uomo deve riconquistare sua moglie dopo che questa ha perso la memoria a causa di un incidente.

Il film incassa 23 milioni questa settimana portandosi ad un totale di oltre 85. In terza posizione troviamo il nuovo Ghost rider: Spirit of vengeance, che vede ancora una volta protagonista Nicolas Cage. Il film incassa 22 milioni di dollari. Al quarto posto resta più o meno stazionario Journey 2: The mysterious Island, con un incasso totale di 53 milioni di dollari. A metà classifica si ferma This means war che oltre alla regia di McG, quasi un brand per i film d’azione, vanta un cast alquanto allettante: Reese Witherspoon, Tom Hardy e Chris Pine. Il film incassa 19 milioni di dollari. Scende anche la riedizione in 3D di Star Wars: A phantom menace, che aggiunge quasi altri 8 milioni di dollari al suo incasso complessivo che raggiunge così quota 33.7 milioni di dollari, ma che gli consegna la sesta posizione. In settima invece troviamo Chronicle, che dopo aver detenuto la prima posizione nella prima settimana di uscita, alla terza lo troviamo ben oltre la metà della classifica, con un incasso settimanale di 7.5 milioni di dollari e un totale di 51. In ottava posizione scende anche The woman in black, con un incasso totale di 45 milioni di dollari e in nona appare Arrietty, una produzione Ghibli Studio dell’anno scorso che riesce ad entrare nella classifica dei film più visti negli Stati Uniti. Il suo incasso è di 6 milioni di dollari. Supera la boa della quarta settimana in classifica, oltre che di uscita The grey, che chiude in decima posizione, con un incasso settimanale di 3 milioni di dollari e uno totale di 48.

 La prossima settimana usciranno: The forgiveness of blood, una coproduzione americano-albanese diretta da Joshua Marston che sembra fare da contrappeso al film di Angelina Jolie sulla guerra nei Balcani, La fèe, film indipendente, ma che sembra suscitare molto interesse e Wanderlust, una nuova commedia con Jennifer Aniston.

Michael Winterbottom arricchisce il cast di King of Soho

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Dopo aver scelto Steve Coogan come protagonista, Michael Winterbottom sta completando il cast del suo nuovo film, King of Soho: recentemente si sono unite al progetto Anna Friel, Tasmin Egerton e Imogen Poots. Il film segnerà un ritorno alle atmosfere di 24 Hour Party People, prendendo le mosse da una vicenda reale, quella del proprietario di locali ed editore di riviste per adulti Paul Raymond, una delle figure più influenti nel sottobosco culturale londinese tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’90.

Proprietario del primo strip-club britannico, ed editore tra le altre di Mayfire, risposta inglese a Playboy o Penthouse, Raymond fu poi battezzato ‘Il re di Soho’. La sceneggiatura del film è stata scritta Matt Greenhalgh (Control); Anna Friel reciterà nel ruolo della prima moglie di Raymond, Jean Bradley, la Egerton sarà la modella glamour Fiona Richmond, mentre Imogen Poots interpreterà la figlia Debbie, morta per un’overdose di eroina nel 1992.

Fonte: Empire

Al via le riprese del nuovo film di Paul Greengrass

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Con film come United 93, Green Zone e due capitoli della saga di Jason Bourne, Paul Greengrass è stato uno dei registi che hanno più spesso affrontato le conseguenze politiche degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. Il regista inglese torna sull’argomento anche col suo nuovo lavoro, Captain Phillips, quasi interamente girato sulle acque dell’Oceano Indiano.

Il film sarà incentrato sulla vicenda realmente accaduta del sequestro della nave Maersk Alabama da parte di un gruppo di pirati somali. Ton Hanks sarà il progatonista, nel ruolo del Capitano Richard Phillips. Come già in Green Zone e United 93, Greengrass sarà affiancato da Barry Ackroyd, incaricato di portare sullo schermo l’atmosfera claustrofobica dei corridoi della nave, trasformatasi in una terrificante trappola per topi. Dopo le riprese nell’Oceano Indiano, la produzione si sposterà a Malta, per le riprese nei bacini artificiali della Mediterranean Film Studios e, infine, in Marocco per le scene ambientate sulle spiagge.

Fonte: Empire

Michael Fassbender… entra nel mito

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Dopo aver visto la propria carriera decollare definitivamente, grazie a una grande versatilità, che l’ha portato a vestire i panni del supercriminale marvelliano Magneto, dare vita al sofferto protagonista di Shame e, in ultimo, partecipare a Knock Out – Resa dei Conti di Soderbergh, Michael Fassbender sembra ora intenzionato a portare sugli schermi un propria idea: un racconto basato sui miti del guerriero celtico Cuchulain. Fassbender sarebbe già al lavoro con Ronan Bennett (Nemico Pubblico).

Le avventure di Cuchulain rientrano nei cicli celtici risalenti all’ottavo secolo: Cuchulain è un guerriero dalle ascendenze divine, per certi versi assimilabile a Ercole. Il progetto è al momento in fase embrionale, il regista deve andora essere scelto; nel frattempo, Fassbender tornerà sugli schermi ai primi di giugno in Prometheus di Ridley Scott.

Fonte: Empire

I fratelli Weitz tornano su Elric di Melniboné

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L’idea risale ormai a qualche anno fa: fu infatti nel 2007 che i fratelli Paul e Chris Weitz (produttori, sceneggiatori e registi che, soli o in coppia hanno lavorato a film come American Pie, About a Boy, Mr. e Mrs. Smith, American Dreamz) avevano espresso l’intenzione di portare sul grande schermo le avventure di Elric di Melnibonè, protagonista di una delle più importanti saghe del genere fantasy, opera dello scrittore Michael Moorcock. Dopo essere stato lasciato in stand-by, il progetto torna ora in auge, anche perché i due Weitz hanno già ottenuto i diritti, nonché l’approvazione dello stesso Moorcock: vi sarebbe già un abbozzo di sceneggiatura, che punta a rispettare lo spirito ‘anarchico’ dell’opera dello scrittore londinese, ma ovviamente ci vorrà ancora del tempo per giungere a un lavoro compiuto. Elric nasce come un autentico antieroe: in molti l’hanno visto come una risposta di Moorcock all’opera di Tolkien, che lui considerava una sorta di inno al ‘conservatorismo classista’ inglese.

Il personaggio è apparso per la prima volta all’inizio degli anni ’60 ed è stato protagonista di una dozzina di libri; in seguito,  è stato adattato più volte per i fumetti; gli Hawkwind, sstorica band di space-rock britannica, hanno più volte collaborato con Moorcock, dedicando uno dei loro innumerevoli dischi proprio a Elric. Il personaggio trae la sua forza dalla demoniaca spada Stormbringer, lottando per impedire di venirne posseduto. In realtà, dopo il non esaltante  successo arriso al recente Conan (cui Elric per molti versi è assimilabile),  per il fantasy al cinema non sembra essere un periodo così buono; tuttavia l’uscita de Lo Hobbit a fine anno potrebbe segnare un rilancio per il genere.

Fonte: Empire

Quel ‘tranquillo weekend di paura’ al G8: Diaz, don’t clean up this blood

E’ la mezzanotte del 21 luglio 2001, 400 poliziotti sfondano le porte della scuola elementare Armando Diaz di Genova, all’interno dell’istituto sono presenti 93 persone e alla fine del massacro si contano 70 feriti di cui tre in prognosi riservata e una in coma. Questo il tragico bilancio dell’incontro tra i potenti del mondo, il G8.

Rock and Rule: recensione del film d’animazione di Clive A. Smith

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Per la rubrica film d’animazione ecco la recensione di Rock and Rule di Clive A. Smith, un vero e proprio cult del genere, distribuito allora dalla MGM.

Anno: 1983

Regia: Clive A. Smith

Trama: La storia è ambientata in un futuro apocalittico dalle atmosfere che sembrano omaggiare Blade Runner di Ridley Scott. In seguito ad un’esplosione nucleare, il genere umano si è estinto e le città sono state ripopolate da cani e topi mutanti, gli unici sopravvissuti a questa tragedia. Mok, una  folle rockstar in declino, vuole evocare tramite le vibrazioni generate da una particolare sequenza di note detta ‘Armageddon key’, un potentissimo demone proveniente da un’altra dimensione. Egli è alla ricerca di una voce che riesca ad emettere questa particolare melodia ed il caso vuole che  si imbatta in Angel, giovane vocalist in un gruppo di topi punk-rock. La ragazza è l’unica in grado di cantare le fatidiche note dell’Armageddon key.

Analisi: Rock and Rule è un film d’animazione realizzato nel 1983 dallo studio canadese Nelvana  che due anni prima aveva prodotto Heavy Metal, altro film cult del cinema d’animazione per adulti. Gli ingenti capitali investiti in quest’ambizioso progetto, portarono la Nelvana sull’orlo della bancarotta da cui riuscì a sollevarsi grazie alla realizzazione della serie televisiva Care Bear, qui da noi i famosissimi Orsetti del cuore. Inoltre la sfortuna volle che la MGM, casa di distribuzione del film, venisse acquisita dalla United Artists proprio in quel periodo. I vertici del nuovo assetto aziendale, concentrati su nuove e più pressanti priorità, si disinteressarono a Rock and Rule e così il film non venne mai distribuito negli Stati Uniti. Fu presentato ad un festival cinematografico in Germania, distribuito in alcuni cinema del Canada senza troppa fortuna ( gli spettatori di quel periodo non si aspettavano  la presenza di parolacce e contenuti trasgressivi in un cartoon ) ed infine ebbe alcuni passaggi in emittenti televisive canadesi.

Rock and Rule: recensione del film d’animazione di Clive A. Smith

La riscoperta di Rock and Rule avvenne anni dopo grazie al passaparola ed alla circolazione di VHS condivisi dai vari appassionati di questo genere che lo spacciarono come opera del regista indipendente Ralph Bakshi (Fritz il gatto, Il signore degli anelli). Rock and Rule non arrivò mai nelle sale italiane ed allo stato attuale le uniche copie in circolazione sono in lingua  inglese.

Rock and RuleSebbene il plot sia piuttosto debole e non del tutto originale, ciò che affascina in questo lavoro è lo stile grafico e la colonna sonora. Risultano particolarmente curati sia il Character Design, sia la creazione degli sfondi e delle ambientazioni. Viene fatto largo uso del Rotoscoping uno stile d’animazione che consiste nel creare i movimenti del personaggio ricalcando quelli di  un modello in carne ed ossa filmato precedentemente. Viene usato per rendere più fluide e realistiche le movenze di figure antropomorfe ed è una tecnica molto antica a cui, ad esempio, fece ricorso anche la Disney in alcune scene di Biancaneve e i sette nani. Forse la voce che uno degli autori fosse Ralph Bakshi è nata proprio da questa caratteristica del film, infatti Bakshi è stato uno dei registi più radicali nell’impiego del Rotoscoping nel cinema d’animazione. A quest’uso tradizionale si affianca, però, anche una sperimentazione delle nuove tecnologie elettroniche applicate al video che negli anni ottanta vedono il loro maggiore sviluppo e che si evolveranno poi, nella grafica in tre dimensioni del cinema d’animazione contemporaneo.

Frutto della collaborazione con grandi nomi del Rock, la colonna sonora voleva essere la maggiore attrattiva di questa produzione. Infatti, subito dopo il prologo, i primi nomi presenti nei titoli di testa sono quelli dei musicisti che hanno collaborato alla sua realizzazione. Per citarne alcuni, Debbie Harry vocalist del gruppo Blondie che interpreta le canzoni di Angel (ed alla quale si ispirarono i disegnatori per il character design di questo personaggio), Lou Reed e Iggy PoP che interpretano le canzoni di Mok e gli Earth, Wind & Fire con un brano inserito all’interno di una scena in discoteca (una delle più incriminate e trasgressive del film).

Rock and Rule è un film, quindi, al servizio della musica e delle immagini in grado di ipnotizzare lo spettatore. Un opera dal passato “difficile” ma che forse, grazie a questa sua recente riscoperta, potrà riscattare in futuro.

Anastasia: recensione del film

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La recensione del film d’animazione Anastasia diretto da Don Bluth e Gary Goldman e targato Walt Disney.

Anno: 1997

Regia: Don Bluth e Gary Goldman

Con le voci di: Meg Ryan/Tosca (Anastasia); John Cusack/Fiorello (Dimitri); Kelsey Grammer/Franco Chillemi (Vladimir); Christopher Lloyd/Mauro Bosco (Rasputin); Hank Azaria/Fabrizio Vidale (Bartok); Bernadette Peters/Silvia Pepitoni (Sophie); Angela Lansbury/Alina Moradei (Imperatrice-vedova Maria); Kirsten Dunst/Valentina Mari (Anastasia da bambina).

Trama: Ambientato nella Russia dei primi decenni del ‘900, Anastasia parla di una giovane principessa fuggita durante la festa del trecentesimo anniversario della dinastia Romanov per sottrarsi alla maledizione lanciata dal perfido Rasputin contro la famiglia regnante.

Anastasia: recensione del film diretto da Don Bluth e Gary Goldman

Con l’aiuto del coraggioso Dimitri, la giovane figlia dello zar e la nonna della bambina, l’imperatrice Maria, riescono a fuggire, ma durante la fuga Anastasia è sopraffatta dalla folla e batte la testa, rimanendo esamine lungo la strada.

Molti anni dopo la povera orfana, certa di voler scoprire la sua vera identità, incontra Dimitri; il giovane, allettato dalla ricca ricompensa messa in palio

dalla regina madre per chi le avesse riportato la nipote scomparsa, nota immediatamente la somiglianza con la bella principessa. Così inizia il loro viaggio verso Parigi dove li attende però una regina diffidente e ormai rassegnata dopo anni di inutili ricerche e giovani imbroglioni, avidi di quel denaro.

Ma dopo un’iniziale indifferenza quel ciondolo regalatole anni or sono proprio dalla nonna durante la festa dalla quale furono costrette a fuggire convince la regina madre che Any sia la nipote perduta. Quella sera tutta l’alta società assisterà al debutto di Anastasia, ma ancora una volta, come anni prima, insieme all’affascinante Dimitri dovrà affrontare le insidie del malvagio Rasputin e del suo assistente Bartok il pipistrello, che tenteranno con ogni mezzo di ostacolarli.

AnastasiaAnalisi: Certamente uno tra i suoi progetti più ambiziosi, Don Bluth, insieme al co-regista Gary Goldman, realizza con Anastasia un cartoon in cinemascope che si propone come valida alternativa ai classici della tradizione Disney, dove ha collaborato come animatore per lungo tempo. Il tentativo di sradicarsi dalla decennale tradizione disneyana e di proporre un cartoon destinato ad un pubblico di più ampia fascia generazionale sfociano in una commedia di caratteri nella quale alla cura e alla minuzia dei ritratti similveri dei protagonisti, prevalgono una realisticità sorprendente ed una attenzione quasi maniacale nella ricostruzione di sfondi paesaggistici e di contorno assai distanti

dall’animazione sino ad allora dominante. Eppure, nonostante gli sforzi di realizzare un cartoon “evolutivo” sia dal punto di vista del racconto che dal punto di vista della grafica, è innegabile che si riscontrino tracce della lezione disneyana; a partire dalla bella favola, sebbene rivisitata in chiave digitale, supervisionata dal guru italiano Giovanni Colombo, la storia di una bella principessa derelitta per cui è facile immaginare un lieto fine, così come la presenza di simpatici co-protagonisti come il cagnolino che accompagnerà la giovane Anastasia nel suo lungo viaggio e il pipistrello albino, aiutante del malvagio Rasputin.

Ottima la scelta delle voci nella versione italiana, Tosca nei panni della gran duchessa e Fiorello nelle vesti dell’impavido Dimitri, perfettamente coerenti con la tipologia dei personaggi pensati da Don Bluth. Il carattere sonoro è persistente, quasi a voler sottolineare l’impronta teatrale e edonistica del cartone, direzionato verso l’innovativa forma del musical, e saranno proprio le voci dei due doppiatori ad interpretare le musiche di David Newman e di Stephen Flaherty, vincitori dell’Oscar nel 1998.

Turturro in Pain and Gain di Michael Bay?

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John Turturro potrebbe raggiungere Dwayne Johnson, Mark Wahlberg, Ed Harris e Rob Corddry in Pain and Gain, thriller ambientata nel mondo dal culturismo. Alla regia ci sarà Michael Bay che, prima di dedicarsi al mastodontico quarto capitolo della serie Transformers, vuole concedersi con Pain and Gain un’esperienza dal taglio decisamente meno roboante. Turturro, al servizio di Bay in tutti i Transformers sin’ora realizzati, andrebbe a interpretare l’uomo d’affari di Miami Marc Schiller, rapito e torturato da una banda di body builders nota come Sun Gym Gang. Il film è ispirato a fatti realmente accaduti ed è basato su alcuni pezzi del giornalista del Miami New Times Pete Collins.

Fonte: Latino Review

Berlinale 2012: Orso d’oro per Cesare deve morire dei Taviani

I fratelli Taviani hanno vinto l’Orso d’oro alla 62ma edizione del Festival del cinema di Berlino con il semidocumentario Cesare

Dean Parisot dirigerà Red 2

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Pare proprio che il sequel del divertente action movie Red abbia trovato il regista: Dean Parisot. Il primo capitolo, diretto da Robert Schwentke

Kyle Chandler a caccia di Bin Laden?

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Kyle Chandler (Super 8), il protagonista della fortunata serie televisiva Ultime dal cielo, potrebbe entrare nel cast del film – il titolo dev’essere ancora

Hysteria: recensione del film con Maggie Gyllenhaal

In Hysteria nel 1880 l’isteria era una delle malattie più diffuse tra le donne, giovani e meno giovani, della medio alta borghesia londinese. Almeno così pensava il Dottor Dalrymple (Johnathan Pryce) che curava le sue pazienti con massaggi localizzati … sotto le gonne. In suo aiuto arriva il giovane ed appassionato Dottor Granville (Hugh Dancy) che con l’aiuto di un suo facoltoso amico, interpretato da Rupert Everett, ‘meccanizza’ il processo di massaggio, arrivando alla straordinaria invenzione che ha rivoluzionato la concezione della sessualità femminile, il vibratore. Nel cast anche la bravissima e briosa Maggie Gyllenhaal, qui irrequieta figlia del Dottor Dalrymple, Charlotte, che si batte con energia per l’emancipazione della donna e per il sostegno verso i meno fortunati.

Hysteria è una commedia leggera, divertente che riesce ad intessere la sua trama frivola, ma neanche poi tanto, di rilevanti questioni sociali, prima tra tutte l’emancipazione femminile e l’uguaglianza tra i sessi, con pari dignità, diritto alla conoscenza, libertà di parola e desiderio di piacere fisico. La regista Tania Wexler si limita a raccontare con una mano leggera ma ligia alle regole una storia fatta di piccoli passi che con il senno di poi hanno cambiato la società. A tutt’oggi il vibratore resta il gadget erotico più venduto al mondo e l’isteria, come diagnosi medica, è stata accantonata, poiché ha effettivamente (e finalmente) preso piede la considerazione che i disturbi uterini sono generati da insoddisfazione e non da una malattia vera e propria.

Hysteria, il film

HysteriaIn Hysteria tutti gli attori riescono a convogliare nella loro recitazione il perfetto senso di divertito imbarazzo che pervade la pellicola e che si riscontra negli sguardi timidi ma coinvolti e compiaciuti di un pubblico mai così rumoroso in sala. Su tutti spicca il sempre elegantissimo Rupert Everett, qui mecenate della ‘medicina’, che con aria seriosa e allo stesso tempo divertita si lascia trasportare in questa irriverente e avventurosa scoperta.

Scontato, anche se come al solito fondamentale, il sub-plot romantico che coinvolge i protagonisti risente del clima scanzonato del film, e manda in tilt le convenzioni di decoro e decenza che vigevano all’epoca dei fatti, forse perché coinvolta è una Maggie Gyllenhaal su di giri in un ruolo che le si addice in maniera particolare. Sceneggiatura e decor mandano allegramente all’aria i canoni sociali dell’epoca, senza contare gli anacronismi e le imprecisioni storiche, ma infondo Hysteria non vuole essere una ricostruzione documentaristica di un’invenzione ma un’allegra rilettura di un evento storico fondamentale per l’emancipazione femminile. Come sempre più spesso succede, occhio alle bonus scenes sui titoli di coda! Si esce dalla sala ridendo di gusto.

Berlino 2012: Diaz fra i tre titoli premiati dal pubblico in Panorama!

Diaz, Non pulire questo sangue’ di Daniele Vicari e’ uno dei tre film della sezione Panorama che ha vinto il premio del pubblico. Il film che racconta i fatti della scuola Diaz durante il G8 di Genova e’ una coproduzione Italia-Francia-Romania.

Robert Pattinson mette in dubbio il suo ritorno nei panni di Edward!

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Da Berlino arrivano notizie tremende per i fan della saga di Twilight. Il loro beniamino Robert Pattinson in occasione della presentazione di Bel Ami ha rilasciato alcune sorprendenti e spiazzanti dichiarazioni sulla sua futura partecipazione al quinto capitolo della saga, che la stessa Stephenie Mayer sta scrivendo. 

Percy Jackson e il Mare dei Mostri: Douglas Smith in trattative!

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La pre-produzione del sequel di Percy Jackson procede a gonfie vele. Attualmente la produzione sta lavorando sul casting del seguito che si intitolerà Percy Jackson e il Mare dei Mostri. Oggi arriva la notizia che  Douglas Smith, interprete della serie tv Big Love della HBO, è in trattative per un ruolo da co-protagonista.

Vi ricordiamo che Percy Jackson e il Mare dei Mostri, in uscita il 26 marzo 2013, è scritto da Scott Alexander e Larry Karaszewski e diretto da Thor Freudenthal (Diario di una schiappa, Hotel Bau). Chris Columbus, che aveva diretto il primo film, tornerà in veste di produttore. Fra i protagonisti confermati Logan Lerman e Alexandra Daddario, ancora nessuna conferma invece per il resto del cast: Brandon T. Jackson, Sean Bean, Pierce Brosnan, Steve Coogan, Rosario Dawson.

 

 

La Warner Bros. e Will Smith per il sequel di Io Sono Leggenda!

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Non se ne parlava da molto tempo ma oggi Deadline annuncia che la  la Warner Bros. non ha ancora rinunciato a sviluppare un sequel di Io Sono Leggenda. Infatti lo studio ha appena chiuso un accordo con il produttore e sceneggiatore Akiva Goldsman e con la Overbriook Entertainment di Will Smith per la realizzazione di un seguito.

Gael García Bernal è Zorro nel nuovo film!

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Sarà il volto di Gael García Bernal a riportare all’opera il mitico giustiziere mascherato. Infatti, l’attore è stato scelto dalla  20th Century Fox per rilanciare il franchise di Zorro. 

Festival del film di Roma: aggiornamenti sulla direzione!

E’ Screen Daily a fornire aggiornamenti sulla situazione di stallo che sta tenendo fermi i lavori del Festival del Film di Roma. Secondo il Daily quasi neodirettore Marco Mueller vorrebbe spostare le date del festival nella terza settimana di Novembre, subito prima del Thanksgiving americano, e creare un mercato in grado di attrarre compratore europei e asiatici.

Sienna Miller e Brenda Fraser per Justin Long

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Justin Long è alle prese con un film da lui scritto ed interpretato. Le riprese sono già cominciate a New York City e alla regia c’è Kat Coiro. Il film, dal titolo A Case of You, ha tra gli interpreti da oggi anche Sienna Miller e Brendan Fraser.

Nel film un giovane scrittore cerca di fare colpo sulla donna dei suoi sogni mentendo su chi sia e sulla sua personalità. Quando però la sua recita va a buon fine e la ragazza sdi invaghisce della sua finta personalità, lui deve continuare a recitare. Nel cast ad interpretare la bella di Long-protagonista, c’è Evan Rachel Wood mentre partecipano al film in veste di comprimari anche Keir O’Connell, Busy Phillips e Peter Dinklage.

Fonte: comingsoon

Inside Llewyn Davis dei fratelli Coen: foto dal set

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Ecco le prime foto dall’ultimo set dei fratelli Coen. Il film è Inside Llewyn Davis e racconta la storia di un musicista interpretato da Osca Isaac che cerca di sfondare nella scena folk di Greenwich Village negli anni ’60.

Edgar Allan Poe al cinema: arriva The Raven

Nel 1849 Baltimora è scossa da una serie di brutali omicidi. Queste morti, però, agli occhi del Detective Emmett Fields (Luke Evans già visto in Scontro tra Titani e I tre moschettieri), non sono casuali, ma seguono una logica e una metodologia ben precisa: il killer uccide seguendo meticolosamente i passi che descrivono gli assassinii più cruenti dei racconti di Edgar Allan Poe.

“Mirror Mirror on the wall…

… who’s the fairest of them all?” è una delle frasi più famose al mondo, la perentoria domanda che la perfida Regina rivolge al suo Specchio. Quest’anno la sentiremo al cinema per due volte: la prima verrà formulata da Julia Roberts in Mirror Mirror di Tarsem. Hollywood si immerge nelle fiabe, recupera i classici e li reinventa. Nostalgia dell’infanzia o mancanza di idee?

Viaggio nell’isola misteriosa: recensione del film con Dwayne Johnson

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Arriva al cinema distribuito da da Warner Bros. Pictures Italia Viaggio nell’isola misteriosa, il nuovo film d’avventura diretto da Brad Peyton, e con protagonisti Josh Hutcherson, Dwayne Johnson, Michael Caine e Vanessa Hudgens.

Forse, in un angolo di mondo, nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, sorge un’isola misteriosa. Forse quella stessa isola, invisibile sulle cartine geografiche, è il luogo narrato nei romanzi di Verne, Stevenson e Swift. E se poi improvvisamente un messaggio in codice ed una mappa nascosta diventassero la prova dell’esistenza reale di quell’isola?

Per Sean Anderson, diciassettenne sognatore di avventure, è già tutto scritto. Ma per poter approdare davvero sull’isola occorre attraversare una spasmodica tempesta ed entrare volutamente nell’occhio del ciwww. Sean si ritrova, così, con il patrigno Hank, ad intraprendere un viaggio alla scoperta dell’ignoto, sulle tracce del nonno scomparso anni prima. Si offrono di accompagnarli l’unico pilota di elicottero Gabato e sua figlia Kailani, bella quanto determinata. Il loro volo in elicottero (o meglio un rottame di elicottero!) è, però, soltanto il prologo di una lunga ed entusiasmante avventura. Trascinati improvvisamente nella “pancia” di un tornado i quattro protagonisti si ritrovano sull’isola tanto sognata da Sean. Dinanzi ai loro occhi scenari paradisiaci, immense cascate, farfalle giganti ed elefanti che si possono accalappiare persino con un paio di mani. E’ il bislacco principio per cui ciò che è piccolo diventa grande e ciò che è grande diventa piccolo.

In un batter d’occhio l’esplorazione si trasforma in una disperata fuga da un lucertolone affetto da gigantismo e soltanto l’intervento del nonno di Sean, unico essere umano sull’isola, permetterà agli avventurieri di salvarsi. Ma un’altra minaccia grava sulle loro vite.

Tra vulcani che eruttano oro, api tanto grandi da poter essere cavalcate, inseguimenti di uccelli mastodontici, il viaggio nell’isola misteriosa diventa poi la ricerca incessante di un antico sottomarino, unica speranza per poter fuggire prima che tutto si inabissi e scompaia per sempre nei fondali marini.

Viaggio nell’isola misteriosa è una storia travolgente, mix perfetto di adrenalina e comicità, capace di trascinare lo spettatore in una dimensione surreale ed affascinante, di farlo perdere in luoghi inimmaginabili e di metterlo al centro della scena. A condire il tutto un 3D pienamente azzeccato, in grado di far evadere dalla realtà e di trasformare infine la platea in protagonista stessa di questa indimenticabile avventura.

Viaggio nell’isola misteriosa, trama del film

Il giovane esploratore Sean Anderson intraprende insieme ad Hank, il compagno di sua madre, una pericolosa spedizione organizzata per ritrovare suo nonno, scomparso durante l’esplorazione di un’isola sperduta. Ad accompagnarli in questa nuova avventura ci saranno un buffo pilota di elicottero e la sua bella e peperina figlia che gli darà del filo da torcere.

Viaggio nell’isola misteriosa, trailer

Blu-ray: Cowboys & Aliens e Super 8!

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Sono stati presentati alla stampa le edizioni in Blu-Ray di Super 8 e di Cowboy & Aliens, entrambe pellicole che trattano di rapporti tra alieni ed umani, ed entrambe vedono il coinvolgimento nelle vesti di produttore l’intramontabile Steven Spielberg. Per l’occasione Cristiana Benini di Fusion e Alessandra Margaritelli di Universal Pictures Italia hanno invitato i presenti a una piacevole chiacchierata sulla mastodontica opera del regista e produttore che con la Universal ha firmato molti dei suoi più importanti capolavori.

In Time: recensione del film di Andrew Niccol

In un futuro immaginario il tempo è denaro, vita, tutto. E’ un futuro immaginato da Andrew Niccol in In Time, sua ultima fatica cinematografica in cui le persone nascono con un orologio tatuato su un braccio. Al compimento del 25esimo anno, questo orologio che segna un anno comincia un countdown.

Andrew Niccol, la trama del film

Allo scadere del tempo la persona muore, a meno che non riesca a guadagnare altro tempo lavorando. Will Salas vive a Dayton, una sorta di bronx, dove di tempo per tutti ce n’è davvero poco, dove si vive letteralmente ora dopo ora e dove tutti vanno di fretta, corrono per non sprecare tempo, tempo prezioso che resta loro da vivere. L’incontro fortuito con uno sconosciuto regalerà a Will addirittura un secolo di vita, e così il giovane potrà abbandonare il quartiere povero per New Greenwich, l’uptown, il posto in cui tutti camminano lentamente, godendosi la vita, mangiando poco e con calma, assaporando ogni secondo di vita poiché loro ne hanno davvero tanti, troppi per una vita sola.

Andrew Niccol, il film

Andrew Niccol è un maestro  nel creare realtà immaginarie partendo da veri i proprio punti focali della realtà moderna. Con Gattaca aveva affrontato l’ingegneria genetica, con S1m0ne invece la realtà virtuale, in questo caso si chiede cosa accadrebbe se la vecchiaia fosse sconfitta per sempre? Se si smettesse di invecchiare a 25 anni? E se avessimo (letteralmente) i minuti contati?

Il problema che mette in campo in regista con questa idea davvero brillante è a ben pensare terribilmente attuale, più terrificante di un film horror e straordinariamente angosciante se si riflette a fondo sul binomio tempo/denaro. Nel film i ricchi posseggono più tempo di quello che riescono a ‘consumare’ e i poveri rubano pochi secondi per cercare di vivere un po’ di più. E’ la perfetta e quasi didascalica metafora del disequilibrio tra ricchezza e povertà, soprattutto quando nel film si spiega che questo disavanzo, questa disparità di forze in campo è fondamentale per far si che pochi siano sempre in vita (ricchi) a discapito dei molti sempre di corsa (poveri) è fondamentale per mantenere lo status quo, la situazione di privilegio dei pochi.

In Time

L’immensa portata di questo messaggio però non viene supportata dal film, che presenta una sceneggiatura quasi solamente abbozzata, che non affonda a piene mani nel fango della questione e si accontenta di trasformarsi in una favola a metà strada tra Robin Hood e Bonnie e Clyde. Una trascinante prima mezz’ora perfettamente bilanciata tra romantico sentimentalismo e adrenalina pura, lascia spazio ad una dissacrazione di tutto quello che si è appena visto e purtroppo, a malincuore per chi lo ha aspettato, il film precipita.

Ne esce ugualmente bene però il cast che nonostante la sfacciata bellezza che ostenta con unica apparente dote riesce comunque a calarsi bene nella parte: Justin Timberlake e Amanda Seyfried sono davvero una bellissima coppia cinematografica e nonostante il look un po’ troppo aggressivo di lei, l’alchimia trai due sembra funzionare. Olivia Wilde e Cillian Murphy completano il patinatissimo cast. Piccolo ruolo anche per Johnny Galecki che gli appassionati di The Big Bang Theory riconosceranno in Leonard, il nerd innamorato della bella vicina.

In Time parte da un guizzo intellettuale geniale che purtroppo si affloscia su se stesso lasciando inesplorate milioni di possibilità di approfondire un tema affascinante e attuale. Bocca amara da occasione sprecata.

In Time: trailer italiano

Prometheus: secondo Teaser Trailer

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Ecco un secondo Teaser Trailer per l’attesissimo Prometheus di Ridley Scott, rimanendo sempre in attesa di un Full Trailer, così da poter scoprire maggiori dettagli sul film. Fra i protagonisti del film: Charlize Theron, Guy Pearce, Idris Elba, Kate Dickie, Logan Marshall-Green,Michael Fassbender, Noomi Rapace, Sean Harris

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Prometheus – International Teaser Trailer #1… di addictomovie

Ulteriori info nella nostra Scheda: Prometheus

Julia Roberts e Maryl Streep insieme in Osage County!

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Il progetto cinematografico Osage County sembra sia in condizioni favorevoli per il via libera definitivo. Infatti, la Weinstein Company ha finalmente annunciato che le riprese della pellicola inizieranno quest’autunno. Deadline rivela altri particolari del progetto. A dirigere il film è confermato John Wells (The Company Men), mentre il cast sarà composto da attrici del calibro di Meryl Streep e Julia Roberts.

Ecco il commento della Roberts sulla notizia: Dopo aver visto il ritratto ipnotico di Meryl Streep come Margaret Thatcher in The Iron Lady, sono ancora più eccitata e orgogliosa di recitare accanto a lei. 

La trama del romanzo, già adattato dallo stesso autore in uno spettacolo teatrale premiato ai Tony Award, inizia quando il padre del clan Weston scompare in una notte d’estate, e tutta la famiglia si riunisce nella casa natale in Oklahoma, dove vengono alla luce segreti a lungo celati. La Streep interpreterà la madre Violet, una matriarca dipendente dalle droghe con l’inclinazione a svelare grossi segreti, mentre la Roberts interpreterà la più vecchia delle tre figlie, Barbara, in crisi a causa del marito che la tradisce con una studentessa.

Fonte: Deadline

Quasi amici, trailer e poster italiani

Il 24 febbraio uscirà in Italia Quasi amici (in originale Intouchables), il campione di incassi in Francia pluricandidato ai César. Ecco la locandina e il trailer in italiano.

Intouchables è stato un caso in Francia, un vero e proprio record al box office, con oltre 2 milioni di presenze in cinque giorni. Uscito oltralpe a novembre, il film è ancora saldamente sul podio del botteghino francese, diventando il film più visto di sempre, e ha registrato un incasso straordinario: oltre 150 milioni di euro raccolti nella sola Francia!

Il 24 febbraio la Medusa Film distribuirà in Italia il film diretto da Olivier Nakache ed Eric Toledano con il titolo Quasi amici. Protagonisti due strepitosi attori, l’oramai affermato Omar Sy e François Cluzet, uno dei migliori attori della cinematografia francese.

Questa la trama:

Dopo un incidente di parapendio che lo ha reso paraplegico, il ricco aristocratico Philippe (François Cluzet) assume Driss (Omar Sy), ragazzo di periferia appena uscito di prigione come badante personale, ovvero la persona meno adatta per l’incarico.
L’improbabile connubio genera altrettanto improbabili incontri tra Vivaldi e gli Earth, Wind, dizione perfetta e slang, completi eleganti e tute da ginnastica. Due universi opposti entrano in rotta di collisione. Ma per quanto strano possa sembrare, troveranno un punto di incontro che sfocerà in un’amicizia folle, comica, profonda quanto inaspettata che li renderà… Intoccabili.

http://www.youtube.com/watch?v=b5bPnrXYxN4